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Una storia poco nota che mescola molti elementi simbolici in una narrazione molto godibile. In genere viene presentata col titolo 'I dodici fratelli' o altri simili. Adattamento e lettura di Vlater Carignano.Altre fiabe dei fratelli Grimm https://youtube.com/playlist?list=PLeEg17CIyC1LGIaYSvbh1EvAf7wN8fUGW&si=z4AtfqoWEjFgVtCo➡️ VUOI OFFRIRMI UN CAFFÈ? In tutta sicurezza da 2 euro su PayPalhttps://paypal.me/valtercarignano?country.x=IT&locale.x=it_IT➡️ VUOI SCRIVERE FAVOLE E FIABE? https://loperarinata.com/corsi-di-scrittura-creativa/scrivere-favole-e-fiabe➡️ I MIGLIORI PRODOTTI PER TE O I TUOI AMICI ANIMALI? Vai sul nostro Shop Amazon esclusivohttps://www.amazon.it/shop/favolandia-favolefiabestorietradizionaliLE FIABE DEI FRATELLI GRIMMQuella che presentiamo qui è la versione stampata per la prima volta nel libro dei fiabe dei fratelli Grimm, nella prima versione del 1812. Erano racconti popolari raccolti direttamente dalla tradizione orale, cioè così come venivano raccontate in quell'epoca. Se volete trovate un'ottima edizione qui https://amzn.to/4iBFHodQuando la raccolta dei fratelli Grimm venne stampata negli anni 1812-1815 ottenne molte reazioni positive, ma anche altrettante negative da parte di chi riteneva che alcune fiabe fossero troppo cruente e qualche volta crudeli. Per questa ragione, i Grimm decisero di cambiare le parti ritenute non del tutto adatte ai bambini piccoli nelle edizioni successive, rendendo però così le storie molto diverse da come le avevano raccolte.Per motivi storici e letterari abbiamo preferito riportare qui la prima versione della fiaba, quella del 1812.Storie tradizionali, favole e fiabe, leggende popolari. Progetto Favolandia https://loperarinata.com/favolandia-favole-e-fiabe/©Tutte le fiabe, favole, storie e tutti i contenuti di questo canale sono registrate, depositate e protetti dal diritto d'autore in tutti i Paesi.#favole #fiabe #fiabeitedesche #favole #favolandiapodcast #fablesandfolktales #classicfairytales #fiabetradizionali #fiabesonore #fairytales #kidsandfamily #letteratura #letteraturatedesca #grimmbrothers #fairytalesstory #animali #storieconanimaliFiabe, Storie Tradizionali. Leggende. Raccontate da una voce vera, non da un'intelligenza artificiale senz'anima. Se non vuoi perderti nulla, sul PODCAST YOUTUBE sempre nuove storie e in più approfondimenti sui significati delle fiabe, le tradizioni e gli autori.Iscriviti al CANALE YOUTUBE per non perderti nulla.
Prendi parte alla nostra Membership per supportare il nostro progetto Missione Cultura e diventare mecenate di Geopop: https://geopop.it/Muh6X Chi erano davvero i Vichinghi, i leggendari guerrieri del Nord? In realtà erano i norreni, un popolo originario della Scandinavia (Danimarca, Norvegia e Svezia): abili navigatori, esploratori e commercianti, tra l'VIII e l'XI secolo raggiunsero la Gran Bretagna, l'Islanda e persino le Americhe, ben prima di Cristoforo Colombo. In questo episodio di Antichi Popoli con Stefano Gandelli, scopriremo la vera storia dietro la leggenda, dalla loro religione, con divinità come Odino, Thor e Loki, che esaltava la guerra, il coraggio e il mare, alle loro navi drakkar, simbolo di ingegno e potenza, che li resero protagonisti di una delle espansioni più straordinarie della storia europea. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Erano il terrore dei campi di battaglia: l'incubo dei carristi alleati. Il Tiger e il Königstiger non erano solo carri armati, ma veri e propri mostri d'acciaio concepiti per dominare la guerra. Scopri perché la loro leggenda dura ancora oggi. Nelle scuole carristi americane tra il 1943 e il 1944 girava una greve battuta: "Per affrontare un Tigre occorrono almeno quattro Sherman. Con la prospettiva di perderne tre". Quella che poteva sembrare una barzelletta di cattivo gusto era solo l'interpretazione pratica della realtà: dalla sua introduzione nel novembre 1942 il carro pesante "Tiger I" aveva posto un nuovo standard in fatto di forze corazzate impegnate nella Seconda Guerra Mondiale. Il suo successore, il Königstiger, si sarebbe rivelato ancor più grande, grosso, pesante, difficile da distruggere, al pari dei derivati Sturmtiger e Jagdtiger. Veicoli formidabili ma contraddistinti da trasmissioni fragili, da una sete irrefrenabile di carburante, dall'esposizione all'arma aerea e dal destino segnato.
Prendi parte alla nostra Membership per supportare il nostro progetto Missione Cultura e diventare mecenate di Geopop: https://geopop.it/Muh6X Tutti conoscono la fiaba di Hansel e Gretel, ma pochi sanno che dietro il racconto dei Fratelli Grimm potrebbe esserci una storia vera e inquietante. Negli anni '60 l'archeologo Georg Ossegg ricostruì una versione sorprendente: i due protagonisti non sarebbero bambini smarriti nel bosco, ma adulti coinvolti in un oscuro omicidio. Le sue ricerche, raccontate dal giornalista Hans Traxler, hanno aperto scenari che mescolano leggenda, cronaca e mistero. In questo episodio di Assurdo ma vero con Stefano Gandelli, scopriremo quanto c'è di reale dietro una delle fiabe più celebri di sempre. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Diventa un supporter di questo podcast: clicca qui.➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiBrescia, 1987. Franco Freda depone in qualità di teste nel corso di un'udienza del processo Piazza della Loggia.Si ringrazia Radio radicale per la condivisione del reperto. Tra i temi toccati durante la deposizione: 1) «Trani? Erano periodi di permanenza ridotti. Accettai l'ospitalità di Concutelli»; 2) «Ferri? Avevo un ricordo di una persona molto attenta sotto il profilo della preparazione dottrinaria»; 3) «Non ho mai conosciuto Buzzi»; 4) «Per indole, sono distratto in fatto di dicerie»; 5) «Latini, Izzo e Concutelli? Erano nella stessa cella, a periodi alterni»; 6) «Il passeggio, a Trani, veniva effettuato tutti assieme. Per una ragione igienica»; 7) «Izzo? Con lui c'erano rapporti di tolleranza e di indulgenza»; 8) Sulle possibilità di «rigenerazione» di Izzo; 9) Sul possibile inserimento di Izzo all'interno della rivista carceraria «Quex»; 10) «Buzzi collaboratore dei carabinieri? E' agli atti».
Una bella e divertente storia dei fratelli Grimm, poco nota ma godibilissima. Adattamento e lettura di Vlater Carignano.Altre fiabe dei fratelli Grimm https://youtube.com/playlist?list=PLeEg17CIyC1LGIaYSvbh1EvAf7wN8fUGW&si=z4AtfqoWEjFgVtCo➡️ VUOI SCRIVERE FAVOLE E FIABE? https://loperarinata.com/corsi-di-scrittura-creativa/scrivere-favole-e-fiabe➡️ VUOI OFFRIRMI UN CAFFÈ? In tutta sicurezza da 2 euro su PayPalhttps://paypal.me/valtercarignano?country.x=IT&locale.x=it_IT➡️ I MIGLIORI PRODOTTI PER TE O I TUOI AMICI ANIMALI? Vai sul nostro Shop Amazon esclusivohttps://www.amazon.it/shop/favolandia-favolefiabestorietradizionaliLE FIABE DEI FRATELLI GRIMMQuella che presentiamo qui è la versione stampata per la prima volta nel libro dei fiabe dei fratelli Grimm, nella prima versione del 1812. Erano racconti popolari raccolti direttamente dalla tradizione orale, cioè così come venivano raccontate in quell'epoca. Se volete trovate un'ottima edizione qui https://amzn.to/4iBFHodQuando la raccolta dei fratelli Grimm venne stampata negli anni 1812-1815 ottenne molte reazioni positive, ma anche altrettante negative da parte di chi riteneva che alcune fiabe fossero troppo cruente e qualche volta crudeli. Per questa ragione, i Grimm decisero di cambiare le parti ritenute non del tutto adatte ai bambini piccoli nelle edizioni successive, rendendo però così le storie molto diverse da come le avevano raccolte.Per motivi storici e letterari abbiamo preferito riportare qui la prima versione della fiaba, quella del 1812.Storie tradizionali, favole e fiabe, leggende popolari. Progetto Favolandia https://loperarinata.com/favolandia-favole-e-fiabe/©Tutte le fiabe, favole, storie e tutti i contenuti di questo canale sono registrate, depositate e protetti dal diritto d'autore in tutti i Paesi.#favole #fiabe #fiabeitedesche #favole #favolandiapodcast #fablesandfolktales #classicfairytales #fiabetradizionali #fiabesonore #fairytales #kidsandfamily #letteratura #letteraturatedesca #grimmbrothers #fairytalesstory #animali #storieconanimaliFiabe, Storie Tradizionali. Leggende. Raccontate da una voce vera, non da un'intelligenza artificiale senz'anima. Se non vuoi perderti nulla, sul PODCAST YOUTUBE sempre nuove storie e in più approfondimenti sui significati delle fiabe, le tradizioni e gli autori.Iscriviti al CANALE YOUTUBE per non perderti nulla.
Oggi a Cult, il quotidiano culturale di Radio Popolare: la regista Isabelle Coixet sul film "Tre ciotole" tratto dal libro di Michel Murgia; Antonio Rezza e Flavia Mastrella al Piccolo Teatro Strehler con il nuovo spettacolo "Metadietro"; Angelo Di Genio fra i protagonisti di "Erano tutti figli miei" di A. Miller, nuova produzione del Teatro Elfo Puccini, per la regia di Elio De Capitani; la rubrica EXtraCult a cura di Chawki Senouci...
I cinque ventenni stavano rientrando ad Asiago dopo una festa di compleanno. Nicola, Pietro, Riccardo e assieme a loro gli altri due ragazzi feriti nell'incidente condivideno la passione per lo sci. Alla guida dell'auto ci sarebbe stato NIcola Xausa, di Conco.
Prendi parte alla nostra Membership per supportare il nostro progetto Missione Cultura e diventare mecenate di Geopop: https://geopop.it/Muh6X I sumeri furono una delle prime grandi civiltà della storia, dall'origine incerta si stabilirono nella Mesopotamia meridionale, ovvero l'attuale lato sud orientale dell'Iraq, intorno al 4500-4000 a.C. In questo nuovo episodio di Antichi Popoli vi portiamo alle origini della Mesopotamia, tra il Tigri e l'Eufrate, dove i Sumeri rivoluzionarono il mondo con l'agricoltura, la nascita delle prime città come Uruk e invenzioni che usiamo ancora oggi. A loro dobbiamo la scrittura cuneiforme, la ruota e sì anche la birra! Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Una storia divertente, molto particolare e con… fantasmi! Adattamento e lettura di Valter Carignano.Altre fiabe dei fratelli Grimm in questa playlist https://www.youtube.com/playlist?list=PLeEg17CIyC1LGIaYSvbh1EvAf7wN8fUGW➡ VUOI SCRIVERE FAVOLE E FIABE? https://loperarinata.com/corsi-di-scrittura-creativa/scrivere-favole-e-fiabe➡ VUOI OFFRIRMI UN CAFFÈ? In tutta sicurezza da 2 euro su PayPalhttps://paypal.me/valtercarignano?country.x=IT&locale.x=it_IT➡ I MIGLIORI PRODOTTI PER TE O I TUOI AMICI ANIMALI? Vai sul nostro Shop Amazon esclusivohttps://www.amazon.it/shop/favolandia-favolefiabestorietradizionaliLE FIABE DEI FRATELLI GRIMMQuella che presentiamo qui è la versione stampata per la prima volta nel libro dei fiabe dei fratelli Grimm, nella prima versione del 1812. Erano racconti popolari raccolti direttamente dalla tradizione orale, cioè così come venivano raccontate in quell'epoca.Se volete trovate un'ottima edizione qui https://amzn.to/4iBFHodQuando la raccolta dei fratelli Grimm venne stampata negli anni 1812-1815 ottenne molte reazioni positive, ma anche altrettante negative da parte di chi riteneva che alcune fiabe fossero troppo cruente e qualche volta crudeli. Per questa ragione, i Grimm decisero di cambiare le parti ritenute non del tutto adatte ai bambini piccoli nelle edizioni successive, rendendo però così le storie molto diverse da come le avevano raccolte.Per motivi storici e letterari abbiamo preferito riportare qui la prima versione della fiaba, quella del 1812.Storie tradizionali, favole e fiabe, leggende popolari. Progetto Favolandia https://loperarinata.c...©Tutte le fiabe, favole, storie e tutti i contenuti di questo canale sono registrate, depositate e protetti dal diritto d'autore in tutti i Paesi.#favole #fiabe #fiabeitedesche #favole #favolandiapodcast #fablesandfolktales #classicfairytales #fiabetradizionali #fiabesonore #fairytales #kidsandfamily #letteratura #letteraturatedesca #grimmbrothers #fairytalesstory #animali #storieconanimaliFiabe, Storie Tradizionali. Leggende. Raccontate da una voce vera, non da un'intelligenza artificiale senz'anima. Se non vuoi perderti nulla, sul PODCAST YOUTUBE sempre nuove storie e in più approfondimenti sui significati delle fiabe, le tradizioni e gli autori.Iscriviti al CANALE YOUTUBE per non perderti nulla.
#393 - Guadagnarsi la Fiducia a DistanzaPer tanti anni ho creduto in una cosa: che per costruire un pubblico fedele online bastasse creare contenuti di valore. Scrivi bene, condividi buone idee, sii costante… e la gente arriverà. Era il mio mantra. E per un bel po', ha pure funzionato.Le persone leggevano, si iscrivevano, condividevano. E io pensavo: “Ecco, sto costruendo fiducia.”Solo che, col tempo, mi sono accorto che non era proprio così. Anzi... qualcosa di importante, anche se invisibile, si era perso per strada. Mi ero messo a scrivere più per mostrare la mia competenza che per creare una vera e propria connessione. Volevo dimostrare di sapere, più che farmi conoscere davvero.La svolta è arrivata nel 2017, quando è uscito il mio libro “da Brand a Friend”. Il mio editore… diciamo che non si è proprio sprecato con la promozione. E così ho pensato: “Ok, se non lo fa lui, mi muovo io.” Ho scritto ai miei lettori più affezionati e ho proposto una cosa un po' folle: “Che ne dite se organizziamo degli incontri dal vivo, nelle vostre città?” E loro, invece di ridere, hanno detto sì.In poche settimane mi sono trovato a fare una serie di eventi in giro per l'Italia. Sei tour, più di sessanta tappe. Oltre 2000 partecipanti. Ma non erano conferenze o presentazioni classiche. Erano incontri veri, piccoli, umani. Gente che metteva insieme le sedie in una biblioteca, trovava un bar o una sala comunale, e diceva: “Robin, vieni. Ti ospitiamo noi.” Io arrivavo col mio zaino, un sorriso e nessun copione. Parlavo, raccontavo, ascoltavo. E lì, qualcosa di incredibile è successo.In quegli incontri succedeva una magia. Quando mi vedevano dal vivo, la gente smetteva di vedermi come “quello di internet”. Diventavo reale. Mi guardavano negli occhi, sentivano il tono della mia voce, la mia energia. E capivano che quello che scrivevo non era marketing: ero io, davvero così.E sai una cosa? Da quegli incontri sono arrivati non solo tanti libri venduti, ma anche clienti, collaborazioni, amicizie che durano ancora oggi. Sette anni dopo, ancora ne raccolgo i frutti.Ma più dei numeri, mi è rimasto dentro un insegnamento fortissimo: la fiducia non nasce dai contenuti che pubblichi. Nasce dal fatto che tu sei la prova vivente di ciò che scrivi. La gente non si fida perché dici cose intelligenti. Si fida perché sente che le vivi.Ma, come forse già sai, nel 2015, ho preso un'altra decisione grossa: lasciare Roma, la città, la corsa, e trasferirmi in un'isola. Prima nelle Azzorre, poi in Messico, e adesso in Thailandia. Una scelta bellissima, ma che mi ha tolto il contatto diretto con le persone. Niente più eventi, niente più strette di mano.E lì mi sono trovato con una nuova domanda: come si costruisce fiducia a distanza, solo online?Non basta più pubblicare bei contenuti. Non basta neanche scriverli bene.Così ho iniziato a studiare di nuovo. A guardare chi, secondo me, riesce a farsi credere davvero. E ho notato sei segnali, sei piccole tracce che si ripetono in tutti loro.1) Risonanza. Parlano a una persona precisa, non al mondo intero.2) Trasformazione. Raccontano cosa cambia davvero grazie a ciò che fanno.3) Voce personale. Li riconosci subito: non suonano mai artificiali.4) Prova. Mostrano ciò che hanno fatto, non solo ciò che pensano.5) Cura. Si sente che sono mossi da un intento sincero.6) Affidabilità. Sono coerenti nel tempo, nello stile, nella presenza.Ecco, io oggi provo a vivere e a scrivere seguendo questi segnali. Non sempre ci riesco, ma ci provo.Morale della favola: La fiducia non si dichiara, si dimostra. Non serve pubblicare di più, serve mostrare di più: chi sei, cosa vivi, come impari. Le persone non cercano esperti perfetti. Cercano guide credibili, umane, coerenti.Perché i contenuti di valore si, attirano l'attenzione e costruiscono credibilità, ma l'essere presenti, condividendo il proprio percorso e le proprie scoperte lascia dei ricordi speciali e fa vivere sensazioni che ti restano dentro, più profonde e incisive di qualsiasi consiglio o prompt strategico. E alla fine, è questo che fa la differenza tra chi viene letto e chi viene creduto._______________Info Utili• Sostieni questo podcast:Entra in contatto con me, ottieni feedback, ricevi consigli sul tuo progetto onlinehttps://Patreon.com/Robin_Good• Musica di questa puntata:"Sleepyface" by Birocratic disponibile su Bandcamp• Nella foto di copertina:Il sottoscritto. Roma. Febbraio 2004.• Ascolta e condividi questo podcast:https://www.spreaker.com/show/dabrandafriendArchivio completo organizzato per temi:https://start.me/p/kxENzk/da-brand-a-friend-archivio-podcast• Seguimi su Telegram:https://t.me/RobinGoodItaliaInstagram channelMomenti di vita non in posa - cosa vedono i miei occhi:https://instagram.com/giggi_canali • Newsletter in Inglese:https://robingood.substack.com - Fuoco su costruire fiducia per chi fa l'imprenditore online.
Questo episodio è sostenuto da San Carlo Veggy Good - Provali ora
Un folle referendum che getta la Svizzera nel panico… d'ora in avanti il nostro Paese plurilingue ne parlerà una sola: il francese!!! Erano queste le premesse del film svizzero Bonjour Ticino campione d'incassi due estati fa; e oggi il tema delle lingue torna più che mai d'attualità dopo le recenti decisioni di alcuni cantoni di accantonare lo studio precoce alle elementari proprio del francese! Anche sotto la cupola di Palazzo federale è arrivata l'eco delle decisioni di Cantoni Zurigo e San Gallo che hanno approvato il posticipo dell'insegnamento di una seconda lingua nazionale alle scuole medie in favore dell'inglese. Decisioni che non hanno mancato di fare discutere anche nella Berna federale - nella settimana tra l'altro dedicata al plurilinguismo - tra atti parlamentari e intervento del Consiglio federale. I Cantoni manterranno anche in futuro la propria autonomia quanto all'insegnamento delle lingue nelle scuole dell'obbligo? Ne parliamo dal Centro Media di Palazzo federale con Alex Farinelli, consigliere nazionale PLR, membro dell'intergruppo parlamentare per il PlurilinguismoMonica Sanesi, deputata del gran consiglio zurighese per il partito Verde Liberalee con interviste registrate a Nina Fehr Düsel, consigliera nazionale UDC/ZHBaptiste Hurni, consigliere agli stati PS/NE
Per approfondire gli argomenti della puntata: Altre pillole di cinema : https://www.youtube.com/watch?v=8MeBvF4yO6I&list=PLpMrMjMIcOkk8-RlSqEaHmqk02XM4EuU6&index=1&ab_channel=LaBibliotecadiAlessandria Pillole di sport : https://www.youtube.com/watch?v=xf0lFusmdK4&list=PLpMrMjMIcOklwnC2gNf94tDsv7AqFGE0o&index=1&ab_channel=LaBibliotecadiAlessandria Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
A Tortima ieri lunedì una processione di persone sul luogo dell'incidente, dove si sono visti il padre e il fratello delle vittima, mentre i Carabinieri individuavano i presunti occupanti dell'auto pirata. Agli arresti domiciliari si trova un 23enne, proprietario e guidatore della Golf grigia che ha investito i due amici, uccidendo Stefano Angonese.
Erano un brand In sottofondo un breve estratto della sigla del cartoon giapponese “Mila e Shiro, due cuori nella pallavolo” cantata da Cristina D'Avena nel 1984 all rights reserved
Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
Gli occhi di molti erano puntati sulla persona del Cristo durante la sua esperienza terrena. I più ne traevano motivo di ammirazione per quanto egli annunciava e testimoniava; i soliti scribi e farisei cercavano invece di coglierlo in fallo, per poi trarne accuse. La loro mente era inquinata da false interpretazioni della legge, di cui si sentivano gelosi e unici custodi. Erano poi caduti in una religiosità solo esteriore e ipocrita: si preoccupavano di minuzie e tralasciavano l’essenziale. Gesù stigmatizza ripetutamente il loro comportamento, li definisce sepolcri imbiancati, guide cieche e smaschera più volte le loro ipocrisie. Oggi prendono lo spunto da un gesto semplice e innocente degli apostoli, i quali, passando attraverso rigogliosi campi di grano, raccolgono in giorno di Sabato qualche spiga per mangiarne i chicchi. Ecco pronta la critica rivolta a loro, ma indirizzata allo stesso Gesù: «Perché fate ciò che non è permesso di sabato?». Ignorano la novità di Cristo, ignorano la libertà che egli vuole dare ai suoi, non vogliono riconoscere che egli è l’inviato di Dio, il Messia tanto atteso e ora rifiutato e contestato. È terribile essere privi della vista degli occhi del corpo; è di gran lunga peggiore la condizione di chi cade nella cecità dell’anima. I puri di cuore vedono Dio e percepiscono la sua divina presenza. I ciechi nell’anima sono capaci di rinnegare anche l’evidenza per restare aggrappati al loro misero orgoglio. Senza il dono della fede saremmo ciechi anche noi. Ringraziamo Dio per tutti i suoi doni, per i segni quotidiani con i quali ci conferma nel bene e nella verità, e perché ci ha liberati dai lacci della legge per aprirci all’amore, che supera ogni timore e ci unisce direttamente a Lui.
Prendi parte alla nostra Membership per supportare il nostro progetto Missione Cultura e diventare mecenate di Geopop: https://geopop.it/Muh6X I Maya erano una civiltà precolombiana in Mesoamerica, fiorita intorno al 2000 a.c., conosciuta per l'arte, l'architettura, la scrittura, la matematica e l'astronomia. Vivevano in un'area molto vasta che comprendeva l'attuale Messico meridionale, il Guatemala e alcune parti di El Salvador e Honduras. A differenza degli Aztechi, non amavano andare in battaglia: infatti, se avevano una rivalità con qualche città vicina, la risolvevano con un gioco simile al calcio. Ma chi erano esattamente? Dove vivevano? E Il loro calendario prevedeva davvero la fine del mondo? In questo episodio della nuova serie “Antichi Popoli”, vi racconteremo la storia dei Maya e scopriremo com'era la loro cultura, società, religione e perché sono scomparsi. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
In quel tempo, Gesù scese a Cafàrnao, città della Galilea, e in giorno di sabato insegnava alla gente. Erano stupiti del suo insegnamento perché la sua parola aveva autorità. Nella sinagoga c'era un uomo che era posseduto da un demonio impuro; cominciò a gridare forte: «Basta! Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E il demonio lo gettò a terra in mezzo alla gente e uscì da lui, senza fargli alcun male. Tutti furono presi da timore e si dicevano l'un l'altro: «Che parola è mai questa, che comanda con autorità e potenza agli spiriti impuri ed essi se ne vanno?». E la sua fama si diffondeva in ogni luogo della regione circostante.
Dal Vangelo secondo LucaIn quel tempo, Gesù scese a Cafàrnao, città della Galilea, e in giorno di sabato insegnava alla gente. Erano stupiti del suo insegnamento perché la sua parola aveva autorità.Nella sinagoga c'era un uomo che era posseduto da un demonio impuro; cominciò a gridare forte: «Basta! Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!».Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E il demonio lo gettò a terra in mezzo alla gente e uscì da lui, senza fargli alcun male.Tutti furono presi da timore e si dicevano l'un l'altro: «Che parola è mai questa, che comanda con autorità e potenza agli spiriti impuri ed essi se ne vanno?». E la sua fama si diffondeva in ogni luogo della regione circostante.Commento di Don Mattia, sacerdote della diocesi di Cuneo-Fossano
Erano le 23.23 di ieri sera (13 agosto) quando a Ciampino (Roma) sono atterrati i tre aerei C130J dell'Aeronautica Militare.
Il Messaggio di Oggi: “ERANO PIENI DI GIOIA E DI SPIRITO SANTO” • Atti 13: 52 • Atti 13: 44-45 • Matteo 5: 12 • Matteo 5: 11 • Galati 5: 11 • Atti 13 :46-47 • Matteo 5: 14 • Giovanni 16: 22 • Atti 2: 4 • Atti 4: 8 • Giovanni 3: 8 • Atti 2: 38 • 1 Timoteo 2: 6 • 1 Tessalonicesi 1: 9 • 2 Corinzi 6: 16 • 1 Corinzi 3: 16 • 2 Corinzi 6: 17 • Atti 13: 42-44 • 2 Corinzi 6: 18 • Romani 8: 14 • Atti 17: 11-12 • 1 Tessalonicesi 1: 6 • 1 Tessalonicesi 1: 7-9--Guarda Canale 245 | Tivùsat 454 | Sky 854Scopri di più su www.paroledivita.org/linkinbio
Andrea Icardi"Il Signor Calandra"Due le date da segnare in agenda per l'anteprima: mercoledì 13 agosto, alle ore 17 e alle ore 21, ad Acceglio e sabato 6 settembre, sempre alle 21, a Castiglione Falletto (Cantina Terre del Barolo).Erano davvero molte le famiglie con quel cognome “Calandra” nel Vallone di Unerzio, alcune avevano anche il soprannome o il titolo della loro professione, proprio per distinguere omonimi e famiglie, ma dei suoi Calandra se c'era, non si è più trasmesso. Davide Calandra nacque a Chialvetta di Acceglio il 5 agosto 1799 da Davide e Maria Caterina, anche lei Calandra. Un benefattore che ebbe a cuore la scolarità e la salute della propria comunità: nel proprio testamento lasciò in beneficenza tutto il proprio patrimonio, con un obiettivo in particolare: l'istruzione di tutta la popolazione femminile e maschile di Acceglio. Dispose un lascito per la costruzione di quattro edifici scolastici, poi realizzati, a Borgo Villa, Chialvetta, Villaro e Chiappera. Sempre nel testamento è espressa la volontà di istituire un presidio medico chirurgico gratuito per tutta la popolazione di Acceglio e l'apertura di una farmacia con l'obbligo di mantenerla sempre provvista dei medicinali necessari. Queste opere furono realizzate, dopo la sua morte avvenuta a Torino l'8 marzo 1865, attraverso la conversione del suo intero patrimonio in un'Opera di Beneficenza, l'Opera Pia Calandra. Un cortometraggio, prodotto dalla Fondazione Mamo di Verona curata da Oriana Zerbini e firmato dal regista Andrea Icardi e dall'attore Paolo Tibaldi in collaborazione con Carmen Valoti e Francesco Revello, ricorderà la storica figura della Val Maira. Andrea Icardi (1976), regista e docente di produzione audiovisiva. Per la Fondazione Cesare Pavese ha realizzato il documentario Cesare Pavese – Ritratto (2008) e la web serie Io vengo di là (2020-2022, selezione ufficiale Apulia Web Fest). Onde di terra è il suo primo lungometraggio. IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Fonti palestinesi hanno riferito che due giornalisti di al Jazeera sono stati uccisi in un "attacco aereo contro una tenda per giornalisti" di fronte all'ospedale Shifa, nel quartiere Rimal di Gaza City.
Il killer del Circeo, Angelo Izzo, sostiene di sapere la verità.Support this podcast at — https://redcircle.com/storia/donationsAdvertising Inquiries: https://redcircle.com/brandsPrivacy & Opt-Out: https://redcircle.com/privacy
Parla un musicista di Garlasco.Support this podcast at — https://redcircle.com/storia/donationsAdvertising Inquiries: https://redcircle.com/brandsPrivacy & Opt-Out: https://redcircle.com/privacy
Recentemente ci sono state parecchie polemiche attorno alle telecronache di alcune seguitissime partite di tennis. Erano fondate? ♥️ SOSTIENI SLICE e accedi alla chat esclusiva, al Fantatennis, e a LUNGOLINEA (episodio EXTRA quindicinale) .
Una fiaba classica poco nota ma molto movimentata e pioena d'inventiva.Fiaba dei fratelli Grimm. Adattamento e lettura di Vlater Carignano.➡️ VUOI SOSTENERCI? BASTA UN CAFFÈ! Puoi fare una donazione da 2 euro in su sulla piattafroma sicura PayPal, nessun abbonamento e nessun ricarico successivo. DONA QUI https://paypal.me/valtercarignano?country.x=IT&locale.x=it_IT ➡️ Nello SHOP DI FAVOLANDIA le migliori edizioni dei libri di favole e fiabe e molto altro. FAVOLANDIA è stato selezionato come Amazon Influencer e riceverà royalties sugli acquisti idonei, senza nessun tipo di aumento di prezzo per lvoi che acquistate. https://www.amazon.it/shop/favolandia-favolefiabestorietradizionali LE FIABE DEI FRATELLI GRIMMQuella che presentiamo qui è la versione stampata per la prima volta nel libro dei fiabe dei fratelli Grimm, nella prima versione del 1812. Erano racconti popolari raccolti direttamente dalla tradizione orale, cioè così come venivano raccontate in quell'epoca. Se volete trovate un'ottima edizione qui https://amzn.to/4iBFHodQuando la raccolta dei fratelli Grimm venne stampata negli anni 1812-1815 ottenne molte reazioni positive, ma anche altrettante negative da parte di chi riteneva che alcune fiabe fossero troppo cruente e qualche volta crudeli. Per questa ragione, i Grimm decisero di cambiare le parti ritenute non del tutto adatte ai bambini piccoli nelle edizioni successive, rendendo però così le storie molto diverse da come le avevano raccolte.Per motivi storici e letterari abbiamo preferito riportare qui la prima versione della fiaba, quella del 1812.Storie tradizionali, favole e fiabe, leggende popolari. Progetto Favolandia https://loperarinata.com/favolandia-favole-e-fiabe/©Tutte le fiabe, favole, storie e tutti i contenuti di questo canale sono registrate, depositate e protetti dal diritto d'autore in tutti i Paesi.
Per info sui corsi di italiano, scrivimi all'indirizzo salvatore.tantoperparlare@gmail.comNegli anni '70 nei cinema italiani erano molto popolari delle commedie un po' diverse dal solito. Scherzi, battute, ma anche... donne poco vestite. Erano gli anni della commedia sexy all'italiana. Film spazzatura o un prezioso prodotto culturale?Se ti piace Salvatore racconta, puoi sostenere il progetto per aiutarlo a restare libero, gratuito e di qualità. Vai su www.patreon.com/salvatoreracconta e dai il tuo contributo!La trascrizione di questo episodio è come sempre disponibile per le persone iscritte alla newsletter. Vuoi iscriverti? Fallo da qui: https://salvatoreracconta.substack.com Testo e voce di Salvatore Greco
Tra il 29 e il 30 settembre 1975 in una villa di San Felice Circeo due ragazze diciottenni, Rosaria Lopez e Donatella Colasanti, vennero tenute segregate e sottoposte a feroci violenze per oltre 30 ore da tre uomini: Angelo Izzo, Gianni Guido e Andrea Ghira. Rosaria Lopez fu uccisa, Donatella Colasanti si finse morta e riuscì a sopravvivere. In tribunale raccontò istante per istante cosa era accaduto. Due degli autori di quel delitto furono arrestati subito, un terzo riuscì a scappare e non venne mai preso. Erano tutti e tre noti negli ambienti del neofascismo romano, due di loro, Izzo e Ghira, avevano precedenti penali. Ciò che avvenne a San Felice Circeo rappresenta uno dei casi di cronaca più tristemente noti della storia italiana. Al processo i legali dei tre imputati cercarono in qualche modo di far ricadere la colpa anche sulle due vittime. «Se fossero rimaste a casa…», disse uno degli avvocati. Meno noto è ciò che avvenne dopo il processo. Angelo Izzo approfittò di un permesso premio e scappò, fu arrestato a Parigi. Di nuovo in carcere iniziò a scrivere alle procure di mezza Italia facendo rivelazioni molto spesso poco credibili. Nel 2005 quando gli venne concessa la semilibertà, uccise di nuovo. Le vittime furono due donne. Gianni Guido dopo pochi anni di carcere evase e riuscì a scappare in Argentina. Fu arrestato ma evase di nuovo. Venne individuato molti anni dopo a Panama dove faceva l'allevatore di polli. Andrea Ghira non venne mai catturato. Molti anni dopo emerse che si era arruolato nel Tercio, la legione straniera spagnola. Morì nel 1994 nell'enclave spagnola di Melilla, in Marocco. La famiglia rivelò la notizia solo undici anni più tardi. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Tra il 29 e il 30 settembre 1975 in una villa di San Felice Circeo due ragazze diciottenni, Rosaria Lopez e Donatella Colasanti, vennero tenute segregate e sottoposte a feroci violenze per oltre 30 ore da tre uomini: Angelo Izzo, Gianni Guido e Andrea Ghira. Rosaria Lopez fu uccisa, Donatella Colasanti si finse morta e riuscì a sopravvivere. In tribunale raccontò istante per istante cosa era accaduto. Due degli autori di quel delitto furono arrestati subito, un terzo riuscì a scappare e non venne mai preso. Erano tutti e tre noti negli ambienti del neofascismo romano, due di loro, Izzo e Ghira, avevano precedenti penali. Ciò che avvenne a San Felice Circeo rappresenta uno dei casi di cronaca più tristemente noti della storia italiana. Al processo i legali dei tre imputati cercarono in qualche modo di far ricadere la colpa anche sulle due vittime. «Se fossero rimaste a casa…», disse uno degli avvocati. Meno noto è ciò che avvenne dopo il processo. Angelo Izzo approfittò di un permesso premio e scappò, fu arrestato a Parigi. Di nuovo in carcere iniziò a scrivere alle procure di mezza Italia facendo rivelazioni molto spesso poco credibili. Nel 2005 quando gli venne concessa la semilibertà, uccise di nuovo. Le vittime furono due donne. Gianni Guido dopo pochi anni di carcere evase e riuscì a scappare in Argentina. Fu arrestato ma evase di nuovo. Venne individuato molti anni dopo a Panama dove faceva l'allevatore di polli. Andrea Ghira non venne mai catturato. Molti anni dopo emerse che si era arruolato nel Tercio, la legione straniera spagnola. Morì nel 1994 nell'enclave spagnola di Melilla, in Marocco. La famiglia rivelò la notizia solo undici anni più tardi. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Nei primi anni Novanta, alcune ragazze scomparvero nella zona del veronese. Erano quasi tutte originarie dell'est Europa e per vivere si prostituivano. Una di loro era tossicodipendente. Non ci furono grandi ricerche per ritrovarle. Un giorno, nei terreni appartenenti a una famiglia di Torrano, frazione di Terrazzo, vennero casualmente scoperti i resti di una giovane donna. Non si riuscì a risalire a un nome, né alla causa della morte. Il figlio del proprietario di quei campi era stato arrestato per aver sequestrato e violentato una ragazza. Stava per essere posto agli arresti domiciliari. Si chiamava Gianfranco Stevanin. A casa sua vennero trovate migliaia di foto di donne, schede che le descrivevano, buste contenenti capelli e peli pubici, i documenti di due ragazze. Fu sospettato di aver ucciso la ragazza ritrovata nei suoi campi ma anche di aver assassinato le due ragazze a cui appartenevano quei documenti. Le indagini furono lunghe e complicate, incentrate soprattutto sulla ricerca di altri corpi, forse sepolti in quei campi. Stevanin negò prima ogni responsabilità, poi iniziò ad ammettere qualcosa ma lo fece parlando di sogni, visioni, cambiando spesso versioni, centellinando rivelazioni o presunte tali. Ammise di aver sepolto quei corpi ma disse che quelle donne erano morte di morte naturale. Alla fine furono scoperti quattro corpi di giovani donne, a una di loro non si è mai potuto dare un nome. Un'altra ragazza, sicuramente assassinata, non è mai stata ritrovata. Al processo si discusse molto di una lesione al lobo frontale riportata da Stevanin quando aveva 16 anni, in seguito a un incidente in motorino. Secondo i periti della difesa quella lesione aveva comportato una totale o parziale incapacità di intendere e di volere. Gli stessi giudici, nei vari gradi di giudizio, diedero interpretazioni diverse. È rimasto il sospetto, dopo tanti anni, che non tutto sia stato scoperto e che le vittime possano essere state di più di quelle effettivamente accertate. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Nei primi anni Novanta, alcune ragazze scomparvero nella zona del veronese. Erano quasi tutte originarie dell'est Europa e per vivere si prostituivano. Una di loro era tossicodipendente. Non ci furono grandi ricerche per ritrovarle. Un giorno, nei terreni appartenenti a una famiglia di Torrano, frazione di Terrazzo, vennero casualmente scoperti i resti di una giovane donna. Non si riuscì a risalire a un nome, né alla causa della morte. Il figlio del proprietario di quei campi era stato arrestato per aver sequestrato e violentato una ragazza. Stava per essere posto agli arresti domiciliari. Si chiamava Gianfranco Stevanin. A casa sua vennero trovate migliaia di foto di donne, schede che le descrivevano, buste contenenti capelli e peli pubici, i documenti di due ragazze. Fu sospettato di aver ucciso la ragazza ritrovata nei suoi campi ma anche di aver assassinato le due ragazze a cui appartenevano quei documenti. Le indagini furono lunghe e complicate, incentrate soprattutto sulla ricerca di altri corpi, forse sepolti in quei campi. Stevanin negò prima ogni responsabilità, poi iniziò ad ammettere qualcosa ma lo fece parlando di sogni, visioni, cambiando spesso versioni, centellinando rivelazioni o presunte tali. Ammise di aver sepolto quei corpi ma disse che quelle donne erano morte di morte naturale. Alla fine furono scoperti quattro corpi di giovani donne, a una di loro non si è mai potuto dare un nome. Un'altra ragazza, sicuramente assassinata, non è mai stata ritrovata. Al processo si discusse molto di una lesione al lobo frontale riportata da Stevanin quando aveva 16 anni, in seguito a un incidente in motorino. Secondo i periti della difesa quella lesione aveva comportato una totale o parziale incapacità di intendere e di volere. Gli stessi giudici, nei vari gradi di giudizio, diedero interpretazioni diverse. È rimasto il sospetto, dopo tanti anni, che non tutto sia stato scoperto e che le vittime possano essere state di più di quelle effettivamente accertate. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Strumenti StonatiSulla riva di un ruscello, dove nuotava una gran quantità di pesciolini di tutti i colori, abitava una famigliola: mamma, babbo e sette figlioli — quattro maschietti e tre femminucce.La loro casa era un po' distante dal paese di Strumentopoli, ma vicini al ruscello e accanto al Grande Bosco ci si stava proprio bene.La mamma coltivava con cura le verdure nell'orto. Il babbo, invece, era un artigiano del legno e creava strumenti musicali con i tronchi migliori, scelti tra gli alberi più solidi e profumati del bosco.I ragazzi andavano a scuola in paese. In inverno ci arrivavano con gli sci, mentre in primavera e autunno viaggiavano su un carretto trainato da due cerbiatti — uno bianco e uno nero, come le note del pianoforte. Prima della partenza, il babbo li contava uno per uno per assicurarsi che nessuno mancasse. Poi, come ogni giorno, si raccomandava“Comportatevi bene, non marinate la scuola e ricordatevi la favola di Pinocchio e del suo naso!”A quelle parole si salutavano tutti con un sorriso.Il babbo tornava poi al suo lavoro. I suoi strumenti erano costruiti con cura e ottimo materiale, ma c'era un problema: erano stonati. Da buon liutaio, però, non si scoraggiava e la sua passione per la musica era così grande che insegnare ai figli a suonare era stato un divertimento. Aveva perfino scelto per loro nomi speciali: Chitarra, Violino, Oboe, Liuto, Arpa, Bongo e Ukulele.La mamma non fece obiezione. D'altronde, chiamarli con i nomi delle verdure sarebbe stato simpatico, ma forse i loro amici del paese li avrebbero presi in giro.I bambini erano bravi a scuola, e quando tornavano a casa, si davano da fare nell'orto, aiutando la mamma. Un giorno, però, scambiarono delle piantine di ortica per lattuga: che pizzicore! E allora via tutti di corsa, un tuffo nel ruscello per rinfrescarsi e calmare il bruciore. I pesciolini si sbellicavano dalle risate:“Ma siete proprio sciocchi! Ah ah ah!”La mamma li aiutò a uscire dall'acqua e, rivolta ai pesci, disse:“Stasera, al tramonto, ci sarà un concerto nel cortile di casa. Si esibiranno i miei figli con i loro strumenti. Siete tutti invitati!”I pesci risposero con entusiasmo:“Bene, grazie per l'invito! Arriveremo fin lì, tanto pioverà e sguazzare si potrà. Splich, sploch, splach!”Quella sera fu una vera festa. Al concerto di musica un po' strana e strampalata, tutti si divertirono da matti: i musicisti, gli animali arrivati dal bosco, e pure i pesci — che la mamma provvedeva a spruzzare con l'acqua.Dopo quella serata allegra, la vita riprese tranquilla, tra scuola, orto e anche il bosco. Infatti, nel tempo libero, a volte ci andavano ad aiutare il babbo a scegliere e tagliare il legno per costruire i suoi strumenti. Il Grande Bosco era ormai un luogo familiare per loro. Così, un giorno, mentre ci giocavano arrampicandosi sugli alberi, i ragazzini videro un gruppo di gnomi che complottavano irrequieti. Si nascosero dietro a dei cespugli, ad osservare e ascoltare i loro discorsi.La riunione, convocata in gran fretta, era per prendere una decisione su un pericolo imminente. C'era una pericolosa tempesta in arrivo. Si parlava di un vento d'uragano che non si era mai visto né sentito da cent'anni — o forse più — e che stava per raggiungere il bosco.“Bisogna fermarlo, con ogni mezzo,” dicevano gli gnomi.Così, decisero di chiedere aiuto a un vecchio alleato: il Grande Guerriero Della Montagna, armato di spada e poteri magici. Colui che in passato aveva già sconfitto draghi e perfino extraterrestri che volevano conquistare la Terra.I sette bambini, allarmati dalla notizia e decisi ad aiutare nella battaglia, corsero velocemente verso casa, anche per avvisare gli abitanti del villaggio del pericolo incombente. Intanto il vento si avvicinava. Si sentiva da lontano: era selvaggio e ululante. Al suo passaggio, gli alberi si piegavano fino a sfiorare il suolo. Alcuni ondeggiavano, altri si spezzavano o venivano sradicati.Gli abitanti di Strumentopoli, che cominciavano a sentire il vento per le strade del paese e videro il Grande Guerriero scendere dalla montagna, si allarmarono, ma non si fecero prendere dal panico. Ognuno prese il loro strumento e tutti si misero a correre verso la casa sul ruscello per aiutare la famiglia che ci viveva e insieme a loro provare a salvare il Grande Bosco.Allo stesso tempo anche i pesciolini colorati arrivarono, uniti e determinati, e così fecero anche gli altri animali del bosco e del ruscello:“Tutti insieme possiamo formare una barriera e bloccare il vento!” Dissero all'unisono.A quel punto, anche i ragazzini della famiglia, rientrati affannati dalla corsa, si fecero avanti e dissero:“Anche noi abbiamo gli strumenti musicali del babbo; sono strani, un po' stonati… ma se li suoniamo tutti insieme, forse riusciremo a fermare la bufera.” E così dicendo entrarono in casa e tornarono in un battibaleno.Gli gnomi, conoscendo bene i limiti di quegli strumenti, con un incantesimo misero in atto una magia musicale molto potente.Quando i ragazzini iniziarono a suonare, accadde qualcosa di speciale. La musica, per la prima volta, fu melodiosa, armonica e coinvolgente. Ad uno ad uno anche tutti gli abitanti di Strumentopoli si aggregarono ed ognuno con il proprio strumento contribuì come se tutti fossero parte di una grande orchestra. Il vento d'uragano, che era impegnato in un combattimento furioso con il Grande Guerriero Della Montagna, la sentì da lontano e immediatamente cominciò a calmarsi. Il suo ululare iniziò a moderare di potenza e quando arrivò vicino al bosco era una fresca tramontana che, infine, si trasformò in una dolce brezza di valle. Il vento ora era divenuto parte di quella meravigliosa orchestra — la battaglia era stata vinta per merito di tutti. Ognuno aveva offerto la propria musica e aveva contribuito al successo. L'unione fa la forza. Dissero tutti insieme, soddisfatti.Il babbo liutaio continuò a costruire strumenti con i legni più pregiati offerti dal bosco. Erano talmente belli e suonavano così bene che si diceva fossero i più melodiosi mai ascoltati.I figli — Chitarra, Violino, Oboe, Liuto, Arpa, Bongo e Ukulele — entrarono a far parte della banda del paese. Ad ogni festa, suonavano con successo, tra applausi e sorrisi. Anche gli gnomi e il Grande Guerriero ascoltavano la loro musica… dal bosco e dalla montagna. I pesciolini colorati nuotavano e danzavano felici nel ruscello e quando qualcuno passava di lì, lo salutavano con allegri schizzi: “Splish! Splosh! Splash!”La famiglia continuò a vivere vicino al grande bosco e nelle sere d'estate, quando finalmente tutto diventava silenzioso, si sdraiavano lungo la riva del ruscello e guardavano le stelle in cielo. I loro cuori raccontavano… e la notte scriveva il lieto fine delle favole.-- Scritta da Lucia & Marco Ciappelli Each story is currently written and narrated in both Italian and English.The translation from Italian (the original language) to English and the reading of the stories are performed using Generative Artificial Intelligence — which perhaps has a touch of magic... We hope it has done a good job!If you like it, make sure to tell your friends, family, and teachers, and subscribe to this podcast to stay updated. You'll be able to read or listen to new stories as soon as they become available. Visit us On The Official Website https://www.storiesottolestelle.com/
Parla il papà di uno dei tre giovani uccisi a colpi di pistola a Monreale.Support this podcast at — https://redcircle.com/storia/donationsAdvertising Inquiries: https://redcircle.com/brandsPrivacy & Opt-Out: https://redcircle.com/privacy
In questa puntata ti rivelerò 10 verità shock sui processi ai lupi mannari. Nel cuore oscuro della storia europea, tra il Medioevo e l'epoca moderna, i processi ai lupi mannari hanno lasciato un'impronta indelebile nelle cronache di terrore e superstizione. La convinzione nell'esistenza dei licantropi, esseri umani capaci di trasformarsi in spietate bestie, fu alimentata da secoli di paura irrazionale, credenze popolari e leggende che si tramandavano di generazione in generazione. In un'Europa devastata da guerre, carestie e epidemie, il concetto di "licantropia" divenne una delle accuse più terribili e violente, utilizzata per giustificare esecuzioni brutali e torture disumane. Accusati di essere al servizio di forze oscure e di compiere atrocità sotto la forma di lupi, molti innocenti furono braccati, processati e giustiziati. Le confessioni, spesso estorte con la violenza, alimentavano un circolo vizioso di paranoia e vendetta che travolse migliaia di persone. Stabilire con precisione quante vittime siano cadute sotto l'accusa di licantropia, sia da sole che in combinazione con quella di stregoneria, è un'impresa ardua. Le fonti più prudenti parlano di circa ventimila processi e condanne tra il 1300 e il 1600, eppure, alcuni storici osano avanzare stime che arrivano fino a cento mila vittime. Ma cosa si nascondeva davvero dietro questi processi? Erano davvero il frutto di superstizione, o c'erano ragioni più profonde che li giustificavano? Ecco le 10 verità più scioccanti su questi processi. L'Inspiegabile Podcast è una serie originale ideata, scritta e condotta da Luca Parrella. Produzione e Sound Design di Matteo D'Alessandro https://www.matteodalessandro.com Ascoltala su YouTube o su tutte le principali piattaforme di musica e Podcast Seguimi anche sui social
Tassi fermi anche per meglio affrontare le nuove incertezze generate dall Amministrazione Trump. Per la seconda volta consecutiva, la Federal Reserve ha lasciato il Fed Funds target al 4,25%-4,50%. Immutata la diagnosi dell economia, ma - nota il comunicato iniziale - «è aumentata l incertezza sulle prospettive». Le proiezioni economiche, e in particolare il sommario delle previsioni dei governatori sull andamento futuro dei tassi, continuano a indicare in mediana, per fine anno, un costo del credito ufficiale al 3,75-4%, corrispondente ad altre due tagli entro la fine dell anno. Immutato anche il sentiero per i prossimi anni: 3,25-3,75% a fine 2026, 3-3,25% a fine 2027 e tre per cento nel medio periodo. Rallenta, rispetto alle indicazioni di dicembre, la crescita economica prevista: passa all 1,7%, dal 2,1% per il 2025, all 1,8% per il 2026 (2%) e per il 2027 (1,9%), e aumenta l ampiezza del range delle previsioni, segno di una maggiore incertezza. «Guardando al futuro - ha spiegato in conferenza stampa il presidente Jerome Powell - la nuova amministrazione è in procinto di attuare importanti cambiamenti politici in quattro ambiti distinti: commercio, immigrazione, politica fiscale e regolamentazione. Sarà l effetto netto di questi cambiamenti a contare per l economia e per l orientamento della politica monetaria». Risale intanto l inflazione prevista: 2,7% quest anno (dal 2,5%), 2,2% l anno prossimo (2,1%) e due per cento a fine 2027 (invariato). Quanto pesino i dazi non è facile capirlo. Ne parliamo con Franco Bruni, presidente dell'Ispi e professore emerito del dipartimento di Economia dell'Università Bocconi.I dazi Usa terrorizzano l'export italiano. Una Germania che inizia a far debito può compensare?Oggi è stato presentato dall'Istat alla Camera di Commercio di Genova il rapporto sulla competitività dei settori produttivi, dal quale emerge che più di 23mila aziende italiane sono 'vulnerabili' all'export. Un'impresa è vulnerabile alla domanda estera (all'export) se le sue esportazioni sono concentrate geograficamente (in pochi mercati di sbocco), merceologicamente (in pochi prodotti) e spiegano una quota rilevante del suo fatturato. Nel 2022 le aziende italiane vulnerabili all'export erano lo 0,5% del totale, ma impiegavano oltre 415 mila di addetti (il 2,3%) e generavano il 3,5% del valore aggiunto e il 16,5% dell'export totali. Erano vulnerabili soprattutto alla domanda statunitense (quasi 3.300 unità) e tedesca (oltre 2.800). Le imprese vulnerabili verso gli Stati Uniti esportavano in tale mercato prevalentemente prodotti farmaceutici, prodotti meccanici (turboreattori e turbopropulsori), gioielleria, generi alimentari (vini e oli) e mobili. Quelle alla domanda tedesca parti di autoveicoli, beni energetici (gas), materiale elettrico (fili e cavi), prodotti in metallo (quali viti e bulloni) e lavori in alluminio (barre e profilati). Commentiamo il tutto con Fabrizio Pagani, Partner Vitale&Co e docente a SciencesPo di Parigi. Destro: «I valichi alpini sono fondamentali, serve una politica Ue»«I valichi alpini hanno un ruolo fondamentale e una priorità strategica in un quadro non solo nazionale ma europeo. Occorre una politica Ue: non si tratta solo di una questione tra paesi confinanti, ma di tutta l Unione». È questo il messaggio forte che ha lanciato Leopoldo Destro, delegato del presidente di Confindustria per Trasporti, Logistica e Turismo, durante un convegno organizzato dall associazione degli industriali italiani a Bruxelles, in collaborazione con il Medef (Confindustria francese), dal titolo "Bridging the Alps: overcoming barriers and advancing sustainable connettivity in Europe" , in una sala del Parlamento europeo. Un modo anche fisico per sensibilizzare le istituzioni Ue sulle istanze del mondo delle imprese. Ne parliamo proprio con Leopoldo Destro, Delegato del Presidente di Confindustria per i Trasporti, la Logistica e l Industria del Turismo.
Costanza DiQuattro"Il profumo del basilico"Gallucci Editorewww.galluccieditore.comÈ l'estate del penultimo anno di liceo e Otto e Sebastian partono dal Trentino per la loro prima vacanza da soli alla volta della Sicilia. Appena arrivati, fanno amicizia con Lighea e Gigi, due ragazze del posto, che li guidano alla scoperta del mare e dei tesori della loro affascinante isola. Tra Lighea e Seba scatta subito una scintilla, che ricorda però drammaticamente l'antica leggenda delle teste di moro, la storia di Elisabetta e Hassan, di un amore inebriante e della gelosia assassina della ragazza. Tra le due vicende corrono mille anni di distanza, ma a unirle c'è il profumo del basilico, una pianta all'apparenza innocua, ma in realtà molto pericolosa per i traditori…“Sebastian e Lighea continuavano a fissarsi, incuranti del mondo; lui ogni tanto accennava a un sorriso mentre lei si sistemava il ciuffo ribelle, tutta rossa in viso. Erano teneri, avvolti in quella sensazione di libertà e benessere che solo la meraviglia di un incontro inaspettato sa regalare”.Costanza DiQuattro è nata a Ibla, in Sicilia, dove vive nel palazzo di famiglia. Laureata in Lettere e in Filosofia, dirige il teatro Donnafugata e si occupa di drammaturgie. Scrive romanzi storici e con Gallucci ha già pubblicato La Baronessa di Carini.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Jannick Sinner ha fatto emozionare tutta l'Italia con le sue performance e le sue vittorie. Erano anni che l'Italia non era sul tetto del mondo del tennis. E tutto il fermento derivante dalle imprese di questo giovane ragazzo, sta facendo appassionare moltissimi ai tornei di tennis. Ne parliamo in occasione dalla giornata mondiale del tennis.
Sonia Aggio ha 29 anni, lavora come bibliotecaria. E quel posto fisso, con uno stipendio basso ma inesorabile, è la condizione che permette alla sua creatività di librarsi. Sonia infatti è una scrittrice di romanzi storici: i due libri che ha pubblicato finora hanno collezionato segnalazioni dalle giurie di premi importanti come il Calvino e il Campiello Giovani. E questa è la storia di come ha costruito la sicurezza finanziaria dentro cui agisce la sua libertà.Nata a Frassinelle Polesine, un paese rurale di 1300 persone in provincia di Rovigo, Sonia assorbe dalla sua famiglia l'insegnamento di finanza personale che sarà destinato a guidare la sua relazione con il denaro: «Risparmiare per avere una sicurezza quando arriva l'imprevisto». Ed è quello che lei fa fin da piccola, con le mance che riceve ai compleanni e alle feste. E che conserva meticolosamente nei cassetti fino a quando non apre il suo primo conto corrente durante gli anni di Ragioneria. Erano 3.000 euro.Da adolescente, patisce la scarsa offerta di esperienze della provincia, ma grazie a Internet scopre i forum legati ai suoi libri preferiti e coltiva relazioni con persone di tutta Italia che hanno i suoi stessi interessi. Dopo il liceo, Sonia decide di iscriversi alla Facoltà di Storia, mossa dall'amore per quella materia. E dopo la Triennale, sceglie di specializzarsi in Storia Bizantina, a Venezia. Finita l'Università, decide di fare il servizio Civile, durante il quale lavora in biblioteca a Treviso. Quell'esperienza fa sì che lei venga assunta da una cooperativa di Rovigo che gestisce alcune biblioteche proprio tra i paesi in cui è nata. Ed è così che, da tre anni e mezzo, Sonia fa la bibliotecaria per 1300 euro al mese. E i suoi risparmi li investe. Ha cominciato quando erano 16mila euro, adesso sono 35mila.La sicurezza economica ha acceso il motore della sua creatività: «Proprio perché conosco me stessa, immagino che se la scrittura fosse una fonte di guadagno diretto, sarebbe un grande stress. Scriverei ogni parola con l'occhio fisso al rendiconto… anzi, probabilmente non scriverei più una parola».In questo contesto, pur restando legata al posto fisso come garanzia di sicurezza, Sonia sta pian piano decostruendo l'idea che la stabilità economica venga prima di qualsiasi aspirazione personale: «Sto cercando di entrare in una forma ibrida, tra il freelance che può lavorare dove vuole, quando vuole, e il lavoro fisso e sicuro, che comunque continua ad avere il suo fascino».
A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore
- Premere il tasto PLAY per ascoltare la catechesi del giorno -+ Dal Vangelo secondo Marco +In quei giorni, poiché vi era di nuovo molta folla e non avevano da mangiare, Gesù chiamò a sé i discepoli e disse loro: "Sento compassione per la folla; ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Se li rimando digiuni alle loro case, verranno meno lungo il cammino; e alcuni di loro sono venuti da lontano".Gli risposero i suoi discepoli: "Come riuscire a sfamarli di pane qui, in un deserto?". Domandò loro: "Quanti pani avete?". Dissero: "Sette".Ordinò alla folla di sedersi per terra. Prese i sette pani, rese grazie, li spezzò e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero; ed essi li distribuirono alla folla. Avevano anche pochi pesciolini; recitò la benedizione su di essi e fece distribuire anche quelli.Mangiarono a sazietà e portarono via i pezzi avanzati: sette sporte. Erano circa quattromila. E li congedò.Poi salì sulla barca con i suoi discepoli e subito andò dalle parti di Dalmanutà.Parola del Signore.
La mattina del 2 settembre 1980 due giornalisti italiani, Italo Toni e Graziella De Palo, scomparvero a Beirut, in Libano. Erano partiti per documentare la guerra che da cinque anni era scoppiata nel paese e per cercare informazioni sul traffico di armi che avveniva in quegli anni tra Italia e Medio Oriente. Quando scomparvero si trovavano nella zona ovest della città, controllata dalle formazioni palestinesi, mentre Beirut est era sotto il controllo delle forze falangiste cristiano-maronite. Toni e De Palo erano partiti per il Libano dopo essersi accordati con l'Olp, l'organizzazione che riuniva tutte le forze palestinesi. Le indagini sulla scomparsa dei due giornalisti furono lente e difficili, affidate al servizio segreto militare italiano, il Sismi, che tentò di sviare le attenzioni proprio dalla possibile responsabilità palestinese. L'obiettivo era probabilmente proteggere il cosiddetto lodo Moro, l'accordo segreto di non belligeranza tra Italia e Olp. Ci sono state molte ipotesi negli anni, tra queste che Graziella De Palo e Italo Toni avessero scoperto qualcosa proprio sul traffico di armi che dall'Italia arrivavano in Libano e poi in parte tornavano in Italia, alle formazioni terroriste. Indagò anche la procura di Roma, ma sulla vicenda venne poi apposto il segreto di stato. Di ciò che accadde a Graziella De Palo e Italo Toni non si è mai saputo nulla con certezza. Sono passati più di 44 anni. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Federico Vitella"Maggiorate"Divismo e celebrità nella nuova ItaliaMarsilio Editoriwww.marsilioeditori.itLa fortunata espressione “maggiorata”, coniata dallo sceneggiatore Continenza sul cantiere di Altri tempi (1952), uscì subito dal film di Blasetti per attaccarsi a Gina Lollobrigida. E da Gina Lollobrigida, nel discorso giornalistico come nella riflessione storiografica, finì presto per designare una batteria di attrici di successo, accomunata dalla non comune carica sessuale: Silvana Mangano, Silvana Pampanini, Sophia Loren su tutte.Le maggiorate erano contese dai principali produttori di Cinecittà, riempivano le sale di ogni ordine e grado, scatenavano inquietanti episodi di delirio collettivo, facevano notizia su quotidiani e rotocalchi, prestavano i connotati a icastici marchi del made in Italy, inauguravano festival ed eventi esclusivi, visitavano ufficialmente le autorità di mezzo mondo. Le maggiorate erano famose, erano celebrità, erano persone pubbliche. Erano dive. La loro salienza andava ben oltre il personaggio, il film, il cinema, per incarnare più generalmente forme di vita seducenti e modi di essere replicabili della nuova Italia repubblicana.Mescolando fonti e metodologie di ricerca, al divismo delle maggiorate questo libro intende dare la massima rilevanza quale agente di storia: fatto sociale capace di modificare prassi lavorative, creare forme della rappresentazione, veicolare discorsi di genere, mobilitare su larga scala desideri, aspirazioni, preoccupazioni. Nel momento in cui si paventa la morte della settima arte, l'immagine transmediale di Lollobrigida, Loren, Mangano e Pampanini ci riporta a quell'età dell'oro in cui il cinema stava nel pieno centro dell'industria culturale, e da lì si estendeva in tutte le direzioni possibili, offrendo generosamente miti, riti, beni che facevano da collante sentimentale al Paese.Federico Vitella(1977) è professore ordinario presso l'Università di Messina. Si occupa di storia del cinema italiano, con particolare attenzione per le culture della produzione, la genetica del film d'autore e i fenomeni divistici degli anni centrali del Novecento. La sua ultima monografia, premio Limina 2019 per la saggistica di area mediologica, è L'età dello schermo panoramico. Il cinema italiano e la rivoluzione widescreen (ETS 2018). Per Marsilio, ha scritto Il montaggio nella storia del cinema (2009), ha curato con Federico Pierotti il volume collettaneo Il cinema dello sguardo (2019), e ha realizzato l'edizione critica della commedia di Michelangelo Antonioni ed Elio Bartolini Scandali segreti (2012).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Parli l'italiano fluentemente? Non puoi davvero dirlo se non conosci queste espressioni idiomatiche! Scommettiamo che almeno una di queste sarà nuova per te. Scopriamole insieme! Le Espressioni Idiomatiche che Nessuno ti ha Spiegato Prima 1. Rimangiarsi le parole Non mantenere una promessa o non confermare ciò che si è detto.Esempio:"Se ogni volta ti rimangi le parole, nessuno ti prenderà più sul serio." 2. Sotterrare l'ascia di guerra Risolvere pacificamente un litigio.Esempio:"Marco e sua moglie hanno seppellito l'ascia di guerra per il bene dei figli." 3. Andare in rovina Può riferirsi a: Cose: crollare o decadere. Persone o famiglie: subire un crollo finanziario.Esempio:"Erano ricchissimi, ma sono andati in rovina per cattiva gestione." 4. Tenersi fuori dai guai Fare di tutto per evitare situazioni rischiose.Esempio:"Ha capito che quegli amici erano poco raccomandabili e ha deciso di allontanarsi." 5. È davvero troppo! Indica una situazione che supera i limiti.Esempio:"Dimenticare i documenti e la riunione? È davvero troppo! Sono costretta a licenziarti." 6. Sarà per un'altra volta… Si usa per rimandare un evento senza specificare una nuova data.Esempio:"Grazie per l'invito, ma siamo fuori città. Sarà per un'altra volta!" 7. Mantenere un profilo basso Rimanere discreti e riservati per non attirare l'attenzione.Esempio:"Dopo lo scandalo, Paolo ha deciso di tenere un profilo basso." 8. Partire in quarta Agire con impulsività ed entusiasmo.Esempio:"Il tirocinante ha completato il compito rapidamente. Per questo lo abbiamo assunto." 9. Avere la meglio Essere il vincitore in una situazione.Esempio:"Il nuotatore cinese ha avuto la meglio sul suo avversario danese, superando il record!" 10. Andare in fumo Detto di piani o promesse: scomparire o dissolversi.Esempio:"Il piano del truffatore è andato in fumo grazie alla polizia." 11. Tornare utile Essere conveniente o vantaggioso in una determinata situazione.Esempio:"L'inglese di Martina le tornerà utile per lavorare negli USA." 12. Fare il guastafeste Rovinare l'atmosfera con un atteggiamento negativo.Esempio:"Per favore, non fare il guastafeste e lascia che ci divertiamo." 13. Mettere una pezza (a colore) Cercare di rimediare a un errore con soluzioni poco efficaci.Esempio:"Ha provato a metterci una pezza, ma tutti ormai conoscevano la verità." 14. Far scendere dal piedistallo Ridimensionare una persona che si sente superiore.Esempio:"La direttrice ha fatto scendere la segretaria dal piedistallo con una battuta." 15. Gettare benzina sul fuoco Alimentare una discussione o una situazione già tesa.Esempio:"Invece di calmare gli animi, stai solo peggiorando le cose!" 16. Questo matrimonio non s'ha da fare Usata per dire che qualcosa non avrà luogo, nonostante i piani. È una citazione dal capolavoro della letteratura italiana "I Promessi Sposi", di Alessandro Manzoni. L'originale contiene la parola "matrimonio", ma questa può essere sostituita con qualsiasi altra cosa che non accadrà, quando la usiamo nelle conversazioni quotidiane.Esempio:"Con tutti questi ostacoli, questo viaggio non s'ha da fare!" Acquista il nostro nuovo libro: "Parole Di Casa Mia: Un Viaggio Nei Colloquialismi Italiani", e impara tutte le espressioni colloquiali per parlare come un vero madrelingua! Che ne pensi di questa lista? Conosci altre espressioni idiomatiche italiane? Lascia un commento e condividi le tue esperienze! Ma a proposito di "matrimoni che non s'han da fare", ecco a te un approfondimento sul famoso romanzo dei I Promessi Sposi. A presto!
A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore
- Premere il tasto PLAY per ascoltare la catechesi del giorno -+ Dal Vangelo secondo Marco +Gesù entrò di nuovo a Cafàrnao, dopo alcuni giorni. Si seppe che era in casa e si radunarono tante persone che non vi era più posto neanche davanti alla porta; ed egli annunciava loro la Parola.Si recarono da lui portando un paralitico, sorretto da quattro persone. Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dove egli si trovava e, fatta un'apertura, calarono la barella su cui era adagiato il paralitico. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: "Figlio, ti sono perdonati i peccati".Erano seduti là alcuni scribi e pensavano in cuor loro: "Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può perdonare i peccati, se non Dio solo?". E subito Gesù, conoscendo nel suo spirito che così pensavano tra sé, disse loro: "Perché pensate queste cose nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire al paralitico "Ti sono perdonati i peccati", oppure dire "Àlzati, prendi la tua barella e cammina"? Ora, perché sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra, dico a te - disse al paralitico –: àlzati, prendi la tua barella e va' a casa tua".Quello si alzò e subito prese la sua barella, sotto gli occhi di tutti se ne andò, e tutti si meravigliarono e lodavano Dio, dicendo: "Non abbiamo mai visto nulla di simile!".Parola del Signore.
Flusso di coscienza notturno per chi non si lascia stare il sabato notte Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: Gesu' pianse17 Quando arrivarono a Betania, seppero che Lazzaro era già stato sepolto da quattro giorni. 18 Betania dista circa tre chilometri da Gerusalemme e 19 molti Giudei erano venuti a fare le condoglianze e a consolare Marta e Maria. 20 Quando Marta sentì che stava arrivando Gesù, gli corse incontro; Maria, invece, rimase a casa.21-22 Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche adesso non è troppo tardi, so che basta che tu glielo chieda, e Dio lo resusciterà!»23 Gesù le disse: «Tuo fratello vivrà!»24 «Certo», replicò Marta, «il giorno della resurrezione, come tutti!»25-26 Gesù le disse: «Io sono quello che resuscita i morti e li riporta alla vita. Chi crede in me, anche se muore, come qualsiasi altro, vivrà; avrà vita eterna per aver creduto in me e non perirà mai. Lo credi tu, Marta?»27 «Sì, Maestro», rispose la donna. «Io credo che tu sei il Messia, il Figlio di Dio, quello che abbiamo aspettato per tanto tempo».28 Detto ciò, Marta tornò da Maria e, prendendola in disparte, le disse: «Il Maestro è qui e vuole vederti». 29 Maria sʼaffrettò a correre da Gesù.30 Gesù non era ancora entrato nel villaggio, ma era rimasto là, dove Marta lo aveva incontrato. 31 Quando i Giudei, che erano venuti per consolare Maria, la videro allontanarsi di fretta, pensarono che stesse andando a piangere sulla tomba di Lazzaro, così la seguirono.32 Maria raggiunse Gesù, gli si buttò ai piedi e disse: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello sarebbe ancora vivo!»33 Quando Gesù vide Maria e i Giudei che piangevano, si sentì profondamente turbato: 34 «Dovʼè sepolto?» domandò.«Vieni a vedere», risposero. 35 Allora Gesù pianse.36 «Erano grandi amici», commentava la gente. «Guardate come gli voleva bene!»37-38 Ma alcuni di loro aggiunsero: «Se ha guarito un cieco, perché non ha fatto in modo che Lazzaro non morisse?!» Gesù si sentì di nuovo turbato. Arrivarono alla tomba, una grotta chiusa da una grossa pietra rotonda.lascia un commentolascia un commentoSupport the show
SIMPLE ITALIAN PODCAST | IL PODCAST IN ITALIANO COMPRENSIBILE | LEARN ITALIAN WITH PODCASTS
In questo episodio del Simple Italian Podcast introduciamo una nuova rubrica: il Simple Italian History, in cui parleremo nel dettaglio della storia del Bel Paese affrontando diversi aspetti. Oggi parliamo di chi erano i Longobardi e come hanno influenzato la nostra cultura. Ecco l'episodio dove parliamo di origine della lingua italiana: https://bit.ly/46X6xCP Buon ascolto! ▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬