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BASTA BUGIE - Santi e beati
Santi o mediocri? La necessità della virtù cardinale della fortezza

BASTA BUGIE - Santi e beati

Play Episode Listen Later Apr 1, 2025 5:40


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/8119SANTI O MEDIOCRI? LA NECESSITA' DELLA VIRTU' CARDINALE DELLA FORTEZZAI Santi danno valore soprannaturale alla sofferenza, perché con essa si uniscono più intimamente a Cristo per andare in Paradiso, invece i mediocri si lamentano di essa e si chiedono perché Dio li abbia voluti puniredi Padre Cipriano de Amborosiis "Viva Cristo Re!". Furono queste le ultime parole pronunciate dal martire messicano, il beato Miguel Pro, accusato ingiustamente e fucilato in odio alla fede il 23 novembre 1927 a soli 36 anni d'età. Nel periodo della persecuzione messicana contro la Chiesa, egli si donò completamente per sostenere i cattolici perseguitati, i poveri, i malati, i moribondi. Svolse clandestinamente il suo ministero di sacerdote, e in un giorno riuscì a distribuire anche 1500 Sante Comunioni. Questo Beato, che agli occhi di tutti sembrava essere sempre felice e ottimista, in realtà nascondeva le lacrime dietro al sorriso e passò nel crogiolo della sofferenza più acuta e della depressione a causa della persecuzione che stava patendo il suo popolo e la sua famiglia. Arrestato, quando si rese conto che gli restavano poche ore di vita, chiese di essere portato sul luogo dell'esecuzione, senza essere bendato né trascinato. Poco prima di ricevere il proiettile in petto, perdonò i suoi assassini e allargò le braccia a forma di croce, tenendo in mano il Rosario.Un anno dopo la morte del Beato, san José Sanchez del Rio, ragazzo messicano di 14 anni, subiva anche lui il martirio in difesa della fede cattolica, dopo atroci torture. Prima di morire, dopo essere stato ripetutamente pugnalato, un soldato gli chiese di lasciare un messaggio per suo padre: «Ditegli che ci rivedremo in Paradiso. Viva Cristo Re! Viva la Madonna di Guadalupe!».LE ALTERNATIVE SONO DUELa beata Irene Stefani, missionaria in Africa, morta in Kenya nel 1930, era instancabile nel correre tra i malati, nell'amministrare ai moribondi il Battesimo (amministrò il Battesimo a circa tremila anime in punto di morte), nel catechizzare, nel sanare le piaghe dell'anima e del corpo. Tutti questi Santi (e tanti altri ancora) dove trovavano la forza spirituale (e fisica) nell'andare avanti?Nelle nostre vite le sofferenze, i dolori, i travagli e le avversità sono innumerevoli, ed è impossibile che spariscano. Quello che però fa la differenza è come li affrontiamo nel tempo che ci è dato da Dio. Le alternative sono due: possiamo comportarci da eroi o da mediocri. Gli eroi, i Santi, sono coloro che danno valore soprannaturale alla sofferenza, perché vedono in essa un mezzo per unirsi più intimamente a Cristo e per andare in Paradiso; i mediocri invece si lamentano di essa, si chiedono perché Dio li abbia voluti punire mandando quei castighi, arrivano alla disperazione e alla mancanza di abbandono in Dio.La fortezza è perciò quella virtù che fa affrontare senza temerità e timidezza qualunque pericolo per il servizio di Dio e del prossimo. Tra temerità e timidezza c'è una differenza grande quanto il giorno e la notte: la prima ci fa affrontare i pericoli confidando solo nelle nostre forze, la seconda invece non ci dà il coraggio di superare le difficoltà, non facendoci confidare nell'aiuto della grazia.NÉ TEMERITÀ, NÉ TIMIDEZZADue eccessi a cui la virtù della fortezza sa ben rispondere in maniera equilibrata. Questa, inoltre, ci fa superare le tentazioni e le difficoltà che provengono da parte del demonio, del mondo e delle passioni. La fortezza fa vincere il rispetto umano, ci dà la forza per affrontare le derisioni, le persecuzioni, la morte e anche il martirio. Integra questa virtù la pazienza, grazie alla quale sopportiamo con animo sereno le tribolazioni permesse da Dio per la nostra santificazione.Nelle Litanie lauretane invochiamo l'Immacolata sotto il titolo di Vergine potente. In effetti, non si può forse considerare la nostra Mamma celeste come l'esempio, per noi più importante, di Colei che ha vissuto integralmente e in maniera eroica la virtù della fortezza? Quante difficoltà ha dovuto affrontare nella sua vita, a partire dalla Nascita di Gesù, la fuga in Egitto, la profezia di Simeone, la Passione e la Crocifissione dell'amato Figlio? Tutto ciò che ha patito Cristo, l'ha sofferto intimamente e interiormente anche Lei. Solo l'Immacolata può veramente insegnarci come si soffra e si offra santamente. Solo Lei può insegnarci la magnanimità, che rende pronti a compiere opere eccelse per il servizio di Dio, la pazienza nel sopportare tutti i mali senza contristarsi, e la perseveranza, che fa proseguire nell'esercizio delle virtù.È a Lei dunque che chiediamo la grazia dell'esercizio perfetto della virtù della fortezza, come i martiri, come i missionari, instancabili nel servizio a Dio, come tutti i Santi che hanno fatto di Dio la loro roccia, il loro sostegno, senza temere le tempeste della vita perché totalmente fidenti in Lui.

La Voce del Pastore
“Iochebed colei che preserva una nazione” • 17 Marzo 2025

La Voce del Pastore

Play Episode Listen Later Mar 17, 2025 57:16


Il Messaggio di Oggi: “IOCHEBED COLEI CHE PRESERVA UNA NAZIONE” • Esodo 2: 3 • Esodo 6: 20 • Numeri 26: 59 • Ebrei 11: 23 • Esodo 2: 1 (2-3) • Esodo 1: 16 • Esodo 1: 22 • Esodo 2 :4 • Giacomo 2: 17-18 • 2 Timoteo 1: 12 • Esodo 2: 7 • Esodo 2: 10-11 • Ebrei 11: 24 • Ebrei 11: 23 • Ebrei 11: 26 • Colossesi 3: 1 • Matteo 6: 33 • Ebrei 11: 27-29 • Luca 10: 19 • Luca 10: 17-18 • Giuda 1 :3 • Ebrei 12 :2 • Giovanni 1: 17 • Luca 9: 30-31 • Luca 9: 29--Guarda Canale 245 | Tivùsat 454 | Sky 854Scopri di più su www.paroledivita.org/linkinbio

BASTA BUGIE - Storia
La Francia è consacrata a Maria Assunta

BASTA BUGIE - Storia

Play Episode Listen Later Sep 10, 2024 18:56


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7908LA FRANCIA E' CONSACRATA A MARIA ASSUNTA di Francesco PatrunoNei giorni scorsi, durante le Olimpiadi svoltesi a Parigi, abbiamo assistito a una derisione del Cristianesimo nella cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici, tenutasi il 26 luglio. Gli organizzatori hanno voluto scimmiottare l'Ultima Cena. [...]Il carattere esoterico e neo-gnostico della cerimonia era evidente, perché, non a caso, la sua figura centrale era quella del dio pagano Dioniso, che per Friedrich Nietzsche e per gli esoteristi, incarnerebbe l'antitesi del Cristo e rappresenterebbe il simbolo della rottura con la morale cristiana, vista come avvilimento ed annientamento. [...]Guardando a questi spettacoli, così in contrasto con ciò che la Francia un tempo ha rappresentato per la Chiesa e per la fede cattolica, che ha visto germogliare in terra francese schiere di santi, tanto da essere considerata “figlia primogenita della Chiesa”, mi sono chiesto se essi riflettano davvero il popolo francese e le radici di quel paese. A un'analisi superficiale, potrebbe sembrare che quella Nazione non potrà mai tornare ai suoi fasti cristiani. Eppure, c'è speranza. Non dobbiamo dimenticare Colei che tutte le generazioni chiamano beata, a cui la Francia fu affidata secoli fa; un affidamento legato proprio alla solennità dell'Assunzione. Un affidamento che potrebbe costituire, secondo i tempi imperscrutabili della Vergine, che sono i tempi di Dio, il perno su cui la terra di Francia tornerà a essere pienamente cristiana.Cosa c'entra, dunque, quella Nazione con l'Assunta? È presto detto. Si tratta di una storia davvero affascinante, risalente al XVII sec., cioè alle vicissitudini private (e non solo) del re Luigi XIII e della regina Anna d'Austria. Sì, proprio quell'epoca e quei regno durante il quale è ambientata anche la vicenda de I tre moschettieri di Alexandre Dumas. Per farla breve, la coppia, molto pia e devota (sebbene il re non avesse mancato di intrattenere relazioni con cortigiane), non era stata benedetta dalla nascita di un figlio che potesse garantire la successione al trono. Per la verità, dal matrimonio, la regina concepì ben tre figli, che si risolsero in altrettanti aborti, di cui uno accidentale per una caduta dalle scale.La coppia regale, quindi, non poteva godere della gioia di un erede al trono.Fu su consiglio del monaco agostiniano scalzo Fra Fiacre di Sainte-Marguerite, personalità mistica dell'epoca, che aveva ricevuto nell'autunno 1637 alcune apparizioni della Vergine nelle quali la Madonna annunciava la prossima nascita di un erede al trono ed invitava - suo tramite - a tale scopo la regina Anna a compiere dei cicli di novene (il ciclo di novene si concluse il 5 dicembre di quell'anno, esattamente nove mesi dopo nacque il tanto desiderato bambino), e dell'ex cortigiana e confidente del re, Louise de La Fayette, divenuta nel frattempo monaca visitandina col nome di Suor Angelica, la quale aveva favorito la riconciliazione e la riunione del re con la regina, se si giunse - una volta avuta la certezza del concepimento del figlio da parte della sovrana - alla proposizione di un voto alla Madre di Dio.IL VOTO ALLA VERGINEPer la verità, sin dall'indomani del concepimento del figlio (avvenuto - si badi - dopo oltre un ventennio di matrimonio sostanzialmente sterile), e cioè dall'11 dicembre 1637, il re annunciava la sua intenzione di esprimere un voto alla Vergine. Il testo, più volte corretto e rifinito anche dal primo ministro del re, il celebre cardinal de Richelieu, fu sottoposto al Parlamento di Parigi. Il 10 febbraio 1638, finalmente, il re, nel suo castello di Saint-Germain-en-Laye, firmava, con proprie lettere patenti, il testo del voto in cui dichiarava solennemente che, «prendendo la santissima e gloriosissima Vergine come speciale protettrice del nostro regno, a Lei consacriamo particolarmente la nostra persona, il nostro Stato, la nostra corona e i nostri sudditi, supplicandola di ispirarci una santa condotta e difendere questo regno con tanta cura contro gli sforzi di tutti i suoi nemici [...]. E affinché i posteri non possano non seguire i nostri desideri su questo argomento, come monumento e segno immortale dell'attuale consacrazione che compiamo, faremo riedificare il grande altare della cattedrale di Parigi con un'immagine della Vergine che tenga tra le sue braccia quelle del suo prezioso Figlio deposto dalla Croce, e dove Noi saremo rappresentati ai piedi del Figlio e della Madre nell'atto di offrire loro la nostra corona e il nostro scettro.Ammoniamo il signor arcivescovo di Parigi, e gli ordiniamo nondimeno che ogni anno, nella festa e nel giorno dell'Assunzione, faccia commemorare la nostra presente dichiarazione nella messa solenne, che sarà detta nella sua chiesa cattedrale, e che dopo i vespri di detto giorno, nella detta chiesa si farà una processione, alla quale parteciperanno tutte le compagnie sovrane e gli organi cittadini, con cerimonie simili a quelle che si osservano nelle processioni generali più solenni, che vogliamo si facciano anche in tutte le chiese; sia parrocchiali che quelle dei monasteri di detta città e sobborgo, e in tutte le città, paesi e villaggi della detta diocesi di Parigi.Esortiamo parimenti gli arcivescovi e i vescovi del nostro regno, e nondimeno ingiungiamo loro di celebrare la stessa solennità nelle loro chiese episcopali, e delle loro diocesi, intendendo che a detta cerimonia siano presenti le corti del Parlamento e altre compagnie sovrane, e i principali ufficiali delle città, e avvertendo tutti i popoli ad avere una particolare devozione verso il Vergine, d'implorare in questo giorno la sua protezione, affinché, sotto una così potente Patrona, il nostro regno sia protetto da tutte le imprese dei nostri nemici, che goda lungamente di buona pace, che Dio vi sia servito e venerato così santamente affinché noi e i nostri sudditi arriviamo felici al fine ultimo per il quale tutti siamo stati creati, poiché tale è il nostro desiderio».Con questo voto, Luigi XIII istituì le processioni del 15 agosto durante le quali i sudditi avrebbero dovuto pregare Dio e la Vergine per i felici successi del re. Ogni chiesa del regno era tenuta, nella misura in cui la chiesa stessa non era già sotto il patronato della Vergine, a dedicare un altare o cappella principale alla Regina del Cielo. Luigi XIII promise infine di costruire un nuovo altare maggiore nella cattedrale di Notre Dame di Parigi, nonché di offrire alla cattedrale un nuovo gruppo scultoreo.LA NASCITA DELL'EREDE AL TRONO (DIEUDONNÉ, CIOÈ “DATO DA DIO”)Intanto, il 5 settembre 1638, nasceva il tanto desiderato figlio, Luigi XIV, il famoso Re Sole, soprannominato Dieudonné, cioè “dato da Dio”, proprio perché dono immeritato del Signore, ottenuto per intercessione della Vergine Maria, in un matrimonio sostanzialmente sterile, che si trascinava da oltre un ventennio.Da quell'anno 1638, ogni 15 agosto fu dedicato al ricordo di quel voto e della consacrazione della Francia e del suo popolo alla Madonna.Luigi XIII non fece in tempo ad adempiere al voto: vale a dire a costruire il nuovo altare maggiore a Notre Dame. Questo compito spettò al figlio, Luigi XIV, sessant'anni dopo. Dal 1708 al 1725, l'architetto Robert de Cotte rimodellò completamente il coro della cattedrale parigina, mascherando i costoloni con archi semicircolari più moderni. Ai lati dell'altare maggiore furono collocate sei statue di angeli in bronzo recanti gli strumenti della Passione di Cristo e quelle dei due re inginocchiati, Luigi XIII in atto di offrire scettro e corona di Guillaume Coustou e quella di Luigi XIV scolpita da Antoine Coysevox. Dietro l'altare maggiore, sotto l'arcata centrale dell'abside, fu collocato il gruppo scultoreo della Pietà, in marmo di Carrara, opera di Nicolas Coustou, che lo realizzò tra il 1714 e il 1715. Queste due statue dei re e quella della Pietà vennero rimosse nel 1793 e ricollocate nella cattedrale solo nel 1815, quelle dei sovrani su nuovi piedistalli completati nel 1816 con lo stemma del re di Francia.Tutto il gruppo scultoreo, pegno del voto del pio re di Francia, sono scampati miracolosamente al terribile incendio della cattedrale del 15 aprile 2019.La consacrazione della Francia e del re furono confermate da Luigi XIV il 25 marzo 1650 e vennero rinnovate in occasione del centenario del voto, nel 1738, dal re Luigi XV.Le campane e le processioni si svolsero ogni anno il 15 agosto sino alla Rivoluzione francese e per l'esattezza sino al 1791 compreso: il 14 agosto 1792, infatti, l'Assemblea legislativa rivoluzionaria abolì la consacrazione della Francia ed il voto; l'anno seguente, il 10 novembre 1793, profanata la cattedrale, essa fu trasformata nel tempio della dea Ragione.Con la caduta di Napoleone e la Restaurazione, il re Luigi XVIII ristabilì la celebrazione del voto nel 1814. Sotto la c.d. Monarchia di Luglio, nell'agosto 1831, il re Luigi Filippo I, figlio della Rivoluzione, abolì definitivamente il voto ed ogni celebrazione, nonostante la ferma e vana protesta di intellettuali cattolici come Lamennais, Lacordaire e Montalembert.Per la verità, già dalla modifica costituzionale del 1830 allorché la religione cattolica cessò di essere religione di Stato, il voto aveva perso forza di legge ed era caduto nel dimenticatoio, lasciando sostanzialmente all'iniziativa locale, popolare o diocesana, la celebrazione della ricorrenza.SANTA GIOVANNA D'ARCO PATRONA DI FRANCIA (DOPO L'ASSUNTA)A

Podcast Ap
O FUTEBOL, AS PROFISSÕES E O TESTEMUNHO DE CRISTO

Podcast Ap

Play Episode Listen Later Aug 19, 2024 8:00


Me lembro ruborizado ainda hoje, a reprimenda da minha professora Carolina, (eu tinha dificuldade para falar este nome e nos primeiros dias de aula a chamava de "Calorina"). A tremenda bronca foi quando na lição de casa sobre profissões, nos foi exigido fazermos uma colagem com recortes de revistas sobre profissões. Em minha busca para cumprir minha tarefa, recortei uma fotografia do Rivelino, craque da Seleção brasileira da Copa de 70, com a camisa do Corinthians que defendeu por vários anos. Colei e mostrei com que zelo havia feito o que devia. Que nada, a professora me humilhou me perguntando aonde eu estava com a cabeça, já que jogador de futebol não era profissão como Pedreiro, alfaiate, advogado, engenheiro... e deve ter citado mais algumas... Enfim! É, eu não estava totalmente errado, desde 1930 houve o reconhecimento da profissão de futebolista, muito mais tarde também reconheceu as mulheres que praticam profissionalmente este desporto. Mas, podia ter sido menos polêmico... Ainda hoje dos milhares de praticantes deste esporte de forma profissional, apenas uma pequena porcentagem acaba ganhando os altos salários que identificam esta profissão, como uma das que pode arrancar pessoas das classes mais inferiores, e transportá-las para casa dos milhões em contratos internacionais... Bem, meu tema aqui não é profissional ou desportivo, mas, espiritual! Não há cristão que não sorria, quando ao fazer três gols, os jogadores podem pedir música no Fantástico e não é nada difícil serem músicas cristãs, música gospel... Há quem torça o nariz, mas, não se pode discutir que o Nome de Jesus e os valores cristãos estão em todas as camadas da nossa população hoje e há incontáveis atletas que não se envergonham de expressar sua fé seja levantando as mãos ou os dedos aos Céus; Seja usando alguma faixa com o Nome de Jesus ou mesmo uma camisa por baixo do uniforme com uma mensagem de Cristo. Não só no futebol. Nas olimpíadas de 2024 na França, atletas de muitas nações, apareceram no Centro Olímpico adorando a Deus e invocando O Nome de Jesus em grupos juntando atletas de várias etnias e nações, sem falar no Dream Team, e os tênis do Wardell Stephen Curry II, Stephen Curry, aonde está escrito: WSC - "Tudo posso NAquele que me fortalece". Gente famosa, milionária, alguns bilionários, astros e estrelas de suas nações e torcidas, muitos oriundos das classes mais humildes da sociedade e aí talvez algumas explicações: É muito comum que misturado entre o prazer de jogar bola e o sonho de prosperar na vida, está as orações de alguma mãe ou avó, os conselhos de algum pastor, as orações de alguma irmã. O fenômeno de levar crianças a confessarem Jesus como Senhor de suas vidas, que gera no futuro incontáveis pessoas que decidem servir a Deus e se lembram que ainda na infância foram apresentados a Cristo. Algo novo agora tem se espalhado, não são mais apenas jogadores de futebol. Agora são ginastas, surfistas, skatistas, judocas, gente de todo jeito em todos os esportes, gente da poderosa nação americana, mas, também, australianos, filipinos, africanos, gente de todo lado, levantando o dedo e apontando os Céus. Honrando a Jesus Cristo, com a honra que receberam, seja bronze, prata ou ouro... Eles estão edificando, suas vidas e uma habitação ao Nosso Deus, mas, porque no Mundo Corporativo, parece ainda tão distante esta realidade?...(CONTINUA) https://www.evernote.com/shard/s510/sh/16ce08de-e91f-76e0-f15c-dd956d570dde/Z7ehXgphw14kz4p-UMp3aIZgxPfqw3j6KCxZ45965wiz3sroIUtjuVHriQ

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Mar 13] Commento: Diventare come i bambini.

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno

Play Episode Listen Later Aug 12, 2024 1:42


Per entrare nel regni di Dio bisogna farsi piccoli. Bisogna adornarsi della virtù della semplicità e purezza di cuore e di una buona dose di umiltà. Bisogna smettere ogni manìa di grandezza da quando lo stesso Dio si è umiliato nella carne ed ha accettato l'ignominia della passione e della morte di croce. Dobbiamo smettere la presunzione da quando la superbia ci ha tradito inducendoci al peccato. Per essere suoi seguaci dobbiamo specchiarci nel nostro Modello. La grandezza agli occhi di Dio e direttamente proporzionata al grado di umiltà che sapremo esprimere. Davvero lassù gli ultimi saranno i primi e i presuntuosi di questo mondo saranno relegati all'ultimo posto. In un clima e in un mondo di sfide e di competizioni, talvolta senza esclusioni di colpi, non è facile convincersi di quanto Gesù ci raccomanda. La paura di essere sopraffatti e sconfitti ci condiziona tremendamente. Non ci piace il ruolo dei perdenti, ci rattristiamo quando veniamo relegati all'ultimo posto. La gerarchia del mondo è esattamente l'opposto di quella di Cristo. Eppure noi cristiani questa strada dobbiamo percorrere con coraggio e fiducia immensa. Alle porte della festa dell'Assunta ci conforta e ci incoraggia l'esempio di Maria, l'umile ancella del Signore. Colei che può affermare in piena verità che Dio ha guardato l'umiltà della sua serva per cui tutte le generazioni la chiameranno beata. Ci è di sprone l'esempio dei santi, umili agli occhi degli uomini, davvero grandi agli occhi di Dio.

AUDIO TAPE
Siouxsie Sioux

AUDIO TAPE

Play Episode Listen Later Apr 7, 2024 8:37


There is a fun, flippant side to me, of course. But I would much rather be known as the Ice Queen. In questa puntata ci lanciamo alla scoperta di Siouxsie Sioux, il volto della dark wave. Colei che ha posto le basi per il ponte che mette in comunicazione il punk e il dark. Ascolta la Playlist dedicata alla puntata: ⁠⁠- ⁠Playlist Siouxsie Sioux

Moon Safari
S10P05 - Amalia Guglielminetti, colei che ha gli occhi aperti

Moon Safari

Play Episode Listen Later Dec 14, 2023 13:49


S10P05- Amalia Guglielminetti, colei che ha gli occhi aperti, e la musica di Moon SafariPLAYLIST POETICAAMALIA GUGLIELMINETTI - Le SeduzioniColei che ha gli occhi aperti ad ogni lucee comprende ogni grazia di parolavive di tutto ciò che la seduce.Io vado attenta, perchè vado sola,e il mio sogno che sa goder di tutto,se sono un poco triste mi consola.In succo io ho spremuto ogni buon frutto,ma non mi volli sazïare e ancoranessun mio desiderio andò distrutto.Perciò, pronta al fervor, l'anima adoraper la sua gioia, senza attender doni,e come un razzo in ciel notturno ogni orami sboccia un riso di seduzïoniAMALIA GUGLIELMINETTI - VorticeNoi ci fissammo, con un folgoriod'occhi tenace. Io so che in quel momentoil cuore ti tremò del tremor mio.Eravamo seduti con il mentonella mano, in un'ombra di veranda,in qual tempo, in qual giorno, io non rammento.Rammento che giungeva a ondate, blanda,una lontana musica e che spessoripeteva un motivo di domanda.A un tratto ci trovammo così pressoda provarne vertigini, e smarritiimpallidimmo del pallore stessocome su un buio vortice che invitiAMALIA GUGLIELMINETTI - L'ETÈRAIo t'ho seguita, sotto i primi lumirossastri d'una sera cittadina,pallida etèra grave di profumi.E parvi la falena che s'ostinaintorno ad una lampada notturna,sempre più attratta e sempre più vicina.Curiosità di male, taciturna,mi trascinò nell'orbita di quellach'era del male più goduto l'urna.Colei che attira asseta arde e flagella,l'ombre accendeva di sua rossa chioma,e molle andando, alla falena snellavampava della sua carne l'aromaAMALIA GUGLIELMINETTI - LA MALINCONIADentro le vene la malinconias'insinua, ed è un morbo sonnolentocui giova non trovar medicamento,uno stupor di morbida follìa.Il desiderio più tenace svia,smemora del più intenso sentimento,quasi vapori un greve incantamentod'oppio, in cui goda più chi più s'oblìa.Essa è come un giaciglio, ove un'inertestanchezza ci abbandoni svigorite,con le treccie disciolte e a braccia aperte.Ed ha il torpor d'alcune notti estive,in cui ci s'addormenta indolenzitedallo spasimo oscuro d'esser vivePLAYLIST MUSICALE >> https://open.spotify.com/playlist/1IPi9FHBO5eq9MPl3NHL9G?si=JXVDFcv3Q3i7Cx_WCuNbCg&pi=e-Y8hcFZyGTxyqWax Poetics ft. Norah Jones - AngelsInude - Balloon-- Amalia Guglielminetti - Le Seduzioni Blonde Redhead - Lady MHow To Destroy Angels - Keep It TogetherTricky - Thinking OfThe XX - Fiction-- Amalia Guglielminetti - VorticeFour Tet - You Could Ruin My DayGo Dugong - AllenUNKLE ft. Richard Ashcroft - Lonely Soul -- Amalia Guglielminetti - L'EteraNicolas Jaar - Faith Made of SilkFour Tet - Baby-- Amalia Guglielminetti - La Malinconia w/ Koralle - PijamaAgainst All Logic - If You Can't Do It Godd, Do It Hard

BASTA BUGIE - Santi e beati
Germana Cousin, la santa di cui avevamo bisogno

BASTA BUGIE - Santi e beati

Play Episode Listen Later Jun 6, 2023 19:54


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7434GERMANA COUSIN, LA SANTA DI CUI AVEVAMO BISOGNO di Suor Maria Teresa Ribeiro MatosLe finestre alte e strette, le ampie torri e la facciata murata per metà davano un aspetto di fortezza alla piccola chiesa medievale di Santa Maria Maddalena, nel villaggio francese di Pibrac.Il villaggio si trovava a pochi chilometri dalla grande e sviluppata città che dominava il sud della Francia e che aveva accumulato molta fama nel corso dei secoli: Tolosa. Tra gli innumerevoli avvenimenti che componevano la sua storia, c'era stata la partenza per la Prima Crociata del suo conte, il non poco ambizioso Raimondo IV; aveva poi assistito agli innumerevoli colpi inferti nelle sue vicinanze dalla spada di Simon de Montfort in lotta contro l'eresia catara; e in seguito era stata anche teatro di battaglie sanguinose tra cattolici e ugonotti protestanti.Tuttavia, questi episodi - e moltissimi altri - avevano poco effetto sulla vita semplice di campagna degli abitanti di Pibrac. Il bestiame, le difficoltà climatiche per i raccolti e, a volte, la guerra assorbivano completamente quella gente. Un'esistenza dignitosa e pia sostenuta da un lavoro onesto era tutto ciò che desideravano. Finché un pomeriggio del 1644, un evento modificò la routine del villaggio e, successivamente, lo rese famoso fino ai confini del mondo cattolico.UNA SCOPERTA ECCEZIONALEGuillaume Cassé lavora con impegno sul pavimento della chiesa di Pibrac per rimuovere una spessa lastra. Una pia parrocchiana è deceduta e i suoi parenti desiderano che il corpo riposi nel sacro recinto in attesa della resurrezione finale. Dopo numerosi colpi e molto sforzo, il becchino conficca di nuovo il suo piccone, facendolo penetrare in profondità e staccando la pietra dal suolo.Improvvisamente, si sente un grido di stupore che attira tutti i presenti presso l'apertura. Contemplano qualcosa di prodigioso e spaventoso allo stesso tempo: il corpo di una fanciulla giace lì in perfetto stato. Sembra così viva che tutti percepiscono il segno rosso che il piccone di Guillaume ha lasciato sul suo viso. Che miracolo!La notizia si diffonde presto nel villaggio e tutti accorrono curiosi. Chi era quella Santa, nata nel loro ambiente, ma delle cui virtù non si erano nemmeno resi conto? Alla fine, alcuni di maggiore esperienza e di età avanzata la riconoscono: è Germana Cousin, la povera pastorella scrofolosa che era morta più di quarant'anni prima.Anche senza sapere molto di come era vissuta o di quello che aveva fatto, la gente la tolse da terra e cominciò a venerarla su un lato del tempio, non avendo il minimo dubbio che tanta pace, serenità e giovialità potessero emanare solo da un corpo la cui anima era molto vicina a Dio e alla Santissima Vergine.Ma, allora, chi era quella giovane, tanto attraente quanto sconosciuta?UNA VITA DI STENTI E MALTRATTAMENTILa Storia non registra con sicurezza il nome dei genitori di Germana, ma si sa che apparteneva alla famiglia Cousin, proprietaria di una fattoria a Pibrac.Oltre al suo braccio destro atrofizzato, la cui deformazione si poteva constatare nel suo corpo angelico, Germana aveva sofferto una terribile malattia, la scrofolosi. A quel tempo, questa malattia era incurabile e, essendo contagiosa, portava alla bambina, oltre alla sofferenza fisica, il disprezzo e il trattamento disumano da parte della sua matrigna.Tra le umiliazioni che questa le infliggeva c'era il divieto di avvicinarsi alla tavola della famiglia e la costrizione a dormire in un angolo del corridoio o addirittura nella stalla, da dove doveva uscire la mattina presto per passare la giornata nei campi a badare al gregge. Questo era l'unico compito per il quale era giudicata capace e che aiutava oltretutto a tenerla lontana da casa. Nei mesi di freddo o di caldo indossava sempre gli stessi vestiti e le veniva dato solo un pezzo di pane da mangiare.Per tutto il giorno, Germana guidava il gregge attraverso la foresta di Bouconne o per i prati vicino al villaggio, assicurandosi che nessuna pecora si allontanasse o fosse attaccata dai lupi. Chiunque l'avesse incontrata in quei momenti non avrebbe potuto farsi un'idea di quanto soffrisse. Sempre allegra, nobile e generosa, la pastorella non passava le sue ore di solitudine pensando alle tristezze e alle difficoltà della vita. Lontana dalle agitazioni del mondo, dall'euforia delle passioni e dalle ambizioni umane, coglieva l'occasione per contemplare le meraviglie del creato che riflettevano così bene Dio e sua Madre, a cui la giovane dedicava un affetto speciale.Tuttavia, non erano rare le giornate che finivano in botte e punizioni da parte della matrigna, che scaricava il suo cattivo umore sull'innocente bambina.L'AMORE A GESU' SACRAMENTO E MARIA SANTISSIMANon perdeva mai un momento di profonda relazione con Gesù e MariaSe gli abitanti di Pibrac vedevano poco Germana e non sapevano quasi nulla delle sue occupazioni, in un luogo era sicuro che avrebbero potuto trovarla tutti i giorni: la chiesa parrocchiale. Quando sentiva le campane che chiamavano i fedeli presso Dio, la pastorella affidava il gregge a un conoscente - e quando non trovava nessuno che l'aiutasse, affidava le pecore ai suoi compagni celesti - e si dirigeva senza attardarsi alla celebrazione dell'Eucaristia.Anche senza studi, la bambina sapeva discernere il valore infinito del Santissimo Sacramento, non trovando nessun motivo sufficientemente valido per perdere quell'ora di comunione con il suo Divin Modello, lì presente in Corpo, Sangue, Anima e Divinità. E si rallegrava di poterLo ricevere in ogni giorno di festa.Nella routine della pastorella era sacra anche l'ora dell'Angelus, che risuonava dal campanile. Ovunque e comunque si trovasse, interrompeva qualsiasi cosa stesse facendo, si metteva in ginocchio e recitava la preghiera, venerando il momento culminante in cui Maria disse "sì" e il piano di Dio si realizzò nella Storia. Non esitò ad inginocchiarsi nemmeno quando, una volta, si trovava in mezzo alle acque di un fiume al rintocco della campana durante la traversata, o a imbrattarsi di fango perché stava passando per un luogo paludoso.Un altro elemento forte della pietà di Germana era la recita del Rosario, attraverso il quale cresceva in intimità con Colei che è il Paradiso di Dio. Da questa profonda relazione traeva le forze necessarie per affrontare con coraggio, fiducia e spirito soprannaturale la sua difficile esistenza e per farne uno strumento di combattimento per Dio stesso.Se, girando la maniglia di una porta, la Santissima Vergine dava più gloria a Dio di un martire nei suoi tormenti, quanto valore avranno avuto le malattie, le fatiche, l'isolamento e i maltrattamenti che soffriva Germana, uniti ai meriti di Maria?Questa era la ragione della costante serenità e della gioia che la giovinetta comunicava, portando la dimenticanza di sé fino all'eroismo. In un'occasione, notandola ancora più debole e senza forze, seppero che quella settimana si era privata del suo unico pezzo di pane per darlo a un povero, svenuto per la fame e incontrato per strada.UNA VITA UMILE MA PIENA DI FEDESebbene il popolo di Pibrac non le prestasse attenzione, la sua famiglia la disprezzasse e nessuno riconoscesse le sue virtù, senza dubbio molti sentivano nel profondo della loro anima che questa pastorella rappresentava qualcosa di più alto, più adatto al Cielo che alla terra. Nel suo processo di canonizzazione non mancarono testimoni di questo e ci furono persino resoconti di eventi miracolosi avvenuti con la bambina.Per esempio, una volta si avvicinò al fiume Courbet, che attraversava sempre per raggiungere la chiesa. Quel giorno, però, la pioggia era stata intensa e la corrente era forte. Senza esitare, Germana avanzò in direzione delle acque, esse si calmarono e le permisero di passare tranquillamente.Ci fu anche chi attestò un miracolo simile a quello accaduto a Santa Elisabetta d'Ungheria: in pieno inverno, Germana uscì di casa nascondendo nel suo grembiule dei pezzi di pane per i poveri. Accorgendosi del volume che la giovinetta portava, la matrigna le corse dietro furiosamente e le aprì con forza il tessuto, facendo cadere a terra innumerevoli fiori...Nella sofferenza e nell'annullamento, con la salute che si indeboliva sempre più, la pastorella raggiungeva i suoi ventidue anni.Una mattina, probabilmente nell'anno 1601, il gregge non uscì al pascolo. Cosa era successo? Entrarono nella stalla e videro che l'anima di Germana era salita all'eternità con la stessa serenità con cui aveva vissuto; solo il suo corpo era rimasto disteso in mezzo alle pecore. E solo da loro sarebbe stata venerata, se l'Altissimo non avesse voluto rivelare alla Storia la grandezza di quest'anima nascosta agli occhi degli uomini, "ma scelta e preziosa agli occhi di Dio" (1 Pt 2, 4).Non una parola uscita dalle labbra di Germana fu mai registrata, ma lei insegnò al mondo intero come il vero valore, la gloria e il successo sono quelli conquistati davanti a Dio. Il corpo conservato intatto, gli innumerevoli miracoli e la continua devozione dei fedeli dimostrano l'impegno dell'Altissimo nel difendere una causa che era solamente sua!L'INIZIO DEI MIRACO

BASTA BUGIE - Omosessualità
Le diocesi fanno a gara per essere gay friendly

BASTA BUGIE - Omosessualità

Play Episode Listen Later May 17, 2023 19:44


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7410LE DIOCESI FANNO A GARA PER ESSERE GAY FRIENDLY di Ermes DovicoPrima notizia: la Diocesi di Bolzano-Bressanone ha una commissione per la parità di genere; e temiamo che non sia un caso isolato nell'odierno contesto ecclesiale. Seconda notizia: d'ora in poi, la stessa diocesi garantirà ai peccatori (e alle peccatrici) del suo territorio una straordinaria risorsa per la salvezza: il linguaggio inclusivo. Quale salvezza? Dagli stereotipi, ovviamente. Una risorsa a cui non avevano pensato i più grandi santi in duemila anni di storia della Chiesa (forse troppo ancorati al patriarcato e ad altri concetti preistorico-medievali), ma di cui curiosamente potranno godere oggi i fedeli (e le fedeli) immersi nel mondo più secolarizzato di sempre. I lettori (e le lettrici) ci perdoneranno per questa appesantita introduzione, ma che servirà per prendere confidenza con le linee guida pubblicate dalla diocesi altoatesina, intitolate «Linguaggio sensibile al genere».Si tratta di un documento di 28 pagine, con l'introduzione del presidente della Commissione diocesana per la parità di genere, il vicario generale Eugen Runggaldier. Un documento che, come si legge nella stessa introduzione, «si basa sulle "Direttive per il rispetto del genere nei testi dell'Amministrazione provinciale altoatesina", che sono state adattate alle esigenze della Diocesi di Bolzano-Bressanone in collaborazione con l'Ufficio Questioni linguistiche della stessa Provincia». Il vicario spiega che lo scopo della nuova prassi linguistica è quello di sottolineare «l'apporto comune di donne e uomini alla vita della Diocesi», evitando «espressioni potenzialmente svantaggiose e discriminanti» e perciò «usando il rispettivo genere grammaticale» non solo, com'è ovvio, quando ci si rivolge a gruppi di sole donne o di soli uomini, ma anche se ci si riferisce «a gruppi misti». Dov'è possibile, aggiunge la Curia, vanno usate formulazioni neutre o estese anziché soli termini maschili, singolari o plurali.«Le linee guida vanno attuate soprattutto per i nuovi testi da creare», precisa Runggaldier, ma non si esclude di adattare i testi esistenti, «laddove vengono tuttora utilizzati frequentemente».Il documento si dilunga con gli esempi, presentando una serie di regole generali. Si inizia con la forma sdoppiata (semplice o estesa), con l'avvertimento che «si può scegliere se nominare prima il termine femminile e poi quello maschile o viceversa». Anziché dire «collaboratori», va usata la forma «collaboratori e collaboratrici»; anziché «i volontari», meglio «il volontario o la volontaria». Indicano ancora le linee guida: si scriva «il ministrante o la ministrante porta la croce in processione», «il presidente o la presidente indice la seduta», «il costo del servizio è a carico del o della contribuente». Eccetera, eccetera. E meno male che nell'introduzione si indicava di cercare di «non compromettere la scorrevolezza e la leggibilità di un testo». Stiamo freschi, se queste sono le nuove regole nelle terre care a san Vigilio. E tutto questo complicare il pane, in luogo di semplicissime convenzioni linguistiche, servirebbe per superare «quelle barriere» e «quegli stereotipi che ancora caratterizzano il quotidiano di molte persone» e a «dare visibilità al genere femminile»?Ma il colmo lo si raggiunge verso la fine del documento, alla voce «Opuscoli e pubblicazioni». Rendendosi conto che l'osservanza precisa delle nuove regole comporterebbe in certi tipi di testi effetti da crisi di nervi, gli stessi estensori delle linee guida suggeriscono in sostanza di sorvolare, ma «solo in rarissimi casi!» (scrivono con tanto di punto esclamativo) e premettendo un'annotazione al testo, come questa: «Nel presente opuscolo abbiamo cercato di rivolgerci ai nostri lettori e lettrici nel rispetto dell'identità di genere. Al tempo stesso però ci premeva proporre alla cittadinanza un testo quanto più leggibile e chiaro possibile. Per questa ragione ci siamo visti costretti ad adottare la sola variante maschile nei periodi caratterizzati da elencazioni di titoli e qualifiche professionali, dove non erano possibili formulazioni alternative. Teniamo a sottolineare che i contenuti del testo sono diretti in ogni caso anche al pubblico femminile. Ci scusiamo con le nostre lettrici per questa scelta obbligata e confidiamo nella loro comprensione». Roba da Scherzi a parte.Qualche nota a margine. Intanto, l'espressione «identità di genere», che ricorre più volte nel documento, è un concetto ambiguo e mutuato dall'ideologia Lgbt, che si pone in diretto contrasto con il magistero costante della Chiesa (dove, piuttosto, si parla di complementarità e identità sessuale, il che è ben diverso). Usare dunque il termine «identità di genere» con il pretesto di dare visibilità alla presenza femminile è, volenti o nolenti, un assist alle istanze arcobaleno e in particolare transessualiste, che negano tanto il maschile quanto il femminile.Fa tristezza questa tendenza a copiare strutture e linguaggi del mondo, che è indice di una Chiesa che rinuncia a dire qualcosa di veramente suo, fondamentalmente perché rinuncia sempre di più ad annunciare Cristo, annacquandone il messaggio. È una Chiesa - certamente non tutta ma una sua buona parte - che si appiattisce sempre più sulle posizioni di Cesare e in qualunque campo (come abbiamo visto anche con la narrazione pandemica), dimenticando che prima di tutto deve dare a Dio quel che è di Dio, l'unico modo per guidare gli uomini alla Salvezza, con la S maiuscola.Nessuna Chiara d'Assisi, Caterina da Siena, Francesca Romana, Rita da Cascia, Angela Merici, Veronica Giuliani, Gianna Beretta Molla e via dicendo - tutte donne che in diversi stati di vita hanno espresso in pienezza la loro femminilità - penserebbe che la Chiesa debba spendere tempo e risorse per superare le presunte "barriere" linguistiche di cui parla il documento della Diocesi di Bolzano. Rivendicazioni sterili, che si inseriscono in una logica di contrapposizione neomarxista applicata al genere, piuttosto che in un'autentica prospettiva cristiana, dove «ciascuno dei due sessi, con eguale dignità, anche se in modo differente, è immagine della potenza e della tenerezza di Dio» (Catechismo della Chiesa Cattolica, 2335). Preferiamo dunque la stessa diocesi altoatesina quando insiste sulla riscoperta del senso più pieno della domenica libera, piuttosto che per un simile appiattimento al pensiero del mondo.Nelle sante, nelle Sacre Scritture e nel magistero della Chiesa - come nella splendida Mulieris Dignitatem di san Giovanni Paolo II - ci sono già tutti gli esempi necessari per valorizzare veramente la vocazione della donna. A partire da Colei a cui il mese di maggio è consacrato e le cui virtù dovrebbero essere proposte continuamente all'imitazione di tutti i fedeli, senza distinzione.Nota di BastaBugie: l'autore del precedente articolo, Ermes Dovico, nell'articolo seguente dal titolo "Il verbo Lgbt nella diocesi di Bari. Il vescovo lascia fare" parla della veglia in una parrocchia di Bari per il superamento dell'omobitransfobia. Del resto in un incontro con 150 scout un prete ha sostenuto che la Bibbia non condanni gli atti omosessuali. E il vescovo non fa nulla, ma anzi permette che lo scandalo continui.Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 13 maggio 2023:Si avvicina il 17 maggio, data scelta dai gruppi Lgbt per celebrare la cosiddetta «Giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia e la transfobia». Pure quest'anno ci saranno una serie di iniziative che coinvolgeranno, a macchia di leopardo, anche alcune parrocchie e diocesi cattoliche.Tra queste, un caso particolare è rappresentato dall'arcidiocesi di Bari-Bitonto, dove da mesi si registra un susseguirsi di eventi a tema arcobaleno, promossi da gruppi di pressione con l'appoggio di qualche sacerdote. Il tutto avviene senza che il vescovo intervenga, nonostante fedeli laici e associazioni di ispirazione cristiana - con in testa la sezione locale di Pro Vita & Famiglia - lo abbiano esortato più volte a fermare questo tipo di scandali.Il prossimo scandalo è in programma questa domenica, 14 maggio, con una «Veglia per il superamento dell'omobitransfobia» prevista alle 20 nella parrocchia barese di San Sabino. In contemporanea, ci sarà una veglia gemella nella diocesi di Lecce (parrocchia di San Giovanni Battista). I due appuntamenti sono organizzati dall'associazione La Tenda di Gionata e da una sua costola, Zaccheo Puglia, che al di là di certi paraventi della neolingua (come lo stesso termine "omofobia") puntano a sovvertire l'insegnamento della Chiesa sull'omosessualità e la transessualità.La Nuova Bussola ha inviato un'email sia al vescovo di Bari, monsignor Giuseppe Satriano, sia a quello di Lecce, mons. Michele Seccia, chiedendo un commento rispetto a queste due veglie nel lo

BASTA BUGIE - Cristianesimo
La festa del Nome di Maria fu istituita per ricordare la vittoria nella battaglia di Vienna

BASTA BUGIE - Cristianesimo

Play Episode Listen Later Sep 13, 2022 5:46


VIDEO: Undici settembre 1683 ➜ www.youtube.com/watch?v=vSfTiegRDWITESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7140LA FESTA DEL NOME DI MARIA FU ISTITUITA PER RICORDARE LA VITTORIA NELLA BATTAGLIA DI VIENNA di Roberto de MatteiIl 12 settembre, dopo la festa della Natività della Santissima Vergine, la Chiesa onora il santo Nome di Maria per insegnarci, attraverso la Liturgia, ad avere sempre sulle labbra e nel cuore, il Nome di Maria, accanto a quello di Gesù. I suoi santi genitori Gioacchino ed Anna, le posero questo nome, nomen Virginis Mariae (Lc, I, 27) per speciale rivelazione del Signore, che in quel nome volle racchiudere tutte le grandezze spirituali di Colei che era destinata ad essere la Madre di Dio.Tra i tanti significati che sono stati attribuiti al nome di Maria, i santi e i teologi ne ricordano soprattutto quattro: stella del mare, mare amaro, signora o padrona e illuminatrice. Stella del mare, perché Maria è consolazione e guida di coloro che navigano nel mare di questo mondo, combattuti dalle onde e dalle tempeste delle tentazioni; mare amaro per l'immensità delle grazie celesti comunicatele da Dio, ma anche per l'immensità delle amarezze che Ella subì, durante tutta la vita, soprattutto nella Passione del Figlio; Signora e padrona, perché Maria è Regina del Cielo e della terra, a cui tutto è sottomesso; illuminatrice perché ha dato al mondo la Luce eterna e illumina di celeste sapienza le anime di tutti coloro che a Lei si affidano.Il Nome benedetto di Maria è anche un'arma infallibile contro i nemici, interni ed esterni, delle anime e della Chiesa. Il solo Nome di Maria atterrisce infatti i demoni e gli uomini che combattono Gesù Cristo e la Chiesa da lui fondata.L'11 settembre del 1683 l'armata cristiana, guidata dal re polacco Giovanni Sobieskì e animata dal beato Marco d'Aviano liberò la città imperiale di Vienna assediata dai Turchi. Il Beato Innocenzo XI, che aveva promosso e accompagnato con le sue preghiere quell'impresa militare, era convinto che la vittoria cristiana fosse dovuta alla Madonna e fosse stata ottenuta nel suo Nome. "Il riconoscimento generale della parte grande, decisiva, avuta da Innocenzo XI alla liberazione di Vienna - scrive lo storico Ludwig von Pastor -, riusciva penoso alla profonda umiltà di lui. Quando gli altri parlavano dei suoi meriti, egli portava il discorso su quelli altrui, e ascriveva al Signore Iddio tutto l'onore. Per sottolineare questo motivo fece coniare delle medaglie commemorative che recavano la scritta: 'La tua destra o Signore, ha colpito il nemico'. E per ringraziare la Madonna, stabilì per tutta la Chiesa la festa del Nome di Maria per la domenica dopo la natività della Santissima Vergine".Il Papa, per ricordare la vittoria di Vienna, fece costruire a Roma, al Foro Traiano, una chiesa dedicata al Santissimo Nome di Maria, istituendo per tutta la Chiesa la festa liturgica dedicata al suo Nome. Oggi i devoti della Madonna onorano il suo nome e combattono contro la Rivoluzione anticristiana per estendere la gloria di Maria e della Chiesa a tutta la terraAl Nome di Maria è legata anche una bella pratica, che consiste nel recitare cinque salmi le cui lettere iniziali corrispondono alle cinque di cui si compone il Nome di Maria:M, Magnificat (Luc. 46-55);A, Ad Dominum cum tribularer clamavi (Sal. 119);R, Retribue servo tuo (Sal. 118, 17-32);I, In convertendo (Sal. 125);A, Ad te levavi animam meam (Sal. 122). [...]San Bernardino da Siena (1380-1444) fu, nel XV secolo, il grande diffusore della devozione al Santissimo Nome di Gesù. Chiediamo al Signore che nuovi santi diffondano nel Ventunesimo secolo la devozione al Santissimo Nome di Maria, legandola al Trionfo del suo Cuore Immacolato.

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171 - Il Nome di Maria e il trionfo del suo Cuore Immacolato

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Play Episode Listen Later Sep 10, 2022 5:51


Il 12 settembre, dopo la festa della Natività della Santissima Vergine, la Chiesa onora il santo Nome di Maria per insegnarci, attraverso la Liturgia, ad avere sempre sulle labbra e nel cuore, il Nome di Maria, accanto a quello di Gesù. I suoi santi genitori Gioacchino ed Anna, le posero questo nome, nomen Virginis Mariae (Lc, I, 27) per speciale rivelazione del Signore, che in quel nome volle racchiudere tutte le grandezze spirituali di Colei che era destinata ad essere la Madre di Dio. Tra i tanti significati che sono stati attribuiti al nome di Maria, i santi e i teologi ne ricordano soprattutto quattro: stella del mare, mare amaro, signora o padrona e illuminatrice. Stella del mare, perché Maria è consolazione e guida di coloro che navigano nel mare di questo mondo, combattuti dalle onde e dalle tempeste delle tentazioni; mare amaro per l'immensità delle grazie celesti comunicatele da Dio, ma anche per l'immensità delle amarezze che Ella subì, durante tutta la vita, soprattutto nella Passione del Figlio; Signora e padrona, perché Maria è Regina del Cielo e della terra, a cui tutto è sottomesso; illuminatrice perché ha dato al mondo la Luce eterna e illumina di celeste sapienza le anime di tutti coloro che a Lei si affidano. Il Nome benedetto di Maria è anche un'arma infallibile contro i nemici, interni ed esterni, delle anime e della Chiesa. Il solo Nome di Maria atterrisce infatti i demoni e gli uomini che combattono Gesù Cristo e la Chiesa da lui fondata-

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168 - La festa del Cuore Immacolato di Maria

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Play Episode Listen Later Aug 20, 2022 6:30


Il 22 agosto la liturgia tradizionale della Chiesa celebra la festa del Cuore Immacolato di Maria. Con la riforma liturgica successiva al Concilio Vaticano II, la festa è stata spostata al sabato della seconda settimana dopo Pentecoste. La devozione al Cuore Immacolato di Maria è antica come il Cristianesimo. Il suo primo grande apostolo fu, nel secolo XVII, san Giovanni Eudes (1601-1680) che la cominciò a celebrare con i religiosi della congregazione da lui fondata, gli Eudisti. Il Cuore Immacolato di Maria dice san Giovanni Eudes è il Cuore depositario e custode delle grazie meritate dal Signore con la sua vita e con la sua morte e sappiamo che Dio non distribuì mai, né distribuirà grazie ad alcuno se non per le mani e il Cuore di Colei, che è tesoriera e dispensatrice di tutti i doni. È il Cuore, infine, che ci è stato dato con quello di Gesù, "non solo per modello, ma perché sia il nostro, perché, essendo membra di Gesù e figli di Maria, dobbiamo avere con il nostro Capo e con la nostra Madre un solo cuore e dobbiamo compiere tutte le nostre azioni con il Cuore di Gesù e di Maria" (Il Cuore ammirabile di Maria, l. xi, c. 2).

Vivere nel Fiat supremo
Colei che era ed è il terrore di tutto l'inferno

Vivere nel Fiat supremo

Play Episode Listen Later Aug 18, 2022 37:51


Spettacolare lezione di Gesù sul peccato originale. Eva fu la causa della caduta ed una Nuova Eva doveva rovesciare la situazione. Cosa fece il demonio per tentare di far cadere Eva. Libro di Cielo, Volume 29, 19 Maggio 1931, Giovedì 18 Agosto 2022

Papa Luciani, da un colpo di fionda al Soglio di Pietro
Una morte improvvisa: le ultime ore di un Papa raccontate da una suora che viveva con lui

Papa Luciani, da un colpo di fionda al Soglio di Pietro

Play Episode Listen Later Jun 26, 2022 41:45


Episodio 4: Suor Margherita Marin è l'ultima testimone vivente. Colei che con dovizia di particolari racconta di essere entrata nella camera da letto di Giovanni Paolo I, trovandolo morto. Era la mattina del 29 settembre 1978, insieme a lei la consorella più anziana suor Vincenza. Suor Margherita era la più giovane, si occupava del guardaroba, preparava la Messa. Oggi a 81 anni ripercorre quei momenti vissuti e che spesso sono stati oggetto di curiosità e di tante ricostruzioni. E' la nipote Lina Petri ad offrire un'ultima immagine di Papa Luciani…

BASTA BUGIE - Cristianesimo
Consacrazione della Russia, atto compiuto, indicazioni rispettate

BASTA BUGIE - Cristianesimo

Play Episode Listen Later Mar 29, 2022 17:42


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6960CONSACRAZIONE DELLA RUSSIA: ATTO COMPIUTO, INDICAZIONI RISPETTATELa Russia (e l'Ucraina) sono ora proprietà di Maria, ma dobbiamo stare attenti a non vanificare l'atto di consacrazione con la nostra mancata conversionedi Luisella ScrosatiUn'intensa liturgia penitenziale, sobria, raccolta, piena di silenzio ha ricollocato la Chiesa nella sua posizione di verità di fronte a Dio. Il riconoscimento della colpa, il bisogno del perdono, la mano tesa a chiedere quel soccorso che solo può ridare speranza, in un mondo che ha raggiunto il culmine dell'empietà. E poi l'atto tanto atteso, che ha tenuto il mondo sospeso, che ha tenuto Dio sospeso; come tenne sospesa la creazione intera e la Santissima Trinità, più di duemila anni fa, quel momento di silenzio intercorso tra l'annuncio dell'Arcangelo Gabriele e la risposta di Maria di Nazareth.Abbiamo udito con le orecchie del corpo le parole del Santo Padre che chiedeva perdono, a nome di tutti, e consacrava la Chiesa e il mondo, la Russia e l'Ucraina al Cuore Immacolato di Maria. Ora le orecchie della fede ci fanno udire la Madonna che, nostra Avvocata, si presenta al trono di Dio, con in mano il mondo, la Chiesa e specialmente la Russia e l'Ucraina come sua proprietà.Quello che è avvenuto ieri sera è stato una "ricucitura" tra Cielo e terra, l'abbattimento di un muro che il nostro mondo ha costruito, per rendere inaccessibile il Cielo agli uomini, e la ricostruzione di un ponte. E questo ponte non poteva essere ricostruito se non in Colei che ha portato in Sé e donato al mondo il Pontefice eterno, Gesù Cristo Signore nostro; non poteva essere riedificato se non tramite colui che è stato costituito Vicario di Cristo e perciò Sommo Pontefice (appunto, colui che fa da ponte). Tra Lei e lui, tra Maria e Pietro, c'è un rapporto tutto speciale, unico, insostituibile, che dalle apparizioni di Fatima in poi è divenuto molto, molto speciale. Più volte ieri sera, il Papa e la Madonna si sono guardati intensamente, portando in quello sguardo il dolore e la speranza di tutti.Ieri abbiamo assistito alla ricostituzione di quell'ordine e di quella via d'uscita che la Madonna aveva indicato un secolo fa nel piccolo villaggio portoghese e che lega strettamente tra loro il popolo di Dio, il suo supremo Pastore in terra e la Madre di Dio. A Fatima la Madonna ha chiesto al suo popolo di riparare, intercedere, espiare, mediante la Comunione dei primi sabati, il Santo Rosario, l'offerta di sacrifici e di sé stessi. Ha poi chiesto al Papa che, in comunione con tutti i vescovi, consacrasse la Russia al Suo Cuore Immacolato, fortificando così il ruolo insostituibile che il Papa e la gerarchia cattolica hanno nel piano di salvezza di Dio, a vantaggio del mondo intero.RICONDURRE TUTTO A DIOE ieri abbiamo visto per un po' questo ordine ricostituito; abbiamo visto il popolo del Signore, grandi e piccoli, pastori e gregge, domandare perdono a Dio, unirsi in preghiera per questo atto solenne, riconoscendo la voce del pastore, che finalmente li portava a rimettere la loro speranza nella protezione della Madre di Dio, più che in ogni altra iniziativa terrena. Abbiamo visto il Sommo Pontefice - con tutti i pastori della Chiesa - accogliere con umiltà e docilità la richiesta del Cielo, compiendo una consacrazione che egli solo poteva compiere. Perché la Vergine Santa non è venuta a sostituirsi ai pastori e ai fedeli, ma a chiedere loro di vivere secondo quella missione che il Signore ha loro affidato.È oggettivamente difficile affermare che la modalità con cui è stata compiuta la consacrazione al Cuore Immacolato di Maria della Chiesa, del mondo, e in particolare della Russia e dell'Ucraina, non corrisponda a quanto richiesto dalla Santissima Vergine a Fatima. E ciò nonostante quanto si possa pensare della "validità" dell'atto compiuto da san Giovanni Paolo II nel 1984 e a prescindere dalle mille considerazioni critiche che si possono fare di questo controverso pontificato.Il cuore dell'atto sta lì, nelle parole decisive: «Noi, dunque, Madre di Dio e nostra, solennemente affidiamo e consacriamo al tuo Cuore immacolato noi stessi, la Chiesa e l'umanità intera, in modo speciale la Russia e l'Ucraina». Tutti i vescovi e i sacerdoti del mondo si sono uniti al Sommo Pontefice in questo atto che contiene tutti gli elementi essenziali richiesti dalla Madonna nel 1917, ognuno dei quali ha un significato pregnante; significato che noi uomini continuamente sovraesposti ad una comunicazione continua, veloce, per lo più superficiale non comprendiamo più.Anzitutto, è presente la forma espressa della consacrazione, alla quale si accompagna anche l'affidamento: non si esagererà mai l'importanza di questa parola - consacrazione - e dell'atto che essa esprime. Dopo decenni di secolarizzazione a tutti i livelli, al punto che, in ambito cattolico, abbiamo assistito non solo alla demolizione sistematica del sacro, ma addirittura alla critica della sua stessa idea, l'atto di consacrazione fa invertire la rotta di 180 gradi. Dopo anni e anni in cui si è lavorato indefessamente e insipientemente per cancellare ogni elemento di sacralità fin nell'intimità del culto, in obbedienza allo slogan che tanto "tutto è già sacro" - e così, per una rigorosa dinamica interna, più nulla ormai lo è - la consacrazione ricorda e attua quel grande movimento per cui l'uomo esiste: ricondurre tutto a Dio, consacrando tutto a Lui.L'IMPRESCINDIBILE MEDIAZIONE DI MARIAPoi, il "destinatario" della consacrazione, ossia la Trinità Santissima attraverso l'imprescindibile mediazione del Cuore Immacolato. Dopo anni di minimalismo mariano, si torna a riconoscere «solennemente», per usare le parole contenute nel testo, che Maria può (e deve) essere destinataria dell'atto della consacrazione, perché Ella è stata costituita Mediatrice di tutte le grazie. Se ne è già parlato (vedi qui http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6936) e non è il caso di soffermarsi ulteriormente. Ma quanto è bello sottolineare l'infinita pazienza di Maria Santissima e il Suo rispetto per quanto stabilito dal Figlio; la Sua mediazione, infatti, non ha voluto sostituire le mediazioni umane disposte da Dio, che culminano in quella del Sommo Pontefice, ma le ha stimolate, attese, nobilitate.E poi l'oggetto della consacrazione. Alcuni hanno criticato il fatto che la formula della consacrazione abbia aggiunto la Chiesa, il mondo e l'Ucraina, laddove invece la Madonna aveva chiesto la consacrazione della sola Russia. Ed è vero che suor Lucia, in riferimento alla consacrazione del 1982, aveva precisato che la Madonna aveva chiesto non la consacrazione del mondo, ma della sola Russia. Una "disobbedienza" che non disattende però la richiesta della Madre di Dio, ma le riconosce la potestà sull'universo intero e sulla Chiesa universale, senza tacere di quella nazione da Lei tanto attesa. Riguardo all'Ucraina, appare piuttosto scontato che essa venga consacrata insieme alla Russia, non solo in ragione di quanto sta accadendo da anni a questa parte (nonostante qualcuno faccia finta che la guerra sia scoppiata solo alla fine di febbraio), ma anche perché si tratta di due nazioni intimamente legate per il loro battesimo nella fede cristiana e la consacrazione alla Madonna proprio della Rus'-Ucraina da parte di Jaroslav il Saggio. Un legame che in questa consacrazione viene purificato e rafforzato.Infine, l'adesione di tutti i vescovi e addirittura di tutti i sacerdoti del mondo, che sono stati espressamente chiamati ad unirsi a questo atto. È oggettivamente difficile trovare una consacrazione, dal 1952 ad oggi, passando per quella del 1984, più aderente alle richieste della Madre di Dio di quella avvenuta ieri. Ed è qui, su questo lato oggettivo delle cose che occorre fermarsi, accogliendo l'invito di tornare a Dio che Francesco ieri ha a più riprese rivolto a tutti.Nota di BastaBugie: Riccardo Cascioli nell'articolo seguente dal titolo "Non vanifichiamo l'atto di consacrazione" spiega perché l'atto del 25 marzo rischia di rimanere un episodio isolato. E che nel conflitto russo-ucraino c'è bisogno di cambiare prospettiva per uscire dalla logica del nemico e del tifo.Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 28 marzo 2022:C'è un rischio molto concreto per noi di vanificare l'atto di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria che papa Francesco e vescovi di tutto il mondo hanno compiuto il 25 marzo. Vanificare o perlomeno depotenziare. Perché, come abbiamo avuto modo di spiegare, non venga inteso come un rito magico, l'atto di consacrazione impegna ciascuno di noi alla conversione, esige la nostra disponibilità «a lasciarci riconciliare con Dio», come San Paolo supplica i Corinzi nella lettura che abbiamo ascoltato ieri a Messa. E questo vale a prescindere da quanto l'atto di consacrazione sia esattamente aderente alla richiesta fatta dalla Madonna a Fatima, se manchi questo o quel dettaglio, se sia ancora in tempo oppure no, tutte questioni su cui vedo tanta gente ama disquisire. Perché, Fatima o non Fatima, l'unica risposta alla guerra e ai vari castighi è la nostra conversione: lo abbiamo sentito dallo stesso Gesù nel Vangelo letto l'altra domenica: «Se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo» (Lc 13, 5).

Vivere nel Fiat supremo
Colei che ci difende, ci nutre e ci protegge

Vivere nel Fiat supremo

Play Episode Listen Later Mar 3, 2022 37:22


Nella Divina Volontà tutto è eternamente e immutabilmente in atto, senza passato né futuro. La nascita della Madonna significò la nascita di Colei che ci avrebbe difeso e protetto da tutti e da tutto e sarebbe stata la nostra Regina e Madre nella Divina Volontà. Importanza decisiva dell'amore alla Madonna. Libro di Cielo, Volume 26, 8 Settembre 1929, Giovedì 2 Marzo 2022

BASTA BUGIE - Omelie
Omelia I Domenica Quaresima - Anno C (Lc 4,1-13)

BASTA BUGIE - Omelie

Play Episode Listen Later Mar 1, 2022 5:26


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6834OMELIA I DOMENICA QUARESIMA - ANNO C (Lc 4,1-13)Siamo giunti alla prima domenica di Quaresima e il Vangelo di oggi ci presenta uno degli episodi più misteriosi della vita di Gesù: le tentazioni a cui fu sottoposto nel deserto da parte del demonio. Questo episodio ci insegna innanzitutto che il demonio esiste, che abbiamo un nemico delle nostre anime, il quale continuamente attenta al nostro bene. Il demonio fa di tutto per non essere scoperto, ci fa credere che lui non esista, per poter agire indisturbato. Dobbiamo dunque aprire bene gli occhi e difenderci con le armi della preghiera.Gesù è tentato. Si tratta solo di tentazioni esterne, non di quelle interne, dovute alla concupiscenza. Era comunque impossibile che Gesù potesse soccombere a quelle tentazioni del demonio. Egli ha voluto comunque fare sue le nostre tentazioni per donarci la sua vittoria.Inizialmente, il demonio disse a Gesù: «Se tu sei Figlio di Dio, di' a questa pietra che diventi pane» (Lc 4,3). Ma Gesù rispose: «Non di solo pane vivrà l'uomo» (Lc 4,4). Con questa prima tentazione, il demonio induce tante volte l'uomo a ricercare unicamente il benessere materiale e a disinteressarsi completamente del bene della sua anima. Impariamo da Gesù a ricercare principalmente il Regno dei Cieli e la sua giustizia, pensando che Dio è un Padre provvidente che non lascerà mancare nulla a coloro che in Lui confidano.Il demonio tentò Gesù una seconda volta e gli disse mostrandogli tutti i regni della terra: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria [...]. Se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo» (Lc 4,6-7). Questa tentazione ha come scopo quello di indurre l'uomo a mire ambiziose, ad aspirazioni al potere, al successo, alla gloria umana. Ma dietro queste aspirazioni, tante volte, si nasconde l'insidia di satana. L'uomo, pur di arrivare a queste mete, tante volte è disposto a scendere a compromesso con il peccato e a dare gloria non a Dio ma al maligno. Gesù allora rispose: «Sta scritto: il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto» (Lc 4,8), insegnandoci così a non lasciarci ingannare dal luccichio della gloria mondana.La terza volta il demonio disse a Gesù: «Se tu sei Figlio di Dio, gettati giù di qui» (Lc 4,9), presumendo che gli angeli lo avessero portato sulle loro mani. Fu una tentazione di presunzione, la tentazione di avere un Dio a nostro capriccio; la tentazione che Dio faccia la nostra volontà, invece del contrario. è la tentazione di disporre dei miracoli a proprio piacimento, di pretendere che Dio si faccia vedere; la tentazione addirittura di giudicarlo. Gesù rispose con queste parole: «Non metterai alla prova il Signore Dio tuo» (Lc 4,12). Gesù ci fa comprendere come siamo noi a dover compiere l'adorabile Volontà di Dio. In questo consiste la nostra felicità: nell'obbedire a Dio.L'episodio delle tentazioni del deserto ci fa riflettere su quelle che sono le nostre tentazioni. A differenza di Gesù, noi tutti siamo inclinati verso il male e dobbiamo continuamente lottare contro i nostri vizi. Dobbiamo difenderci con le armi che abbiamo a nostra disposizione. Le armi sono quelle dell'umiltà, della carità e della preghiera.Prima di tutto dobbiamo avere l'umiltà di non presumere di noi stessi, l'umiltà di allontanare le occasioni prossime di peccato, l'umiltà di ricorrere senza indugio al consiglio spirituale di un buon direttore spirituale e l'umiltà di manifestare sinceramente le nostre colpe al sacerdote nella Confessione.Poi abbiamo la carità che mette letteralmente in fuga il demonio. Durante questa Quaresima facciamo dei propositi generosi di spendere un po' del nostro tempo nel soccorrere chi è nel bisogno, nel riconoscere, amare e servire Gesù nella persona del nostro prossimo.Infine, abbiamo la preghiera che ci fa superare le nostre debolezze e ci riveste della fortezza di Dio. Al primo apparire della tentazione dobbiamo subito ricorrere all'orazione, confidando pienamente che Dio non ci abbandonerà.La nostra preghiera avrà un'efficacia particolare se ci ricorderemo di invocare con fiducia la Vergine Santissima, Colei che è la Vincitrice sul demonio e su tutte le sue tentazioni. Il Signore si è servito di Lei per schiacciare la testa al serpente infernale, proprio per la sua profonda umiltà. Ed è sempre grazie a Lei che si superano le prove. Quando sorgono dunque delle tentazioni, invochiamola e tornerà presto il sereno.

BASTA BUGIE - Omelie
Omelia Immacolata - Anno C (Lc 1,26-38)

BASTA BUGIE - Omelie

Play Episode Listen Later Dec 1, 2021 4:41


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6713OMELIA IMMACOLATA - ANNO C (Lc 1,26-38)Oggi è la Solennità dell'Immacolata Concezione. Oggi festeggiamo Colei che, per una grazia singolare, non è stata raggiunta dalla colpa originale; Colei che, corrispondendo in tutto alla Volontà di Dio, ha annullato la disobbedienza dell'antica Eva.La prima lettura di oggi narra del primo peccato, il cosiddetto peccato originale. Inizialmente, Adamo ed Eva pensavano che ascoltando il serpente tentatore essi avrebbero raggiunto la felicità; invece, subito dopo il peccato, sprofondarono nella più grande tristezza. Adamo incolpò Eva, Eva accusò il serpente e nessuno dei due ammise sinceramente la propria responsabilità. Così è anche per noi: il tentatore ci insinua che solo con il peccato potremo raggiungere il pieno appagamento dei nostri desideri, ma, una volta caduti, ci rendiamo conto di essere privi di tutto, privi della cosa più importante che è la grazia di Dio. La cosa più brutta è che, come Adamo ed Eva, anche noi cerchiamo sempre di scusarci e non ammettiamo con sincerità tutta la nostra colpa.Ma anche dopo la caduta dei nostri Progenitori, Dio manifestò la sua Misericordia, promettendo la salvezza. Egli, infatti, disse al serpente: «Io porrò inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno» (Gen 3,15). Chi è questa Donna nemica del demonio? È l'Immacolata, la «piena di grazia»! Per essere totalmente nemica del maligno, Ella doveva essere «piena di grazia» fin dal suo primo istante di esistenza, ovvero fin dal concepimento. Se, infatti, la Madonna avesse avuto anche solo per un istante il peccato originale non sarebbe stata la nemica del demonio. La stirpe di Lei che schiaccia la testa al serpente è Gesù suo Figlio, il Redentore.La Madonna è «piena di grazia» fin dal suo primo istante di esistenza per grazia di Dio, in vista dei meriti di Gesù in Croce. Nel brano del Vangelo che abbiamo letto, l'arcangelo Gabriele così a Lei si rivolge: «Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te» (Lc 1,28). L'essere «piena di grazia» è come il suo nome proprio, la sua caratteristica più bella. Ella doveva essere la «piena di grazia» perché doveva diventare la degna Madre di Dio. Non era, infatti, conveniente che Colei che un giorno doveva dare alla luce di questo mondo il Figlio di Dio fosse stata anche per un istante sotto il dominio del peccato.Questa verità dell'Immacolata Concezione è stata solennemente proclamata dal papa Pio IX l'otto dicembre del 1854. Tale verità deve però entrare sempre di più nei nostri cuori: non basta crederci, bisogna anche vivere, mettere in pratica questa verità. In che modo? Cercando con ogni impegno di eliminare il peccato dalla nostra vita. Praticamente dimostreremo di essere devoti all'Immacolata se faremo di tutto per vivere nella grazia di Dio, lontani dal peccato. Diversamente la nostra devozione sarà solo a parole. «Chi è devoto alla Madonna?», chiese un giorno un Santo. E fu lui a dare la risposta: «Chi è nemico del peccato».Concretamente dobbiamo fare nostro l'atteggiamento della Vergine Immacolata, la quale ha sempre fatto la Volontà di Dio e ha sempre ripetuto nel corso della sua vita ciò che ha risposto all'arcangelo Gabriele: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola» (Lc 1,38). Se diremo sempre di sì a Dio, anche noi saremo simili alla nostra Madre Immacolata e cresceremo sempre di più nella grazia di Dio.Pensiamo ora alle stupende conseguenze di quel "Sì" di Maria: il Figlio di Dio si è fatto uomo ed è venuto a salvarci. Se anche noi diremo il nostro sì, Dio compirà altre meraviglie di grazia e noi diventeremo degli strumenti della sua Misericordia.

Vivere nel Fiat supremo
L'Unica dopo l'Unico

Vivere nel Fiat supremo

Play Episode Listen Later Oct 26, 2021 38:30


Elogio da parte di Gesù di Colei che è semplicemente l'Unica, l'Unica dopo l'Unico, perché fu la sola che fece vita nel Divin Volere e nella quale mai ebbe luogo il volere umano. Libro di Cielo, Volume 24, 15 Agosto 1928, Martedì 26 Ottobre 2021

Vanilla Magazine
Mineko Iwasaki: la storia di colei che ispirò “Memorie di una Geisha”

Vanilla Magazine

Play Episode Listen Later May 28, 2021 5:03


Meditazioni mariane sulla Divina Volontà
L'Insuperabile, l'Unica, l'Ineguagliabile

Meditazioni mariane sulla Divina Volontà

Play Episode Listen Later May 20, 2021 34:04


Maria fu Unica, Insuperabile e Ineguagliabile perché la sola a fare vita nel Divin Volere, l'Unica in cui non ebbe mai luogo l'uman volere, Colei che possiede, come Dio mari immensi di grazia, di luce, di bellezza, di santità, di potenza, di scienza e di amore. Incanto dei santi nel vedere le gare di amore tra Dio e la divina Maria. Riferimenti: Libro di Cielo, Vol. 24, 15.8.1928. Meditazione mariana sulla Divina Volontà per il mese di Maggio, Giovedì 20 Maggio 2021

Meditazioni mariane sulla Divina Volontà
Il regno dell'Imperatrice Celeste

Meditazioni mariane sulla Divina Volontà

Play Episode Listen Later May 17, 2021 37:08


Gesù afferma che il regno della Divina Volontà verrà certamente, anche perché lo impetra incessantemente Colei che ne è l'Imperatrice. Sarà il Regno dell'Imperatrice Celeste, in cui Ella concederà grazie, doni, sorprese e cose mai udite e del tutto eccezionale ad ogni suo figlio e devoto che in questo regno si lascerà condurre e abiterà. Solo che entra decisamente nel Fiat divino può aspettarsi di vivere tanta grazia e tali meraviglie (Riferimenti: Libro di Cielo, vol. 33, 14 Maggio 1935; Vol. 36, 20 Aprile 1938; Vo. 34, 28 Dicembre 1936). Meditazione mariana sulla Divina Volontà per il mese di Maggio, Lunedì 17 Maggio 2021

Lacontessa Habanera
Donne Nuove Pioniere e protagoniste del '900 Coco Chanel, colei che inventò la semplicità

Lacontessa Habanera

Play Episode Listen Later Apr 14, 2021 24:51


Dalle battaglie d'inizio secolo per il diritto al voto, all'istruzione e al lavoro, agli attuali dibattiti sulle pari opportunità, le donne del Novecento sono protagoniste di una rivoluzione non solo per se stesse ma per tutta l'umanità.Autore: Franca AlessioRegia di Cristiana MerliInterpreti: Piero Baldini, Stefania Spugnini, Francesca Biagi, Fiorella Potenza

Il podcast del disagio
Trigger warning: mammà

Il podcast del disagio

Play Episode Listen Later Mar 18, 2021 26:22


Nuova avventura nel tunnel delle “sfighe millennials”. Il podcast del disagio si concentra su una di quelle figure mitologiche che può segnare l'epilogo di una relazione: la madre. Colei che dona la vita, colei che può veicolare disagio. Soprattutto se la signora in questione è nata sotto il segno del Cancro, in questo episodio sotto l'occhio attento e sicuro della sibilla delle stelle AntiChristina…

BASTA BUGIE - Omelie
Omelia I Domenica di Quaresima - Anno B (Mc 1,12-15)

BASTA BUGIE - Omelie

Play Episode Listen Later Feb 17, 2021 5:20


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6374OMELIA I DOM. DI QUARESIMA - ANNO B (Mc 1,12-15)Convertitevi e credete nel Vangeloda Il settimanale di Padre PioDa pochi giorni è iniziata la Quaresima. Il Vangelo di questa prima domenica ci presenta un episodio tra i più misteriosi della vita di Gesù: le tentazioni nel deserto. Il Signore si era ritirato nel deserto per pregare e digiunare, e satana lo tentò. Si trattava, ovviamente di tentazioni esterne, in quanto Gesù è la santità stessa e non poteva avvertire interiormente gli stimoli del male: in Lui era impossibile il peccato.Per quale motivo Gesù ha permesso che il demonio lo tentasse? Sant'Agostino, con la solita chiarezza, disse che Gesù prese da noi la nostra debolezza, mentre noi prendiamo da Lui la sua vittoria. In poche parole, Gesù ha voluto fare sue le nostre tentazioni per donarci il suo trionfo. Egli permise quella prova per farci comprendere che il demonio esiste, che continuamente tenta gli uomini per allontanarli dalla Volontà di Dio. E, sottoponendosi a quelle tentazioni, Gesù ha dato a noi la forza di resistere e di trionfare sul maligno tentatore.Il demonio fa di tutto per non essere scoperto, ci fa credere che lui non esiste, per agire indisturbato, ma noi dobbiamo aprire bene gli occhi e difenderci con le armi della preghiera.Dai passi paralleli degli altri Evangelisti, sappiamo che Gesù fu provato con tre tipi diversi di tentazione, e queste tre tentazioni fanno leva sui tre punti deboli dell'uomo decaduto:a) la ricerca del benessere materiale. Gesù risponde con queste parole: non di solo pane vive l'uomo;b) il desiderio di potere terreno, che diventa idolatria. Gesù dice: a Dio solo ti prostrerai, Lui solo adorerai;c) la presunzione di avere un Dio a nostro capriccio, che faccia la nostra volontà e compia miracoli a nostro piacimento. Questa tentazione arriva al punto di giudicare lo stesso operato di Dio. Gesù risponde con queste parole: non tenterai il Signore tuo Dio, facendoci comprendere che siamo noi a dover fare la Volontà di Dio, e non viceversa.A differenza di Gesù noi tutti siamo inclinati verso il male e dobbiamo continuamente lottare contro i nostri vizi. Ma, se rimarremo uniti a Gesù, supereremo ogni prova.Abbiamo tre nemici:a) il nostro io, cioè l'egoismo. È il nemico più pericoloso che continuamente ci accompagna;b) il mondo, che oggi come mai è lontano da Dio e trascina verso l'abisso;c) il demonio, che soffia sul fuoco, ci studia e trova il nostro lato più debole e fa leva su quello per rovinarci.Come difendersi?a) Con la preghiera. Chi prega vince il male, chi trascura la preghiera è vinto dal male.b) Con la prudenza. Il demonio è come un cane furioso legato a una catena. L'importante è non avvicinarsi. Diceva san Filippo Neri che, di fronte al pericolo, di fronte alla tentazione, chi è forte scappa, chi è debole invece non fugge e cade.c) Con la mortificazione. Non dobbiamo accarezzare troppo "frate asino" (così san Francesco d'Assisi chiamava il suo corpo), altrimenti poi scalpita. Una vita sobria è una difesa contro il male. Mortificazione soprattutto degli occhi, poi della gola, di certi divertimenti pericolosi, della lingua...d) Con la carità e l'umiltà, che mettono in fuga il demonio. Questa è la più grande difesa. Amare Gesù con tutto il cuore e servirlo nei nostri fratelli.e) Con la devozione alla Madonna, a Colei che è la Vincitrice del demonio. Il Signore si è servito di Lei per schiacciare la testa al serpente infernale, proprio per la sua profonda umiltà. Ed è sempre grazie a Lei che si vincono le tentazioni. Invochiamola con fiducia.San Carlo da Sezze, in un certo periodo della sua giovinezza, fu tormentato da un pensiero molto brutto contro la purezza. Lui combatteva, resisteva, ma intanto il pensiero continuava a molestarlo. Pregava tanto, ma quel pensiero non se ne andava; faceva molta penitenza, ma quel fastidio continuava con più insistenza. Non gli rimaneva che un'arma: l'umiltà. Si umiliò manifestando questa tentazione a un amico spirituale e da quel giorno fu liberato da quella ossessione.Questo episodio ci fa capire l'importanza della Confessione: Dio potrebbe rimettere i peccati anche direttamente, ma si vuole servire del sacerdote perché ama gli umili. Confessare i propri peccati a un sacerdote è infatti un atto di umiltà e nel Magnificat si legge come Dio innalza gli umili e resiste ai superbi. Sia questo il proposito per questa Quaresima: riscoprire la bellezza della Confessione che è l'incontro tra la misericordia di Dio e l'umiltà dell'uomo pentito.Infine, confessandoci, noi realizzeremo le parole con cui si conclude il Vangelo di oggi: «Convertitevi e credete nel Vangelo» (Mc 1,15). Fonte: Il settimanale di Padre PioPubblicato su BastaBugie n. 704

BASTA BUGIE - Omelie
Omelia Maria Madre di Dio - Anno B - (Lc 2,16-21)

BASTA BUGIE - Omelie

Play Episode Listen Later Dec 29, 2020 6:21


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6365OMELIA MARIA MADRE DI DIO - ANNO B - (Lc 2,16-21)Maria, da parte sua, custodiva tutte queste coseda Il settimanale di Padre PioÈ iniziato un nuovo anno ed è iniziato nel Nome di Maria. Con questa celebrazione vogliamo affidare questo nuovo anno a Colei che è Madre di Dio e Madre nostra tenerissima. L'"Ottava del Natale", ovvero gli otto giorni di festeggiamenti natalizi, si conclude con questa bella solennità che ci ricorda una verità fondamentale della nostra fede: la Maternità Divina di Maria. La Madonna è Madre di Dio! Nei primi secoli del Cristianesimo si discusse a lungo sull'opportunità di usare questo titolo, che ad alcuni sembrava alquanto esagerato. Come può una creatura, per quanto santa possa essere, diventare Madre di Dio? Dio è infinito, senza origine nel tempo; come può avere una Madre terrena? Questi quesiti furono motivo di grandi dibattiti; ma, alla fine, si comprese una cosa molto importante: se neghiamo la Maternità Divina di Maria miniamo alle radici la nostra fede cristiana. Noi possiamo dire in tutta verità che la Madonna è vera Madre di Dio per il fatto che Gesù è il Figlio di Dio, la seconda Persona della Santissima Trinità, e per il fatto che Egli si è fatto uomo nel grembo della Vergine Maria, prendendo una vera natura umana. Dunque, se Gesù è Persona divina, in due nature, quella umana e quella divina, la Madonna è Madre di Dio. L'essere Madre di Dio esalta grandemente l'Onnipotenza e la Bontà del Figlio di Dio, il quale volle nascere da una umile fanciulla e donarle la più grande dignità alla quale possa arrivare una creatura.Divenendo Madre di Dio, Maria è divenuta anche Madre nostra. Dando alla luce il Capo del Corpo mistico, Gesù, Ella ha dato alla luce anche le membra di questo Corpo, che siamo noi. Come abbiamo avuto bisogno di una madre per nascere a questo mondo, così abbiamo avuto bisogno della Madre Celeste per rinascere alla vita di grazia.Da questa verità deriva tutta l'importanza della devozione alla Madonna. Insegnava il papa Paolo VI che non possiamo essere cristiani senza essere mariani. La devozione alla Madonna è qualcosa di essenziale al Cristianesimo, per il fatto che Dio ha scelto Maria per venire in questo mondo, e ha scelto Lei quale nostra Madre Celeste.Il cristiano deve assomigliare in tutto a Gesù e deve assomigliargli anche nell'aspetto più caro al suo Cuore di Figlio: l'amore alla Madre sua. La nostra devozione alla Madonna deve essere come un prolungamento dell'amore che Gesù porta e continuerà a portare nei confronti della Madre sua. Si capisce allora come non potremo mai eguagliare in intensità l'amore di Gesù per Maria; non riusciremo mai ad amarla abbastanza.Il cristiano sentirà pertanto il desiderio di soffermarsi con gioia davanti alle immagini sacre raffiguranti la Madonna; sentirà il desiderio di invocare questa creatura che è stata posta da Dio come Mediatrice tra noi e Gesù; e sentirà soprattutto una grande fiducia nella sua potente intercessione.È celebre una visione avuta da frate Leone, uno dei primi compagni di san Francesco d'Assisi. Egli vide una scala alla cui cima vi erano Gesù e san Francesco: tutti quelli che cercavano di salire su per quella scala cadevano, chi prima chi dopo; allora san Francesco indicò a tutti un'altra scala, una scala bianca, alla cui sommità vi era la Vergine Santa. Tutti quelli che salivano su per quella scala riuscivano a raggiungere la cima e, quindi, a salire in Cielo. Il significato di questa visione è molto chiaro: come Gesù è venuto a noi per Maria, così anche noi dobbiamo andare a Dio per mezzo di Lei.Se veramente amiamo la Madonna, se veramente vogliamo essere suoi devoti, dobbiamo cercare di imitarla fedelmente. Nel Vangelo di oggi c'è un versetto che ci fa comprendere un aspetto molto bello della vita di Maria. I pastori, dopo aver reso omaggio al Bambino Gesù, si misero a riferire ciò che del bambino era stato detto loro. Allora, «Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore» (Lc 2,9). Ecco in che cosa dobbiamo particolarmente imitarla: nella sua assidua meditazione interiore. Anche noi, sul suo esempio, proponiamoci di meditare frequentemente sulla vita e sugli insegnamenti di Gesù. In questo modo diventeremo sempre più simili a Lei, e la nostra devozione mariana diventerà sempre più perfetta.All'inizio di questo nuovo anno chiediamo una grazia alla Madre di Dio: la grazia di trascorrere questo tempo che il Signore ci offre nel modo migliore possibile. Chiediamo a Lei che in questo nuovo anno avvenga una vera e profonda conversione. Chiediamo la grazia che questo nuovo anno sia un anno di pace, pensando a una cosa molto importante: la pace, quella vera, è un dono di Dio e regna solo dove non regna il peccato.Domandiamo questa pace, per il nostro cuore e per il mondo intero. Fonte: Il settimanale di Padre PioPubblicato su BastaBugie n. 697

BASTA BUGIE - Omelie
Omelia Assunzione di Maria - ANNO A (Lc 1,39-56)

BASTA BUGIE - Omelie

Play Episode Listen Later Aug 11, 2020 6:22


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6167OMELIA ASSUNZIONE DI MARIA - ANNO A (Lc 1,39-56)Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotenteda Il settimanale di Padre PioOggi la Chiesa celebra l'Assunzione della Beata Vergine Maria. È una delle feste mariane più importanti e più antiche. Dopo aver vissuto su questa terra, la Madonna è stata assunta in anima e corpo alla gloria del Cielo. Era ben giusto che la Madonna raggiungesse la pienezza della gloria senza aspettare la fine dei tempi. La fede ci insegna che al termine della nostra vita l'anima riceve immediatamente la giusta retribuzione, mentre il corpo si dissolve nella tomba e solo alla fine dei tempi risorgerà per riunirsi all'anima. Per la Madonna non fu così: il suo corpo immacolato entrò subito nella gloria insieme all'anima. Pertanto, nella Vergine Maria assunta in Cielo noi contempliamo quella che sarà la sorte futura di tutti i redenti.Era ben giusto che la Madonna fosse assunta in Cielo in anima e corpo, e questo per diversi motivi. Prima di tutto la Madonna è l'Immacolata, Colei che è stata concepita senza il peccato originale. Si sa che la corruzione del corpo che avviene dopo la morte è una conseguenza del peccato d'origine che ha lasciato delle conseguenze in ciascuno di noi. Gli unici ad essere esenti da questo peccato dei Progenitori furono Gesù, ovviamente, perché è il Figlio di Dio, la seconda Persona della Santissima Trinità, ed è quindi la stessa Santità; e Maria Santissima, l'Immacolata, la quale fu preservata dal peccato originale in vista della Redenzione operata dal Figlio.Essendo immacolata, la Madonna non sarebbe dovuta nemmeno morire, dato che anche la morte è una conseguenza del peccato originale. Tuttavia, la Vergine Maria assomigliò in tutto al Figlio Gesù, il quale volle morire in croce per noi. Così anche Lei passò per la morte, ma la sua fu una morte unica, del tutto particolare, fu una morte d'amore. Era talmente grande l'amore che portava a Dio, amore che cresceva di giorno in giorno, che la sua anima benedetta non riusciva più a contenerne la piena, così che si staccò dal corpo e raggiunse il suo Gesù. Il suo corpo immacolato, secondo un'antica tradizione, fu posto in un sepolcro ma non conobbe la corruzione e, dopo pochi giorni, risorse glorioso ad immagine del corpo del Risorto Redentore, così da riunirsi all'anima ed entrare nella gloria eterna.Vi sono altri motivi che resero sommamente conveniente l'Assunzione della Beata Vergine Maria in anima e corpo. Un motivo è quello della Maternità divina. Era ben giusto che Colei che diede alla luce Gesù nella povera grotta di Betlemme; che lo nutrì e allevò con tanto amore; che lo seguì fedelmente durante tutto il tempo della sua predicazione; che fu la sua più fedele discepola; e che stette intrepida ai piedi della croce, condividesse in corpo e anima la gloria del Figlio suo risorto.Un altro motivo riguarda la sua radiosa Verginità. Per essere piena e profonda, la verginità della "Tutta Santa" non doveva conoscere il disfacimento del sepolcro. Il giglio purissimo della purezza di Maria non ha mai cessato di esalare il suo profumo ed anche ora, in Paradiso, è la gioia degl'Angeli e dei Santi.La solennità di oggi è ricca di insegnamenti anche per la nostra vita cristiana. Innanzitutto, l'Assunzione di Maria al Cielo ci insegna l'altissima dignità che ha il nostro corpo: anch'esso è chiamato alla gloria del Paradiso. Il nostro corpo risorgerà solamente alla fine dei tempi, quando ci sarà il Giudizio universale, e si unirà all'anima per condividerne la sorte eterna: se l'anima è dannata, il corpo seguirà quella condanna; se l'anima è beata, esso risorgerà glorioso.Impariamo fin da adesso a rispettare il nostro corpo e a non degradarlo con il peccato. L'uomo d'oggi esalta il corpo e i piaceri della carne. In realtà egli rende il proprio corpo schiavo delle passioni che lo abbruttiscono sempre di più. Contemplando l'Immacolata Assunta in Cielo, noi possiamo vedere la grande dignità dell'uomo e della donna. Se vogliamo raggiungere la gloria che già da ora risplende in Maria, dobbiamo amare e praticare la bella virtù della purezza.Questa virtù forse è "fuori moda", ma rimane l'unica via per giungere alla comunione eterna con Dio. Quando a san Domenico Savio, giovane discepolo di Don Bosco, dicevano che non occorreva essere così mortificato negli occhi e che poteva anche vedere i divertimenti delle giostre, egli rispondeva che voleva mantenere puri gli occhi per poter vedere Gesù e Maria in Paradiso.Un tempo si arrossiva anche per la più piccola immodestia, ora l'indecenza imperversa e a molti sembra quasi una cosa normalissima. Si è perso il senso del pudore e i mezzi di comunicazione (televisione, stampa, internet) propongono molto spesso "immondizia a basso costo". Per recuperare il senso cristiano della vita guardiamo con gli occhi del cuore la gloria della "Tutta Santa" Assunta in Cielo. Chiediamo a Lei un grande amore alla virtù della purezza e la grazia di rimanere fedeli in mezzo alle tante insidie di questa odierna società.

BASTA BUGIE - Santi e beati
Il Santo fondatore del santuario di Pompei

BASTA BUGIE - Santi e beati

Play Episode Listen Later Jul 7, 2020 8:48


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6196IL SANTO FONDATORE DEL SANTUARIO DI POMPEI di Corrado GnerrePuò sembrare strano che in una rubrica di apologetica possa essere inserito un articolo che riguarda la vita di un beato qual è Bartolo Longo, colui che è conosciuto come l'apostolo del Rosario. In realtà, la spiegazione è molto semplice: non c'è migliore difesa della Verità cattolica che la testimonianza dei santi; ma - diciamocelo francamente - una risposta di questo tipo può sembrare troppo scontata. È pur vero però che la vita di tutti i santi è legata a qualche grande particolare che è a sua volta legato alla conferma della Verità cattolica. Nel caso di Bartolo Longo ovviamente alla preghiera del Santo Rosario, la preghiera con cui "marianizzare" la vita. Ora - questo va detto a chiare lettere - non c'è migliore garanzia per ancorarsi alla Verità che stringersi e affidarsi all'Immacolata, Colei che ha generato la Verità incarnata, che ha dato il suo sangue e il suo Grembo alla Verità, Colei che ci ha donato la Verità. Non è un caso (chi non ne fosse convinto, andasse a verificare) che quando ci si allontana dalla devozione mariana, s'inizia a "scantonare" pericolosamente dal vero: è Lei che debella ogni eresia!Detto questo, passiamo al beato Bartolo Longo. Come dicevo, è stato il grande apostolo del Rosario, ma prima di diventarlo passò attraverso prove molto dure che gli permisero di capire ancor meglio quanto fosse indispensabile l'affidamento alla Madonna e la recita della preghiera mariana per eccellenza: il Rosario.Bartolo Longo nacque a Latiano, in Puglia, nel febbraio del 1841, in una famiglia agiata e rinomata. In gioventù ricevette una solida formazione cristiana. Studiò presso le Scuole Pie, nel Collegio di Francavilla Fontana. Terminò gli studi scolastici nel 1858 con il massimo dei voti; e fu proprio nel periodo scolastico che, grazie soprattutto ad un suo maestro, iniziò a praticare una forte devozione mariana.Ma dopo la scuola lo attendeva un periodo assai triste. Andò a studiare giurisprudenza prima a Lecce e poi a Napoli; e fu proprio nella città campana che iniziò a frequentare cattive compagnie, soprattutto coetanei di idee massoniche ed anticlericali. Si appassionò poi agli insegnamenti di intellettuali di formazione idealistica come Bertrando Spaventa e Luigi Settembrini... e finì per scagliarsi contro la Chiesa, in particolar modo contro i Domenicani, da sempre cultori della Scolastica e del sublime pensiero di san Tommaso d'Aquino.DA SACERDOTE DI SATANA AD APOSTOLO DEL ROSARIOL'anticlericalismo lo fece scivolare - come solitamente avviene - non nell'ateismo ma nell'irrazionalismo. In quegli anni lo spiritismo mieteva successo un po' dappertutto. Bartolo Longo, avvertendosi insoddisfatto e infelice, iniziò a frequentare alcuni circoli dediti a questa pericolosissima pratica. Egli stesso racconterà poi che ne fu talmente invischiato da divenire un vero e proprio "sacerdote di satana".Le conseguenze non tardarono a manifestarsi: Bartolo Longo si trovò distrutto fisicamente, ma soprattutto psichicamente, cadde in una fortissima depressione (patologia molto frequente in chi frequenta ambienti del genere) e fu più volte sull'orlo del suicidio. Ma la Vergine che lui aveva tanto amato, soprattutto nel periodo scolastico, lo salvò. Ella gli fece incontrare un santo sacerdote, proprio tra i Domenicani contro i quali aveva tanto combattuto, padre Alberto Radente. Questi lo confessò e da quel giorno la sua vita subì una svolta. Capì che doveva al più presto cambiare vita. La disperazione opprimeva ancora la sua mente, ma stava ad attenderlo un'esperienza straordinaria.Un giorno si sentiva particolarmente disperato e stava vagando per la Valle di Pompei, possedimento della Contessa De Fusco, dei cui beni era divenuto amministratore, quando... Egli stesso racconta quei momenti: «L'anima mia cercava violentemente Iddio [...]. Un giorno la procella dell'animo mi bruciava il cuore più che ogni altra volta, e mi infondeva una tristezza cupa e poco men che disperata. Uscii dalla casa De Fusco, e mi posi con passo frettoloso a camminare per la Valle senza saper dove [...]. Sentivami scoppiare il cuore. In cotanta tenebra, una voce amica pareva mi sussurrasse all'orecchio quelle parole che io stesso avevo letto, e che di frequente mi ripeteva il santo amico dell'anima mia [il padre Radente]: "Se cerchi salvezza, propaga il Rosario. È promessa di Maria". Chi propaga il Rosario è salvo! Questo pensiero fu come un baleno che rompe il buio di una notte tempestosa [...]. Coll'audacia della disperazione sollevai le braccia e le mani al cielo, e volto alla Vergine celeste: "Se è vero - gridai - che Tu hai promesso a San Domenico che chi propaga il Rosario si salva, io mi salverò perché non uscirò da questa terra di Pompei senza aver qui propagato il tuo Rosario!". Nessuno rispose: silenzio di tomba mi avvolgeva intorno. Ma, da una calma che repentinamente successe alla tempesta nell'animo mio, compresi che quel grido sarebbe stato un giorno esaudito [...]. La risposta del cielo non fu tarda».IL SANTUARIO DI POMPEIIn accordo con la Contessa De Fusco, che divenne sua grande collaboratrice nonché sua moglie (anche se i due coniugi vollero vivere un matrimonio in completa castità), Bartolo Longo decise di trasformare quella Valle, povera e dimenticata da tutti, nella Valle da cui lanciare in tutto il mondo la grande devozione al Santo Rosario.Occorreva un quadro che potesse adornare una vecchia chiesa parrocchiale che era nella Valle. Si rivolse al padre Radente per acquistare qualcosa a poco prezzo. Il Padre lo indirizzò da una certa suor Maria Concetta, a cui lui stesso aveva consegnato anni prima un vecchio quadro del Rosario. Inizialmente Bartolo Longo rimase sconcertato; il quadro gli sembrava troppo vecchio, ma accettò ugualmente il dono. Non sapeva come farlo giungere a Pompei per cui si fece aiutare da un carrettiere che stava trasportando del letame. Era il 13 novembre del 1875, sabato, giorno mariano per eccellenza.Dunque, il Rosario segnò la salvezza personale di Bartolo Longo; ma segnò anche la salvezza di poveri bimbi, figli di carcerati e orfani, strappati così alla vita di strada, per i quali il Longo fece costruire dei grandi collegi, proprio ai piedi del Santuario.C'è però qualcos'altro che dobbiamo aggiungere, qualcos'altro di molto importante. Bartolo Longo volle indicare il Rosario anche come salvezza della Civiltà cattolica. Nel 1883 cadeva il centenario della nascita di Lutero (1483), colui che aveva spaccato la cristianità; e ricorreva anche il centenario della vittoria cristiana sui Turchi a Vienna (1683). Fu proprio nel 1883 che decise di scrivere la celebre "Supplica", diffusa in tutto il mondo a difesa del Papato e della Civiltà cattolica. Questa fu letta per la prima volta il 14 ottobre del 1883 e da allora viene letta due volte l'anno: l'8 maggio e la prima domenica di ottobre. Bartolo Longo fu sempre devotamente sottomesso al Papa e dai Papi fu sempre incoraggiato. Lo sostennero prima Leone XIII e poi san Pio X.Morì il 5 ottobre del 1927, mese del Santo Rosario.Nota di BastaBugie: ecco il testo della Supplica alla Vergine del Santo Rosario di Pompei composta dal beato Bartolo Longo. Si recita l'8 maggio e la prima domenica di ottobre.Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.O Augusta Regina delle Vittorie, o Sovrana del Cielo e della Terra, al cui nome si rallegrano i cieli e tremano gli abissi, o Regina gloriosa del Rosario, noi fedeli tuoi figli, devoti del tuo Tempio di Pompei, in questo giorno solenne effondiamo gli affetti del nostro cuore e con confidenza di figli ti esprimiamo le nostre miserie. Dal Trono di clemenza, dove siedi Regina, volgi, o Maria, il tuo sguardo pietoso su di noi, sulle nostre famiglie, sull'Italia, sull'Europa, sul mondo. Ti prenda compassione degli affanni e dei travagli che amareggiano la nostra vita. Vedi, o Madre, quanti pericoli nell'anima e nel corpo, quante calamità ed afflizioni ci costringono. O Madre, implora per noi misericordia dal tuo Figlio divino e vinci con la clemenza il cuore dei peccatori. Sono nostri fratelli e figli tuoi che costano sangue al dolce Gesù e contristano il tuo sensibilissimo cuore. Mostrati a tutti quale sei, Regina di pace e di perdono. Ave, o MariaÈ vero che noi, per primi, benché tuoi figli, con i peccati torniamo a crocifiggere in cuor nostro Gesù e trafiggiamo nuovamente il tuo cuore. Lo confessiamo: siamo meritevoli dei più aspri castighi, ma Tu ricordati che, sul Golgota, raccogliesti, col Sangue divino, il testamento del Redentore moribondo, che ti dichiarava Madre nostra, Madre dei peccatori. Tu dunque, come Madre nostra, sei la nostra Avvocata, la nostra speranza. E noi, gementi, stendiamo a te le mani supplichevoli, gridando: Misericordia! O Madre buona, abbi pietà di noi, delle anime nostre, delle nostre famiglie, dei nostri parenti, dei nostri amici, dei nostri defunti, soprattutto dei nostri nemici e di tanti che si dicono cristiani, eppur offendono il Cuore amabile del tuo Figliuolo. Pietà oggi imploriamo per le Nazioni traviate, per tutta l'Europa, per tutto il mondo, perché pentito ritorni al tuo Cuore. Misericordia per tutti, o Madre di Misericordia! Ave, o MariaDegnati benevolmente, o Maria, di esaudirci! Gesù ha riposto nelle tue mani tutti i tesori delle Sue grazie e delle Sue misericordie. Tu siedi, coronata Regina, alla destra del tuo Figlio, splendente di gloria immortale su tutti i Cori degli Angeli. Tu distendi il tuo dominio per quanto sono distesi i cieli, e a te la terra e le creature tutte sono soggette.Tu sei l'onnipotente per grazia, Tu dunque puoi aiutarci. Se Tu non volessi aiutarci, perché figli ingrati ed immeritevoli della tua protezione, non sapremmo a chi rivolgerci. Il tuo cuore

Vivere nel Fiat supremo
Il "ti amo" è tutto!

Vivere nel Fiat supremo

Play Episode Listen Later Jun 13, 2020 34:05


Gesù spiega l'importanza e il valore infinito del "ti amo", che è eco vivente del "ti amo" supremo non mai soggetto a nessuna interruzione. La vita nella Divina Volontà è vita di intensissimo amore di Dio, amore a Gesù, amore a Colei che è la tutta amore. L'amore è la chiave di tutto, ciò che tutto contiene e tutto abbraccia. Libro di cielo volume 17, 2 Agosto 1925, 13 Giugno 2020

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Ramayana per Yogi moderni
36 Episodio - Bambini nati sotto una buona stella (Speciale natività di Rāma)

Ramayana per Yogi moderni

Play Episode Listen Later Jun 8, 2020 23:40


Rāmāyana per Yogi moderni Episodio 36: 4 Bambini nati sotto una buona stella La nascita di Rāma • Il significato simbolico del numero 9 • Il calendario lunare • La squisitezza del mese di Chaitra • Un buon leader è trasparente • Colei che ha nel suo grembo innumerevoli galassie • L'amore cattura l'Assoluto • La bellezza di Rāma bambino • La gratitudine "condizionata" o "incondizionata" • La sensazione di abbracciare l'universo • La nascita di Bharata emblema di integrità • I due gemelli nati per servire • Serpenti velenosi o serpenti divini • La forza di gravità nel simbolismo dello Yoga • La solidarietà dei cittadini verso il loro leader • I primi artisti di strada dell'umanità • Niente tasse per i prossimi 7 anni! • L'alchimia del successo • Edizione speciale "La natività di Rāma" ----------------------------Rimani in contatto:

BASTA BUGIE - Cristianesimo
Annunciazione: due donne a confronto

BASTA BUGIE - Cristianesimo

Play Episode Listen Later Mar 31, 2020 7:18


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6071ANNUNCIAZIONE: DUE DONNE A CONFRONTO di don Stefano BimbiOgni 25 marzo ricorre la bella solennità dell'Annunciazione. Questa data non è convenzionale, ma al pari di quella del Natale, è una data storica. Infatti, recenti studi hanno accertato i turni al tempio di Gerusalemme da parte delle classi sacerdotali. Ebbene, la classe a cui apparteneva Zaccaria, il marito di Elisabetta, aveva il turno a fine settembre. Sapendo che, come ci narra il Vangelo, proprio in quel periodo l'angelo Gabriele annuncia a Zaccaria il concepimento di suo figlio Giovanni, risulta chiaro che il sesto mese di gravidanza per Elisabetta è fine marzo. Ecco quindi che sia la data dell'Annunciazione - e di conseguenza anche quella del Natale - risultano confermate storicamente.L'Annunciazione ricorda, appunto, l'annuncio che l'arcangelo Gabriele porta a Maria: Dio l'aveva scelta per diventare la madre del Salvatore. Il sì della Vergine cambia tutto. Non solo cambia la Storia, ma per così dire "restaura" la Storia che era stata compromessa con il peccato originale di Adamo ed Eva.IL PARALLELISMO TRA EVA E MARIAÈ interessante notare il parallelismo tra le due donne, Eva e Maria. Ad entrambe appare un angelo: Gabriele a Maria e l'angelo decaduto (il diavolo) a Eva. In entrambi i casi è la creatura angelica a prendere l'iniziativa iniziando il discorso. "È vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di nessun albero del giardino?" chiede Lucifero sotto forma di serpente. Lo scopo è quello di confondere le idee a Eva facendo sembrare che Dio voglia privare di qualcosa l'umanità, mentre il divieto divino voleva preservare l'uomo dalla superbia. L'arcangelo Gabriele invece con dolcezza si rivolge a Maria dicendole "Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te". Il messo celeste vuole infondere pace e serenità a Colei che sarà chiamata a diventare la madre di Dio.Dimenticandosi cosa sia la prudenza, Eva ascolta la voce del seduttore e con curiosità prolunga rovinosamente la conversazione con lui. Avrebbe dovuto diffidare chi cercava di allontanarla da Dio! Maria invece, vergine prudentissima, ascolta le parole di Gabriele e si lascia interrogare dal progetto di Dio: "Ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato figlio dell'Altissimo". Nonostante l'altezza delle promesse divine, Maria non si inorgoglisce, ma restando umile si chiede come possa avvenire questo nonostante il voto di verginità che insieme a Giuseppe aveva fatto. L'arcangelo la rassicura che "nulla è impossibile a Dio".Eva non mostra la stessa umiltà, ma appena l'angelo decaduto le assicura che può violare senza problemi il comandamento divino, si lascia affascinare dall'idea di diventare come Dio. L'amor proprio le fa dimenticare la riconoscenza che doveva al Creatore e con superbia afferra il frutto proibito. Al contrario di Eva, così concentrata su se stessa, Maria umilmente riconosce i diritti che Dio ha su di lei proclamandosi la serva del Signore, pronta ad eseguire la Sua Parola.La conclusione dei due racconti la sappiamo. La disobbedienza di Eva (e Adamo) porta ad una doppia morte: la "morte" dell'anima per il peccato che cancella la somiglianza con Dio e la morte del corpo che separato da Dio, principio di immortalità, ritornerà nella polvere da dove era stato tratto. Al contrario l'obbedienza di Maria manifesta la potenza di Dio che facendo partorire la Vergine darà al mondo il Suo Figlio per ristabilire l'ordine violato dal peccato originale.COSA PROVAVA MARIAA questo punto ci piacerebbe sapere cosa provava Maria quando sentiva "in diretta" le parole dell'arcangelo Gabriele. Possiamo a tal proposito ricordare cosa disse Maria stessa apparendo a Santa Veronica Giuliani: "Figlia mia, sappi che, quando venne l'angelo Gabriele a darmi questo annunzio da parte di Dio onnipotente, io stavo nella cognizione della mia bassezza e viltà; ed è questo l'esercizio che consegno a te. Sta sempre avvilita e annichilita sotto tutti, come vile fango e polvere".Quale esempio di umiltà ci dà Maria! Consigliandoci l'umiltà ci fa il più bel dono che una madre può fare ai suoi figli. Infatti, come lei stessa ricordò alla cugina Elisabetta, Dio "ha guardato all'umiltà della Sua serva, d'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata". Infatti il Signore "ha rovesciato i potenti dai troni e ha innalzato gli umili". L'umile Maria è diventata infatti, come ricordiamo nelle litanie lauretane, addirittura "Regina degli angeli". Quindi sovrana anche di quell'arcangelo Gabriele che le portò un così bel messaggio.A questo punto comprendiamo come mai l'Annunciazione sia un fatto così importante tanto che è uno dei due momenti dell'anno liturgico, in cui nella S. Messa, durante la recita del Credo, anziché chinare soltanto il capo, come accade normalmente, ci dobbiamo inginocchiare alle parole "e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo". La seconda volta che è prevista tale genuflessione è per la Messa di Natale. Entrambe queste feste ricordano infatti il Mistero dell'Incarnazione nei suoi due momenti determinanti (concepimento, nell'Annunciazione, e nascita, nel Natale).In molti luoghi, ad esempio in Toscana fino al XVIII secolo, l'anno civile iniziava proprio il 25 marzo a sottolineare l'importanza di questo evento. Solo per un'esigenza di uniformità fu poi abbandonato in favore del 1° gennaio che comunque era anch'essa una festa liturgica: la circoncisione di Gesù (ad otto giorni dalla nascita).In conclusione non possiamo non ricordare che l'evento dell'Annunciazione possiamo ricordarlo ogni giorno con l'Angelus. Recitandolo all'alba, a mezzogiorno e al tramonto, nella sua semplicità e brevità, questa preghiera ha una grande efficacia nel sintonizzare i nostri pensieri con quelli di Dio mettendoci al fianco di Maria per guardare meravigliati la grandezza del progetto del Signore che si svela ogni giorno dinnanzi ai nostri occhi.

BASTA BUGIE - Omelie
Omelia V Domenica di Quaresima Anno A (Gv 11, 1-45)

BASTA BUGIE - Omelie

Play Episode Listen Later Mar 24, 2020 6:49


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=5979 OMELIA V DOM. DI QUARESIMA ANNO A (Gv 11, a-45)Il Vangelo di oggi ci presenta il miracolo della risurrezione di Lazzaro. Con questa pagina abbiamo la descrizione più ampia e particolareggiata di un miracolo in tutta la Bibbia. Quando ormai la sua vita volgeva al termine, Gesù si ritirò nei luoghi dove aveva iniziato il suo ministero pubblico, nella regione oltre il Giordano. A Gerusalemme, infatti, l'atmosfera si era fatta incandescente e i suoi nemici lo cercavano a morte. Nel frattempo, la casa dei tre amici carissimi di Gesù, Lazzaro, Marta e Maria, fu visitata dal dolore. Lazzaro era gravemente infermo e le due sorelle desideravano ardentemente una visita di Gesù. Ci fu chi raggiunse il Signore per portare la notizia, ma Gesù non si precipitò da loro e, soltanto dopo due giorni, si mise in cammino per andare a Betània dai tre amici. Gli Apostoli erano allarmati per il fatto che vi era il rischio per Gesù di incappare in quelli che lo volevano uccidere. Ma Gesù li rassicurò con questa frase: "Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo; ma se cammina di notte, inciampa, perché la luce non è in lui" (Gv 11, 9-10). Con questa frase Gesù voleva far comprendere ai Discepoli che nessuno poteva nuocergli prima che fosse venuta l'ora delle tenebre, ovvero l'ora stabilita da Dio per il compimento del Disegno di salvezza. Nel frattempo, Lazzaro morì, e quando infine giunse Gesù, egli giaceva ormai da quattro giorni nel sepolcro. Nel racconto di questo miracolo colpisce un particolare: la compassione di Gesù per la morte di questa persona a Lui tanto cara, e per il dolore delle due sorelle, Marta e Maria. "Gesù […] si commosse profondamente" (Gv 11,33) e "scoppiò in pianto" (Gv 11,35). Il Cuore di Gesù è sempre sensibile alle nostre afflizioni, anche e soprattutto quando ci sembra di essere dimenticati. Pur avendo appreso della malattia di Lazzaro, Gesù rimase ancora per due giorni nel luogo dove si trovava. Quando infine arrivò a Betània, Marta non nascose il suo dolore per quell'assenza e disse: "Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!" (Gv 11,21). In un certo senso, Marta si sentiva abbandonata proprio nel momento del bisogno. Anche noi tante volte ci lamentiamo, ci sentiamo soli nel nostro dolore e non ci accorgiamo che proprio in quel momento Gesù soffre con noi e ci porta ancora di più nel suo Cuore, come ha fatto con Lazzaro, Marta e Maria. Il Signore permise quella sofferenza affinché, per mezzo di essa, Dio venisse glorificato (cf Gv 11,4). Il Signore aspettò il quarto giorno per far risaltare ancora di più il miracolo da Lui operato. "Commosso profondamente" (Gv 11,38), fece rimuovere la pietra e gridò a gran voce: "Lazzaro, vieni fuori!" (Gv 11,43). Lazzaro ritornò in vita e, a quella vista, molti credettero nel Messia.Questo miracolo è pieno di significati. Prima di tutto preannunzia la Morte e Risurrezione di Gesù. Di lì a poco, Gesù doveva morire per noi sulla croce, per poi risorgere glorioso. Tuttavia, c'è una grande differenza fra le due risurrezioni. Lazzaro tornò in vita, per poi morire di nuovo alcuni anni dopo; Gesù invece risorse glorioso, dischiudendo a noi le porte della Vita eterna. Il miracolo operato dal Signore preannunzia anche la nostra risurrezione che avverrà alla fine dei tempi. La fede ci assicura che il nostro corpo non rimarrà nella tomba, risorgerà per riunirsi all'anima e vivrà eternamente. Anche a noi, Gesù griderà "vieni fuori!" (Gv 11,43). A quelle parole divine il nostro corpo risorgerà per non morire più e, se l'anima sarà in Paradiso, risorgerà glorioso, come quello del Signore.Il miracolo della risurrezione di Lazzaro simboleggia anche la risurrezione spirituale di ciascuno di noi, dalla morte del peccato alla vita soprannaturale. Questo dono lo abbiamo ricevuto con il santo Battesimo. Per questo motivo, la pagina del Vangelo di oggi, insieme con quelle delle domeniche precedenti, rientrava nell'antica catechesi di preparazione per il Battesimo. Nella terza domenica di Quaresima, con l'episodio della Samaritana al pozzo di Sicar, abbiamo meditato sul Battesimo come fonte di purificazione; nella quarta domenica, con il racconto del cieco nato, abbiamo riflettuto sul Battesimo come luce che illumina la nostra vita; infine, con il brano del Vangelo della risurrezione di Lazzaro, siamo invitati a riflettere sul Battesimo come rigenerazione dell'uomo, come il Sacramento che ci dona la vita immortale. Arrivati al termine di questa omelia, vorrei indicare un piccolo pensiero da fare nostro e da portare, per così dire, a casa, per poi meditarlo nei prossimi giorni. Il pensiero riguarda proprio il Battesimo. Facciamo un serio esame di coscienza: sono fedele alle promesse battesimali, ovvero all'impegno di credere e di rinunciare al peccato, oppure mi sto adeguando sempre di più alla mentalità di questo mondo? Per essere fedeli alle promesse del Battesimo, il segreto è quello di mettere la nostra vita nelle mani della Madonna e di pregarla ogni giorno. Lei, che è stata la prima discepola del Signore, Colei che ha vissuto il Vangelo con assoluta fedeltà, aiuterà anche noi ad essere fedeli e a vivere come figli della luce. Fonte: Il settimanale di Padre PioPubblicato su BastaBugie n. 657

Un carlino in famiglia
03. Lisa carlina urlatrice

Un carlino in famiglia

Play Episode Listen Later Feb 26, 2020 6:56


Ti presento Lisa, la carlina che non abbaia ma urla. Colei che ha fame sempre e che non ingrassa mai, neanche se mangiasse una mi va intera! Vecchia ma non troppo, simpatica e dolcissima solo quando dorme.

cane vecchia carlino colei cinofilia
Vivere nel Fiat supremo
Colei che non diede mai vita all'umano volere

Vivere nel Fiat supremo

Play Episode Listen Later Jan 4, 2020 35:25


Stupenda lezione di Gesù sui prodigi dell'Immacolato Concepimento e della nascita di Maria Santissima. Appena concepita fece tre cose: legare per sempre la sua volontà umana al trono di Dio senza volerla neppure conoscere; offrirsi a qualunque sacrificio per amore di Dio; restituire a Dio la gloria di tutta la creazione piangendo per dolore dell'uomo colpevole. Alla nascita fu portata in estasi in cielo per dire a Dio il suo immenso grazie per tutto ciò che aveva operato per l'uomo ingrato. Libro di Cielo, Volume 15, 8 Dicembre 1922, Sabato 4 Gennaio 2020

BASTA BUGIE - Omelie
Omelia Maria Madre di Dio - Anno A (Lc 2,16-21)

BASTA BUGIE - Omelie

Play Episode Listen Later Dec 24, 2019 5:26


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=5905OMELIA MARIA MADRE DI DIO - ANNO A (Lc 2,16-21)Oggi è il primo giorno dell'anno e, come ogni anno, in questa giornata celebriamo la solennità di Maria Santissima Madre di Dio. Questa Festa è stata collocata dal papa Paolo VI otto giorni dopo la solennità del Natale. Secondo la legge d'Israele, otto giorni dopo la nascita di un bambino ci doveva essere il rito della circoncisione; per questo motivo il brano del Vangelo di oggi riporta anche il racconto di quell'avvenimento nella vita del piccolo Gesù. Provvidenzialmente questo ottavo giorno dopo il Natale coincide con il primo dell'anno, ed è cosa molto bella iniziare un nuovo anno nel Nome di Maria, celebrando una Festa che è tra le più belle in suo onore.Dire che la Madonna è Madre di Dio sembrava cosa troppo ardita, anzi, impossibile. Come può una creatura essere chiamata con il titolo di Madre di Dio? Ecco che nei primi secoli del Cristianesimo si discusse molto se era lecito o no usare un tale termine. La risposta definitiva venne con il Concilio di Efeso nel 431. Durante questo Concilio, i vescovi lì riuniti insegnarono che è Verità di fede affermare che la Madonna è Madre di Dio per il semplice fatto che Gesù è la Seconda Persona della Santissima Trinità che, nella pienezza dei tempi, si è incarnata, ha preso la nostra natura umana. Gesù, dunque, è vero Dio e vero uomo. È un'unica persona, la Seconda Persona della Santissima Trinità, in due nature: la natura divina preesistente e la natura umana. Dal momento che la persona è comunque divina, la Vergine Maria è Madre di Dio.Diventare Madre di Dio è il massimo a cui possa arrivare una persona umana. Per questo motivo, alcuni antichi teologi parlavano di Maria come il confine tra il creato e l'increato: al di là di questo confine vi è solo Dio.La Madonna non è solamente Madre di Dio ma è anche Madre nostra. Questa è una verità molto consolante. Diventando Madre di Gesù, Maria è diventata anche Madre nostra, di noi che siamo le membra del Corpo mistico di Cristo. Oggi, in questa bella Solennità, siamo chiamati a riflettere sull'importanza della devozione mariana. Il papa Paolo VI, in una predica, insegnava che non si può essere cristiani senza essere mariani, ovvero senza nutrire una tenera devozione alla Madonna. La devozione alla Madonna non è qualcosa di facoltativo, lasciato alla nostra libera decisione, ma è qualcosa di essenziale per il semplice fatto che siamo cristiani e Gesù vive in noi. Se vive in noi, Gesù ama in noi. Ama il suo Padre Celeste e ama la sua Madre Immacolata. Per questo motivo possiamo dire che la devozione mariana è come un segno bellissimo della presenza di Gesù in noi: non siamo noi ad amare l'Immacolata, ma è Gesù che la ama in noi. Tutti pertanto devono essere devoti alla Madonna e, quanto più lo saremo, tanto più assomiglieremo a Gesù.Una grande devozione alla Madonna è il modo più bello e più facile per giungere alla salvezza eterna. Diversi Santi ci assicurano che non si perderà colui che ama la Madonna e la prega con perseveranza. Sia questo dunque il nostro impegno nel nuovo anno che è appena iniziato: pregare con fiducia e perseveranza Colei che è la nostra Madre.Si racconta che san Bernardino da Siena, quando era ancora giovane, giunta la sera, usciva di casa e vi ritornava dopo diverso tempo. Una sua parente, temendo che il giovane Bernardino avesse trovato qualche brutta compagnia, una sera lo seguì di nascosto; ma fu grande la sua consolazione quando vide che egli, uscito dalla porta della città, si fermava davanti ad una immagine mariana che aveva "rapito il suo cuore", e lì pregava a lungo. Rassicurata da ciò, la parente tornò a casa in pace.Imitiamo questo esempio. Cerchiamo anche noi una immagine mariana che ci piaccia e che parli al nostro cuore; rechiamoci spesso a visitarla, e parliamole "con il cuore in mano". Saranno quelli i momenti più belli della giornata. Ella, la nostra Madre tenerissima, avrà sempre qualche nodo da scioglierci.

BASTA BUGIE - Cristianesimo
Le bugie dei protestanti sulla Madonna

BASTA BUGIE - Cristianesimo

Play Episode Listen Later Dec 18, 2019 7:53


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=5932LE BUGIE DEI PROTESTANTI SULLA MADONNAIn un congresso cattolico svoltosi nella città di Lille, un sacerdote inglese narrò questa storia: Lontano da questa città viveva una famiglia protestante composta da molti figli, uno dei quali (aveva sei anni) sentì un giorno recitare da alcuni cattolici la bellissima preghiera dell'Ave Maria, che risuonò alle sue orecchie come una dolce melodia.Tornato a casa, il fanciullo, con il candore e la semplicità propria della sua età, recitò ad alta voce, perché la madre la sentisse, la bellissima preghiera dei cattolici.Ma la madre lo sgridò: "Non ripetere mai più in vita tua queste parole! Sono parole superstiziose dei cattolici, che fanno di Maria una divinità. Maria è una semplice creatura, una donna come un'altra qualsiasi, e niente di più!".Il fanciullo tacque. Ma gli restava il piacere di avere sentito per la prima volta l'Ave Maria. Al solo ricordo di questa preghiera, sentiva la sua anima inondata di gioia.Cresciuto negli anni, leggendo da sé i Vangeli, lo colpì il passo di San Luca: "E l'Angelo disse a Maria: Ave, piena di grazia, il Signore è con te." Saltando di gioia il ragazzo corse dalla mamma col Vangelo aperto tra le mani, e le disse: "Mamma, leggi qui quello che è scritto nella Bibbia: 'Ave, piena di grazia.' Perciò, perché dici che è superstizione pronunziare queste parole?"La madre, arrabbiandosi, gli strappò il libro tra le mani e gli proibì severamente di tornare a ripetere la frase. Il ragazzo però rimase assai contento di aver recitato un'altra volta l'Ave Maria. Obbedì all'ordine severo della madre, ma non dimenticò mai più la bella preghiera. La recitava da solo con immensa gioia.O È FALSO IL VANGELO O LO È IL PROTESTANTESIMOIl fanciullo crebbe ancora negli anni e nell'intelligenza. A tredici anni poté capire da solo il passo evangelico e proporsi questo argomento convincente: "O è falso il Vangelo o lo è il protestantesimo. I protestanti lo tengono come una regola di fede. E allora come possono negare che la Vergine è la più eccellente delle creature e qualcosa di più di una semplice donna, quando lo Vangelo lo attesta tanto chiaramente?".Aiutato dalla Grazia, si sentiva irresistibilmente portato a credere quello che insegnava il Vangelo. Continuando a leggere il testo sacro, trovò le altre non meno sublimi parole del Magnificat: "Tutte le generazioni mi chiameranno beata!". Questo passo fece brillare nella sua anima la luce definitiva. La grazia e la fede lo guidarono fin d'allora, persuadendolo fermamente della dignità di Maria.Un giorno, in casa, la conversazione ricadde sul tema protestante che Maria sarebbe una donna come le altre. Allora il figlio, non potendo contenere più la sua indignazione nel sentire simili espressioni, si alzò in piedi e con voce e accento vibranti, protestò così: "No, non è vero! La Santissima Vergine è più che una semplice creatura. L'Angelo, mandato da Dio, La saluta 'piena di grazia'. È la Madre di Gesù, è Madre di Dio. Ma notate la vostra contraddizione. Dite che la Bibbia è l'unico fondamento della fede: se è così perché non le date credito quando dice che tutte le generazioni La chiameranno beata?"."Che vedo, che sento! - Gridò inferocita la madre - mio figlio finirà per farsi cattolico!".E lo era già senza dubbio, in cuor suo, ma dovette lottare strenuamente contro tutti i suoi familiari. Studiava e si confermava sempre più nella fede, e in ultimo, quando raggiunse la maggiore età, ricevette il Battesimo.Il ragazzo, ormai in possesso della verità cattolica, sostenne le più dure prove da parte di coloro che, dopo Dio, egli amava con maggiore affetto.UN FATTO IMPREVISTOIntanto un fratello cadde gravemente ammalato. In breve si ridusse in fin di vita. Tutti i rimedi della scienza e le premure di coloro che l'amavano parevano insufficienti a scongiurare la morte. Ma Dio ispirò al nostro bravo giovane una felice idea."Mamma" - e disse - "Dio è onnipotente, e può, se vuole, ridarci il caro malato, che noi stiamo per perdere. Recitate assieme a me l'Ave Maria, e promettetemi, se il malato riacquisterà la salute, di studiare attentamente la religione cattolica e, se la troverete l'unica vera, giuratemi d'abbracciarla".Si può immaginare come fosse accolta tale proposta! La mamma ruggì e fremette come una belva. In preda alla disperazione urlava come una fiera ferita. Intanto il moribondo stava per esalare l'ultimo respiro.Poco dopo la donna si calmò alquanto e cominciò a pensare tra sé: "Può darsi che si salvi!".Vinta dall'amore materno, piegò il capo dinanzi alla necessità del momento e, inginocchiatasi, recitò, assieme al figlio, l'Ave Maria.Il giorno dopo il malato entrava in convalescenza. L'intercessione di Maria l'aveva salvato! Colei che prima bestemmiava dovette riconoscere la potente intercessione della Vergine Santissima e, come aveva promesso, dopo uno studio serio, abbracciò con tutti i figli la Religione cattolica.Questo ragazzo - concluse il conferenziere, che era stato ascoltato da tutti con commossa attenzione - questo ragazzo devoto di Maria, è oggi sacerdote, e questo sacerdote, o signori, è colui che ha l'onore di rivolgervi la parola.

BASTA BUGIE - Omelie
Omelia Solennità di Cristo Re - Anno C (Lc 23,35-43)

BASTA BUGIE - Omelie

Play Episode Listen Later Nov 21, 2019 5:36


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=5853OMELIA SOLENNITA' DI CRISTO RE - ANNO C (Lc 23,35-43)Con la solennità di Gesù Cristo Re dell'Universo, siamo ormai giunti al termine dell'Anno liturgico. Gesù è il nostro Re per due motivi: prima di tutto, perché Egli, insieme al Padre e allo Spirito Santo, è il nostro Creatore; e, secondo motivo, perché Egli è il nostro Redentore, Colui che ci ha salvati dal peccato con la sua Morte in croce. Per questi due motivi noi siamo totalmente suoi, a Lui apparteniamo.Questa festa ci ricorda che l'essere umano non potrà mai essere emancipato, esso appartiene sempre a qualcuno: o riconosce la sua appartenenza a Gesù, oppure diventa schiavo del peccato. Non vi è altra soluzione. C'è però una grande differenza tra queste due appartenenze: il peccato ci rende schiavi nel senso più brutto del termine; invece, nell'appartenenza a Gesù, noi troviamo la vera libertà.Non a caso, il brano del Vangelo di oggi riporta la scena di Gesù che muore in croce. E' dall'alto della croce che Gesù ci ha riscattati e ci ha donato la libertà dei figli di Dio. Accanto a Gesù morente in croce vi era anche il buon ladrone, il quale, pentitosi dei suoi numerosi peccati e illuminato da Dio, riconobbe la regalità di Gesù, chiese perdono e pregò: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno» (Lc 23,42).Il buon ladrone non si aspettava che da un momento all'altro Gesù si manifestasse nella sua regalità; egli pensava al mondo futuro, quando, secondo la fede e la speranza di Israele, il Messia avrebbe compiuto il Giudizio di Dio; l'avvento del suo regno coincideva con la trasfigurazione dell'Universo. La risposta di Gesù infrange questa prospettiva: «In verità io ti dico, oggi con me sarai nel paradiso» (Lc 23,43).Gesù usa un linguaggio solenne, è un vero e proprio giuramento che sottolinea il certissimo e puntuale compimento. E' l'unica volta che Gesù nel Vangelo fa a qualcuno una promessa del genere come ad indicare l'eccezionalità dell'ora che determina alla storia umana una svolta decisiva. La porta del Paradiso che era a noi chiusa per il peccato di Adamo ed Eva si riapre grazie alla Morte in croce di Gesù. E il buon ladrone è il primo che vi entra.Nel buon ladrone dobbiamo vedere ciascuno di noi. Siamo carichi di peccati, è vero; ma, se ci pentiamo di vero cuore, Gesù ci perdonerà e ci condurrà con sé nel suo regno di luce infinita. Per giungere a tale pentimento, contempliamo con gli occhi del cuore Gesù che muore in croce per noi; consideriamo che siamo stati noi a metterlo su quella croce, con i nostri peccati. Se vogliamo che Gesù regni in noi, in nessun modo deve in noi regnare il peccato. Da parte nostra, inoltre, vi deve essere la più grande riconoscenza. Se Gesù non ci avesse redenti, noi saremmo stati per sempre schiavi del peccato, incatenati per l'eternità. Ringraziamo dunque Gesù per la sua infinita Bontà.Vogliamo infine soffermare la nostra attenzione su due parole dette da Gesù al buon ladrone, due parole molto piccole ma molto importanti. Le parole sono le seguenti: «Con me». Queste parole nel testo originale greco esprimono una vita condivisa, un comune destino. Questa eterna e beata comunione di vita tra noi e Gesù è la grande novità del Vangelo. Insegnava sant'Ambrogio che «la vita è essere con Cristo, perché dov'è Gesù Cristo, là è la vita, là è il regno», cioè tutta intera la felicità.Fin da adesso, proponiamoci di vivere sempre con Gesù. Vivere con Lui significherà fare dell'Eucaristia il centro della nostra vita. Vi è chi riceve la Comunione anche ogni giorno e non può farne a meno. Ma non basta solamente riceverlo materialmente, bisogna accoglierlo con tutto il cuore, parlare familiarmente con Lui ogni volta che lo riceviamo.Per vivere sempre più uniti a Lui, ricordiamoci di nutrire una tenera devozione alla Madonna. è Lei che ci conduce a Gesù. Come Lui è venuto a noi per mezzo di Maria, così anche noi dobbiamo andare a Lui accompagnati per mano di Colei che è la nostra tenerissima Madre.

Meditazioni mariane sulla Divina Volontà
Colei che pianse ogni nostra colpa e amò Dio per tutti e per ciascuno

Meditazioni mariane sulla Divina Volontà

Play Episode Listen Later Oct 7, 2019 35:24


Gesù rivela come il regno della Divina Volontà vivente e operante in Lui e Maria precedette e fu l'origine del regno della Redenzione. La Vergine, fin dal primo istante, amò Dio in in ogni creatura e pianse con dolore divino ogni singolo peccato di ogni creatura umana e amò Dio con mari d'amore divino per sé e per tutti. Stringersi a Lei per implorare la Divina Volontà (Volume 33, 6 Maggio 1934 e 12 Aprile 1935). Meditazione mariana in occasione della memoria della Beata Vergine del Santo Rosario (e Regina della Vittoria), tratta dai brani dedicati alla Divina Maria del Libro di Cielo della Serva di Dio Luisa Piccarreta, Lunedì 8 Ottobre 2019

Meditazioni mariane sulla Divina Volontà
Colei che è pietà, tenerezza e compassione

Meditazioni mariane sulla Divina Volontà

Play Episode Listen Later Aug 24, 2019 37:28


Gesù rivela come, nel creare l'anima della purissima Regina, creò contestualmente il perdono, la misericordia e la riconciliazione con Dio e ciò fece sì che il suo Materno cuore è tutto pietà, tenerezza e compassione per ogni creatura. Gesù le diede in affidamento, perché le portasse alla salvezza, tutte le anime. Mirabili e divini fenomeni che accadevano quando Gesù succhiava il latte della Divina Maria (Volume 35, 14 Febbraio 1938). Meditazioni del sabato, giorno che la Chiesa dedica alla Madonna, tratta dai brani dedicati alla Divina Maria del Libro di Cielo della Serva di Dio Luisa Piccarreta, Sabato 24 Agosto 2019

Meditazioni mariane sulla Divina Volontà
Colei che tutto prese da Gesù

Meditazioni mariane sulla Divina Volontà

Play Episode Listen Later Apr 6, 2019 31:16


Gesù le spiega come la Madonna fu l'unica a prendere "tutto" dalla vita, Passione e Morte di Gesù, senza farsi sfuggire neppure un suo respiro. Ella, operando in tutto nel Divin Volere, diede tutto ciò che le creature dovevano dare al Creatore, operando in modo universale che è l'unico modo divino. La vera devozione alla Madonna porta a vivere nella Divina Volontà (Volume 19, 20 e 26 Giugno 1926). Meditazioni del sabato, giorno che la Chiesa dedica alla Madonna, tratta dai brani dedicati alla Divina Maria del Libro di Cielo della Serva di Dio Luisa Piccarreta, Sabato 6 Aprile 2019

Meditazioni mariane sulla Divina Volontà
Colei che nulla negò a Dio

Meditazioni mariane sulla Divina Volontà

Play Episode Listen Later Mar 9, 2019 35:29


Gesù le mostra la grandezza della Madonna, Colei che nulla negò a Dio né mai si tirò indietro dinanzi a qualunque sacrificio. Alcune fondamentali e stabili disposizioni della Madonna che devono essere imitate da chi vuol vivere nel Divin Volere. Tutti gli atti della Divina Maria erano sempre di valore divino e infinito perché sgorganti dal Fiat Supremo a cui Ella incessantemente era unita (Volume 28, 7 e 18 Ottobre 1930). Meditazioni del sabato, giorno che la Chiesa dedica alla Madonna, tratta dai brani dedicati alla Divina Maria del Libro di Cielo della Serva di Dio Luisa Piccarreta, Sabato 9 Marzo 2019

Meditazioni mariane sulla Divina Volontà
Colei che fece vita perfetta nel Divin Volere

Meditazioni mariane sulla Divina Volontà

Play Episode Listen Later Sep 12, 2018 35:33


Gesù spiega come Dio nel corso della storia, solo tre volte ebbe modo di prendersi i trastulli nel Divin Volere e divertirsi con l'uomo: con Adamo innocente, col Verbo fatto carne e con Maria Santissima. Questa fu Colei che fece vita perfetta nel Divin Volere, vivendo come se non avesse la volontà sua, giungendo ad una spogliamento totale della propria umana volontà. Luisa è stata la prima creatura della razza umana decaduta a tornare a vivere questa vita tutta santa e divina. La prima di una lunga serie, composta da tutti coloro che si impegneranno sul serio ad entrare in questo mondo divino per vivere il Cielo sulla terra (Volume 16, 22 Febbraio 1924). Meditazione mariana in occasione della memoria liturgica del Santo Nome di Maria, Mercoledì 12 Settembre 2018

Meditazioni mariane sulla Divina Volontà
Colei che sempre e liberamente si piegò alla Volontà di Dio

Meditazioni mariane sulla Divina Volontà

Play Episode Listen Later Sep 1, 2018 38:11


La Divina Volontà procede in tutte le cose osservando un estremo e perfetto ordine. La Vergine Regina piegò sempre la sua volontà umana sotto la Volontà Divina e la fece regnare liberamente. Il suo umano volere subiva il continuo atto del Divin Volere e lo faceva fare sempre e in tutto senza mai opporsi. Questa fu la sua eccelsa ed unica grandezza e l'esempio che lascia a tutti coloro che desiderano vivere nella Divina Volontà (Volume 26, 27 Luglio 1929). Meditazione mariana del primo sabato del mese, Sabato 1 Settembre 2018

Meditazioni mariane sulla Divina Volontà
Colei che superò tutti in santità

Meditazioni mariane sulla Divina Volontà

Play Episode Listen Later Aug 18, 2018 35:35


La Madonna fu sempre ininterrottamente connessa e allineata ai Divini Voleri. La perfezione della sua ragione, scevra da tare e imperfezioni e la grandezza del suo amore, la guidarono ad essere sempre la prima in tutto, nell'Amore a Dio e nel perfetto adempimento di tutti i suoi voleri. Ella soccorre la nostra debolezza, che, per la nostra condizione decaduta, incontra innumerevoli ostacoli nella conoscenza e nell'adempimento dei Divini Voleri. Importanza dell'umiltà, della pacatezza, della calma e del dialogo con Gesù per il discernimento dei Divini Voleri (Volume 19, 16 e 28 Aprile 1926). Meditazione mariana del sabato, Sabato 18 Agosto 2018

Meditazioni mariane sulla Divina Volontà
Colei che ha schiacciato la testa a satana

Meditazioni mariane sulla Divina Volontà

Play Episode Listen Later Aug 4, 2018 36:52


Gesù rivela a Luisa ciò che fece il demonio dopo aver sentito la condanna e la minaccia dell'Eden e come Dio gli abbia occultato i misteri della redenzione. La Divina Volontà distrugge ogni potere del diavolo, allontanandolo inesorabilmente e rendendolo assolutamente incapace di nuocere. La Divina Maria, per questo, era ed è il terrore dell'inferno. Solo chi vive in Essa sfuggirà definitivamente al suo infernale e diabolico potere (Volume 29, 19 Maggio 1931). Meditazione mariana del sabato, Sabato 4 Agosto 2018

Meditazioni mariane sulla Divina Volontà
Colei che mai si oppose al Divin Volere

Meditazioni mariane sulla Divina Volontà

Play Episode Listen Later Jul 14, 2018 30:33


La Divina Maria poté concepire il Verbo solo per la sua unione con la Divina Volontà, a cui sempre piegò la sua volontà umana facendola regnare liberamente senza mai opporle la minima resistenza. L'unione della volontà umana con la Volontà Divina fu anche la causa dell'immacolato concepimento. Dove la Divina Volontà regna, scompare ogni male (Volume 26, 27 e 30 Luglio 1929). Meditazione mariana del sabato, Sabato 14 Luglio 2018

Meditazioni mariane sulla Divina Volontà
Colei che fece la Volontà di Dio come la fa Dio

Meditazioni mariane sulla Divina Volontà

Play Episode Listen Later May 29, 2018 36:15


La Divina Maria fece la Divina Volontà come la fa Dio e questo la rese partecipe dell'immensità, dell'onniveggenza e della fecondità divina, per cui poté concepire il Verbo di Dio (Volume 19, 31 Marzo 1926). Maria fu la vera immagine del vivere nel Divin Volere e perciò è guida e maestra di chi vuol entrare nel regno del Fiat Supremo (Volume 19, 16 Aprile 1926). Martedì 29 Maggio 2018

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Meditazioni mariane sulla Divina Volontà
La Piena di Grazia che mai uscì dal Divin Volere e tutto conobbe di Lui

Meditazioni mariane sulla Divina Volontà

Play Episode Listen Later May 23, 2018 33:55


La maternità di Maria adombra la paternità del Padre e rese Maria così piena di Grazia da poterne dare a tutti senza esaurirne una sola (Libro di Cielo, Volume 17, 4 Maggio 1925). Ella conobbe personalmente per prima tutta l'Opera della Redenzione, fu la prima a beneficiarne in modo eccelso dei frutti e anche Colei che fece tutti i preparativi per renderla possibile (Volume 17, 25 Giugno 1925). Ella non fece cosa alcuna che non contenesse il germe del "Fiat Voluntas Tua" (Volume 17, 2 Agosto 1925). Mercoledì 23 Maggio 2018

Meditazioni mariane sulla Divina Volontà
Colei che tutto operò senza nulla far vedere

Meditazioni mariane sulla Divina Volontà

Play Episode Listen Later May 21, 2018 37:02


Maria fu la prima a ricevere la conoscenza e vivere tutte le leggi, beatitudini e parole che Gesù avrebbe predicato e insegnato nella vita pubblica (Libro di Cielo, Volume 16, 24 Febbraio 1924). Senza che nessuno lo sapesse e senza che nulla cambiasse nel mondo, che continuava ad essere malvagio, fece il miracolo più grande, che tutto cambiò: rese possibile l'incarnazione del Verbo di Dio (Volume 16, 24 Marzo 1924). Fu il punto di concentrazione e il punto di partenza dell'intera opera del Redentore, che fu ed era realmente tutto e interamente suo (Volume 16, 6 Giugno 1924). Lunedì 21 Maggio 2018

Meditazioni mariane sulla Divina Volontà
Colei che fece esultare e divertire Dio

Meditazioni mariane sulla Divina Volontà

Play Episode Listen Later May 18, 2018 37:11


Maria fu Colei che rese credibile e accessibile il mistero dell'incarnazione (Libro di Cielo, Volume 16, 4 Dicembre 1923). La Divina Maria fece suoi tutti gli atti di tutte le volontà umane per preparare il mondo alla discesa del Verbo (Libro di Cielo, Volume 16, 6 Dicembre 1923). Dio ha goduto le gioie della creazione grazie a Maria ed Ella fece esultare e divertire Dio stesso (Libro di Cielo, Volume 16, 22 Febbraio 1924) Venerdì 18 Maggio 2018

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Meditazioni mariane sulla Divina Volontà
Colei che tutto seppe di Gesù e tutto con Lui condivise

Meditazioni mariane sulla Divina Volontà

Play Episode Listen Later May 11, 2018 37:39


Maria era al corrente di tutte le pene segrete della vita di Gesù (Libro di Cielo, Volume 14, 13 Ottobre 1922). Frutti degli atti che Gesù e Maria fecero insieme nel Divin Volere in nostro favore (Libro di Cielo, Volume 14, 11 Novembre 1922). L'abisso di umiltà della Divina Maria (Libro di Cielo, Volume 15, 22 Febbraio 1923). Venerdì 11 Maggio 2018