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IL TUO LIMITE ATTIRA LA POTENZA DI DIO Mosè fu un uomo che parlò faccia a faccia con Dio, un uomo che ricevette le Tavole della Legge e che manifestò fedeltà per tutta la sua vita. Esodo 12 In pochissime ore più di due milioni di persone uscirono dall'Egitto guidate da un uomo che aveva problemi di comunicazione, a testimonianza di come Dio usa le cose pazze di questo mondo per realizzare i Suoi propositi. Andando a ritroso nella vita di Mosè, vediamo un bambino salvato per mezzo di una cesta lasciata nelle acque e che per 40 anni non conobbe Dio portando nonostante ciò dentro di sé il proposito che Dio stesso gli aveva dato; un senso di giustizia che era grande dentro di lui e dal quale nacque il percorso verso l'adempimento di quel proposito. Quando Mosè vide quel pruno che non si consumava, non si fece immobilizzare dalla situazione ma si mosse verso di esso, così come accade a noi ogni volta che quando accade qualcosa di nuovo, la nostra posizione spirituale non si scosta dalla condizione in cui si trova. Esodo 3:3-4 Possiamo vivere una vita con Dio, vedendo la manifestazione della Sua Potenza e della Sua Gloria eppure decidere di tornare a fare le cose di ogni giorno, nascondendoci dietro scuse e giustificazioni. Dobbiamo iniziare, invece, a dare importanza a quei momenti di intimità, di profondità con lo Spirito Santo, non denigrandoci, ma afferrando a pieno le Verità di Dio, lo stesso Dio che scelse Mosè, assassino e balbuziente, per portare avanti la Sua opera. Esodo 4:10 Past Catherine Labate 2-2-2025
Surfing is a popular hobby in Australia, but it's often harder to take up and sustain in many other countries. - Il surf è un hobby molto diffuso in Australia.... ma spesso è più difficile da praticare e sostenere in molti altri paesi.
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Ciao Amici di Radio Vacanze!
Un'extra podcast sulle tavole con due amici e discreti conoscitori della materia. Uno lo è senz'altro, lo shaper Matteo Fabbri, l'altro lo è a corrente alterna: il campione italiano di longboard Filippo Marullo. Però fa ridere, Pippo alza il livello dell'intrattenimento. Rispondiamo a domande tipo: Come devo scegliere che tavola comprare?Dove posso testare approfonditamente le mie tavole?A cosa servono le tavole assimetriche?L'estate è il periodo in cui si vendono più tavole. Qualche giorno fa in Versilia dopo una session al Pontile di Tonfano con Matteo e Filippo, abbiamo deciso di mettere giù una camera e accendere i microfoni per condividere esperienze e consigli. Discorsi che avremmo fatto comunque, anche senza registrare. Però magari vi è utile e vi tiene compagnia.
Mosy va in burnout quando vede il vitello d'oro costruito dal fratello Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Dopo 40 giorni e 40 notti sul Sinai con Dio, Mosy è finalmente libero e inizia a scendere dal monte con le tavole scritte a mano da Dio Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Non esiste italiano (o quasi) che non abbia assaggiato i Bastoncini Findus almeno una volta. Ecco i dati dell'indagine “Dal freezer alla tavola: abitudini di consumo di pesce surgelato e bastoncini” commissionata ad AstraRicerche da Findus, azienda leader nel settore dei surgelati e presentata a Milano. La ricerca, che ha analizzato le abitudini di consumo degli italiani riguardo al pesce surgelato, con un focus particolare sui bastoncini, rivela che il 79,3% dei consumatori apprezza i mitici bastoncini di pesce, dai giovani della GenZ (82%)ai Millennials (81%), oltre alle famiglie con bambini sotto i 10 anni (88%) e quelle con adolescenti tra gli 11 e i 19 anni (86%). Tutti concordi sul fatto che, quando si tratta di associare i bastoncini di pesce surgelato ad una marca, la leadership è indiscutibilmente detenuta da Findus con ben il 78,9% degli intervistati che li associa allo storico marchio e l'89% dei consumatori di bastoncini di pesce surgelato che li sceglie. L'affetto verso questo prodotto è testimoniato anche dall'iconico Capitan Findus, simbolo senza tempo associato al marchio, che continua a incantare e ispirare i consumatori con le sue mille avventure.
L'episodio di oggi è prodotto in collaborazione con Spriano Communication, advisor di comunicazione corporate e finanziaria, e Italia Economy, progetto editoriale multicanale su base regionale sulle tendenze dell'economia in Italia.Nel corso di questo episodio parleremo di innovazione, attraverso le parole dei protagonisti dell'evento “Disegnare il futuro” il roadshow di Italia Economy che ha richiamato pochesettimane fa al Talent Garden Fondazione Agnelli di Torino istituzioni, associazioni e imprenditori di piccole e grandi realtà. Dopo Toscana e Veneto, il forum dell'innovazione ha fatto tappa in Piemonte, dove negli ultimi anni è particolarmente cresciuta l'attività di ricerca in molti campi: dalla cultura al farmaceutico, dal turismo alla robotica, dall'agroalimentare all'economia sociale e al welfare 4.0. Disegnare il futuro vuol dire innovare, fare rete, puntare sulla formazione. Sono questi gli strumenti per affrontare le grandi sfide dell'innovazione, senza perdere di vista il valore del capitale umano.Il forum è stato aperto ufficialmente da Giuliano Bianucci, direttore responsabile di Italia Economy, che ha posto l'attenzione sull'importanza di far convivere la Pubblica Amministrazione e le istituzioni da una parte e le aziende e il privato sociale dall'altra, mondi che abitualmente si parlano poco, ricordando la necessità di fare sistema tra settore pubblico e privato, prestando grande attenzione alla formazione e ai giovani.L'evento è entrato nel vivo con i 3 panel, in cui, prima il mondo delle istituzioni e poi quello delle imprese, si sono confrontati sui temi più stringenti della formazione, del fare impresa e come coniugare in modo efficiente e inclusivo i due ecosistemi nell'attuale contesto economico. Tavole rotonde distinte, ma virtualmente dialoganti tra loro. Nel tavolo istituzionale ascolteremo gli interventi di Andrea Notari, Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Piemonte, Barbara Graffino, Co-founder e Ceo di Talent Garden Fondazione Agnelli – partner tecnico dell'evento, Giancarlo Rocchietti, Presidente del Club degli Investitori Piemonte e Guido Saracco, Rettore del Politecnico di Torino.Per presentare la sessione dedicata alleimprese, il microfono è passato a Stefano Luccisano, imprenditore e Ceo di Macoev, oltre che Presidente dei giovani industrial di Confindustria Toscana. DI questo panel ci concentreremo sugli interventi di Mirella Ferrero, Presidente di Osai Automation System, Daniela Scaramuccia, responsabile Servizi di Consulenza per il Settore Pubblico e Sanità IBM Italia, Alessandro Cenerini CFO di Polaris Engineering– partner del roadshow, Paolo Pari, Ceo e Founder di Digisky, Roberto Marsella, vincitore del Premio Business Angel dell'anno 2023, Matteo Rossi Sebaste, Amministratore delegato di Golosità dal 1885, e Stefano Piccin, Ceo di Astrospace.Lo scopo principale di questo progetto è amplificare, attraverso contenuti multimediali, lo sviluppo della cultura economico politico sociale a disposizione della Società e del Paese, proponendo al pubblico i contenuti discussi nelle conferenze piu' prestigiose e che riteniamo piu' interessanti.Maggiori informazioni sul sito www.zeroin.itBuon ascolto.
Abbonati a questo canale per accedere ai vantaggi:https://www.youtube.com/channel/UCL9LuGdVwo7qCc95ogATiQg/joinAbbandonato dai genitori in tenera età in nome della crudele legge di Sparta, Talos, il bambino storpio, viene salvato da un vecchio pastore che gli insegna a lottare contro un futuro che sembra già scritto.Qui con lo sconto: https://amzn.to/47U2PcN*** Iscriviti al Canale ➜ http://bit.ly/Lucadeejay ****** Qui trovi tutto: https://linktr.ee/ilucadeejay ***#lucadeejay #manga #fumetto #fumetti #comics #dylandog #domande #test #comix #batman #superman #bonelli #dc #marvel
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Ha inizio oggi Host 2023, la fiera mondiale dedicata ai settori dell'accoglienza e della ristorazione, che si terrà dal 13 al 17 ottobre a Milano e alla quale parteciperà anche FIPE-Confcommercio, la Federazione italiana Pubblici Esercizi.
XVI ciclo di Dottorato della Scuola Superiore di Studi StoriciUniversità deglli Studi della Repubblica di San MarinoORDINAMENTI, STATUTI, COSTITUZIONILa legge delle XII tavole, tra codice e costituzioneOliviero DilibertoPodcast a cura di Giuseppe GiardiUna produzione Usmaradio - Centro di Ricerca per la Radiofonia
In pochi sanno che l'insalata russa è conosciuta, nel suo Paese d'origine, con il nome di "insalata olivier", in ricordo di Lucien Olivier, cuoco di origine francese che ha lavorato nelle cucine di un ristorante moscovita e che ha ideato la ricetta.
A distanza di oltre dieci anni, il pregiato tonno rosso del Mediterraneo diventa nuovamente parte integrante della proposta gastronomica di Eataly. Un grande ritorno che si inserisce in una campagna di ristorazione dedicata ai piatti iconici di Eataly come lo Spaghetto, la Pizza, la Tagliata di Fassona Piemontese, la Patata croccante e il Tiramisù, tutti rappresentativi sia della cultura enogastronomica italiana nel mondo, sia di quell'idea di semplicità e qualità che la cucina del marchio italiano esprime da sempre.
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Esiste davvero l'Arca dell'Alleanza? E dove si nasconderebbe... Ecco il primo episodio della mini-serie "I misteri di Indiana Jones" andata in onda su Studio Universal qualche tempo fa. Un viaggio tra misteri storici, reali o immaginari, che sono al centro dei film con il celebre archeologo.Aderisci alla pagina PATREON e sostieni i miei progetti e il mio lavoro: http://patreon.com/massimopolidoroPartecipa e sostieni su TIPEEE il progetto del mio Tour 2022 in tutta Italia: https://it.tipeee.com/massimopolidoroScopri il mio Corso online di Psicologia dell'insolito:https://www.massimopolidorostudio.comRicevi l'Avviso ai Naviganti, la mia newsletter settimanale: https://mailchi.mp/massimopolidoro/avvisoainavigantie partecipa alle scelte della mia communitySeguimi:Instagram: https://www.instagram.com/massimopolidoro/Gruppo FB: https://www.facebook.com/groups/MassimoPolidoroFanClubPagina FB: https://www.facebook.com/Official.Massimo.PolidoroTwitter: https://twitter.com/massimopolidoroSito e blog: http://www.massimopolidoro.comIscriviti al mio canale youtube: https://goo.gl/Xkzh8A
Abbonati a questo canale per accedere ai vantaggi:https://www.youtube.com/channel/UCL9LuGdVwo7qCc95ogATiQg/joinSoggetto: Barbato Paola Sceneggiatura: Barbato Paola Disegni: Piccatto Luigi, Riccio Renato, Santaniello Matteo Copertina: Cestaro Gianluca, Cestaro RaulFRAMMENTINELLA VITA DI DYLAN DOG RIAPPARE LA GENIALE ANGELIQUE…Le strade di Dylan e Angelique tornano ad incrociarsi, per catturare un serial killer dai modus operandi sempre differenti, ma i cui omicidi hanno un elemento in comune. Ovvero, la pietas, cioè l'empatia che il carnefice prova verso la propria vittima subito dopo la sua morte.*** Iscriviti al Canale ➜ http://bit.ly/Lucadeejay ****** Qui trovi tutto: https://linktr.ee/ilucadeejay ***#lucadeejay #dylandog #oldboy #manga #fumetto #fumetti #comics #domande #test #comix #batman #superman #bonelli #dc #marvel
Dal mese di giugno arriva sulle tavole italiane la nuova annata della Cozza di Scardovari DOP: il prodotto premium della gastronomia ittica nazionale che – grazie alle sue proprietà organolettiche e alle caratteristiche del suo habitat – è ormai sinonimo di qualità, garanzia e sostenibilità sia nel mondo della ristorazione che in quello della distribuzione di qualità. Un mollusco autoctono che ha origine nella zona lagunare della Sacca di Scardovari, situata all'interno del Parco del Delta del Po, che dal 2015 ha raggiunto il riconoscimento di Riserva di Biosfera MaB UNESCO, una qualifica internazionale assegnata a quei territori in cui le attività di tutela della biodiversità si coniugano con lo sviluppo di economie locali.La Cozza di Scardovari DOP si è affermata nel tempo come il mollusco perfetto per mantenere alto il livello della reputazione della cucina made in Italy, basata sulla freschezza e sulla qualità delle materie prime. Proprietà intrinseche della Cozza DOP che cresce all'interno di un habitat ideale per il suo sviluppo, localizzato all'incrocio tra l'acqua dolce del fiume Po e quella salata del Mar Adriatico.
Cari dylaniati, IL 29 GIUGNO arriva l'evento più atteso dell'anno: l'incontro tra BATMAN e DYLAN DOG! In EDICOLA e fumetteria - e nel nostro Shop online - il primo dei TRE albi a colori sceneggiati da Roberto Recchioni e disegnati da Gigi Cavenago, su matite di Werther Dell'Edera e con i colori di Giovanna Niro, che raccontano il team-up tra l'Indagatore dell'Incubo e l'Uomo Pipistrello! Allacciate le bat cinture!#dylandog #lucadeejay #batman #joker #dc #sergiobonellieditore
Orfani del buon Skat è andata in onda la 15esima puntata di We Believe in Music dove abbiamo avuto il piacere di avere come ospite @marea.chi che, tastiera munita, ci ha presentato il suo single appena uscito NANOSECONDO e presentato TAVOLE, e ci ha parlato inoltre dei suoi progetti in rampa di lancio. @webelieveinmusicoff è un programma radiofonico in onda su @radiopuntomusica dedicato e pensato agli artisti emergenti con musica che spazia dai successi del presente a quelli del passato. Il sabato dalle 17 WBIM in diretta con @chiccovoice , @skattone e la regia di @angel_white89 . Sei un'artista, fai parte di una band e vuoi partecipare al nostro programma? Vuoi farti conoscere, far ascoltare la tua musica e condividere quella che ami? We Believe in Music, è il contenitore che fa per te! Nessuna intervista preimpostata, nessuna domanda concordata, ma una semplice chiacchierata tra amici che amano la musica! Contattaci in direct sui nostri social, siamo pronti a darti voce!
Da qualche giorno, sui principali network televisivi dei due Paesi è on air lo spot che Riso Scotti ha messo a punto per presentare al mercato croato e sloveno il riso Venere®: una vera novità nel panorama risiero, che porta il nome della Dea della bellezza e dell'amore e che il leader italiano del riso fa vivere in tutta la sua bontà e originalità.
Cosa fa " amore”? Cosa lo crea? Cosa lo dimostra? Quali sono le condizioni che rendono possibile l'amore? E, soprattutto, dove troviamo un modello a cui ispirarci? Tutto ruota attorno al nuovo comandamento di Gesù: "Amatevi gli uni gli altri".---CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIOTempo di lettura: 7 minuti Tempo di ascolto audio/visione video: 24 minutiDue settimane fa abbiamo parlato di che cos'è l'amore leggendo 1 Corinzi 13:4-7, ed abbiamo terminato dicendo, se vi ricordate, che l'amore è FARE.Che cos' è allora che “fa amore”? Nel senso di cosa lo crea? Cosa lo dimostra? Quali sono le condizioni che rendono possibile l'amore? E, soprattutto, dove troviamo un modello a cui ispirarci?Cosa fa "amore"?Leggiamo assieme l'ultimo insegnamento di Gesù, quello fatto a poche ore dalla crocifissione, nella sala dell'ultima cena, quando già Giuda era uscito per andarlo a tradire:"Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi. Nessuno ha amore più grande di quello di dar la sua vita per i suoi amici. Voi siete miei amici, se fate le cose che io vi comando. Io non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo signore; ma vi ho chiamati amici, perché vi ho fatto conoscere tutte le cose che ho udite dal Padre mio. Non siete voi che avete scelto me, ma sono io che ho scelto voi, e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; affinché tutto quello che chiederete al Padre, nel mio nome, egli ve lo dia. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri. (Giovanni 15:12-17)Pensa di essere un membro della protezione civile chiamato per una missione pericolosissima di salvare qualcuno prigioniero in una grotta sottoterra e invasa dall'acqua: una missione da cui potresti non tornare vivo, o viva. Sei sulla porta di casa, e dai un ultimo abbraccio alle persone che ami: il tuo sposo, la tua sposa, i tuoi figli... Cosa gli dici?Non penso che gli dici di ricordarsi ad annaffiare il limone, o a dare il cibo al gatto... Probabilmente cerchi di dargli le ultime istruzioni affinché capiscano che li ami... e che li spingano ad amare a loro volta... anche se non ci sarai più.Gesù sta parlando per l'ultima volta ai suoi: è l'ultimo insegnamento prima della Croce. Ed userà nei capitoli da 12 a 17 la parola “amore” 31 volte.Gesù dice: “l'amore è la cosa più importante.” Perché è importante l'amore?Un nuovo comandamento e sette modi per obbedireIl ComandamentoQuesto è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi. (Giovanni 15: 12)Gesù usa la parola ἐντολή entolē, comandamento per la prima volta non per illustrare uno di quelli del Padre, uno di quelli scritti sulle Tavole portate da Mosè giù dal Sinai e non sta citando un comandamento contenuto nella Legge.Gesù aveva sempre insegnato, mai “comandato”; per la prima volta lo fa... parlando di amore! Ne parla, e lo sottolinea in rosso: "Questo è il mio comandamento."I discepoli sapevano che, per fare la volontà di Dio ogni comandamento andava eseguito, senza discutere, senza trovare alternative; obbedire, pena essere impuro e lontano da Dio.I comandamenti erano scritti su tavole di pietra venivano conservati nell'arca del patto erano posti al centro del tempio.Che fine ha fatto il Tempio di Dio? Distrutto dall'imperatore Tito nel 70 D.C. Non serviva più, era solo un pezzo di archeologia; perché, dal giorno di Pentecoste, il Tempio era divenuto qualcosa di vivo, di mobile, di ovunque... Io e te!Eccolo il luogo dove conservare quel comandamento, eccolo il mezzo con cui obbedire a quel comandamento; porlo all'interno del tempio che ciascun credente rappresenta. Come?Sette modi per obbedireI. Metti l'altro per primoNessuno ha amore più grande di quello di dar la sua vita per i suoi amici. (v. 13)Vi ricordate cosa aveva detto Gesù proprio all'ingresso della sala dell'ultima cena quando aveva lavato i piedi agli apostoli?“Infatti vi ho dato un esempio, affinché anche voi facciate come vi ho fatto io.” (Giovanni 13:15)E l'esempio è: “Se vuoi amare devi dare la tua vita agli altri”. Tu vieni dopo; l'altro viene prima. E questo è l'esatto opposto della cultura di tutto il modo.Se Paolo aveva detto che “L'amore è benevolo … {l'amore} non si vanta, non si gonfia, non cerca il proprio interesse, sopporta ogni cosa", Gesù dice che è “dare la vita”.Se stai pensando “Allora dobbiamo allora morire anche noi?” ti rispondo con una domanda (come avrebbe fatto Gesù): perché moriva Gesù? Per venirci in aiuto, servirci. Dare la vita per noi significa venire in aiuto dell'altro, servirlo.II. Servi l'altroVoi siete miei amici, se fate le cose che io vi comando. (v. 14)Quando hai conosciuto Gesù, eri suo amico? Facevi quello che ti comandava di fare? Eri “amabile”? Domanda retorica: Gesù ci ha amati per primo, quando non eravamo amabili. E' un esempio. Io devo fare lo stesso: io devo amare gli altri per primo, senza attendere che si facciano amare.III. Scegli di amareIo non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo signore (v. 15 a)Gesù non ti chiede di obbedire, come farebbe un servo ma di scegliere di obbedire. Non devi amare per “obbligo”, ma per amore del tuo amico Gesù, che ti ha amato per primo, dandoti l'esempio da seguire.IV. Agisci con gioiama vi ho chiamati amici, perché vi ho fatto conoscere tutte le cose che ho udite dal Padre mio (v. 15 b)Un amico non fa le cose “per obbligo”, ma con gioia, un amico ascolta e comprende prima di agire. E se stai ascoltando le “istruzioni”di Gesù esse sono le stesse di nostro Padre; e questo ti porta a d agire con gioia, perché stai obbedendo a colui che ti ama più di ogni altro.V. Comprendi che non è merito tuoNon siete voi che avete scelto me, ma sono io che ho scelto voi (v. 16 a)Se sei capace di amare, mettendo l'altro per primo, servendo con gioia ricorda che non è nulla di cui tu ti possa vantare. Sei stato, sei stata scelta. E non per quanto eri bravo, brava o buono, buona, o religioso, religiosa, ma per quanto lui ti ama.Ah, attento, attenta, perché non sei “predestinato/predestinata”: Gesù “sceglie” ma sta a te comportarti da “amico” da “amica” di Gesù”VI. Porta fruttoe vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga (v. 16 b)Abbiamo già detto che non sei stato scelto o scelta perché eri la migliore scelta e nemmeno perché eri indispensabile.Il fine del perché sei stato scelto, sei stata scelta, è perché tu “porti frutto”; non temporaneo, non stagionale, ma frutto “perenne”.In che modo? Testimoniando dell'amore che ti ha amato portando altri come te a conoscere Cristo, portando altri alla salvezza, ed amando gli altri come Gesù ti ha amato.VII. Non dubitare dell'amore di Dioaffinché tutto quello che chiederete al Padre, nel mio nome, egli ve lo dia (v. 16 c)Se rispondi all'amore con l'amore il risultato di tutto ciò il servire, l'ascoltare il Padre, il portare altri alla salvezza, avrai un rapporto intimo con mio Padre; e quando hai un rapporto con un padre cha ti ama quel padre farà di tutto per vederti felice e realizzato.Non farti venire in testa però che basti fare del bene per avere un simile rapporto col Padre: non puoi passare nella “stanza del Padre” se prima non sei passato per la “porta Gesù”:“Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.” (Giovanni 14:6)L'amore è il traguardo : Gesù è la via“Gesù è paziente, è benevolo; Gesù non invidia; Gesù non si vanta, non si gonfia, non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s'inasprisce, non addebita il male, non gode dell'ingiustizia, ma gioisce con la verità; soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa.” Gesù è il modello dell'amore, ha avuto pazienza e benevolenza con ciascuno di noi, senza vantarsi o gonfiarsi di essere il Figlio di Dio senza cercare il proprio interesse, ma è disceso per cercare il mio e il tuo. Gesù non diventa aspro quando sbagliamo, ed è sceso perché sa che, dentro di noi, c'è una parte capace di fare il bene. Gesù è al nostro fianco quando ci trattano ingiustamente, e salta assieme a noi quando la verità vince.Gesù ha sofferto ogni cosa, peccati passati, presenti e futuri, sulla croce. Gesù ha creduto che ci fosse una soluzione alla morte, morendo sulla croce. Gesù spera che ciascuno raggiunga il Padre attraverso la sua croce. Gesù ha sopportato la croce, perché lui è amore!E la cosa che gli preme maggiormente, più delle mie predicazioni e di quelle di tutti i pastori nel mondo, più di tutta la beneficenza raccolta per i bisognosi, più di tutte le campagne evangelistiche mai organizzate, è quel comandamento nuovo, che ribadisce alla fine della frase:Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri (v. 17)Preghiamo. GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOKGUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM---VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD A BREVE
L'Italia è il più grande Paese produttore di pasta al mondo con una media di 3,3 milioni di tonnellate prodotte ogni anno, e vanta il maggiore consumo pro-capite (24 kg), ma è soprattutto all'estero che la domanda di questo alimento sta crescendo a ritmi sostenuti. Nel 2021, abbiamo esportato oltre 2 milioni di tonnellate di pasta, circa il 18% in più rispetto a dieci anni fa, per un controvalore di 2,4 miliardi di euro (+35% nell'ultimo decennio).Sono dati che Ismea ha divulgato in occasione di una campagna per promuovere uno dei prodotti più iconici della nostra penisola, la pasta. La pasta, patrimonio culturale dell'Unesco e alimento simbolo del made in Italy, fa bene al nostro corpo perché è al tempo stesso energetica e leggera, amica del cuore e del buonumore. Alimento cardine della dieta mediterranea, contiene carboidrati ad alto contenuto qualitativo con un basso indice glicemico, viene digerita più lentamente di altri carboidrati, fornendo una più regolare e prolungata fonte di energia. Amata anche dai nutrizionisti, alla base della piramide alimentare, la pasta si adatta a vari regimi dietetici e a diversi stili di vita. Un buon piatto di pasta non fa solo bene alla convivialità ma è anche un alimento che stimola le endorfine, anche definite "ormoni della felicità" (da qui il claim della campagna). Non da ultimo, la pasta è un alimento altamente sostenibile.
FFF - Fresh Farm freeride talks, il podcast sullo snowboard!
Estratto dalla prima stagione di Giallo Psicologico, che ti consiglio di ascoltare se sei appassionat* di cronaca nera e psicologia.Come e perché funzionano le tavole Ouija? In pochissimi in italia sono a conoscenza del fatto che una nuova tecnologia sia stata utilizzata per studiarne l'efficacia e il funzionamento. Se pensi che mi riferisca all'effetto ideomotorio beh… ti sbagli di grosso.
Cari Lettori
Un incidente aereo, un gatto morto che sbatte contro una finestra, la vecchiaia, un matrimonio in crisi. Oggi, insieme ad Antoine de Saint-Exupéry, Mariusz Szczygieł, Viola Fischerovà, James Hillman e Alice Cappagli, esploreremo come "non tutto il male viene per nuocere". Se arrivate ad ascoltare l'episodio fino in fondo, vi sarà chiaro come un evento traumatico, visto retrospettivamente, possa talvolta risultare salvifico. E afferrerete il nesso tra una gamba rotta e le Tavole della Legge. Vi pare poco?
WWF Italia, in occasione della giornata dell'alimentazione, ha lanciato il report “2021 effetto clima: l'anno nero dell'agricoltura italiana per segnalare come il clima stia influendo drammaticamente sulla produzione di alcuni prodotti tipici del territorio italiano.
Gesù non si è sottratto dall'essere nudo sulla croce pur di darti dei nuovi abiti da vestire al posto di quelli che il mondo ti ha messo addosso, e proteggerti col suo mantello di amore. Ma devi scegliere tu, ogni giorno, di vestire quei nuovi abiti. --- CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIO Tempo di lettura: 9 minuti Tempo di ascolto audio/visione video: 24 minuti Siamo all'ultimo passo del nostro cammino tra i “nudi” della Bibbia. Cosa abbiamo visto fino ad ora? Adamo ed Eva scoprirono di essere nudi dopo aver disobbedito per la prima volta a Dio. Giobbe affermò che nudo era nato e nudo sarebbe morto e che tutto il resto era un di più concesso da Dio. Michea ululava e mugghiava nudo davanti al popolo che una volta era stato il popolo di Dio per dire loro “Siete nudi e siete pazzi, perché avete abbandonato il vostro Dio”. Vorrei, prima ti continuare, aprire una piccola parentesi parlando del concetto di “nudo” nella Bibbia. Leggendo i brani che ho usato per le prediche potreste pensare che la Bibbia associ sempre la nudità a qualcosa di cui vergognarsi, di sbagliato, di sporco. Se pensi così vorrei farti leggere un paio di brani: “Il tuo collo è come la torre di Davide, costruita per essere un'armeria; mille scudi vi sono appesi, tutti gli scudi dei valorosi. Le tue mammelle sono due gemelli di gazzella che pascolano tra i gigli.... Le sue mani sono anelli d'oro, incastonati di berilli; il suo corpo è d'avorio lucente, coperto di zaffiri. Le sue gambe sono colonne di marmo, fondate su basi d'oro puro. (Cantico dei Cantici 4:4-5, 5:14-15) Queste frasi non sono tratte da un romanzo erotico, ma fanno parte della Bibbia e non stanno parlando, come qualcuno vorrebbe interpretare, di metafore per descrivere la chiesa, ma di un corpo fisico di una lei (le mammelle) e di quello di un lui (le gambe). Per cui la nudità nella Bibbia non è sempre associata con qualcosa di negativo: dipende dal perché, o dal per cosa si è nudi. Il libro di 2 Samuele ci racconta l' episodio nel quale l'Arca del Patto fa il suo ingresso a Gerusalemme, e davanti all'Arca che contiene le tavole della Legge (i 10 Comandamenti), troviamo Davide che danza: “Davide era cinto di un efod di lino e danzava a tutta forza davanti al Signore.” (2 Samulele 6:14) Ora, per farvi capire, Davide stava danzando vestito SOLO di un “efod”. Cosa era un “efod”? Era un paramento sacro di lino con fili porpora, rosso e viola, ma soprattutto, somigliava un po' a un grembiule da cucina, che copre davanti, ma di dietro no! Infatti, quando fu tornato a casa, la moglie di Davide, Mical (figlia di Saul), avendolo visto dalla finestra, non sembrava davvero felice: «Bell'onore si è fatto oggi il re d'Israele a scoprirsi davanti agli occhi delle serve dei suoi servi, come si scoprirebbe un uomo da nulla!» (2 Samuele 6:20) La parola tradotta con scoprirsi in originale è גָּלָה g̱âlâ che significa “denudarsi-spogliarsi”. Davide rispose: «L'ho fatto davanti al Signore che mi ha scelto invece di tuo padre e di tutta la sua casa per stabilirmi principe d'Israele, del popolo del Signore; sì, davanti al Signore ho fatto festa. Anzi mi abbasserò anche più di così e mi renderò umile ai miei occhi; ma da quelle serve di cui parli, proprio da loro, sarò onorato!» (2 Samuele 6: 21-22) Attenzione: Davide sta affermando una cosa ben precisa: “L'essere nudi o vestiti non fa differenza se quello lo facciamo per il Signore!” Davide sta dicendo in sostanza che c'è una nudità che non offende Dio se è fatta davanti a lui e per lui. Davide dice: “Per il mio Signore farò molto di più che essere nudo”. Vi ricordate la prima volta che l'uomo aveva scoperto di essere nudo, vero? Era quando Adamo ed Eva si erano guardati dopo aver disobbedito a Dio. E vi ricordate quale era stata la prima azione che Dio aveva fatto verso le sue creature? “Dio il Signore fece ad Adamo e a sua moglie delle tuniche di pelle, e li vestì.” (Genesi 3:21) All'inizio dei tempi la prima cosa che Dio ha fece fu di provvedere alla nostra nudità sacrificando delle vite per coprirci. Ed alla fine dei tempi, (perché da quando è venuto Gesù stiamo vivendo gli ultimi tempi, anche se nessuno sa quanto dureranno) Dio ha fatto la medesima cosa. Davide aveva detto che lui per il Signore avrebbe fatto ben più che essere nudo. Dio userà uno della sua stessa stirpe per fare ben più che coprire la mia e la tua nudità: “I soldati dunque, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una parte per ciascun soldato, e anche la tunica. La tunica era senza cuciture, tessuta per intero dall'alto in basso. Dissero dunque tra di loro: «Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocchi»; affinché si adempisse la Scrittura {che dice}: «Hanno spartito fra loro le mie vesti e hanno tirato a sorte la mia tunica». Questo fecero dunque i soldati.” (Giovanni 19:23-24) La tunica era l'ultimo indumento prima della pelle; era la canottiera e le mutande dell'epoca. I romani toglievano anche quello ai condannati a morte, come ultima umiliazione e affinché dessero scandalo a chi guardava. Isaia dirà: “Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la bocca.” ( Isaia 53:7 a) Giovanni ci spiega che tutto ciò avveniva perché si compisse qualcosa che nella Bibbia era già stato scritto, nel salmo 22... da Davide! Vedete come tutto ritorna? Davide aveva danzato nudo (o quasi) davanti all'arca che conteneva le Tavole della Legge. Lo aveva fatto per il Signore, perché la Legge entrava nella città Santa, a Gerusalemme! Ora un altro re (“Re dei Giudei”, così diceva la scritta sulla croce), era nudo. Non per celebrale la Legge, ma per completare la Legge ed elargire la Grazia. Da allora in poi, non saremmo stai mai più nudi! La Legge che ci condannava, l'insieme di comandamenti ai quali nessun uomo sarebbe mai stato capace di obbedire sino in fondo, non avrebbe più avuto efficacia su di noi, perché saremmo stati sotto al Grazia di Cristo. Davide, qualche salmo dopo il 22, avrebbe affermato: “Tu hai mutato il mio dolore in danza; hai sciolto il mio cilicio e mi hai rivestito di gioia” (Salmo 30:11) Essere nudi rappresenta l' essere vulnerabili, l' essere esposti; come uomini e donne nel mondo abbiamo provato a proteggerci, a”vestirci” con mille altre cose: la famiglia, il lavoro, il danaro, il sesso... tutte cose che ci danno una apparente sicurezza... ma che alla fine, come dice Giobbe, svaniranno: “Nudo sono uscito dal grembo di mia madre e nudo tornerò in grembo alla terra...”. (Giobbe 1:21) Non porteremo nessun vestito con noi... se non quello con cui ci vuol coprire Cristo: “Se pure gli avete dato ascolto e in lui siete stati istruiti secondo la verità che è in Gesù, avete imparato per quanto concerne la vostra condotta di prima a spogliarvi del vecchio uomo che si corrompe seguendo le passioni ingannatrici; a essere invece rinnovati nello spirito della vostra mente e a rivestire l'uomo nuovo che è creato a immagine di Dio nella giustizia e nella santità che procedono dalla verità.” (Efesini 4:21-24) Come ti senti, in questo preciso momento della tua vita? Ti senti nudo, o nuda, o ti senti vestito, o vestita? E se ti senti vestito, con che cosa ti stai rivestendo? Stai vestendo quelli che il mondo o te stesso, ti sei messo addosso per sentirti protetto, per sentirti protetta? Abiti che ti tengono al caldo... almeno per un po'. Oppure ti senti nudo, ti senti nuda, perché quegli abiti non ti piacciono più, oppure si sono strappati e sono caduti: un matrimonio in frantumi, un lavoro perso, un futuro incerto... Gesù si è lasciato spogliare, affinché tu potessi rivestirti. “Si, Marco, io vorrei rivestirmi di Cristo... ma cosa significa e come faccio?” Paolo ti dice: “La notte è avanzata, il giorno è vicino; gettiamo dunque via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce. Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno, senza gozzoviglie e ubriachezze, senza immoralità e dissolutezza, senza contese e gelosie; ma rivestitevi del Signore Gesù Cristo e non abbiate cura della carne per soddisfarne i desideri.” (Romani 13:12-14) Paolo sta usando un verbo all'imperativo: è un ordine: “Rivestitevi” La Grazia attraverso Gesù, è disponibile a tutti, ma devi scegliere indossarla. Quando mi vesto ogni mattina, faccio una scelta: mi metto questo o quello. In questo brano Paolo ci dice cosa dobbiamo decidere di NON indossare. Non indossare le dipendenze: all'epoca c'era solo l'alcool... adesso c'è l'imbarazzo della scelta... e non penso solo alla droga, ma a tutto ciò che ci condiziona, io gioco, il porno, i social, tutte le cose che ci allontanano dalla vita vera e ci fanno vivere come in una bolla. L'immoralità: il “sesso ricreativo”, quello che non prevede nessun vero legame, quello che cambia spesso partner perché “ogni lasciata è persa”. Le contese: quelle di cui ne sono piene le TV tra politici, opinionisti, influencer, reality e quant'altro... dove tutti urlano e tutti litigano... e alla fine noi non sappiamo neppure perché! “ Questi - dice Paolo - sono gli abiti che non ti devi mettere la mattina. Mettiti questi altri, invece”: “Vestitevi, dunque, come eletti di Dio, santi e amati, di sentimenti di misericordia, di benevolenza, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza.” (Colossesi 3:12) Avete ascoltato un TG, o visto un talk shaw, o un reality in questi ultimi tempi? Se si, per quanti minuti hanno parlato di misericordia, di benevolenza, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza? Zero, vero? E' per questo che Paolo dice che dobbiamo “vestirci” di questi sentimenti; non ce li abbiamo addosso, perché normalmente abbiamo gli altri. Quelli che ci dice di NON mettere la mattina. Ma, anche stavolta, ogni mattina dobbiamo decidere con cosa vestirci; dobbiamo decidere di indossarli. Ma vestirci solo non basta, dice Paolo, “Dovete proteggere quei nuovi vestiti con un mantello speciale”: “Al di sopra di tutte queste cose vestitevi dell'amore che è il vincolo della perfezione.” (Colossesi 3:14) Quando hai qualcosa su cui è stato posto un “vincolo”, che sia un terreno o del denaro, significa che non lo puoi toccare fintanto che sussiste quel vincolo. Fintanto che il mantello dell'amore ricopre la misericordia, la benevolenza, l' umiltà, la mansuetudine, la pazienza essi non potranno essere toccati, saranno al sicuro, protetti. Per quanto lo saranno? Per quanto l'amore di Cristo ci proteggerà, rivestendoci della sua Grazia? Paolo afferma: “Chi ci separerà dall'amore di Cristo? Sarà forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada?...Ma, in tutte queste cose, noi siamo più che vincitori, in virtù di colui che ci ha amati.” (Romani 8:35, 37) L'amore con cui Cristo ti ama è un mantello speciale che nulla potrà toglierti: neppure l'essere nudi. Colui che ci ha amati, ha accettato di essere nudo pur di ricoprici per sempre col mantello della sua Grazia. Ma devi scegliere di vestirti di quel mantello. Conclusione Siamo giunti alla fine di questa serie di quattro messaggi che si aprivano con una domanda, che era quella di Dio fatta ad Adamo: “Chi ti ha mostrato che eri nudo?” (Genesi 3:11) "Chi ti ha detto che eri nudo?” Ora sai che puoi non essere più nudo, più nuda, se accetti il mantello di amore di Cristo. 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Un itinerario fra le vette, i borghi e le leggende della Carnia, le novità delle collezioni più creative da mettere in tavola e la guida per l'acquisto perfetto di pc e tablet da usare a scuola o all'università. Nella versione Weekend di Start parliamo anche dei 200 anni della nascita di Louis Vuitton e viaggiamo fra chef stellati e vini del Trentino.
In questo episodio spazio alla riunione del Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale dell'Euregio Tirolo, Alto Adige e Trentino in programma per domani. Largo anche alla firma della convenzione per istituire una borsa di ricerca in memoria del giornalista scomparso nel 2019 Luigi Giurato protagonista del mondo dell'informazione del Trentino Alto Adige. Infine, sempre domani viene proposta la tavola rotonda online promossa dalla Fondazione Museo storico dedicata al quinquennio 1917-1922.
In Italia la tradizione vitivinicola è molto antica e spesso, quando si gusta un bel bicchiere di Nebbiolo, di Brunello di Montalcino oppure di Chianti Classico, si ignora quanto remota sia la storia di questa bevanda così inebriante. Nella storia infatti il vino è stato apprezzato non solo per il suo sapore ma anche per l’importanza quasi mistica che ha rivestito in molte civiltà. Le frasi sul vinello ci raccontano del simbolo del vino a tavola. Il vino tra storia e mitologia Il vino, seppure poco raffinato come la versione moderna, era noto ai romani, agli egizi, ai greci e persino ai Babilonesi che nelle famose Tavole di Hammurabi risalenti al 1700 a.C. citano proprio la coltivazione di filari di viti in Mesopotamia. In Egitto il vino soppiantò ben presto l’idromele e si pensò addirittura di deviare le sacre acqua del Nilo per favorire l’irrigazione delle viti: Erodoto narra addirittura di come gli egiziani si ubriacassero con fiumi di vino durante le notti di plenilunio e novilunio. I greci associavano il vino a Dionisio, il figlio di Semele e Zeus nato dalla coscia proprio del Padre degli Dei. Pare che Dionisio scoprì la vite durante un viaggio sull’isola di Naxos con lo scopo iniziale di liberare Arianna: non a caso Naxos è considerata in Grecia la patria del vino, con eccellenze quali il Portara e il Tranambelo. A Roma era Bacco il dio della vendemmia e del vino e si ricordano a proposito i Baccanali, licenziose celebrazioni dell’Antica Roma di carattere propiziatorio. Viticoltura italiana: una tradizione secolare Furono principalmente i romani a perfezionare e diffondere la viticoltura in giro per mezzo mondo: pare che nell’Urbe ogni cittadino (non per le donne per le quali il vino era considerato peccaminoso) ne consumasse fino a 200 litri. Era però molto diverso dal vino attuale, in quanto particolarmente dolce, denso e così alcolico che si usava diluirlo con miele o acqua. Nell’operaNaturalis Historia, Plinio il Vecchio indica ben 185 vini presenti a quel tempo, derivanti da circa 80 zone vitivinicole. Se all’inizio il vino si conservava in anfore, grazie ai Galli si è cominciato a utilizzare le botti. Con l’avvento del Cristianesimo il vino riacquista valore simbolico, essendo, assieme al pane, il cibo dell’Ultima Cena di Gesù Cristo, rappresentando il suo sangue versato in remissione di tutti i peccati dell’uomo. Oggi nel mondo esistono migliaia di vini e vinelli, che si distinguono per la bassa gradazione alcolica di questi ultimi in virtù della macerazione con acqua delle vinacce.
La storia di Jacques Herzog e Pierre de Meuron ha inizio nel 1977, quando, due anni dopo la laurea presso l'ETH di Zurigo, i due aprono lo studio a Basilea, loro città natale. Jaques e Pierre, entrambi classe 1950, entrambi reduci delle lezioni di Aldo Rossi e Luigi Snozzi presso il Politecnico svizzero, inaugurano la loro attività all'alba di una transizione importante fra le correnti architettoniche che rivaleggiavano in quel momento, ed alle quali daranno una ulteriore sferzata a fine decennio.
Fonti: http://pompeiisites.org/comunicati/riaffiora_per-intero-lantica-tavola-calda-della-regio-v/
Opinioni Pericolose si spinge oltre le linee "nemiche" e va a toccare uno dei nervi più scoperti di sempre degli appassionati di fumetto italiani... i MANGA e la loro collocazione.Tra chi li giudica capolavori indiscutibili, chi li venera come testi sacri e chi li bolla come "sottoprodotto" delle nuvole parlanti.Addirittura Stanis La Rochelle una volta disse: "Manga? Li trovo troppo italiani!".Ci leggiamo nei commenti perchè ne avrete di cose da dirmi :)Ciao Belli!!!!*** Iscriviti al Canale ➜ http://bit.ly/Lucadeejay ****** Qui trovi tutto: https://linktr.ee/ilucadeejay ***#lucadeejay #manga #urasawa #opinionipericolose
Tavole imbandite di tanto cibo che di solito avanza per tre giorni. Scopriamo insieme qual`è il cenone preferito per natale. Segui su www.allthebest-radio.com
Volendo cavalcare le onde dei mercati, soprattutto in questo periodo, si rischia di finire come dei surfer con tavole di burro
Dio non gioca mai a nascondino coi suoi figli e le sue figlie, ma ti chiede di riallineare la tua vita con Lui per poterti dare le Sue benedizioni. --- CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIO Tempo di lettura: 12 min.Tempo di ascolto audio/visione video: 32 min. Vi ricordate dei giochi che facevate quando eravate bambini? Se avete dai quaranta anni in su, eravate come me, abituati a giocare “col niente”! Quando ero bambino non c'erano gli smartphone, e neppure la Play Station. La cosa più tecnologica con cui giocavo erano i trenini o l'allegro chirurgo! E' per questo che eravamo abituati a giocare “col niente”, semplicemente con i posti dove vivevamo, le strade, le campagne, le case diventavano i nostri “giocattoli preferiti”! Penso che il gioco che meglio spieghi il concetto di “giocare col niente” sia il “nascondino”. Cosa serve per il “nascondino”? Almeno tre persone, un posto abbastanza grande (un giardino, una casa), … e un po' di tecnica acquisita con l'esperienza. Per esempio, giocando a nascondino, col tempo avevo imparato che il nascondiglio ideale doveva essere buio e doveva essere angusto, stretto, piccolo. Sapete quale era il mio nascondiglio preferito? Ve lo mostro: Ero molto piccolo, e riuscivo ad entrare dentro la macchina da cucire di mia madre; potevo restare per ore là senza che nessuno mi trovasse. L'altra cosa che avevo imparato è che non dovevo muovermi! Dovevo stare assolutamente fermo. Cosa c'entra tutto questo con l'adorazione? La scorsa settimana abbiamo detto che “adorare” è scoprire che Dio mi cerca, e con l'adorazione io lo abbraccio per farlo esultare con canti di gioia. Oggi voglio sfidarvi a vedere l'adorazione come qualcosa di più di accorgersi di Dio e di abbracciarlo. Il salmo 22 dice: “Dio mio, io grido di giorno, ma tu non rispondi,e anche di notte, senza interruzione. Eppure tu sei il Santo, che siedi circondato dalle lodi d'Israele.” (Salmo 22:2-3) La parola che viene tradotta con “siedi” in ebraico è “יָשַׁב " “ yâšaḇ” , che è un termine che normalmente veniva riferito a chi sedeva non su di una sedia, ma su di un trono. Infatti un'altra versione traduce così: “Eppure tu sei il Santo,tu siedi in trono fra le lodi d'Israele.” (Salmo 22: 3 CEI 2008) Davide stava parlando di Dio, del suo Signore, del suo RE che siede su un trono, e dice che siede circondato dalle “lodi”, ovvero da persone che adorano. Isaia al capitolo 6 usa più o meno la stessa immagine, ma ci da più dettagli di come e dove siede Dio: “Nell'anno della morte del re Uzzia, vidi il Signore seduto sopra un trono alto, molto elevato, e i lembi del suo mantello riempivano il tempio.” (Isaia 6:1) Che strano! Sia Davide che Isaia raccontano di una situazione di crisi, Davide inseguito da Saul per ucciderlo Isaia senza più un re che governi, ma tutt'e due hanno la visione di Dio seduto sul trono! Ma, attenzione, con una differenza sostanziale: Davide si lamenta che Dio è lontano, Isaia invece vede Dio seduto (in Cielo) e i lembi del suo mantello arrivare fino a dentro il Tempio (in terra) e riempirlo. Cosa significa questo? Significa due cose fondamentali: 1. nei momenti di crisi, Dio continua ad essere RE (come afferma Davide) 2. nei momenti di crisi, il suo mantello riempie il Tempio (come dice Isaia). L'abbiamo detto tante volte: dov'era la presenza di Dio prima di Gesù? Nel Tempio! Ma, un attimo, il Tempio non c'è più, è stato distrutto dai Romani nel 70 DC! Dov'è allora Dio, adesso? “Non sapete che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?” (1 Corinzi 3:16) Quale tempio, allora, riempiono i lembi del mantello di Dio nei periodi di crisi? Certo, stanno riempiendo ancora il Tempio di Dio; solo che stavolta non è un luogo fatto di colonne e travi di legno, ma un corpo fatto di carne e sangue. Tu ed io siamo il Tempio di Dio. Perché il lembi del mantello? Cosa stanno a significare? Vi ricordate la guarigione della donna col flusso di sangue? Cosa disse la donna? “Se riesco a toccare almeno le sue vesti, sarò salva.” (Marco 5:28) Gli Ebrei sapevano di non poter stare alla presenza di Dio; solo il Sommo Sacerdote, una volta all'anno, dopo aver fatto tutte le possibili e immaginabili purificazioni, poteva entrare nel “Luogo Santissimo”, dove era l'Arca del Patto con dentro le Tavole della Legge, i Dieci Comandamenti, che pensavano fosse il posto dove Dio poggiava i suoi piedi. Per questo si immaginavano di poter ricevere benedizione e Grazia solamente toccando una minima parte di stoffa che fosse a contatto con il corpo del Signore. La vedova credeva in questo, e la vedova aveva ragione, perché fu guarita dall'aver toccato il lembo della veste di Gesù Dio stava dicendo ad Isaia in visione: “Guarda, io sono sopra di voi, la mia benedizione e la mia grazia sarà efficace per voi che mi adorate, nel tempio.” Però... c'è un problema. La visione di Isaia è chiara: i lembi del mantello di Dio scendono nel tempio... da sopra a sotto. Questo significa che il tempio deve “stare sotto” “essere allineato” con Dio. E' molto più probabile che possa mangiare e far festa con il Re se sto già sedendo ai suoi piedi. E' molto più probabile che mi bagni se sto in mezzo ad un fiume, piuttosto che in mezzo al deserto. La Grazia di Dio è cibo per le nostre anime affamate; la Grazia di Dio è acqua fresca per la nostra sete di giustizia. ...ed adorare Dio mi pone nel bel mezzo del fiume che è la Grazia di Dio. Davide ha detto: “Eppure tu sei il Santo, che siedi circondato dalle lodi d'Israele.” (Salmo 22:3) Se sto lodando Dio, se lo sto adorando questo significa che sono “sotto di lui” e che la sua Grazia (i lembi del suo mantello) possono riempire il tempio, ovvero me stesso, proprio nel momento del bisogno, così come era Davide inseguito da Saul. C'è un problema: parlo per me... voi sicuramente siete differenti. L'ultima cosa che mi sento di fare quando ho un problema grave, quando sono nel bisogno è di “adorare”. Magari mi lamento, prego, supplico, urlo... ma “adorare”, mettere a disposizione la mia vita allinearmi con Dio e con la sua volontà... beh, quello è un po' più difficile. Non alzate le mani, ma quanti di voi, quando hanno avuto una brutta notizia o un periodo difficile, invece di adorare, hanno cercato “gratificazione” in qualcos'altro? Cibo... dormire... alcool... sesso... pornografia... droga... così, tanto per non pensarci. Lo scrittore di Ebrei dice invece: “Perciò, avviciniamoci con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovare la grazia, quando ne abbiamo bisogno” (Ebrei 4:16 PV) C'è un versetto nel salmo 89 che ci aiuta a capire il ruolo che gioca l'adorazione nella vita del credente: “Felice il popolo che ti sa acclamare:camminerà alla luce della tua presenza, Signore.” (Salmo 89:15 TILC) Qui “acclamare” è in ebraco "תְּרוּעָה", “ṯerû‘â” che significa “fare un rumore assordante” Cosa significa “acclamare”? Non è una parola che usiamo spesso, vero? Viene dal latino “clamare” = gridare + “ad” = a, verso", e significa “gridare ad alta voce con gioia”. Pensate a quello che accade quando ai concerti entra la rock star o allo stadio entra il bomber. Il salmista lega il fatto di “acclamare” che è un modo di dire “adorare Dio”, con la felicità. Sapete vero, come viene tradotta la parola “felice” nel Nuovo Testamento? Benedetto! Il salmo dice che se vuoi essere benedetto, se vuoi essere benedetta, devi acclamare, adorare Dio. E se acclami, adori Dio, dice il salmo camminerai alla luce della Sua presenza Come vivi la tua vita? Stai camminando alla luce della sua presenza? Se la risposta è no, probabilmente non sei “sotto il trono”, probabilmente il “lembi del suo mantello non riempiono il “tempio” che sono il tuo corpo e la tua mente. Probabilmente devi “riallinearti” per ottenere benedizioni, Grazia e guida. Devi, semplicemente, tornare ad adorare Dio; con la tua voce, con la tua obbedienza ai suoi comandamenti con la tua testimonianza di credente. Cosa c'entra tutto questo col nascondino? Vi ricordate le caratteristiche del nascondiglio ideale? Doveva essere buio, doveva essere angusto, stretto, piccolo. Anche qui parlo per me, voi sicuramente siete diversi: io ho giocato spesso a “nascondino” con Dio... proprio nei momenti più difficili, in quelli dove avrei avuto più bisogno di lui... trovando un posto buio, stretto, dove rimanere da solo. Mi ci rinchiudevo da solo. Qualche anno scrissi questa testimonianza parlando di un periodo specifico dove ho giocato a “nascondino con Dio”. --- Ognuno di noi passa momenti nella vita dove sembra che Dio si nasconda, dove ci troviamo nel buio, stretti dalle situazioni. Quest'anno compio venti (ormai sono ventotto, quasi ventinove!!!) anni di servizio al Signore, e prima di diventare pastore di questa comunità, sono stato coinvolto a vario titolo con almeno altre quattro comunità. In ognuna ho cercato di mettere a disposizione i miei doni e i miei talenti, ma questo spesso non è sufficiente a far si che le cose filino lisce al 100%. Ad un certo punto della mia vita di credente mi sono trovato ad essere coinvolto, molto coinvolto come anziano nella conduzione di una chiesa abbastanza grande. Molto coinvolto... molto giovane... e molto inesperto! Ho cominciato a capire che, sebbene amassi le persone con cui conducevo la comunità, e sebbene loro amassero me, la visione di come portare avanti la chiesa era completamente differente. Non volevo andare via, perché volevo “dare” ancora ( e anche perché non c'era un gran che da scegliere in zona a quell'epoca...) ma non potevo neppure restare come anziano! Mi sentivo in trappola, stretto da due lati: la voglia di andare e mettere dietro le spalle i conflitti, e quella di restare per poter continuare a dare e ricevere. Pensai che la soluzione migliore fosse quella di abbandonare la conduzione della chiesa e l'anzianato, e rimanere come semplice membro. Non fu una buona soluzione. Ricordo che in quei giorni non avevo una gran voglia di “adorare” il Signore; cantavo poco in chiesa la domenica, e lo lodavo forse ancora meno durante le mie giornate (o forse non lo lodavo per niente). Ma, una cosa l'avevo decisa: avrei continuato a servire il Signore lì, senza mormorare né parlare dietro le spalle, perché quello sarebbe stata disobbedienza al Signore, che dice: “Ubbidite ai vostri conduttori e sottomettetevi a loro”, ( Ebrei 13:17) Io avevo deciso di ritornare ad essere un semplice membro di chiesa che doveva obbedienza e sottomissione agli anziani. Ricordo che non fu facile, né breve... ma ora, guardando indietro, so che se non avessi preso quella decisione, con tutta probabilità, a distanza di anni, non sarei stato chiamato a piantare una chiesa nella mia città natale. La mia “carriera” di servitore per il Signore si sarebbe interrotta lì. Avevo pensato che non stessi adorando Dio, in quel periodo... ed invece gli stavo dando un tipo di adorazione differente: non con la mia voce, non con le mie lodi, ma “allineando” la mia vita con il Suo volere, obbedendo alle sue leggi, evitando di peccare contro altri. Ero stato nel buio, ero stato “stretto”, ma da buon giocatore di “nascondino” avevo deciso di “non muovermi”, di fidarmi della promessa che il Signore mi aveva fatto tramite una telefonata di una credente dal Canada, proprio nell'attimo esatto che avevo detto “basta, io non ci vado più in chiesa!”. Una telefonata arrivata dopo nemmeno due minuti dal mio “basta, me ne vado” che diceva :”Stavamo pregando col mio piccolo gruppo ed ho sentito forte che Dio mi chiedeva di dirti che lui ha in serbo per te e per l'opera a Montefiascone delle benedizioni che non puoi minimamente immaginare”. Ero stato nel buio, ero stato sotto pressione, ma ora vedo che in tutto quel periodo, Dio non stava giocando a nascondino con me: lui era lì, era sopra il tempio che io avevo deciso di costruire attraverso la mia obbedienza alle sue leggi. L'oscurità che avevo provato erano una piega del suo mantello. La pressione che avevo sentito erano le sue mani che mi mi tenevano stretto al suo fianco. Era lui che mi aveva nascosto, per non farmi trovare dallo scoraggiamento, e per impedirmi di finire il mio servizio a Lui. Avevo sperimentato, senza esserne consapevole, quello che sta scritto nel salmo 91: “Chi abita al riparo dell'Altissimo riposa all'ombra dell'Onnipotente. Io dico al SIGNORE: «Tu sei il mio rifugio e la mia fortezza, il mio Dio, in cui confido!” (Salmo 91:1-2) Tutto questo, perché avevo allineato la mia vita alla sua Parola, il mio comportamento al suo volere. Perché lo avevo adorato, senza canti e senza lodi, ma con la mia vita. Ed oggi posso vedere il frutto di quell'adorazione. --- Vorrei ascoltare assieme a voi una canzone. --- "Nascondino" di Scott Alan Hansen Mi ricordo nel giardino giocavamo a nascondino io e te.Occhi chiusi, tu contavi, mi nascondevo bene da te."Pronto o no, io vengo!" (dicevi) "E ti vedo, sai!Ti faccio tana; sei lì dietro quelle foglie grandi. Arrenditi ormai." Mi ricordo nel primo giardino l'uomo giocava a nascondino con Dio.Occhi aperti, ma cuore caduto cercava un posto nascosto dal cielo."Pronto o no, io vengo!" (disse Dio) "Uomo dove sei?Non ti nascondere dall'amore che ti può salvare."Perché fuggi da me?" Nascondino, Nascondino. Il tempo passa, siamo ormai grandi,giochiamo ancora a nascondino con Dio.Ci copriamo con scuse vane, mascherando i dolori e le paure."Pronti o no, io vengo!" (dice Lui). Il crocifisso Re."Fate di me il vostro nascondiglio.Arrendetevi a me." Mi ricordo nel giardino giocavamo a nascondino io e te. --- Conclusione Forse in questo momento ti stai trovando in una situazione dove sembra che Dio stia giocando “a nascondino” con te. Forse sei nel buio, e sei sotto pressione. Non cercare un posto buio e stretto, ma cerca il Trono di Dio e metti la tua vita sotto di esso. Adora Dio! Adora Dio con la tua vita! Adoralo con l'obbedienza alla sua Parola e alle sue leggi! Vieni ad immergerti nel fiume della sua grazia! Allinea la tua vita sotto il suo trono! Dagli il benvenuto, e fallo partecipe dei tuoi problemi! Gesù ha detto in Giovanni 4:23: “...il Padre cerca tali adoratori.” (Giovanni 4:23b) Usa l'altro trucco del “nascondino” Fermati! Fatti trovare da lui! Adoralo con la tua vita! Lui sta cercando di te...per poterti inondare di benedizioni! Preghiamo. GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIO --- VIDEO DEL MESSAGGIO A BREVE (Visita il nostro sito per ascoltare la registrazione audio del messaggio, per scaricare gli appunti e per vedere le diapositive del messaggio)
Roberta Serafin ci offre uno sguardo all'ultimo libro di Mesner: come intende rimettersi in gioco sul fronte ambientalista? La seconda notizia di questo episodio registra il successo della marcia contro il taglio del parco naturale dei monti Lessini, ma anche che c'è una strada iniziata tutta da percorrere...Infine andiamo in Valle Anterselva dove si punta molto sul Biathlon: i dati economici sembrano dar ragione al comune alto-atesino.
Estinzioni di patrizi! Trascrizioni di morali! Abusi di potere! E tavole di bronzo, da esporre al foro!---Canale Telegram:https://t.me/lastoriadiroma---Vieni a vedere che faccia ho: www.aruotelibere.com/youtubeLink a questo episodio:https://youtu.be/IV1aV2eIm5w
di Francesco PacificoPacifico incontra Zerocalcare. Che nella vita si chiama Michele Rech, è romano, e disegna fumetti. Ha iniziato nel “suo mondo”, i centri sociali, la periferia romana, la cultura punk. In pochi anni ha pubblicato libri, scalato classifiche e raggiunto un pubblico trasversale e decisamente pop. I suoi disegni ironici, popolati da armadilli parlanti, paranoie adolescenziali ma anche il G8, la guerra, il precariato, arrivano al Maxxi di Roma e Zerocalcare racconta come vive il successo uno come lui e come concilia le istanze di mondi apparentemente tanto distanti.
Nel nuovo episodio del mio podcast, Un caffè con Massimo, ci immergiamo in un’atmosfera decisamente “magica”. Mariano Tomatis è venuto a prendere il caffè con me e poi sono andato a “Masters of Magic”… Ma i surf che c’entrano? È una delle tante cose che scoprirai ascoltando la nuova puntata del mio podcast. Come la […]
Il compimento del Mistero Pasquale del Signore è l’effusione dello Spirito Santo, che, colmando il nostro cuore, non delude la speranza e ci fa partecipi della natura divina. “Dimorare” in Dio e “rimanere” nell’amore di Gesù è, concretamente, “osservare la sua Parola” che, secondo l’originale greco, è un custodire dinamico, lo stesso di Maria che custodisce e mette insieme tutti gli eventi della sua storia straordinaria, meditandoli nel suo cuore.E’ “un custodire per far crescere”, nella fecondità che suppone un processo di maturazione. E’ la custodia di chi “accoglie” i comandamenti ascoltando la predicazione. Ogni comandamento illumina e dà pienezza a ciascun aspetto della vita; “osservandoli”, possiamo rimanere in Cristo in ogni momento, custodendo la sua opera in noi.Come fu in quel pomeriggio per Giovanni e Andrea che andarono e videro dove Gesù abitava “rimanendo” presso di Lui, anche noi possiamo andare da Lui negli eventi concreti in mezzo ai quali sorge la sua “dimora” nella quale “rimanere” presso di Lui. Uscendo con la fidanzata, con il testo di algebra o di anatomia dinanzi agli occhi, cambiando pannolini o passando l’aspirapolvere, al mercato o sulla metropolitana, in una riunione di marketing o imbottigliati nel traffico dell’ora di punta, ogni luogo è quello giusto per dimorare in Cristo.E’ pur vero che ogni giorno sperimentiamo i nostri limiti. Per questo ci è necessario un Consolatore che che “ci ricordi” le parole del Signore nei momenti in cui il demonio, come fece con Adamo ed Eva, ci tenta per farci disobbedire ad esse e così scappare dalla storia dove è posta la “dimora” di Dio con noi.Nell’Antico Testamento la “Dimora” (in ebraico “mishkan”) aveva ospitato l’Arca nel deserto dove Dio “abitava” con il suo Popolo. Essa era una struttura mobile in legno, tutta rivestita d’oro, ricoperta di teli di lino pregiato: il bisso o “lino fine” che nell’Apocalisse e’ il tessuto con cui é rivestita la Chiesa, sposa dell’Agnello, mentre la “porpora”, che nell’antichità era il colore dei vestiti indossati dai principi e dagli alti personaggi, è la stessa che ha rivestito Cristo durante il processo che lo ha condannato alla Croce.L’origine dell’architettura come quella del culto risale all’incontro decisivo del Sinai, dove il Popolo ha visto Dio e non è morto, e, dopo un lungo cammino iniziato con Abramo, ha ricevuto le Tavole dell’Alleanza, la “Berit”, che divenne il sigillo nuziale di un’appartenenza e un’intimità esclusive. E’ stata l’iniziativa di Dio a far sorgere nel Popolo il desiderio e la volontà di osservare ciascuna delle Dieci Parole che costituiscono il cuore dell’Alleanza; all’origine dell’ascolto obbediente vi è l’amore gratuito di Dio.L’agire morale dell’uomo scaturisce dall’Alleanza come da una sorgente inesauribile di libertà: “Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d’Egitto dalla condizione di schiavitù” (Es. 20,2). Per questo nel cuore della Dimora vi era l’Arca dell’Alleanza dove erano collocate le due tavole con incisi i comandamenti; esse erano chiamate “la Testimonianza” (‘edut), che indicava, secondo la cultura orientale, le clausole di un trattato imposto da un sovrano al suo vassallo.Coraggio fratelli, perché tutto quello che era profetizzato nell’Arca Gesù lo ha compiuto per noi suoi vassalli: basta “accogliere i suoi comandamenti” perché Gesù viene anche oggi a compierli in noi. Nella sua carne ha posto la Dimora di Dio tra gli uomini, annunciando e compiendo le Parole dell’Alleanza sino all’ultimo iota. Il suo sangue ha sancito la nuova ed eterna Alleanza.“Accogliendo” il suo Spirito attingeremo forza e vigore per vivere ogni alleanza della nostra vita: tra gli sposi, con i colleghi e gli amici, con i fidanzati e i parenti, perfino con i nemici, perché si realizzerà in noi quanto fece Mosè quando “prese l’olio dell’unzione, unse la Dimora e tutte le cose che vi si trovavano e così le consacro'” (Lv. 8,10). L’olio dello Spirito Santo che ha consacrato la Dimora e poi ha unto Gesù per accompagnarlo nella sua missione, unge oggi ciascuno di noi (cristiani – unti – cristi); come un profumo soave pervade ogni aspetto della nostra vita come ogni angolo della Dimora e dell’esistenza di Gesù.Così lo Spirito Santo custodisce in noi la memoria della vita di Cristo “ricordandoci” nei momenti opportuni le sue Parole che illuminano gli eventi. Hai un problema con tuo marito? Ecco lo Spirito Santo che ti “ricorda” come Gesù ti ha amato, difendendoti così dalle menzogne del demonio per muoverti verso l’altro nello stesso amore. Lo Spirito Santo, infatti, “si manifesta ai discepoli e non al mondo” proprio per “testimoniare” a ogni uomo la “presenza” di Dio tra di loro. Per questo nulla può turbare un cristiano: ovunque e in ogni circostanza, l’Arca dell’Alleanza fa presente Dio in lui attraverso la vita eterna conquistata da Cristo che lo rende più che vincitore nelle tentazioni e nei combattimenti di ogni giorno.
Anche se Parma è molto lontana dal mare, è qui che si trova il principale distretto industriale dedicato alla conserve ittiche di specialità, in particolare le alici in scatola (da Parma arriva oltre il 70% delle alici consumate in Italia). Il tutto ha origine in un'altra città lontana dal mare: Torino. Qui nel 1890 due soci, il torinese Emilio Rizzoli torinese e il parmigiano cav. Romeo Tosi fondano la Tosi & Rizzoli, azienda dedicata alla lavorazione del pesce azzurro proveniente dalla Liguria, ma che tra i prodotti ne commercializzava diversi di origine padana: parmigiano e soprattutto conserva di pomodoro. Dopo pochi anni la società si trasferisce a Parma. Dalle ramificazione della famiglia Rizzoli e grazie alle conoscenze via via acquisite nel territorio, nascono le aziende che oggi costituiscono il nucleo di questo polo industriale: la Delicius, la Rizzoli Emanuelli, la Zarotti e L'Isola d'oro. C'è un vecchio detto che dice "L'acciuga ha dodici virtù: ogni ora ne perde una". Per questo la prima fase di lavorazione del pescato avvenga nelle vicinanze dei luoghi di pesca - spiega Irene Rizzoli, responsabile Ricerca e Sviluppo di Delicius Rizzoli S.p.A. Alla storia della conservazione delle alici (che risale all'antico Egitto), alle varie fasi della pesca (che avviene solo nelle notti senza luna) e della lavorazione del prodotto é dedicato il libro "Alice o acciuga? Storia, aneddoti, curiosità e ricette del pesciolino in scatola più goloso del mondo" (Electa Mondadori, 176 p., € 26,00) curato dalla stessa Irene Rizzoli. Che, per la cronaca, precisa che i due nomi si riferiscono di fatto allo stesso pesce (l'Engraulis encrasicolus), che si chiama Acciuga quando è in mare, e alice quando è sotto forma di filetto conservato.
Anche se Parma è molto lontana dal mare, è qui che si trova il principale distretto industriale dedicato alla conserve ittiche di specialità, in particolare le alici in scatola (da Parma arriva oltre il 70% delle alici consumate in Italia). Il tutto ha origine in un'altra città lontana dal mare: Torino. Qui nel 1890 due soci, il torinese Emilio Rizzoli torinese e il parmigiano cav. Romeo Tosi fondano la Tosi & Rizzoli, azienda dedicata alla lavorazione del pesce azzurro proveniente dalla Liguria, ma che tra i prodotti ne commercializzava diversi di origine padana: parmigiano e soprattutto conserva di pomodoro. Dopo pochi anni la società si trasferisce a Parma. Dalle ramificazione della famiglia Rizzoli e grazie alle conoscenze via via acquisite nel territorio, nascono le aziende che oggi costituiscono il nucleo di questo polo industriale: la Delicius, la Rizzoli Emanuelli, la Zarotti e L'Isola d'oro. C'è un vecchio detto che dice "L'acciuga ha dodici virtù: ogni ora ne perde una". Per questo la prima fase di lavorazione del pescato avvenga nelle vicinanze dei luoghi di pesca - spiega Irene Rizzoli, responsabile Ricerca e Sviluppo di Delicius Rizzoli S.p.A. Alla storia della conservazione delle alici (che risale all'antico Egitto), alle varie fasi della pesca (che avviene solo nelle notti senza luna) e della lavorazione del prodotto é dedicato il libro "Alice o acciuga? Storia, aneddoti, curiosità e ricette del pesciolino in scatola più goloso del mondo" (Electa Mondadori, 176 p., € 26,00) curato dalla stessa Irene Rizzoli. Che, per la cronaca, precisa che i due nomi si riferiscono di fatto allo stesso pesce (l'Engraulis encrasicolus), che si chiama Acciuga quando è in mare, e alice quando è sotto forma di filetto conservato.
Segui Marco in un'analisi delle dominanti uniformi in tutto il range di luminosità. Questo episodio corrisponde alla lezione 6.2.0 del seminario professionale di Photoshop-Lettura delle fotografie per la correzione colore. Puoi vedere altre lezioni gratuite dello stesso corso, nonché consultare il programma didattico completo alla pagina: http://www.teacher-in-a-box.it/videocorsi/photoshop-lettura-delle-fotografie-per-la-correzione-colore_199.html Visita il nostro sito: http://www.teacher-in-a-box.it Troverai: -Altre lezioni gratuite -Il catalogo completo e aggiornato dei nostri videocorsi -Potrai acquistare direttamente quello che fa per te! Commenti? Inviaci una mail a podcast@teacher-in-a-box.it
Spesso per ottenere forme complesse la cosa migliore è quella di combinare insieme forme semplici piuttosto che disegnarle da zero. Per farlo possiamo utilizzare il pannello elaborazione tracciati. Andiamo a vedere quali sono le opzioni disponibili e quello che è possibile ottenere! Questo episodio corrisponde alla lezione 11.10.0 del Corso professionale di Adobe InDesign CS5. Puoi vedere altre lezioni gratuite dello stesso corso, nonché consultare il programma didattico completo alla pagina: http://www.teacher-in-a-box.it/videocorsi/indesign-cs5_158.html Visita il nostro sito: http://www.teacher-in-a-box.it Troverai: -Altre lezioni gratuite -Il catalogo completo e aggiornato dei nostri videocorsi -Potrai acquistare direttamente quello che fa per te! Commenti? Inviaci una mail a podcast@teacher-in-a-box.it
Con InDesign possiamo importare interi fogli di Excel o intervalli di celle; vediamo come fare e quali sono le opzioni relative! Questo episodio corrisponde alla lezione 7.2.0 del Corso professionale di Adobe InDesign CS5. Puoi vedere altre lezioni gratuite dello stesso corso, nonché consultare il programma didattico completo alla pagina: http://www.teacher-in-a-box.it/videocorsi/indesign-cs5_158.html Visita il nostro sito: http://www.teacher-in-a-box.it Troverai: -Altre lezioni gratuite -Il catalogo completo e aggiornato dei nostri videocorsi -Potrai acquistare direttamente quello che fa per te! Commenti? Inviaci una mail a podcast@teacher-in-a-box.it
Una delle novità più attese dagli utenti di InDesign è la possibilità di impostare pagine con formato diverso all'interno dello stesso documento. Dalla versione CS5 è ora possibile farlo! Scopri com'è semplice gestire i formati pagina multipli e come questa nuova funzionalità possa ottimizzare il tuo flusso di lavoro! Questo episodio corrisponde alla lezione 4.5.0 del Corso professionale di Adobe InDesign CS5. Puoi vedere altre lezioni gratuite dello stesso corso, nonché consultare il programma didattico completo alla pagina: http://www.teacher-in-a-box.it/videocorsi/indesign-cs5_158.html Visita il nostro sito: http://www.teacher-in-a-box.it Troverai: -Altre lezioni gratuite -Il catalogo completo e aggiornato dei nostri videocorsi -Potrai acquistare direttamente quello che fa per te! Commenti? Inviaci una mail a podcast@teacher-in-a-box.it
Dalla prima versione della Creative Suite, l'integrazione tra i diversi applicativi è cresciuta sempre di più, permettendo di velocizzare il flusso di lavoro in modo impensabile fino a pochi anni fa. Illustrator CS4 supporta finalmente più tavole di disegno nello stesso documento e InDesign CS4 permette di sfruttare a fondo questa funzionalità importando una o più di queste tavole all'interno dei propri file. In questa puntata Ivan ti spiega nel dettaglio come gestire al meglio questa opportunità. Questo episodio corrisponde alla lezione 18.4.0 del Corso professionale su DVD: Adobe InDesign CS4. Puoi vedere altre lezioni gratuite dello stesso corso, nonché consultare il programma didattico completo alla pagina: http://www.teacher-in-a-box.it/prodotto-teacher-in-a-box.php?prod=130 Visita il nostro sito: http://www.teacher-in-a-box.it Troverai: -Altre lezioni gratuite -Il catalogo completo e aggiornato dei nostri videocorsi -Potrai acquistare direttamente quello che fa per te! Commenti? Inviaci una mail a podcast@teacher-in-a-box.it
Una delle novità più apprezzate di Illustrator CS4 è la possibilità di utilizzare tavole da disegno multiple nello stesso documento. Questa funzionalità sarà apprezzata da tutti ma soprattutto da chi proviene da Macromedia Freehand. Ecco come puoi incrementare la tua produttività! Questo episodio corrisponde alla lezione 23.1.0 del Corso professionale su DVD: Adobe Illustrator CS4. Puoi vedere altre lezioni gratuite dello stesso corso, nonché consultare il programma didattico completo alla pagina: http://www.teacher-in-a-box.it/prodotto-teacher-in-a-box.php?prod=129 Visita il nostro sito: http://www.teacher-in-a-box.it Troverai: -Altre lezioni gratuite -Il catalogo completo e aggiornato dei nostri videocorsi -Potrai acquistare direttamente quello che fa per te! Commenti? Inviaci una mail a podcast@teacher-in-a-box.it
Fri, 1 Jan 1982 12:00:00 +0100 http://epub.ub.uni-muenchen.de/4461/ http://epub.ub.uni-muenchen.de/4461/1/4461.pdf Geringer, Karl-Theodor Geringer, Karl-Theodor (1982): Rezension von: Fernando Della Rocca: Diritto matrimoniale canonico. Tavole sinottiche. In: Archiv für katholisches Kirchenrecht, Vol. 151: pp. 616-618. Katholische Theologie