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Horecanews.it |Fabio Russo srl

Primo locale a puntare solo sui cocktail, Colonial è tra i miei bar del cuore a Tirana. Perché è bello. E perché si beve bene e con stile.Dotato di terrazza, Colonial è un bar allegro e curato. Il menù è ricchissimo, quasi enciclopedico. C'è tutto: gin, tequila, whiskey, rum. Ci sono i classici come Last Word e Negroni e ci sono creazioni come Sweet Dreams, con vodka, passion fruit e zenzero e il Margarita Calabrese, con tequila e lime e peperoncino del sud Italia. Per un cocktail lover, è un paradiso. Basti dire che in bottigliera ci sono ben mille referenze. Una collezione che parla di ricerca e passione. E per chi non beve alcol? C'è anche una selezione “non-alcoholic”. L'arredo, come suggerisce il nome, è coloniale -eclettico, con statue di Buddha e oggetti esotici. L'avevo visitato due anni fa. Sono tornata nei giorni scorsi e ho intervistato il titolare Ilir Dushkaj.


Fra i pochi cocktail caldi di fama mondiale, l'Irish Coffee è perfetto quando le serate iniziano a farsi fresche. Del resto, questo drink a base di caffè, whiskey e panna è nato proprio per riscaldare gli sfortunati passeggeri di un volo intercontinentale in una fredda serata trascorsa in un aeroporto d'Irlanda… Vediamo allora la storia, la ricetta e gli abbinamenti perfetti per il “caffè irlandese”.

La Campania torna protagonista al Merano WineFestival 2025, confermandosi tra le regioni più rappresentative del panorama enogastronomico italiano. Sotto la regia di Campania Felix e di Dante Stefano Del Vecchio, la partecipazione della regione si articola in un doppio racconto: da un lato la Masterclass dedicata a vent'anni di evoluzione del vino campano, dall'altro il percorso culinario “Leopardi a Tavola”, nella Gourmet Arena, dove la cucina incontra la letteratura e la memoria dei sapori.


L'olivicoltura italiana arriva a fine 2025 con un quadro complesso e segnato dall'incertezza. Dopo un 2024 difficile, penalizzato dalla siccità e da rese in forte calo, le stime ISMEA per la campagna 2025/2026 indicano un ritorno sopra quota 300 mila tonnellate di olio d'oliva, con una produzione compresa tra 340 e 360 mila tonnellate, pari a circa +30% rispetto alla campagna precedente (248 mila tonnellate nel 2024/2025).


Cosa significa, oggi, che due territori italiani così diversi come le Langhe e l'Etna scelgono di condividere lo stesso palcoscenico internazionale? È la domanda che accompagna l'evento in corso a Parigi, al Pavillon Wagram, dove per un giorno il Nord e il Sud del vino italiano si incontrano nella capitale del gusto. L'appuntamento, patrocinato dal Consolato Generale d'Italia a Parigi e riservato a operatori, stampa e importatori, è organizzato da I Vini del Piemonte e dal Consorzio di Tutela dei Vini Etna DOC, in collaborazione con la Strada del Barolo e grandi vini di Langa.

Nel cuore di Roma si sviluppa un progetto che unisce arte, cultura e ospitalità in modo sorprendente: Wisdomless Club. I titolari sono Graziano Paventi di San Bonaventura, Francesco e Vincenzo Saitta: legati da un vincolo personale e familiare, hanno scelto di dare vita a uno spazio che va oltre il semplice locale. Qui, la storia del rione, l'arte, la convivialità si intersecano. Non si tratta solo di bere o di uscire: è un'esperienza.

Negli ultimi anni il turismo di alta gamma ha assunto una centralità crescente all'interno dell'economia globale dell'ospitalità. L'evoluzione dei comportamenti di viaggio, l'aumento del reddito disponibile tra le fasce più agiate della popolazione e la ricerca di esperienze personalizzate e autentiche hanno trasformato il lusso in uno dei segmenti più dinamici e redditizi dell'intero comparto turistico mondiale.

Mancano pochi giorni all'International Coffee Forum, l'appuntamento che trasforma Napoli nella capitale mondiale del caffè. L'edizione 2025, prima in assoluto in programma il 12 e 13 novembre al Centro Congressi dell'Università Federico II in via Partenope, si preannuncia come un'occasione unica per esplorare innovazione, sostenibilità e cultura della torrefazione. Due giornate intense di panel congressuali, workshop e incontri che metteranno al centro il presente e il futuro della seconda bevanda più consumata al mondo dopo l'acqua.

Qualcuno considera il Boulevardier una sorta di “zio d'America” del Negroni, con parti uguali di bitter, vermouth rosso e whiskey al posto del gin. Nonostante le similitudini nella ricetta, però, fra i due cocktail non esiste alcun rapporto di parentela: storie diverse e anche (ma non sempre) modalità di servizio diverse. Scopriamo allora la storia di questo classico, nato un secolo fa e riscoperto nel nuovo millennio, tanto da essere oggi uno dei drink più popolari in tutto il mondo

Alle pendici dell'Etna, tra castagneti e muretti a secco, i noccioleti tornano a disegnare il paesaggio. Dopo anni di abbandono la corilicoltura etnea sta vivendo una fase di rinascita e rilancio grazie al progetto per il riconoscimento della Denominazione di Origine Protetta “Nocciola Etnea”, che mira a valorizzare un frutto dalle caratteristiche uniche e profondamente legato al territorio. Produttori, istituzioni e consorzi hanno costituito un comitato promotore per certificare l'origine e il valore della nocciola coltivata sul versante orientale e nord-orientale del vulcano. L'obiettivo è proteggere un prodotto dalle qualità distintive (profumo intenso, gusto equilibrato, croccantezza e ottima pelabilità) frutto di un ambiente irripetibile. «La nostra nocciola è superiore dal punto di vista aromatico grazie alle caratteristiche dei suoli lavici su cui cresce e al microclima più umido», spiega Gaetano Aprile, presidente della OP Sicilia in Guscio, l'organizzazione nata nel 2023 che riunisce circa 25 aziende su 450 ettari tra Etna e Nebrodi. La DOP, oltre a essere un riconoscimento di pregio, rappresenta una leva economica e un argine contro le imitazioni.




Il 12 e 13 novembre a Napoli la prima edizione dell'International Coffee Forum, piattaforma di dialogo e confronto tra protagonisti della filiera del caffè.



Due giorni intensi, sale piene, masterclass esaurite e un racconto del vino che ha saputo tenere insieme metodo e identità. La prima edizione di B.E.V.I. – Borgo Eccellenze Vinicole Italiane archivia il debutto con un risultato chiaro: il format funziona e il borgo è la sede giusta per riportare il vino dentro un contesto culturale, vicino ai luoghi e alle persone che lo fanno.

Il Paper Plane è appena maggiorenne (è nato 18 anni fa), eppure è già un “modern classic” conosciuto in tutto il mondo. D'altra parte, è un cocktail “d'autore” in cui bourbon, Aperol e Amaro Nonino si fondono in un piacevole equilibrio. Insomma, vale la pena di provarlo e, nell'attesa, di conoscerne la storia e la ricetta.La storiaA creare il Paper Plane, nel 2007, fu Sam Ross, uno dei più noti e influenti bartender contemporanei, che lo studiò per il menù inaugurale di un locale in cui non ha mai lavorato, il Violet Hour di Chicago. Ross mise a punto il drink su richiesta dell'amico Toby Maloney, collaboratore del Violet Hour, alla ricerca di cocktail originali che arricchissero la lista del locale.

Viaggio slow in convogli di lusso, col calice in mano e la campagna che scorre come un film fuori dal finestrino: è il nuovo modo di scoprire i territori del vino che sta prendendo sempre più piede in Europa attraverso il binomio treni di lusso e wine experience, dimensione ideale per chi ama il nettare di Bacco, cerca bellezza o vuole semplicemente rallentare.

Fine dining cantonese, cocktail bar, galleria d'arte. Il Duddell's è tutto questo insieme, ma soprattutto è uno dei luoghi più emblematici di Hong Kong: incastonato in un edificio d'epoca al numero 1 di Duddell Street, a pochi passi dalle ultime lampade a gas rimaste accese in città. Lì, tra una mostra di arte contemporanea e un dim sum d'autore, c'è anche un bar. A guidarlo è un italiano: Mario Calderone.

Siamo all'Ozone Bar, al 118° piano del Ritz‑Carlton di Hong Kong, nel rooftop bar più alto della città e tra i più alti del pianeta. Qui si celebra il closing party dei 50 Best Bars 2025 — e tra una stretta di mano e l'altra, si beve la birra Noam. L'avevo assaggiata a Milano al Dry, in occasione di una guest patrocinata dal brand. E quando mi presentano Andrea Villa, Commercial Director di Noam GMBH, decido di saperne di più

Mancava ancora un gin delle Canarie in Italia. Ora c'è: si chiama Macaronesian Gin, nasce nell'arcipelago atlantico e viene distillato con acqua filtrata attraverso roccia vulcanica. Dopo la prima presentazione a Roma pochi giorni fa, il gin è stato lanciato ieri a Milano con un evento all'Organics Bar, dove lo abbiamo assaggiato sia liscio che miscelato.Tre i drink protagonisti: Gin Tonic, un twist sul Mojito e uno sul Gin Sour.






Negli ultimi anni il salmone è diventato un bersaglio facile. Reportage ad effetto, allarmi indistinti, titoli che confondono fatti e sospetti hanno sedimentato nell'immaginario collettivo un'idea nebulosa: produzioni opache, controlli incerti, tecniche di allevamento tutte da mettere sotto processo. Il risultato? Un grande calderone dove finiscono insieme pratiche virtuose e comportamenti scorretti, con il pubblico spaesato e la reputazione di un intero comparto trascinata nella corrente


In Sicilia il caffè è rito ma a Zafferana Etnea qualcuno l'ha rimesso al centro in modo diverso. È Etna Roaster, la realtà che per prima ai piedi del vulcano ha unito qualità di filiera e qualità d'erogazione, un laboratorio dove il caffè non finisce in tostatrice ma si compie al bancone.


Il DarkSide, all'interno del prestigioso Rosewood Hotel di Hong Kong, è uno dei cocktail bar che più ci è piaciuti in città. E proprio qui abbiamo assaggiato un twist del Martinez con lo sherry al posto del gin e con un mix di vermouth bianco e rosso. Una variante interessante per l'equilibrio tra floreale e secco. Si chiama Coronation N°1 e nel reel di seguito puoi vedere passo per passo come si prepara.


A Trecastagni, ai piedi del Monte Gorna, uno dei crateri spenti del versante orientale dell'Etna, lo spettacolo delle vigne che si arrampicano sui terrazzamenti in pietra lavica, tra boschi, terra bruna e il grande guardiano di fuoco che domina l'orizzonte è un'istantanea che il viaggiatore difficilmente può dimenticare

Se il bar numero uno al mondo nella classifica 2025 dei World's 50 Best Bars, il Bar Leone, è italiano e si trova a Hong Kong, il punto di riferimento per i prodotti alcolici italiani nell'ex colonia britannica in Cina, da quasi dieci anni, si chiama Salotto Lounge: negozio, importatore e distributore di vini di qualità, liquori, distillati e anche qualche birra. Artefice dell'iniziativa è Francesco Vecchio, milanese ma da vent'anni a Hong Kong. Un pioniere che ha saputo guardare nella direzione giusta, vista la crescita della cultura italiana dell'aperitivo da queste parti, trasformatasi in un vero e proprio boom proprio grazie al dominio fra i 50 Best Bars (mondiali e asiatici) del Bar Leone, preso d'assedio da lunghe file di clienti che attendono ogni giorno di poter entrare.

È stata battezzata “Turismo Made in Italy” e ufficializzata al TTG lo scorso 9 ottobre l'intesa tra Airbnb e Coldiretti che sceglie l'enoturismo come leva di sviluppo per far crescere i territori del vino e le loro comunità attraverso una rete di ospitalità capillare, autentica e sostenibile, un patto operativo dove gli host diventano narratori del luogo, guidano tra filari e cantine, aprono botteghe e laboratori, intrecciano degustazioni, passeggiate e incontri con i produttori

Nel settore della ristorazione e dell'ospitalità, scegliere le migliori software house rappresenta un elemento decisivo per lo sviluppo e la competitività. Zucchetti, leader nel panorama informatico, partecipa alla fiera Host Milano con un ventaglio di soluzioni digitali integrate pensate per ogni dimensione della gestione delle attività ristorative e dell'accoglienza. L'appuntamento è a Host Milano, presso Fiera Milano (Rho), dal 17 al 21 ottobre 2025, Padiglione 11P, Stand C59 - D60.

Fra i tanti successi italiani (in patria o all'estero) all'interno dell'ultima edizione dei World's 50 Best Bars, celebrata l'8 ottobre a Hong Kong, il fenomeno più impressionante – oltre ovviamente alla prima posizione conquistata dal Bar Leone – è stata l'inarrestabile scalata del Moebius di Milano, entrato nella lista lo scorso anno in 38ma posizione e capace di saltare in un colpo solo ben 31 gradini, posizionandosi 7mo nel 2025. E tutto lascia pensare che il locale lanciato da Lorenzo Querci e soci nel 2019 abbia tutto il potenziale per puntare ancora più in alto.

Napoli accoglie per la prima volta i vini simbolo della Valpolicella. Martedì 14 ottobre 2025, a Palazzo Petrucci va in scena “Napoli in Rosso Amarone”: un walk around tasting dalle 17:00 alle 23:00 con dieci cantine della denominazione e, alle 20:00, la masterclass “Dal Valpolicella all'Amarone: una scalata mozzafiato".


Il Norwegian Seafood Council (NSC) ha scelto lo chef Daniel Canzian come Ambasciatore dello Stoccafisso di Norvegia per il 2025, affidandogli il compito di rappresentare e valorizzare un prodotto che da secoli crea un ponte gastronomico tra Norvegia e Italia. Canzian raccoglie il testimone dopo una serie di importanti nomi della ristorazione italiana e avrà il compito di diffondere la cultura di questo ingrediente straordinario.

Nicole Cavazzuti, la nostra inviata a Hong Kong, analizza il risultati della cerimonia dei 50 Best Bars: emergono Cina ed est Europa ma tanta Italia ai vertici.

Calabrese, trent'anni, Gennaro Pucci è bar manager del Qura Bar, restaurant cocktail bar all'interno del Regent, il più prestigioso hotel di Hong Kong. Giunto due anni fa nella città cinese a statuto speciale, dopo un decennio di esperienze a Londra, in questa intervista per Horecanews – a margine di un evento collaterale alla finale dei World's 50 Best Bars con Giancarlo Mancino e Salvatore Calabrese – racconta quali sono le difficoltà e le opportunità offerte da Hong Kong per un italiano che voglia farsi strada nel mondo dell'ospitalità. E non ha dubbi: “Oggi è meglio qui che a Londra”


Nel mondo del vino, dalla Francia alla Spagna, dalla California alla Germania, il dibattito oggi sembra cristallizzato su un'idea tanto intuitiva quanto rischiosa, quella di ridurre le superfici per ridurre i volumi. Per un'equazione facile - troppi ettolitri, meno acquirenti, cantine colme - una conclusione scontata, quella di estirpare, magari con una stampella pubblica. Ma la semplicità è spesso nemica delle soluzioni durature, specie se la crisi è figlia dell'incrocio di consumi fiacchi, costi in ascesa, tensioni commerciali e un clima aspro.

I bartender italiani dominano la Diageo World Class 2025, ma lavorano tutti all'estero: numero uno Felice Capasso da Oslo. Con i dazi di Trump crollano le esportazioni di alcolici americani, situazione drammatica per il whiskey. La storia: quando Winston Churchill si fece prescrivere alcolici dal medico per aggirare il Proibizionismo Usa. La selezione delle notizie dai media internazionali sul mondo di cocktail e distillati.