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In questo episodio del Podcast Passo dopo Passo scopri perché ti senti ancora legata al tuo ex, cosa sono davvero i legami energetici dopo una relazione e come puoi trasformarli per tornare al centro di te.
Cosa ne pensa la AI di questo cambiamento epocale ?Dove cerchiamo le cose che ci interessano, oppure siamo diventati gia' passivi ?
Giacomo Ceccarelli"Cornacchie"Feltrinelli Editorewww.feltrinellieditore.itNella foresta di Bowland, l'ornitologa Olga Leffman assiste a un evento straordinario: un gruppo di cornacchie accende un fuoco. Olga le riprende e il suo video diventa virale.Il filmato si insinua persino tra le pareti invalicabili del Grande Fratello, sconvolgendo gli addetti ai lavori del noto reality ma soprattutto il concorrente Pepo Dj che, dalla finta gabbia di popolarità in cui si è relegato, ammira l'incredibile guizzo evolutivo di quegli uccelli.Anche una colf di nome Jasmine assiste al miracolo delle cornacchie, ormai trasmesso a reti unificate, e decide d'impulso di liberare uno dei pappagalli dei signori per cui lavora. Girolamo, parrocchetto rosso rubino, si unirà a uno stormo di cornacchie in un viaggio che lo condurrà fino a Capraia, la cornacchia che conosce il segreto del fuoco.C'è poi Luca, ragazzo i cui sogni ricorrenti sono già da tempo popolati da pennuti con il dono delle fiamme; e il suo amico Enzo, che invece crede di vivere un incubo a occhi aperti e dal suo balcone comincia a fare strage di cornacchie al grido di “il fuoco è nostro”.Giacomo Ceccarelli firma al suo esordio un romanzo spiazzante e quasi post-umano, che si legge tutto d'un fiato e ha il potere – sempre più raro in letteratura – di sbalordire. Cornacchie parla del desiderio di libertà e del terrore di perderla, ma soprattutto parla di gabbie, quelle in cui ciascuno di noi (anche se inconsciamente) è rinchiuso e da cui lottando con la vita cerca di evadere.Quaranta centimetri di fiamma. Neanche. Si dispongono in cerchio. Un cerchio di piume nere. Se avessero le mani, se le starebbero stringendo.L'autore di “Cornacchie” (Feltrinelli editore) si chiama Giacomo Ceccarelli, ha 38 anni, è giornalista pubblicista, romano, lavora in un'azienda di make up a Milano, “ex pugile dilettante per la Boxe Trastevere”, come si descrive nella seconda di copertina.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Immagina di investire tutte le tue energie per realizzare il sogno di una vita. Poi succede qualcosa di imprevisto e ti ritrovi costrett* a reinventarti. C'è chi si arrenderebbe, ma c'è anche chi si rimbocca le maniche e riparte da zero. Questa è la storia di Luca Mastella, ex giocatore professionista di basket che, a seguito di un infortunio, ha dovuto mettere tutto in pausa. Fast forward fino a oggi e Luca è CEO e Head of Growth di Learnn, la piattaforma che ti permette di crescere nel digitale e che ora fattura 2 milioni di euro all'anno. Come ci è riuscito? E come lo rifarebbe? Neanche a dirlo, siamo pronti a hackerare il suo metodo per lanciare un business da zero nel 2025. ▫️Vieni tra il pubblico alla prossima registrazione live di Idee da Incubo. Il 15 maggio, l'evento è gratuito! Prendi qui il tuo biglietto
Si può morire anche da vivi, lentamente, mentre ci si illude di essere ancora in tempo. L'Italia è entrata da anni in una crisi demografica che non ha il fascino delle emergenze e per questo viene lasciata sul fondo della pila. Eppure, i numeri raccolti da Lorenzo Ruffino raccontano un declino costante: nel 2024 siamo scesi a 58,97 milioni di abitanti, il 2,3% in meno rispetto al 2014. In dieci anni abbiamo perso quasi un milione e mezzo di persone. Le nascite non arrivano più. Da oltre sedici anni diminuiscono. Nel 2008 erano 577 mila, nel 2023 solo 379 mila. Nello stesso anno i decessi sono stati 661 mila. Un divario strutturale, non una parentesi. Il tasso di fecondità oggi è 1,2 figli per donna. Servirebbe almeno 2,1 per tenere stabile la popolazione. Intanto l'Italia invecchia. L'età mediana è arrivata a 48,7 anni. Negli anni Sessanta era 31,2. E mentre la popolazione in età lavorativa si assottiglia, gli over 65 sono aumentati del 72% rispetto al 1990. Il futuro è già iniziato, ma nessuno sembra accorgersene. Neanche chi governa. Il dettaglio che pesa di più è la geografia del declino. Il Mezzogiorno ha perso in dieci anni oltre un milione di residenti. I giovani se ne vanno, i vecchi restano. Le scuole chiudono, le nascite crollano, i servizi si svuotano. E nel 2050 metà degli italiani vivrà al Nord. La crisi demografica non è una condanna, ma una scelta. Non si combatte con le crociate sulla natalità, ma con asili, lavoro stabile, diritto alla casa. Invece si taglia proprio lì dove si dovrebbe investire. Così un Paese intero si spegne, in silenzio, nel complice disinteresse di chi avrebbe dovuto tenerlo acceso. #LaSveglia per La NotiziaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/la-sveglia-di-giulio-cavalli--3269492/support.
Lo tsunami di idiozia collettiva che ha portato alla Presidenza degli Stati Uniti un individuo in preda ad evidenti pulsioni psicotiche, circondato da una accozzaglia di allucinati, ha prodotto uno degli sconquassi economici peggiori della Storia moderna. Neanche l'epidemia di Covid aveva avuto effetti talmente dirompenti sui mercati, con la differenza che un'epidemia prima o poi passa, mentre i danni inferti dal protezionismo demenziale saranno permanenti.Con Luciano Capone, prestigiosa firma de Il Foglio, esaminiamo le ripercussioni sull'Italia e sull'economia globale. Il complesso algoritmo con il quale sono state calcolate le aliquote dei dazi applicate da ciascun paese sulle importazioni dagli USA (che appare nella colonna centrale della tavola illustrata da Trump) è una bestialità strampalata EU: $235.6bn surplus, $605.8bn exports, 235.6/605.8 = 39% claimed tariffs charged Indonesia: $17.9bn surplus, $28.1bn exports, 17.9/28.1 = 64% claimed tariffs charged India: $45.7bn surplus, $87.4bn exports, 45.7/87.4 = 52% claimed tariffs charged Vietnam: $123.5bn surplus, $136.6 exports, 123.5/136.6 = 90% claimed tariffs charged
RECAP GP AUSTRALIA 25 - La McLaren ricomincia da dove aveva finito: vincendo! Lando porta a casa la vittoria davanti a uno strepitoso Max e a Russell, seguito da KIMI ORGOGLIO NAZIONALE! La Ferrari? Non sa/non risponde e comunque MALE. Neanche il tempo di respirare e si vola in Cina! E noi ci vediamo settimana prossima!
Il #milan e l' #inter inviano il DOCFAP per l'acquisizione di #sansiro . Cosa succede a #sandonato ? Si farà il nuovo stadio ? Nel mentre continuano le voci su #allegriDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/radio-rossonera--2355694/support.
Alberto Trentini è ostaggio in Venezuela da oltre cento giorni. Chi ne parla? Qualche testata, qualche giornalista, una comunità che si è messa a digiunare per lui. Troppo poco. Trentini non è un avventuriero né un criminale. È un cooperante di Humanity & Inclusion, un'organizzazione umanitaria che assiste persone con disabilità. Il 15 novembre scorso, mentre viaggiava da Caracas a Guasdualito per portare aiuti, è stato arrestato a un posto di blocco e consegnato direttamente al controspionaggio militare di Maduro. Da allora è in carcere senza accuse formali. Non può comunicare con la sua famiglia, non riceve cure mediche. Neanche l'ambasciata italiana è riuscita a vederlo. Eppure, nel silenzio istituzionale, qualcosa si muove. 77.500 firme raccolte per chiedere la sua liberazione. Un digiuno a staffetta avviato dalla sua famiglia e dai suoi amici, con l'adesione della Chiesa veneziana. Un flash mob organizzato da Articolo 21. La comunità si mobilita, le istituzioni assicurano che "tutti i canali sono attivati". Ma nel frattempo Alberto resta prigioniero. A Roma, il governo dice di star facendo il possibile. Il sottosegretario Mantovano parla di una "situazione difficile", di "equilibri delicati". C'è da credere che le pressioni diplomatiche non siano facili. Ma viene da chiedersi perché ci siano prigionieri che diventano simboli nazionali e altri che restano fantasmi. Cecilia Sala, Chico Forti, Ilaria Salis: tutti hanno scatenato ondate di mobilitazione e polemiche. Per Alberto Trentini, invece, si va avanti a piccoli passi, nell'indifferenza generale. Forse non ha il volto "instagrammabile" giusto. Forse la sua storia non è abbastanza "spettacolare" per entrare nei talk show. Ma una cosa è certa: più la sua vicenda resta nell'ombra, più sarà difficile tirarlo fuori. #LaSveglia per La NotiziaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/la-sveglia-di-giulio-cavalli--3269492/support.
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/8090BEATA ELISABETTA SANNA, LA PICCOLA SARDA DALLE BRACCIA PARALIZZATE di Gianpiero Pettiti Ha le braccia atrofizzate e paralizzate, per cui non riesce a portare il cibo alla bocca e nemmeno a fare il segno di croce: una disabile, insomma, e per questo la vorrebbero proporre come protettrice di tutti i disabili del mondo. Il suo handicap è una conseguenza del vaiolo, contratto da bambina piccolissima, e di un'operazione maldestra: le è rimasta soltanto la possibilità di muovere dita e polsi, ma per poter mangiare deve utilizzare speciali bacchette in legno, realizzate apposta per lei.Malgrado questa menomazione, soprattutto perché non è tipo da piangersi addosso, riesce ad avere una vita normale e felice, anche per le condizioni discretamente agiate della sua famiglia, che nel clima di generale povertà di Codrongianos (Sassari) si distingue per il reddito garantito dei campi che lavorano onestamente.In Elisabetta Sanna soltanto le braccia sono inerti, perché in lei non mancano le idee e la volontà di tradurle in pratica: a casa sua si danno appuntamento le ragazze del paese per imparare catechismo, organizzare pellegrinaggi, occupare utilmente il tempo libero. E deve pure avere un buon seguito se nel 1803, quando ha solo 15 anni, alcune mamme del paese vanno a protestare ufficialmente dai suoi genitori, perché attira troppo le ragazze in chiesa.Impedita a pettinarsi, lavarsi la faccia, cambiarsi d'abito da sola, ha sviluppato tuttavia le sue capacità residue che le consentono di impastare, infornare e sfornare il pane e, nessuno mai lo potrebbe immaginare, anche allevare figli. Neanche lei, a dire il vero, perché le sembra impossibile aspirare al matrimonio nelle sue condizioni e poi perché si sente profondamente attratta dalla vita religiosa pur essa non priva di difficoltà, senonché all'improvviso saltano fuori ben tre pretendenti.Mentre mamma insiste perché si sposi e lei punta i piedi perché vuole andare in convento, si accorge di averli tutti contro, confessore compreso, a caldeggiare il suo matrimonio. Finisce per arrendersi e, potendo addirittura scegliere, dice il tanto sospirato "sì" a quello dei tre che è più povero, come a dire che con il matrimonio non è in cerca di una buona sistemazione.UN MATRIMONIO CHE FUNZIONAIncredibile a dirsi, il suo è un matrimonio che funziona e nel 1807, cioè a 19 anni, comincia ad essere sposa felice di un marito felice, Antonio Porcu. Tra il 20 novembre 1808 e il 20 novembre 1822 nascono sette figli, cinque dei quali sopravvivono, e lei riesce ad allevarli, possiamo immaginare con quanta difficoltà. Testimonianze giurate riferiscono che in quella casa il marito non fa nulla senza prima sentire la moglie e questa non finisce mai di dire di non esser degna d'un marito così buono.Peccato che quest'ultimo muoia il 25 gennaio 1825, lasciandola vedova a 37 anni con cinque figli, il più piccolo dei quali ha solo tre anni. Senza perdersi d'animo, si riorganizza la vita e la vedovanza, facendo innanzitutto voto di castità, come a ribadire di non volersi più risposare, caso mai se ne fosse ripresentata l'occasione.Insieme ai suoceri, con cui vive d'amore e d'accordo, avvia poi i figli più grandi al lavoro dei campi, mentre si prende cura dei suoi più piccoli, ma anche di quelli degli altri, perché non ha perso l'abitudine di aprir le porte di casa sua per far catechismo ed insegnare ai più piccoli a cantare e pregare. Si intensifica la sua partecipazione alla vita parrocchiale, senza che per questo ne risentano né l'educazione dei figli, né i lavori di casa, che tiene pulita come uno specchio.Torna, in questo periodo, il desiderio della vita religiosa, ma si sente legata ai suoi doveri di famiglia e glieli richiamano in continuazione anche i confessori. Che non riescono però a toglierle dalla testa il desiderio di fare un pellegrinaggio in Terrasanta, verso la quale si sente irresistibilmente attratta, volendo almeno una volta nella vita posare i piedi sulla stessa polvere calpestata da Gesù.Organizza il suo viaggio nel 1831, con la certezza che i suoceri baderanno ai figli e il fratello prete si prenderà cura del più piccolo fino al suo ritorno e si imbarca il 25 giugno. Il viaggio, però, subito si trasforma in incubo a causa di una burrasca, che per quattro giorni tiene in balìa delle onde la povera nave, costretta il 29 giugno ad un attracco d'emergenza a Genova.Sfinita al punto di non reggersi in piedi, qui Elisabetta si accorge di non avere il visto per raggiungere la Terra Santa e, dato che per ottenerlo bisogna attendere mesi, insieme ad altri pellegrini raggiunge Roma con un viaggio via terra molto faticoso.MAMMA SANNA"Mamma Sanna" a Roma prende provvisoriamente alloggio in una locanda, ma ben presto le viene diagnosticato un grave problema di cuore per cui il medico esclude che, almeno per il momento, sia in condizioni di proseguire il viaggio o di rientrare in Sardegna perché non sopporterebbe la traversata. Tanto vale, quindi, trovare una sistemazione meno provvisoria e soprattutto più economica, visto che le sue risorse economiche si stanno esaurendo.Poiché la donna ha imparato a malapena a leggere, ma non sa scrivere, è don Vincenzo Pallotti (che sarà il suo direttore spirituale e che la Chiesa poi ha proclamato santo) a scrivere in Sardegna, al fratello prete di Elisabetta, per comunicare le sue condizioni di salute e l'impossibilità di un ritorno immediato.Per di più lei parla solo il dialetto sardo e non riesce a comunicare, perché nessuno a Roma lo capisce. Trova sistemazione in una soffitta, nei pressi della basilica di San Pietro, chiaramente una soluzione di fortuna e non certo ambita da molti, vista la difficoltà per accedervi e l'obbligo di condividerla con sgradevoli ed aggressivi topi, che saranno sempre suoi coinquilini.Unico pregio è la sua collocazione, a ridosso della basilica, che per lei diventa la sua collocazione abituale: chi vuole trovarla è in San Pietro che deve andare a cercarla, sprofondata in preghiera sul nudo pavimento, in un angolo buio e seminascosto.Dalle prime luci dell'alba, quando la basilica apre i battenti, fino a quando li chiude, un misterioso ininterrotto colloquio si svolge tra la donna dalle braccia inerti e il suo Dio, che evidentemente non ha problemi a capirla, anche se lo prega in strettissimo dialetto sardo.Come sempre accade, dall'intesa dell'uomo con Dio nasce poi quella con gli uomini, che poco a poco cominciano a capire ciò che dice quella donna, vestita in modo strano e che sembra avere "un fagotto sulla testa", che passa indenne tra gli sberleffi dei monelli, che entra quasi di soppiatto nelle case dei poveri e dei malati per curare pulire e servire con le sue braccia paralizzate, che ha imparato ad ascoltare e comprendere affanni regalando parole di consolazione e di speranza.C'è uno strano andirivieni nella sua soffitta infestata dai topi: nobili e poveri, cardinali e popolane, uomini d'affari ed esponenti della curia romana. Si è infatti sparsa voce che "Mamma Sanna" legga nei cuori, scruti le coscienze, investighi il futuro e interpreti il presente alla luce di Dio.Tutto questo avviene sotto gli occhi della "Virgo Potens", cioè il quadro mariano che tiene in camera, e davvero "potente" si rivela la sua intesa con la Vergine, se davanti ad esso avvengono piccoli e grandi eventi straordinari, guarigioni fisiche e conversioni, tutte rigorosamente attribuite alla Madonna, anche se agli occhi del popolo non è del tutto estranea l'intercessione di questa donna che pare abbia davvero un filo diretto con il Paradiso. [...]Nota di BastaBugie: Paolo Risso nell'articolo seguente racconta gli ultimi decenni della vita della beata a Roma. Ecco l'articolo pubblicato su Santi e Beati nel 2018:Nel suo pellegrinare per le chiese di Roma, assetata di preghiera, Elisabetta si incontra, in San Pietro con il Maestro dei Penitenzieri, Padre Camillo Loria, che, ascoltata la sua confessione, le ordina di tornare in Sardegna. Ella è decisa ad obbedire, ma proprio in quel periodo di dubbio e di ansia sul da farsi, incontra nella chiesa di Sant'Agostino, un santo prete romano, Don Vincenzo Pallotti, dedito ad un proficuo vasto apostolato, in cui coinvolge numerosi laici, dando vita nel 1835 alla Società dell'Apostolato Cattolico.Uomo di grande influenza sui religiosi e sui laici, ricco di un fascino singolare, Don Pallotti sarà canonizzato dal Santo Padre Giovanni XXIII nel gennaio 1963. Elisabetta è compresa e rasserenata da Don Vincenzo, che illuminato da Dio, vede la singolare missione a cui ella è chiamata nell'Urbe. Dirà: «Allora, mi quietai e dopo circa cinque anni che dimoravo a Roma, ebbi una lettera da mio fratello sacerdote che la mia famiglia era veramente lo specchio del paese e tutti ne erano edificati».Davvero è il caso di dire che ognuno ha da Dio la sua vocazione, anche se qualche volta, può apparire difficile da comprendere.Ma i santi sanno percepire la volontà di Dio. Elisabetta si dedica al lavoro che le basta per vivere in povertà e letizia e occupa grandissima parte del suo tempo nella preghiera e nella contemplazione di Dio. Per qualche tempo, collabora nella casa di Mons. Giovanni Saglia, segretario della Congregazione dei Vescovi e futuro Cardinale. Diventa terziaria francescana e soprattutto si occupa, come prima collaboratrice, nell'unione Apostolato Cattolico, fondato da Don Pallotti. Ai suoi figli in Sardegna, fa donazione di tutto quanto possiede, lieta di vivere in perfetta povertà. Chi la avvicina, dirà di
Ep. 508 - Ismael Bennacer ha già conquistato Marsiglia dopo neanche novanta minuti
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Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
L'ipocrisia e la grettezza dei farisei sono davvero senza limiti: essi si scandalizzano, vi ricordate il vangelo di ieri, perché i discepoli del Signore, di sabato, hanno carpito alcune spighe di grano per mangiarne i chicchi. Oggi l'episodio si svolge all'interno di una sinagoga, ancora in giorno festivo, e, in tono di sfida nei confronti del Cristo, essi stanno a guardare se egli oserà guarire un povero uomo con una mano inaridita. Gesù è portatore di vita, ha una visione sapiente e divina del valore delle norme, che debbono regolare i comportamenti umani. Non può venir meno alla sua missione. Non possono delle norme esteriori diventare un freno al suo amore. Egli dirà: “Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto per abolire, ma per dare compimento”. Il compimento della legge è l'amore, amore a Dio e al prossimo. Gesù è indignato per la durezza del loro cuore; accetta quindi la sfida dei suo avversari, vuole distoglierli dalla loro visione gretta e mortificante, vuole rinverdire, con una evidente testimonianza, tutto ciò che in loro è diventato vecchio, sterile e arido, più arido della mano di quell'uomo. Vuole soprattutto dimostrare, ancora una volta, il suo amore all'uomo e confermare il suo ruolo di redentore e salvatore dell'uomo. Gesù scandisce quindi i suoi ordini: «“Mettiti nel mezzo!” e “Stendi la mano!”. Egli la stese e la sua mano fu risanata». Neanche l'evidenza del miracolo smuove però, i farisei! Spesso il male e l'incoscienza ha una durezza ed irremovibilità davvero diabolica, scatena l'odio e la più cieca e abietta avversione: «i farisei uscirono subito con gli erodiàni e tennero consiglio contro di lui per farlo morire». Circolano ancora tra di noi, anche tra la cosiddetta “buona gente”, alcuni integralisti di vecchio e nuovo stampo, che malati di ipocrisia e affetti da puerile grettezza, vorrebbero trasformare le nostre chiese in caserme e noi, fedeli, in militanti in divisa: sono molto pericolosi perché si ammantano di zelo, richiamandosi magari alle vecchie tradizioni e usi, e trovano spesso adepti tra i più deboli!
Antonello Schiavo nasce a Sulmona, in Abruzzo, in una famiglia molto semplice. I soldi, per lui, sono ciò che lo separa dal suo obiettivo di breve termine: vestire alla moda, come tutti i suoi amici. «Mia madre sceglieva i vestiti al posto mio e questa esperienza ha avuto grandi ripercussioni quando ho iniziato a guadagnare, perché son finito a spendere un po' troppo in abbigliamento. Però era ciò che mi mancava». Quando Antonello inizia a fare i primi lavoretti, sperimenta il sentimento di indipendenza legato al denaro, ma non riesce ancora a sviluppare una visione a lungo termine per ciò che guadagna. Neanche gli studi di Economia aziendale lo aiutano in questo: impara a gestire il conto economico di un'azienda ma non il suo personale. Dopo un Erasmus in Polonia, decide di trasferirsi a vivere lì e trova lavoro per Google. Continua a spendere tutto il suo stipendio in viaggi e in abbigliamento. Della prima voce non si è mai pentito, ma la seconda viene profondamente messa in discussione da un incontro che fa a Danzica: quella che poi diventerà sua moglie gli fa scoprire che si può vivere bene con molte meno cose, magari di maggiore qualità. E così, Antonello inizia a disfarsi del di più, dandolo spesso in beneficienza. Un secondo cambiamento cruciale nella sua relazione con i soldi, avviene quando riceve il primo aumento: «Fino a quel momento ero abituato a risparmiare sempre per obiettivi a breve termine, ma nel momento in cui mi sono ritrovato con un surplus, mi sono chiesto: "che cosa ci faccio?"». Questa domanda apre per Antonello una sorta di vaso di Pandora. Inizia a leggere libri di crescita personale e a studiare i temi di educazione finanziaria. Scopre che il risparmio è un'azione finalizzata a obiettivi di lungo termine e non è ciò che avanza ogni mese, ma una cifra messa da parte intenzionalmente all'arrivo dello stipendio. Dopo innumerevoli riflessioni arriva a darsi l'obiettivo di diventare finanziariamente libero entro i 45-50 anni: «Per me, l'indipendenza finanziaria non significa smettere di lavorare e trascorrere la giornata in spiaggia a sorseggiare cocktail, ma piuttosto avere la libertà di scegliere come impiegare il mio tempo».
(00:00) Intro (02:08) A Las Vegas la consumer electronics sta divorando interi settori industriali, dalla robotica all'automotive (30:40) Crolla la produttività del lavoro e del capitale nel 2023 (44:30) Antitrust clamantis nel deserto della concorrenza Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Vi siete mai chiesti come esprimere accordo, o disaccordo, in italiano? Cioè, per dire che quello che qualcuno ha detto è vero anche per voi (o no)? Questo articolo vi guiderà attraverso le principali espressioni per rispondere correttamente a frasi affermative e negative, con esempi pratici per chiarire ogni dubbio. Anche io, Anche a me, Neanche io, Neanche a me e simili 1. Concordanza con Frasi Affermative Esistono due espressioni principali per concordare con una frase affermativa: Anche io Anche a me Quando usare "Anche io"? Usiamo "Anche io" quando il soggetto grammaticale coincide con chi compie l'azione. Esempio: Mangio la pasta ogni giorno. Risposta: Anche io. Noi ci alleniamo in palestra ogni giorno. Risposta: Anche io. Se invece non condividi la stessa esperienza, puoi rispondere con Io no. Esempio: Mangio la pasta ogni giorno. Risposta: Io no. Noi ci alleniamo in palestra ogni giorno. Risposta: Io no. Quando usare "Anche a me"? "Anche a me" è adatto quando il soggetto grammaticale non coincide con chi parla e il verbo richiede la preposizione "a" (come con il verbo piacere). Esempio: Mi piace la pizza. Risposta: Anche a me. Ci mancano gli anni della nostra infanzia. Risposta: Anche a me. Se invece vuoi comunicare disaccordo: A me no. Esempio: Mi piace la pizza. Risposta: A me no. Ci mancano gli anni della nostra infanzia. Risposta: A me no. 2. Concordanza con Frasi Negative Per concordare con frasi negative, usiamo: Neanche io Neanche a me Nota Bene: Puoi sostituire "Neanche" con i sinonimi Nemmeno o Neppure. Quando usare "Neanche io"? Neanche io si utilizza quando il soggetto grammaticale coincide con chi parla. Esempio: Non mangio la pasta tutti i giorni. Risposta: Neanche io. Se invece vuoi esprimere una posizione positiva: Io sì. Esempio: Non mangio la pasta tutti i giorni. Risposta: Io sì. Quando usare "Neanche a me"? Neanche a me si usa con verbi che richiedono la preposizione "a", quindi quando il soggetto grammaticale non coincide con chi compie l'azione. Esempio: Non mi piace la pizza. Risposta: Neanche a me. Per comunicare il contrario: A me sì. Esempio: Non mi piace la pizza. Risposta: A me sì. 3. Rispondere alle Formule di Cortesia Come rispondere correttamente a frasi come "Buona giornata!" o "Buona serata!"? Evita il comune errore "Anche tu!" e utilizza queste opzioni: Ripeti la formula stessa: Buona giornata!Risposta: Buona giornata! Usa "Anche a te": Buona giornata!Risposta: Anche a te! Scegli "Altrettanto": Buona serata!Risposta: Altrettanto! Esercizi Pratici Prova a rispondere alle seguenti affermazioni con le formule corrette, in modo che siano vere per te: Amo il gelato al pistacchio. Non dormo mai a pancia in giù. Mi diverte molto ballare. Non sono mai stata a Dubai. Parlo bene due lingue straniere. Non mi piacciono i peperoni Non mi mancano i compiti che ricevevo a casa Mi alleno ogni giorno Mi piacciono i tulipani Ascolto tantissima musica Scrivi le tue risposte nei commenti! Ora che conosci tutte le regole per esprimere accordo e disaccordo in italiano, puoi rispondere in modo naturale e preciso. Pratica queste espressioni e migliora la tua fluidità! Accedi a siti e contenuti italiani da qualsiasi parte del mondo e in totale sicurezza con NordVPN! Commetti anche tu questi Errori con i Pronomi Italiani? Dai un'occhiata a questo articolo per accertartene e, nel caso tu li commetta, imparare a evitarli. Alla prossima!
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=8034IL RAPPORTO DELLA VERGOGNA SCREDITA AMNESTY PIU' CHE ISRAELE di Stefano Magni "Amnesty International è giunta alla conclusione che Israele stia commettendo un genocidio a Gaza". E il lettore fa un balzo sulla sedia. Se Amnesty International, dunque la più autorevole ong internazionale per la difesa dei diritti umani, è giunta anch'essa a questa conclusione, dopo il mandato di cattura per Netanyahu e Gallant spiccato dalla Corte penale internazionale, dopo il processo per genocidio indetto dalla Corte internazionale di giustizia, dopo che Papa Francesco ha pubblicamente scritto che Israele sta probabilmente compiendo un genocidio... beh, verrebbe da pensare proprio che ci sia un serio sospetto di genocidio a Gaza, commesso da Israele? O no? I pochi filo-sionisti rimasti devono arrendersi a questa "evidenza"? Neanche per idea.Prima di tutto, bisogna leggere il rapporto di Amnesty International prima di capire di cosa stiamo parlando. E bisogna anche, prima ancora di leggerlo, ricordare bene cosa significhi la parola "genocidio" così come è stata formulata da Raphael Lemkin, giurista ebreo polacco, nel 1944, alla vigilia della sconfitta della più grande potenza genocida europea, la Germania nazista.Ebbene, il genocidio è: "piano coordinato di differenti azioni mirante alla distruzione dei fondamenti essenziali della vita di gruppi nazionali, con l'intento di annientarli". Per Amnesty International, Israele sta agendo con l'intento dichiarato di eliminare il popolo palestinese a Gaza. Poi però nel suo stesso rapporto si contraddice più e più volte.Prima di tutto, il documento parla di una "distruzione senza precedenti", ma per le stime su morti e feriti e quanti di essi siano non combattenti si basa solo sulle cifre fornite dai palestinesi. Cioè da Hamas, che è l'unica organizzazione terrorista internazionale che ha il controllo di Gaza e che diffonde informazioni per fare propaganda.I NUMERIStando all'Onu i morti accertati sono 8119, come abbiamo già avuto modo di scrivere su queste colonne. Poco più di 8 mila morti sono una tragedia, ma su una popolazione di oltre 2 milioni di palestinesi sono un genocidio ben strano. Un "genocidio a bassa intensità" si potrebbe dire. Lo sarebbe anche se prendessimo per buone le statistiche di Hamas, che per altro sono del tutto implausibili, se non altro perché progrediscono con una regolarità disarmante, nei periodi di tregua come in quelli di escalation.Ma anche 42 mila morti, su 2 milioni di abitanti di Gaza non sono troppo rivelatori di un intento genocida. Il ritmo con cui una popolazione viene eliminata è una caratteristica indicativa di un genocidio in corso. Gli armeni subirono un milione di morti in poco più di un anno, lo stesso lasso di tempo in cui gli israeliani avrebbero ucciso (stando a Hamas, ripetiamolo) nemmeno 50 mila palestinesi.I nazisti eliminarono fisicamente 6 milioni di ebrei in Europa dal 1939 al 1945, circa 1 milione all'anno facendo la media, ma considerando soprattutto che il grosso venne eliminato solo dal giugno 1941 (occupazione dell'Urss occidentale) al gennaio del 1945 (liberazione dei primi campi di sterminio). In Ruanda, gli hutu sterminarono l'etnia tutsi al ritmo di 200 mila morti a settimana, arrivando a 1 milione di vittime in poco più di un mese. La conta dei morti è macabra, d'accordo, non ci sono sicuramente vittime di serie A o di serie B, ma serve a capire, per lo meno, le dimensioni del problema e di cosa stiamo parlando.Prevenendo la critica sui numeri, Amnesty afferma che comunque Israele sta negando alla popolazione di Gaza tutti i mezzi che le permettono di vivere (cibo, acqua, energia, ospedali) e tutti i suoi siti culturali e religiosi (scuole, moschee, centri culturali). Però poi non spiega cosa ci facciano quelle file di camion che portano aiuti alimentari ai palestinesi (anche e soprattutto dal territorio israeliano) e come mai, dopo un anno e due mesi di guerra, non sia ancora scoppiata una carestia.Anche i rapporti più allarmanti parlano di "rischio carestia", ma non è documentata alcuna mortalità di massa per fame e stenti, come avverrebbe in una carestia. Per una carestia indotta artificialmente, come quella in Ucraina nel 1932-33, morirono dai 4 ai 7 milioni di contadini, più del 10-15 per cento della popolazione di allora. Non si vede nulla di simile a Gaza, nemmeno stando ai rapporti più allarmanti.Quanto alla distruzione dei simboli e siti della cultura palestinese, Amnesty dimentica di dirci come vengano usate le moschee e le scuole che vengono colpite dagli israeliani. D'altronde, forte della sua imparzialità, sicuramente non crede alle "fonti di parte", cioè ai video con cui l'esercito israeliano mostra le armi catturate al loro interno, o i terroristi uccisi nei raid contro di esse. Hamas, se usa scudi umani e utilizza ospedali, scuole e moschee per lanciare i suoi attacchi o mettere al riparo i suoi comandanti, non è da considerarsi colpevole di crimini di guerra?NESSUN INTENTO GENOCIDA: TRE ERRORI IN UNA FRASEInfine, ma non da ultimo, un genocidio è un'azione deliberata. Gli israeliani vogliono deliberatamente eliminare (del tutto o in parte) la popolazione di Gaza? Non c'è traccia di alcun ordine di questo tipo. Non ci sono neppure i sintomi tipici di un genocidio o di una pulizia etnica, come tante volte abbiamo visto, ad esempio, nei Balcani: campi di filtraggio, deportazioni, rastrellamenti e uccisioni deliberate di tutti coloro che hanno il passaporto sbagliato, il cognome sbagliato, o frequentano la parrocchia sbagliata. Ecco, non si vede nulla di tutto questo, né i campi, né le colonne di deportati, né le fosse comuni piene di civili.Israele afferma di combattere una guerra contro i terroristi e di fare tutto il possibile per evacuare i civili nelle zone in cui l'esercito colpisce. Ebbene, Amnesty accusa Israele anche di queste evacuazioni, denunciandole come "deportazioni". Come "prova" dell'intento genocida, cita qualche scatenato di destra, minoritario nel governo Netanyahu, con ragionamenti del tipo "non fornire aiuti umanitari a Gaza finché Hamas non libera tutti gli ostaggi".Ragionamento che non indica alcun intento genocida, per altro. E che è una politica neppure seguita dal governo, visto che gli aiuti umanitari continuano ad arrivare a Gaza, ma un centinaio di ostaggi ancora vivi sono nelle mani di Hamas fino ad oggi.Il rapporto di Amnesty International, insomma, giunge alla conclusione che è in corso un genocidio, perché quel che sta avvenendo a Gaza è inserito in un "contesto" (parola magica) genocidario. E quale sarebbe questo "contesto"? Citiamo testualmente: "Nel contesto del sistema di apartheid di Israele, del blocco disumano di Gaza e dell'occupazione militare illegale del territorio palestinese che dura da 57 anni". Già il numero di aggettivi (disumano, militare, illegale) dovrebbe far suonare un campanello di allarme sulla serietà di questa analisi.Ma in una frase troviamo tre errori da matita blu. Sistema di apartheid: un paese multi-etnico in cui un arabo è membro della Corte Suprema e può anche condannare il premier ebreo? Occupazione militare illegale del territorio palestinese: quale territorio palestinese, considerando che nessuno Stato di Palestina è mai stato riconosciuto? I territori contesi fino al 1967 erano a loro volta occupati da Egitto (Gaza) e Giordania (Cisgiordania) e anche la loro presenza militare su quegli stessi luoghi era illegale, per il diritto internazionale. Quindi chi è l'occupante e chi il liberatore? Il blocco inumano di Gaza: Israele dovrebbe aprire le frontiere di una regione da cui partono razzi e attacchi terroristici tutti gli anni, dove un'organizzazione terrorista internazionale regna sovrana?Insomma, il rapporto di Amnesty serve a un solo scopo: delegittimare Israele con frasi e dati ad effetto. Ma l'unico scopo che otterrà, almeno per i governi che ancora ragionano, sarà quello di screditare se stessa. Da autorevole organizzazione per i diritti umani, è diventata un'organizzazione militante di estrema sinistra.
Dopo la caduta del regine di Bashar al Assad, Israele, Stati Uniti e Turchia hanno approfittato del vuoto di potere e stanno compiendo operazioni armate in Siria per perseguire i loro interessi. Con Lorenzo Trombetta, giornalista.Il ministero della salute pubblica afgano ha annunciato la sospensione in tutto il paese dei corsi e dei tirocini femminili in discipline medico-sanitarie, privando le ragazze dell'unica possibilità di studiare che gli era rimasta. Con Rahel Saya, giornalista e attivista.Oggi parliamo anche di:Cina • “Due anni indimenticabili alla scuola pubblica cinese” di Peter Hesslerhttps://www.internazionale.it/magazine/peter-hessler/2024/12/12/due-anni-indimenticabili-alla-scuola-pubblica-cineseMusica • African alien di Pa SalieuCi piacerebbe sapere cosa pensi di questo episodio. Scrivici a podcast@internazionale.it o manda un vocale a +39 3347063050Se ascolti questo podcast e ti piace, abbonati a Internazionale. È un modo concreto per sostenerci e per aiutarci a garantire ogni giorno un'informazione di qualità. Vai su internazionale.it/abbonatiConsulenza editoriale di Chiara NielsenProduzione di Claudio Balboni e Vincenzo De SimoneMusiche di Tommaso Colliva e Raffaele ScognaDirezione creativa di Jonathan Zenti
Bayer Leverkusen-Inter 1-0, 6a giornata Champions League 2024/2025, 10 dicembre 2024. Gol Mukiele.
Benvenuti su "Layer 3," il podcast di Young Platform che ogni lunedì, mercoledì e venerdì vi porta le principali tre notizie della giornata su finanza, macroeconomia e criptovalute. Ecco le 3 notizie di oggi: 1) Neanche a farlo apposta! Dopo che venerdì avevamo parlato di quanto questo bull market sia stato, fino ad oggi, diverso dai precedenti per quanto riguarda l'adozione di Bitcoin da parte delle aziende, è uscita un'altra importantissima news su questo argomento. La notizia arriva in una settimana cruciale in questo senso, dato che domani Microsoft, la terza azienda al mondo per capitalizzazione di mercato, dovrà decidere se integrare BTC all'interno delle sue riserve. Ma chi è la new entry? 2) La settimana che è appena iniziata sarà molto importante anche dal punto di vista macroeconomico, dato che sono in programma diversi appuntamenti importanti. Su tutti sicuramente il CPI USA, che come abbiamo imparato, è la metrica principale di riferimento per calcolare l'inflazione in una data area geografica. 3) Chiudiamo questo episodio con una news che può essere considerata “di costume”, anche se ciò che è successo ha comportato perdite per diversi crypto investitori attivi on-chain. Se frequentate i social e siete appassionati di meme, conoscerete sicuramente questa ragazza, diventata negli ultimi mesi, uno dei personaggi più celebri di Tik Tok e instagram, grazie proprio all'intervista in cui pronuncia questa frase. Non dimenticare di seguirci e attivare la campanella per non perderti i prossimi episodi! Se ti piace 'Layer 3' e vorresti supportarci, puoi lasciare una recensione a 5 stelle. Vai su Young Platform per approfondire le notizie, per imparare di più sul mondo crypto e per acquistare e vendere in sicurezza le principale criptovalute di mercato! Noi ci risentiamo mercoledì, sempre qua, su Layer 3.
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Marzia, dell'Associazione Okay di Lanciano , ospite di Mary Jo e Paolo Bracalenti, ci racconta due eventi da non perdere per dire NO alla violenza di genere
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Neanche il tempo di salutare i 150 anni dalla fondazione che Forgital, nove stabilimenti nel mondo e un organico di oltre 110 dipendenti, è già pronta ad inaugurare un nuovo capitolo della sua storia: è ormai di dominio pubblico, infatti, che il fondo americano Carlyle ha aperto le procedure per la cessione totale della partecipazione nella nota azienda vicentina voluta dalla famiglia Spezzapria nel 1873.
Domanda semplice? Neanche per sogno. Stabilire un orario standard sul nostro satellite diventerà sempre più importante: sincronizzare le comunicazione e le missioni sarà una sfida non da poco. E i temi politici non mancano di certo.. ma a che punto siamo su questo tema ad oggi? Scopriamolo insieme. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Easy Italian: Learn Italian with real conversations | Imparare l'italiano con conversazioni reali
Ma non solo, parliamo anche di cinema in Italia ed uno dei luoghi storici del cinema italiano ed internazionale. Ma poi comunque facciamo innervosire Matteo! Trascrizione interattiva e Vocab Helper Support Easy Italian and get interactive transcripts, live vocabulary and bonus content: easyitalian.fm/membership Note dell'episodio Football: Italy's other Religion - https://www.youtube.com/watch?v=Dr86brfQ_uE&t=458s Tanti auguri a Sophia Loren! Ma dove ha festeggiato e con chi, un compleanno così importante? Vi sveliamo tutto oggi in questo episodio! Entrate prego, il caffè è sul fuoco! https://it.wikipedia.org/wiki/Sophia_Loren Si passa, giustamente, dalla stella del cinema italiano, al luogo dove il cinma italiano è cresciuto, e a quanto pare ancora fa parlare di se. Di cosa parliamo? Di Cinecittà! https://it.wikipedia.org/wiki/StudidiCinecitt%C3%A0 Passiamo poi al cibo e facciamo innervosire molto Matteo. Inaspettatamente contrariato Matteo parla con Raffaele del nuovo ristorante aperto a Napoli da un imprenditore molto famoso italiano, Flavio Briatore. Ma chi è Flavio Briatore e che ristorante ha aperto a Napoli? Perché ha innervosito così tanto Matteo? Durante l'episodio abbiamo usato un verbo molto strano "sgamare": Cosa vuol dire questo verbo e come possiamo usarlo?: 1 Scoprire qualcosa che viene tenuto nascosto, intuire. "sgamare un inghippo" 2. Cogliere sul fatto, sorprendere. "ha cercato di rubarmi il portafoglio, ma l'ho sgamato" Trascrizione Raffaele: [0:10] Auguri! Matteo: [0:23] Buongiorno! Raffaele: [0:25] Buongiorno a te, Matteo. Matteo: [0:26] Per chi sono gli auguri? (Non è il tuo compleanno?) No. (Neanche il mio.) Era il tuo? Raffaele: [0:33] No. (Meno male.) Il mio compleanno è a febbraio, io sono un acquario, siamo abbastanza lontani. Matteo: [0:41] Bene, non me ne sono dimenticato un altro. ... Support Easy Italian and get interactive transcripts, live vocabulary and bonus content: easyitalian.fm/membership ...
Ci sono frasi di canzoni che più passano gli anni e più capisci quanto siano vere...
Una finestra sui fatti del giorno per andare oltre le notizie. Il direttore Daniele Capezzone dà voce ai contenuti editoriali di Libero con un extra-editoriale in formato podcast.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/libero-in-tre-minuti--5680426/support.
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Benvenuti in questa nuova puntata del Podcast Dear Alice. Oggi vi parlerò di un argomento fondamentale per migliorare la qualità della nostra vita: la gestione consapevole dell'attenzione. In questa puntata, vedremo assieme come possiamo proteggere e dirigere la nostra attenzione per vivere in modo più soddisfacente e meno stressante. Parleremo dell'importanza di considerare l'attenzione come una risorsa preziosa e vi mostrerò come piccoli cambiamenti nel modo in cui gestiamo il nostro tempo, denaro ed energia possano portare a grandi trasformazioni. Vi racconterò come evitare le distrazioni e mantenere la concentrazione sulle cose che veramente contano, offrendovi spunti pratici e facilmente applicabili. Vedremo come creare uno spazio mentale libero dalle cianfrusaglie, proprio come fareste con un armadio fisico, eliminando ciò che non serve e mantenendo solo ciò che è veramente importante. Discuteremo dell'impatto delle tecnologie sulla nostra attenzione e vi spiegherò come ridurne l'influenza per creare momenti di silenzio e concentrazione. In questa puntata, vi lancerò una sfida personale: essere più consapevoli e intenzionali su come gestite la vostra attenzione. Ridurre gli stimoli non necessari e focalizzarvi sulle attività che realmente contano per voi vi aiuterà a migliorare significativamente la vostra produttività e il vostro benessere. Se siete pronti a prendere il controllo della vostra vita e a vivere con maggiore consapevolezza, questo episodio è fatto apposta per voi. Unitevi a me e scoprite come la gestione consapevole dell'attenzione può fare la differenza nel vostro percorso di crescita personale. Buon ascolto PER ISCRIVERTI GRATUITAMENTE AL MIRACLE MONDAY CLICCA QUI: https://alicebush.online/miracle-monday-2024/ Acquista il mio nuovo libro "La cura delle felicità” e scopri un modo diverso di approcciarti alla vita.Visita il mio sito e iscriviti alla mia newsletter per ricevere riflessioni e contenuti inediti sul mondo della crescita personale, unisciti al canale Telegram Dear Alice per commentare insieme a me e alla community le nuove puntate e seguimi su Instagram e Tik Tok per tips quotidiane. Guarda il mio TEDx per iniziare a prenderti cura di te.
Quest'anno l'export di beni italiani crescerà del 3,7% e nel 2025 del 4,5% raggiungendo i 679 miliardi di euro. A spingere la crescita l'innovazione tecnologica in tutti i settori. È quanto emenerge dal Doing Export Report 2024 di Sace, presentato oggi, che approfondisce le potenzialità di crescita dell'export italiano e le nuove rotte su cui le imprese devono puntare. L'export crescerà nel 2024 per proseguire a un ritmo sostenuto nel prossimo triennio, con il ritorno a dinamiche di crescita simili a quelle pre-pandemia. A contribuire sarà anche il calo dell'inflazione e il conseguente progressivo taglio dei tassi di interesse, con un miglioramento delle condizioni finanziarie globali. Il valore in euro nel 2024 supererà i 650 miliardi mentre il prossimo anno raggiungerà i 679 miliardi. Si conferma il trend positivo anche per l'export nazionale di servizi, con una crescita media in valore del 4% nel 2024-2027, grazie anche al continuo sviluppo delle tecnologie digitali più avanzate (in particolare dell'intelligenza artificiale), che faranno da apripista a una nuova fase della globalizzazione. L'adozione di nuove tecnologie sta dettando l'evoluzione anche dei beni di consumo. Esportazioni in crescita, puntando sull'innovazione digitale, ma anche sulla transizione ambientale, per le imprese italiane nel prossimo biennio. A dirlo, a margine della presentazione del Doing Export Report 2024 di Sace a Milano, Alessandro Terzulli, chief economist di Sace. "Per usare un aggettivo che è ricorrente al nostro rapporto, vediamo delle prospettive brillanti. Chiaramente ci sono una serie di incognite, però noi siamo cautamente ottimisti. Prevediamo un più 3,7% per l'export italiano di beni in valore nel 2024, quindi a chiusura di questo anno, seguito da un più 4,5% nel prossimo anno. Questo che cosa vuole dire? Che partendo da 626 miliardi circa del valore di questo export nel 2023, a fine di 2025 arriveremo a un po' meno di 680, 679 per l'esattezza". Tra le geografie di destinazione ottime prospettive provengono da 14 Paesi in cui Sace è presente e verso cui lo scorso anno si sono diretti circa 80 miliardi di beni italiani, un valore che crescerà del 5,4% quest'anno e del 7% nel 2025: dall'Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti a Singapore, passando per India, Vietnam e Cina; oltreoceano in Brasile, Colombia e Messico, per ritornare verso il Vecchio Continente con Serbia, Turchia e poi Marocco, Egitto e Sudafrica, "paesi che - si legge nel rapporto- si sono distinti per crescita, ambizione, trasformazione e alto potenziale". Approfondiamo il tema con Alessandro Terzulli, Capo economista di Sace.Beghe per le prime tre per capitalizzazzione a Wall Street: Apple e Microsoft con Bruxelles, Nvidia soffre un po' di realizziSenza tregua. I fari dell'Unione Europea sono nuovamente puntati su Apple, che solo qualche giorno fa aveva annunciato che a causa delle stringenti regole imposte da Bruxelles, la sua nuova intelligenza artificiale (Apple Intelligence) non arriverà in Europa. Almeno non subito. Neanche il tempo di analizzare le conseguenze di questa decisione, che dall'Ue arriva notizia di una nuova indagine nei confronti del gigante di Cupertino. La Commissione Europea ha infatti informato Apple della sua opinione preliminare secondo cui le regole dell'App Store violano il Digital Markets Act (Dma), poiché impediscono agli sviluppatori di app di indirizzare liberamente i consumatori verso canali alternativi per offerte e contenuti. Un'indagine che suona un po' come una bocciatura, verso tutti gli sforzi fatti da Apple che da mesi sta cercando di adeguare i suoi sistemi operativi alle nuove regole europee. Oggi la Commissione Ue ha informato Microsoft della sua opinione preliminare secondo il gigante Usa ha violato le norme antitrust europee vincolando lo strumento per la comunicazione Teams ai prodotti Office 365 e Microsoft 365. Nella comunicazione degli addebiti, ulteriore passo nell'indagine avviata a luglio 2023, constata che Microsoft è dominante a livello mondiale nelle applicazioni di produttività 'software as a service' per uso professionale. E richiama il timore che almeno dall'aprile 2019 Microsoft abbia collegato Teams alle sue principali applicazioni Saas, limitando la concorrenza e difendendo la propria posizione di mercato. Se Apple e Microsoft hanno a che fare con il regolatore europeo, Nvidia va incontro a qualche difficoltà sul mercato. La società californiana produttrice di microchip, proprio grazie all'AI e diventata per un paio di giorni l'azienda quotata con il maggior valore al mondo, pari a 3,34 trilioni di dollari. Per poi rintracciare in questi giorni e tornare ad essere la terza dietro a Microsoft e Apple. Oggi Nvidia Corp (+0,78%) tenta il rimbalzo dopo aver perso alla vigilia il 6,68%, dopo il -4% della scorsa settimana, la prima in negativo dopo otto rialzi consecutivi. Ne parliamo con Alessandro Plateroti, Direttore di NewsMondo.it.Centromarca: "Governo favorisca fusioni e acquisizioni"Oggi si è svolta l'assemblea di Centromarca. L'analisi dei bilanci delle aziende aderenti a Centromarca mostra che tra il 2020 e il 2022 l'incidenza dei costi sostenuti per l acquisto di materie prime è cresciuta dal 54,5% al 57,8%. Energia elettrica, acqua e gas hanno visto il loro peso aumentare dall'1,3% al 2,4%. Gli extracosti sono stati in parte assorbiti nei conti economici e in parte trasferiti a valle con estrema gradualità. Per effetto della crescita dei costi l'utile netto complessivo è calato dal 5,5% al 4,6%. A una fase critica per la congiuntura e i mercati l'industria di marca, nel suo insieme, ha risposto mantenendo o potenziando gli investimenti. Il 6% delle entrate è stato destinato alla ricerca e allo sviluppo. Il 63% delle aziende ha aumentato gli impieghi in tecnologie digitali, come le piattaforme di e-commerce, l intelligenza artificiale e gli strumenti per la gestione dei big data. Oltre il 70% ha aumentato gli stanziamenti destinati alla sostenibilità, con focus sulla riduzione delle emissioni di anidride carbonica e sull'adozione di pratiche di economia circolare. "Abbiamo bisogno di una politica industriale che favorisca fusioni e acquisizioni, perché la taglia delle nostre imprese ci penalizza nel mercato globale". Lo afferma il presidente di Centromarca Francesco Mutti, secondo il quale "è fondamentale finalizzare le risorse pubbliche sui comparti strategici e creare le condizioni migliori per gli investimenti, in particolare quelli destinati alla digitalizzazione e allo sviluppo sostenibile". In generale competitività, innovazione, sostenibilità, legalità sono gli ambiti sui quali Centromarca ha richiamato l'attenzione del governo nel corso dell'incontro 'Geopolitica, società, innovazione - Scenari e priorità per l'Industria di Marca', promosso alla Triennale di Milano in concomitanza con l'assemblea dell'associazione. Approfondiamo il tema con Francesco Mutti, amministratore delegato di Mutti SpA e presidente di Centromarca.Confesercenti: con boom dell’online -5,2mld tasse in 10 anniIn vista dei prossimi saldi, che partiranno il 6 luglio, Confesercenti ricorda che, nei primi tre mesi del 2024, ha visto registrare la scomparsa di 9.828 imprese, a fronte di un boom degli acquisti online. Con la riduzione dei negozi, si riduce anche la base imponibile per il fisco. Secondo le stime di Confesercenti, dal 2014 ad oggi, la desertificazione commerciale ha portato ad una perdita cumulata di 5,2 miliardi di euro di tasse negli ultimi dieci anni. A perderci, fisco centrale ed enti locali: del gettito sfumato, infatti, il 17,4% -910 milioni – sarebbe stato di IMU, il 12,6% – o 660 milioni di euro – di TARI, il 42,7% (2,24 miliardi) di Irpef, cui si aggiungono 223 milioni (il 4,3%) di addizionale regionale e comunale Irpef, 700 milioni di euro di Irap (il 13,4%) e infine 510 milioni di euro di altri tributi comunali (9,7% del totale). Previsione per andamento consumi di Confesercenti: Il rallentamento dell'inflazione e il taglio del cuneo fiscale sostengono la tenuta dei consumi: nel 2024, secondo le previsioni Confesercenti, la spesa media annuale delle famiglie dovrebbe attestarsi su 34.527 euro l'anno, con un aumento di +1.302 euro rispetto al 2023. Un salto però ancora 'amplificato' dalla crescita dei prezzi, che pure continua anche se più lentamente: in termini reali, infatti, la spesa media annuale delle famiglie prevista per il 2024 si riduce a 29.126 euro. Si tratta dunque di un risultato in lieve crescita (+288 euro in termini reali, circa il +1%) sul 2023, ma ancora distante dai numeri prepandemia: -1.604 euro (il -5,2%) di spesa annua in meno per famiglia rispetto al 2019. E' quanto emerge dal dossier Confesercenti e Cer "Commercio e consumi. Tra crescita nominale e decrescita reale". Ne parliamo con Patrizia De Luise, presidente nazionale Confesercenti.
Il governo giovedì ha dato il via libera al decreto legge sulle materie prime critiche e al disegno di legge sull economia dello spazio. «Due importanti provvedimenti legislativi che riguardano il futuro» ha commentato il ministro del Made in Italy Adolfo Urso.Il nuovo decreto per la promozione di materie prime strategiche allineerà l'Italia al Regolamento Europeo per garantire approvvigionamenti sicuri e sostenibili.Tra i punti: istituisce al Ministero dell'ambiente un unico punto di contatto per il rilascio dei titolo abilitativi sull'estrazione e sul riciclo di materie prime critiche. Iter celeri anche per il rinnovo delle concessioni, dimezzati (non devono superare i 10 mesi). Si parla anche dell'istituzione di un comitato tecnico e di royalties per le concessioni minerarie. Intanto giovedì a Firenze Erion Compliance Organization ha presentato una ricerca che ha come focus proprio il problema della gestione dei rifiuti (a livello europeo) e la scarsità di risorse in Europa. Approfondiamo il tema con Danilo Bonato, Direttore di Erion Compliance Organization.Ue, Store di Apple viola mercato digitale: via a nuova indagine. La società: già apportato modificheSenza tregua. I fari dell Unione Europea sono nuovamente puntati su Apple, che solo qualche giorno fa aveva annunciato che a causa delle stringenti regole imposte da Bruxelles, la sua nuova intelligenza artificiale (Apple Intelligence) non arriverà in Europa. Almeno non subito. Neanche il tempo di analizzare le conseguenze di questa decisione, che dall Ue arriva notizia di una nuova indagine nei confronti del gigante di Cupertino. La Commissione Europea ha infatti informato Apple della sua opinione preliminare secondo cui le regole dell App Store violano il Digital Markets Act (Dma), poiché impediscono agli sviluppatori di app di indirizzare liberamente i consumatori verso canali alternativi per offerte e contenuti. Inoltre, la Commissione ha avviato una nuova procedura di non conformità - sempre nei confronti di ì Apple - per il timore che i suoi nuovi requisiti contrattuali per gli sviluppatori di app di terze parti e gli app store, inclusa la nuova Core Technology Fee di Apple, non siano in grado di garantire l effettiva conformità al Dma. «Nessuna di queste condizioni commerciali consente agli sviluppatori di orientare liberamente i propri clienti. Ad esempio, gli sviluppatori non possono fornire informazioni sui prezzi all interno dell applicazione o comunicare in qualsiasi altro modo con i loro clienti per promuovere offerte disponibili su canali di distribuzione alternativi». Un'indagine che suona un po come una bocciatura, verso tutti gli sforzi fatti da Apple che da mesi sta cercando di adeguare i suoi sistemi operativi alle nuove regole europee. Nel primo pomeriggio è arrivata la risposta della società di Cupertino: «Nel corso degli ultimi mesi, Apple ha apportato una serie di modifiche per conformarsi alla Dma in risposta al feedback degli sviluppatori e della Commissione Europea. Siamo certi che il nostro piano sia conforme alla legge e stimiamo che oltre il 99% degli sviluppatori pagherebbe ad Apple commissioni uguali o inferiori in base ai nuovi termini commerciali che abbiamo creato», è il commento ufficiale. Intanto proprio l'azienda di Cupertino scende in campo con sempre più convinzione nella "battaglia" sull'intelligenza artificiale: secondo un rapporto del Wall Street Journal, il colosso americano starebbe discutendo anche con Meta la possibilità di integrare nei suoi sistemi l'IA della società di Mark Zuckerberg. Durante l'ultima conferenza per sviluppatori Wwdc 2024 che si è tenuta il 10 giugno, Apple ha svelato sia Apple Intelligence che una partnership con OpenAI per integrare ChatGpt sui sistemi operativi di Cupertino. Nel mentre però le regole UE rallentano Apple Intelligence. La società di Cupertino ha annunciato che ritarderà il lancio di alcune nuove funzioni di intelligenza artificiale perché le regole dell UE impongono di garantire che i prodotti e i servizi concorrenti possano funzionare con i suoi dispositivi. L azienda ha dichiarato che queste funzioni - Phone Mirroring, SharePlay Screen Sharing e Apple Intelligence - non saranno distribuite agli utenti dell UE quest anno. Ne parliamo con Alessandro Plateroti, nuovo Direttore di NewsMondo.it.
I tedeschi non sanno come definire i soldati catturati: erano alleati poco prima e ora non lo sono più, una metà del loro Paese combatte ancora a fianco della Germania e l'altra metà ci si è schierata contro, non sono propriamente prigionieri di guerra perché non sono stati presi in combattimento. Non godranno quindi nemmeno di quel minimo di riguardo fissato dal diritto internazionale e garantito dalla Croce Rossa. Ma sono pur sempre centinaia di migliaia di militari che farebbero gola all'esercito nazi-fascista, stremato dalla lunga guerra. Ma loro rifiutano strenuamente di combattere per quella parte: accettando la desolazione, la fame e i tormenti dei lager con un'eroica determinazione che Guareschi, umorista di razza, sintetizzerà con un geniale “Non muoio neanche se mi ammazzano!”. Anche se, in moltissimi, moriranno: ma in democrazia – scrive sempre Guareschi – “bisogna tener conto anche dei morti”.
I tedeschi non sanno come definire i soldati catturati: erano alleati poco prima e ora non lo sono più, una metà del loro Paese combatte ancora a fianco della Germania e l'altra metà ci si è schierata contro, non sono propriamente prigionieri di guerra perché non sono stati presi in combattimento. Non godranno quindi nemmeno di quel minimo di riguardo fissato dal diritto internazionale e garantito dalla Croce Rossa. Ma sono pur sempre centinaia di migliaia di militari che farebbero gola all'esercito nazi-fascista, stremato dalla lunga guerra. Ma loro rifiutano strenuamente di combattere per quella parte: accettando la desolazione, la fame e i tormenti dei lager con un'eroica determinazione che Guareschi, umorista di razza, sintetizzerà con un geniale “Non muoio neanche se mi ammazzano!”. Anche se, in moltissimi, moriranno: ma in democrazia – scrive sempre Guareschi – “bisogna tener conto anche dei morti”. Testo: Paolo Colombo con Valentina VillaCura editoriale, musiche e sound design: Andrea Franceschi.Registrazione e editing: Giorgio BaùComunicazione e marketing: Arianna FainaDesign director: Laura CattaneoIllustrazione: Giorgio De MarinisProduzione: Il Sole 24 OreAscolta tutti gli altri podcast realizzati da Paolo Colombo per Il Sole 24 Ore: https://podcast.ilsole24ore.com/hub/history-telling-AFVa88lC
A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore
- Premi il tasto PLAY per ascoltare la catechesi del giorno e condividi con altri se vuoi -+ Dal Vangelo secondo Marco +In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli andarono di nuovo a Gerusalemme. E, mentre egli camminava nel tempio, vennero da lui i capi dei sacerdoti, gli scribi e gli anziani e gli dissero: «Con quale autorità fai queste cose? O chi ti ha dato l'autorità di farle?».Ma Gesù disse loro: «Vi farò una sola domanda. Se mi rispondete, vi dirò con quale autorità faccio questo. Il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini? Rispondetemi».Essi discutevano fra loro dicendo: «Se diciamo: "Dal cielo", risponderà: "Perché allora non gli avete creduto?". Diciamo dunque: "Dagli uomini"?». Ma temevano la folla, perché tutti ritenevano che Giovanni fosse veramente un profeta. Rispondendo a Gesù dissero: «Non lo sappiamo».E Gesù disse loro: «Neanche io vi dico con quale autorità faccio queste cose».Parola del Signore.
Robert Kennedy, il terzo incomodo che non piace neanche a Trump
IL BUCO NEL TETTO C'era una volta, un ingegnere, non di oggi ma del domani. Era un bambino che tutte le mattine andava a scuola, ma il pomeriggio, dopo aver fatto i compiti, scappava dietro il giardino di casa, dove c'era un magazzino pieno di attrezzi da lavoro e non solo. Un alone di magia e una luce brillante illuminavano la sua mente di inventore.Era lì che, nascosto da tutti, liberava la sua fantasia e la passione di progettare e costruire oggetti meccanici.Era da qualche giorno che aveva notato un orsetto che gironzolava sempre nei paraggi del suo laboratorio segreto e magico, così un pomeriggio lo invitò a entrare. Aveva bisogno di un aiutante e questo orsetto sembrava essere adatto al ruolo.“Bene, mi piacerebbe lavorare con te. Mi sembra che tu sia proprio un bravo inventore,” disse l'orsetto Scintilla. “E tu come ti chiami?” chiese sorridendo, rivolgendosi al bambino.“Io mi chiamo Gabriele e sogno di fare l'ingegnere.”Da quel momento, felici come non mai, fecero il patto di condividere tutti i loro segreti e fantastiche avventure. Immaginarono di essere inventori di tecnologie sconosciute e piloti coraggiosi alla scoperta di posti mai visitati. Così iniziarono a costruire una macchinina che andava senza benzina! L'orsetto Scintilla passava gli attrezzi a Gabriele e nel frattempo imparava il mestiere. Unirono un pezzo dopo l'altro e, una volta finita, dipinsero la vettura del futuro di un giallo brillante e la misero in giardino, pronta per la partenza.Nei pomeriggi seguenti, con la loro ingegnosità, fabbricarono un camion dei pompieri che aveva le ruote, la scaletta e il lampeggiante, ma era senza sirena e senza pompa per l'acqua. L'orsetto lo dipinse di un rosso scintillante e pareva proprio funzionante; ma mai fu usato, perché non capitò nessun incendio da spengere.“Oggi costruiremo un trenino,” disse Gabriele.In due e due quattro, il trenino era pronto per la partenza: i vagoni erano di legno e panoramici, andava con trazione a molla caricata da una manovella. Una tecnologia mai vista prima! Una volta finito, lo posizionarono in giardino e lo misero in movimento. “Choo! Choooo!” Faceva un passo avanti e uno indietro e per la matematica di uno meno uno fa zero, non si muoveva di lì. Gli alberi del giardino, che non ne potevano più dal ridere, decisero di collaborare e unendo i loro rami, si misero a spingere facendolo girare 3 o 4 volte intorno alla casa.L'orsetto Scintilla, felice per l'invenzione che avevano collaudato con successo, canticchiava allegramente e fischiettando diceva: “Finalmente ora ci possiamo riposare!”“Neanche per idea! Dobbiamo costruire la cosa più importante,” si pronunciò Gabriele.“E che sarebbe?” domandò Scintilla.“Un aereo! Vroom Vroom, Zoom Zoom… non senti il rumore già nell'aria?”, rispose l'ingegnere del domani.Scintilla si addormentò comunque, sotto un albero del giardino e Gabriele gli si avvicinò per riposarsi un po' anche lui. Appisolatosi accanto al suo amico, insieme sognarono sogni fantastici, spazi infiniti da sorvolare e un cielo intero da esplorare.Una volta svegli e riposati, tornarono nel magazzino e, preparati gli attrezzi, si misero all'opera per costruire un aereo un po' fantasioso: tre eliche davanti e una dietro, due ali che si piegavano e si allargavano come quelle delle aquile, una cabina di pilotaggio con due posti di seduta con bottoni, pulsanti e leve di ogni genere. Ovviamente c'era anche un motore costruito con vecchi pezzi di ricambio trovati qua e là e appariva molto potente. C'era pure il carrello d'atterraggio con le ruote gonfiate.Gabriele e Scintilla erano soddisfattissimi del loro lavoro, ma si resero conto che non sarebbe stato facile dare inizio al volo, anche perché lo avevano costruito nel magazzino e sopra di loro c'era il soffitto!Provarono comunque a mettere in movimento l'aereo spingendolo in circolo, ma niente da fare. Posizionarono l'aereo davanti a un ventilatore per farlo alzare con la corrente d'aria, ma niente da fare. Pensa e ripensa, quale magia poteva intervenire per risolvere la situazione?Allora un pomeriggio decisero di fare un buco nel tetto. In quattro e quattr'otto, inventarono una carrucola e issarono l'aereo fino sul tetto e forse da quell'altezza, avrebbe preso il volo! Magari con un piccolo aiuto dagli abitanti dell'Universo.Rimasero lassù fino a quando fece buio e con il naso all'insù guardarono la luna e le stelle fare capolino fra le nuvole.La mattina seguente, tornarono sul tetto di buon'ora, era domenica e non c'era da andare a scuola.Il sole, sorprendentemente, sembrava essersi fermato sopra di loro.“Che magica coincidenza!” I due inventori si sbracciarono a più non posso, urlando a squarciagola per farsi notare.Il sole li notò e si avvicinò tanto da sentire la loro voce. Così Gabriele e Scintilla, con tutto il loro coraggio dissero: “Tu che sei la stella più importante, ci potresti portare in giro per il cielo, nell'aereo che abbiamo appena finito di costruire. Saresti così gentile da aiutarci a prendere il volo dal tetto???” Il sole diventò per un attimo pensieroso, ma sorrise e rispose: “Procuratevi una corda e giratela bene intorno all'aereo. Sarà una bella avventura anche per me.” Fece scendere due raggi di sole, dei più resistenti e calati fino al loro tetto, i due inventori li legarono saldamente alla corda. L'ingegnere del domani e l'orsetto salirono come due razzi sul loro aereo, il sole lo tirò verso l'alto a più non posso, e via nello spazio contenti come due grandi piloti coraggiosi!Sotto di loro la terra appariva come un pallone gigante in movimento e sospeso nell'universo. Quasi non ci credevano, era bellissima colorata e magica per tutti i suoi abitanti: le piante, gli animali e tutte le persone! Improvvisamente, una nube scura che volava vicino, urtandoli, un colpo, un botto, Bang…Bang…Bang, dondolarono in aria, per poco l'aereo non andò sottosopra. Ma i due bravi piloti ripresero il controllo dell'aereo e videro la nuvola che, a dir poco distratta, cambiò direzione e scusandosi con un inchino, si allontanò per la sua strada.Nello scontro, l'aereo non aveva mantenuto l'altitudine e si era abbassato abbastanza da vedere un'immensa pianura ed al centro una base spaziale! Gabriele e Scintilla, con meraviglia e stupore, poterono osservare ingegneri, scienziati, e perfino astronauti con le loro futuristiche tute astrali, che andavano avanti e indietro intorno a missili, apparentemente pronti per il lancio. Si stavano sicuramente preparando per una grande missione nello spazio!!!Sembrava proprio un posto incredibile e affascinante. C'era anche una gigantesca insegna, che catturò la loro attenzione perché diceva: “Scuola per ingegneri con specializzazione in astronomia, scienze spaziali e vita nello spazio.” Gabriele rimase stupito, sorpreso, emozionato e fu in quel preciso momento che pensò che forse un giorno il suo sogno si sarebbe trasformato in realtà.Gabriele e Scintilla erano immersi nei loro fantastici sogni, che li accompagnarono per tutto il viaggio di ritorno. Durante l'incredibile avventura anche il sole si divertiva ma avvicinandosi l'ora del tramonto, mentre la terra girava, riconobbe in lontananza la casa col buco nel tetto ed il giardino pieno di invenzioni. Così giunto in posizione staccò i raggi luminosi dalle corde di sostegno e l'aereo, accompagnato da un vento gentile, planò dolcemente sul prato con i due viaggiatori, e radioso scomparve all'orizzonte.Nel frattempo, i genitori di Gabriele erano preoccupati, non lo vedevano da un intero giorno, era sparito, ed anche l'orsetto Scintilla, che ormai tutti conoscevano, non si trovava più. Quando atterrarono tutti volevano sapere dove fossero stati e cosa avessero fatto tutto il giorno, ma l'avventura era stata così magicamente fantastica che, come un grande sogno, per ora doveva rimanere segreta. Forse un giorno, si sarebbe sentito parlare di un grande ingegnere astronauta e del suo orsetto assistente.Gli anni passarono e la loro macchinina servì alla mamma per i vasi di fiori, mentre le coccinelle e altri insetti ci saltellavano felici sopra, il camion dei pompieri diventò la casa degli scoiattoli che si divertivano a scendere e salire la scaletta. Nel trenino abitarono le lucertole che uscivano quando c'era il sole, e di sera usavano i seggiolini come comodi lettini. L'aereo fu usato per anni come una preziosa scatola di sogni segreti da realizzare. Gabriele nello spazio e sulla luna ci è andato per davvero e l'orsetto Scintilla lo ha visto andare in volo nell'universo — la notte con il naso all'insù a guardare il cielo pieno di stelle, dal buco nel tetto.
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Una finestra sui fatti del giorno per andare oltre le notizie. Il direttore Daniele Capezzone dà voce ai contenuti editoriali di Libero con un extra-editoriale in formato podcast.
Una vita nel silenzio. Come in un deserto. Il carcere di Uta è lontano da Cagliari. Non ci sono rumori e si percepisce il distacco da tutti: don Gabriele Iiriti, cappellano dell'istituto penitenziario di Uta dal 2015, ha raccolto nella cella di Beniamino le sue confidenze e ascoltato il suo sconforto. Anche il direttore del carcere ne conserva il ricordo di un uomo che andava d'accordo con tutti. Mite, buono, pacato. Lo racconta Irene Testa, garante dei detenuti della Sardegna, che si sofferma sulle gravi criticità in cui versano le carceri della Sardegna.Il 28 febbraio 1991 Beniamino Zuncheddu viene prelevato da casa per accertamenti in questura. Pensava a uno sbaglio, a una rapida formalità. E invece l'hanno sbattuto in carcere. E da innocente c'è rimasto per quasi 33 anni, vittima di una montagna di menzogne. Per sopravvivere si è adattato alla situazione, senza mai cedere alla richiesta dei magistrati di sorveglianza di dichiararsi colpevole. Neanche per avere sconti di pena o agevolazioni. Ma gli errori giudiziari segnano in modo indelebile la storia della giustizia italiana. Ricordate il calvario di Enzo Tortora? Lo ripercorre con immutato dolore sua figlia Gaia. Valentino Maimone, fondatore con Benedetto Lattanzi di errorigiudiziari.com, fotografa la situazione con dati aggiornati. Interviene anche Giuseppe Gulotta, che ha scontato ventidue anni di carcere per un duplice omicidio che non aveva commesso. Ha ottenuto sei milioni e mezzo di euro di risarcimento.
Una vita nel silenzio. Come in un deserto. Il carcere di Uta è lontano da Cagliari. Non ci sono rumori e si percepisce il distacco da tutti: don Gabriele Iiriti, cappellano dell'istituto penitenziario di Uta dal 2015, ha raccolto nella cella di Beniamino le sue confidenze e ascoltato il suo sconforto. Anche il direttore del carcere ne conserva il ricordo di un uomo che andava d'accordo con tutti. Mite, buono, pacato. Lo racconta Irene Testa, garante dei detenuti della Sardegna, che si sofferma sulle gravi criticità in cui versano le carceri della Sardegna. Il 28 febbraio 1991 Beniamino Zuncheddu viene prelevato da casa per accertamenti in questura. Pensava a uno sbaglio, a una rapida formalità. E invece l'hanno sbattuto in carcere. E da innocente c'è rimasto per quasi 33 anni, vittima di una montagna di menzogne. Per sopravvivere si è adattato alla situazione, senza mai cedere alla richiesta dei magistrati di sorveglianza di dichiararsi colpevole. Neanche per avere sconti di pena o agevolazioni. Ma gli errori giudiziari segnano in modo indelebile la storia della giustizia italiana. Ricordate il calvario di Enzo Tortora? Lo ripercorre con immutato dolore sua figlia Gaia. Valentino Maimone, fondatore con Giuseppe Lattanzi di errorigiudiziari.com, fotografa la situazione con dati aggiornati. Interviene anche Giuseppe Gullotta, che ha scontato ventidue anni di carcere per un duplice omicidio che non aveva commesso. Ha ottenuto sei milioni e mezzo di euro di risarcimento.
Neanche il 3% della spesa sanitaria nazionale è destinata all'assistenza psichiatrica. Ed è spesso la cronaca nera a ricordarci di come questa spesa sia insufficiente a coprire le esigenze della popolazione.Ne parliamo con Massimo Cozza (nella foto), direttore Dipartimento Salute mentale, Asl Roma 2 e Gisella Trincas, presidente di Unasam, Unione nazionale delle associazioni per la Salute mentale.
Martina ha 31 anni, è cresciuta in provincia di Milano e da quattro anni vive in Germania. Proviene da una famiglia benestante. I soldi c'erano e lei lo sapeva. Ma mai per soddisfare i suoi bisogni. Martina cresce in un contesto di privazione economica che nasconde una privazione ancora più grave, quella affettiva. Fin da quando è molto giovane, lavora per pagarsi i bisogni di prima necessità. Quando il padre finisce in carcere, il peso psicologico diventa talmente grande che non riesce a concentrarsi sugli studi, e decide di lasciare la facoltà. «Non essere riuscita a laurearmi ha rappresentato per me un grosso dolore perché tutti gli altri sono andati avanti, mentre io son rimasta indietro». Per tagliare il cordone ombelicale con la famiglia lascia l'Italia e riparte da zero, accettando qualsiasi lavoro pur di sopravvivere; ma le sue esperienze le hanno provocato un trauma nella reazione con i soldi, a tal punto che non riesce a spendere neanche un euro per se stessa. «Io mi sento orfana di genitori vivi perché non ho mai avuto supporto dalla mia famiglia. So che, il giorno in cui mi succede qualcosa, devo contare solo sulle mie forze. E per questo, non posso permettermi di esagerare». Ora, però, vuole andare avanti. Si è rimessa a studiare e sta provando a credere nuovamente in un'idea di famiglia. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/rame-platform/message
Ed è subito Madness! Neanche ventiquattro ore di college basketball e scartiamo subito la prima sorpresa: Michigan State perde in casa contro James Madison. Questo, alcuni prospetti noti, come Isaiah Collier, altri meno noti, come Aden Holloway, e il primo punto sulle big nella nuova puntata di March Madness
A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore
- Premi il tasto PLAY per ascoltare la catechesi del giorno e condividi con altri se vuoi -+ Dal Vangelo secondo Marco +In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli andarono di nuovo a Gerusalemme. E, mentre egli camminava nel tempio, vennero da lui i capi dei sacerdoti, gli scribi e gli anziani e gli dissero: «Con quale autorità fai queste cose? O chi ti ha dato l'autorità di farle?».Ma Gesù disse loro: «Vi farò una sola domanda. Se mi rispondete, vi dirò con quale autorità faccio questo. Il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini? Rispondetemi».Essi discutevano fra loro dicendo: «Se diciamo: "Dal cielo", risponderà: "Perché allora non gli avete creduto?". Diciamo dunque: "Dagli uomini"?». Ma temevano la folla, perché tutti ritenevano che Giovanni fosse veramente un profeta. Rispondendo a Gesù dissero: «Non lo sappiamo».E Gesù disse loro: «Neanche io vi dico con quale autorità faccio queste cose».Parola del Signore.
La testimonianza di Simona Monduzzi, residente a Melbourne, sull'evacuazione dei genitori che sono riusciti a scampare alla frana che ha travolto la loro casa a Brisighella, in provincia di Ravenna.
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Angela Brambati e Angelo Sotgiu si sono esibiti a Melbourne e Sydney. Oggi saranno ad Adelaide, l'ultima tappa del loro tour Down Under.