Third-level administrative divisions of the Italian Republic
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Due nuove telecamere di videosorveglianza sono state installate in punti strategici lungo il corso del fiume Brenta, L'intervento, annunciato da Etra che ha realizzato l'operazione, rientra nelle azioni pilota del progetto europeo Interreg Italia-Croazia "Wastereduce". Il progetto portato avanti in collaborazione con i Comuni rivieraschi, vede la multiutility in prima linea nella ricerca di soluzioni innovative per la riduzione dell'impatto ambientale dei rifiuti nelle aree naturali.
Dios es El-que-viene. No solo en la Navidad, ya tan próxima, sino en cada Eucaristía. Podemos comparar el Nacimiento de Jesús con la Consagración eucarística, donde comienza a ser visible, aunque ocultando su Humanidad. El pesebre de Belén, donde se deja al Niño, con el Sagrario. Y la Comunión con el “comérselo a besos” que las madres intentan con sus recién nacidos.
Luigi Ferrando, Gabriele Pino"Cibaria"Curiosità, stranezze, riti intorno al ciboSlow Food Editorewww.slowfoodeditore.itUn viaggio per immagini e parole tra i cibi del mondo che vi lascerà affascinati e stupiti. 40 storie raccontate con uno stile molto personale da Luigi Ferrando e illustrate in modo splendido da Gabriele Pino vi guideranno nei luoghi - a volte lontani, a volte no - dove si producono o raccolgono alimenti incredibili. Alcuni di questi cibi sono buoni, altri repellenti. Alcuni scompariranno, altri finiranno presto sulle nostre tavole. Alcuni li avrete magari già assaggiati, altri li sentirete nominare per la prima volta. Si va dal fugu giapponese al rito del coprirsi il capo per mangiare gli uccellini ortolani; dal miele con proprietà psicotrope del Nepal all'Akutak dell'Alaska a base di balena, caribou, mirtilli e foglie; dal dolce Karidaki glyko a Cipro ai pregiati nidi di salangana della Thailnadia.40 racconti evocativi e coinvolgenti, che si intrecciano con le immagini e fanno sognare esotismi lontanissimi o incredibilmente vicini. Luigi Ferrando.Nato a Torino nel 1973, architetto, raccoglitore di mirabilia et memorabilia, collezionista di cose inutili, curioso matricolato, lettore di elenchi e di vecchi libri. Cuoco all'occorrenza.Gabriele PinoVive in campagna e lavora come illustratore e comunicatore visivo: collabora con case editrici, giornali e aziende, con la tv e il teatro. Realizza laboratori di disegno nelle scuole, in associazioni e durante festival di illustrazione e non solo. È docente di disegno allo Ied di Torino e collabora con il Centro Educativo Filò. Viaggia nella provincia italiana e nel mondo, principalmente nelle zone rurali, alla ricerca delle creature fantastiche della tradizione orale che raccoglie nel suo progetto “Il Bestiario d'Italia”. Realizza anche opere e piccoli bestiari per Enti, Associazioni e Comuni che si occupano di tutela e lettura del territorio.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Quando parli italiano, conoscere le espressioni giuste per ogni situazione è fondamentale quanto sapere la grammatica. Questo articolo ti mostra più di 70 frasi essenziali che gli italiani usano ogni giorno nelle conversazioni normali. Imparerai le espressioni pratiche per salutare, ringraziare, scusarti, chiedere aiuto e molto altro. 50+ Frasi Comuni da Usare in Conversazione in Italia Fase 1: Iniziare una Conversazione L'Importanza delle Domande Aperte Per iniziare bene una conversazione, devi usare domande aperte. Cosa significa? Sono domande che invitano l'altra persona a parlare e a raccontare qualcosa, non solo a dire "sì" o "no". Domande da evitare (sono troppo chiuse): 1. "Tutto bene?" 2. "Va tutto ok?" 3. "Sta bene?" (formale con Lei) Queste domande portano solo a risposte brevi come "sì" o "no", e poi la conversazione si blocca. Domande migliori (aprono la conversazione): 4. "Che mi racconti?" 5. "Come procede?" 6. "Come sta?" (formale) Con queste domande, l'altra persona deve raccontare qualcosa e parlare di più. Se vuoi davvero invitare qualcuno a parlare, usa queste espressioni molto utili: 7. "Che c'è di nuovo?" / 8. "Novità?" Queste sono perfette perché dicono "Raccontami tutto quello che è successo!" Fase 2: Rispondere Quando Ti Chiedono Come Stai Quando qualcuno ti chiede "Come stai?", devi scegliere la risposta giusta per la situazione. Risposte Positive 9. "Bene, grazie!" 10. "Tutto bene!" 11. "Benissimo!" 12. "Sto bene, e tu?" 13. "Alla grande!" (registro informale, significa "molto bene") Usa queste espressioni quando stai bene e vuoi comunicarlo. Risposte Neutre o Moderatamente Negative Attenzione: nei libri di italiano trovi sempre "così così", ma gli italiani quasi mai lo usano davvero! Ecco cosa dicono invece: 14. "Non troppo male" (vuol dire "non sto benissimo, ma va bene così") 15. "Boh, non benissimo" ("boh" mostra che non sei sicuro) 16. "Mah..." (dici solo questo con faccia perplessa – dice tutto senza parole!) 17. "Potrebbe andare meglio" (modo gentile per dire "non sto benissimo") 18. "Non è il massimo" (significa che le cose non vanno molto bene) 19. "Non è un disastro, ma potrebbe andare meglio" (versione più completa e onesta) Fase 3: Ringraziare Dire grazie è molto importante in italiano. Puoi usare espressioni diverse a seconda della situazione e di quanto formale vuoi essere. Espressioni di Ringraziamento 20. "Grazie!" (la forma base, sempre corretta) 21. "Grazie mille!" 22. "Grazie tante!" 23. "Ti ringrazio" / "La ringrazio" (più sincero e personale) 24. "Sei troppo gentile!" / "È troppo gentile!" (quando qualcuno è molto gentile con te) 25. "Non dovevi!" (quando ricevi un regalo inaspettato) Fase 4: Rispondere a "Grazie" In italiano, quando qualcuno ti dice "grazie", devi sempre rispondere! Non puoi restare in silenzio, altrimenti sembra scortese. Risposte Appropriate ai Ringraziamenti 26. "Prego!" (la più usata in tutta Italia) 27. "Di niente!" 28. "Figurati!" (informale) 29. "Si figuri!" (formale) 30. "Il piacere è tutto mio" (molto educato ed elegante) 31. "Non c'è problema!" / "Tranquillo!" (molto casual) Fase 5: Scusarsi e Rispondere alle Scuse Tutti dobbiamo chiedere scusa qualche volta – quando arriviamo in ritardo, facciamo un errore o creiamo un problema. Ecco come farlo: Formulare le Scuse 32. "Scusa!" / "Scusi!" (formale) 33. "Mi dispiace tanto!" 34. "Scusami per il ritardo" / "Mi scusi per il ritardo" (formale) 35. "Chiedo scusa" (più formale) 36. "Perdonami!" / "Mi perdoni!" (formale) Quando qualcuno si scusa con te, devi rispondere anche qui! Accettare le Scuse 37. "Non ti preoccupare!" / "Non si preoccupi!" (formale) 38. "Non fa niente!" / "Figurati!" 39. "Nessun problema!" Fase 6: Chiedere Aiuto o Informazioni Quando hai bisogno di aiuto, è meglio usare il condizionale ("potresti", "potrebbe") per essere più educato. Rende la richiesta meno diretta. Formulare Richieste di Aiuto 40. "Potresti indicarmi la strada per...?" 41. "Potrebbe indicarmi la strada per...?" (formale) 42. "Potresti darmi una mano?" (informale) 43. "Potrebbe darmi una mano?" (formale) 44. "Potresti/Potrebbe aiutarmi, per favore?" Nota importante: "Darmi una mano" è un'espressione che significa semplicemente "aiutarmi". Gli italiani la usano moltissimo! Fase 7: Rispondere a una Richiesta di Aiuto Quando qualcuno ti chiede aiuto, le tue risposte dipendono da una cosa semplice: puoi aiutarlo oppure no? Se Puoi Aiutare 45. "Sì, certo!" 46. "Volentieri!" 47. "Con piacere!" Se Non Puoi Aiutare (o Non Sei Sicuro) 48. "Mi dispiace, non posso aiutarti/aiutarla" 49. "Non ne sono sicuro/a" / "Non ne ho idea" / "Boh!" (molto informale) Fase 8: Offrire Qualcosa e Rispondere a un'Offerta Gli italiani amano offrire caffè, cibo e aiuto! Devi sapere come offrire qualcosa, e anche come accettare o rifiutare in modo educato. Formulare un'Offerta 50. "Ti va un caffè?" / "Le va un caffè?" (formale) 51. "Posso offrirti qualcosa?" / "Posso offrirLe qualcosa?" (formale) 52. "Vuoi/Vuole bere qualcosa?" 53. "Accomodati!" / "Si accomodi!" (per invitare qualcuno a sedersi - formale) Accettare un'Offerta 54. "Sì, grazie!" / "Volentieri!" 55. "Molto gentile, grazie!" 56. "Non mi dispiacerebbe!" (significa "sì, mi piacerebbe") 57. "Perché no?" (modo informale per dire "sì") Rifiutare in Modo Educato 58. "No, grazie, sei/è troppo gentile!" 59. "Grazie mille, ma ho già mangiato/bevuto" 60. "Magari un'altra volta, grazie!" Fase 9: Esprimere Accordo Quando qualcuno dice qualcosa e tu pensi "Esatto! Hai ragione!", come lo dici in italiano? Espressioni di Accordo 61. "Assolutamente!" 62. "Esattamente!" 63. "Verissimo!" 64. "Sono completamente d'accordo (con te/lei)" 65. "Chiaro!" / "Lo ammetto!" (utilizzato particolarmente dai giovani) Curiosità: "Lo ammetto" letteralmente significa "riconoscere qualcosa", ma i giovani lo usano così: "Quel film è bellissimo!" – "Eh sì, lo ammetto!" Come modo per dire "sono d'accordo". Fase 10: Esprimere Disaccordo E se invece NON sei d'accordo? Devi fare attenzione a quanto vuoi essere diretto, in base alla situazione. Formulare il Disaccordo 66. "Non sono d'accordo (con te/Lei)" 67. "Non è il mio modo di vedere le cose" (educato e diplomatico) 68. "Ma stai scherzando?" / "Ma sei pazzo/a?" (attenzione! Molto informale, usa solo con amici stretti!) Fase 11: Esprimere Opinioni in Modo Neutro e Interrompere Educatamente A volte non vuoi essere troppo diretto, oppure devi cambiare argomento senza sembrare scortese. Ecco come fare: Esprimere Incertezza 69. "Forse..." / "Può darsi..." 70. "Dipende..." (molto usato!) 71. "Non saprei..." 72. "Mah, non sono convinto/a" (quando hai dubbi) Interrompere o Cambiare Argomento 73. "Scusa se ti interrompo, ma..." / "Mi scusi se La interrompo, ma..." (formale) 74. "Posso dire una cosa?" 75. "A proposito..." (per cambiare argomento in modo naturale) 76. "Comunque..." (anche questo per cambiare argomento) Nota utile: Gli italiani usano "comunque" e "a proposito" tantissimo! Sono come ponti che ti permettono di passare da un argomento all'altro senza problemi. Fase 12: Concludere e Salutare La conversazione è stata piacevole, ma ora devi andare. Come concludi in modo naturale? Segnalare che Vuoi Concludere 77. "È stato un piacere vederti/vederla" 78. "Beh, credo che sia meglio andare, ho molte cose da fare" Saluti Finali 79. "Ciao!" (informale) 80. "Arrivederci!" / "ArrivederLa!" (formale) 81. "Buona giornata!" 82. "A presto!" (ci vediamo tra giorni o settimane) 83. "A dopo!" / "A più tardi!" (ci vediamo oggi) 84. "Alla prossima!" 85. "Abbi/Abbia cura di te/sé" (molto carino) 86. "Salutami la tua famiglia!" Curiosità interessante: Gli italiani, anche se amano la loro lingua, usano spesso parole inglesi nei saluti! Sentirai molto spesso: 87. "Bye!" / 88. "Bye bye!" Quindi puoi usarlo anche tu senza problemi. Approfondimento: Elementi per una Conversazione Autentica Parlare del Tempo: L'Argomento Preferito degli Italiani Gli italiani adorano parlare del tempo! Ogni conversazione, prima o poi, arriva a questo argomento. È un modo facile per iniziare o continuare una chiacchierata: "Che brutto tempo con questa pioggia, che depressione!" "E da te che tempo fa?" "C'è il sole almeno?" "Qui piove da tre giorni..." Parlare del tempo è considerato un argomento sicuro quando non conosci bene la persona con cui parli. È perfetto per iniziare una conversazione! I Riempitivi: Come Rendere il Tuo Italiano Più Naturale I riempitivi sono piccole parole che gli italiani usano mentre parlano. Non hanno un significato preciso, ma rendono la conversazione più naturale e fluida. Ecco i più comuni: RiempitivoFunzione Comunicativa"Allora..."Iniziare un enunciato o prendere tempo per formulare il pensiero"Dunque..."Funzione analoga a "allora", con registro leggermente più formale"Insomma..."Riassumere o esprimere difficoltà nell'articolazione del pensiero"Cioè..."Riformulare o fornire chiarimenti aggiuntivi"Praticamente..."Semplificare una spiegazione complessa"Tipo..."Introdurre esempi (registro informale giovanile) Esempio di utilizzo integrato: "Allora, praticamente dovrei andare al supermercato, cioè, devo comprare un po' di cose, tipo latte, pane, insomma, le cose base!" Vedi? Suona immediatamente più italiano! Non usarne troppi, ma qualcuno qua e là ti farà sembrare più naturale.
La tensione politica attorno alla fusione tra Ava e Soraris esplosa nelle ultime settimane, potrebbe essere ad una svolta. Da un lato il Consiglio di Bacino Rifiuti, che rivendica la necessità di un gestore unico forte e pienamente pubblico; dall'altro i Comuni di Schio e Torrebelvicino, che hanno contestato l'operazione fino a ipotizzare il recesso da Ava. Nel mezzo, le minoranze scledensi, che rivendicano di aver costretto l'amministrazione ad un brusco cambio di rotta.
Quante volte etichettiamo i nostri figli in base ai voti o alle performance scolastiche, dimenticando che l'intelligenza può avere forme molto diverse? A Obiettivo Salute Risveglio ne parliamo con il prof. Alberto Pellai, medico e psicoterapeuta dell'età evolutiva. Partendo dal modello delle intelligenze multiple di Howard Gardner, scopriamo come riconoscere e valorizzare i talenti dei nostri figli, al di là degli stereotipi e delle aspettative. Un invito a guardare i bambini con occhi nuovi, soprattutto in questo periodo dell'anno.
¿Qué es la Eucaristía? ¿Qué es la transbustanciación? ¿Qué requisitos y de qué modo tenemos que recibir la Sagrada Comunión?El P. Javier Olivera Ravasi, en una producción con EWTN, analiza estos temas en este vídeoPara ayudas a QNTLC: https://fundacionsanelias.org/
Nei giorni scorsi il centro di Schio è stato teatro di un'intensa operazione di controllo straordinario condotta dai Carabinieri della Compagnia locale, impegnati in un servizio mirato a prevenire e reprimere varie forme di illegalità.
Nelle ultime settimana l'attualità ci ha offerto due spunti legati alla nostra società che commentiamo, con un' esperta, nella puntata odierna. Partiamo dalla Svizzera dove una persona su sei ha dichiarato di aver vissuto una situazione di discriminazione razziale nel corso degli ultimi cinque anni. Lo scorso 5 dicembre, il Consiglio federale ha così adottato la prima strategia nazionale contro il razzismo e l'antisemitismo, in risposta alla mozione della Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale denominata «Per una strategia e un piano d'azione contro il razzismo e l'antisemitismo». La notizia di questa nuova strategia si aggancia allo studio dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), pubblicato il 2 dicembre scorso, in cui si dice che la popolazione straniera in Svizzera è molto ben integrata. Più che in altri Paesi, le persone immigrate in Svizzera hanno un buon livello di formazione, un tasso di occupazione molto alto e s'impegnano in modo attivo per imparare una lingua nazionale. Lo studio rileva quale potenziale non interamente sfruttato l'integrazione professionale delle donne, soprattutto se entrate nel quadro del ricongiungimento familiare. L'integrazione nel mercato del lavoro svizzero funziona molto bene. Il tasso di occupazione della popolazione immigrata è pari al 77 per cento e figura tra i più elevati nei Paesi dell'OCSE. Quasi la metà di queste persone esercita delle professioni altamente qualificate e anche questa cifra è più elevata rispetto ad altri Paesi. La conoscenza della lingua locale è uno dei fattori determinanti per una buona integrazione. Dallo studio emerge che la popolazione immigrata in Svizzera è molto ben posizionata sotto questo profilo. Dopo cinque anni, circa la metà delle persone che inizialmente avevano una mera conoscenza di base di una lingua nazionale ha raggiunto un livello avanzato; anche qui, la Svizzera si situa un po' al di sopra della media dell'UE. Ritornando alla prima strategia nazionale contro il razzismo e l'antisemitismo, con questo progetto il Consiglio federale ha voluto lanciare un segnale forte a favore della tutela dei diritti fondamentali e umani in Svizzera. Lo scopo perseguito è migliorare la rilevazione dei casi di razzismo e antisemitismo, proteggere le persone colpite, rafforzare la prevenzione del razzismo a livello istituzionale e promuovere al contempo l'impegno sociale. La strategia definisce un quadro d'intervento comune per la Confederazione, i Cantoni, le Città e i Comuni e rafforza il dialogo con la società civile. Il razzismo e l'antisemitismo sono una realtà sociale in Svizzera.undefinedSecondo i dati dell'Ufficio federale di statistica, nel 2024 il 17 per cento della popolazione residente ha dichiarato di aver subito discriminazioni razziali negli ultimi cinque anni. Questo dato corrisponde a quasi una persona su sei, ovvero circa 1,2 milioni di persone di età compresa tra i 15 e gli 88 anni. Le vittime sono discriminate, in particolare, a causa della loro origine o nazionalità effettive o presunte, del colore della pelle o dell'appartenenza religiosa. Le conseguenze sono spesso gravi – minori opportunità sul mercato del lavoro e degli alloggi, svantaggi economici e sanitari ed emarginazione sociale – con ripercussioni sull'intera società. Ma cosa definisce, in concreto, questa strategia che si articola in quattro ambiti d'azione e quali a risultati si prefigge di arrivare? Quali sono i suoi obiettivi? Dalla teoria alla pratica, cosa occorre fare, come, perché, quando e in quali ambiti? Rispetto agli altri Paesi, la Svizzera nella lotta contro il razzismo e l'antisemitismo come è messa? Ne parliamo oggi.undefinedÈ ospite Michela Trisconi, delegata cantonale all'integrazione degli stranieri presso il Servizio per l'integrazione degli stranieri (SIS) che fa capo alla Segreteria generale del Dipartimento delle istituzioni
Inaugurato a Bassano del Grappa l'Emporio Solidale Ulivo, che avrà un bacino di utenza di oltre 100mila persone. Uno spazio acquisti dedicato a persone e famiglie in difficoltà, nato grazie alla collaborazione tra istituzioni, fondazioni, associazioni e aziende.
Sono sempre di più i comuni in Germania a dichiarare deficit, anche pesanti, nelle loro casse. Secondo uno studio recente, la somma del passivo delle casse comunali in tutto il Paese si aggira sui 25 miliardi di euro. Le cause vanno dalla crisi industriale, all'emergenza rifugiati, all'aumento dei costi per il personale. Giulio Galoppo riassume i numeri del fenomeno, mentre con il giornalista Seidel e i consiglieri comunali De Bellis e Tranchina parliamo di responsabilità e possibili soluzioni. Avete domande o suggerimenti? Volete ascoltare un podcast su un tema particolare? Scriveteci a cosmoitaliano@wdr.de Seguiteci anche su Facebook: Cosmo italiano E qui trovate tutti i nostri temi: https://www1.wdr.de/radio/cosmo/sprachen/italiano/index.html Von Cristina Giordano.
Piccata la reazione del sindaco Boscoscuro al ricorso al Tar del Veneto presentato dalla società pubblica di gestione dei rifiuti urbani dopo la mancata approvazione dei patti parasociali di Viambiente, la nuova società che sta nascendo dalla fusione di Ava con Soraris, sulla quale avevano votato contro solo i Comuni soci di Schio e Torrebelvicino.
Esta semana es la semana de la música. Tenemos canciones nuevas para el Refugio, ¡Canciones originales! ¡Y hemos traído al compositor! Así que, en honor a su maravilloso trabajo, hemos enfocado todo el episodio hacía cositas musicales. Además, los juegos de los que hablamos en el GG de juegos de música son aprobados por el sello de calidad de Adrià, hablamos de mierdas extrañas por aquí (inserte gif de hombre fumando un puro). Si, así es. Vuelve la GG, la GG ha vuelto.
Volano le carte bollate fra Ava e i due Comuni che hanno deliberato contro la fusione con Soraris della società in house per la gestione dei rifiuti. Nel mirino del ricorso al Tribunale Amministrativo c'è la decisione di non sottoscrivere i patti parasociali con gli altri Comuni per governare assieme la società, cosa che estrometterebbe da gennaio i due comuni dall'affidamento diretto ad Ava della raccolta e trattamento.
«Sono fiero dello sviluppo della città, ma certe notizie mi fanno arrabbiare» — (integrale su cdtlink.ch/ex-sindaco con tanto di videointervista) — L'ex sindaco di Locarno, Alain Scherrer, a tutto campo dopo un periodo di silenzio «per avere il giusto distacco»: dalle aggregazioni al Film Festival che chiede di cambiare le date, al ricorso sui concerti estivi — «Seguo la politica e preferisco farlo con un certo distacco, perché voglio rispettare le scelte della compagine che ha preso posto a Palazzo Marcacci». «Sì, ora accetto con grande piacere il vostro invito, prima mi pareva prematuro». Alain Scherrer è in formissima e ha scelto Palazzo Marcacci come luogo simbolo per ambientare un'intervista a tutto campo da rilasciare in esclusiva al Corriere del Ticino. «Sono stati gentili, abbiamo la possibilità di starcene nientemeno che nella sala del Municipio, dove ho lasciato un pezzo del mio cuore», afferma carico d'entusiasmo con il suo immancabile sorriso, salutando la ragazza allo sportello della cancelleria. «Credo sia passato il tempo necessario per poter rispondere alle vostre domande senza voler apparire invadente», aggiunge mentre sale le scale a passo spedito verso la stanza dove per lungo tempo ha retto il timone della Città di Locarno. Una volta entrato, si guarda in giro e indica con emozione il suo posto, «a capotavola». Sono passati quasi due anni dalle elezioni comunali del 14 aprile 2024, dalle quali è scaturita la nuova composizione dell'Esecutivo, rinnovato per quattro settimi. Il nostro interlocutore, all'epoca, aveva annunciato con largo anticipo di non volersi ricandidare.«Il nuovo Municipio? Mi piace questa squadra. Conosco molti di loro: chi ha già vissuto questa casa e chi ora vi entra con entusiasmo. Hanno visione, competenza, e soprattutto il mio successore ha un vero senso dello Stato, orientamento strategico, conoscenza profonda delle tematiche e il suo saper fare è lucido e concreto. Li vedo lavorare con serietà, e ho fiducia. È un sentimento raro, e me lo tengo stretto». Il neo sessantenne («Ma non mi sento vecchio, eh? Facciamo solo... meno giovane di prima, dai») riavvolge il nastro del tempo: «Ho cominciato a fare il sindaco proprio il giorno del mio cinquantesimo compleanno. Nove anni intensi. E se ci mettiamo anche i tempi in Municipio, sono quasi vent'anni. Vent'anni passati dentro queste stanze: riunioni interminabili, notti di scelte pesanti, migliaia di pomeriggi spesi per la Città. E, credetemi, ogni ora è stata viva».Si apre, tuttavia, una nuova fase. Più «distaccata», se si può definire così: «Sto molto bene, ho tempo per me e per la famiglia. Quando sei immerso in un ruolo istituzionale così in vista, non ti rendi conto di quanto sia totalizzante. Solo quando ti fermi capisci quanto correvi. Sono orgoglioso della mia Città. Leggo i giornali, mi rallegro quando trovo belle notizie e m'arrabbio per quelle negative, che però adesso vivo in modo differente. Oggi le decisioni sono in mano alla nuova compagine e il mio auspicio è che le sue scelte siano sempre guidate dal bene per la popolazione e non da speculazioni elettorali», esclama, citando i progetti principali che contribuiranno al rilancio di Locarno, come la riqualifica di piazza Grande e Largo Zorzi, il centro congressuale, la Rotonda, il Castello e il Museo di storia naturale. «Mi rendo conto che abbiamo avviato tanti progetti, forse troppi pensando alla forza finanziaria della Città e ciò non rende facile il lavoro a chi siede oggi nell'Esecutivo».E, a proposito di «arrabbiature», sul tavolo di Bellinzona era stata consegnata, ancora nella precedente legislatura, l'istanza di aggregazione con Lavertezzo, insieme alla collega Tamara Bettazza. Qualche settimana fa - dopo il «cambio della guardia» primaverile che ha portato Andrea Berri alla guida del piccolo Comune - colpo di scena: questi appare in foto con l'omologo Damiano Vignuta, di Gordola, voltando le spalle al «matrimonio» previsto con Locarno e avviando un altro tra i loro due Comuni. «Con tutto il rispetto per i protagonisti, questa fotografia mi ha fatto male», dice con rammarico.«Ad ogni modo il merito è stato di riaprire il dialogo, soprattutto con Losone e Minusio, che sono interlocutori preziosi. Altri, invece, sembrano solo approfittare della centralità di Locarno, rivendicano autonomia ma poi non sono capaci di gestire i progetti importanti, come è accaduto a Muralto con il nodo intermodale alla stazione. La fusione degli enti locali attorno al nucleo dell'agglomerato urbano è a mio avviso inevitabile, dato che la frammentazione rallenta lo sviluppo». Note più positive (letteralmente) per un altro capitolo importante nella vita dell'intervistato. Da due decenni, infatti, canta nel complesso «Vasco Jam». «La musica, il palco: è la mia seconda famiglia. Il gruppo ha 41 anni ed è probabilmente la cover band di Vasco più longeva di sempre. È casa mia. Noi sul palco ci divertiamo, e la gente lo sente».Sempre in ambito musicale, ecco spuntare un ulteriore tasto dolente: il ricorso di un esercente di piazza Grande contro i concerti estivi: «Mi rattrista vedere chi antepone interessi personali all'estate di Locarno. Piazza Grande è un simbolo potente. Qui sono passati nomi che hanno lasciato memoria nel mondo. Non possiamo rischiare che qualcuno rovini tutto per egoismi». L'altro pilastro della bella stagione è il Festival, la manifestazione culturale più importante a livello nazionale. Che vorrebbe anticipare la programmazione. Un'opportunità da cogliere? «La questione è delicata. Capisco l'industria cinematografica, ma anche il turismo vive di equilibri delicati. Il calendario è un incastro prezioso. Il Festival è un pilastro: Locarno grazie a questa manifestazione vive di cultura».Infine, la politica. Perché è proprio il «suo» PLR ad aver perso il quarto seggio del distretto in Gran consiglio. «Sì, anni fa avrei voluto fare un'esperienza a livello cantonale. Ma oggi non ne sono più attratto. La politica, parlo in generale, non dialoga più con la vita reale. È incompatibile con il mio modo di intendere il servizio pubblico. Manca il cuore. Manca il coraggio. Manca la coerenza. Manca la concretezza. Si preferisce apparire invece di agire, inseguire consenso invece di assumersi responsabilità. È un mondo che si racconta, ma non costruisce più. Io non ci sto. Voglio continuare a fare del bene, ma non accanto ai giochi di potere. Non come sindaco, voglio farlo come uomo. E le persone, non i ruoli, fanno la differenza».
Agradece a este podcast tantas horas de entretenimiento y disfruta de episodios exclusivos como éste. ¡Apóyale en iVoox! Primera meditación de un retiro mensual predicado en el IESE durante el mes de noviembre. Meditamos sobre la realidad misteriosa de la Comunión de los Santos, que forma una red invisible pero real entre todos los cristianos.Escucha este episodio completo y accede a todo el contenido exclusivo de Meditaciones diarias. Descubre antes que nadie los nuevos episodios, y participa en la comunidad exclusiva de oyentes en https://go.ivoox.com/sq/874295
Confindustria pubblica un nuovo rapporto sulla manifattura dopo una lunga fase segnata da crisi economiche, pandemiche e geopolitiche, evidenziando una produzione industriale in recupero nel 2025 rispetto ai forti cali del 2023 e 2024 ma ancora sotto i livelli del 2019. Dal 2022 il rallentamento è generalizzato ma più marcato in Germania e Italia rispetto a Francia e Spagna. La manifattura resta pilastro dell'economia, seconda in Europa e ottava al mondo, contribuisce al 15% del Pil che raddoppia con l'indotto ed è responsabile di una quota significativa degli investimenti complessivi e della metà di quelli in ricerca e sviluppo. Tuttavia permangono criticità legate alla produttività stagnante e ai costi energetici, con l'Italia risultata il Paese più colpito dall'escalation dei prezzi per un'incidenza già superiore alla pandemia. Il settore garantisce però salari mediamente più alti rispetto a servizi, costruzioni, pubblico impiego e media economia, sostenendo domanda interna e coesione sociale. Facciamo il punto con Alessandro Fontana, direttore del Centro studi di Confindustria.Manovra: 105 emendamenti inammissibili, passa oro BankitaliaSono 105 gli emendamenti alla manovra dichiarati inammissibili dalla commissione Bilancio del Senato, 18 per materia e sostituibili e 87 per mancanza di coperture. Supera invece il vaglio l'emendamento sull'oro di Bankitalia, che attribuisce allo Stato la titolarità delle riserve, con la Bce che precisa di non essere stata consultata. Restano in corsa tre emendamenti sulla sanatoria edilizia mentre viene bloccato quello che imponeva ai Comuni il rilascio dei titoli entro il 2026. Non passa per coperture nemmeno la proposta della Lega sul Mes che prevedeva la cessione delle quote di partecipazione. A Palazzo Chigi si discute delle modifiche alla legge di Bilancio e dell'ipotesi di aumento di 0,5 punti dell'Irap per le grandi banche, misura che potrebbe valere circa 200 milioni e richiederebbe una franchigia per esentare i piccoli istituti. Accordo invece sulla cancellazione dell'aumento dell'aliquota al 26% per chi affitta una casa con ipotesi di classificare come attività d'impresa dal terzo appartamento, mentre le valutazioni sulle coperture restano al Tesoro. Ne parliamo con Dino Pesole, editorialista del Sole 24 Ore.Famiglie, redditi reali in discesa del 4% Peggio soltanto la GreciaIn vent'anni i redditi reali delle famiglie italiane sono diminuiti del 4%, dato peggiore in Europa dopo la Grecia, mentre la media Ue registra un incremento del 22% con crescite molto elevate nei Paesi dell'Est e più contenute in Belgio, Austria e Spagna. Il percorso europeo mostra una fase positiva fino al 2008, stasi fino al 2011, calo nel 2012-2013, nuova crescita fino al 2020 e poi rallentamento, con primi segnali di accelerazione nel 2024. L'apparente contrasto con il rapporto di Bankitalia sulla crescita della ricchezza dipende dal fatto che reddito e patrimonio misurano aspetti diversi, evidenziando l'ampliarsi del divario tra chi vive di reddito e chi beneficia dei rendimenti finanziari. Secondo Bankitalia il reddito continua a crescere trainato da occupazione e retribuzioni e la quota di famiglie in difficoltà resta limitata. Istat segnala però che nel 2023 l'occupazione è cresciuta più rapidamente nelle famiglie a reddito più basso, dove, pur con tassi di occupazione inferiori e disoccupazione più alta, il calo della disoccupazione è stato più marcato rispetto ai nuclei più abbienti. Il commento è di Massimo Baldini, docente di Scienza delle Finanze presso l'Università di Modena e Reggio Emilia.
Affrontare le sfide di una malattia incurabile curandosi da casa ma potendo contare su un'équipe media specializzata. Quello che era solo una speranza oggi è diventato realtà grazie ad un sistema di assistenza rivoluzionario, attivato e prorogato fino a maggio 2026 nell'Altopiano dei 7 Comuni dove, per il progetto Hyginus, la Ulss7 Pedemontana ha ricevuto il premio nazionale “Prospettiva Salute”.
Stefano Magni: Mundo multipolar, Xi llama a Trump para reclamar Taiwán. Alberto Leoni: La concentración de fuerzas estadounidenses en el Caribe indican que Trump pretende derrocar al régimen de Maduro. Tribunal de Justicia de la UE pretende obligar a Estados miembros reconocer «matrimonios» del mismo sexo. King's College en Londres lanza ensayo para administrar hormonas a niños a pesar de la evidencia científica del daño que causa. El obispo de San Bernardino restablece la genuflexión después del Cordero de Dios hasta el comienzo de la Comunión. Antonio Tarallo: Beato Giaccomo Alberione, apóstol de la prensa.
2º Servicio dominical | Serie - Los muertos vivientes que no oran #3 La diferencia entre orar y vivir en comunión | Pr. Jessie Bermúdez | VNPEM Toluca
Intervistato a Buongiorno PNR weekend, Francesco Marengo presenta i presepi artistici presenti in otto Comuni del Monferrato.
La verdadera experiencia religiosa no impone cargas ni distancia; crea comunión y sentido
In apertura la rassegna stampa critica di Paolo Mieli.I Comuni, riuniti la scorsa settimana nell'Assemblea dell'Anci, tornano a chiedere a gran voce al governo un Piano Casa nazionale che li permetta di attenuare l'emergenza abitativa di cui sono testimoni sui territori. Ne parliamo con Michele Guerra, sindaco di Parma e Massimo Bricocoli, professore associato di Tecniche e Pianificazione Urbanistica presso il DAStU, Politecnico di Milano.
====================================================SUSCRIBETEhttps://www.youtube.com/channel/UCNpffyr-7_zP1x1lS89ByaQ?sub_confirmation=1==================================================== LECCIÓN DE ESCUELA SABÁTICA IV TRIMESTRE DEL 2025Narrado por: Eddie RodriguezDesde: Guatemala, GuatemalaUna cortesía de DR'Ministries y Canaan Seventh-Day Adventist ChurchVIERNES 14 DE NOVIEMBREPARA ESTUDIAR Y MEDITAR: Lee las páginas 534-537 del capítulo “Las bendiciones y las maldiciones” en el libro Patriarcas y profetas de Elena de White. “De acuerdo con las indicaciones dadas a Moisés, se erigió un monumento de enormes piedras sobre el monte Ebal. Sobre estas piedras, revocadas previamente con argamasa, se escribió la ley, no solamente los diez preceptos pronunciados desde el Sinaí y esculpidos en las tablas de piedra, sino también las leyes que fueron comunicadas a Moisés y escritas por él en un libro. A un lado de este monumento se construyó un altar de piedra sin labrar, sobre el cual se ofrecieron sacrificios al Señor. El hecho de que se haya construido el altar en Ebal, el monte sobre el cual recayó la maldición, resulta muy significativo, pues daba a entender que por haber violado la Ley de Dios, Israel había provocado su ira, y que ésta le alcanzaría de inmediato si no fuera por la expiación de Cristo, representada por el altar del sacrificio” (Elena de White, Patriarcas y profetas, p. 535). “Pero el servicio de la Comunión no habría de ser una ocasión de tristeza. Ese no era su propósito. Mientras los discípulos del Señor se reúnen alrededor de su mesa, no han de recordar y lamentar sus faltas. No han de espaciarse en su experiencia religiosa pasada, haya sido esta elevadora o deprimente. No han de recordar las discrepancias entre ellos y sus hermanos. El rito preparatorio ha abarcado todo eso. El examen propio, la confesión del pecado, la reconciliación de las disputas, todo eso se ha hecho. Ahora han venido para encontrarse con Cristo. No han de permanecer en la sombra de la cruz, sino en su luz salvadora. Han de abrir el alma a los brillantes rayos del Sol de Justicia” (Elena de White, El Deseado de todas las gentes, p. 614). PREGUNTAS PARA DIALOGAR:1. ¿Qué significa para ti buscar primero el Reino de Dios? ¿Cómo configura ese principio tu vida cotidiana? 2. Analiza tu respuesta a la pregunta final del miércoles (¿cuán fácil es olvidar al Señor en medio del ajetreo diario de la vida?). Comenta en clase por qué es tan fácil hacerlo. ¿Qué soluciones existen para ese problema? 3. Como adventistas, creemos que Jesús está ministrando en nuestro favor en el Santuario Celestial. ¿Cómo puede esta convicción ser una fuente constante de esperanza y fortaleza? ¿Por qué el hecho de saber que Jesús es quien está “intercediendo” (Heb. 7:25) por nosotros debería ayudarnos a percibir cuán buena es su obra en el Santuario Celestial, especialmente ahora, en el día antitípico de la expiación?
Pastor Marco García Mateo 26:26-29
Alessandro Barbero è ospite dell'associazione La Semina in questo reperto del 2015 poco conosciuto per parlare delle origini del Califfato e dei pregiudizi e luoghi comuni duri a morire sull'impero Ottomano. Titolo dell'incontro: "Alle origini del Califfato: l'impero Ottomano al di là dei pregiudizi e dei luoghi comuni". Pagina Facebook LaSemina: https://www.facebook.com/laseminaofficial Fonte: https://www.youtube.com/watch?v=_sqPz095RP4 --- // Disclaimer // Tutti gli audio disponibili sono utilizzati negli episodi dopo previo consenso e accordo con i distributori originali di altre piattaforme e/o comunque distribuiti liberamente e originariamente con licenze CC BY 4.0 e affini - o registrati in loco, viene sempre riportata la fonte. I titoli potrebbero differire in caso di titoli originali troppo lunghi. Per qualsiasi dubbio o problema contattateci PER FAVORE prima alla nostra mail: vassallidibarbero[@]gmail[dot]com - Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
A través del Pastor: Fernando HuancaFecha: 16 de Octubre del 2025Desde la Iglesia : Tabernáculo de SalvaciónLugar: Desde Cochabamba- Bolivia hasta el lugar donde usted está.Comunícate y conéctate con nosotros a través de Facebook y la página webBolivia pequeña entre las naciones de ti saldrá la "Luz a las Naciones"facebook.com/tabernaculodesalvacionfacebook.com/escueladecristoenboliviaApp de Radio: Red Pentecostés Online:Para Android: https://play.google.com/store/apps/details?id=com.fexred.redpentecostesPara ios (iphone): https://apps.apple.com/es/app/id6473747619www.edcnaciones.org
Cada primer domingo del mes, el Café du Village, en el distrito 13 de París, se llena del ritmo afro-uruguayo del candombe. Una rueda de candombe, inspirada en "La Rueda de Candombe" de Montevideo, reúne a músicos latinoamericanos y franceses que, entre tambores y guitarras, recrean una tradición que es al mismo tiempo celebración, memoria y resistencia. Reportaje de Mariana Rivera Ramírez para RFI. Es común en las familias candomberas de Uruguay que, después de un asado, la sobremesa termine entre guitarras y tambores. Esa atmósfera musical es la que se recrea en el Café du Village, en París, el primer domingo de cada mes desde mayo pasado. Situado en el distrito 13 de París, muy cerca de la Place d'Italie, un grupo de músicos hace los últimos ajustes en ese café, antes de iniciar la rueda de candombe uruguaya. Es el momento de acomodar cables, hacer las pruebas de sonido y todo ello, por supuesto, compartiendo el mate. Cuatro de ellos son uruguayos, hay dos franceses y una argentina. Cada quien tiene su propio proyecto musical o se dedica a otros oficios, pero el denominador común es el candombe. Joaquín Fernández es un músico itinerante que viaja con su proyecto solista de canciones, en cuyo repertorio el candombe ocupa un lugar central. Está de paso por París y, como acostumbra en cada ciudad que visita, se reúne con otros músicos para tocar. Allí organizó una rueda de candombe, inspirada por el éxito del formato de La Rueda de Candombe en Montevideo. "Me fascina la estructura del candombe, la forma que adquiere (...) El formato del círculo, el canto en círculo, se ve en varias culturas afro-indígenas de Latinoamérica. Ver ese elemento incorporado al candombe me pareció algo muy bueno y muy efectivo, muy práctico de trabajar", expresa Fernández. La Rueda de Candombe en la capital uruguaya, a la que alude Joaquín, fue la primera que se organizó y se convirtió en un verdadero boom que estalló a fines de 2024. Todo comenzó en un bar, luego de que dos amigos —Caleb Amado y Rodrigo Fernández, alias Rolo— regresaran de un viaje a Río de Janeiro. Inspirados en las fervientes "rodas de samba" brasileñas, "se nos empezó a cruzar por la cabeza la idea de intentar hacer algo parecido con nuestra música", recuerda Rolo. Así decidieron adaptar ese formato y crear su propia rueda con el candombe, ahora llamada oficialmente "La Rueda de Candombe". "Teníamos más preguntas que certezas sobre si iba a funcionar. Por ejemplo, si habría repertorio suficiente. En las rodas de samba cariocas las canciones se encadenan durante mucho rato: hay un repertorio gigantesco. Por suerte, esa fue una de las dudas que tuvo una respuesta muy feliz. Se generó un fenómeno muy lindo", cuenta. Ese éxito los llevó a cruzar el Atlántico con su proyecto. Rolo Fernández habló con RFI durante una parada en París, tras la presentación de La Rueda de Candombe en el Festival de Cannes 2025. Allí animaron la fiesta charrúa de la delegación uruguaya participante en el certamen. La convocatoria fue tal que muchas personas de la comunidad uruguaya viajaron desde otras ciudades, como París o Barcelona, para unirse a La Rueda de Candombe en Niza, al pie de un yate en la Riviera francesa. Para Fernández, conceder una entrevista sobre el candombe en esa ciudad, tan lejos de Uruguay, "para cualquier uruguayo es una manera de llevarlo a casa". Esa sensación de hogar de la que habla Rolo es quizás lo que hace que los tambores del candombe retumben también, a casi once mil kilómetros de Montevideo, en tierras francesas. "Lo amo desde lo más profundo de mi ser" El fenómeno de las ruedas candomberas resuena desde hace un tiempo en París, en el Café du Village, punto de encuentro musical el primer domingo de cada mes. RFI estuvo en la segunda rueda, en junio. Ese día, Joaquín y su grupo de amigos preparaban el espacio para el cierre de la tarde: una mesa central, los tambores, dos guitarras y un par de micrófonos. Jimena Laje dejó Buenos Aires hace más de veinte años huyendo de la crisis económica del Corralito. En París formó el grupo "La Milongón", con el que interpreta milongas, tangos y candombe. Gracias al ritmo de su país vecino, se reencontró con la música y hoy integra las ruedas de candombe que se hacen en París. . Laje era mesera en un restaurante cuando conoció a Léo Melo, cantante de Los Maniseros: "Vivía enfrente mío, realmente enfrente. Fue una casualidad (...) Y empecé a aprender de a poquito el chico, el tambor. También sigo aprendiendo otros tambores, piano y repique. Pero el instrumento que prefiero es el tambor. Lo amo desde lo más profundo de mi ser". Enganchado al candombe desde los 15 años Emmanuel Brun, alias Manu, es otro de los integrantes. Francés, creció en una zona multicultural de París. "Era 'Le Tour du Monde'. Una especie de vuelta al mundo en 80 edificios, porque en cada uno vivía gente de distintos lugares", bromea. Gracias a ese entorno, Manu asumió una identidad plural. Se impregnó de la cultura uruguaya desde joven: "Me conecté con el candombe cuando tenía 15 años. Fui a la casa de un amigo uruguayo del liceo a comer tortas fritas. Puso un casete con música uruguaya y candombe. Desde ese día me volví loco con esa música". Esa pasión lo llevó a dejar el bajo y empezar a tocar tambor. Su historia remite a las décadas de 1970 y 1980, cuando la dictadura uruguaya forzó al exilio a unas 380 mil personas. La ciudad donde creció, Fontenay-sous-Bois, en el Val-de-Marne, acogió a muchas familias que huían de las dictaduras de Chile y Uruguay. El candombe, medio de expresión y resistencia de los esclavizados, sigue siendo un vínculo con la memoria para la comunidad uruguaya exiliada en Francia. Así lo expresa Manu: "Mi camino en este género tiene que ver con la militancia. El candombe es una herramienta política y cultural, ligada a formas de resistencia. Me acerqué a activistas afrouruguayos y trabajé con ellos para reescribir la historia del país, para visibilizar los aportes de las poblaciones africanas, afrodescendientes y afroamericanas en la identidad uruguaya. Es una militancia cultural, una lucha "pacífica, pero no pasiva", como me dijo un amigo". Sonidos de resistencia y herencia afrouruguaya Apostar por el formato circular aportó una novedad que generó el boom, pero el candombe se remonta al siglo XVIII, cuando Montevideo fue designada por la corona española como puerto de introducción de esclavos en el sur del Virreinato del Río de la Plata. A fines de ese siglo, un tercio de la población de la ciudad era afrodescendiente. Para sobrellevar la represión, las comunidades se reunían alrededor de los tambores, en las llamadas Salas de Nación, donde recreaban los rituales de sus tierras con música y danza. Con el tiempo, y debido a la estigmatización de la cultura negra, el valor ritual se fue perdiendo. El candombe quedó restringido a los antiguos conventillos, viviendas colectivas de inquilinato. Más adelante, las comparsas de candombe se integraron al carnaval nacional. Hoy los tambores alegran las angostas calles de los barrios Sur y Palermo. El candombe, con sus variaciones rítmicas, es la columna vertebral de muchas canciones uruguayas. Y la Rueda de Candombe es hoy otra plataforma para difundir ese cancionero. "Hace quizás 70 u 80 años, los compositores montevideanos comenzaron a crear canciones con este ritmo. En La Rueda de Candombe tocamos de corrido unas diez o doce canciones por vuelta, todas enlazadas mientras los tambores son el hilo conductor", explica Rolo. Para quienes nacieron en Uruguay, escuchar su música en el extranjero aporta un fuerte sentido de identidad y pertenencia. "La escuela del candombe es la calle" Vicente Pérez, conocido como "Vicho", vive en Francia desde hace más de cinco años. Para él, las nuevas ruedas de candombe en París lo reconectan con su impulso natural de tocar y cantar en comunidad: "En Uruguay, en mi tiempo libre, salía a la calle a tocar el tambor y a bailar con mis amigos. Eso en Francia es difícil de encontrar. Desde que llegué sentí que algo me faltaba. Con las ruedas de candombe encontré eso que me faltaba. También lo había sentido con las ruedas de samba, aunque no es lo mismo. Ambas crean un espacio de libertad, de música y de disfrute", comenta. En el agitado ritmo de París, la convocatoria a la segunda rueda de candombe, en junio, fue un éxito. Pasadas las siete de la tarde, la comunidad uruguaya y latina empezó a ocupar todas las sillas del colorido Café du Village. Esa convivencia musical rompe la famosa cuarta pared del escenario, un objetivo de los candomberos que idearon La Rueda de Candombe en Montevideo. Rolo se muestra complacido de que el fenómeno latinoamericano genere eco en París: "Me parece maravilloso y también necesario. Empezamos con la misión de mostrar nuestra música, pero con el tiempo entendimos que había otra misión: la del punto de encuentro", dice Rolo. Para Vicho, el candombe mantiene su esencia popular: "La escuela del candombe es la calle. Uno aprende porque tiene un amigo que toca, o porque en su familia hay tambores, o porque alguien le prestó uno. No es algo que se estudie en la facultad, aunque ojalá algún día sí. Se necesita la transmisión oral, compartir entre amigos y familia para que el conocimiento no se pierda", subraya. Comunión alrededor de los tambores En medio de la rueda de candombe en París, ahora bautizada "Antología", Manu explica al público, en francés, la función de los tres tambores que crean la polirritmia: "Hay tres tambores de tamaños distintos. El más grande, el más grave, se llama tambor piano y lleva la base. El del medio, el repique, es con el que más se improvisa. Y el más agudo, el chico, marca el tiempo y el norte. Eso es candombe". Los primeros tambores, construidos por los esclavos africanos, eran de troncos ahuecados o maderas recicladas de barriles, con un cuero clavado en la boca superior. Vicho explica que ese tambor tradicional sigue vivo y que el calor es esencial para su afinación: "El fuego tiene un lugar muy importante. Antes de tocar, hacemos un fuego y ponemos los tambores alrededor. El fuego sirve también para afinar el tambor". "Hoy tenemos tambores de todos los materiales, con parches y sonidos diversos. Pero hay algo que permanece. No sé si es la relación con el ritmo del cuerpo o algo del espíritu de los pueblos africanos que viajó por el mundo con esos tambores", agrega Vicho. Esa reflexión se hace palpable cuando los tambores inundan el local parisino y se forma un espacio de complicidad. El público, que al principio se mostraba tímido, terminó apartando las sillas para formar un trencito humano alrededor de los músicos. Tres amigas colombianas compartieron la sorpresa de asistir por primera vez a una rueda de candombe. "No me lo esperaba para nada", dijo una. "Estas son las fiestas a las que me tienen que invitar siempre", agregó otra. Un músico francés comentó que comprendió mejor la herencia afrouruguaya del ritmo gracias a las explicaciones. Para muchos —argentinos, mexicanos o costarricenses— fue su primer encuentro con el candombe; para la comunidad uruguaya, una cita con su patria. "El candombe me sana" Aquella noche fue la segunda rueda de candombe en París. Más que un concierto, se sintió como un espacio de comunión, de unión y de pertenencia, en palabras de Joaquín: "Yo creo que la salud puede venir un poco desde ese lado: tocar, bailar, cantar y formar parte de un grupo". Para Jimena Laje, las ruedas son un punto de encuentro sanador: "A mí lo que me pasa es que me cura; pase lo que pase, cualquier dolor o problema. Cuando toco el tambor me siento regenerada, como nueva". "La música es un impulso vital muy primitivo, algo que está muy dentro de uno", reflexiona Rolo. "El corazón está todo el tiempo percutiendo y marcando el ritmo de nuestras vidas. Lo que sucede en la rueda es casi mántrico: uno se deja llevar por ese maravilloso ritmo y trasciende, por un rato, este plano de lo real”. Cada rueda de candombe en París suena a Montevideo. La comunidad uruguaya en el exilio espera ya la próxima fecha. Mientras tanto, en la Plaza España de la Ciudad Vieja, en la capital uruguaya, el fenómeno de la Rueda de Candombe sigue efervescente: donde haya un uruguayo, seguirán sonando los tambores y las canciones de Rubén Rada, Chabela Ramírez, Eduardo Da Luz o Jaime Roos.
E dopo il cambio di passo per la sanità pubblica, il commento di Mario Ajello è dedicato alla giustizia anzi all'ingiustizia, quindi andiamo in America con Angelo Paura e le indiscrezioni sulle elezioni del sindaco di New York, per la cronaca facciamo il punto sull'incidente in cui ha perso la vita una ventenne romana con una sconcertante conferma, quindi la storia di Massimo Boccucci che ci parla di uno striscione criminale apparso a Rieti, e chiudiamo con lo spettacolo e il punto e virgola di Gloria Satta oggi dedicati al nuovo film di Luca Argentero.
E dopo il cambio di passo per la sanità pubblica, il commento di Mario Ajello è dedicato alla giustizia anzi all'ingiustizia, quindi andiamo in America con Angelo Paura e le indiscrezioni sulle elezioni del sindaco di New York, per la cronaca facciamo il punto sull'incidente in cui ha perso la vita una ventenne romana con una sconcertante conferma, quindi la storia di Massimo Boccucci che ci parla di uno striscione criminale apparso a Rieti, e chiudiamo con lo spettacolo e il punto e virgola di Gloria Satta oggi dedicati al nuovo film di Luca Argentero.
E dopo il terribile schianto a Roma, Francesco Bechis ci spiega il piano del ministro alla difesa Crosetto per riformare i servizi segreti, con Andrea Bulleri faremo il punto sulle elezioni con una sorpresa in Veneto, quindi la storia di sport di Massimo Boccucci che ci racconta una favola del calcio svedese e chiudiamo con Gloria Satta e il suo “Punto e virgola” sulla festa del cinema di Roma e sulla sorpresa per Carlo Verdone.
E dopo la nuova guerra del petrolio, Francesco Bechis ci racconta un curioso fenomeno: la fuga dei giovani commessi del Parlamento da quello che un tempo era un impiego da sogno, quindi subito la cronaca con le inviate Valeria Di Corrado e Camilla Mozzetti sulla sconcertante intercettazione degli ultras accusati di omicidio, con Laura Pace invece scopriamo vantaggi e svantaggi del ritorno dell'ora solare, la storia di sport di Massimo Boccucci parla di Sinner e dell'Italia che si spacca in due per la decisione del campione di non partecipare alla coppa Davis, e chiudiamo con Gloria Satta e il suo “punto e virgola “ sulla festa del cinema di Roma che oggi ci spiega come mai Mare fuori ha tanto successo
Año XIX. Núm. 97. Conoce las normas litúrgicas para distribuir la Comunión bajo las dos especies en la forma de intinción.
E oggi dopo l'apertura dedicata alle soluzione per la Striscia, il commento di Mario Ajello e sulla sfida di Giorgia Meloni a cambiare le regole dell'Europa; quindi passiamo all'ampia pagina di cronaca, prima con l'inviata Claudia Guasco e le ultime sull'inchiesta per la morte di Chiara Poggi, poi con l'inviata Valeria di Corrado che segue il caso degli ultras accusati di omicidio per l'assalto al pullman con la novità di un video choc, dalla cronaca alla storia di sport di Massimo Boccucci che oggi ci racconta una lezione di calcio arrivata dalla Spagna, la rubrica di Gloria Satta “punto e virgola” sulla Festa del cinema di Roma oggi ci parla di Michela Ramazzotti e del suo nuovo film, e oggi con il Messaggero c'è l'inserto gratuito MoltoDonna, da Giampiero Valenza alcune interessanti anticipazioni.
E dopo l'apertura sulla manovra economica, oggi il commento politico è di Mario Ajello sui retroscena della strana coppia Conte e Schlein, con Valentina Pigliautile restiamo sulla manovra e il dibattito interno al centrodestra, dalla politica alla cronaca con l'inviata Federica Pozzi e una importante sentenza di stupro completamente ribaltata in appello, per la storia di sport Massimo Boccucci commenta il “no” di Sinner alla Coppa Davis, quindi l'imperdibile “Punto e virgola” la rubrica di Gloria Satta sulla festa del cinema di Roma che ci parla di un'eroina moderna
San Policarpo no quiere traicionar a Jesús viendo cómo Jesús dio la vida por Él. La entrega de Cristo y también la de cada uno se da en el sacrificio de la Misa y en la Comunión. Resaltar el carácter sacrificial y mistérico de la Misa, que no es una auto celebración de la comunidad, sino la gloria de Dios.
CHARLA: EL PRIVILEGIO DE PERMANECER EN COMUNIÓN CON DIOS POR: FITO PÉREZ
L'apertura di giornata, con le notizie e le voci dei protagonisti. Tutto in meno di 30 minuti.Il Consiglio di Stato, con una sentenza del 17 settembre, ha stabilito che i Comuni possono stabilire sanzioni specifiche per chi lascia un mezzo a due ruote (bici comprese) incatenato a strutture non destinate a questo scopo. La pronuncia è arrivata sul ricorso della FIAB (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta) di Cagliari. Ne parliamo con Virgilio Scanu, presidente FIAB Cagliari.
Beatrice Del Bo"Festa del Libro Medievale e Antico""Religiosità e spiritualità del Medioevo"Da venerdì 24 a domenica 26 ottobre 2025 a Saluzzo (Cuneo)www.salonelibro.itEsplorare le molteplici espressioni del sacro nel Medioevo, nell'anno del XXV Giubileo ordinario e in occasione delle celebrazioni per l'ottavo centenario della morte di Francesco d'Assisi: è questo il cammino tematico lungo il quale si sviluppa la quinta edizione della Festa del libro medievale e antico di Saluzzo, dedicata al tema “Religiosità e spiritualità nel Medioevo”. Un viaggio tra preghiere e canti, pellegrinaggi e pratiche religiose, meditazioni e ribellioni, figure mitiche e di riferimento.Manifestazione libraria e fieristica nata nel 2021 per raccontare e approfondire la cultura e la storia medievale, attraverso diverse espressioni creative e artistiche, e per comprendere le influenze dell'Età di mezzo sul mondo contemporaneo, la Festa del libro medievale e antico di Saluzzo si svolgerà dal 24 al 26 ottobre 2025, con un'anteprima il 23 ottobre e diversi appuntamenti di avvicinamento a partire dal 12 ottobre in città e in 13 Comuni del territorio (Cardè, Cavour, Envie, Gambasca, Lagnasco, Manta, Martiniana Po, Piasco, Revello, Rifreddo, Sanfront, Staffarda, Verzuolo).Per festeggiare i suoi cinque anni di attività, la Festa istituisce il “Premio Chevalier Errant”, riconoscimento speciale dedicato alla divulgazione storica sul Medioevo, che quest'anno andrà ad Alessandro Barbero.La Festa si aprirà ufficialmente venerdì 24 ottobre con la lectio magistralis Spiritualità e religiosità di fratello Francesco d'Assisi del professore emerito di Storia della Chiesa e dei movimenti ereticali e di Storia del Cristianesimo Grado Giovanni Merlo, massimo esperto del Frate di Assisi.Tra gli ospiti in programma: Alessandro Barbero, che oltre a ricevere il nuovo “Premio Le Chevalier Errant” terrà una lectio magistralis su Santa Caterina da Siena (26 ottobre); Ascanio Celestini, con lo spettacolo Rumba – L'asino e il bue nel presepe di San Francesco ispirato al messaggio di San Francesco (23 ottobre); Daniel Lumera, biologo naturalista, con un approfondimento sulla pratica della meditazione dal titolo Ti lascio andare (24 ottobre); il regista e sceneggiatore Fredo Valla con la presentazione del suo prossimo film dedicato al pittore Hans Clemer, artista misterioso, attivo tra Medioevo e Rinascimento; Giovanni Succi , frontman dei Bachi da Pietra, con lo spettacolo di voce e chitarra acustica Il selfie nel medioevo, dedicato alle rime petrose di Dante (25 ottobre); lo scrittore Jonathan Bazzi con una lectio dedicata all'arte e alla pratica dei Tarocchi (26 ottobre); il re del noir medievale, autore italiano di thriller storici più letto nel mondo Marcello Simoni, con il suo ultimo libro sulla saga dei Normanni (domenica 26 ottobre); il fenomeno social Feudalesimo e Libertà, con il loro umorismo e la loro satira dirompente, che parte dal Medioevo per parlare dell'attualità (26 ottobre); il seguitissimo duo social letterario La Setta Dei Poeti Estinti con il reading-spettacolo dedicato al Cantico delle Creature (25 ottobre); Maria Giuseppina Muzzarelli, medievista, sulla figura di Gracia Nasi, coraggiosa donna del Cinquecento, dalle notevoli capacità commerciali e finanziarie (25 ottobre); Virtus Maria Zallot, docente di Arte medievale, con una lectio sull'uso politico e civico delle immagini del sacro nell'Età di Mezzo e con la presentazione del libro postumo di Chiara Frugoni Due papi per un Giubileo. Celestino V, Bonifacio VIII e il primo anno santo, Il Mulino (25 ottobre); Duccio Balestracci, saggista e medievista, con il suo libro sulla Storia medievale raccontata dal “basso”, da guardiani, vinai, speziali, muratori (26 ottobre); il “biblionauta” tiktoker Luca Cena, fondatore di una libreria antiquaria, con un incontro sul fascino dei libri antichi e delle edizioni rare (26 ottobre); Marco Meschini, medievista, con una lezione dedicata alla magia della luce riflessa nelle pietre delle cattedrali medievali (25 ottobre); Antonio Musarra , medievista, con un incontro sulle culture, gli imperi e le civiltà medievali sviluppatesi attorno al Mediterraneo (25 ottobre); Mario Prignano, caporedattore centrale del TG1, con il suo nuovo libro dedicato agli antipapi del Medioevo, i “perdenti” della Chiesa (25 ottobre); Germano Maifreda, professore di Storia economica, con il suo nuovo libro che racconta le confessioni su patti col diavolo e coinvolgimenti nei sabba (26 ottobre).Dopo la felice esperienza delle precedenti edizioni, anche quest'anno la Festa propone appuntamenti di avvicinamento, organizzati grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo (Fondazione CRS), raccolti sotto il titolo “I racconti del Marchesato”. Coinvolti molti luoghi del Saluzzese, in 13 Comuni del territorio, oltre al centro storico di Saluzzo, tra cui: l'abbazia di Staffarda, il Castello di Lagnasco, il Castello della Manta , la Cappella Marchionale di Revello, il Monastero di Rifreddo e i Comuni della bassa Valle Po (Gambasca, Sanfront, Martiniana Po), il Castello di Envie, il Castello di Cardè, il Castello e l'antica parrocchiale di Verzuolo, l'Abbazia di Santa Maria di Cavour, il Palazzo Porporato di Piasco. In questi scenari saranno proposti al pubblico reading, incontri e lezioni a tema, per iniziare a immergersi nelle atmosfere culturali medievali già nei giorni che precedono la manifestazione. Tra gli appuntamenti in programma: le serate di meditazione e narrazione nei luoghi simbolo della spiritualità monastica del Marchesato, come l'abbazia di Staffarda; le passeggiate teatrali tra storia e leggenda nei castelli e nella natura saluzzese; la lettura teatralizzata a Revello con Marina Benedetti e Grado Merlo sui processi alle streghe; la lectio di Luisa Clotilde Gentile dedicata al cielo dipinto nelle sale dei Castelli di Lagnasco; spettacoli itineranti per le strade del centro di Saluzzo; l'appuntamento tra cultura ed enogastronomia, “Sapor Saluzzensis”, per degustare originali piatti medioevali all'aperto lungo le vie del centro.E poi ancora: il concerto dell'orchestra de Gli Invaghiti, il nuovo contest letterario con le scuole Soleri e Bodoni e gli interventi degli sbandieratori di Saluzzo.L'immersione nel Medioevo, con le sue influenze sul mondo contemporaneo, vedrà dipanarsi nelle giornate della Festa appuntamenti variegati e per tutte le età: presentazioni di romanzi e saggi, lezioni magistrali, spettacoli, performance, concerti, momenti conviviali a tema, mostre e allestimenti, giochi di ruolo e a tema, laboratori per bambine e bambini. A queste iniziative si affiancano le proposte e la presenza di editori, librerie generaliste e antiquarie provenienti da diverse regioni italiane, che arricchiscono ulteriormente l'esperienza del pubblico. Al programma culturale si affiancherà la parte espositiva della Festa: sabato 25 e domenica 26, nel cuore della manifestazione Il Quartiere, il pubblico sarà accolto da editori, librerie ed enti culturali con le loro proposte di catalogo, le novità sul tema e la presenza di copie di libri esclusivi, sia manoscritti che a stampa. Case editrici specializzate e non, oltre a librerie antiquarie e generaliste offriranno al pubblico il meglio delle uscite editoriali che raccontano il Medioevo.Sempre al Quartiere, la mostra “Religiosità e spiritualità nel Medioevo” accoglierà visitatrici e visitatori con curiosità, personaggi e storie poco conosciuti, prendendo ispirazione dal tema 2025 della Festa: dal cane proclamato santo, ai santi patroni e portavoce dell'identità del Marchesato Chiaffredo e Costanzo; dal poeta e santo tibetano Milarepa, alle regole dell'alimentazione nella religione islamica; dal bambino Simonino da Trento a San Rocco, dai Catari alle figure di donne definite “beghine”.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
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El amor de Cristo es la raíz (arraigados), el cimiento (cimentados) y el horizonte (anchura, longitud, altura, profundidad) de nuestra existencia. Al ser fortalecidos por el Espíritu y al permitir que Cristo se asiente firmemente en nuestro corazón, descubrimos que Su amor supera nuestro entendimiento (versículo 19). Por lo tanto, el pensamiento final es este: Nuestra búsqueda de una comunión más profunda con Dios tiene un fin glorioso y alcanzable: ser conformados a la imagen de Cristo y participar de Su plenitud. La verdadera riqueza de la vida es conocer este amor que todo lo abarca y ser transformados por él. Banda sonora: Drop the Tapes - Biblioteca de audio de YouTube Donaciones local: https://iglesiadeciudadreal.es/donaciones Web: http://iglesiadeciudadreal.es/ Podcast: http://www.ivoox.com/podcast-iglesia-. YouTube: https://www.youtube.com/channel/UCPq8l9Q7KcX7j6iOGDPP_zg x (antes Twitter): https://x.com/home?lang=es Instagram: https://www.instagram.com/ Facebook: https://www.facebook.com/IglesiaCristianaEvangelicaDeCiudadReal Nota informativa: En todos nuestros videos se pueden traducir los SUBTÍTULOS a cualquier idioma. Ir a configuración y elegir idioma de subtitulo. 12/10/2025 - PREDICACIÓN DE LA MAÑANA - SERIE:EFESIOS El amor que excede a todo conocimiento 14 Por esta causa doblo mis rodillas ante el Padre de nuestro Señor Jesucristo, 15 de quien toma nombre toda familia en los cielos y en la tierra, 16 para que os dé, conforme a las riquezas de su gloria, el ser fortalecidos con poder en el hombre interior por su Espíritu; 17 para que habite Cristo por la fe en vuestros corazones, a fin de que, arraigados y cimentados en amor, 18 seáis plenamente capaces de comprender con todos los santos cuál sea la anchura, la longitud, la profundidad y la altura, 19 y de conocer el amor de Cristo, que excede a todo conocimiento, para que seáis llenos de toda la plenitud de Dios © Sociedad Bíblica de España
En la Antigua Ley era desconocido el concepto de comunión con Dios. Parecería una afrenta a su trascendencia, y por eso se empleaba el término berith, en el sentido de pacto. Pero la novedad de la Nueva Alianza rompe los moldes anteriores y ahora estamos invitados a la unión, a la comunión con Dios. Busquemos secundar ese proyecto amoroso de Dios manteniéndonos en un constante recogimiento que nos permita la comunión interior.
Polizia Stradale, Carabinieri, Comuni e Province hanno tempo fino al 30 novembre per inserire i dati dei propri dispositivi sulla piattaforma telematica del Mit e poter usare legittimamente gli autovelox presenti sul territorio. Dal 1° dicembre chi non avesse comunicato le informazioni richieste non potrà utilizzare i dispositivi di rilevazione della velocità e, di conseguenza, comminare multe e riscuoterne il corrispettivo. Resta, intanto, il nodo dell'omologazione, da quando la Cassazione, ad aprile 2024, ha stabilito la nullità delle multe elevate dagli apparecchi 'approvati' ma non 'omologati'. Una procedura di omologazione, però, al momento però non sembra essere stata predisposta. Ne parliamo con Silvio Scotti, esperto di codice della strada per Il Sole 24 ORE.Da IERI 9 ottobre 2025 tutte le banche dell'area euro devono offrire la possibilità di inviare bonifici istantanei in euro e saranno tenute a effettuare una verifica della corrispondenza fra il nome del beneficiario e il relativo Iban - attraverso il servizio Verification of Payee (VoP). Nelo spazio della Squadra Antitruffa Serpente Corallo torniamo a fare il punto con Anna Vizzari - Coordinatrice Public Affairs Altroconsumo - riepilogando in particolare i consigli utili a non incappare in frodi e truffe che fanno leva sull'immediatezza di questo strumento.
La actitud y prioridad que uno pone a la comunión es necesaria, no sólo por uno sino también por la familia.
Envíame un mensajeRecientemente se ha dado a conocer un protocolo emanado de la Archidiócesis de San Juan de Cuyo (Argentina), impulsado y firmado por su arzobispo monseñor Jorge Eduardo Lozano, que impone a todos los catecúmenos, incluidos los niños de primera comunión, recibir la Sagrada Comunión “únicamente de pie y en la mano”.Support the show YouTube Facebook Telegram Instagram Tik Tok Twitter
2 Corintios 6:14-18 To support this ministry financially, visit: https://www.oneplace.com/donate/330/29
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El P. Félix López, SHM, en esta clase de «Cursillo Eucarístico», resalta que la unión del cuerpo de Cristo con la Sangre de Cristo, hace relación a Cristo resucitado. La comunión es el culmen de la participación de los fieles, el encuentro amoroso más profundo que podemos tener con Cristo. Es dejarse penetrar por aquel que es mi Creador y Salvador. ¿Por qué si recibimos al mismo Dios en la comunión no somos ya santos? Porque nuestra alma no está bien preparada al momento de recibirlo. ¿Cómo está mi corazón? ¿Cómo vivimos nuestras misas? Cómo comulgamos?
Le 4 paure più comuni sull'AI