I podcast del Dr. Ivo Bianchi, Specialista in Medicina Interna ed uno dei massimi esperti mondiali in Medicina Naturale. Ogni giorno un argomento analizzato e riportato alle origine della Medicina Naturale.
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Gaio Giulio Cesare; Roma, 13 luglio 101 a.C. o 12 luglio 100 a.C.[2] – Roma, 15 marzo 44 a.C.) è stato un militare, politico, console, dittatore, pontefice massimo, oratore e scrittore romano, considerato uno dei personaggi più importanti e influenti della storia.
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Sin dai tempi antichi, A. paniculata è stata utilizzata in sistemi medici tradizionali quali Siddha e l'ayurvedica[4] così come nella medicina tribale indiana. Questa pianta è un importante ingrediente della formulazione polierbale con il nome di "Nilavembu kudineer Choornam" in medicina Siddha.Secondo il Mayo Clinic Book of Alternative Medicine, "un prodotto specifico (Andrographis combinata con Eleutherococcus senticosus) può ridurre la durata e i sintomi del raffreddore comune." Si riporta anche che "Le donne in gravidanza non dovrebbero usare andrographis perché potrebbe interrompere la gravidanza."Una review ha concluso che le prove dell'esistenza di studi clinici controllati supporta l'esistenza di un ruolo per A. paniculata nel trattamento dei sintomi delle infezioni delle vie respiratorie superiori.
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Il Ginkgo biloba è una pianta che affonda le sue radici in tempi assai remoti, dal momento che è comparsa circa 200 milioni di anni fa. Alta fino a 30-40 metri, con un tronco che può raggiungere il metro di diametro, è stata definita da Darwin un fossile vivente, in quanto unico esemplare appartenente alla famiglia delle Ginkgoine.https://www.my-personaltrainer.it/imgs/2020/04/08/ginkgo-orig.jpegShutterstockQueste piante sono un antico gruppo di gimnosperme ad alto fusto, con caratteristica forma a ventaglio, appartenenti all'era mesozoica ed estinte ormai da circa 100 milioni di anni.Il ginkgo, oltre ad essere considerato l'albero più vecchio presente sulla faccia della Terra, è anche uno dei più longevi, dal momento che può raggiungere i 1000 anni di vita. Non c'è da stupirsi, dunque, che in Giappone sia considerato un albero sacro, spesso presente nelle vicinanze dei templi. Per questo motivo si ritiene che la specie sia stata preservata grazie alla coltivazione operata dai monaci cinesi per ornare i luoghi di culto.Oggi, il ginkgo biloba è diffuso nelle aree temperate del Pianeta, come pianta ornamentale da parco e da viali cittadini; proprio a tale scopo è stato introdotto in Europa a metà del XVIII secolo.
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Gaio Giulio Cesare; Roma, 13 luglio 101 a.C. o 12 luglio 100 a.C.[2] – Roma, 15 marzo 44 a.C.) è stato un militare, politico, console, dittatore, pontefice massimo, oratore e scrittore romano, considerato uno dei personaggi più importanti e influenti della storia.Ebbe un ruolo fondamentale nella transizione del sistema di governo dalla forma repubblicana a quella imperiale. Fu dittatore (dictator) di Roma alla fine del 49 a.C., nel 47 a.C., nel 46 a.C. con carica decennale e dal 44 a.C. come dittatore perpetuo, e per questo ritenuto da Svetonio il primo dei dodici Cesari, in seguito sinonimo di imperatore romano.Con la conquista della Gallia estese il dominio della res publica romana fino all'oceano Atlantico e al Reno; portò gli eserciti romani a invadere per la prima volta la Britannia e la Germania e a combattere in Spagna, Grecia, Egitto, Ponto e Africa.Il primo triumvirato, l'accordo privato per la spartizione del potere con Gneo Pompeo Magno e Marco Licinio Crasso, segnò l'inizio della sua ascesa. Dopo la morte di Crasso (Carre, 53 a.C.), Cesare si scontrò con Pompeo e la fazione degli optimates per il controllo dello stato. Nel 49 a.C., di ritorno dalla Gallia, guidò le sue legioni attraverso il Rubicone, pronunciando le celebri parole «alea iacta est», e scatenò la guerra civile, con la quale divenne capo indiscusso di Roma: sconfisse Pompeo a Farsalo (48 a.C.) e successivamente gli altri optimates, tra cui Catone l'Uticense, in Africa e in Spagna.Con l'assunzione della dittatura a vita diede inizio a un processo di radicale riforma della società e del governo, riorganizzando e centralizzando la burocrazia repubblicana. Il suo operato provocò la reazione dei conservatori, finché un gruppo di senatori, capeggiati da Marco Giunio Bruto, Gaio Cassio Longino e Decimo Bruto, cospirò contro di lui uccidendolo, alle Idi di marzo del 44 a.C. (15 marzo 44). Nel 42 a.C., appena due anni dopo il suo assassinio, il Senato lo deificò ufficialmente, elevandolo a divinità. L'eredità riformatrice e storica di Cesare fu quindi raccolta da Ottaviano Augusto, suo pronipote e figlio adottivo.Le campagne militari e le azioni politiche di Cesare sono da lui stesso dettagliatamente raccontate nei Commentarii de bello Gallico e nei Commentarii de bello civili. Numerose notizie sulla sua vita sono presenti negli scritti di Appiano di Alessandria, Svetonio, Plutarco, Cassio Dione e Strabone. Altre informazioni possono essere rintracciate nelle opere di autori suoi contemporanei, come nelle lettere e nelle orazioni del suo rivale politico Cicerone, nelle poesie di Catullo e negli scritti storici di Sallustio.
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Gaio Giulio Cesare; Roma, 13 luglio 101 a.C. o 12 luglio 100 a.C.[2] – Roma, 15 marzo 44 a.C.) è stato un militare, politico, console, dittatore, pontefice massimo, oratore e scrittore romano, considerato uno dei personaggi più importanti e influenti della storia.Ebbe un ruolo fondamentale nella transizione del sistema di governo dalla forma repubblicana a quella imperiale. Fu dittatore (dictator) di Roma alla fine del 49 a.C., nel 47 a.C., nel 46 a.C. con carica decennale e dal 44 a.C. come dittatore perpetuo, e per questo ritenuto da Svetonio il primo dei dodici Cesari, in seguito sinonimo di imperatore romano.Con la conquista della Gallia estese il dominio della res publica romana fino all'oceano Atlantico e al Reno; portò gli eserciti romani a invadere per la prima volta la Britannia e la Germania e a combattere in Spagna, Grecia, Egitto, Ponto e Africa.Il primo triumvirato, l'accordo privato per la spartizione del potere con Gneo Pompeo Magno e Marco Licinio Crasso, segnò l'inizio della sua ascesa. Dopo la morte di Crasso (Carre, 53 a.C.), Cesare si scontrò con Pompeo e la fazione degli optimates per il controllo dello stato. Nel 49 a.C., di ritorno dalla Gallia, guidò le sue legioni attraverso il Rubicone, pronunciando le celebri parole «alea iacta est», e scatenò la guerra civile, con la quale divenne capo indiscusso di Roma: sconfisse Pompeo a Farsalo (48 a.C.) e successivamente gli altri optimates, tra cui Catone l'Uticense, in Africa e in Spagna.Con l'assunzione della dittatura a vita diede inizio a un processo di radicale riforma della società e del governo, riorganizzando e centralizzando la burocrazia repubblicana. Il suo operato provocò la reazione dei conservatori, finché un gruppo di senatori, capeggiati da Marco Giunio Bruto, Gaio Cassio Longino e Decimo Bruto, cospirò contro di lui uccidendolo, alle Idi di marzo del 44 a.C. (15 marzo 44). Nel 42 a.C., appena due anni dopo il suo assassinio, il Senato lo deificò ufficialmente, elevandolo a divinità. L'eredità riformatrice e storica di Cesare fu quindi raccolta da Ottaviano Augusto, suo pronipote e figlio adottivo.Le campagne militari e le azioni politiche di Cesare sono da lui stesso dettagliatamente raccontate nei Commentarii de bello Gallico e nei Commentarii de bello civili. Numerose notizie sulla sua vita sono presenti negli scritti di Appiano di Alessandria, Svetonio, Plutarco, Cassio Dione e Strabone. Altre informazioni possono essere rintracciate nelle opere di autori suoi contemporanei, come nelle lettere e nelle orazioni del suo rivale politico Cicerone, nelle poesie di Catullo e negli scritti storici di Sallustio.
Gaio Giulio Cesare (in latino: Gaius Iulius Caesar, AFI: [ˈgaj.jʊs ˈjuː.lɪ.ʊs ˈkaɛ̯.sar];[N 2][3] nelle epigrafi C·IVLIVS·C·F·CAESAR e DIVVS IVLIVS;[4] in greco antico: Γάϊος Ἰούλιος Καῖσαρ, Gáïos Iúlios Kaîsar; Roma, 13 luglio 101 a.C.[1] o 12 luglio 100 a.C.[2] – Roma, 15 marzo 44 a.C.) è stato un militare, politico, console, dittatore, pontefice massimo, oratore e scrittore romano, considerato uno dei personaggi più importanti e influenti della storia.[5]Ebbe un ruolo fondamentale nella transizione del sistema di governo dalla forma repubblicana a quella imperiale. Fu dittatore (dictator) di Roma alla fine del 49 a.C., nel 47 a.C., nel 46 a.C. con carica decennale e dal 44 a.C. come dittatore perpetuo, e per questo ritenuto da Svetonio il primo dei dodici Cesari, in seguito sinonimo di imperatore romano.[6]Con la conquista della Gallia estese il dominio della res publica romana fino all'oceano Atlantico e al Reno; portò gli eserciti romani a invadere per la prima volta la Britannia e la Germania e a combattere in Spagna, Grecia, Egitto, Ponto e Africa.Il primo triumvirato, l'accordo privato per la spartizione del potere con Gneo Pompeo Magno e Marco Licinio Crasso, segnò l'inizio della sua ascesa. Dopo la morte di Crasso (Carre, 53 a.C.), Cesare si scontrò con Pompeo e la fazione degli optimates per il controllo dello stato. Nel 49 a.C., di ritorno dalla Gallia, guidò le sue legioni attraverso il Rubicone, pronunciando le celebri parole «alea iacta est», e scatenò la guerra civile, con la quale divenne capo indiscusso di Roma: sconfisse Pompeo a Farsalo (48 a.C.) e successivamente gli altri optimates, tra cui Catone l'Uticense, in Africa e in Spagna.Con l'assunzione della dittatura a vita diede inizio a un processo di radicale riforma della società e del governo, riorganizzando e centralizzando la burocrazia repubblicana. Il suo operato provocò la reazione dei conservatori, finché un gruppo di senatori, capeggiati da Marco Giunio Bruto, Gaio Cassio Longino e Decimo Bruto, cospirò contro di lui uccidendolo, alle Idi di marzo del 44 a.C. (15 marzo 44). Nel 42 a.C., appena due anni dopo il suo assassinio, il Senato lo deificò ufficialmente, elevandolo a divinità. L'eredità riformatrice e storica di Cesare fu quindi raccolta da Ottaviano Augusto, suo pronipote e figlio adottivo.[7]Le campagne militari e le azioni politiche di Cesare sono da lui stesso dettagliatamente raccontate nei Commentarii de bello Gallico e nei Commentarii de bello civili. Numerose notizie sulla sua vita sono presenti negli scritti di Appiano di Alessandria, Svetonio, Plutarco, Cassio Dione e Strabone. Altre informazioni possono essere rintracciate nelle opere di autori suoi contemporanei, come nelle lettere e nelle orazioni del suo rivale politico Cicerone, nelle poesie di Catullo e negli scritti storici di Sallustio.
Il magnesio è l'elemento chimico della tavola periodica degli elementi che ha come simbolo Mg e come numero atomico 12. Il magnesio è l'ottavo elemento più abbondante e costituisce circa il 2% della crosta terrestre; inoltre è il terzo per abbondanza tra gli elementi disciolti nell'acqua di mare.In natura, per la sua elevata reattività, non esiste allo stato libero, ma si trova combinato con altri elementi. Questo metallo alcalino terroso è principalmente usato come agente legante nella produzione di leghe alluminio-magnesio.
Marco Licinio Crasso (in latino: Marcus Licinius Crassus Dives;[1] IPA 'maːrkus li'kinius 'krasːus 'diːwes; Roma, 114 a.C. o 115 a.C. – Carre, 53 a.C.) è stato un politico e comandante militare della Repubblica romana, esponente della Gens Licinia e figlio del ricco e nobile Publio Licinio Crasso Dive, console nel 97 a.C.Vincitore di Spartaco, nel 60 a.C. diede vita a un accordo passato alla storia con il nome di primo triumvirato (alleanza di carattere politico ed economico) assieme a Gneo Pompeo Magno e Gaio Giulio Cesare, poi rinnovato nel 56 a.C. con gli accordi di Lucca, attraverso i quali gli venne riconosciuto il proconsolato in Siria, dove trovò la morte. Infatti, intrapresa un'onerosa campagna militare in Oriente contro i Parti, morì nella battaglia di Carreae. Fu l'uomo più ricco del suo tempo, grazie alla fortuna accumulata con l'acquisto dei beni dei proscritti di Silla (provenienti soprattutto dalle ricchezze appartenute ai Sanniti, da lui contrastati fin dai tempi della battaglia di Porta Collina). Tuttavia, oltre al fatto di essere stato triumviro, non rivestì ruoli di prima importanza a livello politico, pur avendo tentato di affermarsi nell'Urbe mediante la soprammenzionata campagna partica in Oriente del 53 a.C.Molte delle informazioni riguardanti la sua vita provengono dagli scritti di Cicerone, optimas e suo contemporaneo, e dal greco Plutarco, vissuto in piena età imperiale.
Iscriviti al sito nuovo: http://didattica.scienzanatura.itIntegratore a base di questo fungo: https://tinyurl.com/y88q3ajmIl Coriolus o Trametes versicolor (Poliporo a mensola variopinto) è una Polyporacea molto comune in Europa e in tutto il resto del mondo, nota per la variabilità del colore da cui il nome versicolor. In Giappone è conosciuto come Kawaratake (“mushroom by the river bank”), in Cina come Yun.zhi (“Cloud fungus”) e viene chiamato Turkey tail (coda di tacchino). Secondo la MTC (Medicina Tradizionale Cinese), tonifica la milza, il fegato ed il cuore, risolve la stanchezza e nutre la mente. Nei tempi passati veniva ampiamente usato nelle malattie polmonari, nella spossatezza e nelle malattie croniche e degenerative. Gli antichi taoisti veneravano il fungo perché cresceva sui tronchi di pino. Trattandosi di un albero sempreverde, i monaci erano convinti che il fungo avesse le stesse proprietà dell’albero, che non perde mai il suo fogliame. I taoisti credevano che Trametes versicolor raccogliesse l’energia yang dalla radici del pino, e pertanto lo prescrivevano ai pazienti con carenza di questa energia.Il Coriolus è da secoli un componente fondamentale dell’armamentario della medicina tradizionale asiatica tanto che negli anni ’80 il governo giapponese ha ufficialmente approvato l’uso di questo fungo e dei suoi principi attivi in varie forme di cancro. Un suo estratto (Krestin) è attualmente il più venduto farmaco antineoplastico in Giappone. È correntemente usato nei pazienti oncologici in associazione con la chirurgia, la chemioterapia e la radioterapia.
Iscriviti al sito nuovo: http://didattica.scienzanatura.itIntegratore a base di questo fungo: https://tinyurl.com/y7c568l5In Medicina Tradizionale Cinese il Polyporus umbellatus è indicato per le patologie conseguenti a umidità-ristagno ed è quindi estensivamente usato come diuretico naturale. È stato e viene utilizzato anche per molte affezioni urologiche. Ai gironi nostri, secondo l’Istituto Micologico Tedesco (Mycotroph), il Polyporus umbellatus è il fungo terapeutico con più spiccato tropismo per il sistema linfatico, è utile quindi in tutte quelle situazioni cliniche in cui spicchi il coinvolgimento di tale apparato.
Iscriviti al sito nuovo: http://didattica.scienzanatura.itIntegratore a base di questo fungo: https://tinyurl.com/y8oag2coChiamato “Dono di Dio” o “Re delle erbe”, il fungo Chaga (Inonotus obliquus) è stato rispettato per migliaia di anni in Russia, Corea, Europa orientale e settentrionale, Stati Uniti settentrionali, montagne della Carolina del Nord e Canada. Dal XVI secolo il chaga è stato usato nella medicina popolare e botanica in tutta l'Europa orientale. Questo fungo cresce su tronchi viventi di betulle mature in climi freddi.Il nome Chaga (pronunciato “cha-ga”) deriva dalla parola russa “czaga” che deriva probabilmente dal termine usato per riferirsi al fungo nel linguaggio Komi-Permyak dei nativi del bacino del fiume Kama, ad ovest degli Urali. In Norvegia è chiamato kreftkjuke che si traduce in “poliporo del cancro” (cancer polypore) in riferimento all’impiego in medicina tradizionale e/o al tipo di crescita nella pianta che assomiglia a quella tumorale.L’uso di Chaga nella medicina tradizionale risale a migliaia di anni in cui i locali della regione montana della Siberia bevevano il tè di Chaga ogni giorno, fumavano il Chaga e lo usavano per via topica. Nel corso del tempo poi la sua popolarità si è diffusa a ovest delle montagne Urali e nelle regioni baltiche dell’Europa orientale.
Nato a Roma, fu membro della Gens Licinia, una famiglia molto influente nell'età repubblicana, nonostante fosse di origine plebea. Era nipote del console Lucio Licinio Lucullo; i suoi genitori erano il pretore Lucio Licinio Lucullo e Cecilia Metella Calva, sorella di Quinto Cecilio Metello Numidico e di Lucio Cecilio Metello Dalmatico (che era il padre di Cecilia Metella Dalmatica, la terza moglie di Lucio Cornelio Silla). Suo fratello era Marco Terenzio Varrone Lucullo, console nel 73 a.C. Lo stesso Cicerone annoverava Lucullo fra i “nobiles”, i “clarissimi” e i “principes civitatis”.Era legato da profondo affetto al fratello, Marco Terenzio Varrone Lucullo: secondo quanto tramandato da Plutarco, Lucullo attese che il fratello raggiungesse l'età prescritta così da poter ricoprire la carica insieme a lui, benché Lucullo avesse l'età minima per ricoprire quella carica; ciò lo rese benemerito agli occhi del popolo, che lo elesse edile, benché fosse assente da Roma.
Per Funghi officinali (o alla latina Fungi officinalis) si intende una particolare specie di funghi che in natura hanno già visto di possedere principi attivi o medicinali e curativo. E ‘questo il caso dei Laricifomes officinalis ovvero Agarikon così come è conosciuto nel mondo, che contiene principi attivi antitumorali, così come riferisce il Guru mondiale dei funghi officinali, lo statunitense Paolo Stamets, proprietario della Fungi Perfecti, insieme a molti altri studiosi e aziende in tutto il mondo, che ne promuovono l’uso nelle cure palliative per i malati oncologici. Di seguito una articolo sull’Agarikon tratto da Paul Stamets.AGARIKON (Laricifomes officinalis)Laricifomes officinalis è un fungo parassita del legno dell’ordine Polyporales. Provoca la putrefazione del cuore marrone sulle conifere e si trova in Europa, Asia e Nord America, oltre che in Marocco. È comunemente noto come agarikon, così come il sapore del chinino per il suo gusto estremamente amaro. L’analisi del DNA supporta L. officinalis come distinto dal genere Fomitopsis.I frutti venivano una volta raccolti estesamente per la produzione di chinino medicinale, che si pensava contenesse, a causa del gusto amaro del cono in polvere. Tuttavia, non contengono chinino e non hanno proprietà anti-malaria .Il decadimento è comune solo in alcuni stand di vecchia crescita. I frutti o coni distintivi possono essere grandi, lunghi quanto due piedi, a forma di zoccolo o colonnari. Sono morbidi, di colore bianco-giallo quando sono giovani, diventando presto bianchi e gessosi dappertutto. Il decadimento è marrone, cubicamente incrinato, con spessi feltri bianchi in grandi fessure. Il sapore di entrambi i coni e feltri è amaro e distinto per questa specie. Un singolo cono di solito indica la completa eliminazione. Gli alberi infetti possono essere habitat per specie di nidificazione.Uso medicinaleL. officinalis era usato dagli antichi Greci per trattare la (tubercolosi) secondo gli scritti di Pedanius Dioscorides nel 65 d.C., e da alcune popolazioni indigene per curare il vaiolo. La presenza di Agarikon nei luoghi di sepoltura può indicare che un tempo il suo uso era diffuso.Il micologo Paul Stamets ha condotto numerose indagini sulle attività biologiche di Agarikon. Gli estratti di agarikon hanno dimostrato un’attività antivirale contro una serie di virus in vitro. Questa attività è stata specificamente osservata contro i virus della famiglia del vaiolo, HSV-1 e HSV-2, Influenza A, Influenza B e Mycobacterium tuberculosis in vitro. Altri ricercatori hanno identificato nuove cumarine clorurate nell’organismo che hanno dimostrato concentrazioni inibitorie minime molto basse contro il complesso del Mycobacterium tuberculosis . E’ comunemente utilizzato in tutto il mondo con il nome di Agarikon di supporto e integrazione nei pazienti oncologici soprattutto nei tumori solidi.ConservazioneL’Agarikon selvatico si trova solo nelle foreste a crescita antica e cresce sulle conifere, in particolare l’abete Douglas (Pseudotsuga) e il larice (Larix). La conservazione delle popolazioni selvatiche di L. officinalis è preoccupante a causa della perdita di habitat forestali antichi. Poiché è difficile mantenere l’integrità genetica a lungo termine dei ceppi coltivati in laboratorio, è necessario preservare il fungo in natura.EtnomicologiaLaricifomes officinalis era importante sia a livello medico che spirituale per le popolazioni indigene della costa nord-occidentale del Pacifico del Nord America, come il Tlingit, Haida e Tsimshian. L. officinalis era indicato come “il pane dei fantasmi” nelle lingue locali e i corpi fruttiferi intagliati segnavano le tombe degli sciamani tribali .RiferimentiLa maggior parte delle medicine moderne ha origine in natura. Sebbene alcuni funghi siano stati usati nelle terapie per migliaia di anni, stiamo ancora scoprendo nuove potenziali medicine nascoste al loro interno. Per molti anni ho cercato e studiato Agarikon, un fungo insolito originario delle antiche foreste di conifere di crescita del Nord America e dell’Europa. Un grande cono di legno – un polypore perenne – Agarikon sopravvive per molti anni ed emette spore attraverso i pori biancastri dalla sua parte inferiore ogni estate (vedi foto sotto). Questo fungo a forma di alveare può essere il fungo vivente più lungo del mondo, che cresce nelle foreste temperate di conifere della California del Nord, Oregon, Washington e Columbia Britannica. Questa specie sopravvive anche, in modo precario, sui vecchi alberi di larice della crescita nelle Alpi slovene, vicino ai confini dell’Italia e dell’Austria. Agarikon ha due nomi scientifici comunemente usati: Laricifomes officinalis, preferito per gli esemplari trovati sugli alberi di larice (specie Larix) e Fomitopsis officinalis, che si applica a quelli ospitati da abete Douglas, abete rosso e cicuta.I micologi di Fungi Perfecti conservano una biblioteca culturale di 44 ceppi di questo fungo raro che sono stati raccolti in tutto il mondo negli ultimi 20 anni. Undici di questi ceppi sono stati geneticamente sequenziati e hanno contribuito alla “genetica impronta digitale” di Fomitopsis officinalis a GenBank presso il Centro Nazionale di genetica vegetale US.(tratto da articolo originale di Paul Stamets 2009)
Annibale Barca è stato un condottiero e politico cartaginese, famoso per le sue vittorie durante la seconda guerra punica e definito da Theodor Mommsen "il più grande generale dell'antichità".
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