Podcast ufficiale del blog Racconti di Storia https://raccontidistoria.blogspot.com/ e del canale YouTube Dentro La Storia https://www.youtube.com/c/Dentrolastoria racconti di storia, il podcast ideale per esplorare gli eventi, i personaggi e le idee che hanno plasmato il mondo moderno. Insieme esploreremo i momenti cruciali della storia moderna, dalle rivoluzioni industriali e tecnologiche, alle guerre e alle rivolte sociali e politiche. Vi porteremo a conoscere fatti, personaggi ed eventi che hanno lasciato un'impronta indelebile nella storia. Attraverso documentari, interviste ed approfondimenti, esploreremo la storia sotto una nuova luce, cercando di capire come il passato abbia influenzato il presente ed il futuro. Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/racconti-di-storia-podcast--5561307/support.
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Questa è la storia di una impresa teoricamente impossibile. E di un lupo di mare, anzi un toro: è il soprannome che la stampa affibbia a Günther Prien, il tenente di vascello al comando dell'U-47 che nella notte fra il 13 e il 14 ottobre 1939 entra nella base inglese di Scapa Flow, nelle Orcadi, e affonda la nave da battaglia "HMS Royal Oak" divenendo un eroe di guerra in Germania. Prien assurge al rango di leggenda tra i sommergibilisti e tale diventerà anche per circostanze misteriose della sua morte. Ma la sua leggende resterà viva anche diversi anni dopo grazie al geniale Leiji Matsumoto che lo farà rivivere in una storia di fantascienza.

Paramilitari, avvocati, direttori ministeriali, esponenti politici: a Wannsee il 20 gennaio 1942 c'era un affresco completo dell'universo nazista. Compreso l'incaricato del Ministero degli Esteri. Un uomo che portava lo stesso nome del grande riformatore protestante, Martin Luther. Ma questo Luther era ben distante per formazione e pratica dal suo omonimo: calcolatore e profittatore, aveva sfruttato l'intima amicizia con von Ribbentrop per scalare la gerarchia degli Esteri divenendo punto di contatto tra il partito, le SS, il governo e gli Stati dell'Asse. Con un solo obiettivo: lavorare alla soluzione finale, di cui avrebbe lasciato dietro di sé una prova documentale agghiacciante.

Dietro la maschera del dittatore d'acciaio si nascondeva un uomo tormentato, fragile e ossessionato dal controllo. Dalle passioni segrete alle relazioni distruttive, scopri il lato più intimo e sconosciuto di Benito Mussolini.

Era la gemella della Bismarck, ma il suo destino fu ancora più oscuro. Nata per dominare i mari, la Tirpitz divenne un incubo immobile tra i fiordi norvegesi, fino alla sua fine spettacolare sotto le bombe britanniche. Di lei, lo scrittore scozzese Ludovic Kennedy scrisse che "visse da invalida e morì da storpia". I pescatori norvegesi che la scrutavano al rientro dalle notti in mare l'avevano invece soprannominata "La Regina solitaria del Nord". Parliamo della "Tirpitz", la più grande nave da battaglia della marina nazista: sorella della "Bismarck", funse più da spauracchio per la flotta britannica che da vera nave cacciatrice sui mari. In combattimento non riuscì mai a ingaggiare il nemico, limitando la propria vita operativa a esercitazioni, sortite infruttuose e al bombardamento delle Isole Svalbard. Sino alla fine ingloriosa nel fiordo di Tromsø, sventrata dai bombardieri britannici.

Erano il terrore dei campi di battaglia: l'incubo dei carristi alleati. Il Tiger e il Königstiger non erano solo carri armati, ma veri e propri mostri d'acciaio concepiti per dominare la guerra. Scopri perché la loro leggenda dura ancora oggi. Nelle scuole carristi americane tra il 1943 e il 1944 girava una greve battuta: "Per affrontare un Tigre occorrono almeno quattro Sherman. Con la prospettiva di perderne tre". Quella che poteva sembrare una barzelletta di cattivo gusto era solo l'interpretazione pratica della realtà: dalla sua introduzione nel novembre 1942 il carro pesante "Tiger I" aveva posto un nuovo standard in fatto di forze corazzate impegnate nella Seconda Guerra Mondiale. Il suo successore, il Königstiger, si sarebbe rivelato ancor più grande, grosso, pesante, difficile da distruggere, al pari dei derivati Sturmtiger e Jagdtiger. Veicoli formidabili ma contraddistinti da trasmissioni fragili, da una sete irrefrenabile di carburante, dall'esposizione all'arma aerea e dal destino segnato.

Nel 1935 un giovane antropologo tedesco parte per l'Amazzonia su ordine di Himmler. Ufficialmente è una missione scientifica… ma dietro la ricerca dell'El Dorado si nasconde un progetto segreto delle SS destinato a cambiare la storia.

Nel 1941 il Regno di Jugoslavia esplode in una spirale di violenza. Ustasa, Cetnici e partigiani si affrontano in una guerra fratricida dove politica, etnia e religione si intrecciano. Ma fu davvero una guerra civile?

Nel 1960 due fratelli etiopi tentarono l'impossibile: rovesciare l'imperatore Hailé Selassié per liberare il Paese dalla fame e dall'arretratezza. Ma il loro sogno di giustizia si trasformò in una tragedia cancellata dalla Storia.

Dopo una pausa di un paio di mesi, torna l'appuntamento con la casella di posta di Dentro La Storia. Abbiamo selezionato alcune tra le mail che sono arrivate e vi diamo risposta su diversi argomenti, dai suggerimenti per i video ai podcast, dalle prospettive sull'attualità italiana e mondiale a... ancora il Club Bilderberg! Continuate a seguirci e a scriverci: l'indirizzo è f.bettuzzi@dentrolastoria.net, specificando nell'oggetto della mail "La posta di DLS". Vi aspettiamo!

Pace per il nostro tempo", disse il primo ministro britannico Neville Chamberlain al ritorno in patria sventolando come un trofeo il testo dell'accordo con la Germania, la Francia e l'Italia sulla questione dei Sudeti. In realtà gli accordi di Monaco di fine settembre 1938 ridisegnarono gli equilibri europei in previsione della guerra. A fronte dell'illusione inglese, della sconfitta francese e del ridimensionamento del ruolo di Mussolini, l'unico vero vincitore della conferenza fu Hitler. Il quale, messo da parte il Piano Verde di invasione della Boemia, vide soddisfatte in parte le sue mire espansionistiche e si sarebbe sentito autorizzato a chiedere sempre di più.

Le vittime del disastro del Vajont del 9 ottobre 1963 sono ufficialmente 1910. Ma all'elenco ne manca una: Mario Pancini, ingegnere della SADE, era tra i responsabili della realizzazione della grande diga a doppio arco al confine tra Friuli e Veneto che ancora oggi troneggia all'interno della gola e alle cui spalle domina l'enorme massa di detriti che calò dal Monte Toc generando l'onda distruttrice. L'ingegner Pancini visse la tragedia in maniera empatica ritenendosi responsabile di quanto successo: "Colpa o non colpa, ci sono duemila morti", disse quando il giudice di Belluno Fabbri firmò l'ordinanza di rinvio a giudizio per i vertici della SADE e gli altri soggetti accusati del disastro. In questo video in esterna, realizzato dal Colomber e dagli accessi alla diga, ripercorriamo la storia di Pancini. Il Museo: https://www.attimidistoria.it/ Testo: Federico Bettuzzi Riprese Esterne: LGC Agency Produzione: Purple Media Company Musiche Originali: Giovanni Zorzi

Al processo di Norimberga tra le varie documentazioni prodotte dall'accusa spiccano le dichiarazioni rese da un ex gerarca al procuratore americano Robert Kempner. Friedrich Wilhelm Kritzinger aveva scelto di parlare per svuotare la sua coscienza dal giorno di maggio del 1942 in cui il suo superiore alla Cancelleria del Reich, Hans Lammers, aveva respinto le sue dimissioni. Pochi mesi prima a Wannsee Kritzinger aveva scoperto una verità sconvolgente che gli era stata taciuta sia da Lammers che da Hitler: non c'era nessun reinsediamento a Est per gli ebrei, i programmi nazisti prevedevano di uccidere milioni di uomini, donne e bambini inermi. Quei piani mostruosi avevano turbato l'animo di un burocrate che fino a quel momento aveva servito il regime in maniera puntuale ed ubbidiente.

3 ottobre 1993: il generale William F. Garrison, veterano del Vietnam e della Delta Force al comando della missione Gothic Serpent, annuncia in un brefing la volontà di compiere un blitz nel centro di Mogadiscio per catturare i membri del governo del signore della guerra somalo Mohammed Farrah Aidid. Garrison non si fida del contingente italiano, giudicato complice dei somali, e di quello pakistano-malese, ritenuto debole, per cui affida il compito al 160th SOAR, alla Delta e ai Ranger delle Forze di Sicurezza. Quello che doveva essere un intervento chirurgico della durata inferiore a un'ora diventerà un terribile massacro di due giorni con l'abbattimento di due elicotteri e la presa di un ostaggio.

Custode della memoria non solo della battaglia risolutiva sul fronte italiano ma di gran parte del lascito storico della Grande Guerra, il Museo della Battaglia di Vittorio Veneto è un luogo da visitare con la curiosità dei bambini e gli occhi degli adulti. In questa speciale puntata on the road, assieme al conservatore Stefano Gambarotto vi guidiamo tra le varie sezioni del Museo alla scoperta delle armi, delle trincee, della vita dei soldati e delle popolazioni, della propaganda e di molti altri aspetti a volte dimenticati del primo conflitto mondiale. Il Museo Della Battaglia: https://www.museivittorioveneto.it/museo_della_battaglia.html Stefano Gambarotto lo potete trovare nel canale @lalineadellamemoria Video Consigliati: Il MONDO in FIAMME - Le Cause della GRANDE GUERRA: https://youtu.be/JcqqyXcPtBo Armi CHIMICHE: La Morte INVISIBILE: https://youtu.be/4gAG8MAGpZY

Prosegue il nostro piccolo viaggio di avvicinamento al 2026, anno in cui si celebreranno gli 80 anni della Repubblica Italiana, con la riscoperta della nostra Costituzione. Chiudiamo il mese di settembre con l'articolo 6 dedicato al bilinguismo.

Guerra di Liberazione o guerra civile? L'annosa questione è proposta da alcuni anni: taluni critici tendono a sminuire il ruolo resistenziale invocando un presunto conflitto interno tutto italiano. Ma fu davvero così? E che dire dei movimenti resistenziali che nel resto d'Europa si organizzarono e si opposero all'occupazione nazista? Avviamo con questo video una miniserie per far luce sul tema, cominciando con una puntata dedicata alla Resistenza francese o "maquis". Dai primi movimenti autonomi al CNR di Jean Moulin fino al ruolo del Partito comunista transalpino e a quello dei Servizi alleati, vedremo perché ancora oggi in Francia si parli di Resistenza e non di "guerra civile".

Tardo pomeriggio del 22 settembre 1943. Sul litorale laziale, in località Palidoro, un'esplosione scuote una vecchia torre di guardia precedentemente utilizzata dalla Guardia di Finanza come deposito. Sul terreno restano due paracadutisti tedeschi, altri due loro commilitoni sono feriti. "Attentat!", urlano i sopravvissuti. Tempo poche ore e il vicino paesino di Torrimpietra è rivoltato a fondo alla ricerca dei responsabili, con 22 persone prese in ostaggio. Assieme a loro c'è un giovane vicebrigadiere dei Carabinieri di nome Salvo D'Acquisto, un ragazzo in divisa che si assumerà una responsabilità incredibile per salvare tante vite innocenti dalla barbara rappresaglia già decisa dagli occupanti.

A inizio agosto del 1964 il cacciatorpediniere USS Maddox, in servizio di pattugliamento delle coste del Vietnam del Nord, denuncia due attacchi nel giro di 48 ore da parte di siluranti nemiche. La suggestione, il calcolo errato, i rapporti missione manomessi raccontano di battaglie navali ingigantite o addirittura inesistenti, un modo complesso per ottenere il casus belli desiderato alla Casa Bianca. Di fronte ai rifiuti di Hanoi di disarmare i Vietcong accettando in cambio degli accordi commerciali, gli USA reagiscono scatenando una guerra che si rivelerà un inferno e uno smacco epocale.

Il 29 luglio 1900, il Re d'Italia Umberto I di Savoia viene assassinato a Monza da Gaetano Bresci, un anarchico tornato dagli Stati Uniti con un'unica missione: uccidere il sovrano. Quattro spari squarciano la sera festosa, mettendo fine a un regno e aprendo un capitolo tragico nella storia dell'Italia unita. In questo episodio di Dentro la Storia ripercorriamo passo dopo passo: le cause politiche e sociali dell'attentato, il profilo di Bresci, l'anarchico fiorentino, la fine violenta di Umberto I, il "Re Mitraglia", le reazioni dell'Italia e del mondo al regicidio. Un viaggio storico tra monarchia, anarchia e vendetta politica, perfetto per chi ama la storia d'Italia, i misteri politici e le vicende drammatiche del nostro passato.

Chi l'ha detto che durante l'estate si debba per forza staccare la spina anche dalla propria passione per la Storia? In questo nuovo episodio di Dentro La Storia, ti portiamo alla scoperta di 5 proposte di viaggio alternative per l'estate 2025, pensate per chi ama esplorare il passato anche sotto il sole di luglio e agosto.

Due regimi ideologicamente opposti, Italia fascista e URSS stalinista, collaborarono negli anni '30 per costruire una nuova generazione di navi da guerra. Dalla progettazione del supercaccia sovietico Tashkent alle influenze italiane sulle classi Kirov e Chapayev, fino ai piani delle corazzate Littorio: l'Ansaldo giocò un ruolo chiave nella modernizzazione della flotta sovietica. Scopri una pagina dimenticata della storia militare e industriale europea, dove tecnologia, diplomazia segreta e interessi navali superarono le barriere ideologiche.

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