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Ogni giorno leggiamo un testo scritto da Antonio Gramsci. Consideriamo che Gramsci ha una grande importanza nel mondo attuale e che la sua teoria deve essere rivisitata. Noi la presentiamo in un'altro modo, quello audio. Le scritture di Gramsci sono prese da: http://www.gramsciproject.org La musica utilizzata si può scaricare da: https://freemusicarchive.org/static Il podcast è prodotto da Radu Stochita (http://instagram.com/stochita.radu/) Questo podcast è offerto da noi à per tutti con l'aiuto di Pinecast: https://pinecast.com

Radu Stochita


    • Sep 29, 2020 LATEST EPISODE
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    S2E2 - Un tipo di opportunismo

    Play Episode Listen Later Sep 29, 2020 4:43


    ”Il giudizio degli avversari non deve mai essere un elemento delle decisioni di un partito comunista. Esso non deve preoccuparsi che del giudizio delle masse e della necessità della sua azione la quale, sempre, urta e cozza contro gli interessi, le intenzioni, la tattica degli altri partiti.” Testo integrale: http://www.nuovopci.it/classic/gramsci/utipopp.htm Website dell'autore: https://stochitaradu.eu Instagram: https://instagram.com/stochita.radu Find out more at https://gramsci-audio.pinecast.co This podcast is powered by Pinecast.

    S2E1 - Uomini o macchine?

    Play Episode Listen Later Sep 24, 2020 7:15


    "Al proletariato è necessaria una scuola disinteressata. Una scuola in cui sia data al fanciullo la possibilità di formarsi, di diventare uomo, di acquistare quei criteri generali che servono allo svolgimento del carattere. Una scuola umanistica, insomma, come la intendevano gli antichi e i più recenti uomini del Rinascimento. Una scuola che non ipotechi l'avvenire del fanciullo e costringa la sua volontà, la sua intelligenza, la sua coscienza in formazione a muoversi entro un binario a stazione prefissata. Una scuola di libertà e di libera iniziativa e non una scuola di schiavitù e di meccanicità." Testo integrale: http://www.nuovopci.it/classic/gramsci/uomacc.htm Website dell'autore: https://stochitaradu.eu Instagram: https://instagram.com/stochita.radu Find out more at https://gramsci-audio.pinecast.co This podcast is powered by Pinecast.

    S1E32 - Loria e Lumbroso

    Play Episode Listen Later Jun 3, 2020 2:34


    Testo integrale Alberto Lumbroso è da collocare nella serie loriana ma da un altro punto di vista e in un altro campo. Si potrebbe fare una introduzione generale che servirebbe appunto a dimostrare come Loria non sia una eccezione unica, ma si tratti in gran parte di un fatto generale di cultura, che poi si è «tumefatto» nel campo della «sociologia». In questa parte appunto possono dare elementi la «Critica», la «Voce» e l'«Unità». (Ricordare per esempio «la casa dei parti» di Tomaso Sillani, la «gomma di Vallombrosa» di Filippo Carli, del quale è anche notevole l'articolo della «Perseveranza» sul prossimo ritorno trionfale della navigazione a vela; la letteratura economica dei protezionisti vecchia covata è piena di molte preziosità del genere, di cui un ricordo può rintracciarsi negli scritti del Belluzzo sulle possibili ricchezze nascoste nelle montagne italiane). Tutti questi elementi piuttosto generici del «lorianismo» potrebbero servire per «agrémenter» l'esposizione. Così si potrebbe ricordare come limite «assurdo», perché sconfina nel caso clinico (tecnicamente clinico), la candidatura del Lenzi al IV collegio di Torino, con l'«aereo cigno» e con la proposta di radere le montagne italiane, ingombranti, per trasportarne il materiale in Libia e fertilizzare così il deserto di sabbia. Il caso del Lumbroso è molto interessante, perché suo padre è era un erudito di gran marca (Giacomo Lumbroso): ma la metodologia dell'erudizione non si trasmette per generazione e neppure per il contatto intellettuale anche il più assiduo, a quanto pare. C'è da domandarsi, nel caso Lumbroso, come i suoi due ponderosi volumi sulle Origini Diplomatiche e politiche della guerra abbiano potuto essere accolti nella Collezione Gatti. Qui la responsabilità del sistema è evidente. Così per Loria e la «Riforma Sociale» e per Luzzatti e il «Corriere della Sera» (a proposito di Luzzatti ricordare il caso del «fioretto» di S. Francesco pubblicato come inedito dal «Corriere della Sera» del 1913 – mi pare –, con un commento economico spassosissimo, proprio dal Luzzatti che aveva poco prima pubblicato un'edizione dei Fioretti nella Collezione Notari; il così detto «inedito» era una variante inviata al Luzzatti dal Sabatier. Del Luzzatti famose le frasi, tra le quali «Lo sa il tonno» in un articoletto del «Corriere» che poi ha dato lo spunto al libro del Bacchelli). Quaderni del Carcere 1, Testo 32 Versione completa disponibile qui: http://quaderni.gramsciproject.org Musica: Negentropy by Chad Crouch https://freemusicarchive.org/music/Chad_Crouch/Arps/Negentropy Find out more at https://gramsci-audio.pinecast.co This podcast is powered by Pinecast.

    S1E31 - Lettere del Sorel al Croce

    Play Episode Listen Later Jun 2, 2020 0:31


    Testo integrale Nelle lettere del Sorel al Croce si può spigolare più di un elemento sul «lorismo» o «lorianismo». Per esempio, il fatto che nella tesi di laurea di Arturo Labriola si scrive come se si credesse che il Capitale di Marx è stato elaborato sull'esperienza economica francese e non su quella inglese. Quaderni del Carcere 1, Testo 31 Versione completa disponibile qui: http://quaderni.gramsciproject.org Musica: Negentropy by Chad Crouch https://freemusicarchive.org/music/Chad_Crouch/Arps/Negentropy Find out more at https://gramsci-audio.pinecast.co This podcast is powered by Pinecast.

    S1E30 - Orano e Loria

    Play Episode Listen Later Jun 1, 2020 0:38


    Testo integrale Nella precedente nota su Loria ho dimenticato di ricordare le «stranezze» di Paolo Orano. Ne ricordo ora due: l'articolo «Ad metalla» nel volume Altorilievi (ed. Puccini, Milano), tipicamente «loriano», e il suo volumetto sulla Sardegna (credo sia uno dei primi libri dell'Orano) dove parla del «liquido ambiente». Nei medaglioni ci deve essere, se ben ricordo, da spulciare parecchio e così in tutte le altre pubblicazioni. Quaderni del Carcere 1, Testo 30 Versione completa disponibile qui: http://quaderni.gramsciproject.org Musica: Negentropy by Chad Crouch https://freemusicarchive.org/music/Chad_Crouch/Arps/Negentropy Find out more at https://gramsci-audio.pinecast.co This podcast is powered by Pinecast.

    S1E29 - Il sarcasmo come espressione di transizione negli storicisti

    Play Episode Listen Later May 31, 2020 4:37


    Testo integrale Il sarcasmo come espressione di transizione negli storicisti. In un articolo di Bonaventura Tecchi Il Demiurgo di Burzio («Italia letteraria», 20 ottobre 1929) da cui è preso lo spunto succitato del Burzio, si accenna spesso all'elemento «ironia» come caratteristico di questa posizione. «Ironia» è giusto per la letteratura, per indicare il distacco dell'artista dal contenuto sentimentale della sua creazione: ma nel caso dell'azione storica, l'elemento «ironia» sarebbe appunto troppo letterario (basterebbe dire semplicemente «letterario») e indicherebbe una forma di distacco connessa piuttosto allo scetticismo più o meno dilettantesco (dovuto a disillusione, a stanchezza o anche a «superominismo»). Invece in questo caso (cioè dell'azione storica) l'elemento caratteristico è il «sarcasmo» e in una sua certa forma, cioè «appassionato». In Marx troviamo l'espressione più alta anche esteticamente, del «sarcasmo appassionato». Da distinguere da altre forme, in cui il contenuto è opposto a quello di Marx. Di fronte alle «illusioni» popolari (credenza nella giustizia, nell'uguaglianza, nella fraternità, cioè negli elementi della «religione dell'umanità») Marx si esprime con «sarcasmo» appassionatamente «positivo», cioè si capisce che egli non vuol dileggiare il sentimento più intimo di quelle «illusioni» ma la loro forma contingente legata a un determinato mondo «perituro», il loro puzzo di cadavere, per così dire, che trapela dal belletto. C'è invece il sarcasmo di «destra», che raramente è appassionato, ma è sempre «negativo», puramente distruttivo, non solo della «forma» contingente, ma del contenuto «umano» di quei sentimenti. (A proposito di questo «umano» vedi in Marx stesso quale significato occorre dargli, specialmente la Sacra Famiglia). Marx cerca di dare a certe aspirazioni una forma nuova (quindi cerca di rinnovare anche queste aspirazioni) non di distruggerle: il sarcasmo di destra cerca di distruggere invece proprio il contenuto di queste aspirazioni, e in fondo l'attacco alla loro forma non è che un espediente «didattico». Questa nota sul «sarcasmo» dovrebbe poi analizzare alcune manifestazioni di esso: c'è stata una manifestazione «meccanica», pappagallesca (o che è diventata tale per l'«abuso») che ha dato luogo anche a una specie di cifra o gergo e che potrebbe dar luogo a osservazioni piccanti (per es. quando le parole «civiltà» o «civile» sono sempre accompagnate dall'aggettivo «sedicente» può nascere il dubbio che si creda nell'esistenza di una «civiltà» astratta, esemplare, o almeno ci si comporta come se si credesse, cioè si ottiene proprio il risultato opposto a quello che probabilmente si voleva ottenere); e c'è da analizzare la sua significazione in Marx, di una espressione transitoria, che cerca di porre il distacco dalle vecchie concezioni in attesa che le nuove concezioni, con la loro saldezza acquistata attraverso lo sviluppo storico, dominino fino ad acquistare la forza delle «convinzioni popolari». Queste nuove concezioni esistono già in chi adopera il «sarcasmo», ma nella fase ancora «polemica»; se fossero espresse «senza sarcasmo» sarebbero una «utopia» perché solo individuali o di piccoli gruppi. D'altronde lo stesso «storicismo» non può concepirle come esprimibili in questa forma apodittica o predicatoria; lo «storicismo» crea un «gusto» nuovo e un linguaggio nuovo. Il «sarcasmo» diventa il componente di tutte queste esigenze, che possono apparire come contradittorie. Ma il suo elemento essenziale è sempre la «passionalità». Da questo punto di vista occorre esaminare le ultime affermazioni del Croce nella sua prefazione del 1917 al Materialismo Storico a proposito della «maga Alcina». Ricordare l'articolo di L. Einaudi nella «Riforma Sociale», su questa prefazione del Croce, per discutere l'importanza culturale del Marx nella rinascita della storiografia economica. Quaderni del Carcere 1, Testo 29 Versione completa disponibile qui: http://quaderni.gramsciproject.org Musica: Negentropy by Chad Crouch https://freemusicarchive.org/music/Chad_Crouch/Arps/Negentropy Find out more at https://gramsci-audio.pinecast.co Find out more at https://gramsci-audio.pinecast.co This podcast is powered by Pinecast.

    S1E28 - Diritto Naturale

    Play Episode Listen Later May 30, 2020 2:09


    Testo integrale Diritto naturale. Vedi le due noticine precedenti a p. 2 e a p. 3 bis. Nella polemica presente contro il diritto naturale non bisogna cercare una intenzione scientifica qualunque. Si tratta di esercitazioni giornalistiche non molto brillanti, che si propongono lo scopo propagandistico di distruggere certi stati d'animo molto diffusi e che sono ritenuti pericolosi. A questo proposito vedere l'opuscolo del Tilgher su «Storia e Antistoria», dal quale apparirebbe che mai come oggi la mentalità illuministica da cui è nata la teoria del diritto naturale è diffusa. L'opuscolo del Tilgher, a suo modo, è una riprova di tale diffusione, perché il Tilgher cerca con esso di farsi un posticino al nuovo sole. Mi pare che chi studi con una certa profondità (se si astrae dal linguaggio sforzato) le contraddizioni psicologiche che nascono sul terreno dello storicismo, come concezione generale della vita e dell'azione, sia Filippo Burzio. Per lo meno la sua affermazione: «essere sopra alle passioni e ai sentimenti pur provandoli» mi pare ricca di molte conseguenze. Infatti questo è il nodo della quistione dello «storicismo» che il Tilgher non sfiora neppure: «come si possa essere critici e uomini d'azione nello stesso tempo, in modo non solo che l'uno aspetto non indebolisca l'altro, ma anzi lo convalidi». Il Tilgher scinde molto meccanicamente i due aspetti di ogni personalità umana (dato che non esiste e non è mai esistito un uomo tutto critico e uno tutto passionale) invece di cercare di determinare come in diversi periodi storici i due aspetti si combinino in modo che nel mondo della cultura prevalga una corrente o l'altra. (L'opuscolo del Tilgher lo dovrò ancora rivedere). Quaderni del Carcere 1, Testo 28 Versione completa disponibile qui: http://quaderni.gramsciproject.org Musica: Negentropy by Chad Crouch https://freemusicarchive.org/music/Chad_Crouch/Arps/Negentropy Find out more at https://gramsci-audio.pinecast.co This podcast is powered by Pinecast.

    S1E27 - Postumi del basso romanticismo?

    Play Episode Listen Later May 29, 2020 0:46


    Testo integrale: Postumi del basso romanticismo? La tendenza della sociologia di sinistra in Italia a occuparsi della criminalità. Legata al fatto che a tale corrente avevano aderito Lombroso e altri che parevano allora la suprema espressione della scienza? O un postumo del basso romanticismo del 48 (Sue ecc.)? O legato al fatto che in Italia impressionava questi uomini la grande quantità di reati di sangue ed essi credevano di non poter procedere oltre senza aver spiegato «scientificamente» questo fenomeno? Quaderni del Carcere 1, Testo 27 Versione completa disponibile qui: http://quaderni.gramsciproject.org Musica: Negentropy by Chad Crouch https://freemusicarchive.org/music/Chad_Crouch/Arps/Negentropy Find out more at https://gramsci-audio.pinecast.co This podcast is powered by Pinecast.

    S1E26 - L'ossicino di Cuvier

    Play Episode Listen Later May 28, 2020 0:22


    Testo integrale: Osservazione legata alla nota precedente. Il caso Lumbroso. Da un ossicino di topo si ricostruiva talvolta un serpente di mare. Quaderni del Carcere 1, Testo 26 Versione completa disponibile qui: http://quaderni.gramsciproject.org Musica: Negentropy by Chad Crouch https://freemusicarchive.org/music/Chad_Crouch/Arps/Negentropy Find out more at https://gramsci-audio.pinecast.co This podcast is powered by Pinecast.

    S1E25 - Achille Loria

    Play Episode Listen Later May 27, 2020 7:43


    Testo integrale: Achille Loria. A proposito di Achille Loria bisogna ricordare i principali documenti in cui si trovano le principali «stranezze»: 1° Sull'influenza sociale dell'aeroplano, nella «Rassegna Contemporanea» diretta dal Colonna di Cesarò e da (Vincenzo) Picardi del 1912: in questo articolo si incontra la teoria sull'emancipazione operaia dalla coercizione della fabbrica per mezzo degli svolazzamenti sugli aeroplani unti di vischio. Tutto l'articolo è un monumento mostruoso di insulsaggini e stoltezze: la caduta del credito fiduciario, lo sfrenarsi delle birbonate sessuali (adulteri, seduzioni), l'ammazzamento sistematico dei portinai per le cadute dei cannocchiali, la teoria del grado di moralità secondo l'altezza al livello del mare, con la proposta pratica di rigenerare i delinquenti costruendo le prigioni sui monti o addirittura su immensi aeroplani che stiano sempre ad alta quota ecc. 2° La conferenza tenuta a Torino durante la guerra e pubblicata nella «Nuova Antologia» (del 1916 o 1917) dove l'unico «documento concreto» sul Dolore universale (deve essere anche questo il titolo della conferenza) riportato era la nota di ciò che costa la «claque» agli attori di teatro (da una statistica fissata dal Reina) e dove si trova questo ragionamento: «la natura provvida ha creato l'antidoto contro questo avvelenamento universale del dolore, dando ai poverelli che sono costretti a pernottare all'aria aperta una pelle più spessa». 3° L'articolo pubblicato nel «Palvese» di Trieste verso il 1910 o 1911 riguardante la scienza del linguaggio e intitolato press'a poco: Perché i bergamaschi triplicano e i veneziani scempiano. Questo articolo era stato inviato dal Loria al Comitato organizzato a Trieste per le onoranze ad Attilio Hortis in occasione del cinquantenario della sua attività letteraria e che doveva mettere insieme una Miscellanea in onore del festeggiato (uscita infatti in quel torno di tempo). Il Comitato non poteva pubblicare l'articolo per la sua insulsaggine, ma non voleva neppure mancare di riguardi al Loria che era un esponente illustre della scienza italiana: se la cavò, scrivendo al Loria che la Miscellanea era ormai completa e che il suo articolo era stato passato al (settimanale) letterario il «Palvese». L'articolo espone un aspetto (quello linguistico) della teoria loriana sull'influenza dell'altimetria sulla civiltà: i montanari, moralmente più puri, sono fisicamente più robusti e «triplicano» le consonanti, la gente di pianura (guai poi se sta al livello del mare come i veneziani) invece, oltre che moralmente depravata, è anche fisicamente degenerata e «scempia» le consonanti. 4° La prefazione alla 1a edizione del Corso di Economia Politica importante anche perché vi si trova la istoria del suo «ritrovamento» del materialismo storico: vi si espone la teoria della connessione tra «misticismo» e «sifilide». 5° Lo scritto nella «Riforma Sociale» del Settembre-Ottobre 1929: Documenti ulteriori a suffragio dell'economismo storico. Questi cinque documenti sono i più vistosi che io ricordo, ma la quistione è interessante appunto perché nel Loria non si tratta di qualche caso di obnubilamento dell'intelligenza occasionale, sia pure con ricadute. Si tratta di un filone, di una continuità sistematica, che accompagna tutta la sua carriera letteraria. Non si può neanche negare che il Loria sia uomo d'un certo ingegno e che abbia del giudizio. In tutta una serie di articoli le «stranezze» appaiono qua e là, e anche di un certo tipo, legate cioè a determinati modi di pensiero. Per esempio si è vista la «teoria» altimetrica apparire nella quistione dell'aeroplano e in quella «linguistica». Così in un articoletto pubblicato nella «Proda» (o «Prora», usciva a Torino durante la guerra, diretto da un certo Cipri-Romanò, un giornalettucolo un po' losco, certamente di bassissima speculazione ai margini della guerra e dell'antidisfattismo) si dividevano i protagonisti della guerra in mistici (gl'imperi centrali) e positivisti (Clemenceau e Lloyd George): ricchi di elementi sono la poesia Al mio bastone pubblicata nella «Nuova Antologia» (durante la guerra) e l'articolo sull'epistolario di Marx (pure nella «Nuova Antologia»). La «leziosità letteraria» notata dal Croce in Loria è un elemento secondario del suo squilibrio, ma che ha una certa importanza in quanto si manifesta continuamente. Un altro elemento è la pretesa all'«originalità» intellettuale a tutti i costi. Un certo opportunismo di bassa estrazione non manca spesso: ricordo due articoli pubblicati a distanza breve, uno nella «Gazzetta del Popolo» (ultra reazionaria), l'altro nel «Tempo» di Pippo Naldi (nittiano), sullo stesso argomento (la Russia) e con un'immagine del Macaulay che nell'uno era usata in un senso e nell'altro nel senso opposto. A proposito dell'osservazione di Croce sui «servi a spasso» e sulla loro importanza nella sociologia loriana, ricordare un capocronaca della «Gazzetta del Popolo» del '19 o '20 in cui si parla degli intellettuali come di quelli che tengono dritta la «scala d'oro» sulla quale sale il popolo, con avvertimenti al popolo di tenersi buoni questi intellettuali ecc. Loria non è un caso teratologico individuale: è l'esemplare più compiuto e finito di una serie di rappresentanti di un certo strato intellettuale di un certo periodo; in generale degli intellettuali positivisti che si occupano della quistione operaia e che più o meno credono di approfondire, o correggere, o superare il Marxismo. Enrico Ferri – Arturo Labriola – lo stesso Turati potrebbero dare una messe di osservazioni e di aneddoti. In Luzzatti, in un altro campo sarebbe da mietere. Ma non bisogna dimenticare Guglielmo Ferrero e Corrado Barbagallo. Nel Barbagallo forse la manifestazione è più occasionale che negli altri: pure il suo scritto sul capitalismo antico pubblicato nella «Nuova Rivista Storica» del 1929 è estremamente sintomatico (con la postilla un po' comica che segue al successivo articolo del Sanna). In generale dunque il Lorismo è un carattere di certa produzione letteraria e scientifica del nostro paese (molti documenti di esso si trovano nella «Critica» di Croce, nella «Voce» di Prezzolini, nell'«Unità» di Salvemini) connesso alla scarsa organizzazione della cultura e quindi alla mancanza di controllo e di critica. Quaderni del Carcere 1, Testo 25 Versione completa disponibile qui: http://quaderni.gramsciproject.org Musica: Negentropy by Chad Crouch https://freemusicarchive.org/music/Chad_Crouch/Arps/Negentropy Find out more at https://gramsci-audio.pinecast.co This podcast is powered by Pinecast.

    S1E24 - I nipotini del padre Bresciani

    Play Episode Listen Later May 26, 2020 8:47


    Testo integrale: I nipotini del padre Bresciani. Esame di una parte cospicua della letteratura narrativa italiana, specialmente di questo ultimo decennio. La preistoria del Brescianesimo moderno: 1°) Antonio Beltramelli, con gli Uomini Rossi, Il Cavalier Mostardo ecc.; 2°) Polifilo (Luca Beltrami), con le diverse storie su Casate Olona; 3°) la letteratura abbastanza vasta, più tecnicamente di «sagrestia», in generale poco conosciuta e studiata, nella quale il carattere propagandistico è apertamente confessato. A mezza strada tra la letteratura di sagrestia e il brescianesimo laico sono i romanzi di Giuseppe Molteni, dei quali conosco solo l'Ateo. L'aberrazione morale di questo libro è tipica: in esso si riflette lo scandalo Don Riva – suor Fumagalli. L'autore giunge fino ad affermare che appunto data la sua qualità di prete, legato al voto di castità, bisogna compatire Don Riva (che ha violentato e contagiato una trentina di bambine) e crede che a questo massacro possa essere contrapposto, come moralmente equivalente, il volgare adulterio di un socialista ateo. Il Molteni è un uomo molto noto nel mondo clericale: è stato critico letterario e articolista di tutta una serie di quotidiani e di periodici cattolici. Il Brescianesimo laico assume una certa importanza nel dopoguerra e va sempre più diventando la «scuola» letteraria preminente e ufficiale. Ugo Ojetti, Mio figlio ferroviere. Caratteristiche generali della letteratura di Ojetti. Suoi diversi atteggiamenti ideologici. Scritti su Ojetti di Giovanni Ansaldo nelle riviste dove l'Ansaldo collaborava. Ma la manifestazione più tipica di Ugo Ojetti è la sua lettera aperta al padre Rosa, pubblicata nel «Pègaso» e riprodotta nella «Civiltà Cattolica» col commento del padre Rosa. L'Ojetti dopo l'annunzio della avvenuta conciliazione tra Stato e Chiesa non solo era persuaso che ormai tutte le manifestazioni intellettuali italiane sarebbero state controllate secondo uno stretto conformismo cattolico e clericale, ma si era già adattato a questa idea, e si rivolgeva al padre Rosa con uno stile untuosamente adulatorio delle benemerenze culturali della Compagnia di Gesù per impetrare una «giusta» libertà artistica. Non si può dire, alla luce degli avvenimenti posteriori (discorsi del capo del governo) se sia più abbietta la prostrazione dell'Ojetti o più comica la sicura baldanza del padre Rosa, che in ogni caso dava una lezione di carattere all'Ojetti, al modo dei gesuiti, già si intende. Il caso Ojetti è stato tipico da più punti di vista: ma la codardia intellettuale dell'uomo eccelle su tutto. Alfredo Panzini – già nella preistoria con qualche brano della Lanterna di Diogene (l'episodio del livido acciaro per esempio) –, Il padrone sono me, Il mondo è rotondo e quasi tutti i libri dell'ultimo decennio. Sul recente I giorni del sole e del grano vedi giudizio di F. Palazzi già annotato. Nella Vita di Cavour un accenno al padre Bresciani veramente strabiliante. Tutta la letteratura pseudo-storica del Panzini è da riesaminare dal punto di vista del Brescianesimo laico. Episodio Croce-Panzini, riferito recentemente nella «Critica», è un caso di gesuitismo personale, oltre che letterario. Salvator Gotta nel suo «Ciclo dei Vela» deve ricadere specificamente nel brescianesimo, oltre che genericamente in tutta la sua produzione. Margherita Sarfatti e il Palazzone. Cfr. nota precedente sulle sue «giostre». Su questo punto ci sarebbe da spassarsi assai: ricordare l'episodio leggendario di Dante e la prostituta di Rimini (?) riportato nella raccolta Papini (Carabba) di leggende e aneddoti su Dante; per dire che di «giostre» può parlar l'uomo, non la donna; ricordare l'espressione di Chesterton nella Nuova Gerusalemme sulla chiave e la serratura a proposito della lotta dei sessi: per dire che il «punto di vista» della chiave non può essere quello della serratura. Ricordare che G. Bellonci, il «fine» intenditore di cose artistiche e che civetta volentieri con l'erudizione preziosa (a buon mercato) per fare spicco tra il giornalistume, trova naturale che la vergine Fiorella pensi alle giostre. Mario Sobrero, Pietro e Paolo, può rientrare nel quadro generale per il chiaroscuro. Francesco Perri, Gli emigranti. Questo Perri non è poi il Paolo Albatrelli dei Conquistatori? Tener conto in ogni modo anche dei Conquistatori. Gli Emigranti: la caratteristica più appariscente è la rozzezza, ma una rozzezza non da principiante ingenuo, che in tal caso potrebbe essere il grezzo non elaborato che però lo può diventare, ma una rozzezza opaca, materiale, non da primitivo ma da decadente. Romanzo verista (vedi articolo del Perri nella «Fiera Letteraria»); ma può esistere «verismo» non storicista? Il verismo stesso è una continuazione del vecchio romanzo storico nell'ambiente dello storicismo moderno (del secolo XIX). Negli Emigranti non c'è accenno alcuno cronologico. È questa una cosa casuale? Non pare. Due riferimenti generici: il fenomeno dell'emigrazione meridionale che ha avuto un decorso storico e un tentativo di invasione delle terre signorili usurpate che anch'esso può essere fatto rientrare in un'epoca determinata. Storicamente il fenomeno emigratorio ha creato un'ideologia (il mito dell'America), come ad una ideologia è legato il fenomeno dei tentativi sporadici ma endemici di invasioni di terre prima della guerra (tutt'altro è il movimento del '19-'20, che è generalizzato, e che ha una organizzazione implicita nel combattentismo meridionale). Negli Emigranti l'uno e l'altro fenomeno si riflettono in modo rozzo, brutale, senza preparazione né generica né specifica, in modo meccanico. È evidente che il Perri conosce l'ambiente popolare contadino: calabrese non immediatamente, per esperienza sentimentale e psicologica diretta, ma per il tramite dei vecchi clichés regionalistici (se egli è l'Albatrelli occorre tener conto delle sue origini politiche). Il fatto dell'occupazione delle terre a Pandure nasce da intellettuali, su una base giuridica, e si termina nel nulla, come se non avesse sfiorato neppure le abitudini di un villaggio patriarcale. Puro meccanismo. Così l'emigrazione. Questo villaggio di Pandure, con la famiglia di Rocco Blefari, è (per dirla con una frase di Leonida Rèpaci) un parafulmine di tutti i guai. Insistenza su errori di parole, è tipica nel brescianismo. Le «macchiette» (il Galeoto, ecc.) pietose. La mancanza di storicità è «ricercata» per poter mettere in un sacco alla rinfusa tutti i motivi folkloristici generici, che in realtà sono molto ben distinti nel tempo, oltre che nello spazio. Leonida Rèpaci, L'ultimo Cireneo. Si può vedere come la ficelle è stata intrecciata. Umberto Fracchia. Non ho letto nulla: mi pare che in Angela Maria ci sono elementi che rientrano in questo quadro. Nella intelaiatura generale occupano il primo piano Ojetti-Beltramelli-Panzini. Il carattere gesuitesco è in essi più appariscente e più importante è il posto che essi occupano nella valutaziorie più corrente (oltre che per un certo riconoscimento ufficiale: Beltramelli e Panzini nell'Accademia). Vedere libri di divulgazione critica (tipico deve essere il recente libro di Camillo Pellizzi). (Continua). Quaderni del Carcere 1, Testo 24 Versione completa disponibile qui: http://quaderni.gramsciproject.org Musica: Negentropy by Chad Crouch https://freemusicarchive.org/music/Chad_Crouch/Arps/Negentropy Find out more at https://gramsci-audio.pinecast.co This podcast is powered by Pinecast.

    S1E23 - Nel 3° volume delle Confessioni e professioni di fede

    Play Episode Listen Later May 25, 2020 2:38


    Testo integrale: Nel volume 3° delle Confessioni e professioni di fede: Romolo Murri, Giovanni Vidari, prof. Università, Luigi Ambrosi, prof. Università, Salvatore Farina, Angelo Flavio Guidi, pubblicista, Conte Alessandro D'Aquino, Baldassarre Labanca, prof. di Storia del Cristianesimo all'Università, Giannino Antona-Traversi, autore drammatico, Mario Pilo, prof., Alessandro Sacchi, prof. Università, Angelo De Gubernatis, Giuseppe Sergi, prof. Università, Adolfo Zerboglio, prof. Università, Vittorio Benini, prof., Paolo Arcari, Andrea Lo Forte Randi, Arnaldo Cervesato, Giuseppe Cimbali, prof. Università, Alfredo Melani, architetto, Giovanni Preziosi, Silvio Adrasto Barbi, prof., Massimo Bontempelli, Achille Monti, prof. Università, Velleda Benetti, studentessa, Achille Loria, Francesco Pietropaolo, prof., Amilcare Lauria, prof., Eugenio Bermani, scrittore, Ugo Fortini Del Giglio, Luigi Puccio, avv., Maria Nono Villari, scrittrice, Gian Pietro Lucini, Angelo Valdarnini, prof. Università, Teresina Bontempi, ispettrice degli asili d'infanzia nel Canton Ticino, Luigi Antonio Villari, Guido Podrecca, Alfredo Panzini, Amedeo Massari, avv., Giuseppe Barone, prof., Giulio Caprin, Gabriele Morelli, avv., Riccardo Gradassi-Luzi, Torquato Zucchelli, tenente colonnello onorario (sic), Ricciotto Canudo, Felice Momigliano, prof., Attilio Begey, Antonino Anile, prof. Università, Enrico Morselli, prof. Università, Francesco Di Gennaro, Ezio Maria Gray, Roberto Ardigò, Arturo Graf, Pio Viazzi. Innocenzo Cappa, duca Colonna di Cesarò, P. Villari, Antonio Cippico, Alessandro Groppali, prof. Università, Angelo Marzorati, Italo Pizzi, Angelo Crespi, E. A. Marescotti, F. Belloni-Filippi, prof. Università, Francesco Porro, astronomo, Fortunato Rizzi, prof. Quaderni del Carcere 1, Testo 23 Versione completa disponibile qui: http://quaderni.gramsciproject.org Musica: Focus by A. A. Aalto https://freemusicarchive.org/music/AAAalto/Connections/Focus Find out more at https://gramsci-audio.pinecast.co This podcast is powered by Pinecast.

    S1E22 - Nel 2° volume delle Confessioni e professioni di fede

    Play Episode Listen Later May 24, 2020 2:04


    Testo integrale: Nel 2° volume delle Confessioni e professioni di fede sono contenute le risposte dei seguenti italiani: Del Greco Francesco, prof., direttore di Manicomio, Alessandro Bonucci, prof. Università, Francesco Cosentini, prof. Università, Luigi Pera, medico, Filippo Abignente, direttore del «Carattere», Giampiero Turati, Bruno Franchi, redattore-capo della «Scuola Positiva di Diritto Criminale», Manfredi Siotto-Pintor, prof. Università, Enrico Caporali, prof., Giovanni Lanzalone, direttore della rivista «Arte e Morale», Leonardo Gatto Roissard, tenente degli Alpini, Pietro Raveggi, pubblicista, Widar Cesarini-Sforza, Leopoldo De Angelis, prof. Giovanni Predieri, Orazio Bacci, Giuseppe Benetti, pubblicista, prof. G. Capra-Cordova, Costanza Palazzo, Pietro Romano, Giulio Carvaglio, Leone Luzzatto, Adolfo Faggi, prof. Università, Ercole Quadrelli, Carlo-Francesco Gabba, senatore, prof. Università, Dott. Ernesto Lattes, pubblicista, Settimio Corti, prof. di filosofia, B. Villanova D'Ardenghi, pubblicista (Bruno Brunelli), Paolo Calvino, pastore evangelico, Giuseppe Lipparini, prof., Prof. Oreste Ferrini, Luigi Rossi Cassè Casè, prof., Prof. Antioco Zucca, Vittoria Fabrizi de' Biani, Guido Falorsi, prof., Prof. Benedetto De Luca, pubblicista, Giacomo Levi Minzi (bibliofilo marciano), prof. Alessandro Arrò, Bice Sacchi, prof. Ferdinando Belloni-Filippi, Nella Doria Cambon, prof. Romeo Manzoni. Quaderni del Carcere 1, Testo 22 Versione completa disponibile qui: http://quaderni.gramsciproject.org Musica: Focus by A. A. Aalto https://freemusicarchive.org/music/AAAalto/Connections/Focus Find out more at https://gramsci-audio.pinecast.co This podcast is powered by Pinecast.

    S1E21 - Nel 1° volume delle Confessioni e professioni di fede

    Play Episode Listen Later May 23, 2020 1:24


    Testo integrale: 1° volume delle Confessioni e professioni di fede già citate sono contenute le risposte dei seguenti letterati ecc. italiani: Angiolo Silvio Novaro, prof. Alfredo Poggi, prof. Enrico Catellani, Raffaele Ottolenghi, prof. Bernardino Varisco, Augusto Agabiti, prof. A. Renda, Vittore Marchi, direttore del giornale «Dio e Popolo», Ugo Janni, pastore valdese, A. Paolo Nunzio, Pietro Ridolfi Bolognesi, Nicola Toscano Stanziale, direttore della «Rassegna Critica», Dott. Giuseppe Gasco, Luigi Di Mattia, Ugo Perucci, maestro elementare, prof. Casimiro Tosini, direttore di Scuola Normale, Adolfo Artioli, prof. Giuseppe Morando, direttore della «Rivista Rosminiana», preside del Liceo Ginnasio di Voghera, prof. Alberto Friscia, Vittorio Nardi, Luigi Marrocco, pubblicista, G. B. Penne, Guido Piccardi, Renato Bruni, prof. Giuseppe Rensi. Quaderni del Carcere 1, Testo 21 Versione completa disponibile qui: http://quaderni.gramsciproject.org Musica: Focus by A. A. Aalto https://freemusicarchive.org/music/A_A_Aalto/Connections/Focus Find out more at https://gramsci-audio.pinecast.co This podcast is powered by Pinecast.

    S1E20 - Salvator Gotta

    Play Episode Listen Later May 22, 2020 0:16


    Testo integrale: Salvator Gotta. Oremus sugli altari e flatulenze in sacrestia. Quaderni del Carcere 1, Testo 20 Versione completa disponibile qui: http://quaderni.gramsciproject.org Musica: Illumination da Kai Engel https://freemusicarchive.org/music/KaiEngel/Satin1564/KaiEngel-Satin-02Illumination Find out more at https://gramsci-audio.pinecast.co This podcast is powered by Pinecast. Find out more at https://gramsci-audio.pinecast.co This podcast is powered by Pinecast.

    S1E19 - Notizie sui rapporti tra ebrei e cristiani

    Play Episode Listen Later May 12, 2020 2:44


    Testo integrale: Notizie sui rapporti tra ebrei e cristiani nel Risorgimento. Nel 1921 l'editore Bocca ha raccolto in tre volumi, con prefazione di un D. Parodi, una serie di Confessioni e professioni di fede di Letterati, Filosofi, Uomini politici, ecc., apparse precedentemente nel «Coenobium» di Bignami, come risposta a un quistionario sul sentimento religioso e i suoi diversi rapporti. La raccolta può essere interessante per chi voglia studiare le correnti di opinione verso la fine del secolo scorso e il principio dell'attuale, sebbene difettosa per molti aspetti. Raffaele Ottolenghi, invece di attenersi al quistionario, fa, secondo il suo carattere, una scorribanda lirico-sentimentale nei suoi ricordi di «ebreo» piemontese. Estraggo dal suo scritto qualche notizia sulla situazione degli ebrei nel periodo del risorgimento. Un ebreo, veterano di Napoleone, ritornò al suo paese con una donna francese: il vescovo, saputo che la donna era cristiana, contro la sua volontà, la fece portar via dai gendarmi. Il vescovo si impadroniva dei fanciulli ebrei che avessero minacciato di farsi cristiani durante qualche lite coi genitori. (Il Brofferio registrò questi fatti nella sua storia). Dopo il 15 gli ebrei cacciati dalle Università e quindi dalle professioni liberali. Nel 1799 durante l'invasione austro-russa, pogrom di ebrei; ad Alba (mi pare che l'Ottolenghi fosse di Alba, ma forse sbaglio) Acqui solo l'intervento del vescovo riesce a salvare il bisavolo dell'Ottolenghi dai fucili della folla. Ricorda un pogrom a Siena, dove ebrei furono mandati al rogo e il vescovo rifiutò di intervenire. Nel 1848 il padre dell'Ottolenghi tornò ad Acqui da Torino, vestito da Guardia Nazionale; irritazione dei reazionari; fu sparsa la voce del sacrifizio rituale di un bambino da parte dell'Ottolenghi padre; campane a stormo; venuta dei villani dalla campagna per saccheggiare il Ghetto. Il vescovo si rifiutò di intervenire; l'Ottolenghi fu salvato dal sindaco, con un arresto simulato fino all'arrivo delle truppe. I reazionari e i clericali volevano fare apparire le innovazioni liberali del 48 come una «invenzione» degli ebrei. (La storia del fanciullo Mortara). Quaderni del Carcere 1, Testo 19 Versione completa disponibile qui: http://quaderni.gramsciproject.org Musica: Illumination da Kai Engel https://freemusicarchive.org/music/KaiEngel/Satin1564/KaiEngel-Satin-02Illumination Find out more at https://gramsci-audio.pinecast.co This podcast is powered by Pinecast.

    S1E18 - L'errore di Maurras

    Play Episode Listen Later May 11, 2020 2:33


    Testo integrale: L'errore di Maurras. Note sul partito monarchico francese. Il partito monarchico in regime repubblicano, come il partito repubblicano in regime monarchico e il partito nazionalista in regime di soggezione nazionale, non può non essere un partito sui generis: deve essere, cioè, se vuole ottenere un successo relativamente rapido, la centrale di una federazione di partiti, più che un partito caratterizzato in tutti i punti particolari del suo programma di governo. Il partito di un sistema generale di governo e non di un governo particolare. (Un posto a parte in questa stessa serie, però, spetta ai partiti confessionali, come il Centro tedesco e i diversi partiti popolari – cristiano-sociali). Ogni partito si fonda su una classe e il partito monarchico si fonda in Francia su i residui della vecchia nobiltà terriera e su una piccola parte di intellettuali. Su che sperano i monarchici per diventare capaci di prendere il potere e restaurare la monarchia? Sperano sul collasso del regime parlamentare-borghese e sulla incapacità di qualsiasi altra forza organizzata esistente ad essere il nucleo politico di una dittatura militare prevedibile o da loro stessi preordinata. Le loro forze sociali di classe in nessun modo potrebbero altrimenti giungere al potere. In attesa, il centro dirigente svolge questa attività: 1) azione organizzatrice politico-militare (militare nel senso di partito), per raggruppare nel modo più efficace possibile la angusta base sociale su cui storicamente s'appoggia il movimento. Essendo questa base costituita di elementi in generale più scelti per intelligenza, cultura, ricchezza, pratica di amministrazione ecc. che in qualsiasi altro, è possibile avere un partito-movimento notevole, imponente persino, ma che si esaurisce in se stesso, che non ha, cioè, riserve da buttare nella lotta in una crisi risolutiva. È notevole dunque solo nei periodi normali, quando gli elementi attivi si contano solo a decine di migliaia, ma diventerà insignificante (numericamente) nei momenti di crisi, quando gli attivi si potranno contare a centinaia di migliaia e forse a milioni. (Continua). Quaderni del Carcere 1, Testo 18 Versione completa disponibile qui: http://quaderni.gramsciproject.org Musica: Illumination da Kai Engel https://freemusicarchive.org/music/KaiEngel/Satin1564/KaiEngel-Satin-02Illumination Find out more at https://gramsci-audio.pinecast.co This podcast is powered by Pinecast.

    S1E17 - Riccardo Balsamo-Crivelli

    Play Episode Listen Later May 10, 2020 1:26


    Testo integrale: Riccardo Balsamo-Crivelli. A proposito di «Cartoline del Pubblico» della «Domenica del Corriere» è da notare questo inciso del signor Domenico Claps («L'Italia che scrive», giugno 1929) in un articolo su Riccardo Balsamo-Crivelli (che nel titolo e nel sommario è confuso con Gustavo!): «chi gliel'avrebbe detto che questo libro (Cammina... cammina...) si sarebbe adottato come testo di lingua all'Università di Francoforte?». Ahilui! una volta che prima della guerra all'Università di Strasburgo adoperavano come testo di lingua le «Cartoline del Pubblico»! Naturalmente per Università bisogna intendere solo il seminario di filologia romanza, chi sceglie non è il professore ma solo il lettore d'italiano che può essere un semplice studente universitario italiano e per «testo di lingua» bisogna intendere il testo che dia agli studenti tedeschi un modello della lingua parlata dalla media degli italiani e non della lingua letteraria o artistica. La scelta delle «Cartoline del Pubblico» è pertanto molto assennata e il signor Domenico Claps è anch'egli un «italiano meschino» al quale il Balsamo-Crivelli dovrebbe mandare i padrini. Quaderni del Carcere 1, Testo 17 Versione completa disponibile qui: http://quaderni.gramsciproject.org Musica: Illumination da Kai Engel https://freemusicarchive.org/music/KaiEngel/Satin1564/KaiEngel-Satin-02Illumination Find out more at https://gramsci-audio.pinecast.co This podcast is powered by Pinecast.

    S1E16 - Ignobile pigiama

    Play Episode Listen Later May 9, 2020 1:20


    Testo integrale: Ignobile pigiama. Bruno Barilli in un articolo della «Nuova Antologia» (16 giugno 1929) chiama l'uniforme del bagno penale «quella specie di ignobile pijama». Ma forse già molti modi di vedere e di pensare a proposito delle cose carcerarie sono andati mutando. Quando ero nel carcere di Milano ho letto nella «Domenica del Corriere» una «Cartolina del pubblico» che press'a poco diceva: «In treno due si incontrano e uno dice che è stato 20 anni in carcere. – “Certo per ragioni politiche” dice l'altro». Ma la punta epigrammatica non è in questa risposta, come potrebbe apparire nel riferimento. Dalla «cartolina» appare che l'essere stato in carcere non desta più repulsione, perché si può esservi stati per ragioni politiche. politiche. Ora E le «cartoline del pubblico» sono uno dei documenti più tipici del senso comune popolare italiano. E Barilli è anche perfino al di sotto di questo senso comune: filisteo per i filistei classici della «Domenica del Corriere». Quaderni del Carcere 1, Testo 16 Versione completa disponibile qui: http://quaderni.gramsciproject.org Musica: Illumination da Kai Engel https://freemusicarchive.org/music/KaiEngel/Satin1564/KaiEngel-Satin-02Illumination Find out more at https://gramsci-audio.pinecast.co This podcast is powered by Pinecast.

    S1E15 - Delle università italiane

    Play Episode Listen Later May 8, 2020 4:30


    Testo integrale: Delle università italiane. Perché non esercitano nel paese quell'influsso di regolatrici della vita culturale che esercitano in altri paesi? Uno dei motivi deve ricercarsi in ciò che nelle università il contatto tra insegnanti e studenti non è organizzato. Il professore insegna dalla cattedra alla massa degli ascoltatori, cioè svolge la sua lezione, e se ne va. Solo nel periodo della laurea avviene che lo studente si avvicini al professore, gli chieda un tema e consigli specifici sul metodo della ricerca scientifica. Per la massa degli studenti i corsi non sono altro che una serie di conferenze, ascoltate con maggiore o minore attenzione, tutte o solo una parte: lo studente si affida alle dispense, all'opera che il docente stesso ha scritto sull'argomento o alla bibliografia che ha indicato. Un maggiore contatto esiste tra i singoli insegnanti e singoli studenti che vogliono specializzarsi su una determinata disciplina: questo contatto si forma, per lo più, casualmente ed ha una importanza enorme per la continuità accademica e per la fortuna delle varie discipline. Si forma, per esempio, per cause religiose, politiche, di amicizia famigliare. Uno studente diventa assiduo di un professore, che lo incontra in biblioteca, lo invita a casa, gli consiglia libri da leggere e ricerche da tentare. Ogni insegnante tende a formare una sua «scuola», ha suoi determinati punti di vista (chiamati «teorie») su determinate parti della sua scienza, che vorrebbe veder sostenuti da «suoi seguaci o discepoli». Ogni professore vuole che dalla sua università, in concorrenza con le altre, escano giovani «distinti» che portino contributi «seri» alla sua scienza. Perciò nella stessa facoltà c'è concorrenza tra professori di materie affini per contendersi certi giovani che si siano già distinti con una recensione o un articoletto o in discussioni scolastiche (dove se ne fanno). Il professore allora guida veramente il suo allievo; gli indica un tema, lo consiglia nello svolgimento, gli facilita le ricerche, con le sue conversazioni assidue accelera la sua formazione scientifica, gli fa pubblicare i primi saggi nelle riviste specializzate, lo mette in rapporto con altri specialisti e lo accaparra definifivamente. Questo costume, salvo casi sporadici di camorra, è benefico, perché integra la funzione delle università. Dovrebbe, da fatto personale, di iniziativa personale, diventare funzione organica: non so fino a che punto, ma mi pare che i seminari di tipo tedesco, rappresentino questa funzione o cerchino di svolgerla. Intorno a certi professori c'è ressa di procaccianti, che sperano raggiungere più facilmente una cattedra universitaria. Molti giovani invece, che vengono dai licei di provincia specialmente, sono spaesati e nell'ambiente sociale universitario e nell'ambiente di studio. I primi sei mesi del corso servono per orientarsi sul carattere specifico degli studi universitari e la timidezza nei rapporti personali è immancabile tra docente e discepolo. Nei seminari ciò non si verificherebbe o almeno non nella stessa misura. In ogni modo, questa struttura generale della vita universitaria non crea, già all'università, alcuna gerarchia intellettuale permanente tra professori e massa di studenti; dopo l'università anche quei pochi legami si sciolgono e nel paese manca ogni struttura culturale che si impernii sull'università. Ciò ha costituito uno degli elementi della fortuna della diade Croce-Gentile, prima della guerra, nel costituire un gran centro di vita intellettuale nazionale; tra l'altro essi lottavano anche contro l'insufficienza della vita universitaria e la mediocrità scientifica e pedagogica (talvolta anche morale) degli insegnanti ufficiali. Quaderni del Carcere 1, Testo 15 Versione completa disponibile qui: http://quaderni.gramsciproject.org Musica: Illumination da Kai Engel https://freemusicarchive.org/music/KaiEngel/Satin1564/KaiEngel-Satin-02Illumination Find out more at https://gramsci-audio.pinecast.co This podcast is powered by Pinecast.

    S1E14 - Fortunato Rizzi

    Play Episode Listen Later May 7, 2020 4:49


    Testo integrale: Fortunato Rizzi ossia dell'italiano meschino. Louis Reynaud, che deve essere un discepolo di Maurras, ha scritto un libro: Le Romantisme (Les origines anglo-germaniques. Influences étrangères et traditions nationales. Le réveil du génie français), Paris, Colin, per esporre diffusamente e dimostrare una tesi propria del nazionalismo integrale: che il romanticismo è contrario al genio francese ed è un'importazione straniera, germanica e anglo-tedesca. In questa proposizione, per Maurras e indubbiamente anche per il Reynaud, l'Italia è e deve essere con la Francia, e anzi in generale le nazioni cattoliche, il cattolicismo, sono solidali contro le nazioni protestanti, il latinismo contro il germanesimo. Il romanticismo è una infezione d'origine germanica, infezione per la latinità, per la Francia, che ne è stata la grande vittima: nei suoi paesi originari, Inghilterra e Germania, il romanticismo sarà o è stato senza conseguenze, ma in Francia esso è diventato lo spirito delle rivoluzioni successive dal 1789 in poi, ha distrutto o devastato la tradizione ecc. ecc. Ora ecco come il prof. Fortunato Rizzi, autore di un libro a quanto pare mediocrissimo (non fa maraviglia, a giudicare dal modo come egli tratta le correnti di pensiero e di sentimenti) sul 500, vede il libro del Reynaud in un articolo (Il Romanticismo francese e l'Italia) pubblicato nei «Libri del giorno» del giugno 1929. Il Reynaud Rizzi ignora l'«antefatto», ignora che il libro del Reynaud è più politico che letterario, ignora le proposizioni del nazionalismo integrale di Maurras nel campo della cultura e va a cercare con la sua lucernina di meschino italiano le traccie dell'Italia nel libro. Perbacco! l'Italia non c'è, l'Italia dunque è negletta, è misconosciuta! «È veramente singolare il silenzio quasi assoluto per quanto si riferisce all'Italia. Si direbbe che per lui (il Reynaud) l'Italia non esista né sia mai esistita: eppure se la deve esser trovata innanzi agli occhi ogni momento». Il Reynaud ricorda che il 600 nella civiltà europea è francese. E il Rizzi: «Ci voleva proprio uno sforzo eroico a notare, almeno di passaggio, di quanto la Francia del 600 sia debitrice all'Italia del 500? Ma l'Italia non esiste per i nostri buoni fratelli d'oltralpe». Che malinconia! Il Reynaud scrive: «les anglais, puis les allemands, nous communiquent leur superstition de l'antique». E il Rizzi: «Oh guarda donde viene alla Francia l'adorazione degli antichi! Dall'Inghilterra e dalla Germania! E il Rinascimento italiano con la sua maravigliosa potenza di diffusione in Europa e, sì proprio, anche in Francia? Cancellato dalla storia...». Altri esempi sono altrettanto divertenti. «Ostentata o inconscia indifferenza o ignoranza nei riguardi dell'Italia» che, secondo il Rizzi, non aggiunge valore all'opera ma anzi «per certi rispetti la attenua grandemente e sminuisce». Conclusione: «ma noi che siamo i figli primogeniti o, meglio (secondo il pensiero del Balbo) unigeniti di Roma, noi siamo dei signori di razza e non facciamo le piccole vendette ecc. ecc.» e quindi riconosce che l'opera del Reynaud è ordinata, acuta, dotta, lucidissima ecc. ecc. Ridere o piangere. Ricordo questo episodio: parlando di un Tizio, un articolista ricordava che un antenato dell'eroe era ricordato da Dante nella Divina Commedia, «questo libro d'oro della nobiltà italiana». Era ricordato infatti, ma in una bolgia dell'Inferno: non importa per l'italiano meschino, che non si accorge, per la sua mania di grandezza da nobiluomo decaduto che il Reynaud, non parlando dell'Italia nel suo libro, le ha voluto fare il più grande omaggio, dal suo punto di vista. Ma al Rizzi importa che il Manzoni sia stato solo ricordato in una noterella a piè di pagina! Quaderni del Carcere 1, Testo 14 Versione completa disponibile qui: http://quaderni.gramsciproject.org Musica: Illumination da Kai Engel https://freemusicarchive.org/music/KaiEngel/Satin1564/KaiEngel-Satin-02Illumination Find out more at https://gramsci-audio.pinecast.co This podcast is powered by Pinecast.

    S1E13 - Alfredo Panzini

    Play Episode Listen Later May 6, 2020 0:44


    Testo integrale: Alfredo Panzini. Scrive F. Palazzi nell'«Italia che scrive» (Giugno 1929) a proposito di I giorni del sole e del grano: «soprattutto si occupa e si preoccupa della vita campestre come può occuparsene un padrone che vuol essere tranquillo sulle doti lavorative delle bestie da lavoro che possiede, sia di quelle quadrupedi, sia di quelle bipedi e che a veder un campo coltivato, pensa subito se il raccolto sarà quale spera». Panzini negriero, insomma. Quaderni del Carcere 1, Testo 13 Versione completa disponibile qui: http://quaderni.gramsciproject.org Musica: Illumination da Kai Engel https://freemusicarchive.org/music/KaiEngel/Satin1564/KaiEngel-Satin-02Illumination Find out more at https://gramsci-audio.pinecast.co This podcast is powered by Pinecast.

    S1E12 - Giovanni Papini

    Play Episode Listen Later May 6, 2020 0:14


    Testo integrale: Giovanni Papini. Il «pio autore» della «Civiltà Cattolica». Quaderni del Carcere 1, Testo 12 Versione completa disponibile qui: http://quaderni.gramsciproject.org Musica: Illumination da Kai Engel https://freemusicarchive.org/music/KaiEngel/Satin1564/KaiEngel-Satin-02Illumination Find out more at https://gramsci-audio.pinecast.co This podcast is powered by Pinecast.

    S1E11 - Dell'originalità nella scienza. Einaudi

    Play Episode Listen Later May 5, 2020 1:35


    Testo integrale: Dell'originalità nella scienza. Einaudi: «Una teoria non va attribuita a chi la intuì, o per incidente la enunciò o espose un principio da cui poteva essere dedotta o raccontò slegatamente le diverse nozioni, le quali aspiravano ad essere ricomposte in unità». Manca la parte positiva accennata in seguito nella frase: «in quale altro libro fu assunto come oggetto “voluto” di “particolare” trattato la seguente proposizione, ecc.?» Il Croce: «Altro è metter fuori un'osservazione incidentale, che si lascia poi cadere senza svolgerla, ed altro stabilire un principio di cui si sono scorte le feconde conseguenze; altro enunciare un pensiero generico ed astratto ed altro pensarlo realmente e in concreto; altro, finalmente, inventare, ed altro ripetere di seconda o di terza mano». L'enunziazione dell'Einaudi è molto difettosa e piena di curiose improprietà linguistiche, ma è derivata dal Croce. (Einaudi, «Riforma Sociale», 1929, p. 277; Croce, Mat. storicoiv, p. 26). Quaderni del Carcere 1, Testo 11 Versione completa disponibile qui: http://quaderni.gramsciproject.org Musica: Illumination da Kai Engel https://freemusicarchive.org/music/KaiEngel/Satin1564/KaiEngel-Satin-02Illumination Find out more at https://gramsci-audio.pinecast.co This podcast is powered by Pinecast.

    S1E10 - Su Machiavelli

    Play Episode Listen Later May 4, 2020 2:46


    Testo integrale: Su Machiavelli. Si suole troppo considerare Machiavelli come il «politico in generale» buono per tutti i tempi: ecco già un errore di politica. Machiavelli legato al suo tempo: 1) lotte interne nella repubblica fiorentina; 2) lotte tra gli stati italiani per un equilibrio reciproco; 3) lotte degli stati italiani per equilibrio europeo. Su Machiavelli opera l'esempio della Francia e della Spagna che hanno raggiunto una forte unità statale. Fa un «paragone ellittico» come direbbe il Croce e desume le regole per un forte stato in generale e italiano in particolare. Machiavelli è uomo tutto della sua epoca e la sua arte politica rappresenta la filosofia del tempo che tende alla monarchia nazionale assoluta, la forma che può permettere uno sviluppo e un'organizzazione borghese. In Machiavelli si trova in nuce la separazione dei poteri e il parlamentarismo; la sua «ferocia» è contro i residui del feudalismo, non contro le classi progressive; il principe deve porre fine all'anarchia feudale e ciò fa il Valentino in Romagna, appoggiandosi sulle classi produttive, contadini e mercanti. Dato il carattere militare del capo dello stato, come si richiede in un periodo di lotta per la formazione e il consolidamento del potere, l'indicazione di classe contenuta nell'Arte della guerra si deve intendere per la struttura generale statale: se i borghesi della città vogliono porre fine al disordine interno e all'anarchia esterna, devono appoggiarsi sui contadini come massa, costituendo una forza armata sicura e fedele. Si può dire che questa concezione essenzialmente politica è così dominante nel Machiavelli che gli fa commettere gli errori di carattere militare: egli pensa specialmente alla fanteria, le cui masse possono essere arruolate con un'azione politica, e perciò misconosce il valore dell'artiglieria. Insomma deve essere considerato come un politico che deve occuparsi di arte militare in quanto ciò è necessario per la sua costruzione politica, ma lo fa in modo unilaterale, perché non lì è il centro del suo pensiero. Quaderni del Carcere 1, Testo 10 Versione completa disponibile qui: http://quaderni.gramsciproject.org Musica: Illumination da Kai Engel https://freemusicarchive.org/music/KaiEngel/Satin1564/KaiEngel-Satin-02Illumination Find out more at https://gramsci-audio.pinecast.co This podcast is powered by Pinecast.

    S1E9 - Soffici

    Play Episode Listen Later May 3, 2020 0:13


    Testo integrale: Soffici. Un cafone senza ingenuità e spontaneità. Quaderni del Carcere 1, Testo 9 Versione completa disponibile qui: http://quaderni.gramsciproject.org Musica: Illumination da Kai Engel https://freemusicarchive.org/music/KaiEngel/Satin1564/KaiEngel-Satin-02Illumination Find out more at https://gramsci-audio.pinecast.co This podcast is powered by Pinecast.

    S1E8 - Generazione vecchia e nuova

    Play Episode Listen Later May 3, 2020 0:35


    Testo integrale: Generazione vecchia e nuova. La vecchia generazione degli intellettuali ha fallito, ma ha avuto una giovinezza (Papini, Prezzolini, Soffici ecc.). La generazione dei giovani attuali non ha neanche questa età delle brillanti promesse: asini brutti anche da piccoletti (Titta Rosa, Angioletti, Malaparte ecc.). Quaderni del Carcere 1, Testo 8 Versione completa disponibile qui: http://quaderni.gramsciproject.org Musica: Illumination da Kai Engel https://freemusicarchive.org/music/KaiEngel/Satin1564/KaiEngel-Satin-02Illumination Find out more at https://gramsci-audio.pinecast.co This podcast is powered by Pinecast.

    S1E7 - Margherita Sarfatti e le "giostre"

    Play Episode Listen Later May 3, 2020 0:50


    Testo integrale: Margherita Sarfatti e le «giostre». Nella recensione di Goffredo Bellonci del Palazzone di Margherita Sarfatti «Italia letteraria», 23 giugno 29 si legge: «verissima quella timidezza della vergine che si ferma pudica innanzi al letto matrimoniale mentre pur sente che “esso è benigno e accogliente per le future giostre”». Questo pudore che sente con le espressioni tecniche dei novellieri licenziosi è impagabile: avrà sentito anche le future «molte miglia» e il suo «pelliccione» ben scosso. Quaderni del Carcere 1, Testo 7 Versione completa disponibile qui: http://quaderni.gramsciproject.org Musica: Illumination da Kai Engel https://freemusicarchive.org/music/KaiEngel/Satin1564/KaiEngel-Satin-02Illumination Find out more at https://gramsci-audio.pinecast.co This podcast is powered by Pinecast.

    S1E6 - Per lodare un libro non è affatto necessario di aprirlo

    Play Episode Listen Later May 2, 2020 0:23


    Quaderni del Carcere 1, Testo 1 Versione completa disponibile qui: http://quaderni.gramsciproject.org Musica: Illumination da Kai Engel https://freemusicarchive.org/music/KaiEngel/Satin1564/KaiEngel-Satin-02Illumination Find out more at https://gramsci-audio.pinecast.co This podcast is powered by Pinecast.

    S1E5 - Rapporti tra Stato e Chiesa

    Play Episode Listen Later May 2, 2020 0:57


    Quaderni del Carcere 1, Testo 1 Versione completa disponibile qui: http://quaderni.gramsciproject.org Musica: Illumination da Kai Engel https://freemusicarchive.org/music/KaiEngel/Satin1564/KaiEngel-Satin-02Illumination Find out more at https://gramsci-audio.pinecast.co This podcast is powered by Pinecast.

    S1E4 - Diritto naturale e cattolicismo

    Play Episode Listen Later May 2, 2020 1:11


    Quaderni del Carcere 1, Testo 1 Versione completa disponibile qui: http://quaderni.gramsciproject.org Musica: Illumination da Kai Engel https://freemusicarchive.org/music/KaiEngel/Satin1564/KaiEngel-Satin-02Illumination Find out more at https://gramsci-audio.pinecast.co This podcast is powered by Pinecast.

    S1E3 - Rapporti tra Stato e Chiesa

    Play Episode Listen Later May 2, 2020 0:49


    Quaderni del Carcere 1, Testo 3 Versione completa disponibile qui: http://quaderni.gramsciproject.org Musica: Illumination da Kai Engel https://freemusicarchive.org/music/KaiEngel/Satin1564/KaiEngel-Satin-02Illumination Find out more at https://gramsci-audio.pinecast.co This podcast is powered by Pinecast.

    S1E2 - Faccia a faccia col nemico

    Play Episode Listen Later May 2, 2020 3:25


    Quaderni del Carcere 1, Testo 2 Versione completa disponibile qui: http://quaderni.gramsciproject.org Musica: Illumination da Kai Engel https://freemusicarchive.org/music/KaiEngel/Satin1564/KaiEngel-Satin-02Illumination Find out more at https://gramsci-audio.pinecast.co This podcast is powered by Pinecast.

    S1E1 - Sulla povertà, il cattolicismo e il papato

    Play Episode Listen Later May 2, 2020 2:04


    Quaderni del Carcere 1, Testo 1 Versione completa disponibile qui: http://quaderni.gramsciproject.org Musica: Illumination da Kai Engel https://freemusicarchive.org/music/Kai_Engel/Satin_1564/Kai_Engel_-Satin-_02_Illumination Find out more at https://gramsci-audio.pinecast.co This podcast is powered by Pinecast.

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