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Flamenco Chiavi in Mano podcast
#127- Los palos del Flamenco: la Bambera (prima parte) - Flamenco Chiavi in Mano

Flamenco Chiavi in Mano podcast

Play Episode Listen Later Nov 14, 2024 23:29


In questo episodio ti racconto la teoria di questo bellissimo palo. Ce ne sarà un secondo di guida all'ascolto. E' un cante non tantissimo preso in considerazione nei recitales flamenchi, forse perché è troppo legato al folklore. Il nome viene da Bamba, nome popolare usato nella zona di Siviglia e Cadice, per indicare il columpio, l'altalena. Il termine viene forse da bambolear, che significa dondolare, oscillare. Tradizionalmente si creavano nelle feste soprattutto intorno al Guadalquivir, di cui sappiamo grazie a pittura e letteratura, forse su imitazione delle feste francesi, nelle quali si attaccava una corda ad un grosso albero, con una seduta di legno o di corde intrecciate. I giovani spingevano le fidanzate sull'altalena, cantando e facendo festa.L'idea dell'altalena era di spingere la fidanzata molto in alto vicino alla luna per propiziarle fertilità. I cantes de columpio avevano tematiche leggere, doi amore, gelosia, e il franchismo non li amò perché considerati "piccanti". Ma anche se il potere costituito non amava questi canti non li distrusse perché si trattava di una tradizione popolare orale, apprezzata e diffusa. Questi canti non erano complessi dal punto di vista musicale. Ad un certo punto i canti popolaroi di columpio cominciarono ad essere afflamencati, con influenza da parte dei cantes camperos, la temporera, la trillera, le ninnanane ecc. Importante nello sviluppo del palo che conosciamo oggi sono stati i cantes de columpio di Aznalcazar, un paese situato nella zona dell'Aljarafe Sivigliano, in direzione di Huelva. In quella zona andava in vacanza una coppia di cantaores importantissimi nella storia del flamenco: Pepe Pinto e la moglie Pastora Pavon, la Niña de los Peines, che appresero questi canti e cominciarono a farli propri. Anche Pepe Marchena conosceva questo canto. Pepe Pinto inserisce il cante fandango di Aznalcazar e lo chiama "pintera". Nel 1935 lo incide con questo nome, o con il nome di Fandango di Aznalzacaz, su ritmo di fandango, per l'etichetta Disco Gramofono. Come si arriva alla attuale concezione della bambera come di una sorta di variante della buleria por solea? Trattandosi di un cante di origine campestre, il suo ritmo naturale sarebbe quello del fandango, ma nel cante si sente tanto la cadenza andalusa e la modalità flamenca, con escursioni sulla scala minore. E la chitarra può accompagnarlo in modo molto spontaneo con le note della solea. Pepe Marchena nel 1940 ne incide una su aire di milonga per la colonna sonora del film "MNartin Gala". Davvero particolare: te lo farò sentire nel prossimo podcast! E' interessante come si possa riconoscere una melodia, nonostante venga cantata in un contesto musicale differente. Nel 1941 Gracia de Triana, una cantante popolare in Andalusia, la incide por fandango con il titolo di cante campero popular. La Niña de los Peines la incise nel 1949, accompagnata dal mitico chitarrista Melchor de Marchena, con il titolo "Entre Sabanas de Holanda", per l'etichetta "La voz de su amo" (La voce del padrone!) dopo averla cantata parecchio e averla fatta conoscere, dandole per la prima volta il nome di Bambera.Fino a qui, il cante por bambera non era mai stato cantato por buleria por solea. Il primo cantaor che lo mise in buleria por solea fu Juan Peña El Lebrijano, accompagnato da Niño Ricardo alla chitarra. Era il 1966. Dopo pochi anni, nel 1970, Naranjito De Triana nel fa una sua versione con la chitarra di Paco de Lucia, in una Antologia Cantaora, con il titolo "Homenaje a la Niña de los Peines". Molti dicono che sia stata la Niña de los Peines a mettere il ritmo di Solea alla Bambera, ma non è vero!Altro esempio da tener presente è quello di Enrique Morente, che lo cantava por fandango dal vivo, ma che lo incise nel 1999, accompagnato da Pepe Habichuela, con ritmo di tango! Questo cante è nato libero da ritmo, quindi si presta a diverse possibilità.La letra si basa su versi ottosillabi, 4 con due versi ripetuti o 5 con un verso ripetuto, per cui siamo in uno schema di fandango con 6 versi. Una bambera che ha fatto storia è La Leyenda del tiempo, nell'omonimo disco del 1979 di Camaron. All'epoca fu un disco super rivoluzionario, molto rock e innovativo e il suo valore viene riconosciuto molto tempo dopo. La melodia viene da un canto del canzoniere dei cantos populares españoles, dal titolo "La niña que esta en la bamba".Il flamenco non butta via niente, recupera e ricicla. Esiste anche la Bambera di Arcos de la frontera, ma non ha nulla a che vedere con quella che conosciamo. E viene accompagnata in modo maggiore, con una atmosfera diversa. Sono Sabina Todaro, mi occupo di flamenco e di danze e musiche del mondo arabo dal 1985. Dal 1990 insegno baile flamenco e Lyrical Arab Dance, un lavoro sull'espressione delle emozioni attraverso le danze del mondo arabo a Milano. La bambera è un bellissimo palo da affrontare, che ha una sonorità molto melodica. Il background musicale che le si suole dare quando viene ballata è quello della buleria por solea, ma rispetto a quest'ultimo la bambera è molto più fluida e melodica. Spesso purtroppo i bailaores la ballano come se si trattasse di una buleria por solea, cancellandone l'identità. Troppo veloce, e con movimenti piuttosto forti e un po' violenti, che nulla hanno a che fare con la dolcezza e la fluidità di questo cante. E' imteressante ballare con una velocità abbastanza elevata ma sempre fluida. Dal punto di vista fisico è simile a ballare por Caña o Polo. 

Flamenco Chiavi in Mano podcast
#126- I palos del flamenco: la Siguiríya guida all'ascolto - Flamenco Chiavi in Mano

Flamenco Chiavi in Mano podcast

Play Episode Listen Later Nov 7, 2024 28:34


Questo podcast è una guida all'ascolto della Siguiriya, con esempi pratici commentati. Ho scelto  brani di cantaores importanti nella storia del flamenco soprattutto dal punto di vista di questo palo, ma non soltanto.Ti consiglio di ascoltare prima il n.125 di questo podcast, che è dedicato alla teoria.La prima cosa che succede in un brano por siguiriya è che entra la chitarra che definisce la modalità musicale di riferimento. Trattandosi di modalità flamenca, forte è l'impatto della cadenza andalusa. Nell'introduzione por Siguiriya il chitarrista deve sottolieare moltissimo le due note più gravi della cadenza, che ne definiscono l'atmosfera. Il primo esempio è Perico El Del Lunar che accompagna il cante di Don Antonio Chacon: due giganti della storia del flamenco.Nota come il chitarrista nella sua introduzione faccia diverse pause, nelle quali il cantaor portebbe inserire il suo cante. E' come dire "prego, canta pure se vuoi!", anzi, "cante Usted si gusta". Ecco perché si dice "cante" e non "canto"!La salida del cante por Siguiriya, fatta magistralmente da Antonio Chacon, sottolinea le due note più gravi della cadenza, con una escursione ad una nota più acuta, che è la più acuta della cadenza.Chacon era non gitano, mentre nel secondo esempio ti faccio ascoltare il cante della Niña de Los Peines, accompagmnata da Ramon Montoya, figure altrettanto  importanti, ma Pastora Pavon La Niña de los Peines era gitana. Il cante por Siguiriya è spesso definito dai gitanti stessi patrimonio esclusivo della loro cultura, ma Don Antonio Chacon è un esempio di quanto questo non sia una verità assoluta.La chitarra accompagna molto gentilmente la voce del cante, rimanendo nel background, per spingere con forza il finale del quejio con dei rasgueos, momenti in cui la chitarra gratta le corde con energia. Il quejio si fa con Tiritiri o con Ay Lele.L'introduzione cantata dalla Niña è più breve, forse perché a quell'epoca (intorno al 1910) la lunghezza del brano era molto determinata dal supporto sul quale si poteva registrare il brano! Quando c'è il baile, o se si fa un montaggio "creativo" di questa musica, si possono fare montaggi molto creativi. Ad esempio entrare con una letra por Martinete, palo che condivide con la Siguiriya scala musicale e frase ritmica ma che non prevede l'accompagnamento di chitarra. Su youtube trovi due bellissimi esempi di baile por Siguiriya che iniziano conun martinete, uno di Antonio Canales e l'altro di Mario Maya, e anche altri. Alla fine della introduzione il bailaor deve offrire al cantaor la possibilità di cantare, con una llamanda. Dopo la salida del cante il chitarrista può fare una falseta, anche molto semplificata per far entrare una strofa cantata senza portare l'attenizione lontano dal cante. Un altro esempio che ascoltiamo è il cantaor Jerezano Manuel Agujetas, gitano, e accompagnato da Parrilla de Jerez. Un urlo soffocato, qualcuno che canta come gli esce dalle viscere, senza curarsi di piacere o di compiacere. Non fa mai l'occhiolino ad un aspetto estetico. Il suo cante era una necessità viscerale.Il cante nella letra ruota sempre intorno alla cadenza andalusa. La letra è molto lunga e divisa in due parti da un intermezzo di chitarra anche abbastanza lungo, e ci sono parecchie pause. Il chitarrista accompagna il cante ripetendo le stesse note pronunciate dal cante. Questo ci indica quanto sia importante la voce!Altro ascolto con una pietra miliare del cante flamenco è il cante di Antonio Mairena: Mairena ha creato una vera scuola di pensiero sul cante flamenco e il suo stile è stato studiato quasi come un libro di testo da tutti i cantaores che sono venuti dopo di lui, quindi il suo contributo è irrinunciabile. Sicurezza, forza, energia, autoaffermazione sono elementi tipici del suo cante. La sua voce viene considerata un punto di riferimento assoluto ed innegabile, soprattutto per il cante por Solea, ma anche per quello por Siguiriya.Il baile risponderà in modo ritmico al cante, e poi sicuramente ci sarà una escobilla ritmica. Alla fine del brano ballato, ci sarà forse una letra di Macho, più difficile, più potente. Ascoltiamo una letra di macho cantata da Luis El Zambo, anche lui jerezano. Il cante por siguiriya tira fuori tutta l'emozionalità possibile, senza filtri e senza vergogna. Altra modalità per chiudere una Siguiriya è fare un cambio in modalità maggiore e cantare letras di Cabales. Il cantaor che ascoltiamo è il sivigliano José Menese, erede artistico della tradizione Mairenista. Le Cabales hanno un'atmosfera diversa dalla Siguiriya, con la quale condividono le tematiche.Sono Sabina Todaro, mi occupo di flamenco e musiche e danze del mondo arabo dal 1985, dal 1990 insegno baile flamenco a Milano, al Mosaico Danza, e un lavoro sulla espressione delle emozioni attraverso le danze del mondo arabo che ho chiamato Lyrical Arab Dance.Affrontare lo studio di una siguiriya è un momento irrinunciabile e una fonte inesauribile di ispirazione per capire che cosa sia il flamenco. Nel baile è un passaggio obbligato. Significa che dovrai ad un certo punto entrare in questa atmosfera così travolgente e coinvolgente. Ci porta a confrontarci con emozioni di cui nella nostra società non si parla, la morte, la sofferenza, la perdita. Andare nella direzione dell'esplorazione della morte e del dolore significa viverlo in prima persona e ci aiuta ad integrarlo dentro di noi, dandoci come sempre uno strumento per passare oltre: qualunque cosa succeda, la vita continua, comunque. E' un bel messagio, questo, del flamenco!

BASTA BUGIE - Omelie
Omelia XXIX Dom. T. Ord. - Anno B (Mc 10,35-45)

BASTA BUGIE - Omelie

Play Episode Listen Later Oct 15, 2024 8:48


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7918OMELIA XXIX DOM. T. ORD. - ANNO B (Mc 10,35-45) di Giacomo BiffiUna strana richiesta e una strana risposta: ecco ciò che l'odierna pagina evangelica ci offre come tema di riflessione. La richiesta è fatta a Gesù dai figli di Zebedeo, Giacomo e Giovanni, due apostoli che ci sono noti per il loro temperamento focoso e impulsivo, tanto che avevano meritato il soprannome "figli del tuono". Il Signore però li aveva in simpatia: con Pietro essi for mano il terzetto dei discepoli che il Salvatore vuole avere vicino a sé nei momenti più rilevanti della sua vicenda; in particolare, li vorrà come compagni e testimoni nell'ora tremenda dell'agonia del Getsemani.LA MENTALITÀ UMANANoi vogliamo che tu ci faccia quello che ti chiederemo: come si vede, i due fratelli furbescamente tentano di farsi dire di sì, per così dire, "a scatola chiusa", cioè prima ancora di aver formulato il loro desiderio. È una piccola astuzia alla quale talvolta si ricorre tra amici, specialmente se non si è tanto sicuri della buona accoglienza della domanda. Ma Gesù non cade nell'ingenuo tranello e li costringe a spiegarsi: Cosa volete che io faccia per voi? Trattandosi del Figlio di Dio - che sapeva sempre leggere i cuori - si potrebbe giudicare inutile questa contro-domanda. Ma il Signore non è di questo pare re: non vuole certo che nella nostra preghiera sciupiamo molte parole a informarlo minuziosamente di quanto ci preme; vuole però che gli manifestiamo con chiarezza e confidenza le nostre necessità che egli pur conosce, perché il nostro rapporto di dipendenza da lui diventi in noi più consapevole e più convinto. Che cosa gli chiedono i due ambiziosi fratelli? Gli chiedono di potere un giorno primeggiare sugli altri: di aver cioè il massimo di potere e di onore nel Regno futuro di Cristo, che verosimilmente essi concepiscono alla stregua di una realtà sociale e politica. Insomma si prenotano per tempo ai posti migliori e meglio ricompensati. Possiamo ben capire come una simile pretesa abbia suscitato negli altri una reazione violenta di collera e di biasimo: All'udire questo, gli altri dieci si sdegnarono con Giacomo e Giovanni. Anche Gesù li corregge, ma senza ira, usando anzi una benevola ironia che li porti a poco a poco a capire quanto siffatti pensieri siano lontani dalla sua mentalità e dai progetti di Dio.LA MENTALITÀ DI DIOVoi non sapete ciò che domandate. Vale a dire: voi non sapete che la mia potenza scaturirà dalla croce, non dalla prepotenza e dal dominio, che la mia gloria sarà fondata sull'umiliazione, che il mio Regno si inaugurerà con la redenzione del mondo ottenuta nella sofferenza; voi non immaginate che, chiedendo di stare più vicino a me, non chiedete una posizione comoda, perché chiedete in sostanza di patire prima e di più; voi non siete neppur sfiorati dal pensiero che essere i migliori e i più grandi, nell'ordine di cose che sono venuto a portare, significa essere i più generosi, i più solerti, i più umili nel servizio degli altri, i più pronti a pagare di persona, i più decisi a dare la propria vita in riscatto per molti. Voi non sapete ciò che domandate. Quante volte anche alle nostre petizioni il Signore dovrebbe rispondere così! Talvolta ci lamentiamo di non essere stati ascolta ti nelle nostre preghiere, e invece dovremmo rallegrar ci perché egli, quando sembra rifiutarci una grazia, in realtà ci viene incontro in un modo che lui sa più conforme al nostro vero bene. Sicché, se gli sollecitiamo qualche favore, dobbiamo sempre sforzarci di es sere interiormente disposti ad accettare sopra ogni al tra considerazione la sua volontà, pur nel caso che essa sembri non corrispondere alle nostre aspirazioni, per ché Dio sa meglio di noi ciò che ci conviene davvero. Ai due fratelli la risposta di Gesù dovette sembrare un po' stravagante. E in realtà a prima vista sembrerebbe fuori argomento: che cosa c'entrano mai i bicchieri in questo discorso? Eppure Gesù dice proprio così: Potete bere il calice che io bevo?; cioè: siete capa ci di bere al mio bicchiere? Noi però siamo più illuminati sul senso profondo e tragico di questa frase: Gesù con questa immagine evoca la sua passione imminente, alla quale ormai sono indirizzati i suoi più segreti pensieri. Nel giardino degli Ulivi, in quella notte di appassionata orazione, egli vedrà davanti a sé il mare di dolore che l'aspetta; e lo vedrà come la coppa dell'ira di Dio per le prevaricazioni umane, della quale avevano par lato i profeti; lo vedrà come un calice di amarezza e di pena, presentato dal Padre a lui, Redentore di tutti, per la salvezza del mondo. Davanti a questa spaventosa prospettiva, sentirà fremere e venir meno la sua fragile natura di uomo; ma nella preghiera troverà la forza di mantenere la perfetta comunione col Padre e la totale adesione al divino volere: Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà (Lc 22,42). Giunto all'agonia - ci dice letteralmente il vangelo di Luca - pregava più intensamente (Lc 22,43). Il segreto della vera grandezza - questa è la risposta ai due discepoli pretenziosi - non sta nell'imporre a Dio i propri desideri, ma nell'aprirsi spiritualmente a lui e ai suoi disegni d'amore. Secondo la narrazione di Giovanni, il Salvatore usa la stessa espressione per correggere l'apostolo Pietro, risoluto a difenderlo con le armi dai soldati venuti per arrestarlo: Rimetti la tua spada nel fodero: non devo forse bere il calice che il Padre mi ha dato? Dopo quell'esperienza Giacomo e Giovanni avranno probabilmente capito che cosa volesse dire Gesù con quella parola, che essi avevano accolto in modo così spensierato ed incauto; e si saranno interiormente preparati a farsi degni del Regno di Dio, attraverso una vita spesa per Cristo fino al sacrificio totale. Così sono davvero arrivati alla potenza e alla gloria, come avevano domandato, ma percorrendo come Cristo e con Cristo il cammino della croce. Uno dei primi martiri cristiani, il vescovo Policarpo di Smirne, davanti alla catasta di legna sulla quale sarebbe stato bruciato vivo, ricordando proprio la pagina di Vangelo che oggi abbiamo ascoltato, prega va così: «Ti benedico, perché mi hai stimato degno di questo giorno e di quest'ora, e di aver parte, nel numero dei tuoi testimoni, al calice del tuo Cristo» (Mart. Pol. XIV,2). Come si vede, quella di oggi è una lezione seria e difficile. Comprenderla è comprendere il vero significato dell'essere cristiani, cioè "discepoli di un Crocifisso". Chiediamo che sia data a tutti la grazia di saperla tra durre nella vita, ciascuno secondo quello che da lui il Signore vorrà.

Comunicazione relazionale e non verbale
COPPIA: i linguaggi dell'amore sono 5 o 6?

Comunicazione relazionale e non verbale

Play Episode Listen Later Sep 2, 2024 11:51


Nel 1992 uscì un libro che in trent'anni è arrivato a 11 milioni di copie vendute e si è guadagnato il titolo di New York Times Best Seller. A scriverlo fu Gary Chapman, autore, conferenziere e Counselor, specializzato in relazioni e si intitola “I cinque linguaggi dell'amore”. In questo libro, Chapman parla di cinque comportamenti fondamentali che ognuno dei due partner dovrebbe offrire per far funzionale al meglio il legame. Trattandosi di “linguaggi”, si evince che ognuno di noi, sul piano inconscio, ne promuove soprattutto uno e che non sempre è esattamente lo stesso che parla e che capisce il partner, quindi, in mancanza di un'apertura mentale e di una buona consapevolezza, può succedere, e spesso succede che, parlando linguaggi diversi, la coppia incontri delle difficoltà sul piano della comunicazione. In questo episodio vediamo brevemente questi 5 linguaggi, anche se ti consiglio di leggere il suo libro, e mi permetto di aggiungerne un sesto, tremendamente sottovalutato ma, a mio avviso, fondamentale per poter utilizzare e accogliere gli altri cinque. Buon ascolto!

Corpo, Mente e Spirito
Seminario sulla presenza. Vivere consapevoli è una scelta.

Corpo, Mente e Spirito

Play Episode Listen Later Aug 14, 2024 3:36


SEMINARIO sulla PRESENZAVivere consapevoli è una scelta 29 settembre, Cassano d'Adda (MI)Buongiorno, vi invito a un seminario dedicato al tema e alla frequenza della presenza. Dato che nel recente libro “Lo sguardo dell'anima” ho indicato sette emozioni superiori fondamentali per il lavoro della ricerca interiore, sicuramente il tema della presenza è qualcosa che dovrebbe essere conosciuto e praticato giornalmente.Molti credono che abbiamo due stati di coscienza principali: il sonno e la veglia. In realtà però ce n'è un terzo, altrettanto fondamentale, ma spesso trascurato, che è la presenza. In questo stato siamo consapevoli di noi che viviamo, siamo i protagonisti della vita, mentre solitamente siamo vissuti… siamo altrove. È uno stato in cui poter vivere la vita e a cui poter fare spazio ogni giorno, per una scelta consapevole.Il seminario ha una parte teorica per comprendere al meglio l'argomento, sia per chi è ai primi passi, sia per chi vuole approfondirlo da nuove prospettive e invitare sempre di più la presenza nella propria vita. Trattandosi di uno stato di coscienza le parole servono per indicare un mondo interiore, che però contatteremo direttamente attraverso brevi meditazioni ed esercizi a coppie e a piccoli gruppi. Nella giornata si acquisiranno strumenti ed esercizi per continuare il lavoro anche a seminario concluso.Orari:9.30 - 18.00Vi lascio al video per comprendere meglio il tema.Sono disponibile per informazioni Diegodiegogiaimi@libero.it3473315571 La scheda del libro:https://www.ilgiardinodeilibri.it/libri/__sguardo-anima-diego-giaimi-libro.php?pn=6774

Pillole di Scienza
UFO: solo dischi volanti?

Pillole di Scienza

Play Episode Listen Later Aug 12, 2023 11:47


Quando si parla di UFO (o UAP), viene naturale associare a questi presunti oggetti il concetto di disco volante. Dovete sapere però che gli oggetti con questa forma coprono solo una piccola parte delle varie testimonianze esistenti. Scopriamo insieme come sarebbero fatti questi velivoli in tutti gli altri casi. Come sempre, è bene sottolineare un punto: "UFO" riporta a qualcosa di ignoto, non per forza extraterrestri, anzi: si tratta dell'ipotesi meno probabile. Trattandosi però di oggetti sconosciuti, è interessante provare a saperne di piu.

Dr.Elegantia podcast
Dibattito approfondito sui vantaggi economici del Ponte sullo Stretto di Messina

Dr.Elegantia podcast

Play Episode Listen Later Aug 5, 2023 159:15


⬇⬇⬇APRIMI⬇⬇ Vuoi imparare l'analisi dati partendo da zero? Registrati gratuitamente al nostro corso! Acquisisci le competenze necessarie compilando il form di iscrizione qui: https://forms.gle/aQNDdsjKc33C8o6v8 Non perdere questa opportunità di ampliare le tue conoscenze in analisi dati. Iscriviti ora! Dibattito approfondito sui vantaggi economici del Ponte sullo Stretto di Messina con Alessandro Muraca Qui le fonti di Alessandro racchiuse in un comodo PDF: https://t.me/s/economiaitalia/7491 Qui le mie: - PWC sugli effetti economici https://ifg.uniurb.it/static/lavori-fine-corso-2006/venuti/ADVISOR%20-%20impatto%20economico.pdf#page=90 - Ad oggi nei documenti non ci sono le coperture: https://www.dt.mef.gov.it/export/sites/sitodt/modules/documenti_it/analisi_progammazione/documenti_programmatici/def_2023/DEF-2023-Allegato-MIT.pdf#page=86 - Stima occupati https://iris.unipa.it/retrieve/handle/10447/53246/304661/IL#page=127 inizialmente 17 mila nuovi occupati fino ad un massimo teorico di 50 mila 2001 https://pagellapolitica.it/articoli/posti-lavoro-creati-ponte-stretto-messina - PWC e Centro di economia regionale, dei trasporti e del turismo dell'Università Bocconi sugli occupati https://ifg.uniurb.it/static/lavori-fine-corso-2006/venuti/ADVISOR%20-%20impatto%20economico.pdf#page=89 - Questione pedaggio https://www.mit.gov.it/sites/default/files/media/notizia/2021-05/Relazione%20-%20GdL%20Attraversamento%20stabile%20stretto%20%281%29.pdf#page=150 - Nota 37 Trattandosi di una valutazione preliminare sono indicati nel testo i controlli e i potenziali miglioramenti che possono essere applicati alla procedura, se si ritiene di sviluppare ulteriormente questo approccio. https://pti.regione.sicilia.it/portal/pls/portal/docs/152367673.PDF#page=26 - sul fulso trasportato e gli effetti sugli interessi https://www.corteconti.it/Download?id=7ad9c651-9a4c-46bc-8903-9b2d671a8473#page=85 nota 2 - Valutazione dell'analisi costi e benefici della società ponte sullo stretto di Messina Spa da parte della Commissione di Studio sulla sostenibilità ambientale https://www.casaportale.com/public/uploads/6545_Ponte.pdf#page=15 Commissione di Studio sulla sostenibilità ambientale e social - Sul trasporto merci https://www.casaportale.com/public/uploads/6545_Ponte.pdf#page=4 e grafico pag 5 00:00 Introduzione 03:52 Pro economici e non al ponte sullo stretto di Messina 49:40 Elementi critici delle valutazioni economiche al ponte sullo stretto di Messina 01:49:51 Dibattito sui vantaggi economici del Ponte sullo stretto di Messina Abbonati qui: https://www.youtube.com/economiaitalia/join https://www.patreon.com/join/EconomiaItalia? Qui per segnalare temi: https://tellonym.me/dr.elegantia Podcast (su tutte le piattaforme): https://www.spreaker.com/show/dr-elegantia-podcast COME SOSTENERCI: Il nostro nuovo libro sull'economia: Guida Terrestre per Autoeconomisti https://www.poliniani.com/product-page/guida-terrestre link acquisto Amazon: https://amzn.to/36XTXs8 Acquistando le nostre T-shirt dedicate ai dati stampate in Serigrafia Artigianale con passione e orgoglio dai detenuti del Carcere Lorusso e Cutugno di Torino https://bit.ly/3zNsdkd e HTTPS://urly.it/3nga1 Guida al VOTO 2022: https://amzn.to/3KflXHd DonazionI Paypal: https://paypal.me/appuntiUAB Vuoi sostenermi ma non sborsare nemmeno un euro? Usa questo link per per il tuo prossimo acquisto su Amazon: https://amzn.to/2JGRyGT Qui trovi i libri che consiglio per iniziare a capirne di più sull'economia: https://www.youtube.com/watch?v=uEaIk8wQ3z8 Dove ci trovi: https://www.umbertobertonelli.it/info/ https://linktr.ee/economiaitalia La mia postazione: Logitech streamcam https://amzn.to/3HR6xq0 Luci https://amzn.to/3n6qtgP Shure MV7https://amzn.to/3HRh7k1 Asta https://amzn.to/3HSRvzY #economiaitalia #drelegantia #economiaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/dr-elegantia-podcast--5692498/support.

La Miniera
Dibattito approfondito sui vantaggi economici del Ponte sullo Stretto di Messina

La Miniera

Play Episode Listen Later Aug 5, 2023 159:15


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Customer Service Culture
#195 Il tuo Customer Service sta evolvendo?

Customer Service Culture

Play Episode Listen Later Jan 10, 2023 40:30


Qualche settimana fa ho lanciato un sondaggio per raccogliere esperienze e umori di manager sul servizio clienti. Trattandosi di un tema scottante lo riprendo in questa puntata del podcast per approfondirlo prendendo spunto dai risultati che ho raccolto. Inoltre colgo l'occasione per chiedere anche a te se e come sia evoluto il ruolo del tuo customer service in questi ultimi 2 anni. Qui l'articolo completo.

Ecovicentino.it - AudioNotizie
Margherita Cracco vola in semifinale al talent Bake Off Italia. Promossa la sua… dolcezza

Ecovicentino.it - AudioNotizie

Play Episode Listen Later Nov 21, 2022 1:19


La studentessa valdagnese rimane in corsa  con merito e approda alla semifinale del fortunato programma tv su Real Time dedicato alla pasticceria per non professionisti. Trattandosi di un talent registrate nel corso dell'estate, nessuna anticipazione sull'esito della partecipazione della 20enne, figlia tra l'altro del vicesindaco Anna Tessaro.

Fitness e dintorni
Fitness dieta mediterranea e declino cognitivo

Fitness e dintorni

Play Episode Listen Later Nov 15, 2022 3:19


Sono note da tempo le relazioni esistenti tra l'attività fisica, la nutrizione e il mantenimento di buoni livelli di efficienza cognitiva. L'invecchiamento cerebrale è infatti altamente influenzato da processi infiammatori e neurodegenerativi favoriti dalla sedentarietà e da una alimentazione inidonea. Trattandosi di processi preventivi su fenomeni di media/lunga durata temporale, appare evidente quanto sia importante intervenire con largo anticipo rispetto all'età anagrafica di insorgenza e, tanto più l'approccio a stili di vita consoni sarà prematuro, tanto più è lecito attendersi buoni risultati. Il concetto stesso che l'invecchiamento sia una fase che in modo inevitabile porta con sé patologie che interessano anche l'ambito neurologico, è tutt'altro che scontato.

BASTA BUGIE - Politica
La Finlandia respingerà i profughi di guerra e siccome sono russi il muro va benissimo

BASTA BUGIE - Politica

Play Episode Listen Later Oct 25, 2022 7:18


VIDEO: Guerra a senso unico ➜ https://www.youtube.com/watch?v=Kj9UscszDZo&list=PLolpIV2TSebVtj34zS7A0AabuQ9cf1UxpTESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7194LA FINLANDIA RESPINGERA' I PROFUGHI DI GUERRA E SICCOME SONO RUSSI IL MURO VA BENISSIMODel resto la premier è Sanna Marin, 37 anni, cresciuta da una coppia di lesbiche, paladina lgbtq+, quindi intoccabile a prescindere (VIDEO: Guerra a senso unico)di Valerio PeceLa Finlandia non vuole i profughi di guerra russi. I principali partiti del paese, insieme alla premier Sanna Marin, hanno quindi dato il via libera alla costruzione di una recinzione al confine orientale. La realizzazione del muro durerà tre anni o poco più, mentre si dibatte sulla sua lunghezza, stimata tra i 150 e i 260 chilometri. «Speriamo che i lavori possano iniziare il prima possibile», ha dichiarato il primo ministro Marin, precisando che il progetto gode di «ampio sostegno all'interno del Parlamento».I muri costruiti per limitare le migrazioni non sono certo pochi: da quello ai confini con il Messico, unanimemente bistrattato in ogni salotto che conti poiché finito di costruire da Trump (a iniziarlo ci aveva pensato il Nobel per la pace Barack Obama), a quello, tutto europeo, alzato da Orban ai confini di Croazia e Serbia nel 2015, per fronteggiare i migranti provenienti dai Balcani. Un muro, quest'ultimo, che da subito non piacque per nulla alla UE. La quale, complice anche una disturbante politica pro-family e pro-life, da allora ha iniziato una vera e propria guerra diplomatica contro Budaperst (ancora lontana dal concludersi), fatta di sanzioni economiche e di dichiarazioni di fuoco contro «un paese recalcitrante». A stigmatizzare la politica di Orban ci si sono messe anche tutte le organizzazioni satellite della UE, tanto che per Human Rights Watch «Orban ha incoraggiato il trattamento feroce e illegale dei migranti e rifugiati, e criminalizzato chi li aiutava».ABIURARE LA MADREPATRIA NON BASTA PIÙEcco però che, almeno in Italia, dopo le dichiarazioni di Sanna Marin sul muro finlandese (descritto dai giornali in tutta la sua realistica crudezza: «una recinzione metallica sormontata da filo spinato, con sensori e telecamere di sorveglianza disseminati lungo il lato Sud della frontiera con la Russia»), un qualsiasi articolo di Repubblica correrà ora il rischio di essere equivocato. Queste le parole dell'inviato Fabio Tonacci del 30 luglio 2022: «Non fa distinzioni, passeggia su diritti umani e leggi dell'Unione Europea». E chi sarà mai? E ancora: «Sei scappato dalla guerra? Fuori». Trattandosi del quotidiano di Largo Fochetti non esistono dubbi che si parli dell'orrendo Orban, ma ora che Ungheria e Finlandia, sui migranti, hanno la stessa identica politica, pudore vorrebbe che si cercassero toni meno perentori.L'impresa non è affatto semplice, visto che Sanna Marin - cresciuta da una coppia di lesbiche, per cui già solo per questo intoccabile paladina del mondo LGBTQ+, quindi intoccabile tout-court - con i suoi 37 anni è la più giovane e osannata premier d'Europa. Bella, innocente e immacolata a prescindere, nelle sue famose feste private (ad alto tasso alcolico), come in quelle organizzate nelle residenze ufficiali.Al di là dell'applauso che accompagnerà la costruzione del nuovo muro (per gli ironici apoti dei social già «bello, alto e democratico»), la barriera che si alzerà tra Finlandia e Russia rimanderà ad un altro e più cinico paradosso. Quante volte nell'ultimo anno è stato chiesto ai russi di pronunciare una pubblica abiura contro la propria Patria? Un'umiliazione per interi corpi di ballo, cantanti lirici, artisti d'ogni genere. Bene, ora che finalmente si decidono a scappare dal proprio paese, i cittadini russi si troveranno davanti ad un muro di filo spinato. Un corto circuito che rimanda ad una coerenza perduta, e al solito doppio standard di un'informazione che in queste ore appare imbarazzata, costretta com'è a parlare di «prima barriera anti migranti in Europa voluta da un governo progressista» (così il Corriere).A proposito di umiliazioni subite (ma che non basteranno più), Tugan Sokhiev, direttore del Bolshoi di Mosca e prima ancora dell'Orchestra sinfonica di Tolosa, messo alle strette da una lettera pubblica del sindaco della città francese, ha finito per dimettersi da entrambi gli incarichi. «Ho trovato scioccante e offensivo che alcune persone mettano in discussione il mio desiderio di pace». «È insopportabile - ha lamentato il musicista Sokhiev - il modo in cui colleghi, attori, cantanti, ballerini, registi vengano minacciati. Presto mi chiederanno se preferisco Ciaikowski e Stravinsky o Brahms e Debussy. Noi invece siamo qui per ricordare gli orrori della guerra con la musica».LA GUERRA AI DISABILI (E AI GATTI)E se in un eccesso di zelo le sanzioni alla Russia sono riuscite a colpire anche i gatti (nel marzo scorso la Federazione Internazionale Felina annunciò di aver bandito in tutto il mondo i gatti russi dai suoi concorsi), decisamente meno spiritosa è stata l'esclusione degli atleti russi e bielorussi dalle Paraolimpiadi di Pechino. Sotto le minacce di boicottaggio di molti governi, in poche ore fu addirittura cancellata la linea più morbida, quella che avrebbe consentito ai disabili di partecipare ai Giochi, pur senza bandiera, con l'estromissione dal medagliere e con la cancellazione di ogni simbolo sulla divisa. Invece niente, neanche così.Eppure, va registrato che il presidente dell'IPC Andrew Parsons, massimo organo paraolimpico, in una Nota ufficiale finalmente umana («Siete delle vittime delle azioni dei vostri governi», queste le parole dirette agli atleti disabili) ha comunque mostrato quell'empatia che la progressista Finlandia, ad un passo dall'entrata nella Nato, non ha nessuna intenzione di manifestare ai profughi di guerra russi.Nell'omelia che ha chiuso il Congresso eucaristico nazionale svoltosi a Matera, Papa Francesco ha detto: «Se alziamo adesso dei muri contro i fratelli e le sorelle, restiamo imprigionati nella solitudine e nella morte anche dopo». La realpolitik di ogni Paese farà poi i suoi distinguo, certo, ma è altrettanto vero che uomini, donne e bambini che scappano da una guerra non possono essere respinti (magari accogliendo invece i cosiddetti "migranti climatici"), perfino se hanno l'insopprimibile colpa di essere russi. Non foss'altro perché i popoli non possono essere ritenuti responsabili delle guerre scatenate dal potere.

Camera d'eco
Se una notte d'inverno - Italo Calvino

Camera d'eco

Play Episode Listen Later Sep 10, 2022 5:24


Mi chiamo Coralie e studio Lingua, Letteratura e Civiltà italiana presso l'Universtà della Svizzera Italiana di Lugano. Oggi parliamo di Se una notte d'inverno un viaggiatore di Italo Calvino, pubblicato nel 1979 dalla casa editrice Einaudi.Italo Calvino è uno dei nomi più noti della letteratura italiana del ‘900, autore di circa 200 racconti, ha pubblicato opere di vario genere. Spesso dai suoi romanzi emerge la volontà di sperimentare nuove vie di scrittura, pur mantenendo sempre una lingua pulita, ricca e precisa, che probabilmente è stata infleunzata anche dal contesto prettamente scientifio nel quale l'autore è cresciuto. Il mix tra estrema creativtà di contenuti e precisione linguistica è ciò che più mi tiene incollata alle pagine durante la lettura dei suoi testi.Se una notte d'inverno un viaggiatore è sicuramente uno dei romanzi nei quali l'esperimento e il gioco letterario di Calvino sono portati agli estremi. La struttura del romanzo è apparentemente semplice: il protagonista è il Lettore, termine che in questo caso è usato come nome proprio per identificare un personaggio preciso, attorno al quale si sviluppa parte della trama. I capitoli dispari infatti sono dedicati al racconto delle vicende legate al protagnista e alle sue avventure tra, e con, i libri. I capitoli pari contengono invece l'inizio di dieci romanzi che il protagonista si trova a leggere nel corso della storia. Calvino dimostra così di riuscire per ben dieci volte a compiere l'operazione più complessa per un autore: creare un incipit capace di catturare l'attenzione dei lettori e di catapultarli in un mondo parallelo. Malgrado la linearità della struttura l'intreccio è tutt'altro che scontato e il risultato è un romanzo che confonde e intriga allo stesso tempo.Se una notte d'inverno un viaggiatore si apre con un monologo dell'autore, che si rivolge direttamente al Lettore (personaggio protagonista del racconto). È chiaro fin da subito che non si tratta di un romanzo come gli altri; l'autore si premura di dare precise indicazioni al protagonista che finalmente, in conclusione del primo capitolo, inizia a leggere il romanzo appena acquistato, intitolato Se una notte d'inverno un viaggiatore; e qui si avvia il raffinato gioco di scatole cinesi creato da Calvino che, dopo un'iniziale confusione, trascina i lettori in un intrigo sempre più fitto. Infatti la lettura viene interrotta dato che il volume acquistato dal protagonista è difettoso e non contiene il finale. Impaziente di terminare la lettura il Lettore torna in libreria, dove iniziano le sue avventure, in quanto ritrovare l'opera completa non è semplice; nel corso dell'opera il Lettore, con la speranza di poter concludere il romanzo lasciato in sospeso, legge l'inizio di molti libri, ma, per un motivo o per l'altro, si trova sempre costretto a interrompere la lettura. La ricerca trascina il protagonista in un viaggio assurdo in giro per il mondo sulle tracce di una misteriosa organizzazione che complotta ai danni di lettori e autori. Un viaggio che può rappresentare un'efficace metafora dell'avventura che ognuno di noi vive durante la lettura.Credo che uno dei pregi del romanzo sia il fatto che Calvino, come dichiarato da egli stesso, abbia cercato di identificarsi con noi lettori, dando voce e spazio a chi di solito rimane dall'altra parte della pagina. La nostra esperienza di lettura viene così amplificata grazie al confronto con il Lettore protagonista.Il costante cambio di tono e di contesto permette al racconto non non essere mai banale o monotono. La sensazione che si ha iniziando un capitolo è quello di essere catapultati in un luogo nuovo, scelto casualmente puntando alla cieca il dito su un mappamondo.Trattandosi di un'opera scritta da un autore del calibro Calvino può essere letta sia con leggerezza da chi cerca una lettura diversa dal solito, sia da chi ama analizzare i libri andando alla ricerca delle sottigliezze letterarie.Spero che sceglierete di calarvi nei panni del Lettore e intraprendere, magari in una notte d'inverno, il viaggio propostoci da Italo Calvino.

Flamenco Chiavi in Mano podcast
#46 Che cosa sono le Sevillanas nella tradizione andalusa - Flamenco Chiavi in Mano

Flamenco Chiavi in Mano podcast

Play Episode Listen Later Aug 12, 2022 12:02


Le Sevillanas derivano dalle seguidillas, danze e musiche popolari che esistevano in tutta la Spagna, e che ancora oggi sono vive nella regione di Castilla-La Mancha o nella Comunità autonoma di Madrid. Sono musiche ternarie che invitano alla danza e vengono ballate in coppia. Le Sevillanas, tradizionalmente Seguidillas Sevillanas, si sono evolute moltissimo. Siviglia non è stata certo una città povera nella sua storia: è sufficiente vederla per capirlo. A Siviglia la gente più ricca poteva studiare danza, e con questa formazione tecnica, magari anche basata sulla danza classica, che era vista come qualcosa di interessante da imparare per distinguere la danza delle persone più ricche da quella della gente comune, il baile por Sevillanas di Siviglia si è molto evoluto. Esistono molti stili di Sevillanas, quelle più tradizionali hanno melodia molto semplice, mentre ne esistono anche di molto creative e con varianti musicali complesse. Consiglio di vedere un bellissimo film di Carlos Saura, del 1992, dal titolo "Sevillanas". Nel film, con la poesia che Saura dà alle sue opere, è possibile vedere le varianti delle Sevillanas: le Sevillanas Rocieras, legate al pellegrinaggio verso la Madonna del Rocio (di cui parlerò in un altro podcast), le Sevillanas Biblicas, o Seguidillas Alosneras (legate alla cittadina del Alosno, in provincia di Huelva), che hanno temi biblici, antichissimi, le Sevillanas Corraleras di Lebrija (paese della provincia di Sevilla), legate alla vita del corral, del cortile, vengono cantate sempre in gruppo, senza strumenti melodici (vengono accompagnate da palmas, cajon, tamburelli, dall'almirez, che è il mortaio casalingo di metallo, che suona come una campanella, e da un vaso largo con una imboccatura stretta che viene percossa per creare il ritmo), le Sevillanas Boleras, molto classiche...Trattandosi di una danza popolare non è richiesta la precisione perfetta, per cui nei gesti c'è largo spazio dato alla interpretazione personale. Nel film ci sono tantissimi artisti molto importanti dell'epoca: le bailaoras Matilde Coral, Merche Esmeralda, Manuela Carrasco, grandi cantaores e cantanti, Camaron, Rocio Jurado, Lola Flores, Paco Toronjo, Los Romeros de la Puebla, Salmarina, Las Corraleras de Lebrija, e i geni della chitarra, Paco de Lucia e Manolo Sanlucar...Sono Sabina Todaro, mi occupo di flamenco dal 1985 ed insegno baile flamenco a Milano dal 1990. Sono innamorata della cultura andalusa, non solo della musica e della danza! E' meraviglioso vedere l'amore che le persone hanno nei confronti della loro terra. Noi a Milano questo non ce l'abbiamo! A Milano la provenienza delle persone è talmente mista che le tradizioni non sono forti perché si sono perdute. In Andalusia invece le radici sono molto forti e tutti aspettano la Feria del proprio paese con grande entusiasmo. Capire questo senso di festa, gioia e collettività è importante per capire il flamenco, che nasce dalla cultura che sta alla sua base. La gioia di vivere che sta dietro al flamenco, il senso di dire le cose come stanno senza lamentarsene, di lasciarle uscire, accettando le emozioni senza escluderle, il senso della comunità, della condivisione nascono dall'identità culturale andalusa. Le origini culturali sono viste, in Andalusia, come un bene da tenere presente con fierezza e gratitudine.

Radio Giap Rebelde
La Q di Podqast - Nona puntata: «Forme»

Radio Giap Rebelde

Play Episode Listen Later Dec 23, 2021 136:00


Riprende la serie La Q di Podqast, il cui ultimo episodio – l'ottavo, intitolato «Lumi» e con ospite Gad Lerner – risaliva all'estate scorsa.Nel novembre e dicembre scorso, alla facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università Roma 2 di Tor Vergata si è svolto, suddiviso in quattro incontri, un seminario sul cospirazionismo.Ideazione e cura dell'iniziativa si devono alla professoressa Simona Foà, docente di Teoria della letteratura e coordinatrice del corso di Laurea Magistrale in Scienze dell'Informazione, della comunicazione e dell'editoria. Il seminario traeva spunto direttamente dalla pubblicazione di La Q di Complotto.In un certo senso, il libro è "tornato a casa". Il suo primo nucleo narrativo e concettuale, infatti, ha preso forma proprio nelle aule di Tor Vergata, nell'anno accademico 2018-2019, quando Wu Ming 1 – per l'occasione docente a contratto – ha tenuto il corso di Giornalismo culturale, dedicandolo proprio alle fantasie di complotto.Il 15 novembre scorso WM1 ha inaugurato il seminario, in dialogo con Simona Foà e con Carmela Morabito, storica della psicologia e delle neuroscienze cognitive, che a Roma 2 insegna Fondamenti della psicologia e Introduzione alle Scienze del comportamento.Durante l'incontro si è parlato del libro, della sua costruzione e dei suoi temi da angolature peculiari, fino a quel momento "improposte". Da qui la scelta di farne la nona puntata del podqast.Si intitola «Forme» perché la domanda a cui si cerca di rispondere è: perché il libro ha quesa forma, queste forme?Trattandosi di un intero incontro seminariale, questa puntata dura più delle precedenti: due ore e un quarto spaccate.Tema musicale della sigla: The Foggy Dew, ballata irlandese scritta da Canon Charles O'Neill, riscrittura per pianoforte di Frederic Rzewski, eseguita da Thomas Kotcheff.In background: cut-up di frammenti da The Foggy Dew, op. cit., tagliati, rovesciati e mescolati con criterio random.

Trovafrasi - le migliori citazioni da condividere
Le frasi su amore e odio: due facce della stessa medaglia

Trovafrasi - le migliori citazioni da condividere

Play Episode Listen Later Jul 1, 2021


Amore e odio sono due sentimenti opposti che però si attivano nelle stesse aree cerebrali, diventando di fatto la doppia faccia di una stessa medaglia. Le frasi su amore e odio tentano di comprendere questi due sentimenti umani. Amore e odio coinvolgono la corteccia frontale anche se agiscono in modo diverso a livello mentale. L’odio è un rifiuto primordiale che si sviluppa per proteggere se stessi dal mondo esterno e da quelle situazioni che causano dispiacere, sofferenza e fastidio. L’amore è esattamente il suo opposto, un sentimento positivo che spinge a prendersi cura degli altri o di se stessi senza necessariamente aspettarsi in cambio qualcosa. L’uno non può esistere senza l’altro. Amore e odio sono due sentimenti che possono essere definiti complementari. L’odio è una sensazione di avversione verso qualcuno o verso gruppi sociali. In una relazione d’amore, l’odio ha un sentimento ancora più evidente perché anche quando si ama si può innescare un meccanismo ambivalente perché chi ama si sente spaventato ed esposto a rischi e pericoli. Odiare non è necessariamente qualcosa di negativo, ma molto spesso equivale a guardare in modo sincero le sensazioni ed i pensieri che ruotano attorno alla persona, in relazioni agli effetti pericolosi che essa potrebbe avere o ha su se stessi. L’odio è un’emozione da considerare altrettanto dignitosa perché ha un potere immenso: proteggere l’individuo dalla sofferenza. Amare, invece, espone a rischi e sofferenze, soprattutto se non si riesce a gestire la forza di questo sentimento e lo si lascia prevaricare sul resto. Trattandosi di due emozioni molto forti è fondamentale trovare un equilibrio interiore per poter gestire le relazioni di coppia o con altri gruppi di persone. Nessuno dei due sentimenti deve prevaricare sull’altro ma bisogna riuscire a bilanciare adeguatamente le sensazioni per proteggersi dai dispiaceri. Troppo amore o troppo odio possono influenzare negativamente la parte razionale del cervello, spingendoci a vedere le persone in maniera idealizzata o “alterata”. Con il troppo amore, generalmente, l’idealizzazione avviene verso un “mondo positivo”, mentre con troppo odio avviene esattamente il contrario. Trovare il giusto punto di equilibrio per far funzionare un rapporto non è sempre facile, ma spesso è sufficiente ascoltare il proprio cuore e seguire l’istinto. Il corpo e la mente agiscono in modo da tutelare l’io esteriore ed interiore, quindi è fondamentale dare retta alle sensazioni cercando di analizzarle sempre in modo razionale. L’equilibrio è la chiave giusta per relazioni d’amore, d’amicizia o di lavoro di successo, dove regneranno serenità e pace.

Corriere Daily
Vaccino anti-Covid: quelli che già pensano alla terza dose

Corriere Daily

Play Episode Listen Later Jun 8, 2021 18:37


Trattandosi di prodotti nuovi, nessun test può stabilire con esattezza quanto dura la protezione dei sieri contro il Coronavirus. L'ipotesi prevalente è che dei richiami saranno necessari, ma non è chiaro come e quando andranno effettuati anche se, per analogia con la stragrande maggioranza dei vaccini che combattono il Coronavirus, è ragionevole assumere che la protezione durerà almeno un anno. Silvia Turin del “Corriere Salute” riassume tutto quello che sappiamo sull'argomento.Per altri approfondimenti:- Vaccino Covid, quanto dura? Serve una terza dose? Per quanti mesi saremo protetti? https://bit.ly/3cplWAQ- Nelle Marche terza dose da fine settembre https://bit.ly/3w4ZcxR- Quanto si è protetti dopo la prima dose e quanto vale la copertura parziale https://bit.ly/3oRcSte

STORIA DELLA MAFIA AMERICANA
IL PROIBIZIONISMO

STORIA DELLA MAFIA AMERICANA

Play Episode Listen Later May 27, 2021 8:35


Musiche di Syon (Thomas Nicosia) Prelude in Em. A partire dagli anni venti mutò drasticamente la malavita negli stati uniti d'america e di conseguenza Cosa Nostra. La causa di tutto ciò fu da attribuire al Proibizionismo. Proibizionismo entra in vigore negli stati uniti con l'approvazione del diciottesimo emendamento della costituzione americana. Secondo questa nuova legge, votata nel 1919, negli Stati Uniti d'america era vietata la produzione e distribuzione e la vendita al dettaglio di qualsiasi bevanda alcolica, in sostanza chi contravveniva commetteva un crimine federale. Inoltre fu istituita una agenzia federale per il contrasto del fenomeno denominata Ufficio del Proibizionismo con quasi 2.000 agenti sparsi nel territorio. In realtà, come vedremo, non essendoci il totale appoggio alle legge sul proibizionismo si ebbero anzi effetti opposti a quelli che si sarebbero voluti raggiungere. Per esempio a New York dove esistevano 16.000 bar a seguito dell'entrata in vigore della legge proibizionista si ebbe un incremento degli spacci di alcolici clandestini, tanto da contarne circa 32.000. Si trattava dei celebri speakeasy. Le bande di gangster di italiani irlandesi e ebrei intuirono subito la potenzialità derivanti dalla nuova legge proibizionista che gli offrì una straordinaria occasione di arricchimento. Infatti il crimine organizzato si dedicò al contrabbando degli alcolici, ovvero al commercio e il trasporto illegale di bevande alcoliche, richieste da onesti cittadini che desideravano bere.I contrabbandieri per poter svolgere le loro attività, che erano fuori legge, non poterono certo affidarsi alle autorità statali. Per meglio spiegare la questione va ricordato come spesso interi carichi di alcolici, di fatto illegalmente prodotti e trasportati, venivano rubati o rapinati da bande di gangster senza scrupoli. Trattandosi di contrabbando era chiaro questi atti di violenza non potevano essere perseguiti dalle autorità statali. Pertanto i contrabbandieri si servirono per la protezione dei loro carichi di alcolici di persone armate e pronte a esercitare la violenza. Nel 1932, con la vittoria del partito democratico alle elezioni si arrivò all'approvazione nel febbraio 1933 del 21° emendamento, che restituiva ai singoli Stati la libertà di decidere in materia di produzione e commercio di alcolici, decretando la fine del proibizionismo.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/storia-della-mafia-americana--4689841/support.

Diritto Al Punto Podcast
Puntata 12 S3 - Calcio e finanza. Con il Dott. M. Bellinazzo ed il Dott. S. Rossi

Diritto Al Punto Podcast

Play Episode Listen Later May 20, 2021 44:19


In questo nuovo episodio di Diritto al punto economia, parleremo del rapporto tra calcio e finanza. Lo faremo con due ospiti speciali: il Dott. Marco Bellinazzo, Giornalista presso Il Sole 24 ore ed il Dottor Stefano Rossi, Giornalista e Redattore presso Radio Bruno e collaboratore presso Viola News e presso Il Corriere fiorentino.Trattandosi di un episodio con ospiti lo troverete anche in versione video sul nostro canale YouTube.Buona visione e buon ascolto.

The Future Of
News dal futuro - internet costa di più, venere infernale, droni autonomi livello 4, false recensioni, hackerare una Tesla

The Future Of

Play Episode Listen Later May 9, 2021 30:07


In questa puntata:(1). Internet costa di più. Al di là delle dichiarazioni di Trump, e prima di lui di Obama, il costo della bolletta internet in USA è aumentato in maniera sostanziale. Ora tocca a Biden, vediamo se è più forte lui o la lobby del cavo.(2). Venere infernale. Gli scienziati hanno raggiunto un livello tecnologico tale da realizzare strumenti a base di carburo di silicio, che potrebbero resistere ai quasi 500° di temperatura bollente su Venere. Pronti all'esplorazione?(3). Droni autonomi di livello 4. Anche i droni autonomi avanzano. Vi racconto la storia di una startup di Philadelphia che ha realizzato un velivolo capace di una missione completamente autonoma, e perché questa è una pietra miliare. (4). False recensioni. Come spesso accade, le malefatte vengono scoperte per caso, ma questa volta con centinaia di migliaia di venditori e users che lavorano insieme per offrire ai loro prodotti recensioni a 5 stelle su Amazon, siamo di fronte a qualcosa di davvero grosso.(5). Hackerare una Tesla. Trattandosi di un software con le ruote, per di più aggiornato on-air, la casa americana lotta da tempo, molto seriamente per proteggersi dagli hacker. Ma in questa storia, gli hacker arrivano dal cielo, vincono a mani basse, ma per fortuna non avevano cattive intenzioni..........................................................................................................La community di The Future Of- sito web: http://the-future-of.it/- canale Telegram: https://t.me/thefutureof- donazioni: https://www.paypal.com/paypalme/thefutureof- recensioni: https://podcasts.apple.com/it/podcast/the-future-of/id1451751404#see-all/review

IOTtoday
Cos'è un gestionale open source e quali sono i vantaggi che offre

IOTtoday

Play Episode Listen Later Feb 15, 2021 4:17


Per anni i programmi open source hanno affascinato milioni di programmatori. Poi, hanno destato l'interesse di migliaia di PMI che hanno creduto subito in questa tipologia di software. Infine, grazie all'investimento epocale di IBM, il modello open source si è aperto un futuro ricco di opportunità. Se l'obiettivo di ogni impresa è quello di massimizzare il profitto, allora, tale scopo si può raggiungere solo tenendo conto di tutti gli aspetti che riguardano l'azienda, dalla gestione del personale a quella magazzino, dalla sostenibilità delle spese alla produttività. Ai tempi dell'Industria 4.0, per ottenere un completo controllo di una società c'è bisogno solamente di una connessione di rete, di una serie di computer e degli specifici software. Una delle migliori soluzioni per gestire efficacemente la propria impresa è quello di utilizzare i software gestionali open source, ovvero delle potenti applicazioni facilmente scalabili a proprio piacimento e integrabili con altre piattaforme. I programmi in questione prendono il nome di ERP, ossia Entreprise Resource Planning (ossia, Pianificazione delle Risorse di Impresa). L'esigenza sempre maggiore di limitare i costi ha decretato il successo dei gestionali open source, che attualmente vengono impiegati con grande soddisfazione da imprese di ogni tipo e livello, dai semplici negozi di piccola portata a importanti aziende attive nell'import-export. Il numero crescente di imprese operanti nell'e-commerce è dovuto anche alla possibilità di gestire in maniera facilitata vendite, spedizioni e pagamenti con l'ausilio dei gestionali con codice aperto. Come funziona un gestionale open source Un classico esempio riguardo il funzionamento di un ERP è rappresentato dalla semplice gestione di un ordine. Non appena il cliente completa le operazioni di acquisto di un determinato prodotto, nasce automaticamente un ciclo di interazione che coinvolge diversi reparti, dipendenti e collaboratori. Infatti, l'ufficio vendite vendite, potrà immediatamente verificare il buon fine del pagamento e in seguito trasmettere l'ordine al magazzino, che penserà a evadere la merce e, simultaneamente, ad aggiornare le disponibilità di quel preciso articolo. L'intero processo di vendita, chiaramente, è consultabile anche dal servizio amministrativo, che emetterà i vari documenti fiscali e contabili, oltre a riconoscere le eventuali commissioni per i venditori. Vantaggi di un ERP Che sia open source o a pagamento, un gestionale presenta dei vantaggi innumerevoli. Uno dei principali è quello di accorciare i tempi di comunicazione tra i reparti, i quali possono scambiare, aggiornare e consultare informazioni quando opportuno. Ciò ha dei risvolti positivi sia sulla produttività, poiché permette ai lavoratori di gestire diversi processi in contemporanea, che sull'efficienza del lavoro, in quanto ogni situazione è sempre accessibile e verificabile. In questo modo si possono gestire con la massima comodità una serie di aspetti fondamentali, dagli acquisti alle vendite, dallo storico dei clienti agli eventuali servizi di assistenza richiesti. Tutto questo significa consumatori soddisfatti, personale efficiente e amministrazione costantemente sotto controllo. I vantaggi di un ERP open source Il primo vantaggio che naturalmente viene in mente è quello inerente alla gratuità. Trattandosi di software open source, i gestionali di questa categoria sono scaricabili e installabili in via del tutto gratuita collegandosi al sito dello sviluppatore, risparmiando importanti cifre. In secondo luogo si ha la possibilità di implementare le funzioni originali messe a disposizione dell'applicazione. Per fare ciò vi sono varie soluzioni: avere delle conoscenze informatiche avanzate e specifiche degli ERP; rivolgersi allo sviluppatore per ottenere le modifiche richieste; iscriversi a delle comunità dedicate al mondo dei gestionali open source, così da entrare in possesso delle informazioni desid...

Parole di Storie - Fiabe di Luigi Capuana
Trottolina. Una fiaba di Luigi Capuana

Parole di Storie - Fiabe di Luigi Capuana

Play Episode Listen Later Jan 2, 2021 17:49


[...] — Trottolina piccinina piccina, per il Reuccio gira gira gira. Trattandosi del Reuccio, l'artigiano andò egli stesso dal fabbro ferraio per far mettere alla trottolina un picciuolo di ferro ben limato, appuntito e lisciato, e il giorno appresso la portò al palazzo reale: si attendeva un grosso regalo. La trottolina gli era riuscita una bellezza. Prima di andare a consegnarla, l'aveva provata. Girando, faceva un brisìo lieve lieve; non che parlare, pareva cantasse. Dicendo al Reuccio: La trottolina parlerà, il povero tornitore intendeva dire appunto di quel brusìo. Il Reuccio però non l'aveva capita così. E visto che la trottola non parlava, si mise a strillare, a pestare i piedi: — Voglio la trottolina che parla! Voglio la trottolina che parla! [...] Continue reading

Parole di Storie - Fiabe
Trottolina. Una fiaba di Luigi Capuana

Parole di Storie - Fiabe

Play Episode Listen Later Jan 2, 2021 17:49


[...] — Trottolina piccinina piccina, per il Reuccio gira gira gira. Trattandosi del Reuccio, l’artigiano andò egli stesso dal fabbro ferraio per far mettere alla trottolina un picciuolo di ferro ben limato, appuntito e lisciato, e il giorno appresso la portò al palazzo reale: si attendeva un grosso regalo. La trottolina gli era riuscita una bellezza. Prima di andare a consegnarla, l'aveva provata. Girando, faceva un brisìo lieve lieve; non che parlare, pareva cantasse. Dicendo al Reuccio: La trottolina parlerà, il povero tornitore intendeva dire appunto di quel brusìo. Il Reuccio però non l'aveva capita così. E visto che la trottola non parlava, si mise a strillare, a pestare i piedi: — Voglio la trottolina che parla! Voglio la trottolina che parla! [...] Continue reading

Parole di Storie
Trottolina. Una fiaba di Luigi Capuana

Parole di Storie

Play Episode Listen Later Jan 2, 2021 17:49


[...] — Trottolina piccinina piccina, per il Reuccio gira gira gira. Trattandosi del Reuccio, l’artigiano andò egli stesso dal fabbro ferraio per far mettere alla trottolina un picciuolo di ferro ben limato, appuntito e lisciato, e il giorno appresso la portò al palazzo reale: si attendeva un grosso regalo. La trottolina gli era riuscita una bellezza. Prima di andare a consegnarla, l'aveva provata. Girando, faceva un brisìo lieve lieve; non che parlare, pareva cantasse. Dicendo al Reuccio: La trottolina parlerà, il povero tornitore intendeva dire appunto di quel brusìo. Il Reuccio però non l'aveva capita così. E visto che la trottola non parlava, si mise a strillare, a pestare i piedi: — Voglio la trottolina che parla! Voglio la trottolina che parla! [...] Continue reading

Il Podcast immobiliare
7 cose da sapere su DOVE comprare casa

Il Podcast immobiliare

Play Episode Listen Later Dec 29, 2020 7:31


Il valore di un immobile è fortemente influenzato dalla zona in cui si trova: il quartiere, mezzi pubblici, giardini e parchi, pulizia di strade e marciapiedi ecc… Se vuoi fare un buon investimento immobiliare ti consiglio di dare una lettura a questo articolo di approfondimento Oppure calcola il valore corretto di un immobile Il mercato (ovvero le persone che acquistano) valuta in maniera positiva o negativa ogni fattore. Trattandosi di fattori esterni all'immobile vengono chiamati fattori estrinseci nel processo di stima del valore di un immobile. Alcuni dei fattori più influenti sul prezzo dell'immobile: 1) Mezzi pubblici, strade e altre vie di comunicazione vicino casa 2) Persone che abitano nei dintorni del tuo acquisto immobiliare 3) Servizi di prima necessità intorno all'appartamento 4) Attrazioni turistiche e culturali 5) Scuole, ospedali e centri d'interesse 6) Interessi personali (luogo di lavoro, familiari vicini) 7) Piano di sviluppo del territorio _________________________ Sono un consulente immobiliare e ogni settimana pubblico nuovi contenuti per il tuo progetto di: Vendita, Acquisto o Investimento. Mi trovi anche qui: Il Blog Immobiliare -> jacopotartaglia.it Instagram -> @jacopotartaglia Facebook -> @jacopotartaglia Youtube -> Jacopo Tartaglia LinkedIn -> Jacopo Tartaglia Per contatti: jacopo.tartaglia@outlook.it

NFON
NFON - Ecco come i Big Data stanno cambiando la vita delle aziende

NFON

Play Episode Listen Later Nov 13, 2020 9:14


NFON - Ecco come i Big Data stanno cambiando la vita delle aziendeContenuto sponsorizzatoIn questo podcast su Radio NFON, realizzato con il supporto di Radio IT, ti raccontiamo come i Big Data stanno cambiando la vita delle aziende.L'analisi dei Big Data oggi sembra essere il modello preferito da moltissime aziende per intercettare gusti e abitudini dei propri clienti. Trattandosi di enormi quantità di informazioni, occorre una strategia chiara per poterle convertire in asset per il business. Eppure, malgrado le loro incredibili potenzialità non mancano in Italia imprese che faticano a elaborare strategie basate sull'analisi dei Big Data. Si tratta soprattutto delle piccole e medie imprese, che non sempre sono in grado di sostenere i costi di questo processo. Da un lato, infatti, è vero che lo sviluppo dell'archiviazione hanno reso le soluzioni di storage più economiche; da un altro lato, è altrettanto vero che il volume dei dati prodotti raddoppia ogni due anni, e per le aziende è difficile tenere il passo di questa vera e propria esplosione. Non da ultimo, c'è un problema di skill gap: ci sono pochi Data Scientist.Una questione cruciale, quindi, che questo episodio di Radio NFON mette a fuoco in molti aspetti, non ultimo quello della sicurezza. Buon ascolto!Altri contenuti su www.radioit.it

Learn Italian with LearnAmo - Impariamo l'italiano insieme!
La parola VABBÈ in italiano: Cosa significa? Come si usa?

Learn Italian with LearnAmo - Impariamo l'italiano insieme!

Play Episode Listen Later Nov 1, 2020 10:05


In questa lezione parleremo di un'espressione italiana tipica della lingua parlata, usata spessissimo in contesti colloquiali e informali, soprattutto tra i giovani, ma in realtà diffusa in tutte le fasce di età, ovvero: “vabbè”. Sicuramente l'avrete già sentita, ma non siete sicuri di come si usa e cosa significa. Niente paura: il tempo dell'incertezza è finito!    Usi e significati di VABBÈ L'espressione italiana vabbè deriva in realtà dalla locuzione “va bene”, che sicuramente tutti voi conoscete, e che è altrettanto comune nella lingua parlata. In pratica deriva dall'unione delle parole “va” e “bene”, con l'elisione dell'ultima sillaba di “bene”, “ne”, e l'accentazione della “e” finale. Si ottiene quindi una parola tronca, con l'accento sull'ultima sillaba, “bè”. Trattandosi di una parola tipica del parlato, che raramente appare nello scritto, e che viene usata soltanto in contesti colloquiali e informali, “vabbè” non ha una grafia standardizzata, anche se quella più diffusa ed universalmente accettata è “vabbè”, con la doppia B e la “e” accentata. Questa particolare grafia rispecchia la pronuncia tipica del centro e del sud Italia, come accade anche per la grafia meno comune vabbeh, mentre al Nord di solito si usa una grafia diversa, con una B sola, scritta tutta attaccata oppure in due parole diverse: vabè o vabeh oppure va be' o va beh. Il raddoppiamento della consonante nell'unione di due parole, chiamato raddoppiamento fonosintattico, è tipico dei dialetti italiani centrali e meridionali, ed esistono moltissime parole della lingua italiana standard che sono nate proprio dall'unione di due parole attraverso il raddoppiamento fonosintattico. Ad esempio, questo è avvenuto per massì, da ma + sì; addio, da a + dio; chissà, da chi + sa; arrivederci, da a + rivederci; e così per tantissime altre parole. Ad ogni modo, al netto delle diverse grafie con cui può essere rappresentata, l'espressione vabbè è usata in tutte le regioni italiane, e può assumere diversi significati a seconda del contesto in cui viene utilizzata. Abbiamo cercato di catalogare i significati per renderli più facilmente comprensibili e assimilabili.   Quando “vabbè” non è sinonimo di “va bene” Esistono casi in cui le due espressioni non sono intercambiabili ed è obbligatorio usare “vabbè”. 1. Per esprimere concessione o ammissione Il caso più comune è quello in cui “vabbè” viene usato per esprimere concessione o ammissione, spesso a malincuore, ovvero un po' controvoglia. Ad esempio: - Stasera andiamo a cena dai miei? È da tanto che non li vediamo! - Per forza? Non ho proprio voglia di vederli… - Dai, lo sai che mia madre si preoccupa se non ci vede mai… - Vabbè, se ci tieni tanto… In questo caso, vabbè può essere accompagnato di frequente da “non importa”. Esempio: - Mi dispiace ma non sono riuscita a rimandare l'appuntamento col mio capo. Domani non posso proprio venire alla tua festa. - Vabbè, non importa. Possiamo sempre vederci un altro giorno. 2. Per minimizzare qualcosa che è stato detto Il secondo caso è quello in cui “vabbè” viene usato per minimizzare qualcosa che è stato detto. Si può presentare in varie forme: La forma “se, vabbè” o “sì, vabbè” e la forma “vabbè, dai”, usate per esprimere incredulità rispetto a qualcosa che è stato detto, spesso con il significato di “addirittura!”, “non esagerare!”. Esempio: - Mio padre mi ha promesso che se quest'anno vengo promossa mi regala una Ferrari. - Sì, vabbè! Hai idea di quanto costi una Ferrari? - Stanotte non ho chiuso occhio: continuo a ripensare alla figuraccia che ho fatto ieri sera. Non so come ho fatto a non rendermene conto prima. - Vabbè, dai, non c'è bisogno di farne un dramma. Sono cose che capitano. La forma “vabbè, dai” può significare “tutto sommato, alla fine”. Esempio: - La torta che ho cucinato ieri è venuta peggio del solito, era un po' bruciacchiata e sapeva troppo di uova. - Vabbè, dai, non era così male.

Trovafrasi - le migliori citazioni da condividere
Frasi sulla rete e la comunicazione digitale

Trovafrasi - le migliori citazioni da condividere

Play Episode Listen Later Jun 30, 2020


La tecnologia ed il progresso sono elementi fondamentali dell’epoca moderna. Le innovazioni fanno parte ormai dell’immaginario collettivo e cambiano rapidamente, raggiungendo livelli sempre più sofisticati ed elaborati. Le frasi sulla rete ci raccontano di come si sia evoluto il nostro modo di comunicare attraverso la rete. La tecnologia ha grandi potenzialità, prima tra tutte la capacità di accorciare distanze anche molto grandi. Oggi, infatti, attraverso Internet, un PC o uno smartphone è possibile leggere news di Paesi dell’altra parte del mondo oppure comunicare in tempo reale con qualcuno che vive oltre oceano. La tecnologia, ovviamente, non interessa soltanto la comunicazione ma tantissimi altri aspetti della vita quotidiana. Anche utilizzare gli elettrodomestici per le faccende di casa rappresenta un avanzamento della tecnologia. Oggi molte apparecchiature presenti nelle case sono date per scontate, ma ovviamente sono frutto di anni di innovazioni, esperimenti e perfezionamenti. La nascita della tecnologia può essere associata alla scoperta dell’energia elettrca, che di fatto rappresenta una delle prime tecnologie moderne conosciute all’uomo. Grazie ad essa, oggi, chiunque può utilizzare una TV per guardare cosa accade dall’altra parte del mondo, una lavastoviglie per eliminare la noia di pulire i piatti oppure usare un forno a microonde per scaldare facilmente e rapidamente una tazza di latte. Trattandosi di un’innovazione potente ed efficace, la tecnologia comporta anche dei rischi. Le informazioni che si trovano online, ad esempio, non sempre sono veritiere o provenienti da fonti autorevoli. Per questa ragione ogni notizia dovrebbe essere letta e verificata dagli utenti controllando da dove proviene per esaminare la veridicità delle parole. Inoltre, a volte può capitare che la tecnologia possa venire utilizzata per scopi criminali come la comunicazione tra organizzazioni della malavita oppure per condividere o diffondere immagini e contenuti illegali. Come tutte le cose potenti e forti, dunque, anche la tecnologia rappresenta un’arma a doppio taglio che deve essere utilizzata con criterio per evitare di incappare in situazioni spiacevoli o, peggio ancora, pericolose. Un altro aspetto importante da tenere in considerazione sono le persone più avvezze alla tecnologia, ovvero i giovani, spesso più vulnerabili ed esposti a potenziali rischi. Per questa ragione è opportuno controllare come viene usata la rete digitale, Internet e tutti gli strumenti tecnologici che oggi si hanno facilmente a disposizione per poterli usare con la giusta consapevolezza e per capire cosa sia giusto e possibile fare e cosa invece no.

Alle Radici della Natura
Funghi Medicinali: CORIOLUS

Alle Radici della Natura

Play Episode Listen Later Jun 5, 2020 12:59


Iscriviti al sito nuovo: http://didattica.scienzanatura.itIntegratore a base di questo fungo: https://tinyurl.com/y88q3ajmIl Coriolus o Trametes versicolor (Poliporo a mensola variopinto) è una Polyporacea molto comune in Europa e in tutto il resto del mondo, nota per la variabilità del colore da cui il nome versicolor. In Giappone è conosciuto come Kawaratake (“mushroom by the river bank”), in Cina come Yun.zhi (“Cloud fungus”) e viene chiamato Turkey tail (coda di tacchino). Secondo la MTC (Medicina Tradizionale Cinese), tonifica la milza, il fegato ed il cuore, risolve la stanchezza e nutre la mente. Nei tempi passati veniva ampiamente usato nelle malattie polmonari, nella spossatezza e nelle malattie croniche e degenerative. Gli antichi taoisti veneravano il fungo perché cresceva sui tronchi di pino. Trattandosi di un albero sempreverde, i monaci erano convinti che il fungo avesse le stesse proprietà dell’albero, che non perde mai il suo fogliame. I taoisti credevano che Trametes versicolor raccogliesse l’energia yang dalla radici del pino, e pertanto lo prescrivevano ai pazienti con carenza di questa energia.Il Coriolus è da secoli un componente fondamentale dell’armamentario della medicina tradizionale asiatica tanto che negli anni ’80 il governo giapponese ha ufficialmente approvato l’uso di questo fungo e dei suoi principi attivi in varie forme di cancro. Un suo estratto (Krestin) è attualmente il più venduto farmaco antineoplastico in Giappone. È correntemente usato nei pazienti oncologici in associazione con la chirurgia, la chemioterapia e la radioterapia.

AL CORONAVIRUS i cristiani rispondono così
Coronavirus e i pieni poteri del comitato tecnico-scientifico

AL CORONAVIRUS i cristiani rispondono così

Play Episode Listen Later May 5, 2020 17:43


TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6121CORONAVIRUS E I PIENI POTERI DEL COMITATO TECNICO-SCIENTIFICO di Aldo Maria ValliSe solo qualche mese fa un analista politico o un comune osservatore ci avessero detto che un giorno un Paese intero, il nostro Paese, sarebbe stato completamente bloccato, con la popolazione costretta a restare chiusa in casa, in base ai provvedimenti presi da un governo di non eletti il quale si muove a sua volta seguendo le indicazioni di un comitato tecnico-scientifico, sicuramente avremmo dato del pazzo a quell'analista o a quel comune osservatore. Invece, eccoci qui.Al di là delle aberrazioni della nostra politica, il segreto sta tutto in quel doppio aggettivo: tecnico-scientifico. Se una decisione è presa da un comitato tecnico-scientifico, occorre credergli. Se una dichiarazione arriva da un comitato tecnico-scientifico, quella dichiarazione va ritenuta vera. Il comitato tecnico-scientifico è un'entità rispetto alla quale è obbligatorio un atto di fede e le sue formulazioni hanno valore di dogma.Se ci pensiamo, è davvero singolare che tutto ciò avvenga in un Paese segnato, come tutto l'Occidente, da un processo di secolarizzazione che ha preteso di mettere sempre più ai margini ogni religione fondata su una fede trascendente. E ancor più singolare è che ai dogmi del comitato tecnico-scientifico debba piegarsi anche la Chiesa, la quale da tempo, nel tentativo di rendersi, si dice, più umana e simpatica, ha intrapreso un cammino per apparire meno dogmatica.Non è vero che oggi i dogmi non ci sono più. Oggi i dogmi ci sono e sono quelli tecnico-scientifici. [...] Siamo appesi alle decisioni di un comitato tecnico-scientifico al quale, di fatto, è stato riconosciuto il valore di fonte dogmatica, altrimenti non ci piegheremmo a tutte le sue decisioni.UN VERO E PROPRIO ORACOLOIl comitato tecnico-scientifico è talmente dogmatico da aver assunto ormai l'aspetto di un vero e proprio oracolo. Dinnanzi a ogni comportamento o possibilità, la prima domanda, ormai, è una sola: ma che cosa ha detto il comitato tecnico-scientifico? I nostri antenati probabilmente nei confronti dei responsi delle sibille erano più liberi di quanto lo siamo noi adesso nei confronti del comitato tecnico-scientifico.Pensiamoci. Di questo comitato tecnico-scientifico noi non conosciamo neppure la composizione. Sì, i nomi sono stati resi noti e pubblicati, ma alzi la mano chi li conosce tutti quanti. Alzi la mano chi può dire di sapere chi siano effettivamente coloro che ne fanno parte e perché, precisamente, sono stati nominati nel comitato. Quasi nessuno sa chi siano, e non lo sappiamo perché non è necessario. Trattandosi, appunto, di un'entità dogmatica, non è importante entrare nel perché e per come. Di fronte a un'entità dogmatica è richiesta soltanto una cosa: un atto di fede. E un atto di fede è appunto quello che noi tutti stiamo mettendo in pratica.Ma in virtù di che cosa noi diamo ogni giorno sostanza a tale atto di fede, dal momento che i nomi dei membri del comitato addirittura ci sfuggono? In virtù, lo ripeto, di quel doppio aggettivo: tecnico-scientifico. Ecco il sigillo di garanzia, se così possiamo dire. Ecco il contrassegno della verità. Basta dire "tecnico-scientifico" e il gioco è fatto: l'entità che si fregia di tale titolo diventa ipso facto entità dogmatica e le sue formulazioni diventano verità indiscutibili.IN TUTTA QUESTA SITUAZIONE C'È UN ALTRO ASPETTO CURIOSOÈ dato dal fatto che i veri scienziati, non i millantatori, sanno una cosa sola: sanno di non sapere. Certo, uno scienziato sa molte cose che riguardano il suo settore di studio, ma, in fondo, ciò che ne fa veramente uno scienziato è la consapevolezza di non sapere. Perché la scienza funziona così: più acquisisce conoscenze, più scopre nuovi orizzonti da esplorare; più ottiene risposte, più si pone nuove domande. La scienza, in effetti, ha risposte sempre e soltanto relative, tutt'altro che immutabili, definitive e dogmatiche. La scienza, poi, per dare le sue risposte relative ha bisogno di tempo e di confronto tra le informazioni. Eppure, noi l'abbiamo eletta a sacerdotessa di Apollo, a tal punto che un comitato tecnico-scientifico, per il solo fatto di fregiarsi di questo aggettivo, è diventato un oracolo, e noi ci avviciniamo ai suoi responsi come se entrassimo nell'antro della sibilla, in atteggiamento di umile ascolto e disposti ad accogliere tutto come oro colato.Insomma, ciò che stiamo vivendo merita qualche riflessione perché è tutto davvero paradossale. Secondo il noto aforisma di Chesterton, "chi non crede in Dio non è vero che non crede in niente, perché incomincia a credere a tutto". [...]Nota di BastaBugie: Paolo Gulisano nell'articolo seguente dal titolo "Seconda ondata, propaganda di Stato per limitarci la libertà" spiega che il termine 'seconda ondata' non è preso dal linguaggio dell'epidemiologia, bensì da quello della propaganda politica, come del Pci degli anni '50. E il Governo fa di tutto per tenere sulla popolazione una pressione psicologica altissima, per indurre anche in tempi di allentamento del Lockdown ad una "spontanea" rinuncia alle proprie libertà.Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 3 maggio 2020:Nel Dizionario delle Neolingua (ricordate Orwell?) inventata per la Pandemia, negli ultimi giorni uno dei termini più in voga è "Seconda ondata". Di cosa si tratta? Della possibilità di un nuovo aumento dei numeri dei contagiati, dei ricoverati, dei morti. Si tratta di un termine che non è preso dal linguaggio dell'epidemiologia, ma da quello della propaganda politica. Era un termine usato nel Dopoguerra e fino agli anni '50 dal Partito Comunista Italiano. La prima ondata era stata la Resistenza, che aveva spazzato via il Fascismo; la seconda - attesissima - era quella che avrebbe dovuto fare il resto, e trasformare l'Italia in una Repubblica Sovietica. Per chi conosce racconti del grande scrittore Giovannino Guareschi, l'espressione è familiare: era lo spauracchio costantemente sventolato da Peppone davanti agli occhi di don Camillo.Oggi di seconda ondata parlano le istituzioni e la grande stampa. E' bastato che una esponente dell'ufficio regionale europeo dell'OMS esprimesse la propria preoccupazione per la possibilità di nuove infezioni nei vari Paesi che l'affermazione è stata tradotta in Italia in questo sintetico concetto: arriverà una seconda ondata. Ovvero: il nemico è sempre qui. Poco importa che la curva epidemica sia in discesa, poco importa che siano ormai a disposizione importanti ed efficaci strumenti di cura: il terrore per il Covid deve continuare."Non saremo mai a contagio zero" ha dichiarato l'assessore lombardo al welfare, evidentemente in possesso di certezze epidemiologiche non meglio identificate. E ha aggiunto che "dobbiamo convivere con questo virus, davanti al quale siamo indifesi". Evidentemente l'assessore non è informato che proprio nella sua Regione esistono ospedali - come la NBQ ha documentato - dove si cura e si guarisce.Ma il maggior utilizzo propagandistico del concetto di Seconda ondata viene dal Governo centrale. Conte lo ripete a ogni piè sospinto. L'allentamento del lockdown può avvenire, ma solo sotto strettissimo controllo, perché l'epidemia può riesplodere, parola del famigerato Comitato tecnico scientifico che nei giorni scorsi ha comunicato che nel mese di giugno potremmo avere oltre 150.000 persone ricoverate in terapia intensiva. Sì, proprio così. Uno scenario apocalittico, specie se si pensa che quando è stato raggiunto il picco ai primi di aprile i ricoverati in tutta Italia in terapia intensiva erano poco più di 4.000. Secondo i consulenti di Conte insomma ci attende qualcosa di paragonabile ad un disastro nucleare, naturalmente se si allentassero le misure restrittive. Questa previsione - non suffragata da alcuna documentazione epidemiologica - è stata peraltro categoricamente smentita da una autorevole società di analisi, Carisma, che ha definito come totalmente sbagliato il Calcolo del Comitato. Un errore addirittura aritmetico, perché avrebbe preso in considerazione una popolazione di 260 milioni di abitanti, anziché 60 milioni come quella italiana.Il problema del documento, dice Carisma, è di tipo statistico-matematico, con errori anche nel calcolo del tasso di letalità dei contagi. Insomma: il cenacolo di tecnici e scienziati al servizio di Conte ha preso un abbaglio madornale. Oppure è stata confezionata una bella bufala per una opinione pubblica ormai sommersa da dati contradditori e soprattutto da messaggi terroristici.La "fase due", per utilizzare un altro termine della neolingua, dovrà essere caratterizzata da nuove paure. Si deve seminare il panico rispetto, ad esempio, a quella fascia di persone che non è stata toccata dall'epidemia, i bambini. Così assistiamo ad un montare di sospetti nei confronti della possibilità di ammalarsi da parte dei bambini che è assolutamente in contraddizione con le evidenze scientifiche rilevate. In Svizzera, dove ad esempio il Governo ha cominciato ad allentare le misure di lockdown,è stato liberalizzato il contatto tra bambini e tra questi e i nonni. Il responsabile Dipartimento malattie infettive del Ministero della Sanità, Daniel Koch, ha detto che "gli scienziati sono arrivati alla conclusione che i bambini non trasmettono il virus. Sarebbe sbagliato proibire ai nonni, che stanno già soffrendo per questa situazione, di essere abbracciati dai loro nipoti quando si sa che essi non sono contagiosi."

Oggi in Cristo
Resistete nella grazia

Oggi in Cristo

Play Episode Listen Later Apr 17, 2020


Siate sobri, vegliate; il vostro avversario, il diavolo, va attorno come un leone ruggente cercando chi possa divorare. Resistetegli stando fermi nella fede, sapendo che le medesime sofferenze affliggono i vostri fratelli sparsi per il mondo.Or il Dio di ogni grazia, che vi ha chiamati alla sua gloria eterna in Cristo, dopo che avrete sofferto per breve tempo, vi perfezionerà egli stesso, vi renderà fermi, vi fortificherà stabilmente. A lui sia la potenza, nei secoli dei secoli. Amen. Per mezzo di Silvano, che considero vostro fedele fratello, vi ho scritto brevemente, esortandovi e attestando che questa è la vera grazia di Dio; in essa state saldi.La chiesa che è in Babilonia, eletta come voi, vi saluta. Anche Marco, mio figlio, vi saluta. Salutatevi gli uni gli altri con un bacio d'amore fraterno.Pace a voi tutti che siete in Cristo. (1 Pietro 5,8-14 -  La Bibbia) Indice della serie sulle lettere di Pietro Quando i cristiani sono perseguitati, non devono dimenticare che il loro vero nemico non sono coloro che li perseguitano, ma piuttosto le potenze spirituali che influenzano i loro persecutori. Infatti il loro vero nemico è il diavolo, che va attorno a loro come un leone in cerca di una preda. Pietro utilizza quest'immagine molto forte che serviva a rendere i suoi lettori consci della battaglia spirituale in cui erano coinvolti; essi dovevano resistere rimanendo fermi nella loro fede senza lasciarsi spaventare. Non era affatto facile. Non era facile ribadire la propria fede in Gesù mentre, parenti, amici e concittadini li deridevano e li maltrattavano. Sarebbe stato più facile lasciar perdere tutto e seguire la massa. Pietro incoraggiò i suoi lettori a considerare che non erano soli in quella battaglia, che dovevano considerare che le pressioni a cui erano sottoposti erano le medesime che altri cristiani come loro vivevano. Dio non li stava punendo e certamente non li stava abbandonando, ma avrebbe continuato a prendersi cura di loro. Infatti Dio manifestava la sua grazia verso di loro e ribadiva la loro chiamata ad una gloria eterna. Le sofferenze del tempo presente avrebbero presto lasciato spazio alla gloria futura con Cristo. "Tenete duro, manca poco!", sembra urlare Pietro ai suoi lettori, ben conoscendo le loro angustie. "Tenete duro, la meta è vicina! Il Signore vi perfezionerà, renderà completa la vostra preparazione, vi renderà fermi e stabili in vista dell'incontro con Lui!" Nelle parole di Pietro scorgiamo tutta la passione di una persona che aveva imparato a guardare le cose in prospettiva, confidando in Dio e nelle sue promesse. Avviandosi verso la fine della sua lettera, dopo aver ancora una volta incoraggiato i suoi fratelli che soffrivano in questo mondo, il pensiero di Pietro va proprio verso il Signore che avrebbe sostenuto i cristiani nella loro lotta. I potenti di questo mondo, influenzati dal diavolo, potevano anche fare del male ai cristiani per un tempo, ma il Dio creatore dei cieli e della terra era colui la cui potenza si manifestava nei secoli dei secoli e davanti al quale tutti un giorno si sarebbero piegati! Nel salutare i suoi lettori, a cui aveva scritto questa breve lettera con la collaborazione di Silvano, Pietro ribadì che essi erano nella via giusta. Non dovevano avere dubbi e non dovevano lasciarsi spaventare dai loro persecutori, essi erano nella vera grazia di Dio e in quella grazia dovevano rimanere saldi! Trattandosi di una vera lettera, è normale che si concluda anche con saluti personali da parte di altre comunità e singoli. Qui Pietro porta i saluti da parte di Marco, suo figlio nella fede e da parte della chiesa che era in Babilonia, un probabile velato riferimento a Roma, evitando di citare quest'ultima proprio per proteggere i credenti di Roma nel caso in cui la lettera fosse stata intercettata dai soldati romani. Infatti, nella seconda parte del primo secolo, a Roma, i cristiani stavano, a loro volta, sperimentando la persecuzione.

BASTA BUGIE - Cinema
FILM GARANTITI: Unplanned (2020) *****

BASTA BUGIE - Cinema

Play Episode Listen Later Sep 12, 2019 13:10


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=5801FINALMENTE ''UNPLANNED'' NEI CINEMA ITALIANI di Luca VolontèIl film Unplanned, tratto dall'omonimo libro del 2010 scritto da Abby Johnson e pubblicato in Italia nella collana Novae Terrae dell'editore Rubbettino, racconta la storia vera della conversione della Johnson, fino al 2009 dirigente di una clinica dell'organizzazione abortista Planned Parenthood, da cui si licenziò dopo aver partecipato all'aborto di un bambino alla tredicesima settimana, convertendosi in una formidabile pro life.Il successo della pellicola, boicottata dalle grandi catene di distribuzione e censurata in molti Stati degli USA e in Canada, è la più sconvolgente sorpresa cinematografica degli ultimi mesi. Nei cinema - perlopiù sale private o appartenenti a parrocchie e chiese protestanti - continua a essere proiettata e a suscitare scalpore e attenzioni impensabili. Negli Stati Uniti, nel suo primo fine settimana di proiezione, ha raccolto oltre sei milioni di dollari. In totale, solo in questo Paese, è riuscito a raccogliere 19 milioni di dollari dallo scorso 29 marzo al 29 agosto.Il successo del film si sta espandendo a macchia d'olio ed è arrivato al punto da diventare il 1° dvd nelle vendite su Amazon. Il co-regista Cary Solomon ha dichiarato che la notizia del successo di vendite del dvd è particolarmente gratificante, vista la quasi totale censura che il film ha subito da parte dei mass media americani. Solomon ha confidato che i responsabili delle produzioni cinematografiche sono normalmente contenti delle vendite di 20.000-30.000 dvd, ma l'ennesima sorpresa di Unplanned è che "abbiamo venduto circa 235.000 [dvd] senza nemmeno fare pubblicità", dal momento che è stato messo in vendita su Amazon solo venerdì 9 agosto.Incredibile miracolo della vita ed ennesima testimonianza di quanto il sentimento umano, di ogni colore, religione e convinzione politica, sia attratto dalla verità e dalla vita umana. "Cosa significa tutto quello che sta accadendo?". Si è chiesto lo stesso Solomon. "Significa che abbiamo una nazione che ha fame di storie sulla vita, ma non solo: di storie vere, di testimonianze che rivelino la verità sulla vita del concepito e sulla crudeltà dell'aborto".Per i produttori il successo che sta avendo la pellicola è una vera e propria grazia di Dio, non tanto e non solo per l'incasso ma soprattutto per il bene diffuso da questa storia nella società americana. «Quando abbiamo iniziato, eravamo molto preoccupati e molto spaventati, poi lo Spirito Santo e ci ha incitato a "non aver paura. Questo film è per la mia gloria"». Aggiunge Solomon: «So che migliaia di persone potrebbero non crederci, ma questo è esattamente quello che è successo».Da parte sua, anche l'altro co-regista, Chuck Konzelman, si è detto stupito di come sta andando il film: "Siamo sorpresi ogni giorno. Siamo sorpresi dagli ostacoli, siamo sorpresi dal modo in cui ogni avversità sembra contenere nel seme un bene equivalente o maggiore".Nota di BastaBugie: Valerio Pece nell'articolo seguente dal titolo "Unplanned, arriva in Italia il film-verità sull'aborto" intervista Federica Picchi, fondatrice della Dominus Production, che è riuscita ad acquisire i diritti di Unplanned.Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 10 settembre 2019:Unplanned sarà distribuito in Italia. Dopo un'estenuante trattativa, durata più di sei mesi, Federica Picchi, fondatrice della Dominus Production, è riuscita a ottenere i diritti per la distribuzione italiana del film che negli Stati Uniti sta suscitando un duro ma provvidenziale dibattito tra pro life e pro choice sul tema caldo dell'aborto. Una pellicola che è riuscita a risvegliare moltissime coscienze addormentate, mettendo così in serio imbarazzo il mainstream progressista.Unplanned narra la storia (vera) di Abby Johnson, una donna di 39 anni convertita alla causa pro vita dopo aver lasciato il suo lavoro alla Planned Parenthood, la potentissima organizzazione abortista che le aveva affidato la direzione di una clinica nel Texas (premiandola, nel 2008, come «dipendente dell'anno»). La svolta per Abby Johnson arrivò nel 2009, quando, a causa di un'improvvisa carenza di personale, le chiesero di coadiuvare un medico in un'operazione di routine: abortire un feto alla tredicesima settimana. Nel vedere il bambino contorcersi disperatamente e scappare per evitare di essere risucchiato dall'aspiratore, Abby Johnson comprese per la prima volta la grande menzogna nascosta dietro al "diritto" all'aborto.La Nuova Bussola, che si era già occupata del film (clicca qui), ha raggiunto telefonicamente Federica Picchi per un'intervista.Federica Picchi, lei ha scritto testualmente in un suo recente post: "È stato il film più difficile da prendere della mia vita". Ci spiega perché la trattativa è stata così complicata?Le trattative di acquisto di film internazionali importanti sono tutte abbastanza complesse. Solitamente però il dialogo si porta avanti con una sola persona, produttore o agente che sia. Per Unplanned, invece, le interfacce sono state davvero molte. Non mi è mai capitato di dovermi confrontare con così tanti soggetti differenti: i produttori, poi i due registi, e ancora i produttori esecutivi...Come spiega questi dialoghi "obbligati" a cui si è dovuta sottoporre?Unplanned è un film nato da un loro enorme atto di amore e di coraggio, quindi chi entra nel loro team è giusto che abbia le carte in regola, che abbia il loro stesso sentire. Dovevo meritarlo, mettiamola così.Che non cercassero un distributore a caso, visto il tema delicato, possiamo immaginarlo. Colpisce però la sua tenacia nell'aspettare per così tanto tempo un loro "sì".Quando una casa sta bruciando e trovi un estintore non solo funzionante ma di grande efficacia, nessun ostacolo burocratico, nessun vincolo, pesante che sia, ha il potere di piegarti. Le infinite interruzioni della trattativa e riprese di dialogo mi avrebbero forse fatto desistere se si fosse trattato di un film con un tema differente.E invece?È che Unplanned è più di un film. È lo strumento che permetterà di scoperchiare finalmente il vaso di Pandora, proiettando un fascio di luce nell'angolo più buio della storia dell'umanità. Questo dev'essere chiaro a tutti.Tra l'altro nei cinema statunitensi Unplanned è andato benissimo.Oltre ogni più rosea aspettativa. Solo nel primo fine settimana di proiezione ha portato in sala più di un milione di persone. Un successo enorme. Le persone sono attirate dalla Verità e Unplanned è decisamente il film-verità più netto e convincente mai girato. Non a caso è stato furiosamente boicottato.Cioè?La prima di Unplanned è stata preceduta da una indecorosa campagna di attacchi contro Pure Flix, il distributore americano. Oltre a bloccare l'account Twitter ufficiale del film, molti media hanno accuratamente evitato di dare la notizia della sua uscita...Malgrado i numeri al botteghino?Sì, malgrado i cinema pieni. Il perché è semplice: Unplanned ha il torto di attaccare la più grande azienda di aborti di massa del mondo: Planned Parenthood. Ci sono troppi interessi dietro al "business" dell'aborto... I fautori di questo crimine, vestito di finta libertà, hanno paura. Temono che le persone e l'intera opinione pubblica possano scoprire la verità e cambiare idea, come successo ad Abby Johnson. Questo per loro è inaccettabile.Cosa si aspetta dal pubblico italiano?Guardi, nella nostra società si può mostrare qualsiasi cosa, è assolutamente tutto lecito. La rappresentazione della nascita di un essere umano nel grembo di sua madre, però, può essere causa di divieti, denunce, ordinanze; il caso del manifesto con un feto vietato a Roma dal sindaco Raggi parla da solo. Dico solo questo al pubblico italiano: vedere è il primo passo per capire. Se qualcuno non vuole che la realtà dell'aborto venga mostrata, Unplanned ha la folle pretesa di abbattere questo tabù. È una sfida al sistema, forse la più importante mai fatta dal cinema.Quanto si dovrà aspettare per l'uscita del film nelle sale?Ora che sono definiti tutti i diritti inizia il vero lavoro del distributore: il doppiaggio, gli adattamenti video, le lavorazioni grafiche, le autorizzazioni tecnico-burocratiche, la stipula dei contratti di fornitura con le sale cinematografiche partner dell'uscita. Non ultimo dobbiamo informare il pubblico dell'arrivo di questo meraviglioso film.Si può ipotizzare una data?Lavorandoci intensamente spero di portarlo nelle sale per il prossimo 30 gennaio.La Dominus Production ha già portato in Italia pellicole di impatto, come Cristiada (film sulla persecuzione anticattolica del popolo messicano), Una canzone per mio padre (la storia vera di Bart Miller e della sua canzone volata in cima alle classifiche americane), God's Not Dead 1 e 2. Come si colloca Unplanned in questa galleria e cosa significa per lei questo nuovo film?È il film che aspettavo da una vita. È quello che da solo giustifica tutte le fatiche e i sacrifici fatti per la creazione dei Dominus Production. Per chiudere il contratto di questo film ho accettato costi e rischi ben al di sopra delle nostre possibilità, e che sinceramente non avrei mai assunto per nessun'altra pellicola. Da qui molte notti insonni... Distribuirlo in Italia è un lavoro enorme e una responsabilità grande, ma con l'aiuto di tutti i supporter nazionali e territoriali di Dominus possiamo farcela.Il popolo pro vita che aspettava trepidante questo film ha ora un modo concreto per sostenere il progetto Unplanned?Trattandosi del film di denuncia più importante mai uscito in Italia, desidero che la promozione per Unplanned sia più imponente di qualsiasi altra pellicola uscita nel nostro Paese. Chiediamo dunque un sostegno forte a tutti coloro che combattono la cultura di morte che ci circonda e che sognano invece una vera "Rivoluzione della Vita".

Coachfactor
Speciale avviamento allo sport e micro-volley Attilio Lombardozzi Episodio 53

Coachfactor

Play Episode Listen Later Aug 26, 2019 47:32


In tantissimi ci avete chiesto un episodio dedicato alle fasce d’età più giovani, quelle per intenderci che vanno dai 4 ai 10 anni. Trattandosi di un argomento davvero difficile e complesso abbiamo scelto accuratamente il nostro ospite e abbiamo scelto uno degli esponenti più illustri del panorama italiano, il prof. Attilio Lombardozzi.Non possiamo elencare qui i suoi titoli, le sue qualifiche, i suoi incarichi, le sue pubblicazioni e tutta la produzione scientifica, perché impiegheremmo davvero delle ore.Vi basti pensare che il Prof. Attilio Lombardozzi vanta, oltre al diploma Isef, una Laurea in Pedagogia (con il massimo dei voti) e una specializzazione in Scienze dell’Educazione, entrambe conseguite a La Sapienza, nonché una Laurea in Scienze per l’Educazione Fisica e dello Sport all’Università di Atene; è Stella d’Argento al merito sportivo nonché allenatore di Terzo Grado. Alleghiamo alla puntata anche il suo Curriculum in modo che possiate visionare personalmente il prestigio del nostro ospite.La puntata è di uno spessore scientifico molto elevato: il Prof. Lombardozzi condivide generosamente tutte le sue conoscenze acquisite in decenni di studio ma anche di esperienza sul campo.Ci fornisce molte indicazioni metodologiche e non lesina consigli e suggerimenti per chi lavora con i più piccoli, ma come ascolterete con le vostre orecchie, tante indicazioni tornano utili con i giocatori di qualsiasi età.Buon Ascolto.https://coachfactor.it/wp-content/uploads/2019/08/Curriculum-Lombardozzi.pdf

Veterinari Podcast
Lo stato dell'arte sulla terapia farmacologica più appropriata per il gatto ipertiroideo

Veterinari Podcast

Play Episode Listen Later May 1, 2019 6:45


L’ipertiroidismo felino è senza dubbio l’endocrinopatia più comune nei gatti al di sopra degli 8 anni di età.Trattandosi di una patologia tanto grave quanto frequente e che comporta un trattamento farmacologico ad vitam, è di fondamentale importanza che venga riconosciuta e diagnosticata presto e che altrettanto presto si inizi il trattamento terapeutico.Iscriviti alla pagina Facebook► https://www.facebook.com/laboratoriolavallonea/Visita il Blog► http://www.mylav.net/

Scrittura Creativa
SC 025 - Cosa sono le norme redazionali

Scrittura Creativa

Play Episode Listen Later Apr 24, 2017 32:40


Le norme redazionali (o norme editoriali) sono un insieme di convenzioni che regolano la formattazione di un testo scritto.Trattandosi di convenzioni, le norme redazionali non sono regole assolute: ogni casa editrice sceglie le proprie e le segue con coerenza in tutti i testi di una stessa collana.Come autore indipendente tu devi fare altrettanto: scegli le tue norme redazionali e assicurati di applicarle con costanza lungo tutto il testo.Vediamo dunque quali sono i casi da considerare e quali scelte hai a disposizione.LEGGI L'ARTICOLO COMPLETO:http://libroza.com/cosa-sono-le-norme-redazionali/===============SEGUI IL PODCAST su iTunes: http://apple.co/2lAhnKrsu Spreaker: https://www.spreaker.com/show/scritturacreativavia Feed: http://libroza.com/feed/scrittura-creativa/===============SEGUIMIsu Facebook: https://www.facebook.com/Libroza/su YouTube: https://www.youtube.com/c/Librozasu Instagram: http://instagram.com/libroza/===============