Podcast ufficiale del blog Racconti di Storia https://raccontidistoria.blogspot.com/ e del canale YouTube Dentro La Storia https://www.youtube.com/c/Dentrolastoria racconti di storia, il podcast ideale per esplorare gli eventi, i personaggi e le idee che hanno plasmato il mondo moderno. Insieme esploreremo i momenti cruciali della storia moderna, dalle rivoluzioni industriali e tecnologiche, alle guerre e alle rivolte sociali e politiche. Vi porteremo a conoscere fatti, personaggi ed eventi che hanno lasciato un'impronta indelebile nella storia. Attraverso documentari, interviste ed approfondimenti, esploreremo la storia sotto una nuova luce, cercando di capire come il passato abbia influenzato il presente ed il futuro. Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/racconti-di-storia-podcast--5561307/support.
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Nel 1941 il Regno di Jugoslavia esplode in una spirale di violenza. Ustasa, Cetnici e partigiani si affrontano in una guerra fratricida dove politica, etnia e religione si intrecciano. Ma fu davvero una guerra civile?

Nel 1960 due fratelli etiopi tentarono l'impossibile: rovesciare l'imperatore Hailé Selassié per liberare il Paese dalla fame e dall'arretratezza. Ma il loro sogno di giustizia si trasformò in una tragedia cancellata dalla Storia.

Dopo una pausa di un paio di mesi, torna l'appuntamento con la casella di posta di Dentro La Storia. Abbiamo selezionato alcune tra le mail che sono arrivate e vi diamo risposta su diversi argomenti, dai suggerimenti per i video ai podcast, dalle prospettive sull'attualità italiana e mondiale a... ancora il Club Bilderberg! Continuate a seguirci e a scriverci: l'indirizzo è f.bettuzzi@dentrolastoria.net, specificando nell'oggetto della mail "La posta di DLS". Vi aspettiamo!

Pace per il nostro tempo", disse il primo ministro britannico Neville Chamberlain al ritorno in patria sventolando come un trofeo il testo dell'accordo con la Germania, la Francia e l'Italia sulla questione dei Sudeti. In realtà gli accordi di Monaco di fine settembre 1938 ridisegnarono gli equilibri europei in previsione della guerra. A fronte dell'illusione inglese, della sconfitta francese e del ridimensionamento del ruolo di Mussolini, l'unico vero vincitore della conferenza fu Hitler. Il quale, messo da parte il Piano Verde di invasione della Boemia, vide soddisfatte in parte le sue mire espansionistiche e si sarebbe sentito autorizzato a chiedere sempre di più.

Le vittime del disastro del Vajont del 9 ottobre 1963 sono ufficialmente 1910. Ma all'elenco ne manca una: Mario Pancini, ingegnere della SADE, era tra i responsabili della realizzazione della grande diga a doppio arco al confine tra Friuli e Veneto che ancora oggi troneggia all'interno della gola e alle cui spalle domina l'enorme massa di detriti che calò dal Monte Toc generando l'onda distruttrice. L'ingegner Pancini visse la tragedia in maniera empatica ritenendosi responsabile di quanto successo: "Colpa o non colpa, ci sono duemila morti", disse quando il giudice di Belluno Fabbri firmò l'ordinanza di rinvio a giudizio per i vertici della SADE e gli altri soggetti accusati del disastro. In questo video in esterna, realizzato dal Colomber e dagli accessi alla diga, ripercorriamo la storia di Pancini. Il Museo: https://www.attimidistoria.it/ Testo: Federico Bettuzzi Riprese Esterne: LGC Agency Produzione: Purple Media Company Musiche Originali: Giovanni Zorzi

Al processo di Norimberga tra le varie documentazioni prodotte dall'accusa spiccano le dichiarazioni rese da un ex gerarca al procuratore americano Robert Kempner. Friedrich Wilhelm Kritzinger aveva scelto di parlare per svuotare la sua coscienza dal giorno di maggio del 1942 in cui il suo superiore alla Cancelleria del Reich, Hans Lammers, aveva respinto le sue dimissioni. Pochi mesi prima a Wannsee Kritzinger aveva scoperto una verità sconvolgente che gli era stata taciuta sia da Lammers che da Hitler: non c'era nessun reinsediamento a Est per gli ebrei, i programmi nazisti prevedevano di uccidere milioni di uomini, donne e bambini inermi. Quei piani mostruosi avevano turbato l'animo di un burocrate che fino a quel momento aveva servito il regime in maniera puntuale ed ubbidiente.

3 ottobre 1993: il generale William F. Garrison, veterano del Vietnam e della Delta Force al comando della missione Gothic Serpent, annuncia in un brefing la volontà di compiere un blitz nel centro di Mogadiscio per catturare i membri del governo del signore della guerra somalo Mohammed Farrah Aidid. Garrison non si fida del contingente italiano, giudicato complice dei somali, e di quello pakistano-malese, ritenuto debole, per cui affida il compito al 160th SOAR, alla Delta e ai Ranger delle Forze di Sicurezza. Quello che doveva essere un intervento chirurgico della durata inferiore a un'ora diventerà un terribile massacro di due giorni con l'abbattimento di due elicotteri e la presa di un ostaggio.

Custode della memoria non solo della battaglia risolutiva sul fronte italiano ma di gran parte del lascito storico della Grande Guerra, il Museo della Battaglia di Vittorio Veneto è un luogo da visitare con la curiosità dei bambini e gli occhi degli adulti. In questa speciale puntata on the road, assieme al conservatore Stefano Gambarotto vi guidiamo tra le varie sezioni del Museo alla scoperta delle armi, delle trincee, della vita dei soldati e delle popolazioni, della propaganda e di molti altri aspetti a volte dimenticati del primo conflitto mondiale. Il Museo Della Battaglia: https://www.museivittorioveneto.it/museo_della_battaglia.html Stefano Gambarotto lo potete trovare nel canale @lalineadellamemoria Video Consigliati: Il MONDO in FIAMME - Le Cause della GRANDE GUERRA: https://youtu.be/JcqqyXcPtBo Armi CHIMICHE: La Morte INVISIBILE: https://youtu.be/4gAG8MAGpZY

Prosegue il nostro piccolo viaggio di avvicinamento al 2026, anno in cui si celebreranno gli 80 anni della Repubblica Italiana, con la riscoperta della nostra Costituzione. Chiudiamo il mese di settembre con l'articolo 6 dedicato al bilinguismo.

Guerra di Liberazione o guerra civile? L'annosa questione è proposta da alcuni anni: taluni critici tendono a sminuire il ruolo resistenziale invocando un presunto conflitto interno tutto italiano. Ma fu davvero così? E che dire dei movimenti resistenziali che nel resto d'Europa si organizzarono e si opposero all'occupazione nazista? Avviamo con questo video una miniserie per far luce sul tema, cominciando con una puntata dedicata alla Resistenza francese o "maquis". Dai primi movimenti autonomi al CNR di Jean Moulin fino al ruolo del Partito comunista transalpino e a quello dei Servizi alleati, vedremo perché ancora oggi in Francia si parli di Resistenza e non di "guerra civile".

Tardo pomeriggio del 22 settembre 1943. Sul litorale laziale, in località Palidoro, un'esplosione scuote una vecchia torre di guardia precedentemente utilizzata dalla Guardia di Finanza come deposito. Sul terreno restano due paracadutisti tedeschi, altri due loro commilitoni sono feriti. "Attentat!", urlano i sopravvissuti. Tempo poche ore e il vicino paesino di Torrimpietra è rivoltato a fondo alla ricerca dei responsabili, con 22 persone prese in ostaggio. Assieme a loro c'è un giovane vicebrigadiere dei Carabinieri di nome Salvo D'Acquisto, un ragazzo in divisa che si assumerà una responsabilità incredibile per salvare tante vite innocenti dalla barbara rappresaglia già decisa dagli occupanti.

A inizio agosto del 1964 il cacciatorpediniere USS Maddox, in servizio di pattugliamento delle coste del Vietnam del Nord, denuncia due attacchi nel giro di 48 ore da parte di siluranti nemiche. La suggestione, il calcolo errato, i rapporti missione manomessi raccontano di battaglie navali ingigantite o addirittura inesistenti, un modo complesso per ottenere il casus belli desiderato alla Casa Bianca. Di fronte ai rifiuti di Hanoi di disarmare i Vietcong accettando in cambio degli accordi commerciali, gli USA reagiscono scatenando una guerra che si rivelerà un inferno e uno smacco epocale.

Il 29 luglio 1900, il Re d'Italia Umberto I di Savoia viene assassinato a Monza da Gaetano Bresci, un anarchico tornato dagli Stati Uniti con un'unica missione: uccidere il sovrano. Quattro spari squarciano la sera festosa, mettendo fine a un regno e aprendo un capitolo tragico nella storia dell'Italia unita. In questo episodio di Dentro la Storia ripercorriamo passo dopo passo: le cause politiche e sociali dell'attentato, il profilo di Bresci, l'anarchico fiorentino, la fine violenta di Umberto I, il "Re Mitraglia", le reazioni dell'Italia e del mondo al regicidio. Un viaggio storico tra monarchia, anarchia e vendetta politica, perfetto per chi ama la storia d'Italia, i misteri politici e le vicende drammatiche del nostro passato.

Chi l'ha detto che durante l'estate si debba per forza staccare la spina anche dalla propria passione per la Storia? In questo nuovo episodio di Dentro La Storia, ti portiamo alla scoperta di 5 proposte di viaggio alternative per l'estate 2025, pensate per chi ama esplorare il passato anche sotto il sole di luglio e agosto.

Due regimi ideologicamente opposti, Italia fascista e URSS stalinista, collaborarono negli anni '30 per costruire una nuova generazione di navi da guerra. Dalla progettazione del supercaccia sovietico Tashkent alle influenze italiane sulle classi Kirov e Chapayev, fino ai piani delle corazzate Littorio: l'Ansaldo giocò un ruolo chiave nella modernizzazione della flotta sovietica. Scopri una pagina dimenticata della storia militare e industriale europea, dove tecnologia, diplomazia segreta e interessi navali superarono le barriere ideologiche.

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"O' presidente sta 'ncazzato!": è laconico il commento del cerimoniere del palazzo del Quirinale la mattina del 15 giugno 1978. A chi gli chiede cosa ci sia all'orizzonte, il cerimoniere scuote la testa e borbotta in napoletano. No, non sarà una giornata come le altre nel luogo simbolo della Presidenza della Repubblica. Giovanni Leone sta per incassare l'ultimo colpo, quello che lo spingerà definitivamente alle dimissioni. Sarà la seconda volta nella storia dell'ancora giovane Repubblica Italiana - il precedente è quello di Antonio Segni, che abbandonò l'incarico a causa di una trombosi che ne minò la salute nei giorni caldi delle discussioni sullo scandalo De Lorenzo - ma stavolta il contorno è diverso. Non ci sono impedimenti fisici alla base della decisione: il problema è essenzialmente politico. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

Autunno 1944, Berlino: l'illusione della vittoria nazista è ormai svanita e parecchi gerarchi pensano a mettere in salvo sé stessi e i tesori razziati in mezza Europa. In tutto ciò emerge un piano pazzesco ossia la trasformazione di un ampio territorio in una fortezza inespugnabile in cui convogliare le fabbriche di armamenti e le truppe disposte a combattere fino alla fine, per tentare una difesa a oltranza. Il mito dell'Alpenfestung, il ridotto alpino, sta ufficialmente nascendo. Ma quanto quel progetto era reale e quanto si trattava di una mossa propagandistica? Gli Alleati furono influenzati dalle notizie filtrate dalla Germania? E che ruolo avrebbero avuto gli ostaggi di alto rango radunati a Dachau? Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

13 luglio 1979, lungotevere Arnaldo Da Brescia. Un cinquantaduenne in abiti borghesi è alla guida della sua vettura, sta andando in ufficio. Per lui è uno degli ultimi giorni di lavoro al servizio dello Stato: lo attendono la pensione e un incarico, già accettato, da direttore della vigilanza e della sicurezza di una grande azienda farmaceutica. Prospettive che non si realizzeranno mai perché alle spalle della sua auto c'è un veicolo con a bordo un commando brigatista che è lì per ucciderlo. A distanza di quasi mezzo secolo l'omicidio del tenente colonnello dei Carabinieri Antonio Varisco, già confidente di Mino Pecorelli e del generale Dalla Chiesa, resta un caso non del tutto risolto, con zone d'ombra che toccano la Banda della Magliana, il sequestro Moro e la P2. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

Il 10 giugno è la festa della Marina Militare. Data non casuale: si celebra infatti il ricordo dell'impresa di Premuda quando due MAS irruppero nel bel mezzo della squadra da battaglia austroungarica affondando una delle moderne corazzate del nemico, la "SMS Szent István". La notizia dell'eroica azione compiuta dal capitano di corvetta Luigi Rizzo raggiunse in breve tempo anche le trincee terrestri contribuendo come stimolo propagandistico alla successiva vittoria italiana nella Grande Guerra. Sul piano tattico, l'azione dei MAS rovinò l'ultima sortita austroungarica sul mare nel tentativo di forzare il blocco del Canale d'Otranto che strozzava nell'Adriatico la K.u.K. Kriegsmarine. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

Soldato straordinario, genio militare,si dice quasi infinito, uomo dalla grandissima inventiva, tanto che da giovane si pensava volesse scegliere la facoltà di ingegneria all'università. Uomo a volte introverso, a volte scorbutico, a volte anche difficile da capire, eppure capace di segni di grande umanità. Eroe per alcuni, traditore per altri, forse sopravvalutato. E soprattutto, quel soprannome che gli resta addosso, cucito nelle pagine della storia: la Volpe del Deserto. Avete già capito di chi stiamo parlando? Benvenuti nella storia del Feldmaresciallo Erwin Rommel, un documentario completo firmato Dentro La Storia. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

Sono stati definiti dagli storici navali come "lo stato dell'arte in tema di incrociatori pesanti". I vascelli della classe "Admiral Hipper", costruiti per la Kriegsmarine nazista, furono in assoluto le migliori realizzazioni tra tutte le proposte delle Marine mondiali nel ventennio intercorso tra la Conferenza di Washington e la Seconda Guerra Mondiale. Gli "Hipper" erano caratterizzati da un notevole dislocamento, da una buona protezione, da una velocità buona e da un pesante armamento ed ebbero una carriera in alcuni casi particolare, in altri estremamente longeva o (è il caso del KMS "Bluecher") assai breve. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

Voleva essere un re, fu solo un tiranno spietato, sanguinario, assetato di soldi e di potere. La storia di Hans Frank insegna come la spietatezza non conosco limiti, neppure negli uomini di Legge. Già difensore di Hitler in numerosi processi, Frank si insediò nel Castello di Wawel a Cracovia (luogo di incoronazione e di sepoltura dei sovrani polacchi) decidendo della sorte di milioni di innocenti. Le sue direttive portarono alla morte ebrei e polacchi mentre lui e la moglie Brigitte vivevano un'esistenza di lussi e sfarzi costruita anche sul contrabbando di tesori d'arte. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices