HORECA AUDIO NEWS - LE PILLOLE QUOTIDIANE è la raccolta delle notizie pubblicate su Horecanews.it in formato audio e aggiornata in tempo reale. Ogni giorno, decine di notizie a disposizione per restare aggiornati sui temi dell'Horeca e del Food Service.
Horecanews.it |Fabio Russo srl
C'è un'eleganza che non si annuncia ma si percepisce, che non ha bisogno di grandi gesti perché vive nei dettagli, nella scelta dei materiali, nei toni di voce, nell'armonia tra ciò che si vede e ciò che si sente. Pazziella Garden & Suites nasce così, da un'idea di ospitalità gentile, sartoriale, capace di accogliere senza invadere.
Nel mondo della viticoltura, la gestione della nutrizione rappresenta da sempre una sfida fondamentale. Un vigneto ben nutrito è sinonimo di piante in salute, rese equilibrate e, soprattutto, qualità nel prodotto finale, che sia vino o uva da tavola. Tuttavia, il metodo più diffuso per monitorare lo stato nutrizionale delle viti, l'analisi dei tessuti fogliari, pur essendo il cosiddetto "gold standard", presenta dei limiti evidenti, è costoso, richiede molto lavoro manuale e non riesce a rappresentare la variabilità presente all'interno dei vigneti.
C'è qualcosa di profondamente romantico nella storia di Alberto Massucco, un uomo che ha saputo trasformare la propria passione per l'eccellenza in un progetto senza precedenti, un atto d'amore verso la bellezza, la cultura del gusto e il valore delle relazioni autentiche.
Bar, bistrot e cocktail bar, Sestili ad Ascoli unisce miscelazione classica e piccola cucina di qualità. Colazioni bio al mattino, pasta fatta in casa, drink classici. Il tutto in un locale con oltre 120 anni di vita.La storia di SestiliUn tempo era una drogheria dal profumo di spezie e legno. Poi, tra gli anni '30 e '40, la trasformazione: da bottega a bar.Dodici anni fa, un altro cambiamento: arriva Fabio Caponi, formazione AIBES e un curriculum che spazia dal Baglioni di Londra al Cristallo di Cortina, fino ai locali chic della Costa Smeralda.E con lui, la mixology classica è arrivata ad Ascoli.
La carta dei vini è uno degli strumenti più importanti per un ristorante. Non è un semplice elenco, ma un vero e proprio biglietto da visita che riflette la qualità della cucina e che può fare la differenza sulla redditività del locale. Una carta di successo non deve essere per forza la più lunga, ma la più intelligente: deve offrire un giusto equilibrio tra etichette note, che rassicurano il cliente, e proposte più particolari, che stimolano la curiosità. Alla base di ogni buona selezione, ci sono però alcune tipologie di vino che non possono mai mancare, in quanto veri e propri pilastri. Di seguito una guida per scegliere i prodotti più adatti da presentare ai clienti.
Negli ultimi 15 anni il gin italiano ha guadagnato spazio. Non solo nei cocktail bar, ma anche nelle carte dei ristoranti, sugli scaffali dei piccoli negozi gourmet, persino al supermercato. Merito di una produzione che punta su materie prime locali, lavorazioni in piccoli lotti e una filosofia artigianale che rifiuta l'omologazione. Risultato? Pare ci siano un centinaio di distillerie per circa mille etichette di gin Made in Italy: ormai non c'è regione che non abbia la sua produzione.
C'era una volta il “senza glutine” che faceva rima con rinuncia al sapore, alla varietà, al piacere della tavola, con consumatori che si trovavano spesso davanti a scelte limitate e poco appetitose. Oggi la storia è cambiata, il mondo del gluten free ha intrapreso un percorso rivoluzionario trasformandosi in un universo ricco di gusto, innovazione e possibilità, diventando, più che risposta a un'esigenza medica, sinonimo di attenzione alla salute, cura degli ingredienti e desiderio di inclusione.Lo dimostra il fatto che il settore sta attraversando una fase di espansione senza precedenti. A livello globale, secondo uno studio dell'Istituto britannico Visiongain, il comparto gluten free valeva oltre 4,5 miliardi di dollari nel 2016 e si prevede che entro il 2026 questa cifra sarà triplicata, confermando la portata mondiale del fenomeno.
È calato il sipario sulla quarta edizione del Campionato della Mozzarella di Bufala che quest'anno per la finale della competizione ha radunato i sedici migliori caseifici nella splendida cornice di Palazzo Petrucci, affacciato sulla baia di Posillipo. Una sfida intensa, svolta in un'unica giornata, che ha visto trionfare il caseificio San Salvatore di Paestum eletto a pieni voti dai venti giudici incaricati delle degustazioni alla cieca. Dietro il successo dell'evento c'è la consolidata collaborazione dei giornalisti enogastronomici Luciano Pignataro e Vincenzo Pagano che attraverso i loro blog, Luciano Pignataro Wine Blog e Scatti di Gusto, hanno selezionato i 16 migliori produttori partendo da una rosa iniziale di 50.
Conosco da oltre dieci anni il titolare del Milord di Milano, Cristian Lodi. Da allora la città ha cambiato pelle almeno tre volte. Lui no. Nel senso: è maturato, divenuto padre ed ha acquisito notorietà, ma senza mai lasciarsi sedurre dalle mode passeggere. Come il suo bar, Milord, uno dei miei preferiti in città perché, oltre a bere bene è un luogo di incontro, sviluppato su tre livelli, con un grande dehors e una sala al piano inferiore che si può affittare per feste private e aziendali, ma anche per lezioni, seminari, masterclass.
Non è un segreto che il comparto vitivinicolo italiano stia attraversando una fase di forte instabilità, con dinamiche di mercato sempre più complesse e segnali di rallentamento sia sul fronte interno che su quello internazionale. Il settore si trova oggi a fare i conti con una domanda in calo, influenzata da fattori economici e da una crescente attenzione dei consumatori verso stili di vita più salutisti, mentre a livello globale il commercio soffre le conseguenze di crisi geopolitiche, barriere doganali e tensioni commerciali.La cartina di tornasole è rappresentata dai dati sull'accumulo di vino invenduto nelle cantine. Secondo il report aggiornato di “Cantina Italia” a cura dell'Icqrf al 30 giugno 2025 risulterebbero stoccati ben 43,6 milioni di ettolitri con la nuova vendemmia alle porte
Se il Paloma è probabilmente il cocktail più popolare in Messico, certamente il Margarita è il cocktail messicano più famoso nel mondo. Tanto che, attualmente, nel ricettario ufficiale dell'Internatiomal Bartenders Association (IBA) compare in ben tre versioni diverse. In vista del Tequila Day, che si celebra il 24 luglio, scopriamo allora le principali variazioni sul drink che ha contribuito in maniera determinante alla diffusione a livello globale del distillato di agave, suo ingrediente principale insieme con il triple sec
C'è un'onda silenziosa che sta trasformando il mondo del beverage, è il mercato delle bevande “Low-No Alcohol” (LNA), un segmento che senza alzare troppo la voce e nonostante le resistenze sta conquistando l'interesse di consumatori, produttori e operatori globali. Secondo i dati forniti da Areté il mercato europeo delle bevande a basso contenuto alcolico e senza alcol avrebbe toccato nel 2023 un valore prossimo ai 9 miliardi di euro, in netto aumento rispetto ai 7,5 miliardi del 2021.
La Grecia vive un boom turistico senza precedenti: nonostante il turismo rappresenti circa il 25 % del PIL nazionale, il Paese affronta una carenza di circa 80.000 lavoratori stagionali soltanto nel settore ricettivo e della ristorazione, poche settimane prima dell'estate 2025 (fonte theguardian.com).Questa tensione sul mercato del lavoro rende l'offerta per bartender stranieri, soprattutto quelli con formazione e buon inglese, particolarmente interessante: le strutture turistiche greche – isole e resort – cercano personale qualificato e mostrano maggiore flessibilità verso lavoratori esteri. Ne ho parlato con Anthony Lefkimmiatis, bartender 38enne di lunga esperienza e con le idee chiare in fatto di mixology, alle redini dell'Infinity Shisha Bar di Benitses, villaggio di pescatori sulla costa orientale di Corfù, a circa 12 km da Corfù città.
Giornate che iniziano con una sveglia troppo presto e finiscono davanti a uno schermo troppo tardi, notifiche che si susseguono senza sosta, tempo libero ridotto all'osso, notti spesso disturbate da pensieri e ansia. È questo lo scenario sempre più diffuso a livello globale da cui emergerebbe con forza una nuova idea di vacanza: il turismo del sonno. Non si tratta solo di rilassarsi ma di scegliere attivamente luoghi e strutture che garantiscano silenzio e riposo profondo, vero e proprio antidoto allo stress quotidiano, un'esigenza che sta riscrivendo le regole del viaggiare. I numeri parlano chiaro, secondo le stime di Market.us, il settore sarebbe destinato a passare da un valore di 72,6 miliardi di dollari nel 2024 a 237,9 miliardi entro il 2034, con un tasso di crescita annuale composto del 12,6%. Lo sleep tourism si configurerebbe così come una nicchia ad altissimo potenziale all'interno del più ampio universo del turismo del benessere, rispondendo a esigenze molto concrete con soluzioni specifiche.
Barcellona è una città che accoglie e sorprende. Sul tetto dell'SLS Hotel, nella luce calda del pomeriggio, il vento porta l'aroma salmastro del porto. Qui si trova Kyara, il nuovo cocktail bar nato dall'incontro tra la profumeria e la mixology per opera di Alex Kratena e Monica Berg, pluripremiata coppia proprietaria del Tayēr + Elementary a Londra.
Il noto bartender e ricercatore della mixology Luca Picchi, qualche anno fa, nel ricostruire meticolosamente la vera storia del Negroni fissò anche un punto fermo su un altro storico cocktail italiano, notissimo in tutto il mondo, l'Americano. Stabilendo cioè, senza alcun dubbio, che quest'ultimo – composto da due ingredienti tipici della liquoristica di casa nostra, vermouth e bitter, con un'aggiunta di soda - è il “padre” del Negroni, che – come spiegato nell'approfondimento dedicato al cocktail realizzato da Nicole Cavazzuti - ne rappresenta una vera e propria variante (con gin al posto della soda) voluta dal conte fiorentino Cammillo Negroni.
«Non cercavamo un'azienda, cercavamo una casa di campagna, un rifugio per la nostra famiglia. Quando arrivammo su quella collina incolta, ci sembrò un luogo inaccessibile. Io, mio marito e mio suocero salimmo tra la vegetazione fitta, ma poi ci guardammo negli occhi e sentimmo, fortissimo, che quella era casa nostra. Il nostro posto nel mondo.» A raccontarlo è Ria Fonzone, oggi responsabile della comunicazione dell'azienda di famiglia, ma prima ancora testimone e narratrice di un sogno condiviso. Una casa tra i filari, un progetto nato non da un piano industriale ma da una visione familiare: mettere radici. Non solo nel terreno, ma nella terra dell'anima, quella che ti accoglie, ti cambia e ti chiede rispetto.
Lo usiamo ogni giorno, quasi senza pensarci. Una manciata nell'acqua che bolle, un pizzico sull'insalata, una spolverata sulle patatine. Il sale è il gesto più naturale della cucina, tanto semplice quanto trascurato. Ma cosa sappiamo davvero di lui? Da dove proviene, come si raccoglie, come si differenzia? La verità è che il sale è uno degli alimenti più antichi, preziosi e determinanti della storia umana, eppure oggi vive in un angolo, confinato a comparsa muta nelle nostre cucine
Nel panorama vitivinicolo contemporaneo alcune varietà riescono più di altre nel farsi interpreti delle specificità ambientali e culturali di un territorio. Quando questo avviene, il vitigno non è solo materia prima ma si trasforma in simbolo identitario, strumento di racconto e, spesso, punta di diamante della produzione e della comunicazione aziendale. È il caso del Riesling Trentino DOC di Cembra Cantina di Montagna, che oggi si presenta con la nuova annata 2023 all'interno di un percorso di riposizionamento intrapreso dalla cantina nel 2022.Il riesling renano, storicamente legato ai paesaggi della Mosella e del Reno, ha trovato nella Valle di Cembra un habitat inaspettatamente favorevole. Qui, tra pendenze estreme e suoli di porfido, il vitigno sviluppa un profilo sensoriale distintivo, che unisce freschezza, salinità e una struttura vibrante. Questo legame forte con l'ambiente ha reso il riesling uno dei vettori principali con cui la cantina ha scelto di raccontare l'identità del territorio e il suo potenziale enologico
Immaginate un forno che non si ferma mai. Un alleato che garantisce sicurezza, si adatta al vostro ritmo e vi permette di gestire ogni sfida. Non è fantascienza, ma realtà: è il nuovo DUO di Izzo Forni, il forno che sta rivoluzionando il modo di concepire la cottura professionale in pizzeria.Presentato in anteprima a TUTTOPIZZA 2025, DUO rappresenta la sintesi perfetta tra tradizione artigiana e visione futuristica. In soli 196 centimetri di larghezza, Izzo Forni è riuscita a concentrare una potenza straordinaria che cambia le regole del gioco: due camere di cottura completamente indipendenti, ciascuna con la propria accensione e il proprio controllo termico."Abbiamo voluto creare qualcosa che andasse oltre il semplice concetto di forno," spiegano dall'azienda napoletana. "Il DUO è nato dall'ascolto delle vere esigenze dei pizzaioli: la paura di rimanere senza forno durante il servizio, la necessità di cuocere prodotti diversi contemporaneamente, l'importanza di contenere i costi energetici."
I lavoratori dell'ospitalità si sentono malpagati e (spesso) poco sicuri di notte. Sempre meno garnish nei cocktail per combattere gli sprechi alimentari. Negli Usa i whiskey in edizione limitata ispirati al bitcoin. Le notizie della settimana dal mondo di cocktail e distillati dai media internazionali
C'è un modo di pensare l'abbinamento tra cibo e bevande che si sta affermando sempre più nella ristorazione a livello internazionale non come moda passeggera, né come semplice alternativa all'alcol, ma da vero e proprio linguaggio sensoriale che parla di stagioni, materie prime, creatività e rispetto. Si chiama Juice Pairing e si può dire che negli ultimi anni ne ha fatta di strada. Tutto nasce nei templi dell'alta cucina scandinava, dove l'eccellenza non si misura solo in stelle Michelin ma nella coerenza con un pensiero gastronomico sostenibile e inclusivo.
Negli ultimi decenni, la plastica è diventata uno dei materiali più utilizzati per il confezionamento degli alimenti, grazie alla sua leggerezza, versatilità e basso costo. Bottiglie, vaschette, pellicole, bustine e contenitori monouso popolano scaffali di supermercati e cucine domestiche, svolgendo un ruolo fondamentale nella conservazione dei cibi e nella logistica alimentare globale
Tra i tetti di Roma, dove la luce accarezza i palazzi storici e il tempo sembra rallentare, ha riaperto le porte l'Ambrosia Bar, all'ultimo piano dell'Hotel Artemide. A pochi passi dalla redazione de Il Messaggero, questo rooftop elegante e rinnovato mescola sapientemente vista mozzafiato, mixology d'avanguardia e arte dell'accoglienza. Aperto tutto l'anno, Ambrosia Bar punta su una miscelazione sofisticata, con proposte a bassa gradazione alcolica pensate per un consumo responsabile e inclusivo.
C'è una sottile linea che separa l'illustrazione dalla memoria, il design dalla riconoscenza, l'arte dal marketing. E poi ci sono casi in cui queste distinzioni si dissolvono, come accade nella nuova edizione limitata di J Rose, nata per celebrare gli ottant'anni di Milo Manara. Che Milo Manara abbia firmato ogni etichetta di J Rose, sin dalla prima bottiglia, non è un dettaglio ornamentale: è la traccia visibile di un patto culturale, quasi una forma di co-autorialità. Ma qui si va oltre. Perché questa non è una nuova variazione della consueta collaborazione: è un gesto deliberatamente celebrativo, pensato per fermare il tempo – o almeno incorniciarlo – proprio in coincidenza con l'ottantesimo compleanno del maestro.
Il brusio incontenibile e vivace di Via dei Tribunali, una vetrina scintillante, un impasto a sfrigolare nell'olio bollente. Così il 26 giugno scorso la Pizzeria Presepe Napoletano by Gino Sorbillo, a pochi passi da San Gregorio Armeno, ha accolto la tappa napoletana del Pizza & Falanghina Tour 2025
Ogni cultura costruisce i suoi miti attraverso i riti, e Autoctoni Gourmet si presenta come un rito contemporaneo che tenta, con eleganza e metodo, di decifrare il codice gastronomico di una regione: le Marche. Dal 2022, due volte all'anno – in una simmetria quasi liturgica tra estate e inverno – questo evento si propone non solo come competizione culinaria, ma come esercizio di conoscenza, un laboratorio sensoriale e simbolico.
Nel mondo sempre più complesso e interconnesso in cui viviamo il concetto di luxury travel sembra destinato a cambiare profondamente. Se fino a pochi anni fa era legato a comfort, esclusività e servizi impeccabili, oggi iniziano a emergere segnali che lasciano immaginare un'evoluzione in una direzione più intima e significativa, quella dell'esperienza trasformativa.Potrebbe essere questa la prossima frontiera? È possibile che il viaggio diventi, sempre di più, uno strumento per ritrovare sé stessi, per evolvere, riflettere e non solo per “staccare la spina”? Le tendenze emergenti sembrano suggerire proprio questo e alcuni casi, come quello della piattaforma Axonall, aprono la strada a una riflessione concreta su dove potrebbe dirigersi l'Hospitality di fascia alta nei prossimi anni.
A meno di un secolo dal (devastante) fallimento negli Stati Uniti, il Proibizionismo torna protagonista a livello globale nell'agenda dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, a suon di supertasse sugli alcolici. I cambiamenti climatici influiscono sulle bacche di ginepro e rischiano di snaturare il gin. Il mitico Harrison Ford testimonial di Glenmorangie, whisky ufficiale della Formula 1. L'appuntamento settimanale con le notizie dal mondo di cocktail e distillati dai media internazionali.
Tra i vicoli silenziosi dell'Isola Azzurra, in via Fuorlovado, poco distante dalla celebre piazzetta, c'è un nuovo indirizzo gastronomico che porta con sé il respiro della Costiera Amalfitana unitamente ad un tocco internazionale e moderno.
Milano ha finalmente il suo primo Beach Club urbano: si chiama Kora Beach Club, si affaccia sull'Idroscalo, ed è stato inaugurato il 30 maggio. Dietro questo ambizioso progetto ci sono tre soci: Stefano Lacroce, Edoardo Marzani e Manfredi Caglioni. Abbiamo incontrato Stefano Lacroce, che ci ha raccontato la genesi del locale, il suo approccio umano al lavoro e l'ambizione di creare un luogo che mancava davvero a Milano.
Nel regno ambiguo dei segni, anche il packaging diventa linguaggio. Così, quando Sidney Yeates mostrò la sua bottiglia a Oscar Quagliarini – bartender, naso e semiologo del gusto – quest'ultimo non esitò un secondo: accettò la sfida.Nasce così, all'inizio del 2025, Holywater Gin: un distillato che non ha nulla a che vedere con la popstar americana, ma tutto con l'immaginario delle statuette mariane vendute nei santuari. Non è solo un gin, ma un'icona liquida, racchiusa in un contenitore che sembra più una miniatura sacra che una bottiglia. Cesellata con cura e strategia, è pensata per scuotere: fedeli o scettici, bartender o amanti del bere miscelato, nessuno resta indifferente
Il 2025 per l'Italia dovrebbe rappresentare l'anno del consolidamento del ruolo di meta privilegiata per i turisti stranieri. È quanto emergerebbe dal primo Rapporto “Tourism and Incoming Watch”, elaborato da Nexi in collaborazione con l'Osservatorio Nazionale del Turismo. Il documento offre un'analisi dettagliata delle dinamiche legate alla spesa dei visitatori internazionali nel nostro Paese, mettendo in luce non solo l'impatto economico ma anche i cambiamenti nei comportamenti di consumo e nelle rotte turistiche delineando così le prospettive di potenziale sviluppo.
In un contesto segnato da consumi in calo, tendenze salutiste e una crescente disaffezione delle nuove generazioni verso l'alcol, il mondo del vino si trova da tempo di fronte a una sfida cruciale, quella di reinventare la propria narrazione. La consapevolezza che il settore abbia continuato per troppo tempo a rivolgersi a sé stesso, utilizzando codici e tecnicismi poco accessibili a chi si avvicina per la prima volta a questo universo è ormai maturata, così come una vista chiara e netta sulla frattura comunicativa consolidatasi tra chi produce e chi dovrebbe essere il consumatore del futuro.
A Riccione, dietro la facciata di un ex Grand Hotel, dove un tempo c'era una lavanderia dai pavimenti ruvidi, oggi si trova Indaco: un fine restaurant cocktail bar unico nel suo genere.All'inizio non è stato facile. I drink, belli da vedere e sorprendenti da bere, non seguivano il solito cliché e la gente non capiva. Ma i titolari hanno insistito, lavorando ogni giorno con passione e una buona dose di ostinazione.Poi, la svolta: una foto, un reel, un tag. I social hanno fatto il resto. Perché quando un cocktail arriva al tavolo e fa dire “wow”, finisce nel feed. E oggi il feed è il nuovo passaparola
Riscoperto negli ultimi vent'anni dopo un lungo periodo di oblio, il Clover Club è un classico cocktail sour a base di gin e sciroppo di lampone: fresco e fruttato, è apprezzato tanto come aperitivo quanto nel dopocena, oltre a essere particolarmente instagrammabile in virtù della sua colorazione rosa scarlatto e dei lamponi che fanno bella mostra di sé a guarnire il bicchiere. Nato per un pubblico di soli uomini, ha subito conquistato anche le eleganti frequentatrici dei salotti mondani d'oltreoceano
Novità in casa Zest, ristorante del Grand Hotel La Favorita guidato dallo chef stellato Domenico Iavarone. L'inaugurazione della nuova cantina e della sala degustazione introducono un elemento cardine di un progetto partito un anno e mezzo fa con l'intento di ripensare radicalmente il concetto di “ristorazione d'albergo”, non un semplice ampliamento ma un passo strategico di un disegno strutturato, coerente e ambizioso frutto del lavoro attento e sistematico dei giovani manager Mario e Giuseppe Manniello.
Sullo sfondo crepuscolare dello Scalo Tecnico di Senigallia, in occasione della finale della Gin PiùCinque Competition, ho avuto l'occasione di intrattenermi con Federica di Lella, tra le finaliste della gara e giovane promessa della miscelazione italiana.Durante la presentazione del suo twist sul Gin Tonic, il suo speech è stato uno show teatrale: studiato, coinvolgente, curato nei dettagli: un perfetto equilibrio tra contenuto tecnico e presenza scenica.
Quest'anno L'hirondelle, marchio storico di Lesaffre per il lievito fresco, celebra il suo 130° compleanno sinonimo di qualità nella panificazione dal 1895.Per questo anniversario, Lesaffre ha deciso di fare un regalo a tutti i professionisti dell'arte bianca presentando L'hirondelle 1895, il lievito fresco pensato per impasti a lunga fermentazione, ideale per la preparazione di biga, pizza e pani di grandi pezzature.
Nel cuore di Firenze, da sei anni, c'è un locale che sfugge alle etichette e vive di passione autentica: si chiama Djaria ed è nato da una coppia affiatata – Nicolò Scanferlato e sua moglie Sarah Webb – uniti nella vita e nel lavoro. Dopo anni dietro al bancone, hanno deciso di aprire qualcosa che li rappresentasse davvero. E così è stato. Sara è l'anima del vino e della birra. Nicolò, invece, è attratto dal lato più ruvido e artigianale della mixology: spirits di nicchia, distillati indipendenti e, soprattutto, il fascino grezzo del moonshine whisky.
In evidenza anche all'estero l'annunciata vendita della storica Cinzano da Campari a Caffo 1915. Sorpresa: i ragazzi della generazione Z, in realtà, bevono come tutti gli altri (se hanno i soldi). Chi vince e chi perde nel business globale del gin. Ecco le notizie della settimana dal mondo di cocktail e distillati, viste dai media internazionali
Nicole Cavazzuti ha intervistato la restaurant manager del Geranium di Copenaghen, esperta di juice pairing e alta cucina nordica.