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PALERMO (ITALPRESS) - “Se i dazi verranno messi possono portare a un rallentamento dell'economia e questo sarebbe un problema per tutti; se invece si considerano come una grande spinta al cambiamento, ricordando che coinvolgerebbero sia l'Europa sia altri territori, possono aumentare le opportunità di interscambio con altri paesi”. A dirlo è il manager Alessandro Profumo a margine di un tavolo di confronto organizzato, a Villa Igiea a Palermo, in sinergia da Banca Agricola Popolare di Sicilia (Baps) e Arca Fondi Sgr.xd8/tvi/mca1
PALERMO (ITALPRESS) - “Se i dazi verranno messi possono portare a un rallentamento dell'economia e questo sarebbe un problema per tutti; se invece si considerano come una grande spinta al cambiamento, ricordando che coinvolgerebbero sia l'Europa sia altri territori, possono aumentare le opportunità di interscambio con altri paesi”. A dirlo è il manager Alessandro Profumo a margine di un tavolo di confronto organizzato, a Villa Igiea a Palermo, in sinergia da Banca Agricola Popolare di Sicilia (Baps) e Arca Fondi Sgr.xd8/tvi/mca1
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Partenza positiva per Piazza Affari e, in particolare, per le banche dove al centro dell'attenzione svettano BPM e Monte dei Paschi di Siena.Banco Bpm ha approvato il piano strategico 2023-2026 che prevede la realizzazione di un utile netto cumulato di circa 6 miliardi di euro, di cui 4 miliardi saranno destinati alla remunerazione dei soci.L'ultimo anno del piano dovrebbe chiudersi con un utile netto di 1,5 miliardi di euro. Il monte dividendo del 2024 è circa 1,3 miliardi di euro. L'ammontare del programma di riacquisto titoli verrà deciso anno per anno. La società prevede di distribuire il 50% dell'attuale capitalizzazione nel corso del piano.Su MPS il mercato guarda in modo positivo ai possibili sviluppi dopo che ieri la Corte di Appello di Milano ha assolto con formula piena gli ex vertici Alessandro Profumo e Fabrizio Viola “perché il fatto non sussiste”. Una sentenza abbastanza scontata, dopo che un mese fa erano stati assolti i precedenti vertici, ovvero l'ex presidente di Mps, Giuseppe Mussari, e l'ex Dg, Antonio Vigni, oltre al fatto che la condanna a Viola e Profumo per falso in bilancio e aggiotaggio nelle motivazioni era apparsa in alcune parti discutibile per come era stata motivata.Su questi argomenti è intervenuto Salvatore Gaziano, responsabile delle strategie d'investimento di SoldiExpert SCF, nel collegamento con Class CNBC condotto da Elisa Piazza, evidenziando da una parte la forza dei numeri presentati da BPM e dall'altra il curioso caso di “autocombustione” di MPS, dove dopo oltre 10 anni di processi e una distruzione di risorse e ricchezza di decine di miliardi di euro si scopre che nessuno ha penalmente condotto alcun illecito e non c'è alcuna responsabilità per quanto è accaduto a Siena e dintorni.Nessun colpevole anche per questo scandalo bancario e finanziario. Tutti innocenti.Tranne i risparmiatori e chi ha rimesso i soldi o la vita.
Nel dodicesimo episodio del podcast WOLF - Storie che Contano Fedez intervista Alessandro Profumo.Nel corso della puntata Profumo ripercorre i momenti più salienti della sua carriera, svelando alcuni retroscena: da UniCredit al Monte dei Paschi di Siena fino ad arrivare a ricoprire il ruolo di amministratore delegato di Leonardo S.p.a.Vai su https://wolfhungryforlife.it/ per iscriverti.Seguici e ascolta il podcast sulla tua piattaforma preferita:Instagram: https://www.instagram.com/wolfhungryforlife/ TikTok: https://www.tiktok.com/@wolfhungryforlife Spotify: https://open.spotify.com/show/68Sj3Gc6onKWpNIGesKMya Apple Podcast: https://podcasts.apple.com/us/podcast/wolf-storie-che-contano/id1672574668?uo=4 Spreaker: https://www.spreaker.com/show/wolf-storie-che-contano #WOLF #HYPE #HungryForLife #FedezI messaggi contenuti in questo video hanno una finalità informativa e non promozionale.
A cura di Ferruccio Bovio Come è ormai noto, la Procura di Napoli ha incaricato la Digos del capoluogo campano di effettuare una serie di perquisizioni nelle abitazioni e negli uffici romani di Massimo D'Alema, di Alessandro Profumo (già amministratore delegato di Leonardo), di Giuseppe Giordo, ex direttore del settore Navi di Fincantieri e di Gherardo Gardo, commercialista di D'Alema. Le indagini riguardano una complessa operazione di compravendita di navi ed aerei, per la quale le due eccellenze industriali italiane erano in trattativa con il Governo colombiano. A tutti e quattro i personaggi viene contestato il reato di corruzione internazionale aggravata, dal momento che, per chiudere i contratti, avrebbero agito con il supporto di una organizzazione criminale presente ed attiva in diversi Stati, tra cui Italia, Usa e, appunto, Colombia. In particolare, secondo gli inquirenti, i soggetti indagati si sarebbero a vario titolo adoperati per promuovere la vendita al governo della Colombia di aerei M 346 (prodotti da Leonardo) e di piccoli sommergibili della Fincantieri, per un valore economico complessivo di circa 4 miliardi di euro. E per raggiungere tali obbiettivi contrattuali, D'Alema e gli altri indagati avrebbero offerto corrispettivi illeciti per 80 milioni di euro. Non è però sui contenuti dell'indagine che intendiamo fermare la nostra attenzione, quanto sui commenti che abbiamo cominciato a registrare sui media. A parte certa stampa di destra alla quale, probabilmente, non sembra neanche vero di poter raccontare di un “Baffino” finito finalmente nei guai (e di poter anche scrivere oggi di un “Cartello D'Alema”), ad emergere c'è poi anche tutto l'imbarazzo di una certa opinione di sinistra, secondo la quale l'ex presidente del Consiglio - anche nel caso in cui dovesse alla fine risultare innocente – avrebbe, comunque, varcato la soglia di ciò che può essere opportuno o morale per un capo politico della sinistra. Insomma, D'Alema, con la sua attività di mediatore d'affari internazionali, avrebbe fatto un qualche cosa che non è di sinistra e che contrasta con quello che, nell'immaginario collettivo del popolo di sinistra, deve essere il comportamento non solo pubblico, ma anche privato di un suo leader. Il tutto, con buona pace di Nanni Moretti che, già trent'anni fa, implorava “D'Alema, dì qualcosa di sinistra !”. Ora però, da tempo D'Alema non occupa più incarichi di partito ufficiali ed è, quindi, (almeno si spera) libero di curare i suoi interessi come meglio crede: se poi questi coincidono – guarda caso – con quelli nazionali bisognerebbe, forse, andare un po' più cauti prima di esprimere giudizi affrettati. Che cosa leggeremmo, infatti, sui nostri giornali se Società fondamentali per l' economia italiana come Leonardo e Fincantieri, dovessero malauguratamente andare in crisi e si vedessero costrette a lasciare a casa del personale o a battere cassa presso lo Stato? C'è poco da dire, per crescere bisogna vendere e, purtroppo, non sempre l'acquirente è una trasparente socialdemocrazia scandinava...Spesso e volentieri sono, invece, Paesi nei quali, se non sei disposto a venire incontro a qualche particolare richiesta locale, puoi anche fare a meno di iniziare il discorso.
A cura di Ferruccio Bovio Come è ormai noto, la Procura di Napoli ha incaricato la Digos del capoluogo campano di effettuare una serie di perquisizioni nelle abitazioni e negli uffici romani di Massimo D'Alema, di Alessandro Profumo (già amministratore delegato di Leonardo), di Giuseppe Giordo, ex direttore del settore Navi di Fincantieri e di Gherardo Gardo, commercialista di D'Alema. Le indagini riguardano una complessa operazione di compravendita di navi ed aerei, per la quale le due eccellenze industriali italiane erano in trattativa con il Governo colombiano. A tutti e quattro i personaggi viene contestato il reato di corruzione internazionale aggravata, dal momento che, per chiudere i contratti, avrebbero agito con il supporto di una organizzazione criminale presente ed attiva in diversi Stati, tra cui Italia, Usa e, appunto, Colombia. In particolare, secondo gli inquirenti, i soggetti indagati si sarebbero a vario titolo adoperati per promuovere la vendita al governo della Colombia di aerei M 346 (prodotti da Leonardo) e di piccoli sommergibili della Fincantieri, per un valore economico complessivo di circa 4 miliardi di euro. E per raggiungere tali obbiettivi contrattuali, D'Alema e gli altri indagati avrebbero offerto corrispettivi illeciti per 80 milioni di euro. Non è però sui contenuti dell'indagine che intendiamo fermare la nostra attenzione, quanto sui commenti che abbiamo cominciato a registrare sui media. A parte certa stampa di destra alla quale, probabilmente, non sembra neanche vero di poter raccontare di un “Baffino” finito finalmente nei guai (e di poter anche scrivere oggi di un “Cartello D'Alema”), ad emergere c'è poi anche tutto l'imbarazzo di una certa opinione di sinistra, secondo la quale l'ex presidente del Consiglio - anche nel caso in cui dovesse alla fine risultare innocente – avrebbe, comunque, varcato la soglia di ciò che può essere opportuno o morale per un capo politico della sinistra. Insomma, D'Alema, con la sua attività di mediatore d'affari internazionali, avrebbe fatto un qualche cosa che non è di sinistra e che contrasta con quello che, nell'immaginario collettivo del popolo di sinistra, deve essere il comportamento non solo pubblico, ma anche privato di un suo leader. Il tutto, con buona pace di Nanni Moretti che, già trent'anni fa, implorava “D'Alema, dì qualcosa di sinistra !”. Ora però, da tempo D'Alema non occupa più incarichi di partito ufficiali ed è, quindi, (almeno si spera) libero di curare i suoi interessi come meglio crede: se poi questi coincidono – guarda caso – con quelli nazionali bisognerebbe, forse, andare un po' più cauti prima di esprimere giudizi affrettati. Che cosa leggeremmo, infatti, sui nostri giornali se Società fondamentali per l' economia italiana come Leonardo e Fincantieri, dovessero malauguratamente andare in crisi e si vedessero costrette a lasciare a casa del personale o a battere cassa presso lo Stato? C'è poco da dire, per crescere bisogna vendere e, purtroppo, non sempre l'acquirente è una trasparente socialdemocrazia scandinava...Spesso e volentieri sono, invece, Paesi nei quali, se non sei disposto a venire incontro a qualche particolare richiesta locale, puoi anche fare a meno di iniziare il discorso.
La società di consulenza fondata a Chicago nel 1926 è una potenza con 30mila dipendenti in 130 città di tutto il mondo e una rete di 34mila ex consulenti. Come Vittorio Colao, Alessandro Profumo, Corrado Passera e Paolo Scaroni
Il dibattito presidenziale negli Stati Uniti al tempo del Coronavirus e' stato derubricato ad insipida comparsata televisiva. I town hall meeting a cui Trump e Biden hanno partecipato separatamente sono una presa in giro dell'elettorato che dovrebbe avere la possibilita' di ascoltare le ragioni dei due contendenti esposte alle critiche dell'altro.Fuori dal set, dopo le rivelazioni sulle denunce dei redditi di Trump, arriva una doccia fredda su Biden: sull'hard drive di un laptop sono stati trovati dei video del figlio Hunter mentre si droga con signore di (presumibili) facili costumi ed email che evidenziano un traffico di influenze.Nel frattempo in Italia si conclude con una condanna pesante per Alessandro Profumo (chiamato a mettere ordine nella banca) il processo sul dissesto del Monte dei Paschi di Siena, nonostante l'accusa ne avesse chiesto l'assoluzione.Infine l'esplosione del contagio mette a nudo ancora una volta l'incpapacita' delle scimmie al volante persino di approvvigionarsi di vaccini anti-influenzali. Vedremo se Conte, Casalino e Di Maio troveranno ancora un numero sufficiente di citrulli disposti a bersi la baggianata dell'emergenza imprevedibile e lo slogan "Andra' tutto bene".Il nuovo #IngloriousGlobastards con Fabio Scacciavillani e Alberto Forchielli
L'aumento dei contagi si insinua nel cantiere aperto della manovra finanziaria da 40 miliardi. Si dovrebbe tenere domani mattina alle 10 il terzo vertice di maggioranza della settimana per trovare l'accordo, in modo che l'impianto generale possa approdare poi in Consiglio dei ministri. La manovra si prevede a "tre strati": spese indifferibili, uscite obbligate per rifinanziare le misure anticrisi e nuovi interventi. Tutto va condensato del Documento programmatico di bilancio da inviare alla Commissione europea (tradizionalmente la consegna avviene entro il 15 ottobre). Next Generation di Talent garden Si chiudono oggi i lavori della due giorni di NEXT GENERATION, l'evento italiano organizzato da Talent Garden, in collaborazione con Camera di Commercio di Roma/Maker Faire Rome, Sky TG24, il supporto di Google, Facebook, Cisco, Intesa Sanpaolo e Intesa Sanpaolo Innovation Center, Terna, Edison e la collaborazione di Lavazza, Uber Eats e Comin & Partners e StartUp Italia. Il lavoro dei molteplici think tank coinvolti ha condotto nel corso della due giorni alla sintesi di 10 punti di intervento che l'ecosistema dell'innovazione suggerisce nell'ottica di impiegare le risorse dei fondi europei per interventi mirati e concreti ai fini di generare valore e crescita. La settimana delle banche È stata la settimana delle banche protagoniste: tra l'ingresso dell'ex ministro all'economia Pier Carlo Padoan nei vertici di Unicredit, la condanna di Alessandro Profumo e Fabrizio Viola per aggiotaggio ai tempi di Mps e movimenti nel risiko bancario con le indiscrezioni di un matrimonio tra Banco Bpm e Credit Agricole, c'è molto di cui discutere. Quando si tratta di Covid, le donne sono meno propense al rischio Gli atteggiamenti e i comportamenti delle donne possono aver contribuito alla loro minore vulnerabilità e mortalità. Un'indagine condotta in 8 paesi OCSE mostra che considerano il coronavirus un problema più grave degli uomini, sono più inclini ad approvare le politiche sanitarie e le infrangono di meno. Due degli autori della ricerca, apparsa su PNAS (Proceedings of the National Academy of Sciences), sono studiosi della Bocconi, Vincenzo Galasso e Paola Profeta, affiliati al COVID Crisis Lab. Ospiti: Lorenzo Maternini, Country Manager per l'Italia di Talent Garden, Marco Ferrando, Il Sole 24 Ore, Vincenzo Galasso, professore ordinario di economia all'Università Bocconi, Dino Pesole, Il Sole 24 Ore
Alessandro Profumo, Chairman of Monte Dei Paschi Di Siena Bank, shares his key take-aways from the panel "Beyond reforms and recriminations: The future of financial leadership"
I banchieri sono visti spesso con diffidenza, soprattutto dopo i fallimenti delle banche popolari che negli ultimi anni hanno mandato in fumo i risparmi di una vita di migliaia di italiani. Ma a fronte di poche banche che hanno agito in modo scorretto, ci sono moltissimi altri banchieri che si sforzano di superare costruttivamente le difficoltà e contribuiscono in modo determinante allo sviluppo economico del paese – scrive Beppe Ghisolfi nel suo libro "Banchieri" (Nino Aragno editore, 542 p., € 25,00) . Il volume racconta la storia degli ultimi 50 anni attraverso le testimonianze di 37 banchieri, tra i quali Alessandro Profumo, Luigi Abete, Domenico Schiniscalco.
I banchieri sono visti spesso con diffidenza, soprattutto dopo i fallimenti delle banche popolari che negli ultimi anni hanno mandato in fumo i risparmi di una vita di migliaia di italiani. Ma a fronte di poche banche che hanno agito in modo scorretto, ci sono moltissimi altri banchieri che si sforzano di superare costruttivamente le difficoltà e contribuiscono in modo determinante allo sviluppo economico del paese – scrive Beppe Ghisolfi nel suo libro "Banchieri" (Nino Aragno editore, 542 p., € 25,00) . Il volume racconta la storia degli ultimi 50 anni attraverso le testimonianze di 37 banchieri, tra i quali Alessandro Profumo, Luigi Abete, Domenico Schiniscalco.
con: l'ex presidente di Mps ed ex a.d. del gruppo Unicredit ALESSANDRO PROFUMO
Seconda giornata della conferenza. Il video presenta le interviste a George Papandreau, Gerhard Knies, Maria Cristina Fossi, Alessandro Profumo ed altri partecipanti alla conferenza.
Seconda giornata della conferenza. Il video presenta le interviste a George Papandreau, Gerhard Knies, Maria Cristina Fossi, Alessandro Profumo ed altri partecipanti alla conferenza.
Alessandro Profumo, Chairman of Italy's Monte Dei Paschi Di Siena Bank explains his role in restoring the bank's reputation, ensuring profitability, improve customer experience, encourage transparency and more.
What effect would such a decision have on the wider European community? Alessandro Profumo, Chairman Monte Dei Paschi Di Siena, speaks to London Business School.
Alessandro Profumo, Chairman of the Italian Banca Monte dei Paschi di Siena talks about his experiences working in consolidation, corporate social responsibility, internationalistation, and how the industry needs to address its reputation issues.
Chairman of Italy's Banca Monte Dei Paschi Di Siena, Alesandro Profumo, talks to London Business School about his role, responsibilities and interactions with the organisation's CEO.
Alessandro Profumo, Chairman Monte Dei Paschi Di Siena, speaks to London Business School about the effect such a decision would have on the wider European Community.
Alessandro Profumo, Chairman of Monte Dei Paschi Di Siena Bank, shares his key take-aways from the panel "Beyond reforms and recriminations: The future of financial leadership" at London Business School's Global Leadership Summit 2013.
Debutto da tutto esaurito, a Ca’ Foscari, per il ciclo "Conversazioni sul nostro futuro - Incontri e dibattiti di economia e politica italiana", inaugurato ieri all’Auditorium Santa Margherita con Alessandro Profumo, primo ospite della serie di appuntamenti. Nasce così, nell’ateneo veneziano, uno spazio aperto dove dialogare con personaggi di spicco del nostro Paese su temi di attualità e sulle prospettive per il futuro. Da qui ai prossimi mesi si alterneranno quindi nel ‘salotto’ di Ca’ Foscari ospiti di prestigio provenienti dal mondo della politica, dell'economia, della cultura, della società italiana pronti a dialogare con i docenti dell’ateneo e il pubblico in sala. «In un momento purtroppo senza precedenti e difficile per il Paese penso che sia giusto fermarsi a riflettere sul percorso da fare per risollevarci – spiega il rettore Carlo Carraro che ha affidato alla Fondazione Ca' Foscari la realizzazione dell'iniziativa – e credo che l’Università sia il luogo alto e terzo dove poterlo fare in modo costruttivo. Per questo il nostro ateneo si mette ancora una volta in gioco come spazio di discussione libera, aperta e mi auguro anche costruttiva. Con questo spirito iniziamo questo nuovo ciclo di incontri».
In this week's podcast: We take a look at the new high street bank to be launched, backed by some high-profile individuals; we turn our attention to the suggestion by Alessandro Profumo, chief executive of Italy’s UniCredit, that there should be a European recovery fund set up for banks; we ask whether the stress-tests results due at the end of next week are going to be credible; we review the general regulatory environment in Europe. Presented by Patrick Jenkins, with Sharlene Goff and Brooke Masters. Produced by LJ Filotrani See acast.com/privacy for privacy and opt-out information.