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"Territori Compresi" è il titolo del 7° convegno organizzato da Servizi Inclusione della Diaconia Valdese, che si svolgerà giovedì 25 gennaio a Bologna.Un'occasione per riflettere sull'importanza del tessuto sociale, della rete di collaborazioni e delle esigenze specifiche dei vari territori in cui sono proposti servizi e progetti, non solo della Diaconia Valdese."I territori sono luoghi che ci hanno visto inizialmente impegnati soprattutto nell'accoglienza di persone migranti - spiega Francesco Sciotto, presidente CSD - Ci siamo però resi conto che i bisogni dei territori non riguardavano solo le persone in viaggio, ma anche larghe fette della popolazione con cui entriamo in contatto, che possono avere difficoltà momentanee o croniche. Crediamo sia importante riflettere sull'evoluzione, a volte sull'involuzione, dei territori, sugli aspetti di crescita o di difficoltà".Tra i protagonisti del convegno ci saranno anche i Community Center della Diaconia Valdese, sparsi in varie zone d'Italia, che prestano particolare attenzione alla comprensione del territorio in cui sono ubicati per poter proporre una giusta offerta. "Sono luoghi in cui incontriamo le persone. Mi piace pensare che siano altre porte delle nostre chiese aperte sui territori dove poter intercettare chi ha dei bisogni" conferma Sciotto.Ascolta l'intervista completa
La Commissione Sinodale per la Diaconia - Diaconia Valdese, ente ecclesiastico della Chiesa metodista e valdese impegnato da anni nell'accoglienza di persone migranti, ha lanciato un appello per il ritiro degli ultimi decreti legge sui migranti.La CSD ha infatti ritenuto importante segnalare al Governo, ai Presidenti dei Gruppi Parlamentari e alle Commissioni Parlamentari competenti la necessità di modificare in modo sostanziale la normativa in via di approvazione. La dichiarazione completa si può leggere sul sito www.diaconiavaldese.org. Ne parliamo con il pstore Francesco Sciotto, presidente CSD
Nuovo appuntamento con Frontiere Diaconali della Diaconia Valdese - CSD, sabato 19 agosto, con l'incontro dal titolo “Pari o dispari? Una questione di genere”. La Diaconia Valdese affronta il tema della parità di genere, con particolare attenzione alla sua declinazione nel mondo del lavoro. L'incontro prevede i saluti introduttivi del pastore Francesco Sciotto, presidente CSD e l'intervento di Alessandro Rizzo, ricercatore presso l'Istituto Nazionale per l'Analisi delle Politiche Pubbliche. Il Comitato Parità della Diaconia Valdese presenterà inoltre l'impegno della Diaconia Valdese nel settore.L'incontro si concluderà con la presentazione di ben due nuovi numeri della collana “I Quaderni della Diaconia”: “Pari o dispari? Una questione di genere” e “Ambiente, Desideri e consumi” e con un rinfresco offerto dalla Diaconia Valdese.Intervista con Monica Fabbri, membro CSD
Martedì 6 settembre con una conferenza stampa la Diaconia Valdese ha presentato una lista di 30 domande rivolte ai candidati alle elezioni parlamentari del 25 settembre. Ne abbiamo parlato col pastore Francesco Sciotto, presidente della CSD. I quesiti sono divisi in cinque sezioni: il lavoro, le migrazioni, l'ambiente, le politiche per gli anziani e la sanità. Al centro, quindi, gli ambiti in cui la Diaconia è particolarmente attiva e coinvolta. Le domande sono precise e acute e toccano molti temi lontani dal dibattito elettorale in corso.
Nuovi spazi de Il Passo Social Point di Torino, progetto della Diaconia Valdese che offre servizi, corsi e laboratori nella zona di Barriera di Milano. Un luogo di crescita e formazione per adulti, adolescenti e bambini, con eventi culturali e ricreativi.I nuovi spazi di via Leinì 68/B saranno inaugurati giovedì 5 maggio, alle 17,30, alla presenza anche del Presidente della Diaconia Valdese, pastore Francesco Sciotto.Ne parliamo con Federica Zanantonio Martin, referente de Il Passo Social Point, Community Center Torino.
Un incontro web dedicato al pastore metodista Lucio Schirò D'Agati, a sessant'anni dalla morte nel 1961, a 84 anni. L'incontro è promosso dal Centro Evangelico di Cultura “Giacomo Bonelli” di Palermo per martedì 27 aprile.Intervengono: Rosario Mangiameli, professore di Storia contemporanea all'Università di Catania (“Il contesto storico-politico”); Francesca e Lucio Schirò (“La famiglia”); Francesco Sciotto, pastore della chiesa evangelica metodista di Scicli (“L'eredità spirituale”).Per informazioni scrivere a questa mail cec-bonelli@gmail.com o consultare la pagina Facebook https://www.facebook.com/CecBonelli/Ne parliamo insieme a Bruno Gabrielli, pastore nella chiesa valdese di Palermo, via dello Spezio.
La Diaconia valdese con i suoi Servizi di Inclusione gestisce progetti di accoglienza per richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale attivando percorsi di formazione e di inserimento lavorativo volti all’inclusione e all’autonomia dei beneficiari.In questo contesto si inserisce l’iniziativa “L’albero delle mele”, promossa dalla Diaconia Valdese in collaborazione con FLAI CGIL Torino per contrastare le pratiche di lavoro nero e di lavoro grigio in ambito agricolo e promuovere inserimenti lavorativi tutelati e sicuri di beneficiari dei progetti di accoglienza e utenti della rete di sportelli gestiti dalla Diaconia Valdese – Servizi Inclusione.Ne abbiamo parlato con Francesco Sciotto, membro della Commissione Sinodale per la Diaconia della chiesa valdese.
Venerdì 20 marzo la Commissione Sinodale per la Diaconia ha pubblicato un comunicato stampa con un appello a non dimenticare le persone che vivono in condizioni più precarie."Il nostro pensiero - si legge nel comunicato - inoltre è rivolto a quanti e quante vedono ulteriormente peggiorata la loro condizione a causa della diffusione del virus contro il quale stiamo combattendo... Dobbiamo e possiamo combattere il virus considerandoci come una comunità unica, che non esclude e si prende cura, anzitutto, della sua parte più debole".Ne parliamo con il pastore Francesco Sciotto, membro della Commissione Sinodale per la Diaconia.
Venerdì 20 marzo la Commissione Sinodale per la Diaconia ha pubblicato un comunicato stampa con un appello a non dimenticare le persone che vivono in condizioni più precarie."Il nostro pensiero - si legge nel comunicato - inoltre è rivolto a quanti e quante vedono ulteriormente peggiorata la loro condizione a causa della diffusione del virus contro il quale stiamo combattendo... Dobbiamo e possiamo combattere il virus considerandoci come una comunità unica, che non esclude e si prende cura, anzitutto, della sua parte più debole".Ne parliamo con il pastore Francesco Sciotto, membro della Commissione Sinodale per la Diaconia.
Segnaliamo la dichiarazione assunta martedì 3 marzo 2020 dalla Diaconia Valdese in merito alla situazione dei profughi bloccati sul confine greco-turco. "La guerra e chi l'ha voluta sono responsabili della catastrofe umanitaria, l'ennesima in Siria, raccontata dalle cronache in questi giorni. Chi ha voluto la guerra ha anche barattato le vite di profughi e rifugiati, nel recente passato, mercanteggiando con i governi europei frontiere chiuse al posto di denaro. Chi quel denaro lo ha pagato e chi lo ha ricevuto è responsabile dell'attuale tragedia. Questi patti esiziali durano per i tiranni il tempo necessario ai loro giochi di potere; non offrono garanzie alle decine di migliaia di persone costrette a lasciare le loro terre a causa dei conflitti; non servono al vecchio continente a controllare i confini. Ricordiamo che chiunque provenga da zone di conflitto ha diritto a ricevere assistenza e a guardare al futuro immediato con speranza. E ribadiamo con forza che è necessario che il governo della Repubblica Italiana e quelli europei si attivino affinché i profughi bloccati al di qua e al di là del confine greco, si trovino ancora in Turchia, o a Lesbo, individuino al più presto corridoi sicuri per recarsi in luoghi dove godere dei loro diritti. La Diaconia Valdese si unisce a quanti in questi giorni pregano e agiscono contro le guerre e a favore di quanti e quante subiscono violenze e repressioni perché sono alla ricerca della pace e della sicurezza, e come sempre è disponibile ad essere al fianco di queste persone in percorsi di soccorso, accoglienza ed inclusione."Ne parliamo con il pastore Francesco Sciotto, membro della Commissione Sinodale per la Diaconia (Diaconia Valdese).
Segnaliamo la dichiarazione assunta martedì 3 marzo 2020 dalla Diaconia Valdese in merito alla situazione dei profughi bloccati sul confine greco-turco. "La guerra e chi l'ha voluta sono responsabili della catastrofe umanitaria, l'ennesima in Siria, raccontata dalle cronache in questi giorni. Chi ha voluto la guerra ha anche barattato le vite di profughi e rifugiati, nel recente passato, mercanteggiando con i governi europei frontiere chiuse al posto di denaro. Chi quel denaro lo ha pagato e chi lo ha ricevuto è responsabile dell'attuale tragedia. Questi patti esiziali durano per i tiranni il tempo necessario ai loro giochi di potere; non offrono garanzie alle decine di migliaia di persone costrette a lasciare le loro terre a causa dei conflitti; non servono al vecchio continente a controllare i confini. Ricordiamo che chiunque provenga da zone di conflitto ha diritto a ricevere assistenza e a guardare al futuro immediato con speranza. E ribadiamo con forza che è necessario che il governo della Repubblica Italiana e quelli europei si attivino affinché i profughi bloccati al di qua e al di là del confine greco, si trovino ancora in Turchia, o a Lesbo, individuino al più presto corridoi sicuri per recarsi in luoghi dove godere dei loro diritti. La Diaconia Valdese si unisce a quanti in questi giorni pregano e agiscono contro le guerre e a favore di quanti e quante subiscono violenze e repressioni perché sono alla ricerca della pace e della sicurezza, e come sempre è disponibile ad essere al fianco di queste persone in percorsi di soccorso, accoglienza ed inclusione."Ne parliamo con il pastore Francesco Sciotto, membro della Commissione Sinodale per la Diaconia (Diaconia Valdese).
Venerdì sera, 18 ottobre, una finestra della casa valdese di Vittoria (Sicilia) è stata incendiata da due ragazzi incappucciati.Come riportato sulla pagina fb della casa valdese di Vittoria: "Poco cambia se quella finestra è un’apertura verso il mondo di uno dei nostri ospiti, migrante e disabile, o l’orizzonte di uno dei nostri generosi lavoratori. Con quell’azione è stato corso il rischio che un essere umano potesse farsi del male. Ci auguriamo che i colpevoli siano scoperti dalle forze dell’ordine, così comprenderemo la causa di quel gesto criminale".Le parole del pastore Francesco Sciotto, chiesa metodista di Scicli.
Venerdì sera, 18 ottobre, una finestra della casa valdese di Vittoria (Sicilia) è stata incendiata da due ragazzi incappucciati.Come riportato sulla pagina fb della casa valdese di Vittoria: "Poco cambia se quella finestra è un'apertura verso il mondo di uno dei nostri ospiti, migrante e disabile, o l'orizzonte di uno dei nostri generosi lavoratori. Con quell'azione è stato corso il rischio che un essere umano potesse farsi del male. Ci auguriamo che i colpevoli siano scoperti dalle forze dell'ordine, così comprenderemo la causa di quel gesto criminale".Le parole del pastore Francesco Sciotto, chiesa metodista di Scicli.
La chiesa valdese di Villar Pellice, guidata dal pastore Stefano D'Amore, si è recata in viaggio in Sicilia, nella prima settimana di maggio.Meta della visita è stata la parte orientale dell'isola, da Catania a Ragusa, passando per Modica,Siracusa e i pendii dell'Etna.Tappa obbligatoria Scicli, con visita alla chiesa metodista e alla Casa delle Culture.Il pastore Francesco Sciotto ha accolto il gruppo valligiano organizzando alcuni momenti comunitari, tra cui anche il culto della domenica mattina euna breve commemorazione sul molo di Sampieri per ricordare una bimba morta durante la traversata.Silvia Geymet e Patrizia Tourn ci hanno raccontato alcuni aneddoti di questo viaggio.
La chiesa valdese di Villar Pellice, guidata dal pastore Stefano D'Amore, si è recata in viaggio in Sicilia, nella prima settimana di maggio.Meta della visita è stata la parte orientale dell'isola, da Catania a Ragusa, passando per Modica,Siracusa e i pendii dell'Etna.Tappa obbligatoria Scicli, con visita alla chiesa metodista e alla Casa delle Culture.Il pastore Francesco Sciotto ha accolto il gruppo valligiano organizzando alcuni momenti comunitari, tra cui anche il culto della domenica mattina euna breve commemorazione sul molo di Sampieri per ricordare una bimba morta durante la traversata.Silvia Geymet e Patrizia Tourn ci hanno raccontato alcuni aneddoti di questo viaggio.
L'avvocato di Totò Riina ha richiesto gli arresti domiciliari per il boss a causa delle sue condizioni di salute in peggioramento. Ma il tribunale di sorveglianza di Bologna ha respinto la richiesta, sostenendo che il boss potesse essere curato anche in carcere. La Cassazione ha annullato l’ordinanza del tribunale di Bologna per “difetto di motivazione” e ha sostenuto che tenere una persona gravemente malata in carcere può essere contrario al senso di umanità e dignità e al “diritto a morire dignitosamente” in base alla Costituzione e alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo.Situazione controversa che ha alimentato un forte dibattito in seno all'opinione pubblica: ne discutiamo con Francesco Sciotto, coordinatore del gruppo Carceri e giustizia della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia.
L'avvocato di Totò Riina ha richiesto gli arresti domiciliari per il boss a causa delle sue condizioni di salute in peggioramento. Ma il tribunale di sorveglianza di Bologna ha respinto la richiesta, sostenendo che il boss potesse essere curato anche in carcere. La Cassazione ha annullato l’ordinanza del tribunale di Bologna per “difetto di motivazione” e ha sostenuto che tenere una persona gravemente malata in carcere può essere contrario al senso di umanità e dignità e al “diritto a morire dignitosamente” in base alla Costituzione e alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo.Situazione controversa che ha alimentato un forte dibattito in seno all'opinione pubblica: ne discutiamo con Francesco Sciotto, coordinatore del gruppo Carceri e giustizia della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia.
Nelle carceri italiane molto spesso non si viene reintrodotti nella società, e spesso non viene tutelato neppure il diritto alla salute, che la detenzione non dovrebbe cancellare. Un rapporto realizzato da Simspe, la Società italiana di medicina e sanità penitenziaria, racconta proprio questo. Ne abbiamo parlato con il pastore Francesco Sciotto, coordinatore del gruppo di lavoro Carceri e giustizia della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia
Nelle carceri italiane molto spesso non si viene reintrodotti nella società, e spesso non viene tutelato neppure il diritto alla salute, che la detenzione non dovrebbe cancellare. Un rapporto realizzato da Simspe, la Società italiana di medicina e sanità penitenziaria, racconta proprio questo. Ne abbiamo parlato con il pastore Francesco Sciotto, coordinatore del gruppo di lavoro Carceri e giustizia della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia
Francesco Sciotto, pastore della Chiesa valdese di Pachino e membro della Commissione Sinodale per la Diaconia il nuovo progetto Open Europe di Diaconia Valdese, Oxfam e Borderline Sicilia in Sicilia.
La discussione in Commissione Giustizia in Senato su amnistia è indulto.
Predicazione del pastore Francesco Sciotto al culto del 17 febbraio 2016 presso la Chiesa valdese di Torre Pellice.Esodo 16,1-211 Tutta la comunità dei figli d'Israele partì da Elim e giunse al deserto di Sin, che è tra Elim e il Sinai, il quindicesimo giorno del secondo mese dopo la loro partenza dal paese d'Egitto. 2 Tutta la comunità dei figli d'Israele mormorò contro Mosè e contro Aaronne nel deserto. 3 I figli d'Israele dissero loro: «Fossimo pur morti per mano del SIGNORE nel paese d'Egitto, quando sedevamo intorno a pentole piene di carne e mangiavamo pane a sazietà! Voi ci avete condotti in questo deserto perché tutta questa assemblea morisse di fame!»4 Allora il SIGNORE disse a Mosè: «Ecco, io farò piovere pane dal cielo per voi; il popolo uscirà e ne raccoglierà ogni giorno il necessario per la giornata; così lo metterò alla prova e vedrò se cammina o no secondo la mia legge. 5 Ma il sesto giorno, quando prepareranno quello che hanno portato a casa, dovrà essere il doppio di quello che raccolgono ogni altro giorno».6 Mosè e Aaronne dissero a tutti i figli d'Israele: «Questa sera voi conoscerete che il SIGNORE è colui che vi ha fatti uscire dal paese d'Egitto. 7 Domattina vedrete la gloria del SIGNORE, poiché egli ha udito i vostri mormorii contro il SIGNORE. Quanto a noi, che cosa siamo perché mormoriate contro di noi?» 8 E Mosè disse: «Vedrete la gloria del SIGNORE quando stasera egli vi darà carne da mangiare e domattina pane a sazietà; perché il SIGNORE ha udito le lagnanze che voi mormorate contro di lui. Noi infatti, che cosa siamo? I vostri mormorii non sono contro di noi, ma contro il SIGNORE».9 Poi Mosè disse ad Aaronne: «Di' a tutta la comunità dei figli d'Israele: "Avvicinatevi alla presenza del SIGNORE, perché egli ha udito i vostri mormorii"». 10 Mentre Aaronne parlava a tutta la comunità dei figli d'Israele, questi volsero gli occhi verso il deserto, ed ecco la gloria del SIGNORE apparire nella nuvola. 11 E il SIGNORE disse a Mosè: 12 «Io ho udito i mormorii dei figli d'Israele; parla loro così: "Al tramonto mangerete carne e domattina sarete saziati di pane; e conoscerete che io sono il SIGNORE, il vostro Dio"».13 La sera stessa arrivarono delle quaglie che ricoprirono il campo. La mattina c'era uno strato di rugiada intorno al campo; 14 e quando lo strato di rugiada fu sparito, ecco sulla superficie del deserto una cosa minuta, tonda, minuta come brina sulla terra. 15 I figli d'Israele, quando l'ebbero vista, si dissero l'un l'altro: «Che cos'è?» perché non sapevano che cosa fosse. Mosè disse loro: «Questo è il pane che il SIGNORE vi dà da mangiare. 16 Ecco quello che il SIGNORE ha comandato: "Ognuno ne raccolga quanto gli basta per il suo nutrimento: un omer a testa, secondo il numero delle persone che vivono con voi; ognuno ne prenda per quelli che sono nella sua tenda"».17 I figli d'Israele fecero così, ne raccolsero gli uni più e gli altri meno. 18 Lo misurarono con l'omer; chi ne aveva raccolto molto non ne ebbe in eccesso; e chi ne aveva raccolto poco non gliene mancava. Ognuno ne raccolse quanto gliene occorreva per il suo nutrimento. 19 Mosè disse loro: «Nessuno ne conservi fino a domattina». 20 Ma alcuni non ubbidirono a Mosè e ne conservarono fino all'indomani. Quello imputridì e fu infestato dai vermi; e Mosè si adirò contro costoro. 21 Così lo raccoglievano tutte le mattine: ciascuno nella misura che bastava al suo nutrimento; e quando il sole diventava caldo, quello si scioglieva.
Predicazione del pastore Francesco Sciotto al culto del 17 febbraio 2016 presso la Chiesa valdese di Torre Pellice.Esodo 16,1-211 Tutta la comunità dei figli d'Israele partì da Elim e giunse al deserto di Sin, che è tra Elim e il Sinai, il quindicesimo giorno del secondo mese dopo la loro partenza dal paese d'Egitto. 2 Tutta la comunità dei figli d'Israele mormorò contro Mosè e contro Aaronne nel deserto. 3 I figli d'Israele dissero loro: «Fossimo pur morti per mano del SIGNORE nel paese d'Egitto, quando sedevamo intorno a pentole piene di carne e mangiavamo pane a sazietà! Voi ci avete condotti in questo deserto perché tutta questa assemblea morisse di fame!»4 Allora il SIGNORE disse a Mosè: «Ecco, io farò piovere pane dal cielo per voi; il popolo uscirà e ne raccoglierà ogni giorno il necessario per la giornata; così lo metterò alla prova e vedrò se cammina o no secondo la mia legge. 5 Ma il sesto giorno, quando prepareranno quello che hanno portato a casa, dovrà essere il doppio di quello che raccolgono ogni altro giorno».6 Mosè e Aaronne dissero a tutti i figli d'Israele: «Questa sera voi conoscerete che il SIGNORE è colui che vi ha fatti uscire dal paese d'Egitto. 7 Domattina vedrete la gloria del SIGNORE, poiché egli ha udito i vostri mormorii contro il SIGNORE. Quanto a noi, che cosa siamo perché mormoriate contro di noi?» 8 E Mosè disse: «Vedrete la gloria del SIGNORE quando stasera egli vi darà carne da mangiare e domattina pane a sazietà; perché il SIGNORE ha udito le lagnanze che voi mormorate contro di lui. Noi infatti, che cosa siamo? I vostri mormorii non sono contro di noi, ma contro il SIGNORE».9 Poi Mosè disse ad Aaronne: «Di' a tutta la comunità dei figli d'Israele: "Avvicinatevi alla presenza del SIGNORE, perché egli ha udito i vostri mormorii"». 10 Mentre Aaronne parlava a tutta la comunità dei figli d'Israele, questi volsero gli occhi verso il deserto, ed ecco la gloria del SIGNORE apparire nella nuvola. 11 E il SIGNORE disse a Mosè: 12 «Io ho udito i mormorii dei figli d'Israele; parla loro così: "Al tramonto mangerete carne e domattina sarete saziati di pane; e conoscerete che io sono il SIGNORE, il vostro Dio"».13 La sera stessa arrivarono delle quaglie che ricoprirono il campo. La mattina c'era uno strato di rugiada intorno al campo; 14 e quando lo strato di rugiada fu sparito, ecco sulla superficie del deserto una cosa minuta, tonda, minuta come brina sulla terra. 15 I figli d'Israele, quando l'ebbero vista, si dissero l'un l'altro: «Che cos'è?» perché non sapevano che cosa fosse. Mosè disse loro: «Questo è il pane che il SIGNORE vi dà da mangiare. 16 Ecco quello che il SIGNORE ha comandato: "Ognuno ne raccolga quanto gli basta per il suo nutrimento: un omer a testa, secondo il numero delle persone che vivono con voi; ognuno ne prenda per quelli che sono nella sua tenda"».17 I figli d'Israele fecero così, ne raccolsero gli uni più e gli altri meno. 18 Lo misurarono con l'omer; chi ne aveva raccolto molto non ne ebbe in eccesso; e chi ne aveva raccolto poco non gliene mancava. Ognuno ne raccolse quanto gliene occorreva per il suo nutrimento. 19 Mosè disse loro: «Nessuno ne conservi fino a domattina». 20 Ma alcuni non ubbidirono a Mosè e ne conservarono fino all'indomani. Quello imputridì e fu infestato dai vermi; e Mosè si adirò contro costoro. 21 Così lo raccoglievano tutte le mattine: ciascuno nella misura che bastava al suo nutrimento; e quando il sole diventava caldo, quello si scioglieva.