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In this episode of Urbinary, the question of what is urban is explored by analyzing critical epistemological lenses and applying them to the Emilia-Romagna floods (2023–2024). With insights from Camilla Perrone, Paolo Pileri, Davide Castaldo, and Pascal Bernhardt, it delves into political ecology, land consumption, and the socio-natural dynamics shaping our territories. A thought-provoking journey bridging academic theories and real-world challenges to redefine our understanding of urbanization.
Paolo Pileri"Dalla parte del suolo"L'ecosistema invisibileEditori Laterzawww.laterza.itScrittori in Città - CuneoSabato 16 novembre 2024, ore 16:30Paolo Pileri"Dalla parte del suolo"Per prenotare il tuo posto:www.scrittorincitta.itIn uno strato sottilissimo di terra c'è la più alta densità vitale del pianeta. Il suolo è un ecosistema unico nel suo genere, di cui continuiamo a ignorare la bellezza. È anche quello più altruista, che permette di sopravvivere a tutto ciò che sta sopra. Eppure noi lo maltrattiamo, avveleniamo, distruggiamo. Per fermare al più presto il suo consumo, serve riscoprire la meraviglia sotto i nostri piedi. Tornare a prendersi cura della terra, per salvare noi stessi insieme a lei.Il suolo è sotto attacco da innumerevoli fronti: cemento, asfalto, microplastiche, pesticidi, liquami zootecnici, erosione e incendi. Sono colpi che feriscono a morte l'ecosistema più fragile e vitale sulla faccia del pianeta. Grande regolatore climatico e custode di un terzo della biodiversità terrestre in appena trenta centimetri di spessore, il suolo è infatti l'habitat di miliardi di esseri viventi che consentono alle piante di sopravvivere, oltre che una riserva preziosissima d'acqua e la fonte del 95% di tutto il cibo e del 99% delle calorie assunte da animali e umani. Ma di tutto questo non c'è traccia nel discorso pubblico, nei corsi scolastici, nei programmi politici, nei piani e nelle leggi urbanistiche. Il suolo continua a essere invisibile, considerato solo una superficie da irrorare di sostanze chimiche o soffocare a furia di villette, autostrade e capannoni. E così alla terra che calpestiamo non viene riconosciuto il suo status di corpo vivente, natura non rinnovabile e non resiliente, dato che richiede 2000 anni per crescere di soli 10 cm. Fuori dell'agenda dei beni comuni, il suolo rimane un prodotto di mercato, una risorsa da consumare senza scrupoli, con conseguenze drammatiche per l'ambiente e noi tutti.Paolo Pileri ci guida alla scoperta della straordinaria ricchezza ecologica del suolo, della sua incredibile generosità e dei suoi benefici, additando chi ha l'ardire e l'ingratitudine di fargli male: logistica, agricoltura intensiva, inquinanti, cave, guerre, incentivi edilizi, piste da sci, parchi solari, piani urbanistici e altro ancora. Animato da una sincera passione ambientalista, questo libro ci aiuta a capire che cos'è davvero il suolo, per prendere parte attiva alla sua difesa e imparare a porre le domande giuste a tutti quei tecnici, amministratori e urbanisti che avallano il suo consumo, spesso camuffato da sostenibilità. Un libro, insomma, per dare voce alla terra e invitare il lettore a stare dalla parte del suolo. Nella crisi ecologica attuale, è questa l'unica parte che possiamo permetterci.Paolo Pileri insegna Usi del suolo ed effetti ambientali al Politecnico di Milano. Si occupa, oltre che di suolo e del suo consumo, anche di pianificazione di linee lente ciclabili e camminabili. È membro scientifico del rapporto nazionale sul consumo di suolo di ISPRA e ideatore del progetto di territorio VENTO, la dorsale cicloturistica tra Venezia e Torino. Tra i suoi libri: 100 parole per salvare il suolo (2018); Progettare la lentezza (2020); L'intelligenza del suolo (2022); Piazze scolastiche (con C. Renzoni e P. Savoldi, 2022);Urbanistica fragile (con R. Moscarelli, 2022).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Parliamo di decementificazione e depavimentazione insieme a Paolo Pileri, docente di pianificazione e progettazione urbanistica al Politecnico di Milano.Voliamo a Rotterdam da Marcello Corradi, landscape designer presso De Urbanisten, per conoscere quali progetti son stati realizzati nei Paesi Bassi per la riqualificazione dei quartieri di diverse città olandesi.Torniamo in Italia con Emanuele Garda, docente di Tecnica e Pianificazione Urbanistica all’Università di Bergamo, che racconta il processo di riattivazione di permeabilità dei suoli attraverso la progettazione urbanistica. Chiudiamo con Maddalena Cerruti, cofondatrice di Atelier Mavi, che racconta il mondo della bioedilizia, in particolare quella a base di canapa.
Alessandro Di Battista e Paolo Pileri sono ospiti di Luca Sommi nella una nuova puntata di Accordi e Disaccordi. Guarda Accordi e Disaccordi su discovery+ senza pubblicità > https://www.discoveryplus.it/programmi/accordi-e-disaccordi?utm_source=podcast&utm_medium=clip&utm_campaign=accordiedisaccordiSee omnystudio.com/listener for privacy information.
Nella punta di oggi di Prisma, oggi condotto da Alessandro Braga, abbiamo parlato della situazione in Romagna con Riccardo Tagliati e con Paolo Pileri, professore di pianificazione territoriale al Politecnico di Milano; di caro-affitti a Milano con una studentessa in protesta, con Mattia Gatti del sindacato Sicet e con Lucia Tozzi, saggista. Abbiamo proposto l'analisi del giornalista Dimitri Deiolanes sul voto in Grecia. Infine abbiamo parlato della lezione di Nando Dalla Chiesa in occasione dell'anniversario della morte di Giovanni Falcone e della nostra festa All you need is pop.
Torniamo sull'emergenza maltempo in Emilia-Romagna con Paolo Pileri, docente di Pianificazione e progettazione urbanistica al Politecnico di Milano. Attesa per oggi la firma sull'accordo Ita-Lufthansa. Ne parliamo con Andrea Giuricin, docente di economia dei trasporti all'Università Bicocca di Milano.Oggi la prima delle nostre puntate in diretta dal Salone del Libro di Torino. Ci raggiunge Salvatore Di Mari, head of operations per l'Italia di TikTok (che è entertainment partner della manifestazione) con il quale affrontiamo il tema rispetto norme europee su privacy e trasparenza.
Intervistiamo Paolo Pileri, docente di Pianificazione e progettazione urbanistica al Politecnico di Milano, ma anche autore di vari testi tra cui L'intelligenza del suolo, scritto per Altreconomia. Il suolo è un elemento preziosissimo per la salute dell'ecosistema e anche della nostra: ce ne siamo accorti con forza in questi mesi di siccità. Eppure la cementificazione, e quindi il peggiore attacco umano al suolo, sta crescendo con percentuali tragicamente alte, con una spinta particolare in questi ultimi anni. Il Piemonte è tra le Regioni più interessate da questa spinta. Dov'è quindi la tutela dell'ambiente, inserita lo scorso anno nella Costituzione? L'argomento sembra, purtroppo, totalmente estraneo al discorso politico e alla campagna elettorale in corso.
Il suolo non è solo un immenso "deposito" di carbonio che ci risparmia guai ancora maggiori con il cambiamento climatico. Il suolo è un mondo magnifico e poco noto, "poesia vivente" come scriveva Henry David Thoreau, fonte di vita e biodiversità. Ciononostante noi italiani il suolo lo consumiamo al ritmo di 2 metri quadrati al secondo, tanto che a oggi quasi il 10% del nostro territorio è sigillato e inerte, e un'altra grande quota è sterilizzato da attività agricole insostenibili.Paolo Pileri, urbanista del Politecnico di Milano e - fra le altre cose - ideatore della ciclovia VENTO, ha scritto il libro L'intelligenza del suolo: Piccolo atlante per salvare dal cemento l'ecosistema più fragile (Altraeconomia edizioni, 2022) in cui racconta la ricchezza ecologica del suolo e le dimensioni di questo consumo dissennato. Lo intervista Luca Carra in questo webinar di "Le Voci della Scienza", giovedì 16 giugno dalle 13:30 alle 14:30.
L'ultracyclist Omar Di Felice è stato tra i relatori dell'incontro organizzato da DeA Scuola con alcune classi in cui lo sportivo ha aiutato a sensibilizzare sul tema dei cambiamenti climatici attraverso il racconto del suo viaggio estremo in bici al circolo polare artico. Quando l'arte si fonde con la sicurezza stradale: è con questo intento che Bloomberg Philantrophies rilancia il progetto Asphalt Art anche in Italia: parliamo di questa iniziativa insieme a Demetrio Scopelliti, direttore area Urbanistica, Territorio e Spazio Pubblico di AMAT - Agenzia Mobilità, Ambiente e Territorio Comune di Milano. Con Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio, scopriamo quale sia lo stato di salute dei suoli biologici e tradizionali per quanto riguarda i residui di pesticidi. Durante gli Electric Days, in corso in questo fine settimana a Roma, è stata presentato da Alessandro Lago, ideatore dell'evento e direttore di Motor1, uno studio che analizza nel dettaglio il ciclo di vita e il conseguente impatto ambientale delle auto elettriche. Paolo Pileri, docente di Tecnica E Pianificazione Urbanistica al Politecnico di Milano e autore del libro "L'intelligenza del suolo. Piccolo atlante per salvare dal cemento l'ecosistema più fragile" spiega quanto sia importante dotarsi di una legge nazionale sul consumo del suolo. Il progetto "Oasi dei giovani", di cui Francesco Brocca è founder, consente a chi lo desidera di adottare o regalare un alveare a distanza, anche senza essere un apicoltore, prendendo parte concretamente alla salvaguardia delle api, insetti fondamentali per la tutela dell'intero ecosistema e del mantenimento della biodiversità.
Paolo Pileri"5 dicembre: giornata mondiale del suolo"Qui di seguito l'intervento di Paolo Pileri su https://altreconomia.it/e-il-suolo-la-nostra-grande-emergenza-amiamolo-per-difenderlo/Il 5 dicembre è la Giornata mondiale del suolo. “Ogni anno speriamo di ritrovarci con uno straccio di legge che lo protegga. E invece ancora niente”, scrive il prof. Paolo Pileri. Come fare per salvarlo davvero dall'estinzione? Dipende (anche) da noi. Diffidando di chi si dice ecologico per tornacontoFai sapere al più piccolo tra noi quanto è importante il suolo. Fallo sapere al sindaco, all'urbanista, allo studente, al medico, al deputato, al professore, al prete, al giornalista, al maestro, al commerciante, al poliziotto. Questo è uno degli slogan delle Nazioni Unite per la Giornata mondiale del suolo. Ogni anno non manchiamo l'appuntamento. Ogni anno attendiamo grandi discorsi dai leader del nostro Paese. Ogni anno speriamo di trovarci qui con uno straccio di legge che protegga il suolo. E invece ancora niente. Zero parole, cattive promesse, leggi mal scritte, pochissimi sindaci e politici che si sono distinti nell'anno precedente, pochi pure gli urbanisti.Iniziare così questo articolo sembra brutto, ma purtroppo non è sbagliato. D'altronde i numeri dell'Ispra ci inchiodano: negli ultimi cinque anni non ci siamo fermati davanti a nulla, pandemia compresa, e abbiamo continuato a consumare due metri quadrati al secondo, come se non ci fosse un domani. Le Regioni hanno un bel dire a sostenere che le loro leggi contro il consumo di suolo hanno migliorato la situazione. I risultati le smentiscono. E quindi le loro leggi hanno fallito. Il Parlamento non ha partorito nulla e il governo è alle prese con una legge sulla rigenerazione urbana che non ferma affatto il consumo di suolo, anche se trovate scritto “saldo zero”: significa che si continua a cementificare da una parte e si “finge” di salvare dall'altra togliendo edificabilità a un'area che era già libera. Il guadagno ecologico è negativo. La transizione ecologica è partita a spron battuto invocando la cura del ferro o la cura dell'energia o la cura della tecnologia o persino la cura della logistica per curare il nostro Paese malato. Sono palliativi che del suolo se ne fregano.E invece un modo possibile per far partire la rigenerazione urbana starebbe proprio nel fermare il consumo di suolo facendo sì che il settore edilizio si concentrasse con maggior vigore nel ripristino delle costruzioni datate e della città pubblica. Ma senza beffarci, come chi vuole abbattere uno stadio che non ha nessun problema statico, San Siro a Milano, per farci una cittadella della speculazione e del commercio con qualche pennellata verde e tanta rendita immobiliare. In mezzo a questo esercito di speculatori e indifferenti verso il “bene suolo”, qualcuno il suolo lo protegge per davvero respingendo i rapinatori che lo vorrebbero comprare per farci distese infinite di pannelli solari, come finirà per fare la nostra transizione ecologica smentendo di essere ecologica.Nelle pianure lombarde, piemontesi, venete, laziali, emiliane, pugliesi e siciliane la transizione energetica del Piano nazionale di ripresa e resilienza ha dato il via a una nuova caccia all'oro. Molti, mi dicono, si aggirano per campagne cercando terreni proprio per appoggiare un bel po' di pannelli solari in arrivo dagli incentivi del Pnrr. Per questa nuova stagione di consumo di suolo, rigorosamente fuori controllo e aggressiva verso i piccoli Comuni e le aziende agricole più fragili, si arriva a pagare i suoli anche il doppio del prezzo di mercato. Un'energia che consuma suolo non la considero “pulita”.Come non considero innovativa la famelica logistica, affamata di terre: se le mangia a colpi di 20 ettari a capannone e sta devastando le campagne italiane. Meno male che qualcuno dice sì al suolo e no alla logistica, come il sindaco di Calendasco (PC). Grazie! Speriamo lo seguano in tanti salvando con coraggio la terra da sotto i piedi di un Paese allo stremo.È il suolo la grande emergenza, anche se non lo vogliono capire. Paradossalmente non lo sono gli alberi che tanto piacciono a sindaci e governatori soprattutto perché possono fare le loro gare elettorali dicendo che ne pianteranno milioni. Beninteso, male non fa piantarne, se nei posti giusti. In ogni caso oggi abbiamo bisogno che non si usi la destra per piantare e la sinistra per cementificare. Oggi abbiamo bisogno che entrambe le mani vadano nella stessa direzione. Abbiamo bisogno di grandi politici che pensano ecologicamente in tutto quel che fanno. Sarei stato un uomo felice se oggi avessi potuto riferirvi di un discorso accorato sul suolo in questo ultimo anno da parte del nostro presidente della Repubblica. Come fece, ricordo sempre, il presidente Luigi Einaudi nel 1951. Ma niente. Nessun presidente e nessun governatore, nessun sindaco e nessun presidente del Consiglio ne hanno parlato con quella convinzione e quella passione che occorrerebbe per mettere il Paese su un altro binario.Si parla solo di virus, di ripresa economica e semplificazione. A proposito di quest'ultima se, come sembra, si tratta di un modo per affossare il settore pubblico, allora possiamo dire addio al suolo perché la natura di tutti non la salvi dandola in mano agli interessi speculativi e finanziari e al privatismo. Non la salvi con una norma sulla concorrenza. Paesaggio, suolo e biodiversità possono essere tutelati solo dall'abnegazione del lavoro pubblico che, al contrario di quel che pare pensare il Governo, andrebbe incoraggiato e tutelato proprio per il suo statuto ‘non profit'. Altrimenti si finirà per sgretolare le ragioni profonde per cui bisogna tutelare la natura.In tanti anni di attivismo scientifico ho imparato che ciò che più motiva lo slancio alla tutela della natura e resiste all'usura del tempo è l'amore incondizionato di ognuno di noi verso la natura. Il suolo è bello così com'è, importante così com'è, gigantesco nelle cose che fa ben prima delle utilità che noi ne possiamo trarre. Il suolo dobbiamo tutelarlo in quanto suolo e basta. Non ci sono utilità che reggono più dell'amore profondo che noi dovremmo avere verso la natura tutta. A questo servono giornate come questa, a dichiarare il nostro amore per la natura: una professione di fede ecologica. Il silenzio di chi dovrebbe testimoniare la propria adesione incondizionata equivale a una ferita sociale tanto più grave quanto maggiore è la sua responsabilità culturale o politica.Abbiamo bisogno di traghettare il nostro modo di vivere nell'ecologia profonda, quella svincolata dall'ossessione per le utilità. Non si può essere ecologici solo se si ha un tornaconto. La cosa alla lunga non regge. Il tornaconto può funzionare oggi, ma smettere domani facendo ripiombare la natura e il suolo in zona ad alta pericolosità di estinzione. Forziamo le nostre passioni e la nostra generosità, tuteliamo il suolo in quanto suolo: sono le convinzioni e le passioni che cambiano le cose. A questo può spronarci questa giornata. Dipende da noi.Paolo Pileri è ordinario di Pianificazione territoriale e ambientale al Politecnico di Milano. Il suo ultimo libro per Altreconomia è “100 parole per salvare il suolo”IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Ormai abbiamo l'abitudine di conservare qualsiasi cosa unicamente a livello digitale, abbandonando quasi totalmente il cartaceo. Il blogger Massimo Mantellini avverte sui rischi dell'affidare i nostri backup alla tecnologia. L'Ente Risi ha il duplice ruolo di organo di tutela del riso 'made in Italy' con le sue tradizioni, ma anche di ricerca: ne parliamo insieme al direttore generale Roberto Magnaghi. All'insegna della riscoperta della natura e dei borghi tra Po' e Calabria. Paolo Pileri, professore del Politecnico di Milano, ci illustra il progetto "Trasponde" lungo il fiume Po', mentre la ciclista endurance Paola Gianotti racconta quale percorso sia previsto nella "ciclovia dei Parchi della Calabria". A partire da una diatriba veneto-croata sulla denominazione di un vino, Igor Pellicciari, professore di Storia delle Istituzioni e Relazioni Internazionali all'Università di Urbino Carlo Bo, spiega la linea di confine tra l’identità culturale e il nazionalismo alimentare. In conclusione, Rosa Piro, docente di lingua e linguistica italiana all'Università "L'Orientale" di Napoli, racconta la genesi di modi di dire come "Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare".
Alzi la mano chi ha resistito alla tentazione di leggere il cartiglio, ovvero il bigliettino, contenuto nei Baci Perugina, uno dei regali tipici della festa di San Valentino. Chiara Richiedei, Marketing Manager Baci Perugina, è a capo del team che si occupa della scelta delle frasi dei cartigli. Paolo Pileri, docente di pianificazione e progettazione urbanistica al Politecnico di Milano, ci racconta da dove nasce la passione personale per la tutela del suolo. C’è chi si innamora di una causa dall’altra parte del mondo. È il caso del fondatore dell’associazione Popoli Onlus, Franco Nerozzi, che si occupa di aiutare fisicamente ed economicamente la minoranza Karen, perseguitata in Myanmar. Ci vuole pazienza e caparbietà per soddisfare certe passioni e l’archeologia + certamente una di queste. Ne parliamo con Filippo Avilia, archeologo subacqueo e docente allo IULM Nella puntata del giorno di San Valentino, chi meglio di Enzo Ghinazzi (in arte Pupo) può spiegare come si è evoluta la canzone d’amore in Italia?
Alzi la mano chi ha resistito alla tentazione di leggere il cartiglio, ovvero il bigliettino, contenuto nei Baci Perugina, uno dei regali tipici della festa di San Valentino. Chiara Richiedei, Marketing Manager Baci Perugina, è a capo del team che si occupa della scelta delle frasi dei cartigli. Paolo Pileri, docente di pianificazione e progettazione urbanistica al Politecnico di Milano, ci racconta da dove nasce la passione personale per la tutela del suolo. C’è chi si innamora di una causa dall’altra parte del mondo. È il caso del fondatore dell’associazione Popoli Onlus, Franco Nerozzi, che si occupa di aiutare fisicamente ed economicamente la minoranza Karen, perseguitata in Myanmar. Ci vuole pazienza e caparbietà per soddisfare certe passioni e l’archeologia + certamente una di queste. Ne parliamo con Filippo Avilia, archeologo subacqueo e docente allo IULM Nella puntata del giorno di San Valentino, chi meglio di Enzo Ghinazzi (in arte Pupo) può spiegare come si è evoluta la canzone d’amore in Italia?
Da dove nasce la bellezza? Ed è vero che sentirci belli ci fa stare meglio? Oggi vi raccontiamo la storia di chi aiuta le donne a sentirsi meglio e più indipendenti con i suoi corsi online. E' con noi Veronica Benini, meglio nota come "Spora" e inventrice, tra le altre cose, di corsetty.it. La bellezza può essere anche terapeutica, soprattutto nella lotta al tumore al seno. Ne parliamo con Roberta Mannucci Nutrizionista e Dottore di Ricerca in Oncologia - UPMC Institute for Health di Chianciano. Bellezza vuol dire anche cosmetici e moda, ma il loro impatto sul pianeta, molto spesso, è devastante. Con Alessio Montersolo, Responsabile sede Genova del CNR-IAS (Istituto Studio impatti antropici di sostenibilità in ambiente marino) e Valentina Malfa, giornalista e autrice del podcast sulla moda "Facing the Challenge", proviamo a capire cosa possono fare gli acquirenti per tutelare il pianeta. Prima di salutarci parliamo di un tipo di bellezza diversa, quella urbana e dell'impatto che ha sulla vita dei cittadini poter vivere in una città "bella". Ce lo facciamo spiegare da Paolo Pileri, Professore di Urbanistica al Politecnico di Milano.
Radio Francigena fornisce una voce e un servizio a tutte le realtà culturali, associative, storico-turistiche, di movimento – italiane ed estere – che puntano sul patrimonio culturale, allargato alla qualità della vita e del buon vivere. Slow food, cammino lento, cultura, creatività, prodotti a chilometro zero, riscoperta della parola, della fantasia e dei valori fondamentali della vita. In più: ottima musica e conduttori di talento.
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Intervista a Paolo Pileri, responsabile del progetto Vento, la pista ciclabile che collegherà venezia a Torino che lo scorso fine settimana ha fatto tappa in bici ad Adria Reporter Doc.. tutti i giorni alle 11 e in replica alle 16.00: inchieste, appro
Intervista a Paolo Pileri, papà di Vento - la ciclovia che unisce Venezia a Torino e che nel weekend ha attraversato il Polesine Reporter Doc.. tutti i giorni alle 11 e in replica alle 16.00: inchieste, approfondimenti, curiosità , interviste, scoop e c
PAOLO PILERI - 100 PAROLE PER SALVARE IL SUOLO - presentato da SARA MILANESE
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Stasera siamo stai insieme a Paolo Pileri, responsabile scientifico del progetto Vento, la ciclabile che unirà Venezia a Torino e correrà lungo il Po. Ci ha dato nuovi aggiornamenti e poi ne abbiamo discusso anche insieme all'assessore ai trasporti regionale Francesco Balocco. Poi, con l'assessore Alberto Valmaggia abbiamo affrontato la nuova legge regionale che limita l'uso dell'Eliski in Piemonte.