Il podcast che svela gli aspetti più inquietanti della psiche umana. Monocratica ti accompagnerà , con la sua voce, negli angoli più oscuri del crimine. Senza respiro in un abisso che metterà a nudo il lato più pericoloso e misterioso della nostra società .
Finita la guerra, l'Italia si risveglia avvolta in un'atmosfera di sospetto. La mattina del 21 ottobre 1945, in una pensione a Fiuggi, venne ritrovato il corpo di Maria Cappa, moglie di Arnaldo Graziosi, stimato pianista trentaduenne. Un biglietto fece pensare al suicidio… ma qualcosa non tornava. Graziosi apparve sin da subito troppo freddo, composto, persino lucido. La sua versione, raccontata tra silenzi ambigui e gesti criptici, iniziò a incrinarsi. Nel 1947, nonostante l'assenza di prove certe, fu condannato per uxoricidio. Graziosi dichiarò la propria innocenza fino alla fine, sostenendo che la moglie si fosse tolta la vita per la vergogna causata da una malattia scabrosa. Passarono gli anni. Nel 1959, la figlia Andreina ottenne la grazia presidenziale. Graziosi riprese a comporre musica, collaborando con grandi nomi come Pasolini e De André. Ma quell'ombra lo seguirà per sempre. La realtà dei fatti? Non si scoprirà mai.Episodio completo Patreonhttps://bit.ly/3C1LnZ7Seguici su Instagram https://bit.ly/3C4megwIscriviti al canale WhatsApphttps://bit.ly/4h8B6JtQuesta è un'opera di fantasia ispirata da una storia vera. Ogni riferimento a luoghi reali, eventi o personaggi realmente esistiti è rielaborato dall'immaginazione. Gli eventi narrati sono il frutto della creatività dell'autore e qualsiasi somiglianza o discordanza con persone reali, luoghi e eventi accaduti è puramente casuale.
10 Giugno 1988. Il mare Adriatico sembra immobile, placido. Ma dietro quella superficie calma, si nasconde un segreto oscuro.Un catamarano salpa da Pesaro con tre persone a bordo: Annarita Curina, skipper esperta e appassionata del mare, Filippo De Cristofaro, un uomo dal passato ambiguo, e una giovane ragazza olandese. Doveva essere una semplice traversata in barca. Ma Annarita, non farà mai ritorno. E il nome di Filippo De Cristofaro inizia a emergere tra le pieghe dell'indagine: un uomo affascinante, colto, ma anche inquietante, con un piano folle e un bisogno disperato di fuga. Quel che è successo davvero su quella barca resta, in parte, avvolto nel mistero.Un corpo che riaffiora dal mare. Un viaggio trasformato in trappola.E una verità che, ancora oggi, sembra galleggiare tra le onde senza mai approdare del tutto a riva. Il delitto del catamarano non è solo un caso di cronaca: è un enigma sommerso, una storia di inganni, seduzione e violenza nascosta tra le vele e il sale.Episodio senza pubblicità Patreonhttps://bit.ly/3C1LnZ7Seguici su Instagram https://bit.ly/3C4megwIscriviti al canale WhatsApphttps://bit.ly/4h8B6JtQuesta è un'opera di fantasia ispirata da una storia vera. Ogni riferimento a luoghi reali, eventi o personaggi realmente esistiti è rielaborato dall'immaginazione. Gli eventi narrati sono il frutto della creatività dell'autore e qualsiasi somiglianza o discordanza con persone reali, luoghi e eventi accaduti è puramente casuale.
10 Giugno 1988. Il mare Adriatico sembra immobile, placido. Ma dietro quella superficie calma, si nasconde un segreto oscuro.Un catamarano salpa da Pesaro con tre persone a bordo: Annarita Curina, skipper esperta e appassionata del mare, Filippo De Cristofaro, un uomo dal passato ambiguo, e una giovane ragazza olandese. Doveva essere una semplice traversata in barca. Ma Annarita, non farà mai ritorno. E il nome di Filippo De Cristofaro inizia a emergere tra le pieghe dell'indagine: un uomo affascinante, colto, ma anche inquietante, con un piano folle e un bisogno disperato di fuga. Quel che è successo davvero su quella barca resta, in parte, avvolto nel mistero.Un corpo che riaffiora dal mare. Un viaggio trasformato in trappola.E una verità che, ancora oggi, sembra galleggiare tra le onde senza mai approdare del tutto a riva. Il delitto del catamarano non è solo un caso di cronaca: è un enigma sommerso, una storia di inganni, seduzione e violenza nascosta tra le vele e il sale.Episodio completo Patreonhttps://bit.ly/3C1LnZ7Seguici su Instagram https://bit.ly/3C4megwIscriviti al canale WhatsApphttps://bit.ly/4h8B6JtQuesta è un'opera di fantasia ispirata da una storia vera. Ogni riferimento a luoghi reali, eventi o personaggi realmente esistiti è rielaborato dall'immaginazione. Gli eventi narrati sono il frutto della creatività dell'autore e qualsiasi somiglianza o discordanza con persone reali, luoghi e eventi accaduti è puramente casuale.
Tra le nebbie delle Alpi valdostane, negli anni '80 e '90, si consumano delitti oscuri destinati a entrare nella storia nera italiana. Al centro di tutto, una figura sfuggente e disturbata: Andrea Matteucci, uomo dai mille volti e dai silenzi impenetrabili.Operaio riservato, padre di famiglia, uomo qualunque agli occhi di molti… eppure, dietro quella facciata ordinaria si cela qualcosa di molto più inquietante. Una scia di sangue che attraversa due decenni, fatta di vittime scelte con cura e rituali mai del tutto compresi.Il suo nome emerge solo anni dopo, quando le indagini, inizialmente frammentarie, iniziano a connettere eventi all'apparenza scollegati. Ma chi era davvero Andrea? Un serial killer lucido e calcolatore? O il prodotto malato di un passato che nessuno ha voluto vedere?Una verità scomoda, ancora oggi piena di zone d'ombra. La risposta, forse, è nascosta nelle voci che ancora sussurrano nel vento gelido della Val d'Aosta.Episodio senza pubblicitàhttps://bit.ly/3C1LnZ7Seguici su Instagram https://bit.ly/3C4megwIscriviti al canale WhatsApphttps://bit.ly/4h8B6JtQuesta è un'opera di fantasia ispirata da una storia vera. Ogni riferimento a luoghi reali, eventi o personaggi realmente esistiti è rielaborato dall'immaginazione. Gli eventi narrati sono il frutto della creatività dell'autore e qualsiasi somiglianza o discordanza con persone reali, luoghi e eventi accaduti è puramente casuale.
Tra le nebbie delle Alpi valdostane, negli anni '80 e '90, si consumano delitti oscuri destinati a entrare nella storia nera italiana. Al centro di tutto, una figura sfuggente e disturbata: Andrea Matteucci, uomo dai mille volti e dai silenzi impenetrabili.Operaio riservato, padre di famiglia, uomo qualunque agli occhi di molti… eppure, dietro quella facciata ordinaria si cela qualcosa di molto più inquietante. Una scia di sangue che attraversa due decenni, fatta di vittime scelte con cura e rituali mai del tutto compresi.Il suo nome emerge solo anni dopo, quando le indagini, inizialmente frammentarie, iniziano a connettere eventi all'apparenza scollegati. Ma chi era davvero Andrea? Un serial killer lucido e calcolatore? O il prodotto malato di un passato che nessuno ha voluto vedere?Una verità scomoda, ancora oggi piena di zone d'ombra. La risposta, forse, è nascosta nelle voci che ancora sussurrano nel vento gelido della Val d'Aosta.Episodio completohttps://bit.ly/3C1LnZ7Seguici su Instagram https://bit.ly/3C4megwIscriviti al canale WhatsApphttps://bit.ly/4h8B6JtQuesta è un'opera di fantasia ispirata da una storia vera. Ogni riferimento a luoghi reali, eventi o personaggi realmente esistiti è rielaborato dall'immaginazione. Gli eventi narrati sono il frutto della creatività dell'autore e qualsiasi somiglianza o discordanza con persone reali, luoghi e eventi accaduti è puramente casuale.
Il delitto di Cristina Capoccitti rimane uno dei misteri più oscuri della cronaca nera italiana. In una calda sera d'estate, la bambina scomparve nel nulla. Il mattino seguente, il suo corpo fu ritrovato nel silenzio inquietante di un bosco, segnato da una violenza che non lasciava spazio a dubbi: era stata una fine brutale. La piccola comunità di Balsorano, sconvolta, si aggrappò alla speranza di ottenere risposte. Le indagini si concentrarono subito su Michele Perruzza, lo zio muratore, un uomo schivo e ambiguo. Ma il caso si complicò: confessioni ritrattate, accuse incrociate, verità che si dissolsero in un intrico di incertezze. Perruzza venne condannato all'ergastolo, ma continuò a proclamare la propria innocenza fino alla fine. Nel frattempo, versioni alternative emersero sottovoce, sussurrate nei corridoi dei tribunali e nelle conversazioni del paese: ipotesi mai dimostrate, dubbi mai dissipati.Episodio senza pubblicitàhttps://bit.ly/3C1LnZ7Seguici su Instagram https://bit.ly/3C4megwIscriviti al canale WhatsApphttps://bit.ly/4h8B6JtQuesta è un'opera di fantasia ispirata da una storia vera. Ogni riferimento a luoghi reali, eventi o personaggi realmente esistiti è rielaborato dall'immaginazione. Gli eventi narrati sono il frutto della creatività dell'autore e qualsiasi somiglianza o discordanza con persone reali, luoghi e eventi accaduti è puramente casuale.
Il delitto di Cristina Capoccitti rimane uno dei misteri più oscuri della cronaca nera italiana. In una calda sera d'estate, la bambina scomparve nel nulla. Il mattino seguente, il suo corpo fu ritrovato nel silenzio inquietante di un bosco, segnato da una violenza che non lasciava spazio a dubbi: era stata una fine brutale. La piccola comunità di Balsorano, sconvolta, si aggrappò alla speranza di ottenere risposte. Le indagini si concentrarono subito su Michele Perruzza, lo zio muratore, un uomo schivo e ambiguo. Ma il caso si complicò: confessioni ritrattate, accuse incrociate, verità che si dissolsero in un intrico di incertezze. Perruzza venne condannato all'ergastolo, ma continuò a proclamare la propria innocenza fino alla fine. Nel frattempo, versioni alternative emersero sottovoce, sussurrate nei corridoi dei tribunali e nelle conversazioni del paese: ipotesi mai dimostrate, dubbi mai dissipati.Episodio completohttps://bit.ly/3C1LnZ7Seguici su Instagram https://bit.ly/3C4megwIscriviti al canale WhatsApphttps://bit.ly/4h8B6JtQuesta è un'opera di fantasia ispirata da una storia vera. Ogni riferimento a luoghi reali, eventi o personaggi realmente esistiti è rielaborato dall'immaginazione. Gli eventi narrati sono il frutto della creatività dell'autore e qualsiasi somiglianza o discordanza con persone reali, luoghi e eventi accaduti è puramente casuale.
Giulia Tofana, figura inquietante del XVII secolo, creò l'Aqua Tofana, un veleno misterioso usato da donne intrappolate in matrimoni indesiderati per liberarsi dei mariti senza destare sospetti. Attiva tra Roma e Palermo, si stima che la sostanza letale abbia causato la morte di oltre 600 uomini. Scoperta e arrestata nel 1651, fu giustiziata dopo essere stata torturata, lasciando un'eredità raccolta dalla sua sodale Girolama fino al 1659. La sua storia oscilla tra leggenda e realtà, sollevando il dubbio se fosse un'assassina spietata o una salvatrice silenziosa.Episodio senza pubblicitàhttps://bit.ly/3C1LnZ7Seguici su Instagram https://bit.ly/3C4megwIscriviti al canale WhatsApphttps://bit.ly/4h8B6JtL'autrice di questo episodio è Moira MissoriQuesta è un'opera di fantasia ispirata da una storia vera. Ogni riferimento a luoghi reali, eventi o personaggi realmente esistiti è rielaborato dall'immaginazione. Gli eventi narrati sono il frutto della creatività dell'autore e qualsiasi somiglianza o discordanza con persone reali, luoghi e eventi accaduti è puramente casuale.
Giulia Tofana, figura inquietante del XVII secolo, creò l'Aqua Tofana, un veleno misterioso usato da donne intrappolate in matrimoni indesiderati per liberarsi dei mariti senza destare sospetti. Attiva tra Roma e Palermo, si stima che la sostanza letale abbia causato la morte di oltre 600 uomini. Scoperta e arrestata nel 1651, fu giustiziata dopo essere stata torturata, lasciando un'eredità raccolta dalla sua sodale Girolama fino al 1659. La sua storia oscilla tra leggenda e realtà, sollevando il dubbio se fosse un'assassina spietata o una salvatrice silenziosa.Episodio gratuito completohttps://bit.ly/3C1LnZ7Seguici su Instagram https://bit.ly/3C4megwIscriviti al canale WhatsApphttps://bit.ly/4h8B6JtL'autrice di questo episodio è Moira MissoriQuesta è un'opera di fantasia ispirata da una storia vera. Ogni riferimento a luoghi reali, eventi o personaggi realmente esistiti è rielaborato dall'immaginazione. Gli eventi narrati sono il frutto della creatività dell'autore e qualsiasi somiglianza o discordanza con persone reali, luoghi e eventi accaduti è puramente casuale.
Il caso di Ferdinando Carretta è uno dei più enigmatici della cronaca italiana. Nell'agosto del 1989, la sua famiglia scompare nel nulla, senza lasciare tracce; per anni si pensa a una fuga volontaria, forse verso i Caraibi. Nel 1998, però, un'intervista televisiva ribalta ogni certezza: Ferdinando confessa un segreto rimasto sepolto per quasi un decennio.La verità è inquietante e getta un'ombra indelebile sulla vicenda; Carretta ammette di aver ucciso i suoi genitori e il fratello, rivelando dettagli che sconvolgono l'opinione pubblica. Secondo la sua versione, i corpi sarebbero stati occultati in una discarica, ma non sono mai stati ritrovati; un caso che, pur avendo una confessione, mantiene ancora zone d'ombra.Episodio senza pubblicitàhttps://bit.ly/3C1LnZ7Seguici su Instagram https://bit.ly/3C4megwIscriviti al canale WhatsApphttps://bit.ly/4h8B6JtQuesta è un'opera di fantasia ispirata da una storia vera. Ogni riferimento a luoghi reali, eventi o personaggi realmente esistiti è rielaborato dall'immaginazione. Gli eventi narrati sono il frutto della creatività dell'autore e qualsiasi somiglianza o discordanza con persone reali, luoghi e eventi accaduti è puramente casuale.
Il caso di Ferdinando Carretta è uno dei più enigmatici della cronaca italiana. Nell'agosto del 1989, la sua famiglia scompare nel nulla, senza lasciare tracce; per anni si pensa a una fuga volontaria, forse verso i Caraibi. Nel 1998, però, un'intervista televisiva ribalta ogni certezza: Ferdinando confessa un segreto rimasto sepolto per quasi un decennio.La verità è inquietante e getta un'ombra indelebile sulla vicenda; Carretta ammette di aver ucciso i suoi genitori e il fratello, rivelando dettagli che sconvolgono l'opinione pubblica. Secondo la sua versione, i corpi sarebbero stati occultati in una discarica, ma non sono mai stati ritrovati; un caso che, pur avendo una confessione, mantiene ancora zone d'ombra.Episodio completohttps://bit.ly/3C1LnZ7Seguici su Instagram https://bit.ly/3C4megwIscriviti al canale WhatsApphttps://bit.ly/4h8B6JtQuesta è un'opera di fantasia ispirata da una storia vera. Ogni riferimento a luoghi reali, eventi o personaggi realmente esistiti è rielaborato dall'immaginazione. Gli eventi narrati sono il frutto della creatività dell'autore e qualsiasi somiglianza o discordanza con persone reali, luoghi e eventi accaduti è puramente casuale.
Nell'aprile del 1990, il corpo di Domenico Semeraro — noto come “il Nano di Termini” — fu ritrovato strangolato in una discarica a Corcolle, nella periferia romana. Tassidermista solitario e figura enigmatica, Semeraro aveva intrecciato un legame complesso con il giovane assistente Armando Lovaglio. Tra i due si insinuarono tensioni sottili, gelosie e dinamiche ambigue, fino al tragico epilogo. L'omicidio portò alla luce un universo intimo e disturbante, nascosto dietro una quotidianità ai margini. Il caso lasciò un'ombra inquieta sulla città, ispirando nel tempo opere letterarie e cinematografiche.Episodio senza pubblicitàhttps://bit.ly/3C1LnZ7Seguici su Instagram https://bit.ly/3C4megwIscriviti al canale WhatsApphttps://bit.ly/4h8B6JtQuesta è un'opera di fantasia ispirata da una storia vera. Ogni riferimento a luoghi reali, eventi o personaggi realmente esistiti è rielaborato dall'immaginazione. Gli eventi narrati sono il frutto della creatività dell'autore e qualsiasi somiglianza o discordanza con persone reali, luoghi e eventi accaduti è puramente casuale.
Nell'aprile del 1990, il corpo di Domenico Semeraro — noto come “il Nano di Termini” — fu ritrovato strangolato in una discarica a Corcolle, nella periferia romana. Tassidermista solitario e figura enigmatica, Semeraro aveva intrecciato un legame complesso con il giovane assistente Armando Lovaglio. Tra i due si insinuarono tensioni sottili, gelosie e dinamiche ambigue, fino al tragico epilogo. L'omicidio portò alla luce un universo intimo e disturbante, nascosto dietro una quotidianità ai margini. Il caso lasciò un'ombra inquieta su Roma, ispirando nel tempo opere letterarie e cinematografiche.Episodio completohttps://bit.ly/3C1LnZ7Seguici su Instagram https://bit.ly/3C4megwIscriviti al canale WhatsApphttps://bit.ly/4h8B6JtQuesta è un'opera di fantasia ispirata da una storia vera. Ogni riferimento a luoghi reali, eventi o personaggi realmente esistiti è rielaborato dall'immaginazione. Gli eventi narrati sono il frutto della creatività dell'autore e qualsiasi somiglianza o discordanza con persone reali, luoghi e eventi accaduti è puramente casuale.
Nel settembre del 2010, il corpo di Teresa Buonocore fu rinvenuto nella sua auto, a Napoli. Madre devota e figura rispettata, la sua uccisione scosse profondamente l'opinione pubblica. Dietro quel delitto si celò una vicenda torbida, fatta di coraggio, silenzi e verità scomode. Denunciò ciò che molti preferirono ignorare. Col tempo, emersero nomi e responsabilità, ma il suo gesto continuò a parlare, più forte di ogni tentativo di farlo dimenticare.Episodio senza pubblicità https://bit.ly/3C1LnZ7Seguici su Instagram https://bit.ly/3C4megwIscriviti al canale WhatsApphttps://bit.ly/4h8B6JtL'autrice di questo episodio è Moira MissoriQuesta è un'opera di fantasia ispirata da una storia vera. Ogni riferimento a luoghi reali, eventi o personaggi realmente esistiti è rielaborato dall'immaginazione. Gli eventi narrati sono il frutto della creatività dell'autore e qualsiasi somiglianza o discordanza con persone reali, luoghi e eventi accaduti è puramente casuale.
Nel settembre del 2010, il corpo di Teresa Buonocore fu rinvenuto nella sua auto, a Napoli. Madre devota e figura rispettata, la sua uccisione scosse profondamente l'opinione pubblica. Dietro quel delitto si celò una vicenda torbida, fatta di coraggio, silenzi e verità scomode. Denunciò ciò che molti preferirono ignorare. Col tempo, emersero nomi e responsabilità, ma il suo gesto continuò a parlare, più forte di ogni tentativo di farlo dimenticare.Episodio completohttps://bit.ly/3C1LnZ7Seguici su Instagram https://bit.ly/3C4megwIscriviti al canale WhatsApphttps://bit.ly/4h8B6JtL'autrice di questo episodio è Moira MissoriQuesta è un'opera di fantasia ispirata da una storia vera. Ogni riferimento a luoghi reali, eventi o personaggi realmente esistiti è rielaborato dall'immaginazione. Gli eventi narrati sono il frutto della creatività dell'autore e qualsiasi somiglianza o discordanza con persone reali, luoghi e eventi accaduti è puramente casuale.
Il caso riguarda l'omicidio del piccolo Lorys Stival di otto anni, trovato strangolato il 29 novembre 2014 a Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa. La madre, Veronica Panarello, inizialmente ne denunciò la scomparsa, ma le indagini rivelarono incongruenze nel suo racconto. Arrestata, cambiò più volte versione, accusando anche il suocero, ma senza prove. Nel 2019 è stata condannata in via definitiva a 30 anni di carcere per omicidio volontario e occultamento di cadavere.Episodio senza pubblicitàhttps://bit.ly/3C1LnZ7Seguici su Instagram https://bit.ly/3C4megwIscriviti al canale WhatsApphttps://bit.ly/4h8B6JtL'autrice di questo episodio è Moira MissoriQuesta è un'opera di fantasia ispirata da una storia vera. Ogni riferimento a luoghi reali, eventi o personaggi realmente esistiti è rielaborato dall'immaginazione. Gli eventi narrati sono il frutto della creatività dell'autore e qualsiasi somiglianza o discordanza con persone reali, luoghi e eventi accaduti è puramente casuale.
Il caso riguarda l'omicidio del piccolo Lorys Stival di otto anni, trovato strangolato il 29 novembre 2014 a Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa. La madre, Veronica Panarello, inizialmente ne denunciò la scomparsa, ma le indagini rivelarono incongruenze nel suo racconto. Arrestata, cambiò più volte versione, accusando anche il suocero, ma senza prove. Nel 2019 è stata condannata in via definitiva a 30 anni di carcere per omicidio volontario e occultamento di cadavere.Episodio gratuito completohttps://bit.ly/3C1LnZ7Seguici su Instagram https://bit.ly/3C4megwIscriviti al canale WhatsApphttps://bit.ly/4h8B6JtL'autrice di questo episodio è Moira MissoriQuesta è un'opera di fantasia ispirata da una storia vera. Ogni riferimento a luoghi reali, eventi o personaggi realmente esistiti è rielaborato dall'immaginazione. Gli eventi narrati sono il frutto della creatività dell'autore e qualsiasi somiglianza o discordanza con persone reali, luoghi e eventi accaduti è puramente casuale.
Gloria Rosboch scompare nel nulla il 13 gennaio 2016 a Castellamonte lasciando nella sua famiglia e nell'intera comunità solo angoscia e interrogativi. Il 19 febbraio il suo corpo viene ritrovato dentro una cisterna abbandonata nella discarica di Rivara occultato come se qualcuno avesse voluto cancellare ogni traccia. Le indagini svelano una trama inquietante fatta di inganni e tradimenti. Al centro di tutto c'è Gabriele Defilippi un suo ex alunno che con la promessa di un futuro insieme la convince a consegnargli una grossa somma di denaro. Ma dietro quelle parole suadenti si cela solo un crudele inganno che ben presto si trasforma in un piano spietato e ben orchestrato. Una rete di manipolazioni da cui Gloria non riesce a fuggire fino all'epilogo più tragico.Episodio senza pubblicitàhttps://bit.ly/3C1LnZ7Seguici su Instagram https://bit.ly/3C4megwIscriviti al canale WhatsApphttps://bit.ly/4h8B6JtQuesta è un'opera di fantasia ispirata da una storia vera. Ogni riferimento a luoghi reali, eventi o personaggi realmente esistiti è rielaborato dall'immaginazione. Gli eventi narrati sono il frutto della creatività dell'autore e qualsiasi somiglianza o discordanza con persone reali, luoghi e eventi accaduti è puramente casuale.
Gloria Rosboch scompare nel nulla il 13 gennaio 2016 a Castellamonte lasciando nella sua famiglia e nell'intera comunità solo angoscia e interrogativi. Il 19 febbraio il suo corpo viene ritrovato dentro una cisterna abbandonata nella discarica di Rivara occultato come se qualcuno avesse voluto cancellare ogni traccia. Le indagini svelano una trama inquietante fatta di inganni e tradimenti. Al centro di tutto c'è Gabriele Defilippi un suo ex alunno che con la promessa di un futuro insieme la convince a consegnargli una grossa somma di denaro. Ma dietro quelle parole suadenti si cela solo un crudele inganno che ben presto si trasforma in un piano spietato e ben orchestrato. Una rete di manipolazioni da cui Gloria non riesce a fuggire fino all'epilogo più tragico.Episodio completohttps://bit.ly/3C1LnZ7Seguici su Instagram https://bit.ly/3C4megwIscriviti al canale WhatsApphttps://bit.ly/4h8B6JtQuesta è un'opera di fantasia ispirata da una storia vera. Ogni riferimento a luoghi reali, eventi o personaggi realmente esistiti è rielaborato dall'immaginazione. Gli eventi narrati sono il frutto della creatività dell'autore e qualsiasi somiglianza o discordanza con persone reali, luoghi e eventi accaduti è puramente casuale.
Il "delitto del bitter" sconvolse l'Italia nel 1962. Tranquillo Allevi, commerciante di formaggi, ricevette un pacco anonimo contenente una bottiglia di bitter avvelenata con stricnina. Dopo averne bevuto un sorso, morì tra atroci dolori. Le indagini portarono a Renzo Ferrari, veterinario di Barengo e amante della moglie di Allevi. Prove schiaccianti, tra cui una macchina da scrivere e l'acquisto del veleno, lo incastrarono. Condannato all'ergastolo, scontò 24 anni di carcere prima di ottenere la grazia negli anni ottanta, continuando a proclamarsi innocente. Un caso che lasciò un'ombra indelebile sulla cronaca nera italiana.Episodio senza pubblicitàhttps://bit.ly/3C1LnZ7Seguici su Instagram https://bit.ly/3C4megwIscriviti al canale WhatsApphttps://bit.ly/4h8B6JtL'autrice di questo episodio è Moira MissoriQuesta è un'opera di fantasia ispirata da una storia vera. Ogni riferimento a luoghi reali, eventi o personaggi realmente esistiti è rielaborato dall'immaginazione. Gli eventi narrati sono il frutto della creatività dell'autore e qualsiasi somiglianza o discordanza con persone reali, luoghi e eventi accaduti è puramente casuale.
Il "delitto del bitter" sconvolse l'Italia nel 1962. Tranquillo Allevi, commerciante di formaggi, ricevette un pacco anonimo contenente una bottiglia di bitter avvelenata con stricnina. Dopo averne bevuto un sorso, morì tra atroci dolori. Le indagini portarono a Renzo Ferrari, veterinario di Barengo e amante della moglie di Allevi. Prove schiaccianti, tra cui una macchina da scrivere e l'acquisto del veleno, lo incastrarono. Condannato all'ergastolo, scontò 24 anni di carcere prima di ottenere la grazia negli anni ottanta, continuando a proclamarsi innocente. Un caso che lasciò un'ombra indelebile sulla cronaca nera italiana.Episodio completohttps://bit.ly/3C1LnZ7Seguici su Instagram https://bit.ly/3C4megwIscriviti al canale WhatsApphttps://bit.ly/4h8B6JtL'autrice di questo episodio è Moira MissoriQuesta è un'opera di fantasia ispirata da una storia vera. Ogni riferimento a luoghi reali, eventi o personaggi realmente esistiti è rielaborato dall'immaginazione. Gli eventi narrati sono il frutto della creatività dell'autore e qualsiasi somiglianza o discordanza con persone reali, luoghi e eventi accaduti è puramente casuale.
Michele Profeta, conosciuto come il "Mostro di Padova" o "Il Professore", è stato un serial killer italiano. Nato a Palermo nel 1947, si trasferì al Nord negli anni '90. Nel gennaio 2001, inviò una lettera alla Questura di Milano minacciando di compiere omicidi casuali se non gli fossero stati consegnati 12 miliardi di lire. Il 29 gennaio, passò dalle parole ai fatti, assassinando il tassista Pierpaolo Lissandron a Padova. L'11 febbraio, colpì ancora, uccidendo l'agente immobiliare Walter Boscolo. Fu arrestato il 16 febbraio 2001, nella sua auto, le forze dell'ordine rinvennero prove schiaccianti. Nel 2002, la Corte d'Assise di Padova lo condannò a due ergastoli. Morì in carcere nel 2004.Episodio senza pubblicitàhttps://bit.ly/3C1LnZ7Seguici su Instagram https://bit.ly/3C4megwIscriviti al canale WhatsApphttps://bit.ly/4h8B6JtQuesta è un'opera di fantasia ispirata da una storia vera. Ogni riferimento a luoghi reali, eventi o personaggi realmente esistiti è rielaborato dall'immaginazione. Gli eventi narrati sono il frutto della creatività dell'autore e qualsiasi somiglianza o discordanza con persone reali, luoghi e eventi accaduti è puramente casuale.
Michele Profeta, conosciuto come il "Mostro di Padova" o "Il Professore", è stato un serial killer italiano. Nato a Palermo nel 1947, si trasferì al Nord negli anni '90. Nel gennaio 2001, inviò una lettera alla Questura di Milano minacciando di compiere omicidi casuali se non gli fossero stati consegnati 12 miliardi di lire. Il 29 gennaio, passò dalle parole ai fatti, assassinando il tassista Pierpaolo Lissandron a Padova. L'11 febbraio, colpì ancora, uccidendo l'agente immobiliare Walter Boscolo. Fu arrestato il 16 febbraio 2001, nella sua auto, le forze dell'ordine rinvennero prove schiaccianti. Nel 2002, la Corte d'Assise di Padova lo condannò a due ergastoli. Morì in carcere nel 2004.Episodio completohttps://bit.ly/3C1LnZ7Seguici su Instagram https://bit.ly/3C4megwIscriviti al canale WhatsApphttps://bit.ly/4h8B6JtQuesta è un'opera di fantasia ispirata da una storia vera. Ogni riferimento a luoghi reali, eventi o personaggi realmente esistiti è rielaborato dall'immaginazione. Gli eventi narrati sono il frutto della creatività dell'autore e qualsiasi somiglianza o discordanza con persone reali, luoghi e eventi accaduti è puramente casuale.
Il 14 giugno 2014, Carlo Lissi, un informatico di 31 anni, ha ucciso brutalmente sua moglie Maria Cristina Omes e i due figli, Giulia di 5 anni e Gabriele di 20 mesi, nella loro casa a Motta Visconti. Dopo aver commesso il terribile delitto, l'assassino è andato a guardare la partita dei mondiali con degli amici per crearsi un alibi. Il movente del crimine sembra essere stato l'infatuazione non corrisposta dell'uomo per una collega di lavoro. Lissi è stato condannato all'ergastolo e, durante la sua detenzione, si è laureato in filosofia.Episodi senza pubblicitàhttps://bit.ly/3C1LnZ7Seguici su Instagram https://bit.ly/3C4megwIscriviti al canale WhatsApphttps://bit.ly/4h8B6JtL'autrice di questo episodio è Moira MissoriQuesta è un'opera di fantasia ispirata da una storia vera. Ogni riferimento a luoghi reali, eventi o personaggi realmente esistiti è rielaborato dall'immaginazione. Gli eventi narrati sono il frutto della creatività dell'autore e qualsiasi somiglianza o discordanza con persone reali, luoghi e eventi accaduti è puramente casuale.
Il 14 giugno 2014, Carlo Lissi, un informatico di 31 anni, ha ucciso brutalmente sua moglie Maria Cristina Omes e i due figli, Giulia di 5 anni e Gabriele di 20 mesi, nella loro casa a Motta Visconti. Dopo aver commesso il terribile delitto, l'assassino è andato a guardare la partita dei mondiali con degli amici per crearsi un alibi. Il movente del crimine sembra essere stato l'infatuazione non corrisposta dell'uomo per una collega di lavoro. Lissi è stato condannato all'ergastolo e, durante la sua detenzione, si è laureato in filosofia.Episodio completohttps://bit.ly/3C1LnZ7Seguici su Instagram https://bit.ly/3C4megwIscriviti al canale WhatsApphttps://bit.ly/4h8B6JtL'autrice di questo episodio è Moira MissoriQuesta è un'opera di fantasia ispirata da una storia vera. Ogni riferimento a luoghi reali, eventi o personaggi realmente esistiti è rielaborato dall'immaginazione. Gli eventi narrati sono il frutto della creatività dell'autore e qualsiasi somiglianza o discordanza con persone reali, luoghi e eventi accaduti è puramente casuale.
Rossana D'Aniello, funzionaria di banca di 46 anni, viveva con il marito, Paolo Botteri, noto farmacista fiorentino, e le loro due figlie in un appartamento in via della Scala. L'8 novembre 2003, la donna è stata trovata senza vita nel suo appartamento, vittima di un'aggressione brutale che le ha causato una profonda ferita alla gola.Il corpo è stato scoperto dal marito al suo rientro a casa. Le indagini hanno portato rapidamente all'arresto di Daniela Cecchin, una donna di 47 anni, impiegata comunale ed ex collega universitaria di Paolo Botteri.La Cecchin ha confessato l'omicidio, dichiarando di aver agito per invidia nei confronti della vittima: “una donna bella e felice, per questo l'ho uccisa".Secondo la ricostruzione, Daniela Cecchin si è presentata a casa di Rossana D'Aniello con un coltello e, dopo una breve conversazione, l'ha aggredita, infliggendole la ferita mortale alla gola. Successivamente, ha lasciato la scena del crimine, portando con sé l'arma del delitto. Durante il processo, è emerso che Daniela Cecchin soffriva di un disturbo paranoide di personalità. In primo grado, è stata condannata a 30 anni di reclusione, pena successivamente ridotta a 20 anni, con il riconoscimento dell'infermità mentale.Episodi senza pubblicitàhttps://bit.ly/3C1LnZ7Seguici su Instagram https://bit.ly/3C4megwIscriviti al canale WhatsApphttps://bit.ly/4h8B6JtL'autrice di questo episodio è Moira MissoriQuesta è un'opera di fantasia ispirata da una storia vera. Ogni riferimento a luoghi reali, eventi o personaggi realmente esistiti è rielaborato dall'immaginazione. Gli eventi narrati sono il frutto della creatività dell'autore e qualsiasi somiglianza o discordanza con persone reali, luoghi e eventi accaduti è puramente casuale.
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Milena Quaglini è una figura tristemente nota nella cronaca nera italiana per essere stata coinvolta in tre omicidi tra il 1995 e il 1999, tutti legati a episodi di violenza e abusi subiti. Nata nel 1957 a Mezzanino, in provincia di Pavia, Milena ha vissuto un'esistenza segnata da traumi, relazioni tossiche e difficoltà economiche. I suoi crimini, motivati dalla necessità di difendersi o vendicarsi contro uomini che l'avevano maltrattata, hanno sollevato un acceso dibattito sull'autodifesa e sulla violenza di genere. Tra le sue vittime ci sono il marito violento e due uomini accusati di tentativi di abuso nei suoi confronti. Arrestata nel 1999, Milena è condannata e incarcerata, ma la sua fragilità psicologica la porta a togliersi la vita nel carcere di Vigevano nel 2001, lasciando una lettera per i suoi figli. La vicenda di Milena Quaglini continua a rappresentare un caso emblematico sulle conseguenze devastanti della violenza domestica e della mancanza di supporto per le vittime, ponendo l'accento sull'urgenza di interventi efficaci per prevenire simili tragedie.Episodi senza pubblicitàhttps://bit.ly/3C1LnZ7Seguici su Instagram https://bit.ly/3C4megwIscriviti al canale WhatsApphttps://bit.ly/4h8B6JtL'autrice di questo episodio è Moira MissoriQuesta è un'opera di fantasia ispirata da una storia vera. Ogni riferimento a luoghi reali, eventi o personaggi realmente esistiti è rielaborato dall'immaginazione. Gli eventi narrati sono il frutto della creatività dell'autore e qualsiasi somiglianza o discordanza con persone reali, luoghi e eventi accaduti è puramente casuale.
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Rosina Carsetti, una donna di 78 anni, è stata brutalmente assassinata la vigilia di Natale del 2020 nella sua casa a Montecassiano. Le indagini rivelarono che i colpevoli erano la figlia, Arianna Orazi, e il nipote, Enea Simonetti. Per sviare le indagini, la coppia inscenò una rapina, ma le prove raccolte portarono inevitabilmente al loro arresto. Durante il processo, emerse che Arianna aveva orchestrato il piano mentre Enea ne fu l'esecutore.Il marito di Rosina, Enrico Orazi, venne coinvolto per non aver impedito l'omicidio e per aver partecipato alla messinscena. Arianna è stata condannata all'ergastolo, Enea a 27 anni di reclusione ed Enrico a 4 anni e sei mesi per maltrattamenti e simulazione di reato.Questo caso ha messo in luce profondi problemi di conflittualità e maltrattamenti all'interno della famiglia Carsetti, esacerbati dal periodo pandemico, lasciando un segno indelebile nella comunità di Montecassiano.Episodi senza pubblicitàhttps://bit.ly/3C1LnZ7Seguici su Instagram https://bit.ly/3C4megwIscriviti al canale WhatsApphttps://bit.ly/4h8B6JtL'autrice di questo episodio è Moira MissoriQuesta è un'opera di fantasia ispirata da una storia vera. Ogni riferimento a luoghi reali, eventi o personaggi realmente esistiti è rielaborato dall'immaginazione. Gli eventi narrati sono il frutto della creatività dell'autore e qualsiasi somiglianza o discordanza con persone reali, luoghi e eventi accaduti è puramente casuale.
Nadia Roccia, una studentessa diciottenne, fu uccisa il 14 marzo 1998 dalle sue amiche Anna Maria Botticelli e Maria Filomena Sica a Castelluccio dei Sauri in provincia di Foggia. Le tre ragazze si conoscevano fin dall'infanzia, ma nel tempo Botticelli e Sica svilupparono sentimenti ostili nei confronti di Nadia, soprattutto dopo che lei ritrattò una promessa di aiutarle a trasferirsi negli Stati Uniti. Le due amiche la strangolarono e tentarono di simulare un suicidio legando una corda al collo della vittima e lasciando una falsa lettera di suicidio. Gli inquirenti ottennero le confessioni durante gli interrogatori e le due assassine furono condannate. Il movente del delitto fu ricondotto a motivi economici e sentimentali.Episodi senza pubblicitàhttps://bit.ly/3C1LnZ7Seguici su Instagram https://bit.ly/3C4megwIscriviti al canale WhatsApphttps://bit.ly/4h8B6JtL'autrice di questo episodio è Moira MissoriQuesta è un'opera di fantasia ispirata da una storia vera. Ogni riferimento a luoghi reali, eventi o personaggi realmente esistiti è rielaborato dall'immaginazione. Gli eventi narrati sono il frutto della creatività dell'autore e qualsiasi somiglianza o discordanza con persone reali, luoghi e eventi accaduti è puramente casuale.
I delitti di Alleghe sono una serie di omicidi che hanno sconvolto il piccolo paese tra le Dolomiti in provincia di Belluno tra il 1933 e il 1946. Il primo caso risale al 9 maggio 1933, quando Emma De Ventura, cameriera dell'Albergo Centrale, venne trovata in una stanza con la gola tagliata. Il caso fu frettolosamente archiviato come suicidio. Pochi mesi dopo, il 4 dicembre 1933, Carolina Finazzer, moglie di Aldo Da Tos, annegò misteriosamente nel lago del paese. Anche in questo caso, le autorità parlarono di suicidio. Nel 1946, la scia di sangue proseguì con il duplice omicidio dei coniugi Luigi e Luigia Del Monego, gestori di uno spaccio e di una panetteria. I due furono assassinati a colpi di pistola mentre tornavano a casa. Si ipotizzò una rapina, dato che dalla borsa di Luigia erano scomparsi denaro e gioielli. Solo nel 1952, grazie all'inchiesta del giornalista Sergio Saviane, emerse la verità. Gli omicidi erano stati pianificati ed eseguiti per occultare scandali e proteggere interessi famigliari.Segui il nostro canale WhatsApp https://whatsapp.com/channel/0029VayE7vP4CrfaFPR9An0WL'autrice di questo episodio è Moira MissoriQuesta è un'opera di fantasia ispirata da una storia vera. Ogni riferimento a luoghi reali, eventi o personaggi realmente esistiti è rielaborato dall'immaginazione. Gli eventi narrati sono il frutto della creatività dell'autore e qualsiasi somiglianza o discordanza con persone reali, luoghi e eventi accaduti è puramente casuale.
Il 13 novembre 1994, Luca Amorese, un ragazzo di 14 anni soprannominato il “Pelé del Quadraro” per il suo talento calcistico, scompare nel nulla a Roma. Quella sera, si allontana a bordo del motorino appena acquistato, ma non farà più ritorno a casa. Pochi giorni dopo, la famiglia riceve una lettera attribuita al ragazzo che nel messaggio, afferma di essersi allontanato volontariamente. Ma le sue parole sollevano inquietanti interrogativi anziché offrire conforto. Le indagini puntano su Elvino Gargiulo, un settantenne conosciuto come “il nonno”, e sul figlio Mario, entrambi sospettati anche di altre sparizioni misteriose: quella di Luigina Giumento e della nipote Valentina Paladini, scomparse nel 1991. L'ombra di abusi e un passato oscuro alimentano i sospetti contro di loro, ma mancano prove concrete per fare piena luce sulla vicenda. La scomparsa di Luca Amorese, insieme a quelle di Luigina e Valentina, rimane un enigma irrisolto. Un capitolo doloroso che segna ancora oggi la memoria del Quadraro e lascia aperte ferite che il tempo non ha saputo rimarginare.Segui il nostro canale WhatsApp https://whatsapp.com/channel/0029VayE7vP4CrfaFPR9An0WL'autrice di questo episodio è Moira MissoriQuesta è un'opera di fantasia ispirata da una storia vera. Ogni riferimento a luoghi reali, eventi o personaggi realmente esistiti è rielaborato dall'immaginazione. Gli eventi narrati sono il frutto della creatività dell'autore e qualsiasi somiglianza o discordanza con persone reali, luoghi e eventi accaduti è puramente casuale.
Marianna de Leyva, era una suora benedettina vissuta nel XVI secolo, nota come la Monaca di Monza. Costretta a entrare in convento dal padre, ebbe una vita segnata da un amore proibito con il conte Gian Paolo Osio, da cui ebbe due figli. La relazione portò a vari omicidi e al processo canonico voluto dall'arcivescovo Federico Borromeo. Suor Virginia Maria, come era conosciuta nel convento, fu condannata a essere murata viva e trascorse oltre tredici anni in isolamento, morendo nel 1650. La sua vicenda ispirò il personaggio di Suor Gertrude ne “I Promessi Sposi” di Alessandro Manzoni.L'autrice di questo episodio è Moira MissoriSegui il nostro canale WhatsApp https://whatsapp.com/channel/0029VayE7vP4CrfaFPR9An0WQuesta è un'opera di fantasia ispirata da una storia vera. Ogni riferimento a luoghi reali, eventi o personaggi realmente esistiti è rielaborato dall'immaginazione. Gli eventi narrati sono il frutto della creatività dell'autore e qualsiasi somiglianza o discordanza con persone reali, luoghi e eventi accaduti è puramente casuale.
Il 14 luglio 1998, Marco Mariolini assassinò Monica Calò a Verbania con 22 coltellate. Arrestato poco dopo, fu processato con rito abbreviato dalla corte d'assise di Novara e condannato a 30 anni di reclusione. Sebbene abbia scontato la pena, Mariolini è attualmente internato in un ospedale psichiatrico per la sua persistente pericolosità sociale. Il caso destò grande attenzione mediatica, non solo per la violenza dell'omicidio, ma anche per il profilo psicologico dell'assassino. Mariolini aveva infatti pubblicato, prima del delitto, il libro "Il cacciatore di anoressiche", in cui confessava le sue ossessioni e il desiderio di controllo assoluto sulle partner, delineando un ritratto inquietante della propria mente disturbata. La vicenda è stata successivamente adattata nel film *Primo amore*, diretto da Matteo Garrone.
L'Unabomber italiano è un terrorista non identificato che ha colpito le regioni del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia con oltre 30 bombe tra il 1994 e il 2006. Gli attentati, che hanno causato numerose ferite ma nessuna morte, erano caratterizzati da ordigni improvvisati collocati in luoghi pubblici. Nonostante le indagini e l'arresto di Elvo Zornitta, un ingegnere sospettato del crimine, il caso è stato archiviato nel 2009 per mancanza di prove. Questo evento ha sollevato interrogativi sulla sicurezza pubblica e sull'efficacia delle indagini.L'autrice di questo episodio è Moira MissoriQuesta è un'opera di fantasia ispirata da una storia vera. Ogni riferimento a luoghi reali, eventi o personaggi realmente esistiti è rielaborato dall'immaginazione. Gli eventi narrati sono il frutto della creatività dell'autore e qualsiasi somiglianza o discordanza con persone reali, luoghi e eventi accaduti è puramente casuale.
Il caso dell'esorcismo di Polistena riguarda la tragica morte di Maria Ilenia Politanò, una neonata di nemmeno due mesi, avvenuta il 12 settembre 1994. Convinti che la bambina fosse posseduta dal demonio, i genitori e alcuni familiari tentarono un rituale di esorcismo, durante il quale la piccola fu brutalmente percossa e maltrattata fino alla morte. Questo evento sconvolse l'intera comunità e suscitò un acceso dibattito a livello nazionale, sollevando questioni legate agli estremismi religiosi e all'abuso sui minori. Dopo l'arresto, tutti i membri della famiglia coinvolti vennero scarcerati tranne Vincenzo Fortini, ritenuto l'esecutore materiale del delitto. Nel 1996, la Corte d'Assise di Palmi assolse tutti e condannò Fortini a 18 anni di carcere. La sedicente maga Yvette Duval, che aveva alimentato le paure della famiglia, fu condannata a 1 anno e 8 mesi di reclusione per truffa, nonostante non fosse presente il giorno dell'omicidio.L'autrice di questo episodio è Moira MissoriQuesta è un'opera di fantasia ispirata da una storia vera. Ogni riferimento a luoghi reali, eventi o personaggi realmente esistiti è rielaborato dall'immaginazione. Gli eventi narrati sono il frutto della creatività dell'autore e qualsiasi somiglianza o discordanza con persone reali, luoghi e eventi accaduti è puramente casuale.
Luca Delfino è tristemente noto come "il killer delle fidanzate". Nel 2007, alla vigilia del suo 33° compleanno, uccise brutalmente la sua ex fidanzata, Antonella Multari, accoltellandola per strada a Sanremo. Per questo omicidio fu condannato a 16 anni e otto mesi, usufruendo del rito abbreviato e del riconoscimento di una semi-infermità mentale. L'omicidio di Antonella avvenne solo 14 mesi dopo la morte sospetta della sua precedente compagna, Luciana Biggi, trovata sgozzata a Genova. Sebbene fosse stato il principale sospettato anche di questo delitto, Delfino fu assolto per insufficienza di prove. Già noto per il suo comportamento possessivo e violento, era stato più volte denunciato per minacce e aggressione. Il suo caso suscitò un acceso dibattito pubblico, evidenziando le falle del sistema giudiziario e l'incapacità delle istituzioni di proteggere le donne dalla violenza domestica e dai partner pericolosi. Oggi, dopo aver scontato la sua pena, Luca Delfino risiede in una REMS genovese, perchè ritenuto ancora socialmente pericoloso.L'autrice di questo episodio è Moira MissoriQuesta è un'opera di fantasia ispirata da una storia vera. Ogni riferimento a luoghi reali, eventi o personaggi realmente esistiti è rielaborato dall'immaginazione. Gli eventi narrati sono il frutto della creatività dell'autore e qualsiasi somiglianza o discordanza con persone reali, luoghi e eventi accaduti è puramente casuale.
Il "Mostro di Arbus", Sergio Curreli, è responsabile di un efferato duplice omicidio avvenuto in Sardegna nel 1982. Due turisti tedeschi furono brutalmente uccisi a colpi di fucile mentre erano in vacanza. Questo crimine ha suscitato grande scalpore sia in Italia che in Germania. Curreli fu riconosciuto colpevole e condannato all'ergastolo, con le pene confermate in Appello e Cassazione. Il caso ha segnato un periodo oscuro per la Provincia di Cagliari, alimentando paure e speculazioni su un possibile collegamento con i delitti del Mostro di Firenze.L'autrice di questo episodio è Moira MissoriQuesta è un'opera di fantasia ispirata da una storia vera. Ogni riferimento a luoghi reali, eventi o personaggi realmente esistiti è rielaborato dall'immaginazione. Gli eventi narrati sono il frutto della creatività dell'autore e qualsiasi somiglianza o discordanza con persone reali, luoghi e eventi accaduti è puramente casuale.
Il massacro del Morrone avvenne il 20 agosto 1997, quando il pastore macedone Halivebi Hasani uccise brutalmente Diana Olivetti e Tamara Gobbo, mentre Silvia Olivetti sopravvisse fingendosi morta. Le tre ragazze erano in escursione sul monte Morrone quando furono aggredite. Grazie alla testimonianza di Silvia, Hasani fu arrestato e successivamente condannato all'ergastolo. Questo tragico evento scosse profondamente l'Abruzzo e l'Italia intera.L'autrice di questo episodio è Moira MissoriQuesta è un'opera di fantasia ispirata da una storia vera. Ogni riferimento a luoghi reali, eventi o personaggi realmente esistiti è rielaborato dall'immaginazione. Gli eventi narrati sono il frutto della creatività dell'autore e qualsiasi somiglianza o discordanza con persone reali, luoghi e eventi accaduti è puramente casuale.
Il delitto Murri è uno dei casi di cronaca nera più famosi dell'Italia di inizio Novecento. Il 2 settembre 1902, a Bologna, il corpo senza vita del conte Francesco Bonmartini viene trovato nel suo appartamento in via Mazzini 39. La famiglia Murri, una delle più rispettate e note della città, viene travolta dallo scandalo. Le indagini portano alla scoperta di un complotto orchestrato da Linda Murri, esasperata dai maltrattamenti del marito, con la complicità del fratello Tullio. Il processo che segue cattura l'attenzione dell'opinione pubblica e si concluderà con pesanti condanne, anche se i protagonisti otterranno la grazia negli anni successivi. Questo caso è emblematico del conflitto tra la Bologna aristocratica e la nuova modernità, segnando un'epoca di profondo cambiamento sociale e culturale.
Il "Caso del Canaro della Magliana" è uno dei crimini più famosi e macabri della cronaca italiana. Nel 1988, Pietro De Negri, un toelettatore di cani noto come "Er Canaro," uccise brutalmente Giancarlo Ricci, un ex pugile che per anni lo aveva tormentato e umiliato. Dopo un crescendo di violenze, "Er Canaro" decise di vendicarsi, torturando e uccidendo Ricci in modo raccapricciante. De Negri fu condannato e, dopo aver scontato 16 anni di carcere, venne rilasciato nel 2005. Nonostante il suo desiderio di essere dimenticato, la vicenda è rimasta indelebile nella memoria di Roma.
Il caso di Yara Gambirasio, la giovane ginnasta di 13 anni scomparsa il 26 novembre 2010 a Brembate di Sopra, Bergamo, ha scosso profondamente l'Italia. Il suo corpo è stato ritrovato tre mesi dopo, il 26 febbraio 2011, in un campo a Chignolo d'Isola. Le indagini hanno portato all'arresto di Massimo Bossetti, che è stato successivamente condannato all'ergastolo. Il caso ha suscitato grande interesse mediatico e ha evidenziato l'importanza delle prove genetiche nel processo penaleQuesta è un'opera di fantasia ispirata da una storia vera. Ogni riferimento a luoghi reali, eventi o personaggi realmente esistiti è rielaborato dall'immaginazione. Gli eventi narrati sono il frutto della creatività dell'autore e qualsiasi somiglianza o discordanza con persone reali, luoghi e eventi accaduti è puramente casuale.
Nel giugno 2000, Chiavenna fu scossa dall'omicidio di Suor Maria Laura Mainetti, madre superiora dell'istituto delle Figlie della Croce di Sant'Andrea. Tre adolescenti, pianificarono e commisero il delitto, motivate da noia e ribellione. Dopo giorni di telefonate e tentativi falliti, le ragazze riuscirono a isolare la suora e la uccisero con diciannove coltellate. Sebbene inizialmente si pensasse a un omicidio a sfondo satanico, le indagini rivelarono una distorta ricerca di affermazione personale. Suor Maria Laura Mainetti è stata proclamata beata il 6 giugno 2021, riconosciuta per il suo martirio.Music generated by Mubert https://mubert.com/render
Jennifer Zacconi, sparì da Olmo di Martellago, Venezia, il 29 aprile 2006 all'età di 20 anni mentre era incinta. La tragica vicenda scosse l'intera nazione a causa delle terribili circostanze emerse dalle indagini. Jennifer venne ritrovata morta, sepolta viva con il bambino che portava in grembo. Le ricerche rivelarono il coinvolgimento di Lucio Niero, con cui la ragazza aveva una relazione clandestina e che era il padre del bambino. Niero venne condannato a trent'anni di reclusione. Questo caso evidenziò gravi problemi riguardanti la sicurezza delle donne e la risposta delle autorità alla violenza di genere. La famiglia di Jennifer continuò a lottare per ottenere giustizia, criticando il sistema penale italiano per la gestione del caso.Music generated by Mubert https://mubert.com/render
Nel maggio del 1956, Franco Percoco commise un triplice omicidio che sconvolse l'Italia. Dopo aver brutalmente ucciso i suoi genitori e il fratello minore nella loro casa di via Celentano 12, ha convissuto con i cadaveri per oltre dieci giorni, senza mostrare alcun segno di ansia, ma evidenziando un insolito buonumore. Fu processato e condannato all'ergastolo dal tribunale di Bari il 12 luglio 1958, ma la pena venne ridotta a 30 anni nel 1960. Questo orribile crimine gli valse il soprannome di “Mostro di Bari”.
Nella notte tra il 14 e il 15 gennaio 1984, nell'appartamento di via Pisana a Scandicci, viene trovato accoltellato l'agente di polizia Nello Fontanarosa. La moglie Patrizia Badiani, inizialmente, racconta di un'intrusione in casa da parte di due ladri, ma le indagini sveleranno una vicenda più complessa. Patrizia Badiani e il giovane amante Gennaro Clausi vengono arrestati con l'accusa di omicidio premeditato. Durante il processo emergeranno due versioni contrastanti dei fatti. Patrizia Badiani verrà condannata all'ergastolo, Clausi a ventidue anni di reclusione. La donna, dal carcere, continuerà a proclamare la sua innocenza.
La vicenda di Sonya Caleffi, un'infermiera coinvolta in una serie di omicidi e tentati omicidi ai danni dei pazienti, rivela un intricato intreccio tra disturbi psichici e personalità complessa. Le azioni dell'”Angelo della Morte” sono state scoperte in seguito a un'indagine sull'aumento dei decessi durante i suoi turni ospedalieri. Condannata nel 2006 a vent'anni di carcere, ha ottenuto il rilascio nel 2018. La sua vicenda ha sollevato interrogativi sulle procedure di selezione e monitoraggio del personale sanitario e ha messo in luce le sfide del sistema penale nel trattare casi così complessi.
Andrea Maria Rea, il “Mostro di Posillipo”, è un pluriomicida noto in Italia negli anni '80. Il primo delitto è avvenuto a Napoli, dove ha ucciso Silvana Antinozzi, una dipendente comunale. Il secondo caso riguarda Anna Bisanti, una donna scomparsa anni prima. Rea è stato giudicato incapace di intendere e volere a causa di disturbi mentali ed è stato internato in diversi ospedali psichiatrici. La sua storia ha suscitato interesse e interrogativi, principalmente per il suo coinvolgimento nei delitti del “Mostro di Firenze”.
Il 30 gennaio 2002, a Cogne, il piccolo Samuele Lorenzi, di soli tre anni, viene trovato gravemente ferito dalla madre nella loro casa di Montroz. Nonostante i tentativi di soccorso, il bambino muore poche ore più tardi in ospedale, dando il via a un'indagine per omicidio che sconvolge la tranquillità del pittoresco paese valdostano, originariamente conosciuto per la sua bellezza paesaggistica. L'attenzione mediatica nazionale si concentra sul caso, portando alla luce l'ipotesi del coinvolgimento della madre, Annamaria Franzoni.
Il 30 gennaio 2002, a Cogne, il piccolo Samuele Lorenzi, di soli tre anni, viene trovato gravemente ferito dalla madre nella loro casa di Montroz. Nonostante i tentativi di soccorso, il bambino muore poche ore più tardi in ospedale, dando il via a un'indagine per omicidio che sconvolge la tranquillità del pittoresco paese valdostano, originariamente conosciuto per la sua bellezza paesaggistica. L'attenzione mediatica nazionale si concentra sul caso, portando alla luce l'ipotesi del coinvolgimento della madre, Annamaria Franzoni.