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Radio Colonia
Due notizie che riguardano l'ex #Ilva di Taranto, separate ma intrecciate, fanno capolino sui media. La prima riguarda l'accordo squilibrato fra Stato italiano e Arcelor Mittal sulla proprietà e la gestione dello stabilimento, che in molti hanno definito una truffa; la seconda il blocco alla produzione imposto dal Tar di Lecce, poi ribaltato dal Consiglio di Stato, in cui il Ministro Cingolani si è schierato a fianco di Ilva e contro il blocco stesso. Ricostruiamo l'intera vicenda per capire cosa sta succedendo e perché le due notizie sono più collegate di quanto sembri.Parliamo anche di #eutanasia, con un quesito referendario che è stato depositato in Corte di Cassazione dalla @Associazione Luca Coscioni .Tutte le notizie qui: https://www.italiachecambia.org/rassegna-stampa/la-truffa-dellilva-e-le-scelte-della-politica/Link alla pagina contribuisci: https://www.italiachecambia.org/contribuisci/
A meno di tre settimane dalla pubblicazione del decreto Rilancio, l'Inps manda in pagamento 67mila Redditi di emergenza (Rem), l'aiuto economico per le famiglie più in difficoltà che non hanno finora beneficiato di altri sussidi, compreso il Reddito di cittadinanza. Ma la buona notizia sulla velocità di erogazione arriva insieme a quella cattiva delle poche domande presentate: 244.355 finora. Di queste poco più di 147mila sono in istruttoria, mentre 39mila sono state respinte. - I dati neri dell'Ocse L'Ocse ha presentato oggi le Prospettive economiche per i paesi che fanno parte dell'Organizzazione. I dati sono molto negativi e per il segretario generale dell'Ocse questa è la crisi economica più forte dalla nascita dell'Organizzazione. - Ex Ilva, il governo respinge il piano di ArcelorMittal Il governo rigetta il nuovo piano industriale inviato venerdì scorso da ArcelorMittal, perché "mette in discussione" i livelli occupazionali e gli investimenti. E conferma l'obiettivo di non avere esuberi e la volontà di portare avanti un coinvestimento da parte dello Stato. All'incontro di ieri, in videoconferenza, con i sindacati e i commissari straordinari dell'Ilva, i ministri dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, dell'Economia Roberto Gualtieri e del Lavoro Nunzia Catalfo rimarcano che quel piano non va bene, tanto che non lo discutono nemmeno con le organizzazioni dei lavoratori. Il governo intanto è intenzionato a portare avanti il confronto, "per poter trovare una soluzione": la prossima settimana ci sarà un nuovo incontro, alla presenza anche dell'azienda. OSPITI: Davide Colombo, Il Sole 24 Ore, Massimo Baldini, Professore di Scienza delle finanze all'Università di Modena e Reggio Emilia, Francesco Daveri, direttore del master full time Mba della Sda Bocconi, Domenico Palmiotti, Il Sole 24 Ore.
- Due terzi italiani temono recessione. Con l'avvio della Fase due dell'epidemia da Covid 19 è la recessione la maggior preoccupazione degli italiani, più della diffusione del virus. E' quanto emerge da un sondaggio condotto nell'ambito dell'Osservatorio Coronavirus nato dalla collaborazione tra SWG e Area Studi Legacoop secondo il quale 2/3 degli italiani sono spaventati dalla situazione economica. - Ilva, oggi scioperi. Sciopero oggi in tutti gli stabilimenti del gruppo ArcelorMittal nel giorno della conference call promossa dal ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli e dal ministro del Lavoro Nunzia Catalfo a cui sono stati invitati i dirigenti della multinazionale, i commissari dell'Ilva in amministrazione straordinaria e le organizzazioni sindacali. - Meno contante contro il coronavirus. Dal prossimo 1 luglio si abbasserà da 3mila a 2mila euro la soglia a partire dal quale è vietato trasferire denaro contante. L'abbassamento era stato già programmato con l'ultima legge di bilancio, in cui c'è anche un ulteriore ribasso a mille euro dal 2022. È il quinto cambiamento del limite in dieci anni e arriverà proprio nel pieno della fase 2, quando sarà auspicabile evitare il più possibile lo scambio di denaro contante. OSPITI: Mauro Lusetti, presidente Legacoop, Domenico Palmiotti, Il Sole 24 Ore, Davide Colombo, Il Sole 24 Ore, Valeria Portale, Direttore dell'Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano.
"Voglio vedere in galera quelli che hanno rubato i risparmi dei lavoratori pugliesi e degli imprenditori pugliesi. Voglio vedere in galera quelli che stanno rubando il futuro agli operai dell'Ilva di Taranto". Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, durante il suo intervento alla Fiera del Levante. "Viviamo in un paese dove il presidente del Consiglio, alle 15 di venerdì, dice alle agenzie che le banche italiane sono sicure e popbari non corre nessun rischio. Cinque ore dopo, la Banca d'Italia commissaria la Popolare di Bari con 1 miliardo di debiti. Ditemi se possiamo avere un premier che è ignorante o bugiardo. O entrambe le cose... Non puoi andare all'Ilva e dire 'non so cosa fare', all'Alitalia e dire 'non so cosa fare', alla Popolare di Bari e dire 'non so cosa fare'...", ha aggiunto Salvini.
EPISODIO 6 - Un viaggio tra musica e mondo del lavoro assieme al rossiccio Maro. Dal prog degli Area e i live vissuti assieme alla situazione industriale in Italia, Nutella Biscuits e gli altiforni dell'ILVA.
Il caso dell'Ilva di Taranto ha già indotto pesantissime ripercussioni sulle centinaia di imprese di autotrasporto che operano per conto dello stabilimento. Nei giorni scorsi Arcelor Mittal ha annunciato la sospensione del pagamento delle fatture arretrate. Tutte le associazioni chiedono un incontro al Ministero. , dice al nostro microfono Natale Mariella, presidente di Anita Puglia.Infrastrutture. È stato riaperto alle auto il ponte di Calusco, tra le province di Lecco e Bergamo, chiuso per 14 mesi in seguito agli interventi di messa in sicurezza. Per la ministra Paola De Micheli .
Gli atteggiamenti anti-industriali in Italia e le loro conseguenze: - ILVA (l'1% del PIL italiano, la più grande acciaieria d'Europa): Am InvestCo Italy ha notificato ai commissari straordinari dell'Ilva la volontà di rescindere l'accordo per l'affitto con acquisizione delle attività di Ilva Spa e di alcune controllate acquisite. Di Maio, dopo aver accusato Calenda del "Delitto perfetto" per il contratto con ArcelorMittal, ha tolto lo scudo, poi lo ha rimesso, poi questo governo lo ha tolto ancora - con i voti di M5S, PD, Italia Viva. Immunità penale, tema ambientale - il grande dramma dell'acciaio italiano. Erano meglio il parco giochi e le cozze? Oppure "Facciamo come Alitalia"? - RdC: anche alla SVIMEZ (Associazione per lo sviluppo dell'industria nel Mezzogiorno) si sono accorti che il famigerato Reddito di Cittadinanza fa esattamente il contrario di ciò che, meno di due anni fa, tutti (meno alcuni cattivoni come noi) dicevano avrebbe fatto. Ovvero, fa solo danni, con buona pace del professor Tridico. Eppure si continua a voler seguire la stessa logica erronea - anche nelle nuove proposte: l'output gap come la moltiplicazione dei pani e dei pesci. In più, l'enorme problema dei salari reali della PA al Sud e al Nord: di fatto, per scelta politica, si crea un incentivo a entrare nel settore pubblico a detrimento di quello privato. - il salario minimo a 9€ lordi all'ora proposto dal M5S, il più alto in rapporto ai salari mediani OCSE: assieme al RdC, equivarrebbe a rendere illegale il lavoro, a vietarlo. Una desertificazione industriale irreversibile, che purtroppo larghe fasce dell'elettorato meridionale accetta e a volte appoggia. In entrambi i casi, l'orientamento politico diffuso e generalizzato rimane sempre, immutabilmente, storicamente assistenzialista - purtroppo. Invece di abolire la povertà, si sta abolendo il lavoro. Ma tranquilli, anche le catastrofi fanno salire l'output gap. Tutti i materiali del rapporto SVIMEZ 2019 si trovano qui
Quanto conta la cattiva fama dell'Ilva sul turismo, a Taranto? Lo abbiamo domandato a Eva Degl'Innocenti, direttore del MArTA, il Museo archeologico di Taranto. Ecco cosa ci ha raccontato
Intervista estratta dalla puntata del 7 ottobre 2017, dove Piero Angelini, il direttore di Manuscripta, ci racconta la mostra Ilvarum Yaga, 100 disegnatori contro la Strega Rossa: un racconto illustrato dei danni dell'Ilva di Taranto, esposto a Martina Franca
«La dismissione dell'Ilva ha riguardato non solo una fabbrica, ma forse una città intera». E' il giudizio che Ermanno Rea - autore del celebre romanzo “La dismissione” - ha riproposto oggi a Memos a distanza di vent'anni dalla chiusura di Bagnoli. Che differenza c'è tra Bagnoli e la Torino del 1980, la Fiat dei 35 giorni di sciopero che abbiamo raccontato lunedì scorso con Diego Novelli? «La classe operaia è stata umiliata in entrambi i casi – dice Rea - con la differenza che la Fiat non è morta mentre l'Ilva sì. La classe operaia a Napoli è stata completamente spazzata via, non ha più avuto voce in capitolo e una parte cospicua della città è stata messa allo sbaraglio». ..Rea racconta l'origine della storia centenaria della fabbrica dell'acciaio napoletana: «L'Ilva nasce all'inizio del secolo scorso con una missione salvifica rispetto alla città: dare lavoro ed essere un argine contro la camorra. E anche successivamente – nel dopoguerra - la fabbrica doveva compiere la sua missione di bonificare il vicolo, la Napoli sottoproletaria dell'illegalità diffusa. C'era una classe operaia estesa che portava nella società napoletana un elemento di ordine, di razionalità, di onestà e attaccamento al lavoro che contrastava con la città del vicolo». Perchè è stata chiusa la fabbrica di Bagnoli all'inizio degli anni '90? «E' difficile dirlo. Che la fabbrica prima o poi potesse essere chiusa o delocalizzata lo capisco. La chiusura di Bagnoli avrebbe aperto la possibilità di riutilizzare aree di enorme valore immobiliare che facevano gola a molti. Ma ciò che mi colpì fu il modo brutale con cui fu chiusa, proprio mentre poteva essere rilanciata». Ermanno Rea ha una sua spiegazione “sistemica” del fallimento di Bagnoli che spiega così: «l'Italia è colpevole di non essere riuscita a diventare un paese unito. E' prevalso un incallito anti-meridionalismo della classe dirigente. Ma anche Napoli è colpevole quando si ripiega su se stessa e coltiva la cultura della sovvenzione».
«La dismissione dell'Ilva ha riguardato non solo una fabbrica, ma forse una città intera». E' il giudizio che Ermanno Rea - autore del celebre romanzo “La dismissione” - ha riproposto oggi a Memos a distanza di vent'anni dalla chiusura di Bagnoli. Che differenza c'è tra Bagnoli e la Torino del 1980, la Fiat dei 35 giorni di sciopero che abbiamo raccontato lunedì scorso con Diego Novelli? «La classe operaia è stata umiliata in entrambi i casi – dice Rea - con la differenza che la Fiat non è morta mentre l'Ilva sì. La classe operaia a Napoli è stata completamente spazzata via, non ha più avuto voce in capitolo e una parte cospicua della città è stata messa allo sbaraglio». ..Rea racconta l'origine della storia centenaria della fabbrica dell'acciaio napoletana: «L'Ilva nasce all'inizio del secolo scorso con una missione salvifica rispetto alla città: dare lavoro ed essere un argine contro la camorra. E anche successivamente – nel dopoguerra - la fabbrica doveva compiere la sua missione di bonificare il vicolo, la Napoli sottoproletaria dell'illegalità diffusa. C'era una classe operaia estesa che portava nella società napoletana un elemento di ordine, di razionalità, di onestà e attaccamento al lavoro che contrastava con la città del vicolo». Perchè è stata chiusa la fabbrica di Bagnoli all'inizio degli anni '90? «E' difficile dirlo. Che la fabbrica prima o poi potesse essere chiusa o delocalizzata lo capisco. La chiusura di Bagnoli avrebbe aperto la possibilità di riutilizzare aree di enorme valore immobiliare che facevano gola a molti. Ma ciò che mi colpì fu il modo brutale con cui fu chiusa, proprio mentre poteva essere rilanciata». Ermanno Rea ha una sua spiegazione “sistemica” del fallimento di Bagnoli che spiega così: «l'Italia è colpevole di non essere riuscita a diventare un paese unito. E' prevalso un incallito anti-meridionalismo della classe dirigente. Ma anche Napoli è colpevole quando si ripiega su se stessa e coltiva la cultura della sovvenzione».
Napoli, De Magistris ai nostri microfoni: "Non mi dimetto"; Savona, un caso di pedofilia nella chiesa; Taranto, i vicini di casa dell'Ilva respirano ferro