Former province of Japan
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Srđan Zirojević je specijalista za performanse i autor knjige "Iza kiše". Povod našeg razgovora je izlazak njegove nove knjige: "Znaš li koji je tvoj problem?" koja se bavi ključnim pitanjima životne transformacije._______________________________________________________________________________________________Sponzori ⚡️Crux suplementi: Ja koristim Ashwagandu pred svako snimanje podkasta ili pred neku meni lično važnu aktivnost koja zahteva moj fokus i energiju. Pružite prirodnu snagu svom umu i telu:
Gesù è risorto e ci ha dato un incarico: vivere e condividere la fede ovunque andiamo, ogni giorno. Non serve sentirsi pronti, basta fidarsi di Lui e seguire il Suo esempio. Discepolare, non solo convertire, è il vero cuore della missione. Siamo tutti chiamati, ovunque siamo. Quindi… vai, vivi e insegna come Cristo!
CHI HA IL CONTROLLO DELLA TUA VITA?Siamo destinati a splendere in questo mondo, non per il nostro valore, ma per il Suo valore dentro di noi. Il rischio è quello di essere il tempio dello spirito santo ma non essere RIPIENI di lui e questo accade ogni volta che non vigiliamo su chi abita nella nostra casa.Lasciar presiedere lo Spirito Santo significa fidarsi della sua opera in noi.Tito 3:5 Essere rigenerato cammina di pari passo con l'essere rinnovato, cambiando Romani 12:2Il rinnovamento della mente richiedere arresa.La semplicità della presenza di Dio precede la potenza dello Spirito.Past Catherine Labate27-04-2025
Colossesi 1:15 - Gesù è un Re unico perché il Suo regno è eterno. È unico nella potenza ma anche nell'umiltà: la virtù in grado di dare valore agli altri. Gesù ci ha dato valore servendoci e amandoci. Il suo amore è nell'aver dato la sua vita per noi. Il suo sacrificio ha riscritto non solo la storia dell'umanità ma la storia di ognuno di noi.
Gesù stesso ci raconta il Suo drama dell'ultima Cena. Per vivere in diretta e accompagnare Gesù nell'Istituzione dell'Eucaristia e nel prodromo della Passione.L'Evangelo come mi è stato rivelato Vol. 9 della Passione
LA PERSONA DI CUI HAI BISOGNOLo Spirito Santo possiede e ci concede dei frutti, che per crescere hanno semplicemente bisogno di restare attaccati all'Albero.Galati 5:22-23Allo stesso tempo Dio ci concede dei doni secondo il Suo volere affinché possiamo edificare la Sua Chiesa.Corinzi 12:7-11Ognuno di noi dovrebbe manifestare tutti i frutti affinché Gesù possa essere manifesto tramite noi.Past Gaetano Priolo13-04-2025
A volte, nella vita ci circondiamo di persone che minano la nostra fiducia e la nostra fede, seminando dubbi e paure. Ma per crescere e realizzare il nostro potenziale, dobbiamo lasciare andare questi "dubbiosi" e concentrarci su ciò che Dio ha in serbo per noi. La Bibbia ci insegna che non sempre le difficoltà sono ostacoli, ma occasioni per far crescere la nostra fede.Anche persone molto vicine, come familiari o amici, possono essere fonte di negatività. Come gli esploratori di Israele, a volte siamo tentati di guardare più agli ostacoli che alle opportunità. Ma Dio ci chiama personalmente, e non tutti capiranno o seguiranno il nostro cammino. Non dobbiamo permettere che le voci negative ci fermino.Per superare le persone negative, è importante avere fiducia in Dio, essere tenaci, vivere secondo la Sua Parola e aspettare il Suo tempo. Anche se il cammino è difficile, Dio è con noi e ci guida verso la nostra "terra promessa".Rimani saldi nella speranza, pazienti nelle difficoltà e radicati nella preghiera. Non tutti possono seguirti, ma Dio ti porta più in alto. Lascia andare chi ti trattiene e segui il Suo piano con tutto il cuore.
Gesù ci chiama a servire gli altri, ma per farlo davvero, è necessaria l'umiltà. La maggior parte delle discipline spirituali si concentrano sulla crescita personale, come la preghiera e lo studio delle Scritture, ma servire è una pratica esteriore che mette in atto la nostra fede per il bene degli altri. Gesù, attraverso il Suo esempio di servizio, ci insegna che la vera grandezza nel Regno di Dio si raggiunge mettendo gli altri al primo posto.Nel passo di Giovanni 13, vediamo Gesù che si umilia lavando i piedi dei Suoi discepoli, un atto riservato agli schiavi, dimostrando che la vera leadership nasce dall'umiltà e dal servire gli altri. Questo è l'esempio che dobbiamo seguire, umiliandoci e servendo chi ci sta intorno, come amministratori della grazia di Dio (1 Pietro 4:10). Chiediamoci come possiamo usare i doni che Dio ci ha dato per servire gli altri con amore e umiltà.Inoltre, ci sono tre pratiche che ci aiutano a crescere nella nostra relazione con Dio e a servire meglio gli altri:Studiare la Parola di Dio per conoscerla e viverla pienamente (Giosuè 1:8).Silenzio e solitudine, dove possiamo aspettare attivamente il Signore, ascoltando la Sua voce (Salmo 62:1).Confessione dei peccati per rimuovere il potere del peccato nelle nostre vite e permettere al Spirito Santo di lavorare in noi (Proverbi 28:13).Non basta sentire queste verità, ma dobbiamo viverle. Serviamo gli altri con umiltà, aspettando il Signore e confessando i nostri peccati per ricevere la Sua guarigione. Quando viviamo in questo modo, sperimentiamo di più della Sua presenza e potenza nelle nostre vite.
Dal Vangelo secondo LucaIn quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro».Ed egli disse loro questa parabola: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzò e tornò da suo padre.Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l'anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa.Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”».
In quel tempo, si avvicinavano Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». Ed egli disse loro questa parabola: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzò e tornò da suo padre. Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l'anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa. Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”».
Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». Ed egli disse loro questa parabola: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: "Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta". Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: "Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati". Si alzò e tornò da suo padre. Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: "Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio". Ma il padre disse ai servi: "Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l'anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato". E cominciarono a far festa. Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: "Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo". Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: "Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso". Gli rispose il padre: "Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato"».
Dal Vangelo secondo LucaIn quel tempo, si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». Ed egli disse loro questa parabola:«Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzò e tornò da suo padre.Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l'anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa.Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”».
In quel tempo, si avvicinavano Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». Ed egli disse loro questa parabola: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzò e tornò da suo padre. Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l'anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa. Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”».
A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore
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Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
In quel tempo, si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». Ed egli disse loro questa parabola: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: "Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta". Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: "Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati". Si alzò e tornò da suo padre. Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: "Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio". Ma il padre disse ai servi: "Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l'anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato". E cominciarono a far festa. Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: "Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo". Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: "Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso". Gli rispose il padre: "Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato"».
Ce 20 mars, Marjorie Hache orchestre deux heures d'exploration pop-rock et indie sur RTL2 Pop-Rock Station. En ouverture, les Britanniques d'Architects font sensation avec "Everything Ends", tiré de leur album "The Sky The Earth and All Between". Du côté des découvertes, on écoute Horsegirl, SUO, The Murder Capital et Japanese Breakfast, cette dernière livrant en exclusivité un extrait de son nouvel album à paraître, "For Melancholy Brunettes (and Sad Women)". L'album de la semaine est celui d'Edwyn Collins, "Nation Shall Speak Unto Nation", marqué par le sensible "The Heart Is A Foolish Little Thing". Pour le live, Bruce Springsteen enflamme les ondes de la station Pop-Rock avec "Born to Run", à l'approche de ses concerts français. La reprise du soir revisite un hymne féministe : Chromatics propose une version électro de "Girls Just Wanna Have Fun" de Cindy Lauper. Enfin, l'émission rend hommage à Alex Kapranos de Franz Ferdinand à l'occasion de son anniversaire. La playlist de l'émission : Architects - Everything Ends Placebo - Pure Morning Franz Ferdinand - Love Illumination Creedence Clearwater Revival - Born On The Bayou Suo - Annihilated Bloc Party - Helicopter Depeche Mode - People Are People Edwyn Collins - The Heart Is A Foolish Little Thing Fleetwood Mac - Silver Springs Manic Street Preachers - Brushstrokes Of Reunion The Easybeats - Good Times Horsegirl - Switch Over Chromatics - Girls Just Wanna Have Fun Kasabian - Fire Royal Blood - Out Of The Black The Murder Capital - Words Lost Meaning Aretha Franklin - Think Dog Eat Dog - Who's The King Bruce Springsteen - Born To Run (Live In Barcelona) Deep Purple - Highway Star Foals - What Went Down Japanese Breakfast - Orlando In Love Faith No More - Easy David Bowie - Good Morning Girl Editors - Papillon The Velvet Underground - The Gift Distribué par Audiomeans. Visitez audiomeans.fr/politique-de-confidentialite pour plus d'informations.
VIDEO: Pierina Morosini ➜ https://www.youtube.com/watch?v=Rnj0rXeoC1E&list=PLolpIV2TSebVM7CoAHtiTvbPX4t2opTUUTESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=8103BEATA PIERINA MOROSINI, MARTIRE DELLA PUREZZA COME SANTA MARIA GORETTIPrimogenita di nove figli, a 16 anni partecipa a Roma alla beatificazione di Santa Maria Goretti e dieci anni dopo un giovane tenta di violentarla, ma respinto la uccide (VIDEO: Pierina Morosini)di Gianpiero Pettiti ed Emilia Flocchini Pierina Morosini nasce il 7 gennaio 1931 a Fiobbio di Albino, nella bergamasca; viene battezzata il giorno seguente, coi nomi di Pierina Eugenia. È la primogenita di una famiglia di nove figli. Suo padre, Rocco Morosini, rimane invalido e guadagna qualcosa facendo il guardiano notturno in uno stabilimento. Sua madre, Sara Noris, invece bada, oltre che ai figli propri, anche a quelli degli altri, solo in cambio del pane con cui riempire la bocca della sua nidiata.Con simili premesse Pierina cresce, imparando da subito ad archiviare i sogni senza troppi rimpianti: deve rinunciare a studiare ed a diplomarsi maestra, anche se ne avrebbe i numeri; deve rinunciare a entrare tra le Suore delle Poverelle di Bergamo, anche se tutti trovano che la sua vocazione sia solida e ben fondata; deve rinunciare anche al sogno missionario, il cui solo pensiero le fa battere il cuore come se fosse il primo amore.Il 18 marzo 1946, poco più che quindicenne, fu assunta nel Cotonificio Honegger di Albino, un'azienda di circa 1300 dipendenti. Qui cominciò a lavorare prima come addetta alle pulizie del reparto e dei telai, poi come apprendista e aiutante delle altre operaie, infine divenne operatrice ai telai. Questo stipendio è l'unica entrata fissa su cui può contare la sua famiglia. Per il primo turno deve svegliarsi alle quattro del mattino, ma invariabilmente trova ancora il tempo di prendere un "pezzo" di Messa e soprattutto di fare la Comunione, che l'accompagnerà per tutto il giorno. Pierina prega lungo la strada, prega quando è al telaio, prega quando riesce a scappare per qualche minuto in chiesa. Durante un ricovero ospedaliero dovuto a un incidente sul lavoro, conobbe padre Luciano Mologni, del Convento dei frati minori Cappuccini di Albino, che sarebbe diventato il suo padre spirituale. Pierina viene nominata dirigente parrocchiale di Azione Cattolica ed è attivissima in parrocchia, il suo specifico campo di apostolato. Trova, così, in famiglia, il convento cui ha dovuto rinunciare; nella fabbrica, la scuola in cui aveva sperato di insegnare; nella sua parrocchia, la missione in cui aveva sognato di andare.PICCOLO REGOLAMENTO QUOTIDIANOSi dà un regolamento di vita e soprattutto traccia per se stessa alcuni propositi che, nella loro semplicità, danno la misura di quest'anima innamorata di Dio. Tra le altre cose, si propone di «tener la pace in famiglia», di «mostrarsi sempre allegra» e di «cercare di non sapere le cose altrui». Tra i suoi appunti spicca una frase in cui è condensata tutta la sua vita: «il mio amore, un Dio Crocifisso; la mia forza, la Santa Comunione; l'ora preferita, quella della Messa; la mia divisa, essere un nulla; la mia meta, il cielo». In questo periodo manifestò alla mamma il desiderio di farsi suora ma venne distolta da questo proposito in quanto il suo lavoro e la sua presenza erano necessari alla famiglia.Nel 1947 è a Roma, per la beatificazione di Maria Goretti, la piccola martire delle Paludi Pontine, che su indicazione di papa Pio XII venne proposta come modello di virtù cristiane per le nuove generazioni. Alla nuova beata e futura santa Pierina "ruba" il segreto che l'ha portata sugli altari, lasciandolo maturare lentamente in lei. L'8 dicembre, festa dell'Immacolata, professò i voti privati di castità, povertà e obbedienza. Nel 1948 approfondì il suo impegno spirituale e il suo servizio alla Chiesa. S'iscrisse all'Apostolato della Riparazione e alle Figlie di Maria. Indossò lo scapolare carmelitano e aderì al Terz'Ordine francescano. Nel 1950 provò ancora una volta a chiedere ai genitori il permesso di entrare tra le Suore delle Poverelle di Bergamo, ma anche questa volta ricevette un fermo diniego. Continuò senza soste il suo impegno in famiglia, sul lavoro e a servizio della parrocchia; diventò zelatrice dell'Opera San Gregorio Barbarigo che aiuta il seminario diocesano di Bergamo.IL MARTIRIODieci anni dopo la beatificazione di Maria Goretti confida ad uno dei suoi fratelli: «Piuttosto che commettere un peccato mi lascio ammazzare». Che questo non sia solo un pio desiderio lo dimostra appena un mese dopo aver pronunciato questa frase. Pierina, nella freschezza dei suoi 26 anni, anche se volutamente vestita in modo dimesso, non può nascondere la sua avvenenza, che accende insani desideri in una mente malata.Il 4 aprile 1957, pochi minuti prima delle 15, Pierina è di ritorno dal suo turno di lavoro in fabbrica. Lungo i sentieri solitari del monte Misna, viene assalita dal violentatore nel castagneto che abitualmente, due volte al giorno, attraversa da undici anni per recarsi al lavoro. È inutile il suo tentativo di fuga, perché l'uomo le fracassa il cranio a colpi di pietra. Trasportata in ospedale a Bergamo, vi muore due giorni dopo, senza aver ripreso conoscenza.È fin troppo facile, per la gente, vedere in lei una nuova Maria Goretti; ed è infatti proprio la sua gente ad impedire che Pierina resti a lungo sottoterra e che il suo omicidio venga semplicemente archiviato come un pur tragico fatto di cronaca nera.Così, mentre la giustizia umana compie il suo corso nei confronti del giovane di Albino individuato come l'omicida, la Chiesa comincia invece ad interessarsi di lei. Il vescovo di Bergamo, monsignor Clemente Gaddi, l'8 dicembre 1975 avvia l'iter per la causa di beatificazione. [...] Il 3 luglio 1987 il Papa san Giovanni Paolo II ha autorizzato la promulgazione del decreto con cui l'uccisione di Pierina Morosini era da considerare un autentico martirio. Lo stesso Pontefice ha celebrato la sua beatificazione il 4 ottobre 1987, durante l'assemblea del Sinodo dei Vescovi dedicata al tema «Vocazione e missione dei laici nella Chiesa e nel mondo», proponendola come autentica icona di un laicato maturo e coerente, anche a costo della vita.Nella diocesi di Bergamo la memoria liturgica della Beata Pierina Morosini si celebra il 6 maggio, un mese dopo la sua nascita al Cielo, perché il 6 aprile può corrispondere ai giorni della Settimana Santa o dell'Ottava di Pasqua.Il 10 aprile 1983 i resti mortali di Pierina erano stati traslati dal cimitero di Fiobbio alla chiesa parrocchiale, dedicata a Sant'Antonio di Padova, e posti in un sarcofago di marmo bianco, situato vicino al banco dove solitamente lei s'inginocchiava a pregare. Dopo la beatificazione, sono stati collocati sotto l'altare maggiore della chiesa di Sant'Antonio di Padova a Fiobbio.Nota di BastaBugie: negli scritti di Pierina si trovano il prezioso "Piccolo regolamento quotidiano" e "I sette propositi". Eccoli qui riportati.I SETTE PROPOSITI1) Mi sforzerò di tenere la pace nella famiglia.2) Quando la stanchezza m'avrà vinta, mi mostrerò sempre allegra.3) Avrò sommo rispetto verso la mamma, la obbedirò e non risponderò sgarbatamente.4) Non prenderò nessuna golosità.5) Durante la giornata mi terrò alla presenza di Dio, farò Comunioni spirituali e reciterò giaculatorie.6) Non cercherò di sapere cose altrui.7) Non dirò mai parola in mia lode e procurerò di star nascosta agli occhi degli uomini.PICCOLO REGOLAMENTO QUOTIDIANO1) Mi alzerò per tempo, senza poltrire e, vestendomi modestamente, offrirò la mia giornata a Gesù per le mani di Maria SS.2) Preghiere del mattino - Santa Messa e - possibilmente, Comunione quotidiana.3) Meditazione di almeno 15 minuti raccoglimento, amore, propositi pratici per il giorno.4) Tornata a casa, attenderò con la massima fedeltà e serenità alle mie faccende domestiche e al mio lavoro.5) Al suono di ogni ora penserò a Gesù e a Maria con una giaculatoria o uno sguardo d'amore.6) Ogni mia azione la farò in unione con Maria; e nelle contrarietà mi abbandonerò, come una bambina sul suo Cuore materno, invocando il suo aiuto e quello del mio caro Angelo custode.7) Dirò il S. Rosario o almeno una corona, secondo le mie possibilità.8) Ogni giorno mi sforzerò di offrire a Maria Santissima qualche "fiore" profumato e nascosto una mortificazione di lingua, di occhi, di gola, soprattutto di volontà.9) Non mi metterò mai a tavola senza aver fatto una piccola preghiera, né mai mi alzerò senza aver compiuto una mortificazione di gola.10) Mi sforzerò di sorridere a tutti e di cedere, con amabilità, al giudizio degli altri, specialmente dei miei genitori e superiori.11) Curerò sommamente la modestia nel vestito, nello star seduta e nel camminare; con nessuno mi permetterò leggerezze di parole o di mani.12) Prima di coricarmi, secondo le possibilità, farò un po' di lettura spirituale e scriverò il resoconto dell'esame di coscienza; quindi, recitata la preghiera della sera mi addormenterò pensando alla Comunione dell'indomani o a qualche buona cosa.N.D. Tutto questo mi propongo di metterlo in pratica fedelmente, con amore e gioia, ma senza eccessive preoccupazioni; pronta ad omettere qualche devozione o ad interromperla, quando l'ubbidienza ai superiori o ai miei doveri lo richiede, sicura che la Madonna preferisce da me, sua piccola schiava d'amore, l'offerta del mio cuore e della mia volontà in tutte le circostanze della vita.
Introducing Suo, an independent artist whose creativity extends beyond music into the realm of fashion with his family-run clothing brand, **Prevelor**. Music has always been an integral part of Suo's life, even though he once pursued the path of an athlete. It was the call of his inner child that eventually led him back to his musical roots.In 2021, Suo decided to take his passion for music seriously, investing in equipment and dedicating time to perfecting his craft. His mother has been a pillar of support, contributing to his studio sessions and fueling his journey. Over time, Suo transitioned from creating more naive early works to developing polished productions filled with intricate storytelling and refined sound.By 2023, Suo truly found his unique groove in music, freeing himself to fully enjoy the creative process. One of the challenges he faces is learning to be more patient with others, but he's confident that his upcoming project will leave listeners stunned.A fun fact about Suo—he has a deep love for potato chips, adding a quirky and relatable touch to his persona. As he continues to carve out his niche in the music world, Suo is set on delivering projects that not only defy expectations but also showcase the depth of his artistic vision.
Laura Garino"Garofano rosso"Storia di un anarchico torineseNeos Edizioniwww.neosedizioni.it“Nonno non mancava mai al corteo del Primo Maggio, sempre con un garofano rosso all'occhiello. Il suo fiore preferito”: Laura, la nipote di Maurizio Garino, ripercorre tutte le tappe della vita del nonno, esponente dell'anarchismo torinese e protagonista del movimento operaio, Un ritratto non solo politico ma anche familiare, che restituisce al contempo uno spaccato della storia italiana del Novecento.Maurizio Garino nasce il 1 novembre del 1892 a Ploanghe, piccolo paese in provincia di Sassari, ma giovanissimo segue il padre in Piemonte, trasferendosi con la famiglia a Torino. Amico di Gramsci e di Pietro Ferrero (il sindacalista trucidato durante la strage del 18 dicembre del 1922), operaio, sindacalista, protagonista delle lotte operaie del biennio rosso e per questo perseguitato dal fascismo, anarchico ma anche rappresentante di quella “aristocrazia operaia torinese” fatta da uomini orgogliosi di quello che sapevano fare con le loro mani e consapevoli della forza delle loro idee.Così veniva descritto nel fascicolo del Casellario Politico Centrale n. 2290, in data 27 gennaio 1919: “alto metri 1,68, di corporatura esile, capelli folti, crespi e neri, viso bruno ovale, fronte alta, occhi neri, naso rettilineo, piccoli baffi lisci; andatura spigliata, una espressione fisionomica intelligente, un abbigliamento abituale elegante (…). È iscritto al partito anarchico in cui ha sempre militato: esercita tra i correligionari molta influenza. Fa propaganda dei principi anarchici con notevole profitto, in special modo fra la classe giovanile operaia. Dotato di naturale arte oratoria, tenne conferenze... Prende parte a tutte le manifestazioni sovversive”.Nel 1911 fondava con Pietro Ferrero il Circolo di Studi Sociali, cioè la Scuola Moderna, intitolata al pedagogista anarchico Francisco Ferrer, singolare esempio di mutua educazione tra lavoratori auto-organizzato dal basso. Nella sede di Barriera di Milano si formarono alcuni dei leader sindacali torinesi più influenti (la Scuola continuò le sue attività fino al 1922, per poi riprendere dal ‘46 al '51).Controllato a vista dalla polizia, più volte arrestato e più volte licenziato (ben 15 volte tra il 1911 ed il 1917), protagonista delle occupazioni delle fabbriche nel 1920, Maurizio Garino era quello che andava a esporre le questioni al senatur Agnelli.Non solo: Maurizio Garino fu anche imprenditore. Nel 1919 creava la Cooperativa Operai Modellisti, che nel 1926 diventa la SAMMA. I modellisti erano operai super specializzati, in grado di interpretare qualunque disegno tecnico. Alla SAMMA, di cui Garino fu presidente e direttore (la prima sede era in via Perevagno, quindi in via Leonardo da Vinci, infine a Rivoli), non ci si occupava solo di motori, ma lì vennero realizzati plastici degli edifici che costituirono il nucleo iniziale del Sestriere (le due torri e l'albergo Principi di Piemonte), e quello della Fiat Mirafiori inaugurata nel 1939.Morirà il 16 aprile del 1977, poche ore dopo aver pronunciato un ultimo accorato discorso durante l'assemblea dei soci della SAMMA. Laura Garino è nata a Torino nel 1952, dopo la laurea in Scienze naturali, si è occupata di didattica delle scienze per enti e musei. Nel 2007 si è diplomata in Archivistica e Paleografia presso l'Archivio di Stato di Torino. Suo nonno Maurizio è stato esponente di spicco dell'anarchismo torinese, il padre Aldo fu partigiano in Val Pellice e nelle valli di Lanzo.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Quando gli agenti della polizia trovano il corpo senza vita di Ellen Sherman nella sua camera da letto, capiscono subito che quella sarà un'indagine complicata: la porta chiusa, l'aria condizionata accesa, una temperatura gelida nella stanza e nessun segno di effrazione. Suo marito, Ed Sherman, ha un alibi apparentemente inattaccabile: era in barca con gli amici. Eppure, piccoli particolari iniziano a emergere, dettagli che non tornano e che descrivono una messinscena macabra e rivelano un'ossessione per un film che rispecchia in modo inquietante la realtà. Ma chi ha commesso un omicidio così freddo e calcolato? Un'indagine imperdibile, lunga e... piena di sorprese.-------------------------------------------Seguimi anche sul canale Youtube:https://bit.ly/3TXVGEdInstagram:@scarymonstertruecrimeTwitter:@scarycrimeFacebook:https://www.facebook.com/scarymonstertruecrimeIscriviti al Gruppo Facebook True Crime Italia:https://www.facebook.com/groups/true-crime-italia---------------------------------------------------------Contatti:Antonello Salea.sale@cbsnet.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/scary-monster-true-crime-podcast--4789759/support.
NASCOSTI PER L'ECCELLENZAPer arrivare all'eccellenza c'é un percorso dove Dio ti trasforma di nascosto per eccellere in un pubblico.Solo quando ti apparti puoi essere preparato da Dio. Uomini eccellenti nascosti con Dio furono Abramo, Giuseppe, Mosé e Davide.Tutti questi personaggi hanno vissuto sotto pressione affinché il meglio uscisse da loro.La bibbia parla di noi come pietre preziose e metalli pregiati che vengono valorizzati se sottoposti a pressione e alla prova del fuoco1 corinzi 3:13-15In relazione a dove stai edificando le tue opere la tua vita fiorirà.Dio non chiede la lode, ma il frutto della lode cioè labbra che cantano e confessano il Suo nome.La prova serve affinché la tua fede sia salda e produca un frutto di lode.Past Sergio Recupero09-03-2025
Giuliana Mieli è psicoterapeuta, ed è una delle voci più autorevoli nel campo dell'educazione ai bisogni affettivi fondamentali dell'essere umano. Ha lavorato a lungo come consulente in reparti ospedalieri di ostetricia dedicandosi alla formazione del personale sanitario. Perché, su questo la scienza non ha dubbi, è proprio in quei bisogni meno calcolabili e misurabili che si nasconde il segreto per la sopravvivenza della specie umana. Suo è il saggio Il bambino non è un elettrodomestico, pubblicato ben prima dell'avvento dei social nelle nostre vite. Eppure i genitori del nuovo millennio sembrano sempre di più in cerca di un “manuale delle istruzioni” che consenta loro di relazionarsi con i propri figli. Da dove viene questa ricerca del trucchetto facile e applicabile a tutti, che consenta di evitare i capricci o di far addormentare i neonati? Non avremo davvero iniziato a guardare i nostri bambini come se fossero degli elettrodomestici?
Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
Gesù tante volte ha pregato: si appartava di frequente in luoghi solitari e trascorreva notti intere in preghiera, particolarmente nei momenti salienti della sua missione. Prima della passione, nell’orto del Getsemani, fin sulla croce ascoltiamo ancora la sua appassionata preghiera al Padre. Gli apostoli desiderano imitare il loro Maestro ed ecco la richiesta di uno di loro: «Signore, insegnaci a pregare». Gesù prima di donarci la Sua preghiera ci avverte: “Pregando, non sprecate parole”, come a dire; non sono le molte parole a fare la preghiera e queste non servono a convincere il buon Dio: “Il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate”. Ecco allora una chiara indicazione del primo interlocutore a cui ci rivolgiamo: “Il Padre nostro”, il Padre che vuole farci sentire ancora l’afflato del suo amore come in una rinnovata creazione e una ritrovata fratellanza. La preghiera quindi è essenzialmente un dialogo di amore tra Padre e figli, ma è anche un dialogo di comunione dei figli con il Padre di tutti. Le prime richieste che seguono: “Sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà” mirano ad affermare in noi la priorità assoluta di Dio, la santità del Suo nome, il trionfo della sua santissima volontà. Il riconoscimento della suprema maestà divina e della nostra doverosa sudditanza, contiene in sé anche una implicita riparazione a quanto abbiamo rinnegato con il peccato. Comprendiamo così che la preghiera autentica ha sempre in sé anche un programma e un orientamento di vita. È certamente anche affermazione fiduciosa nel Dio provvido e misericordioso: a Lui chiediamo il pane e tutto quanto occorre alla nostra vita fisica e spirituale, gli chiediamo per la sua misericordia il restauro in sé della piena armonia e la ritrovata fraternità nel perdono. Il Padre nostro è quindi un anticipo della nostra risurrezione: il perdono di Dio, la sua misericordia, la ritrovata riconciliazione tra noi suoi figli ne sono i segni evidenti. L’ultimo dono che viene dalla preghiera di Gesù è la libertà dal male e la vittoria sulle cattive seduzioni. Quando noi preghiamo col Padre Nostro, preghiamo come pregava Gesù, preghiamo con Lui, con tutto il cielo con l’umanità intera, diventiamo con Cristo voce orante della Chiesa.
Scrivere un'e-mail formale in italiano può essere una sfida, soprattutto per chi non è madrelingua! Esistono alcune regole precise che, se non rispettate, possono far sembrare il messaggio poco professionale o addirittura scortese. Scopriamole insieme! E-mail Formali: Come Scriverle Correttamente In questo articolo scoprirai i 5 errori più comuni che gli stranieri (e qualche italiano) commettono quando scrivono un'e-mail formale in italiano. Troverai anche consigli semplici e pratici per evitarli. Iniziamo subito! Errore #1: Saluto iniziale troppo generico o informale Il primo errore riguarda il saluto. In italiano, soprattutto in contesti formali, i saluti devono essere rispettosi e appropriati. - COSA NON SCRIVERE: Ciao o Salve (troppo informale!) A chi di competenza (troppo generico!) - COSA SCRIVERE: Cerca sempre il nome della persona a cui ti stai rivolgendo, se possibile, o almeno il suo titolo: Egregio Signor Rossi, Gentile Dott.ssa Bianchi, Egregio Presidente, Gentile Direttore, Se ti stai rivolgendo a un'azienda, un ente o un'organizzazione di qualsiasi tipo: Spettabile [Nome Azienda], Errore #2: Uso scorretto dei pronomi e della forma di cortesia Nelle e-mail formali in italiano, è meglio usare il Lei con la L maiuscola, così come la S maiuscola per i pronomi e gli aggettivi possessivi (Suo, Sua). Questo dimostra rispetto e professionalità. - COSA NON SCRIVERE: Ti invio i documenti. Ti mando il tuo codice. - COSA SCRIVERE: Le invio i documenti. Le mando il Suo codice. Vorrei ringraziarLa per la Sua disponibilità. Non dimenticare, inoltre, di imparare espressioni formali che vanno sempre bene e danno un tocco più ricercato alla tua e-mail: La ringrazio. Le allego... Desidero informarLa riguardo... Questi dettagli fanno la differenza tra un'e-mail amatoriale e una professionale! Errore #3: Frasi troppo lunghe o poco chiare Scrivere frasi lunghe e complicate può rendere il messaggio difficile da leggere e poco professionale. - COSA NON SCRIVERE: Con la presente volevo informare il gentile destinatario della mia richiesta che riguarda la domanda inoltrata in data 12 gennaio... - COSA SCRIVERE: Desidero informarLa riguardo alla richiesta inoltrata il 12 gennaio. Usa frasi brevi e dirette! Rileggi e controlla sempre che il messaggio sia chiaro e ben organizzato. Errore #4: Dimenticare la chiusura formale Non dimenticare una chiusura adeguata (e non troppo colloquiale) per la tua e-mail formale. - COSA NON SCRIVERE: Grazie, A presto, - COSA SCRIVERE: Cordiali saluti, Distinti saluti, Cordialmente, Con i migliori saluti, Se attendi una risposta, puoi scrivere: Rimango in attesa di un Suo gentile riscontro e Le porgo cordiali saluti. Confidando in una Sua cortese risposta, porgo distinti saluti. In attesa di un Suo riscontro, Le auguro una buona giornata e porgo cordiali saluti. Restando a disposizione per ulteriori chiarimenti, Le porgo i miei migliori saluti. Se vuoi ringraziare, puoi scrivere: La ringrazio per la cortese attenzione e Le porgo distinti saluti. RingraziandoLa anticipatamente, porgo cordiali saluti. Grazie per la Sua disponibilità. Cordiali saluti. Se il contesto è formale, ma non troppo (ad esempio, tra colleghi) puoi scrivere: Grazie per l'attenzione. Saluti cordiali. Restando a disposizione, porgo un cordiale saluto. In attesa di risentirLa, porgo un cordiale saluto. Errore #5: Errori grammaticali o ortografici L'ultimo errore, ma forse il più comune, riguarda la grammatica e l'ortografia. Come evitarli? Rileggi sempre il testo prima di inviarlo, meglio se a distanza di alcune ore da quando lo hai scritto. Usa strumenti di correzione come i correttori automatici. Chiedi un controllo a un madrelingua se l'e-mail è molto importante.
VIDEO: Suor Clare, versione estesa ➜ https://www.youtube.com/watch?v=QXAryehCyR8&list=PLolpIV2TSebURQLIBppY4bAc0bO7DbkRTTESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=8078 DA PROMESSA STAR DI HOLLYWOOD... A SUORA IN VIA DI BEATIFICAZIONE: ''A DIO TUTTO, O NIENTE!'' di Costanza Signorelli Desiderare di consumarsi completamente, sino a sbiadire il proprio volto, sino a logorare mani e piedi, sino a perdere la voce. Dare tutto di sé e darlo subito, per offrire la vita intera a Dio. Un amore folle e radicale: "A Dio tutto, o niente!". Questa, in poche battute, era suor Clare Crockett.È chiaro, allora, che non fu il caso a volere che questa giovane Serva del Focolare della Madre rimanesse l'unica a morire sotto le macerie del tragico terremoto del 2016 a Playa Prieta. Tra tutte le sorelle del convento missionario in Ecuador, fu scelta solo lei. "Sola con il Solo": misteriosamente, si realizzava il motto di vita stabilito proprio nel giorno della sua consacrazione e ancor più si avverava quell'insondabile piano d'Amore che lei stessa aveva profetato: "Morirò giovane, a 33 anni, come Gesù".NASCERE E RINASCERE NELLO SPIRITOClare Crockett vede la luce il 14 novembre 1982 a Derry, in una famiglia dell'Irlanda del Nord duramente segnata dalle feroci lotte tra cattolici e protestanti. Lei stessa però dirà che la sua vera nascita avverrà solamente l'11 agosto 2001, data in cui la giovane fanciulla fa il suo ingresso nelle Serve del Focolare della Madre come postulante. Sarà questa, infatti, per Clare l'occasione di una vera e propria rinascita nello Spirito Santo che, corteggiandola come il più appassionato tra gli amanti, la conquisterà completamente.Ma la strada che condusse Clare alla "vita nuova" fu tutt'altro che spianata. Per comprendere su quale terreno cominciò ad arare l'agricoltore e quanti rami ebbe a potare il vignaiolo, basti sapere che, quando Clare annunciò a parenti e amici il suo ingresso in convento, venne accolta con una fragorosa e corale risata. Gli stessi familiari erano convinti si trattasse di uno dei suoi colpi di testa che sarebbe durato pochi giorni, al massimo qualche settimana.Del resto, quella ragazzina a dir poco esuberante era nota a tutti come la futura stella di Hollywood per via del suo straordinario talento per la recitazione. Dotata di un agente dello spettacolo sin da piccolissima, Clare aveva conquistato da subito ruoli da protagonista sul piccolo schermo e alcune pellicole al cinema. Genitori, professori, amici... tutti quanti la spingevano in questa direzione, essendo convinti che un giorno sarebbe arrivata molto lontano. Quanto al rapporto con la fede, invece, non si poteva certamente festeggiare lo stesso successo. Clare, di famiglia cattolica più per etichetta che per sostanza, aveva ricevuto i sacramenti durante l'infanzia, ma ben presto, ai locali della parrocchia, aveva preferito quelli notturni che l'avevano eccitata ai piaceri del mondo. Alcol, droga e sesso erano diventati per Clare regola e dipendenza, complice l'ambiente dello spettacolo che l'aveva stretta, ancora piccola, tra le tenaglie del peccato. Eppure, nessuno poteva immaginare che la "follia" di quella ragazzina, che la spingeva a divorare sempre più vita, fosse in verità il sigillo messo da Gesù sul cuore della sua promessa sposa e che Dio stesso sarebbe stato pronto a tutto pur di portare a termine il suo piano d'Amore su quella vittima da Lui prescelta.LA "TRAPPOLA" DELLA VERGINE MARIA«Un giorno - racconta Clare durante una testimonianza - la mia amica, Sharon Dougherty, mi chiamò e mi disse: "Clare, vuoi andare in Spagna? È tutto pagato". "Un viaggio gratis in Spagna! - pensai - Dieci giorni di festa in Spagna con il sole". "Certo che ci vado!". Io, sinceramente, pensavo che saremmo andate su un'isola turistica come Ibiza. Chi avrebbe potuto immaginare che invece fosse tutta una mossa della Vergine Maria per riportarmi a casa, nel Suo Focolare, in quello di Suo Figlio?».Spiegarono a Clare che tutti quelli che volevano andare in Spagna si sarebbero dovuti presentare in una certa casa per ritirare il biglietto aereo. «Quando entrai nella casa - continua Clare - trovai un gruppo di 30-35 persone mature che recitavano il Rosario. Subito chiedo: "Voi andrete in Spagna?", "Sì", mi risposero con entusiasmo "ad un pellegrinaggio!"». Ovviamente Clare non ha la minima intenzione di partecipare a un ritiro spirituale, ma l'amica insiste: ormai il biglietto aereo è pagato, perciò non ci si può più tirare indietro.«Così arrivai in Spagna presso il monastero del Focolare della Madre, da sola e senza nessuna voglia di fare un pellegrinaggio». Era la Settimana Santa, ma Clare logicamente non lo sapeva e nemmeno poteva sospettare di dover partecipare per cinque giorni e con molto raccoglimento alla Passione, morte e Risurrezione del Signore.L'IRRESISTIBILE SPOSO CROCIFISSOÈ Venerdì Santo e qualcuno del gruppo dice a Clare che, in quel giorno, non avrebbe potuto star fuori dalla chiesa a fumare sigarette come sempre accadeva. La giovane, perciò, quasi costretta, si unisce alla Celebrazione liturgica della Passione e morte del Signore e col solito atteggiamento strafottente - come racconta lei stessa - sceglie subito di sedersi nei banchi più in fondo. Quando però arriva il momento in cui tutti si mettono in fila per l'Adorazione della Croce, Clare d'impeto li segue.«Quando toccò a me baciare la croce non mi ricordo se mi inginocchiai o se feci la genuflessione, mi ricordo solo che baciai il chiodo che era sui piedi di Gesù e sentii come uno schiaffo sul cuore. In un istante ricevetti la grazia di vedere come Egli, Dio, era morto per me sulla croce, per i miei peccati, per le mie vanità, per le mie infedeltà, per la mia impurezza... Compresi e vidi d'un tratto che io avevo inchiodato il Signore alla croce e che l'unico modo in cui io potevo consolarLo era con la mia vita. Ormai non valeva raccontare barzellette, né fare una bella rappresentazione teatrale: nulla, nulla di ciò che io potevo fare era in grado di consolare Gesù, se non dandoGli tutta la mia vita! Compresi questo in un lampo, senza avere alcuna formazione religiosa: ero pazza, andavo in discoteca, pensavo di andare a Ibiza e in quel momento, nel baciare la Croce, il Signore mi fece cadere completamente da cavallo. (...) Ebbi la certezza che il Signore era sulla croce per me e, assieme a questa convinzione, sentii un vivo dolore. Tornando al banco, iniziai a piangere, e a piangere, e a piangere... non potevo smettere. Dio mi aveva mostrato con chiarezza che era morto per me e che io dovevo dargli qualcosa, e quel qualcosa non era semplicemente un'Ave Maria, una messa o un impegno piccolo, ma era la mia vita!».PERCHE' MI CONTINUI A FERIRE?Nonostante le enormi grazie ricevute durante il pellegrinaggio, Clare torna a casa e precipita di nuovo nelle seduzioni del mondo. Sente con chiarezza di avere ricevuto la chiamata di Dio, ma non riesce in alcun modo ad abbandonare la vecchia vita. «"Non posso diventare suora! Non posso smettere di bere, di fumare, di andare a divertirmi e non posso rinunciare alla mia carriera, alla mia famiglia..." Mi ripetevo queste cose, tuttavia non riuscivo a fare tutto questo semplicemente perché non avevo ancora chiesto a Gesù il Suo aiuto».Non appena Clare si mette in ginocchio, il Signore corre in suo soccorso dandole la certezza che, se Egli le stava chiedendo qualcosa, certamente le stava anche donando la grazia e la forza per viverlo.E infatti, una notte accade qualcosa che cambierà l'esistenza di Clare per sempre: «Ero nel bagno di una discoteca, ero completamente ubriaca e stavo per vomitare, fu in quel momento che sentii con forza lo sguardo del Signore. Era così forte questo sguardo! E subito sentii dentro di me il Signore che mi diceva: "Perché Mi continui a ferire?". Sapevo che il Signore era lì e mi stava guardando. Sentire lo sguardo del Signore è qualcosa che ti lacera. Vidi che di nuovo stavo inchiodando il Signore alla croce con i miei peccati, con le mie ubriachezze. Io sentii che il mio modo di vivere e la mia mancanza di risposta a ciò che il Signore mi stava chiedendo facevano molto male a me stessa e anche a Dio».Fu questo il momento decisivo in cui Clare comprende che l'Amore di Gesù l'ha vinta per sempre: «Capii in quell'istante che dovevo lasciare tutto e seguirlo. Io sapevo che il Signore mi stava chiamando ad essere Sua nelle Serve del Focolare della Madre, a dargli la mia vita affinché altri Lo potessero conoscere. Sapevo con grande chiarezza che mi chiedeva di confidare in Lui, di porre la mia vita nelle Sue mani e di avere fede». E così accade: Clare, l'11 agosto 2001, giorno di santa Chiara D'Assisi, entra in monastero; e l'11 febbraio 2006 fa i suoi primi voti scegliendo il nome religioso di suor Clare Maria della Trinità e del Cuore di Maria. L'8 settembre 2010 emette i suoi voti perpetui.SERVIRE, FINO A CADERE A TERRA SFINITIDal momento della professione solenne, in un potente crescendo di intensità, inizia per Clare una corsa pazza verso il Signore. Nei cinque anni da professa, viene inviata in numerose comunità delle Serve: a Belmonte (Cuenca, Spagna), a Jacksonville (Florida, Stati Uniti), a Valencia (Spagna), a Guayaquil (Ecuador) e a Playa Prieta (Manabí, Ecuador). Di luogo in luogo, la Serva lascia dietro di sé la scia del suo bruciante amore per il Signore, che non smette di crescere e che si manifestava in un'instancabile e impressionante carità verso il prossimo.Un esempio ne spiega bene la portata. Nel 2011, insieme ad altre 9 consorelle, suor Clare si trova ad accompagnare 140 ragazze alla GMG
In questo podcast, dalla voce dell'architetto e politico iraniano Mehdi Chamran, il racconto della Rivoluzione islamica che l'11 febbraio del 1979 trasformò l'Iran, regno dello Scià di Persia Reza Pahlavi, in una repubblica islamica sciita. Chamran attualmente presidente del Consiglio comunale di Teheran, è una delle figure più autorevoli che hanno partecipato alla rivoluzione. È stato negli anni il capo dell'intelligence esterna e tra coloro che hanno contribuito al programma di sviluppo nucleare del Paese. Con suo fratello, Mostafa Chamran, ha dato vita agli Hezbollah libanesi, il Partito di Dio. Suo fratello Mostafa, politico, comandante e guerrigliero iraniano, ha servito come Primo Ministro della Difesa nell'Iran post-rivoluzionario, è stato membro del parlamento, nonché Comandante dei Volontari paramilitari nella guerra Iran-Iraq. Durante quel lungo terribile conflitto perse la vita. Nella prima parte del podcast, Charman ripercorre la storia della Rivoluzione islamica. Nella seconda ricorda l'Ayatollah Ruhollah Moṣṭafāvī Mōsavī Khomeini, Guida suprema dell'Iran dal 1979 al 1989 e Padre della Rivoluzione, l'attuale Guida Suprema, l'Ayatollah Seyyed Alì Khamenei, già presidente della repubblica Islamica dal 1981 al 1989, massimo esponente nazionale del clero sciita. Infine il racconto di Mehdi Charman si chiude con la testimonianza della fondazione e costituzione di Hezbollah, il Partito di Dio libanese. A cura di Francesco De Leo. Montaggio di Silvio Farina. https://storiainpodcast.focus.it - Canale Eventi e luoghi ------------ Storia in Podcast di Focus si può ascoltare anche su Spotify https://open.spotify.com/show/293C5TZniMOgqHdBLSTaRc ed Apple Podcasts https://podcasts.apple.com/it/podcast/la-voce-della-storia/id1511551427. Siamo in tutte le edicole... ma anche qui: - Facebook: https://www.facebook.com/FocusStoria/ - Gruppo Facebook Focus Storia Wars: https://www.facebook.com/groups/FocuStoriaWars/ (per appassionati di storia militare) - YouTube: https://www.youtube.com/user/focusitvideo - Twitter: https://twitter.com/focusstoria - Sito: https://www.focus.it/cultura Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
In questo podcast, dalla voce dell'architetto e politico iraniano Mehdi Chamran, il racconto della Rivoluzione islamica che l'11 febbraio del 1979 trasformò l'Iran, regno dello Scià di Persia Reza Pahlavi, in una repubblica islamica sciita. Chamran attualmente presidente del Consiglio comunale di Teheran, è una delle figure più autorevoli che hanno partecipato alla rivoluzione. È stato negli anni il capo dell'intelligence esterna e tra coloro che hanno contribuito al programma di sviluppo nucleare del Paese. Con suo fratello, Mostafa Chamran, ha dato vita agli Hezbollah libanesi, il Partito di Dio. Suo fratello Mostafa, politico, comandante e guerrigliero iraniano, ha servito come Primo Ministro della Difesa nell'Iran post-rivoluzionario, è stato membro del parlamento, nonché Comandante dei Volontari paramilitari nella guerra Iran-Iraq. Durante quel lungo terribile conflitto perse la vita. Nella prima parte del podcast, Charman ripercorre la storia della Rivoluzione islamica. Nella seconda ricorda l'Ayatollah Ruhollah Moṣṭafāvī Mōsavī Khomeini, Guida suprema dell'Iran dal 1979 al 1989 e Padre della Rivoluzione, l'attuale Guida Suprema, l'Ayatollah Seyyed Alì Khamenei, già presidente della repubblica Islamica dal 1981 al 1989, massimo esponente nazionale del clero sciita. Infine il racconto di Mehdi Charman si chiude con la testimonianza della fondazione e costituzione di Hezbollah, il Partito di Dio libanese. A cura di Francesco De Leo. Montaggio di Silvio Farina. https://storiainpodcast.focus.it - Canale Eventi e luoghi ------------ Storia in Podcast di Focus si può ascoltare anche su Spotify https://open.spotify.com/show/293C5TZniMOgqHdBLSTaRc ed Apple Podcasts https://podcasts.apple.com/it/podcast/la-voce-della-storia/id1511551427. Siamo in tutte le edicole... ma anche qui: - Facebook: https://www.facebook.com/FocusStoria/ - Gruppo Facebook Focus Storia Wars: https://www.facebook.com/groups/FocuStoriaWars/ (per appassionati di storia militare) - YouTube: https://www.youtube.com/user/focusitvideo - Twitter: https://twitter.com/focusstoria - Sito: https://www.focus.it/cultura Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Deca se rađaju čista, neiskvarena, nevina, želimo da što duže ostanu takva, bez obzira na iskušenja i udarce društva u kojem živimo, pričaju u novoj Mamazjaniji, kantautorka Ana Štajdohar i muzičar i kompozitor Nikola Demonja, roditelji dvoje dece, devojčice Nije (10) i dečaka Lava (8). U varljivim vremenima, u kojima živimo, Ana i Nikola ističu da sve što kao odrasli ljudi i roditelji radimo, u borbi za bolje društvo, je zbog budućnosti naše dece, koja će u tom slučaju možda ipak ostati ovde jednog dana, pa nećemo svi biti „skajp i vajber“ roditelji. „Naše društvo nije pleme, kako neki vole da ga predstavljaju i to treba da pokažemo deci, da znaju da i ovde može da se ceni pristojnost, lepo vaspitanje, obrazovanje. Lakše je kontrolisati pleme, zato nas i prikazuju takvima, ali to je daleko od istine, što nam poslednjih nedelja dokazuju neka malo starija deca, koju bezrezervno podržavamo“, priča Nikola. Svi se rađamo nevini, neiskvareni, ali, slažu se oboje, društvo je takvo, da roditelji strepe još i pre rođenja deteta, kako će se oni sa njim, a i ono samo snaći u vrtlogu u kojem živimo. „Suočavanje sa porodilištem je prvi udar, potom ako se dete prehladi, razboli sledi borba sa lekarima i zdravstvenim sistemom, zatim ide upis u vrtić i liste čekanja, onda problemi u školi, nasilje. Sve su to izazovi sa kojima se roditelji nose, a ako sistem ne funkcioniše, nemaju kome da se obrate za pomoć i to je najteže od svega“, kaže Ana. Veruju ipak, da bez obzira na okolnosti, deca najviše uče i „upijaju kao sunđeri“ u porodici, od roditelja, i da je njihov model najznačajniji, ono što govore, a pre svega, rade i pokazuju im kako treba. To je ono što im se ureže u svest i postaje vodilja u godinama koje dolaze. „Želimo da naša deca znaju šta je čežnja, koja se u ovim vremenima izgubila, da znaju kako je kad se čeka, to je ionako nešto najlepše. Ćerka je, recimo, poslednja u njenom razredu dobila mobilni telefon. Na to smo se odlučili jer nismo želeli da bude izopštena, ali ja sam dugo odolevao i možda bih i dalje da Ana nije popustila. Sa telefonom se međutim izgubila kreativnost, pa dok naš sin za dve nedelje uradi desetine crteža, ona gleda u monitor poput svojih vršnjaka, što je neminovno“, priča Nikola. Uče decu da kažu „izvini“, da priznaju kad pogreše, da znaju da nije uvek, i ne treba da bude, sve dostupno, da nekad nešto mora da se preskoči, da se zaželi. „Danas je deci, i ljudima generalno, sve dostupno i nema više ni čekanja, ni želja. Učimo decu da znaju da nije uvek tako jer nikad se ne zna šta ih u životu čeka. Ipak, ne želimo ni da ih čeličimo, u smislu da ih pripremamo za borbu, jer se nadamo da jednog dana ljudi ovde više neće misliti o politici, već da će najveći problem za roditelje biti, koje boje da budu patike koje detetu kupuju“, pričaju uglas. Slični stavovi, ciljevi, zanimanja, ali i to što su oboje imali bezbrižno detinjstvo sa, kako kažu, divnim roditeljima, uputilo ih je jedno na drugo, a onda su i decu dobili, baš onako kako su zamislili. „Nije slučajno da smo se nas dvoje našli, jer imamo mnogo sličnosti. Kad sam razmišljao o deci, uvek sam želeo devojčicu, a posle i dečaka, i Ana ih je baš tim redom i rodila. Kad uveče, ponekad, legnu između nas da spavaju, osećamo da je to ono pravo, da smo potpuni“, zaključuje uz osmeh Nikola.
La Scrittura è la nostra autorità suprema e guida la nostra vita. Il centurione di Luca 7 dimostra una fede straordinaria, riconoscendo l'autorità di Gesù e il potere della Sua parola. Egli non cerca formule magiche, ma crede nella completa rivelazione e autorità divina di Cristo. Questo allineamento spirituale tra l'autorità di Gesù e Dio colpisce profondamente Gesù, che si meraviglia di una fede così grande. Lezioni dal centurione: La parola di Dio è sempre affidabile. È eterna, immutabile e onnipotente. È la nostra autorità suprema, utile per insegnare, correggere e guidare nella giustizia. Quando accettiamo la parola di Dio come autorità suprema, ci allineiamo alla Sua volontà e al Suo potere per compiere il Suo scopo nella nostra vita. Azione pratica: Leggi la parola, credi alla parola e agisci sulla parola.
IL PASSO DECISIVO: DA MEMBRI A MINISTRI Giovanni 7:14-24 Gesù viveva di rivelazioni e ciascuno di noi è chiamato a vivere per scatenare il soprannaturale. Il modo di Gesù di insegnare attirava il popolo. La tua libertà genererà opposizione spirituale. In questo tempo dovremo misurarci con quello che in noi attira la gente verso Cristo. Distruggere la religiosità, piegare le ginocchia e desiderare che il nostro livello si alzi saranno le chiavi per potenziarci quest'anno. Dio chiama gente a parlare liberamente in modo che il Suo soprannaturale fluisca nelle situazioni. Genesi 20:1 La fede non ha a che fare con il perfezionismo, orgoglio e carenze. Il nostro condizionamento umano non può limitare il tuo posizionamento spirituale. Abramo era profeta di Dio. Mentre il nemico cerca di attaccarti, il nostro Dio rimarca di fronte a lui il tuo essere Suo profeta. Il popolo di Dio non può vivere per emozioni, ma deve conoscere la propria funzione. 1 Pietro 4:11 I ministri devono parlare come se proclamassero gli oracoli di Dio e conoscere e proclamare la parola camminando costantemente in questa. Maggiore disciplina sulla parola porterà crescita esponenziale con il soprannaturale in te e nella Chiesa. Past Matteo e Mara 19-01-2025
Ce 15 janvier, Marjorie Hache vous plonge dans l'univers de Pop-Rock Station avec une programmation riche et éclectique. Les classiques résonnent avec Anthrax, Eels, et PJ Harvey, tandis que la nouveauté met en lumière SUO avec "Annihilated", extrait de son album "Beyond Human". L'album de la semaine revient sur les Lambrini Girls et leur provocant "Who Let The Dogs". Le live, énergique, de le soirée est signé Talking Heads avec "Psycho Killer", tandis que Blossoms revisite Radiohead dans une reprise indie-rock. Autre pépite, "Leash" de Sky Ferreira, une nouveauté marquante liée à la BO de "Baby Girl". La playlist de l'émission : Jack White - You Got Me Searching AC/DC - Rock N Roll Train Eagles - Life In The Fast Lane Eels - Mr. E's Beautiful Blues Suo - Annihilated The Beach Boys - Wouldn't It Be Nice Eiffel - Te Revoir Lambrini Girls - Cuntology 101 Anthrax - Antisocial Brent Cobb - Snakebite PJ Harvey - Down By The Water Father John Misty - She Cleans Up Blossoms - Telephone System Of A Down - Toxicity Prince - Guitar The Murder Capital - Can't Pretend To Know Aretha Franklin - Chains Of Fools Suede - Animal Nitrate Talking Heads - Psycho Killer (Live At Wcoz) The Easybeats - Friday On My Mind Foo Fighters - All My Life Sky Ferreira - Leash Rammstein - Du Hast Iggy Pop - Lust For Life Bloc Party - So Here We Are Florence & The Machine - Ship To Wreck Primal Scream - Settlers Blues
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=8024OMELIA EPIFANIA DEL SIGNORE - ANNO C (Mt 2,1-12) La solennità di oggi è un prolungamento della celebrazione del Natale del Signore. Più specificamente, ha lo scopo di celebrare il mistero della manifestazione della gloria infinita del Figlio unigenito del Padre al mondo intero. Già san Girolamo così spiegava ai suoi ascoltatori nell'Omelia sul giorno dell'Epifania: «Per designare questo giorno si usa il termine greco epifania. Ciò che noi, latini, indichiamo col termine apparizione oppure manifestazione, i greci lo chiamano epifania. A questo giorno si è dato questo nome proprio perché il nostro Signore e salvatore si è manifestato al pubblico». Per questo oggi ciascuno di noi è in festa ed è pieno di gioia, perché è sicuro di non essere escluso dalla salvezza che Gesù è venuto a portare a tutti.Le Letture di oggi mostrano molto bene questo grande mistero. La salvezza non è più offerta soltanto ai giudei, ma anche i pagani sono chiamati ad entrare nel Regno di Dio. È interessante notare come san Matteo, all'inizio del suo Vangelo, riferisca questo accenno alla misericordia di Dio rivolta a tutti i popoli, e concluda il suo Vangelo con la frase di Gesù: «Andate e fate discepoli tutti i popoli [...] io sono con voi [...]» (28,19s). Gesù vuole aprirsi a tutti gli uomini. A tutti vuole portare più pace, più amore, più gioia. Vuole diffondere ovunque il Suo lieto annuncio, la Buona Novella. Nessuno può più restare nelle tenebre. E per questo oggi vuole servirsi di noi.Nella prima Lettura vediamo la processione dei popoli verso la luce di Gerusalemme: «Cammineranno i popoli alla tua luce, i re allo splendore del tuo sorgere. Alza gli occhi intorno e guarda: tutti costoro si sono radunati, vengono a te. I tuoi figli vengono da lontano» (Is 60,3s). In passato, solo la città di Gerusalemme, cioè il popolo eletto, aveva la gioia di conoscere Dio. Ora, Dio in Cristo si è donato interamente all'umanità, per la salvezza di tutti. La Chiesa, istituita da Cristo, ha il compito di annunciare questa Buona Novella a tutti i popoli della terra.La salvezza è offerta a tutti, ma per averla in dono bisogna aderire a Cristo e fare la sua Volontà. Dopo aver conosciuto Cristo, non è possibile continuare a vivere come prima. Questo vale anche per noi cristiani. Se non ci convertiamo e non cambiamo stile di vita, finiremo anche noi per seguire il tragico cammino del popolo eletto, il quale non seppe riconoscere il suo giorno e la sua luce. Non riconobbe il suo Re e il suo Salvatore nel Bambino di Betlemme.L'episodio evangelico della visita dei Magi a Gesù Bambino è la manifestazione di questa grande verità: oggi viene rivelato quel mistero – come lo chiama san Paolo – che era rimasto nascosto precedentemente sia agli Ebrei che agli altri popoli, cioè che Cristo è l'unico Salvatore di tutti gli uomini, e non solo del popolo ebraico. È vero che Gesù è «il re dei Giudei», il Messia, discendente di Davide, nato a Betlemme. Però, Egli è pure destinato ad essere la «salvezza preparata da Dio davanti a tutti i popoli» (Lc 2,30s), e la «luce per illuminare le genti» (2,32).L'Epifania è perciò per eccellenza la festa missionaria, la festa in cui tutti i popoli sono chiamati alla fede. E poiché anche noi eravamo tra quei popoli pagani, oggi è anche la festa della nostra chiamata alla fede. Pure noi siamo stati chiamati ad entrare in quel disegno di salvezza, che Dio ha voluto per tutti gli uomini. Questo grande dono non possiamo però tenerlo per noi. Anche noi dobbiamo essere luce e salvezza per gli altri con la testimonianza delle nostre opere buone, scaturite dalla nostra fede, secondo quanto scriveva san Paolo agli Efesini, e secondo quanto la Liturgia ora rivolge a noi: «Se un tempo eravate tenebra, ora siete luce nel Signore. Comportatevi perciò come i figli della luce; il frutto della luce consiste in ogni bontà, giustizia e verità. Cercate ciò che è gradito al Signore, e non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre, ma piuttosto condannatele apertamente» (Ef 5,8-11). Gli altri vedendo le buone opere nostre glorificheranno il Padre e si sentiranno attirati al Vangelo di Gesù, che dona la salvezza.La preghiera di Colletta della Santa Messa ci fa chiedere con fiducia: «O Dio, che in questo giorno, con la guida della stella, hai rivelato alle genti il tuo unico Figlio, conduci benigno anche noi, che già ti abbiamo conosciuto per la fede, a contemplare la grandezza della tua gloria» (dal Messale Romano). Rivolgiamoci con fiducia alla Madonna: come ha presentato Gesù Bambino all'adorazione dei pastori nella Notte di Natale, come lo ha presentato all'adorazione dei Magi, così lo presenti ogni giorno anche a noi, come nostro Salvatore.
Gesù, riflettendo sui giorni di Lot (Luca 17:28-33), ci esorta a non restare bloccati nel passato, ma a concentrarci su ciò che Dio ha preparato per il futuro. La moglie di Lot, menzionata in Genesi 19:15-26, divenne una statua di sale perché guardò indietro con nostalgia, non riuscendo ad abbracciare pienamente il nuovo inizio offerto da Dio. Il racconto della punizione di Sodoma e Gomorra, descritto in Ezechiele 16:49-50, sottolinea come l'orgoglio, la comodità e l'indifferenza verso gli altri possano portare alla distruzione. Invece di indugiare su ciò che è passato, siamo chiamati a fidarci delle promesse di Dio, abbracciare il Suo proposito e camminare con fiducia verso il futuro che ha preparato per noi.
Questo video è nato dalla delusione di una mia ricerca sulla parola "Natale" fatta su Google. Incredibile come la realtà del Natale sia sparita dalla opinione pubblica mondiale. "Oggi a te è nato un Salvatore che si chiama Cristo Gesù!" E forse, se invochi il Suo nome, anche tu puoi nascere oggi con Lui!
Antonia Moroni ha 58 anni, vive a Milano ed è responsabile amministrativa di un'azienda commerciale. È figlia di due genitori sordi, e quindi fin da bambina è il loro ponte uditivo col mondo, trovandosi coinvolta in questioni più grandi di lei. A mandare avanti la casa è sua mamma, con il lavoro di sarta, mentre il padre è un artigiano che per lungo tempo non porta uno stipendio a casa. «Almeno fino a quando mio zio, che per me è stato come un secondo padre, ha messo le mani nei conti della sua attività e l'ha rivoluzionata», racconta Antonia. Nel 1990, però, una grande tragedia si abbatte sulla famiglia di Antonia: l'adorato zio viene ucciso a Marrakech. Ciascun membro della famiglia si ritrova con un'eredità di 250 milioni di lire. Antonia, ad oggi, non ricorda precisamente cosa ha fatto con quei soldi. Suo fratello, assieme al padre e al fidanzato di Antonia, aprono una Srl, dove presto anche Antonia va a lavorare. Ma le cose non vanno come si aspettavano: dopo un anno, infatti, chiudono. Decidono di non dichiarare fallimento e di coprire i debiti con i soldi dell'eredità dello zio. Le strade di Antonia e di suo fratello a quel punto si dividono. Antonia costruisce la sua professionalità nella comunicazione prima, nell'amministrazione poi. Il fratello, invece, riattiva la Moroni Incisioni SNC, la società a nome collettivo del padre, di cui Antonia non è più socia, ma di cui si ritrova ad ereditare le quote alla morte del padre. Il fratello si specializza sulle grandi insegne. Antonia non ha alcuna relazione con lui, ma le cose sembrano andargli a gonfie vele: «Il suo stile di vita era molto agiato: belle macchine, bei vestiti, belle case… Io sapevo quello che mi raccontava mia mamma, però vedevo che si poteva permettere una bella vita». Se non che ogni tanto, il fratello chiede ad Antonia e a sua madre di andare a in banca a firmare delle fideiussioni o dei prestiti. Ma sembrava tutto nella regola. Alcuni anni dopo, un dipendente di suo fratello denuncia di non percepire lo stipendio da anni. È l'inizio di un incubo. Antonia e sua madre ricevono innumerevoli decreti ingiuntivi, subiscono il pignoramento delle case, fino a ritrovarsi con un debito di 600.000 euro. Sarà un'avvocata specializzata nella legge anti-suicidi ad aiutare Antonia a venirne fuori.
Suo padre 50 anni fa ha trovato la tela in una discarica a Capri. Una serie di perizie hanno confermato successivamente essere un dipinto di Picasso a cui manca unicamente il sigillo della Fondazione Picasso a dare l'autenticazione definitiva. Il proprietario di questa fortuna è ospite della trasmissione per raccontarci l'intera vicenda. Prima però una finestra sull'attualità internazionale con l'invasione in Libano di Israele e le conseguenze sul piano geopolitico.
Join Chase all season long as he discusses "Fear God and Keep His Commandments," from his favorite book: Ecclesiastes. This week, Chase discusses how observing the natural world through science is not enough to fulfill us. The natural world should point us to the Creator (Psalm 19; Romans 1), Who we must worship rather than the creature (Romans 1). Link to: What If There Were No Wind? https://www.youtube.com/watch?v=SuO-y-VVxss Visit our linktree: https://linktr.ee/scatteredabroadnetwork Visit our website, www.scatteredabroad.org, and subscribe to our email list. "Like" and "share" our Facebook page: https:// www.facebook.com/sapodcastnetwork Follow us on Instagram: https://www.instagram.com/ the_scattered_abroad_network/ Subscribe to our Substack: https://scatteredabroad.substack.com/Subscribe to our YouTube channel: The Scattered Abroad Network Contact us through email at san@msop.org. If you would like to consider supporting us in any way, don't hesitate to contact us through this email.
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Attention residents and fellows! In this episode of the BackTable Urology podcast, Dr. Jay Shah hosts Dr. Eugene Shkolyar, a recent SUO fellowship graduate and new faculty member at Stanford, to discuss the process of securing a first job out of training. --- CHECK OUT OUR SPONSOR Fellow https://www.meetfellow.com/ --- SYNPOSIS The conversation covers the importance of introspection, geography, and mentorship. Dr. Shkoliar also delves into practical aspects of networking, job offer negotiation, and the balance between professional aspirations and personal life. Dr. Shkoliar shares personal experiences from this career milestone. --- TIMESTAMPS 00:00 - Introduction 02:17 - The Job Search 09:13 - Balancing Personal and Professional Goals 16:43 - Exploring Different Career Paths 22:26 - Understanding Healthcare Structures 26:14 - Practical Steps 30:07 - Mentorship and Networking 37:39 - Negotiation Tactics 49:48 - Final Reflections --- RESOURCES Fellow https://www.meetfellow.com/
Serena Dellamore cresce a Cesena, in una grande e allegra casa, popolata di donne. Suo padre ha una ditta di trasporti, la famiglia è benestante, ma vivono nel culto del risparmio, negandosi ogni godimento. Quando nasce la sorellina di Serena, i genitori vendono la ditta di trasporti e iniziano a gestire un albergo nella riviera romagnola. In quel periodo, allentano le redini sulle figlie, che iniziano a spendere più liberamente, ma loro continuano a non concedersi nulla. Nel 1998, il destino di questa allegra e rumorosa famiglia romagnola cambia per sempre. Serena ha 22 anni e la sua sorellina, quindicenne, Roberta, muore tragicamente investita da un'auto. Sembra blasfemo raccontare di soldi quando c'è di mezzo la morte, ma è il punto di vista di questo podcast e Serena ha accettato di farlo. «Quando lei è morta c'è stato un momento in cui mio padre si è reso conto che era assurdo aver accumulato per tanti anni senza mai averne goduto. La frase che disse fu: “Ecco, abbiamo sbagliato a non prendere mai un aereo quando era viva la Roberta perché dicevamo che non ce lo potevamo permettere”». Per sua madre, però, subentra presto un altro tipo di condizionamento. «Se lei andava al bar o al ristorante, se si comprava un vestito nuovo, aveva paura che qualcuno pensasse che stesse soffrendo meno». In quel momento di forte sofferenza, i suoi genitori hanno la lucidità anche di fare un'importante scelta di business. Un anno dopo la morte di Roberta, l'Hotel Zeus diventa il primo albergo gay d'Italia. «Paradossalmente, il dolore della mia famiglia incontrava molto il dolore e le difficoltà di vita che questi uomini ancora incontravano nel vivere apertamente la loro omosessualità». Con la stessa lucidità con cui trova il modo per tenere in vita la propria attività, la famiglia di Serena inizia una battaglia legata al risarcimento economico dato alle famiglie delle vittime. «L'unica cosa che alla famiglia del colpevole interessava era che non si superasse il massimale che lui aveva con le assicurazioni perché così non dovevano tirar fuori dei soldi di tasca loro». Il risarcimento viene definito in base a delle tabelle in cui vengono valutati diversi parametri. La famiglia Dellamore ottiene che sia inserito, per la prima volta, tra quei parametri, il danno esistenziale. «E quindi abbiamo superato il massimale dei 2 miliardi e la famiglia ha dovuto coprire a sue spese la restante parte. Paradossalmente io mi sono dovuta giocare la dignità e la vita di mia sorella dal punto di vista economico». Con i soldi ottenuti per quasi vent'anni i genitori di Serena hanno portato avanti un'associazione nazionale per fare pressione sulle istituzioni affinché si occupassero di sicurezza e prevenzione. E per prestare soccorso psicologico e legale ai familiari delle vittime della strada. Affinché la sopraffazione del dolore non li inibisse dall'esigere giustizia.
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Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: Non esser preso di sorpresa al Suo ritorno28 Ora, ecco una lezione da imparare dallʼalbero del fico. Quando i suoi rami si fanno teneri e spuntano le prime foglie, voi sapete che lʼestate è vicina. 29 Allo stesso modo, quando vedrete accadere queste cose di cui vi ho parlato, potrete essere certi che il mio ritorno è vicinissimo, proprio alle porte.30 Sì, questi sono gli eventi che segneranno la fine di questa generazione. 31 Il cielo e la terra scompariranno, ma le mie parole resteranno per sempre.32 Tuttavia, nessuno sa quando verrà quel giorno e quellʼora, non lo sanno gli angeli del cielo, e neppure io, soltanto Dio Padre lo sa. 33 E poiché non sapete quando sarà il momento, state allʼerta (pronti per il mio ritorno).34 Il mio arrivo può essere paragonato a quello di un uomo partito per un viaggio in un altro paese. Ai suoi dipendenti ha affidato del lavoro da svolgere mentre è lontano, e ha detto al custode di stare pronto per il suo ritorno.35-37 Ebbene, tenete gli occhi bene aperti, perché non sapete quando verrò: se di sera, a mezzanotte, alle prime ore dellʼalba o a mattina inoltrata. Che non vi trovi addormentati! Siate pronti per il mio ritorno! Questo è ciò che raccomando a voi e a tutti gli altri».Support the Show.Support the Show.
"Fianco a fianco per vizio coniugale"La quarta puntata dell'undicesima stagione di Moon Safari offre all'ascolto l'unione tra le nostre esplorazioni musicali al chiaro di luna e una selezione di poesie di Fernanda Romagnoli.PLAYLIST POETICARitrattoChe vuoi da me, ritratto, ardente viso,pupilla come l'ape del mattino,guancia che sottilmente sulla tempiasfuma in sorriso? Mi torturi invanocol tuo splendore. Nulla che si compiarimane intatto: a renderti divinoera l'attesa. E questo volto umanoche m'affronta ogni sera dallo specchio,ogni sera più nudo, prosciugatosulle crepe dell'anima: io l'accetto.Dunque perché il tuo palpito mi strazia?Che vuoi da me, ritrattodi quand'ero ragazza?[Dalla raccolta La folle tentazione dell'eterno (Interno Poesia, 2022)]SobillazioneNei ghetti del mio corpo, certe notti,i cinque sensi circolano cupisobillando lo Spirito: “A che valeil tuo slancio di fiamma, sempre eluso,i rossi rami che s'agitano e attorconotribolati in abbracci di sé stessi– mentre il buio si svincola illesoe ripropone il dilemma – .Far da barriera ai lupi, che ti vale.all'alba sarai fumo”.In quelle notti di congiura e d'odiola fiamma geme, s'accuccia nel suo grumodi braci: e invoca che su lei s'affrettila pietà della cenere, l'assediod'occhi ferini in circolisempre più strettiFalsa identitàPrima o dopo qualcuno lo scopre:io sono già mortada viva. È di donna stranierala faccia fra i capelli in giù sportache subito si ritira,l'ombra che dietro le tendes'aggira di sera,il passo che viene alla portae non apre. Suo il cantoche intriga i vicini coprendoi miei gridi sepolti. Qualcunoprima o dopo lo scopre. Ma intanto…Lei a proclamarsi non esita,lei mostra il mio biglietto da visita.Io nel buio, in catene, a un palmoda voi di distanza, sul murograffio questa riga contorta:testimonianza che mioera il nome alla porta, ma il corponon ero io. [Dalla raccolta "Il tredicesimo inviato e altre poesie" (Libri Scheiwiller, 2003)]Coniugale E affacciati guardando fluttuarequesta frangia di sera sui palazzi,che di sprazzi vermigli ci colorapolene da balconefianco a fianco per vizio coniugale:che cosa, strenuamente,resiste in noi – che cosa, più realedi quello che tentammoo che insieme sbagliammo dall'iniziosale dal fondo e ci annaspa nella menteper attestare ch'è vera, che esiste,ch'è nostra come un figlio anche malvagioè nostro, come la vita – anche se sanguinachinandosi come quest'aria in questa sera? [Da "Il tredicesimo invitato" (Libri Scheiwiller, 2003 - I ediz., Milano, Garzanti, 1980).PLAYLIST MUSICALESylvie Kreusch - Haunting MelodyTélépopmusik - Hollywood On My Toothpaste (ft. Mau)Parra For Cuva - Spiral- Fernanda Romagnoli - RitrattoEverything Is Recorded ft. Sampha & Syd - Show LoveBlockhead - Attack The Doctor-- Fernanda Romagnoli - SobillazioniSkinny Pelembe - Dreamign Is Dead NowXXYYXX - Good Enough---- Fernanda Romagnoli - Falsa identitàTipper - No DiceNickodemus - Cleopatra in New YorkInude - Noisy Floor, Silent Room-- Fernanda Romagnoli - ConiugaleUazz - SientemeCharlotte Adigery, Bolis Pupul - MantraAsa Moto - Missing TeethMoon Safari, esplorazioni musicali e poetiche al chiaro di lunaUn programma di e con Claudio Petronella - Undicesima stagioneIn onda su RBE radio TV ogni sabato alle 23 in replica ogni domenica alle 22.www.rbe.it/trasmissioni/moon-safari
+Max uprkos b specifikaciji Ferrarija pobednik, uz 8 pol-pozicija zaredom.+Verstappen pobedio i u iracing 24h Nurburgring...Duracell - Igraj i osvoji put u Moncu: https://igrajiosvoji.com/Preuzmite OMV My Station mobilnu aplikaciju: https://www.omv.co.rs/sr-rs/mystationiPhone: https://apps.apple.com/rs/app/omv-mystation-u-srbiji/id6451113141Android: https://play.google.com/store/apps/details?id=com.comarch.clm.mobileapp.omvrshttps://fantasy.formula1.com/en/leagues/join/P5SEDGFHU02KOD ZA LIGU: P5SEDGFHU02Ukoliko želite da podržite ekipu Infinity Lighthouse i sve što radimo, najbrže je kroz Patreon i YouTube članstvo.Patreon: https://www.patreon.com/infinitylighthouse YT: https://www.youtube.com/channel/UCQ2D37u3DU1XGxxriq5779Q/joinDomaćini: Dejan Potkonjak, Pavle Živković i Srđan Erceg#lap76#infinitylighthouse#f1 00:00:00 Početak 00:04:00 Andrej Petrović u gostima 00:27:45 Imola, Sena i posetioci00:39:30 Maks odličan na stazi kada je bitno00:45:00 Ferari ponovo traži alibi00:46:30 Strategija00:50:00 Slučaj Hulkenberg00:54:15 Volf - Lauda - Hamilton00:57:30 Šta ćemo sa Čekom?01:02:00 Gde su neki novi momci?01:12:00 Uvek je cilj pobediti01:16:00 Čudne Ferarijeve odluke01:18:30 Trkački tempo01:26:00 Vidimo se u Sarajevu i Osijeku01:34:00 Ko je dobar u sporim krivinama?01:42:30 Pol pozicija donosi pobedu01:50:00 Da li je neko video Aston Martin?02:03:00 Maks pod pritiskom02:05:00 Dajte šansu Jukiju02:15:00 Zvezda se rađa, ne postaje se! Ili ne?02:32:00 Sainc 5x502:37:30 Suočimo sa sa stvarnošću02:47:00 Alpina, Vilijams i ostali...02:49:00 Građansko novinarstvo02:56:00 Lane u Monaku03:04:30 F2 i F303:12:00 Porše super kup03:15:00 NASCAR03:24:00 Fantasy03:30:45 PATREON------------------------------HUMANITARNI KUTAKPomozimo Martinu!Slanjem SMS poruke: Upišimo 1503 i pošaljimo SMS na 3030Slanjem SMS poruke iz Švajcarske: Upišimo human1503 i pošaljimo SMS na 455Uplatom na dinarski račun: 160-6000001670866-23Uplatom na devizni račun: 160-6000001671337-65IBAN: RS35160600000167133765SWIFT/BIC: DBDBRSBGUplatom platnim karticama putem linka: E-doniraj (https://www.budihuman.rs/edonate/sr?user_id=1503)Uplatom sa vašeg PayPal naloga putem linka: PayPal (https://www.budihuman.rs/paypal/sr/donate?user_id=1503)-----------------NAŠA PRODAVNICA - ️https://shop.infinitylighthouse.comSvi koji žele da obogate svoju biblioteku prelepim delima o Formuli 1 i MotoGP-u ili se obuku u naše, zajedničke, boje, tu je naša zvanična prodavnica knjiga, majica i kačketa.NAŠE DRUŠTVENE MREŽE Instagram - https://instagram.com/infinitylighthouse Facebook - https://facebook.com/theinfinitylighthouseTwitter - https://twitter.com/infinitylighthsSPORTSKE VESTI - https://sportsmagazin.rsMusic credit: Envato Elements Item/Cinematic Heroic by StudioKolomnaAutor: Srđan ErcegDatum: 20. maj 2024.Lokacija: Studio na kraju UniverzumaProdukcija: Infinity Lighthouse https://www.youtube.com/infinitylighthouseWebsite: https://infinitylighthouse.com/Zabranjeno je svako kopiranje i neovlašćeno preuzimanje video i/ili audio snimaka i postavljanje na druge kanale! Nije dozvoljeno koristiti materijal sa ovog kanala, bilo u celosti ili iz segmenata, bez licenciranja / plaćanja kako za komercijalnu, tako i za nekomercijalnu upotrebu.Svaka upotreba bez licenciranja za komercijalnu ili nekomercijalnu / privatnu upotrebu biće procesuirana. Za sve informacije o pravima, za upite o licenciranju i dobijanju dozvole za korišćenje možete nas kontaktirati putem naše zvanične email adrese.Copying, re-uploading, and illegally distributing this copyrighted work is strictly prohibited! Label and copyright: Infinity Lighthouse ★ Support this podcast on Patreon ★
Francesca Padovan ha 32 anni e vive a Padova, dove lavora come UX-designer. Nasce a Favaro Veneto, padre operaio e mamma che fa le pulizie. Abitano in una grande casa assieme al nonno, dove man mano che qualcuno muore, viene spento il riscaldamento nella sua stanza. Muore prima il nonno, poi, quando Francesca ha 13 anni, a morire è sua madre. Se dovesse mancare anche il padre, Francesca sarebbe sola al mondo. Così inizia a vedere nello studio la sua unica fonte di sicurezza per il futuro. Viene ammessa al Politecnico di Milano, prima la Triennale poi la Magistrale. Suo padre continua a portarle volantini di offerte di lavoro che vede in giro. Non capisce perché continui a studiare. Nonostante ciò, riesce a pagarle l'affitto e le tasse. Quando finalmente Francesca termina gli studi e sta per firmare il suo primo contratto di lavoro, riceve una telefonata. Suo padre ha un cancro ed è terminale. Francesca chiude la sua vita a Milano e torna a Favaro. Nel giro di 20 giorni suo padre muore e le lascia in eredità 20mila euro più la grande casa gelida. Francesca non ha dubbi, vorrebbe venderla ma scopre che ci vogliono molti soldi per sanare alcune irregolarità catastali. Nonostante la grossa spesa e l'incertezza, Francesca decide di procedere e di spendere tutti i 20mila euro ereditati per metterla in regola. Quando finalmente riuscirà a venderla, non toccherà i soldi ottenuti per diversi anni. Fino al giorno in cui, grazie a una psicoterapeuta, capirà il bisogno di trovare un nuovo posto da chiamare casa. Compra così un piccolo appartamento a Padova, senza bisogno di fare il mutuo. E lì inizia la sua nuova vita. --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/rame-platform/message
Vita e opere del genio universale - Spendieren Sie einen Cafè (1€)? Donate a coffee (1€)? https://ko-fi.com/italiano Livello B2Buongiorno cari amici e amanti dell'italiano! Oggi vi voglio parlare di un genio italiano del Rinascimento che è conosciuto in tutto il mondo, considerato uno dei più grandi dell'umanità e talento universale.Ebbene sì, miei cari ascoltatori, oggi parliamo di Leonardo Da Vinci. Perché si dice di lui “talento universale”? Perché è stato un grande scienziato, un filosofo, un architetto, un pittore, uno scultore, un disegnatore, uno scenografico, un matematico, un musicista, un anatomista, un botanico, un geologo, un ingegnere, un progettista e un trattatista, insomma non c'è campo in cui Leonardo Da Vinci non si sia distinto per il suo grandissimo talento.Leonardo nasce il 15 aprile del 1452 ad Anchiano, una frazione del comune di Vinci in Toscana e da qui il nome Leonardo da Vinci. Suo padre, Piero Da Vinci è notaio e ha una relazione illegittima con Caterina di Meo Lippi. Vista la differenza di classe sociale il padre di Leonardo sposa un'altra donna e la mamma viene costretta a sposare un altro uomo, un contadino disposto ad accettare la situazione compromessa di Caterina. Leonardo cresce nella casa del padre, ma è un figlio illegittimo e per questo non può portare il nome el padre. ...The full transcript of this Episode is available via "Luisa's learn Italian Premium", Premium is no subscription and does not incur any recurring fees. You can just shop for the materials you need or want and shop per piece. Prices start at 0.20 Cent (i. e. Eurocent). - das komplette Transcript / die Show-Notes zu allen Episoden sind über Luisa's Podcast Premium verfügbar. Den Shop mit allen Materialien zum Podcast finden Sie unterhttps://premium.il-tedesco.itLuisa's Podcast Premium ist kein Abo - sie erhalten das jeweilige Transscript/die Shownotes sowie zu den Grammatik Episoden Übungen die Sie "pro Stück" bezahlen (ab 25ct). https://premium.il-tedesco.itMehr info unter www.il-tedesco.it bzw. https://www.il-tedesco.it/premiumMore information on www.il-tedesco.it or via my shop https://www.il-tedesco.it/premium
Vuk Vukašinović je osnivač elitne teretane "Prvi Tim", serijski preduzetnik, diplomirani ekonomista i čovek koji svakodnevno pomera granice. _______________________________________________________________________________________________
Vita e opere della politica Tina Anselmi - Spendieren Sie einen Cafè (1€)? Donate a coffee (1€)? https://ko-fi.com/italianoLivello A2/B1Buongiorno cari amici e amanti dell'italiano e benvenuti al nuovo episodio di 2LIP (Tulip) - Lusia's Learn Italian Podcast.Oggi finisce la serie sulle donne italiane che hanno fatto la storia e voglio parlarvi di Tina Anselmi, una politica italiana degli anni settanta, prima donna a ricoprire la carica di ministro. Tina Anselmi nasce a Castelfranco Veneto il 25 marzo del 1927.Suo papà è farmacista, sua mamma ostessa. Studia all'Istituto Magistrale di Bassano del Grappa e frequenta l'Azione Cattolica. Il 26 settembre del 1944 i fascisti rastrellano nella stessa città 43 giovani e li impiccano ai lampioni di Viale Venezia, oggi Viale Martiri.Gli studenti vengono obbligati a guardare e questo fatto tragico e insopportabile la porta ad entrare nella Resistenza come staffetta con il nome di Gabriella, nome ispirato dall'Arcangelo Gabriele. La Resistenza viene vissuta dall'Anselmi non come fatto eccezionale ma come una reazione necessaria al terrore, la risposta della vita alla morte....The full transcript of this Episode is available via "Luisa's learn Italian Premium", Premium is no subscription and does not incur any recurring fees. You can just shop for the materials you need or want and shop per piece. Prices start at 0.20 Cent (i. e. Eurocent). - das komplette Transcript / die Show-Notes zu allen Episoden sind über Luisa's Podcast Premium verfügbar. Den Shop mit allen Materialien zum Podcast finden Sie unterhttps://premium.il-tedesco.itLuisa's Podcast Premium ist kein Abo - sie erhalten das jeweilige Transscript/die Shownotes sowie zu den Grammatik Episoden Übungen die Sie "pro Stück" bezahlen (ab 25ct). https://premium.il-tedesco.itMehr info unter www.il-tedesco.it bzw. https://www.il-tedesco.it/premiumMore information on www.il-tedesco.it or via my shop https://www.il-tedesco.it/premium
A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore
RITIRO A ROMA CON LE APOSTOLE:Carissimi amici, vi invitiamo a trascorrere con noi un fine settimana a Roma. Per info e iscrizioni : https://www.it.apostlesofil.com/iscrizioni-weekend-roma/ - Premi il tasto PLAY per ascoltare la catechesi del giorno e condividi con altri se vuoi -+ Dal Vangelo secondo Luca +In quel tempo, si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». Ed egli disse loro questa parabola:«Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: "Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta". Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: "Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati". Si alzò e tornò da suo padre.Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: "Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio". Ma il padre disse ai servi: "Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l'anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato". E cominciarono a far festa.Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: "Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo". Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: "Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso". Gli rispose il padre: "Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato"».Parola del Signore.
This week on BackTable Urology, Dr. Kristen Scarpato (Vanderbilt University), Dr. Todd Morgan (University of Michigan), and Dr. Philip Kim (Kaiser Permanente) discuss their urologic oncology fellowship experiences, the importance of mentorship, and work-life balance as urologists. --- SHOW NOTES First the doctors discuss the changing landscape of urologic oncology fellowships and the favorable job market for those graduating from residency. They also share how their experiences in residency and mentorship from esteemed urology professionals shaped their paths towards urologic oncology. Additionally, they discuss the Society of Urologic Oncology (SUO) Clinical Trials Consortium and its role in providing education and resources to fellows. Benefits of joining an SUO fellowship program include the ability to participate in clinical trials and gain mentorship opportunities. Finally, the doctors examine the reality of balancing early career work and family responsibilities. They analyze the effect of burnout on our work-life balance and the different stages of career and family life. They conclude the episode by emphasizing the importance of intentionality in both aspects of their lives. --- RESOURCES SUO Clinical Trials Consortium https://suoctc.org/home.aspx