Podcasts about l'arca

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Best podcasts about l'arca

Latest podcast episodes about l'arca

Heros Ingargiola Podcast
L'arca della presenza di Dio - Pt.2: Innamorati della Sua presenza e della Sua gloria

Heros Ingargiola Podcast

Play Episode Listen Later Jun 15, 2021 62:26


Worship Service 13.06.21 | L'arca della presenza di Dio - Parte 2: Innamorati della Sua presenza e della Sua gloria | Past. Heros Ingargiola

Via lliure - Pantalles
40 anys d'A la recerca de l'arca perduda, Centenari de Berlanga, 'Loki', 'La historia de Lisey' i 'Paraíso'

Via lliure - Pantalles

Play Episode Listen Later Jun 12, 2021 39:04


40 anys d'A la recerca de l'arca perduda, Centenari de Berlanga, 'Loki', 'La historia de Lisey' i 'Paraíso'

Heros Ingargiola Podcast
L'arca della presenza di Dio: essere desiderosi della gloria

Heros Ingargiola Podcast

Play Episode Listen Later Jun 7, 2021 76:30


Worship Service 06.06.21 | L'arca della presenza di Dio: essere desiderosi della gloria | Past. Heros Ingargiola

Note Web Radio
L'ARCA DI NOE È CON TE '

Note Web Radio

Play Episode Listen Later Dec 19, 2020 80:53


IL MONDO DI MAURIZIO DEEJAY IL DELFINO E CON RADIO MAGAZINE.... versione NATALE 2020 --- Send in a voice message: https://anchor.fm/notewebradio/message

natale l'arca
5 minuti con soldo
L'arca della salvezza

5 minuti con soldo

Play Episode Listen Later Jul 12, 2020 5:15


"un po' a casa mia, un po' a casa tua...sposiamoci"

salvezza l'arca
il posto delle parole
"L'arca dei suoni originari"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Apr 27, 2020 31:47


"L'arca dei suoni originari"Salvare il canto delle foreste dall'estinzioneDavid MonacchiMondadori Editorewww.librimondadori.it“Sempre più insistentemente ho iniziato a pensare che avrei dovuto fare qualcosa di utile con la mia professione in uno scenario che cominciava a percepirsi serio e devastante e che contemplava deforestazione, cambiamenti climatici e riduzione drammatica degli habitat della biodiversità. Io amo le foreste, amo il suono naturale, amo questi alberi vecchi a tal punto che, appena ho un minuto, vado nei boschi ad alto fusto e ci passo le ore ad ascoltare; vado a stare lì, perché sento che c'è qualcosa che mi nutre, un respiro dell'anima che si riverbera nella mia creatività.Mi chiedevo: come mettere insieme l'impegno ambientalistico, la cura e l'amore per la foresta, con la mia attività di compositore e sound designer? Come unire le due cose? La risposta arrivò nel 1998, semplicemente: dovevo andare nelle foreste primarie tropicali e registrarle per sensibilizzare il mio pubblico sull'estinzione in atto.” Professore di musica elettroacustica al Conservatorio “Rossini” di Pesaro, David Monacchi è un'utopia vivente e vibrante. Da quasi vent'anni lavora a Fragments of Extinction, un progetto che registra con tecniche tridimensionali innovative – messe a punto da Monacchi stesso – i suoni delle foreste vergini di tutto il mondo. In questi luoghi in cui l'essere umano non ha ancora lasciato traccia, la Natura canta e respira come nella notte dei tempi, probabilmente per l'ultima volta. Queste registrazioni hanno il nome evocativo di “ritratti acustici” e restituiscono, fissandolo nel tempo, il linguaggio sonoro di un pianeta che rotola verso la sesta estinzione.Il meraviglioso progetto di Monacchi è quello di creare un'arca immateriale che custodisce i suoni del mondo naturale, e di costruire un teatro sferico per l'ascolto immersivo, un'arca reale, di speranza, dove accrescere la coscienza ecologica pubblica al fine di salvare quanti più ecosistemi possibili.In questo libro l'autore racconta la sua straordinaria intuizione e l'incredibile parabola di un progetto internazionale partito dall'Italia, che fonde musica, innovazione tecnologica, natura e battaglia ecologica planetaria. È la storia di un guerriero armato solo di microfoni e di una grande anima, di un cacciatore di suoni, di un musicista a mani nude e a orecchie aperte che sta raccogliendo la colonna sonora del mondo primordiale prima che sia zittita dall'incoscienza dell'umanità.David Monacchi (Urbino, 1970) si è formato in Italia, perfezionato in Canada e Stati Uniti, e insegna oggi al Conservatorio Statale di Pesaro. Artista interdisciplinare, compositore e ingegnere del suono, conduce una ricerca di lungo termine sul patrimonio dei suoni delle foreste primarie equatoriali più remote e ancora incontaminate del pianeta. Con il progetto Fragments of Extinction ha sviluppato un approccio di divulgazione scientifica e artistica basato su registrazioni 3D ad altissima definizione per creare consapevolezza sulla crisi globale della biodiversità. È titolare del brevetto internazionale Eco-acoustic Theatre per la fruizione immersiva degli ecosistemi sonori naturali. Dal 1992 realizza concerti e installazioni sonore e tiene conferenze in tutto il mondo. Tra le più recenti, il suo intervento alla sessione plenaria della Conferenza ONU sulla Biodiversità (COP-14, Egitto). È membro fondatore della International Society of Ecoacoustics e autore del film Dusk Chorus, premiato come "Best European Science Film 2018".Dusk Chorus Based on eco-acoustic project "Fragments of Extinction"Documentary film by Nika Saravania, Alessandro D'Emilia & Otis Burihttps://vimeo.com/209585874IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.it

Politica Popcorn
Alle Svalbard c'è l'Arca di Noè dei semi

Politica Popcorn

Play Episode Listen Later Mar 21, 2020 4:35


Sapete che alle Svalbard c'è una banca che raccoglie i semi di tutto il mondo? Parliamone.

Chiesa Cristiana Evangelica  della Vera Vite
Adorare è...rimanere sotto il Trono del Padre | 16 Febbraio 2020 |

Chiesa Cristiana Evangelica della Vera Vite

Play Episode Listen Later Feb 22, 2020


Dio non gioca mai a nascondino coi suoi figli e le sue figlie, ma ti chiede di riallineare la tua vita con Lui per poterti dare le Sue benedizioni. --- CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIO Tempo di lettura: 12 min.Tempo di ascolto audio/visione video: 32 min. Vi ricordate dei giochi che facevate quando eravate bambini? Se avete dai quaranta anni in su, eravate come me, abituati a giocare “col niente”! Quando ero bambino non c'erano gli smartphone, e neppure la Play Station. La cosa più tecnologica con cui giocavo erano i trenini o l'allegro chirurgo! E' per questo che eravamo abituati a giocare “col niente”, semplicemente con i posti dove vivevamo, le strade, le campagne, le case diventavano i nostri “giocattoli preferiti”! Penso che il gioco che meglio spieghi il concetto di “giocare col niente” sia il “nascondino”. Cosa serve per il “nascondino”? Almeno tre persone, un posto abbastanza grande (un giardino, una casa), … e un po' di tecnica acquisita con l'esperienza. Per esempio, giocando a nascondino, col tempo avevo imparato  che il nascondiglio ideale doveva essere buio e doveva essere angusto, stretto, piccolo. Sapete quale era  il mio nascondiglio preferito? Ve lo mostro: Ero molto piccolo, e riuscivo ad entrare dentro la macchina da cucire di mia madre; potevo restare per ore là  senza che nessuno mi trovasse. L'altra cosa che avevo imparato è che non dovevo muovermi! Dovevo stare assolutamente fermo. Cosa c'entra tutto questo con l'adorazione? La scorsa settimana abbiamo detto che “adorare”  è scoprire che Dio mi cerca, e con l'adorazione io lo abbraccio per farlo esultare con canti di gioia. Oggi  voglio sfidarvi a vedere l'adorazione come qualcosa di più di accorgersi di Dio e di abbracciarlo. Il salmo 22 dice: “Dio mio, io grido di giorno, ma tu non rispondi,e anche di notte, senza interruzione. Eppure tu sei il Santo, che siedi circondato dalle lodi d'Israele.” (Salmo 22:2-3) La parola che viene tradotta con “siedi” in ebraico è “יָשַׁב " “ yâšaḇ” , che è un termine che normalmente  veniva riferito a chi sedeva  non su di una sedia, ma su di un trono. Infatti un'altra versione traduce così: “Eppure tu sei il Santo,tu siedi in trono fra le lodi d'Israele.” (Salmo 22: 3 CEI 2008) Davide stava parlando di Dio, del suo Signore, del suo RE che siede su un trono, e dice che siede circondato dalle “lodi”, ovvero da persone che adorano. Isaia al capitolo 6 usa più o meno la stessa immagine,  ma ci da più dettagli  di come e dove siede Dio: “Nell'anno della morte del re Uzzia, vidi il Signore seduto sopra un trono alto, molto elevato, e i lembi del suo mantello riempivano il tempio.” (Isaia 6:1) Che strano! Sia Davide che Isaia raccontano di una situazione di crisi, Davide inseguito da Saul per ucciderlo Isaia senza più un re che governi, ma tutt'e due hanno la visione di Dio seduto sul trono! Ma, attenzione, con una differenza sostanziale:  Davide si lamenta che Dio è lontano, Isaia invece vede Dio seduto (in Cielo) e i lembi del suo mantello arrivare fino a dentro il Tempio (in terra) e riempirlo. Cosa significa questo? Significa due cose fondamentali: 1. nei momenti di crisi, Dio continua ad essere RE (come afferma Davide) 2. nei momenti di crisi, il suo mantello riempie il Tempio (come dice Isaia). L'abbiamo detto tante volte: dov'era la presenza di Dio prima di Gesù? Nel Tempio! Ma, un attimo, il Tempio non c'è più, è stato distrutto dai Romani nel 70 DC! Dov'è allora Dio, adesso?  “Non sapete che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?” (1 Corinzi 3:16) Quale tempio, allora, riempiono i lembi del mantello di Dio  nei periodi di crisi? Certo, stanno riempiendo ancora il Tempio di Dio; solo che stavolta non è un luogo fatto di colonne e travi di legno, ma un corpo fatto di carne e sangue. Tu ed io siamo il Tempio di Dio. Perché il lembi del mantello? Cosa stanno a significare? Vi ricordate la guarigione della donna col flusso di sangue? Cosa disse la donna? “Se riesco a toccare almeno le sue vesti, sarò salva.” (Marco 5:28) Gli Ebrei sapevano di non poter stare alla presenza di Dio; solo il Sommo Sacerdote, una volta all'anno, dopo aver fatto tutte le possibili e immaginabili purificazioni, poteva entrare nel “Luogo Santissimo”, dove era l'Arca del Patto con dentro le Tavole della Legge, i Dieci Comandamenti, che pensavano fosse il posto dove Dio poggiava i suoi piedi.  Per questo si immaginavano di poter ricevere benedizione e Grazia solamente toccando una minima parte di stoffa che fosse a contatto con il corpo del Signore. La vedova credeva in questo, e la vedova aveva ragione, perché fu guarita dall'aver toccato il lembo della veste di Gesù Dio stava dicendo ad Isaia in visione: “Guarda, io sono sopra di voi, la mia benedizione e la mia grazia sarà efficace per voi che mi adorate, nel tempio.” Però... c'è un problema. La visione di Isaia è chiara: i lembi del mantello di Dio  scendono nel tempio... da sopra a sotto. Questo significa che il tempio  deve “stare sotto” “essere allineato” con Dio. E' molto più probabile  che possa mangiare e far festa con il Re  se sto già sedendo ai suoi piedi. E' molto più probabile che mi bagni  se sto in mezzo ad un fiume,  piuttosto che in mezzo al deserto. La Grazia di Dio  è cibo per le nostre anime affamate; la Grazia di Dio  è acqua fresca per la nostra sete di giustizia. ...ed adorare Dio mi pone nel bel mezzo  del fiume che è la Grazia di Dio. Davide ha detto: “Eppure tu sei il Santo, che siedi circondato dalle lodi d'Israele.” (Salmo 22:3) Se sto lodando Dio, se lo sto adorando questo significa che sono “sotto di lui” e che la sua Grazia (i lembi del suo mantello) possono riempire il tempio, ovvero me stesso, proprio nel momento del bisogno, così come  era Davide inseguito da Saul. C'è un problema: parlo per me... voi sicuramente siete differenti. L'ultima cosa che mi sento di fare quando ho un problema grave, quando sono nel bisogno è di “adorare”. Magari mi lamento, prego, supplico, urlo... ma “adorare”, mettere a disposizione la mia vita allinearmi con Dio e con la sua volontà... beh, quello è un po' più difficile. Non alzate le mani,  ma quanti di voi, quando hanno avuto una brutta notizia o un periodo difficile, invece di adorare, hanno cercato “gratificazione” in qualcos'altro? Cibo... dormire... alcool... sesso... pornografia... droga... così, tanto per non pensarci. Lo scrittore di Ebrei dice invece: “Perciò, avviciniamoci con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovare la grazia, quando ne abbiamo bisogno” (Ebrei 4:16 PV) C'è un versetto nel salmo 89  che ci aiuta a capire  il ruolo che gioca l'adorazione nella vita del credente: “Felice il popolo che ti sa acclamare:camminerà alla luce della tua presenza, Signore.” (Salmo 89:15 TILC)  Qui “acclamare” è in ebraco  "תְּרוּעָה", “ṯerû‘â” che significa “fare un rumore assordante”  Cosa significa “acclamare”? Non è una parola che usiamo spesso, vero? Viene dal latino “clamare” = gridare + “ad” = a, verso",  e significa “gridare ad alta voce con gioia”. Pensate a quello che accade quando ai concerti entra la rock star  o allo stadio entra il bomber. Il salmista lega il fatto di “acclamare” che è un modo di dire  “adorare Dio”, con la felicità. Sapete vero,  come viene tradotta la parola “felice” nel Nuovo Testamento? Benedetto! Il salmo dice che se vuoi essere benedetto, se vuoi essere benedetta,  devi acclamare, adorare Dio. E se acclami, adori Dio, dice il salmo camminerai alla luce della Sua presenza  Come vivi la tua vita? Stai camminando alla luce della sua presenza? Se la risposta è no, probabilmente non sei “sotto il trono”, probabilmente il “lembi del suo mantello  non riempiono il “tempio”  che sono il tuo corpo e la tua mente. Probabilmente devi “riallinearti” per ottenere benedizioni, Grazia e guida. Devi, semplicemente, tornare ad adorare Dio; con la tua voce,  con la tua obbedienza ai suoi comandamenti con la tua testimonianza di credente. Cosa c'entra tutto questo col nascondino? Vi ricordate le caratteristiche  del nascondiglio ideale? Doveva essere buio, doveva essere angusto, stretto, piccolo. Anche qui parlo per me, voi sicuramente siete diversi: io ho giocato spesso a “nascondino” con Dio... proprio nei momenti più difficili, in quelli dove avrei avuto più bisogno di lui... trovando un posto buio, stretto, dove rimanere da solo. Mi ci rinchiudevo da solo. Qualche anno scrissi questa testimonianza parlando di un periodo specifico dove ho giocato a “nascondino con Dio”. --- Ognuno di noi passa momenti nella vita dove sembra che Dio si nasconda, dove ci troviamo nel buio, stretti dalle situazioni. Quest'anno compio venti (ormai sono ventotto, quasi ventinove!!!) anni di servizio al Signore, e prima di diventare pastore di questa comunità, sono stato coinvolto a vario titolo con almeno altre quattro comunità. In ognuna ho cercato di mettere a disposizione i miei doni e i miei talenti, ma questo spesso non è sufficiente a far si che le cose filino lisce al 100%. Ad un certo punto della mia vita di credente mi sono trovato ad essere coinvolto, molto coinvolto come anziano nella conduzione di una  chiesa abbastanza grande. Molto coinvolto... molto giovane... e molto inesperto! Ho cominciato a capire che, sebbene amassi le persone con cui conducevo la comunità, e sebbene loro amassero me, la visione di come portare avanti la chiesa era completamente differente. Non volevo andare via, perché volevo “dare” ancora ( e anche perché non c'era un gran che da scegliere in zona a quell'epoca...) ma non potevo neppure restare come anziano! Mi sentivo in trappola, stretto da due lati:  la voglia di andare e mettere dietro le spalle i conflitti,  e quella di restare per poter continuare a dare e ricevere. Pensai che la soluzione migliore fosse quella di abbandonare la conduzione della chiesa e l'anzianato, e rimanere come semplice membro. Non fu una buona soluzione. Ricordo che in quei giorni non avevo una gran voglia di “adorare” il Signore; cantavo poco in chiesa la domenica, e lo lodavo forse ancora meno durante le mie giornate (o forse non lo lodavo per niente). Ma, una cosa l'avevo decisa: avrei continuato a servire il Signore lì, senza mormorare né parlare dietro le spalle, perché quello sarebbe stata disobbedienza al Signore, che dice:  “Ubbidite ai vostri conduttori e sottomettetevi a loro”, ( Ebrei 13:17) Io avevo deciso di ritornare ad essere un semplice membro di chiesa che doveva obbedienza e sottomissione agli anziani.  Ricordo che non fu facile, né breve... ma ora, guardando indietro, so che se non avessi preso quella decisione, con tutta probabilità, a distanza di anni, non sarei stato chiamato a piantare una chiesa nella mia città natale. La mia “carriera” di servitore per il Signore si sarebbe interrotta lì. Avevo pensato che non stessi adorando Dio, in quel periodo... ed invece gli stavo dando un tipo di adorazione differente:  non con la mia voce, non con le mie lodi,  ma “allineando” la mia vita con il Suo volere, obbedendo alle sue leggi, evitando di peccare contro altri. Ero stato nel buio, ero stato “stretto”, ma da buon giocatore di “nascondino” avevo deciso di “non muovermi”, di fidarmi della promessa che il Signore mi aveva fatto tramite una telefonata di una credente dal Canada, proprio nell'attimo esatto che avevo detto “basta, io non ci vado più in chiesa!”. Una telefonata arrivata dopo nemmeno due minuti dal mio “basta, me ne vado” che diceva :”Stavamo pregando col mio piccolo gruppo ed ho sentito forte che Dio mi chiedeva di dirti che lui ha in serbo per te e per l'opera a Montefiascone delle benedizioni che non  puoi minimamente immaginare”.  Ero stato nel buio, ero stato sotto pressione, ma ora vedo che in tutto quel periodo, Dio non stava giocando a nascondino con me: lui era lì, era sopra il tempio che io avevo deciso di costruire attraverso la mia obbedienza alle sue leggi.  L'oscurità che avevo provato erano una piega del suo mantello. La pressione che avevo sentito erano le sue mani che mi mi tenevano stretto al suo fianco. Era lui che mi aveva nascosto, per non farmi trovare dallo scoraggiamento, e per impedirmi di finire il mio servizio a Lui. Avevo sperimentato, senza esserne consapevole, quello che sta scritto nel salmo 91: “Chi abita al riparo dell'Altissimo riposa all'ombra dell'Onnipotente. Io dico al SIGNORE: «Tu sei il mio rifugio e la mia fortezza, il mio Dio, in cui confido!” (Salmo 91:1-2)  Tutto questo, perché avevo allineato la mia vita alla sua Parola,  il mio comportamento al suo volere.  Perché lo avevo adorato, senza canti e senza lodi, ma con la mia vita.  Ed oggi posso vedere il frutto di quell'adorazione. --- Vorrei ascoltare assieme a voi una canzone. --- "Nascondino" di Scott Alan Hansen Mi ricordo nel giardino giocavamo a nascondino io e te.Occhi chiusi, tu contavi, mi nascondevo bene da te."Pronto o no, io vengo!" (dicevi) "E ti vedo, sai!Ti faccio tana; sei lì dietro quelle foglie grandi. Arrenditi ormai." Mi ricordo nel primo giardino l'uomo giocava a nascondino con Dio.Occhi aperti, ma cuore caduto cercava un posto nascosto dal cielo."Pronto o no, io vengo!" (disse Dio) "Uomo dove sei?Non ti nascondere dall'amore che ti può salvare."Perché fuggi da me?" Nascondino, Nascondino. Il tempo passa, siamo ormai grandi,giochiamo ancora a nascondino con Dio.Ci copriamo con scuse vane, mascherando i dolori e le paure."Pronti o no, io vengo!" (dice Lui). Il crocifisso Re."Fate di me il vostro nascondiglio.Arrendetevi a me." Mi ricordo nel giardino giocavamo a nascondino io e te. --- Conclusione Forse in questo momento ti stai trovando in una situazione  dove sembra che Dio stia giocando “a nascondino” con te. Forse sei nel buio, e sei sotto pressione. Non cercare un posto buio e stretto, ma cerca il Trono di Dio  e metti la tua vita sotto di esso. Adora Dio!  Adora Dio con la tua vita!  Adoralo con l'obbedienza alla sua Parola e alle sue leggi! Vieni ad immergerti nel fiume della sua grazia! Allinea la tua vita sotto il suo trono! Dagli il benvenuto, e fallo partecipe dei tuoi problemi! Gesù ha detto in Giovanni 4:23: “...il Padre cerca tali adoratori.” (Giovanni 4:23b) Usa l'altro trucco del “nascondino” Fermati!  Fatti trovare da lui! Adoralo con la tua vita! Lui sta cercando di te...per poterti inondare di benedizioni! Preghiamo. GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIO --- VIDEO DEL MESSAGGIO A BREVE (Visita il nostro sito per ascoltare la registrazione audio del messaggio, per scaricare gli appunti e per vedere le diapositive del messaggio)

Parla Con Me, Non Partire Caterina!
Non stava piovendo quando Noè costruì l'arca

Parla Con Me, Non Partire Caterina!

Play Episode Listen Later Jan 13, 2020 9:22


Una metafora semplice per parlare della coppia, di come si dovrebbe comunicare e di cosa succede quando guardiamo solo i pregi... Sotto il sole! --- Send in a voice message: https://anchor.fm/ornella-pesenti/message

Radio JP
C.S.C. - L'arca di Noè e la Fattoria degli animali

Radio JP

Play Episode Listen Later Nov 26, 2019 128:35


sardine, gatti, capitoni & co

RadioVeg.it Podcast
L'arca di Eva & Friends

RadioVeg.it Podcast

Play Episode Listen Later Oct 14, 2019 6:58


L'arca di Eva & Friends

friends l'arca
RadioVeg.it Podcast
L'arca di Eva & Friends

RadioVeg.it Podcast

Play Episode Listen Later Oct 14, 2019 6:58


L'arca di Eva & Friends

friends l'arca
RADIO 11.11 432 HZ
INCONTRO con GEMMA BRAGGIO -"IL CONTATTO con L' ARCANGELO URIEL ATTRAVERSO L'ARCA".(con meditazione finale collettiva guidata)

RADIO 11.11 432 HZ

Play Episode Listen Later Feb 26, 2019 126:21


Ratataplan
RatataSummer #02: "Gunther Valmacchi racconta l'Arca di Noè"

Ratataplan

Play Episode Listen Later Aug 19, 2018 7:54


Non sprecate la vostra estate in peccaminose tentazioni: il dottor Gunther Valmacchi vuol salvare la vostra anima raccontandovi l'Arca di Noè!

Commento al Vangelo del giorno
Venerdi della IX settimana del Tempo Ordinario

Commento al Vangelo del giorno

Play Episode Listen Later Jun 8, 2017 11:58


FIGLI DI DAVIDE IN CRISTO PER REGNARE CON LUI SUL PECCATOOggi il Signore ci pone una domanda difficile, e sembra non risponde... Ci chiede che cosa pensiamo di quello che "dicono gli scribi" sul Messia. Ma che razza di domanda ci fai Signore, e proprio all'inizio di una giornata che neanche ti immagini. Mica sono un teologo, e nemmeno un esegeta eh... Che vuoi che interessi di quello che pensavano gli scribi duemila anni fa a me che devo vivere oggi; e poi, scusa, non li hai sconfessati in molte occasioni, definendoli ipocriti? Allora, abbi pazienza, ma ho un sacco di cose da fare. Non avevi proprio nulla di meglio da chiedermi? Sarebbe stato più carino interessarti di come va con mio marito, per esempio... E invece no fratelli, perché tutti siamo chiamati ad essere teologi ed esegeti! Ad ascoltare il "Logos", cioè "Dio" che ci ha "parlato" per mezzo di suo Figlio, e a conoscerlo sempre più profondamente attraverso la Scrittura, "tirando fuori" da essa la vita: "la vera es-egesi estrae dal testo il seme e lo trapianta facendolo fiorire" (G. Ravasi). E la domanda di Gesù ci riguarda proprio in tutti gli aspetti della nostra vita, anche i più marginali; con quel "come mai" ci chiede, infatti, la nostra concreta esperienza di fede, se cioè stiamo sperimentando che Lui è il Figlio di Davide, il Messia inviato dal Padre per salvarci. Ma Gesù ci conosce, e sa che anche noi, come probabilmente buona parte della folla "nel Tempio", la pensiamo come gli scribi. E sa che oggi avremmo fatto volentieri a meno di una domanda del genere, perché ci premono e preoccupano "le cose di quaggiù". Ecco, abbiamo già toccato il cuore della questione posta da Gesù. Gli scribi "dicevano" che il Messia sarebbe stato figlio di Davide secondo una linea rigorosamente geneaologica. Un messia umano insomma che avrebbe ristabilito il Regno di Israele come e meglio di Davide. Senti l'eco di questa visione messianica nel tuo cuore? Anche tu hai un regno insidiato e forse occupato da una potenza straniera, no? La suocera, per esempio, quella sì che è peggio dei Romani... Ma Gesù ci ama, e per amore ci strattona con quel "come mai": "come mai dici di credere in me, e continui ad affannarti e a perdere la pace per i soldi?". Non è vero che Gesù non risponda agli scribi; la risposta, infatti è contenuta nella domanda, basta conoscere la Scrittura, e amarla, perché altrimenti sì che le domande che Gesù ci pone resteranno senza risposta, e la vita scorrerà senza senso. Dunque dov'è la risposta? Nel Salmo 110 che Gesù cita: "Dice il Signore al mio Signore, siedi alla mia destra finché io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi". E' proprio questo salmo che contesta la posizione degli scribi e la nostra. Ci dice Gesù: "come possono dire gli scribi che il Messia sia figlio di Davide se Davide stesso gli riconosce una superiorità su di lui?". La Scrittura non può sbagliare e contraddire se stessa. In questo versetto, come del resto in tutto il Salmo, ci dev'essere la soluzione. Ma per trovarla dobbiamo anche noi essere "mossi dallo" stesso "Spirito Santo" che ha ispirato Davide nel comporre il salmo. Ecco il primo problema: Gesù sta dicendo che gli scribi non lo avevano, come probabilmente anche noi, nonostante si applicassero ogni giorno nello studio della Scrittura. Per questo abbiamo bisogno della Chiesa dove ricevere lo Spirito Santo per accostarci umilmente alla Parola di Dio e interpretare alla sua luce ciò che Dio vuol dirci. E che cosa ha ispirato a Davide lo Spirito Santo? Che il Messia sarebbe sì nato dalla sua discendenza, ma sarebbe stato "Signore del mio Signore", cioè anche Figlio di Dio: "Nella traduzione greca dei libri dell'Antico Testamento, il nome ineffabile sotto il quale Dio si è rivelato a Mosè, YHWH, è reso con Kyrios. Da allora "Signore" diventa il nome più abituale per indicare la stessa divinità del Dio di Israele. Il Nuovo Testamento utilizza in questo senso forte il titolo di «Signore» per il Padre, ma, ed è questa la novità, anche per Gesù riconosciuto così egli stesso come Dio... perché egli è di «natura divina» e perché il Padre ha manifestato questa signoria di Gesù risuscitandolo dai morti ed esaltandolo nella sua gloria" (Catechismo della Chiesa Cattolica n 446 ss). Lo ha esaltato dicendo appunto quello che aveva scritto Davide: "siedi alla mia destra, finché io ponga i tuoi nemici come sgabello ai tuoi piedi". Si tratta di un'immagine del rito di intronizzazione, nella quale, sin dagli inizi, la Chiesa ha riconosciuto l'esaltazione di Gesù: il Padre innalza il Figlio facendolo sedere su un trono alla destra del suo. In comune con il Padre ha lo "sgabello", che in molti passi dell'Antico Testamento appare come "un'immagine applicata all'arca, trono visibile dell'invisibile presenza di Yahwè che amministra la giustizia schiacciando la perversità e il male" (G. Ravasi). Ma "i suoi nemici" sono anche "i nostri", la legione di demoni che ci insidiano. Gli stessi che ha combattuto Davide per intronizzare l'Arca in Gerusalemme e per difendere il Regno. Gesù dunque è "Figlio di Davide" anche perché compie in pienezza quello che nel Re era stato solo adombrato. Gesù, della discendenza di Davide, vincendo ogni nemico, cioè il peccato e la morte, ha introdotto l'Arca nel Santuario, ovvero la sua umanità nella Gerusalemme Celeste alla destra di Dio. E con la sua umanità anche la nostra, come scriveva San Paolo alla comunità di Efeso: "Anche voi eravate morti per le vostre colpe e i vostri peccati, nei quali un tempo viveste alla maniera di questo mondo. Ma Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amati, da morti che eravamo per i peccati, ci ha fatti rivivere con Cristo: per grazia infatti siete stati salvati. Con lui ci ha anche risuscitati e ci ha fatti sedere nei cieli, in Cristo Gesù" (Ef 2). San Paolo non parla al futuro, ma al passato, dando per certo e compiuto anche in noi ciò che il Salmo 110 profetizzava del Messia. Ma allora, se questo è vero, cambia radicalmente tutta la nostra vita! Fratelli, dalla spesa al cancro terminale, in tutto siamo più che vincitori perché in tutto portiamo il seme di Vita eterna che il Signore ci dona nella sua Chiesa attraverso la Parola e i sacramenti, facendoci così partecipi del trionfo del Messia. Anche noi, rinascendo ogni giorno nel grembo di Maria Madre di Gesù e Madre nostra, diveniamo discendenti di Davide, signori nella nostra vita nel Signore che l’ha riscattata. Ecco dunque "come il figlio di Davide può essere Signore": regnando sulla nostra vita! Allora possiamo rispondere così alla domanda di Gesù: "credo che sei il Figlio di Davide! Credo e per questo ti prego di attirami a te sul tuo trono, sulla Croce, perché anch'io possa regnare con te mettendo a sgabello dei miei piedi gli idoli del mondo".

Radio Feltrinelli
Adesso#7 - Chiara Gamberale

Radio Feltrinelli

Play Episode Listen Later Apr 28, 2016 10:24


Il podcast di Chiara Gamberale. Puntata 7. L'arca senza Noè

adesso chiara gamberale l'arca
Podcast Audio
Craig Quam - Esodo 25:10-16 L'arca dell' alleanza

Podcast Audio

Play Episode Listen Later Feb 10, 2016 138:16


Studio biblico di Domenica 10 Febbraio