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Segn las estadsticas, el matrimonio de Domingo e Irene Garca no deba durar, pero los Garca conocen al Dios que trasciende las estadsticas. Hoy escucharemos su historia. To support this ministry financially, visit: https://www.oneplace.com/donate/692/29
I forrige episode forlot vi et beleiret Kongsvinger anno 1808. Napoleon herjet ute på kontinentet, mens svenskene, de gravde skyttergraver og bygde skanser i traktene rundt Vingersjøen. Dette var Skinnarbøl-linjen, det vil si en svensk serie av forsvarsverk langs østsiden av Glomma. Målet var Kongsvinger festning og med det en norsk overgivelse. Men nordmennene hadde andre planer, de skulle jage svenskene ut, koste hva det koste vil. Dette er episode to av to.Kilder:Angell, Henrik. (1995). Syv-aars-krigen for 17. mai 1807-1814, Kristiania, AschehougBergsgård, Arne. (1941). Folket og krigen i 1814, Syn og Segn. Første utgave, 1941. Side 145 til 159 og 207 til 219. Bergsgård, Arne. (1945). Året 1814, bind II. Oslo: Aschehoug.Lowzow, H. D. (1895). Kampene foran Kongsvinger. Kristiania: Bentzen boktrykkeri. Statsarkivet i Hamar. Arkiv: Fylkesmannen i Hedmark. Serie: Saksarkiv ordnet etter organets hovedsystem. Serie: Brev fra fogdene. Stykke: Brev fra fogden i Solør og Odalen. (L0633). Statsarkivet i Hamar. Arkiv: Fylkesmannen i Hedmark. Serie: Saksarkiv ordnet etter organets hovedsystem. Serie: Brev fra fogdene. Stykke: Brev fra fogden i Solør og Odalen. (L0634).
Stedsnavnet Skinnarbøl er kanskje mest i dag for "det rosa grenseslottet". I 1808 stod det ikke noe praktbygg på Skinnarbøl - for lokalt ble Skinnarbøl-navnet opphavet til det svenske kommandosenteret med samme navn: Skinnarbøl-linjen. Dette var en serie med ulike svenske forsvarsverk som gikk langs østsiden av Glomma. Disse skulle igjen sperre mot en norsk fremrykning og et norsk motangrep. Dette er episode én av to.Kilder:Angell, Henrik. (1995). Syv-aars-krigen for 17. mai 1807-1814, Kristiania, AschehougBergsgård, Arne. (1941). Folket og krigen i 1814, Syn og Segn. Første utgave, 1941. Side 145 til 159 og 207 til 219. Bergsgård, Arne. (1945). Året 1814, bind II. Oslo: Aschehoug.Lowzow, H. D. (1895). Kampene foran Kongsvinger. Kristiania: Bentzen boktrykkeri. Statsarkivet i Hamar. Arkiv: Fylkesmannen i Hedmark. Serie: Saksarkiv ordnet etter organets hovedsystem. Serie: Brev fra fogdene. Stykke: Brev fra fogden i Solør og Odalen. (L0633). Statsarkivet i Hamar. Arkiv: Fylkesmannen i Hedmark. Serie: Saksarkiv ordnet etter organets hovedsystem. Serie: Brev fra fogdene. Stykke: Brev fra fogden i Solør og Odalen. (L0634).
Il 23 luglio del 1993, nella sua stanza di Palazzo Belgioioso a Milano, veniva ritrovato il corpo senza vita di uno dei più importanti imprenditori italiani. Quel giorno doveva andare a parlare con i pubblici ministeri dell'inchiesta di Mani Pulite sulle tangenti Enimont, in cui era pesantemente coinvolto. Andrea Pasqualetto, giornalista delle Cronache italiane del Corriere della Sera e autore del libro su Gardini "Di vento e di Terra", racconta il suicidio, non privo di ombre, che sconvolse l'Italia.Per altri approfondimenti:Le lettere di fuoco, i Ferruzzi, l'amico marinaio: Raul Gardini e quel suicidio che scosse l'ItaliaPaul Cayard: «Raul Gardini? Un padre. Ero con lui prima del suicidio»Fabrizio Bentivoglio: «Il mio Raul Gardini visionario e sognatore. Giocava per vincere»
TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6446LA PREDICA AI PESCI SERVI' A SANT'ANTONIO PER COMBATTERE L'ERESIALa prima città in cui sant'Antonio da Padova cominciò a predicare fu Rimini, ma gli eretici non volevano essere disturbati...di Padre Stefano ManelliLa prima città in cui sant'Antonio cominciò a predicare fu Rimini. E fin dall'inizio il successo della sua predicazione mise in allarme gli eretici della città. C'era colà, infatti, e fioriva la setta eretica dei patarini. Erano accesi e ostinati contro parecchie verità della fede cattolica, e vegliavano perché non ci fosse chi li disturbasse nei loro errori.Quando gli eretici si accorsero che sant'Antonio smantellava a colpi decisi i loro errori, anziché aprire gli occhi alla verità, si coalizzarono nella difesa dell'errore e nell'assalto a colui che voleva illuminarli. Si radunarono i capi della setta eretica e decisero di eliminare sant'Antonio con il mezzo più semplice e concreto: il veleno.Lo invitarono a un pranzo, quindi, per discutere insieme delle cose di fede. Antonio accettò ignaro di ogni trama. Ma il Signore era con lui. A tavola, infatti, sant'Antonio prima di mangiare benedisse tutto il cibo, e poi mangiò tranquillamente, continuando a parlare della vera fede.Gli eretici lo guardavano, aspettandosi da un momento all'altro gli effetti del veleno. E invece! Evidentemente avevano dimenticato la promessa di Gesù ai suoi veri apostoli: "Se berranno qualche veleno non recherà loro danno" (Marco 16,18).Fallito il tentativo dell'attacco a sant'Antonio con il veleno, gli eretici tentarono di impedire la predicazione del Santo con l'allontanamento delle persone. Si servirono di ogni mezzo, infatti, per tenere lontana da sant'Antonio tutta la gente. Allettamenti o minacce, accuse e calunnie contro sant'Antonio, tutto era utile per arrivare allo scopo di impedire quella predicazione che martellava contro l'eresia.Ma sant'Antonio aveva anch'egli mezzi eccezionali per battere gli intrighi degli eretici. Dalla sua intensa preghiera e penitenza egli traeva il potere dei miracoli che fa smuovere le folle in ogni parte della terra.E uno dei suoi più celebri e pittoreschi miracoli fu certamente quello della predicazione ai pesci. Quando sant'Antonio si accorse che la gente di Rimini lo guardava con sospetto e si teneva lontana da lui, moltiplicò le sue preghiere e poi si mosse per andare a predicare ai pesci sulla spiaggia del mare."Fratelli pesci - disse il Santo - venite voi ad ascoltare."A tale richiamo una massa di pesci si fece avanti sulla riva del mare e si raccolse davanti al Santo in ascolto della sua parola. Erano tutti in ordine, tenevano la testina di fuori e, a volte, davano anche segni di assenso alle parole di sant'Antonio. Il prodigio produsse un'impressione enorme, naturalmente. La folla accorse numerosissima e gli stessi eretici rimasero sconvolti da un fatto così strepitoso e così significato. Doveva essere davvero importante e prodigiosa la parola di sant'Antonio, se anche creature irragionevoli correvano ad ascoltarlo! La lezione fu davvero salutare per tutti. E da quel giorno sant'Antonio poté predicare, con tutta la sapienza e con tutto l'ardore di cui era ricco per illuminare e convertire, richiamare e santificare le anime. Nota di BastaBugie: nell'articolo seguente Ermes Dovico racconta la vita di Sant'Antonio di Padova. San Francesco lo chiamava "mio vescovo". Papa Gregorio IX rimase così colpito dalla sapienza del giovane predicatore da proclamarlo santo al termine del processo del canonizzazione più veloce della storia (conclusosi 352 giorni dopo la morte) grazie anche ai 53 miracoli attribuiti all'intercessione di Antonio.Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 13 giugno 2020:Nel 1228, Gregorio IX ebbe modo di conoscere sant'Antonio di Padova (1195-1231), che era giunto a Roma per salvaguardare l'unità dell'Ordine francescano, a rischio dopo la morte di san Francesco (1181-1226). Il papa rimase così colpito dal giovane predicatore da chiamarlo "Arca della Testimonianza" e "Scrigno delle Scritture".Il santo era nato a Lisbona il 15 agosto 1195 da una famiglia benestante, che l'aveva battezzato con il nome di Fernando. A quindici anni entrò tra i Canonici regolari della Santa Croce e due anni più tardi chiese di potersi trasferire da Lisbona a Coimbra, perché desiderava un maggiore raccoglimento con Dio. Al monastero di Coimbra, dotato di una grande biblioteca, poté approfondire lo studio della Bibbia e dei Padri della Chiesa. Nel 1220, mentre il suo Ordine subiva le ingerenze del re portoghese, avvenne un fatto decisivo nella vita di Fernando, intanto divenuto sacerdote: vide passare a Coimbra le salme dei cinque protomartiri francescani (Berardo, Pietro, Ottone, Adiuto e Accursio), decapitati in Marocco, dove erano stati inviati da san Francesco per convertire i musulmani a Cristo.Per don Fernando fu una chiamata alla missione. Ottenuto il permesso, lasciò i canonici agostiniani e si unì a un romitorio di francescani. Segnò il suo nuovo inizio religioso con un cambio di nome: decise di chiamarsi Antonio, in onore di sant'Antonio Abate. Desiderando la grazia del martirio, ottenne di andare con un confratello in Marocco, ma qui una malattia gli impedì di predicare. Si convinse a tornare in patria, ma una tempesta spinse la nave fino alle coste siciliane. In Sicilia il santo venne a contatto con i frati di Messina, dai quali apprese la notizia del Capitolo Generale convocato da san Francesco per la Pentecoste del 1221. Antonio risalì a piedi l'Italia insieme ai confratelli e dopo diverse settimane giunse ad Assisi: qui, dal 30 maggio all'8 giugno, si tenne quello che passò alla storia come il "Capitolo delle Stuoie", così chiamato perché il piccolo 'esercito' di francescani (erano circa 3.000) si accampò in capanne fatte di stuoie.Il frate portoghese, sconosciuto ai più, trascorse quei giorni in umile ascolto delle decisioni che venivano prese nel suo nuovo Ordine. Alla fine venne indirizzato a un eremo vicino a Forlì, dove visse per un anno dedicandosi ai lavori più modesti, tra digiuni e orazioni. Nel settembre 1222 fu chiamato improvvisamente dal superiore a tenere un discorso esortativo per i chierici che stavano per ricevere l'ordinazione sacerdotale: l'uditorio, al sentire con quale trasporto per Dio parlava Antonio, ne rimase ammirato. Informati del suo straordinario talento, i superiori di Assisi lo indirizzarono alla predicazione nell'Italia settentrionale. Qui la fede di Antonio operò tra l'altro il miracolo eucaristico di Rimini, detto anche "della mula", perché l'animale, su comando del santo, si inginocchiò davanti all'Ostia consacrata, causando la conversione di un eretico di nome Bonovillo che dubitava della Presenza reale di Gesù nell'Eucaristia.Univa il fermo annuncio della verità alla dolcezza d'animo, e venne chiamato "il martello degli eretici". Fece presente ai superiori che il contrasto alle eresie richiedeva una solida conoscenza della dottrina cattolica. San Francesco gli diede il benestare per la fondazione a Bologna del primo studio teologico francescano, un passo fondamentale nella storia dell'Ordine: "A frate Antonio, mio vescovo, frate Francesco augura salute. Mi piace che tu insegni teologia ai nostri fratelli, a condizione però che, a causa di tale studio, non si spenga in esso lo spirito di santa orazione e devozione, com'è prescritto nella Regola". Lo stesso Francesco, nel 1224, lo inviò come missionario in Francia per continuare nella sua opera di conversione degli eretici catari. Ritornò in Italia dopo la morte del santo d'Assisi e nel 1227 venne nominato ministro provinciale per l'Italia settentrionale. Fu allora che, pur continuando a viaggiare, stabilì la sua dimora abituale nel convento di Padova. In quegli anni le sue prediche, che spaziavano dalle verità di fede alla purezza di vita, erano ormai seguite da enormi folle di fedeli. Inoltre, stava lunghe ore in confessionale.A Padova terminò la stesura del secondo volume dei Sermoni, nei quali è centrale la riflessione sul mistero di Cristo. Un mistero in cui il fedele si può addentrare con la preghiera e l'amore per Maria, che Antonio definì "Capolavoro dell'Altissimo". Si disse certo della sua Assunzione in anima e corpo, più di sette secoli prima della solenne proclamazione del dogma da parte di Pio XII, che infatti citò il santo nella Munificentissimus Deus del 1950. Quattro anni prima, sempre papa Pacelli aveva onorato sant'Antonio come Doctor Evangelicus, dichiarandolo ufficialmente dottore della Chiesa. Va detto comunque che già Gregorio IX lo aveva invocato come tale il 30 maggio 1232 - al termine del processo di canonizzazione più veloce della storia, grazie anche ai 53 miracoli attribuiti all'intercessione di Antonio - quando lo proclamò santo: "O dottore della Chiesa, beato Antonio, amatore della divina parola, prega per noi il Figlio di Dio".Gesù e Maria furono le sue stelle polari fino agli ultimi giorni terreni. Fu in quei giorni che il conte Tiso, un amico presso il quale si era ritirato in preghiera nel giugno 1231, avvicinandosi alla stanzetta del santo, con la porta socchiusa, vide una luce intensissima: era Gesù Bambino, in braccio ad Antonio. Il 13 giugno, capendo che gli rimaneva poco da vivere, chiese di essere riportato a Padova perché lì desiderava morire. Spirò in un ospizio vicino al monastero delle clarisse e poco distante dalle mura cittadine. I confratelli gli intonarono il suo inno mariano preferito, O gloriosa Domina. Tornò al Padre dopo aver detto: "Vedo il mio Signore".
TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6446LA PREDICA AI PESCI SERVI' A SANT'ANTONIO PER COMBATTERE L'ERESIALa prima città in cui sant'Antonio da Padova cominciò a predicare fu Rimini, ma gli eretici non volevano essere disturbati...di Padre Stefano ManelliLa prima città in cui sant'Antonio cominciò a predicare fu Rimini. E fin dall'inizio il successo della sua predicazione mise in allarme gli eretici della città. C'era colà, infatti, e fioriva la setta eretica dei patarini. Erano accesi e ostinati contro parecchie verità della fede cattolica, e vegliavano perché non ci fosse chi li disturbasse nei loro errori.Quando gli eretici si accorsero che sant'Antonio smantellava a colpi decisi i loro errori, anziché aprire gli occhi alla verità, si coalizzarono nella difesa dell'errore e nell'assalto a colui che voleva illuminarli. Si radunarono i capi della setta eretica e decisero di eliminare sant'Antonio con il mezzo più semplice e concreto: il veleno.Lo invitarono a un pranzo, quindi, per discutere insieme delle cose di fede. Antonio accettò ignaro di ogni trama. Ma il Signore era con lui. A tavola, infatti, sant'Antonio prima di mangiare benedisse tutto il cibo, e poi mangiò tranquillamente, continuando a parlare della vera fede.Gli eretici lo guardavano, aspettandosi da un momento all'altro gli effetti del veleno. E invece! Evidentemente avevano dimenticato la promessa di Gesù ai suoi veri apostoli: "Se berranno qualche veleno non recherà loro danno" (Marco 16,18).Fallito il tentativo dell'attacco a sant'Antonio con il veleno, gli eretici tentarono di impedire la predicazione del Santo con l'allontanamento delle persone. Si servirono di ogni mezzo, infatti, per tenere lontana da sant'Antonio tutta la gente. Allettamenti o minacce, accuse e calunnie contro sant'Antonio, tutto era utile per arrivare allo scopo di impedire quella predicazione che martellava contro l'eresia.Ma sant'Antonio aveva anch'egli mezzi eccezionali per battere gli intrighi degli eretici. Dalla sua intensa preghiera e penitenza egli traeva il potere dei miracoli che fa smuovere le folle in ogni parte della terra.E uno dei suoi più celebri e pittoreschi miracoli fu certamente quello della predicazione ai pesci. Quando sant'Antonio si accorse che la gente di Rimini lo guardava con sospetto e si teneva lontana da lui, moltiplicò le sue preghiere e poi si mosse per andare a predicare ai pesci sulla spiaggia del mare."Fratelli pesci - disse il Santo - venite voi ad ascoltare."A tale richiamo una massa di pesci si fece avanti sulla riva del mare e si raccolse davanti al Santo in ascolto della sua parola. Erano tutti in ordine, tenevano la testina di fuori e, a volte, davano anche segni di assenso alle parole di sant'Antonio. Il prodigio produsse un'impressione enorme, naturalmente. La folla accorse numerosissima e gli stessi eretici rimasero sconvolti da un fatto così strepitoso e così significato. Doveva essere davvero importante e prodigiosa la parola di sant'Antonio, se anche creature irragionevoli correvano ad ascoltarlo! La lezione fu davvero salutare per tutti. E da quel giorno sant'Antonio poté predicare, con tutta la sapienza e con tutto l'ardore di cui era ricco per illuminare e convertire, richiamare e santificare le anime. Nota di BastaBugie: nell'articolo seguente Ermes Dovico racconta la vita di Sant'Antonio di Padova. San Francesco lo chiamava "mio vescovo". Papa Gregorio IX rimase così colpito dalla sapienza del giovane predicatore da proclamarlo santo al termine del processo del canonizzazione più veloce della storia (conclusosi 352 giorni dopo la morte) grazie anche ai 53 miracoli attribuiti all'intercessione di Antonio.Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 13 giugno 2020:Nel 1228, Gregorio IX ebbe modo di conoscere sant'Antonio di Padova (1195-1231), che era giunto a Roma per salvaguardare l'unità dell'Ordine francescano, a rischio dopo la morte di san Francesco (1181-1226). Il papa rimase così colpito dal giovane predicatore da chiamarlo "Arca della Testimonianza" e "Scrigno delle Scritture".Il santo era nato a Lisbona il 15 agosto 1195 da una famiglia benestante, che l'aveva battezzato con il nome di Fernando. A quindici anni entrò tra i Canonici regolari della Santa Croce e due anni più tardi chiese di potersi trasferire da Lisbona a Coimbra, perché desiderava un maggiore raccoglimento con Dio. Al monastero di Coimbra, dotato di una grande biblioteca, poté approfondire lo studio della Bibbia e dei Padri della Chiesa. Nel 1220, mentre il suo Ordine subiva le ingerenze del re portoghese, avvenne un fatto decisivo nella vita di Fernando, intanto divenuto sacerdote: vide passare a Coimbra le salme dei cinque protomartiri francescani (Berardo, Pietro, Ottone, Adiuto e Accursio), decapitati in Marocco, dove erano stati inviati da san Francesco per convertire i musulmani a Cristo.Per don Fernando fu una chiamata alla missione. Ottenuto il permesso, lasciò i canonici agostiniani e si unì a un romitorio di francescani. Segnò il suo nuovo inizio religioso con un cambio di nome: decise di chiamarsi Antonio, in onore di sant'Antonio Abate. Desiderando la grazia del martirio, ottenne di andare con un confratello in Marocco, ma qui una malattia gli impedì di predicare. Si convinse a tornare in patria, ma una tempesta spinse la nave fino alle coste siciliane. In Sicilia il santo venne a contatto con i frati di Messina, dai quali apprese la notizia del Capitolo Generale convocato da san Francesco per la Pentecoste del 1221. Antonio risalì a piedi l'Italia insieme ai confratelli e dopo diverse settimane giunse ad Assisi: qui, dal 30 maggio all'8 giugno, si tenne quello che passò alla storia come il "Capitolo delle Stuoie", così chiamato perché il piccolo 'esercito' di francescani (erano circa 3.000) si accampò in capanne fatte di stuoie.Il frate portoghese, sconosciuto ai più, trascorse quei giorni in umile ascolto delle decisioni che venivano prese nel suo nuovo Ordine. Alla fine venne indirizzato a un eremo vicino a Forlì, dove visse per un anno dedicandosi ai lavori più modesti, tra digiuni e orazioni. Nel settembre 1222 fu chiamato improvvisamente dal superiore a tenere un discorso esortativo per i chierici che stavano per ricevere l'ordinazione sacerdotale: l'uditorio, al sentire con quale trasporto per Dio parlava Antonio, ne rimase ammirato. Informati del suo straordinario talento, i superiori di Assisi lo indirizzarono alla predicazione nell'Italia settentrionale. Qui la fede di Antonio operò tra l'altro il miracolo eucaristico di Rimini, detto anche "della mula", perché l'animale, su comando del santo, si inginocchiò davanti all'Ostia consacrata, causando la conversione di un eretico di nome Bonovillo che dubitava della Presenza reale di Gesù nell'Eucaristia.Univa il fermo annuncio della verità alla dolcezza d'animo, e venne chiamato "il martello degli eretici". Fece presente ai superiori che il contrasto alle eresie richiedeva una solida conoscenza della dottrina cattolica. San Francesco gli diede il benestare per la fondazione a Bologna del primo studio teologico francescano, un passo fondamentale nella storia dell'Ordine: "A frate Antonio, mio vescovo, frate Francesco augura salute. Mi piace che tu insegni teologia ai nostri fratelli, a condizione però che, a causa di tale studio, non si spenga in esso lo spirito di santa orazione e devozione, com'è prescritto nella Regola". Lo stesso Francesco, nel 1224, lo inviò come missionario in Francia per continuare nella sua opera di conversione degli eretici catari. Ritornò in Italia dopo la morte del santo d'Assisi e nel 1227 venne nominato ministro provinciale per l'Italia settentrionale. Fu allora che, pur continuando a viaggiare, stabilì la sua dimora abituale nel convento di Padova. In quegli anni le sue prediche, che spaziavano dalle verità di fede alla purezza di vita, erano ormai seguite da enormi folle di fedeli. Inoltre, stava lunghe ore in confessionale.A Padova terminò la stesura del secondo volume dei Sermoni, nei quali è centrale la riflessione sul mistero di Cristo. Un mistero in cui il fedele si può addentrare con la preghiera e l'amore per Maria, che Antonio definì "Capolavoro dell'Altissimo". Si disse certo della sua Assunzione in anima e corpo, più di sette secoli prima della solenne proclamazione del dogma da parte di Pio XII, che infatti citò il santo nella Munificentissimus Deus del 1950. Quattro anni prima, sempre papa Pacelli aveva onorato sant'Antonio come Doctor Evangelicus, dichiarandolo ufficialmente dottore della Chiesa. Va detto comunque che già Gregorio IX lo aveva invocato come tale il 30 maggio 1232 - al termine del processo di canonizzazione più veloce della storia, grazie anche ai 53 miracoli attribuiti all'intercessione di Antonio - quando lo proclamò santo: "O dottore della Chiesa, beato Antonio, amatore della divina parola, prega per noi il Figlio di Dio".Gesù e Maria furono le sue stelle polari fino agli ultimi giorni terreni. Fu in quei giorni che il conte Tiso, un amico presso il quale si era ritirato in preghiera nel giugno 1231, avvicinandosi alla stanzetta del santo, con la porta socchiusa, vide una luce intensissima: era Gesù Bambino, in braccio ad Antonio. Il 13 giugno, capendo che gli rimaneva poco da vivere, chiese di essere riportato a Padova perché lì desiderava morire. Spirò in un ospizio vicino al monastero delle clarisse e poco distante dalle mura cittadine. I confratelli gli intonarono il suo inno mariano preferito, O gloriosa Domina. Tornò al Padre dopo aver detto: "Vedo il mio Signore". Titolo originale: Sant'Antonio da Padova… se si combatte l'errore, si fanno miracoliFonte: I Tre Sentieri, 12 giugno 2020Pubblicato su BastaBugie n. 701
Linus, Prästen & Lif -Baklänges intro -EPIC JETSKI MEET -Youtuberacet 2.0 -Nyheter -Prästens quiz -Sno ett flygplan -Kladda bajs på färja och mycket annat! Facebookgruppen: www.facebook.com/groups/tappadsombarnpodcast/ Instagram: @tappadsombarnpodcast Youtube: "Tappad som barn" Twitch: "TappadSomBarnPodcast" Blev du tappad som barn? TSB-KLÄDER FINNS I VÅR WEBSHOP! www.tappadsombarn.se
Hvordan søke pengestøtte til ditt prosjekt? Hvordan forfatte en prosjektbeskrivelse og stipendsøknad? Hva er typiske feil og hva er lurt å få med? Bente Riise, generalsekretær i Norsk tidsskriftforening og dreven søknadsskriver, forklarer! Christina har tidligere vært på kurs med Bente, i regi av Norsk Journalistlag, og da fikk Bente det til å virke lett! Ukomplisert. I episoden tar vi for oss en skikkelig nyttig og fin mal som Bente har utviklet, som tar for seg prosessen steg for steg. Denne går vi gjennom til punkt og prikke, i håp om at det kjennes ukomplisert for deg som lytter også! Vi snakker om do’s & dont’s og om at det jo er innmari mye arbeid som ligger bak. Brett opp ermene! Bente har vunnet flere priser for sitt journalistiske arbeid og redaktørarbeid, hun er også styreleder i Karina-stipendet, også kjent som Karina Jensens minnefond, hvor det kommer inn ca 20 søknader fra fotojournalister hvert år, hun har tidligere jobbet som journalist i NRK, Dagbladet og A-magasinet, hun har vært redaktør i bladet Psykisk helse og i tidsskriftet Syn og Segn og sakprosaredaktør i Samlaget. Intervjuet av Christina Skreiberg
Octubre es el mes de apreciación pastoral. La obra del pastor es una tarea seria y conlleva muchas responsabilidades. Sobre todo, el pastor debe manifestar el corazón de Dios. Para eso, necesitamos conocer cual es el corazón de Dios hacia su pueblo.
Hva er årsaken til valgene du gjør? Hvordan kan du gjøre bedre valg i tiden fremover?I første episode snakker vi med Chek practitioner Coach Stian Nicolaysen om verdier og hva som styrer valgene dine!Vi er innom:Gjør du det som er viktig for deg?Quick fiks følelsenFordeler og ulemperVerdiene endrer segNår er du lykkelig?Spørsmål du kan stille deg selvNår partneren har motsatt verdisyn av deg selvMennesker som går mot strømmenOppnå en annen person sin drømFinn ut hva som begrenser deg See acast.com/privacy for privacy and opt-out information.
Reto 4: Aumenta nuevos negocios como aumentas la venta con clientes corporativos o usuarios. 1.- ofrece promociones 2.- ofrece descuentos 3.- ofrece emociones 4.- ofrece experiencia 5.- no ofrezcas nada de lo anterior Presenta con los clientes en sus oficinas: 1.- Crea una estrategia para presentar según el rublo 2.- identifica los intereses del cliente 3.- identifica los miedos 4.- Vende la emoción Consejo 1: Utiliza técnica de ventas consultivas Consejo 2: Asesora al cliente en todo momento, involucrase con el Consejo 3: Identifica oportunidades de corto, mediano y largo plazo
Es una de las grandes actrices de los últimos 30 años: Glenn Close es la protagonista de este episodio, en el que Miguel Cane recorre una carrera espectacular que va desde el ícono feminista en The World According to Garp hasta la esposa de un Premio Nobel con un secreto explosivo.
Sobre este episodio ¿Cuán peligroso es seguir a Jesús como Señor? Escuche esta meditación sobre el riesgo de obedecer a Dios, basada en la figura de Juan el Bautista en el Evangelio según San Marcos. Si tiene dispositivos Apple, suscríbase por medio de Apple Podcast: https://itunes.apple.com/us/podcast/prediquemos/id1358157330?mt=2 También puede suscribirse a PREDIQUEMOS, nuestro podcast, por medio de Stitcher, para dispositivos androide, YouTube, en formato de vídeo, o escucharlo por medio de Spotify. Para más información sobre nuestro ministerio, visite www.drpablojimenez.com & www.prediquemos.com Enlaces Suscríbase a este podcast por medio de iTunes, para dispositivos Apple: https://itunes.apple.com/us/podcast/prediquemos/id1358157330?mt=2 Suscríbase a este podcast por medio de Stitcher, para dispositivos Androide: http://www.stitcher.com/s?fid=177200 Suscríbase a nuestro canal de YouTube, donde podrá ver y escuchar centenares de sermones y conferencias: http://www.youtube.com/user/drpablojimenez Escuche Prediquemos en Spotify: https://open.spotify.com/show/1JqEInrAUgNunx0nfyKc9l Visite la página web de Prediquemos: www.prediquemos.com Visite la página web del Dr. Pablo A Jiménez: www.drpablojimenez.com Para comprar los libros del Dr. Jiménez acceda a: http://drpablojimenez.com/libros/ Para más información sobre el Programa de Ministerios Hispanos del Seminario Teológico Gordon-Conwell, visite: http://www.gordonconwell.edu/degree-programs/MAR-Hispanic-Ministries-Program.cfm Vea los cursos que el Programa de Ministerios Hispanos va a ofrecer próximamente: http://www.gordonconwell.edu/hmp/current/Course-Schedules-Calendars.cfm
Den britiske historikeren Tariq Ali mener at alle arbeidere og fagforeninger verden over burde feire Den russiske revolusjon! Det som skjedde i 1917 var nemlig den viktigste politiske hendelsen i det forrige århundre, mener han. Ved Zofia Paszkiewicz. Hvor kommer den norske hyttedrømmen fra? Kulturhistoriker Arne Lie Christensens skrev i tidsskriftet Syn og Segn om dette: vi inviterte ham til å holde et radioforedrag om denne drømmen. Som sagt så gjort. Ved Jan Erlend Leine.
This round table discussion from the JICScast team asks whether Intensivists are the greatest danger to Intensive Care. They tackle why single or dual specialty training is recommended and whether this could endanger Intensive Care as a specialty field. The podcast is inspired and based on a blog post written by Aoife Abbey, trainee in intensive care https://whistlingdixietalk.wordpress.com/2016/11/16/the-biggest-threat-to-icu-intensivists/
Segn la UNESCO, el Da Mundial de la Libertad de Prensa es una oportunidad para celebrar los principios fundamentales de la libertad de prensa, evaluar la situacin de la libertad de prensa en el mundo, defender los medios de comunicacin de los atentados contra su independencia y rendir homenaje a los periodistas que han perdido la vidas en el cumplimiento de su deber. Para saber ms sobre el significado de esta fecha conversamos con Paul Knox, profesor de periodismo en la Universidad de Ryerson, en la ciudad de Toronto, Ontario. Paul Knox fue corresponsal del peridico canadiense The Globe and Mail en Amrica Latina. Tambin hace parte de la organizacin Canadian Journalists for Free Expression, Periodistas canadienses por la libre expresin.