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El 20 de octubre de 1948 se fundó, en Viña del Mar, la fábrica de caramelos Ambrosoli.
The Man, the Legend, The Icon.
Paul joins the show to reminisce about his career as part of Throwback Thursday. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
BARI (ITALPRESS) - Il premio “Giorgio Ambrosoli” sbarca in Puglia. Nel palazzo della presidenza della Regione, infatti, è andato in scena “Lo Stato di Diritto per lo Sviluppo”, organizzato da Regione Puglia e Premio Giorgio Ambrosoli in collaborazione con la Camera di Commercio di Bari. L'evento è stata l'occasione per ricordare l'avvocato milanese che, nominato commissario liquidatore della Banca Privata Italiana e delle attività finanziarie del banchiere Michele Sindona, fu assassinato l'11 luglio 1979 per mano di un sicario ingaggiato dallo stesso banchiere.Ma l'incontro è soprattutto parte di un percorso costruttivo per un rafforzamento dello stato di diritto e del corretto funzionamento dei mercati e della loro efficace e regolazione, per una compiuta tutela e promozione dell'economia legale.Dopo i saluti di Annalori Ambrosoli, moglie dell'avvocato Giorgio Ambrosoli, sono intervenuti, tra gli altri, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e il vicepresidente del Premio “Giorgio Ambrosoli” Mario Carlo Ferrario.“Oggi - ha detto quest'ultimo - cerchiamo per la prima volta di portare a questa comunità e a questo territorio il valore e il significato del premio 'Giorgio Ambrosoli', che non è una commemorazione della sua figura (ci sono molte altre occasioni per questo), ma è soprattutto il significato di quello che ha fatto per il sistema italiano, che tocca politica, diritto, impresa e finanza. In particolare, Ambrosoli aveva capito già negli anni ‘70 i grandi mutamenti in atto nei mercati finanziari internazionali. Infatti la sua battaglia contro Sindona l'ha vinta negli Stati Uniti con la banca Franklin, prima di vincerla in Italia, dove poi è stato ucciso dai sicari della mafia. Questo è il senso importante: capire come l'innovazione e i mercati finanziari possano influire direttamente su un sistema complesso come lo Stato di diritto, l'impatto che ciò può avere sulla finanza e sulle imprese”.“È un grande onore per la Regione Puglia - ha aggiunto Emiliano - ospitare il premio ‘Giorgio Ambrosoli', è un grande onore ospitare qui il Cda della fondazione. Ovviamente l'evento non è solo istantaneamente importante, ma io mi auguro lo sia anche in futuro: noi abbiamo intenzione di proseguire la collaborazione con la fondazione. Giorgio Ambrosoli era un avvocato che fu incaricato dal Tribunale di Milano di svolgere attività nell'ambito finanziario in relazione a una banca e, a causa del rigore con cui svolse questo compito, fu ucciso dalla criminalità organizzata, che aveva interesse a coprire le attività illecite svolte all'interno della banca che stava sottoponendo a controllo. Era quindi una figura mitica anche della mia vita, che ci induce a chiedere alla fondazione di sviluppare nel tempo una relazione anche riferita all'oggetto della riunione di oggi, ovvero promuovere lo sviluppo economico all'interno di una concezione corretta dello Stato di diritto. Siamo felici di ospitare la fondazione, soprattutto con una prospettiva lanciata verso il futuro”. xa2/vbo
BARI (ITALPRESS) - Il premio “Giorgio Ambrosoli” sbarca in Puglia. Nel palazzo della presidenza della Regione, infatti, è andato in scena “Lo Stato di Diritto per lo Sviluppo”, organizzato da Regione Puglia e Premio Giorgio Ambrosoli in collaborazione con la Camera di Commercio di Bari. L'evento è stata l'occasione per ricordare l'avvocato milanese che, nominato commissario liquidatore della Banca Privata Italiana e delle attività finanziarie del banchiere Michele Sindona, fu assassinato l'11 luglio 1979 per mano di un sicario ingaggiato dallo stesso banchiere.Ma l'incontro è soprattutto parte di un percorso costruttivo per un rafforzamento dello stato di diritto e del corretto funzionamento dei mercati e della loro efficace e regolazione, per una compiuta tutela e promozione dell'economia legale.Dopo i saluti di Annalori Ambrosoli, moglie dell'avvocato Giorgio Ambrosoli, sono intervenuti, tra gli altri, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e il vicepresidente del Premio “Giorgio Ambrosoli” Mario Carlo Ferrario.“Oggi - ha detto quest'ultimo - cerchiamo per la prima volta di portare a questa comunità e a questo territorio il valore e il significato del premio 'Giorgio Ambrosoli', che non è una commemorazione della sua figura (ci sono molte altre occasioni per questo), ma è soprattutto il significato di quello che ha fatto per il sistema italiano, che tocca politica, diritto, impresa e finanza. In particolare, Ambrosoli aveva capito già negli anni ‘70 i grandi mutamenti in atto nei mercati finanziari internazionali. Infatti la sua battaglia contro Sindona l'ha vinta negli Stati Uniti con la banca Franklin, prima di vincerla in Italia, dove poi è stato ucciso dai sicari della mafia. Questo è il senso importante: capire come l'innovazione e i mercati finanziari possano influire direttamente su un sistema complesso come lo Stato di diritto, l'impatto che ciò può avere sulla finanza e sulle imprese”.“È un grande onore per la Regione Puglia - ha aggiunto Emiliano - ospitare il premio ‘Giorgio Ambrosoli', è un grande onore ospitare qui il Cda della fondazione. Ovviamente l'evento non è solo istantaneamente importante, ma io mi auguro lo sia anche in futuro: noi abbiamo intenzione di proseguire la collaborazione con la fondazione. Giorgio Ambrosoli era un avvocato che fu incaricato dal Tribunale di Milano di svolgere attività nell'ambito finanziario in relazione a una banca e, a causa del rigore con cui svolse questo compito, fu ucciso dalla criminalità organizzata, che aveva interesse a coprire le attività illecite svolte all'interno della banca che stava sottoponendo a controllo. Era quindi una figura mitica anche della mia vita, che ci induce a chiedere alla fondazione di sviluppare nel tempo una relazione anche riferita all'oggetto della riunione di oggi, ovvero promuovere lo sviluppo economico all'interno di una concezione corretta dello Stato di diritto. Siamo felici di ospitare la fondazione, soprattutto con una prospettiva lanciata verso il futuro”. xa2/vbo
cameo e Ambrosoli, le due storiche aziende che hanno da poco festeggiato rispettivamente i 90 e i 100 anni di attività, hanno deciso di celebrare questa speciale ricorrenza con una collaborazione tutta improntata alla dolcezza.
Stefano Bontate era il boss mafioso soprannominato “il Falco” od anche “il principe di Villagrazia”. La storia di Bontade lambisce molti dei segreti italiani, dalla morte di Enrico Mattei, a quello di Mauro De Mauro, dal Golpe Borghese, al caso Moro, da Sindona alla P2, da Mino Pecorelli a Berlusconi fino al giorno della sua morte. Ad uccidere Stefano Bontate è il suo acerrimo nemico Salvatore Riina che ferma il volo del falco quando pensava di poter raggiungere vette inesplorate. #italiamistero #bontate #bontade #mafia Bontate settima puntata Vuoi approfondire? Vai alle seguenti playlist: https://www.youtube.com/playlist?list=PLjklKhxhc2tloi4ArSnOaesZ3VbD-B02j #italiamistero 00:00 Introduzione 02:03 La commissione esclude Bontade 09:16 Ambrosoli 14:39 Sindona
In questo episodio:- Gianni Ballarini ci parla di Desert Shield, l'esercitazione militare congiunta Mosca-Algeri, la prima in Algeria, alle porte del Marocco, contro i terroristi. - L'impennata delle estrazioni di petrolio e gas in Africa vanifica gli accordi sul clima. Il documento irrompe a Cop 27. Ascolta l'intervista a Simone Ogno di ReCommon- Il missionario chirurgo Giuseppe Ambrosoli, Beato questo 20 novembre. A lui è dedicato il ritratto sulla rivista Nigrizia di novembre. Ce ne parla il direttore Giuseppe Cavallini
Nonostante le minacce che riceve al telefono da un misterioso "picciotto", l'avvocato Giorgio Ambrosoli prosegue imperterrito nella sua ricerca della verità e della giustizia. Una strada molto impervia, per la quale Ambrosoli viene lasciato da solo contro un nemico potente: pagherà la sua onestà e la sua integrità al prezzo più caro, la propria vita. Prima parte di una storia italiana, troppo a lungo dimenticata.
Racconto di FEDERICO BETTUZZIIl 22 Marzo 1986, dopo due giorni di agonia, il banchiere Michele Sindona muore avvelenato da un caffe' che conteneva cianuro di potassio mentre era detenuto nel carcere di Voghera. Finisce cosi, la carriera di Michele Sindona, cominciata nella Sicilia occupata dagli alleati, passando per la specializzazione in diritto tributario ed il trasferimento a Milano nel secondo dopoguerra, il successo della sua Banca Privata Finanziaria, lo sbarco nell'alta finanza americana, i problemi finanziari in Italia e la morte di Giorgio Ambrosoli, liquidatore proprio della banca di Sindona. Un banchiere d'assalto, con amicizie importanti e pericolose, una storia che, come poche altre, riesce ad intrecciare le vicende piu' oscure e misteriose del nostro paese.Supporta il Podcast: https://anchor.fm/noir-italiano/supportGuarda Il Video Su Youtube: https://youtu.be/RxYRwi8QdCkIl Blog di Federico Bettuzzi: https://raccontidistoria.blogspot.com/Sostieni Noir Italiano su Patreon: https://www.patreon.com/noiritaliano--- This episode is sponsored by · Anchor: The easiest way to make a podcast. https://anchor.fm/appDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/racconti-di-storia-podcast--5561307/support.
Giorgio Ambrosoli viene lasciato solo davanti ad una voragine finanziaria che rischia di travolgere molti potenti. Per questo sa di essere in pericolo ma non si ferma comunque.Ambrosoli è contro molti, troppi.Vuoi approfondire? Vai su www.italiamistero.it
Twenty five years ago I described Paul Ambrosoli as the best greyhound commentator in the world. To date nobody has taken me to task. I'm delighted to welcome him to the podcast. The legendary caller begins by paying tribute to his late wife Pat. Paul acknowledges the achievements of his granddaughter Claire Lever now married to jockey Chad Lever and making her way in the tough grind of racehorse training. He talks of childhood days and his total lack of interest in joining his father's tailoring business. Paul recalls the “imaginary” races he called at home as an impressionable kid. He talks of school days at Sydney Grammar. Paul talks of his early association with 2KA Katoomba, the station to launch his career as a racing and rugby league commentator. He talks of the record number of race meetings he once covered in a week. Paul has never forgotten the drama of calling the last at a twilight galloping meeting and the first at Wentworth Park dogs thirty minutes later. Despite his allegiance to the greyhound industry Paul was also very adept as a gallops caller. He looks back on a 15 year association with the Hawkesbury Race Club. Now to the part greyhound enthusiasts will enjoy. Paul rates his all time favourite dogs. Paul has always had a great association with sponsors. He talks of some of his favourite commercials. The seventy six year old speaks of his Hall OF Fame induction and his reaction when “The Ambrosoli” was created- a race named in his honour. I'm an unabashed fan of the talents of the man justifiably dubbed as “Mr. Greyhound Racing”. It's a delight to have him on the Supernova Sound Podcast.
Michele Sindona è stato un faccendiere, banchiere e criminale italiano. Membro illustre della loggia P2 di Licio Gelli, ha avuto chiare associazioni con Cosa nostra e con la famiglia Gambino negli Stati Uniti. Originario di Patti (Messina), Sindona diventa, nel corso degli anni Sessanta, uno dei più aggressivi banchieri del mondo; secondo Giulio Andreotti, addirittura “il salvatore della Lira”. La sua abilità? Legare in un nodo inestricabile di affari quattro pilastri della società italiana: politica, Vaticano, massoneria e mafia. Sindona arriverà ad estendere il suo dominio su un numero incalcolabile di banche e società finanziarie ed a controllare la metà dei titoli quotati a Piazza Affari. Il suo impero personale comincia a scricchiolare nel 1974, con il fallimento della Franklin Bank e con l’accusa di bancarotta mossagli dal governo americano. Fuggito in Sicilia nel 1979, dove resterà per 75 giorni per evitare l’arresto ed accusato di essere il mandante dell’omicidio Ambrosoli, il liquidatore di uno dei suoi istituti, ricompare poi negli Stati Uniti inscenando un finto sequestro e con una ferita ad una gamba. Condannato e poi estradato in Italia, morirà nel supercarcere di Voghera (dove è guardato a vista giorno e notte), sorseggiando un caffè al cianuro. Suicidio od omicidio? Ma chi è stato veramente Michele Sindona? In Sicilia, in quella lontana estate, cerca alleanze e protezioni oppure è solo un prigioniero in ostaggio? Come mai, indagando proprio su Sindona, la magistratura, questa volta milanese, arriverà a scoprire la loggia P2 di Licio Gelli? Che legame esiste tra i due misteriosi “suicidi” di Michele Sindona e Roberto Calvi? I segreti della mafia moderna, i misteri dei delitti politici degli anni Ottanta, gli enigmi delle stragi mafiose degli anni Novanta nascono da qui. Dal mistero Sindona. Entra a far parte della nostra community seguendo Blu Notte su Instagram e Twitter e iscriviti al canale Telegram per rimanere sempre aggiornato sulle prossime puntate cliccando su questi link: • Twitter: http://twitter.com/BluNottePodcast • Instagram: instagram.com/blu.notte.podcast • Telegram: https://t.me/BluNottePodcast
Jesus Youth podcast on the lives of saints
Giustizia, lenta. Contro la durata eccessiva dei processi in Italia bisogna depenalizzare, sostiene Gherardo Colombo ospite oggi a Memos. L'ex pm di Mani Pulite, il giurista che ha seguito alcune delle inchieste più importanti degli ultimi quarant'anni (assassinio Ambrosoli, P2, Imi-Sir/Lodo Mondadori), sostiene che dietro lo scontro di queste settimane sulla prescrizione «c'è una forte contesa tra chi pensa che la pena come retribuzione sia un imperativo categorico (i cosiddetti retribuzionisti sostengono che chi ha fatto del male deve essere ripagato con del male) e chi, invece, pensa che chi ha fatto del male debba essere recuperato. Tra i retribuzionisti puri c'era Immanuel Kant – conclude Gherardo Colombo - tra gli altri che vedono come essenziale la riconciliazione c'era Gandhi». La puntata di oggi si chiude con il messaggio di Loredana Taddei tra le fondatrici di “Se non ora quando”, ex responsabile nazionale politiche femminili della Cgil.
Giustizia, lenta. Contro la durata eccessiva dei processi in Italia bisogna depenalizzare, sostiene Gherardo Colombo ospite oggi a Memos. L’ex pm di Mani Pulite, il giurista che ha seguito alcune delle inchieste più importanti degli ultimi quarant’anni (assassinio Ambrosoli, P2, Imi-Sir/Lodo Mondadori), sostiene che dietro lo scontro di queste settimane sulla prescrizione «c’è una forte contesa tra chi pensa che la pena come retribuzione sia un imperativo categorico (i cosiddetti retribuzionisti sostengono che chi ha fatto del male deve essere ripagato con del male) e chi, invece, pensa che chi ha fatto del male debba essere recuperato. Tra i retribuzionisti puri c’era Immanuel Kant – conclude Gherardo Colombo - tra gli altri che vedono come essenziale la riconciliazione c’era Gandhi». La puntata di oggi si chiude con il messaggio di Loredana Taddei tra le fondatrici di “Se non ora quando”, ex responsabile nazionale politiche femminili della Cgil.
Giustizia, lenta. Contro la durata eccessiva dei processi in Italia bisogna depenalizzare, sostiene Gherardo Colombo ospite oggi a Memos. L’ex pm di Mani Pulite, il giurista che ha seguito alcune delle inchieste più importanti degli ultimi quarant’anni (assassinio Ambrosoli, P2, Imi-Sir/Lodo Mondadori), sostiene che dietro lo scontro di queste settimane sulla prescrizione «c’è una forte contesa tra chi pensa che la pena come retribuzione sia un imperativo categorico (i cosiddetti retribuzionisti sostengono che chi ha fatto del male deve essere ripagato con del male) e chi, invece, pensa che chi ha fatto del male debba essere recuperato. Tra i retribuzionisti puri c’era Immanuel Kant – conclude Gherardo Colombo - tra gli altri che vedono come essenziale la riconciliazione c’era Gandhi». La puntata di oggi si chiude con il messaggio di Loredana Taddei tra le fondatrici di “Se non ora quando”, ex responsabile nazionale politiche femminili della Cgil.
Milano, 11 luglio 1979, ore 23.45: quattro colpi di pistola uccidono l'avvocato Giorgio Ambrosoli. A sparare è William Joseph Arico, un uomo della mafia americana. Ma a chiedergli di farlo, in cambio di 50mila dollari, è stato Michele Sindona, finanziere proprietario della Banca privata italiana, finita in bancarotta e di cui Ambrosoli era stato nominato commissario liquidatore. Un incarico di cui l'avvocato milanese conosceva benissimo i rischi, perché il denaro che aveva reso potente Sindona era di provenienza dubbia (o per meglio dire chiarissima). E gli amici che cercavano di proteggere il banchiere siciliano erano molto importanti. Uno su tutti, l'allora presidente del Consiglio Giulio Andreotti. Ma nemmeno questo bastò a fermare Ambrosoli. Fino a quella sera in una via elegante di Milano.A raccontarlo è Cesare Giuzzi, giornalista di cronaca nera del Corriere della Sera, insieme a Umberto Ambrosoli e Corrado Stajano.
Che cosa ho appreso al convegno La banalità del coraggio di BridgePartners? Molte lezioni utili per la vendita, il lavoro e non solo.Qui trovate il progetto Patreon per diventare protagonisti di VendereValore https://www.patreon.com/venderevalore Lasciatemi un messaggio di commento a paolo.pugni@pugnimalago.it oppure avenderevalore@youmediaweb.com https:://t.me/paolopugni https://www.linkedin.com/in/paolopugni/o commentate presso Spreaker e iTunes. Ci conto! Il canale Telegram di Vendere Valore lo trovi qui https://t.me/venderevalore
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Quarta lezione del ciclo di incontri sui 70 anni della Costituzione organizzato da Radio Popolare e Scuola di Formazione “Antonino Caponnetto”, insieme all'Anpi di Milano. “Costituzione, spartiacque della nostra storia” è stato il titolo della lezione tenuta da Gherardo Colombo, ex magistrato, scrittore, presidente della casa editrice Garzanti. In oltre 30 anni passati in magistratura, Colombo ha seguito alcune delle principali inchieste della storia giudiziaria italiana: dai fondi neri dell'Iri a Mani Pulite, dall'omicidio Ambrosoli ai processi Imi-Sir/Lodo Mondadori, alla scoperta della P2. Dal 2007, da quando ha lasciato la magistratura, Colombo ha intensificato la sua attività di “educatore” alla cittadinanza attraverso centinaia di incontri nelle scuole con gli studenti di tutta Italia. E' autore di diversi saggi dedicati alla cultura della legalità, alla Costituzione, alla sua esperienza di giudice. “Democrazia” (Bollati Boringhieri, 2018) è il titolo del suo ultimo libro.
Quarta lezione del ciclo di incontri sui 70 anni della Costituzione organizzato da Radio Popolare e Scuola di Formazione “Antonino Caponnetto”, insieme all’Anpi di Milano. “Costituzione, spartiacque della nostra storia” è stato il titolo della lezione tenuta da Gherardo Colombo, ex magistrato, scrittore, presidente della casa editrice Garzanti. In oltre 30 anni passati in magistratura, Colombo ha seguito alcune delle principali inchieste della storia giudiziaria italiana: dai fondi neri dell’Iri a Mani Pulite, dall’omicidio Ambrosoli ai processi Imi-Sir/Lodo Mondadori, alla scoperta della P2. Dal 2007, da quando ha lasciato la magistratura, Colombo ha intensificato la sua attività di “educatore” alla cittadinanza attraverso centinaia di incontri nelle scuole con gli studenti di tutta Italia. E’ autore di diversi saggi dedicati alla cultura della legalità, alla Costituzione, alla sua esperienza di giudice. “Democrazia” (Bollati Boringhieri, 2018) è il titolo del suo ultimo libro.
Quarta lezione del ciclo di incontri sui 70 anni della Costituzione organizzato da Radio Popolare e Scuola di Formazione “Antonino Caponnetto”, insieme all’Anpi di Milano. Relatore: Gherardo Colombo, ex magistrato, scrittore, presidente della casa editrice Garzanti. In oltre 30 anni passati in magistratura, Colombo ha seguito alcune delle principali inchieste della storia giudiziaria italiana: dai fondi neri dell’Iri a Mani Pulite, dall’omicidio Ambrosoli ai processi Imi-Sir/Lodo Mondadori, alla scoperta della P2. Dal 2007, da quando ha lasciato la magistratura, Colombo ha intensificato la sua attività di “educatore” alla cittadinanza attraverso centinaia di incontri nelle scuole con gli studenti di tutta Italia. E’ autore di diversi saggi dedicati alla cultura della legalità, alla Costituzione, alla sua esperienza di giudice. “Democrazia” (Bollati Boringhieri, 2018) è il titolo del suo ultimo libro.
Quarta lezione del ciclo di incontri sui 70 anni della Costituzione organizzato da Radio Popolare e Scuola di Formazione “Antonino Caponnetto”, insieme all’Anpi di Milano. “Costituzione, spartiacque della nostra storia” è stato il titolo della lezione tenuta da Gherardo Colombo, ex magistrato, scrittore, presidente della casa editrice Garzanti. In oltre 30 anni passati in magistratura, Colombo ha seguito alcune delle principali inchieste della storia giudiziaria italiana: dai fondi neri dell’Iri a Mani Pulite, dall’omicidio Ambrosoli ai processi Imi-Sir/Lodo Mondadori, alla scoperta della P2. Dal 2007, da quando ha lasciato la magistratura, Colombo ha intensificato la sua attività di “educatore” alla cittadinanza attraverso centinaia di incontri nelle scuole con gli studenti di tutta Italia. E’ autore di diversi saggi dedicati alla cultura della legalità, alla Costituzione, alla sua esperienza di giudice. “Democrazia” (Bollati Boringhieri, 2018) è il titolo del suo ultimo libro.
Quarta lezione del ciclo di incontri sui 70 anni della Costituzione organizzato da Radio Popolare e Scuola di Formazione “Antonino Caponnetto”, insieme all’Anpi di Milano. Relatore: Gherardo Colombo, ex magistrato, scrittore, presidente della casa editrice Garzanti. In oltre 30 anni passati in magistratura, Colombo ha seguito alcune delle principali inchieste della storia giudiziaria italiana: dai fondi neri dell’Iri a Mani Pulite, dall’omicidio Ambrosoli ai processi Imi-Sir/Lodo Mondadori, alla scoperta della P2. Dal 2007, da quando ha lasciato la magistratura, Colombo ha intensificato la sua attività di “educatore” alla cittadinanza attraverso centinaia di incontri nelle scuole con gli studenti di tutta Italia. E’ autore di diversi saggi dedicati alla cultura della legalità, alla Costituzione, alla sua esperienza di giudice. “Democrazia” (Bollati Boringhieri, 2018) è il titolo del suo ultimo libro.
Siria. Maria Gianniti, inviata del GRR a Damasco - Premio Ambrosoli a Renata Fonte. Viviana Matrangola, figlia di Renata.
con Corrado Stajano e Umberto Ambrosoli