Cerchiamo come te il meglio nella Borsa e nella Vita. Ascolta le nostre storie! Un podcast di SoldiExpert.com a cura di Salvatore Gaziano & Roberta Rossi, consulenti finanziari indipendenti e fondatori di SoldiExpert SCF, fra le prime società in Italia del settore. "La Borsa & la Vita" è il nuovo show realizzato da Roberta & Salvatore dove si parla di argomenti importanti per affrontare i tempi moderni con l'intervento di super ospiti a ogni episodio. Inoltre in questo canale sono raccolti tutte le interviste audio (a Roberta Rossi e Salvatore Gaziano, fondatori di SoldiExpert SCF e Radioborsa) e gli interventi a Radio24, Radio Capital, Radio InBlu. Il sito della nostra società di consulenza finanziaria indipendente: https://soldiexpert.com Iscriviti alla nostra newsletter: https://soldiexpert.com/iscriviti-gratis/ Scopri i nostri ebook gratuiti e le guide per investire: https://soldiexpert.com/moneyreport/ebook-e-guide/  Seguici su: • Blog - https://soldiexpert.com/moneyreport/ • YouTube - https://www.youtube.com/soldiexpert • LinkedIn - https://www.linkedin.com/company/soldiexpert-scf • Facebook - https://www.facebook.com/soldiexpert/

In questo episodio, dedicato ai libri (non solo di economia e finanza) esploriamo i segreti del successo finanziario attraverso le voci dei due più grandi maestri dell'investimento mondiale, analizzando come la loro disciplina e umiltà siano la vera chiave per battere i mercati nel lungo periodo.Ci addentriamo poi nei corridoi del potere milanese, ripercorrendo la storia di scalate leggendarie e di un capitalismo d'altri tempi, raccontato da un protagonista che ha vissuto le luci e le ombre di Piazza Affari partendo da zero.Cambieremo poi decisamente prospettiva, seguendo le tracce di un viaggio epico attraverso l'Europa per riflettere su concetti come la resilienza e l'adattamento, doti che accomunano i grandi predatori della natura e i risparmiatori più accorti.Non mancherà uno sguardo alla sfida geopolitica del futuro, cercando di decifrare la strategia silenziosa che sta ridisegnando gli equilibri globali tra industria e tecnologia.Infine, analizzeremo la psicologia che governa le folle imparando a riconoscere quegli schemi che da secoli gonfiano e fanno scoppiare le bolle finanziarie, per imparare a restare lucidi quando l'avidità o la paura sembrano prendere il sopravvento.Un percorso tra storia, strategia e natura per prepararci al meglio al 2026, prima di salutarci per la pausa natalizia.

Nell'ultimo anno, i Certificati di investimento, in particolare quelli a Capitale Protetto, hanno invaso i portafogli degli italiani. Ma dietro la promessa di sicurezza e rendimenti fissi, cosa si nasconde davvero?In questo podcast, noi di SoldiExpert SCF, società di consulenza finanziaria indipendente, spieghiamo perché siamo molto critici verso questi prodotti e perché, nella maggior parte dei casi, sconsigliamo i Certificati ai risparmiatori retail.Analizziamo i motivi per cui l'industria del Risparmio gestito sta spingendo con forza sulla loro vendita: i rendimenti obbligazionari in calo e la paura degli investitori di entrare sui massimi azionari.Ti mostriamo come la soluzione magica proposta dalle Banche nasconda in realtà criticità enormi: Complessità estrema: Strumenti difficili da comprendere, che rendono l'investitore inconsapevole di dove sono finiti i suoi soldi. Costi non trasparenti: Scopri i costi di collocamento elevati e come l'emittente trattiene i dividendi, limitando il tuo potenziale guadagno.Problemi di Liquidità: La bassa liquidità sul mercato secondario si traduce in spread alti che rendono difficile e costoso uscire dall'investimento prima della scadenza.Rischio dell'Emittente: Contrariamente a quanto si crede, il "Capitale Protetto" non è assoluto.I certificati sono passività della banca e sono soggetti al rischio di bail-in in caso di fallimento.Un portafoglio solido e consapevole si costruisce con strumenti semplici, trasparenti ed efficienti come gli ETF, non con prodotti pensati per pagare la catena distributiva.Segui il podcast per capire se e quando i Certificati possono avere un senso (solo per investitori evoluti) e scopri come puoi proteggere il tuo capitale con alternative più semplici.

Un giovane imprenditore sottoscrive un investimento “tranquillo”.Qualche anno dopo scopre che, se vuole uscire, ha tre opzioni.Una peggio dell'altra. Non è un bivio. È un vicolo cieco.Da qui nasce l'episodio: un piccolo manuale di autodifesa finanziaria, pensato prima di firmare, non dopo.

«Non conta predire la pioggia, conta costruire l'arca.»Iniziamo questo episodio con una celebre massima di Warren Buffett per smontare la "valanga" di previsioni finanziarie per il 2026 che puntualmente inondano i risparmiatori a fine anno. Previsioni che, statisticamente, hanno spesso un valore informativo prossimo allo zero.In questa puntata di RadioBorsa, Salvatore Gaziano (responsabile strategie di SoldiExpert SCF) analizza il grande paradosso italiano:Siamo primi al mondo per la cucina, ma ultimi per educazione finanziaria.Dichiariamo di non fidarci delle banche, ma sottoscriviamo "a ritmo industriale" prodotti costosi e opachi come certificati e fondi a scadenza.Secondo la Consob, il 42% dei risparmiatori crede (erroneamente) di non pagare nulla per la consulenza bancaria.Di cosa parliamo in questo episodio:✅ Previsioni vs Preparazione: Perché è inutile tentare di indovinare il meteo dei mercati e perché bisogna invece prepararsi a ogni scenario✅ Consulenza Indipendente: Cosa significa davvero lavorare senza conflitti di interesse e senza retrocessioni sui prodotti✅ Il video di Marco Cini: Un riferimento all'analisi (disponibile sul nostro canale YouTube) che spiega perché certi prodotti inadatti vengono collocati così massicciamente✅ Approccio "Patrimonio-centrico": Perché investire non è solo scegliere un titolo, ma occuparsi di previdenza, fiscalità e passaggio generazionale

Quanto dovreste pagare davvero per comprare o vendere strumenti finanziari come azioni, obbligazioni o ETF. È meglio una commissione fissa, ad esempio 10 o 20 euro a operazione, oppure una commissione variabile come lo 0,20% del controvalore. E soprattutto, quale banca conviene utilizzare per gestire il proprio patrimonio contenendo al massimo i costi di negoziazione. E se non avete intenzione di cambiare banca, è possibile comunque ridurre queste spese.In questo podcast approfondiamo in modo chiaro e pratico tutto ciò che riguarda le commissioni di negoziazione applicate dalle banche quando si acquistano o si vendono strumenti quotati. Spiego la differenza tra costi fissi e variabili, quali profili commissionali risultano più vantaggiosi in base al patrimonio e al numero di operazioni, e quali errori evitare per non ritrovarsi a pagare cifre sproporzionate. Attraverso esempi concreti vedremo come anche piccole scelte possano generare differenze di costo molto rilevanti, soprattutto quando si investono importi elevati.Analizziamo inoltre quando ha senso mantenere la propria banca e quando invece è opportuno valutare alternative più efficienti. Parliamo dei casi in cui si può negoziare un abbassamento delle commissioni, dei rischi nascosti delle piattaforme ultra low cost e di cosa controllare sempre nei prospetti commissionali per evitare brutte sorprese.

Lavorare tutta la vita, aspettare i 67 anni, rimandare.Rimandare il tempo per sé, per gli affetti, per ciò che conta davvero.E se esistesse un'alternativa?In questo episodio entriamo nel mondo del pensionamento anticipato e della libertà finanziaria, esplorando il movimento FIRE: un'idea che promette di cambiare il rapporto tra lavoro, denaro e tempo. Ma che, dietro l'apparente semplicità, nasconde scelte difficili, rinunce, rischi concreti.Ascolteremo la testimonianza di Gianni Rossi, che ha deciso di smettere di lavorare prima del tempo, non per fuggire dal lavoro, ma per tornare a scegliere. Una storia fatta di disciplina, risparmio, investimenti, ma soprattutto di consapevolezza.Gianni Rossi non è il classico “trader della porta accanto”.Viene dalla finanza con la F maiuscola, quella vissuta nei mercati, nelle sale operative, nei grandi nomi del credito e dell'asset management europeo.E metteremo a confronto questa esperienza di pensionamento anticipato con il pensiero di Vicki Robin, considerata l'ideologa del movimento FIRE, autrice del best-seller Your Money or Your Life: una voce che invita a non banalizzare il concetto di indipendenza finanziaria e a non confondere la libertà con una semplice formula matematica.Perché il FIRE non è una scorciatoia.È un prezzo da pagare.Ed è una domanda scomoda: tra i soldi e la vita, cosa scegliamo davvero?

Mentre i mercati festeggiano sui massimi storici in attesa delle mosse della Fed e del nuovo corso di Trump, la realtà ci presenta il conto sotto forma di un'inflazione che non si batte con gli slogan. Negli Stati Uniti la guerra ai prezzi si sposta letteralmente a tavola: il costo della carne bovina è alle stelle perché le mandrie sono ai minimi dagli anni '50 e i “tempi della natura” necessari per allevare un manzo non rispondono ai decreti presidenziali, scontrandosi con dazi e carenza di offerta che colpiscono duramente il portafoglio delle famiglie.Se la natura ha i suoi tempi lenti, la politica europea sembra aver perso il senso del tempo e della realtà sul fronte dell'auto. Il muro del 2035 per lo stop ai motori termici sta crollando: la Germania preme per una retromarcia, i colossi come Stellantis e Volkswagen soffrono in Borsa e perdono posti di lavoro, mentre i consumatori, spaventati dai costi e dall'incertezza tecnologica, si tengono strette le vecchie auto a combustione. È la prova che non si può costringere il mercato a bere se non ha sete, o meglio, se non ha i soldi per farlo.Nel frattempo, a Est, c'è chi corre a una velocità doppia. La Cina non è più solo la “fabbrica del mondo”, ma una macchina da guerra deflattiva iper-efficiente. I dati sono impietosi: nella Gigafactory di Shanghai, Tesla ottiene un vantaggio produttivo di 14 volte per ogni dollaro di stipendio rispetto alla California. Non è solo questione di manodopera a basso costo, ma di un ecosistema dominato dalla robotica e da una filiera integrata che sta spingendo giganti come Volkswagen a “cinesizzarsi” per sopravvivere.Ci troviamo quindi di fronte a un paradosso globale: da un lato l'Occidente che lotta tra ideologia green e inflazione, rischiando di trasformare la sua industria storica in un museo; dall'altro una Cina che esporta deflazione e domina la manifattura, costringendo i vecchi leader a rincorrere. Per noi investitori, la lezione è brutale ma necessaria: l'ideologia, prima o poi, si schianta sempre contro la realtà del portafoglio.In questo episodio analizzeremo come muoversi in questo scenario complesso. Perché se il valore si sta spostando dalla progettazione occidentale alla produzione efficiente asiatica, il nostro compito non è fare il tifo, ma adattare le strategie per non restare a piedi, proprio come chi si ostina a ignorare che il mondo dell'auto — e dell'economia — è cambiato per sempre.

Perché i ricchi diventano sempre più ricchi? Spesso si punta il dito contro una fiscalità agevolata sulle rendite o sui vantaggi ereditari, ma in questo episodio di Financial Fitness esploriamo un terzo fattore cruciale spesso ignorato: la gestione finanziaria. Non è questione di maggiore intelligenza, ma di possibilità: chi ha grandi patrimoni può accedere a una “matematica della ricchezza” che genera effetti cumulativi potentissimi, ampliando le distanze anno dopo anno.La prima barriera è psicologica ed è ben rappresentata dalla storia di Carlo, un risparmiatore immobilizzato dalla paura di investire. Tenendo i soldi fermi sul conto per dieci anni per evitare rischi, ha subito una perdita reale del potere d'acquisto superiore al 20% a causa dell'inflazione. La lezione è amara: la paura non protegge il capitale, ma lo condanna a una lenta erosione, rendendo l'immobilità la scelta più rischiosa di tutte.Ma anche tra chi investe, il punto di partenza detta le regole del gioco. Attraverso l'esempio dei fratelli Mario e Alberta, che ereditano la stessa cifra ma vivono condizioni economiche opposte, emerge una verità scomoda: chi ha le spalle coperte può permettersi rischi — e quindi rendimenti — più elevati. La prudenza finanziaria diventa così un lusso: chi ha poco capitale deve proteggerlo accontentandosi di rendimenti bassi, mentre chi è già benestante può permettersi di farlo crescere velocemente.A confermare questa tesi interviene il libro “Fixed: Why Personal Finance Is Broken and How to Fix It” di Campbell e Ramadorai, che cita uno studio svedese rivelatore: i portafogli dei più ricchi ottengono mediamente l'8% di rendimento annuo in più rispetto ai piccoli risparmiatori. È una differenza brutale che, proiettata su trent'anni, trasforma un investimento prudente (che raddoppia appena il capitale) in una crescita esponenziale, moltiplicando il patrimonio iniziale per oltre diciassette volte.In questo episodio analizziamo la “matematica della disuguaglianza”, spiegando come costi minori, migliore diversificazione e un orizzonte temporale più lungo permettano ai grandi patrimoni di correre in auto mentre gli altri pedalano in bicicletta. Ascoltare per capire come il rendimento genera ricchezza e perché, negli investimenti, il punto di partenza conta spesso più del percorso.

In questa Lettera proviamo a dimostrare come la finanza moderna stia subendo una trasformazione strutturale, dove il confine tra investimento e gioco d'azzardo è stato quasi azzerato.Esploriamo come l'uso sempre più diffuso della leva finanziaria estrema — attraverso strumenti come le opzioni a brevissimo termine (0DTE) e il debito su margine (Margin Debt) — sta inondando il mercato di scommesse ad alto rischio.Vedremo come questo eccesso stia amplificando i crolli (come nel mercato crypto) e come perfino il successo dei prediction markets stia istituzionalizzando la speculazione pura.Infine, chiariamo il rischio per il risparmiatore: perché la storia dimostra che la frenesia di trading e l'uso della leva portano a risultati peggiori (come confermato dalle avvertenze dei broker di CFD) e perché, in questo scenario caotico, la disciplina strategica e l'assenza di emotività sono l'unica difesa efficace contro il rischio di bruciare il proprio capitale.

C'è un'onda di cui tutti parlano: i mercati privati. Private Equity, Private Debt, Private Market.Ne avete sentito parlare di recente, ma non siete ancora convinti di cosa si tratti?O siete già investitori e volete capire meglio i rischi reali? In questo podcast, analizziamo con dati alla mano il mondo degli investimenti "privati" (cioè non quotati in Borsa) per capire se sono davvero la nuova frontiera o un costoso vicolo cieco per i piccoli risparmiatori.Vi mostreremo perché siamo scettici, anzi molto scettici e critici, sul futuro di questa asset class che sta diventando accessibile a tutti, anche con un solo euro.Cosa Scoprirai nel podcast:Il Segnale della Borsa: Perché l'andamento in Borsa delle grandi società di Private Equity (Brookfield, Blackstone, KKR) ha rotto la correlazione con l'azionario globale proprio nel 2025. Il mercato sta fiutando qualcosa?La Corsa alle Commissioni: Il vero motivo della "democratizzazione" dei Private Market: come l'aumento della trasparenza sui costi ha spinto il settore a cercare nuove fonti di commissioni con prodotti illiquidi.I Numeri da Capogiro: Quanto è grande il mercato non quotato (l'88% delle grandi aziende) e perché i rendimenti passati del Private Equity e Private Debt (dal +3.5% al +6% annuo) non sono garantiti per l'investitore retail di oggi.La Trappola dell'Illiquidità: Cosa significa che i tuoi soldi restano bloccati per 7, 10 o più anni? E perché i nuovi fondi ELTIF 2.0 non risolvono affatto il problema dei rimborsi in caso di panico sui mercati.Gli Allarmi (FMI e Banca d'Inghilterra): Le recenti avvertenze del Fondo Monetario Internazionale sul rischio sistemico del credito privato, le pratiche poco trasparenti come il Payment in Kind (PIK) e il legame critico con il sistema bancario tradizionale.I Crack Recenti: Dal colosso First Brands ai presunti schemi fraudolenti nel ramo Private Credit di BlackRock: cosa ci dicono questi episodi sulla reale trasparenza del settore.

C'è un libro appena uscito che sta facendo tremare più di un ufficio bancario. Si intitola “Il cliente di merda”.In questa puntata parliamo proprio di questo: del “signor Rossi”, l'antieroe creato da Roberto Malnati per raccontare — con ironia e brutalità — certe dinamiche tipiche del rapporto tra banche e risparmiatori.E perché la figura del cliente che si informa, chiede il KID, confronta e ragiona viene vista come un problema… anziché come una risorsa.

La scorsa settimana i mercati azionari sviluppati hanno registrato una forte volatilità, perdendo tra il 3% e il 4%, con il settore tecnologico particolarmente penalizzato. L'incertezza è stata guidata dall'ansia per l'Intelligenza Artificiale, nonostante gli ottimi dati di Nvidia, e dal “messaggio misto” della Federal Reserve, confusa tra inflazione e indebolimento del lavoro.In controtendenza, l'Italia ha ottenuto un risultato storico: l'agenzia Moody's ha alzato il rating sovrano a Baa2 per la prima volta in 23 anni, riconoscendo gli sforzi fiscali e la stabilità politica italiana.La Lettera Settimanale dedica poi un approfondimento critico (accompagnato da un video sul nostro canale YouTube) al tema della “democratizzazione” dei Private Markets (Equity e Debt).Viene analizzata la spinta dei gestori come BlackRock (con il suo 50/30/20) e di molte delle principali banche e reti a proporre fondi di private equity, private debt e simili con motivazioni di ogni tipo, comprese quelle “patriottiche” tricolori o continentali europee. E si mettono in guardia i risparmiatori sui reali pericoli di questi strumenti: costi elevati, illiquidità (con lock-up decennali) e il rischio che i rendimenti promessi non siano accessibili ai clienti retail.

Meglio una strategia attiva oppure un approccio Buy and Hold?In questo podcast affrontiamo una delle domande più frequenti tra investitori e risparmiatori: conviene davvero comprare e tenere gli strumenti in portafoglio senza mai intervenire, oppure è preferibile adottare una strategia più dinamica, basata sulla rotazione e sull'adattamento ai cicli di mercato? Partiamo dai principi che guidano entrambe le filosofie.Il Buy and Hold poggia sulla pazienza, sulla fiducia nei mercati e sul potere dell'interesse composto nel lungo periodo. È una strategia apparentemente semplice ma psicologicamente molto impegnativa, perché richiede di restare fermi anche durante crisi profonde e prolungate. Non tutti gli strumenti recuperano sempre, e non tutti gli investitori sono in grado di sostenere cali rilevanti senza intervenire.Dall'altro lato vediamo cosa significa adottare un approccio attivo di rotazione del portafoglio. Qui entra in gioco la capacità di individuare le aree più forti del mercato, evitare i settori più deboli, proteggere il capitale nei momenti complessi e adattarsi all'evoluzione dei cicli economici. È una metodologia che richiede dati, disciplina e coerenza e che, se gestita con metodo, può ridurre la volatilità e migliorare il risultato complessivo nel medio e lungo periodo.Nel podcast analizziamo vantaggi, limiti e rischi dei due approcci, con esempi concreti, dati storici e grafici che mostrano cosa significa davvero attraversare periodi di mercato difficili. Ci addentriamo nel funzionamento delle strategie rotazionali che utilizziamo in SoldiExpert SCF, illustrate con chiarezza per spiegare come gestire il patrimonio con maggiore consapevolezza.Parliamo anche della distinzione tra portafoglio statico e portafoglio tattico, dell'importanza della diversificazione a livello di strumenti e strategie e del motivo per cui non esiste una soluzione valida per tutti ma solo un metodo coerente con i propri obiettivi e con la propria capacità di gestione emotiva.

Quando Michael Burry muove un dito, i mercati tremano.È l'effetto Cassandra: prevede i disastri, e tutti lo sanno.Questa volta nel mirino ci sono Nvidia e Palantir.Un'operazione che molti hanno letto come un nuovo “Big Short”. Ma la realtà – e i numeri – raccontano qualcosa di diverso.In questo episodio analizziamo cosa significano davvero quelle put, perché il mercato ha reagito con tanto allarme e se il paragone con il 2008 ha ancora senso.C'è anche il punto di vista di Gabriele Grego, gestore di Quintessential Capital Management, noto in Italia per il caso Bio-On, la società regina delle bioplastiche che ha shortato e che poi è fallita.

La scorsa settimana i mercati azionari hanno mostrato un netto contrasto, con l'Europa in chiusura nettamente positiva (Piazza Affari a +2,5%), in controtendenza rispetto al nervosismo e alla volatilità prevalsi a Wall Street, in particolare sul fronte tecnologico e delle criptovalute.In questo "mercato bipolare", gli investitori si muovono tra la speranza di un rally di Natale e il rischio concreto di detenere titoli con valutazioni "allegre" in settori come il quantum computing, i cui titoli sono in forte calo (-6% per il settore), come dimostrato dal contrasto tra l'elevata capitalizzazione di Rigetti Computers e i suoi ricavi modesti.Il sentiment è messo a dura prova anche dall'agitazione sui titoli tecnologici e AI, sebbene società come Nvidia stiano realmente generando profitti e margini superiori rispetto all'era della bolla dot-com del 2000. L'incertezza sul taglio dei tassi della Fed e le reazioni caute alle trimestrali record amplificano la pressione sui titoli growth.Il focus della settimana è però l'enigma del crollo del Bitcoin e delle criptovalute, con una capitalizzazione di mercato complessiva che ha "bruciato" 1.000 miliardi di dollari in un mese.La discesa è attribuita a una combinazione di fattori, che esamineremo in dettaglio, tra cui:La delusione del "nuovo oro digitale": Il Bitcoin, con un rendimento negativo in euro da inizio anno (-10%), si comporta sempre più come un asset rischioso, perdendo terreno rispetto all'Oro fisico (in rialzo di circa il +40%).Finanziarizzazione e correlazione: L'ingresso massiccio degli istituzionali ha aumentato la liquidità, ma anche la correlazione con gli asset di rischio tradizionali (Nasdaq), "devitalizzando" la sua funzione di riserva di valore non correlata.La scossa del panico e della leva finanziaria: Una violenta ondata di vendite ha innescato una cascata di liquidazioni per circa 19 miliardi di dollari in un solo giorno, correggendo l'eccessivo ottimismo di chi aveva alzato la posta con la leva.Il mercato si sta ripulendo, e il futuro del settore dipenderà dal ritorno della propensione al rischio globale. Infine, accenneremo al divario crescente tra i consumatori ad alto e basso reddito negli Stati Uniti, evidenziato anche dagli elevati costi alimentari, con i prezzi della carne bovina in forte aumento.

Conviene davvero investire in obbligazioni della Romania che offrono rendimenti superiori al 6% annuo?In questo podcast analizziamo in dettaglio questi titoli di Stato, molto discussi tra gli investitori italiani, per capire se rappresentano una reale opportunità o un rischio sottovalutato.Esamineremo rendimenti, scadenze, rating, situazione politica ed economica della Romania e faremo un confronto con altri titoli europei come BTP e Bund tedeschi.Parleremo anche delle alternative possibili nel mercato obbligazionario high yield corporate. Se stai valutando se inserire questi strumenti nel tuo portafoglio, questo podcast ti aiuterà a farlo con maggiore consapevolezza.Guarda il video completo sul nostro canale Youtube

In finanza è stato l'uomo dei record. Un maestro in Borsa e, per molti, anche nella vita.Ma pochi sanno che l'infanzia di Warren Buffett è stata un buco nero. Ed è proprio lì, in quel buio, che nasce la sua ossessione per i numeri.Lo racconta lui stesso nel docu-film HBO “Becoming Warren Buffett”."Riflettere su affari e investimenti mi rilassa: sono facili. I problemi umani, quelli sì che sono tosti. Quando c'è di mezzo il denaro, di solito, una soluzione si trova sempre.”Sui soldi si può contare. Sugli affetti, molto meno."È forse questa la chiave per capire davvero l'uomo dei record?In questo episodio esploriamo il lato oscuro (e poco conosciuto) di Warren Buffett: non il miliardario, ma il bambino che è stato.E come i numeri lo hanno salvato da un sudario di desolazione.

Questa settimana facciamo luce sul paradosso che domina la finanza italiana: come fanno le grandi banche a segnare utili record (21 miliardi da inizio anno solo le big) proprio mentre il margine di interesse (il loro guadagno tradizionale sui prestiti) è in calo a causa della discesa dei tassi BCE.Quale è il filone aurifero? Sì, è la vendita di fondi, polizze e certificati... I conti dei Giganti: breve analisi dei bilanci di Intesa Sanpaolo e UniCredit, con il caso emblematico della battaglia di UniCredit contro Amundi per strappare una fetta maggiore dei margini sulle commissioni.L'allarme sociale: la denuncia della FABI (sindacato bancario) in Parlamento sulle pressioni commerciali allo sportello, che costringono a vendere prodotti non in linea con le esigenze dei clienti.L'Italia, il Paese più caro: sulla base dei report di Morningstar, scopriremo perché i fondi italiani hanno i costi più alti d'Europa.Gli effetti sul patrimonio: lo studio di Tosetti Value mostra in modo inequivocabile come le commissioni esose (fino al 70% del guadagno in alcuni casi) divorino i rendimenti, confermando il fenomeno del "caro risparmio gestito".La metafora finale: usando un esempio concreto di un recente prelievo in un Bancomat a Cracovia, Salvatore ti spiegherà perché il risparmiatore "frettoloso" paga un prezzo altissimo, non solo in viaggio, ma soprattutto nei suoi investimenti.

Ti ricordi quando i BTP rendevano il 4%?Solo due anni fa era possibile, oggi sembra un lontano ricordo. In questo podcast analizziamo l'attuale situazione del mercato obbligazionario, focalizzandoci sui BTP italiani, i loro rendimenti attuali e le opportunità (e i rischi) per chi cerca ancora rendimenti alti senza correre troppi rischi.Vedremo:Curva attuale dei tassi dei BTPConfronto con i rendimenti di due anni faPerché oggi è difficile ottenere un rendimento del 3,5-4% annuo senza esporsi troppoCosa si nasconde dietro a certe proposte di investimento “troppo belle per essere vere”Il ruolo degli ETF obbligazionari e delle obbligazioni high yield

Non la vedi, ma c'è. Non dorme, non si stanca, non sbaglia quasi mai. Ti osserva, ti ascolta e — sempre più spesso — decide per te.Alexa ti sveglia, Siri ti ricorda un appuntamento, Google ti guida nel traffico, ChatGPT ti prepara un riassunto per il lavoro. L'intelligenza artificiale non è più nei laboratori o nei film di fantascienza: è dentro ogni gesto quotidiano, nelle nostre scelte, perfino nei nostri investimenti.Oggi è il motore invisibile che alimenta produttività, profitti e — forse — nuove bolle speculative.Per le aziende è una promessa di efficienza. Per i mercati, un sogno che sembra non voler finire.Ma dietro questa corsa c'è una domanda che pochi osano porsi: chi guadagna davvero da questa rivoluzione? Nel nuovo episodio di Financial Fitness, con Salvatore Gaziano di SoldiExpert SCF, raccontiamo il lato economico e finanziario dell'AI.Dal boom delle Big Tech alle ombre sulla sostenibilità degli investimenti miliardari nei data center, fino al rischio di consegnare il nostro futuro (e i nostri risparmi) a un “pensiero unico” digitale.

Settimana intensa sui mercati, tra euforia e scosse.Mentre l'AI macina record e spinge colossi come Nvidia oltre i 5.000 miliardi di dollari, gli investitori si interrogano sui rischi di un entusiasmo forse eccessivo.Dall'altra parte dell'oceano, la tregua “occhio per occhio” tra Trump e Xi riporta un po' di calma nelle relazioni USA-Cina.E in Italia, il caso Campari ci ricorda che il fisco può bussare sempre due volte, anche quando si brinda al successo.Tra chip, dazi e Spritz amari, la lezione è una sola: innovazione e prudenza devono viaggiare insieme, perché sui mercati – come nella vita – il miglior investimento resta la consapevolezza.

In questo podcast analizziamo un tema che riguarda moltissimi investitori: come gestire un ETF in perdita.È una situazione comune, ma spesso la reazione più diffusa è quella sbagliata. Vendere di impulso o mediare senza una logica può peggiorare la situazione.Ti spieghiamo, passo dopo passo, come affrontiamo questi casi all'interno della nostra consulenza finanziaria indipendente, portandoti esempi reali di analisi su portafogli in difficoltà.Capirai quando ha senso mantenere l'investimento, quando invece è opportuno ridurre l'esposizione e come evitare gli errori più frequenti.Parleremo della differenza tra ETF strategici e tattici, tra strumenti ben diversificati e ETF tematici o settoriali più rischiosi. Analizzeremo anche casi pratici come l'ETF iShares Clean Energy, che negli ultimi anni ha registrato perdite significative, e capiremo quali insegnamenti trarre da esempi concreti come questo.Inoltre, approfondiremo un aspetto spesso trascurato: la fiscalità delle minusvalenze sugli ETF. Ti spiegheremo come funziona la compensazione, con quali strumenti è possibile recuperare le perdite e quali errori evitare per non sprecare vantaggi fiscali.Alla fine del podcast, scoprirai perché la chiave non è concentrarsi sul singolo ETF in perdita, ma guardare all'intero portafoglio e alla logica con cui è stato costruito.Perché un portafoglio ben pianificato, diversificato e coerente con i propri obiettivi è l'unico modo per gestire con lucidità anche le fasi negative di mercato.Puoi visionare il video completo sul nostro canale Youtube: Soldiexpert SCF

L'uragano Melissa ha devastato i Caraibi con venti oltre i 250 km/h.Ma mentre il Paese si preparava all'impatto, nei mercati qualcuno seguiva un altro parametro: la pressione atmosferica.Perché da quei numeri dipendeva il destino di un'obbligazione da 150 milioni di dollari.In questo episodio raccontiamo come la finanza ha imparato a monetizzare la catastrofe con i Cat Bond, e perché – nonostante l'aumento dei disastri climatici – chi li assicura continua a fare soldi a palate.Scopri come funziona il meccanismo dei Catastrophe Bond, quali sono le compagnie di assicurazione e riassicurazione quotate e i fondi che guadagnano sulle catastrofi.

In questa Lettera Settimanale si esamina la brusca correzione dell'oro dopo i recenti massimi (potrebbe essere la fine del "debasement trade"?) e la discesa di STM, penalizzata dai margini nonostante ricavi leggermente superiori alle attese.Si approfondiscono anche le storie di forte volatilità su titoli come Deckers (Hoka) e Beyond Meat, utilizzate per illustrare i rischi dell'approccio "compra e tieni" sulle singole azioni.Infine, uno sguardo alla settimana chiave che attende gli investitori, tra le cruciali trimestrali delle Big Tech (soprattutto sull'IA) e le decisioni delle banche centrali. Viene, inoltre, presentato il video della settimana, dedicato a come gestire gli ETF in perdita.Parliamo anche del premio che abbiamo ricevuto da Confcommercio "per l'eccellenza nella consulenza finanziaria indipendente, capace di offrire soluzioni su misura, trasparenti e senza conflitti di interesse, al servizio del patrimonio dei clienti".

Una soglia che fino a pochi anni fa sembrava irraggiungibile, eppure eccoci qui: l'oro continua a stupire e a far discutere investitori, risparmiatori e analisti.Ma in una fase così rialzista, come comportarsi?Chi possiede oro si chiede se sia arrivato il momento di incassare i guadagni, temendo però di uscire troppo presto da un trend ancora forte. Chi invece non ne ha in portafoglio teme di entrare ai massimi, con il classico “cerino in mano”.In questo episodio ragioniamo insieme su come gestire l'oro in portafoglio, quali sono i fattori che ne hanno sostenuto la corsa e perché il suo ruolo oggi va oltre quello del “bene rifugio”.Parleremo di:• de-dollarizzazione e acquisti record da parte delle banche centrali• rapporto tra oro e rendimenti reali americani• rischi e opportunità per chi è già investito o valuta un ingresso ora• impatto delle emozioni e della finanza comportamentale nelle scelte d'investimento• strategie dinamiche per gestire l'esposizione all'oro e proteggersi nelle fasi discendentiSe sei un investitore attento e vuoi capire se ha ancora senso parlare di oro a questi livelli, questo episodio fa per te.

Cosa succede quando il lavoro finisce ma le spese restano?In questo episodio di Financial Fitness raccontiamo la storia vera di Giulia, manager licenziata a cinquant'anni, che ha dovuto reinventarsi da capo. E trovare la forza di ripartire. Rallentando i consumi e ripensando gli investimenti.Scoprirai come ha imparato a vivere con meno senza rinunciare alla qualità della vita — e come un piano finanziario l'ha aiutata a trasformare una crisi in un nuovo inizio.

Settimana di contrasti sui mercati: mentre la Francia naviga nel caos politico e nel declassamento del suo debito, la Borsa di Parigi sorprende con un brillante +3,24%. A trainarla sono i colossi del lusso, dell'occhialeria – da LVMH a EssilorLuxottica – che confermano la forza delle multinazionali francesi nonostante la crisi di governo.Bene anche Wall Street, dove la stagione delle trimestrali regala risultati sopra le attese, ma restano ombre sul credito privato e sulle banche regionali.Una settimana che ricorda come, nei mercati, politica e realtà economica non sempre viaggino sullo stesso binario.

Quando un titolo azionario che abbiamo comprato inizia a volare sembra tutto perfetto. Guadagni del 100%, del 500%, perfino del 1000%. Ma gestire azioni in forte rialzo non è affatto semplice.È una situazione che, per quanto positiva, può trasformarsi in una vera e propria sfida emotiva. In questo video affrontiamo l'altra faccia della medaglia rispetto al tema trattato nel video precedente sulle azioni in perdita: cosa fare quando le azioni sono in forte guadagno. Sembra un problema da “fortunati”, ma anche questo va gestito con lucidità e metodo. Analizziamo casi reali come Unicredit, Nvidia o Kering, e vediamo insieme quali sono gli errori più comuni che possono compromettere risultati straordinari, trasformando un grande guadagno in una fonte di frustrazione.Scopriremo perché tanti investitori vendono troppo presto o, al contrario, restano troppo a lungo esposti su un titolo che ormai ha un peso eccessivo nel portafoglio. Capiremo perché, quando un'azione cresce in modo esplosivo, non è più un semplice investimento ma diventa una componente centrale del proprio patrimonio. In questi casi, servono strategie di gestione e di uscita precise, per proteggere i profitti e ridurre il rischio di concentrazione.Nel podcast approfondiamo:Come evitare gli errori più comuni nella gestione dei titoli in forte guadagno -Perché la diversificazione resta uno strumento essenziale, anche dopo grandi successi -Come ragionare sull'esposizione del titolo rispetto al patrimonio complessivo -Quando ha senso ridurre una posizione e come reinvestire in modo equilibrato -Quali indicatori osservare per capire se un titolo è ancora “in salute” -Gestire i profitti è difficile quanto gestire le perdite. La differenza la fa la strategia.

Cosa accomuna George Best, Paul Gascoigne, Jermaine Pennant e Stephan El Shaarawy?Il talento, certo. Ma anche un rapporto difficile con il denaro.Dietro ai contratti milionari e alla fama, si nascondono spesso scelte economiche disastrose: in questo episodio raccontiamo come anche chi guadagna milioni possa perdere tutto in pochi anni per spese fuori controllo, investimenti sbagliati e fiducia mal riposta.E perché le stesse dinamiche — psicologiche, emotive, finanziarie — possono riguardare tutti noi, anche se non abbiamo mai calcato un campo di Serie A.Una puntata che parla di calcio, ma anche di educazione finanziaria, pianificazione e consapevolezza.

Settimana da montagne russe sui mercati e in particolare a Wall Street dove il nuovo scontro tra USA e Cina fa deragliare l'azionario soprattutto tech e il mercato delle criptovalute. Un promemoria potente sul rischio di scommettere con la leva e con un orizzonte temporale limitato mentre la geopolitica torna a dominare le Borse.Scopri perché la dura partita a scacchi tra Trump e Xi Jinping si combatte su fronti inaspettati come le terre rare, le batterie e persino la soia, con implicazioni dirette e indirette su tutti i mercati.Stiamo avvicinandoci alla data ultimatum (fine ottobre) fissata fra Stati Uniti e Cina per definire i dazi reciproci e l'atmosfera (come la volatilità) si sta decisamente surriscaldando come i colpi bassi fra Washington e Pechino per arrivare alla trattativa su posizioni di forza.Abbiamo ricostruito cosa sta succedendo e le implicazioni: un ascolto essenziale per capire perché la geopolitica è diventata un rischio che non si può ignorare e cosa assolutamente non fare quando si investe in un mondo sempre più complesso e imprevedibile.

È capitato a tutti: hai comprato un'azione che sembrava promettente, magari all'inizio è anche salita, e poi è crollata. Ora sei in perdita, e non una perdita da poco.A questo punto la domanda è inevitabile: cosa fare con un'azione in perdita? Meglio tenerla e sperare che risalga? Venderla e chiudere tutto? O mediare al ribasso per abbassare il prezzo medio?Nel podcast di oggi parliamo proprio di azioni in perdita e di come gestirle in modo razionale, senza farsi guidare dall'emotività. Ti mostro un esempio pratico e reale, con i ragionamenti che facciamo in SoldiExpert SCF quando valutiamo se mantenere o vendere un titolo in sofferenza.Molti investitori vivono questa situazione: acquistano azioni che poi crollano e restano bloccati nella speranza di un recupero. Ma come vedremo, sperare non è una strategia.Ti spiegherò perché mediare al ribasso può essere un errore, quali meccanismi mentali ci ingannano come l'effetto disposizione e perché accettare una perdita può essere la scelta più intelligente.Parleremo anche del famoso errore di Warren Buffett con Dexter Shoe Company, del caso NIO e di cosa ci insegnano questi esempi sul rapporto tra fondamentali e prezzo di mercato.Nel podcast approfondiamo temi importanti come:• Azioni in perdita e cosa fare davvero• Perché mediare al ribasso può peggiorare la situazione• I bias mentali che ci fanno sbagliare decisione• Quando vendere e quando ha senso mantenere un titolo • Il ruolo delle minusvalenze e come sfruttarle in modo intelligente• Le differenze tra azioni, ETF e fondi in perdita• Come valutare un titolo rispetto ai competitor e al mercato• Il concetto di costo opportunità e perché è decisivo negli investimenti

C'è chi promette rendimenti a doppia cifra comprando casa a Dubai. Ma quanto c'è di vero? In questo episodio scopriamo perché l'idea dell'“investimento sicuro” è una contraddizione in termini. Dalla crescita vertiginosa della città alle ombre del mercato immobiliare, il racconto di un miraggio moderno: Dubai, dove il deserto è diventato metropoli… ma anche simbolo dell'eterna illusione di guadagnare senza rischiare.

Hai ricevuto un'eredità o una donazione importante e non sai da dove iniziare?In questo podcast spieghiamo cosa fare, e soprattutto cosa evitare, quando ci si trova a gestire somme significative, da centinaia di migliaia fino a diversi milioni di euro. Molte persone, in particolare giovani e donne, si sentono impreparate di fronte a un cambiamento così grande: paura di sbagliare, responsabilità verso un patrimonio frutto di sacrifici, pressioni da parte di parenti o consulenti.È proprio in questi momenti che diventa fondamentale fermarsi, riflettere e non fidarsi di nessuno se non dei numeri. In questo video scoprirai:- I primi passi da fare dopo aver ricevuto un'eredità - Gli errori più comuni che possono costarti caro - Come evitare trappole, costi nascosti e cattivi consigli Perché è importante rispettare il tuo profilo di rischio - Come difendere il tuo patrimonio da banche, assicurazioni e truffe Gestire un'eredità non significa soltanto occuparsi di burocrazia o di investimenti, ma anche proteggere la propria serenità. Non è necessario diventare esperti di finanza, ma è fondamentale acquisire consapevolezza e sapere come orientarsi tra strumenti, rischi e opportunità.

Rammentiamo l'allerta sulle truffe finanziarie online, che proliferano su siti web, social e piattaforme di messaggistica, spesso sfruttando l'intelligenza artificiale e ricordiamo che investire con operatori e intermediari non autorizzati comporta rischi legali e finanziari serissimi in caso di problemi e la prudenza resta sempre fondamentale prima di inviare i propri risparmi a sconosciuti (esistenti solo spesso nella “fantasia”) o seguirne i consigli.

Ti è mai capitato di avere fondi d'investimento in perdita e chiederti:“Che faccio? Vendo o aspetto che recuperino?”In questo podcast Marco Cini, consulente finanziario indipendente di SoldiExpert SCF, ti porta dietro le quinte di un vero check-up sugli investimenti.Con esempi pratici scoprirai:quali domande porsi prima di decidere se mantenere un fondo in perdita o disinvestire come confrontare le performance con il mercato di riferimento (benchmark ed ETF)perché i costi di gestione fanno la differenza sul rendimento realequali errori evitare per non compromettere i tuoi obiettivi futuri.A volte la scelta più saggia è chiudere e ripartire con strumenti più efficienti.Le perdite fanno parte del gioco, ma non tutti i fondi meritano di restare in portafoglio.

Thomas Peterffy con Interactive Brokers ha rivoluzionato il trading per i risparmiatori comuni, partendo da zero soldi. Scopri la sua storia

Settimana positiva per le Borse europee nonostante i nuovi dazi di Trump. Oro e metalli preziosi brillano, mentre le criptovalute perdono terreno. A Milano svetta Leonardo, crolla Brunello Cucinelli dopo le accuse di uno short seller: un caso che ricorda agli investitori i rischi di valutazioni troppo elevate.

Dal test dei marshmallow alla Borsa: perché puntare ai dividendi subito può frenare i veri guadagni di lungo periodo. In questo episodio scopriremo perché resistere alla tentazione dell'uovo oggi può voler dire, domani, avere non solo la gallina… ma magari un intero pollaio.

I mercati continuano a correre, con Wall Street che segna nuovi record e la Fed che spinge sull'acceleratore con il taglio dei tassi. Fitch premia l'Italia con un upgrade del rating, mentre il settore dell'uranio sorprende con rialzi vertiginosi. Ma se c'è una lezione che la storia dei mercati ci insegna è che il futuro nessuno lo può prevedere: il vero segreto è restare lucidi, gestire il presente e costruire portafogli solidi.Per visionare la newsletter completa iscriviti su letterasettimanale.it

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L'Economist dice che solo chi eredita diventa ricco. Ma i dati e le storie raccontano un'altra verità.

Settimana brillante per i mercati azionari, con Wall Street e Tokyo in forte rialzo e utili solidi a sostegno delle quotazioni.I profitti delle Big Tech americane confermano valutazioni elevate ma giustificate, mentre l'obbligazionario offre rendimenti reali interessanti. Intanto cresce l'attenzione sulle mosse della Fed e sorprende la Polonia, oggi tra le economie più dinamiche d'Europa.L'oro continua la sua corsa, superando i 100 euro al grammo, con curiosità persino dal mondo di Elton John.

Cos'è lo spread denaro-lettera (o bid-ask) e perché è così importante conoscerlo prima di acquistare ETF, azioni o obbligazioni?In questo episodio affrontiamo uno degli aspetti più tecnici ma spesso sottovalutati dagli investitori: la differenza tra prezzo denaro e prezzo lettera, cioè tra quanto un acquirente è disposto a pagare e quanto un venditore richiede per cedere il titolo. Lo spread può sembrare un dettaglio, ma in realtà rappresenta un costo nascosto che può incidere anche in modo rilevante sulle operazioni. Attraverso esempi pratici analizziamo casi reali, come un'obbligazione Leonardo con spread superiore all'1 per cento, il titolo Intesa Sanpaolo caratterizzato da un differenziale minimo tipico dei titoli molto liquidi, oppure un ETF Xtrackers con bassi volumi scambiati ma comunque con spread contenuto grazie al ruolo del market maker. Parliamo anche di come funziona il book di negoziazione e di quanto sia determinante la liquidità effettiva di uno strumento.Spieghiamo quando conviene utilizzare un ordine limite per proteggersi da spread troppo ampi e perché lo stesso strumento può mostrare differenze significative a seconda del controvalore dell'operazione.Nel corso dell'episodio sfatiamo alcuni luoghi comuni: gli ETF sono davvero strumenti poco liquidi? È corretto giudicarne la liquidità solo dai volumi giornalieri? Le piattaforme a zero commissioni sono sempre la scelta più efficiente per investire?Infine, vedremo perché è preferibile acquistare titoli ed ETF direttamente sulla borsa principale, come Borsa Italiana o Xetra, evitando mercati secondari meno trasparenti che spesso presentano spread più ampi. L'obiettivo è offrirti strumenti concreti per rendere le tue decisioni di investimento più consapevoli e informate.Se il tema ti interessa e vuoi un approfondimento dedicato alla liquidità degli ETF, con focus su masse in gestione, volumi e spread, faccelo sapere nei commenti: potrebbe essere il prossimo argomento che tratteremo.

Un racconto personale per capire perché l'oro è salito ai massimi e cosa significa avere un “paracadute” negli investimenti.

Settimana movimentata per i mercati: la Fed verso un taglio dei tassi dopo dati deboli sull'occupazione, oro e argento ai massimi, MPS conquista Mediobanca.In Europa però i riflettori sono sull'auto: vendite in calo, impianti sovraccarichi e prezzi in salita mettono a nudo la fragilità della transizione elettrica e la pericolosa dipendenza dalla Cina.

ETF a distribuzione o ETF ad accumulazione? È una delle domande più frequenti tra gli investitori.In questa puntata affrontiamo il tema con un esempio concreto e numeri alla mano, per capire davvero quanto può incidere, nel lungo periodo, la scelta tra incassare cedole o lasciarle reinvestite.Quali sono le differenze tra ETF a distribuzione ed ETF ad accumulazione, anche dal punto di vista fiscalePerché molti investitori preferiscono strumenti che pagano cedole, anche se non ne hanno davvero bisognoQuanto può impattare, in termini di rendimento finale, la tassazione sulle cedole reinvestitePuoi visionare il video completo del podcast sul nostro canale Youtube

Storie di chi ha perso il lavoro dopo i 60 e ha saputo reinventarsi. Paure, strategie e nuovi inizi per affrontare un futuro diverso.

Agosto ha portato forti contrasti sui mercati: Milano e Madrid in rialzo, Parigi e Francoforte in calo.L'oro vola a nuovi massimi, il Bitcoin arretra, mentre Trump cerca di piegare la Fed ai suoi interessi, accendendo timori di ingerenza politica. La curva dei rendimenti si impenna, i deficit pesano sempre di più e il rischio inflazione resta sul tavolo.In questo contesto non c'è un'asset class regina: la vera chiave è una diversificazione consapevole, capace di bilanciare azioni, obbligazioni e materie prime per affrontare rischi e cogliere opportunità.

Allianz Insieme introdurrà dal 2025 un costo di ingresso di 100 euro, una novità che potrebbe influenzare le scelte di chi sta valutando un fondo pensione. In questa puntata analizziamo nel dettaglio cosa comporta questa modifica, mettendo a confronto i tre fondi pensione Allianz Insieme, Previdenza e Orizzonte Previdenza sia nei costi iniziali sia nei costi di gestione annui.Attraverso una simulazione concreta vedremo quale fondo può risultare più conveniente nel lungo periodo e perché questo cambiamento non è soltanto una decisione commerciale, ma potrebbe rappresentare una strategia per indirizzare i risparmiatori verso strumenti meno efficienti ma più redditizi per chi li propone.Con dati e numeri alla mano ti aiutiamo a capire come scegliere consapevolmente il fondo pensione più adatto, mostrando come i costi nascosti possano incidere in modo significativo sul capitale accumulato nel tempo.Per approfondire e seguire l'analisi completa puoi vedere il video completo sul nostro canale YouTube.

Scopri l'episodio “Rock & Finanza” di Financial Fitness: longevità, investimenti e lezioni di vita dalle storie di grandi artisti.

In questa Lettera Settimanale facciamo il punto su un agosto a due facce per i mercati.Da un lato, la corsa della Borsa cinese (+10%) e la buona performance a ieri di Piazza Affari (+6%), con l'oro che si conferma protagonista: i prezzi record del lingotto spingono al rialzo i titoli delle società minerarie. Dall'altro, l'improvvisa incertezza sulla Francia, dove una crisi politica sta mettendo in agitazione la Borsa di Parigi, portando l'attenzione degli investitori sui conti pubblici del Paese.E in mezzo, l'incredibile rivincita della Grecia: vi spieghiamo perché oggi i suoi titoli di Stato sono considerati più sicuri di quelli francesi e italiani, in una clamorosa inversione di rotta rispetto al passato.