“Pecore Elettricheâ€, si chiama così in omaggio a Philip Dick. E' disponibile tutti i giorni, dal lunedì al venerdì e si occupa di politica, di cultura, libri, videogiochi e serie tv.Â
QUOTIDIANO NAZIONALE - David Allegranti

Limes, la rivista di geopolitica diretta da Lucio Caracciolo, è in subbuglio. Alcuni studiosi si sono dimessi, come l'ex capo di stato maggiore della Difesa e dell'Aeronautica, Vincenzo Camporini: “Informo i pochi cui può interessare che sono uscito dal Consiglio Scientifico di Limes, per incompatibilità con la linea politica di mancato sostegno ai principi del Diritto Internazionale, stracciati dall'aggressione russa all'Ucraina”. Non è l'unico.

Oggi nella seconda parte dedicata al cammino verso le elezioni politiche del 2027 mi occuperò della coalizione di destra centro e dell'agenda di Giorgia Meloni. La presidente del Consiglio non ha nessuno dei problemi che ha attualmente il Campo Largo. È alla guida di una coalizione in cui le incomprensioni sono sì all'ordine del giorno ma tutto sommato Giorgia Meloni è il collante, la garante, della maggioranza di governo

Elly Schlein e Giorgia Meloni si sono fronteggiate a distanza, come ampiamente annunciato, domenica scorsa, a Roma. Una dal pulpito della assemblea nazionale del Partito Democratico, l'altra dal pulpito di Atreju, la festa dei giovani di Fratelli d'Italia che è diventata nel frattempo la festa della destra italiana. Per entrambe è iniziata la campagna elettorale per le elezioni politiche del 2027.

Il duello tra i riformisti - una parte rimasta fedele a Stefano Bonaccini, un'altra no - passa dalla Toscana e si incrocia con la battaglia sulla riforma della giustizia.

La pace sembra avere un prezzo e quel prezzo lo fissa Vladimir Putin: la cessione dei territori alla Russia. Come il Donbas. È ragionevole pagare quel prezzo? Ce lo dica chi ora afferma che bisogna lasciare la trattativa in mano agli Stati Uniti di Donald Trump (citofonare Beppe Conte)

Oggi torno a parlare di calcio. No, non dell'incredibile partita rubata all'Inter contro il Liverpool dell'altra sera. Il rigore non dato ai nerazzurri, quello concesso ai Reds. No. Parlo di nuovo di Fiorentina, il che può sembrare abbastanza bizzarro visto che, come sanno gli ascoltatori del podcast, sono interista. Sono però enormemente dispiaciuto per la squadra viola

Le elezioni politiche si avvicinano ed è dunque arrivata l'ora dei riposizionamenti. I partiti, secondo l'ultimo rilevamento dell'Istat, non godono di grande consenso (sono ultimi in graduatoria: oltre una persona di 14 anni e più su cinque è completamente sfiduciata, ossia assegna un voto pari a zero; almeno una su due invece assegna un voto da 1 a 5). Sicché trionfa il civismo, vero o presunto.

Ci vanno proprio tutti o quasi ad Atreju, la festa dei giovani di Fratelli d'Italia diventata ormai la festa della destra, in programma a Roma dal 6 al 14 dicembre.

È dunque finita così. La presidente della commissione Pace e Diritti del Comune di Firenze, Stefania Collesei ha preso atto che non ci sono né le condizioni né i numeri per la cittadinanza fiorentina a Francesca Albanese proposta da una risoluzione presentata da Dmitri Palaji di Sinistra Progetto Comune. Il voto è stato dunque rinviato

Francesca Albanese colleziona cittadinanze e distribuisce diplomi di giornalismo. La redazione della Stampa a Torino è appena stata assaltata dai Pro Pal. Un fatto grave e sconcertante, che va purtroppo a unirsi ad altri fatti gravi e sconcertanti. La Special Rapporteur è riuscita sì a condannare l'irruzione nel quotidiano torinese, dicendo che “è necessario che ci sia giustizia per quello che è successo alla redazione”, ma ha precisato: “Non bisogna commettere atti di violenza nei confronti di nessuno, ma al tempo stesso che questo sia anche un monito alla stampa per tornare a fare il proprio lavoro”. Il monito: colpirne uno per educarne cento.

Insomma, il Pd ha già vinto le elezioni. O quasi. Almeno a sentire Elly Schlein. Ma è davvero così? Nel Campo Largo è scattato il momento dell'euforia: la vittoria alle Regionali in Campania e Puglia è stata subito trasformata in un presagio di future riconquiste. Eppure servirebbe un po' di prudenza (il che vale anche per la coalizione che governa Palazzo Chigi, certo)

“L'Associazione nazionale magistrati esprime piena solidarietà al Procuratore di Napoli Nicola Gratteri, raggiunto da pesanti critiche e attacchi personali in questi giorni, legati al suo impegno per il no al referendum sulla riforma Nordio. Il suo contributo tecnico, come quello dell'intera categoria dei magistrati, merita rispetto perché ha come unico scopo quello di arricchire il dibattito sulla riforma e dare ai cittadini maggiori elementi di riflessione in vista del voto referendario”. Ho dovuto rileggere questo incredibile comunicato due o tre volte e verificare che non fosse un fake, ma ho ancora qualche dubbio. Gratteri sarebbe stato raggiunto da “pesanti critiche e attacchi personali in questi giorni, legati al suo impegno per il no al referendum sulla riforma Nordio”. Le critiche non sono pesanti, gli attacchi non sono personali.

Ordunque alla fine, con molta calma, ieri il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha annunciato la sua nuova giunta. La vicepresidente è Mia Diop - classe 2002, consigliera comunale a Livorno, schleiniana.

Il caso Fuentes continua ad agitare le acque della politica americana, soprattutto le acque dei conservatori. È in corso la normalizzazione dell'estremismo, in un Paese, gli Stati Uniti, in cui la violenza politica è costantemente alimentata dalla polarizzazione dello scontro, tema già affrontato altre volte dalle Pecore Elettriche

A New York ha vinto, confermando le previsioni dei sondaggi, Zohran Mamdani, socialista democratico che ha battuto Andrew Cuomo, che a sua volta correva come indipendente dopo aver già perso le primarie contro lo stesso Mamdani.

Non ho particolare simpatia per le petizioni, penso in realtà che servano ben poco. Però non riesco a non parlare di quella che ha appena lanciato Antigone: “INUMANE E DEGRADANTI. Il carcere italiano è fuori dalla legalità costituzionale". “Nel 2024 a 5.837 persone detenute nelle carceri è stato riconosciuto di essere state sottoposte dall'Italia a trattamenti inumani o degradanti. Servono urgenti riforme"

La madre di tutte le battaglie politiche dell'anno prossimo sarà il referendum sulla riforma per la separazione delle carriere. Oggi è previsto il voto finale al Senato, dopo le dichiarazioni di voto. Il Pd sta ancora decidendo come affrontare la campagna elettorale referendaria, ma la maggioranza sembra avere le idee molto chiare. Secondo me l'approccio non sarà quello personalistico avuto dal governo Renzi nel 2016, quando si votò per il referendum costituzionale che costò il posto all'ex presidente del Consiglio

Beppe Conte succede a sé stesso. Pochi giorni fa Conte è stato confermato presidente del M5S con l'89,3% dei voti favorevoli.

Le elezioni politiche sono lontane, in teoria. Certo, si voterà nel 2027, ma i partiti sono già in stato d'agitazione. Prendiamo quello che sta succedendo nel Partito Democratico, dove c'è un sussulto di dibattito pubblico dopo quasi tre anni di silenzio, dopo le primarie vinte da Elly Schlein

A sentire certe dichiarazioni, sembra sempre che siamo sull'orlo di una guerra civile. Per Giorgia Meloni, la sinistra è “più fondamentalista di Hamas”. Per Elly Schlein, “la democrazia è a rischio, la libertà di parola è a rischio quando l'estrema destra è al governo”. E via così, insultandosi, a colpi di accuse reciproche: quelli sono tagliagole, gli altri sono fascisti

Come farà Eugenio Giani, fresco di rielezione, a tenere in piedi una maggioranza in cui son ben presenti differenze sostanziali sul governo della Regione?

Per meccanismi purtroppo noti ai sociologi dei media, le carceri sono di nuovo sparite dal dibattito pubblico. Eppure nelle prigioni italiane si continua a morire, non solo perché ci si suicida. Secondo i calcoli di Ristretti Orizzonti sono già 192 i detenuti morti in carcere. L'emergenza non c'è più, perché quello che doveva emergere è già emerso. A Sollicciano. A San Vittore. A Regina Coeli, dove pochi giorni fa è crollato un pezzo della seconda rotonda del carcere e una parte dei detenuti sfollati è stata spedita in Sardegna. Come un pacco postale.

I giorni successivi al voto in Toscana si stanno rivelando parecchio complicati per due partiti. Il Pd fiorentino e la Lega in generale.

Da ieri i toscani sono al voto per scegliere il nuovo presidente e ci sono alcune domande che mi domando: la lista civica di Eugenio Giani, trainata dai riformisti renziani, che a Firenze qualche voto ce l'hanno ancora, arriverà al 10 per cento? La lista civica di Alessandro Tomasi supererà il quorum? Alleanza Verdi Sinistra supererà la lista Giani? La Lega supererà il 5 per cento? E via così

A proposito di quello che dicevo ieri nelle Pecore Elettriche sulle cause dell'astensionismo in Italia, urge segnalare l'ultimo rapporto dell'Istat sulla fiducia nelle istituzioni, pubblicato sempre ieri. I numeri contenuti nella ricerca sono purtroppo interessanti.