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Dacia Maraini hat in hohem Alter ein Buch über eine Extremsituation ihrer frühen Kindheit veröffentlicht: Mit ihrer Familie war sie während des Weltkriegs in Japan in einem Lager interniert. Ihr Vater rettete ihr mit einem Samurai-Ritus das Leben. Maraini, Dacia www.deutschlandfunkkultur.de, Lesart
Dacia Maraini hat in hohem Alter ein Buch über eine Extremsituation ihrer frühen Kindheit veröffentlicht: Mit ihrer Familie war sie während des Weltkriegs in Japan in einem Lager interniert. Ihr Vater rettete ihr mit einem Samurai-Ritus das Leben. Maraini, Dacia www.deutschlandfunkkultur.de, Lesart
Lesart - das Literaturmagazin (ganze Sendung) - Deutschlandfunk Kultur
Dacia Maraini hat in hohem Alter ein Buch über eine Extremsituation ihrer frühen Kindheit veröffentlicht: Mit ihrer Familie war sie während des Weltkriegs in Japan in einem Lager interniert. Ihr Vater rettete ihr mit einem Samurai-Ritus das Leben. Maraini, Dacia www.deutschlandfunkkultur.de, Lesart
Riccardo CapettaDuchessa Lia - Nobili Vini del Piemonte ospita i vincitori del Premio Pavesewww.duchessalia.itNuovo format serale e nuova location: la Foresteria di Duchessa Lia a Santo Stefano Belbo Riccardo Capetta, Presidente della cantina: “Accogliamo il Premio in un'unione di intenti condivisi per il bene del nostro territorio”C'è un legame profondo che unisce Santo Stefano Belbo a Cesare Pavese, una connessione che va oltre la semplice geografia, radicandosi nell'anima di un territorio ricco di storia e tradizioni. Qui, nel cuore delle colline piemontesi, la Fondazione Cesare Pavese svolge un ruolo cruciale nella divulgazione e valorizzazione dell'eredità culturale dello scrittore, un impatto che si riverbera su tutta la comunità.Duchessa Lia - Nobili Vini del Piemonte, azienda familiare che da 70 anni produce vini d'eccellenza proprio a Santo Stefano Belbo, condivide questo profondo rispetto per il territorio. Le colline circostanti, riconosciute dall'Unesco come Patrimonio Mondiale dell'Umanità nel 2014, sono il teatro di un impegno costante da parte della famiglia Capetta per valorizzare il lavoro di centinaia di vignaioli. In questo spirito di celebrazione e condivisione, Duchessa Lia, premium brand delle Cantine Capetta e leader in Italia nella produzione e distribuzione di vini piemontesi, è orgogliosa di ospitare gli autori protagonisti del Premio Cesare Pavese 2024 che sono: Michele Cortellazzo per la saggistica, Dacia Maraini per la narrativa, Silvia Pareschi per la traduzione, Antonio Sellerio per l'editoria e Martin Rueff per la poesia. La cerimonia di premiazione si terrà domenica 8 settembre alle 21, nell'ambito del Pavese Festival, presso la Foresteria Duchessa Lia, che sarà raggiungibile unicamente attraverso le navette in partenza da piazza Unità d'Italia dalle ore 20.00. Riccardo Capetta, Presidente di Cantine Capetta, darà il benvenuto agli ospiti e ai premiati, in una serata moderata da Lella Costa.L'edizione 2024 del Premio Pavese presenta un nuovo format serale, dove premiati e giurati dialogheranno su temi di loro competenza. La serata inaugurale sarà dedicata alla saggistica, narrativa, traduzione ed editoria, mentre la poesia avrà il suo momento di gloria venerdì 13 settembre.Riccardo Capetta descrive così l'accoglienza riservata ai protagonisti del Premio Pavese 2024: “In questo periodo dell'anno, la vendemmia, che è il momento più importante per noi vignaioli e produttori, aprire le porte della nostra foresteria al Premio Pavese significa condividere il valore del lavoro. C'è passione e rispetto in questo incontro e la consapevolezza di voler agire insieme alla Fondazione Cesare Pavese, seguendo l'esempio di un autore che continua a essere una fonte autentica di ispirazione. Il nostro Magnum di Barbaresco Duchessa Lia è un omaggio agli autori premiati, un simbolo di unione e di intenti condivisi per il bene del nostro territorio.”Il Premio Pavese 2024 non è solo un evento culturale, ma una celebrazione di anime affini, unite dalla passione per la letteratura e l'amore per una terra che continua a ispirare e a produrre eccellenze.duchessalia.itIL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
L'ex presidentessa del consiglio delle donne di Trento disegna un ritratto di una delle più grandi scrittrici italiane del Novecento.
Simonetta Cerrini"Festival Internazionale dei Templari"Dopo il successo delle precedenti edizioni, venerdì 5 e sabato 6 luglio torna l'innovativo Festival internazionale dei Templari' (5-6 luglio), diretto dalla storica e saggista Simonetta Cerrini e da Gian Piero Alloisio, drammaturgo e cantautore. Ad Alessandria, nella suggestiva Piazza Santa Maria di Castello, i due mondi degli storici e degli artisti si comporranno in due serate-spettacolo (venerdì 5 luglio ore 21, Le sorores del Tempio e sabato 6 luglio ore 21, Maria e i Templari) volte a raccontare a un largo pubblico come i frati cavalieri più affascinanti del Medioevo incrociarono i volti delle donne. Era possibile che un ordine già di per sé paradossale, che aveva rivoluzionato gli schemi medievali unendo in una sola persona il religioso e il combattente, il guerriero e il monaco, potesse accogliere al suo interno delle donne? E comunque, sono davvero esistite delle sorelle templari? Delle suore templari? Suore, consorelle, mogli, serve, amanti, sante e regine: qual era l'atteggiamento dei celebri frati-cavalieri verso le donne? A quali sante i Templari dedicavano le loro chiese, di quali sante conservavano le reliquie, quali sante pregavano?Tra i relatori, oltre a Simonetta Cerrini, Maria Giuseppina Muzzarelli (Professore Alma Mater, già ordinario di Storia medievale all'Università di Bologna), studiosa di storia della cultura, della moda, del ruolo della donna nel Medioevo, e parte del comitato scientifico di Passato e Presente (RAI3); Valérie Alanièce, studiosa delle sorores Templi nella Champagne, promotrice e vice-segretaria della Templars Route European Federation; François Gilet, già proprietario della commenda templare di Avalleur; don Stefano Tessaglia (Università del Piemonte Orientale). Helen Nicholson, emerita dell'Università di Cardiff, tra i massimi studiosi dei Templari, sarà presente con alcuni interventi in video.Tra gli artisti, oltre a Gian Piero Alloisio, Juan Carlos “Flaco” Biondini, storico chitarrista di Francesco Guccini, la cantante e pianista Elisabetta Gagliardi, Antonio Marangolo, arrangiatore di Paolo Conte e musicista di Francesco Guccini e il coro alessandrino Cor'Allievi. I ricostruttori della compagnia Mansio Templi Parmensis 1275 rappresenteranno momenti della vita dei Templari. Sarà presente anche l'associazione di rievocatori Custodes Viarum. Il poeta, cantautore e scrittore Francesco Guccini ricorderà Umberto Eco in un intervento in video.Sabato 6 luglio, Sala del Museo Civico di Palazzo Cuttica - ore 16.15: presentazione della Templars Route European Federation con Valérie Alanièce, François Gilet e Simonetta Cerrini; presentazione dei libri di Maria Giuseppina Muzzarelli, A capo coperto. Storie di donne e di veli (il Mulino 2016) e, con Luca Molà e Giorgio Riello, Tutte le perle del mondo. Storie di viaggi, scambi e magnifici ornamenti, (il Mulino 2023). In collegamento da remoto, la scrittrice, poetessa e drammaturga Dacia Maraini, autrice di Chiara di Assisi. Elogio della disobbedienza (Rizzoli, 2013). IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
L'Aria che Tira - La7 (27/04/24) --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/vito-rodolfo-albano7/message
È ora nota la lista di autori che saranno alla Fiera del libro di Francoforte 2024, che ha come ospite d'onore l'Italia. Oggi la presentazione ufficiale del programma e del Padiglione Italia: Cristina Giordano c'è stata per noi. E una dei protagonisti della Fiera - e della letteratura italiana - è Dacia Maraini, con cui parliamo della sua prima Buchmesse e di quella in arrivo, di storia e scrittura, guerra vissuta, emancipazione femminile ed Europa. L'autrice è in arrivo a Stoccarda e Colonia. Von Luciana Caglioti.
Puntata 138, cioè VideoPodcast 12 (versione video su YouTube qui: https://youtu.be/ue6755sXQmY). Parto parlando dell'occasione che ho sfruttato per effettuare il passaggio dal mio iPhone 14 Pro Max a un iPhone 15 Pro Max nuovo, analizzando le caratteristiche migliorate che ho così acquisito, e precisando gli accessori in uso (vetro temperato ESR: https://www.amazon.it/dp/B0CMTPF3PG, cover in silicone originale colorazione "Guava"). Poi racconto di aver provato anche l'Apple Pencil Pro nel giro all'Apple Store della settimana precedente, di aver preso una Smart Folio "Deep Navy" su eBay (a 47,5€ con spedizione) per il mio iPad Pro 11" 2021 temporaneo. Proseguo coi libri, mostrandoli tutti ripartendo da quelli che non erano rientrati nel VideoPodcast 11, soffermandomi maggiormente su "Trappole alimentari" di Stefano Vendrame, e "L'amore rubato" di Dacia Maraini, l'ultimo che ho letto e che mi ha colpita moltissimo, e infine vi anticipo quali saranno le mie prossime letture, ragionando sul perché ho abbandonato l'uso del Kindle. Continuo facendovi vedere alcuni gadget Nintendo (li trovate qui: https://store.nintendo.it/it/my-nintendo/my-nintendo-rewards), e scartando i due giochi nuovi per la Nintendo Switch che quindi ho preso, "Kirby e la terra perduta" e "Pikmin 4" (a 37€ ciascuno). Concludo aggiornandovi sui Beats Fit Pro, e sul mio ditino del piede, che alla fine s'era rotto a tutti gli effetti. Fa da sfondo la radio lo-fi "Kiroku Radio": https://youtube.com/@kirokuradio3929?si=uRKqc0Fm8FoRFWcN Buona WWDC, buona estate, ci risentiamo il 16 settembre 2024 con la puntata 139 di Tenero Gheriglio. Canale Telegram: https://t.me/miry1919 CONTATTI Telegram: @miriananovella Instagram: @miry_geek X (Twitter): @Miry1919 Mastodon: @miriananovella@mastodon.social youtube.com/@miriananovella DONAZIONE libera su Satispay: https://miry1919.github.io/hugosite/donors/
Nizza24: Dacia Maraini oggi a Nizza - Aumento biglietti trasporti per i turisti - Scioperi al Festival di Cannes
Pongratz, Elisabeth www.deutschlandfunk.de, Kultur heute
Pongratz, Elisabeth www.deutschlandfunkkultur.de, Studio 9
Anne-Marie Cadieux se démarque au Québec et à l'international depuis plusieurs années grâce à une carrière active tant au théâtre, qu'au cinéma et à la télévision.Sur les planches, elle a travaillé avec certain·e·s de nos plus grand·e·s metteur·euse·s en scène, dont Robert Lepage, Brigitte Haentjens, Denis Marleau, Serge Denoncourt, Dominic Champagne, Lorraine Pintal et André Brassard, en plus d'avoir occupé quelques-uns des plus grands rôles du répertoire classique et contemporain. On pense notamment à Mademoiselle Julie de Strindberg, Électre de Sophocle, Merteuil dans Quartett de Heiner Müller et Caliban dans La tempête de Shakespeare. Au Théâtre du Nouveau Monde, ses interprétations d'Élisabeth 1re dans Marie Stuart de Dacia Maraini, Marguerite Gautier dans La dame aux camélias d'Alexandre Dumas, Annette Reille dans Le dieu du carnage de Yasmina Reza, Sophie dans Ha ha!... de Réjean Ducharme et Sarah Bernhardt dans La divine Illusion de Michel-Marc Bouchard, lui ont valu chacune le prix Gascon-Roux de la meilleure interprète féminine de l'année. Elle a aussi campé Molly Bloom dans la pièce du même nom dirigée par Brigitte Haentjens, pour ensuite jouer dans Lumières, lumières, lumières toujours à l'Espace Go et incarner Elmire dans Le Tartuffe de Molière au TNM. Plus récemment, elle a brillé dans Les larmes amères de Petra von Kant au théâtre Prospero, Soifs Matériaux avec la compagnie UBU, et Embrasse mise en scène par Eda Holmes. En 2022, elle sera aussi de la nouvelle création de Michel Tremblay Cher Tchekov au TNM.Au cinéma, elle a fait une entrée remarquée dans Le confessionnal de Robert Lepage, récoltant le Prix Luce-Guilbault de la révélation de l'année et une nomination aux Prix Génie. Suivirent ses interprétations dans Nô de Robert Lepage (nomination aux Prix Génie), Le coeur au poing de Charles Binamé (lauréate d'un Prix Jutra) Le génie du crime de Louis Bélanger, Four Days de Curtis Wehrfritz, Comment ma mère accoucha de moi durant sa ménopause de Sébastien Rose, Maman Last Call de François Bouvier (nomination aux Prix Jutra) La face cachée de la lune de Robert Lepage ainsi que Le bonheur, c'est une chanson triste et Toi de François Delisle (nomination aux Prix Génie). Ces dernières années, nous avons pu la voir dans les films The Trotsky et Good Neighbours, réalisés par Jacob Tierney, Voyez comme ils dansent de Claude Miller, Buddha's Little Finger de Tony Pemberton, Three Night Stand de Pat Kiely et Endorphine d'André Turpin. Enfin, on l'a vue dans Matthias et Maxime de Xavier Dolan.Instagram :https://www.instagram.com/laprescriptiondrfred/?hl=frFacebook :https://www.facebook.com/people/La-prescription-avec-Dr-Fred-Lambert/100078674880976/ Hébergé par Acast. Visitez acast.com/privacy pour plus d'informations.
Piše: Iztok Ilich, bereta: Maja Moll in Ivan Lotrič. Po vstopu Slovenije v Evropsko unijo se je tako za Slovence v osamosvojeni državi kot za rojake, pripadnike manjšin v stikih z večinskimi narodi v sosednjih državah, marsikaj spremenilo. Odpirati so se začele možnosti za samozavestnejše nastopanje in enakopravnejše sodelovanje, za vzajemno približevanje, upoštevanje in preseganje stoletnih stereotipov in predsodkov. Bolj na ravni kulture kot politike, ki ne more čez noč zapustiti okopov delitev, od katerih živi. Prepih je najmočneje zavel na robu večinsko slovenskega in večinsko italijanskega sveta. Meja med državama je bila formalno odpravljena, ne pa tudi izbrisana z zemljevidov. In še manj iz glav ljudi, ki so jih na vsaki strani učili drugače gledati na tudi skupno preteklost. Jernej Šček, mladi tržaški Slovenec, učitelj filozofije, publicist in prevajalec, je v zbirki pogovorov z italijanskimi književniki, filozofi, zgodovinarji, psihologi in drugimi razumniki Kavarna Italija naravnost zapisal: »Ni več izgovorov, da se ne bi poskušali izkopati iz nikogaršnje zemlje, ki zija med slovenskim in italijanskim svetom, zakrpati vrzel, ki jo je v zahodno mejo vsekalo 20. stoletje, nadoknaditi zamujeno«. Sam je sklenil to vrzel krpati z dialogom. Dialogom kot obliko komuniciranja in dialogom kot metodo iskanja skupnih izhodišč in sodb s sobesedniki in sobesednicami. Od poletja 2020 do lanske pomladi se je v Sobotni prilogi Delo zvrstilo kar 26 pogovorov z njimi. Za objavo v knjigi so bila besedila strokovno in slogovno dopolnjena, tako da so prerasla, kot pravi avtor, »v široko razvejane in globoko dihajoče pogovore z imenitnimi predstavniki italijanske kulture, ki ne odstirajo le jedrnih živcev posameznih del in življenj, temveč nas spremljajo skozi ključne prehode in prelome novejše italijanske idejne in duhovne, družbene in politične kulture«. Ker smo si, čeprav sosedje, v kulturnem smislu tujci, še dodaja Šček, je Kavarna Italija celo pomembnejša za nas kot zanje. Piko na i ji je s spremno besedo dodal Miran Košuta. Po avtorjevih besedah več kot učitelj in prijatelj, s katerim se je mogoče pogovarjati kot s komaj kom v Trstu. Ni nepomembno, da je Ščekov prvenec izšel pri eni tamkajšnjih kljub majhnosti prodornih slovenskih založb. Z namenom, da nastavlja dvojno zrcalo »na relaciji slovenski in italijanski narod, Slovenci na tej in oni (bivši) strani meje, mi in oni, naši in vaši, preteklost in prihodnost«. In z željo, da bi spajal nasprotja: podrobno in splošno, narodno in svetovno, meje in središča, mesto in deželo, družbeno in duhovno, stvarno in abstraktno. Jernej Šček, ki v zvestobi slovenstvu vidi srčno vprašanje, je suveren sogovornik izbranim osebnostim današnjega italijanskega kulturnega, znanstvenega in javnega življenja. Od furlanskega književnika, kiparja in alpinista Maura Corone ter novinarja in pisatelja Paola Rumiza prek radikalne političarke, senatorke Emme Bonino, do pisatelja Maria Covacicha, ki se zaveda slovanskih korenin, medtem ko se je njegov polstric sam italijaniziral v Fabretta. In nato zgodovinarja filozofije Micheleja Ciliberta, poznavalca Machiavellija, Bruna in Croceja, pa psihoanalitika Massima Recalcatija in po priporočilu senatorke Tatjane Rojc umetnostnega kritika Vittoria Sgarbija, 'kosmatega sogovornika in dvoživko na kubik', kot pravi. Sledijo še pisateljica, omikana revolucionarka Dacia Maraini, v prevodih znana tudi slovenskim bralcem, Tatiana Bucci iz družine istrskega rodu, ki je s sestro preživela tovarno smrti Auschwitz Birkenau, in mlajši književni in filmski ustvarjalec Paolo Cognetti s kar štirimi slovenskimi prevodi, tremi s podpisom Jerneja Ščeka! Zgodovinar velike vojne Roberto Todero še ni preveden, a bi njegovi pogledi pomembno dopolnili znane analize dogajanja med Sočo in Piavo, saj tisočero zgodb, ki jih pripoveduje kot vodnik po bojiščih velike vojne, daleč presega »vojaško zgodovino, ki zna reči le ta enota sem, druga tja«. Osrednja osebnost zadnje četrtine zbornika je Susanna Tamaro, s katero se je Šček sestal v zgodovinski tržaški kavarni San Marco. V njej vidi čistokrvno pisateljico, a tudi priučeno kmetico s čebelarsko šolo in poznavalko slovenskega sveta. Ko si je zaželela brati Kosovela v izvirniku, ji je bilo v pomoč tesno prijateljevanje z Markom Sosičem. Jernej Šček se je na vsa srečanja temeljito pripravil z branjem knjig in spremljanjem nastopov izbranih sogovornikov in sogovornic. Stike, zastavljene med koronsko pandemijo, je prisilna izolacija večidel preselila na splet. Nevralgična tema italijansko-slovenskih odnosov – fojbe in istrsko-dalmatinski eksodus – je počakala skoraj do konca, do pogovora s člani umetniškega kolektiva Wu Ming. Med drugim o pogostih odkritjih »letečih fojb«, za katere preverjanje pokaže, da sploh ne obstajajo. Še vedno pa obstajajo primeri fašističnih veljakov, ki jim država kot domnevnim žrtvam slavokomunistov po smrti podeljuje visoka odlikovanja. Še globlje v preplet teh občutljivih vprašanj zareže pogovor z zgodovinarjem Raoulom Pupom; Šček, tudi sam prepričan, da ob politizaciji zgodovine nihče nima čistih rok, dobi potrditev, češ: »Obe narodni skupnosti se vidita v vlogi žrtve, kar za sabo neizogibno potegne valjenje krivde, obtoževanje, celo demonizacijo drugega«. Dnevi spomina in tematski filmi, kot je Srce v breznu, dodaja sogovornik, le …»podžigajo čustva, namesto da bi pojasnjevali razloge, če že, pa to počnejo porazno«. Zadnji Ščekov sogovornik, tržaški psihiater in psihoanalitik Pavel Paolo Fonda, živi razpet med družinsko slovensko in kulturno italijansko identiteto. Sodeloval je pri zapiranju umobolnice pri Sv. Ivanu in vključevanju duševnih bolnikov v odprto življenje, predvsem pa si prizadeva za odpravljanje travm, ki jih prinaša zaslepljeno sovraštvo. Obmetavanje s krivdo in očitki nikamor ne vodi. »Koristi le tistim, ki sprave nočejo, ki se istovetijo z nerealnimi ideali lastne nedolžnosti in skozi takšno čustveno manipuliranje ohranjajo vpliv na somišljenike.« Gradimo mostove, ne zidov! v štirih besedah povzema Fonda.
In the Mood di lunedì 5 febbraio 2024:Elsa Morante raccontata da Dacia Maraini, Aristotele secondo John Sellars, raccontato da Mario Bonazzi, dal Corriere della Sera e dalla Lettura, l'inserto settimanale del Corriere;Ugo Nespolo e Camillo Longoni sullo stato dell'arte (italiana), e il premio Eccellenti Pittori - Brazzale, sulla Domenica del Sole 24 oreGregorio Botta firma l'articolo su Felice Casorati l'antifuturista, sulla Domenica del Sole 24 Ore; le mostre su Casorati sono "Una pittura che nasce dall'interno", Aosta, Museo Archeologico Regionale, fino al 7 aprile e "Da Casorati a Sironi ai nuovi futuristi" a Torino, Museo Accorsi-Ometto, fino all'11 febbraio"Il favoloso romanzo della scienza", Viola Papetti su Alias Domenica- Il Manifesto, in presentazione del libro di Richard Holmes, L'età della meraviglia, Orville Press, 28,50 euro (Kindle su Amazon 12,99 euro)Fabio Isman dal Messaggero su Innocenzo VIII e la sconosciuta relazione con Cristoforo ColomboDa Macro, sezione del Messaggero, Marina Valensise su "Nudge, la spinta gentile" di Richard Thaler e Cass Sunsten, Feltrinelli, 13 euro - nudge e sludge per un'igiene della comunicazione.
Persino il parroco che non disprezzaFra un miserere e un'estrema unzioneIl bene effimero della bellezzaLa vuole accanto in processioneE con la Vergine in prima filaE bocca di rosa poco lontanoSi porta a spasso per il paeseL'amore sacro e l'amor profano.Ascolta le canzoni di questa puntataBocca di Rosa - Fabrizio De AndréE segui i nostri consigli, eddai...YOUTUBE Laura Schettini - ClandestineYOUTUBE Giulia Zollino - Puttana e LiberaLETTURA Veronica meretrice e scrittora, di Dacia Maraini
Paola Alberti"A colazione con Sherlock Holmes"Prefazione di Luca CroviOligo Editorewww.oligoeditore.itGiallo e cibo sono un binomio inscindibile e anche Sherlock Holmes non fa eccezione. Infatti, a differenza di quanto ci si possa aspettare, anche il famosissimo personaggio creato da Arthur Conan Doyle è un amante della buona tavola, basti pensare che nelle storie in cui Holmes è protagonista il solo pasto della colazione è citato ben settantatré volte. Tra realtà e finzione narrativa scopriremo i gusti raffinati del più famoso investigatore della letteratura, grazie anche alla riproposizione di alcune ricette della tradizione britannica come il melone con vino bianco, le uova Wensleydale e il pudding di cappone del Kent. Inoltre, il lettore troverà un interessante parallelismo tra la campagna inglese e quella toscana, grazie a Lucertolo, il commissario creato dalla penna del giornalista e gastronomo Giulio Piccini, che si muove nei bassifondi fiorentini nello stesso periodo in cui agisce Sherlock Holmes.Paola Alberti, laureata in Italianistica nell'Università di Pisa, è presidente del Premio Europa, l'unico in Italia riservato ai racconti noir al femminile. Ha conseguito un master in metodologie dell'informazione e in relazioni pubbliche, organizzato a Roma da Rai2 in collaborazione con l'Università di Urbino. È stata allieva di Vincenzo Cerami e di Dacia Maraini. Ha scritto per «Panorama» e «Il Tirreno» e ha condotto una rubrica tv sui libri. Ha fondato a Pisa nel ‘96 il movimento letterario Penne arrabbiate. Tra i suoi libri: Il delitto si addice a Eva (Jaca Book, 2002), oggetto di una tesi di laurea della Ca' Foscari di Venezia, Lezioni di cattiveria (Laurum 2006), A cena con l'assassino (2009), Angela, Lucio e le erbe cattive (C&P Adver Effigi 2014), Contatti (2016) e Uno studio in giallo. Indagine sul poliziesco (ETS 2019).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Nel corso degli eventi del Premio Elsa Morante al Campania Libri Festival di Napoli, abbiamo incontrato la grande scrittrice fiorentina Dacia Maraini. Ci ha parlato dell'ultimo libro " Ti parlo, mi ascolti?" (Giannini Editore) e del suo rapporto con la citta` partenopea.A cura di Gilda Notarbartolo
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Breve analisi sul forte simbolismo che caratterizza la narrativa di Elsa Morante che nelle sue opere mescola sapientemente gli elementi realistici, fantastici e magici, sulla ironia e indagine della vita interiore che sono alla base della scrittura di Natalia Ginzburg, e sulla scrittura simbolica, emozionale e soggettiva di Dacia Maraini.
Rossana Cavaliere"Leonardo Sciascia negli occhi delle donne"Tessere di un mosaico al femminileVallecchi Firenzehttps://vallecchi-firenze.itChe cosa pensano di Leonardo Sciascia, considerato ormai uno dei più importanti intellettuali del nostro Novecento, donne famose dei nostri giorni, le cui vite si sono intrecciate con la sua, per motivi e intervalli di tempo diversi? Dello scrittore è noto il coraggio (fu il primo a denunciare il “fenomeno mafia), così come sono noti alcuni suoi giudizi affilati o provocatori, a volte divisivi. Se, tuttavia, a parlare di lui – e, conseguentemente, di sé stesse – sono donne non solo di finissima capacità critica, portatrici di uno sguardo alternativo e di un naturale talento femminile per scoprire un dettaglio rivelatore di anfratti della personalità, che ritratto viene fuori dell'uomo Sciascia? Le intervistate (grandi giornaliste della carta stampata o della televisione, scrittrici di prestigio e opinioniste, ma anche accademiche, editrici, imprenditrici, che, a diverso titolo, animano il mondo della cultura ad ampio spettro), raccontando la tranche de vie che hanno diviso con lo scrittore, hanno finito col raccontare anche sé stesse e rivelare aspetti ineditiInterviste a: Barbara Alberti, Rita Cirio, Bianca Cordaro, Silvana La Spina, Franca Leosini, Dacia Maraini, Cristina Nonino, Marcelle Padovani, Domenica Perrone, Anna Maria Sciascia, Francesca Scopelliti, Elisabetta Sgarbi."Leonardo Sciascia è stato un intellettuale scomodo. Difficile negarlo. Non si è limitato, infatti, a diventare uno dei più noti e valenti scrittori del nostro Novecento, ma ha voluto caratterizzarsi anche come polemista. Se è vero, da una parte, che i suoi romanzi ancora oggi conquistano per i perfetti ingegni narrativi e la sconcertante attualità, dall'altra, le polemiche suscitate con alcuni suoi scritti caustici o con imprudenti dichiarazioni non si sono ancora spente, malgrado il tempo trascorso..."IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Riflessi e Contrasti - Curia Iulia di Roma (16/06/23). --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/vito-rodolfo-albano7/message
Adriano Favole"Dialoghi di Pistoia"Umani e non umani. Noi siamo natura.Dal 26 al 28 maggio 2023https:dialoghidipistoia.itSi terrà da venerdì 26 a domenica 28 maggio la quattordicesima edizione dei Dialoghi di Pistoia, il festival di antropologia del contemporaneo promosso dalla Fondazione Caript e dal Comune di Pistoia, ideato e diretto da Giulia Cogoli (https://dialoghidipistoia.it). Umani e non umani. Noi siamo natura è il tema dal quale muoveranno le riflessioni di antropologi, scrittori, filosofi, artisti, linguisti, sociologi e scienziati, protagonisti degli incontri che indagheranno, ognuno da un'angolatura differente, una delle tematiche più urgenti dell'attualità: il nostro rapporto con l'ambiente e con tutti gli esseri, viventi e inorganici, che lo abitano. Qual è la nostra responsabilità verso gli altri abitanti del pianeta? Cosa ci distingue dagli altri esseri viventi? Come altre società pensano l'ambiente e la relazione con i non umani? E quali sono le battaglie e le buone pratiche per lasciare a chi verrà dopo di noi un pianeta vivibile? In seguito alla crisi climatica ed energetica, che sta travolgendo tutto il pianeta, la distinzione tra Natura e Cultura è stata messa in discussione da studiosi di varie discipline, e oggi si sta diffondendo una visione “relazionale” del mondo vivente. Non si tratta di rinnegare le prerogative dell'essere umano – come il linguaggio, il pensiero e la grande capacità di immaginare il futuro – ma di riconoscere la sua interdipendenza con gli altri esseri che popolano la Terra (viventi o inorganici). L'ambiente non è dunque un ammalato da curare, ma il prodotto di un tessuto di relazioni capaci di curarci, come l'antropologia ci insegna. «Al di là di facili slogan di greenwashing, vanno individuate le battaglie e le buone pratiche per lasciare a chi verrà dopo di noi un pianeta vivibile. È in gioco il senso di responsabilità di generazioni di adulti nei confronti dei giovani di oggi e di domani – riflette la direttrice del festival Giulia Cogoli. In un dialogo a più voci, studiosi e intellettuali si confronteranno su un tema chiave della contemporaneità, che è parte centrale di una nuova visione di un futuro sostenibile, che permetta di rispondere alla crisi climatica in atto. Perché noi siamo ambiente, natura e cultura». Dopo gli incontri organizzati nei mesi scorsi con gli studenti e le studentesse delle scuole superiori, il convegno I diritti della natura, organizzato il 19 maggio al Parco GEA da GEA - Centro di ricerca della Fondazione Caript, in collaborazione con il festival, sarà un'ulteriore tappa di avvicinamento al tema dei Dialoghi. Rivolta in particolare a studenti universitari, la giornata di studi prevede un confronto fra antropologi e costituzionalisti sulla opportunità di attribuire diritti formali a piante, animali, montagne e fiumi. Giunge alla sesta edizione il Premio Internazionale Dialoghi di Pistoia, attribuito ogni anno a una figura del mondo culturale che con il proprio pensiero e la propria opera abbia testimoniato la centralità del dialogo per lo sviluppo delle relazioni umane e contribuito a migliorare lo scambio interculturale. Quest'anno il riconoscimento sarà assegnato ad Amitav Ghosh, antropologo e scrittore indiano di fama mondiale. I suoi numerosi saggi e romanzi indagano le urgenze della modernità, partendo dalle grandi questioni poste dal colonialismo, dall'antropocentrismo, dall'ecologia e dall'emergenza ambientale. Alla consegna del premio, sabato 27 maggio in piazza Duomo, seguirà l'incontro Voci non umane, storie più che umane. In dialogo con lo scrittore Paolo di Paolo, Ghosh riflette sull'interdipendenza dell'umanità con gli altri organismi, entità e forze che abitano il nostro pianeta, partendo dalla storia esemplare dell'albero della noce moscata e dalla lunga parabola del colonialismo, considerato, con la sua furia devastatrice, alla base delle conseguenze irreversibili che vediamo oggi sul pianeta rispetto al clima. Negli scorsi anni il premio è stato assegnato allo scrittore David Grossman (2017); al Premio Nobel per la Letteratura Wole Soyinka (2018); alla fisica ed economista Vandana Shiva (2019); al germanista Claudio Magris (2021) e alla scrittrice Dacia Maraini (2022).IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Gaetano Savatteri"L'isola nuova"Trent'anni di scritture di SiciliaSellerio Editorehttps:sellerio.itA cura di Gaetano SavatteriNota di Salvatore Silvano NigroUn'antologia d'autore della recente narrativa siciliana. Più di cinquanta voci, scelte da Gaetano Savatteri che, con le sue note introduttive, accompagna il lettore in un viaggio lungo trent'anni.Questa antologia, a cura di Gaetano Savatteri, ripercorre i fili del racconto della Sicilia (ma meglio dire: il racconto dell'Italia espresso alla latitudine siciliana) negli ultimi trent'anni con la sua capacità di innovazione e di rielaborazione di una tradizione illustre e determinante. Un'antologia che documenta i cambiamenti, rivelando le nuove voci che hanno saputo parlare a molti, con lingue moderne e insieme antiche. Il paesaggio della narrazione siciliana ha subito fortissime torsioni, ma questa abilità di adattamento è forse la ragione del suo successo.L'anno spartiacque è il 1992, quando le stragi segnano la stagione più cupa della storia recente di Sicilia: Cosa Nostra uccide a Palermo i magistrati Falcone e Borsellino con due attentati che scuotono l'assetto civile dell'Italia. Da allora, la Sicilia ha provato a ridisegnare la propria identità narrativa e letteraria, assumendo un ruolo di reazione e di contrasto rispetto allo stigma di terra «irredimibile».«L'isola nuova», scrive Salvatore Silvano Nigro nella sua Nota, «non è un ritratto della Sicilia ma la storia di un rivolgimento culturale»: dal giornalismo alla graphic novel, dal cinema al teatro, mentre narrativa e letteratura hanno aggiornato i canoni delineati dagli autori che della Sicilia hanno fatto metafora.Il racconto di un'isola nuova, tuttora capace di allestire un potentissimo teatro di suggestioni sul palcoscenico che dalla Sicilia si apre sul resto del mondo.Fulvio Abbate, Simonetta Agnello Hornby, Roberto Alajmo, Stefano Amato, Roberto Andò, Maria Attanasio, Stefania Auci, Pietro Bartolo e Lidia Tilotta, Attilio Bolzoni, Pietrangelo Buttafuoco, Domenico Cacopardo, Antonio Calabrò, Giosuè Calaciura, Davide Camarrone, Andrea Camilleri, Ottavio Cappellani, Cristina Cassar Scalia, Daniele Ciprì e Franco Maresco (con Emiliano Morreale), Gian Mauro Costa, Giuseppe Culicchia, Emma Dante, Alessandro D'Avenia, Nino De Vita, Piergiorgio Di Cara, Giacomo Di Girolamo, Viola Di Grado, Giuseppe Di Lello, Paolo Di Stefano, Davide Enia, Giovanni Falcone (con Marcelle Padovani), Salvo Ficarra e Valentino Picone, Fumettibrutti, Alessia Gazzola, Alfonso Giordano, Silvana Grasso, Silvana La Spina, Dario Levantino, Luigi Lo Cascio, Mario Lombardo, Dacia Maraini, Piero Melati, Melissa Panarello, Michele Perriera, Santo Piazzese, Pif, Evelina Santangelo, Gaetano Savatteri, Franco Scaldati, Elvira Seminara, Domenico Seminerio, Marcello Sorgi, Bianca Stancanelli, Fabio Stassi, Nadia Terranova, Giuseppe Tornatore, Roberta Torre, Giuseppina Torregrossa, Giorgio Vasta, Nino VetriIL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Il lonfo non vaterca né gluiscee molto raramente barigatta,ma quando soffia il bego a bisce biscesdilenca un poco, e gnagio s'archipatta. Buongiorno, mi chiamo Marica Iannuzzi e sono una studentessa dell'Università di Zurigo.Quello che avete appena ascoltato è l'incipit di Il lonfo, una delle fanfole più famose di Fosco Maraini. La sua raccolta è stata pubblicata per la prima volta negli anni '60 ed è stata riedita nel 2019 dalla Nave di Teseo con il titolo Gnosi delle fanfole.Ma cosa è una fanfola? Esperimenti di poesia metasemantica – così la definisce l'autore stesso nell'introduzione. Un componimento poetico, quindi, con il quale il poeta sperimenta la poesia (meta)semantica, una poesia che va “al di là” delle parole. Le parole sono apparentemente senza significato, ma rispettano le regole della grammatica e della metrica e i suoni richiamano a qualcosa di conosciuto.Il padre della fanfola è Fosco Maraini, autore italiano, amante e insegnante di lingue e culture orientali e padre della nota scrittrice Dacia Maraini. Nasce nel 1912 a Firenze e nel ‘38 si trasferisce con la famiglia in Asia, dove rimane fino al ‘45 per poi tornare in Italia. È a lui che si deve anche la nascita del termine metasemantica, la tecnica letteraria usata proprio nella sua raccolta di fanfole.La raccolta Gnosi delle fanfole di Fosco Maraini può essere considerata un capolavoro d'invenzione letteraria che raccoglie esperimenti straordinari. A prima lettura i testi possono sembrare confusi, insensati, enigmatici, ma leggendo e rileggendo si possono carpire immagini e narrazioni che – pur travalicando il lessico comune e ordinario – si rivelano linguaggio comunicante. Perché è proprio il linguaggio il vero protagonista. L'autore accosta liberamente parole, il cui suono richiama a forme e a strutture conosciute. Ogni fanfola ha un titolo e ognuna racconta qualcosa e ha un senso proprio. Alcune hanno un tono ironico, altre malinconico, altre ancora esprimono dichiarazioni d'amore o domande esistenziali.Per l'autore la parola è una caramella, qualcosa da rigirare tra lingua e palato con voluttà, a lungo, estraendo fiumi di sapori e delizie. Le parole sono evocative, la fanfola è un testo evocativo, nel quale chiunque, leggendolo – e l'autore consiglia di leggerlo ad alta voce – troverà il proprio significato.E il bello, per me, sta proprio in questo: decifrare una lingua privata e segreta e assistere a veri e propri spettacoli di magia realizzati con le parole. Io ve lo assicuro: tra scontri e incontri di suoni, tra lingua e fantasia, le parole di Fosco Maraini riescono a lasciare chiunque a bocca e orecchie aperte!E un'ultima cosa prima di concludere: durante la lettura o l'ascolto delle fanfole… fate attenzione al vecchio lonfo ammargelluto!
Il nostro viaggio fra le pagine di Sostiene Pereira si conclude con la voce, la testa e il cuore di Dacia Maraini. L'Europa di oggi è sull'orlo di un precipizio, così come lo era quando il pigro giornalista Pereira incontrava Monteiro Rossi. Il pericolo più grande è l'indifferenza, vuole dirci Tabucchi. E come si vince l'indifferenza? Con l'esperienza. Perché non è l'ideologia che cambia le persone, ma la conoscenza. Questo è il grande pregio del libro, secondo Dacia Maraini. E il motivo per il quale Sostiene Pereira varrà per sempre. Valentina Farinaccio intervista la scrittrice. Hanno partecipato Dacia Maraini, Aurora Bolla e Luca Palis.
Incontro con Bruna Braidotti, Maria Letizia Compatangelo e Emilia Costantini Una capillare panoramica sulla cultura teatrale femminile del mondo occidentale, che è parte della storia della società umana e dei suoi codici, delle sue contraddizioni, delle sue insofferenze e delle sue sofferenze. Dai ditirambi di Prassilla alle operette morali di Rosvita, da Isabella Andreini alle commedie di Aphra Behn, a Georges Sand, a Margherite Duras, fino a Dacia Maraini – l'intensa ricerca delle testimonianze di una condizione sociale tenuta per secoli in stato di cattività creativa. Edizione 2022 www.pordenonelegge.it
Ad agosto è uscito"Espressioni d'Abruzzo. Sguardi nella pandemia" (Hatria Edizioni). 20 personalità note della cultura e dell'arte (Dacia Maraini, Simona Molinari, Donatella Di Pietrantonio, Remo Rapino, Millo e altri), 10 interviste a realizzate da Evelina Frisa e 10 da Cristina Mosca, per cristallizzare il periodo del lockdown e raccontare le consapevolezze che ne hanno tratto. Il libro è corredato dalle foto di due fotografi professionisti e ha la prefazione del giornalista Rai Antimo Amore. Le presentazioni del libro in giro per l'Abruzzo sono arricchite da una mostra fotografica con 60 scatti realizzati e presenti nel volume.
Dacia Maraini, Natalia Ginzburg, Elsa Morante, Goliarda Sapienza, Fernanda Pivano.Cinque donne, cinque scrittrici, che hanno lasciato la loro impronta fondamentale sulla cultura italiana. Con i libri e con la vita.Ti piace Salvatore racconta? Sostieni il progetto su Patreon e in cambio riceverai un episodio in più a settimana riservato. Per saperne di più: www.patreon.com/salvatoreraccontaTesto e voce di Salvatore GrecoSullo sfondo:By the fireplace – Tracktribe – Licenza Creative Commons CC BY 4.0Veracruz – Quincas Moreira – Licenza Creative Commons CC BY 4.0Bright Eyes Blues – Unicorn heads – Licenza Creative Commons CC BY 4.0
In questa puntata:COVER - Quanta carne può mangiare il mondo?https://www.ilpost.it/2022/09/06/consumo-carne-sostenibile/https://ourworldindata.org/emissions-by-sector MALCLIMA - la fine dei grandi fiumi europeihttps://e360.yale.edu/features/europe-rivers-drought ITALIA - Villetta Barrea: è giusto tagliare gli alberi per evitare che poi brucino?https://www.corriere.it/opinioni/22_luglio_18/tagliare-alberi-non-previene-roghi-3cce12f0-069d-11ed-baf6-636928468fea.shtml https://www.rivistasherwood.it/t/gestione/villetta-barrea-taglio-pineta.html https://www.youtube.com/watch?v=6XoFtoSW3dwTECH/CURIOSITA' - L'evento più ecologico del mondo criptohttps://time.com/6193004/crypto-climate-impact-facts/ https://podcasts.apple.com/it/podcast/ciao-cicci/id1618961769 Recentemente alcune ricerche hanno calcolato che un mondo in cui le persone mangiano una piccola quantità di carne sarebbe più sostenibile di un mondo di soli vegetariani.Parleremo di queste ricerche perché siamo curiosi e aperti a nuove idee, ma prima una premessa. La produzione di cibo provoca ben ¼ delle emissioni di gas climalteranti. Quindi è chiaro che dobbiamo agire fortmente su questo settore per abbassare la temperatura del pianeta come su industria, abitazioni e trasporti. E il cibo che emette di più sono gli allevamenti intensivi dei poveri animali e pesci.Ora siamo in grado di passare agli studi di cui ho accennato all'inizio.Si stima che delle terre agricole circa 1/3 sia destinato alle coltivazioni mentre i restanti ⅔ siano costituiti da prati e pascoli per il bestiame. Questi ricercatori dicono che è vero, ma è anche vero che parte di questi pascoli non sarebbero adatta alle coltivazioni. Gli stessi ricercatori fanno notare che i ruminanti con i loro 4 stomaci, riescono a convertire la cellulosa, per noi inutile dal punto di vista alimentare e che è dentro l'erba - lo sapevate? - in carne.La loro tesi è che possiamo allevare gli animali su terreni che non ospitavano foreste o vegetazioni importanti per rendere la carne sostenibile. E poi possiamo dare al bestiamo allevato in modo sostenibile gli scarti dei nostri vegetali, la crusca, gli avanzi della macinazione del grano e così via.Invece se tutti fossero vegetariani dovremmo usare più terre da coltivare con tutti gli impatti dell'agricoltura, i fertilizzanti e i pesticidi. Anche questo è vero in teoria ma ricordiamoci che i ⅔ delle terre agricole sono per gli animali, quindi tolti sfrutteremmo una porzione ben minore di terre per produrre le stesse calorie in forma vegetale.Altro aspetto che questi studi portano sono i nutrienti presenti nella carne. Che si trovano anche in una dieta vegana, ma una dieta molto, molto attenta e ben bilanciata, cosa che la maggior parte di persone non può seguire, farebbe fatica anche dal punto di vista economico a seguire. Infine fanno presente che esistono società e popolazioni contadine il suo sostentamento dipende dall'allevamento. Il magazine dell'università di Yale ci racconta dei grandi fiumi europei prendendo ad esempio il danubio è lungo quasi 3000 km dalla foresta nera tedesca al Mar, anche quello Nero della Romania. Come gli altri fiumi europei si è asciugato lasciando lavoratori dei porti, agricoltori, industria dei trasporti fluviali, pescatori, ristoratori e famiglie intere in crisiPensate alle esportazioni del preziosissimo grano ucraino, dovevano ridurre il carico a volte per far passare le imbarcazioni sul Danubio a metà della portata prevista. La Romania ha ridotto l'idroelettrico di ⅓. In Francia dove hanno il nucleare e sono molto meglio equipaggiati contro il taglio del gas russo hanno dovuto spegnere alcune centrali perché non si riusciva a raffreddarle a dovere. Sempre parlando di energia, è stato più complicato trasportare il carbone.Sul Corriere della Sera è stato pubblicato un articolo che racconta che a Villetta Barrea, in Abruzzo ecco perché ne parlo perché io sono abbruzzese, stanno per tagliare quasi 4.000 alberi perché? Per evitare il fuoco. Il titolo dell'articolo è “Tagliare gli alberi non previene i roghi”, lo ha scritto Dacia Maraini. Questa cosa non sempre vera.3410 alberi «intervento preventivo di incendi»C'è un appello firmato da molti importanti responsabili di parchi e studiosi accademici contrari a questi tagli. La conclusione di Dacia Maraini: se il 99% degli incendi è di natura dolosa, perché invece non investire in maggiori controlli e fare lì la prevenzione? Impianti di sorveglianza, personale. Poi su rivistasherwood risponde Luigi TorreggianiPer iniziare spiega bene l'oggetto del contendere che riguarda un progetto selvicolturale con finalità antincendio dal Parco e finanziato dall'ex Ministero dell'Ambiente.Si tratta di una zona critica, molto frequentata e io vi posso assicurare che è così perché è un posto bellissimo dove volevo andare anche quest'estetate ma non ci sono riuscito, in più l'intervento è previsto in un'area prossima agli abitati che aggiungono un elemnto in più di rischio incendio.Non possiamo paragonare il taglio delle foreste in indonesia o in brasile con un intervento selvicolturale di questo tipo. Sarebbe come criticare l'uso di plastica monouso per gli strumenti ospedalieri e citare i miliardi di bottiglie di soda che finiscono negli oceani. Non è vero che il 99% degli incendi sia di natura dolosa. Secondo la protezione civile nel 2001 il 60% era doloso, il 34% colposo e il 4% dubbio. Quindi è quasi sempre colpa nostra, ma al massimo nel 64% dei casi è intenzionale. Oltretutto i casi di incendi provocati dall'uomo senza volerlo sono in aumento. I controlli sì ma non è che puoi controllare tutti i turisti montani. 1. che sono le cripto valute - 2. quanto e se è vero che inquinano - 3. cos'è sto “The Merge”, cioè la notizia di oggi.Che sono le criptovalute.I casi sono due: o non lo sapete, oppure lo sapete ma riascoltare la spiegazione su un argomento così fa sempre piacere. Le monete “Fiat” sono quelle per cui una banca centrale dice: ragazzi, io stampo le banconote e voi vi fidate di me che hanno il valore che io dico e che posso modificare nel tempo.Ho l'esempio perfetto di questo discorso: pochi giorni fa la Banca Centrale Europea ha effettuato il più alto tasso d'interessi della storia dell'Euro! Ovvero sta modificando il valore dell'Euro, dei soldi che lei stampa ma che appartengono a noi. Il motivo è che la BCE deve frenare l'inflazione al 9%, che è tantissimo. Ci sono tanti effetti pratici sulle nostre vite, ad esempio chi ha scelto di pagare un mutuo con la propria banca a tasso variabile adesso avrà aumenti fino al 40%! Un salasso!Noi tutti decidiamo di dare questo potere alle banche centrale perché loro mantengano la stabilità economica, sennò qua torniamo al far west.Però c'è chi non ci sta.È così che certi gruppi di esperti sviluppatori anarchici hanno inventato le criptovalute. Sono valute digitali, cioè non le stampiamo in banconote e monete, sono una stringa di numeri che vive nella rete dei computer. La differenza rivoluzionaria è che la garanzia delle transazioni e che la moneta abbia un valore da spendere non è dato da una entità centrale, un governo oppure una banca ma dalla rete dei computer di chi usa il bitcoin. Ogni volta che io invio un pagamento in bitcoin questo viene scritto su un registro lunghissimo che ha tutti i bitcoin, chi li ha posseduti, chi li ha stampati anzi estratti e da a chi sono passati. Non basta hackerare i server di una banca per rubarli perché quella informazione è condivisa dalla rete dei miners. E il valore dipende dall'andamento dei bitcoin dalla rete e non potrà essere sintonizzato a piacere da una tizia che si chiama Cristine Lagarde. Ecco la rivoluzione. Quanto è se è vero che inquinano.Le cripto le usano per comprare le droghe, le armi, non si sa che altro, la mafia e la camorra ma di tutte queste critiche una è quella che interessa a me davvero, ed è il loro impatto ecologico. Quando il bitcoin è nato, estrarre dall'algoritmo le prime valute digitalmente e registrare le transazioni richiedevano poca potenza di calcolo, che però è aumentata esponenzialmente con l'aumentare dei bitcoin. Per farla breve oggi i bitcoin consumano 200 TWh/yr, più della tailandia. Quindi secondo voi è più importante spegnere il gas della pasta cinque minuti prima o vietare un utilizzo sconsiderato delle risorse del pianeta solo per fare le cripto che sono un giochino da smanettoni invasati?I cripto investitori, i miners, sta genta qua non la pensa così. Secondo loro l'energia usata per i bitcoin non è sprecata, ma trasformata, in alcuni casi si recupera l'energia in eccesso. A me sembra un po' un arrampicarsi sugli specchi. E poi, dicono, spinge l'adozione delle rinnovabili. Cioè qua invece di decrescere siamo arrivati al punto che è meglio consumare così poi si velocizza la transizione. Mah… sarò io che vivo su un altro pianeta, questo non mi somiglia più così tanto.Ora usciamo dal bar dello sport e proviamo a verificare se qualcuno ha calcolato ste cose. Uno studio ci dice che la rete dei Bitcoin usava circa il 42% di energia rinnovabile che poi è scesa al 25% nell'agosto del 2021. CHE E SUCCESSO NEL 2021. Ecco, se ascoltassi Che clima fa best ecology podcast ever lo sapresti. Vabbè te lo repetita iuvant. È successo che la Cina ha detto no ai cripto miners. Quindi tanti minatori digitali si sono trasferiti.
Coincidiendo con el centenario del nacimiento de Pasolini, Documentos RNE dedica un programa al cineasta y escritor italiano, homosexual y comunista, que marcó una época de la vida de su país, años difíciles conocidos como los años de plomo. Pier Paolo Pasolini nació en Bolonia en 1922, hijo de un militar del ejército fascista, con el que nunca se entendió, y de una madre con la que mantuvo una estrecha relación hasta su muerte. Estudió Letras en la prestigiosa universidad boloñesa y parecía destinado a enseñar Arte y Literatura, pero las circunstancias le llevaron por otro camino. Durante la Segunda Guerra Mundial se trasladó a la aldea materna de Casarsa, en la región del Friuli, donde desarrolló sus ideas políticas. Pasolini se definía como un intelectual marxista independiente y mantuvo una relación de amor-odio con el Partido Comunista. Le votaba siempre, pero, a la vez, criticaba su burocracia y sus consignas. En Casarsa también explotó la atracción que, desde muy pronto, sintió por los jóvenes de su mismo sexo, lo que la traerá múltiples conflictos. Uno de esos escándalos le obligó a abandonar Casarsa en 1950 y trasladarse a Roma con su madre. En la capital los apuros económicos se mezclan con una sexualidad más libre. En este ambiente, comienza a desarrollar su carrera literaria. Publica novelas como Chicos del arroyo, donde presenta a jóvenes pobres de los suburbios que sobreviven con pequeños robos, pero sin conciencia de clase. También poesía, una práctica que desde niño le sirvió para expresar, con cierto desaliño estético, su conciencia social. En 1957 publica Las cenizas de Gramsci, quizá su poemario más importante, donde hace un homenaje al político marxista italiano. Buscando un lenguaje con el que llegar a más gente, se encontró con el cine. A los cuarenta años, sin apenas formación, se lanzó a dirigir películas. Su filmografía contiene importantes títulos que, como sus artículos, no dejaban indiferente a nadie: Accatone, Mamma Roma, El Evangelio según San Mateo, Teorema, El Decamerón, o la última, Saló o los 120 días de Sodoma. Buscaba la provocación y tuvo que afrontar 33 procesos judiciales a lo largo de su vida. Sus críticas iban contra la sociedad italiana de su época que, en su opinión, había cambiado sus costumbres por el consumo desenfrenado capitalista. Atacaba a la televisión por haber acabado con la cultura, a la religión, a los políticos, a la mafia… todo el poder era objeto de sus dardos. Por eso, a muchos no les extrañó cuando apareció muerto en la playa de Ostia, la madrugada del 2 de noviembre de 1975, en lo que pareció un peligroso encuentro homosexual. Sin embargo, su muerte dejó tras de sí muchos puntos oscuros. La Pasión según Pasolini, con guion de Modesta Cruz y Samuel Alarcón, cuenta con una importante exclusiva, el testimonio de la escritora italiana Dacia Maraini, quien compartió con él sesiones de cine, viajes, tertulias, confidencias. Además, nos ayudan a desvelar sus claroscuros uno de sus últimos biógrafos, Miguel Dalmau; el experto en su poesía, Martín López Vega; y el especialista en cine italiano, Ángel Quintana. Escuchar audio
Gianni Crestani"Fuori Luogo"Biella, dal 2 al 4 settembre 2022https://www.fuoriluogobiella.it/Torna da venerdì 2 a domenica 4 settembre, #fuoriluogo, il festival letterario della città di Biella. Giunta alla sua VIII edizione, la rassegna di quest'anno sarà ricca di incontri. La festa di #fuoriluogo continua poi con #fuoriluogoOFF: martedì 6, giovedì 8, sabato 10 e giovedì 29 settembre. Oltre ai giorni di festival, quest'anno torna anche #fuoriluogoYoung, che si arricchisce della sezione Kids, per quattro giorni di eventi dedicati alla letteratura per ragazzi: giovedì 29 e venerdì 30 settembre e poi ancora sabato 1 e lunedì 3 ottobre. Il fine settimana di #fuoriluogo prevede presentazioni di libri, tour guidati, dibattiti e serate musicali. Venerdì 2 settembre, tra i molti autori, ci saranno: Antonio Franchini, Jacopo Veneziani, Luca Scarlini, Vincenzo Santoro ed Emiliano Santoro (per una performance musicale). Si continuerà sabato 3 settembre con: Irene Soave, Fabio Geda, Giuseppe Festa, Alice Cappagli, Nadia Terranova, Alessandro Bertante, Micol Flammini, Tommaso Ebhardt, Jacopo De Michelis, Davide Longo e due eventi musicali, il primo a cura di Ilaria Pilar Patassini (voce) e Antonio Ragosta (chitarra), il secondo di Marco Aime, antropologo e scrittore, Eleni Molos, attrice, e Massimo Germini, musicista. In conclusione, domenica 4 settembre, sarà possibile ascoltare: Giulia Pompili, Marco Balzano, Daniele Mencarelli, Leonardo Caffo e Simone Regazzoni, Eleonora Marangoni, Cristiano Cavina. A chiusura del festival, in serata, un concerto presso il Chiostro di San Sebastiano con Andrea Tofanelli (Orchestra del Festival di Sanremo), e Francesco Santucci (primo sax solista dell'orchestra RAI di Roma).Molti anche gli appuntamenti di #fuoriluogoOFF, che vedranno protagonisti, tra gli altri: martedì 6 settembre Dacia Maraini, giovedì 8 settembre Francesca Valente e giovedì 29 settembre Francesco Costa. Il festival per i più piccoli, #fuoriluogoYoung&Kids, ospiterà giovedì 29 settembre Daniele Zovi, venerdì 30 settembre Simone Perazzone, sabato 1 ottobre Irene Penazzi e Teresa Porcella.Anche quest'anno sono previsti i Tour e le visite guidate all'interno della città di Biella: i Tour Noir, passeggiate alla scoperta degli efferati omicidi avvenuti a Biella, prenotabili scrivendo a: info@fuoriluogobiella.it; i tour di Biella Piano e Bella Piazzo, nei luoghi della resistenza biellese; le visite guidate presso Cittadellarte - Fondazione Pistoletto di Biella. IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Marialuisa Bianchi"La promessa di Ekaterina"Dai sotterranei di Siena alle nozze di Lorenzo il Magnificoend edizionihttps://end-edizioni.org/Strappata da bambina alla sua terra, la Russia, con cui mantiene un profondo legame affettivo e culturale, Ekaterina attraversa la “storia notturna” di un Quattrocento intriso di magia e di mistero e lo fa addentrandosi nel dedalo dei bottini senesi (i canali sotterranei che attraversano la città) per poi riemergere ricca di conoscenze che ne influenzeranno il destino. Donne indimenticabili, di cui alcune come Gabrina degli Albeti realmente esistite, affollano pagine ricche di accadimenti che ci restituiscono l'immagine a tutto tondo di un universo femminile,costretto, ora come allora, a fare i conti con le violenze e i pregiudizi.Ekaterina, la schiava russa del primo romanzo di Marialuisa Bianchi, torna da protagonista in questa nuova vicenda che si sviluppa a partire dall'Ospedale del Santa Maria della Scala di Siena per approdare a Firenze, nei giorni in cui si svolgono i festeggiamenti per le nozze di Lorenzo de' Medici con Clarice Orsini. Ancora una volta a occupare la scena non sono i potenti, i ricchi mercanti, l'aristocrazia del Rinascimento, ma donne e uomini che popolano le piazze e le strade all'ombra della Torre del Mangia e del Campanile di Giotto, a cui viene data finalmente voce e visibilità. Attente ricerche d'archivio conferiscono forma e sostanza a personaggi nati dall'immaginazione dell' autrice e si mescolano ad altri che la Storia ci ha consegnato. Riecheggiando il romanzo cortese, l'amore occupa un posto centrale nella narrazione, ma è soprattutto il topos della quête, della ricerca, che contraddistingue questa nuova fase della vita di Ekaterina. Ricerca di un figlio perduto, ma anche e soprattutto di un nuovo inizio, di una nuova consapevolezza di sé e della libertà dai vincoli ingiusti della schiavitù. Marialuisa Bianchi, molisana d'origine, si è laureata in storia medievale a Firenze dove vive. Ha insegnato Italiano e Storia nelle scuole superiori. Ha pubblicato il romanzo storico “Ekaterina, una schiava russa nella Firenze dei Medici nel 2021” e “La promessa di Ekaterina” (edizioni End). Ha esordito con un libro di racconti per adolescenti “Vie di Fuga” F. Angeli (con prefazione di Dacia Maraini), un testo teatrale “Apparizioni ispirato al romanzo signora Ava” di F. Jovine. Collabora all' associazione culturale Il Giardino dei Ciliegi, presso cui conduce seminari di scrittura e organizza incontri letterari. Ha una rubrica su Toscana Libri “Voci di donna” . Prossimamente in uscita L'eredità di Firenze. La storia della città nelle parole dell'ultima principessa, Anna Maria Luisa de' Medici.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Consegna del Premio Internazionale Dialoghi di Pistoia a Dacia Maraini Dacia Maraini vince la quinta edizione del Premio Internazionale Dialoghi di Pistoia, conferito a una figura del mondo culturale, che con il proprio pensiero e lavoro abbia testimoniato la centralità del dialogo per lo sviluppo delle relazioni umane e contribuito a migliorare il dialogo e lo scambio interculturale. La sua è stata definita una militanza gentile, che ha caratterizzato tutta la sua vita, un percorso che ha visto la sua attività di scrittrice di successo e di intellettuale sempre impegnata sui temi più urgenti, dal femminismo ai diritti umani, facendosi interprete sensibilissima e originale dei mutamenti della nostra società, dimostrando con sempre maggiore evidenza una vocazione civile profonda. Figlia di un grande antropologo e orientalista e di un’artista, è vissuta all’estero e ha viaggiato per tutto il mondo (“sono nata viaggiando”), spesso in compagnia di Alberto Moravia e del grande amico Pier Paolo Pasolini, confrontandosi sempre con l’alterità e mossa, come lei stessa ha scritto, da uno spirito antropologico. Ha dedicato tutta la sua vita alla scrittura narrativa e di impegno, ne parla con lo scrittore e critico Paolo Di Paolo.
Uno sguardo sulla vita culturale del Paese tra curiosità ed eccellenze italiane. Dacia Maraini una donna per le donne
Ep.197 Dimarts 3 de maig a les 9 del vespre el programa presentat per Laia De Luca i Rafel Hidalgo. La lectura inicial és de “Caro Pier Paolo”, de la Dacia Maraini a Pasolini; Alfred Bosch ens parla de “El temple dels pobres”; Montserrat: la Moreneta i el monestir (C. Daurù); El rebost del català (G.Judal); el Taller Masriera (M.Puig); Josep Maria de Sagarra, “Poema de Montserrat”, fragment de la Verge (G.Judal); Pinzellades sobre Joan Fuster (G.Judal); música: Rosa d'abril; Els catarres, “Vull estar amb tu”; Franca Masu amb el grup Brams; Roger Mas, “Laura”; i Senyor Sant Jordi de Salvador Espriu.Ep.197 Martedì 3/05 ore 21 il programma presentato da Laia De Luca e Rafel Hidalgo. “Caro Pier Paolo”, di Dacia Maraini a P.P.Pasolini; Alfred Bosch e il suo ultimo romanzo “El temple dels pobres”; Montserrat: la Moreneta e il monastero (C. Daurù); L'angolo del catalano; il Taller Masriera; La Moreneta nel “Poema de Montserrat” di Sagarra; notizie su Joan Fuster; musica: Rosa d'abril; Els catarres, “Vull estar amb tu”; Franca Masu con il gruppo Brams; Roger Mas, “Laura”; infine Senyor Sant Jordi di Salvador Espriu.
Versione video, su YouTube: https://youtu.be/2bXaOXXGXhM Sorpresa! Con largo anticipo, alle 16:30 di sabato, esce la puntata 77, ovvero VideoPodcast 6. Vi parlo del piccolo problema che ho avuto la settimana scorsa col muscolo tra collo e spalla (e anche dietro, ahaha). Poi vi mostro il kettlebell da 6 kg (sostituto della piastrella), il mio pallone da calcio per fare passaggi e palleggi con chiunque, per strada, e il Bose SoundLink Micro, altoparlante per la bicicletta. Inoltre vi parlo del nuovo post pubblicato sul sito "Menu bar del sito aggiornata" (https://miry1919.github.io/hugosite/post/menu-bar-del-sito-aggiornata/), e vi mostro i miei cinturini per l'Apple Watch, le custodie per l'iPhone 12, vi faccio un aggiornamento sulle scarpe da corsa Adidas SolarBoost 3. Infine vi mostro gli ultimi libri letti, incluso l'ultimissimo "Il treno dell'ultima notte" di Dacia Maraini e il prossimo che leggo. Canale Telegram: https://t.me/miry1919 CONTATTI Telegram: @miriananovella Instagram: @miry_geek Twitter: @Miry1919 DONAZIONE libera su Satispay: https://miry1919.github.io/hugosite/donors/
Una conversazione con la scrittrice Dacia Maraini per ricordare Pier Paolo Pasolini nel centenario della nascita. L'intervista, di Giuliano Giubilei.
We're back with an episode on Dacia Maraini, one of the most fascinating and prolific Italian writers today. We talk about her memoir, Bagheria, named for the town of the same name just outside Palermo on the northern coast of Sicily.
•Psycho-Thriller• Michela ist wie besessen von dem mysteriösen Mordfall. Unermüdlich sammelt sie die Stimmen aller, die mit der Toten oder dem Verbrechen in Verbindung stehen. // Dacia Maraini / Übersetzung aus dem Italienischen: Moshe Kahn / Komposition: Peter Kaizar / Regie: Götz Frisch / WDR 1996 / www.wdr.de/k/hoerspiel-newsletter Von Dacia Maraini.
durée : 02:30:00 - Les Nuits de France Culture - par : Philippe Garbit - Par Francesca Piolot - Avec Alberto Moravia, Elsa Morante, Dario Bellezza, Renzo Paris, Laura Betti, Dacia Maraini, Carmen Llera, Enzo Siciliano et Jean-Noël Schifano - Extraits des films "Hiroshima mon amour" d'Alain Resnais, et "La Ciociara" de Vittorio De Sica - Réalisation Michel Fleischmann
“Rackete e la vita prima di tutto”, un articolo di Dacia Maraini su La Stampa. Carola Rackete «ha agito nell'adempimento del dovere di salvataggio previsto dal diritto nazionale e internazionale del mare». È con questa motivazione che l'inchiesta a carico della comandante della Sea Watch tedesca, poco più che trentenne, è stata archiviata dal gip del tribunale di Agrigento, Micaela Raimondo.[…] Su Il Corriere della Sera leggiamo l'articolo di Massimo Gramellini - “L'abbraccio dell'anno” In coda a un altro anno di pandemia che ce ne ha concessi ben pochi, vale la pena ripassare gli abbracci migliori. Quelli tra Vialli e Mancini, tra Tamberi e Jacobs e ancor più tra Tamberi e il co-vincitore olimpico Barshim sono inni all'amicizia entrati nell'immaginario non solo sportivo. Ma c'è un abbraccio che è stato fotografato da lontano per ragioni di riservatezza e che forse li batte tutti. Coinvolge due donne che la mattina del 4 ottobre si fronteggiarono per quattro ore sull'orlo di un ponte tibetano del Bellunese. […] ____________________________________ Ascolta “Punti di Vista” a cura di Lapo De Carlo. Per i notiziari sempre aggiornati ascoltaci sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornaleradio.tv/?hl=it Twitter: https://twitter.com/giornaleradiofm
La Roma degli anni settanta : tra i marsigliesi , i fascisti , i picchiatori di Avanguardia Nazionale e l'MSI , la destra DC ed i circoli monarchici che ospitano giovani di borgata impasticcati e disposti a tutto , i prostituti e gli sfruttatori ; il Viminale osserva e manovra ; l'alta borghesia capitolina tra cinecittà e malavita politica ; nel 1964 anche Pasolini era nelle liste dei paragolpisti del Piano Solo , assieme ai nomi di Moro e Nenni ; chi é Pinna ? ; i fratelli Borsellino ed i circoli monarchici ; Dacia Maraini ed il viaggio a New York col poeta
Mariano Sabatini"Scrivere è l'infinito"Metodi, rituali, manie dei grandi narratoriVallecchi Firenzehttps://www.vallecchi-firenze.it/Mariano Sabatini ha interpellato gli autori più noti per capire se scrittori si nasce o si può diventarlo. E come. Con il proliferare delle scuole di scrittura creativa, l'interrogativo non è affatto pretestuoso. Scrivere può insegnare a scrivere. Ma soprattutto serve leggere: tanto, di tutto. Ecco, allora, che in "Scrivere è l'infinito" il lettore - aspirante scrittore - troverà più di cento testimonianze di romanzieri famosi e apprezzati sui loro singolari metodi di lavoro. Qualche esempio: l'anarchia di Andrea Camilleri; l'isolamento di Giorgio Faletti; la lentezza di Sveva Casati Modignani; le ricerche di Giuseppe Culicchia; i canovacci di Loriano Macchiavelli; gli intrecci automatici di Cristina Comencini; il masochismo di Simonetta Agnello Hornby; il transfert di Alberto Bevilacqua; il dolore di Dacia Maraini; le pennichelle di Margherita Oggero; il tempo scaduto di Gianrico Carofiglio; il plot di Massimo Carlotto; la vendemmia di Enrico Brizzi; la patologia di Lidia Ravera; la naturalezza di Bianca Pitzorno; le riscritture infinite di Michael Cunningham; il falò di Andrea Vitali; il gioco di Romana Petri... Grazia Versanai, Barbara Baraldi, Licia Troisi, e tantissimi altriMariano Sabatini (Roma, 1971), giornalista, scrive per quotidiani, periodici e web. In passato è stato autore di programmi per la Rai, Tmc e altri network nazionali, ha condotto rubriche in radio. Ha scritto diversi libri. L'inganno dell'ippocastano (Salani, 2016), il suo primo romanzo, ha vinto il premio Flaiano e il premio Romiti Opera prima 2017. A questo ha fatto seguito Primo venne Caino (Salani 2018) sempre con Malinverno protagonista.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
“Circeo e nuove censure”, un articolo di Dacia Maraini su La Stampa. Dovremmo sempre cercare di dare la parola, anche solo simbolicamente, a chi è stato messo a tacere. Per questo nel 1975, ai tempi del delitto del Circeo - di cui si torna a parlare oggi per l'uscita del film La scuola cattolica - scrissi un articolo intitolato “La violenza sulle donne è una costante nel tempo”, concentrandomi sulle vittime.[…] Su Il Corriere della Sera, invece, il corsivo di Giovanni Belardelli - “«Cancel culture», finalmente una reazione” Un libro recensito dalla «New York Review of Books» per la prima volta mette in discussione la ricostruzione della storia Usa che bolla tutti i bianchi per la loro «whiteness» approdando a forme di razzismo. Da qualche tempo arrivano segnali inquietanti dagli Stati Uniti, dove si sta combattendo una furibonda battaglia sul passato: statue distrutte o rimosse, e non solo di esponenti confederati ma anche di Lincoln o di Thomas Jefferson; libri proibiti perché, proprio per raccontare criticamente (e in modo verosimile) l'America razzista, mettevano in bocca a qualcuno la parola «negro»; autori di lingua inglese ostracizzati perché maschi e bianchi, a cominciare da Shakespeare. […] ____________________________________ Ascolta “Punti di Vista” a cura di Lapo De Carlo. Per i notiziari sempre aggiornati ascoltaci sul sito: https://www.giornaleradio.fm oppure scarica la nostra App gratuita: iOS - App Store - https://apple.co/2uW01yA Android - Google Play - http://bit.ly/2vCjiW3 Resta connesso e segui i canali social di Giornale Radio: Facebook: https://www.facebook.com/giornaleradio.fm/ Instagram: https://www.instagram.com/giornaleradio.tv/?hl=it Twitter: https://twitter.com/giornaleradiofm
Non è certamente la prima volta che scrivo ad un artista che mi piace per manifestare la mia ammirazione. È la prima volta però che l'artista (mio eroe) risponde e accetta al volo la mia offerta di fare qualcosa insieme. TESTO TRASCRITTO (English translation below)Ho sempre avuto la mania di scrivere ai miei eroi fin da bambina. Ricordo che dopo l'uscita dell'album La pulce d'acqua di Angelo Branduardi gli scrissi una lettera lunghissima dove raccontavo quanto mi piaceva la sua musica, lui non mi rispose mai. Scrissi anche una lunghissima lettera a Mister Fantasy, Carlo Massarini che mi piaceva tantissimo, e neanche lui mi rispose mai. Con Angelo Branduardi poi ho lavorato in seguito, non gli dissi mai però di avergli scritto una lettera quando ero bambina. Carlo Massarini invece gli ho mandato a dire che gli scrissi una lettera tramite un amico comune (non ho ancora ricevuto risposta). Meno interessante fu invece l'incontro con Dacia Maraini che era una delle mie eroine. Poi ho avuto modo di incontrarla, di parlarci, di trascorrerci del tempo, diciamo che l'immagine che me ne ero fatta sui libri non corrispondeva a quella della persona reale, quindi quella fu una delusione. I miei eroi adesso sono i podcaster, quelli che fanno i podcast che mi piacciono e che ascolto. Questa introduzione l'ho fatta per farvi capire che quando qualcuno mi piace, quando mi piace è qualcosa che gli altri fanno, io di solito lo comunico, mi piace condividere l'apprezzamento per le opere altrui, e così ho fatto di recente con uno dei miei podcaster preferiti, appunto una puntata che mi è piaciuta particolarmente (anche se lo ascolto da molti anni), dopo l'ultima puntata che ho ascoltato gli ho scritto un messaggio dicendo mi è piaciuto tantissimo il tuo programma, lo seguo da tanto, e se mai ti venisse voglia di fare qualcosa in italiano dimmelo che io sono disponibile. Sì, e il podcaster mi ha preso in parola e stiamo collaborando a un progetto insieme, non vi posso dire altro solo che è una sensazione bellissima lavorare con le persone che si ammirano e anche essere riconosciute come persone con le quali vale la pena collaborare. Io ancora, ve l'ho detto diverse volte, soffro della sindrome dell'impostore, nonostante le cose che faccio siano di indubbia qualità, però lo sapete così com'è, come vanno le cose che un po' non è bello spiattellare le cose che si fanno comunque, sì le cose che faccio vanno bene. Sì ancora mi sorprendo del fatto che le persone che io ammiro professionalmente mi considerino una loro pari. Bellissimo, in quest'ultima settimana ho collaborato con questo podcast per una cosa fantastica che quando verrà fuori sarete i primi a saperlo, intanto vi basti sapere che è uno dei miei eroi e io sono super felice I am over the Moon.ENGLISH TRANSATIONI've always had a craze for writing to my heroes since I was a child. I remember that after the release of Angelo Branduardi's album La Pulce d'Acqua I wrote him a very long letter in which I told how much I liked his music, he never wrote back. I also wrote a very long letter to Mister Fantasy, Carlo Massarini whom I liked very much, and he never answered me either. Later I worked with Angelo Branduardi, but I never told him that I had written him a letter when I was a child. Carlo Massarini instead I sent him to say that I wrote him a letter through a mutual friend (I have not yet received an answer). Less interesting was the meeting with Dacia Maraini who was one of my heroines. Then I had the opportunity to meet her, to talk to her, to spend time with her, let's say that the image I had from her books did not match the real person, so that was a bit of a disappointment. My heroes now are podcasters, those who make the podcasts I like and listen to. This introduction is to say that when I like someone, when I like what others do, I usually communicate it, I like to share appreciation for the works of others, and so I recently did with one of my favorite podcasters, precisely for one episode that I particularly liked (even though I've been listening for many years), after that last episode I wrote him a message saying I really like your podcast, I've been following for a long time, and if you ever feel like doing something in Italian, tell me I'm in. Well, and the podcaster took me by my word and we are collaborating on a project together, I can't tell you more, just that it's a great feeling to work with people you admire and also to be recognized as someone worth collaborating with I still, I have told you several times, I suffer from the impostor syndrome, despite the things I do are of unquestionable quality, but you know it how it is, how things go, that in a way is not nice to show off what you do, anyway, yes the things I do are fine. Yes, I am still surprised that the people I admire professionally consider me an equal. Beautiful, in the last week I collaborated with this podcaster for a great project that when it is published you will be the first to know, meanwhile suffice to know that he is one of my heroes and I am super happy I am over the Moon.
Favolosi per molti ma non per tutti, gli anni '60 segnano per il belpaese l'inizio di una malcelata ossessione per la trasgressione e gli scandali, tragici o pruriginosi che siano.Dai fantomatici Balletti Verdi, millantati rendez-vous tra giovanotti nella più sonnolenta provincia bresciana, alle luci della ribalta, dove L'Arialda di Giovanni Testori con la regia di Luchino Visconti viene censurata da un solerte magistrato: una storia che ci racconta Umberto Orsini che ne fu protagonista.E poi il cinema che allude senza dire, tra pepli scollacciati e perizomi maschili che si dichiarano però storici e virili.Il Jet Set lombardo di Alberto Arbasino e le derive d'oltralpe di una irresistibile Franca Valeri in Parigi o cara.Ma il paese reale sa essere molto meno dorato, un paese in cui i mass danno il peggio con il caso Braibanti e la tragedia Lavorini.C'è infine la terza via, anarchica e disallineata, sia alla militanza che al tradizionalismo, che è il genio pirotecnico, spiazzante e affilatissimo di Paolo Poli.Interviste a Umberto Orsini, attore; Carlo Lucarelli, scrittore e conduttore televisivo; Dacia Maraini, scrittrice; Pino Strabioli, attore e conduttore televisivo; Maurizio Porro, critico cinematografico e teatrale; Michele Masneri, giornalista e scrittore; Stefano Bolognini, giornalista; Ferruccio Braibanti, nipote di Aldo Braibanti; Massimo Consoli, attivista; Giovanni Dall'Orto, attivista e storico gay; Mauro Giori, professore di Storia e critica del cinema; Francesco Gnerre, docente e saggista; Franco Grattarola, critico cinematografico; Luca Locati Luciani, collezionista e ricercatore; Francesco Massaro, regista e sceneggiatore; Nerina Milletti, docente e storica lesbica; Vincenzo Patanè, docente e critico cinematografico; Marco Pelissero, professore di Diritto Penale; Willy Vaira, scrittorePer approfondire gli argomenti di questo episodio:BIBLIOGRAFIAStefano Bolognini, Balletti verdi. Uno scandalo omosessuale, Liberedizioni, Brescia, 2000Antonio Bruschini, Antonio Tentori, Nudi e crudeli. I mondo movies italiani, Bloodbuster, Milano, 2013Mauro Giori, Intorno a Luchino Visconti. Dieci sguardi eccentrici, UTET, Torino, 2021Mauro Giori, Omosessualità e cinema italiano, UTET, Torino, 2019Francesco Gnerre, L'eroe negato, Omosessualità e letteratura nel Novecento italiano, Rogas, Roma, 2019Federica Mazzocchi, Giovanni Testori e Luchino Visconti, L'Arialda 1960, Scalpendi, Milano, 2015Vincenzo Patanè, Cento classici del cinema gay. I film che cambiano la vita, Cicero, Venezia, 2009Paolo Poli, Pino Strabioli, Sempre fiori mai un fioraio, Rizzoli Controtempo, Milano, 2013Sandro Provvisionato, Il caso Lavorini. Il tragico rapimento che sconvolse l'Italia, Chiarelettere, Milano, 2019Giò Stajano, Willy Vaira, Pubblici scandali e private virtù. Dalla Dolce Vita al convento, Manni, Lecce, 2006FILMOGRAFIAEuropa di notte (1959, Alessandro Blasetti)La dolce vita (1960, Federico Fellini)Rocco e i suoi fratelli (1960, Luchino Visconti)Parigi o cara (1962, Vittorio Caprioli)Comizi d'amore (1964, Pier Paolo Pasolini)Il complesso della schiava nubiana, da I complessi (1965, Dino Risi, Franco Rossi, Luigi Filippo d'Amico)Metti una sera a cena (1969, Giuseppe Patroni Griffi)Il caso Braibanti (2020, Carmen Giardina e Massimiliano Palmese)
Dall'inizio del Novecento, quando l'assenza di legislazioni e restrizioni rendeva l'Italia contadina terreno di conquista anche mercenaria per ricchi omosessuali europei, passando per il ventennio fascista, che inneggiando ai miti della famiglia e della purezza della razza condannava gli omosessuali al confino e le lesbiche all'invisibilità, quindi il dopoguerra, le feste libere e libertine interrotte dalla questura, il teatro e le speranze disattese e infine la polizia e la Democrazia cristiana... ma - per par condicio - anche il partito comunista. Inoltre, per non farsi mancare nulla, una giornata particolare e un inatteso coming out a una prima dei Legnanesi. Interviste a Giovanni Dall'Orto, Nerina Milletti, Gianfranco Goretti, Luca Locati Luciani, Dario Petrosino, Andrea Pini, Sandro Avanzo, Dacia Maraini, Maurizio Bellotti, Natalia AspesiPer approfondire gli argomenti di questo episodio:BIBLIOGRAFIAGiovanni Dall'Orto, Tutta un'altra storia, Il Saggiatore, Milano, 2005Gianfranco Goretti, Tommaso Giartosio, La città e l'isola, Donzelli, Roma, 2006Nerina Milletti, Luisa Passerini (a cura di), Fuori della norma, Rosenberg & Sellier, Torino, 2007Dario Petrosino, Il comune senso del pudore. La repressione dell'omosessualità nell'Italia contemporanea, in aa.vv., Tribadi, sodomiti, invertite, invertiti, pederasti, femminelle, ermafroditi, ETS, Pisa, 2017Andrea Pini, Quando eravamo froci, Il Saggiatore, Milano, 2011Gabriella Romano, Il mio nome è Lucy, Donzelli, Roma, 2009FILMOGRAFIABaci rubati (2020, Fabrizio Laurenti e Gabriella Romano)Una giornata particolare (1977, Ettore Scola)