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I militari hanno deposto il presidente e hanno preso il potere nel Paese africano, dove popolazione civile ha acclamato la giunta golpista, intonato slogan anti-occidentali e inneggiato al leader del Cremlino.
In questa edizione: - Palermo brucia, a Milano e Lombardia nubifragi con gravi danni - Meloni: sì al dialogo sul salario minimo - Un protocollo sui rischi del caldo al lavoro - Cremlino: impossibile tornare a patto sul grano - Il Papa a un trans: “Dio ci ama per come siamo” - Previsioni 3B Meteo 26 Lugliogsl/gtr
C'è stata la venticinquesima edizione dell'Annuario Statistico 'Commercio estero e attività internazionali delle imprese' redatto da Ice e Istat. Dai dati, come ha spiegato il Presidente dell'Agenzia Ice Matteo Zoppas emerge che: "Nel 2022 l'export italiano ha saputo intercettare bene la riapertura del commercio internazionale dopo le conseguenze delle misure di restrizione che hanno pesato anche sulla logistica. Il livello di export pre-covid era stato pienamente recuperato nel 2021 (521 miliardi di euro) ma la crescita è proseguita a ritmi molto sostenuti anche nel 2022, raggiungendo obiettivi ragguardevoli: 624 miliardi (+20% rispetto al 2021). Ospite: Matteo Zoppas, presidente ICE - Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane.Russia: Danone al nipote di Kadyrov e Carlsberg a un alleato di PutinNei mesi scorsi il Cremlino ha irrigidito le regole imposte alle compagnie straniere: lasciare la Russia diventa sempre più difficile. Ma quello che è accaduto alla francese Danone e alla danese Carlsberg le loro attività russe espropriate e trasferite alla gestione di stretti alleati di Vladimir Putin dimostra che i rischi maggiori li corre chi manifesta l'intenzione di andarsene, ma non riesce a trovare rapidamente una via d'uscita. Ne parliamo con Antonella Scott, collaboratrice de Il Sole 24 Ore.Pnrr: sbloccati 19 miliardi di euro, ma senza fondi per alloggi universitari. 519 milioni spostati alla quarta tranche UeAlla cabina di regia il ministro Raffaele Fitto ha illustrato la soluzione trovata: il target quantitativo dei 7.500 posti letto per studenti da assegnare entro il 31 dicembre 2022 viene trasformato in una milestone qualitativa (l'avvio delle assegnazioni per completare l'obiettivo di 60mila letti entro il 2026) da raggiungere entro il 30 giugno 2023 e aggiunto come proposta di modifica alle dieci già inviate per la revisione degli obiettivi della quarta rata. Facciamo il punto con Gianni Trovati, del Sole 24 Ore.
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7466IN RUSSIA APPROVATA UNA LEGGE CHE VIETA DI CAMBIARE SESSO di Fabrizio CannoneNel "migliore dei mondi possibili" in cui, secondo i progressisti, staremmo tutti vivendo, c'è una scienza che è divenuta il nemico numero 1 degli ideologi e degli utopisti. E non è la teologia, né la filosofia o le altre scienze di taglio umanistico. Ma è la biologia. Poiché essa studia l'essere umano per quello che è realmente, e non per ciò che vorremmo che fosse, e manda in frantumi i sogni-incubi dei padroni del discorso.A fronte di un'impennata di giovani e minorenni che si dichiarano "transgender" o "non binari" e che sempre più spesso iniziano una "transizione di genere", in Russia, come riporta Avvenire, la Duma ha «approvato in prima lettura una proposta di legge che vieta gli interventi chirurgici per cambiare sesso». Tranne per i casi di «anomalie congenite nei bambini».Secondo Piotr Tolstoj, deputato del partito Russia Unita e vice presidente del parlamento, la legge appena votata dalla Camera bassa, serve ad erigere una «barriera alla penetrazione dell'ideologia anti-famiglia occidentale». E purtroppo da occidentali - e fieri di esserlo come siamo - non è possibile dargli torto.Specie se si pensa al fenomeno ormai mondiale dei Gay Pride, sostenuto dalle multinazionali, da Joe Biden negli Usa, dalla Cia e dai poteri forti tutti quanti. Che anzi ora si è trasformato nella celebrazione dell'intero mese di giugno, quale mese Lgbtq+ e in cui tutte le rivendicazioni più astruse, estremiste e discutibili, come l'utero in affitto, vengono messe nero su bianco. Con attori, politici e miliardari ben contenti di metterci la faccia.Secondo il comunicato dei deputati della Duma, esiste «un'industria del cambiamento sessuale ben sviluppata in Russia», e di essa farebbero parte, oltre a molti medici e psicologi, una serie di «organizzazioni e gruppi Lgbt».Al di là del governo che la sta emanando, si tratta di una norma che va nel senso della difesa dei valori tradizionali, universali e naturali. E che non è appannaggio del solo partito di Putin ma è stata condivisa, come riporta sempre Avvenire, da «400 deputati, su un totale di 450, rappresentanti di cinque partiti, tra cui il partito del Cremlino, Russia Unita».La legge, oltre a sfavorire il mercato del cambiamento di sesso, nega la possibilità di variare genere, o inventarlo. E questo «nei documenti di identità e altri certificati ufficiali». E anche questo dà solidità ad una nazione e crea solidarietà e armonia tra le generazioni.Secondo le statistiche riportate da Oleg Salagay, vice ministro della Sanità, solo nel 2022 ci sarebbero state in Russia «996 richieste di cambio di sesso» e ammonterebbero a 2700 i russi che dopo il 2018 avrebbero fatto correggere il loro documento, per ragioni di «auto-percezione».Anche ambienti della sinistra o scettici verso Putin hanno condiviso una misura restrittiva su cui tutti dovremmo riflettere. Perché il punto di fondo, al di là degli aspetti giuridici e normativi, è questo. Vista la pervasività dell'ideologia trans che sta corrodendo il femminismo dall'interno e sta spingendo un numero sempre più alto di minorenni a credere che la soluzione dei loro problemi sia nella chirurgia, è chiaro che bisogna intervenire e fare qualcosa. Se si tollera troppo il commercio di droga, si finirà per legalizzarla e se si chiudono gli occhi sulla prostituzione essa diverrà un mestiere come un altro, magari proposto dal centro per l'impiego a nostra figlia.Se ammettiamo che medici senza scrupoli facciano soldi spingendo degli adolescenti a prendere ormoni o bloccanti della pubertà, allora siamo già divenuti schiavi dell'ideologia e sordi al buon senso. Del resto, è noto il numero sempre più elevato dei cosiddetti "detransitioners", i pentiti della transizione. I quali dichiarano che hanno accettato la mutilazione del proprio corpo, che era sanissimo, proprio perché indotti dallo psicologo o dal medico di turno, dall'assistente sociale, dal sito web pro trans, eccetera.Questa legge serve a rafforzare un trend pro family che precede di gran lunga la sciagurata operazione militare in Ucraina e che vuole rafforzare la famiglia e il senso di appartenenza. E correggere quelle tendenze abnormi che un tempo ci venivano dall'Unione sovietica mentre oggi ci giungono dall'Unione europea.
Esplosioni sul ponte di Crimea: il Cremlino accusa Ucraina, USA e Regno Unito. La Russia annuncia anche lo stop all'accordo sul grano. Ne parliamo con Marco Di Liddo, direttore del Centro Studi Internazionali.Firmato il memorandum tra Ue e Tunisia. Ci spiega tutto Alberto Magnani del Sole 24 Ore.
"Quello a Maidan, 9 anni fa, è stato un colpo di stato"; "in Donbass si è consumato un genocidio, come dimostrano i report OCSE"; "la Russia è intervenuta per fermare lo sterminio di russofoni nell'est del Paese da parte di Zelensky"; Questi sono solo alcuni dei cavalli di battaglia che la contro-narrativa (propaganda) anti-ucraina soffia da 9 anni dal Cremlino, trovando in Occidente, e soprattutto in Italia, orecchie pronte ad accoglierla e bocche felici di rilanciarla. Andrea Braschayko, giornalista freelance, nel corso di questi mesi, in particolare su Il Foglio e Valigia Blu, si è impegnato a ricostruire e poi decostruire questa narrativa, svelando le mezze verità e le autentiche menzogne, senza perdere però di vista la complessità e le sfumature che una guerra, quasi decennale, possiede per natura. In questo episodio ho avuto il piacere di ascoltarlo raccontare e analizzare la storia e la controstoria delle invasioni. Buon ascolto! PS Qui trovate i 2 ultimi articoli che Andrea ha pubblicato su questi temi su Valigia Blu (l'ultimo in due parti): Le origini del mito sull'Ucraina nazifascista: Azov, Bandera e il ruolo della propaganda russa https://www.valigiablu.it/ucraina-esercito-nazismo-simboli/ Ucraina, ristabilire i fatti contro la propaganda: la rivoluzione di Maidan e le sue conseguenze [I PARTE] https://www.valigiablu.it/ucraina-propaganda-russa-rivoluzione-maidan/ [II PARTE] https://www.valigiablu.it/ucraina-invasione-crimea-guerra-donbas/
Nella guerra che imperversa in Ucraina, tiene banco la questione del gruppo Wagner. I mercenari guidati da Prigozhin potrebbero presto cambiare status visto che “da un punto di vista giuridico, neanche esistono”.
di Massimiliano Coccia | Il leader ungherese viene descritto dal Cremlino come l'ultimo europeo, mentre la Russia bombarda Kiyv con droni e la Germania raccoglie prove sul sabotaggio di Nord Stream. E mentre tutto accade affiorano centinaia di storie di civili ucraini rapiti dai russi dal febbraio del 2022. Padri e madri di famiglia che non hanno fatto più ritorno a casa. Anche oggi, tutto questo dalle pagine di Novaya Gazeta.
Nel 500esimo giorno di guerra in Ucraina, il presidente Zelensky è tornato in patria con 5 militari che per mesi difesero l'acciaieria Azvostal di Mariupol. L'aereo che ha riportato i reduci e prigionieri dalla Turchia è atterrato a Leopoli, accolto, come scrive Zelensky su Twitter, da una grande folla.
Il 24 giugno ha tenuto una buona parte del mondo con il fiato sospeso: con quali occhi abbiamo guardato a Yevgeny Prigozhin, il temibile e feroce capo della brigata Wagner, ex ‘cuoco', orco spietato e crudele nel suo tentativo di assalto al cielo (cioè al Cremlino)? L'immagine dell'uomo che compariva nei suoi video sempre in mimetica e giubbotto antiproiettile secondo l'analisi di Alberto De Martini, esperto di comunicazione.
Per la prima volta dall'inizio del conflitto in Ucraina, ma anche per la prima volta da quando si è insediato al Cremlino, Putin ha visto la propria leadership messa in discussione.
A Berlino oggi è in corso un trilaterale tra il ministro per le Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso, il titolare dell'Economia francese Bruno le Maire e il vice cancelliere e ministro dell'Economia tedesco Robert Habeck. Un incontro che potrebbe portare ad un coordinamento più stretto tra le tre capitali, con si fare squadra sul delicato tema delle materie critiche. Nella bozza di conclusioni del summit Ue, infatti, si legge che i leader "richiamano i co-legislatori ad accelerare il lavoro sul Net Zero Industry Act e sul Critical Raw Materials Act (La legislazione europea sulle materie prime critiche) con l'obiettivo di arrivare ad un accordo entra la fine della legislatura". Sulle materie critiche la parola d'ordine è diversificare, uscire dal cono d'ombra della dipendenza dalla Cina e creare una rete con i Paesi extra-Ue considerati alleati. A Berlino i tre ministri parleranno anche di come investire nelle materie critiche made in Europe. I tre concordano una stretta cooperazione nei settori dell estrazione, della lavorazione e del riciclo per sostenere le rispettive industrie. All'incontro partecipano non a caso anche diverse aziende: dall'Imerys all'Aurubis, da Stellantis a Fincantieri, fino a Enel, Airbus, Leonardo e STMicroelectronic. L'Italia, proprio per dare una spinta all'estrazione di materie critiche in Ue, punta su quel fondo di sovranità che von der Leyen ha annunciato nei mesi scorsi, ma del quale si sono perse le tracce. Ne parliamo con Alessandro Plateroti, direttore Notizie.it. Tutti i rischi per i mercati dopo la fine della rivolta in Russia I mercati finanziari osservano da vicino l evolversi nelle notizie che arrivano dal fronte russo. Reduci da una settimana di correzione, ma comunque impostate dallo scorso ottobre in un trend rialzista, le Borse si aprono ai possibili scenari che potrebbero dipanarsi nelle prossime ore o giornate da Mosca. In molti, nell ultimo travagliato fine settimana, hanno immaginato un colpo di Stato con destituzione di Putin sulla falsariga di quello che accadde allo zar Nicola nel 1917. Stando agli ultimi aggiornamenti - con il leader dei mercenari della Wagner, Prigozhin, verso l esilio in Bielorussia - la presa del Cremlino è lo scenario, quantomeno nel breve, meno probabile. La domanda però gli investitori se la sono comunque posta: come reagirebbero i mercati finanziari nel caso prima o poi un colpo di Stato dovesse andare in porto? "Non si registrano movimenti di rilievo sui mercati legati al fallimento del mini-golpe russo, eccezion fatta per il gas Ttf che poi comunque ha rintracciato". Lo afferma un analista di Mps Finance che rileva come la settimana si è aperta con un balzo del contratto future sul gas quotato ad Amsterdam, che è arrivato a sfiorare il 12% in avvio, "in scia ai timori legati a potenziali rischi sull'offerta dalla Russia che probabilmente stanno portando a ricoperture parziali dell'elevato ammontare di posizioni nette corte". Intanto però il rublo è sceso ai minimi degli ultimi 15 mesi, con un calo fino al 3% sul dollaro, dopo l'ammutinamento del comandante mercenario Yevgeny Prigozhin, la cui breve rivolta rappresenta la più grande minaccia al controllo politico del presidente Vladimir Putin dall'inizio del suo potere. Approfondiamo il tema con Vito Lops, Sole 24 Ore. Bruxelles perde la gara con gli aiuti Usa: serve una politica industriale europea Nell'estate del 2022 gli Usa hanno varato l'Inflation Reduction Act (IRA), un maxi piano del valore di 370 miliardi di dollari (Gentiloni, intervenendo all'assemblea di Assonime ha corretto all'insù queste cifre e ha detto che, secondo le ultime stime, l'Ira potrebbe mobilitare fino a 1000 miliardi), messo in piedi dal Presidente Biden per assicurare che gli USA raggiungano i target di riduzione delle emissioni entro il 2030. Il testo prevede una serie di incentivi finanziari per far evolvere l'economia americana nella direzione delle energie rinnovabili e limita i prezzi di alcuni farmaci. La risposta europea per ora non è risultata essere all'altezza e le due principali economia del continente spingono per utilizzare strumenti simili agli aiuti di stato. La ragione è tutta in questi dati: se si guarda agli aiuti di stato autorizzati dalla Commissione europea da marzo 2022, nell'ambito del Quadro temporaneo di crisi, a gennaio 2023 il 53% del totale degli aiuti è stato notificato dalla Germania, il 24% dalla Francia e solo il 7% dall'Italia, che ha spazi fiscali limitati. Lo scorso 22 giugno Assonime (Associazione delle società per azioni), in occasione dell'assemblea biennale, ha presentato il Quaderno sulla politica industriale europea. Nel testo, l'associazione sostiene l obiettivo della Commissione europea di proporre come risorsa propria, entro il 2024, un contributo finanziario collegato all imposta sulle società determinata su una nuova base imponibile comune. Il candidato naturale potrebbe essere la BEFIT (Business in Europe:framework for income taxation), per la quale è attesa una proposta di direttiva per la fine del 2023, che dovrebbe definire un nuovo sistema di tassazione societaria per i gruppi di imprese stabilite nell Unione con ricavi consolidati globali superiori ai 750 milioni peraltro compatibile con la global minimum tax che potrebbe andare a sostituire le corporate tax nazionali per questa tipologia di imprese. Stimando una base inponibile fino a 500 miliardi ed un aliquota europea pari, ad esempio al 24% la nuova imposta produrrebbe un gettito superiore al finanziamento che deriva attualmente dai contributi (RNL) degli stati membri. Ne parliamo con Stefano Firpo, direttore generale di Assonime.
di Massimiliano Coccia | Le ultime 48 ore sono state piene di notizie e colpi di scena. Prigožin, capo delle milizie Wagner, dopo settimane di accuse contro la nomenclatura del Cremlino si è diretto verso Mosca per destituire Putin. Ma dopo una notte di tensioni improvvisamente l'emergenza è rientrata. Per capire quello che è avvenuto dialoghiamo con Nona Mikhelidze dell'Istituto affari internazionali.
Il giorno dopo la ribellione della Brigata Wagner contro il Cremlino si cerca di capire quale è la reale situazione del potere a Mosca. In questa puntata di Va pensiero le valutazioni di Anna Zafesova, giornalista e scrittrice, e Andrea Graziosi, storico, esperto di Ex Unione Sovietica
'Evitiamo un bagno di sangue'. La mediazione di Lukashenko.
Gravi rischi di escalation nella guerra in Ucraina
Su Telegram Volodymyr Zelesky scrive: " La Russia sta valutando un possibile attacco terroristico alla centrale nucleare di Zaporizhzhia con una conseguente dispersione di materiale radioattivo nell'ambiente".
Rassegna stampa del 7.06.23 | I russi fanno saltare la diga sul fiume Dnipro provocando un ecocidio nel giorno in cui il cardinale Matteo Zuppi incontra Zelensky. Un nuovo crimine di Mosca che rallenta la controffensiva ucraina ma al tempo stesso indebolisce le difese russe. Scopriamo oggi cosa cambia nei piani di Kyiv e del Cremlino (che avrebbe sottovalutato l'impatto).
A cura di Ferruccio Bovio A seguito delle esplosioni che hanno gravemente danneggiato la diga di Nova Kakhovka sul fiume Dniepro (nella provincia ucraina di Kherson, attualmente finita sotto il controllo russo), sembra che almeno 22mila persone siano state costrette ad abbandonare le loro abitazioni per sfuggire alle devastazioni che l'imponente alluvione sta causando. Entrambe le parti in conflitto si rinfacciano l'accusa di aver volutamente determinato la distruzione della struttura che risale al 1956 e bisogna dire che – almeno per ora - non è affatto facile, per un osservatore esterno, esprimere in merito un'opinione assolutamente certa. Tuttavia, i video disponibili mostrano un'esplosione che avviene all'interno della diga e che non pare, quindi, essere provocata – come sostiene Mosca - da un bombardamento esterno. Per la verità, è risaputo che i soldati russi avevano minato la diga di Kakhovka già nell'ottobre scorso, quando cioè le truppe ucraine avevano dato l'impressione di poter liberare le zone occupate intorno alla città di Kherson da un momento all'altro: in quella circostanza fu probabilmente ipotizzato, da parte dei vertici militari del Cremlino, di ricorrere alla distruzione della struttura per rallentare l'avanzata del nemico, nel caso in cui questo avesse oltrepassato il fiume e si fosse, quindi, spinto ulteriormente verso sud. Poi, siccome, gli Ucraini si erano fermati sulla sponda ovest del Dniepro, i Russi avevano evitato di far detonare le loro cariche: cosa che, invece, hanno forse deciso di fare proprio adesso. Non c'è, infatti, dubbio sul dato che l'enorme massa d'acqua liberata, allagando soprattutto la sponda sud (e vale a dire quella occupata dai Russi), finisca per produrre, dal punto di vista militare, un notevolissimo intralcio per un' eventuale avanzata ucraina che, a questo punto, si troverebbe a dover fare i conti con le serissime difficoltà in cui verrebbero a trovarsi i suoi mezzi pesanti nel muoversi su un terreno ridotto a fango e paludi. Tuttavia, la fine della diga sul Dniepro comporta disagi e grattacapi notevolissimi anche per le forze occupanti, dal momento che è proprio da questa fonte che proviene gran parte dell'acqua che rifornisce sia la penisola di Crimea - annessa dalla Russia nel 2014 – che la centrale nucleare di Zaporizhzhia (oggi controllata dagli uomini di Putin). L'enorme impianto atomico necessita, infatti, di un afflusso idrico molto regolare che risulta indispensabile per il raffreddamento dei suoi reattori, come più volte sottolineato dall'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica. E non a caso, durante le poche ispezioni che gli è stato concesso di fare a Zaporizhzhia, il direttore dell'Agenzia stessa, Rafael Grossi, ha sempre evidenziato l'esigenza di garantire una quantità costante di acqua nei grandi bacini che circondano l'impianto. Ecco perché il governo di Kiev accusa oggi Mosca di “ecocidio”.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy ha accusato il Cremlino di aggirare le sanzioni occidentali tramite una fitta rete di triangolazioni che gli permetterebbero di ottenere munizioni e missili.
VIDEO: The soviet story ➜ https://rumble.com/vwywp3-origini-comuni-di-comunismo-e-nazismo.htmlTESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7415STALIN, LA TENTAZIONE DI ESTIRPARE IL MALE CON LA VIOLENZA di Vincenzo SansonettiMosca, 1° marzo 1953, interno del Cremlino, di tarda mattina. Due guardie sono davanti all'ufficio di Iosif Vissarionovič Dzugasvili, 74 anni, un bolscevico di umili origini nativo della Georgia, che si è dato il nome di battaglia di Stalin ("l'uomo d'acciaio"). Da oltre un trentennio è il segretario generale del Partito comunista, in sostanza l'indiscusso capo dello Stato sovietico nato dalla rivoluzione del 1917. "Degno continuatore dell'opera di Lenin" (come lui stesso si definiva), Stalin sta preparando l'ordine di deportazione nella Manciuria orientale, più precisamente nel territorio del Birobidian, di tutti gli ebrei sottoposti al suo potere; non solo quelli che vivono nell'Unione Sovietica (circa tre milioni), ma anche quelli degli Stati satelliti dell'Europa orientale (particolarmente numerosi in Romania, dove i nazisti ne avevano deportati solo una minima parte).Il motivo? Dirà ai suoi più stretti collaboratori, stupiti e increduli per questa scelta, dal momento che proprio gli ebrei occupavano molti posti di responsabilità nel partito: "Tutti gli ebrei russi non guardano forse alla Palestina, ormai? Chi di loro pensa più alla costruzione del comunismo? Non ci offende abbastanza questo? O forse dovremmo attendere addirittura che i nostri ebrei diventino fra noi la quinta colonna dello Stato di Israele?".Le sue parole non si discutono. "Io non dubito, né dubiterò", cantano in coro le guardie. E aggiungono: "Chi può ormai più dubitare che il comunismo è la dottrina che sanerà i mali del mondo?".Così comincia la tragedia Processo e morte di Stalin, opera meno nota ma fondamentale dello scrittore e saggista brianzolo Eugenio Corti (1921-2014), autore del long seller Il Cavallo rosso (più di trenta edizioni in quarant'anni). Racconta gli ultimi giorni di vita del dittatore sovietico, immaginando che sia stato vittima di una congiura ordita dai suoi ex "fedelissimi: Beria, Bulganin, Caganovic, Crusciov, Malencov, Micoian, Molotov e Voroscilov, che effettivamente si spartiranno il potere alla sua morte. Lo sottopongono a processo e con l'aiuto di medici compiacenti lo faranno morire procurandogli un'emorragia cerebrale, che fu effettivamente la causa del suo decesso. Ma Stalin si difende, affermando che i suoi seguaci si comporteranno in maniera spietata esattamente come lui, se vogliono davvero difendere il comunismo. E infatti il primo ad essere eliminato, pochi mesi dopo, sarà Beria, il feroce capo della polizia segreta.UN CAPOLAVORO (PESANTEMENTE STRONCATO DALLA STAMPA DI SINISTRA)La stesura della tragedia risale agli anni 1960-1961 e fu subito ritenuta un capolavoro da Mario Apollonio, il maggior critico e storico del teatro del dopoguerra. Venne rappresentata a Roma il 3 aprile 1962 al Teatro della Cometa - proprio su suggerimento e con il patrocinio di Apollonio - dalla Compagnia Stabile di Diego Fabbri, con la regia di Orazio Costa, ma "mutilata" e ridotta a semplice lettura scenica, quasi per ridurne e affievolirne la potenza drammatica ed evocativa, in quanto forte denuncia dei crimini staliniani (milioni e milioni di vittime, "nemici del popolo" ed "elementi ostili ed estranei alla società", come i kulaki, letteralmente fatti morire di fame). L'opera rimase in cartellone per quasi due settimane, con un buon successo di pubblico e giudizi favorevoli di almeno una parte della critica, ma fu pesantemente stroncata dalla stampa marxista o fiancheggiatrice del marxismo. Malgrado la destalinizzazione, non si poteva parlar male di Stalin e soprattutto del comunismo, peraltro in modo cosi chiaro ed esplicito. Ci fu quindi la censura, l'ostracismo, l'oblio, che crebbe con il passare degli anni, perché nel frattempo si era andata sempre più affermando in Italia l'egemonia marxista sul mondo della cultura in tutte le sue espressioni. La tragedia avrà fortuna solo negli ambienti della dissidenza russa e polacca.Quasi mezzo secolo dopo, l'opera dell'autore de Il cavallo rosso è tornata ad essere rappresentata (24, 25 e 26 giugno 2011) al Teatro Manzoni di Monza. Questa volta un' azione teatrale vera, molto efficace, non una scialba lettura scenica. Tutto esaurito e lunghi applausi al termine di ogni rappresentazione. A impersonare Stalin l'attore Franco Branciaroli, perfettamente nella parte di un uomo solo, stanco, tormentato dai fantasmi degli orribili massacri compiuti e accerchiato dai "lupi" e dai "maledetti cani" (così il dittatore chiama i suoi nemici interni, pronti a liberarsi di lui).STALIN HA APPLICATO CON RIGORE IL COMUNISMOLa regia è affidata ad Andrea Maria Carabelli, che in quell'occasione commentò: "Il personaggio ha dentro di sé tutta la tragicità del Novecento. È il massimo della coerenza. Lui ha applicato con rigore il comunismo, il suoi ideale. E non importa se per fare questo è arrivato persino a distruggere i legami familiari". Per il regista "Stalin rappresenta la tentazione di ogni uomo. Perché la tentazione più grande non è tanto il male che compiamo, fosse anche fatto di milioni di morti, ma pensare che il male possa essere estirpato dall'uomo e dal mondo" con le nostre sole forze. Eliminare il male dalla società ignorando o combattendo Dio significa che "alla fine bisogna eliminare l'uomo".Il momento più drammatico e rivelatore della tragedia è nelle parole rivolte da Stalin alla nuora Olga Goliscéva: "La realtà siamo noi. Se la realtà storica non ci viene dietro, e quindi sbaglia, noi possiamo anche cambiare la storia". Per Branciaroli, nella raffigurazione scenica di Corti "Stalin è convinto della possibilità di cambiare il mondo attraverso il marxismo. Il sangue versato lo reputa necessario. Ma la cosa non lo diverte. Lui uccide per ideologia, perché è un comunista. Lo ammette: più ci si avvicina al socialismo, più gli oppositori aumentano, più è necessario essere implacabili".Ci crede fino in fondo. E dopo di lui le cose non cambieranno, non si illudano i congiurati, i "fedelissimi" uomini del Politburo venuti nella sua dacia per arrestarlo e processarlo. Si devono arrendere al lucido ragionamento del loro capo: "Potete illudervi di fare a meno della violenza solo fino a quando rimarrà negli uomini il salutare terrore per le repressioni da me esercitate, ma non oltre". Una profezia su cui riflettere soprattutto da quando, negli ultimi anni, in epoca putiniana, sono riapparsi i fiori sulla tomba di Stalin.Negli anni del terrore staliniano l'ideologia che stravolgeva la società e la storia era il marxismo-leninismo, con le sue propaggini in Occidente, capaci di influenzare e orientare la politica e soprattutto la cultura. Oggi - in maniera più subdola e apparentemente meno lesiva della libertà e perciò più pericolosa - impera il nichilismo ecologista, frutto estremo del liberalismo più spinto. Ma, come sempre, l'ideologia quando ingabbia la realtà non può che produrre violenza e distruggere l'umano.
Giorno di guerra num. 453.
Smorzatosi l'eco delle marcette trionfali suonate durante la visita di Xi Jinping a Mosca, arriva il momento di tracciare i bilanci depurandoli dalla retorica. Innanzitutto del gigantesco gasdotto che dovrebbe rifornire la Cina di metano siberiano non si trova traccia nei documenti cinesi. Il motivo è ovvio: la Cina vuole sviluppare le energie rinnovabili e pertanto dopo il 2030 non intende affidarsi a combustibili fossili. Ne consegue che investire 95 miliardi di dollari non è economicamente conveniente. Pertanto sostituire le esportazioni di gas verso l'Europa con quelle verso la Cina è una chimera a cui il regime di #putin non può più aggrapparsi. Mentre l'offensiva d'inverno delle orde russe nel #donbas si sta esaurendo dopo un'ecatombe di battaglioni, il mafioso al Cremlino continua a trovare supporto in Italia dai grullini ai legaioli, passando per la Schlein. Nel vertice dei capi di stato della EU l'Italia ha collezionato insuccessi sia sui biocarburanti che sul dossier immigrazione. Su quest'ultimo dossier l'Italia rimedia figure di palta da decenni per un motivo molto semplice: la materia è regolata dal Regolamento di Dublino II (regolamento 2003/343/CE) adottato nel 2003 (per l'Italia, dal Governo Berlusconi II). Quindi la petulanza del governo italiano sulle responsabilità dell'Europa suscita puntualmente solo ilarità o commiserazione. Nel migliore dei casi vaghi impegni puntualmente disattesi. Infine il rifiuto di approvare la riforma del MES durante una crisi bancaria non attenua certo la reputazione di inaffidabilità del nostro paese.
Ci scuserete se non sappiamo come si traduca in russo "contento e fesso", ma sarebbe il caso che qualcuno lo spiegasse a Putin. La messinscena allestita al Cremlino per l'arrivo di Xi Jinping è stata tanto sfarzosa quanto inutile. Nessun impegno concreto, da parte del cinese, nessun piano di pace minimamente credibile, solo qualche promessa sulla realizzazione di un gasdotto tra Siberia e Cina di cui si parla da oltre un decennio. Se Xi Jinping dopo questa pantomima nemmeno si prenderà la briga di telefonare a Zelelnski come si era impegnato fino a qualche giorno fa, il fiasco di questa iniziativa sarà completo.
Il governatore della Ron Florida DeSantis (e peso massimo nelle primarie repubblicane) ha inviato una dichiarazione scritta a #foxnews in cui sosteneva che l'Ucraina non è una priorità per l'America. Pertanto la superpotenza non dovrebbe intromettersi in una "disputa territoriale" tra Russia e Ucraina. Ma #desantis non è il solo esponente repubblicano ad esprimere questo atteggiamento codardo verso Putin. Donald #trump da tempo sostiene di fatto le posizioni del #Cremlino e anche altri candidati minori in corsa per la nomination subiscono il fascino dell'isolazionismo. Nel frattempo il mandato di cattura emesso dalla Corte Penale Internazionale contro #Putin per crimini di guerra non dissuade #xijinping dal suo viaggio a Mosca. L'ambiguità di Pechino può essere interpretata in due modi. Anzi forse tre, come ventilato nel video.
Un grande ritorno su questo canale: con Udo Gumpel parliamo della svolta impressa dal governo tedesco nel supporto all'#ucraina con l'invio di carri armati e altri equipaggiamenti militari. L'obiettivo dichiarato, condiviso in ambito Nato, e sottolineato anche nella visita di Biden a Kiev, è ricacciare i Russi entro i loro confini. Una decisione sofferta che oblitera i princìpi a cui la #germania si è fermamente attenuta per oltre 70 anni nella condotta della sua politica estera. L'iniziativa diplomatica cinese è un fatto nuovo che potrebbe in qualche modo rompere l'impasse. Zelensky, a cui non manca il fiuto geopolitico, ha subito colto la palla al balzo per proporre un incontro con Xi Jinping. Se avvenisse a Mosca capirebbero che l'esito della guerra è segnato. E con esso il destino dell'autocrate rintanato nel Cremlino.
Come funziona la disinformazione russa in Europa e in Italia in particolare? L'European Council on Foreign Relations ha pubblicato un lungo rapporto in cui vengono elencati diversi casi di fake news o di disinformazione del Cremlino relativi alla guerra in Ucraina. Nel report viene citata l'Italia perché - afferma l'ECFR - giornalisti e opinion makers sono sospettati di essere finanziati dallo stato russo. In questa puntata di Va Pensiero ne abbiamo parlato con Pawel Zerka, esperto di politica europea dell'istituto, e con Nora Mikhelidze , esperta dell'Istituto Affari Internazionali
Il presidente russo Putin ha celebrato oggi la vittoria della Russia sul Terzo Reich nella Seconda guerra mondiale, concludendo il suo discorso sulla Piazza Rossa con un inno alla vittoria. “Niente è più forte della nostra unità - ha affermato il leader del Cremlino -.
Il capo della Wagner Prigožin attacca il Cremlino e minaccia di lasciare Bakhmut il 10 maggio. Sentiamo Eleonora Tafuro, analista ISPI area Russia e Caucaso. Domani l'incoronazione di Re Carlo III. Ci avviciniamo alla cerimonia con la nostra Marta Cagnola,autrice insieme ad Alessia Tripodi del Sole 24 Ore del podcast originale"Re Carlo". Con il pareggio di ieri sera a Udine, il Napoli di Spalletti diventa matematicamente campione d'Italia per la terza volta nella sua storia. Ne parliamo con il nostro Carlo Genta, la nostra corrispondente da Napoli Laura Viggiano, e l'Onorevole nonché ex ministro Sergio Costa, tifoso azzurro e membro del Napoli Club Parlamento.
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Droni sul Cremlino: è scambio di accuse tra Russia e Ucraina. Cerchiamo di fare chiarezza con Marco Di Liddo, analista del Ce.S.I. (Centro Studi Internazionali).Oggi è il World Password Day. Gabriele Faggioli, presidente del Clusit (Associazione per la Sicurezza Informatica) e responsabile scientifico dell'Osservatorio Cybersecurity & Data Protection del Politecnico di Milano, ci fornisce qualche indicazione al fine di renderle più sicure.La Fed alza i tassi di un quarto di punto, a breve la decisione della BCE. Intanto l'importo delle bollette di gas torna a salire. Ne parliamo con Alberto Orioli, vicedirettore vicario del Sole 24 Ore.
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Esteri di oggi : Ucraina, il giorno dopo l'attacco al Cremlino, la crisi umanitaria in Sudan, alla vigilia dell'incoronazione di Carlo le ex colonie ricordano al nuove Re le brutalità dell'impero britannico e infine dalla Siria la musica Sufi.
1- “ L'ucraina ha tentato di uccidere Putin” Mosca annuncia di aver abbattuto due droni sul Cremlino e promette una dura risposta. Kiev smentisce e sostiene che si tratta di una mossa russa per un attacco su larga scala ( Emanuele Valenti) 2- Giornata mondiale per la libertà di stampa. Secondo l'Unesco Il 2022 è stato un anno drammatico per i giornalisti con 86 reporter uccisi, la maggior parte al di fuori delle zone di guerra. ( Ludovica Brognoli, Riccardo Noury – Amnesty) 3-Accordo di principio per una tregua di 7 giorni a Khartum. L'Onu teme che il conflitto si estenda oltre i confini del Sudan e minacci processi di pace in corso in etiopia. Lo Speciale di Esteri. ( Andrea Lorenzetti – Coopi, Sara Milanese, Giuseppe Cavallini- Nigrizia) 4-Diario americano. Nuove email in mano alla giustizia chiariscono perché Fox news ha ceduto e patteggiato con Dominion. ( Roberto Festa) 5-Rights Now. Inizia oggi a Milano l'ottava edizione del festival dei di diritti umani. ( Danilo de Biasio – FDU)
1-” conto sulla Cina per portare la Russia alla ragione” La speranza del Presidente Macron dopo i primi colloqui con XI Jinping a Pechino. Il leader cinese sarebbe pronto a chiamare Zelensky. “ Per ora non ci sono prospettive per una soluzione pacifica “ afferma il portavoce del Cremlino. 2- Israele. Il premier Netanyahu convoca il Gabinetto di sicurezza dopo i razzi sparati dal sud del Libano. L'attacco più grave dal 2006 sarebbe la risposta dei gruppi palestinesi al blitz della polizia dentro la moschea Al Aqsa di Gerusalemme 3-Gran Bretagna. Re Carlo III sostiene la ricerca storica sul legame tra monarchia e schiavismo in epoca coloniale Ha promesso pieno accesso agli archivi reali e alla Collezione reale. ( Martina Stefanoni) 4-Lettera 22 compie 30 anni. La storica associazione indipendente di giornalisti lancia una raccolta fondi per una nuova scommessa: una rivista cartacea con reportage scritti e illustrati. ( Giuliano Battiston) 7-World Music. “Where water meets water: bird songs & lullabies”. Da Tuva il nuovo album della cantante Sainkho Namtchylak. ( Marcello Lorrai )
Ucciso a San Pietroburgo Maksim Fomin, blogger nazionalista russo noto come Vladlen Tatarsky vicino al gruppo Wagner. Ma è giallo sulle responsabilità: il leader dei mercenari esclude un coinvolgimento di Kiev, forse lasciando intendere che dietro la vicenda potrebbe esserci il Cremlino? Cerchiamo di fare chiarezza con Eleonora Tafuro, analista ISPI desk Russia e Caucaso. Parigi, a settembre con tutta probabilità addio ai monopattini a noleggio: quasi 9 cittadini su 10 votano contro i veicoli a due ruote al referendum consultivo istituito dalla sindaca Hidalgo. Ci colleghiamo con Danilo Ceccarelli.
L'emissione del mandato di arresto da parte della Corte penale internazionale contro il presidente russo (e la commissaria di Mosca per i diritti dei bambini) è un momento di grande importanza. Fiorenza Sarzanini spiega che cosa cambia per il leader del Cremlino, accusato della deportazione di numerosi minori, mentre il professor Vittorio Emanuele Parsi analizza il valore soprattutto simbolico di questa mossa del tribunale dell'Aja.Per altri approfondimenti:L'atto d'accusa della corte dell'Aja contro Putin: “Bimbi deportati su voli militari, rastrellamenti in scuole e orfanotrofi”Corte penale dell'Aja contro Putin: che cos'è e quando intervieneCuno Tarfusser, giudice della Cpi: “Questi crimini più facili da provare rispetto al genocidio”
Con la nuova direttiva Ue sulle case green sono destinati a cambiare anche gli incentivi per le caldaie. Stop alle agevolazioni per quelle che impiegano combustibili fossili, mentre proseguiranno i bonus per i sistemi ibridi o basati su fonti rinnovabili. Il capo della milizia Wagner Evghenij Prigozhin, anche noto come “cuoco di Putin”, risponde alle accuse del ministro Crosetto di favorire l'ondata di migranti dal Nord Africa, ma deve anche guardarsi dai sospetti del Cremlino per la sua crescente influenza e esuberanza. Il ministro Matteo Salvini vuole aumentare i limiti di velocità in autostrada: vediamo quali sono le tratte interessate.
L'ultima mossa che arriva dal Cremlino è la revoca del decreto del 2012 in cui si metteva tra gli obiettivi la "soluzione del problema della Transnistria" basandosi "sul rispetto della sovranità e dell'integrità territoriale" della Moldavia. Così, il rischio di uno scontro aumenta e una striscia di terra grande 3 volte e mezzo l'area di Roma potrebbe diventare determinante nella guerra tra Russia e Ucraina. L'autoproclamata repubblica di Transnistria si trova all'interno dei confini della Moldavia, lungo la frontiera con l'Ucraina sud-occidentale. Nel 1990 il Paese si dichiarò indipendente in modo unilaterale con un referendum che ottenne quasi il 90% delle preferenze: era il preludio della guerra. Le autorità di Tiraspol rivendicavano di essere il vero Stato moldavo e quando, nel 1991, la Moldavia divenne indipendente dall'Unione Sovietica, inserendo tra i suoi possedimenti anche il territorio della repubblica separatista, lo scontro ci mise poco a divampare. La tregua raggiunta nel 1992 stabilì de facto non solo la separazione dei due Paesi, ma anche la permanenza di 1.500 soldati russi nella base militare del villaggio di Cobasna. Qui sono immagazzinate armi che potrebbero rivelarsi fondamentali in un eventuale attacco verso la Moldavia. O verso l'Ucraina.
1- L' Europa ha assistito oggi un scontro verbale senza precedenti tra Vladimir Putin e Joe Biden. Questa mattina da Mosca il leader del Cremlino ha detto che è in gioco l'esistenza stessa della Russia e ha annunciato la sospensione del negoziato sulla limitazione delle testate nucleari Poco fa da Varsavia la risposta del presidente americano: l'Ucraina non sarà mai, mai sconfitta dalla Russia". Lo speciale di esteri con aggiornamenti e analisi ( Roberto Festa, Martina Stefanoni, Francesco Giorgini) 3-Turchia. Sale a oltre 42 mila il bilancio delle vittime del sisma del 6 febbraio. A Gaziantep il dramma dei rifugiati siriani che colpiti dalla guerra e dal terremoto. ( Stefania d'Ignoti) 4-Spagna. Il momento no delle banche. Dopo la tassa sugli extraprofitti l'esodo dei risparmi degli spagnoli dagli istituti di credito ai titoli di stato. ( Giulia Maria Piantadosi) 5-Trattato sugli oceani. Allam vigilia del quinto round Jane Fonda consegna alle nazioni unite 5,5 milioni di firme da 157 paesi.
Ursula Von der Leyen a Kiev per proseguire i colloqui per l'entrata dell'Ucraina nell'Unione Europea. Intanto altro giro di licenziamenti per corruzione nel governo di Kiev. Di questo parliamo con Matteo Villa, analista ISPI, con il quale facciamo un punto anche sull'efficacia delle sanzioni occidentali nei confronti del Cremlino. ‘Ndrangheta: arrestato a Saint Etienne il latitante Edoardo Greco, evade dagli arresti domiciliari il killer Massimiliano Sestito. Ne parliamo conAntonio Talia, giornalista redattore di Nessun Luogo è Lontano, autore di "Statale 106. Viaggio sulle strade segrete della 'ndrangheta" (Minimum Fax). Il disegno di legge Calderoli sull'autonomia differenziata oggi al centro del cdm. Con noi Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria.
Giovedì, un gruppetto di tifosi ha aggirato il regolamento (che vieta l'ingresso di bandiere russe e bielorusse a Melbourne Park) e ha inneggiato al leader del Cremlino. Tra loro è stato filmato anche Srdjan Djokovic.
Il 7 gennaio il presidente russo si si è fatto riprendere mentre assisteva, in solitudine, alle celebrazioni del Natale ortodosso nella Chiesa dell'Annunciazione, all'interno del Cremlino. L'inviato Marco Imarisio spiega il senso di quell'immagine in relazione al futuro del conflitto e dello Zar che lo ha scatenato.Per altri approfondimenti:Putin: negoziato o guerra totale. Il dilemma del presidente russo, sempre più solo e confusoChe cosa vuole davvero Putin?Anne Applebaum: “Dobbiamo immaginarci una vittoria ucraina, sarà la fine di Putin”
Kiev pone le (difficili) condizioni per il negoziato con Mosca, ma il Cremlino accusa l'Occidente di interferire nel processo di pace.
Dopo gli ultimi bombardamenti russi, che avevano danneggiato le forniture di acqua ed elettricità, nella capitale ucraina sono tornati i servizi essenziali. Compreso il riscaldamento, che era stato interrotto in una città che sta registrando temperature sotto lo zero.
1-- Cop 15. Accordo storico per fermare la perdita di biodiversità L'obbiettivo raggiunto prevede la protezione del 30% del territorio e dei mari entro il 2030. Ma il testo presenta numerose lacune: rispetto alla bozza della vigilia sono spariti i passaggio sull'eliminazione del 5' % dei pesticidi e della plastica. Nello speciale di Esteri analisi e commenti. ( Emanuele Bompan, Direttore “ materia Rinnovabile” e Fiore Longo – Survival) 2-Visita di Putin in Bielorussia, la prima a Minsk dal 2019. secondo Kiev il capo del Cremlino intende concordare col presidente Lukashenko l'apertura di un nuovo fronte di guerra ma la manovra di mosca potrebbe esere uno stratagemma per costringere l'Ucraina a impegnare forze nel nord, in modo che sia più esposta agli assalti russi altrove. ( Emanuele Valenti) 3-- Spagna. Dopo l'entrata in vigore della riforma del lavoro i contratti a tempo indeterminato firmati tra gennaio e novembre 2022 sono aumentati del 238%. 4-Qatar 2022 , un mese di sana passione per il calcio culminato da una bellissima finale ma è anche un test per capire dove sta andando il mondo. ( Claudio Agostoni) 5-Serie TV, due o tre consigli per il periodo di Natale. ( Alice Cucchetti )
Secondo il giornalista Giuseppe D'Amato, il Cremlino sta puntando ad impedire agli ucraini l'accesso a risorse alimentari ed energetiche, in un conflitto che non sembra destinato a risolversi nel breve termine.
La Russia non intende consentire ulteriori esportazioni di grano attraverso il Mar Nero. Riuscirà questa volta il presidente turco Erdogan ad indurre il Cremlino a riconsidera la decisione sul patto per il grano? Ne abbiamo parlato con Alessio Patalano, docente di War and Strategy al King's College di Londra, e Bilgehan Ozturk, analista di SETA, think tank ad Ankara.
Inizieremo la prima parte del nostro programma con alcune delle principali notizie di questa settimana. In primo luogo, parleremo della nomina, cerimoniata martedì dal Re Carlo III, di Rishi Sunak alla carica di Primo Ministro della Gran Bretagna. Commenteremo poi il notevole successo che i Paesi europei hanno raggiunto nel riempire al 95% i depositi di stoccaggio di gas naturale, entro la scadenza del 1° novembre, superando l'obiettivo originario dell'80%. Quindi, discuteremo di un recente studio pubblicato sulla rivista Nature che indica come alcune mutazioni genetiche che hanno aiutato alcuni individui a sopravvivere alla peste nera nel 1348, sono collegate a determinate malattie autoimmuni che colpiscono i loro discendenti ancora oggi. Infine, commenteremo l'onorificenza dell'Ordine di San Michele e San Giorgio che la principessa Anna ha conferito all'attore Daniel Craig - lo stesso onore concesso al suo personaggio James Bond - in riconoscimento al suo eccezionale contributo al cinema e al teatro. Nella seconda parte del nostro programma, Trending in Italy, parleremo di alcuni audio pubblicati da LePresse, nei quali Silvio Berlusconi dice di aver ristabilito i rapporti con Vladimir Putin, facendo anche una ricostruzione sconclusionata delle responsabilità del Cremlino nell'invasione dell'Ucraina. Discuteremo infine della straordinaria impresa sportiva dell'italiano Filippo Ganna, che ha stabilito di recente il nuovo record dell'ora nel ciclismo. - Il Re Carlo III incarica Rishi Sunak di formare il prossimo governo britannico - Impianti di stoccaggio del gas in Europa riempiti al 95%. E sta arrivando altro gas - I sopravvissuti alla peste nera hanno sviluppato una mutazione genetica protettiva - Daniel Craig riceve la stessa onorificenza di James Bond - Gli audio di Silvio Berlusconi su Putin e la Guerra in Ucraina - Filippo Ganna segna uno storico record di velocità
The success of Giorgia Meloni's Brothers of Italy in the recent Italian general election has sent shudders around Europe. With Meloni set to form a coalition of right-wingers and Eurosceptics, her foreign policy agenda could call into question the very foundations of the European project. Alongside Poland and Hungary, Italy could join calls for greater national sovereignty, aiming to shift the balance of power away from Brussels technocracy. In this week's episode, Mark Leonard is joined by ECFR council members Nathalie Tocci, who is the director of Italy's Istituto Affari Internazionali, and Marta Dassu, senior advisor for Europe at the Aspen Institute, as well as Arturo Varvelli, head of ECFR´s Rome Office and senior policy fellow. They discuss the implications of the new government in Rome and whether it does indeed point to a shift to the right. What will be the new government's stance be on Russia and its war in Ukraine? And how could constraints such as debt and the coherence of the coalition challenge Meloni's government? This podcast was recorded on 27 September 2022. Further reading: The Draghi effect: Italy's new-old national interest by Arturo Varvelli https://buff.ly/3SpBirt Bookshelf - “Italy Transformed: Politics, Society and Institutions at the End of the Great Recession” by Martin J. Bull & Gianfranco Pasquino - “Bloodlands” by Timothy D. Snyder - “A Green and Global Europe” by Nathalie Tocci - “Il mago del Cremlino” by Giuliano da Empoli Image by picture alliance / EPA | CLAUDIO PERI ©