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QUOTIDIANO NAZIONALE - David Allegranti

È dunque finita così. La presidente della commissione Pace e Diritti del Comune di Firenze, Stefania Collesei ha preso atto che non ci sono né le condizioni né i numeri per la cittadinanza fiorentina a Francesca Albanese proposta da una risoluzione presentata da Dmitri Palaji di Sinistra Progetto Comune. Il voto è stato dunque rinviato

Francesca Albanese colleziona cittadinanze e distribuisce diplomi di giornalismo. La redazione della Stampa a Torino è appena stata assaltata dai Pro Pal. Un fatto grave e sconcertante, che va purtroppo a unirsi ad altri fatti gravi e sconcertanti. La Special Rapporteur è riuscita sì a condannare l'irruzione nel quotidiano torinese, dicendo che “è necessario che ci sia giustizia per quello che è successo alla redazione”, ma ha precisato: “Non bisogna commettere atti di violenza nei confronti di nessuno, ma al tempo stesso che questo sia anche un monito alla stampa per tornare a fare il proprio lavoro”. Il monito: colpirne uno per educarne cento.

Insomma, il Pd ha già vinto le elezioni. O quasi. Almeno a sentire Elly Schlein. Ma è davvero così? Nel Campo Largo è scattato il momento dell'euforia: la vittoria alle Regionali in Campania e Puglia è stata subito trasformata in un presagio di future riconquiste. Eppure servirebbe un po' di prudenza (il che vale anche per la coalizione che governa Palazzo Chigi, certo)

“L'Associazione nazionale magistrati esprime piena solidarietà al Procuratore di Napoli Nicola Gratteri, raggiunto da pesanti critiche e attacchi personali in questi giorni, legati al suo impegno per il no al referendum sulla riforma Nordio. Il suo contributo tecnico, come quello dell'intera categoria dei magistrati, merita rispetto perché ha come unico scopo quello di arricchire il dibattito sulla riforma e dare ai cittadini maggiori elementi di riflessione in vista del voto referendario”. Ho dovuto rileggere questo incredibile comunicato due o tre volte e verificare che non fosse un fake, ma ho ancora qualche dubbio. Gratteri sarebbe stato raggiunto da “pesanti critiche e attacchi personali in questi giorni, legati al suo impegno per il no al referendum sulla riforma Nordio”. Le critiche non sono pesanti, gli attacchi non sono personali.

Ordunque alla fine, con molta calma, ieri il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha annunciato la sua nuova giunta. La vicepresidente è Mia Diop - classe 2002, consigliera comunale a Livorno, schleiniana.

Il caso Fuentes continua ad agitare le acque della politica americana, soprattutto le acque dei conservatori. È in corso la normalizzazione dell'estremismo, in un Paese, gli Stati Uniti, in cui la violenza politica è costantemente alimentata dalla polarizzazione dello scontro, tema già affrontato altre volte dalle Pecore Elettriche

A New York ha vinto, confermando le previsioni dei sondaggi, Zohran Mamdani, socialista democratico che ha battuto Andrew Cuomo, che a sua volta correva come indipendente dopo aver già perso le primarie contro lo stesso Mamdani.

Non ho particolare simpatia per le petizioni, penso in realtà che servano ben poco. Però non riesco a non parlare di quella che ha appena lanciato Antigone: “INUMANE E DEGRADANTI. Il carcere italiano è fuori dalla legalità costituzionale". “Nel 2024 a 5.837 persone detenute nelle carceri è stato riconosciuto di essere state sottoposte dall'Italia a trattamenti inumani o degradanti. Servono urgenti riforme"

La madre di tutte le battaglie politiche dell'anno prossimo sarà il referendum sulla riforma per la separazione delle carriere. Oggi è previsto il voto finale al Senato, dopo le dichiarazioni di voto. Il Pd sta ancora decidendo come affrontare la campagna elettorale referendaria, ma la maggioranza sembra avere le idee molto chiare. Secondo me l'approccio non sarà quello personalistico avuto dal governo Renzi nel 2016, quando si votò per il referendum costituzionale che costò il posto all'ex presidente del Consiglio

Beppe Conte succede a sé stesso. Pochi giorni fa Conte è stato confermato presidente del M5S con l'89,3% dei voti favorevoli.

Le elezioni politiche sono lontane, in teoria. Certo, si voterà nel 2027, ma i partiti sono già in stato d'agitazione. Prendiamo quello che sta succedendo nel Partito Democratico, dove c'è un sussulto di dibattito pubblico dopo quasi tre anni di silenzio, dopo le primarie vinte da Elly Schlein

A sentire certe dichiarazioni, sembra sempre che siamo sull'orlo di una guerra civile. Per Giorgia Meloni, la sinistra è “più fondamentalista di Hamas”. Per Elly Schlein, “la democrazia è a rischio, la libertà di parola è a rischio quando l'estrema destra è al governo”. E via così, insultandosi, a colpi di accuse reciproche: quelli sono tagliagole, gli altri sono fascisti

Come farà Eugenio Giani, fresco di rielezione, a tenere in piedi una maggioranza in cui son ben presenti differenze sostanziali sul governo della Regione?

Per meccanismi purtroppo noti ai sociologi dei media, le carceri sono di nuovo sparite dal dibattito pubblico. Eppure nelle prigioni italiane si continua a morire, non solo perché ci si suicida. Secondo i calcoli di Ristretti Orizzonti sono già 192 i detenuti morti in carcere. L'emergenza non c'è più, perché quello che doveva emergere è già emerso. A Sollicciano. A San Vittore. A Regina Coeli, dove pochi giorni fa è crollato un pezzo della seconda rotonda del carcere e una parte dei detenuti sfollati è stata spedita in Sardegna. Come un pacco postale.

I giorni successivi al voto in Toscana si stanno rivelando parecchio complicati per due partiti. Il Pd fiorentino e la Lega in generale.

Da ieri i toscani sono al voto per scegliere il nuovo presidente e ci sono alcune domande che mi domando: la lista civica di Eugenio Giani, trainata dai riformisti renziani, che a Firenze qualche voto ce l'hanno ancora, arriverà al 10 per cento? La lista civica di Alessandro Tomasi supererà il quorum? Alleanza Verdi Sinistra supererà la lista Giani? La Lega supererà il 5 per cento? E via così

A proposito di quello che dicevo ieri nelle Pecore Elettriche sulle cause dell'astensionismo in Italia, urge segnalare l'ultimo rapporto dell'Istat sulla fiducia nelle istituzioni, pubblicato sempre ieri. I numeri contenuti nella ricerca sono purtroppo interessanti.

Matteo Renzi, che ha puntato molto se non tutto sul Campo Ultra Largo, e che ha fatto passare chiaramente il messaggio che bisogna anzitutto battere la destra di Giorgia Meloni e soci, dovrà trovare il modo di rassicurare gli elettori preoccupati dall'abbraccio mortale con i Cinque Stelle e la sinistra, anche in vista delle elezioni regionali toscane che ci saranno nei prossimi giorni. L'ex segretario del Pd è sempre stato abile nell'arte del rilancio. Forse stavolta sarà più complicato convincere i renziani superstiti che il governo val bene un Campo Largo

Non c'è stato, alla fine, ieri, il voto condiviso sulle mozioni presentate dai partiti sul piano per Gaza. Ognuno - maggioranza e opposizione - si è votato la propria con una parziale eccezione, la mozione sottoscritta anche da Azione e dal deputato Luigi Marattin (Gruppo misto - Partito Liberaldemocratico), che è stata approvata con 182 voti favorevoli, 101 astenuti e nessun contrario. Il documento "impegna il Governo a compiere ogni attività utile a sostenere e favorire l'iniziativa di pace messa in campo dagli Usa, che oggi costituisce l'unica prospettiva realistica per porre fine ad un conflitto sanguinoso”.

Domani, venerdì 3 ottobre, torna la convention di Matteo Renzi alla Leopolda di Firenze. Edizione numero 13 dal titolo “Vivaio Italia”, laddove si lascia intendere che il leader di Italia Viva sia alla ricerca di giovani talenti. Come al solito la convention durerà da venerdì pomeriggio a domenica a ora di pranzo. Ho dato un'occhiata al programma e quel che colpisce di più è la presenza di ospiti provenienti direttamente dal governo Meloni

Ieri è stata una lunga giornata di manifestazioni, proteste e scioperi a sostegno di Gaza. Il problema delle manifestazioni a sostegno della Palestina, per quanto mi riguarda, non è il sostegno alla Palestina. Anzi per quel che vale, cioè zero, sono a favore della Palestina. Autodeterminata, in pacifica convivenza con gli altri Paesi. E non ho problemi a trovare oscena la destra israeliana che governa con Benjamin Netanyahu, per non dire dello stesso Netanyahu e del suo terribile governo. Però trovo altrettanto oscena l'esaltazione dell'attentato terroristico del 7 ottobre 2023