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Risponde Claudia Colaneri, operatrice sociale e formatrice. Conduce laboratori di scrittura creativa, teatro integrato, metodo autobiografico, musicoterapia. Autrice del romanzo “La regola del Lotto e la chiave nel pozzo”, Alterego, 2016.
Dall'amore per la realtà alla dedizione verso la comunità locale palermitana, dalla necessità di condividere la passione per la lettura e la scrittura al desiderio di suscitare nei giovani delle periferie la voglia di rivalsa e affermazione. I luoghi reclamano le loro storie e raccontare l'altrove permette di conoscere meglio anche se stessi. Alli Traina spazia dalla cultura al turismo, dall'empatia alle competenze trasversali che la scrittura è capace di tirare fuori in ciascuno di noi.Buon ascolto.
Risponde Carlo D'Amicis è scrittore, sceneggiatore e autore/conduttore di programmi radiofonici e televisivi della Rai. I suoi ultimi romanzi sono La regola del bonsai (2022) e Il Gioco (2018, finalista al Premio Strega), entrambi pubblicati da Mondadori.
Risponde Mario Abbati, scrittore, ha pubblicato saggi, romanzi e raccolte di racconti. Da diversi anni si interessa alle applicazioni delle carte dei Tarocchi alla costruzione di storie e insegna in vari laboratori creativi.
Risponde Paolo Restuccia, scrittore e regista. Cura la regia della trasmissione “Il Ruggito del Coniglio” su Rai Radio2. Ha pubblicato i romanzi “La strategia del tango” (Gaffi) e “Io sono Kurt” (Fazi). Ha insegnato nel corso di scrittura generale all'università La Sapienza di Roma e insegna scrittura e radio all'Università Pontificia Salesiana. È stato co-fondatore e direttore della rivista “Omero”.
Risponde Paolo Restuccia, scrittore e regista. Cura la regia della trasmissione “Il Ruggito del Coniglio” su Rai Radio2. Ha pubblicato i romanzi “La strategia del tango” (Gaffi) e “Io sono Kurt” (Fazi). Ha insegnato nel corso di scrittura generale all'università La Sapienza di Roma e insegna scrittura e radio all'Università Pontificia Salesiana. È stato co-fondatore e direttore della rivista “Omero”.
Cos'è e come si fa un testo espositivo?In questa pillola scopriamo cos'è un testo espositivo, quali sono le sue caratteristiche, la sua struttura e il suo stile. Se vuoi approfondire, puoi leggere la nostra guida al testo espositivo.Colonna sonoraBlippy trance / Wholesome - Kevin Mac Leod
Tre cosa da evitare nel primo capitolo
Il punto.Che cos'è questo simbolo ortografico?Ed è tutto lì, racchiuso in un semplice segno ortografico o c'è dell'altro?Il punto prima di tutto è un segno ortografico, un segno di interpunzione che, in un discorso, segna la pausa più lunga.Comunemente usiamo la parola punto o spesso anche puntino per indicare qualcosa di piccole, anzi spesso piccolissime dimensioni, come un granello di sabbia.Ma è proprio così?Scopriamolo in questa puntata!Buon ascolto!NOTE PODCAST------------------
Dialoghi notturni in libertà con Cristiano Godano per parlare di Creatività e Salute Mentale (Marlene Kuntz) ma non solo....Cristiano Godano è un cantautore, un chitarrista, uno scrittore oltre, certamente, ad essere frontman del gruppo rock Marlene Kuntz; dal 2009 è uno dei docenti del Master in Comunicazione Musicale dell'Università Cattolica di Milano.Con Cristiano Godano abbiamo parlato di Internet, Social Media, Haters, Cambiamento Climatico, Riscaldamento Globale, Stress, Trauma, Musica, Rock, Content Creation, Comunicazione, Stile di Vita, Impegno Sociale, Alcol, Alimentazione, Crescita Personale e molto altro.#CristianoGodano #MarleneKuntzIl Dr. Valerio Rosso, su questo canale YouTube, si dedica a produrre delle brevi lezioni di psichiatria rivolte ai pazienti, agli operatori della salute mentale, ai famigliari dei pazienti, agli studenti di medicina, agli specializzandi in psichiatria e a chiunque sia interessato alla salute mentale, alla psichiatria ed alle neuroscienze.ISCRIVETEVI AL MIO CANALE ► https://bit.ly/2zGIJor Vi interessano la Psichiatria e le Neuroscienze? Bene, allora iscrivetevi a questo canale YouTube e seguitemi sul web tramite il mio blog https://www.valeriorosso.comScoprite tutti i miei libri: https://bit.ly/2JdjocY Scoprite la mia Musica: https://bit.ly/2JMqNjZVisitate anche il mio blog: https://www.valeriorosso.comAvete mai sentito parlare del progetto psiq? Andate subito ad informarvi su https://psiq.it ed iscrivetevi alla newsletter.
Come fare per scrivere qualcosa di emozionante?Ogni capitolo deve contenere una emozione?Si può scrivere di un personaggio che non ha crisi?
Raymond Chandler è il grande autore del noir, il creatore di Philip Marlowe e l'ispiratore di tanti detective simili, duri dal cuore d'oro, pronti all'azione ma scaltri nel dirimere intrighi complessi. Nelle sue storie, Chandler ha sviscerato tantissimi tematiche ma due in particolare sembrano fare da filo conduttore: la morte e l'addio. Due temi enormi, attraverso cui possiamo leggere i grandi punti di svolta della nostra vita.✍️ Tutte le nostre risorse per autori: www.scritturaefficace.com✍️ Facebook: https://www.facebook.com/scritturaefficace.officialpage/✍️ LinkedIn: https://www.linkedin.com/company/54107582✍️ Instagram: https://www.instagram.com/scritturaefficace/✍️ Youtube: https://www.youtube.com/channel/UC_PI6E3rX1xvrAB5Cnkb5nw
Il flashback viene raccontato come ricordo, o come esperienza viva?Cos'è il flashforward?Meglio scrivere storie legate al proprio tempo o anacronistiche?
Si nasconde mostrando timidezza e modestia. Grazie a Filippo Filliger “Alice” è riuscita a stanare una delle penne più cristalline della letteratura contemporanea francese: Jean Echenoz, autore di libri memorabili come “Lampi”, “Correre” e “Ravel”, svelerà alcuni trucchi del mestiere, mestiere che lui liquida come una forma di bricolage.
La biblioterapiaPerché è importante leggere ogni giorno?Come trasformare la passione per la lettura nella scrittura effettiva di un romanzo?
Risponde Luigi Annibaldi, editor, scrittore e illustratore. Da oltre dieci anni conduce corsi di narrativa in diverse scuole medie, licei statali, biblioteche di Roma, centri diurni e al Goethe-Institut, l'Istituto di Cultura della Repubblica Federale di Germania. I suoi racconti sono stati pubblicati dalla rivista “Linus” di Baldini&Castoldi e dalla rivista francese “Les Cahiers européens de l'imaginaire”. “Sushi pin-up” è il suo libro di racconti e ha scritto il romanzo “Una volta l'estate” con la scrittrice Ilaria Palomba. Cura la rubrica di racconti Schegge nella rivista “IF, Insolito Fantastico” delle edizioni Odoya.
Risponde Luigi Annibaldi, editor, scrittore e illustratore. Da oltre dieci anni conduce corsi di narrativa in diverse scuole medie, licei statali, biblioteche di Roma, centri diurni e al Goethe-Institut, l'Istituto di Cultura della Repubblica Federale di Germania. I suoi racconti sono stati pubblicati dalla rivista “Linus” di Baldini&Castoldi e dalla rivista francese “Les Cahiers européens de l'imaginaire”. “Sushi pin-up” è il suo libro di racconti e ha scritto il romanzo “Una volta l'estate” con la scrittrice Ilaria Palomba. Cura la rubrica di racconti Schegge nella rivista “IF, Insolito Fantastico” delle edizioni Odoya.
Risponde Mario Abbati, scrittore, ha pubblicato saggi, romanzi e raccolte di racconti. Da diversi anni si interessa alle applicazioni delle carte dei Tarocchi alla costruzione di storie e insegna in vari laboratori creativi.
Antonio Scurati è un autore capace di imporsi, con i suoi testi, al centro di un dibattito eterno nella cultura italiana. Oltre alle tematiche immerse sia nella storia che nell'attualità, Scurati ci introduce a uno stile di scrittura a tratti sperimentale, capace di alternare i punti di vista tra protagonista e società, mettendoci davanti a strati emotivi fatti di contraddizioni, desideri e una certa riflessione sullo spirito del tempo.✍️ Tutte le nostre risorse per autori: www.scritturaefficace.com✍️ Facebook: https://www.facebook.com/scritturaefficace.officialpage/✍️ LinkedIn: https://www.linkedin.com/company/54107582✍️ Instagram: https://www.instagram.com/scritturaefficace/✍️ Youtube: https://www.youtube.com/channel/UC_PI6E3rX1xvrAB5Cnkb5nw
Risponde Paolo Restuccia, scrittore e regista. Cura la regia della trasmissione “Il Ruggito del Coniglio” su Rai Radio2. Ha pubblicato i romanzi “La strategia del tango” (Gaffi) e “Io sono Kurt” (Fazi). Ha insegnato nel corso di scrittura generale all'università La Sapienza di Roma e insegna scrittura e radio all'Università Pontificia Salesiana. È stato co-fondatore e direttore della rivista “Omero”.
Cosa unisce il fotografo Josef Sedek allo scittore americano Hubert Selby Junior? Entrambi hanno trovato il modo - attraverso la loro arte - di ascoltare il canto della la neve, sembrerebbe. Ecco la puntata Natalizia 2022 di "Le Forme della Luce" il podcast visivo dedicato alla Fotografia a cura di Valerio Cappabianca.
Risponde Flavia Ganzenua. Ha lavorato come dialoghista televisiva (Rai e Mediaset), ha scritto racconti per antologie collettive (Mondadori), riviste e blog (Nazione Indiana). Ha pubblicato la raccolta “La conta delle lentiggini” (CaratteriMobili editore). Conduce da anni laboratori di scrittura
È vero che gli scrittori sono grandi piagnoni?Per essere scrittori bisogna essere intellettuali?Come trovare i propri maestri scrittori?
Quali sono le domande essenziali che ci dobbiamo fare quando creiamo un personaggio?Come si racconta l'interiorità dei personaggi?Perché alcuni personaggi sono più memorabili, quasi mitici, di altri?
Risponde Sabrina Silvestri. Si è formata con la Scuola Genius e ha continuato a specializzarsi con un master in Editoria. Collabora con la casa editrice Bompiani per la collana Munizioni. Ha pubblicato i suoi primi racconti con la nostra rivista, poi è stata quella di Fritz Festival e prossimamente pubblicherà alcune short stories per la rivista Mosse di Seppia.
Prendere appunti rapidamente a mano con altre persone, collaborativamente.Freeform per iOS lo fa tramite iCloud.Quali le sue paternità ? Tanti altri strumenti, tra i quali notion.Le persone vogliono raccogliere contenuti in forma collaborativa, quando lavorano a progetti comuni.Questi tool possono essere anche usati per fare team building. Tutto molto interessante.Il nome della app sulla quale esito nel podcast e' Notion, aggiunta in linkografia alle voci: software, collaborative, archivi, scrittura
Risponde Luigi Annibaldi, editor, scrittore e illustratore. Da oltre dieci anni conduce corsi di narrativa in diverse scuole medie, licei statali, biblioteche di Roma, centri diurni e al Goethe-Institut, l'Istituto di Cultura della Repubblica Federale di Germania. I suoi racconti sono stati pubblicati dalla rivista “Linus” di Baldini&Castoldi e dalla rivista francese “Les Cahiers européens de l'imaginaire”. “Sushi pin-up” è il suo libro di racconti e ha scritto il romanzo “Una volta l'estate” con la scrittrice Ilaria Palomba. Cura la rubrica di racconti Schegge nella rivista “IF, Insolito Fantastico” delle edizioni Odoya.
Dal valore inestimabile della letteratura alla cultura come rappresentazione di se stessi, dalla vocazione per la scrittura all'amore per le parole altrui, i paesaggi interiori e gli universi intellettuali. Beniamino Biondi scrive sui misteri e le leggende siciliane e si racconta ai microfoni di Alessandro Mazzù, svelando metodi e approcci per dedicarsi alla prosa, coinvolgendo il lettore con enigmi e narrazioni. Buon ascolto.
Risponde Mario Abbati, scrittore, ha pubblicato saggi, romanzi e raccolte di racconti. Da diversi anni si interessa alle applicazioni delle carte dei Tarocchi alla costruzione di storie e insegna in vari laboratori creativi.
Il diario, la lettera e l'autobiografia sono tre forme di scrittura accomunate dal fatto di essere scritture intime, cioè forme comunicative che aprono al lettore l'interiorità e l'emotività dello scrittore. In questa pillola ne analizziamo somiglianze e differenze, anche partendo da illustri esempi letterari. Se vuoi approfondire, intanto, puoi farlo qui: https://www.studenti.it/diario-lettera-e-autobiografia-struttura-e-spiegazione.htmlColonna sonoraBlippy trance / Poppers and prosecco - Kevin Mac Leod https://incompetech.com/
Oggi vi voglio presentare una persona speciale: si chiama Valeria da Pozzo, e grazie a lei ho portato la scrittura creativa nella mia vita. Una chiaccherata durante la quale scopriremo non solo chi sia un writing mentor, ma capiremo insieme come scrivere può aiutarci ad arricchire la nostra vita. Prepara carta e penna, perchè nella seconda parte dell'episodioo, ci sarà un bellissimo esercizio per te! Valeria la puoi trovare su Instagram: @storialiberatutti ...e sul suo sito puoi scoprire tutti i suoi meravigliosi percorsi: valeriadapozzo.com Sai, l'episodio di oggi mi ha commossa così tanto che ho proposto a Valeria di realizzare un regalo per tutti voi... E chissà se questo regalo arriverà proprio attraverso il nostro amato Podcast? Non vedo l'ora di farvelo scartare! Ma ora dimmi, come ti senti dopo queste riflessioni insieme? Se vorrai condividerle con me ti aspetto!!
CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIOTempo di lettura: 10 minuti Tempo di ascolto audio/visione video: 24 minutiOggi è la prima domenica in cui per tradizione accendiamo la prima delle candele della Corona dell'Avvento, quella che ci ricorda la Speranza. Paolo ha detto:“Questa speranza poi non ci porta alla delusione, perché, accada quel che accada, sappiamo che Dio ci ama e sentiamo dentro di noi il calore del suo amore che, per mezzo dello Spirito Santo, ci ha riempito il cuore.” (Romani 5:5 PV)E forse avrete notato anche che il titolo della serie di messaggi è cambiato: non è più una misericordia inaspettata,ma una misericordia promessa. Dio aveva promesso che avrebbe mandato qualcuno a riscattarci... ma nessuno si sarebbe aspettato che avrebbe mandato il Figlio a farlo.Ma questa è la natura di Dio: Dio è amore. Se qualcuno ti ama, lui ti ascolta; è per quello che la speranza è indissolubilmente legata alla preghiera: ecco cosa dice Dio nei Salmi, a proposito della preghiera.“...poi invocami nel giorno della sventura; io ti salverò, e tu mi glorificherai.” (Salmo 50:15)“Benedetto sia Dio, che non ha respinto la mia preghiera e non mi ha negato la sua grazia.” (Salmo 66:20) “Egli ascolterà la preghiera dei desolati e non disprezzerà la loro supplica.” (Salmo 102:17)“Perciò ogni uomo pio t'invochi mentre puoi essere trovato; e qualora straripino le grandi acque, esse, per certo, non giungeranno fino a lui.” (Salmo 32:6)Possiamo rivolgerci a Dio in qualsiasi occasione, in qualsiasi circostanza. Non importa cosa abbiamo fatto. Non importa in quale stato emotivo ci troviamo. Nulla dovrebbe impedirci di rivolgerci a Dio.Eppure... spesso ci fermiamo. E quando lo facciamo, ci troviamo in una lunga fila di persone che hanno fatto lo stesso. Non a caso Giona fa parte di queste. Soprattutto alla luce dell'ultimo versetto.“Perciò ogni uomo pio t'invochi mentre puoi essere trovato; e qualora straripino le grandi acque, esse, per certo, non giungeranno fino a lui.” (Salmo 32:6) Leggiamo la situazione in cui si trova Giona:“Il Signore fece venire un gran pesce per inghiottire Giona. Giona rimase nel ventre del pesce tre giorni e tre notti. Dal ventre del pesce Giona pregò il Signore, il suo Dio, e disse: «Io ho gridato al Signore, dal fondo della mia angoscia, ed egli mi ha risposto; dalla profondità del soggiorno dei morti ho gridato e tu hai udito la mia voce. Tu mi hai gettato nell'abisso, nel cuore del mare; la corrente mi ha circondato, tutte le tue onde e tutti i tuoi flutti mi hanno travolto. Io dicevo: “Sono cacciato lontano dal tuo sguardo! Come potrei vedere ancora il tuo tempio santo?” Le acque mi hanno sommerso, l'abisso mi ha inghiottito; le alghe si sono attorcigliate alla mia testa. Sono sprofondato fino alle radici dei monti, la terra ha chiuso le sue sbarre su di me per sempre; ma tu mi hai fatto risalire dalla fossa, o Signore, mio Dio! Quando la vita veniva meno in me, io mi sono ricordato del Signore e la mia preghiera è giunta fino a te, nel tuo tempio santo. Quelli che onorano gli idoli vani allontanano da sé la grazia; ma io ti offrirò sacrifici con canti di lode, adempirò i voti che ho fatto. La salvezza viene dal Signore». E il Signore diede ordine al pesce, e il pesce vomitò Giona sulla terraferma.” (Giona 2:1-11)Ciò che ha pregato Giona nel ventre del pesce,sono le medesime parole (parola più parola meno) che il Signore aveva messo in cuore a Davide, Asaf e agli altri che hanno scritto i Salmi:"Io ho gridato al Signore, dal fondo della mia angoscia, ed egli mi ha risposto." (Giona 2:3).“Nella mia angoscia ho invocato il Signore, ed egli mi ha risposto.” (Salmo 120:1). “...ma tu mi hai fatto risalire dalla fossa, o Signore, mio Dio!” (Giona 2:7 b).“Benedici, anima mia, il Signore e non dimenticare nessuno dei suoi benefici. Egli perdona tutte le tue colpe, risana tutte le tue infermità; salva la tua vita dalla fossa, ti corona di bontà e compassioni...”(Salmo 103:2-4).“Quelli che onorano gli idoli vani allontanano da sé la grazia...” (Giona 2:9)“Detesto quelli che si affidano alle vanità ingannatrici; ma io confido nel Signore.”(Salmo 31:6).La Bibbia è un unico lungo piano, di libro in libro, di generazione in generazione, di evento in evento, che parla di Speranza, di una misericordia promessa, e che ci esorta a parlare con Dio.La scorsa volta avevamo detto che lo Spirito Santo ci aiuta quando non sappiamo cosa pregare. Ma la stessa cosa vale per la Bibbia. Quante volte vi è capitato che in una situazione vi venga in mente una Scrittura che parla proprio di quella situazione? Oppure state valutando cosa fare in una situazione di vita e vi viene in mente una parola della Scrittura e riconoscete che quella è la risposta che cercavate?La Bibbia, la Parola di Dio, è un “serbatoio” da cui potete attingere... ma solo se la leggete, la studiate, la memorizzate.Giona evidentemente lo aveva fatto. Ma che tipo di preghiera è? Potrebbe sembrare una preghiera di pentimento, in cui Giona torna in sé e confessa umilmente al Signore di aver peccato. Giona vede che Dio vuole avere misericordia di Ninive e che ha scelto Giona come suo strumento.Ho detto “potrebbe sembrare”... perché al capitolo 4 leggiamo:“Giona ne provò gran dispiacere e ne fu irritato. Allora pregò e disse: «O Signore, non era forse questo che io dicevo, mentre ero ancora nel mio paese? Perciò mi affrettai a fuggire a Tarsis. Sapevo infatti che tu sei un Dio misericordioso, pietoso, lento all'ira e di gran bontà e che ti penti del male minacciato. 3 Perciò, Signore, ti prego, riprenditi la mia vita; poiché per me è meglio morire piuttosto che vivere».” (Giona 4:1-3)Al capitolo 4 Giona è di nuovo sulla terraferma, è vivo e salvo, e non accetta la misericordia di Dio per Ninive; così, prega con rabbia.Ma al capitolo 2, invece, lui sta pregando quella che si definisce la "preghiera della trincea"; era quella che pregavano i soldati nella 1° Guerra Mondiale, dove gli eserciti si affrontavano l'uno di fronte all'altro e scavavano trincee per conquistare il terreno.Ogni giorno i soldati entravano nella trincea, e non sapevano se ne sarebbero usciti vivi; e così pregavano: "Dio, se mi tiri fuori da questa situazione, farò tutto quello che vuoi".Giona sta recitando una preghiera da trincea. Osservate i tempi della preghiera "Dal ventre del pesce Giona pregò il Signore..." (Giona 2:2)."Io ho gridato al Signore, dal fondo della mia angoscia..." (Giona 2:3)"Io dicevo: “Sono cacciato lontano dal tuo sguardo!" (Giona 2: 4).“...ma tu mi hai fatto risalire dalla fossa, o Signore, mio Dio! Quando la vita veniva meno in me, io mi sono ricordato del Signore e la mia preghiera è giunta fino a te, nel tuo tempio santo. (Giona 2:7-8)Giona non spera... è semplicemente disperato. Pensava di voler solo essere gettato in mare e farla finita. Ma adesso realizza che è ancora vivo … o forse è morto (non lo sappiamo), ma comunque ancora pensa, riflette... e finalmente prega!. È una preghiera da trincea.Guardate l'atteggiamento di Giona nella preghiera: "Tu mi hai gettato nell'abisso, nel cuore del mare..." (Giona 2: 4)Mica è vero! E' stato lui a dire ai marinai di gettarlo come zavorra dalla nave per far placare i venti!E adesso invece dice che è Dio ad averlo buttato a mare! Dio è il colpevole!“Quando la vita veniva meno in me, io mi sono ricordato del Signore” (Giona 2:8).C'è voluto un bel po' per far decidere Giona di parlare con Dio! E adesso, nel ventre del pesce, pensa: “Bisogna che succeda qualcosa prima che parta della digestione del pesce”. E si ricorda solo allora di pregare! Ma non ricorda che forse dovrebbe confessare il suo peccato, e magari chiedere scusa... anzi!“IO ho gridato al Signore... IO mi sono ricordato...la mia preghiera è giunta...” “Io l'ho fatto! La mia pietà. La mia spiritualità. I miei sforzi.”"Quelli che onorano gli idoli vani allontanano da sé la grazia; ma io ti offrirò sacrifici con canti di lode, adempirò i voti che ho fatto. La salvezza viene dal Signore».”. (Giona 2:9-10)"Guardami Dio. Non sono come quei pagani che non ti adorano. Sono molto meglio. Ti seguirò. Sarò fedele!”A dirla tutta, proprio in questo momento in superficie, su un mare calmo, quei cosiddetti marinai senza valore, adoratori di idoli, invocano il nome del Signore. E il loro timore di Dio è diventato timore., stupore, meraviglia, riverenza... per il Signore!Capita, quando ci troviamo nella trincea, di ricordare a Dio perché dovrebbe salvarci... evitando accuratamente di ricordare perché dovrebbe non farlo. Per i nostri peccati, per le nostre mancanze, per i nostri rifiuti... Se fossimo onesti, Dio dovrebbe girarsi dall'altra parte... e non guardare Giona... e nemmeno noi!Ma non lo fa! Giona viene salvato dalla misericordia inaspettata di Dio. Le preghiere di Giona possono essere pronunciate nella più completa disperazione, ma Dio le ascolta comunque. E Dio risponde ancora ad esse. Risponde a Giona... e anche a noi!Non perché ci siamo umiliati. Non perché abbiamo detto le parole giuste. Non perché abbiamo l'atteggiamento giusto. E certamente non perché in qualche modo siamo migliori degli altri. Ma solo perché il suo carattere è la misericordia.Giona non aveva visto la misericordia promessa da Dio all'opera, noi si, in quel primo Natale... senza che avessimo chiesto scusa, senza che ci fossimo pentiti... solo perché Dio aveva promesso che avrebbe avuto misericordia di noi.Per Giona aveva scelto un pesce per portare la Salvezza; per tutti noi ha scelto una Vergine Ha mandato un bambino, attraverso una giovane donna:“Perciò il Signore stesso vi darà un segno: ecco, la giovane concepirà, partorirà un figlio, e lo chiamerà Emmanuele.” (Isaia 7:14) "...che tradotto vuol dire 'Dio con noi'". (Matteo 1:23 b)È un momento che racchiude pienamente la misericordia inaspettata di Dio che ci da Speranza.Anni dopo, a quel figlio, nato da una Vergine, qualcuno avrebbe chiesto un altro segno:“Allora alcuni scribi e farisei presero a dirgli: «Maestro, noi vorremmo vedere da te un segno». Ma egli rispose loro: «Una generazione malvagia e adultera chiede un segno; segno non le sarà dato, se non il segno del profeta Giona. Poiché, come Giona stette nel ventre del pesce tre giorni e tre notti, così il Figlio dell'uomo starà nel cuore della terra tre giorni e tre notti.” (Matteo 12:38-40)Qual è il segno? Un luogo che dovrebbe essere un luogo di morte definitiva, dopo tre giorni si rivela un luogo di vita. Il ventre di un pesce gigante. E il cuore della terra, che è una tomba.Non si va deliberatamente in questi luoghi e non ci si aspetta di tornare. Ma Giona lo fece. E Gesù dice ai farisei che lo farà anche lui. Sappiamo che è esattamente quello che è successo. È successo perché un Dio misericordioso ha voluto salvare un popolo peccatore che si trovava in una situazione disperata.Dio ha fatto questo in quel primo Natale, ancor prima che coloro che fuggono da Lui si rendessero conto che Egli sta attivamente creando una strada, una via, una salvezza.Gesù viene a Natale per aprirla: dalla morte certa alla vita eterna. Dal ventre della morte, che sia un grande pesce, una tomba, o una vita lontana dal Padre, alla speranza di un altro giorno, di un'altra vita, di una vita nuova in Cristo. Rinati!Il segno di Giona è la Speranza! La speranza per noi peccatori che pregano nella trincea, che affondano disperatamente, che mangiano le alghe, che vivono nella trincea. E' la misericordia inattesa di Dio, ma che Dio aveva promesso... e Dio è fedele! La misericordia che salverà. Il segno di Cristo è la Speranza... quella con la esse maiuscola, giunta sulla terra attraverso una Vergine che partorisce colui che sarà la misericordia inattesa ma promessa, di Dio che ci trae fuori dalla morte del peccato e ci proietta verso una vita vissuta assieme al nostro Padre. Nascerà Emmanuele, Dio con noi! Preghiamo.GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOKGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM--- GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD
Donatella Gnetti"Premio Asti d'Appello"https://www.premioastidappello.org/Sale l'attesa per la cerimonia conclusiva del Premio Asti d'Appello, che si terrà domenica 20 novembre alle 16,30 al Teatro Alfieri di Asti. Il Premio, organizzato dall'omonima associazione, è giunto alla quattordicesima edizione. Questi gli autori in gara: Fabio Bacà "Nova" (Adelphi), Marco Belpoliti "Pianura" (Einaudi), Simona Lo Iacono "La tigre di Noto" (Neri Pozza), Antonio Pascale "La foglia di fico - Storie di alberi, donne, uomini" (Einaudi), Claudio Piersanti "Quel maledetto Vronskij" (Rizzoli), Paolo Roversi "Black Money" (SEM), Pasquale Ruju "Il codice della vendetta" (E/O), Melania Soriani "Bly" (Mondadori).A giudicare le opere una doppia giuria: popolare e togata. La prima, formata dai soci dell'Associazione del Premio Asti d'Appello, si è espressa in biblioteca domenica scorsa, alla presenza del Presidente dell'Associazione Stefano Bertone e dei notai Marzia Krieg e Giorgio Amici. Ha votato più del 70% degli aventi diritto. È seguita una partecipata e apprezzatissima presentazione del libro di Benedetta Craveri “La contessa. Virginia Verasis di Castiglione”, con l'autrice intervistata dalla giornalista Laura Nosenzo.A queste valutazioni si sommano quelle espresse dalla giuria giovane: per l'edizione 2022 hanno confermato la loro partecipazione 153 allievi che frequentano dalla classe I alla classe IV dei Licei Classico, Scientifico e Artistico, dell'Istituto tecnico Giobert, dell'Istituto Monti e dell'IPSIA Castigliano di Castelnuovo don Bosco con gli insegnanti referenti. A questi si uniscono nuovamente, dopo due anni di interruzione dovuta al Covid, gli studenti della Casa di Reclusione di Asti. A comporre la giuria togata: Guido Carlo Alleva, avvocato del Foro di Milano; Giancarlo Girolami, presidente Tribunale di Asti; Simona Grabbi, avvocato del Foro di Torino; Cristiana Maccagno Benessia, avvocato del Foro di Torino; Alberto Perduca, già procuratore della Repubblica di Asti; Paolo Rampini, presidente sezione civile Tribunale di Asti.Fondamentale anche quest'anno il lavoro di “lettura preventiva” di un gruppo di sei socie del Premio (Catterina Armao, Nella Baldi, Rosella Gerbi, Emanuela Gardenghi, Silvana Monticone e Anna Maria Migliarini), soprannominate “Ghost readers”, che si sono rese disponibili a leggere tutti i volumi finalisti nei premi letterari e quindi possibili candidati al Premio d'Appello per valutarli prima di formalizzare l'invito.Domenica a teatro, durante la cerimonia, gli scrittori terranno un'arringa davanti al pubblico e alla giuria togata: dalla somma dei voti delle due giurie, “ponderati” secondo il rapporto matematico tra numero di giuristi e numero dei giurati popolari e giovani, emergerà il vincitore del premio di 10.000 euro. Al romanzo più votato dalla giuria popolare andrà in premio un'esclusiva penna stilografica Aurora Hastil, icona del design italiano, grazie al prezioso sostegno di Cesare Verona, presidente e amministratore delegato di Aurora, storica azienda che produce a Torino prestigiose penne stilografiche. A tutti gli scrittori partecipanti verrà fatto dono di una penna Aurora. La novità di questa edizione sarà il Premio Rotary per il romanzo più votato dalla giuria giovane, purché diverso dal vincitore e dal più votato dalla giuria popolare. Al vincitore andrà una sterlina d'oro. Al termine delle arringhe degli scrittori, mentre la giuria togata si ritirerà in camera di consiglio per stabilire il vincitore, ASO - Asti Sistema Orchestra, diretta da Fabio Poggi, presenterà il concerto “Tra Europa e Sud America”, con un programma di musiche di Morricone, Piazzolla e Piovani.Il Premio si avvale della preziosa collaborazione del giornalista Alberto Sinigaglia ed è reso possibile grazie alla collaborazione di Biblioteca Astense, Inner Wheel, Rotary Club e Unione Industriale, e al prezioso contributo di Regione Piemonte, Fondazione CRT, Banca d'Alba, Format, Saclà, Fondalpress, Farmacia Baronciani, Lipitalia 2000, Geosistemi, Alplast, Aurora, Officina della Scrittura e Azienda Vitivinicola Fratelli Natta.IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Nicolò Terminio, Duccio Demetrio"Autobiografie dell'inconscio"Psicoanalisi, scrittura e trasformazioneMimesis Edizionihttps://www.mimesisedizioni.it/Duccio Demetrio propone ormai da molti anni un percorso formativo rivolto a chiunque intenda conoscersi e scoprire nuovi lati di sé attraverso l'autobiografia. Raccontarsi è una costante dell'esistenza, un impulso che scaturisce dalla nostra necessità di interpretare simbolicamente non soltanto ciò che ci circonda, ma anche quello che nasce dentro di noi. È proprio questa interiorità che il presente volume vuole prendere in considerazione.In psicoanalisi il nome di questa interiorità è l'inconscio, che, come mostra anche Demetrio, corrisponde a un mistero che ci abita e da cui siamo scritti. È nella disponibilità a lasciarsi scrivere dall'inconscio che psicoanalisi e autobiografia ritrovano il loro destino comune: condurre il viaggio della vita in mare aperto.Demetrio, filosofo dell'educazione e fondatore della LUA (Libera Università dell'Autobiografia di Anghiari), entra in rapporto con l'orizzonte della psicoanalisi di Jonas (Centro di clinica psicoanalitica per i nuovi sintomi) e nel confronto con Nicolò Terminio, psicoanalista che si è spesso occupato di metodo e creatività, ci mostra come l'autobiografismo possa diventare una pratica di soggettivazione per scoprire la singolarità del desiderio inconscio e liberarci dalla sensazione di smarrimento tipica del nostro tempo.Duccio Demetrio, professore di Filosofia dell'educazione di Teorie della narrazione alla università Bicocca di MIlano, ora dirige la Libera Università dell'Autobiografia di Anghiari e l'Accademia del silenzio, delle quali è anche cofondatore e direttore scientifico. è autore di oltre 50 titoli dedicati alla formazione e alla condizione adulta, alla filosofia del corso della vita, della scrittura e della narrazione. Tra le sue opere più note: Raccontarsi (1996); La vita schiva (2007); La scrittura clinica (2008); L'interiorità maschile (2010). Ha inoltre dedicato alla natura come esperienza interiore e autobiografica: Filosofia del camminare (2005); I sensi del silenzio (2012); La religiosità della terra (2013); Silenzio (2014); Green autobiography (2015).Nicolò Terminio psicoterapeuta e dottore di ricerca, pratica la psicoanalisi a Torino. La sua attività di ricerca è rivolta alla clinica dei nuovi sintomi e al rapporto tra metodo e creatività in psicoanalisi. Tra i suoi libri: Misurare l'inconscio? Coordinate psicoanalitiche nella ricerca in psicoterapia (2009), La generatività del desiderio. Legami familiari e metodo clinico (2011) e Teoria e tecnica della psicoanalisi lacaniana (2016).IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Luigino Bruni"La civiltà della cicogna"Un'indagine storico-teologica alle radici della meritocraziaEdizioni Sanpinohttps://www.edizionisanpino.it/«La meritocrazia sta diventando la nuova religione del nostro tempo, i cui dogmi sono la colpevolizzazione del povero e la lode per la diseguaglianza… Nel XX secolo, in Europa, abbiamo combattuto la diseguaglianza come un male; nel XXI secolo, è bastato cambiarle nome (meritocrazia) per trasformare la diseguaglianza da vizio a virtù pubblica» (Luigino Bruni).Per i “posti chiave” della società si scelgono manager da curriculum affollato di master e titoli di studio, incapaci di vere relazioni, di etica e di umanità. Qualità in forte ribasso che sono anche alla radice dell'attuale crisi economica. Sono le idee di partenza di questo prezioso saggio di Luigino Bruni, economista, storico e profondo conoscitore della Scrittura. Un testo in cui analizza i fondamenti filosofici del merito: da categoria teologica a dogma economico. E cerca nella Bibbia il valore del merito. Un'analisi approfondita tra i libri sapienziali (Giobbe e Qoelet) e quelli storici, in particolare nei Libri dei Re.Luigino Bruni, economista, accademico, saggista, giornalista italiano, storico del pensiero economico, con interessi in filosofia e teologia. È personaggio di rilievo dell'economia di comunione e dell'economia civile. Fino al 2012 è stato professore associato all'Università di Milano-Bicocca. Editorialista di Avvenire, attualmente è ordinario di economia politica alla LUMSA. Insieme a Stefano Zamagni, è promotore e cofondatore della SEC (Scuola di Economia Civile) ed è visiting professor all'Istituto Universitario Sophia di Loppiano.IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
La misericordia da parte di Dio è talvolta inattesa; invece di punire chi non opera per il bene altrui, li cerca affinché cambino vita. Troviamo inquietante la grazia inattesa di Dio verso chi non sembra meritarlo? E quanta misericordia ha verso noi, quando ci chiama, imperfetti, ad agire per Lui? ---CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIOTempo di lettura: 9 minuti Tempo di ascolto audio/visione video: 27 minutiLa storia di Giona è ben nota a tutti, credenti e non credenti, tanto da ispirare scrittori come Collodi che fa fare a Pinocchio la stessa fine di Giona, inghiottito da una balena.Ma quale è l'obiettivo principale di Dio attraverso il libro di Giona, oltre quello di raccontarci una storia bizzarra di un uomo che vive dentro la pancia di un pesce? Vedremo che l'obiettivo principale del libro è mostrare che Dio ha misericordia di tutti... anche quando non ce lo aspettiamo. Leggiamo Giona 1:“La parola del Signore fu rivolta a Giona, figlio di Amittai, in questi termini: «Àlzati, va' a Ninive, la gran città, e proclama contro di lei che la loro malvagità è salita fino a me». Ma Giona si mise in viaggio per fuggire a Tarsis, lontano dalla presenza del Signore. Scese a Iafo, dove trovò una nave diretta a Tarsis e, pagato il prezzo del suo viaggio, si imbarcò per andare con loro a Tarsis, lontano dalla presenza del Signore.” (Giona 1:1-3)Al di fuori di questo libro, l'unica altra volta che Giona viene menzionato nelle Scritture è in 2 Re 14:23-25:“Nel quindicesimo anno di Amasia, figlio di Ioas, re di Giuda, cominciò a regnare a Samaria Geroboamo, figlio di Ioas, re d'Israele, e regnò quarantun anni. Egli fece quello che è male agli occhi del Signore; non si allontanò da nessuno dei peccati con i quali Geroboamo, figlio di Nebat, aveva fatto peccare Israele. Egli ristabilì i confini d'Israele dall'ingresso di Camat al mare della pianura, come il Signore, Dio d'Israele, aveva detto per mezzo del suo servitore il profeta Giona, figlio di Amittai, che era di Gat-Efer.” (2 Re 14:23-25)Prima del governo di Geroboamo, Israele era un piccolo territorio che pagava pesanti tributi alle nazioni circostanti. Ma poi, dal 780 al 740 a.C. circa, pur essendo malvagio, Geroboamo riuscì a raggiungere la prosperità, l'influenza e l'espansione e a riportare i confini a quelli che erano ai tempi del re Davide.E la Bibbia afferma che tutto ciò avvenne grazie a qualcuno che stava scappando verso Tarsis pur di non obbedire alla chiamata di Dio! Attraverso un profeta riluttante. Si, proprio Giona! Ninive è una città importante dell'Assiria: Genesi 10 descrive le nazioni che si stabilirono dopo il diluvio:“Cus generò Nimrod, che cominciò a essere potente sulla terra. Egli fu un potente cacciatore davanti al Signore; perciò si dice: «Come Nimrod, potente cacciatore davanti al Signore».Il principio del suo regno fu Babel, Erec, Accad e Calne nel paese di Scinear. Da quel paese andò in Assiria e costruì Ninive, Recobot-Ir e Cala; e tra Ninive e Cala, Resen, la grande città.” (Genesi 10:88-12)Ninive fu una delle città fondatrici dell'Assiria. Alla fine divenne la capitale nel 700 a.C., un po' dopo il tempo di Giona. È una città con una lunga storia.È anche una città con una reputazione... e non era affatto buona! Nimrod era un potente cacciatore e guerriero. La città di Ninive rifletteva il suo carattere. Parlando di Ninive, Naum dice: “Oracolo su Ninive; libro della visione di Naum l'Elcosita....Guai alla città sanguinaria, piena di menzogna e di violenza, che non cessa di depredare! Si ode rumore di fruste, frastuono di ruote, galoppo di cavalli, sobbalzare di carri. I cavalieri danno la carica, fiammeggiano le spade, sfolgorano le lance, abbondano i feriti, si ammucchiano i cadaveri, sono infiniti i morti, si inciampa nei cadaveri.” (Naum 1:1, 3:1-3)La città di Ninive amava la caccia... si, delle persone! Un esercito potente e crudele era la loro arma. Ai tempi di Giona il loro potere era in aumento.Un giorno Giona se ne stava tranquillo nella sua città natale, Gat-Efer, ed ecco che Dio gli dice: "«Àlzati, va' a Ninive, la gran città, e proclama contro di lei che la loro malvagità è salita fino a me». Ma Giona si mise in viaggio per fuggire a Tarsis, lontano dalla presenza del Signore” (Giona 1:2-3)Non c'è accordo tra gli studiosi su dove si trovi Tarsis. Ma se leggiamo 2 Cronache ci facciamo un'idea. Il tempo è quello del regno di re Salomone.“Infatti il re aveva delle navi che andavano a Tarsis con la gente di Curam; e una volta ogni tre anni venivano le navi da Tarsis, portando oro, argento, avorio, scimmie e pavoni.” (2 Cronache 9:21)Una nave mercantile impiegava due anni per fare un viaggio di andata e ritorno a Tarsis, più uno per caricare le merci. Quindi l'ipotesi che Tarsis sia nella Spagna moderna, è probabilmente la più accurata. Il piano di Giona era di andare il più lontano possibile... e probabilmente restare là... magari in attesa che Dio trovasse qualcun altro da mandare a Ninive... e si dimenticasse di Giona.E per fare questo va a Iafo (l'attuale Giaffa) aspetta una barca per Tarsis (e non erano frequenti come i treni della metro a Roma) e ci sale; egli sta quasi letteralmente andando il più lontano possibile nella direzione opposta.So cosa state pensando: “Che credente da nulla è Giona!" Ma Giona aveva le sue ragioni.Vedete, altri profeti sono stati chiamati a parlare contro le nazioni. Abdia predica contro Edom. Naum predica contro l'Assiria. Isaia contro Babilonia, Assiria ed Egitto, Geremia fa lo stesso.Sapete quale è la differenza tra tutti questi profeti e Giona? Che quelli predicavano contro altre nazioni o da Israele o da altri posti dove erano stati deportati a forza. A Giona Dio chiede di lasciare deliberatamente Israele e di andare di sua volontà in una città pagana dove si fanno sacrifici umani. Vedete che la situazione è differente?Riusciamo ad essere un minimo empatici con questo profeta riluttante, e a comprendere la sua fuga? Che cosa avrei fatto io nella sua stessa situazione?E Giona reagisce. Reagisce per due motivi: il primo è la preoccupazione per se stesso. Il secondo è più grave: l'indignazione per un Dio che mostra misericordia verso un popolo pagano, peccatore e omicida (lo vedremo più avanti nel libro).La visione che Giona ha di Dio non prevede la misericordia per il popolo di Ninive; trova questa misericordia inattesa troppo inquietante e decide di andare nella direzione opposta.Ecco quindi la domanda di applicazione per oggi: troviamo la misericordia inattesa di Dio troppo inquietante?È troppo inquietante pensare che Dio abbia pietà di un uomo che tradisce la moglie o ha una vita sessuale promiscua?Abbiamo difficoltà a pensare che Dio avrebbe pietà di coloro che trovano nei soldi, o nella fama il loro idolo da venerare?È troppo sconvolgente per noi riconoscere che verso uomini e donne che praticano l'omosessualità, o lottano con l'identità di genere, o promuovono il matrimonio tra persone dello stesso sesso, Dio sia disposto ad essere misericordioso?Possiamo immaginare che Dio abbia misericordia di chi è entrato in casa nostra e ha rubato i nostri telefoni, i nostri i-pad, i nostri gioielli e la nostra TV e se ne è andato con la nostra auto usando le chiavi che erano sul tavolo?Abbiamo difficoltà a pensare che i truffatori, o i padroni che schiavizzano i lavoratori sottopagandoli trovino un Dio che è disposto ad avere misericordia per loro?Abbiamo previsto che l'alcolizzato, o il drogato, che ha rovinato la vita della sua famiglia, che ha perso tutti i suoi soldi e che guida sulle strade con alcool e droga nel sangue e uccide un passante perché non lo ha visto, potrà trovare un Dio che abbia misericordia di lui?Troviamo inquietante che per coloro che negano Dio, che si scagliano contro il cristianesimo e fanno del tutto per opprimere chi crede Dio abbia un progetto di misericordia?E, attenzione, non ho usato esempi a caso, ma li ho tratti dalla Scrittura:“Non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non v'illudete: né fornicatori, né idolatri, né adùlteri, né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriachi, né oltraggiatori, né rapinatori erediteranno il regno di Dio. E tali eravate alcuni di voi; ma siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e mediante lo Spirito del nostro Dio..” (1 Corinzi 6:9-11)Paolo usa tre verbi al passato, pesanti come pietre; qualcosa è accaduto... ed è irreversibile.LavatiIn greco è ἀπολούω apolouō; che è composto da λούω louō , ovvero "lavato" più il prefisso ἀπο apo, "via". Il sangue di Gesù ha lavato via i peccati: tutti.Santificati In greco è ἁγιάζω hagiazō; che significa “purificati per un'offerta”. Gesù ci ha resi degni di essere presentati al Padre, ci ha collocati in una situazione spirituale di santità davanti a Dio. GiustificatiIn grco è δικαιόω dikaioō; che significa “far ritornare diritti” Gesù ci ha raddrizzati, come se non avessimo mai peccato e non fossimo mai stati un peccatori. Chi è che ha ricevuto tutto ciò da Gesù? Tutti nell'elenco di Paolo. Non gli integri, non quelli che vanno ogni giorno al tempio, non chi fa elemosina abbondante...Ma ogni categoria di peccatori. Nessuno escluso. Questo ci disturba? Ci fa arrabbiare una misericordia così inaspettata? C'è forse un po' di Giona in tutti noi?A Giona Dio aveva detto “Alzati e vai a parlare alla città di Ninive perché il suo male ha la mia attenzione.”; a ciascuno di noi Gesù ha detto questo:"E Gesù, avvicinatosi, parlò loro, dicendo: «Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo...". (Matteo 28:18-19)"Ma voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all'estremità della terra».". (Atti 1:8) Lo faccio io ? Sono disposto ad andare? E se non vado è perché non credo che Dio possa portare alla trasformazione e al pentimento? Oppure sono effettivamente turbato dal fatto che sia possibile una misericordia così inattesa e non mi sta bene, perché non la ritengo giusta e vorrei vedere friggere i nemici miei e di Gesù?La misericordia inattesa di Dio ci costringe a fermarci e a riflettere. Perché vediamo le opere di Dio da una prospettiva diversa, una prospettiva che ci mette alla prova; mette alla prova na nostra logica causa-effetto: tu pecchi, per cui vieni punito. E' giusto, è dovuto.Ma invece Dio è paziente e misericordioso; manda una barca a soccorrere i peggiori peccatoti dal naufragio delle loro vite, da loro una seconda, una terza, una ennesima chance per salvarsi...Ma Dio è paziente e misericordioso anche con noi; lo dimostra da come ha trattato Giona.Ci vogliono almeno quattro giorni per camminare da Gat-Efer a Iafo. E non è che a Iafo parta una barca per Tarsis ogni giorno. Forse Giona avrà atteso una settimana, anche due.La disobbedienza di Giona non è andare a Iafo. Non c'è nemmeno bisogno di uscire dalla porta di casa per disobbedire a Dio; avrebbe potuto, semplicemente, dire “NO!”. Quante volte lo faccio io all'anno... o al mese... o alla settimana... o al giorno?Giona lo sa, che Dio governa la sua vita, tanto che dopo dirà:"Sono Ebreo e temo il Signore, Dio del cielo, che ha fatto il mare e la terraferma.". (Giona 1:9)Il Dio che ha creato il mare è dove si trova il mare. Giona sa che non può scappare da Dio; e non è questo che Giona sta facendo. La strategia di Giona consiste nel cercare di andare in un posto dove possa evitare la chiamata di Dio sulla sua vita: “Se sono abbastanza distante da Ninive, allora Dio non lo chiederà più a me.”Giona cerca di fuggire dalla sua identità. L'identità di essere un agente, un predicatore, un testimone della Misericordia imprevista di Dio. Ma Dio mostra pazienza, in modo che Giona possa riscoprire cosa Lui fa, chi Lui è.Così, anche Giona è il destinatario della Grazia inattesa di Dio; non c'è punizione per la disobbedienza, ma misericordia, e attesa di un cuore che cambi.Al momento è una grazia che Giona trova inquietante. E forse anche noi.Davanti a tanta misericordia da parte di Dio ciò che devo chiedermi e che suggerisco anche a te di chiederti, è: "Trovo inquietante la grazia inattesa di Dio?". E, ancora: “Trovo inquietante che un Dio misericordioso chiami me ad agire per lui?".Preghiamo. 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