POPULARITY
La Sicilia non soltanto è l’isola più grande del Mediterraneo e la più popolata, ma è una delle regioni italiane con la storia più antica, affascinante con annessi stereotipi e luoghi comuni.Ne parliamo nella prima parte con Giuseppe Barone, autore del libro: L'isola-mondo, Breve storia della Sicilia, Laterza.Nella seconda parte sulla Sicilia e su alcune sue icone artistiche e letterarie, come Leonardo Sciascia, Vitaliano Brancati fino a Franco Battiato, le recensioni dei seguenti libri:Giorgio Villani, Palermo, Franco Maria Ricci editoreElvira Seminara, In Sicilia con Franco Battiato, Giulio Perrone editoreGiordano Casiraghi, All’essenza, MondadoriSilvana la Spina, Un rebus per Leonardo Sciascia, MarsilioVitaliano Brancati, Don Giovanni in Sicilia, Feltrinelli.A duecento anni dalla morte di Antonio Salieri, considerato a torto l'avvelenatore di Mozart per l'invidia nei suoi confronti, la recensione del libro di Ernesto Monsalve, Antonio Salieri, l’uomo che non uccise Mozart, Ares.Per i più piccoli, il Confettino di questa settimana è: Monica Ruffino, La casa delle ninfee, Glifo.
PALERMO (ITALPRESS) - “È determinante avere un'Italia unita e parlare di quelle che possono essere le sinergie tra le due città estreme”. Così Claudio Durigon, Sottosegretario di Stato al Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali, a margine del "Forum Milano-Palermo Genio Mediterraneo", al Teatro Massimo di Palermo. “Noi abbiamo un lavoro che è molto in crescita a livello nazionale, col 62% di crescita degli occupati, ossia 24 milioni e 100 mila persone. Abbiamo adesso la necessità di formare nuove figure. In Sicilia sta crescendo anche la parità di genere, non siamo arrivati ai livelli della media europea però molti passi in avanti sono stati fatti, anche con il nuovo strumento della Zes, con la decontribuzione e gli incentivi sui giovani, è stato fatto un passo fondamentale, i segnali sono molto positivi”. xd6/vbo/gtr
PALERMO (ITALPRESS) - “È determinante avere un'Italia unita e parlare di quelle che possono essere le sinergie tra le due città estreme”. Così Claudio Durigon, Sottosegretario di Stato al Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali, a margine del "Forum Milano-Palermo Genio Mediterraneo", al Teatro Massimo di Palermo. “Noi abbiamo un lavoro che è molto in crescita a livello nazionale, col 62% di crescita degli occupati, ossia 24 milioni e 100 mila persone. Abbiamo adesso la necessità di formare nuove figure. In Sicilia sta crescendo anche la parità di genere, non siamo arrivati ai livelli della media europea però molti passi in avanti sono stati fatti, anche con il nuovo strumento della Zes, con la decontribuzione e gli incentivi sui giovani, è stato fatto un passo fondamentale, i segnali sono molto positivi”. xd6/vbo/gtr
ROMA (ITALPRESS) - In questa edizione:- Auto elettriche, la crescita rallenta in tutto il mondo- Ricerca e innovazione ICT, 2,5 miliardi di investimenti nel 2022- In Sicilia un impianto di carburante sostenibile per aereiabr/gtr
PALERMO (ITALPRESS) - “L'apertura di questa filiale rientra in un progetto importantissimo in un territorio dove siamo la banca leader di riferimento e questa è la dimostrazione che vogliamo continuare ad esserlo. Il tutto si inquadra anche nel più ampio progetto a livello Italia che stiamo seguendo. Noi ormai da 3-4 anni non chiudiamo più filiali perché riteniamo che la presenza sul territorio e la relazione diretta con i nostri clienti sia il fattore di successo per continuare a fare bene il mestiere della banca”. Così Remo Taricani, Deputy Head of Italy di UniCredit, a margine dell'inaugurazione della nuova filiale di Palermo in via Roma 7. “In Sicilia abbiamo una quota di mercato che è già superiore al 20%, è la regione italiana con la presenza più elevata da parte di UniCredit. Quindi noi ci identifichiamo totalmente con questo territorio. La banca può continuare a crescere in Sicilia se cresce il territorio e quindi noi supportiamo tutti i nostri clienti, imprese e famiglie attraverso una capacità di erogare credito, quest'anno c'è stata una crescita a doppia cifra e continueremo a farlo grazie anche a questa presenza capillare”. xd6/vbo/gtr
PALERMO (ITALPRESS) - “L'apertura di questa filiale rientra in un progetto importantissimo in un territorio dove siamo la banca leader di riferimento e questa è la dimostrazione che vogliamo continuare ad esserlo. Il tutto si inquadra anche nel più ampio progetto a livello Italia che stiamo seguendo. Noi ormai da 3-4 anni non chiudiamo più filiali perché riteniamo che la presenza sul territorio e la relazione diretta con i nostri clienti sia il fattore di successo per continuare a fare bene il mestiere della banca”. Così Remo Taricani, Deputy Head of Italy di UniCredit, a margine dell'inaugurazione della nuova filiale di Palermo in via Roma 7. “In Sicilia abbiamo una quota di mercato che è già superiore al 20%, è la regione italiana con la presenza più elevata da parte di UniCredit. Quindi noi ci identifichiamo totalmente con questo territorio. La banca può continuare a crescere in Sicilia se cresce il territorio e quindi noi supportiamo tutti i nostri clienti, imprese e famiglie attraverso una capacità di erogare credito, quest'anno c'è stata una crescita a doppia cifra e continueremo a farlo grazie anche a questa presenza capillare”. xd6/vbo/gtr
Easy Italian: Learn Italian with real conversations | Imparare l'italiano con conversazioni reali
Oggi con Matteo e Raffaele facciamo un bel giro d'Italia, un po' in autobus, un po' in treno. Ma c'è un colpo di scena! Dove? Chi? Come? Trascrizione interattiva e Vocab Helper Support Easy Italian and get interactive transcripts, live vocabulary and bonus content: easyitalian.fm/membership Come scaricare la trascrizione Apri l'episodio in Transcript Player (https://play.easyitalian.fm/episodes/) Scarica come HTML (https://www.dropbox.com/scl/fi/t6rdrebszx77r5d6xwg7i/easyitalianpodcast152_transcript.html?rlkey=9mkr17vumb42fxohmy3onyi8g&st=3vl90hev&dl=1) Scarica come PDF (https://www.dropbox.com/scl/fi/0x1l219o8j1tlifcyhuv8/easyitalianpodcast152_transcript.pdf?rlkey=evmdruuu8y0insvshiyo6ce1v&st=dlvfpb8m&dl=1) Vocabolario Scarica come text file (https://www.dropbox.com/scl/fi/d9axrfbstqzeh1kj2mpof/easyitalianpodcast152_vocab.txt?rlkey=qmakhgvt1h5egdp5jatqyoctw&st=s6qosig3&dl=1) Scarica come text file with semicolons (https://www.dropbox.com/scl/fi/p11epld3u2q5djxenomcm/easyitalianpodcast152_vocab-semicolon.txt?rlkey=c66oyhl98msptdv4nns4ritle&st=0igf16hs&dl=1) (per app che utilizzano flashcard) Iscriviti usando il tuo feed RSS privatoper vedere la trascrizione e il vocab helper subito sulla tua applicazione per ascoltare i podcast sul tuo cellulare. Note dell'episodio Italian Conversation Phrases (For Absolute Beginners) - https://www.youtube.com/watch?v=xqCiQc7auqU Iniziamo con una parola un po' strana usata subito da Matteo: Cioncarsi - vuol dire mozzare e si usa, specialmente al sud, in frasi come: mi sono cioncato di freddo - che vuol dire mi sono spezzato, mozzato dal freddo. Ma "bando alle ciance"! iniziamo con la puntata, con un famoso ponte, in una famosa città, disegnato da un famoso architetto. Indovinato? Il ponte di Calatrava a Venezia. Un bel ponte, ma a quanto pare un po' pericoloso. E quindi sostituiranno il vetro con pietra. E quindi niente più ponte di vetro! https://arte.sky.it/news/2024/venezia-ponte-calatrava-pietra Altre parola usata da Matteo, oggi è in grande spolvero... Annoso - che è durato o dura da molti anni. Poi vi portiamo in giro per l'Italia, questa volta in autobus, per alcuni comodo ed economico, per altri un po' più scomodo, soprattutto se ti trovi su quello sbagliato e sei costretto a scendere in mezzo all'autostrada. Cose da pazzi! Ma a chi è successo? Curiosi? Concludiamo con un piccolo borgo in Sicilia, un borgo d'arte che è stato una ottima idea di un imprenditore. Ma come è andata la storia? Trascrizione Matteo: [0:23] Buongiorno! Raffaele: [0:24] Buongiorno, Matteo! Matteo: [0:25] Come va? Raffaele: [0:26] Anche a te la sigla fa i capricci? Matteo: [0:29] No. Perché? Che succede? Raffaele: [0:31] Un po' ballerina questa sigla. Mi andava veloce, mi andava lenta... Matteo: [0:36] È il freddo, il freddo ha congelato tutti i collegamenti e quindi è un po' ballerino tutto internet oggi. Raffaele: [0:46] E sì, freddo, vento, stamattina c'è tantissimo vento qui a Napoli, nuvoloni che coprono il sole, ieri c'erano nuvoloni che coprivano le stelle. Non riuscivo a vedere le stelle. Matteo: [0:59] Invece noi qui le vediamo ma ci cionchiamo di freddo. Forse questo è anche un po' dialettale come modo di dire. Raffaele: [1:12] E credo sia solo comprensibili ai campani. Matteo: [1:15] Sì. E comunque abbiamo molto freddo, ovviamente rispetto a quello che c'è di solito, non rispetto... (Non sento mai freddo, neanche quando racconto le peggiori freddure.) Raffaele: [1:25] Ma chi è? Abbiamo invitato qualcuno al podcast e non lo so? Matteo: [1:30] No, sta succedendo di tutto... Il mio tablet che uso per prendere gli appunti per la nostra puntata, ha deciso di rispondere a quello che stavo dicendo, non so per quale motivo. Quindi lui non ha freddo, però io sì. Raffaele: [1:50] Mattinata complicata, eh, Matteo? Matteo: [1:52] Molto complicata, molto complicata. Raffaele: [1:55] In tutto questo io ti avevo fatto l'assist per le stelle: non vuoi raccontarci qualcosa che riguarda alcune stelle? Matteo: [2:02] Voglio proprio raccontarvi qualcosa. Prima di partire volevamo dirvi di lasciarci tante stelle, perché così anche Raffaele che non può vederle perché è nuvoloso e non riesce a vederle... ma anche per diffondere di più il podcast e cercare di farlo sentire a tutti e ascoltare a tutti. Quindi tante stelline e lasciateci anche una bella review e in questo modo potremo diffondere il podcast di Easy Italian a tutti. Ma ora partiamo! Raffaele: [2:47] E dove andiamo? Matteo: [2:49] Partiamo da nord, vicino casa. Raffaele: [2:52] Partiamo da nord, sì, diciamo che questa puntata sarà un lungo viaggio, come spesso facciamo, da nord a sud. Partiamo da nord, partiamo da Venezia. Se fa freddo a Napoli, potete immaginare a Venezia. Matteo: [3:08] E quando fa freddo, troppo freddo, soprattutto in città d'acqua... Raffaele: [3:13] Poi è una città molto umida, è una città lagunare, quindi potete immaginare che soprattutto di notte e nelle prime ore del mattino si forma sempre un po' di ghiaccio, ma non in tutta la città, ma in un punto particolare. Dobbiamo parlare, dobbiamo affrontare il problema del ponte di Calatrava. Conosci quest'opera? Matteo: [3:37] Sì, abbastanza famosa e anche quasi subito visibile a Venezia. Raffaele: [3:46] Se arrivi dalla stazione, sì. Matteo: [3:47] Sì, sì, è un po' strano. (Perché strano?) Beh, perché rispetto a tutta Venezia, è molto moderno. Raffaele: [4:00] Eh sì. Noi parliamo di Venezia, uno si aspetta di sentir parlare di arte, di storia... Invece qui parliamo di architettura e design. E non vuol dire che Venezia non può essere moderna, però è un matrimonio non sempre facilissimo. E il design secondo me non è neanche il problema maggiore di questo ponte, Allora, in ordine, come dici tu, si vede subito se arrivi alla stazione di Santa Lucia, perché questo ponte collega proprio la stazione a Piazzale Roma. Ha diversi nomi, in realtà si chiama Ponte della Costituzione, lo chiamano quasi tutti Ponte di Calatrava perché l'architetto è quello che oggi si chiama un archistar, cioè un architetto star, ovvero Santiago Calatrava. Spagnolo. Ma in tanti lo chiamano il ponte di vetro, perché una delle caratteristiche di questo ponte super moderno è che è fatto tutto in [vetro] ed acciaio. Anche i gradini sono in buona parte fatti di vetro. E già insomma con la premessa che abbiamo fatto all'inizio con il freddo e il ghiaccio, sai già dove stiamo andando a scivolare... Matteo: [5:26] Scivoliamo tutti quanti sul ponte che diventa improvvisamente un ottimo punto per gli slittini. Raffaele: [5:33] È proprio quello che hanno affermato negli anni diversi cittadini: sembra quasi una disciplina delle olimpiadi invernali. Prova a non scivolare sul ponte di Calatrava, se arrivi dall'altro lato vinci un premio. Alcuni hanno fatto i paragoni con le piste di pattinaggio. Insomma è un ponte che, ti devo dire la verità, non è nato benissimo. Già dal principio i costi sono stati molto elevati, già di base sono stati più alti di quello che era stato messo a preventivo, si è arrivati a superare la decina di milioni di euro per un ponte di circa 100 metri. E insomma anche per il discorso artistico che dicevamo inizialmente, che fa un po' a cazzotti questa struttura super moderna con una città storica come Venezia. Ma questo ponte è tornato a far parlare di sé proprio nelle ultime settimane perché le persone continuano a scivolare, continuano a cadere. Matteo: [6:40] E non vincono nessuna medaglia... Perché dicono "Scusate, però qua facciamo questa disciplina olimpica ma almeno una medaglia alla fine..." Raffaele: [6:49] Pensa che negli anni per aiutare i partecipanti [di] questa disciplina le hanno provate tutte. Hanno provato a mettere del sale sui gradini per evitare la formazione di ghiaccio ma niente da fare. Hanno persino messo, sai, queste striscioline ruvide antiscivolo che trovi spesso nelle stazioni? Le hanno messe proprio sui gradini. E tu puoi immaginare, un ponte che è costato sopra i 10 milioni di euro e poi metterci lo scotch sopra, non è proprio il massimo. E nonostante tutto si scivolava e le strisce non aderivano bene. E quindi Matteo c'è stata un'unica soluzione da prendere in considerazione. (Tolgono il ponte!) No, non è una soluzione così drastica, sarebbe davvero un peccato. Però tolgono una parte del ponte, tolgono i gradini in vetro, che saranno sostituiti con dei gradini in pietra. Sì, una pietra molto particolare che prende il nome di trachite... Io non so come funziona la trachite: mi auguro che non faccia scivolare la gente. Matteo: [8:01] Quella che conosco io è una scocciatura: ti fa male la gola, non riesci a parlare... Raffaele: [8:08] Matteo, quella è la tracheite, che è l'infiammazione della trachea, che è una parte della gola. Ma questa che mettono a Venezia non è il mal di gola a terra... ma è la pietra per evitare che le persone... scivolino... è scivolata anche la mia lingua. E quindi alla fine un'altra spesa, quindi un milione e mezzo di euro. Una spesa extra che si aggiunge al fatto che originariamente questo ponte era stato pensato anche per far attraversare i disabili. C'era una cosiddetta ovovia, ovvero una sorta di trenino a forma di uovo, per trasportare persone disabili da un lato all'altro. Ha avuto più problemi del ponte questa ovovia ed è stata rimossa qualche anno fa. Che ne pensi tu di tutta questa storia? Matteo: [9:06] E mi dispiace, è un ponte che non decolla, che da un certo punto di vista è buono, però non so. Il problema è che quando si vuole fare qualcosa di artistico e contemporaneamente utile, ci vogliono altro che i Calatrava, ci vogliono i Da Vinci. Cioè nel senso, non basta essere un archistar, devi essere quasi un genio per riuscire ad arrivare a creare qualcosa di artisticamente bello e contemporaneamente utile per una città che ospita migliaia, anzi milioni di persone all'anno. Quindi non stiamo parlando di un paesino o di una città normale, stiamo parlando di Venezia. Raffaele: [10:04] Io penso che il punto sia sempre quello. Adesso non mi voglio sostituire agli architetti, ma io penso che il punto sia sempre quello che quando fai un'opera d'arte che viene esposta in un museo, allora deve essere bella o suscitare una riflessione. Ma in questo caso stiamo parlando di architettura pratica, un ponte sul quale le persone ci dovranno salire, dovranno salire e scendere senza cadere, quindi bisognerebbe sempre mettere al primo posto la praticità di un'opera e al secondo posto tutti gli abbellimenti architettonici e così via. Se facciamo il contrario rischiamo di dover fare le cose due volte o persino più volte. Matteo: [10:52] Sì, purtroppo è un problema, un annoso problema, un problema... questo annoso già lo abbiamo incontrato. Raffaele: [11:04] Che vuol dire annoso? Ecco qua, lo hai detto, adesso annoso cosa vuol dire? Matteo: [11:09] Che è un problema che c'è da tanto tempo, da anni, cioè... che... no? Raffaele: [11:15] Sì, sì, sì, che si trascina da molto tempo. Matteo: [11:18] Che si trascina da molto tempo per, in questo caso anni, direi anche secoli. E ovvero il riuscire a far coesistere arte e utilità, però secondo il mio modestissimo e ignorante parere se si vuole fare una cosa del genere si dovrebbe prima partire dall'utilità, come hai detto tu, e poi abbellire questa utilità. Nel momento in cui si fa il contrario, e in questo caso capisco anche perché si fa il contrario, perché Calatrava ha un suo stile, e parte dal suo stile. Raffaele: [11:58] Sì, ma sai, a Venezia i ponti ci sono sempre stati. Poche città come Venezia al mondo sanno fare i ponti. Perché prendere un architetto che ha come particolarità quella di fare ponti ultramoderni in vetro e acciaio, quando bastava fa re un ponte più semplice eumile, più economico, magari anche abbellito esteticamente, ma più in sintonia con l'estetica della città e più pratico per i cittadini stessi? Matteo: [12:30] È vero, bastava andare un po' in giro per l'Italia, forse trovavamo anche qualche esempio giusto. Raffaele: [12:38] Ci sto. Torniamo indietro, non attraversiamo il ponte, torniamo in stazione ma invece del treno, prendiamo un autobus. Matteo: [12:51] Allora, in autobus in giro per l'Italia è una cosa simpatica, però è stancante, eh? Vi avverto... Raffaele: [12:59] Fino a un certo punto. Matteo: [13:01] È un po' stancante. Raffaele: [13:03] C'è però chi lo deve fare, che non ha tante alternative. Certo, l'alternativa è sempre il treno, ma il treno per lunghi tragitti è sicuramente una forma più cara rispetto all'autobus. Oggi si può viaggiare in autobus comodi, seduti, con la presa della corrente, con il wifi, da nord a sud grazie a compagnie come... Flixbus. Matteo: [13:30] Questa puntata non è sponsorizzata da Flixbus, vogliamo specificare. Lo capirete più avanti. Raffaele: [13:39] Sì, sì, non siamo stati pagati né per parlarne bene né per parlarne male, a dir la verità. Però questa storia riguarda proprio un viaggio della speranza, un viaggio in autobus. Parliamo di un giovane ragazzo pugliese, Giuseppe De Nicolo, che è un 19enne pugliese che è andato in Trentino-Alto Adige per lavorare durante le vacanze [natalizie]. Finite queste sue settimane lavorative, decide di ritornare a casa. E prenoto un autobus che da Trento, quindi estremo nord, l'avrebbe dovuto portare a casa vicino Bari. Purtroppo però i giorni delle vacanze sono giorni di molto traffico, poi ecco c'è il freddo, il ghiaccio e così via... Gli autobus in quelle giornate subivano dei fortissimi ritardi. Fatto sta che l'autobus prenotato di fatto viene annullato, non partirà. E Giuseppe si trova nella difficoltà di capire come fare adesso per tornare a casa. Era tra l'altro un autobus notturno, quindi senza prenotazione alberghiera per la notte, come fai? Trova un'alternativa: c'è un altro autobus che fa la stessa tratta, però con cambio autobus a Bologna. Quindi Trento-Bologna, a Bologna scendi, prendi un altro autobus e fai Bologna-Bari. Tutti contenti, no? Matteo: [15:12] Eh, sì? Raffaele: [15:14] Il problema è che il biglietto era valido solo per quella corsa senza cambi. E allora l'autista di questo autobus Trento-Bologna con il controllore cominciano a fare un po' di storie: "non sarebbe questo l'autobus giusto, bisogna sentire il centralino, fai così, sali a bordo, poi vediamo..." Mai fidarsi di qualcuno che dice poi vediamo. (Poi vediamo...) Parte tranquillamente l'autobus, nel frattempo è difficile mettersi in contatto con il numero verde di Flixbus persino per l'autista stesso. Ma quando risponde il centralino, gli dicono: "Sì, effettivamente, c'è un problema: il ragazzo non può stare a bordo, non ha un biglietto valido, non sarebbe mai dovuto salire a bordo". (Ahia!) A questo punto autista e controllore comunicano la notizia al ragazzo e il ragazzo dice: "Adesso che volete fare? Mica mi potete abbandonare qui sull'autostrada?" "Ah no? E se facciamo proprio così?" Il ragazzo minaccia di chiamare i carabinieri per vedere chi ha ragione. Chiamano i carabinieri effettivamente. Secondo te i carabinieri cosa hanno detto? Matteo: [16:31] "Non lo sappiamo". Raffaele: [16:32] "Mi dispiace, non possiamo aiutarvi, non possiamo occuparci di questo." A questo punto però l'autista e il controllore sono arrabbiatissimi, alla più vicina corsia d'emergenza accostano, davanti agli occhi di tutti gli altri passeggeri che non hanno fatto nulla tra l'altro, fanno scendere il ragazzo, gli danno il bagaglio e lo abbandonano in autostrada. Matteo: [16:57] Ma in corsia d'emergenza? Raffaele: [16:58] Eh sì. Matteo: [17:00] Vabbè, però mi sembra una cosa ridicola. Raffaele: [17:01] Lui fortunatamente riesce a raggiungere la stazione di servizio, chiama un Uber e si fa portare a Bologna. E da qui prenota un treno che lo porta vicino casa, a Molfetta. Matteo: [17:15] Allora, qui c'è un problema fondamentale, che non capisco perché non lo abbiano lasciato alla prima stazione di servizio. Che stava facendo? Stava facendo impazzire tutti? Urlava? Era un pericolo? Raffaele: [17:33] Può darsi che stavano... i toni si stavano alzando, e a dir la verità questa corsetta emergenza era poco prima di una stazione di servizio. Quindi non credo il ragazzo abbia dovuto fare dei chilometri. Però comunque è stato abbandonato in autostrada un cliente, alla fine, perché il ragazzo aveva un obiettivo valido e l'autobus era stato cancellato non per suo volere. Ma si può fare una cosa del genere? . Matteo: [17:59] Evidentemente sì, nel senso che... Raffaele: [18:02] Nel senso che l'hanno fatta, quindi si può fare. (L'hanno fatto, esatto.) Fisicamente è possibile. Matteo: [18:08] Però l'errore grande è stato probabilmente farlo entrare, cioè nel senso, non puoi arrabbiarti con qualcuno che è sul tuo autobus dopo che lo hai fatto entrare. Raffaele: [18:20] Esatto, quindi l'autista e il controllore hanno fatto due errori gravi. Il primo forse dettato dalla volontà di aiutare, il secondo proprio cattivo nell'animo, perché non si fa, non si abbandona una persona in autostrada, è pericoloso e tra l'altro penso sia proprio vietato dal codice della strada. Il ragazzo fortunatamente è riuscito a tornare a casa, ma ha contattato i media per diffondere questa notizia e ha anche protestato nei confronti della compagnia. Flixbus ha risposto e ha sospeso l'autista e il controllore dicendo però che il ragazzo non sarebbe mai dovuto salire su quell'autobus, perché non aveva il titolo adatto a salire. Quindi come dire hanno sbagliato autista e controllore ma sbagliato anche il ragazzo che non doveva essere lì. Che è una, come dire, una soluzione che non so quanto mi fa contento. Matteo: [19:19] Sì, diciamo che è un po' scaricare responsabilità: la responsabilità è dell'azienda. Raffaele: [19:27] Punto, punto, non facciamo scaricabarile. Matteo: [19:30] Esatto, la responsabilità dell'azienda e se proprio dobbiamo andare a cercare un errore, l'errore più grande dell'azienda è stato quello di formare male il controllore e l'autista in modo da non dare a loro la conoscenza per dire al ragazzo "non puoi salire". Raffaele: [19:55] Esatto. Matteo: [19:55] Quindi l'errore più grande è quello, è l'unico errore. Perché poi se l'autista non sapeva bene cosa fare... Ha fatto un gesto umano facendolo salire. Poi c'è stata un'escalation, però il gesto era ovviamente umano, perché non c'era una regola ben scritta. Quindi colpa dell'azienda, non incolpiamo gli autisti. Raffaele: [20:23] Io ci metto il carico e ti dico che un altro disservizio dell'azienda è il fatto che il numero verde non rispondeva, non c'era nessuno disponibile, nessuno che sapesse dare una risposta alle domande in primis dell'autista e del controllore e poi anche del ragazzo. Il ragazzo quando è sceso in corsia d'emergenza stava ancora al telefono provando a contattare il servizio clienti di Flixbus. E io sono un po' preoccupato perché ilmese prossimo dovrei prendere un autobus Flixbus... Matteo: [20:55] E noi non vediamo l'ora di sentire la tua esperienza. Raffaele: [20:58] Vi racconterò, se tornerò a casa. Matteo: [21:01] Sì, sicuramente. Raffaele: [21:02] Nel frattempo, invece di scendere a Bari, noi proseguiamo, passiamo anche lo stretto di Messina e andiamo in Sicilia. Matteo: [21:18] Oh, che bello, anche perché penso che in Sicilia ci sarà anche una buona temperatura adesso, rispetto a Milano. Raffaele: [21:27] Ti faccio sapere subito. Palermo meteo: 11 gradi e pioggia, non benissimo. Diciamo che tutta l'Italia è attraversata da questa ondata di freddo. (Sì.) Però sopra i dieci non si sta male. Matteo: [21:44] Eh, direi. Raffaele: [21:46] E io ti porto in una cittadina vicino Palermo, ti porto in uno dei borghi più piccoli d'Italia. In termini di abitanti parliamo soltanto di venti abitanti. Matteo: [22:02] Venti? Raffaele: [22:03] Soltanto venti. E sono tanti rispetto a quelli che ci vivevano circa trent'anni fa, che era soltanto una famiglia, quindi suppongo quattro o cinque persone. Matteo: [22:14] Quindi una famiglia in un bor.... un borgo per una famiglia. Bello, però... Raffaele: [22:19] Un borgo unifamiliare. Il borgo è davvero piccolissimo, parliamo di due, tre strade. Per farti capire meglio dove siamo, siamo a circa 30 chilometri da Palermo. La cittadina si chiama Partinico, ma questo borgo si chiama Borgo Parrini. Matteo: [22:39] Nome interessante. Raffaele: [22:41] Eh sì, perché ha un significato in siciliano. I parrini in siciliano sono i preti, i sacerdoti. E questo nome ci racconta un po' la storia del borgo un po' isolato, perché era il borgo dei gesuiti che si erano stabiliti fuori Palermo, quindi dei preti. Parliamo del '500-'600. A fine Settecento i gesuiti vengono espulsi da quello che all'epoca era il regno di Napoli e il regno di Sicilia, e quindi il borgo diventa in pratica abbandonato. E ti ripeto, fino a trenta anni fa ci viveva solo una famiglia, la famiglia Gaglio, di cui però faceva parte Giuseppe, Giuseppe Gaglio, che ha un'idea interessante. Siccome tutte le casette di questo borgo erano in vendita più o meno a un euro, dice: "ma sai che faccio? Ne compro io la buona parte, le ristrutturo e ne faccio un'attrazione turistica artistica." Ispirato alle città del Mediterraneo e alla storia della Sicilia, decide di abbellirle in maniera artistica. Quindi ceramiche colorate, pittura dai colori molto forti, richiami a figure artistiche dell'area mediterranea ma un po' anche a livello internazionale. E questo posto trent'anni dopo prende il soprannome della piccola Barcellona, perché buona parte delle ricostruzioni in ceramica sono ispirate ad Antoni Gaudi, il padre del modernismo, se lo vogliamo chiamare così. Matteo: [24:24] Bello, beh in effetti è molto bello, è molto affascinante e caratteristico il borgo. Tu sei mai stato? Raffaele: [24:34] No, io non sono... mi vergogno a dirlo tantissimo... Non sono mai stato in Sicilia, Matteo... Matteo: [24:42] Ma come? Io non sono stato lì, però in Sicilia sì. Ma è strano, Napoli-Sicilia non è una cosa impensabile. Raffaele: [24:52] Allora in autobus, no. In treno, è difficile anche se si fa. In nave sarebbe la cosa più facile. C'è anche l'aereo adesso, ce ne sono tanti. Il punto sai qual è? Che dovendo prendere un mezzo di trasporto come l'aereo, o come la nave, a me non piace tantissimo viaggiare in nave. Però c'è sempre l'idea che se devo prendere un aereo, vado all'estero. Anche quando facciamo i preventivi per viaggi durante l'anno, c'è sempre qualcosa che mi fa dire: "vabbè, ma a questo punto vado a... una città estera, in una città estera." Matteo: [25:24] Ma come? Questa è una cosa che tutti i nostri ascoltatori ti diranno: "Ma no!" Raffaele: [25:30] Però anche loro poi vogliono viaggiare in Italia [all'estero], è un po' quello, no? (Eh sì, in effetti sì.) Però ci metterò una pezza, come si dice: prometto che a breve andrò in Sicilia, anzi possiamo fare una cosa, Matteo. Possiamo andare insieme, possiamo fare le nostre vacanze durante l'anno tutti quanti in Sicilia: un bel team retreat di Easy Italian in Sicilia. Matteo: [25:53] In Sicilia, bah, possiamo provare. Non lo so, vediamo, ché... fa caldo. Raffaele: [26:01] Tornando a Borgo Parrini, Matteo, che ne pensi di questa idea di Giuseppe Gaglio, che da solo ha praticamente ridato vita a questo borgo, borgo che è diventata una delle attrazioni della Sicilia, e uno dei posti più fotografati e condivisi sui social di tutta la Sicilia. Matteo: [26:23] Mi sembra un'ottima idea, è un ottimo modo per prendere, rendere qualcosa di ormai morto, una cosa di nuovo viva e utile. Anche per, come dire... Queste cose secondo me sono anche utili forse per alleggerire il peso turistico che ha Palermo e cercare di reindirizzarlo anche in altri luoghi lì vicino. Raffaele: [26:55] Sì, tra l'altro è un'escursione interessantissima, anche perché è vicino Palermo, a conti fatti, ma vicino anche l'aeroporto e altre cittadine come Terrasini e Castellammare del Golfo, quindi si presta benissimo ad essere visitato anche solo in una giornata. E poi il tocco extra dell'imprenditore Gaglio, che all'interno di alcune di queste abitazioni ristrutturate artisticamente ci ha aperto dei musei, come il Museo dei Pupi, ad esempio, che sono le tipiche marionette siciliane. Matteo: [27:33] Molto bello. Peccato che c'è un piccolo colpo di scena. (Che succede?) Il colpo di scena è che il signor Giuseppe Gallio è indagato. Raffaele: [27:47] Ah! Che è successo? Matteo: [27:51] Hai capito? Hanno fatto tutto. Ha fatto il ponte, cioè il ponte, mi sono confuso. Ha fatto il villaggio, ha creato i musei: è indagato per corruzione. Raffaele: [28:05] Oh no, arrestato per corruzione. Matteo: [28:07] Mannaggia, non si riescono a fare due cose positive in Italia che poi esce fuori qualcosa di non proprio pulito. Raffaele: [28:18] Hai proprio ragione, vedi? In Italia è difficile fare due cose buone positive una dietro l'altra. Detto questo, il borgo non è arrestato. Matteo: [28:28] Il borgo è visibile, visitabile: visitatelo. Raffaele: [28:32] Mi hai lasciato con l'amaro in bocca, Matteo, con questa notizia. Matteo: [28:36] Direi di parlare di questo colpo di scena nel nostro privé. E continuiamo. Anche perché sono curioso di sapere l'effetto che ha fatto su di te. (Eh sì.) Ho lasciato. questa notizia proprio alla fine fine, Raffaele non sapeva questa cosa. Raffaele: [28:55] Parliamone di là, vai: attraversa il ponte di vetro e vieni nella nostra sala VIP. (Senza scivolare!) Non scivolare! Diamo un grosso abbraccio a tutti i nostri ascoltatori. Matteo: [29:06] Mi raccomando, tante stelline e tante review. Raffaele: [29:09] Ciao! Matteo: [29:10] Ciao!
PALERMO (ITALPRESS) - "Alleanza Verdi-Sinistra è ormai un'alleanza politica forte e consolidata in Italia: il Pd non può pensare di vincere da solo, noi oggi rappresentiamo un punto di riferimento per i giovani ma non solo". Così il leader dei Verdi Angelo Bonelli a margine di un incontro con i giornalisti all'Hotel Wagner a Palermo. "In Sicilia grazie allo straordinario risultato ottenuto da Leoluca Orlando al parlamento europeo riusciamo a consolidare la nostra presenza ed essere determinanti in tutta la regione - aggiunge Bonelli -. La giunta Schifani ha dimenticato di affrontare il tema siccità, inoltre in Sicilia mancano acqua e trasporti ferroviari e le scuole cadono a pezzi: il presidente resta silente e latitante, in più si è fatto saccheggiare i Fondi sviluppo e coesione per finanziare un'opera incredibilmente inutile come il ponte sullo stretto. In queste ultime ore sono stati annullati numerosi progetti tra scuole e manutenzione stradale e del territorio, ecco perché serve costruire un cambiamento pensando alle prossime elezioni regionali". xd8/vbo/gtr
PALERMO (ITALPRESS) - "Alleanza Verdi-Sinistra è ormai un'alleanza politica forte e consolidata in Italia: il Pd non può pensare di vincere da solo, noi oggi rappresentiamo un punto di riferimento per i giovani ma non solo". Così il leader dei Verdi Angelo Bonelli a margine di un incontro con i giornalisti all'Hotel Wagner a Palermo. "In Sicilia grazie allo straordinario risultato ottenuto da Leoluca Orlando al parlamento europeo riusciamo a consolidare la nostra presenza ed essere determinanti in tutta la regione - aggiunge Bonelli -. La giunta Schifani ha dimenticato di affrontare il tema siccità, inoltre in Sicilia mancano acqua e trasporti ferroviari e le scuole cadono a pezzi: il presidente resta silente e latitante, in più si è fatto saccheggiare i Fondi sviluppo e coesione per finanziare un'opera incredibilmente inutile come il ponte sullo stretto. In queste ultime ore sono stati annullati numerosi progetti tra scuole e manutenzione stradale e del territorio, ecco perché serve costruire un cambiamento pensando alle prossime elezioni regionali". xd8/vbo/gtr
PALERMO (ITALPRESS) - “Non escludiamo nulla a livello di alleanze: siamo disposti a parlare con chiunque sia disposto ad ascoltarci. Le istanze locali sono preminenti rispetto a quelle nazionali e ci si può confrontare, l'importante è che il centrodestra non escluda la logica sovranista che rappresentiamo e sia disponibile a ragionare in termini di crescita per il territorio”. Lo afferma il segretario nazionale di Indipendenza! Gianni Alemanno a margine del convegno "Cambiamo la Sicilia per cambiare l'Italia", all'Hotel Addaura, a Palermo. “Troppo spesso lo sviluppo viene sacrificato per ragioni liberiste, facendo entrare multinazionali e creando meccanismi di sudditanza e dipendenza anche a livello locale - aggiunge Alemanno, - In Sicilia bisogna fare un grande sforzo per mettere insieme i problemi del lavoro e dell'acqua: c'è bisogno di una grande opera infrastrutturale e di un'azione decisa di deforestazione, così si creerebbero migliaia di posti di lavoro“. “La Sicilia - prosegue - può essere motore di cambiamento, perché si trova proprio al centro del Mediterraneo: per noi che crediamo in un mondo multipolare e in cui l'elezione di Trump potrà apportare mutamenti significativi la Sicilia può essere un punto di dialogo e incontro tra Nord Africa ed Europa, per fare questo però bisogna essere credibili e non accettare la subalternità agli Stati Uniti, come sta facendo il governo Meloni. Così si rischia solo di apparire come controfigure e non essere considerati interlocutori credibili“. xd8/vbo/gtr
PALERMO (ITALPRESS) - “Non escludiamo nulla a livello di alleanze: siamo disposti a parlare con chiunque sia disposto ad ascoltarci. Le istanze locali sono preminenti rispetto a quelle nazionali e ci si può confrontare, l'importante è che il centrodestra non escluda la logica sovranista che rappresentiamo e sia disponibile a ragionare in termini di crescita per il territorio”. Lo afferma il segretario nazionale di Indipendenza! Gianni Alemanno a margine del convegno "Cambiamo la Sicilia per cambiare l'Italia", all'Hotel Addaura, a Palermo. “Troppo spesso lo sviluppo viene sacrificato per ragioni liberiste, facendo entrare multinazionali e creando meccanismi di sudditanza e dipendenza anche a livello locale - aggiunge Alemanno, - In Sicilia bisogna fare un grande sforzo per mettere insieme i problemi del lavoro e dell'acqua: c'è bisogno di una grande opera infrastrutturale e di un'azione decisa di deforestazione, così si creerebbero migliaia di posti di lavoro“. “La Sicilia - prosegue - può essere motore di cambiamento, perché si trova proprio al centro del Mediterraneo: per noi che crediamo in un mondo multipolare e in cui l'elezione di Trump potrà apportare mutamenti significativi la Sicilia può essere un punto di dialogo e incontro tra Nord Africa ed Europa, per fare questo però bisogna essere credibili e non accettare la subalternità agli Stati Uniti, come sta facendo il governo Meloni. Così si rischia solo di apparire come controfigure e non essere considerati interlocutori credibili“. xd8/vbo/gtr
A Nicosia, in provincia di Enna, la signora Cinzia con la sua famiglia vive con un recipiente da mille litri e l'acqua una sola volta alla settimana. “Naturalmente sempre che l'acqua non arrivi gialla e piena di terra, come spesso accade. - racconta il deputato Davide Faraone di Italia viva - Un piccolo appartamento invaso da bidoni pieni e cassette d'acqua minerale”. In Sicilia negli invasi regionali ci sono 60 milioni di metri cubi d'acqua. L'anno scorso erano 300 milioni, cinque volte di più. A Caltanissetta e a Enna l'acqua arriva una volta alla settimana. A Palermo i rubinetti funzionano a giorni alterni, ad Agrigento hanno fatto arrivare una nave cisterna della Marina militare. Quando c'è l'acqua è di una giallastro marrone e puzza di fogna. Oltre alle case ci sono le attività che soffrono. Ne risente l'agricoltura, ne risente ovviamente il turismo. Il presidente della Regione Renato Schifani propone di dissalare l'acqua del mare, come fanno a Dubai. Dal Pnrr sono in arrivo 61 milioni di euro per “mettere in sicurezza e adeguare gli impianti esistenti e migliorare complessivamente la depurazione delle acque reflue scaricate nelle acque marine e interne”. Lo scorso 11 ottobre la Regione ha destinato 350 milioni di euro per “interventi legati all'emergenza siccità” e "per reti idriche, depurazione e rifiuti”. Il sistema però è un colabrodo e servirebbero investimenti strutturali. Nel dicembre dell'anno scorso il governo Meloni ha tolto a Sicilia e Calabria 1,6 miliardi di euro dai Fondi di sviluppo e coesione (Fsc) oltre ad altri 718 milioni dai finanziamenti gestiti dai vari ministeri. Perché? Per il progetto da 12 miliardi del Ponte sullo Stretto. #LaSveglia per La NotiziaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/la-sveglia-di-giulio-cavalli--3269492/support.
Ursula von Der Leyen ha presentato la sua proposta ufficiale per la nuova Commissione, l'organo forse più importante nel determinare la direzione dell'Unione europea nei prossimi anni anche su tematiche centrali come il clima, l'energia, la transizione ecologica, la pace o la guerra. Quindi analizziamola con cura, per provare a intuire dove vuole andare l'Unione. Parliamo anche di un probabile, strano, attacco israeliano contro Hezbollah, con l'esplosione simultanea di centinaia di cercapersone, e delle notizie del mese dalla Sicilia che Cambia. INDICE:00:00:00 - Sommario00:00:43 - Come sarà la prossima Commission europea? L'analisi00:15:31 - Esplodono i cercapersone dei miliziani di Hezbollah. Attacco di Israele?00:19:08 - In Sicilia piove, ma non è una buona notiziaFonti e articoli: https://www.italiachecambia.org/rassegna-stampa/nuova-commissione-ue-984/Iscriviti alla newsletter: https://bit.ly/3ZcEwVU
Un argomento che potrebbe sembrare semplice, ma che spesso riserva delle insidie anche ai più esperti: i comparativi e i superlativi in italiano. Abbiamo già trattato questo tema in una lezione precedente, ma in questo articolo andremo più in profondità, chiarendo dubbi e rispondendo alle domande che molti di voi hanno sollevato. Comparativo e Superlativo spiegati una volta per tutte Il comparativo e il superlativo sono utilizzati per fare confronti tra due o più elementi e per enfatizzare il grado o l'intensità di una qualità. Comparativo di Maggioranza e Minoranza Il comparativo di maggioranza e quello di minoranza esprimono un confronto tra due o più elementi in riferimento a una determinata qualità. 1) Comparativo di Maggioranza Il comparativo di maggioranza indica che la qualità ha un'intensità maggiore nel primo termine di paragone. La sua formazione è: PIÙ + aggettivo + DI + sostantivo/pronome (2° termine di paragone) Esempi: Martina è più alta di Sofia. Luca è più simpatico di te. L'italiano è più interessante della matematica. 2) Comparativo di Minoranza Il comparativo di minoranza indica che la qualità ha un'intensità minore nel primo termine di paragone. La sua formazione è: MENO + aggettivo + DI + sostantivo/pronome (2° termine di paragone) Esempi: Sofia è meno alta di Martina. Tu sei meno simpatico di Luca. La matematica è meno interessante dell'italiano. CHE o DI? Quando si usa "che" invece di "di" nei comparativi? La scelta dipende dal tipo di confronto: 1. Quando si confrontano due aggettivi, verbi, avverbi o complementi introdotti da una preposizione (e NON due elementi rispetto a una qualità):PIÙ/MENO… CHE… Esempi: Luca è più simpatico che alto [aggettivi]. Preferisco più ballare che cantare [verbi]. In Sicilia è meno freddo che in Trentino-Alto Adige [complementi introdotti da preposizione]. Giorgio guida più velocemente che prudentemente [avverbi]. Abbiamo litigato meno con Tiziana che con Giovanni [complementi introdotti da preposizione]. Comparativo di Quantità Il comparativo di quantità esprime un confronto tra due cose (o gruppi di cose) in base alla loro quantità. La sua formazione è: PIÙ/MENO… CHE… Esempi: Leggo più riviste che libri. Beviamo più caffè che acqua. Sofia ha più borse che vestiti. Comparativo di Uguaglianza Il comparativo di uguaglianza esprime un confronto tra due elementi riguardo una certa qualità, presente con la stessa intensità in entrambi. La sua formazione è: (TANTO…) QUANTO…(COSÌ…) COME… Esempi: Martina è tanto alta quanto Sofia. Sofia è alta come Martina. Luca è tanto simpatico quanto te. Tu sei simpatico come Luca. Marta è timida quanto Luisa. Luisa è così timida come Marta. Il Superlativo Relativo Il superlativo relativo indica la qualità di qualcuno o qualcosa al massimo o al minimo livello, in relazione a un gruppo di elementi. Si forma così: articolo + PIÙ/MENO + aggettivo + DI/TRA/FRA Esempi: Roma è la più grande città fra quelle italiane. Giorgio è lo studente meno serio di tutti. Giove è il pianeta del Sistema Solare più grande. La matematica è la materia meno interessante di tutte. ATTENZIONE! Il superlativo relativo può essere usato per esprimere un'opinione. Se seguito da un verbo, il verbo è al congiuntivo e introdotto da "che". Esempi: Questa è la pizza più buona che io abbia mai mangiato! Luca è il ragazzo più simpatico che io conosca. L'italiano è la lingua più bella che sia mai esistita. Il Superlativo Assoluto Il superlativo assoluto indica la qualità di qualcosa o qualcuno al grado massimo, indipendentemente da qualsiasi comparazione. Si forma generalmente così: aggettivo (senza l'ultima vocale) + -ISSIMO/A/I/E Esempi: Giove è grandissimo. Roma è bellissima. La grammatica italiana è difficilissima! I LearnAmici sono bravissimi.
PALERMO (ITALPRESS) - "Mi sembra molto importante che proprio nel parlamento siciliano si avvii il lavoro per un intergruppo ecodigital che metta insieme i temi della transizione ecologica e quella digitale. Sappiamo che senza l'uso del digitale la transizione ecologica rischia di non arrivare in tempo utile nella lotta alla crisi climatica. Così anche come il digitale deve essere ecologicamente sostenibile. In Sicilia questo ha un valore aggiuntivo perché sappiamo che la siccità oggi, e in generale la crisi climatica, vede nel Mediterraneo un hotspot mondiale e nella Sicilia una realtà dove dobbiamo fare un grande investimento per garantire alle future generazioni un'isola prospera e vivibile". Lo ha detto all'Italpress Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione Univerde.col4/mrv
PALERMO (ITALPRESS) - "Mi sembra molto importante che proprio nel parlamento siciliano si avvii il lavoro per un intergruppo ecodigital che metta insieme i temi della transizione ecologica e quella digitale. Sappiamo che senza l'uso del digitale la transizione ecologica rischia di non arrivare in tempo utile nella lotta alla crisi climatica. Così anche come il digitale deve essere ecologicamente sostenibile. In Sicilia questo ha un valore aggiuntivo perché sappiamo che la siccità oggi, e in generale la crisi climatica, vede nel Mediterraneo un hotspot mondiale e nella Sicilia una realtà dove dobbiamo fare un grande investimento per garantire alle future generazioni un'isola prospera e vivibile". Lo ha detto all'Italpress Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione Univerde.col4/mrv
PALERMO (ITALPRESS) - "Quando nel luglio 2022 il Centro nazionale sangue ha lanciato l'allarme perché mancavano i farmaci salvavita derivanti dal plasma abbiamo stipulato un protocollo d'intesa con assessorato regionale alla Salute, assessorato regionale all'Istruzione e Ufficio del dirigente scolastico regionale, per coinvolgere attivamente le scuole in giornate di sensibilizzazione: anche il 118 ci ha dato una grande mano. Più donatori ci sono in una comunità, più questa è sotto controllo rispetto a problemi epidemiologici seri". Così Giacomo Scalzo, direttore del Centro Regionale Sangue Sicilia, a margine della Giornata della donazione del sangue organizzata dall'assessorato della Salute della Regione Siciliana, attraverso il dipartimento per le Attività sanitarie e Osservatorio epidemiologico, che ha visto a Palazzo dei Normanni, a Palermo, riuniti i vertici della sanità siciliana. Le preoccupazioni sull'assenza di plasma sono serie e Scalzo le certifica con numeri drammatici: "In Sicilia mancano all'appello 18 mila chili, che si possono raggiungere con 30-35 mila donazioni". xd8/vbo/gtr
MARSALA (TRAPANI) (ITALPRESS) - "Abbiamo un sovraffollamento diffuso in tutta Italia. In Sicilia stiamo raggiungendo le 7000 presenze di detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 6300". Lo dichiara all'Italpress Gioacchino Veneziano, Segretario Regionale Uilpa, Polizia Penitenziaria, in occasione della “Maratona oratoria – Fermare i suicidi in carcere” che si è tenuta a Marsala- "questa situazione di sovraffollamento si scontra con la carenza di personale di Polizia Penitenziaria. In Sicilia mancano 800 poliziotti penitenziari e significa che non c'è vigilanza e se non c'è vigilanza non c'è sicurezza e se non c'è sicurezza accadono questi eventi drammatici dei suicidi. L'ultimo è stato a Caltanissetta due giorni fa e questa è la sconfitta della Stato, delle istituzioni ma senza il controllo purtroppo queste morti sono destinate a salire".xa3/pc/gsl
MARSALA (TRAPANI) (ITALPRESS) - "Abbiamo un sovraffollamento diffuso in tutta Italia. In Sicilia stiamo raggiungendo le 7000 presenze di detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 6300". Lo dichiara all'Italpress Gioacchino Veneziano, Segretario Regionale Uilpa, Polizia Penitenziaria, in occasione della “Maratona oratoria – Fermare i suicidi in carcere” che si è tenuta a Marsala- "questa situazione di sovraffollamento si scontra con la carenza di personale di Polizia Penitenziaria. In Sicilia mancano 800 poliziotti penitenziari e significa che non c'è vigilanza e se non c'è vigilanza non c'è sicurezza e se non c'è sicurezza accadono questi eventi drammatici dei suicidi. L'ultimo è stato a Caltanissetta due giorni fa e questa è la sconfitta della Stato, delle istituzioni ma senza il controllo purtroppo queste morti sono destinate a salire".xa3/pc/gsl
PALERMO (ITALPRESS) - “C'è grande attenzione e sensibilità per le comunità energetiche rinnovabili. In Sicilia ce ne sono già tre operative (Ferla, Erice e Canicattì) e ci sono numerose progettualità, ne abbiamo mappate quasi un centinaio, quindi registriamo grande interesse e supporto dal governo regionale e dagli enti locali". Così Vinicio Mosè Vigilante, amministratore delegato Gse a margine del convegno "Una road map per imprese, enti locali e territorio", che si svolge alla Camera di commercio di Palermo ed Enna. "Sulle Cer, non ci sono particolari criticità, siamo in una fase di diffusione della conoscenza del nuovo meccanismo - ha spiegato Vigilante -. In Sicilia c'è una situazione omogenea e positiva, del resto l'Isola ha già dato prova di grande attenzione al tema della sostenibilità. La regione è sul podio per quanto riguarda la presenza sul territorio di impianti da fonti rinnovabili, anche quelli di piccola dimensione. Quindi sia per numerosità di impianti sia per la potenza".xd6/pc/mrv
PALERMO (ITALPRESS) - “C'è grande attenzione e sensibilità per le comunità energetiche rinnovabili. In Sicilia ce ne sono già tre operative (Ferla, Erice e Canicattì) e ci sono numerose progettualità, ne abbiamo mappate quasi un centinaio, quindi registriamo grande interesse e supporto dal governo regionale e dagli enti locali". Così Vinicio Mosè Vigilante, amministratore delegato Gse a margine del convegno "Una road map per imprese, enti locali e territorio", che si svolge alla Camera di commercio di Palermo ed Enna. "Sulle Cer, non ci sono particolari criticità, siamo in una fase di diffusione della conoscenza del nuovo meccanismo - ha spiegato Vigilante -. In Sicilia c'è una situazione omogenea e positiva, del resto l'Isola ha già dato prova di grande attenzione al tema della sostenibilità. La regione è sul podio per quanto riguarda la presenza sul territorio di impianti da fonti rinnovabili, anche quelli di piccola dimensione. Quindi sia per numerosità di impianti sia per la potenza".xd6/pc/mrv
A Palermo, nella sala Alessi di Palazzo d'Orléans, il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, l'amministratore delegato di Webuild, Pietro Salini, e il presidente di Rfi, Dario Lo Bosco, hanno incontrato i giornalisti per fare il punto sullo stato di avanzamento dei cantieri aperti nell'Isola e sulle attività di formazione avviate dal gruppo in collaborazione con la Regione. "In Sicilia si stanno realizzando opere strategiche di importanza significative", ha sottolineato il Governatore.(ITALPRESS). xd6/vbo/gtr
A Palermo, nella sala Alessi di Palazzo d'Orléans, il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, l'amministratore delegato di Webuild, Pietro Salini, e il presidente di Rfi, Dario Lo Bosco, hanno incontrato i giornalisti per fare il punto sullo stato di avanzamento dei cantieri aperti nell'Isola e sulle attività di formazione avviate dal gruppo in collaborazione con la Regione. "In Sicilia si stanno realizzando opere strategiche di importanza significative", ha sottolineato il Governatore.(ITALPRESS). xd6/vbo/gtr
In Sicilia diventa di giorno in giorno più grave la situazione siccità. Oltre alle cause climatiche, che ovviamente ne sono alla base, ci sono però un bel po' di responsabilità politiche. Molti giornali, nel parlarne, indicano l'esempio “virtuoso” di gestione della siccità della Catalogna. Ma sarà davvero così? Parliamo anche dei risultati del super tuesday, il giorno in cui in un sacco di stati si scelgono i candidati per le elezioni presidenziali, della Francia che ha inserito l'aborto in costituzione e delle elezioni in Abruzzo che ci saranno questo weekend. INDICE:00:00:00 - Sommario00:00:49 - La siccità in Sicilia00:08:54 - La situazione in Catalogna00:16:09 - Come è andato il Super Tuesdsay negli Usa?00:18:16 - La Francia ha inserito l'aborto in Costituzione00:20:43 - Domenica si vota in Abruzzo00:22:03 - Un ricordo di Lucio Dalla, il silenzio degli onesti e le altre notizie su ICCIscriviti alla NEWSLETTER: https://bit.ly/43SCSr8
In Sicilia c'è una siccità pericolosa, Sanremo ha scatenato polemiche post-mortem e si è tenuto stanotte il SuperBowl. Trump ha sgravato di nuovo, il Qatar ha vinto la Coppa d'Asia e la Costa d'Avorio quella d'Africa. Questo e altro nella puntata di oggi, buona giornata!
PALERMO (ITALPRESS) - "Una buona sanità fa anche risparmiare, evitando ad esempio esami inutili. A tutto ciò va aggiunta anche una riduzione dei costi indiretti e cioè le giornate di lavoro perse. In Sicilia per lombalgia o problemi correlati nel 2023 sono stati rilasciati circa 200.000 certificati di malattia, 50.000 di questi nella provincia di Palermo. Considerando che ogni certificato, in questi casi, ha una durata minima di 3-5 giorni, basta fare la moltiplicazione e si capisce l'impatto enorme che può avere questa patologia". Lo afferma Giovanni Merlino, vicepresidente dell'Ordine dei Medici di Palermo, a margine del convegno "La comunità di pratica come esperienza di successo di integrazione ospedale-territorio, nella gestione del paziente con lombalgia in regione Sicilia".xd6/sat
PALERMO (ITALPRESS) - "Una buona sanità fa anche risparmiare, evitando ad esempio esami inutili. A tutto ciò va aggiunta anche una riduzione dei costi indiretti e cioè le giornate di lavoro perse. In Sicilia per lombalgia o problemi correlati nel 2023 sono stati rilasciati circa 200.000 certificati di malattia, 50.000 di questi nella provincia di Palermo. Considerando che ogni certificato, in questi casi, ha una durata minima di 3-5 giorni, basta fare la moltiplicazione e si capisce l'impatto enorme che può avere questa patologia". Lo afferma Giovanni Merlino, vicepresidente dell'Ordine dei Medici di Palermo, a margine del convegno "La comunità di pratica come esperienza di successo di integrazione ospedale-territorio, nella gestione del paziente con lombalgia in regione Sicilia".xd6/sat
In Sicilia nella piana di Gela si trova un'oasi naturale dove è stato avviato un progetto di tutela e salvaguardia della natura e di agro-ecologia ce ne parla Manuel Zafarana, L'articolo Geloi e La Cicogna Bio è stato appena pubblicato su HopeMedia Italia.
Nelle due regioni in cui l'unica priorità sembra essere il Ponte di Messina una scuola su tre ha necessità di interventi urgenti di manutenzione; inoltre, nelle città capoluogo, negli ultimi 5 anni non è stato costruito nessun nuovo edificio scolastico. In Sicilia e Calabria - dove tutti i capoluoghi di provincia, con la sola eccezione di Caltanissetta, sono in area sismica 1 e 2 - mediamente, nel 65% dei casi non è stata effettuata la verifica di vulnerabilità sismica. Lo scrive Legambiente nel suo 23mo report "Ecosistema Scuola” che fotografa la situazione italiana in cui le scuole continuano ad essere in ritardo cronico su riqualificazione edilizia e servizi scolastici. I ritardi maggiori si registrano ancora volta nel Mezzogiorno, ma preoccupa anche la situazione del centro Italia colpito dal sisma del 2016 dove l'obiettivo messa in sicurezza delle scuole è ancora lontano.Altra nota dolente, riguarda i servizi scolastici che nonostante rappresentino una parte importante per la crescita, la socialità e l'inclusione tra i ragazzi sono poco garantiti nelle scuole del Sud della Penisola. Nonostante lo stanziamento delle risorse, nella Penisola la realizzazione di nuove scuole è un miraggio: negli ultimi 5 anni è stato dello 0,6%. Ammontano a 519 milioni di euro i fondi stanziati dal PNRR per 767 nuove realizzazioni o ampliamenti/potenziamenti di spazi mensa. L'efficientamento energetico, pur affrontato da alcune amministrazioni su un numero consistente di edifici di propria pertinenza, riguarda solo il 12,7 % del totale degli edifici scolastici tra quelli realizzati negli ultimi 5 anni, distribuito in modo piuttosto disomogeneo. #LaSveglia per La NotiziaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/la-sveglia-di-giulio-cavalli--3269492/support.
PALERMO (ITALPRESS) - "Il Forum è particolarmente felice di essere a Palermo e discuteremo di agricoltura, iinfrastrutture e finanza. Metteremo insieme imprenditori, banchieri e istituzioni. In Sicilia ci sono imprese di grandissima qualità ed eccellenza. Accompagnarli in un processo di export è una delle mission del sistema Paese". Lo ha detto Lorenzo Zurino, presidente del Forum Italiano dell'Export.
PALERMO (ITALPRESS) - Donare il sangue fa bene, anche e soprattutto a chi lo fa. È un gesto che salva la vita e aiuta a prendersi cura di sé perché consente di tenere sotto controllo la propria salute. In Sicilia la raccolta registra un trend positivo: manca poco per raggiungere il traguardo dell'autosufficienza. Per farlo occorre però convincere i giovani a donare. Ne abbiamo parlato con esperti e con i ragazzi, i più restii a compiere questo passo. col3/fsc/gtr
PALERMO (ITALPRESS) - Donare il sangue fa bene, anche e soprattutto a chi lo fa. È un gesto che salva la vita e aiuta a prendersi cura di sé perché consente di tenere sotto controllo la propria salute. In Sicilia la raccolta registra un trend positivo: manca poco per raggiungere il traguardo dell'autosufficienza. Per farlo occorre però convincere i giovani a donare. Ne abbiamo parlato con esperti e con i ragazzi, i più restii a compiere questo passo. col3/fsc/gtr
PALERMO (ITALPRESS) - Donare il sangue fa bene, anche e soprattutto a chi lo fa. È un gesto che salva la vita e aiuta a prendersi cura di sé perché consente di tenere sotto controllo la propria salute. In Sicilia la raccolta registra un trend positivo: manca poco per raggiungere il traguardo dell'autosufficienza. Per farlo occorre però convincere i giovani a donare. Ne abbiamo parlato con esperti e con i ragazzi, i più restii a compiere questo passo. col3/fsc/gtr
PALERMO (ITALPRESS) - "Dai dati Istat, l'export siciliano nel 2022 è cresciuto di oltre il 58%. Un dato fortemente positivo e superiore, come tasso di crescita, rispetto a quello nazionale che si attesta sul 20%. Sono numeri che ci fanno ben sperare per il futuro. In Sicilia abbiamo elementi di eccellenza del Made in Italy come il comparto degli apparecchi elettronici. La ricerca, il digitale, tutti questi nuovi trend che caratterizzano l'economia italiana e mondiale fanno della Sicilia una regione su cui puntare. Su 150 aziende, una su tre, ha investito - anche grazie ai fondi Pnrr - su quelle che è la transizione 4.0 e una azienda su cinque anche sulla transizione energetica. Le aziende siciliane guardano al futuro". Lo ha detto Marina Benedetti, senior economist ufficio studi di Sace in occasione dello Studio 'Piccole, medie e più competitive: le PMI italiane alla prova dell'export tra transizione sostenibile e digitale' presentato durante l'evento 'Impresa Futura!' organizzato dal Gruppo SACE in collaborazione con la business community Pamed e Sicindustria/Enterprise Europe Network a Palermo.xd6/col3/gsl
PALERMO (ITALPRESS) - “I numeri dell'aeroporto sono importanti, con dati sui passeggeri sempre in aumento. Il governo regionale sta lavorando per proseguire questa linea e sviluppare ulteriormente questi dati”. Così l'assessore regionale alle Infrastrutture ed ai trasporti, Alessandro Aricò, a margine della presentazione da parte di Gesap, società di gestione dello scalo palermitano Falcone-Borsellino, del piano degli investimenti 2024-2027 alla Camera di Commercio di Palermo ed Enna. “Abbiamo un ottimo trend anche a Trapani. In Sicilia c'è un grande incremento turistico”, sottolinea. xd6/vbo/gtr
PALERMO (ITALPRESS) - “Il binomio università-banca è molto importante perché per raggiungere determinati risultati bisogna lavorare in sinergia. Dobbiamo creare un collegamento molto forte tra formazione e mondo del lavoro, diffondendo tra i nostri giovani una cultura imprenditoriale”. Così Salvatore Malandrino, Regional Manager Sicilia di UniCredit Italia, a margine della finale della StartCup Sicilia, business plan competition, che si è svolta presso la sede della Regione Sicilia di UniCredit, a Palermo. “Riteniamo che questa sia un'iniziativa importante per promuovere lo sviluppo di nuove idee e progetti imprenditoriali ad alto contenuto innovativo, con l'obiettivo di creare nuove imprese favorendo l'occupazione dei nostri giovani - aggiunge Malandrino -. In Sicilia nel 2023 abbiamo 752 start up. Questo è un indice che mostra vivacità nel mondo imprenditoriale del nostro territorio, confermato anche dalle Pmi innovative che negli ultimi quattro anni sono raddoppiata passando da 41 a 98. Siamo nella direzione giusta e tutti insieme possiamo contribuire a far sì che ci siano altre e nuove start up che vanno affiancate”. xd6/vbo/gtr
In Sicilia e nella Maremma toscana per salutare l'estate fra mare, storia e arte; la grandiosa mostra dedicata a Chanel a Londra. Nella versione Weekend di Start parliamo anche di vini e formaggi affinati negli abissi. Con due appuntamenti da non perdere per la prossima settimana
In Sicilia e nella Maremma toscana per salutare l'estate fra mare, storia e arte; la grandiosa mostra dedicata a Chanel a Londra. Nella versione Weekend di Start parliamo anche di vini e formaggi affinati negli abissi. Con due appuntamenti da non perdere per la prossima settimana
In Sicilia non si va solo per il mare, ma anche per assaggiare le mille squisitezze che questa terra e la sua tradizione enogastronomica ci offrono. Prendiamo un volo e andiamo dritti a Palermo, luogo di contaminazioni culturali e quindi anche culinarie. Il nostro tour per le strade palermitane inizia insieme ad un vero e proprio testimonial di questa città e del suo cibo, l'attore Tony Sperandeo. Dopo questa bella chiacchierata con uno dei volti più noti di Palermo, ci spostiamo un po' fuori, prendiamo la A19 Palermo-Catania e raggiungiamo Bagheria dove ci aspetta Tony Lo Coco, chef del ristorante stellato "I Pupi". Nello spazio news di oggi, Claudio Bizzozero, ideatore del Festival della Cazoeula di Cantù, farà da arbitro nella guerra pluriennale tra Pier e lo chef Oldani sulla pronuncia del nome di questo piatto della tradizione lombarda. Dopo questo excursus brianzolo, ripartiamo da Bagheria, prendiamo di nuovo la A19 Palermo-Catania, superiamo Cefalù e poi ci dirigiamo verso il Parco delle Madonie attraverso la Strada Statale 286 che ci porta nel borgo di Castelbuono, a conoscere la storia di uno degli ambasciatori del Made in Sicily nel mondo, il pasticcere Nicola Fiasconaro. Concludiamo il nostro viaggio dove lo abbiamo iniziato, cioè a Palermo. Lo facciamo in compagnia degli studenti dell'Alberghiero più popoloso d'Italia (oltre 2mila studenti), l'Istituto "Pietro Piazza" diretto dal preside Vito Pecoraro.
In Sicilia lo chiamano pani câ meusa, ed è una vera delizia, secondo gli intenditori. Ecco un'anticipazione.
A cura di Daniele Biacchessi L'arresto di Matteo Messina Denaro è avvenuto in Sicilia, in una clinica moderna, Villa Maddalena, nel centro di Palermo, dove il boss andava a curarsi da tempo e si era sottoposto a terapie oncologiche importanti. Il 15 gennaio 1993, anche Totò Riina venne fermato a Palermo, così come l'11 aprile 1996 gli investigatori scovarono Bernardo Provenzano in una masseria di Corleone. In Sicilia i vecchi capomafia continuavano ad esercitare il loro potere da ricercati e fin dentro le carceri dove poi sono stati reclusi e dove sono morti di vecchiaia. Hanno goduto di protezioni indicibili: in primis politiche, poi di funzionari dello Stato infedeli, e di una parte di popolazione siciliana. Del resto, come ha potuto restare latitante per oltre trent'anni uno come Messina Denaro, capo del mandamento di Castelvetrano in provincia di Trapani, ricercato come mandante ed esecutore delle stragi di Capaci e via d'Amelio nel 1992, e di quelle di Roma in via Fauro, Velabro e Laterano, di Firenze in via dei Georgofili, e di Milano in via Palestro? Chi aveva interesse a coprire la sua clandestinità? Messina Denaro garantiva, dopo gli arresti di Riina, Provenzano, Santapaola, Brusca, il legame indissolubile tra la vecchia mafia stragista, le nuove cosche, i patti con politica, mondo imprenditoriale, finanza occulta e poteri dello Stato. Con Messina Denaro nelle mani dello Stato finisce un'epoca, ma non termina la storia di Cosa Nostra come ricordava Giovanni Falcone "La mafia si caratterizza per la sua rapidità nell'adeguare valori arcaici alle esigenze del presente, per la sua abilità nel confondersi con la società civile, per l'uso dell'intimidazione e della violenza, per il numero e la statura criminale dei suoi adepti, per la sua capacità ad essere sempre diversa e sempre uguale a se stessa."
A cura di Daniele Biacchessi L'arresto di Matteo Messina Denaro è avvenuto in Sicilia, in una clinica moderna, Villa Maddalena, nel centro di Palermo, dove il boss andava a curarsi da tempo e si era sottoposto a terapie oncologiche importanti. Il 15 gennaio 1993, anche Totò Riina venne fermato a Palermo, così come l'11 aprile 1996 gli investigatori scovarono Bernardo Provenzano in una masseria di Corleone. In Sicilia i vecchi capomafia continuavano ad esercitare il loro potere da ricercati e fin dentro le carceri dove poi sono stati reclusi e dove sono morti di vecchiaia. Hanno goduto di protezioni indicibili: in primis politiche, poi di funzionari dello Stato infedeli, e di una parte di popolazione siciliana. Del resto, come ha potuto restare latitante per oltre trent'anni uno come Messina Denaro, capo del mandamento di Castelvetrano in provincia di Trapani, ricercato come mandante ed esecutore delle stragi di Capaci e via d'Amelio nel 1992, e di quelle di Roma in via Fauro, Velabro e Laterano, di Firenze in via dei Georgofili, e di Milano in via Palestro? Chi aveva interesse a coprire la sua clandestinità? Messina Denaro garantiva, dopo gli arresti di Riina, Provenzano, Santapaola, Brusca, il legame indissolubile tra la vecchia mafia stragista, le nuove cosche, i patti con politica, mondo imprenditoriale, finanza occulta e poteri dello Stato. Con Messina Denaro nelle mani dello Stato finisce un'epoca, ma non termina la storia di Cosa Nostra come ricordava Giovanni Falcone "La mafia si caratterizza per la sua rapidità nell'adeguare valori arcaici alle esigenze del presente, per la sua abilità nel confondersi con la società civile, per l'uso dell'intimidazione e della violenza, per il numero e la statura criminale dei suoi adepti, per la sua capacità ad essere sempre diversa e sempre uguale a se stessa."
In questo numero:- L'autotrapianto per gli interventi sul pancreas - Medicina generale, il territorio al centro della ripartenza - In Sicilia ancora troppi no alla donazione degli organiabr/sat/gtr
- La donazione degli organi è un presupposto essenziale per gli interventi di trapianto. In Sicilia, però, si registrano ancora tante opposizioni e questo è un problema “culturale” che va affrontato a partire dal “sì in Comune”, ovvero da quella scelta richiesta al momento del rinnovo del documento d'identità. Lo ha sottolineato in un'intervista all'Italpress il responsabile del Centro regionale trapianti, Giorgio Battaglia.xa5/fsc/gsl
- La donazione degli organi è un presupposto essenziale per gli interventi di trapianto. In Sicilia, però, si registrano ancora tante opposizioni e questo è un problema “culturale” che va affrontato a partire dal “sì in Comune”, ovvero da quella scelta richiesta al momento del rinnovo del documento d'identità. Lo ha sottolineato in un'intervista all'Italpress il responsabile del Centro regionale trapianti, Giorgio Battaglia.xa5/fsc/gsl
In Sicilia la cultura delle donazioni d'organo non riesce a fare breccia. Il tasso di opposizione nell'Isola è alto: è quindi necessario agire per cambiare una cultura che, secondo il responsabile del Centro regionale trapianti, Giorgio Battaglia, intervistato dall'Agenzia Italpress, "è particolarmente evidente". xa5/fsc/gtr
In Sicilia la cultura delle donazioni d'organo non riesce a fare breccia. Il tasso di opposizione nell'Isola è alto: è quindi necessario agire per cambiare una cultura che, secondo il responsabile del Centro regionale trapianti, Giorgio Battaglia, intervistato dall'Agenzia Italpress, "è particolarmente evidente". xa5/fsc/gtr
"In Sicilia andiamo da soli perché il Pd ha scelto l'agenda Draghi. Noi puntiamo invece su un'agenda sociale, per i cittadini che sono in difficoltà". Lo afferma in un'intervista all'Italpress Nuccio Di Paola, candidato del M5S alla Presidenza della Regione Siciliana.sat/gtr
A cura di Daniele Biacchessi Dopo la rottura tra Pd e M5s a livello nazionale, finisce definitivamente la stagione del "campo largo" anche in sede locale. In Sicilia, il M5s rompe l'alleanza con il Pd e corre da solo alle prossime regionali. Nell'annuncio sui social, il leader del M5s Giuseppe Conte parla di una scelta compiuta per dare riscatto e dignità a tutta l'isola. La decisione di Conte era già nell'aria da quando il feeling con Letta si era concluso con l'esperienza della maggioranza politica intorno alla figura di Mario Draghi. Quel voto contrario al premier ha segnato un solco profondo tra i due partiti difficilmente sanabile a breve. Dopo la fine del Governo Draghi era rimasta aperta solo "la via siciliana", naufragata nelle mille incomprensioni, nei protagonismi, nei diktat, nei particolarismi e affari locali. Conte accusa il Pd di voler inserire candidati impresentabili nelle proprie liste. Una posizione che ha messo in imbarazzo anche Caterina Chinnici, costretta a ricordare al suo partito che chi ha procedimenti penali pendenti dovrebbe restare fuori dalla competizione elettorale. M5s, Pd e sinistra avevano scelto Caterina Chinnici con le primarie, ma dopo la rottura a livello nazionale l'alleanza si è ora rotta anche in Sicilia. Chinnici, eurodeputata dem e figlia del magistrato vittima di Cosa nostra Rocco Chinnici, aveva trattato con gli alleati per conciliare le posizioni sul programma, ma l'alleanza non c'è più. Naufraga il progetto di "campo largo", si apre invece un "campo aperto", un varco coperto dal centrodestra. Credits: Agenzia Fotogramma
A cura di Daniele Biacchessi Dopo la rottura tra Pd e M5s a livello nazionale, finisce definitivamente la stagione del "campo largo" anche in sede locale. In Sicilia, il M5s rompe l'alleanza con il Pd e corre da solo alle prossime regionali. Nell'annuncio sui social, il leader del M5s Giuseppe Conte parla di una scelta compiuta per dare riscatto e dignità a tutta l'isola. La decisione di Conte era già nell'aria da quando il feeling con Letta si era concluso con l'esperienza della maggioranza politica intorno alla figura di Mario Draghi. Quel voto contrario al premier ha segnato un solco profondo tra i due partiti difficilmente sanabile a breve. Dopo la fine del Governo Draghi era rimasta aperta solo "la via siciliana", naufragata nelle mille incomprensioni, nei protagonismi, nei diktat, nei particolarismi e affari locali. Conte accusa il Pd di voler inserire candidati impresentabili nelle proprie liste. Una posizione che ha messo in imbarazzo anche Caterina Chinnici, costretta a ricordare al suo partito che chi ha procedimenti penali pendenti dovrebbe restare fuori dalla competizione elettorale. M5s, Pd e sinistra avevano scelto Caterina Chinnici con le primarie, ma dopo la rottura a livello nazionale l'alleanza si è ora rotta anche in Sicilia. Chinnici, eurodeputata dem e figlia del magistrato vittima di Cosa nostra Rocco Chinnici, aveva trattato con gli alleati per conciliare le posizioni sul programma, ma l'alleanza non c'è più. Naufraga il progetto di "campo largo", si apre invece un "campo aperto", un varco coperto dal centrodestra. Credits: Agenzia Fotogramma
A cura di Daniele Biacchessi Dopo la rottura tra Pd e M5s a livello nazionale, finisce definitivamente la stagione del "campo largo" anche in sede locale. In Sicilia, il M5s rompe l'alleanza con il Pd e corre da solo alle prossime regionali. Nell'annuncio sui social, il leader del M5s Giuseppe Conte parla di una scelta compiuta per dare riscatto e dignità a tutta l'isola. La decisione di Conte era già nell'aria da quando il feeling con Letta si era concluso con l'esperienza della maggioranza politica intorno alla figura di Mario Draghi. Quel voto contrario al premier ha segnato un solco profondo tra i due partiti difficilmente sanabile a breve. Dopo la fine del Governo Draghi era rimasta aperta solo "la via siciliana", naufragata nelle mille incomprensioni, nei protagonismi, nei diktat, nei particolarismi e affari locali. Conte accusa il Pd di voler inserire candidati impresentabili nelle proprie liste. Una posizione che ha messo in imbarazzo anche Caterina Chinnici, costretta a ricordare al suo partito che chi ha procedimenti penali pendenti dovrebbe restare fuori dalla competizione elettorale. M5s, Pd e sinistra avevano scelto Caterina Chinnici con le primarie, ma dopo la rottura a livello nazionale l'alleanza si è ora rotta anche in Sicilia. Chinnici, eurodeputata dem e figlia del magistrato vittima di Cosa nostra Rocco Chinnici, aveva trattato con gli alleati per conciliare le posizioni sul programma, ma l'alleanza non c'è più. Naufraga il progetto di "campo largo", si apre invece un "campo aperto", un varco coperto dal centrodestra. Credits: Agenzia Fotogramma
Il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci si è dimesso. L'annuncio in un video-messaggio pubblicato su Facebook. In Sicilia quindi, il 25 settembre, sarà election day. Oltre che per le elezioni Politiche si voterà per le Regionali.fag/gsl
Il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci si è dimesso. L'annuncio in un video-messaggio pubblicato su Facebook. In Sicilia quindi, il 25 settembre, sarà election day. Oltre che per le elezioni Politiche si voterà per le Regionali.fag/gsl
In Sicilia il tema della siccità si somma a quello della gestione delle dighe: "Interventi idraulici carenti, manutenzioni inesistenti e collaudi fantasma, condotte colabrodo, furti di cavi e impianti, mancanza di interconnessioni tra le province". A lanciare l'ennesimo allarme è il Comitato spontaneo che riunisce 19 tra le maggiori cooperative vitivinicole dell'Isola
In Sicilia, grazie all'influenza del sole del Mediterraneo e al calore dell'Etna, crescono chinotti dal profumo unico. E proprio da questi frutti nasce il gusto inconfondibile di Chinò Sanpellegrino, simbolo della migliore tradizione del Made in Italy.
A cura di Daniele Biacchessi Ci sono due vincitori (Fratelli d'Italia e il Pd) e due sconfitti (Lega e M5s), nel test elettorale amministrativo di domenica. Ora che i dati reali di sindaci e liste sono tutti disponibili, risulta più chiara l'analisi del voto che ha coinvolto 971 comuni e quasi 9 milioni di italiani. Facciamo alcuni esempi. A Genova, Fdi è al 9,3% (nella scorsa tornata amministrativa nel 2017 era al 5,3%) contro il 6,8% del Carroccio (cinque anni fa al 13%). La stessa tendenza si registra a La Spezia con il partito della Meloni al 9,8% contro il 7,9% del Carroccio. Ma se si sposta lo sguardo in Piemonte lo scenario non cambia. Ad Alessandria Fdi è primo partito della coalizione di centrodestra con il 14,8%, mentre il Carroccio si ferma all'10,5%. La Lega brinda alla vittoria al primo turno del sindaco uscente di Asti, Maurizio Rasero. Ma nel voto di lista (5,6%) è dietro Fdi (7,7%). A Verona Fdi, partito del sindaco uscente Federico Sboarina, è avanti nel voto di lista con l'11,9%. Doppiato il Carroccio al 6,6%.Sorpasso anche a Padova dove Fratelli d'Italia è all'8,3% contro il 7,3% della Lega. M5s non ha presentato la lista in città importanti come Parma e Verona. In Sicilia, storico granaio di voti per il movimento, i 5 Stelle hanno presentato la lista in coalizione con il Pd solo in 3 Comuni su 120 (Palermo, Messina e Scordia in provincia di Catania). Ovunque i pentastellati restano sotto il 5%. Nel complesso la lista più votata alle Comunali è il Pd con il 17,2%, davanti a Fratelli d'Italia al 10,3%, Lega al 6,7% e Fi al 4,6%. M5s, raccoglie solo il 2,1%. Anche se non ci saranno ripercussioni sulla maggioranza che sostiene Draghi, cambiano però i bilanciamenti nelle due coalizioni con Fdi che prevale sulla Lega e Forza Italia e il Pd che domina la coalizione del centrosinistra, ma senza un apporto importante sul piano elettorale del M5s. Credits: Agenzia Fotogramma
A cura di Daniele Biacchessi Ci sono due vincitori (Fratelli d'Italia e il Pd) e due sconfitti (Lega e M5s), nel test elettorale amministrativo di domenica. Ora che i dati reali di sindaci e liste sono tutti disponibili, risulta più chiara l'analisi del voto che ha coinvolto 971 comuni e quasi 9 milioni di italiani. Facciamo alcuni esempi. A Genova, Fdi è al 9,3% (nella scorsa tornata amministrativa nel 2017 era al 5,3%) contro il 6,8% del Carroccio (cinque anni fa al 13%). La stessa tendenza si registra a La Spezia con il partito della Meloni al 9,8% contro il 7,9% del Carroccio. Ma se si sposta lo sguardo in Piemonte lo scenario non cambia. Ad Alessandria Fdi è primo partito della coalizione di centrodestra con il 14,8%, mentre il Carroccio si ferma all'10,5%. La Lega brinda alla vittoria al primo turno del sindaco uscente di Asti, Maurizio Rasero. Ma nel voto di lista (5,6%) è dietro Fdi (7,7%). A Verona Fdi, partito del sindaco uscente Federico Sboarina, è avanti nel voto di lista con l'11,9%. Doppiato il Carroccio al 6,6%.Sorpasso anche a Padova dove Fratelli d'Italia è all'8,3% contro il 7,3% della Lega. M5s non ha presentato la lista in città importanti come Parma e Verona. In Sicilia, storico granaio di voti per il movimento, i 5 Stelle hanno presentato la lista in coalizione con il Pd solo in 3 Comuni su 120 (Palermo, Messina e Scordia in provincia di Catania). Ovunque i pentastellati restano sotto il 5%. Nel complesso la lista più votata alle Comunali è il Pd con il 17,2%, davanti a Fratelli d'Italia al 10,3%, Lega al 6,7% e Fi al 4,6%. M5s, raccoglie solo il 2,1%. Anche se non ci saranno ripercussioni sulla maggioranza che sostiene Draghi, cambiano però i bilanciamenti nelle due coalizioni con Fdi che prevale sulla Lega e Forza Italia e il Pd che domina la coalizione del centrosinistra, ma senza un apporto importante sul piano elettorale del M5s. Credits: Agenzia Fotogramma
A cura di Daniele Biacchessi Ci sono due vincitori (Fratelli d'Italia e il Pd) e due sconfitti (Lega e M5s), nel test elettorale amministrativo di domenica. Ora che i dati reali di sindaci e liste sono tutti disponibili, risulta più chiara l'analisi del voto che ha coinvolto 971 comuni e quasi 9 milioni di italiani. Facciamo alcuni esempi. A Genova, Fdi è al 9,3% (nella scorsa tornata amministrativa nel 2017 era al 5,3%) contro il 6,8% del Carroccio (cinque anni fa al 13%). La stessa tendenza si registra a La Spezia con il partito della Meloni al 9,8% contro il 7,9% del Carroccio. Ma se si sposta lo sguardo in Piemonte lo scenario non cambia. Ad Alessandria Fdi è primo partito della coalizione di centrodestra con il 14,8%, mentre il Carroccio si ferma all'10,5%. La Lega brinda alla vittoria al primo turno del sindaco uscente di Asti, Maurizio Rasero. Ma nel voto di lista (5,6%) è dietro Fdi (7,7%). A Verona Fdi, partito del sindaco uscente Federico Sboarina, è avanti nel voto di lista con l'11,9%. Doppiato il Carroccio al 6,6%.Sorpasso anche a Padova dove Fratelli d'Italia è all'8,3% contro il 7,3% della Lega. M5s non ha presentato la lista in città importanti come Parma e Verona. In Sicilia, storico granaio di voti per il movimento, i 5 Stelle hanno presentato la lista in coalizione con il Pd solo in 3 Comuni su 120 (Palermo, Messina e Scordia in provincia di Catania). Ovunque i pentastellati restano sotto il 5%. Nel complesso la lista più votata alle Comunali è il Pd con il 17,2%, davanti a Fratelli d'Italia al 10,3%, Lega al 6,7% e Fi al 4,6%. M5s, raccoglie solo il 2,1%. Anche se non ci saranno ripercussioni sulla maggioranza che sostiene Draghi, cambiano però i bilanciamenti nelle due coalizioni con Fdi che prevale sulla Lega e Forza Italia e il Pd che domina la coalizione del centrosinistra, ma senza un apporto importante sul piano elettorale del M5s. Credits: Agenzia Fotogramma
Alle 17, 57 minuti e 48 secondi del 23 maggio 1992 i sismografi dell'Istituto nazionale di geologia e vulcanologia di Erice registrano un piccolo terremoto, pari al terzo grado della scala Mercalli. In Sicilia la terra sta tremando. La regione, si sa, rappresenta il punto d'incontro di due placche tettoniche: quella euroasiatica e quella africana. Un punto d'incontro simbolico tra le culture del Vecchio Continente e del Maghreb. Un meticciato culturale, etnico, di usi e di costumi. Il sisma, quel 23 maggio 1992, da un punto di vista geologico è irrilevante. Il terremoto, quel 23 maggio 1992, è politico, giudiziario, umano. A fare vibrare gli aghi dei sismografi non è la natura ma l'uomo. Con il suo volto peggiore.
Oggi vi rapisco in uno squisito viaggio culinario nel cibo di strada italiano.Quando si parla di cibo di strada, pizza, panini e fritti misti sono solo una faccia della medaglia. Almeno per quanto riguarda il panorama culinario italiano. Se, infatti, il nome “street food” può trarre in inganno, la tradizione del Belpaese è ricchissima di esempi e ghiottonerie da leccarsi i baffi.Tra le preparazioni più note, che con il tempo si sono diffuse su tutto il territorio troviamo le olive all‘ascolana, il Rustico leccese, le Panelle e il panino con la meusa palermitani, il Calzone napoletano, il toscano panino con il lampredotto, crespelle diverse in ogni regione. La tradizione italiana del cibo da strada è così vasta da rendere impossibile stilarne una lista completa. In Sicilia si assiste anche ad una vera e propria battaglia linguistica che divide l‘isola in due: da una parte si sostiene la femminilità, dall‘altra la mascolinità della parola Arancini, senza che la ricetta subisca grosse variazioni.
Elisa da piccola non si fa problemi per il proprio aspetto, ma a posteriori capisce di aver avuto un rapporto sempre molto conflittuale nei confronti del cibo.Elisa si ammala di anoressia, il suo perfezionismo l'accompagna nella ricerca di qualcosa che non si acchiappa mai.La definisce una malattia ad albero, che parte da se stessa ma si espande a tutti gli ambiti della propria vita, creando un'ossessione per tutte le cose che incontra.Elisa non mangia insieme ai suoi familiari, le mettono ansia e soprattutto non comprendono a fondo cosa significhi essere affetti da un DCA.In Sicilia le strutture dedicate alla cura dei DCA sono carenti e la situazione non va migliorando.Ci racconta come vive le occasioni sociali, ci racconta quanto il freddo le entri nelle ossa e di quanto la malattia le stia togliendo tutto.
NOTIZIE DELLA SETTIMANA00:00 INTRO01:53 La guerra è diventata l'alibi perfetto per un parlamento impantanato.12:39 La Lombardia approva una risoluzione per aumentare la videosorveglianza.16:52 Parroco ad Imperia: "Regalo piante di cannabis". Sospeso.21:20 In Sicilia via libera al nuovo corso di studi sulla terapeutica.24:35 Speranza vieta le piante. Il tabù contro la cura.30:10 Canapa ad uso edile41:54 Il primo aprile un convegno sulla canapa legale.43:23 Tra gli ostaggi di Putin anche Brittney Griner.49:22 Secondigliano, spaccio in carcere: 26 indagati.50:30 OUTRO
I dati forniti dall' Effis (European forest fire information system) denotano un'Italia assediata da incendi record: dall'inizio di quest'anno sono, infatti, già andati a fuoco 158.000 ettari, un'area equivalente alle città di Roma, Napoli e Milano messe insieme. In Sicilia ad esempio, nel 2021, oltre 78mila ettari sono bruciati, pari al 3,05% della superficie della regione, mentre in Sardegna il fenomeno ha riguardato, invece, 20mila ettari, causando l'evacuazione di centinaia di persone. Una situazione nazionale gravissima che un documento di Europa Verde giudica figlia di “una politica senza scrupoli che, anziché puntare sul controllo e la prevenzione ha semplicemente pensato di ignorare il problema, cancellando una risorsa preziosissima come il Corpo Forestale dello Stato e privatizzando di fatto la flotta di canadair”. “Sono passati vent'anni da quando una legge, fortemente voluta dai Verdi, ha introdotto il reato di incendio boschivo, eppure – continua Europa Verde – non si è fatto nulla per aumentare le iniziative di prevenzione e rafforzare il controllo del territorio. Al contrario, con la riforma Madia del Governo Renzi, si è pensato di cancellare e militarizzare il Corpo Forestale dello Stato, lasciando che si perdesse un patrimonio prezioso di esperienze e capacità”. Oltre a un provvedimento che ripristini il Corpo Forestale al di fuori del perimetro militare, Europa Verde chiede al ministro Roberto Cingolani di focalizzare la sua attenzione anche sulla paradossale situazione in cui versano troppi Comuni italiani, i quali non sono dotati di un catasto incendi aggiornato. La legge quadro in materia di incendi boschivi n. 353/2000 stabilisce divieti, prescrizioni e sanzioni sulle zone boschive e sui pascoli i cui soprassuoli siano stati percorsi dal fuoco, prevedendo la possibilità da parte dei comuni di apporre, a seconda dei casi, vincoli di diversa natura sulle zone interessate. In particolare, la legge stabilisce anche vincoli temporali che regolano l'utilizzo dell'area interessata ad incendio: un vincolo quindicennale, un decennale ed un ulteriore vincolo di cinque anni. Inoltre, sulle zone boschive e sui pascoli i cui soprassuoli siano stati percorsi dal fuoco, è vietata per dieci anni la realizzazione di edifici e di strutture e infrastrutture finalizzate ad insediamenti civili ed ad attività produttive. Ma è indubbiamente molto difficile avere una dettagliata fotografia dei territori da sottoporre a vincolo, se non si dispone di un catasto degli incendi aggiornato... La questione che Europa Verde intende sottolineare nel suo dossier è rappresentata dal fatto che in molte regioni il dato del catasto non è aggiornato da anni. Infatti, secondo i dati forniti d l'Arma dei Carabinieri, solo nel 2020, il 44% dei Comuni non ha presentato la richiesta del catasto degli incendi. Considerando che nello stesso anno 53mila ettari sono andati in fumo sul suolo italiano, quasi 25mila ettari non hanno, dunque, ricevuto la tutela che la legge avrebbe loro garantito. Pertanto, se in Italia ci sono catasti fermi da anni, la cosa significa che abbiamo centinaia di migliaia di ettari che non sono sotto tutela e dove, inspiegabilmente, continuano ad essere consentite le attività venatorie, le attività di pascolo e, cosa ancora più grave, anche le attività di trasformazione urbanistica. Ascolta "Sostenibilità" a cura di Roberto Frangipane, ogni giorno su www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra app
In Sicilia l'80% delle persone rinuncia ad AstraZeneca. Si è creato un clima di diffidenza e paura che sta rallentando la campagna vaccinale italiana. Nel sesto episodio di FeedBack parlo di questo in compagnia di Emanuele Menietti giornalista scientifico de "Il post".
Musica, classifiche Airplay: ora in evidenza anche gli autori dei pezzi. Tutto questo grazie ad un’idea di Franco Zanetti, direttore di Rockol. Uscito ieri “La matematica dei rami”, il nuovo album di Max Gazzè. Domenica 11 aprile arriva su Rai 1 la seconda stagione de "La Compagnia del Cigno", serie ideata da Ivan Cotroneo. Matteo Caccia ci racconta “L’isola di Matteo. In Sicilia sui luoghi di Matteo Messina Denaro”, il suo nuovo podcast disponibile su Audible dal 6 aprile.
Questo podcast continua a valicare i confini dell'alt-right interrogandosi sulle tendenze di destra in Spagna. Il proprietario della cagna catalana aiuta l'Asse a scoprire come il popolo catalano unionista vive il proprio passato e presente. Tommaso ed Emiliano, abbandonati da Paolo, investigano sulla moschea in costruzione a Strasburgo portando avanti le posizioni di una delle politologhe più importanti della Francia contemporanea: Brigitte Bardot. Nel frattempo in Egitto un disastro si sta per compiere! Non ci riferiamo a Suez ma ad il nostro cimitero geo-strategico localizzato ad El-Alamein. Come si permettono gli egiziani a fare ciò che vogliono a casa loro? In Sicilia, Micciché chiama alla calma e alla serenità dopo aver scoperto che un collaboratore era risultato positivo al covid. Infine, il momento drammatico dell'Asse, perché in fondo in fondo in questo podcast siamo pucciosi. La storia di Alice dilaniata dalla DAD che decide di "salare" la scuola e per finire la gattina Grisù dispersa nella stazione di Pescara perché sembrerebbe che un micetto non abbia la possibilità di viaggiare solo su un treno. Siamo senza parole. Seguiteci su: ● INSTAGRAM: http://bit.ly/AsNli ● TWITTER: http://bit.ly/3aWsTXC ● FACEBOOK: http://bit.ly/37Gk8iv ● SPOTIFY: https://open.spotify.com/show/31h07OrtFwaYjuGLACbuf0 ● ANCHOR: https://anchor.fm/lasse-nella-manicas-show ● GOOGLE PODCAST: http://bit.ly/3ianbUA ● APPLE PODCAST: https://podcasts.apple.com/us/podcast/lasse-nella-manicas-show/id1499796035?uo=4 --- Send in a voice message: https://anchor.fm/lasse-nella-manicas-show/message
TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6446LA PREDICA AI PESCI SERVI' A SANT'ANTONIO PER COMBATTERE L'ERESIALa prima città in cui sant'Antonio da Padova cominciò a predicare fu Rimini, ma gli eretici non volevano essere disturbati...di Padre Stefano ManelliLa prima città in cui sant'Antonio cominciò a predicare fu Rimini. E fin dall'inizio il successo della sua predicazione mise in allarme gli eretici della città. C'era colà, infatti, e fioriva la setta eretica dei patarini. Erano accesi e ostinati contro parecchie verità della fede cattolica, e vegliavano perché non ci fosse chi li disturbasse nei loro errori.Quando gli eretici si accorsero che sant'Antonio smantellava a colpi decisi i loro errori, anziché aprire gli occhi alla verità, si coalizzarono nella difesa dell'errore e nell'assalto a colui che voleva illuminarli. Si radunarono i capi della setta eretica e decisero di eliminare sant'Antonio con il mezzo più semplice e concreto: il veleno.Lo invitarono a un pranzo, quindi, per discutere insieme delle cose di fede. Antonio accettò ignaro di ogni trama. Ma il Signore era con lui. A tavola, infatti, sant'Antonio prima di mangiare benedisse tutto il cibo, e poi mangiò tranquillamente, continuando a parlare della vera fede.Gli eretici lo guardavano, aspettandosi da un momento all'altro gli effetti del veleno. E invece! Evidentemente avevano dimenticato la promessa di Gesù ai suoi veri apostoli: "Se berranno qualche veleno non recherà loro danno" (Marco 16,18).Fallito il tentativo dell'attacco a sant'Antonio con il veleno, gli eretici tentarono di impedire la predicazione del Santo con l'allontanamento delle persone. Si servirono di ogni mezzo, infatti, per tenere lontana da sant'Antonio tutta la gente. Allettamenti o minacce, accuse e calunnie contro sant'Antonio, tutto era utile per arrivare allo scopo di impedire quella predicazione che martellava contro l'eresia.Ma sant'Antonio aveva anch'egli mezzi eccezionali per battere gli intrighi degli eretici. Dalla sua intensa preghiera e penitenza egli traeva il potere dei miracoli che fa smuovere le folle in ogni parte della terra.E uno dei suoi più celebri e pittoreschi miracoli fu certamente quello della predicazione ai pesci. Quando sant'Antonio si accorse che la gente di Rimini lo guardava con sospetto e si teneva lontana da lui, moltiplicò le sue preghiere e poi si mosse per andare a predicare ai pesci sulla spiaggia del mare."Fratelli pesci - disse il Santo - venite voi ad ascoltare."A tale richiamo una massa di pesci si fece avanti sulla riva del mare e si raccolse davanti al Santo in ascolto della sua parola. Erano tutti in ordine, tenevano la testina di fuori e, a volte, davano anche segni di assenso alle parole di sant'Antonio. Il prodigio produsse un'impressione enorme, naturalmente. La folla accorse numerosissima e gli stessi eretici rimasero sconvolti da un fatto così strepitoso e così significato. Doveva essere davvero importante e prodigiosa la parola di sant'Antonio, se anche creature irragionevoli correvano ad ascoltarlo! La lezione fu davvero salutare per tutti. E da quel giorno sant'Antonio poté predicare, con tutta la sapienza e con tutto l'ardore di cui era ricco per illuminare e convertire, richiamare e santificare le anime. Nota di BastaBugie: nell'articolo seguente Ermes Dovico racconta la vita di Sant'Antonio di Padova. San Francesco lo chiamava "mio vescovo". Papa Gregorio IX rimase così colpito dalla sapienza del giovane predicatore da proclamarlo santo al termine del processo del canonizzazione più veloce della storia (conclusosi 352 giorni dopo la morte) grazie anche ai 53 miracoli attribuiti all'intercessione di Antonio.Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 13 giugno 2020:Nel 1228, Gregorio IX ebbe modo di conoscere sant'Antonio di Padova (1195-1231), che era giunto a Roma per salvaguardare l'unità dell'Ordine francescano, a rischio dopo la morte di san Francesco (1181-1226). Il papa rimase così colpito dal giovane predicatore da chiamarlo "Arca della Testimonianza" e "Scrigno delle Scritture".Il santo era nato a Lisbona il 15 agosto 1195 da una famiglia benestante, che l'aveva battezzato con il nome di Fernando. A quindici anni entrò tra i Canonici regolari della Santa Croce e due anni più tardi chiese di potersi trasferire da Lisbona a Coimbra, perché desiderava un maggiore raccoglimento con Dio. Al monastero di Coimbra, dotato di una grande biblioteca, poté approfondire lo studio della Bibbia e dei Padri della Chiesa. Nel 1220, mentre il suo Ordine subiva le ingerenze del re portoghese, avvenne un fatto decisivo nella vita di Fernando, intanto divenuto sacerdote: vide passare a Coimbra le salme dei cinque protomartiri francescani (Berardo, Pietro, Ottone, Adiuto e Accursio), decapitati in Marocco, dove erano stati inviati da san Francesco per convertire i musulmani a Cristo.Per don Fernando fu una chiamata alla missione. Ottenuto il permesso, lasciò i canonici agostiniani e si unì a un romitorio di francescani. Segnò il suo nuovo inizio religioso con un cambio di nome: decise di chiamarsi Antonio, in onore di sant'Antonio Abate. Desiderando la grazia del martirio, ottenne di andare con un confratello in Marocco, ma qui una malattia gli impedì di predicare. Si convinse a tornare in patria, ma una tempesta spinse la nave fino alle coste siciliane. In Sicilia il santo venne a contatto con i frati di Messina, dai quali apprese la notizia del Capitolo Generale convocato da san Francesco per la Pentecoste del 1221. Antonio risalì a piedi l'Italia insieme ai confratelli e dopo diverse settimane giunse ad Assisi: qui, dal 30 maggio all'8 giugno, si tenne quello che passò alla storia come il "Capitolo delle Stuoie", così chiamato perché il piccolo 'esercito' di francescani (erano circa 3.000) si accampò in capanne fatte di stuoie.Il frate portoghese, sconosciuto ai più, trascorse quei giorni in umile ascolto delle decisioni che venivano prese nel suo nuovo Ordine. Alla fine venne indirizzato a un eremo vicino a Forlì, dove visse per un anno dedicandosi ai lavori più modesti, tra digiuni e orazioni. Nel settembre 1222 fu chiamato improvvisamente dal superiore a tenere un discorso esortativo per i chierici che stavano per ricevere l'ordinazione sacerdotale: l'uditorio, al sentire con quale trasporto per Dio parlava Antonio, ne rimase ammirato. Informati del suo straordinario talento, i superiori di Assisi lo indirizzarono alla predicazione nell'Italia settentrionale. Qui la fede di Antonio operò tra l'altro il miracolo eucaristico di Rimini, detto anche "della mula", perché l'animale, su comando del santo, si inginocchiò davanti all'Ostia consacrata, causando la conversione di un eretico di nome Bonovillo che dubitava della Presenza reale di Gesù nell'Eucaristia.Univa il fermo annuncio della verità alla dolcezza d'animo, e venne chiamato "il martello degli eretici". Fece presente ai superiori che il contrasto alle eresie richiedeva una solida conoscenza della dottrina cattolica. San Francesco gli diede il benestare per la fondazione a Bologna del primo studio teologico francescano, un passo fondamentale nella storia dell'Ordine: "A frate Antonio, mio vescovo, frate Francesco augura salute. Mi piace che tu insegni teologia ai nostri fratelli, a condizione però che, a causa di tale studio, non si spenga in esso lo spirito di santa orazione e devozione, com'è prescritto nella Regola". Lo stesso Francesco, nel 1224, lo inviò come missionario in Francia per continuare nella sua opera di conversione degli eretici catari. Ritornò in Italia dopo la morte del santo d'Assisi e nel 1227 venne nominato ministro provinciale per l'Italia settentrionale. Fu allora che, pur continuando a viaggiare, stabilì la sua dimora abituale nel convento di Padova. In quegli anni le sue prediche, che spaziavano dalle verità di fede alla purezza di vita, erano ormai seguite da enormi folle di fedeli. Inoltre, stava lunghe ore in confessionale.A Padova terminò la stesura del secondo volume dei Sermoni, nei quali è centrale la riflessione sul mistero di Cristo. Un mistero in cui il fedele si può addentrare con la preghiera e l'amore per Maria, che Antonio definì "Capolavoro dell'Altissimo". Si disse certo della sua Assunzione in anima e corpo, più di sette secoli prima della solenne proclamazione del dogma da parte di Pio XII, che infatti citò il santo nella Munificentissimus Deus del 1950. Quattro anni prima, sempre papa Pacelli aveva onorato sant'Antonio come Doctor Evangelicus, dichiarandolo ufficialmente dottore della Chiesa. Va detto comunque che già Gregorio IX lo aveva invocato come tale il 30 maggio 1232 - al termine del processo di canonizzazione più veloce della storia, grazie anche ai 53 miracoli attribuiti all'intercessione di Antonio - quando lo proclamò santo: "O dottore della Chiesa, beato Antonio, amatore della divina parola, prega per noi il Figlio di Dio".Gesù e Maria furono le sue stelle polari fino agli ultimi giorni terreni. Fu in quei giorni che il conte Tiso, un amico presso il quale si era ritirato in preghiera nel giugno 1231, avvicinandosi alla stanzetta del santo, con la porta socchiusa, vide una luce intensissima: era Gesù Bambino, in braccio ad Antonio. Il 13 giugno, capendo che gli rimaneva poco da vivere, chiese di essere riportato a Padova perché lì desiderava morire. Spirò in un ospizio vicino al monastero delle clarisse e poco distante dalle mura cittadine. I confratelli gli intonarono il suo inno mariano preferito, O gloriosa Domina. Tornò al Padre dopo aver detto: "Vedo il mio Signore". Titolo originale: Sant'Antonio da Padova… se si combatte l'errore, si fanno miracoliFonte: I Tre Sentieri, 12 giugno 2020Pubblicato su BastaBugie n. 701
TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6446LA PREDICA AI PESCI SERVI' A SANT'ANTONIO PER COMBATTERE L'ERESIALa prima città in cui sant'Antonio da Padova cominciò a predicare fu Rimini, ma gli eretici non volevano essere disturbati...di Padre Stefano ManelliLa prima città in cui sant'Antonio cominciò a predicare fu Rimini. E fin dall'inizio il successo della sua predicazione mise in allarme gli eretici della città. C'era colà, infatti, e fioriva la setta eretica dei patarini. Erano accesi e ostinati contro parecchie verità della fede cattolica, e vegliavano perché non ci fosse chi li disturbasse nei loro errori.Quando gli eretici si accorsero che sant'Antonio smantellava a colpi decisi i loro errori, anziché aprire gli occhi alla verità, si coalizzarono nella difesa dell'errore e nell'assalto a colui che voleva illuminarli. Si radunarono i capi della setta eretica e decisero di eliminare sant'Antonio con il mezzo più semplice e concreto: il veleno.Lo invitarono a un pranzo, quindi, per discutere insieme delle cose di fede. Antonio accettò ignaro di ogni trama. Ma il Signore era con lui. A tavola, infatti, sant'Antonio prima di mangiare benedisse tutto il cibo, e poi mangiò tranquillamente, continuando a parlare della vera fede.Gli eretici lo guardavano, aspettandosi da un momento all'altro gli effetti del veleno. E invece! Evidentemente avevano dimenticato la promessa di Gesù ai suoi veri apostoli: "Se berranno qualche veleno non recherà loro danno" (Marco 16,18).Fallito il tentativo dell'attacco a sant'Antonio con il veleno, gli eretici tentarono di impedire la predicazione del Santo con l'allontanamento delle persone. Si servirono di ogni mezzo, infatti, per tenere lontana da sant'Antonio tutta la gente. Allettamenti o minacce, accuse e calunnie contro sant'Antonio, tutto era utile per arrivare allo scopo di impedire quella predicazione che martellava contro l'eresia.Ma sant'Antonio aveva anch'egli mezzi eccezionali per battere gli intrighi degli eretici. Dalla sua intensa preghiera e penitenza egli traeva il potere dei miracoli che fa smuovere le folle in ogni parte della terra.E uno dei suoi più celebri e pittoreschi miracoli fu certamente quello della predicazione ai pesci. Quando sant'Antonio si accorse che la gente di Rimini lo guardava con sospetto e si teneva lontana da lui, moltiplicò le sue preghiere e poi si mosse per andare a predicare ai pesci sulla spiaggia del mare."Fratelli pesci - disse il Santo - venite voi ad ascoltare."A tale richiamo una massa di pesci si fece avanti sulla riva del mare e si raccolse davanti al Santo in ascolto della sua parola. Erano tutti in ordine, tenevano la testina di fuori e, a volte, davano anche segni di assenso alle parole di sant'Antonio. Il prodigio produsse un'impressione enorme, naturalmente. La folla accorse numerosissima e gli stessi eretici rimasero sconvolti da un fatto così strepitoso e così significato. Doveva essere davvero importante e prodigiosa la parola di sant'Antonio, se anche creature irragionevoli correvano ad ascoltarlo! La lezione fu davvero salutare per tutti. E da quel giorno sant'Antonio poté predicare, con tutta la sapienza e con tutto l'ardore di cui era ricco per illuminare e convertire, richiamare e santificare le anime. Nota di BastaBugie: nell'articolo seguente Ermes Dovico racconta la vita di Sant'Antonio di Padova. San Francesco lo chiamava "mio vescovo". Papa Gregorio IX rimase così colpito dalla sapienza del giovane predicatore da proclamarlo santo al termine del processo del canonizzazione più veloce della storia (conclusosi 352 giorni dopo la morte) grazie anche ai 53 miracoli attribuiti all'intercessione di Antonio.Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 13 giugno 2020:Nel 1228, Gregorio IX ebbe modo di conoscere sant'Antonio di Padova (1195-1231), che era giunto a Roma per salvaguardare l'unità dell'Ordine francescano, a rischio dopo la morte di san Francesco (1181-1226). Il papa rimase così colpito dal giovane predicatore da chiamarlo "Arca della Testimonianza" e "Scrigno delle Scritture".Il santo era nato a Lisbona il 15 agosto 1195 da una famiglia benestante, che l'aveva battezzato con il nome di Fernando. A quindici anni entrò tra i Canonici regolari della Santa Croce e due anni più tardi chiese di potersi trasferire da Lisbona a Coimbra, perché desiderava un maggiore raccoglimento con Dio. Al monastero di Coimbra, dotato di una grande biblioteca, poté approfondire lo studio della Bibbia e dei Padri della Chiesa. Nel 1220, mentre il suo Ordine subiva le ingerenze del re portoghese, avvenne un fatto decisivo nella vita di Fernando, intanto divenuto sacerdote: vide passare a Coimbra le salme dei cinque protomartiri francescani (Berardo, Pietro, Ottone, Adiuto e Accursio), decapitati in Marocco, dove erano stati inviati da san Francesco per convertire i musulmani a Cristo.Per don Fernando fu una chiamata alla missione. Ottenuto il permesso, lasciò i canonici agostiniani e si unì a un romitorio di francescani. Segnò il suo nuovo inizio religioso con un cambio di nome: decise di chiamarsi Antonio, in onore di sant'Antonio Abate. Desiderando la grazia del martirio, ottenne di andare con un confratello in Marocco, ma qui una malattia gli impedì di predicare. Si convinse a tornare in patria, ma una tempesta spinse la nave fino alle coste siciliane. In Sicilia il santo venne a contatto con i frati di Messina, dai quali apprese la notizia del Capitolo Generale convocato da san Francesco per la Pentecoste del 1221. Antonio risalì a piedi l'Italia insieme ai confratelli e dopo diverse settimane giunse ad Assisi: qui, dal 30 maggio all'8 giugno, si tenne quello che passò alla storia come il "Capitolo delle Stuoie", così chiamato perché il piccolo 'esercito' di francescani (erano circa 3.000) si accampò in capanne fatte di stuoie.Il frate portoghese, sconosciuto ai più, trascorse quei giorni in umile ascolto delle decisioni che venivano prese nel suo nuovo Ordine. Alla fine venne indirizzato a un eremo vicino a Forlì, dove visse per un anno dedicandosi ai lavori più modesti, tra digiuni e orazioni. Nel settembre 1222 fu chiamato improvvisamente dal superiore a tenere un discorso esortativo per i chierici che stavano per ricevere l'ordinazione sacerdotale: l'uditorio, al sentire con quale trasporto per Dio parlava Antonio, ne rimase ammirato. Informati del suo straordinario talento, i superiori di Assisi lo indirizzarono alla predicazione nell'Italia settentrionale. Qui la fede di Antonio operò tra l'altro il miracolo eucaristico di Rimini, detto anche "della mula", perché l'animale, su comando del santo, si inginocchiò davanti all'Ostia consacrata, causando la conversione di un eretico di nome Bonovillo che dubitava della Presenza reale di Gesù nell'Eucaristia.Univa il fermo annuncio della verità alla dolcezza d'animo, e venne chiamato "il martello degli eretici". Fece presente ai superiori che il contrasto alle eresie richiedeva una solida conoscenza della dottrina cattolica. San Francesco gli diede il benestare per la fondazione a Bologna del primo studio teologico francescano, un passo fondamentale nella storia dell'Ordine: "A frate Antonio, mio vescovo, frate Francesco augura salute. Mi piace che tu insegni teologia ai nostri fratelli, a condizione però che, a causa di tale studio, non si spenga in esso lo spirito di santa orazione e devozione, com'è prescritto nella Regola". Lo stesso Francesco, nel 1224, lo inviò come missionario in Francia per continuare nella sua opera di conversione degli eretici catari. Ritornò in Italia dopo la morte del santo d'Assisi e nel 1227 venne nominato ministro provinciale per l'Italia settentrionale. Fu allora che, pur continuando a viaggiare, stabilì la sua dimora abituale nel convento di Padova. In quegli anni le sue prediche, che spaziavano dalle verità di fede alla purezza di vita, erano ormai seguite da enormi folle di fedeli. Inoltre, stava lunghe ore in confessionale.A Padova terminò la stesura del secondo volume dei Sermoni, nei quali è centrale la riflessione sul mistero di Cristo. Un mistero in cui il fedele si può addentrare con la preghiera e l'amore per Maria, che Antonio definì "Capolavoro dell'Altissimo". Si disse certo della sua Assunzione in anima e corpo, più di sette secoli prima della solenne proclamazione del dogma da parte di Pio XII, che infatti citò il santo nella Munificentissimus Deus del 1950. Quattro anni prima, sempre papa Pacelli aveva onorato sant'Antonio come Doctor Evangelicus, dichiarandolo ufficialmente dottore della Chiesa. Va detto comunque che già Gregorio IX lo aveva invocato come tale il 30 maggio 1232 - al termine del processo di canonizzazione più veloce della storia, grazie anche ai 53 miracoli attribuiti all'intercessione di Antonio - quando lo proclamò santo: "O dottore della Chiesa, beato Antonio, amatore della divina parola, prega per noi il Figlio di Dio".Gesù e Maria furono le sue stelle polari fino agli ultimi giorni terreni. Fu in quei giorni che il conte Tiso, un amico presso il quale si era ritirato in preghiera nel giugno 1231, avvicinandosi alla stanzetta del santo, con la porta socchiusa, vide una luce intensissima: era Gesù Bambino, in braccio ad Antonio. Il 13 giugno, capendo che gli rimaneva poco da vivere, chiese di essere riportato a Padova perché lì desiderava morire. Spirò in un ospizio vicino al monastero delle clarisse e poco distante dalle mura cittadine. I confratelli gli intonarono il suo inno mariano preferito, O gloriosa Domina. Tornò al Padre dopo aver detto: "Vedo il mio Signore".
Una giornata un po' tesa e nervosa a causa di qualche problema fisico. Pochi impegni nel mattino e qualche lezione come sempre. In Sicilia un piccolo terremoto causa un po' di paura ma per fortuna nessun danno grave. Come sempre le notizie sul Covid, le rubriche di ogni giorno e infine gli auguri a Piero Angela per i suoi 92 anni. --- Send in a voice message: https://anchor.fm/ispeakitaliano/message
Una giornata un po' tesa e nervosa a causa di qualche problema fisico. Pochi impegni nel mattino e qualche lezione come sempre. In Sicilia un piccolo terremoto causa un po' di paura ma per fortuna nessun danno grave. Come sempre le notizie sul Covid, le rubriche di ogni giorno e infine gli auguri a Piero Angela per i suoi 92 anni.
La lettera di scrocco è una missiva estorsiva che veniva recapitata a famiglie italiane che avevano un minimo di reddito aggredibile. I messaggi della società segreta manoscritti su lettere minatorie erano ornati da disegni di bare e croci nere, teschi con le tibie incrociate. Agli avvisi seguivano attentati ed assassini. In realtà questa procedura criminosa non era certo stata messa a punto negli Stati Uniti d'America. In Sicilia, come è documentato negli archivi dei Tribunali, nello stesso periodo e in anni antecedenti, il fenomeno delle lettere di scrocco era molto diffuso. Le lettere contenevano la richiesta di cospicue somme di denaro.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/storia-della-mafia-americana--4689841/support.
Sicilia, la più grande isola del Mediterraneo. Tremila anni di storia e tante dominazioni diverse, di cui ritroviamo preziose tracce: i greci, i romani, gli arabi, i normanni, i francesi, gli spagnoli.Leonardo Sciascia scriveva: trovo che la vera dimensione dei siciliani sia il barocco, anche nell'animo. In Sicilia il barocco è ovunque, è una condizione dell'anima: è la sostanza, il volto di una terra in cui tutto è abbondanza, eccesso, ricchezza, luce. Il barocco è nell'arte, nella musica, nella gastronomia, nella letteratura, nella sensibilità stessa dei siciliani, proprio perché sono il frutto di così tante culture e civiltà diverse.
In Sicilia, la Caritas di Noto si occupa dei ragazzini che hanno alle spalle famiglie e contesti disagiati negli spazi dei “cantieri educativi”. Ci raccontano come hanno vissuto l'emergenza con i loro ragazzi.
00:00 In Spagna vincono i socialisti. A sinistra godono, ma non hanno la maggioranza. 02:25 In Sicilia, succede tutto e di più, anche Forza Italia col Pd. 02:47 Di Maio, […]