Podcasts about ciononostante

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Tempo di Riforma - il podcast
Domenica 27-4-2025 - Servizio di culto evang. riformato

Tempo di Riforma - il podcast

Play Episode Listen Later Apr 25, 2025 60:46


Quando diventiamo corresponsabili dei peccati  delle generazioni passateOggi vi è chi odia e avversa persone di una certa nazionalità o razza per i misfatti compiuti dai loro padri o antenati. La giustizia di Dio, però, è che ciascuno renda conto solo per i propri peccati.  Ciononostante, vi sono testi biblici che affermano come pure gravi colpe si trasmettano da una generazione all'altra. Gesù stesso parla di responsabilità collettive. In quali circostanze? In che modo? Come venirne a capo? La nostra riflessione biblica sul testo di Luca 11:45-54 ci porterà oggi a confrontarci con questo tema scomodo… e attualissimo.https://www.tempodiriforma.it/mw/index.php?title=Predicazioni/Luca/Quando_diventiamo_corresponsabili_dei_peccati_delle_generazioni_passate

GPOne MotoGP Podcast
BAR SPORT, AUSTIN: Le prequalifiche dicono Marc Marquez, ma andrà proprio così?

GPOne MotoGP Podcast

Play Episode Listen Later Mar 28, 2025 57:49


In un venerdì strano - libere bagnate al mattino, prequalifiche iniziate con pista bagnata che si è andata via via asciugando nel pomeriggio - Marc Marquez è stato comunque il più veloce. Nemmeno un highside al mattino lo ha disturbato.Ciononostante ci sono diversi altri ducatisti pronti ad insidiarlo nella Sprint di sabato, dalla coppia della VR46, Di Giannantonio e Morbidelli al fratello Alex.Bagnaia è apparentemente più lontano - a stento è entrato nei dieci - ma si dice sicuro di poter migliorare in vista della qualifica e della Sprint. Se sia la verità o un bluff lo scopriremo presto. Per il momento Marc si è dimostrato il solito, magistrale, interprete del Cota e i suoi avversari lo studiano per tentare di carpirne i segreti.

Le interviste di Radio Number One
Quintili ("Il Salvagente"): "Poche patatine contengono acrilammide"

Le interviste di Radio Number One

Play Episode Listen Later Jan 9, 2025 3:21


Anche per il 2025 si rinnova la collaborazione tra Donne al Volante e Il Salvagente. Mercoledì 8 gennaio, Liliana Russo e Katia De Rossi hanno ospitato Riccardo Quintili, direttore della testata, per parlare di patatine fritte e acrilammide. Quest'ultima è una sostanza contaminante che si crea durante la cottura a temperature alte ed ha una capacità cancerogena. «Abbiamo analizzato 29 pacchetti tra patatine, tortillas, patatine vegane e snack. Le analisi mostrano che la maggior parte dei prodotti presenta una quantità di contaminante bassa. Ciononostante, qualche bocciato c'è»

Obiettivo Salute
​Numeri del cancro in Italia 2024: casi stabili e mortalità in calo

Obiettivo Salute

Play Episode Listen Later Dec 19, 2024


A Roma presentato il volume sui numeri delle neoplasie, frutto della collaborazione tra AIOM, AIRTUM, Fondazione AIOM, ONS, PASSI, PASSI d’Argento e SIAPeC-IAP. Nel 2024, in Italia, sono stimate 390.100 nuove diagnosi di tumore: 214.500 negli uomini e 175.600 nelle donne. Si tratta di numeri sostanzialmente stabili rispetto al biennio precedente (erano 391.700 nel 2022 e 395.900 nel 2023). Una tendenza favorevole, a cui si accompagna un altro dato positivo. La mortalità per cancro nei giovani adulti 20-49enni, in 15 anni (2006-2021), è diminuita del 21,4% nelle donne e del 28% negli uomini. È significativa, in particolare, la riduzione dei decessi per carcinoma polmonare in entrambi i sessi: -46,4% nelle donne e -35,5% nei maschi. Un terzo elemento positivo, determinato soprattutto dai progressi nelle terapie, è costituito dal costante incremento del numero di persone che vivono dopo la diagnosi di tumore: nel 2024 sono circa 3,7 milioni. E la metà dei cittadini che oggi si ammalano è destinata a guarire, perché avrà la stessa attesa di vita di chi non ha sviluppato il cancro. Vi sono però aree su cui è necessario più impegno, a partire dai 3 programmi di screening. Nel 2023, rispetto agli anni precedenti, si registra una maggiore copertura della popolazione, che raggiunge il 49% per lo screening mammografico, il 47% per quello cervicale e il 32% per quello colorettale. Ciononostante, restano ancora notevoli differenze territoriali, con le Regioni meridionali che fanno registrare livelli di adesione inferiori rispetto alle altre aree in tutti e tre i programmi di screening. Serve più attenzione anche agli stili di vita. Il commento di Francesco Perrone, Presidente AIOM, Associazione Italiana di Oncologia Medica, ospite di Nicoletta Carbone.

BASTA BUGIE - Politica
Il manifesto di Ventotene: l'oligarchia tecnocratica al potere

BASTA BUGIE - Politica

Play Episode Listen Later Sep 24, 2024 11:36


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7930IL MANIFESTO DI VENTOTENE: L'OLIGARCHIA TECNOCRATICA AL POTERE di Riccardo PedrizziFin dalla campagna elettorale per le europee tutti i candidati di Italia Viva, Più Europa e della sinistra in genere avevano ripetuto la litania: "Ventotene da sogno di pochi diventerà una necessità per tutti", dimenticando tutti gli altri fondatori. Per realizzare questo sogno si è subito ricostituito il "Gruppo Spinelli" in questa legislatura del Parlamento europeo. Con l'obiettivo ambizioso di costituire un'Unione federale, sovrana e democratica. Per ultimo, nei giorni scorsi, Josep Borrell, alto rappresentante della Politica estera dell'Ue, ha detto che: "Il Manifesto di Ventotene è la base dell'Unione europea e rappresenta tutti i valori in cui crediamo, lo manderei a Putin". Ed è naturale che la pensi cosi lui che è del Partito Socialista Operaio spagnolo, inaugurando domenica 1° settembre sull'isola pontina il murales che riproduce il testo dello scritto di Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni, considerato dalla sinistra internazionale il documento fondativo dell'Unione europea.Ora, che siano esponenti della sinistra più o meno estrema a sognare "Ventotene" è anche comprensibile, quello che non si capisce, invece, è il giudizio positivo espresso su quel manifesto da qualche rappresentante della gerarchia cattolica, che alla vigilia del voto sul laicista giornale Repubblica dichiarava: "Mi auguro che l'Europa torni ad essere coerente con lo spirito di Ventotene che prevalgano i principi della solidarietà, della condivisione e della fraternità". Non so, a questo punto, se si possa parlare di ignoranza o di mala fede di questi vescovi italiani.Come molti sanno, il manifesto di Ventotene sull'Europa unita era stato redatto nell'omonima isola da un gruppo di confinati dal regime fascista, di ideologia socialista, marxista e atea. Pochi però sanno, perché non l'hanno mai neppure letto che quel manifesto voleva attuare una rivoluzione socialista, abolire la proprietà privata; rifiutava il metodo democratico; il popolo doveva essere guidato da pochi esperti e soprattutto doveva essere "educato".UN'EUROPA AUTORITARIA, ATEA E ANTICRISTIANAIn estrema sintesi quello di Ventotene è il manifesto di un'Europa autoritaria, atea e anticristiana, guidata da una categoria di esperti illuminati. Ciononostante qualche ecclesiastico si augurava che l'Europa ritornasse ancora di più a quello spirito. L'offensiva su e con Ventotene era iniziata qualche anno fa con la venuta nell'isola di personaggi delle istituzioni europee come Ursula von del Layen, presidente della Commissione e come lo scomparso David Sassoli, presidente del Parlamento europeo.Il decollo dell'attenzione - come si ricorderà - era proseguito, con il vertice promosso da Matteo Renzi il 22/8 del 2016 e con la partecipazione di Francois Holland e di Angela Merkel sulla portaerei Garibaldi, perché - disse l'allora il presidente del Consiglio italiano - "l'Isola di Ventotene rappresenta i valori e gli ideali che hanno fondato l'Unione europea". Poi arrivò il 20 agosto del 2021 il Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, si recò in occasione dell'ottantesimo anniversario del "Manifesto di Ventotene" e del 40° "Seminario per la formazione federalista europea" sull'isola pontina, rendendo omaggio alla tomba di Altiero Spinelli, sulla quale depose una corona di fiori. In pratica anche lui, ex democristiano e, quindi, presumibilmente cattolico, contribuì ad alimentare la tesi secondo la quale il "Manifesto di Ventotene" sarebbe il fondamento della Unione europea.Da allora il leit-motive di tutte le manifestazioni è stato quello, appunto, di far passare sempre più l'idea che quel "manifesto" fosse la base, l'atto di battesimo della causa europeista. [...]In realtà le istituzioni europee erano nate con tutt'altra ispirazione molto diversa di quella del Manifesto per principale impulso dei tre statisti, tutti e tre cattolici, i quali avevano preso le mosse dalle comuni radici cristiane dell'Europa ed avevano assunto come riferimento simbolico il Sacro Romano Impero (attualmente il massimo riconoscimento europeo è proprio e non a caso un premio intitolato a Carlo Magno) e pochi sanno che le stelle che circondano il vessillo europeo sono le stelle che ornano il capo della Vergine Maria.Il filone "laico" era già allora presente, ma aveva i suoi antesignani nel francese Jean Monnet e nel belga Paul-Henri Spaak e non certo negli autori del Manifesto di Ventotene e nella loro Unione dei Federalisti Europei.Ora ci si dovrebbe chiedere perché si sta insistendo tanto su tale manifesto e perché si rende omaggio alla tomba di Altiero Spinelli, sepolto a Ventotene? Ciò è evidente. Perché la cultura, e quindi il progetto politico attuale dell'Europa, sono del tutto subalterni proprio a quei circoli politico-culturali, eredi del mondo da cui provenivano gli autori del Manifesto di Ventotene.C'è dunque un obbiettivo ideologico e ci sono poi gli aspetti simbolici per celebrare col massimo risalto possibile il "Manifesto di Ventotene". Scritto nel 1941 da Altiero Spinelli, Ernesto Rossi, Eugenio Colosini e altri, infatti è molto celebrato dalla cultura di sinistra italiana, ma in effetti largamente ignoto altrove. In pratica si sta facendo passare quel Manifesto come se fosse davvero la pietra angolare delle istituzioni europee e si parla dei suoi autori come se fossero davvero i padri dell'Europa.IMAGINE THERE'S NO COUNTRIESLa verità è che, redatto da intellettuali di sinistra, futuri co-fondatori del Partito d'Azione, il documento è un vessillo di quell'idea d'Europa molto "laica", se non laicista, e molto statalista, che in effetti all'inizio del processo di unificazione ebbe ben poco peso e che prevalse più tardi, solo dagli anni '80 del secolo scorso, fino a condurre l'attuale Unione europea nella situazione in cui si trova adesso.In effetti l'Europa di Spinelli e compagni è oligarchica e mondialista, vuole superare le differenze nazionali e non è pensata come il coronamento di un'unità di popoli europei, basata sui loro caratteri comuni (etnici, culturali, religiosi), ma come l'embrione di una futura aggregazione di livello mondiale, che elimini definitivamente dalla faccia della Terra ogni confine, ogni differenza culturale e che riunisca tutti i popoli del Mondo. Insomma l'Europa del Manifesto è solo un primo passo di una struttura che dovrebbe preludere ad un internazionalismo indifferenziato ed uniforme con un governo globale mondialista.È la visione, per essere ancora più chiaro, di un insieme di tutti i popoli che costituiscono l'umanità, di cui la federazione europea dovrebbe essere la garanzia perché i rapporti con i popoli asiatici e americani possano svolgersi su una base di pacifica cooperazione, in attesa di un avvenire, in cui diventi possibile l'unità politica dell'intero globo. Risulta chiaro pertanto l'impostazione antinazionale di tutto il progetto.Basta leggere bene tutto il documento.Nella prima parte del Manifesto si sostiene che gli Stati nazionali sono stati uno strumento utile a ridurre il potere reazionario del Vaticano, ma poi sono diventati gli artefici di nazionalismi e totalitarismi; sono stati una tappa, che è da superare in vista di una sempre più grande aggregazione statale, prima europea e poi mondiale.Nessun riferimento alla comune identità europea, alla cultura, alle tradizioni, alla religione che hanno costituito la storia del continente europeo è rilevabile all'interno del freddo e burocratico manifesto spinelliano, che vuole l'unità europea perché "è la tendenza storica della Modernità a volerlo".LA RELIGIONE COME FATTORE DI OSCURANTISMOAncora, considerata la religione come fattore di oscurantismo, [...] si propone di sostituirla con la fratellanza universale che ignora le differenze tra i popoli. Il Manifesto di Ventotene ha, inoltre, un sapore elitario: Spinelli critica il processo democratico e la sovranità popolare e chiarisce che deve essere una minoranza "veramente rivoluzionaria" a guidare il processo di integrazione europea.Di fronte a questa vera e propria ideologia antidemocratica, oligarchica, tecnocratica e persino dittatoriale [...] non viene riconosciuto spazio alcuno all'autonomia della persona, alla società civile, insomma al principio di sussidiarietà.Come tutte le leggende, dunque, anche quella dell'Ue ha i suoi miti. Uno dei più significativi e falsi è il Manifesto di Ventotene; ma la semplice lettura di quel documento dovrebbe indurre i suoi apologeti ad avere un po' di pudore nell'esaltarlo, visto che in quel Manifesto vi è la radice ideologica di istituzioni lontane dai popoli ed oggi arroccate in burocrazie, che guardano alla democrazia come a un pericolo, che ritengono l'unificazione europea non l'esito di un percorso di federazione fra popoli e nazioni, nel rispetto delle specificità di ciascuna, ma l'imposizione dall'alto di regole comuni.Ora questa leggenda, con i suoi falsi miti, mostra i suoi limiti nel confronto con la realtà.L'alternativa vera oggi non è fra europeismo e nazionalismo (o sovranismo), ma fra Ventotene e Magistero della Chiesa quanto al rispetto delle identità e della volontà dei popoli, alla consapevolezza di una storia e di un destino comune.In pratica Altiero Spinelli avrebbe voluto alla guida della futura Unione europea un organismo indipendente, senza legittimità democratica, non eletto, competente (i migliori di oggi) e non soggetto a scrupoli di carattere morale o sentimentale; in una

Focus economia
Export, previsioni ottimistiche rispetto agli altri paesi. Necessario investire sul territorio

Focus economia

Play Episode Listen Later Sep 23, 2024


I dati Istat relativi a luglio 2024 dicono che l'export italiano ha registrato un lieve calo su base mensile ma ha mantenuto una crescita sostenuta sull'anno. Le esportazioni nel mese di luglio sono infatti diminuite rispetto a giugno dello 0,5%, a fronte delle importazioni che sono cresciute dell'1,1%. Nel trimestre maggio-luglio 2024, rispetto ai tre mesi precedenti, l'export si è ridotto del 2,8%, l'import dello 0,5%. Su base annua, però, l'export ha registrato una crescita del 6,8% in valore e del 4,3% in volume, in maniera settorialmente e geograficamente diffusa. Come nel 2023, anche gli altri stati vicino a noi decrescono, e il made in Italy si rivela più resiliente. Lo ha ricordato il presidente dell'Agenzia Ice Matteo Zoppas al salone Nautico di Genova (che chiude i battenti domani 24 settembre): "Rispetto al 2000 e 2019 quando c'erano 480 miliardi di fatturato di fatturato dell'export, abbiamo contato e stiamo siamo sulla traccia ancora dei 625 miliardi, più del 30% in più.Rimane l'esigenza degli investimenti sul territorio. È in questo scenario che si inserisce la 'Misura Africa', operativa dallo scorso 25 luglio, il plafond di finanza agevolata dalla duplice finalità: supporto per la realizzazione di investimenti per lo sviluppo e l innovazione delle imprese italiane con interessi in Africa e attrazione di investimenti italiani verso i Paesi Africani.È intervenuta ai microfoni di Sebastiano Barisoni Regina Corradini D'Arienzo, AD di Simest. UniCredit rafforza la sua posizione in Commerzbank, puntando al 29,9% e richiedendo l approvazione della BceAncora una volta, Andrea Orcel spiazza il mercato con una mossa a sorpresa. Dopo aver rastrellato nelle scorse settimane il 9% circa di Commerz in due tranche - metà sul mercato e l altra metà nel corso di un asta indetta dal Governo tedesco, che a suo dire era inconsapevole delle volontà della banca italiana il banchiere va avanti nella sua Campagna di Germania , superando anche i messaggi (e i veti) che arrivano dal mondo politico tedesco, o quanto meno da una sua parte. Venerdì scorso il Governo di Berlino, tramite il Comitato direttivo interministeriale responsabile delle decisioni chiave del Fondo di Stabilizzazione dei Mercati Finanziari, ha infatti comunicato che «al momento» non venderà, fino a nuovo avviso, ulteriori azioni a seguito della cessione parziale di azioni avvenuta nei giorni scorsi, ribadendo come «la strategia della banca sia orientata all indipendenza».Oggi, dunque, la contromossa di Orcel, che ha sfruttato così il calo mattutino del titolo Commerzbank, indebolitosi a valle dell annuncio dell esecutivo tedesco. E che forse punta a fare breccia nelle fratture interne al Governo Semaforo, magari supportato dalle istituzioni europee, a partire dalla Bce che vede di buon occhio le fusioni transfrontaliere. Una volta ottenuto l ok di Francoforte e con il 21% in tasca, UniCredit si troverebbe primo azionista di Commerz davanti al Governo tedesco, a un passo dalla soglia dell Opa.Nello specifico: dopo lo stop alla vendita di nuove azioni da parte del Governo di Berlino, la banca italiana ha comunicato di aver «presentato istanza regolamentare per l acquisizione di una partecipazione superiore al 10%», dal 9% attuale, per salire «fino al 29,9% in Commerzbank». E nel frattempo l istituto comunica di aver «sottoscritto» nella giornata di oggi «strumenti finanziari aventi a oggetto una partecipazione pari a circa l 11,5% del capitale sociale» della banca tedesca.Tradotto: la posizione complessiva di UniCredit in Commerzbank «ha raggiunto circa il 21%», come annuncia l istituto in una nota, precisando che «il relativo regolamento in azioni può avvenire solo subordinatamente all ottenimento delle relative autorizzazioni».La banca guidata dall a.d. Andrea Orcel si tiene comunque mani libere, all insegna della massima «flessibilità» sia a vendere che a proseguire negli acquisti. Per questo sottolinea che «la maggior parte dell esposizione economica di UniCredit è oggetto di copertura, al fine di assicurare piena flessibilità di rimanere a questo livello, cedere la partecipazione, con una copertura in caso di ribassi, o incrementarla ulteriormente, in funzione dell esito delle interlocuzioni con Commerzbank, i suoi consigli di gestione e di sorveglianza e, più in generale, tutti i suoi stakeholder in Germania». UniCredit «ritiene che ci sia un significativo potenziale di creazione di valore che possa essere estratto in Commerzbank, sia in uno scenario standalone che in UniCredit, a beneficio dell intera Germania e di tutti i suoi stakeholder». «Ciononostante - puntualizza -, come avvenuto per UniCredit stessa, lo sviluppo di tale potenziale richiede l adozione di azioni concrete».Intanto "Il governo tedesco sostiene la strategia di indipendenza di Commerzbank. Abbiamo preso atto delle azioni di UniCredit. Non siamo a favore di un'acquisizione. Lo abbiamo comunicato a UniCredit". È quanto affermano al ministero delle Finanze tedesco, rispondendo a una domanda dell'ANSA sull'aumento delle quote di partecipazione della banca italiana nell'Istituto di credito tedesco.È intervenuto a Focus Economia Luca Davi, Il Sole 24 OreUrso a imprese e sindacati, 'una nuova stagione per l'auto'Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, proporrà al prossimo consiglio Competitività dell'Unione europea di «anticipare a inizio 2025 la revisione» della normativa sulle emissioni del settore auto per dare «certezze a imprese e consumatori». Infatti, al tavolo con le associazioni di impresa e i sindacati, sulle priorità italiane di politica industriale per l'auto nel nuovo mandato delle istituzioni europee, Urso ha spiegato: «Se lasciamo nell'incertezza imprese e consumatori nei prossimi 2 anni, aspettando la revisione, le imprese non sanno dove investire e anche i cittadini non sanno cosa comprare». Parlando al tavolo con imprese e sindacati sulla proposta di politica industriale europea per il settore automotive, Urso ha specificato che «questa è una delle tematiche che porterò al consiglio Competitività», in quanto «politica industriale e politica ambientale devono remare nella stessa direzione», puntando ad arrivare a una «neutralità tecnologica»."È un confronto estremamente importante perché si apre una nuova stagione in Europa dove l'Italia certamente conta". Lo ha detto il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, aprendo il All'incontro partecipano tra gli altri il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, e il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri. Per Cgil e Cisl sono presenti segretari confederali. Intanto i sindacati sono pronti allo sciopero per il settore automotive nel mese di ottobre. Domani i segretari generali di Fim, Fiom e Uilm, Ferdinando Uliano, Michele De Palma e Rocco Palombella, annunceranno le iniziative di mobilitazione dei lavoratori di Stellantis e della filiera. "La situazione del settore automotive in Italia e in Europa è sempre più critica e, in assenza di una netta inversione di direzione, si rischiano effetti industriali e occupazionali senza precedenti", spiegano i tre sindacati che hanno ricevuto il mandato dai rispettivi coordinamenti del settore auto a procedere con una forte mobilitazione unitaria.Il commento di Alessandro Arona di Radio24 e Michele Crisci, Presidente Unrae.

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Dom 22] Commento: “Se uno vuole essere il primo, sia l'ultimo di tutti”.

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno

Play Episode Listen Later Sep 21, 2024 2:11


Sul cammino verso Gerusalemme si manifesta la piccolezza del cuore umano di fronte alla magnanimità del dono di Dio. Ci si trova sempre impreparati alle sorprese divine. Gesù, cammin facendo, “istruiva i suoi discepoli” in completa solitudine dagli altri, sul significato del suo 'consegnarsi' e, intendeva pure prepararli al grande passo. Prepara anche noi a compiere quel tragitto che nessuno vorrebbe fare, perché è in salita e irto di difficoltà. Essi non comprendono quello che stava per compiersi, e l'evangelista aggiunge: “avevano timore di chiedergli spiegazioni”. Ciononostante non rimangono indifferenti, una certa logica, a modo loro, la seguono: si chiedono chi tra loro potrebbe essere il più grande. Fa molto stridore il contrasto tra il dono di sé, che Gesù annuncia, ormai imminente e la ricerca della propria affermazione da parte dei Dodici. Quando giunsero in casa, il Maestro interrogò i suoi discepoli sul contenuto del discorso fatto sulla strada, la via dei discepoli, la nostra via, non la Via-Gesù. Essi tacciono, non hanno il coraggio di rispondere. A quel voluto silenzio, Gesù mostra ancora tenerezza e comprensione nei loro confronti e va avanti. Il primato sugli altri, se ci dovesse essere, è nel servizio, e chi serve non può essere che all'ultimo posto, “come il Figlio dell'uomo che è venuto per servire e non per essere servito, e dare la vita in riscatto per molti”. Per Gesù Cristo, infatti la croce è stata una scelta di servizio, un mettersi all'ultimo posto. Nella lavanda dei piedi ha sigillato tutto questo. Ma ancora di più. Nell'accoglienza del bambino, di qualsiasi uomo bisognoso, Gesù pone lo stile del servizio. Accogliere tutti i diseredati è come accogliere il Cristo e chi accoglie Cristo in queste persone, “accoglie anche colui che l'ha mandato”. Questo è l'atto di culto più alto.

MONDOSERIE. Il podcast
La strada di Manu Larcenet - ritratto di orrore e speranza | Fumetto

MONDOSERIE. Il podcast

Play Episode Listen Later Jun 4, 2024 10:20


Puntata a cura di UntimoteoTratto dall'omonimo straordinario romanzo di Cormac McCarthy, La strada di Manu Larcenet - pluripremiato autore francese - è un grande fumetto. Ha una potenza evocativa che parte da un immaginario distopico per riversarsi sul presente. Colpisce con la spietata freddezza di un reportage bellico da uno scenario verosimile. Non spiega l'apocalisse come diretta conseguenza delle nostre azioni ma ci ammonisce a considerare con attenzione il nostro comportamento. Tra abissi d'orrore, incubo e tragedia, immaginario sempre più ricorrente in questo momento storico, si dipinge un mondo in cui non varrebbe la pena vivere. In cui il suicidio è probabilmente la soluzione più pietosa. Ciononostante, La strada cerca la vita oltre la mera sopravvivenza.“Fumetto” è il formato del podcast di Mondoserie dedicato al mondo dei fumetti. Dai grandi classici alle opere più recenti. Italiani, orientali, occidentali.Parte del progetto: https://www.mondoserie.it/ Iscriviti al podcast sulla tua piattaforma preferita o su: https://www.spreaker.com/show/mondoserie-podcast  Collegati a MONDOSERIE sui social: https://www.facebook.com/mondoserie https://www.instagram.com/mondoserie.it/ https://twitter.com/mondoserie_it https://www.youtube.com/channel/UCwXpMjWOcPbFwdit0QJNnXQhttps://www.linkedin.com/in/mondoserie/

BASTA BUGIE - Omosessualità
In Scozia puoi finire in prigione se affermi che i sessi sono solo due

BASTA BUGIE - Omosessualità

Play Episode Listen Later May 29, 2024 7:32


TESTO DELL'ARTICOLO ➜  https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=IN SCOZIA PUOI FINIRE IN PRIGIONE SE AFFERMI CHE I SESSI SONO SOLO DUE di Matteo DelreNon c'è nulla di più ideologico (dunque stupido) di una legge che inasprisce le pene per un fenomeno in calo. Questo accade in Scozia, dove i "crimini d'odio" sono calati del 2% nel corso di un anno. Ciononostante il governo in mano a Humza Yousaf fa passare una legge che allarga al massimo possibile il campo di applicazione di una legge già esistente relativa appunto ai reati di incitamento all'odio. La scusa, sempre valida, è che il calo registrato è causato non da un miglioramento della situazione, ma dal fatto che i crimini d'odio sanno nascondersi meglio, sanno camuffarsi e scorrere in modo carsico nella società. Dunque c'è il bisogno di una legge che permetta di stanare gli odiatori di professione là dove si nascondono.Fin qui in realtà nulla di strano, se non fosse Yousaf ha pensato bene di rispolverare quell'Hate Crime Act che stava ad ammuffire in Parlamento dal 2021 e lo renderà esecutivo a partire da aprile. La legge, revisionata per l'occasione, oltre a inasprire ulteriormente le pene per i reati già previsti, in gran parte collegati al razzismo, introduce la nuova fattispecie del "incitamento all'odio" e la collega a praticamente tutto lo spettro di ciò che possiamo intendere come politicamente corretto. Dunque sarà reato "incitare all'odio", oltre che sulla base di questioni razziali, anche sulla base dell'identità transgender - oltre che di altri casi condivisibili come la disabilità.REATO DI INCITAMENTO ALL'ODIOIl problema è che il confine tra libera espressione della propria opinione (specie se critica) e il reato di incitamento all'odio è talmente sottile da non poter quasi essere identificato, soprattutto nel campo della sessualità. I molti in Scozia preoccupati per la tutela della libertà di espressione hanno cercato di aprire una linea di confronto con il governo, che a sua volta si è dichiarato disponibile, senza però dar alcun seguito concreto. In compenso ha lanciato una campagna propagandistica finalizzata a "spiegare" e promuovere il nuovo provvedimento, al centro del quale c'è Slobhian Brown, membro del partito Scottish National Party, che così si esprime: «Per quanti sono colpiti dall'odio e dal pregiudizio, gli effetti possono essere traumatici e cambiare la vita. Pur rispettando il diritto di ognuno alla libertà di espressione, nessuno nella nostra società dovrebbe vivere nella paura o sentirsi escluso». Si noti, in prima istanza, come l'incipit "pur rispettando..." contenga la stessa straordinaria carica di ipocrisia della formula "Non sono razzista ma...".In seconda istanza va registrato come proprio alle presunte vittime del presunto odio che venga messa in mano, nell'ambito della campagna di propaganda, la testimonianza di quale impatto abbia avuto l'hate speech. Ed è qui che casca l'asino. Non solo quello scozzese, ma quello che trotta per tutto il mondo occidentale. Possiamo spendere centinaia di righe e pronunciare centinaia di migliaia di parole per analizzare il conflitto tra il concetto di "hate speech" e la libertà di espressione; possiamo riflettere se può ragionevolmente essere considerato reato il registrare ed esprimere ciò che la realtà fattuale rivela (ad esempio che esistono soltanto due sessi) e purtuttavia non toccheremmo che la superficie del problema. Per arrivare alla radice (e tagliarla) serve concentrarsi sulla improcedibilità di qualunque atto che venga definito esclusivamente da chi dichiara di averlo subito.LA NEGAZIONE DELLA REALTÀAlla base di questo aspetto sta il "sentore", il vissuto personale, la percezione individuale. Che hanno la loro dignità, sono meritevoli del massimo rispetto, ma non possono e non devono essere la fonte unica, e nemmeno quella privilegiata, per la definizione di una fattispecie di reato. Lasciare che sia la presunta vittima o il suo personalissimo sentore a rendere fattuale la sussistenza di un crimine significa sovvertire dalle fondamenta un intero edificio giuridico costruitosi sul consenso di grandi pensatori e su un'evoluzione del pensiero che ha le sue origini nientemeno che in epoca romana antica. Lì sta il focolaio da cui si origina tutto, nelle leggi repressive come nelle modalità di raccolta delle statistiche ufficiali.Basta riflettere un attimo su questo sovvertimento nella fonte delle informazioni diffuse nell'opinione pubblica, e che ne influenzano l'approccio generale alle varie questioni, così come nella costruzione delle leggi, specie quelle repressive, per rendersi conto che un ritorno alla normalità, o per lo meno la strada per evitare che la civiltà occidentale si sgretoli come un castello di sabbia, passa dalla netta interruzione di utilizzare il vissuto individuale o di gruppo per definire la realtà. Di questo si sono accorti anche diversi politici e osservatori scozzesi, che al di là della già gravissima inaccettabilità di principio, da buoni anglosassoni l'hanno messa giù molto concreta: come faranno le forze dell'ordine a correre dietro a tutti quelli che si sentiranno offesi da qualcosa, ascoltarli per capire se c'è un reato e perseguire chi l'ha commesso? La prospettiva, se davvero passerà l'Hate Crime Act, è uno vero diluvio di segnalazioni che travolgerà le forze dell'ordine. E i criminali comuni ringrazieranno.Sullo sfondo di tutto questo si staglia anche la giganteggiante figura di J.K. Rowling, residente proprio in Scozia, da tempo iper-critica in particolare verso le istanze gender e Lgbt, ma proprio per questo da tempo oggetto di feroci attacchi e denunce. Può essere una mera speculazione, ma sulla decisione del governo scozzese potrebbero benissimo aver avuto effetto le pressioni di certe lobby, che darebbero qualunque cosa per abbattere la monumentale figura della scrittrice, che con questa legge rischia concretamente di essere incriminata. Lei, in ogni caso, se ne sta e se ne starà lì, ferma e salda su una delle sue ultime dichiarazioni, risalente al 2023: «passerò felicemente due anni in prigione se l'alternativa è una compressione della libertà di parola e la negazione forzata della realtà e dell'importanza dei sessi».

WakeUp
7 Maggio

WakeUp

Play Episode Listen Later May 7, 2024 3:07


Il nome di questa azienda non significa nulla...nel senso che è una parola inventata! Ciononostante, è nota in tutto il mondo. Il 7 maggio 1946 nasce a Tokio la... SONY. Scopri di più e scarica ora l'app di Podcastory! Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

Cineguru screenWEEK
Il Podcast di Cineguru: dal box office del weekend alla trimestrale Netflix

Cineguru screenWEEK

Play Episode Listen Later Apr 22, 2024 11:50


Nel nuovo episodio del Podcast di Cineguru, Robert Bernocchi commenta il weekend cinematografico che si è appena concluso e che ha visto in prima posizione Back to Black, seguito da Civil War e Ghostbusters - Minaccia Glaciale. Uno sguardo anche agli incassi Oltreoceano, con Civil War in prima posizione ma una situazione tutto sommato non esaltante.Spazio anche per la trimestrale di Netflix, che ha prodotto risultati superiori alle previsioni di Wall Street. Ciononostante, la quotazione di Borsa del titolo è scesa dopo l'annuncio di questi dati. Cosa è successo?infine, la questione Paramount: chi prenderà il controllo della società?

Focus economia
Al Consiglio europeo il rapporto di Letta in attesa di quello di Draghi

Focus economia

Play Episode Listen Later Apr 18, 2024


Oggi è arrivato sul tavolo del Consiglio europeo il rapporto realizzato da Enrico Letta sul mercato unico nell'Ue: l'ex premier si è soffermato sul "disastro industriale" costituito dal sistema delle telecomunicazioni in Europa e sulla "vergogna" rappresentata dall'acquisto dall'estero del 78% delle armi. Dopo la presentazione del rapporto è iniziato il vertice durante il quale si è parlato i mercato dei capitali e debito comune. Dopo oltre tre ore di stallo, sulla parte relativa all''Unione del mercato dei capitali si cerca uno sblocco con una proposta franco-tedesca per convincere Irlanda, Lussemburgo, Cipro e Malta. La nuova ipotesi di mediazione punta a mettere d'accordo i 27 con l'idea di "migliorare la convergenza ed efficienza" della "supervisione" dei mercati dei capitali, invitando "la Commissione a lavorare alle condizioni per mettere in condizione le autorità europee" di esercitare effettivamente una supervisione dei capitali sistemici più rilevanti e gli attori dei mercati finanziari. Lo si apprende da fonti diplomatiche. Continua anche lo scontro sull'ipotesi di fare nuovo debito comune dopo il 2026 ma il cancelliere austriaco Karl Nehammer ha respinto l'idea. "La linea austriaca è molto chiara. Ma non solo in Austria, bensì in altri Stati cosiddetti frugali: condividere il debito significa sempre condividere insieme il peso degli interessi. Abbiamo dovuto farlo una volta a causa della pandemia. Stiamo ancora pagando alti interessi sul debito. Questo a sua volta limita la capacità di agire", ha detto al suo arrivo al vertice Ue. "Dobbiamo pensare diversamente. Dobbiamo rafforzare il mercato dei capitali nell'Unione europea: abbiamo bisogno di un accordo adesso", ha sottolineato. Intanto il professor Deaglio in un editoriale oggi su La Stampa spiega perché secondo lui "vanno ascoltate le dure verità di Draghi".Ne parliamo con Adriana Cerretelli, editorialista Sole 24 Ore Bruxelles, e Mario Deaglio, docente Economia Internazionale Università di Torino.Focus economia Vinitaly 2024, interviste ai produttori La 56esima edizione del Vinitaly si è svolta dal 14 al 17 aprile 2024 a Veronafiere. Presenti più di 4mila cantine, in rappresentanza di tutto il made in Italy enologico e da oltre 30 nazioni.In Italia la vendemmia del 2023 è stata la più leggera dal Dopoguerra: la produzione si è fermata a 38,3 milioni di ettolitri, con un calo del 23,2% sui volumi 2022. Nei mercati mondiali il vino ha frenato e ha perso 802 milioni nel 2023, mentre il nostro Paese ha registrato una flessione dell'1% dell'export. I consumi sono calati dell'8% dal 2019, in particolare i rossi. Ma il Prosecco ha trascinato la crescita degli spumanti. Per capire come sta andando il settore del vino e le prospettive per l'anno in corso, Sebastiano Barisoni e Andrea Ferro, durante Focus economia, hanno intervistato diversi produttori ed esperti.La liquidità del petrolio per l'intelligenza artificialeIeri Biagio Simonetta ha scritto che sia l'Arabia Saudita sia gli Emirati Arabi Uniti stanno lavorando per diventare una superpotenza nel mondo dell'intelligenza artificiale investendo la liquidità ottenuta dal petrolio. Questi Paesi stanno costruendo costosi data center nel deserto per supportare la GenAI (l'intelligenza artificiale generativa, che è in grado di generare testo, immagini, video, musica o altri media in risposta a delle richieste, dette prompt). I data center nel deserto arabo stanno crescendo a ritmo sostenuto, ma vanno incontro a difficoltà non secondarie: le temperature torride e il pericolo che minuscole particelle di sabbia possano introdursi nelle strutture. Al momento, i Paesi del Golfo sono indietro. Anche rispetto all'Europa. Secondo la società di ricerca DC Byte, alla fine del 2023 gli Emirati Arabi Uniti avevano 235 megawatt di capacità di data center e l'Arabia Saudita 123 megawatt. Il vantaggio emiratino è dovuto al fatto che il Paese ha iniziato a costruire data center molto prima, circa 20 anni fa all'interno del programma Dubai Internet City. Ciononostante, i data center nella regione sono pochi, rispetto ai 1.060 megawatt della sola Germania. Per colmare il divario, sauditi ed emiratini stanno lavorando, mettendo mano ai ricchi portafogli. I Paesi del Golfo puntano anche sul fronte dei chip, risultando - secondo il Financial Times - fra i clienti più assidui di Nvidia per i processori H100. Ma la fase programmatica va al di là dei data center. A luglio scorso, il primo ministro e principe ereditario dell'Arabia Saudita, Mohammed bin Salman, ha approvato la creazione del Centro internazionale per la ricerca e l'etica dell'intelligenza artificiale a Riad. Un primo passo verso un futuro che proprio bin Salman sembra aver progettato nel dettaglio, nel piano strategico Vision 2030. E adesso, secondo un rapporto di PwC, l'intelligenza artificiale contribuirà con 135 miliardi di dollari all'economia saudita nel 2030, rendendo il Regno il più grande beneficiario di tecnologia in Medio Oriente. Secondo il New York Times, il governo dell'Arabia Saudita prevede di creare un fondo di 40 miliardi interamente dedicato allo sviluppo dell'intelligenza artificiale. Ne parliamo con Biagio Simonetta, giornalista del Sole24Ore.

Lezioni di storia con Stefano D'Ambrosio
#351 - Finanza creativa e rivoluzione francese

Lezioni di storia con Stefano D'Ambrosio

Play Episode Listen Later Feb 27, 2024 37:20


In questa lezione parliamo di come il governo provvisorio rivoluzionario provò a risolvere la questione urgente del buco nel bilancio dello Stato francese. Tutto comincia con la confisca delle terre del clero, che è un gesto violento contro la Chiesa e in violazione di qualunque norma giuridica, in quanto la Chiesa aveva titolo di possedere quei beni. Ciononostante è impensabile vendere nell'immediato quell'immensa mole di terreni, pena provocare una caduta dei prezzi e una spirale deflattiva. Si giunge così alla conclusione di emettere dei titoli di debito garantiti dalle terre, attirando gli investitori con la promessa di un incoraggiante saggio di interesse. Questi titoli prendono il nome di 'assegnati' e produrranno non pochi problemi agli incauti investitori che decideranno di acquistarli. Nella lezione c'è modo di parlare, in un'ottica attualizzante, di privatizzazioni delle aziende di Stato nell'Italia degli anni '90, di crisi dei mutui subprime negli Stati Uniti del 2008 e di tendenza alla perdita dei diritti in un mondo occidentale sempre più tentato dalla prospettiva neoliberale. In copertina: un assegnato emesso negli anni della Rivoluzione francese. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/stefano-dambrosio5/message

Io Non Mi Rassegno
Clima da record, fra paura e negazione - #876

Io Non Mi Rassegno

Play Episode Listen Later Feb 9, 2024 23:53


Il 2023 è stato un anno da record in negativo per il clima e il 2024 non sembra iniziato meglio, con un gennaio record e i primi dati che mostrano che per la prima volta la soglia di 1,5 gradi è stata superata per 12 mesi consecutivi. Ciononostante il fenomeno del negazionismo climatico sembra in crescita. Come mai? Uno studio prova a rispondere a questa domanda. Chiudiamo con la consueta rubrica la giornata di Italia che Cambia.INDICE:00:00:00 - Sommario00:00:39 - Clima, l'inizio record del 202400:08:25 - Le ragioni del negazionismo climatico00:18:50 - La giornata di talia che Cambia Iscriviti alla NEWSLETTER: https://bit.ly/43SCSr8

Recensioni CaRfatiche
Recensioni CaRfatiche PUNISHER WEEK - Il Vendicatore (Mark Goldblatt 1989)

Recensioni CaRfatiche

Play Episode Listen Later Feb 5, 2024 29:27


Come promesso, iniziamo la settimana CaRfatica Podcast tutta dedicata alla furia vendicativa di Frank Castle, alias Il Punitore, al cinema! Sì perché il nostro vigilante dal teschio sul petto e i modi spicci, è stato portato su grande schermo per ben tre volte, con risultati non proprio felicissimi, purtroppo. Ciononostante, il vostro CaRfa di quartiere non si esime a chiacchierare di pellicole che, tutto sommato, sono divenute dei piccoli cult, nonostante gli evidenti difetti. E iniziamo con la prima, diretta da Mark Goldblatt, che vede Castle avere il volto di un impenetrabile Dolph Lundgren. Un Punitore parecchio fallace, che non rispecchia affatto il fumetto Marvel dedicato al violento antieroe (e infatti i fan insorsero pesantemente...) e che se la deve vedere con mafiosi abbastanza idioti e la feroce Yakuza. Una pellicola a tratti ridicola, che ha però qualche ideuzza qua e là. Non bastano a salvarla, certo...ma una visione disincantata la si può anche dare, se non altro per l'impegno che si è messo nel realizzarla e poi...gli stiletti con il teschio non sono manco il diavolo su!

Lezioni di storia con Stefano D'Ambrosio
#331 - Ingenuità dell'illuminismo e Maria Teresa d'Austria

Lezioni di storia con Stefano D'Ambrosio

Play Episode Listen Later Jan 30, 2024 31:42


La prima parte della lezione ha un taglio molto didattico e intende spingere a ragionare sui limiti dell'idealismo illuminista. E' vero che dobbiamo moltissimo a questa stagione culturale, che ci ha lasciato in eredità concetti fondamentali come l'eguaglianza degli uomini, la divisione dei poteri, la presunzione di innocenza, l'orrore per la tortura, la prospettiva di un mondo più unito e solidale. Ciononostante l'illuminismo sembra animato da un inguaribile ottimismo sulla natura fondamentalmente razionale del comportamento umano, che ha dimostrato nel tempo tutta la sua fragilità. La stagione del dispotismo illuminato di Maria Teresa d'Austria risente in fondo degli stessi limiti di impostazione e lascia il dubbio che la promulgazione di certe riforme avesse più a che fare con la realizzazione di obiettivi politici desiderabili dalla prospettiva del potere assolutistico, che non con la spinta a realizzare un mondo organizzato in modo più giusto e razionale. In copertina: Una giovanissima Maria Teresa d'Austria. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/stefano-dambrosio5/message

Le interviste di Radio Number One
Daniel Lumera: «Un disordine organizzato può stimolare la creatività»

Le interviste di Radio Number One

Play Episode Listen Later Nov 24, 2023 5:14


Daniel Lumera è stato ospite nel Buena Onda di giovedì 23 novembre. Insieme a Laura Basile e a Giangiacomo Secchi, il biologo naturalista ed esperto del benessere ha parlato dell'ordine e del disordine in casa. «La scienza ci insegna che vivere in un luogo organizzato promuove salute, benessere, e uno stile di vita pieno di valori. Il disordine può farci male a livello di stress». Tuttavia, possiamo trarre dei benefici dal caos. «Alcuni ambienti disordinati, come per esempio una scrivania, stimolano creativit. Il segreto è saper ricreare un ambiente che stimola la creatività. Ciononostante, il disordine deve essere ben organizzato per portare benessere».

The Bull - Il tuo podcast di finanza personale
50. Buoni Motivi per non investire (e poi investire comunque)

The Bull - Il tuo podcast di finanza personale

Play Episode Listen Later Nov 1, 2023 27:34


C'è sempre un buon motivo per non investire!Negli ultimi 26 anni ci stati almeno 26 buone ragioni per temere i mercati e scappare via della sua incertezza.Ciononostante, 1 € investito 26 anni fa nel mercato azionario, oggi varrebbe più del quadruplo, con buona pace di Banche e Assicurazioni intente a vendere prodotti "sicuri" dai risultati "garantiti", dove sicuri e garantiti sono certamente i loro ricavi.Formula per annualizzare i rendimenti: Rendimento annuo % = (1 + Rend. Totale)^(1/anni)-1Seguiteci anche su Instagram!https://instagram.com/thebull_finance?igshid=OGQ5ZDc2ODk2ZA=================================================#ad #Scalablecapital

Young Finance
Episodio 11. Truffa o investimenti? Quando diffidare del trading e delle cripto

Young Finance

Play Episode Listen Later Oct 17, 2023 23:19


I mercati finanziari sono difficili da approcciare anche per i professionisti. Ciononostante siamo bombardati dalle pubblicità che spingono corsi e piattaforme per guadagnare tanti soldi in poco tempo sul trading online o sulle criptovalute. A volte sono truffe, a volte sono solo un modo per sottrarre denaro a che è in cerca di guadagni facili; altre volte c'è più serietà, ma spesso la capacità di assumersi rischi non è adeguato ai “dilettanti” della finanza. Per questo in molti scoraggiano da avventurarsi nella compravendita di titoli o di criptovalute, nonostante questa sia un'attività che, con la giusta disciplina e la preparazione attenta, sia possibile approcciare in una versione fisiologica e non in modo patologico. Ne parliamo in questo terzo episodio della seconda stagione di Young Finance, il videopodcast de Il Sole 24 Ore condotto da Marco lo Conte con Gianluigi Ballarani ed Elia Bombardelli.

Io Non Mi Rassegno
Dal caldo estremo alla grandine di 10 cm: è il nuovo clima - #771

Io Non Mi Rassegno

Play Episode Listen Later Jul 21, 2023 22:13


Buona parte del paese resta nella morsa del caldo mentre in Veneto si verifica una grandinata molto violenta che causa danni e oltre 100 feriti. Ciononostante in Italia come nel Regno Unito, si continua a favorire l'aviazione, e in particolare le compagnie low cost, rispetto al trasporto su rotaia. Parliamo anche, di nuovo, della liberazione di Patrick Zaki e di un'ipotesi che tira in ballo l'uccisione di Giulio Regeni e dei fondi della terza rata del Pnrr che sembrerebbero essersi sbloccati. INDICE:00:58 - L'Italia fra caldo e grandine07:23 - L'aviazione è molto indietro nella transizione ecologica, ma i governo continuano a preferirla ai treni13:03 - Cosa c'è dietro alla liberazione di Patrick Zaki?18:34 - Si sbloccano i fondi del Pnrr

Io Non Mi Rassegno
Il ghiaccio artico sta scomparendo? - #747

Io Non Mi Rassegno

Play Episode Listen Later Jun 19, 2023 19:21


I ghiacci artici sono ai minimi di sempre, e ciò potrebbe innescare tre reazioni a catena a cui dovremmo prestare molta attenzione. Ciononostante i pre negoziati sul clima di Bonn, che dovevano spianare la strada a Cop 28, si sono conclusi con un accordo molto debole. Parliamo anche del naufragio in Grecia di 4 giorni fa, e delle responsabilità della Guardia costiera greca.INDICE:00:34 - Questionario01:20 - I ghiacci artici sono ai minimi di sempre06:30 - Come sono andati i prenegoziati sul clima di Bonn?14:42 - Il naufragio in Grecia e le responsabilità della guardia costieraCompila il QUESTIONARIO: https://www.italiachecambia.org/abbonati/questionario/?utm_source=newsletter&utm_medium=email

Focus economia
La classifica degli sprechi

Focus economia

Play Episode Listen Later Jun 9, 2023


Numeri in chiaroscuro sull'economia italianaSecondo i dati Istat di questa settimana, il Pil italiano è atteso in crescita del +1,2% nel 2023 e del +1,1% nel 2024, seppur in rallentamento rispetto al 2022. L'Eurozona, invece, è entrata ufficialmente in recessione tecnica dopo che l'Eurostat ha rivisto al ribasso la crescita nel primo trimestre del 2023, quando il Pil è calato dello 0,1% per il secondo trimestre consecutivo. Un'economia italiana quindi in controtendenza non solo con i Paesi europei ma con le principali economia mondiali: dopo che la nostra economia aveva già accumulato un progresso del 10,9% nel biennio 2021-2022. In questo primo trimestre del 2023 l'Italia precede tutte le principali economie europee avanzate: Spagna +0,5% (sempre rispetto al quarto trimestre del 2022), Francia +0,2%, Gran Bretagna +0,1%, Germania -0,3%. Non solo. Fa meglio anche di Giappone +0,4% e Stati Uniti +0,3%. Se prendiamo come riferimento il quarto trimestre 2019, precedente lo scoppio del Covid-19, il Pil italiano è oggi del 2,5% sopra i livelli precrisi. Ciononostante, però, se la crescita acquisita per quest'anno è già allo 0,9%, significa che da qui a fine anno cresceremo solo dello 0,3% per raggiungere l'1,2% ipotizzato dall'Istat per il 2023. E tra ieri e oggi sono arrivati i primi dati che non lasciano ben sperare: oggi l'Istat ha registrato una contrazione tendenziale della produzione industriale del 7,2% ad aprile è la più ampia da quasi tre anni. Per trovare un calo superiore, nei dati corretti per il calendario, bisogna tornare a luglio 2020, nella fase 2 dell'emergenza pandemica, quando la flessione era stata dell'8,3%. E l'altro giorno, sempre l'istituto di ricerca, ha certificato il crollo dei consumi in volume: ad aprile 2023 si stima un aumento congiunturale per le vendite al dettaglio in valore (+0,2%) e un calo in volume (-0,2%). Su base annua si registra un aumento del 3,2% in valore e un calo del 4,8% in volume. Un chiaro effetto dell'inflazione che, secondo Fabi, sta intaccando anche i risparmi: l'aumento del costo del denaro e la corsa sfrenata dei prezzi minacciano i salvadanai di famiglie e imprese. Da dicembre 2021 a marzo 2023, il saldo dei conti correnti è calato di oltre 61 miliardi di euro, da 2.076 miliardi a 2.015 miliardi. Approfondiamo il tema con Stefano Manzocchi, Prorettore alla ricerca Università Luiss e Ordinario di Economia internazionale, editorialista del Sole 24 Ore.

Focus economia
Globalizzazione, dall'illusione dell'abbondanza all'economia dell'abbastanza

Focus economia

Play Episode Listen Later Jun 5, 2023


La settimana scorsa è stato presentato "Dall'illusione dell'abbondanza all'economia dell'abbastanza" il Rapporto sul mondo post-globale curato dall'economista Mario Deaglio per Intesa Sanpaolo con un team di ricercatori del Centro Einaudi e pubblicato da Guerini e Associati. Il rapporto, che si concentra sullo stato dell economia mondiale e italiana, teorizzata la fine della globalizzazione. La globalizzazione si è rotta, "spaccata", dice Mario Deaglio e almeno come l'abbiamo conosciuta, un sistema di scambi e di equilibri internazionali, "è finita, l abbiamo consegnata alla storia". Ma come si è spaccata la globalizzazione? "Nuove tecnologie e nuovi modi di lavorare hanno provocato fratture sociali" sempre più difficili da sanare e fermato l'ascensore sociale, spiega Deaglio. Ma si sono rotte pure "le catene globali del valore", mentre le grandi aree geopolitiche "tendono a chiudersi in se stesse e a ridurre gli scambi tra loro". La "ritirata" è simboleggiata dalla siccità che abbassa il livello dell'acqua nel Canale di Panama minacciando il passaggio delle navi: "Si chiude così il grande canale della globalizzazione". Nel report Deaglio, parlando dell'Italia, spiega: "il nostro è uno stranissimo Paese, è come un calabrone: ha due alette corte e un corpaccione che ti fanno dire 'quella roba lì non volerà mai' e invece in qualche modo sta a galla". E anche in prospettiva, ha sottolineato, "continuerà a stare a galla, ma con un volo incerto, perché al momento non sta facendo le riforme necessarie per diventare un falco". Approfondiamo il tema con Mario Deaglio, docente Economia Internazionale Università di TorinoPetrolio, accordo Opec+ per estendere i tagli alla produzione fino al 2024L Opec+ ha raggiunto un accordo per estendere i tagli alla produzione al 2024, fissando a 40,46 milioni di barili al giorno il nuovo target di produzione di petrolio per il 2024. Lo afferma l Opec in una nota. Inoltre, l'Arabia Saudita prorogherà il suo taglio volontario di 500mila barili al giorno alla produzione di petrolio. L'estensione dei tagli da parte dell Opec+ assicura la stabilità del mercato. Lo ha detto Alexander Novak, il vice primo ministro russo incaricato per le risorse energetiche, secondo quanto riporta l agenzia Bloomberg. Novak ha sottolineato che non c è stato alcun disaccordo fra la Russia e l Arabia Saudita. I Paesi hanno anche concordato di tornare a riunirsi a livello ministeriale, nel formato Opec+, ogni sei mesi, come si legge nel comunicato finale diffuso al termine della riunione di oggi. La prossima riunione si svolgerà quindi il 26 novembre a Vienna. Oggi le quotazioni del greggio Wti del Texas hanno visto una fiammata del 5% per poi ridurre la crescita a un +1,17% a 72,58 dollari al barile. Rimanendo in tema energetico, intanto il gas risale del 17,8% a 28 euro al MWh mentre sarebbe pronta a partire la controffensiva dell'Ucraina contro la Russia. Ne parliamo con Alessandro Plateroti, direttore di Notizie.it.Le sottoscrizioni del Btp Valore superano i 4 miliardi. Intanto lo spread rimane sotto controlloProsegue la corsa del Btp Valore. Il nuovo titolo lanciato oggi e riservato ai piccoli risparmiatori ha superato i 4 miliardi di ordini (4.341.449.000). Il Btp Valore potrà essere acquistato dal 5 al 9 giugno, senza vincoli né commissioni, con cedole periodiche crescenti e un premio extra finale di fedeltà per chi detiene il titolo fino a scadenza. Con questa ennesima emissione il Governo punta a far crescere il peso dei risparmiatori retail nel panorama dei detentori del nostro debito pubblico anche per evitare volatilità sul mercato e contraccolpi a seguito della svolta epocale della politica monetaria della Bce. Contraccolpi che finora non ci sono stati soprattutto per quanto riguarda la fine dei prestiti agevolati alle banche, i cosiddetti Tltro, che costringeranno quelle italiane a comprare meno titoli di Stato nazionali. Ciononostante se si guarda lo spread tra BTp e Bund, che è da tempo usato come termometro dell affidabilità che il mercato assegna all'Italia, sembra che non ci sia nulla che possa impensierirci: il differenziale tra i rendimenti decennali italiani e quelli tedeschi era a 201 punti base 12 mesi fa, a 211 a inizio 2023, negli ultimi mesi ha viaggiato intorno i 180 e venerdì è sceso a 167 punti base. Oggi in rialzo, 176.73 punti base +5.12%, ma sempre al di sotto della soglia dei 180. Ma quello che più colpisce favorevolmente è la sua stabilità: viaggia come una nave da crociera nel mare piatto, girando da mesi intorno più o meno agli stessi livelli con una volatilità quasi nulla, come se intorno non ci fosse la stretta monetaria più veloce della storia, la fine degli acquisti Bce, la crisi energetica, la guerra e così via. Una stabilità che l Italia ha sognato per anni e che ora sembra realtà. Due domande girano tra investitori e analisti. La prima è: perché? E la seconda: durerà? Approfondiamo il tema con Morya Longo, Il Sole 24 Ore

Troppo Poco
Ti senti libero di mostrare la tua vulnerabilità al lavoro?

Troppo Poco

Play Episode Listen Later Jun 1, 2023 16:52


Numerosi studi sottolineano sempre di più l'importanza della connessione tra i leader e i loro dipendenti. Addirittura la vulnerabilità è stata specificatamente identificata come componente chiave delle leadership di successo. Ciononostante, meno di 4 persone su 10 condividerebbero col proprio capo problematiche legate ad ansia, insonnia, depressione o problemi personali. Ma che cos'è la vulnerabilità?Ne parliamo in questo nuovo episodio della seconda stagione di Troppo Poco insieme a Luna Esposito, autrice di Will e Biancamaria Cavallini psicologa del lavoro e direttrice operativa di Mindwork.Ascolta Globally, il podcast di Will sulla Geopolitica su Spotify o Apple Music

WakeUp
7 Maggio

WakeUp

Play Episode Listen Later May 7, 2023 1:52


Il nome di questa azienda non significa nulla...nel senso che è una parola inventata! Ciononostante, è nota in tutto il mondo. Il 7 maggio 1946 nasce a Tokio la... SONY.

Recensioni CaRfatiche
Recensioni CaRfatiche - Strange World, un mondo misterioso (Don Hall 2022)

Recensioni CaRfatiche

Play Episode Listen Later Jan 19, 2023 14:15


A dispetto del floppone immenso che ha fatto, ho trovato veramente gradevole e carino questo Strange World, che rende omaggio a eminenti titoli del passato, uno su tutti Viaggio al centro della Terra. La storia di questa famiglia, che esplora le viscere del loro mondo, allo scopo di trovare la causa dell'imminente esaurimento della primaria fonte energetica, ha catturato la mia attenzione, devo dirlo e non ne ero assolutamente convinto, perché il trailer non mi aveva preso per nulla (cosa che, forse, ha portato all'indifferenza dello spettatore). Ironico, avventuroso, colorato, con creature convincenti e sorpresa finale, questa pellicola non è tra le migliori Disney e presenta alcuni difetti, come l'aver inserito a forza elementi di "volemosebbene" e "siamo tutti uguali", che però poi si perdono nella trama. Ciononostante, consiglio la visione di Strange World, già reperibile su Disney Plus, perchè è un titolo intelligente e di sano intrattenimento, a differenza di quella troiata di Red! Eh, ma arriva la recensione anche di quello, prima o poi. Arriva, perché mi devo sfogare, eh eh eh...

Focus economia
Il ruolo della distribuzione: assorbe 4 miliardi di inflazione

Focus economia

Play Episode Listen Later Jan 16, 2023


Si è tenuta oggi a Milano la conferenza stampa che anticipa i dati del Paper realizzato da The European House-Ambrosetti per ADM - Associazione Distribuzione Moderna, dal titolo "L'Italia di oggi e di domani: il ruolo sociale ed economico della distribuzione moderna". I dati presentati dimostrano la distribuzione come argine all'inflazione, impulso al fatturato della filiera agroalimentare, occupazione e sostegno al PIL. Quello che emerge dallo studio è che nel 2022 le aziende della distribuzione moderna hanno assorbito 3,9 miliardi di euro di inflazione consentendo un risparmio fino a 77 euro al mese a famiglia. E che per le famiglie meno abbienti la variazione dei prezzi del paniere medio pesa per un +17,5% rispetto a un anno fa, che scende fino a un +9,6% per le famiglie più abbienti, con una media nazionale dell'11,6%. Ne parliamo conValerio De Molli, Managing Partner & CEO di The European House - Ambrosetti.Big Tech in crisi Dall'inizio del 2021 fino alla chiusura dell'anno le società della Silicon Valley hanno registrato licenziamenti per oltre 150.000 persone. Le Big Tech, da Alphabet-Google a Apple passando da Netflix, Amazon, Meta e Microsoft, nell'ultimo anno hanno perso oltre tremila miliardi di dollari di valore di mercato nell'ultimo anno. Ciononostante questi grandi gruppi hanno creato molti più posti di lavoro negli ultimi anni di quanti non ne distruggano adesso. E anche dopo un 2022 molto negativo, i colossi tecnologici hanno comunque generato oltre cinquemila miliardi di dollari di valore di Borsa in circa dieci anni. Ma è indubbio che la loro crescita esponenziale sempre essersi fermata. Approfondiamo il tema con l'appuntamento settimanale con "Dietro la notizia", la rubrica di Alessandro Plateroti, direttore di Notizie.it.Tim, il segnale di Vivendi: dimissioni di De Puyfontaine dal CdaDimissioni dal Cda Tim di Arnaud de Puyfontaine. Come anticipato sul sito del Sole 24 Ore il ceo di Vivendi e consigliere d'amministrazione di Telecom Italia dal 2015 ha rassegnato le sue dimissioni «irrevocabili» dal board della società di cui la media company francese è primo azionista con il 23,75%. La decisione sarebbe stata presa a valle di una riunione stamattina, nella mattinata di lunedì 16 gennaio, a Parigi.Il titolo Telecom Italia, intanto, sale dello 0,8% a metà mattinata, poi accelera oltre il 3% a 0,26 euro a Piazza Affari per 5,4 miliardi di capitalizzazione. La borsa, infatti, considera la mossa un segnale in vista della riunione del Consiglio d'amministrazione previsto per il prossimo 18 gennaio 2023. De Puyfontaine ha confermato che «Tim e l Italia restano centrali nei piani di investimento di Vivendi», le dimissioni potrebbero essere un endorsement nei confronti del Governo. Ne parliamo con Andrea Biondi de il Sole 24 Ore.

Film alla Radio
Episode 23: Ep.23: L'impero colpisce ancora Ep. V Star Wars (Part2)

Film alla Radio

Play Episode Listen Later Dec 12, 2022 47:15


L'Impero colpisce ancora (The Empire Strikes Back), noto anche come Guerre stellari: V Episodio - L'Impero colpisce ancora o Star Wars: Episodio V - L'Impero colpisce ancora (Star Wars: Episode V - The Empire Strikes Back), è un film del 1980 diretto da Irvin Kershner. Seguito di Guerre stellari, è il secondo film in ordine di produzione (quinto in ordine di cronologia interna della serie) dell'omonima saga fantascientifica ideata da George Lucas ambientato tre anni dopo le vicende raccontate in Guerre stellari ed è il secondo atto della trilogia originale (Episodi IV, V e VI). Mark Hamill è Luke Skywalker. Hamill affermò di aver cambiato metodo di recitazione rispetto al primo film: «Per rendere la crescita del personaggio più evidente e appagante».Il regista lo definì «Un ottimo attore, con una grande tecnica, senso dell'umorismo e generoso di spirito, posso parlarci in modo diretto» Dato che verso la fine delle riprese di Guerre stellari, Mark Hamill si era rotto naso e zigomo in un incidente automobilistico ed era stato sostituito da una controfigura, si diffuse la diceria che la scena iniziale dal wampa fosse un accomodamento per giustificare il fatto che il viso di Mark Hamill era troppo cambiato, ma Lucas confermò che la sequenza era già presente nella sceneggiatura. Rimase inoltre isolato dal resto del cast per la maggior parte della lavorazione: «Nell'ordine del giorno si leggeva "Attori: Mark Hamill. Attrezzi di scena: rocce, rami, serpenti". Era esasperante». Carrie Fisher è Leila Organa. L'attrice dovette spesso assentarsi dal set per problemi di salute Ciononostante, la Fisher venne descritta dal regista come «Un'attrice nata, con una voce bellissima, anche se cerca sempre di accontentare tutti. Spesso devo incoraggiarla per non scegliere la strada facile perché crede di farmi piacere, ma di fare ciò che la sua intelligenza e sensibilità le dicono di fare». Harrison Ford è Ian Solo; l'attore ritornò dei panni del personaggio dopo il successo del primo capitolo e venne coinvolto nella realizzazione del film, lavorando attivamente con Kershner per perfezionare le scene che lo vedevano protagonista. «Mi sento come un assistente narratore» disse, parlando del suo metodo di lavoro con il regista. Sul set si rivelò il più stretto collaboratore di Kershner, il quale spese parole di encomio per l'attore: «Harrison è una gioia, è introspettivo e mai soddisfatto, si crea dei problemi per trovare, nella risoluzione del problema, una strada che lo soddisfi». David Prowse è Dart Fener. L'attore interpretò il personaggio sul set, ma a dargli la voce venne chiamato James Earl Jones, mentre Bob Anderson lo sostituì durante il duello finale; secondo il supervisore degli stuntman Peter Diamond, la controfigura portò alla scena un nuovo aspetto interpretativo, l'effetto staccato del dare colpi intervallati da lunghe pause, che diede alla scena una forte tensione ...

Le interviste di Radio Number One
Matteo Santipolo: «L'esperanto è una lingua per il dialogo tra i popoli»

Le interviste di Radio Number One

Play Episode Listen Later Nov 21, 2022 3:58


Nella mattinata targata Buena Onda di lunedì 21 novembre, insieme a Laura Basile, torna Matteo Santipolo, docente di didattica delle lingue moderne. Il professore dà qualche pillola sull'esperanto, lingua internazionale artificiale, composta a tavolino dal medico polacco Ludwik Zamenhof. «È una lingua che si sviluppa attraverso un progetto costruito con un intento dichiarato, con lo scopo di favorire la relazione e l'avvicinamento dei popoli». Il nome della lingua significa infatti colui che spera. Ciononostante, l'Unesco non l'ha mai riconosciuta come lingua ufficiale.

Cineguru screenWEEK
Il Podcast di Cineguru: Io sono l'abisso e il cinema thriller in Italia. Ospite Donato Carrisi

Cineguru screenWEEK

Play Episode Listen Later Oct 27, 2022 26:25


Nel nuovo episodio del Podcast di Cineguru, lo scrittore, sceneggiatore e regista Donato Carrisi parla con Davide Dellacasa e Robert Bernocchi di Io sono l'abisso, il suo nuovo film tratto dal suo omonimo romanzo.Un film che arriva in un momento di grande interesse verso i serial killer, grazie all'uscita della serie e del documentario su Jeffrey Dahmer, anche se in realtà sono ormai almeno 30 anni che questo genere di prodotti attirano un folto pubblico.Ciononostante, in Italia si fanno ormai pochi thriller di alto livello. Quali sono le ragioni e come può la nostra industria lavorare meglio in questo senso? È importante, da questo punto di vista, riuscire a comunicare bene il proprio lavoro, che si tratti di un libro o di un film? E quali i segreti per farlo al meglio?

Radio Next
La vending machine: da pausa caffé a marketplace digitale

Radio Next

Play Episode Listen Later Sep 30, 2022


In principio era la macchinetta del caffé. Un totem che nel tempo ha assunto un'importanza cruciale nei processi decisionali aziendali: le decisioni importanti non si prendono in riunione, ma alla macchinetta del caffé. Da oggetto quindi a luogo, dove il tempo consolida le relazioni e garantisce una condivisione meno formale della conoscenza. Ciononostante, l'oggetto in sé nel tempo ha subito numerose evoluzioni, per consolidare il luogo di culto che aveva contribuito a creare: prima la chiavetta ricaricabile, poi la diversificazione dell'offerta, estesa anche al non food; e infine l'utilizzo delle app per smartphone come borsellino elettronico.Il prossimo passo ormai alle porte è la creazione di marketplace digitali, un'evoluzione raccontata a #RadioNext da Luca Adriani, amministratore delegato diFAS International, l'azienda di Schio (VI) che per prima ha investito in maniera significativa nel IoT. A seguire, con Marco Epicoco, fondatore diWELe membro fondatore dellaWeb 3 Alliance scopriremo le numerose potenzialità che l'IoT riserva in questo campo e come possa essere sfruttato come elemento abilitatore di nuovi modelli di business. Buon ascolto! Avete una storia di "trasformazione digitale" da raccontare o segnalare? Scriveteci a radionext@radio24.it

Le interviste di Radio Number One
Besseghini (Arera): «I prezzi del gas sono ai massimi storici»

Le interviste di Radio Number One

Play Episode Listen Later Sep 30, 2022 11:31


Venerdì 30 settembre in Degiornalist con Fabiana e Claudio Chiari, è intervenuto il Presidente di Arera, Autorità Regolazione Energia Reti e Ambiente, Stefano Besseghini. L'aumento vertiginoso delle bollette del gas è un tema che riguarda tutti. Insieme al governo si è cercato di rendere la situazione un po' più gestibile. «Ciononostante, la situazione rimane molto pesante. I prezzi di valore assoluto sono ai massimi storici».I CONTRATTI TUTELATI - Il prezzo che le aziende energetiche definiscono, riguarda solamente un piccolo pezzo del mercato elettrico del servizio tutelato. «Il 60% dei consumatori sta nel mercato libero, mentre il 40% sta nel servizio tutelato. Chi sta sul mercato libero, ha strumenti di flessibilità, come ad esempio i prezzi fissi. Molti consumatori si sono schermati dagli innalzamenti dei costi, fissando il prezzo all'inizio dell'anno o addirittura prima. Naturalmente ora si va nella fase di rinnovo e deve trovare una soluzione vantaggiosa».LE RISERVE DI GAS - L'aumento dei prezzi è legato maggiormente alla guerra tra Russia e Ucraina. Una situazione di normalizzazione sarebbe in grado di risollevare la situazione, ma è bene rendere più protagonista il Mediterraneo con le sue risorse, invece che attingere a tutte le riserve dalla Russia. «Riguardo alla situazione attuale, se avremo un inverno stabile e non estremamente rigido, abbiamo risorse di gas necessarie per superare la stagione. Se l'inverno sarà molto freddo, potremmo avere alcuni giorni con interventi sui consumi necessari per soddisfare la domanda alla punta, ovvero i momenti di maggiore crisi e sollecitazioni».Per saperne di più, riascolta l'intervista!

Nessun luogo è lontano
Zaporizhzhia la centrale della discordia, ma sul pericolo sono tutti d'accordo

Nessun luogo è lontano

Play Episode Listen Later Sep 7, 2022


Ieri l'Aiea ha pubblicato il rapporto sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia. Dal documento si evince che nonostante i diversi danni alla struttura, i livelli di radiazione nella zona sono "rimasti normali". Ciononostante l'agenzia è "gravemente preoccupata per la situazione". Ne abbiamo parlato con Marco Sumini, professore di Fisica dei reattori nucleari all'Università di Bologna. A poco più di un anno dalla presa del potere da parte dei talebani, torniamo a Kabul con voci esclusive per raccontare ancora un paese che sembra essere nuovamente dimenticato dalla maggior parte dei media e dell'opinione pubblica. Il racconto con Claudio Bertolotti, direttore di Start Insight, e con le voci raccolte da Morteza Pajhwok, giornalista a Kabul.

Le interviste di Radio Number One
Johnson Righeira: «Non immaginavo di diventare un cult»

Le interviste di Radio Number One

Play Episode Listen Later Aug 9, 2022 7:59


Nel pomeriggio di martedì 9 agosto, Guglielmo Meregalli e Marco Vignoletti hanno avuto come ospite Stefano Righi, più conosciuto come Johnson Righeira. Il cantante, autore di successi come Vamos a la playa e L'estate sta finendo, rivela di non aver mai immaginato di diventare un cult, nonostante sognasse di avere successo. «Recentemente sono stato ospite a un paio di Jova Beach Party. Mi hanno presentato nel backstage una rapper cilena molto famosa, Ana Tijoux. Quando le hanno spiegato che ero quello di Vamos a la playa, lei quasi si inginocchiava. Ha apprezzato il fatto che la canzone, anche se in modo abbastanza frivolo, parla di bombe atomiche.»GLI EREDI DEI RIGHEIRA – Johnny sostiene che nel panorama musicale italiano c'è poca offerta di artisti talentuosi nel creare dei veri e propri tormentoni, capaci di rimanere nella memoria collettiva come Vamos a la playa, che ha circa 40 anni. «I Righeira sono stati una scheggia impazzita più o meno impossibile da ripetere» Dichiara di aver visto una speranza con Colapesce e Dimartino, quando a Sanremo sono usciti con la loro Musica leggerissima. La canzone gli ha infatti ricordato le atmosfere da tormentone, seppur in modo diverso rispetto agli anni '80. Ciononostante, il successo della canzone è durato poco.

Le voci della scienza
Colloquio su L'intelligenza del suolo

Le voci della scienza

Play Episode Listen Later Jun 13, 2022 40:38


Il suolo non è solo un immenso "deposito" di carbonio che ci risparmia guai ancora maggiori con il cambiamento climatico. Il suolo è un mondo magnifico e poco noto, "poesia vivente" come scriveva Henry David Thoreau, fonte di vita e biodiversità. Ciononostante noi italiani il suolo lo consumiamo al ritmo di 2 metri quadrati al secondo, tanto che a oggi quasi il 10% del nostro territorio è sigillato e inerte, e un'altra grande quota è sterilizzato da attività agricole insostenibili.Paolo Pileri, urbanista del Politecnico di Milano e - fra le altre cose - ideatore della ciclovia VENTO, ha scritto il libro L'intelligenza del suolo: Piccolo atlante per salvare dal cemento l'ecosistema più fragile (Altraeconomia edizioni, 2022) in cui racconta la ricchezza ecologica del suolo e le dimensioni di questo consumo dissennato. Lo intervista Luca Carra in questo webinar di "Le Voci della Scienza", giovedì 16 giugno dalle 13:30 alle 14:30.

Hike Up Conversations
057 - Employer branding e HR marketing con Mattia Murnigotti

Hike Up Conversations

Play Episode Listen Later Jun 13, 2022 47:53


Assumere persone di talento non è mai stato così difficile, i social media hanno cambiato il modo di comunicare e ciò che cercano le nuove generazioni nel lavoro è molto cambiato negli ultimi 10-15 anni.Ciononostante la maggior parte delle aziende continua a ricercare e selezionare le persone nello stesso modo, trattando il recruiting come un'attività secondaria, da attivare quando necessario.Per rispondere a queste difficoltà e aiutare le aziende ad evolvere, negli ultimi anni sta emergendo la disciplina dell'HR-marketing, che mira a migliorare i risultati di recruiting e retention attraverso l'uso di strategie e tattiche proprie del marketing.Ne ho parlato nell'ultima puntata di Hike Up Conversations con Mattia Murnigotti, HR-Marketing Consultant freelance e co-fondatore di EVA, agenzia specializzata proprio nell'HR-Marketing.Ecco cosa aspettarti da questa puntata:- Che cos'è l'employer branding e perché oggi sono le aziende a doversi fare trovare- Come farti notare anche quando non puoi offrire servizi, brand e stipendio delle grandi aziende- La struttura di un progetto di employer branding- Come ottenere le candidature giuste per le tue necessitàLe hai provate davvero tutte?Hai provato con le agenzie e con gli head hunter, hai provato a gestire direttamente gli annunci e con il passaparola, ma alla fine hai speso tempo e denaro senza trovare la persona veramente giusta.E se ci fosse un modo per cambiare le carte in tavola? Se ci fosse un modo per evitare le centinaia di candidature inutili e ricevere più candidature in target?HR e Marketing: un connubio sempre più indispensabileIn questa puntata di Hike Up Conversations Mattia Murnigotti ci spiega cosa significa fare employer branding e come qualsiasi azienda con qualsiasi budget lo può fare.Non perderti le strategie e le tattiche che stanno permettendo a tante aziende di ottenere più candidature e più in target.Dopo l'ascolto, crea più valoreConosci qualcuno a cui può interessare questa puntata, oppure pensi che possa essere utile alla tua rete di contatti?Se pensi che ti abbia dato valore, condividila: in questo modo aiuterai loro e contribuirai alla crescita di questo progetto. (se scegli la via dei social non dimenticarti di taggarmi, così potrò ringraziarti di persona!)Contatta lo speakerHike Up Conversations è anche un modo per fare rete. Se vuoi metterti in contatto con Mattia Murnigotti, il nostro speaker di oggi, lo trovi qui:Profilo LinkedIn: https://www.linkedin.com/in/mattiamurnigotti/email: mattia@mattiamurnigotti.com Sito web: https://mattiamurnigotti.com/Non perderti i prossimi episodiPer non perdere i prossimi episodi e per ricevere le risorse e gli spunti che condivido con il mio network, iscriviti ad Hike Up Insights, la newsletter di Hike Up Consulting al seguente link: https://www.hikeupconsulting.com/form-iscrizione-directOppure seguimi su LinkedIn: https://www.linkedin.com/in/raffaelecontino/

WakeUp
7 Maggio

WakeUp

Play Episode Listen Later May 7, 2022 1:52


Il nome di questa azienda non significa nulla...nel senso che è una parola inventata! Ciononostante, è nota in tutto il mondo. Il 7 maggio 1946 nasce a Tokio la... SONY.

TRAPPIST
167: Come i repubblicani hanno (quasi) vinto la battaglia sull'aborto

TRAPPIST

Play Episode Listen Later May 6, 2022 63:36


Con ospiti speciali Viola Stefanello @violastefanello e Filippo Valsorda @filosottilePOLITICO ha ottenuto la bozza del documento con cui il giudice Samuel Alito spiega la posizione della maggioranza dei giudici della Corte suprema statunitense, che in una votazione interna si sono espressi per superare la storica sentenza Roe v. Wade — che dal 1973 protegge il diritto all'interruzione volontaria di gravidanza negli Stati Uniti. È la prima volta che un documento interno della Corte suprema viene pubblicato mentre l'alta corte sta ancora dibattendo il caso. Il documento è datato 10 febbraio, e trattandosi di una bozza non riporta un voto definitivo, ma indica che la Corte sarebbe pronta ad esprimersi a favore dello stato del Mississippi, che sta cercando di vietare l'aborto dopo la 15esima settimana di gravidanza.Non sarebbe una sorpresa se la decisione venisse confermata: in questo momento la Corte suprema è profondamente sbilanciata, con 6 giudici conservatori e solo 3 democratici, e da più di un anno varie indicazioni e retroscena fanno capire che i giudici si potrebbero esprimere in questo modo. Ciononostante, se il documento venisse approvato in via definitiva, la Corte lancerebbe una bomba in mezzo al dibattito politico statunitense, a pochi mesi dalle elezioni di metà mandato. Le motivazioni citate nel documento sono le solite che arrivano da destra: secondo i giudici nel testo della Costituzione statunitense non c'è niente che indichi un diritto “costituzionale” all'IVG, e quindi la materia deve essere lasciata agli stati. La bozza riporta che i giudici conservatori hanno rifiutato una proposta di compromesso avanzata dal giudice Roberts, che a dicembre aveva proposto di approvare la legge liberticida del Mississippi ma di non esprimersi su Roe v. Wade. Prendere una decisione del genere — e a così breve distanza da un cambiamento della composizione della Corte — rischia di minarne l'autorità. La giudice Sonia Sotomayor riassume così il problema: “Questa istituzione può sopravvivere al fetore che questa decisione creerà nella percezione del pubblico, secondo cui la Costituzione e la sua interpretazione sono solo atti politici?”Dopo la pubblicazione della bozza del documento della Corte suprema, in tutti gli Stati Uniti migliaia di persone sono scese in strada per protestare a difesa del diritto all'aborto. Si è tenuta una manifestazione di fronte alla sede della Corte suprema, ma tantissime persone hanno manifestato anche ad Atlanta, a Chicago, a Denver, a Los Angeles — dove la polizia ha reagitoo con violenza — a Seattle e in molte altre città. La manifestazione più partecipata è stata quella di New York, dove molti manifestanti si sono presentati vestiti di verde, richiamandosi alla Marea Verde del Sudamerica. Non si può sminuire l'importanza di queste proteste: anche se il confronto finale per il diritto all'IVG si terrà al Congresso, la vera battaglia sarà necessariamente di comunità. Guardando con crescente scetticismo il partito democratico, il movimento pro-choice statunitense si sta preparando da tempo al momento in cui la destra potrebbe riuscire finalmente a minare Roe v. Wade.Sull'onda degli eventi, il governatore dell'Oklahoma Kevin Stitt ha firmato una legge anti–aborto che ricalca il modello di quella del Texas, che in modo controverso era già riuscito a bypassare le protezioni federali, dando ai singoli cittadini la possibilità di denunciare chi pratica interruzioni volontarie di gravidanza. Annunciando la firma della legge, Stitt ha dichiarato che vuole rendere l'Oklahoma “lo stato più pro–life del paese.” In realtà in Oklahoma, tra le cosiddette “trigger laws,” era già stata approvata una legge che metteva al bando di fatto tutti gli aborti.La cancellazione di Roe v. Wade, infatti, si tradurrà in un'ondata di leggi liberticide: l'Oklahoma e altri 12 stati hanno già approvato leggi “trigger” che entreranno automaticamente in vigore non appena non ci sarà più l'ostacolo di quel precedente. Oltre a questi tredici bisogna aggiungere gli stati che hanno già adattato leggi sul modello di quella texana, o che hanno altre leggi simili in corso di stesura. In totale, si contano almeno 26 stati in cui l'aborto diventerebbe illegale — più di metà degli Stati Uniti. Sostieni the Submarine, abbonati: https://thesubmarine.it/hw-abbonati/

Forgotten Tapes
EP 05 | BLUR - Invaders Must Die (1995) ITA

Forgotten Tapes

Play Episode Listen Later Mar 18, 2022 23:52


È un Damon Albarn caustico, divertente e inglesissimo quello che incontra Giorgio Valletta nel 1995. La sua band, i Blur, è appena diventata gigantesca, e il futuro sembra roseo. Ciononostante, tra frecciatine agli USA, sorrisi sornioni e una certa ammirazione per Elton John, Damon è tutt'altro che pacificato.Versione doppiata

Forgotten Tapes
EP 05 | Blur - Invaders Must Die (1995) ENG

Forgotten Tapes

Play Episode Listen Later Mar 18, 2022 24:34


È un Damon Albarn caustico, divertente e inglesissimo quello che incontra Giorgio Valletta nel 1995. La sua band, i Blur, è appena diventata gigantesca, e il futuro sembra roseo. Ciononostante, tra frecciatine agli USA, sorrisi sornioni e una certa ammirazione per Elton John, Damon è tutt'altro che pacificato.Versione originale.

A.P.E. - InFo
Cosa si può fare contro il cambiamento climatico

A.P.E. - InFo

Play Episode Listen Later Mar 10, 2022 11:36


Nella puntata di oggi parleremo di global warming e di cambiamento climatico sotto molti punti di vista: in cosa consiste il problema, che cosa può fare il singolo individuo per ridurre le proprie emissioni di CO2, quali sono alcune delle strategie comunicative utili per conversare con chi non si interessa dell'argomento ed infine se è sensato sentirsi colpevoli, a livello individuale, dei danni ambientali arrecati al nostro pianeta.Le temperature medie globali sono in continuo aumento e, ad oggi, l'inquinamento atmosferico rappresenta una delle più intriganti e pericolose sfide che si sia mai presentata alla specie umana. Ciononostante, molte persone si sentono impotenti davanti a tale problematica perciò, in questo episodio, cercheremo di fornire alcuni suggerimenti funzionali a ridurre la propria “carbon footprint”.

Tempo di Riforma - il podcast
Domenica 16-1-2022 - Servizio di culto evangelico-riformato

Tempo di Riforma - il podcast

Play Episode Listen Later Jan 13, 2022 60:00


Segnali indicatori per attenti osservatori (Giovanni 2:1-11) C'è chi vede e chi "non vede". Comprendere le persone e il tempo in cui viviamo è per chi sa scrutare e valutare attentamente, non per gente superficiale. Gesù lasciava dei “segni” della Sua identità e missione, attraverso i quali “chi aveva occhi per vedere” poteva intenderla e così accoglierlo con fiducia. Nei vangeli ci sono riportati 35 miracoli compiuti da Gesù, dimostrazioni evidenti della Sua gloria e identità, alcuni fra questi pure spettacolari. Ciononostante, anche a quel tempo, molti continuavano a non credere in Lui: o li travisavano, o li ignoravano, o se ne scandalizzavano! Dopo la moltiplicazione dei pani e dei pesci, Gesù parla di Sé come del Pane della Vita, ma molti che prima erano stati pure attratti da Gesù, si allontanano da Lui, scandalizzati, mormorando, e Gesù osserva: “Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è dato dal Padre” (Giovanni 6:65). I miracoli di Gesù erano “segni rivelatori”. Essi bastano e avanzano, però, per fare intendere, “per chi ha occhi per vedere” chi sia Gesù. Anche questo è un dono della grazia di Dio.

Hike Up Conversations
031 - Benchmarking interno ed esterno con Fausto Benzi

Hike Up Conversations

Play Episode Listen Later Nov 1, 2021 37:58


Il nostro ospite oggi è Fausto Benzi, consulente aziendale, temporary manager e docente presso ITS e Como NExT, uno dei più importanti incubatori oggi presenti in Italia.Fausto ha maturato una grande e lunga esperienza aziendale, dapprima in grandi organizzazioni multinazionali in ambito HR e Supply Chain e poi come temporary manager in varie posizioni dirigenziali per diverse PMI italiane.Con Fausto oggi parleremo di Benchmarking interno ed esterno, una pratica che caratterizza la maggior parte dei suoi interventi all'interno delle aziende con cui collabora e anche pietra fondante di una metodologia che ha costruito negli anni e che ha recentemente codificato all'interno del suo ultimo libro “SIMPLICITY, il nuovo metodo per realizzare il cambiamento e rendere continua l'innovazione in azienda.”Nella gestione aziendale e nell'analisi delle performance aziendali molto spesso ci concentriamo su quelli che sono i risultati della nostra azienda e come fare a migliorarli ma raramente ci fermiamo a guardare cosa ci dicono i nostri risultati se confrontati con quelli dei nostri peer e dei nostri competitor.Il confronto infatti con gli altri e il confronto interno è frequentemente fonte di scoperte illuminanti e spesso è un tassello importante per determinare dove e con che priorità dobbiamo indirizzare i nostri sforzi di miglioramento.Ciononostante poche aziende e pochi leader hanno l'abitudine di confrontare i propri risultati e le proprie metriche con quelle delle aziende loro simili, talvolta perdendo a l'opportunità di intercettare trend e nuove dinamiche in corso all'interno del proprio settore.Fausto oggi ci fornirà il suo punto di vista, maturato attraverso anni di esperienza sul campo al fianco di imprese di varie dimensioni.

Podonomastica
Episodio #9: l'amore (per il pallone) sopravviverà al dominio della tecnica?

Podonomastica

Play Episode Listen Later Oct 27, 2021 53:46


Nel nono episodio di Podonomastica ritorniamo a disquisire di pallone incostanti come Milan Rapaić e scossi dalle ultime travagliate vicende amorose tra avvenenti showgirl e cattivi del rettangolo verde. Ciononostante, siamo riusciti a fare il punto del campionato dopo 9 giornate, chiacchierando dello stato di forma delle squadre della Serie A : la fuga per la vittoria di Napoli e Milan, le certezze e le incertezze dell'Inter, la Roma double face di Mourinho e la rivoluzione nichilista del calcio di Max Allegri sono alcuni dei temi trattati in questo episodio.Tra un episodio rivisto al VAR e un punto guadagnato in trasferta, l'angolo filosofico “Gli amici delle idee” ci apre una finestra sul mondo di Martin Heidegger e sul suo saggio “La questione della tecnica”.

Ascolta la Notizia
Meloni: «Dopo la misura discriminatoria del green pass, si passa alla minaccia di nuove chiusure»

Ascolta la Notizia

Play Episode Listen Later Sep 6, 2021 1:00


«La campagna di vaccinazione sta andando bene: tantissimi italiani hanno effettuato prima e seconda dose e i numeri dimostrano la grande responsabilità dei cittadini. Ciononostante, questo regime di terrore voluto dalla sinistra di governo deve continuare e così, dopo la misura discriminatoria del green pass, si passa alla minaccia di nuove chiusure». Così su Facebook la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni. «Gli italiani stanno facendo il loro dovere e la continua mortificazione che stanno subendo ormai da inizio pandemia deve finire, soprattutto perchè i risultati, nonostante si siano seguite le regole (coprifuoco, lockdown, dad) non stanno dando i risultati aspettati», ha scritto ancora Meloni. «Il governo pensi ad impegnarsi per intensificare il trasporto pubblico e investire nelle cure domiciliari», conclude il post.

il posto delle parole
Emanuele Iula "Pulsioni e legami"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Aug 24, 2021 34:06


Emanuele Iula"Pulsioni e legami"Approcci filosofici alla sessualitàOrthotes Editricehttps://www.orthotes.com/Fornire una comprensione adeguata della sessualità umana significa accettare la sfida della complessità, che si esprime non solo facendo ricorso a vari ambiti disciplinari, ma anche accogliendone il differenziarsi delle pratiche. Al giorno d'oggi non esiste autore, né scuola di pensiero, né indirizzo scientifico, che possa vantarsi di aver compreso appieno tale ambito dell'esperienza umana, che presenta ancora tratti di oscurità. Numerosi sono stati tuttavia i tentativi di confrontarsi a viso aperto con tale tema. Tentativi che sono andati oltre la formulazione di buone ipotesi di lavoro, fornendo alla comunità scientifica determinanti indicazioni per proseguire la ricerca. Pulsioni e legami. Approcci filosofici alla sessualità si presenta come uno strumento di lavoro dal duplice obiettivo. Da un lato, si propone un'ampia ermeneutica con cui viene ricostruito l'approccio di tre tra gli autori che più hanno influenzato gli studi sulla sessualità: Sigmund Freud, Michel Foucault e Judith Butler. Dall'altro lato, si coglie l'occasione per fornire una visione della sessualità incentrata sull'approccio generativo. Grazie a quest'ultimo, verrà non solo descritta la genesi e il modo d'essere di un legame sessuale generativo, ma saranno anche fornite alcune linee per un'etica sessuale capace di confrontarsi con gli interrogativi e le problematiche della modernità."Quando si studia la sessualità a partire dalla teoria freudiana si rischia, da un certo punto di vista, di abituarsi troppo bene. Ricostruire gli elementi essenziali del suo pensiero in una sintesi unica obbliga lo studioso a confrontarsi con un corpus dottrinale sconfinato. Se da un lato i testi principali che danno carne al suo pensiero in materia di sessualità non sono a loro volta numerosissimi, dall'altro la quantità di ricorrenze e di riprese del tema in scritti non dedicati in maniera esplicita allo stesso argomento rimane tuttavia molto alto. Ciononostante, anche in una materia così vasta, l'elevato grado di coerenza mostrato dall'autore ne rende senz'altro più fruibile il pensiero. In questo senso, passare dall'approccio freudiano a quello foucaultiano è un gesto cognitivo tutt'altro che agevole. Similmente a Freud, anche Foucault ha dedicato una parte consistente delle sue ricerche al tema della sessualità, in particolare nei quattro volumi della Storia della sessualità. Anche Foucault ha corredato questi scritti principali con altre pubblicazioni e interviste in cui ha ripreso e dettagliato più puntualmente alcune questioni. Ma a differenza di Freud, la teoria della sessualità proposta da Foucault si pone in una forma completamente diversa. Senza addentrarci nei meandri di un discorso che sposterebbe la nostra riflessione su un piano epistemologico, possiamo considerare che se per teoria si intende una conoscenza degli universali, tesa a formulare una griglia di concetti capace di rendere manifesto il senso del divenire dell'oggetto a cui questa teoria si riferisce, allora potremmo dire che la teoria freudiana è costituita da un evento maggiore, il complesso di Edipo, il cui superamento sancisce l'ingresso in una sessualità matura – stabilendo così la linea di demarcazione non solo rispetto alle fasi non mature, ma anche tra normalità e anormalità –, ha per oggetto la pulsione, il suo divenire e le sue vicissitudini psicosomatiche, e ambisce a essere uno strumento solido sia da un punto di vista analitico, sia terapeutico."Emanuele Iula è gesuita e professore associato di Etica e di Mediazione dei conflitti presso la Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale (sez. San Luigi). Da anni si occupa del tema dell'etica generativa al quale ha dedicato vari saggi tra cui: Noi figli della decostruzione. Saggio di etica generativa (Roma 2020), Periferie. Dall'eterotopia alla rigenerazione (Brescia 2020), e il romanzo Chiedilo a Luna (Roma 2018).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/

Hike Up Conversations
025 - Customer Relationship Management con Elisa Fontana

Hike Up Conversations

Play Episode Listen Later Aug 9, 2021 30:09


Link all'osservatorio CRM 2021 citato nella puntata: https://it.surveymonkey.com/r/Osservatorio_CRM_2021---Il nostro ospite oggi è Elisa Fontana, CRM & Customer Experience Consultant di Engineering e fondatrice di C-Direct Consulting, società di consulenza specializzata nel Customer Relationship Management.Elisa si è sempre occupata di gestione della relazione con i clienti e in particolare negli ultimi 10 anni, attraverso C-Direct Consulting ha approfondito il tema dei sistemi che aiutano le aziende in questo ambito: sistemi che comunemente vengono identificati attraverso l'acronimo CRM, che sta per Customer Relationship Management.Oggi sul mercato esistono tantissimi sistemi, adatti veramente a tutte le tasche e a tutte le esigenze. Dal professionista che lavora in proprio alla grande azienda, passando ovviamente per le piccole e medie imprese.Ciononostante mi capita ancora molto spesso di trovare realtà, anche non piccolissime, dove questi sistemi non sono stati ancora adottati oppure dove le loro potenzialità sono sfruttate solo in minima parte.Credo che in gran parte questa situazione derivi da due principali malintesi:Il primo è che la vendita sia un po' una dote innata, una capacità artistica, dove si segue l'istinto e dove non c'è un vero e proprio processo da seguire. E se non c'è un processo non ha senso un sistema che lo supporti.Il secondo è che catalogare e memorizzare le informazioni sulla relazione con il cliente sia un lavoro inutile, perché tanto le abbiamo tutte nella mente. Il problema è che questo è vero nel breve periodo, ma nel lungo periodo è vero l'opposto: nella mente non abbiamo nulla e le informazioni sulla relazione con il cliente sarebbero estremamente utili.Basta pensare a quello che succede quando un commerciale lascia l'azienda.

Linee d'ombra
Storia di Raffaele Favero: puntate 56-59

Linee d'ombra

Play Episode Listen Later Jun 12, 2021


Raffaele Favero nasce nel 1945 in provincia di Como e si trasferisce ancora bambino a Milano, con la famiglia. Studia, si diploma, si iscrive all'università e conduce una vita ordinaria, fino a quando nel 1967 decide di partire per l'Oriente. India, Afghanistan e Pakistan in un itinerario intrapreso alla scoperta di sé. Qui Raffaele si converte all'Islam. Quando torna a Milano conosce Jill, una ragazza australiana con la quale condivide lo stile di vita e la passione per l'oriente. Se ne innamora e la sposa. Dopo aver viaggiato a lungo la coppia si trasferisce in Australia. Ciononostante, Raffaele non mette radici. Continua a sperimentare mestieri e a girare il mondo, fin quando nel 1980 torna in Afghanistan per combattere contro le truppe sovietiche. L'epistolario di Raffaele Favero ha vinto il Premio Pieve Saverio Tutino 2005, ed è un libro: "Rafiullah"/Raffaele Favero, ed. Terre di Mezzo.

Linee d'ombra
Storia di Raffaele Favero: puntate 51-55

Linee d'ombra

Play Episode Listen Later Jun 5, 2021


Raffaele Favero nasce nel 1945 in provincia di Como e si trasferisce ancora bambino a Milano, con la famiglia. Studia, si diploma, si iscrive all'università e conduce una vita ordinaria, fino a quando nel 1967 decide di partire per l'Oriente. India, Afghanistan e Pakistan in un itinerario intrapreso alla scoperta di sé. Qui Raffaele si converte all'Islam. Quando torna a Milano conosce Jill, una ragazza australiana con la quale condivide lo stile di vita e la passione per l'oriente. Se ne innamora e la sposa. Dopo aver viaggiato a lungo la coppia si trasferisce in Australia. Ciononostante, Raffaele non mette radici. Continua a sperimentare mestieri e a girare il mondo, fin quando nel 1980 torna in Afghanistan per combattere contro le truppe sovietiche. L'epistolario di Raffaele Favero ha vinto il Premio Pieve Saverio Tutino 2005, ed è un libro: "Rafiullah"/Raffaele Favero, ed. Terre di Mezzo.

Linee d'ombra
Storia di Raffaele Favero: puntate 46-50

Linee d'ombra

Play Episode Listen Later May 29, 2021


Raffaele Favero nasce nel 1945 in provincia di Como e si trasferisce ancora bambino a Milano, con la famiglia. Studia, si diploma, si iscrive all'università e conduce una vita ordinaria, fino a quando nel 1967 decide di partire per l'Oriente. India, Afghanistan e Pakistan in un itinerario intrapreso alla scoperta di sé. Qui Raffaele si converte all'Islam. Quando torna a Milano conosce Jill, una ragazza australiana con la quale condivide lo stile di vita e la passione per l'oriente. Se ne innamora e la sposa. Dopo aver viaggiato a lungo la coppia si trasferisce in Australia. Ciononostante, Raffaele non mette radici. Continua a sperimentare mestieri e a girare il mondo, fin quando nel 1980 torna in Afghanistan per combattere contro le truppe sovietiche. L'epistolario di Raffaele Favero ha vinto il Premio Pieve Saverio Tutino 2005, ed è un libro: "Rafiullah"/Raffaele Favero, ed. Terre di Mezzo.

Linee d'ombra
Storia di Raffaele Favero: puntate 41-45

Linee d'ombra

Play Episode Listen Later May 22, 2021


Raffaele Favero nasce nel 1945 in provincia di Como e si trasferisce ancora bambino a Milano, con la famiglia. Studia, si diploma, si iscrive all'università e conduce una vita ordinaria, fino a quando nel 1967 decide di partire per l'Oriente. India, Afghanistan e Pakistan in un itinerario intrapreso alla scoperta di sé. Qui Raffaele si converte all'Islam. Quando torna a Milano conosce Jill, una ragazza australiana con la quale condivide lo stile di vita e la passione per l'oriente. Se ne innamora e la sposa. Dopo aver viaggiato a lungo la coppia si trasferisce in Australia. Ciononostante, Raffaele non mette radici. Continua a sperimentare mestieri e a girare il mondo, fin quando nel 1980 torna in Afghanistan per combattere contro le truppe sovietiche. L'epistolario di Raffaele Favero ha vinto il Premio Pieve Saverio Tutino 2005, ed è un libro: "Rafiullah"/Raffaele Favero, ed. Terre di Mezzo.

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Storia di Raffaele Favero: puntate 31-35

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Play Episode Listen Later May 8, 2021


Raffaele Favero nasce nel 1945 in provincia di Como e si trasferisce ancora bambino a Milano, con la famiglia. Studia, si diploma, si iscrive all'università e conduce una vita ordinaria, fino a quando nel 1967 decide di partire per l'Oriente. India, Afghanistan e Pakistan in un itinerario intrapreso alla scoperta di sé. Qui Raffaele si converte all'Islam. Quando torna a Milano conosce Jill, una ragazza australiana con la quale condivide lo stile di vita e la passione per l'oriente. Se ne innamora e la sposa. Dopo aver viaggiato a lungo la coppia si trasferisce in Australia. Ciononostante, Raffaele non mette radici. Continua a sperimentare mestieri e a girare il mondo, fin quando nel 1980 torna in Afghanistan per combattere contro le truppe sovietiche. L'epistolario di Raffaele Favero ha vinto il Premio Pieve Saverio Tutino 2005, ed è un libro: "Rafiullah"/Raffaele Favero, ed. Terre di Mezzo.

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Storia di Raffaele Favero: puntate 26-30

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Play Episode Listen Later May 1, 2021


Raffaele Favero nasce nel 1945 in provincia di Como e si trasferisce ancora bambino a Milano, con la famiglia. Studia, si diploma, si iscrive all'università e conduce una vita ordinaria, fino a quando nel 1967 decide di partire per l'Oriente. India, Afghanistan e Pakistan in un itinerario intrapreso alla scoperta di sé. Qui Raffaele si converte all'Islam. Quando torna a Milano conosce Jill, una ragazza australiana con la quale condivide lo stile di vita e la passione per l'oriente. Se ne innamora e la sposa. Dopo aver viaggiato a lungo la coppia si trasferisce in Australia. Ciononostante, Raffaele non mette radici. Continua a sperimentare mestieri e a girare il mondo, fin quando nel 1980 torna in Afghanistan per combattere contro le truppe sovietiche. L'epistolario di Raffaele Favero ha vinto il Premio Pieve Saverio Tutino 2005, ed è un libro: "Rafiullah"/Raffaele Favero, ed. Terre di Mezzo.

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Storia di Raffaele Favero: puntate 21-25

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Play Episode Listen Later Apr 24, 2021


Raffaele Favero nasce nel 1945 in provincia di Como e si trasferisce ancora bambino a Milano, con la famiglia. Studia, si diploma, si iscrive all'università e conduce una vita ordinaria, fino a quando nel 1967 decide di partire per l'Oriente. India, Afghanistan e Pakistan in un itinerario intrapreso alla scoperta di sé. Qui Raffaele si converte all'Islam. Quando torna a Milano conosce Jill, una ragazza australiana con la quale condivide lo stile di vita e la passione per l'oriente. Se ne innamora e la sposa. Dopo aver viaggiato a lungo la coppia si trasferisce in Australia. Ciononostante, Raffaele non mette radici. Continua a sperimentare mestieri e a girare il mondo, fin quando nel 1980 torna in Afghanistan per combattere contro le truppe sovietiche. L'epistolario di Raffaele Favero ha vinto il Premio Pieve Saverio Tutino 2005, ed è un libro: "Rafiullah"/Raffaele Favero, ed. Terre di Mezzo.

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Storia di Raffaele Favero: puntate 16-20

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Play Episode Listen Later Apr 17, 2021


Raffaele Favero nasce nel 1945 in provincia di Como e si trasferisce ancora bambino a Milano, con la famiglia. Studia, si diploma, si iscrive all'università e conduce una vita ordinaria, fino a quando nel 1967 decide di partire per l'Oriente. India, Afghanistan e Pakistan in un itinerario intrapreso alla scoperta di sé. Qui Raffaele si converte all'Islam. Quando torna a Milano conosce Jill, una ragazza australiana con la quale condivide lo stile di vita e la passione per l'oriente. Se ne innamora e la sposa. Dopo aver viaggiato a lungo la coppia si trasferisce in Australia. Ciononostante, Raffaele non mette radici. Continua a sperimentare mestieri e a girare il mondo, fin quando nel 1980 torna in Afghanistan per combattere contro le truppe sovietiche. L'epistolario di Raffaele Favero ha vinto il Premio Pieve Saverio Tutino 2005, ed è un libro: "Rafiullah"/Raffaele Favero, ed. Terre di Mezzo.

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Storia di Raffaele Favero: puntate 11-15

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Play Episode Listen Later Apr 10, 2021


Raffaele Favero nasce nel 1945 in provincia di Como e si trasferisce ancora bambino a Milano, con la famiglia. Studia, si diploma, si iscrive all'università e conduce una vita ordinaria, fino a quando nel 1967 decide di partire per l'Oriente. India, Afghanistan e Pakistan in un itinerario intrapreso alla scoperta di sé. Qui Raffaele si converte all'Islam. Quando torna a Milano conosce Jill, una ragazza australiana con la quale condivide lo stile di vita e la passione per l'oriente. Se ne innamora e la sposa. Dopo aver viaggiato a lungo la coppia si trasferisce in Australia. Ciononostante, Raffaele non mette radici. Continua a sperimentare mestieri e a girare il mondo, fin quando nel 1980 torna in Afghanistan per combattere contro le truppe sovietiche. L'epistolario di Raffaele Favero ha vinto il Premio Pieve Saverio Tutino 2005, ed è un libro: "Rafiullah"/Raffaele Favero, ed. Terre di Mezzo.

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Storia di Raffaele Favero: puntate 6-10

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Play Episode Listen Later Apr 3, 2021


Raffaele Favero nasce nel 1945 in provincia di Como e si trasferisce ancora bambino a Milano, con la famiglia. Studia, si diploma, si iscrive all'università e conduce una vita ordinaria, fino a quando nel 1967 decide di partire per l'Oriente. India, Afghanistan e Pakistan in un itinerario intrapreso alla scoperta di sé. Qui Raffaele si converte all'Islam. Quando torna a Milano conosce Jill, una ragazza australiana con la quale condivide lo stile di vita e la passione per l'oriente. Se ne innamora e la sposa. Dopo aver viaggiato a lungo la coppia si trasferisce in Australia. Ciononostante, Raffaele non mette radici. Continua a sperimentare mestieri e a girare il mondo, fin quando nel 1980 torna in Afghanistan per combattere contro le truppe sovietiche. L'epistolario di Raffaele Favero ha vinto il Premio Pieve Saverio Tutino 2005, ed è un libro: "Rafiullah"/Raffaele Favero, ed. Terre di Mezzo.

Divergente
La lista della spesa

Divergente

Play Episode Listen Later Feb 18, 2021 9:56


Mondo moderno che farebbe la gioia di Jacques Tati. Niente e nessuno vieta di usare strumenti paleolitici accanto a tecnologie fantasy. Una consuetudine banale può diventare tecnologica adattandosi alle nostre pigrizia e distrazioni di un ritmo troppo spesso eccessivamente convulso per poterci star dietro abbastanza. Ciononostante cosa accadrebbe se i nostri apparecchi prendessero anima e le Alexa prendessero il tè chiacchierando fra loro? --- Send in a voice message: https://anchor.fm/shortcaster/message

I Notturni di Ameria Radio
I notturni Ameria Radio 2 febbraio 2021 Musiche di J.Brahms

I Notturni di Ameria Radio

Play Episode Listen Later Feb 2, 2021 71:16


a cura di Massimiliano SamsaJohannes Brahms (1833-1897) - Ein deutsch'es Requiem per soli, coro e orchestra, op. 451.Selig sind die da Leid tragen - coro - Ziemlich langsam und mit Ausdruck [Abbastanza lento e con espressione] (fa maggiore)2.Denn alles Fleisch es ist wie Gras - coro - Langsam, marschmässig [Lento, tempo di marcia] (si bemolle minore)3.Herr, lehre doch mich - baritono e coro - Andante moderato (re minore). Fuga (re maggiore)4.Wie lieblich sind deine Wohungen - coro - Mässig bewegt [Andante moderato] (mi bemolle maggiore)5.Ihr habt nun Traurigkeit - soprano e coro - Langsam [Lento] (sol maggiore)6.Denn wir haben hie - baritono e coro - Andante (do minore). Fuga (la minore)7.Selig sind die Toten - coro - Feierlich [Solenne] (fa maggiore)Prima esecuzione: Brema, Cattedrale di San Pietro, 10 Aprile 1868Elisabeth Schwarzkopf, sopranoDietrich Fischer-Dieskau, baritonoPhilharmonia Chorus Philharmonia OrchestraOtto Klemperer, direttoreFrutto di una lunga gestazione, che va dal 1854 al 1868, Ein deutsches Requiem op. 45, appartiene alla prima fase creativa di Brahms. L'idea originaria di questo grande affresco per soprano, baritono, coro e orchestra, si fa risalire alla morte dell'amico Robert Schumann, avvenuta nel 1856, e al recupero di alcuni elementi di una sonata per due pianoforti, in re minore, scritta nel 1854: il movimento iniziale fu impiegato, in posizione analoga, nel Primo concerto per pianoforte, mentre l'Adagio fu utilizzato nel secondo movimento del Requiem tedesco.Il progetto di un Requiem prese forma probabilmente dopo la morte della madre di Brahms, nel febbraio del 1865, visto che lo stesso anno furono portati a termine tre dei sette movimenti in cui si articola la composizione nella sua veste definitiva (e precisamente il primo, il secondo e il quarto). Nell'aprile del 1866 Brahms compose il terzo movimento, e durante l'estate anche il sesto e il settimo. Un'esecuzione parziale della partitura, limitata ai primi tre movimenti, avvenne il 1° dicembre 1867, con johannes Herbeck sul podio e il baritono Rudolf Panzer come solista. E fu un disastro. Ciononostante, Karl Reinthaler, maestro di cappella nel duomo di Brema, era così convinto della bellezza di questa composizione che se ne assicurò la prima esecuzione completa, che diresse il 10 aprile del 1868, il giorno del Venerdì santo, nel duomo di Brema (con Julius Stockhausen come solista). Questa volta il successo fu tale che il Requiem tedesco venne replicato il giorno successivo, e l'eco di questo trionfo contribuì in maniera decisiva a consolidare la fama di Brahms in tutta la Germania e nel resto dell'Europa. Mancava però ancora, rispetto alla versione definitiva, il quinto movimento (con soprano solista), che Brahms compose solo nei mesi successivi e che fu eseguito in forma privata il 17 settembre 1868 a Zurigo (col soprano Ida Suter-Weber e diretto da Friedrich Negar) e fu poi inserito stabilmente all'interno del Requiem. La versione integrale in sette movimenti fu eseguita per la prima volta al Gewandhaus di Lipsia il 18 febbraio 1969 con Carl Reinecke sul podio, e Emilie Bellingrath-Wagner e Franz Krükl come solisti.Il Requiem tedesco ha l'organico tipico del grande oratorio romantico, ma non ne ha i caratteri: manca infatti la dimensione del racconto, le arie, i cori, l'azione drammatica. Non ha nemmeno alcun rapporto con la Missa pro defunctis della liturgia cattolica, non ha la teatralità del rito romano, è piuttosto un lavoro meditativo, privo di contrasti drammatici, un'opera corale che riflette la concezione protestante della morte, intesa come trapasso a una vita migliore, un lavoro quindi profondamente tedesco, più vicino agli oratori di Bach che alla dimensione spettacolare del Requiem di Berlioz o di quello verdiano.Il testo è costituito da passi tratti dall' Antico e dal Nuovo Testamento, selezionati e montati dallo stesso Brahms in maniera del tutto personale, ma in modo da dare a ciascun movimento sostanza poetica e un preciso significato. Il risultato è un affresco corale di grande intensità espressiva, che fa tesoro delle precedenti esperienze del Begräbnisgesang op. 13 (Canto funebre) composto nel 1858, per l'atmosfera cupa che lo pervade, e della Cantata Rinaldo op. 50, per il trattamento del coro e dell'orchestra. I primi tre movimenti si possono raggruppare in una grande descrizione delle miserie della vita terrena e della sua fragilità, e introducono temi come la consolazione per i vivi, la confidenza nella bontà divina, l'attesa della resurrezione. Gli altri quattro movimenti evocano invece la felicità della vita eterna, la redenzione del mondo da parte di Cristo, la consolazione del Paradiso che attende l'uomo dopo le sofferenze dei giorni terreni. Brahms crea una solida architettura, dominata dalle tonalità maggiori (non da quelle minori come sarebbe logico in un Requiem - anche i movimenti in tonalità minore si concludono in maggiore), ricorrendo a forme semplici nei movimenti estremi (il I e il VII in forma di Lied) e in quelli centrali (un rondò nel IV movimento, e una semplice forma ternaria nel V), adottando una scrittura tendenzialmente statica e un'orchestrazione priva di colori brillanti.Nel primo movimento in fa maggiore, Ziemlich langsam und mit Ausdruck (Moderatamente lento con espressione), mancano ad esempio i violini e l'ottavino, i clarinetti, le trombe, la tuba e i timpani. Dopo una cupa introduzione dominata dalle semiminime ribattute dei bassi, il coro intona il celebre frammento del Discorso della Montagna (Matteo 5, 4) - «Selig sind, die da Leid tragen» (Beati coloro che soffrono) - su un motivo di tre note (fa - la - si bemolle) che costituisce una sorta di cellula generatrice di tutto il materiale tematico. Il movimento conserva un incedere lento e austero, con alcune sottolineature dell'orchestra (ad esempio la parola «Leid», sofferenza, è sottolineata da un accordo dei tromboni, e seguita da un breve disegno ascendente dell'oboe, che anticipa il motivo della consolazione, «getröstet werden»), con una sezione centrale in re bemolle maggiore - «Die mit Tränen säen » (Quelli che seminano nelle lacrime raccoglieranno nella gioia: Salmo 125) - sottolineata dalla presenza angelica delle arpe, che poi ritornano a illuminare anche la coda.Il secondo movimento - «Denn alles Fleisch, es ist wie Gras» (Poiché tutta la carne è come l'erba) - è una strana marcia funebre in si bemolle minore, su un ritmo ternario, quasi di sarabanda, scandito dai timpani. Brahms mescola frammenti di testo diversi (I Lettera di Pietro 1, 24, 25; Lettera di Giacomo 5, 7; Isaia 35,10) e crea due ampie sezióni musicali contrastanti: alla marcia in tonalità minore si contrappone così una sezione centrale in sol bemolle maggiore -«So seid nun geduldig, liebe Brüder» (Ma voi fratelli attendete con pazienza l'avvento del Signore) - un po' più animata e dal carattere sereno, che ben si adatta all'immagine del contadino che attende il frutto della terra. Dopo la ripresa del tema iniziale, che emerge prima in pianissimo, poi viene scandito in fortissimo, come l'incombere di un destino implacabile, e una breve transizione (Un poco sostenuto), il movimento si conclude con un ampio fugato (Allegro non troppo) in si bemolle maggiore - «Die Erlöseten des Herrn werden wieder kommen, und gen Zion» (I redenti dal Signore ritorneranno e andranno verso Sion con giubilo) -: un fugato basato su un tema pieno di slancio, e trattato in maniera molto libera, ricco di colpi di scena, di scarti agogici, di accelerazioni improvvise, di illustrazioni dirette del testo.Anche il terzo movimento - «Herr, lehre doch mich» (Fammi sapere, o Signore) -, basato sul Salmo 39 e sul Libro della Sapienza (3, 1), può essere letto come un grande preludio seguito da una fuga: la prima parte, un Andante moderato nel quale fa il suo ingresso il baritono solista, è basata su una struttura responsoriale dove ogni versetto declamato dal solista viene ripreso dal coro; la sezione centrale («Ach, wie gar nichts») è sottolineata da un improvviso passaggio al maggiore, dal metro ternario, dallo sfogo lirico del solista cui risponde il drammatico richiamo del coro - «Nun, Herr, wes soll ieri mich trösten?» (Ora signore cosa posso sperare?) - che poi si spegne sugli accordi ribattuti dei legni; il movimento si conclude con una grandiosa fuga in re maggiore - «Der Gerechten Seelen sind in Gottes Hand» (Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio) - con tre sviluppi, appoggiata, per tutta la sua durata, su un pedale di re (Brahms prescrive in partitura che i contrabbassi accordino la corda più grave, quella di mi, un tono sotto).Una dimensione quasi pastorale emerge invece nel quarto movimento, di nuovo affidato al solo coro - «Wie lieblich sind deine Wohnungen» (Quanto sono amabili le tue dimore: Salmo 84) -, in un tempo moderatamente mosso (Mässig bewegt): è il centro luminoso del Requiem tedesco, un canto di gioia e di lode, aperto da un'ampia arcata dei soprani, caratterizzato da un'orchestrazione trasparente e leggera, e da una scrittura polifonica che si infittisce solo negli episodi centrali.Il quinto movimento - «Ihr habt nun Traurigkeit» (Anche voi ora siete tristi) - è una grande aria per soprano e coro, in forma tripartita, che ricorda le arie delle Passioni bachiane: un'aria dall'espressione estatica, accompagnata da morbidi arabeschi, basata sul commiato di Gesù ai suoi apostoli durante l'ultima cena (Giovanni 16, 22), che si alterna con altri versetti della Bibbia intonati dal coro (Siracide 51, 35; Isaia 66, 13). Dopo una sezione centrale molto modulante («Sehet mich an»), nella ripresa il tema si espande e vien ripreso alla fine dal soprano solista insieme ai tenori, in un sofisticato canone per aumentazione.Avviato da un accordo trascolorante tra archi e legni, il sesto movimento (Andante) - «Denn wir haben hier keine bleibende Statt» (Poiché qui siamo privi di una stabile dimora) - ha una struttura musicale artic

Liberi Oltre & Michele Boldrin
I Giovani, Il Virus E La Scuola

Liberi Oltre & Michele Boldrin

Play Episode Listen Later Jan 26, 2021 65:44


L’ultimo dpcm aveva previsto che dal 18 gennaio tornassero in presenza almeno il 50% e fino al 75% degli studenti delle scuole primarie e secondarie, escluse le regioni in zona rossa. Ciononostante, numerose Regioni hanno emanato ordinanze per far proseguire la didattica a distanza. Sul fronte giudiziario alcuni genitori, supportati da associazioni e comitati tra cui Pillole di Ottimismo, hanno impugnato con successo alcune di queste ordinanze. Ma le scuole sono sicure? La didattica a distanza può essere sostituita a quella in presenza? I giudici si sono sostituiti agli scienziati? . Ne discutiamo con l'epidemiologa Sara Gandini (co-fondatrice di @Pillole di Ottimismo), Vitalba Azzollini e Gerardo Favaretto. Capitoli 00:00 Introduzione 01:45 Pillole di Ottimismo e la battaglia sulla scuola 07:46 Quanto ci si contagia a scuola? Le evidenze scientifiche. 17:56 In tutta Europa chiudono le scuole. Perché aprirle in Italia? 22:15 I rischi della didattica a distanza 25:23 Azzollini fa chiarezza sul complesso quadro normativo 33:21 Le decisioni dei TAR non hanno “sostituito gli scienziati”. 40:39 Favaretto sulle conseguenze psicologiche della didattica a distanza. 53:49 Gandini sui danni della comunicazione allarmistica 59:06 Azzollini: il principio di precauzione non può prevalere sul resto 1:01:48 Favaretto sulla polarizzazione del dibattito

Radio Punto Zero Tre Venezie
Fondazione CRTrieste: fondamentale sostenere le fasce di popolazione più in difficoltà

Radio Punto Zero Tre Venezie

Play Episode Listen Later Jan 25, 2021 7:36


Si è conclusa nei giorni scorsi la prima fase dei lavori di riqualificazione di gran parte del patrimonio immobiliare della Fondazione Caccia Burlo, i cui costi sono stati sostenuti integralmente dalla Fondazione CRTrieste. La Fondazione Antonio Caccia e Maria Burlo è un ente benefico costituito con lo scopo di concedere alloggi a famiglie indigenti a fronte di canoni di modesta entità; possiede immobili destinati a funzioni socio-assistenziali nei rioni di Servola e San Giovanni e gestisce numerose unità abitative per conto del Comune di Trieste. Tra gli appartamenti di proprietà della Fondazione Caccia Burlo oltre 200 necessitavano di urgenti lavori di manutenzione straordinaria (realizzazione di una copertura “a cappotto” e sostituzione degli impianti di riscaldamento), ma l'Ente non possedeva le risorse economiche per far fronte agli ingenti costi necessari per rendere il proprio patrimonio immobiliare idoneo a svolgere l'importante funzione sociale cui è destinato. Poiché il contribuire a garantire alla fascia più disagiata della popolazione un bene primario quale quello della casa è sempre stato uno degli obiettivi più rilevanti che si è data, la Fondazione CRTrieste ha accolto l'invito della Fondazione Caccia Burlo di stanziare le risorse per realizzare gli interventi necessari e ha assunto un ruolo di coordinamento nell'iniziativa. L'intervento è stato suddiviso in due lotti: il primo, appena concluso, ha riguardato la parte impiantistica, mentre il secondo, relativo alla parte edile, è programmato nella prossima primavera-estate. In particolare, sinora si è provveduto al completo adeguamento degli impianti di riscaldamento - in gran parte obsoleti e, in alcuni casi, del tutto assenti – mediante la sostituzione degli impianti esistenti con l'installazione di nuovi impianti con caldaia autonoma a condensazione o la realizzazione di impianti ex novo nei casi in cui le unità immobiliari ne fossero del tutto sprovviste. Si è trattato di un lavoro molto impegnativo, sia in termini economici che che operativi, reso più complicato dal fatto che tutti gli appartamenti erano abitati e dall'emergenza COVID-19. Ciononostante, grazie all'impegno delle maestranze dell'impresa appaltatrice, Pavat Manutenzioni, alla professionalità del Direttore dei lavori, ing. Denis Zadnik e del Responsabile dei lavori, geom. Andrea Invidia, e al coordinamento dell'arch. Denise Gallino dell'ufficio tecnico della Fondazione CRTrieste, i lavori si sono conclusi nei termini previsti. “In questo particolare frangente nelle quali anche la Fondazione deve fare i conti con risorse limitate, gran parte delle disponibilità sono state destinate a interventi a forte impatto sociale e rivolti a favore delle fasce della popolazione più in difficoltà. Per queste ragioni abbiamo subito accolto, con convinzione, l'appello della Fondazione Caccia Burlo - ha dichiarato il Presidente della Fondazione CRTrieste, Tiziana Benussi - mettendo a disposizione, pur in un contesto particolarmente difficile, le risorse necessarie per realizzare degli interventi ormai non più procrastinabili e consentendo così a numerose famiglie di trascorrere l'inverno con maggiore serenità”. Lori Sampietro, Presidente della Fondazione Antonio Caccia e Maria Burlo Garofolo, ha ringraziato la Fondazione CRTrieste non solo per questo importante intervento, ma anche per il fondamentale sostegno garantito all'Ente negli ultimi anni, che ha consentito, tra l'altro, di distribuire welfare card per un controvalore di quasi 300.000,00 euro alle famiglie locatarie con figli minori. La seconda tranche di lavori, programmata nella prossima primavera-estate, consisterà nella realizzazione degli involucri esterni di 5 palazzine. Ad approfondire ai nostri microfoni la conclusione della prima fase dei lavori e l'importanza dell'intervento la Presidente della Fondazione CRTrieste Dott.ssa Tiziana Benussi:

Radio IT
Ep. 10 - L'anello più debole della cybersecurity | EXCLUSIVE NETWORKS

Radio IT

Play Episode Listen Later Jan 22, 2021 20:47


Nell'episodio numero 10 episodio del podcast Jump to the Next dialoghiamo con Marco Misitano, CTO di Exclusive Networks, sul rapporto tra le persone e le cybersecurity.Questa intervista segue idealmente l’episodio numero 8, durante il quale abbiamo affrontato con Cesare Radaelli, senior director channel account di Fortinet per Italia e Malta, il 2021 sul fronte della cybersecurity, provando a capire come agiranno i cybercriminali nell’anno appena cominciato.Con Marco invece partiamo da una considerazione sulla quale sembra esserci una convergenza di vedute, e cioè che l’anello debole della cybersecurity sono le persone. E sembra paradossale, perché le persone sono sempre più al centro del mercato dell'IT. Ciononostante, gli incidenti informatici sono in aumento, sia per numero sia per entità. Quindi, cosa fare? La risposta, nel podcast.Buon ascolto!LE VOCI DI QUESTO EPISODIOMarco Misitano - CTO Exclusive NetworksIgor - Responsabile Editoriale Radio IT

JUMP to the NEXT, il Podcast di Exclusive Networks
2021, i criminali informatici come agiranno? | EXCLUSIVE NETWORKS

JUMP to the NEXT, il Podcast di Exclusive Networks

Play Episode Listen Later Jan 22, 2021 20:47


Nell'episodio numero 10 episodio del podcast Jump to the Next dialoghiamo con Marco Misitano, CTO di Exclusive Networks, sul rapporto tra le persone e le cybersecurity. Questa intervista segue idealmente l'episodio numero 8, durante il quale abbiamo affrontato con Cesare Radaelli, senior director channel account di Fortinet per Italia e Malta, il 2021 sul fronte della cybersecurity, provando a capire come agiranno i cybercriminali nell'anno appena cominciato. Con Marco invece partiamo da una considerazione sulla quale sembra esserci una convergenza di vedute, e cioè che l'anello debole della cybersecurity sono le persone. E sembra paradossale, perché le persone sono sempre più al centro del mercato dell'IT. Ciononostante, gli incidenti informatici sono in aumento, sia per numero sia per entità. Quindi, cosa fare? La risposta, nel podcast. Buon ascolto!LE VOCI DI QUESTO EPISODIOMarco Misitano - CTO Exclusive NetworksIgor - Responsabile Editoriale Radio IT

Immaginare il futuro - Intesa Sanpaolo On Air
Timothy Garton Ash - In difesa della libertà di parola

Immaginare il futuro - Intesa Sanpaolo On Air

Play Episode Listen Later Nov 27, 2020 19:50


La libertà di parola e di espressione è la linfa vitale di una società aperta. Oggi la Rete e le migrazioni di massa stanno trasformandone le condizioni, creando un mondo in cui tutti siamo ormai vicini di casa. Ciononostante, la libertà di espressione è il bersaglio di feroci campagne promosse da regimi autoritari e viene distorta da leader populisti. Dopo una vita di studi sulla dissidenza e le dittature, lo storico Timothy Garton Ash sostiene che, nel mondo interconnesso di oggi, per conciliare libertà e rispetto umano, è necessario espandere e ridefinire i diritti, non certo censurarli.

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Di Maio: «Non vedo l’ora di vedere Morra in Rai per rispondere a tutte le domande che i giornalisti vorranno fargli»

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Play Episode Listen Later Nov 23, 2020 1:22


«Questo è un Paese strano, un Paese dove la polemica fa sempre notizia, ma l’arresto di un politico per mafia passa in secondo piano. Nicola Morra si è scusato per le sue parole su Jole Santelli, la cui scomparsa ha scosso davvero tutti. Ciononostante, da giorni non si fa altro che attaccare lui, proprio mentre il presidente del consiglio della Regione Calabria, Domenico Tallini, viene arrestato con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e scambio elettorale politico mafioso. Adesso è ai domiciliari». Lo ha scritto in un post su Facebook il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. «E sapete chi c’era nella lista degli impresentabili redatta dalla commissione antimafia, di cui Nicola Morra è presidente? Proprio Domenico Tallini. Ecco, io credo che questo Paese debba innanzitutto preoccuparsi di mafia, di corruzione, di clientelismo, non solo delle dichiarazioni di qualche politico. Mi sembra assurdo che queste dichiarazioni vengano usate per oscurare la notizia di un arresto per mafia di un rappresentante delle istituzioni. Ci è già successo centinaia di volte e come MoVimento 5 Stelle abbiamo le spalle larghe. Ma non smetto mai di meravigliarmi», ha aggiunto Di Maio, che ha concluso: «Non vedo l’ora di vedere Nicola Morra in Rai per rispondere a tutte le domande che i giornalisti vorranno fargli».

Il Sindaco fuori dal Comune.
Io sto con i ristoratori! | Ep. 18

Il Sindaco fuori dal Comune.

Play Episode Listen Later Oct 27, 2020 8:31


E' giusto far chiudere i ristoranti alle 18 oppure no? La scelta del governo di far chiudere bar e ristoranti dopo le 18 ha sollevato fortissime proteste che provengono sia dal mondo produttivo che dalla politica. Anche pezzi della maggioranza hanno mostrato grande insofferenza per questo provvedimento che appare irragionevole nel contesto attuale dell'epidemia. In molti hanno sottolineato come la chiusura sia immotivata, visto che le fonti di contagio sarebbero da individuare in altre e più pericolose situazioni, prima fra tutte quella del trasporto pubblico locale. Sui social e nei telegiornali si vedono foto e video di pullman pieni ben oltre l'80%, dove il rispetto delle misure di sicurezza è impossibile, contrariamente a quanto accade nei bar e nei ristoranti. Ciononostante il governo ha chiuso queste attività e non ha detto o fatto nulla per quanto riguarda i trasporti, sebbene l'arrivo della seconda ondata fosse stato pronosticato da tempo. In questi mesi i gestori dei bar e dei ristoranti hanno operato in sicurezza, dopo essersi adeguati alle misure imposte dal governo e hanno investito tempo e risorse. Con i bar e i ristoranti aperti la diffusione dell'epidemia è stata comunque tenuta sotto controllo. La ripresa dei contagi è salita vertiginosamente dopo che a metà settembre sono state riaperte le scuole e le persone sono tornate al lavoro dopo le ferie estive. Questo testimonia chiaramente come le fonti di contagio siano da ricercare altrove. Ma soprattutto emerge chiaramente come chi doveva attivarsi non l'ha fatto, scegliendo di perdere tempo prezioso e di sprecare risorse preziose che ora avrebbero potuto fare la differenza. Mi domando perché non si sia investito in un potenziamento del trasporto pubblico o perché, piuttosto che acquistare i famosi banchi a rotelle e distribuire bonus per cose inutili - i monopattini sopra ogni altra cosa - non si sia potenziata la didattica a distanza. Si è voluto tenere il punto sulla riapertura delle scuole, quando evidentemente non era possibile garantire la sicurezza - non tanto all'interno delle aule - ma proprio negli spostamenti da e per la scuola. Quello che appare chiaro è un errore di strategia che rischia di costarci molto caro: in questi mesi di epidemia evidentemente il governo non ha compreso alcuni elementi fondamentali che avrebbero consigliato scelte diverse. Prima fra tutte quella di non bloccare il nostro Paese, ma di potenziare la sanità, la ricerca e tenere al sicuro le persone più a rischio. E' risaputo che il virus è più pericoloso per gli anziani, ma noi chiudiamo dentro casa i giovani. Ora siamo tutti in attesa di vedere se il governo terrà fede all'impegno preso pubblicamente di compensare adeguatamente le attività che devono rimanere chiuse, anche se è difficile credere nelle parole di Conte, visto che ancora oggi centinaia di migliaia di persone devono ancora ricevere la cassa integrazione di marzo. Per oggi è tutto, vi ricordo che potete seguire questo podcast su Spotify e su tutte le principali piattaforme di podcast. Se volete scrivermi è sufficiente cercarmi su Facebook, Instagram o twitter. Se invece state vedendo questo podcast su YouTube non dimenticate di iscrivervi al canale per ricevere tutti gli aggiornamenti. https://fabriziogareggia.com

il posto delle parole
Mariasole Bianco "Pianeta Oceano"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Oct 10, 2020 20:19


Mariasole Bianco"Pianeta Oceano"Rizzoli Editorehttps://www.rizzolilibri.it/BergamoScienza"I nostri pesci mangiano plastica?"incontro con Mariasole BiancoDomenica 18 ottobre, ore 17:00https://bergamoscienza.it/Si sente parlare sempre più di isole o addirittura continenti di plastica negli oceani, e di inquinamento dei mari. Ma qual è la situazione attuale nei mari del mondo e nel Mediterraneo? E cosa sono le microplastiche? Quali sono i rischi per l'ambiente e per la catena alimentare? Perché se i nostri pesci mangiano plastica, noi cosa mangiamo?La nostra vita dipende dal mare, il futuro del mare dipende da noi Il mare: culla della vita, meraviglia della natura capace di dividere come di unire. Da sempre i poeti ne cantano lo splendore e la forza, e popoli interi l'hanno solcato nel corso dei millenni. Ancora oggi offre cibo, lavoro ed energia a metà della popolazione mondiale. Abbiamo chiamato Terra il nostro pianeta, eppure il 71 per cento della sua superficie è ricoperto da distese d'acqua, che nelle loro profondità ospitano l'80 per cento delle specie viventi; esse regolano il clima, producono il 50 per cento dell'ossigeno che respiriamo e assorbono un terzo dell'anidride carbonica prodotta dall'uomo. Ma quanto sappiamo di questo incredibile habitat? Poco, molto poco. Le ricerche hanno portato alla luce appena il cinque per cento dei tesori che nasconde, e le mappe dei fondali oceanici sono meno precise di quelle della Luna o di Marte. Basti pensare che il budget annuale della Nasa finanzierebbe gli studi della Noaa – l'omologa agenzia per l'esplorazione oceanografica – per milleseicento anni. C'è ancora tanto da scoprire, sotto le onde. Ciononostante, ci siamo convinti che l'oceano fosse infinito, quantomeno per risorse e capacità di ripresa. Purtroppo non è così, e questo prezioso ambiente sta cambiando a una velocità mai vista: anno dopo anno si fa sempre più caldo, acido e povero di ossigeno. L'influsso dell'uomo sta minacciando il più grande bacino di biodiversità del pianeta, mettendo in pericolo ogni singola forma di vita. Non ultima, la nostra. Mariasole Bianco, giovane e talentuosa biologa marina, ci mostra in questo volume tutta la bellezza e la fragilità del mare. Con competenza e passione presenta le storie di chi ogni giorno si batte per la salute degli oceani, e ci ricorda come il futuro del pianeta dipenda da essa. Perché siamo arrivati a un punto critico, ma c'è ancora speranza: una soluzione è possibile, se ciascuno fa la sua parte.Mariasole Bianco: una laurea a Genova in Gestione e conservazione dell'ambiente marino e un master in Australia in Gestione delle aree protette, dal 2012 fa parte della World Commission on Protected Areas e partecipa ai lavori dell'International Union for Conservation of Nature. Nel 2013 ha fondato la onlus Worldrise, che crea e promuove progetti per la tutela dell'ambiente marino. Nel 2015 la rivista americana «Origin» l'ha inserita tra i cento Ocean Heroes, e nel 2019 ha ricevuto il riconoscimento DonnAmbiente. Ospite fissa della trasmissione Kilimangiaro, si è affermata come punto di riferimento della comunità italiana e internazionale in qualità di esperta di conservazione dell'ambiente marino.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/

Recensioni CaRfatiche
Recensioni CaRfatiche - Brivido (Stephen King 1986)

Recensioni CaRfatiche

Play Episode Listen Later Sep 14, 2020 11:56


Il film di oggi è un buco nell'acqua nella carriera di un enorme scrittore. Nel 1986, Stephen King decide di volersi cimentare nella regia e dirigere la trasposizione di "Camion", una delle storie contenute nella raccolta "Scheletri". Il risultato è appunto Brivido... una pellicola strapiena di difetti, con una regia evidentemente acerba e poco convinta, che si rivelè un fiasco sia in termini di critica che di pubblico. Ciononostante, il CaRfa è affezionato a questo titolo, perché é stata una delle sue prime incursioni nel mondo dell'horror e comunque la storia contiene anche qualche battuta e qualche scena degna di nota, senza dimenticare la bellissima colonna sonora degli AC DC, quindi mi sembrava giusto omaggiare la pellicola in questione con un bel podcast divertito, anche se ovviamente diffido King dal mettersi sulla poltrona di regia ancora una volta!!! Ma penso che l'abbia capito pure lui... #podcast #stephenking #maximumoverdrive #emilioestevez #pathingle #comet #camion #truck #horror #Acdc

Il podcast di Student Revival
4, Rivoluzionario, è tempo di allenarsi

Il podcast di Student Revival

Play Episode Listen Later Aug 5, 2020 4:57


Estate: periodo di vacanze, divertimento e svago, ma allo stesso tempo motivo di distrazioni. Ciononostante è importante continuare ad alimentare sempre di più il fuoco che è dentro di noi. Sfrutta questo periodo per allenarti, così da essere pronto per...

BASTA BUGIE - Cinema
FILM GARANTITI: Cristiada - L'epopea dei Cristeros messicani (2012) *****

BASTA BUGIE - Cinema

Play Episode Listen Later Jul 24, 2020 13:43


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.filmgarantiti.it/it/articoli.php?id=69L'EPOPEA DEI CRISTEROS MESSICANI di Oscar SanguinettiLa rivolta dei cristeros inizia nel 1926 e si conclude, anche se non definitivamente, nel 1929. E cristeros deriva da Cristos Reyes, i "Cristi-Re", come gli avversari definivano con intento spregiativo gli insorti cattolici che combattevano al grido di "Viva Cristo Re!", riprendendo il tema della regalità di Cristo, all'epoca molto popolare e in sintonia con l'enciclica sull'istituzione della festa di Cristo Re "Quas primas", pubblicata nel 1925 da Papa Pio XI (1922-1939).Nel Messico, nei secoli seguenti la scoperta e la conquista dell'America, era avvenuta una feconda fusione fra cattolicesimo e cultura indigena. La civiltà iberoamericana, una miscela di elementi senza eguali nel tempo e nello spazio, vi aveva dato frutti di grande originalità in tutti i campi, compresi quelli delle arti figurative e della musica. All'inizio del secolo XX questa cultura, con una religiosità luminosa, pubblica, sopravvive ancora, anche se allo stato residuale e subalterno, nei ceti popolari e rurali, mentre le classi alte e il ceto politico e intellettuale hanno ampiamente assorbito le idee illuministiche e liberali. Dagli inizi del secolo alla guida della repubblica presidenziale federale messicana, per lo più a seguito di colpi di Stato e di guerre civili, si era avvicendata una serie di generali o di despoti, espressione della fazione di volta in volta vincente all'interno dell'unico e intoccabile establishment massonico e laicista, prevalso nella seconda metà dell'Ottocento. Quando scoppia l'insurrezione cattolica è al potere un generale, Plutarco Elías Calles (1877-1945), che pratica una politica rigidamente "modernizzatrice" (il suo partito si autodefinisce "rivoluzionario istituzionale"), filostatunitense e con simpatie per il nascente socialismo latinoamericano. Questa politica porta il governo messicano a inasprire la lotta contro la Chiesa, vista non solo come centro sovranazionale di diffusione dell'"oppio del popolo" (secondo il cliché laicista) ma pure come bastione della conservazione e come ostacolo al latente totalitarismo statale. Il regime di Calles si differenzia dai precedenti per lo stile, il pugno di ferro, lo spirito da scontro epocale che egli ostenta, anche personalmente, nel realizzare la sua politica e che gli varrà, fra i cattolici, il nomignolo di "Nerone".IL CONFLITTO FRA STATO E CHIESANel 1917 il governo di Venustiano Carranza (1859-1920) vara una costituzione fortemente laicistica, che però non viene mai applicata. Nel 1926 il Governo Calles ordina ai governatori dei diversi Stati di emanare decreti volti a far applicare il dettato costituzionale in materia di disciplina dei culti. Essi prevedevano, di fatto, la radicale separazione fra Chiesa e Stato, la completa scristianizzazione dei luoghi pubblici (tribunali, scuole, e così via), l'esproprio totale degli edifici di culto e dei seminari, la proibizione dei voti e degli ordini religiosi, la trasformazione del clero in un corpo di funzionari statali e il "numero chiuso" per lo stesso clero, che doveva essere messicano di nascita, sancendo così l'espulsione dei missionari stranieri. Nel 1925 il Governo, mentre favorisce la diffusione delle missioni protestanti nordamericane, tenta anche - ma invano, a causa della reazione dei cattolici -, di dar vita a una Chiesa Nazionale separata da Roma. Le violenze poliziesche seguenti il tentativo di applicare la nuova disciplina antiecclesiastica, in vigore dal 31 luglio 1926, generano immediatamente la reazione del mondo cattolico, che dà vita a una Lega Nazionale di Difesa della Libertà Religiosa. L'episcopato messicano, in sintonia con la Segreteria di Stato vaticana, retta dal card. Pietro Gasparri (1852-1934), dopo diversi tentativi, falliti, di resistenza legale non violenta - scioperi, boicottaggi e petizioni popolari -, ritiene di reagire alla escalation del terrorismo governativo con un provvedimento inusitato e clamoroso: in segno di protesta sospende completamente l'esercizio del culto pubblico. L'atto, senz'altro legittimo, si rivela però imprudente perché non teneva conto della determinazione degli ambienti governativi di andare fino in fondo nell'affermare il proprio controllo sulla Chiesa - anche se prove in questo senso non erano mancate negli anni precedenti - e, soprattutto, sottovalutava l'impatto che la sospensione del culto avrebbe avuto sul vissuto popolare quotidiano, specialmente dei più umili. Infatti, la cultura del popolo, profondamente nutrita di Bibbia e di leggende religiose, caratterizzata da una forte tensione escatologica, vivacizzata da un'intensa e diffusa pratica devozionale, interpretava consuetamente gli avvenimenti all'interno di categorie che si potrebbero definire "mistiche" e "apocalittiche". Anche la persecuzione di Calles viene dunque letta come l'abbattersi di un flagello biblico, e con altrettanto spirito apocalittico nasce nel popolo la convinzione che occorra reagire, come i fratelli Maccabei, impugnando le armi per ripristinare la giustizia violata.L'INSURREZIONEFin dai giorni immediatamente seguenti la sospensione del culto, in più di uno Stato, iniziano ad accendersi focolai di sollevazione. La Santa Sede si oppone alla rivolta armata, l'episcopato non la promuove né l'appoggia. Il mondo cattolico ufficiale - la Lega Nazionale di Difesa della Libertà Religiosa - persiste nell'azione di resistenza legale, che viene repressa con ancora maggiore asprezza: i federali non fanno distinzioni troppo sottili fra cristeros e circoli di Azione Cattolica, il che provoca innumerevoli martiri, particolarmente fra il clero. Il più noto è il sacerdote gesuita Miguel Agustín Pro (1891-1927), beatificato da Papa Giovanni Paolo II il 25 settembre 1988.Dall'agosto del 1926 i focolai di rivolta diventano un incendio che divampa in quasi tutti gli Stati della federazione. Comunità intere si sollevano in massa. Clan familiari e confraternite laicali si danno alla macchia sulle montagne, da dove attaccano le truppe federali e le formazioni irregolari filogovernative, i cosiddetti "agraristi". Lo scontro è fin da subito violentissimo. Contro i ribelli, che gli avversari disprezzano come esseri subumani, numerosi ma male armati e privi d'inquadramento militare, il Governo mobilita le truppe migliori dell'esercito nazionale, inclusa l'aviazione. Ciononostante, i cristeros, forti dell'appoggio popolare e praticando la guerriglia, infliggono gravi perdite ai federali e aumentano, passando a controllare e ad amministrare aree sempre più vaste del territorio nazionale, in particolare nella parte centro-meridionale del paese, negli Stati di Durango, Morelia, Jalisco, Zacatecas, Michoacan, Veracruz, Colima e Oaxaca. Un salto di qualità si ha quando, nel 1927, la guida dell'esercito cristero (che conta circa ventimila uomini) viene presa dall'ex generale federale Enrique Gorostieta Velarde (1891-1929), che aderisce inizialmente alla rivolta più per spirito anticonformista che per convinzione religiosa, ma che maturerà in consapevolezza, prima di essere ucciso a tradimento, in combattimento, il 2 giugno del 1929. Fra il 1927 e il 1928 gli insorti sono in grado di affrontare l'esercito federale in vere e proprie battaglie campali, con impiego dell'artiglieria e della cavalleria. Gli aiuti ai combattenti provengono dalla rete creata dalle famiglie, dalle confraternite e dalle organizzazioni di soccorso. In questa sanguinosa guerra clandestina si distinguono le brigate paramilitari femminili, intitolate a santa Giovanna d'Arco (1412-1431). Il clero (i vescovi, tranne due o tre, sono fuggiti all'estero e i sacerdoti vivono nella clandestinità) è pressoché assente fra i combattenti, che devono supplire alla mancanza dei sacramenti con la preghiera, soprattutto con la recita del rosario e dei salmi e con la devozione ai santi patroni. Alla fine del 1928 per i federali comincia a profilarsi il fantasma di una sconfitta sul campo: non riescono più a sostenere il peso della guerra civile su tanti fronti e, soprattutto, sembrano stanchi del terrore su vasta scala, che hanno scatenato contro il loro stesso popolo. Grandi battaglie hanno luogo agli inizi del 1929 (la maggiore è quella di Tepatitlán, nello Stato di Jalisco, il 19 aprile) e il movimento cristero, che conta circa cinquantamila combattenti, è molto vicino alla vittoria.GLI "ARREGLOS" E LA "SEGUNDA"Davanti alle crescenti difficoltà di domare l'insorgenza, il Governo fa balenare la possibilità di una tregua e i vertici cattolici, che non comprendono la guerra dei cristeros e sono sempre rimasti in spasmodica attesa di un segno di buona volontà da parte dell'avversario, raccolgono subito il segnale e accordi, del tutto informali, gli "Arreglos", vengono frettolosamente sottoscritti il 22 giugno 1929, con l'attenta e determinante regìa della Segreteria di Stato vaticana, e il culto pubblico riprende. Per la Chiesa e per la popolazione questo costituisce un indubbio sollievo, ma per la sollevazione armata significa la fine.Venuto meno il generale consenso popolare, costretti a cedere le armi e a tornare ai propri villaggi, i cristeros si trovano immediatamente esposti alla vendetta, anche privata, dei federali, dal momento che gli "Arreglos" non contenevano nessuna garanzia a salvaguardia dei combattenti. Mentre la Chiesa non ricupera la sua libertà e, anzi, continua a essere perseguitata, la repressione nei confronti dei combattenti cristiani (soprattutto dei capi e dei quadri), per lo più contadini, continua ininterrottamente, almeno fino agli anni 1940. Così i cristeros, dopo una ripresa disperata della rivolta fra il 1934 e il 1938 - la cosiddetta "Segunda" -, quasi scompaiono, talora fisicamente, dalla storia del paese: restano ancora oggi, indomiti, alcuni piccoli nuclei di reduci che pubblicano un periodico, David.

BASTA BUGIE - Cinema
FILM GARANTITI: The Lost City - Il film di Andy Garcia che svela il vero volto della rivoluzione cubana (2005)*

BASTA BUGIE - Cinema

Play Episode Listen Later Jul 5, 2020 12:27


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.filmgarantiti.it/it/articoli.php?id=275THE LOST CITY (2005) *IL FILM DI ANDY GARCIA CHE SVELA IL VERO VOLTO DELLA RIVOLUZIONE CUBANA di Francesco AgnoliThe Lost City è un film di Andy García del 2005, ambientato alla fine degli anni cinquanta a Cuba, durante la rivoluzione. Il film è stato girato a Santo Domingo, nella Repubblica Dominicana.Fico Fellove è il proprietario di El Tropico, un nightclub de L'Avana. Al potere c'è il dittatore Fulgencio Batista e i fratelli minori di Fico, Ricardo e Luis, si uniscono rispettivamente all'opposizione extraparlamentare comunista (il Movimento del 26 luglio fondato da Fidel Castro) e a quella democratica. Il padre, Federico, è invece un importante docente universitario e sostiene l'opposizione parlamentare.Con lo scoppio della rivoluzione cubana, che porta alla deposizione di Batista ad opera dei castristi, Fico si vede limitare sempre più la sua attività di gestore del locale, in quanto gli vietano di usare il sassofono e lo obbligano a suonare solo determinate melodie e canzoni. Ciò provoca in lui una sorta di rancore verso il movimento comunista cubano, al contrario della vedova del fratello Luis, Aurora, la quale invece sembra essere favorevole. Fico sarà poi costretto a chiudere il locale, a causa delle statalizzazione messa in atto dal regime comunista, e prenderà in seguito la decisione di lasciare definitivamente L'Avana, in quanto la considera una "Città Perduta" e illiberale.Andy Garcia, regista, attore protagonista, produttore esecutivo e autore delle musiche, è nato a Cuba e, in seguito, ha vissuto negli U.S.A. come, alla fine del film, il personaggio che interpreta. Anche l'attore Tomas Milian è nato a Cuba.Fonte: WikipediaCOMMENTO DI FILM GARANTITIIl film è lento e non ha dialoghi brillanti, ma va visto in quanto svela la vera natura di ogni rivoluzioneIl film ha il pregio di narrare correttamente gli eventi catastrofici della rivoluzione di Fidel Castro che ha tolto ogni residua libertà ai cubani peggiorando ulteriormente la situazione precedente che pure era una dittatura. Anche la figura del rivoluzionario Che Guevara viene resa realisticamente come quella di un giovane presuntuoso e strafottente che con la violenza si impone sugli altri.Andy Garcia (comandante dei cristeros nel kolossal Cristiada) ha realizzato un film credibile in quanto narra le vicende del Paese nel quale è nato, ma nel quale non ha potuto vivere in pace e libertà, dovendo fuggire in quella America tanto odiata dai rivoluzionari cubani.Purtroppo il film è eccessivamente lungo (oltre due ore), lento nella trama e non ha dialoghi particolarmente brillanti. Ciononostante è da consigliarne la visione in quanto svela la vera natura di ogni rivoluzione: rovesciamento dell'ordine precedente in nome di una presunta libertà che in realtà il nuovo ordine non è mai in grado di dare.FRASI INTERESSANTI IN "THE LOST CITY"- "Nel giubilo siamo tutti uguali, solo il dolore rende diversi"- "Elezioni? Per cosa? Il popolo ha già scelto" Fidel Castro- "Prima dobbiamo fare le riforme, la democrazia verrà dopo"L'AUTOBIOGRAFIA DELLA SORELLA DI FIDEL CASTRO RIVELA LA FEROCE DITTATURA DI CUBAChe Guevara fanatico, volgare e sanguinario, che trasudava ateismo da tutti i pori, spinse alle fucilazioni indiscriminate di massaCuba è uno dei tanti miti atei del ventesimo secolo, che sopravvive nel ventunesimo, senza più essere un mito, nell'oblio. Per tanti anni a sinistra si è voluto fare di quell'isola il mondo felice, utopico, realizzato dall'uomo: l'isola incantata che, seppure lontana, però c'è. Ci hanno creduto in tanti, a partire da intellettuali come J. Paul Sartre e Simone de Beauvoir, che mentre buttavano a mare con odio due millenni di cristianità, si godevano bagni di folla cubani organizzati dal regime, e ricambiavano con tanto rumoroso affetto.Ci ha creduto il premio Nobel Gabriel Garcia Marquez, divenuto un narratore alla corte di Castro, di cui Carlos Franqui, celebre rivoluzionario castrista poi pentito, ebbe a scrivere: "La patente di sinistra consente a Garcia Marquez di possedere una villa, milioni e ricchezze in Colombia, in Messico e a Cuba, conti bancari... ma lui non condanna il narcotraffico che distrugge il suo paese, non denuncia i crimini della guerriglia colombiana e tace su delitti atroci come quello di padre Camilo Torres. Sceglie la zuppa comunista per interesse...".Alla rivoluzione cubana credettero anche molti cattolici di sinistra, che nel post Concilio, approfittando della mancata scomunica al comunismo e dell'iniqua ostpolitik vaticana, approfittarono per mescolare il verbo di Marx con quello di Cristo: mons. Ernesto Balducci, in Italia, e i teologi della liberazione, in America Latina.Tra questi quell'Ernesto Cardenal che in suo reportage da Cuba, undici anni dopo la Rivoluzione, pur ammettendo l'esistenza dei campi di concentramento e la persecuzione, tra gli altri, dei cattolici, proclamava Cuba capitale dell'umanità e del benessere, anche materiale, e concludeva entusiasta: "A Cuba avevo visto che il socialismo fa sì che sia possibile vivere l'Evangelo nella società".Ecco, oggi si sa bene cosa succeda a Cuba: miseria, mancanza di libertà e oppositori coraggiosi, per lo più cattolici e neri, che continuano a lottare, costituendo la testimonianza più evidente del fallimento di una dittatura familiare, che dura da ormai cinquant'anni, immobile e feroce.Scriveva alcuni mesi orsono Lucio Caracciolo, su Limes: "Sotto il velo di una propaganda in cui nessuno crede più, la vita quotidiana di Cuba è quella di un paese che non produce quasi nulla. E quindi deve importare il necessario, compresa la frutta tropicale surgelata servita nei paladares (ristorantini privati ad uso dei turisti e altri privilegiati) che viene dritta dalle serre canadesi. Le tessere alimentari offrono sempre meno".E concludeva: "Sullo sfondo dell'eroica rivoluzione contro Batista e delle grandiose ambizioni geopolitiche del carismatico Fidel, questa Cuba immiserita e sopravvivente, cucita su misura di turista (sessuale, non più ideologico), sembra rassegnata a recitar se stessa".Eppure, di questo fallimento, così eclatante, si parla poco, almeno in confronto alla esaltazione che se ne fece, per tanti anni, a sinistra. E rimangono quasi introvabili le denunce fatte spesso da cubani cattolici come Armando Valladares, o anche da comunisti un tempo entusiasti come il fotografo d'arte parigino Pierre Golendorf, autori il primo di "Contro ogni speranza. 22 anni nel gulag delle Americhe dal fondo delle carceri di Fidel Castro", il secondo de "Un comunista nelle prigioni di Fidel Castro".Tanto clamore, dunque, in passato, tanto silenzio oggi. E' difficile ammettere, anche stavolta, che ci si era sbagliati.Per questo la recente autobiografia di Juanita Castro, "I miei fratelli Fidel e Raùl" (Fazi), ha ricevuto molta meno attenzione di quella che meritava. Poche recensioni e le stroncature di qualche nostalgico incanaglito, come Maria R. Calderoni, sul quotidiano comunista Liberazione, che indignata per le parole di Juanita, concludeva così la sue considerazioni: "Libro chiuso. A lettura finita ci viene in mente, chissà perché, quella frase di Sartre: «L'anticomunista è un cane»".Eppure il libro di Juanita è molto interessante, perché scritto dalla sorella del dittatore cubano, che per anni aveva lavorato attivamente per la vittoria della Rivoluzione. Juanita - che ha pagato la sua rettitudine: costretta a scappare da Cuba perché avversa ai fratelli, e spesso insultata, negli Usa, dagli esuli cubani, perché pur sempre sorella del dittatore- ci descrive quello che ha vissuto, e che coincide con quanto raccontano tanti altri testimoni.La Rivoluzione contro Batista, testimonia, non era in origine di matrice comunista: vi erano ad appoggiarla, in diverso modo, operai, borghesi, ecclesiastici come il vescovo Enrique Pèrez Serante, cui Castro dovette la sua salvezza dopo una missione fallita. Si volevano la libertà, l'equità sociale, la fine della dittatura, e la gran parte dei protagonisti non voleva saperne né del comunismo né dell' Unione Sovietica. Furono Fidel, per motivi di potere e null'altro, Raul, per convinzioni più ideologiche, e soprattutto il Che, descritto come un personaggio fanatico, volgare e sanguinario, a impadronirsi della rivoluzione, eliminando tutti i loro stessi compagni di lotta che non vedevano di buon occhio il comunismo e la dittatura.Fu il Che, "che trasudava ateismo da tutti i pori", a spingere sulla iniqua e crudele "persecuzione religiosa" e sulle fucilazioni indiscriminate di massa. Di fronte a tanta iniquità, ricorda Juanita, mi schierai con quelli che mio fratello Fidel chiamava "vermi" e cercai di salvarne il più possibile, finché non fui costretta, anch'io come ad altri due milioni di cubani, ad emigrare.Francesco AgnoliIl Foglio, 25 agosto 2010

L'Antica Sapienza Egizia
Manetone - La Storia d'Egitto - Leonardo Lovari

L'Antica Sapienza Egizia

Play Episode Listen Later Jul 11, 2019 56:01


Manetone (in greco: Μανέθων, Manethōn, o Μανέθως, Manethōs; in latino: Manĕthō) si ritiene sia stato uno storico e sacerdote greco antico originario di Sebennito (in egizio: Djebnetjer) vissuto in epoca tolemaica, all'inizio del III secolo a.C.. Il nome originale egizio di Manetone è andato perduto, ma alcuni, basandosi su antroponimi egizi assonanti con la versione greca, ipotizzano che significasse "Dato da Thot", "Amato da Thot", "Amato da Neith" oppure "Amante di Neith". Proposte di ricostruzione meno accettate sono Myinyuheter ("Mandria di cavalli" o "Sposo") e Ma'anidjehuti ("Ho visto Thot"). Nella lingua greca, i primi frammenti (un'iscrizione di data incerta sulla base di un busto in marmo nel Tempio di Serapide a Cartagine e gli scritti dello storico giudaico Flavio Giuseppe del I secolo d.C.) indicano il suo nome come Μανέθων, Manethōn. Manetone è ritenuto l'autore degli Aegyptiaca (gr. Αἰγυπτιακά, Aigyptiakà[13]), o Storia dell'Egitto, su commissione di Tolomeo II Filadelfo. L'opera è di primario interesse per gli egittologi per le informazioni che fornisce sulla cronologia dei regni degli antichi faraoni. Potrebbe essere stata l'opera più imponente fra quelle attribuite a Manetone: certamente la più importante. Era organizzata in ordine cronologico e suddivisa in tre libri (vedi oltre)[15]. Aver diviso i sovrani per dinastie (I dinastia, II dinastia ecc.) costituì una novità; il termine "dinastia" (in greco δυναστεία, dynasteia, "potere di governo") intende un gruppo di sovrani con la medesima origine. Ciononostante, l'autore non impiegò il termine in senso moderno, seguendo la sola consanguineità, ma attribuendo a ciascuna dinastia una sorta di continuità: geografica (la IV dinastia di Menfi, la V dinastia da Elefantina) oppure genealogica (soprattutto la I dinastia, per la quale l'autore chiama il successore "figlio" del predecessore per chiarirne la continuità). Negli Aegyptiaca, la sovrastruttura della suddivisione genealogico/dinastica forniva la base alla narrazione vera e propria delle vite dei faraoni. Alcuni hanno ipotizzato che gli Aegyptiaca siano stati redatti per competere con le Storie di Erodoto e fornire all'Egitto una storia nazionale mai analizzata prima d'allora; in questa prospettiva la Critica ad Erodoto potrebbe essere stata un sunto o una parte degli Aegyptiaca che avrebbe goduto di circolazione indipendente. Purtroppo, né gli Aegyptiaca né la Critica ad Erodoto si sono conservati; circa il primo scritto sussistono 32 frammenti, provenienti da estratti di due tipi.

La Storia - Ottocento
Indipendenza delle colonie dell'America Latina

La Storia - Ottocento

Play Episode Listen Later Jun 11, 2019 5:21


Il conflitto iniziò nel 1808, con le juntas istituite a Città del Messico ed a Montevideo in reazione agli eventi della guerra d'indipendenza spagnola. Entrambi i conflitti furono caratterizzati come guerre civili e guerre di liberazione nazionale, dato che la maggior parte dei combattenti su entrambi i fronti erano ispanoamericani, e che l'obiettivo del conflitto di una fazione era l'indipendenza delle colonie spagnole nelle Americhe. Alla fine le guerre portarono alla creazione di una serie di nuovi stati indipendenti distribuiti tra Argentina e Cilenel sud, e fino al Messico a nord. Solo Cuba e Porto Rico rimasero sotto il controllo spagnolo fino alla Guerra ispano-americana del 1898. I conflitti erano legati alle più generiche Guerre d'indipendenza latino-americane, che comprendevano anche quelle di Haiti e Brasile. L'indipendenza del Brasile condivideva un'origine comune con quelle ispanoamericane, dato che entrambe furono fatte partire dall'invasione napoleonica della Spagna nel 1808. Inoltre il processo di indipendenza dell'America latina ebbe luogo in un clima politico generale ed intellettuale che usciva dall'Illuminismo e che aveva influenzato tutte quelle che allora venivano chiamate le rivoluzioni atlantiche, comprese le prime rivoluzioni degli Stati Uniti e della Francia. Ciononostante le guerre svolte nell'America spagnola, e la sua indipendenza, furono il risultato di uno sviluppo a sé stante della monarchia spagnola. (fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Guerre_d%27indipendenza_ispanoamericane https://www.youtube.com/watch?v=XQcT1Q_XKZw&t=31s)

TRAPPIST
015: La sindrome dello striscione

TRAPPIST

Play Episode Listen Later May 16, 2019 49:08


Benvenuti a Trappist, l'unico podcast con tutte le notizie dal Pueblo de Nuestra Señora la Reina de los Ángeles.In questa puntata, molto a malincuore, seguiamo da vicino la parabola recente del nostro amato Ministro dell'interno, Matteo Salvini. All'avvicinarsi delle elezioni europee, la popolarità del Ministro — lo definiamo così anche se al Viminale non c'è praticamente mai — è sempre altissima, ma parrebbe mostrare qualche segnale di fragilità.In ogni caso abbiamo letto la prima pagina della sua biografia edita da Altaforte, la casa editrice amica di CasaPound di cui vi abbiamo parlato la scorsa puntata, e non ci è piaciuta. Ciononostante ci ha regalato qualche utile informazione — come il furto subito da Salvini a scuola, quando qualche compagno zekka gli rubò un pupazzetto di Zorro.Consigliamo vivamente la visione del video del ministro che scappa linkato nelle note dell'episodio, online su the Submarine a questo link: https://thesubmarine.it/2019/05/16/trappist-015/

TRAPPIST
015: La sindrome dello striscione

TRAPPIST

Play Episode Listen Later May 16, 2019 49:08


Benvenuti a Trappist, l’unico podcast con tutte le notizie dal Pueblo de Nuestra Señora la Reina de los Ángeles.In questa puntata, molto a malincuore, seguiamo da vicino la parabola recente del nostro amato Ministro dell’interno, Matteo Salvini. All’avvicinarsi delle elezioni europee, la popolarità del Ministro — lo definiamo così anche se al Viminale non c’è praticamente mai — è sempre altissima, ma parrebbe mostrare qualche segnale di fragilità.In ogni caso abbiamo letto la prima pagina della sua biografia edita da Altaforte, la casa editrice amica di CasaPound di cui vi abbiamo parlato la scorsa puntata, e non ci è piaciuta. Ciononostante ci ha regalato qualche utile informazione — come il furto subito da Salvini a scuola, quando qualche compagno zekka gli rubò un pupazzetto di Zorro.Consigliamo vivamente la visione del video del ministro che scappa linkato nelle note dell’episodio, online su the Submarine a questo link: https://thesubmarine.it/2019/05/16/trappist-015/

WannaBeBuddha
WICCA, NEOPAGANESICO & MILF INSODDISFATTE - SPECIALE HALLOWEEN

WannaBeBuddha

Play Episode Listen Later May 8, 2019 8:48


DISCLAIMER:Questo è un contenuto ironico, creato unicamente con lo scopo di ridere su alcuni luoghi comuni e stereotipi, un gioco, una presa in giro. Le battute e le gag spinte non sono una reale offesa alle donne e non vanno prese come tali. Chi racconta una barzelletta sui carabinieri, in realtà intende offendere tutta l'Arma? No. Similmente è per noi.Tuttavia, dato che in molti avete criticato questa cosa (nonostante si evinca in modo chiaro dal video) abbiamo reputato necessario specificarlo e scriverlo.Quale è il nostro pensiero:Ammettiamo che la Wicca secondo noi faccia schifo, le ragioni le trovate facendo un processo logico deduttivo guardando i video dedicati all'advaita, dove spieghiamo quali dovrebbero essere le caratteristiche che contraddistinguono un percorso spirituale sano da un percorso inutile. Ormai è una moda in una fase decadente (ha avuto anni migliori), la nuova "magia del terzo millennio" è diventata la legge di attrazione... quindi, le persone insoddisfatte che prima facevano i filtri e incantesimi, ora usano la legge di attrazione per sperare invano di ottenere quello che vogliono. Ciononostante in molti ci chiedete di prendere una posizione a riguardo e quindi eccovi accontentati con uno speciale Halloween, quale momento migliore di questo per parlarne? :D Nota 1: Questo video è riferito nello specifico a quella forma eclettica di "wicca fai da te", che non è riconosciuta da nessun gruppo "iniziatico" originale (anche se ci rifiutiamo di chiamare "iniziazione" certa robaccia). Non è che la wica "ufficiale" ci piaccia di più, ma il "fai da te" si appresta meglio alla satira per ovvie ragioni.Nota 2: Il fenomeno della stregoneria medievale è molto vasto, alcuni accademici l'hanno addirittura definito un "Dream Cult" (anche se a noi non piace molto come termine). Sebbene non ci sia una organizzazione vera e propria, e quindi un culto codificato ed universalmente accettato (testi sacri di riferimento, figure sacerdotali, ritualistica scritta, lavoro al servizio della comunità, influenze socio-politiche e accettazione dalla massa), è comunque possibile trovare delle linee comuni e dei temi ricorrenti che gli danno una sua organicità, come ad esempio il sabba, le offerte e la figura della Domina Nocturna. Tuttavia è bene precisare che la stregoneria stessa, seppur si basi su tecniche dell'estasi, non è sciamanesimo e non è diretto erede del paganesimo del passato, nonostante abbia chiaramente assorbito alcuni aspetti filosofici e ritualistici pagani come ad esempio elementi del culto di Ecate e Diana.Nota 3: In realtà Alex Sanders si fece chiamare "Re delle streghe", e c'è una disquisizione in merito al fatto che tale termine si riferito solo alla sua congrega o sia un termine più esteso. Tuttavia esiste una sub corrente wicca collegata alle fate (?) e quindi in diverse occasioni, durante le mie ricerche, mi è capitato di leggere il termine "Re delle fate" quando ci si riferiva a Sanders. Si tratterebbe quindi di un titolo coniato successivamente da pseudostreghe che chiamano se stesse "fate".Essendo questo un canale satirico, abbiamo reputato molto più divertente ai fini dell'intrattenimento porre l'accento su questo secondo titolo che sul primo... nonostante anche il primo sia molto arbitrario.

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PTV News 26.07.18 - Indagini in Grecia. Incendi dolosi

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Play Episode Listen Later Jul 26, 2018 5:23


ndagini in Grecia. Incendi dolosi.1. Le autorità greche hanno aperto un'indagine contro ignoti per accertare le cause degli incendi che stanno devastando il Paese. Quindici sono scoppiati contemporaneamente in tre zone diverse della periferia di Atene, ha detto ai giornalisti il portavoce del governo, Dimitris Tzanakopoulos. Si fa strada l'ipotesi che si tratti di incendi dolosi, cosi' il governo ha chiesto agli Stati Uniti l'invio di droni in Grecia per rilevare eventuali attivita' sospette. Un'ottantina finora le vittime accertate e quasi 200 i feriti, piu' di mille abitazioni e 300 veicoli distrutti o danneggiati dalle fiamme.Siria: Dopo la guerra continua il terrorismo2. Una serie di attentati tra i piu' sanguinosi di tutta la guerra ha colpito, mercoledi', la citta' di Suweida, nella Siria meridionale. Quasi 250 le vittime. Gli attacchi sono stati rivendicati dai tagliagole di Daesh, che contemporaneamente hanno lanciato un'offensiva contro la città, prontamente respinta dalle truppe siriane e dalle milizie locali. Gli Hezbollah libanesi puntano il dito contro gli Usa: gli autori dell'attacco, dicono, venivano dalla zona di al-Tanf, controllata dagli americani. Nel frattempo, stando a quanto riporta la Difesa russa, un'altra offensiva e' in corso di preparazione a Idlib, nel Nord del Paese, dove i guerriglieri filoturchi stanno concentrando uomini e mezzi in tre punti diversi della citta'. Il presidente turco, Recep Erdogan, fa sapere di voler discutere la situazione con il presidente russo, Vladimir Putin, a margine del vertice BRICS in Sudafrica.Trump accetta una tregua molto parziale con l'Europa3. Donald Trump e Jean-Claude Juncker hanno concordato, mercoledi', di mettere fine alla guerra commerciale tra gli Usa e l'Unione europea. Si parla di vittoria reciproca, ma l'Europa ha ben poco da festeggiare. L'obiettivo, da entrambe le parti, e' di arrivare a zero tariffe sui beni industriali, hanno detto in conferenza stampa. I dazi sulle automobili restano, ma sfuma la minaccia Usa di un loro aumento al 25%. Dazi a parte, l'Unione si e' impegnata ad aumentare gli acquisti di gas liquefatto americano e a costruire appositi terminali per la sua rigassificazione. Non solo l'importazione di gas crescera', ma anche quella di soia made in the Usa, debitamente innaffiata con il Roundup. Washington ha accettato di abolire, ma solo per la durata dei negoziati, le tariffe sull'alluminio e sull'acciaio europei. Poi, con una svolta di 180 gradi, Jean-Claude Juncker ha invitato gli Stati Uniti a intraprendere un'azione congiunta contro la politica commerciale sleale della Cina. Dove, appena una decina di giorni fa, discuteva di azioni congiunte contro il protezionismo degli Usa.Ma si arrabbia con la Cina4. Trump minaccia la Cina: "siamo stati gentili, adesso basta". A provocare la furia del presidente americano e' il progetto di Pechino di introdurre dazi ritorsivi sui prodotti agricoli statunitensi. Ma il tallone d'Achille di Washington e' un altro, scrive Business Insider, e sia la Cina sia la Russia lo hanno gia' scoperto. Ed e' proprio li' che potrebbero colpire con piu' forza. Stiamo parlando delle obbligazioni Usa, di cui Mosca ha gia' ridotto drasticamente gli acquisti, oltre a sbarazzarsi dei dollari per investire nell'oro. Un colpo del genere da parte della Cina e le conseguenze per l'economia americana saranno molto gravi, scrive il sito americano. In gennaio sono bastate le indiscrezioni a scatenare un rialzo dei tassi d'interesse. Pechino, per ora, tiene l'asso nella manica.Ex senatore russo arrestato in Italia. Ma non si sa se sarà estradato5. Arrestato in Italia l'ex senatore russo Dmitrij Krivitskij, ricercato in patria per corruzione: avrebbe ricevuto una tangente di 15 milioni di rubli nell'ambito di un caso che ha gia' visto condannati alla reclusione di funzionari e uomini d’affari russi. Ciononostante, nel processo per l'estradizione con inizio oggi a Venezia, i suoi difensori proveranno lo stesso a giocare la carta del "dissidente politico". "Nella qualità di membro del Parlamento, aveva espresso voto contrario alle operazioni militari in Ucraina", sostiene l'avvocato Mauro Anetrini. La scorsa primavera l'ex senatore aveva fatto domanda d'asilo in Francia.

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PTV News 26.07.18 - Indagini in Grecia. Incendi dolosi

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Play Episode Listen Later Jul 26, 2018 5:23


ndagini in Grecia. Incendi dolosi.1. Le autorità greche hanno aperto un'indagine contro ignoti per accertare le cause degli incendi che stanno devastando il Paese. Quindici sono scoppiati contemporaneamente in tre zone diverse della periferia di Atene, ha detto ai giornalisti il portavoce del governo, Dimitris Tzanakopoulos. Si fa strada l'ipotesi che si tratti di incendi dolosi, cosi' il governo ha chiesto agli Stati Uniti l'invio di droni in Grecia per rilevare eventuali attivita' sospette. Un'ottantina finora le vittime accertate e quasi 200 i feriti, piu' di mille abitazioni e 300 veicoli distrutti o danneggiati dalle fiamme.Siria: Dopo la guerra continua il terrorismo2. Una serie di attentati tra i piu' sanguinosi di tutta la guerra ha colpito, mercoledi', la citta' di Suweida, nella Siria meridionale. Quasi 250 le vittime. Gli attacchi sono stati rivendicati dai tagliagole di Daesh, che contemporaneamente hanno lanciato un'offensiva contro la città, prontamente respinta dalle truppe siriane e dalle milizie locali. Gli Hezbollah libanesi puntano il dito contro gli Usa: gli autori dell'attacco, dicono, venivano dalla zona di al-Tanf, controllata dagli americani. Nel frattempo, stando a quanto riporta la Difesa russa, un'altra offensiva e' in corso di preparazione a Idlib, nel Nord del Paese, dove i guerriglieri filoturchi stanno concentrando uomini e mezzi in tre punti diversi della citta'. Il presidente turco, Recep Erdogan, fa sapere di voler discutere la situazione con il presidente russo, Vladimir Putin, a margine del vertice BRICS in Sudafrica.Trump accetta una tregua molto parziale con l'Europa3. Donald Trump e Jean-Claude Juncker hanno concordato, mercoledi', di mettere fine alla guerra commerciale tra gli Usa e l'Unione europea. Si parla di vittoria reciproca, ma l'Europa ha ben poco da festeggiare. L'obiettivo, da entrambe le parti, e' di arrivare a zero tariffe sui beni industriali, hanno detto in conferenza stampa. I dazi sulle automobili restano, ma sfuma la minaccia Usa di un loro aumento al 25%. Dazi a parte, l'Unione si e' impegnata ad aumentare gli acquisti di gas liquefatto americano e a costruire appositi terminali per la sua rigassificazione. Non solo l'importazione di gas crescera', ma anche quella di soia made in the Usa, debitamente innaffiata con il Roundup. Washington ha accettato di abolire, ma solo per la durata dei negoziati, le tariffe sull'alluminio e sull'acciaio europei. Poi, con una svolta di 180 gradi, Jean-Claude Juncker ha invitato gli Stati Uniti a intraprendere un'azione congiunta contro la politica commerciale sleale della Cina. Dove, appena una decina di giorni fa, discuteva di azioni congiunte contro il protezionismo degli Usa.Ma si arrabbia con la Cina4. Trump minaccia la Cina: "siamo stati gentili, adesso basta". A provocare la furia del presidente americano e' il progetto di Pechino di introdurre dazi ritorsivi sui prodotti agricoli statunitensi. Ma il tallone d'Achille di Washington e' un altro, scrive Business Insider, e sia la Cina sia la Russia lo hanno gia' scoperto. Ed e' proprio li' che potrebbero colpire con piu' forza. Stiamo parlando delle obbligazioni Usa, di cui Mosca ha gia' ridotto drasticamente gli acquisti, oltre a sbarazzarsi dei dollari per investire nell'oro. Un colpo del genere da parte della Cina e le conseguenze per l'economia americana saranno molto gravi, scrive il sito americano. In gennaio sono bastate le indiscrezioni a scatenare un rialzo dei tassi d'interesse. Pechino, per ora, tiene l'asso nella manica.Ex senatore russo arrestato in Italia. Ma non si sa se sarà estradato5. Arrestato in Italia l'ex senatore russo Dmitrij Krivitskij, ricercato in patria per corruzione: avrebbe ricevuto una tangente di 15 milioni di rubli nell'ambito di un caso che ha gia' visto condannati alla reclusione di funzionari e uomini d’affari russi. Ciononostante, nel processo per l'estradizione con inizio oggi a Venezia, i suoi difensori proveranno lo stesso a giocare la carta del "dissidente politico". "Nella qualità di membro del Parlamento, aveva espresso voto contrario alle operazioni militari in Ucraina", sostiene l'avvocato Mauro Anetrini. La scorsa primavera l'ex senatore aveva fatto domanda d'asilo in Francia.

Podcast Italiano
Regalami un anello piuttosto che una sciarpa – Usi colloquiali (ma neanche troppo) #4

Podcast Italiano

Play Episode Listen Later Oct 31, 2017 8:51


https://podcastitaliano.com/wp-content/uploads/2017/10/regalami-un-anello-piuttosto-che-una-sciarpa.mp3 DOWNLOAD Ciao a tutti, mi chiamo Davide e questo è Podcast Italiano. In questo episodio voglio parlarvi di un particolare uso linguistico che sta prendendo piede (catching on) in italiano. Mi riferisco alla congiunzione "piuttosto che" (rather than) utilizzata in un modo particolare, nuovo, che vi spiegherò. Ma partiamo prima di tutto dalla parola "piuttosto" utilizzata  da sola, per ricordarvi come si usa. Dunque partiamo da alcuni esempi: - Ho letto il libro ma non è stato facile finirlo. Il linguaggio è piuttosto complicato. (=molto complicato) - Non ho voglia di andare in spiaggia, piuttosto faccio una passeggiata in centro. (piuttosto faccio= preferisco fare) Vediamo ora l'uso tradizionale di "piuttosto che". - Non mi piace molto la musica classica. Preferisco andare ad un concerto rock piuttosto che a uno di violino. - Mio figlio è proprio pigro, fa mille cose piuttosto che/di studiare. Questo è l'uso tradizionale. Piuttosto che è sinonimo di "invece che/di", "anziché". Scelgo A e non B. Scelgo A piuttosto che B/invece che B/anziché B. Ora vediamo come viene utilizzato sempre più spesso. - Gabriele ama molto la musica e ascolta un sacco di generi. Va a molti concerti di artisti rock, piuttosto che rap, piuttosto che di musica elettronica, piuttosto che pop. - Ci sono un sacco di belle città che potremmo visitare: Roma, piuttosto che Parigi, piuttosto che New York, piuttosto che Shanghai. Dunque "piuttosto che" in questo significa semplicemente "o", "oppure". Si dice che ha acquisito una funzione "disgiuntiva" ovvero la funzione di "o". Sono possibili tutte le opzioni: l’opzione A, l’opzione B, l’opzione C. L’uso più comune di “piuttosto che” utilizzato in questo modo “disgiuntivo” è quello di elencare diverse possibilità, quando nel linguaggio scritto useremmo semplicemente delle virgole. "Potremmo andare in pizzeria, al sushi, (o) al ristorante spagnolo" "Potremmo andare in pizzeria, piuttosto che al sushi, piuttosto che al ristorante spagnolo" La pizzeria, il sushi e il ristorante spagnolo sono tutte alternative possibili. Non sto esprimendo una preferenza per la pizzeria o per il sushi, sto elencando le possibilità. A o B o C. Solitamente il contesto e l'intonazione aiutano a capire il significato di “piuttosto che”, quale “piuttosto che” stiamo utilizzando. Facciamo degli esempi. "Amo la natura: nei weekend vado sempre al mare piuttosto che in montagna". Sia mare che montagna sono "natura", ovviamente in questo caso “piuttosto che” significa "O al mare O in montagna", non "vado sempre al mare e non vado mai in montagna". “Mi piace molto uscire la sera e andare al cinema piuttosto che andare in discoteca.” Anche qua si tratta due alternative possibili, non stiamo escludendo la discoteca a favore del cinema. Dunque anche qui si tratta di questo nuovo utilizzo di “piuttosto che”. “Andiamo in Spagna quest’estate piuttosto che in Francia. Siamo già stati in Francia molte volte” In questo caso il significato è “Andiamo in Spagna INVECE di andare in Francia”. Dunque questo è l’uso classico, tradizionale, e anche corretto (secondo i dizionari e l’accademia della Crusca) di questa congiunzione. Ciononostante in alcuni casi possono sorgere delle ambiguità. Pensiamo a una frase di questo tipo: "Per il mio compleanno potresti regalarmi un anello, piuttosto che una sciarpa". Cosa devo fare? Regalare un anello E NON regalare una sciarpa oppure posso scegliere, tra l'anello e la sciarpa? Quindi va bene sia l’anello che la sciarpa? O uno o l’altro? Che cosa mi viene chiesto in questo caso? La frase è un po’ ambigua. È proprio per questa ambiguità che a molti "puristi" della lingua italiana (tra cui la famosa "Accademia della Crusca") questo utilizzo non piace per niente. Se “piuttosto che” può significare sia "invece di" sia "oppure" alcune frasi possono essere ambigue, non del tutto chiare.

Business Immobiliare
La stretta della Bce su Npl un' opportunità per il saldo e stralcio

Business Immobiliare

Play Episode Listen Later Oct 6, 2017 11:48


La stretta paventata dalla Bce su Npl rischia di compromettere la labile ripresa in atto. Ciononostante incentiva la potenzialità di poter effettuare ottimi affari attraverso la tecnica del saldo a stralcio.Per contatti: http://podcastimmobiliare.itPer ricevere maggiori contenuti iscriviti al nostro canale telegram http://t.me/podcastimmobiliare

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La stretta della Bce su Npl un' opportunità per il saldo e stralcio

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Play Episode Listen Later Oct 6, 2017 11:48


La stretta paventata dalla Bce su Npl rischia di compromettere la labile ripresa in atto. Ciononostante incentiva la potenzialità di poter effettuare ottimi affari attraverso la tecnica del saldo a stralcio.Per contatti: http://podcastimmobiliare.itPer ricevere maggiori contenuti iscriviti al nostro canale telegram http://t.me/podcastimmobiliare

Passione Anime Manga
Ep08 - Nonostante il tempo passi

Passione Anime Manga

Play Episode Listen Later Jul 25, 2015


Forse qualcuno se ne sarà anche dimenticato, ma il podcast di Passione Anime Manga continua ad uscire. Si… nonostante siano passati tipo sei mesi dal precedente episodio.Facile da parte nostra campare per aria scuse poco attendibili, tipo essersi trasferiti in un'altra città senza avere la connessione ad internet. Ciononostante eccoci di nuovo a mettere in fila anime passati e futuri per un'ora e mezza scarsa.Per il prossimo episodio? Beh… questo non ve lo sappiamo dire, ma intanto seguiteci che magari salta fuori all'improvviso.Gli Ascoltatori ci scrivono e noi tentiamo di rispondergliAbbiamo Visto (in ordine sparso)Shigatsu wa Kimi no Uso (Akindo)I Can't Understand What My Husband Is Saying (Tusk-Force)Tamako Love Story (Baka-SubsBerserk L'epoca d'oro (Yamato Video)Sora no Method (Tomodchi No Crew)Inou Battle wa Nichijou-kei no Naka de (Akuma-Subs)Shirobako (Yamato Animation)The Rolling Girls (VVVVid)Tsukimonogatari: Yotsugi Doll (Akuma-Subs)Akame Ga Kill! (Akuma-Subs)Amagi Brilliant Park (Aozero)Shirogane no Ishi: Argevollen (SubZero)Hitsugi no Chaika: Avenging Battle (Unlimited Fantasy Works)Sword Art Online 2 (Fate-Subs)Selector Spread Wixoss (Red Nives)Absolute Duo (Crunchyroll)Aldnoah.Zero 2 (Akuma-Subs)Ansatsu Kyoushitsu (Tomodchi No Crew)Cross Ange: Tenshi to Ryuu no Rondo (Night Tales)Log Horizon 2 (Akuma-Subs)Psycho-Pass 2 (VVVVid)Yoru no Yatterman (Akuma-Subs)Death Parade (VVVVid)Maria the Virgin Witch (VVVVid)Cosa stiamo vedendo I Can't Understand What My Husband Is Saying 2Disappearance of Nagato Yuki-chanHeroic Legend of ArslanGhost in the Shell Arise: Alternative ArchitectureHibike! EuphoniumHokago no PleiadesNisekoi 2Shokugeki no SomaVampire HolmesFate/Stay Night: Unlimited Blade WorksGunslinger StratosKekkai SensenOwari no SeraphDigimon Adventure triGintamaSaint Seiya: Soul of Gold?Yamada-kun to 7-nin no MajoAbbonati direttamente da iTunesLink Diretto all'MP3La nostra pagina di FacebookI nostri accunt Twitter @DjPralla  @PsykoTiaScrivici passioneanimemanga@gmail.com

Memos
Principi fondamentali, articolo 7. Conversazioni sulla Costituzione. Con Marilisa D'Amico.

Memos

Play Episode Listen Later Mar 23, 2015 27:11


Sesta puntata di “Principi fondamentali”, l'appuntamento settimanale di Memos con la Costituzione. Ogni lunedì Memos racconta uno dei primi dodici articoli della nostra Carta fondamentale. Tema di oggi, l'articolo 7: i rapporti tra lo Stato italiano e la Chiesa cattolica. Ospite: Marilisa D'Amico, costituzionalista all'Università degli Studi di Milano. Vi segnalo due titoli di D'Amico, attinenti al tema di oggi: “Laicità per tutti”, con A. Puccio, Franco Angeli, 2009; “La laicità è donna”, L'Asino d'Oro Edizioni, 2013. L'articolo 7 ha avuto un'origine molto controversa, inizialmente con una forte spaccatura nell'Assemblea Costituente tra i democristiani, da un lato, e il fronte dell'opposizione di socialisti, comunisti e azionisti, dall'altro. Oggetto dello scontro: l'introduzione nella Costituzione repubblicana di quei Patti Lateranensi firmati da Mussolini e dal cardinale Gasparri. Uno scontro ricucito in seguito dalla “svolta” di Togliatti che - con il sì del Pci al testo diventato poi quello definitivo – permise all'articolo 7 di essere approvato con una larghissima maggioranza (350 contro 149). In quell'articolo non c'è alcun riferimento esplicito al principio di laicità, come invece lo si può ritrovare nella costituzione francese. Ciononostante, secondo Marilisa D'Amico è possibile ricostruire le tracce indirette di quel principio di laicità: sia attraverso la lettura congiunta di altri articoli della Carta sia attraverso alcune sentenze della Consulta.

Memos
Principi fondamentali, articolo 7. Conversazioni sulla Costituzione. Con Marilisa D'Amico.

Memos

Play Episode Listen Later Mar 22, 2015 27:12


Sesta puntata di “Principi fondamentali”, l'appuntamento settimanale di Memos con la Costituzione. Ogni lunedì Memos racconta uno dei primi dodici articoli della nostra Carta fondamentale. Tema di oggi, l'articolo 7: i rapporti tra lo Stato italiano e la Chiesa cattolica. Ospite: Marilisa D'Amico, costituzionalista all'Università degli Studi di Milano. Vi segnalo due titoli di D'Amico, attinenti al tema di oggi: “Laicità per tutti”, con A. Puccio, Franco Angeli, 2009; “La laicità è donna”, L’Asino d’Oro Edizioni, 2013. L'articolo 7 ha avuto un'origine molto controversa, inizialmente con una forte spaccatura nell'Assemblea Costituente tra i democristiani, da un lato, e il fronte dell'opposizione di socialisti, comunisti e azionisti, dall'altro. Oggetto dello scontro: l'introduzione nella Costituzione repubblicana di quei Patti Lateranensi firmati da Mussolini e dal cardinale Gasparri. Uno scontro ricucito in seguito dalla “svolta” di Togliatti che - con il sì del Pci al testo diventato poi quello definitivo – permise all'articolo 7 di essere approvato con una larghissima maggioranza (350 contro 149). In quell'articolo non c'è alcun riferimento esplicito al principio di laicità, come invece lo si può ritrovare nella costituzione francese. Ciononostante, secondo Marilisa D'Amico è possibile ricostruire le tracce indirette di quel principio di laicità: sia attraverso la lettura congiunta di altri articoli della Carta sia attraverso alcune sentenze della Consulta.

Memos
Principi fondamentali, articolo 7. Conversazioni sulla Costituzione. Con Marilisa D'Amico.

Memos

Play Episode Listen Later Mar 22, 2015 27:12


Sesta puntata di “Principi fondamentali”, l'appuntamento settimanale di Memos con la Costituzione. Ogni lunedì Memos racconta uno dei primi dodici articoli della nostra Carta fondamentale. Tema di oggi, l'articolo 7: i rapporti tra lo Stato italiano e la Chiesa cattolica. Ospite: Marilisa D'Amico, costituzionalista all'Università degli Studi di Milano. Vi segnalo due titoli di D'Amico, attinenti al tema di oggi: “Laicità per tutti”, con A. Puccio, Franco Angeli, 2009; “La laicità è donna”, L’Asino d’Oro Edizioni, 2013. L'articolo 7 ha avuto un'origine molto controversa, inizialmente con una forte spaccatura nell'Assemblea Costituente tra i democristiani, da un lato, e il fronte dell'opposizione di socialisti, comunisti e azionisti, dall'altro. Oggetto dello scontro: l'introduzione nella Costituzione repubblicana di quei Patti Lateranensi firmati da Mussolini e dal cardinale Gasparri. Uno scontro ricucito in seguito dalla “svolta” di Togliatti che - con il sì del Pci al testo diventato poi quello definitivo – permise all'articolo 7 di essere approvato con una larghissima maggioranza (350 contro 149). In quell'articolo non c'è alcun riferimento esplicito al principio di laicità, come invece lo si può ritrovare nella costituzione francese. Ciononostante, secondo Marilisa D'Amico è possibile ricostruire le tracce indirette di quel principio di laicità: sia attraverso la lettura congiunta di altri articoli della Carta sia attraverso alcune sentenze della Consulta.