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Negli ultimi 15 anni, da quando l'eruzione del vulcano Eyjafjallajökull la rese una delle più importanti mete turistiche del mondo, molte cose sono cambiate in Islanda. Non le tradizioni di Natale. Con Leonardo Piccione, scrittore che vive in Islanda. Insegnare a nuotare a una foca di Leonardo Piccione Sul Post– In Islanda a Natale si cantano le canzoni italiane – In Islanda i libri sono il miglior regalo di Natale – Oggi siamo più preparati a un'eruzione come quella dell'Eyjafjallajökull I consigli di Leonardo Piccione– L'album The Nearer the Fountain, More Pure the Stream Flows di Damon Albarn– Il film Storie di cavalli e di uomini di Benedikt Erlingsson– Il tempo e l'acqua di Andri Snær Magnason Ci sono anche altri podcast del Post: la rassegna stampa Morning, le Altre Indagini di Stefano Nazzi, gli approfondimenti di Francesco Costa su Wilson, e molti altri che parlano di scienza, esteri, linguaggio. E poi c'è quello su Sanremo. Sono i podcast dedicati a chi ha un abbonamento al Post, che a Natale puoi regalare, o farti regalare. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Dopo Dickens, "l'uomo che ha inventato il Natale", libri, romanzi, fiabe contribuirono a costruire un nuovo universo sentimentale e commerciale. Come dimostrano queste storie diverse, di bontà premiata ma anche di invidie e vendette. Fallite, naturalmente, sennò che Natale sarebbe? Neve, strenne e storie di Natale a cura di Mara Barbuni, Croce Ci sono anche altri podcast del Post: la rassegna stampa Morning, le Altre Indagini di Stefano Nazzi, gli approfondimenti di Francesco Costa su Wilson, e molti altri che parlano di scienza, esteri, linguaggio. E poi c'è quello su Sanremo. Sono i podcast dedicati a chi ha un abbonamento al Post, che a Natale puoi regalare, o farti regalare. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
C'è una guerra in Europa. Anzi, ormai è chiaro che c'è una guerra all'Europa, o almeno una critica radicale al suo modello. Da est e da ovest, da Putin e Trump. Ma esiste un modello europeo, proprio mentre i valori proclamati (accoglienza, diritti, libertà) sono in discussione, insidiati dall'interno oltre che assediati dall'esterno? Il nostro tempo. Narrare un'Europa di Luigi Zoja, Bollati Boringhieri Ci sono anche altri podcast del Post: la rassegna stampa Morning, le Altre Indagini di Stefano Nazzi, gli approfondimenti di Francesco Costa su Wilson, e molti altri che parlano di scienza, esteri, linguaggio. E poi c'è quello su Sanremo. Sono i podcast dedicati a chi ha un abbonamento al Post, che a Natale puoi regalare, o farti regalare. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Si chiude Atreju; non manca la polemica degli eredi di Michael Ende per l'appropriazione da parte della destra giovanile del nome di uno dei protagonisti della Storia infinita. Procediamo con spigolature del discorso di chiusura del nostro «Presidente del Consiglio donna» (ipsa dixit). Stavolta non una “Parola della settimana”, ma una frase quantomai attuale di Hannah Arendt: «Il suddito ideale del regime totalitario non è il nazista convinto o il comunista convinto, ma l'individuo per il quale la distinzione fra realtà e finzione, fra vero e falso non esiste più». - Il comunicato degli eredi di Michael Ende- Il testo integrale del discorso di Meloni ad Atreju- Il post di Silvio Montanaro rispetto alla campagna contro il libro Cos'è il sesso?- Per acquistare il libro Che cos'è il sesso? Ci sono anche altri podcast del Post: la rassegna stampa Morning, le Altre Indagini di Stefano Nazzi, gli approfondimenti di Francesco Costa su Wilson, e molti altri che parlano di scienza, esteri, linguaggio. E poi c'è quello su Sanremo. Sono i podcast dedicati a chi ha un abbonamento al Post, che a Natale puoi regalare, o farti regalare. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Ogni anno a dicembre ci sono i Game Awards, un evento che si ispira agli Oscar nel quale viene celebrata l'industria dei videogiochi attraverso l'assegnazione di premi e riconoscimenti: il più importante di tutti è quello di gioco dell'anno. In questa ultima edizione ha stravinto Claire Obscure: Expedition 33, che ha vinto nelle categorie più importanti e si è portato a casa 9 premi su 12 candidature. Oltre che di questo, si è parlato anche dei migliori giochi dell'anno (due per ogni membro di Joypad), dei tanti annunci che hanno riempito la serata dei Game Awards e dei consueti consigli del mese: il libro Trigger Happy (edito da Bitmap Books), la versione Switch 2 di Assassin's Creed Shadows, il mattissimo Skate Story e Constance. Ci sono anche altri podcast del Post: la rassegna stampa Morning, le Altre Indagini di Stefano Nazzi, gli approfondimenti di Francesco Costa su Wilson, e molti altri che parlano di scienza, esteri, linguaggio. E poi c'è quello su Sanremo. Sono i podcast dedicati a chi ha un abbonamento al Post, che a Natale puoi regalare, o farti regalare. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
L'omeopatia è tra le forme di medicina alternativa più seguite, nonostante da circa due secoli si discuta sulla sua utilità ed efficacia. In questa puntata speciale del podcast vediamo in che cosa consistono i “rimedi omeopatici”, che storia hanno e soprattutto che cosa dicono decenni di studi scientifici sul loro funzionamento. Capire perché l'omeopatia è sopravvissuta agli enormi progressi della medicina dell'ultimo secolo aiuta, tra le altre cose, a comprendere meglio come funzioniamo noi nella salute e nella malattia. Ci sono anche altri podcast del Post: la rassegna stampa Morning, le Altre Indagini di Stefano Nazzi, gli approfondimenti di Francesco Costa su Wilson, e molti altri che parlano di scienza, esteri, linguaggio. E poi c'è quello su Sanremo. Sono i podcast dedicati a chi ha un abbonamento al Post, che a Natale puoi regalare, o farti regalare. Leggi anche:– La memoria dell'acqua e oceani da non scordare – Un'intera puntata speciale di Ci vuole una scienza sull'osteopatia – La sezione del sito dell'AIFA sui medicinali omeopatici – La qualità metodologica degli studi clinici randomizzati sull'omeopatia, le medicine erboristiche e l'agopuntura – Una revisione sistematica delle revisioni sistematiche dell'omeopatia – Omeopatia: cosa ci dicono le “migliori” prove? – C'è anche l'effetto nocebo – Lo speciale omeopatia del CICAP– Lo zucchero più costoso al mondo – Alla ricerca del vero, tra pregiudizi, credenze, falsi ricordi… Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Cosa trova Kostya quando arriva in Italia dall'Ucraina in cerca di pace ma anche di una madre? Affetto e silenzi: gli adulti non sanno dire la verità. E la guerra distrugge ogni morale. Una conversazione con l'autrice, dal vivo, a Peccioli. Tanta ancora Vita di Viola Ardone, Einaudi Ci sono anche altri podcast del Post: la rassegna stampa Morning, le Altre Indagini di Stefano Nazzi, gli approfondimenti di Francesco Costa su Wilson, e molti altri che parlano di scienza, esteri, linguaggio. E poi c'è quello su Sanremo. Sono i podcast dedicati a chi ha un abbonamento al Post, che a Natale puoi regalare, o farti regalare. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Ci sono anche altri podcast del Post: la rassegna stampa Morning, le Altre Indagini di Stefano Nazzi, gli approfondimenti di Francesco Costa su Wilson, e molti altri che parlano di scienza, esteri, linguaggio. E poi c'è quello su Sanremo. Sono i podcast dedicati a chi ha un abbonamento al Post, che a Natale puoi regalare, o farti regalare. La giornalista del Guardian Tania Branigan ha scritto un libro che racconta la Rivoluzione culturale cinese tramite gli occhi dei suoi sopravvissuti, ma soprattutto che racconta la Cina di oggi. Memoria rossa racconta come il più grande trauma della storia cinese recente abbia plasmato il paese e il suo leader, Xi Jinping. Memoria rossa di Tania Branigan I consigli di Tania Branigan– Red-Colour News Soldier di Li Zhensheng – The Cowshed di Ji Xianlin– Il film Lettere di uno sconosciuto I libri citati nella conversazione– The Party's Interests Come First di Joseph Torigian – Maoism: A Global History di Julia Lovell Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Capita che un banale incidente (scambiare le destinatarie di due messaggi WhatsApp di lavoro e d'amore) riveli involontariamente qualcosa di profondo. Anzitutto l'incertezza del desiderio maschile, non più protetto dai privilegi del patriarcato e la fragilità di progetti di vita insidiati dalla più intima delle confusioni. Una conversazione dal vivo, a Peccioli, con l'autore. Destinazione errata di Domenico Starnone, Einaudi Ci sono anche altri podcast del Post: la rassegna stampa Morning, le Altre Indagini di Stefano Nazzi, gli approfondimenti di Francesco Costa su Wilson, e molti altri che parlano di scienza, esteri, linguaggio. E poi c'è quello su Sanremo. Sono i podcast dedicati a chi ha un abbonamento al Post, che a Natale puoi regalare, o farti regalare. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Un'intervista a un pregiudicato responsabile di decine di delitti e di avere esercitato il suo potere su un intero rione di Napoli si trasforma in qualcos'altro. Il racconto dall'interno di una carriera criminale, con tutti gli elementi avventurosi e tragicamente spettacolari, rivela anche l'interiorità del boss. Non meno efferato ma più fragile, con la sua mancata o insoddisfacente paternità. Donnaregina di Teresa Ciabatti. Mondadori Ci sono anche altri podcast del Post: la rassegna stampa Morning, le Altre Indagini di Stefano Nazzi, gli approfondimenti di Francesco Costa su Wilson, e molti altri che parlano di scienza, esteri, linguaggio. E poi c'è quello su Sanremo. Sono i podcast dedicati a chi ha un abbonamento al Post, che a Natale puoi regalare, o farti regalare. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Ci sono anche altri podcast del Post: la rassegna stampa Morning, le Altre Indagini di Stefano Nazzi, gli approfondimenti di Francesco Costa su Wilson, e molti altri che parlano di scienza, esteri, linguaggio. E poi c'è quello su Sanremo. Sono i podcast dedicati a chi ha un abbonamento al Post, che a Natale puoi regalare, o farti regalare. Dicembre è mese di bilanci e di reunion, e in questa puntata speciale di Comodino Giulia Pilotti si è seduta insieme ad alcune persone della redazione del Post per discutere dei libri che hanno letto e hanno apprezzato (o non tanto) nel corso dell'anno. La selezione è tematica: si parla di famiglie e amici imperfetti, a volte pessimi. Giulia Pilotti ha letto Pessima amica di Tiffany Watt Smith (Utet), Ginevra Falciani E gli ippopotami si sono lessati nelle loro vasche di William S. Burroughs e Jack Kerouac (Adelphi), Nicola Ghittoni La confraternita dell'uva di John Fante (Einaudi), Matilda Ferraris Vipera in pugno di Hervé Bazin (Gramma-Feltrinelli), Luca Misculin Le voci della sera di Natalia Ginzburg (Einaudi, audiolibro letto da Sandra Toffolatti per la serie Ad alta voce su RaiPlay Sound).Nella puntata sono anche citati: Il gruppo di Mary McCarthy, Sulla strada di Jack Kerouac, Lessico famigliare di Natalia Ginzburg, Le chiavi magiche di Ludovica Lugli, Una mamma per amica, Amici miei e I Simpson. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Un caro ascoltatore mi segnala un articolo uscito su JAMA, il Journal of the American Medical Association, in cui si parla dell'effetto del divieto di usare una serie di parole sul sistema sanitario statunitense. Ma cosa succede quando “chi comanda” manomette le parole, sia negli Stati Uniti sia da noi? La parola della settimana è omonazionalismo. - When Words Disappear: How Banning Words Imperils Health Care Communication- Atreju, Bernini contestata dagli studenti di Medicina: “Siete sempre dei poveri comunisti”- Simone Alliva, newsletter Prima che sia notte Ci sono anche altri podcast del Post: la rassegna stampa Morning, le Altre Indagini di Stefano Nazzi, gli approfondimenti di Francesco Costa su Wilson, e molti altri che parlano di scienza, esteri, linguaggio. E poi c'è quello su Sanremo. Sono i podcast dedicati a chi ha un abbonamento al Post, che a Natale puoi regalare, o farti regalare. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Ci sono anche altri podcast del Post: la rassegna stampa Morning, le Altre Indagini di Stefano Nazzi, gli approfondimenti di Francesco Costa su Wilson, e molti altri che parlano di scienza, esteri, linguaggio. E poi c'è quello su Sanremo. Sono i podcast dedicati a chi ha un abbonamento al Post, che a Natale puoi regalare, o farti regalare. È forse la storia più famosa al mondo: i magi che seguono un astro in cielo che indica la strada verso Betlemme, per portare i loro omaggi a un neonato particolare. Ma ci fu davvero una “stella cometa di Natale”? Se lo chiedono da secoli filosofi, teologi e astronomi: una nuova ricerca ha un'ipotesi affascinante, legata a una combinazione incredibile. Ma prima ci occupiamo di glifosato, l'erbicida più discusso negli ultimi anni per i suoi effetti sulla salute. Infine, qualche consiglio per libri di scienza da regalare durante le feste. Leggi anche – Articolo sulla sicurezza del glifosato ritirato otto anni dopo che il ghostwriting della Monsanto è stato rivelato in tribunale – Naomi Oreskes: «Ho mostrato come la scienza viene manipolata. E ora spiego perché»– È vero che il glifosato, un erbicida diffuso in tutto il mondo, è cancerogeno? – La stella che si è fermata: la stella di Betlemme e la cometa del 5 a.C. – Il paese che conta di Linda Laura Sabbadini – Luna, dal sogno all'esplorazione – SEGUIMI! Il marketing come culto, il culto come marketing di Gianluca Diegoli – I metalli del potere di Vince Beiser – I libri per bambini e ragazzi del Premio Piccolo Galileo – Piccolo manuale illustrato per cercatori di stelle – I libri nello Shop del Post Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
C'è una data che segna un cambiamento fatale nella storia pubblica del nostro paese. Ma anche nelle memorie private. Se si allarga lo sguardo all'intera, lunga stagione della violenza politica e mafiosa, il problema è combattere l'oblio ma anche le inefficaci retoriche del ricordo. Forse la forza oscura delle immagini può rompere questa assuefazione. Sotto gli occhi di nessuno di Fabio Mantovani, Quodlibet Ci sono anche altri podcast del Post: la rassegna stampa Morning, le Altre Indagini di Stefano Nazzi, gli approfondimenti di Francesco Costa su Wilson, e molti altri che parlano di scienza, esteri, linguaggio. E poi c'è quello su Sanremo. Sono i podcast dedicati a chi ha un abbonamento al Post, che a Natale puoi regalare, o farti regalare. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Il 25 gennaio 2026 saranno dieci anni dal giorno della scomparsa di Giulio Regeni. In questo decennio si sono accumulate testimonianze, indizi e responsabilità, fino ad arrivare a individuare quattro agenti dei servizi segreti egiziani come principali imputati. Ma ciò che è apparso più evidente, fin dall'inizio, è stata la sistematica mancanza di collaborazione delle autorità egiziane, che ha di fatto reso impossibile un processo regolare. L'Egitto è un paese con cui l'Italia intrattiene stretti rapporti economici e militari, ed è stato reinserito nel 2024 nella lista dei “paesi sicuri”. Nonostante questo, un cittadino italiano è stato sequestrato, torturato e ucciso dai servizi segreti locali: un trattamento efferato, che il regime egiziano riserva di solito ai propri oppositori interni, non a un ricercatore universitario di un paese europeo. E malgrado gli sforzi dei magistrati italiani, nessuno degli accusati è mai comparso davanti alla giustizia. La storia delle torture e dell'omicidio di Regeni è anche una storia di depistaggi e tentativi di insabbiamento, soprattutto in Egitto ma in parte anche in Italia. È la storia di un processo faticoso, di ostruzionismi costanti, di governi italiani che da un lato dichiaravano di voler arrivare alla verità e dall'altro ricordavano la “centralità” dell'Egitto per gli interessi del paese. Ed è la storia dei genitori di Regeni, dei loro avvocati e di chi continua a pretendere che la verità storica diventi anche verità giudiziaria. Ci sono anche altri podcast del Post: la rassegna stampa Morning, le Altre Indagini di Stefano Nazzi, gli approfondimenti di Francesco Costa su Wilson, e molti altri che parlano di scienza, esteri, linguaggio. E poi c'è quello su Sanremo. Sono i podcast dedicati a chi ha un abbonamento al Post, che a Natale puoi regalare, o farti regalare. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Ci sono anche altri podcast del Post: la rassegna stampa Morning, le Altre Indagini di Stefano Nazzi, gli approfondimenti di Francesco Costa su Wilson, e molti altri che parlano di scienza, esteri, linguaggio. E poi c'è quello su Sanremo. Sono i podcast dedicati a chi ha un abbonamento al Post, che a Natale puoi regalare, o farti regalare. Negli anni Duemila Bill Browder era un ricco investitore in Russia. Oggi è uno dei più importanti attivisti per i diritti umani, ha promosso una legge per sanzionare i criminali russi, e Putin ha cercato più volte di catturarlo e infine di ucciderlo. In questa puntata di Globo parliamo della sua storia, ma anche di Donald Trump, dei negoziati in Ucraina, e di cosa non sta funzionando nelle sanzioni. Sfida allo zar, di Bill Browder Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Che mondo spiegano i libri? Come lo fanno? E come quello che accade in tempi vorticosi cambia il destino o almeno il cammino di un libro? La seconda edizione del premio Vero offre la possibilità di ascoltare gli autori e le autrici finalisti e di capire come rispondono a queste domande, nel momento cruciale della proclamazione del libro vincitore. Ci sono anche altri podcast del Post: la rassegna stampa Morning, le Altre Indagini di Stefano Nazzi, gli approfondimenti di Francesco Costa su Wilson, e molti altri che parlano di scienza, esteri, linguaggio. E poi c'è quello su Sanremo. Sono i podcast dedicati a chi ha un abbonamento al Post, che a Natale puoi regalare, o farti regalare. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
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Ci sono anche altri podcast del Post: la rassegna stampa Morning, le Altre Indagini di Stefano Nazzi, gli approfondimenti di Francesco Costa su Wilson, e molti altri che parlano di scienza, esteri, linguaggio. E poi c'è quello su Sanremo. Sono i podcast dedicati a chi ha un abbonamento al Post, che a Natale puoi regalare, o farti regalare. Per contrastare il riscaldamento globale, c'è chi propone di oscurare il Sole rendendo la Terra più riflettente, in modo da farle assorbire meno raggi solari. Se ne discute da decenni, ma ora una società israelo-statunitense dice di essere pronta per i primi esperimenti, irrorando la stratosfera di piccole particelle riflettenti. Che cosa mai potrà andare storto? Ci occupiamo poi delle misteriose origini del gatto domestico: da dove arriva, quando ha iniziato a farci compagnia e perché una nuova ricerca mette in dubbio molte delle nostre certezze feline. Leggi anche– Lo strano e totalmente reale piano per oscurare il Sole e invertire il riscaldamento globale – Una startup raccoglie 60 milioni di dollari per testare la tecnologia di riflessione del Sole– Ce la sentiamo di cambiare il mondo? – Futuro Presente – La diaspora dei gatti dall'Africa– La dispersione dei gatti domestici dal Nord Africa all'Europa circa 2000 anni fa– Confessioni di un gattaro. Una lunga storia di convivenza, amore e incomprensione di Matteo Bordone Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Ci sono anche altri podcast del Post: la rassegna stampa Morning, le Altre Indagini di Stefano Nazzi, gli approfondimenti di Francesco Costa su Wilson, e molti altri che parlano di scienza, esteri, linguaggio. E poi c'è quello su Sanremo. Sono i podcast dedicati a chi ha un abbonamento al Post, che a Natale puoi regalare, o farti regalare. Gran parte delle catastrofi del nostro tempo ci coglie di sorpresa perché, nonostante indizi e annunci, siamo stati incapaci di immaginarle. È anche il segno di un'epoca che si è abituata a pensare che non ci sono davvero alternative. Eppure senza immaginazione non c'è futuro. Come riabilitare questa fondamentale qualità umana, artistica e politica? Immagina di Stefano Laffi, Feltrinelli Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Ci sono anche altri podcast del Post: la rassegna stampa Morning, le Altre Indagini di Stefano Nazzi, gli approfondimenti di Francesco Costa su Wilson, e molti altri che parlano di scienza, esteri, linguaggio. E poi c'è quello su Sanremo. Sono i podcast dedicati a chi ha un abbonamento al Post, che a Natale puoi regalare, o farti regalare. Da quasi un mese è in corso una crisi diplomatica tra Giappone e Cina, che è partita da una frase su Taiwan ma sta avendo ripercussioni molto più ampie. Con Guido Alberto Casanova, analista del centro studi ISPI. I consigli di Guido Alberto Casanova– La serie tv taiwanese Zero Day Attack – Lotta per la sopravvivenza di Rana Mitter – Il podcast Supernova in the East di Dan Carlin Sul Post– La grossa crisi tra Cina e Giappone, su Taiwan– Mentre se la prende col Giappone, la Cina guarda a Taiwan – Taiwan ci tiene proprio a mostrare gratitudine al Giappone – Che rapporto hanno Taiwan e la Cina Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Mentre si discute se i figli li educhino i genitori e fin dove possano arrivare le istituzioni, il romanzo autobiografico di una figlia di alcolisti, tossicodipendenti, irresponsabili e incoscienti racconta come ci si può salvare. Quando nel cerchio invalicabile di miseria e infelicità si apre invece un varco conta tutto: la fiducia di un insegnante, i fondi dello stato sociale, il prodigio di un incontro casuale ma anche la luce che si è tenuta accesa dentro di sé, nonostante tutto. Poor di Katriona O'Sullivan, People Ci sono anche altri podcast del Post: la rassegna stampa Morning, le Altre Indagini di Stefano Nazzi, gli approfondimenti di Francesco Costa su Wilson, e molti altri che parlano di scienza, esteri, linguaggio. E poi c'è quello su Sanremo. Sono i podcast dedicati a chi ha un abbonamento al Post, che a Natale puoi regalare, o farti regalare. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Cosa succede se le politiche pubbliche e i comportamenti personali in nome di sacrosanti principi ambientalisti allargano le disuguaglianze sociali? Si può accettare la creazione di una élite di consumatori verdi, consapevoli e abbienti? Domande urticanti poste da uno dei quatto libri candidati al Premio Vero (proclamazione a Peccioli il 6 dicembre). Il mito infranto. Come la falsa sostenibilità ha reso il mondo più ingiusto di Antonio Galdo, Codice Edizioni Ci sono anche altri podcast del Post: la rassegna stampa Morning, le Altre Indagini di Stefano Nazzi, gli approfondimenti di Francesco Costa su Wilson, e molti altri che parlano di scienza, esteri, linguaggio. E poi c'è quello su Sanremo. Sono i podcast dedicati a chi ha un abbonamento al Post, che a Natale puoi regalare, o farti regalare. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Nuovo colpo di scena nell'inchiesta sul caso Garlasco: sotto le unghie di Chiara Poggi DNA compatibile con quello di Andrea Sempio. Ne parliamo con il giornalista Stefano Nazzi. Domani giornata di scioperi: oltre a quello generale contro le misure in Manovra, anche la protesta dei giornalisti. Betta Fiorito ha intervistato Alessandra Costante, segretaria FNSI - Federazione Nazionale Stampa Italiana. Voci di accordo Google-Meta, NVIDIA brucia 150 miliardi. Su ChatGPT arriva la ricerca shopping. Sentiamo il nostro Enrico Pagliarini. Le anticipazioni di Nessun luogo è lontano con Giampaolo Musumeci.
Oggi un nuovo episodio di Indagini con Stefano Nazzi.
Il fight club al contrario? Succede solo a Pesci Piccoli 2. E forse è meglio così. Pesci Piccoli stagione 2, disponibile su Prime Video.
Stefano Nazzi racconta la genesi del podcast Indagini insieme a Francesco Costa del Post. Spiega le scelte editoriali fondamentali come trattare solo casi passati in giudicato e l'approccio narrativo distaccato tipico del Post.
Pier Paolo Pasolini venne ucciso 50 anni fa, nella notte tra l'1 e il 2 novembre 1975. Nelle stesse ore la polizia fermò un minorenne che guidava contromano una macchina rubata. Il ragazzo, Giuseppe Pelosi, confessò di aver ucciso lo scrittore per difendersi da un suo approccio sessuale violento. Venne processato e condannato; scontò la pena. In apparenza, non c'era più nulla su cui indagare. In realtà, come spiega Stefano Nazzi nella nuova puntata di Altre Indagini, nella confessione c'erano cose che non quadravano. La scena del crimine raccontava una storia più complessa. E le informazioni date negli anni successivi da diverse persone, tra cui Pelosi stesso, portavano in un'altra direzione. Quando fu ucciso, a 53 anni, Pier Paolo Pasolini era uno degli intellettuali italiani più noti e discussi. Nel corso della sua vita era stato processato 33 volte e altrettante volte assolto. Era amico di scrittori e poeti importanti, partecipava a programmi televisivi, ma frequentava anche la marginalità più povera e periferica, alla ricerca di una purezza che la società borghese dei consumi aveva, secondo lui, compromesso. Forse, la chiave per il movente del delitto si trova in alcune delle sue ultime opere come regista e scrittore. Altre Indagini è il podcast di Stefano Nazzi che ogni due mesi racconta una delle grandi vicende della storia italiana, con gli stessi approcci e rigori applicati alla cronaca nera in Indagini. Le storie di Altre Indagini sono disponibili sul sito e sull'app del Post per le persone abbonate: un modo per ringraziarle per la loro partecipazione al progetto del Post, che fa sì che il Post possa continuare a fare il suo giornalismo in modo gratuito per tutte e tutti. Se vuoi ascoltare Altre Indagini, abbonati al Post. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
La mission impossibile di Linus e Tom Cruise. In vendita la copertina di Aladdin Sane di David Bowie. Zucchero compie 70 anni! Ospite in studio Stefano Nazzi con il suo nuovo libro Predatori.
Alberto Schiavone"Tributo a Georges Simenon"Festa del Raccontohttps://www.festadelracconto.it/Festa del RaccontoGiovedì 2 ottobre 2025, ore 20:30Carpi, Cinema EdenTributo a Georges SimenonBruno Gambarotta dialoga con Alberto Schiavonea seguire proiezione di Panico (Panique, Francia/1946) di Julien Duvivier, 100 minutiLa Festa del Racconto celebra venti edizioni e dall'1 al 5 ottobre torna ad animare piazze e luoghi nei Comuni di Carpi, Campogalliano, Novi di Modena e Soliera. Attraverso un ricco programma di appuntamenti, oltre sessanta, che celebrano tutte le forme della narrazione, la Festa accoglie numerosi protagonisti tra cui la scrittrice spagnola Alicia Giménez-Bartlett, la giornalista britannica Tania Branigan, i giornalisti Luca Sofri, Francesco Costa, i fumettisti Daniele Kong e Zuzu e numerosi autori italiani: Felicia Kingsley, Valeria Parrella, Paolo Nori, Paolo Di Paolo, Domenico Starnone, Marcello Fois, Elena Stancanelli, Chiara Francini, Matteo Nucci, Piergiorgio Pulixi, Marco Malvaldi, Antonio Albanese, Teresa Ciabatti. Spazio a numerosi appuntamenti speciali tra cui la lectio di Paolo Giordano, l'incontro di attualità "Gaza. Un'elegia civile", il tributo a classici come Jane Austen, Irène Némirovsky, Stig Dagerman, Georges Simenon, i reading di Antonella Lattanzi, Francesco Piccolo, Paolo Nori e Stefano Nazzi, lo show di stand-up comedy con Stefano Rapone, la musica di Cristiano Godano, lo spettacolo dedicato a Ennio Morricone. Tra le novità il corso di scrittura gratuito "I magnifici Venti" con la Scuola Belleville, dedicato al racconto in omaggio alla XX edizione di Festa e una mostra mercato dedicata al mondo dell'illustrazione. Letture, spettacoli, mostre, racconti, gruppi di lettura, laboratori, colazioni letterarie e l'incontro con Federico Taddia a settant'anni dalla scomparsa di Albert Einstein sono le attività in programma per bambini e ragazzi.Se Georges Simenon è stato indubbiamente uno scrittore instancabile, lo stesso possiamo dire del suo pubblico di lettori e lettrici: il fascino dell'autore belga sembra infatti rinnovarsi continuamente e alimentarsi di una forza sempre più contagiosa. Bruno Gambarotta – scrittore, giornalista, autore televisivo e radiofonico che ha fatto la storia della RAI – ha avuto il privilegio di incontrare Simenon di persona nel 1963, mentre Alberto Schiavone è l'autore, insieme a Maurizio Lacavalla, del graphic novel Alfabeto Simenon, un omaggio alla vita e all'opera dello scrittore considerato da molti il più grande del Novecento. Schiavone e Gambarotta si confrontano sulle ragioni della loro passione comune per rispondere alla domanda: perché non smetteremo mai di leggere Simenon?Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
"Una forza senza precedenti contro Gaza City". È quanto annunciato dall'esercito israeliano e da cui partiamo per commentare l'attualità internazionale insieme all'analisi di Andrew Spannaus. Ospite in studio della seconda parte di trasmissione lo scrittore e podcaster Stefano Nazzi.
Per ascoltare la puntata di Altre Indagini registrati gratuitamente qui. Due anni fa cominciò a uscire Altre Indagini, il podcast di Stefano Nazzi per le abbonate e gli abbonati del Post che ogni due mesi racconta alcune delle grandi vicende della storia italiana. Per questo anniversario, la puntata di agosto di Altre Indagini può essere ascoltata gratuitamente da chiunque: basta creare un account gratuito sul sito o sull'app del Post. Questa storia di Altre Indagini parte dal 23 giugno 1980, quando il giudice Mario Amato fu ucciso a colpi di pistola mentre aspettava l'autobus per andare al lavoro, a Roma, vicino a casa. Due persone si avvicinarono a lui in moto, una di loro scese, gli sparò alle spalle e risalì sulla moto per scappare. Amato fu ucciso da due militanti dei NAR, i Nuclei armati rivoluzionari, mentre indagava sui legami tra la politica e i gruppi terroristici neofascisti. Fu ucciso proprio perché indagava sul terrorismo neofascista. Com'è possibile che un magistrato che indagava su gruppi armati di estrema destra non fosse sotto protezione e aspettasse da solo l'autobus a una fermata? Perché a quelle indagini lavorava solo lui, senza alcun aiuto? Chi erano le persone che lo uccisero, da dove venivano e che cosa volevano fare? E che cosa successe dopo? In questa puntata di Altre Indagini Stefano Nazzi cerca di spiegare che cos'erano i nuovi gruppi terroristici di destra formatisi nella seconda metà degli anni Settanta, chi erano le persone che ne facevano parte e racconta quali erano i loro legami con le vecchie organizzazioni fasciste e con la criminalità organizzata. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Omicidio di Garlasco: alle 14 gli interrogatori di Andrea Sempio, Alberto Stasi e Marco Poggi. I Pm formalizzano le accuse. Con noi Stefano Nazzi. Agromafie: secondo il nuovo rapporto stilato da Coldiretti, Eurispes e Fondazione Osservatorio Agromafie, business raddoppiato in 10 anni per un totale di 25 miliardi. Sentiamo Ettore Prandini, presidente Coldiretti e Osservatorio Agromafie. Oggi è la giornata mondiale delle api. La celebriamo con l'entomologo Claudio Venturelli.
Poco dopo le 23 del 30 ottobre 1975 i componenti di una famiglia che abitava a Napoli,in via Michelangelo da Caravaggio, vennero assassinati. Furono uccisi Gemma Cenname, suo marito Domenico Santangelo e Angela Santangelo, la figlia che l'uomo aveva avuto da un primo matrimonio. Vennero colpiti prima con un oggetto contundente, probabilmente una pesante statuetta, e poi con un coltello, che non vennero mai trovati. La procura di Napoli indagò soprattutto un parente delle vittime: Domenico Zarrelli, nipote di Gemma Cenname. Alcune possibili piste investigative alternative furono allora sottovalutate. Zarrelli, difeso dal fratello avvocato, fu arrestato e processato. Venne condannato all'ergastolo in primo grado, poi assolto in appello per insufficienza di prove, formula allora in vigore. La Corte di Cassazione fece rifare il processo d'appello: Zarrelli fu assolto con formula piena, la sentenza fu poi confermata dalla Cassazione. L'uomo aveva trascorso in carcere cinque anni. Nel 2011 la procura di Napoli ha riaperto il fascicolo sull'omicidio ordinando esami scientifici su alcuni oggetti repertati all'epoca nella casa dove era avvenuto l'omicidio, in particolare uno strofinaccio e alcuni mozziconi di sigaretta. Sui reperti vennero trovate tracce di Dna sconosciuti e una traccia invece compatibile con quello di Zarrelli. Ci furono però molte polemiche su come quei reperti erano stati conservati e su come il Dna era stato confrontato con quello di una persona già assolta in via definitiva. Nel 2015 la procura ha archiviato la nuova indagine. Il triplice omicidio di via Caravaggio è un delitto insoluto. Ogni due mesi c'è Altre Indagini: altre storie di Stefano Nazzi per le persone abbonate al Post. Per ascoltare Altre Indagini, abbonati al Post. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Poco dopo le 23 del 30 ottobre 1975 i componenti di una famiglia che abitava a Napoli,in via Michelangelo da Caravaggio, vennero assassinati. Furono uccisi Gemma Cenname, suo marito Domenico Santangelo e Angela Santangelo, la figlia che l'uomo aveva avuto da un primo matrimonio. Vennero colpiti prima con un oggetto contundente, probabilmente una pesante statuetta, e poi con un coltello, che non vennero mai trovati. La procura di Napoli indagò soprattutto un parente delle vittime: Domenico Zarrelli, nipote di Gemma Cenname. Alcune possibili piste investigative alternative furono allora sottovalutate. Zarrelli, difeso dal fratello avvocato, fu arrestato e processato. Venne condannato all'ergastolo in primo grado, poi assolto in appello per insufficienza di prove, formula allora in vigore. La Corte di Cassazione fece rifare il processo d'appello: Zarrelli fu assolto con formula piena, la sentenza fu poi confermata dalla Cassazione. L'uomo aveva trascorso in carcere cinque anni. Nel 2011 la procura di Napoli ha riaperto il fascicolo sull'omicidio ordinando esami scientifici su alcuni oggetti repertati all'epoca nella casa dove era avvenuto l'omicidio, in particolare uno strofinaccio e alcuni mozziconi di sigaretta. Sui reperti vennero trovate tracce di Dna sconosciuti e una traccia invece compatibile con quello di Zarrelli. Ci furono però molte polemiche su come quei reperti erano stati conservati e su come il Dna era stato confrontato con quello di una persona già assolta in via definitiva. Nel 2015 la procura ha archiviato la nuova indagine. Il triplice omicidio di via Caravaggio è un delitto insoluto. Ogni due mesi c'è Altre Indagini: altre storie di Stefano Nazzi per le persone abbonate al Post. Per ascoltare Altre Indagini, abbonati al Post. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Il racconto di questo episodio di Altre Indagini parte da Metanopoli, il quartiere alle porte di Milano sognato e costruito da Enrico Mattei negli anni Cinquanta per i dipendenti della sua azienda, l'Eni, l'azienda energetica (l'acronimo sta per Ente nazionale idrocarburi) di cui era diventato presidente. E termina poco lontano, nella campagna di Bascapè, un paese della provincia di Pavia, dove nel tardo pomeriggio del 27 ottobre 1962 cade l'aereo che trasporta Enrico Mattei. È un incidente, viene dichiarato dopo le prime sbrigative indagini. È un omicidio, decreta alla fine di una seconda indagine il sostituto procuratore Vincenzo Calia, che non riesce però ad arrivare a un indagato: le prove sono state cancellate e non sono più recuperabili. Quella raccontata da Stefano Nazzi e Giulia Balducci è una storia in cui compaiono la mafia, quella italiana e quella italo americana, e le grandi aziende petrolifere americane e inglesi (le cosiddette “sette sorelle”). Compaiono ex partigiani ed ex fascisti. E i dirigenti dell'Eni, prima stretti alleati di Mattei e che dopo iniziarono a contrastarlo. E poi Tommaso Buscetta, uno dei primi e forse il più famoso collaboratore di giustizia di Cosa Nostra. E c'entra anche la sparizione di un giornalista palermitano, Mauro De Mauro, scomparso il 16 settembre 1970 mentre si stava occupando proprio dell'incidente di Bascapè. Al momento della sua morte Enrico Mattei è l'italiano più famoso all'estero: è presidente di un'azienda importantissima e molto potente, ha fondato un quartiere che è praticamente una cittadina, Metanopoli, e un giornale, il Giorno. Grazie a lui arrivano in Italia le stazioni di servizio per come le conosciamo e i motel. Mattei compare su tutte le riviste, fotografato con la moglie, la ballerina austriaca Greta Paulas. Contemporaneamente gli vengono attribuite, con molta fantasia, storie con molte donne famose. Ma Enrico Mattei è anche quello che finanzia i partiti con fondi neri (sono sue le parole «per me i partiti sono come taxi: ci salgo, li pago e poi scendo»), applica metodi discutibili per costruire gasdotti in breve tempo ed elabora strategie piuttosto creative per assicurarsi un accordo per il petrolio iraniano. Anche quella di Enrico Mattei è una delle grandi vicende della storia italiana, che Altre Indagini racconta con gli stessi approcci e rigori applicati alle storie di cronaca nera di Indagini. Le storie di Altre Indagini sono disponibili sul sito e sull'app del Post per le persone abbonate: un modo per ringraziarle per la loro partecipazione al progetto del Post, che fa sì che il Post possa continuare a fare il suo giornalismo in modo gratuito per tutte e tutti. Se vuoi ascoltare Altre Indagini, abbonati al Post. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
La sera del 28 maggio 2023 un uomo di 30 anni si presenta alla stazione dei carabinieri di Senago, in provincia di Milano. Denuncia la scomparsa della sua compagna, incinta di sette mesi. La donna, di 29 anni, si chiama Giulia Tramontano. In realtà quando viene presentata la denuncia di scomparsa è già morta. L'uomo è Alessandro Impagnatiello, verrà arrestato pochi giorni dopo con l'accusa di averla uccisa. Le indagini si concentrarono su alcune ricerche fatte su Internet da Alessandro Impagnatiello, già a partire dai mesi precedenti, sulla ricostruzione di messaggi WhatsApp e su chi realmente avesse mandato quei messaggi, sui filmati di una videocamera privata di sorveglianza. E soprattutto sulla ricostruzione, grazie alle testimonianze di un'altra ragazza, di cosa era avvenuto nel periodo precedente al delitto. Determinante nel corso del processo fu stabilire in primo luogo se Alessandro Impagnatiello fosse capace di intendere e di volere, se soffrisse quindi di patologie tali da determinarne l'incapacità, ma soprattutto se ci fosse stata o meno premeditazione. L'aggravante della premeditazione comporta un aumento della pena. Su questo punto, e sulla differenza tra premeditazione e preordinazione, l'accusa e la difesa hanno dato interpretazioni diverse. In primo grado i giudici hanno condannato Alessandro Impagnatiello all'ergastolo, riconoscendo le aggravanti della premeditazione e della crudeltà. Hanno spiegato nelle motivazioni della sentenza come e perché sono arrivati a questa decisione. Ogni due mesi c'è Altre Indagini: altre storie di Stefano Nazzi per le persone abbonate al Post. Per ascoltare Altre Indagini, abbonati al Post. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
La sera del 28 maggio 2023 un uomo di 30 anni si presenta alla stazione dei carabinieri di Senago, in provincia di Milano. Denuncia la scomparsa della sua compagna, incinta di sette mesi. La donna, di 29 anni, si chiama Giulia Tramontano. In realtà quando viene presentata la denuncia di scomparsa è già morta. L'uomo è Alessandro Impagnatiello, verrà arrestato pochi giorni dopo con l'accusa di averla uccisa. Le indagini si concentrarono su alcune ricerche fatte su Internet da Alessandro Impagnatiello, già a partire dai mesi precedenti, sulla ricostruzione di messaggi WhatsApp e su chi realmente avesse mandato quei messaggi, sui filmati di una videocamera privata di sorveglianza. E soprattutto sulla ricostruzione, grazie alle testimonianze di un'altra ragazza, di cosa era avvenuto nel periodo precedente al delitto. Determinante nel corso del processo fu stabilire in primo luogo se Alessandro Impagnatiello fosse capace di intendere e di volere, se soffrisse quindi di patologie tali da determinarne l'incapacità, ma soprattutto se ci fosse stata o meno premeditazione. L'aggravante della premeditazione comporta un aumento della pena. Su questo punto, e sulla differenza tra premeditazione e preordinazione, l'accusa e la difesa hanno dato interpretazioni diverse. In primo grado i giudici hanno condannato Alessandro Impagnatiello all'ergastolo, riconoscendo le aggravanti della premeditazione e della crudeltà. Hanno spiegato nelle motivazioni della sentenza come e perché sono arrivati a questa decisione. Ogni due mesi c'è Altre Indagini: altre storie di Stefano Nazzi per le persone abbonate al Post. Per ascoltare Altre Indagini, abbonati al Post. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Clamore per la riapertura dell'indagine sulla morte di Chiara Poggi a diciotto anni dalla sua uccisione.Tv, siti e giornali hanno riproposto le immagini di un indagato mentre si reca per il prelievo del dna e la sua vita scandagliata in ogni rivolo.Due le questioni su cui riflettere: il diritto alla privacy dell'indagato nel rispetto del diritto di cronaca e la cura, che spesso lascia a desiderare, delle indagini. Ne parliamo con Massimo Lovati, uno dei due avvocati difensori di Andrea Sempio e Stefano Nazzi, giornalista, autore del podcast, Indagini.
Il 26 giugno 1984, intorno alle sei del mattino, Francesco D'Alessio, 40 anni, venne ucciso con due colpi di pistola in un appartamento del centro di Milano. A sparare fu una ragazza americana, Terry Broome, 26 anni, arrivata a Milano con l'obiettivo di lavorare come modella. Sui giornali il delitto venne definito “l'omicidio della Milano bene”. Poi si iniziò a parlare del delitto nella “Milano da bere”, riprendendo uno slogan pubblicitario di successo molto citato negli anni Ottanta. Terry Broome ammise la sua responsabilità, le indagini in questo senso non furono certo difficili. Ma l'attenzione per ciò che era successo contribuì a trasformare il processo in una sorta di indagine sociologica sulla Milano di quegli anni. Si discusse molto dei comportamenti della vittima nei confronti di quella che sarebbe diventata poi la sua assassina e di come e se questi comportamenti potessero prefigurare un'attenuante, e in particolare “l'aver agito in stato d'ira determinato da un fatto ingiusto altrui”. Ma si parlò anche molto di alcol e di droghe illegali, nello specifico la cocaina, di uso, abuso e dipendenza e di come quest'ultima influisca sulla capacità di intendere e di volere. Fu un processo seguitissimo, con il pubblico che manifestò più volte simpatia e comprensione nei confronti dell'accusata. I giornali americani scrissero che in realtà a essere processato era un certo stile di vita. Disse il padre di D'Alessio: «Sembra che qui a essere processata sia la vittima, colui che è stato ucciso». Ogni due mesi c'è Altre Indagini: altre storie di Stefano Nazzi per le persone abbonate al Post. Per ascoltare Altre Indagini, abbonati al Post. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Il 26 giugno 1984, intorno alle sei del mattino, Francesco D'Alessio, 40 anni, venne ucciso con due colpi di pistola in un appartamento del centro di Milano. A sparare fu una ragazza americana, Terry Broome, 26 anni, arrivata a Milano con l'obiettivo di lavorare come modella. Sui giornali il delitto venne definito “l'omicidio della Milano bene”. Poi si iniziò a parlare del delitto nella “Milano da bere”, riprendendo uno slogan pubblicitario di successo molto citato negli anni Ottanta. Terry Broome ammise la sua responsabilità, le indagini in questo senso non furono certo difficili. Ma l'attenzione per ciò che era successo contribuì a trasformare il processo in una sorta di indagine sociologica sulla Milano di quegli anni. Si discusse molto dei comportamenti della vittima nei confronti di quella che sarebbe diventata poi la sua assassina e di come e se questi comportamenti potessero prefigurare un'attenuante, e in particolare “l'aver agito in stato d'ira determinato da un fatto ingiusto altrui”. Ma si parlò anche molto di alcol e di droghe illegali, nello specifico la cocaina, di uso, abuso e dipendenza e di come quest'ultima influisca sulla capacità di intendere e di volere. Fu un processo seguitissimo, con il pubblico che manifestò più volte simpatia e comprensione nei confronti dell'accusata. I giornali americani scrissero che in realtà a essere processato era un certo stile di vita. Disse il padre di D'Alessio: «Sembra che qui a essere processata sia la vittima, colui che è stato ucciso». Ogni due mesi c'è Altre Indagini: altre storie di Stefano Nazzi per le persone abbonate al Post. Per ascoltare Altre Indagini, abbonati al Post. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
La serie Netflix "Yara" ha fatto discutere tutta Italia, riaccendendo il dibattito sul caso e portando alcuni a volerlo persino riaprire. Noi non potevamo non chiedere a Stefano Nazzi la sua opinione al BSMT. Voi cosa ne pensate? Episodio completo: LINK IN BIO https://open.spotify.com/episode/6Wgj4t3JBD3tZes2RRbRyW?si=AbBShKN Q3em01B0BHYp_w Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Il papà di Fabio Tollis, ucciso dalle Bestie di Satana nel 1998, è l'esempio di quanto la determinazione dei familiari delle vittime possa fare la differenza nelle indagini. Ma anche di quanta forza serva per guardare in faccia chi ti ha portato via tutto... Il resto della puntata ti aspetta nel
Maestro del TRUE CRIME e voce inconfondibile che racconta da anni il lato più oscuro della società con lucidità, profondità e senza spettacolarizzazioni. Ebbene sì, @stenaz è passato dal BSMT. Ci sono storie che restano impresse nella memoria collettiva. Casi di cronaca che dividono l'opinione pubblica, che fanno discutere per anni, che ci fanno interrogare su giustizia, verità e responsabilità. Stefano Nazzi è uno di quelli che queste storie le racconta come nessun altro, riportando alla luce dettagli dimenticati o analizzando errori giudiziari. Giornalista e autore del podcast Indagini, è diventato un punto di riferimento per chi vuole capire il crimine senza filtri, senza sensazionalismi, senza ricami superflui. Al BSMT, Stefano ci ha portato dentro alcuni dei casi che più ci hanno segnato, ha parlato delle responsabilità di chi racconta la cronaca nera e del confine tra informazione e spettacolarizzazione. E non solo... Siete pronti a capire finalmente perché il true crime è così seguito? Buon ascolto! Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Ogni due mesi c'è Altre Indagini: altre storie di Stefano Nazzi per le persone abbonate al Post. Per ascoltare Altre Indagini, abbonati al Post. Gisella Orrù, 16 anni, scomparve a Carbonia, in Sardegna, la sera del 28 giugno 1989. Nonostante la denuncia di scomparsa non furono avviate ricerche da parte di polizia e carabinieri. Il suo corpo venne ritrovato il 7 luglio in fondo a un sifone collegato alla condotta idrica, nella campagna di San Giovanni Suergiu. Era stata assassinata con una stilettata al cuore, l'autopsia rivelò i segni di una brutale violenza sessuale. Anche come avvenne realmente il ritrovamento non è mai stato del tutto chiarito. Tutta l'indagine fu accompagnata da telefonate anonime, soprattutto da parte di una donna. Incredibilmente i nastri di quelle telefonate furono persi o forse sovrascritti. In seguito ad alcune di quelle telefonate furono arrestate quattro persone: una di loro, Salvatore Pirosu, amico della famiglia Orrù, ammise di essere stato presente la sera del delitto ma disse di non aver partecipato all'omicidio. Accusò le altre tre persone e in particolare un uomo, Licurgo Floris. Le dichiarazioni di Pirosu furono però spesso contraddittorie, piene di "non ricordo", con importanti particolari inverosimili. L'arma delitto non venne mai trovata e i risultati dell'autopsia si scontrarono con la sua ricostruzione. La famiglia di Gisella Orrù è sempre stata convinta, così come lo sono giornalisti che seguirono la vicenda, che Pirosu coprisse altri nomi, personaggi di Carbonia che avevano sequestrato o attirato con l'inganno Gisella Orrù così come avevano già fatto altre volte, secondo questa ipotesi, con altre ragazze. Salvatore Pirosu e Licurgo Floris furono condannati rispettivamente a 24 e 30 anni di reclusione. Floris si è ucciso in carcere nel 2007 dopo 14 anni di detenzione. Si era sempre dichiarato innocente. Salvatore Pirosu dopo la sua liberazione è invece scomparso. A Carbonia, e in generale in Sardegna, tutti ricordano l'omicidio di Gisella Orrù. Molti sono tuttora convinti che tanti aspetti di quella vicenda non siano stati in realtà scoperti. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Ogni due mesi c'è Altre Indagini: altre storie di Stefano Nazzi per le persone abbonate al Post. Per ascoltare Altre Indagini, abbonati al Post. Gisella Orrù, 16 anni, scomparve a Carbonia, in Sardegna, la sera del 28 giugno 1989. Nonostante la denuncia di scomparsa non furono avviate ricerche da parte di polizia e carabinieri. Il suo corpo venne ritrovato il 7 luglio in fondo a un sifone collegato alla condotta idrica, nella campagna di San Giovanni Suergiu. Era stata assassinata con una stilettata al cuore, l'autopsia rivelò i segni di una brutale violenza sessuale. Anche come avvenne realmente il ritrovamento non è mai stato del tutto chiarito. Tutta l'indagine fu accompagnata da telefonate anonime, soprattutto da parte di una donna. Incredibilmente i nastri di quelle telefonate furono persi o forse sovrascritti. In seguito ad alcune di quelle telefonate furono arrestate quattro persone: una di loro, Salvatore Pirosu, amico della famiglia Orrù, ammise di essere stato presente la sera del delitto ma disse di non aver partecipato all'omicidio. Accusò le altre tre persone e in particolare un uomo, Licurgo Floris. Le dichiarazioni di Pirosu furono però spesso contraddittorie, piene di "non ricordo", con importanti particolari inverosimili. L'arma delitto non venne mai trovata e i risultati dell'autopsia si scontrarono con la sua ricostruzione. La famiglia di Gisella Orrù è sempre stata convinta, così come lo sono giornalisti che seguirono la vicenda, che Pirosu coprisse altri nomi, personaggi di Carbonia che avevano sequestrato o attirato con l'inganno Gisella Orrù così come avevano già fatto altre volte, secondo questa ipotesi, con altre ragazze. Salvatore Pirosu e Licurgo Floris furono condannati rispettivamente a 24 e 30 anni di reclusione. Floris si è ucciso in carcere nel 2007 dopo 14 anni di detenzione. Si era sempre dichiarato innocente. Salvatore Pirosu dopo la sua liberazione è invece scomparso. A Carbonia, e in generale in Sardegna, tutti ricordano l'omicidio di Gisella Orrù. Molti sono tuttora convinti che tanti aspetti di quella vicenda non siano stati in realtà scoperti. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Come mai ci piace ascoltare storie true crime? Esistono davvero i "mostri" o i "raptus" tanto raccontati dai media? In questa nona puntata del PoretCast torniamo al teatro Oscar con un grande ospite. il giornalista e uno dei narratori più celebri ed esperti di cronaca nera, per smontare insieme a lui alcuni dei falsi miti e altre cose che non esistono: Stefano Nazzi! Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Ogni due mesi c'è Altre Indagini: altre storie di Stefano Nazzi per le persone abbonate al Post. Per ascoltare Altre Indagini, abbonati al Post. Se hai già un abbonamento, puoi regalare il Post: significa regalare i podcast, le newsletter e tutto il sito senza pubblicità. Per un anno intero. Il Post lo facciamo insieme, e più siamo meglio è. Il 12 dicembre 1969 alle 16:37 una bomba esplose all'interno della Banca nazionale dell'agricoltura, in piazza Fontana, a Milano. Un uomo aveva posizionato una valigetta contenente l'ordigno sotto il grande tavolo al centro del salone. Morirono 13 persone, altre tre nei giorni successivi. Un uomo morì un anno dopo, per le conseguenze di quell'esplosione. Fu l'inizio di quella che poi venne chiamata strategia della tensione. Lo stesso giorno altri ordigni esplosero a Roma mentre a Milano fu rinvenuto un ordigno inesploso in una banca di piazza della Scala. Già poche ore dopo l'esplosione la polizia eseguì molti fermi di persone appartenenti all'area anarchica, in particolare militanti del circolo milanese Ponte della Ghisolfa. Tra i fermati, trattenuto in questura per oltre 70 ore senza che ci fosse alcun provvedimento da parte dei magistrati, ci fu il ferroviere anarchico Giuseppe Pinelli. La sera del 15 dicembre, Pinelli precipitò dal quarto piano della questura, dalla finestra dell'ufficio dove lo stavano interrogando. Ci furono anni di processi, nell'ultima sentenza fu scritto che Pinelli era precipitato per quello che venne definito «un malore attivo».Lo stesso giorno della morte di Pinelli, il 15 dicembre, fu arrestato un altro anarchico, Pietro Valpreda. Fu indicato da subito come l'uomo che aveva messo la bomba. I giornali lo descrissero, senza che venisse avanzato nessun dubbio, come “il mostro”. Contro di lui c'era la testimonianza di un tassista, Cornelio Rolandi, che disse di averlo caricato in piazza Beccaria, a poco più di 200 metri dalla banca nazionale dell'agricoltura, e di averlo lasciato in una via anch'essa molto vicina al luogo dell'attentato. Secondo questa ricostruzione l'attentatore avrebbe quindi preso un taxi per non percorre a piedi meno di cinque minuti di strada. Il confronto tra Valpreda e il tassista avvenne in maniera grottesca e falsata.Solo nel 1972, a tre anni dalla strage, emersero gli elementi che portarono a individuare come presunti autori dell'attentato di piazza Fontana un gruppo di neofascisti padovani e in particolare Franco Freda e Giovanni Ventura. Emerse anche la figura di Guido Giannettini, giornalista, neonazista, e agente del servizio segreto militare: secondo gli inquirenti veneti aveva svolto il compito di collegamento tra i neofascisti e i servizi segreti, ma vennero assolti al termine di un lungo processo. Anni più tardi un giudice milanese, Guido Salvini, riaprì le indagini e individuò come responsabili della strage gli appartenenti alla cellula veneta del movimento fascista Ordine Nuovo, tra questi anche Franco Freda e Giovanni Ventura che non poterono essere processati in base al principio del ne bis in idem: non può essere processato chi è già stato condannato o assolto per lo stesso fatto.La sentenza finale stabilì però che pur non essendoci prove sufficienti a condannare gli autori materiali dell'attentato, la strage del 12 dicembre 1969 in piazza Fontana era stata programmata e attuata dai neofascisti di OrdineNuovo, e le indagini depistate dei servizi segreti e di altri apparati dello Stato. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Ogni due mesi c'è Altre Indagini: altre storie di Stefano Nazzi per le persone abbonate al Post. Per ascoltare Altre Indagini, abbonati al Post. Il 17 ottobre 1980 due ragazzi scomparvero a Giarre, in provincia di Catania: in città li chiamavano “gli ziti”, i fidanzati. Erano Giorgio Agatino Giammona, di 25 anni, e Antonio Galatola, di 15. I loro corpi vennero ritrovati il 31 ottobre in una zona, la Vigna del Principe, che era stata perlustrata nei giorni precedenti senza risultati. I giornali parlarono inizialmente di un doppio suicidio con il veleno. Dall'autopsia emerse che invece erano entrambi morti per colpi di pistola alla testa. Si parlò allora di omicidio-suicidio: il più grande, Giorgio Agatino Giammona, che in città era definito "puppu cu bullu", e cioè omosessuale patentato, aveva, secondo le cronache, ucciso Antonio Galatola per poi spararsi. La pistola venne però ritrovata distante dai corpi, parzialmente interrata. Dovette essere esclusa quindi anche l'ipotesi dell'omicidio-suicidio. Il giorno dei funerali, separati per volere delle famiglie, ci fu una confessione: Ciccio Messina, tredicenne, nipote di Galatola, disse di aver sparato ai due ragazzi e che erano stati loro stessi a chiedergli di farlo. Poi Messina ritrattò, disse che era stato obbligato a confessare ma le indagini vennero comunque dichiarate chiuse. Anche se lo stesso magistrato a cui per primo era stato assegnato il caso aveva molti dubbi sulla sua ricostruzione. Ciccio Messina aveva meno di 14 anni e quindi non era imputabile. Quel delitto provocò una forte reazione del movimento per i diritti delle coppie omosessuali e proprio dopo i fatti di Giarre nacque, in Sicilia, l'Arcigay che divenne più tardi movimento nazionale. In città, invece, di Giorgio Agatino Giammona e di Antonio Galatola non si parlò più. Solo recentemente è emersa fortemente una nuova ipotesi. Quello dei due ragazzi sarebbe stato un delitto omofobo ma anche d'onore. Qualcuno, all'interno delle due famiglie, non sopportava che Giorgio e Antonio si comportassero come una coppia, addirittura andando in giro mano nella mano, gettando così disonore sulle famiglie stesse. E Ciccio Messina sarebbe stato solo il capro espiatorio da sacrificare, perché non processabile. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices