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"Ho avuto modo di incontrare il cardinal Prevost - dichiara il vescovo di Vicenza - nella formazione dei nuovi vescovi nel 2023, è davvero una persona molto umile e gentilissima, di grande cordialità e dalla profonda fede. Credo sia davvero in continuità con Papa Francesco". Il sindaco di Vicenza spera di averlo in città per l'anniversario di Monte Berico, il 7 marzo 2026.
In quel tempo, Gesù passò all'altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei. Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo». Gli disse allora uno dei discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C'è qui un ragazzo che ha cinque pani d'orzo e due pesci; ma che cos'è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C'era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini. Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano. E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d'orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato. Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo.
Differenze tra cardinale e vescovo spiegate in modo chiaro, per comprendere meglio la gerarchia della Chiesa cattolica.
Le prime pagine dei principali quotidiani nazionali commentate in rassegna stampa da Davide Giacalone. La morte di Papa Francesco, il conflitto Russia-Ucraina. Il vaticanista Fabio Luca Marchese Ragona, coautore della prima autobiografia del Papa, “Life. La mia storia nella Storia” è intervenuto in diretta per ricordare il Santo Padre. Dopo i giorni di lutto e i funerali si aprirà il Conclave per eleggere il successore di Bergoglio. Ci ha raggiunto il costituzionalista Alfonso Celotto. Don Antonio Mazzi, fondatore della comunità Exodus, regala ogni giorno un pensiero, un suggerimento, una frase agli ascoltatori di RTL 102.5 Il presidente della Pontificia accademia di teologia, Monsignor Antonio Staglianò è intervenuto in diretta per ricordare gli insegnamenti lasciati da Papa Francesco. È tornato a trovarci per un commento sulle ultime ore del Papa, Stefano Maria Paci, vaticanista. Ancora un ricordo della scomparsa del Papa con il presidente della regione Lazio, Francesco Rocca. Il ricordo della scomparsa del Vescovo di Roma con il sindaco della città, Roberto Gualtieri. All'interno di Non Stop News, con Enrico Galletti, Massimo Lo Nigro e Giusi Legrenzi.
Marco Ansaldo"La morte di Papa Francesco"L'annuncio della morte di Papa Francesco è stato dato nella Cappella di Casa Santa Marta dal camerlengo, il cardinale Kevin Farrell. Accanto a lui il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin, il Sostituto mons. Edgar Pena Parra e il Maestro delle Cerimonie mons. Diego Ravelli: “Carissimi fratelli e sorelle - le parole di Farrell - con profondo dolore devo annunciare la morte di nostro Santo Padre Francesco. Alle ore 7:35 di questa mattina il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre. La sua vita tutta intera è stata dedicata al servizio del Signore e della Sua chiesa. Ci ha insegnato a vivere i valori del Vangelo con fedeltà, coraggio ed amore universale, in modo particolare a favore dei più poveri e emarginati. Con immensa gratitudine per il suo esempio di vero discepolo del Signore Gesù, raccomandiamo l'anima di Papa Francesco all'infinito amore misericordioso di Dio Uno e Trino.” Emorragia cerebrale possibile causa della morte. Ieri, a Pasqua, l'ultima apparizione davanti a 35mila fedeli. Bandiere a mezz'asta a Palazzo Chigi, Camera, Senato e Quirinale. Ma anche ambasciate e caserme. Migliaia in preghiera a piazza San Pietro.Marco Ansaldo è considerato uno dei più autorevoli esperti di Turchia, paese dove da più di trent'anni viaggia, lavorando e abitando a Istanbul. Si è occupato di politica e cultura scrivendo centinaia di reportage e una lunga serie di interviste con i maggiori protagonisti, dal presidente Recep Tayyip Erdogan al premio Nobel per la letteratura Orhan Pamuk. Ha redatto le voci dell'Enciclopedia Treccani e del Dizionario Utet, e inventato il Foro di dialogo intergovernativo Italia-Turchia. Da Istanbul ha collaborato anche con La7 al programma Atlantide.Per sette anni, dal 2010 al 2016, è stato vaticanista di Repubblica, dove ha seguito i pontificati di Papa Benedetto XVI e di Papa Francesco. Ha seguito due Conclavi, decine di viaggi papali, il caso dei Corvi in Vaticano e gli scandali Vatileaks 1 e 2. Da più di dieci anni scrive di Vaticano per il prestigioso settimanale tedesco Die Zeit.Genovese, è ambasciatore all'estero dell'U.C. Sampdoria e ha scritto tre testi sul calcio; per anni disc-jockey e conduttore radiofonico, allievo di tre Conservatori di Stato si occupa anche di musica collaborando oggi con Rai Radio 3.È curatore di cicli e convegni culturali e tiene conferenze in organismi e istituzioni sui vari temi di cui è esperto. Ha scritto una quindicina di libri e oggi vive fra Istanbul, Genova e Roma. È probiviro della Federazione Nazionale della Stampa Italiana.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Ansa - di Manuela Tulli.Poco prima delle 10 il cardinale Kevin Farrell ha annunciato: "alle ore 7.35 di questa mattina il vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre. La sua vita tutta intera è stata dedicata al servizio del Signore e della sua chiesa. Ci ha insegnato a vivere i valori del Vangelo con fedeltà, coraggio ed amore universale, in modo particolare a favore dei più poveri e emarginati". Piazza San Pietro si è riempita di fedeli, ancora increduli.
Domenica di Pasqua. Santuario Madonna della Guardia. Omelia di mons. Guido marini, Vescovo di Tortona
16 marzo 2024. Santuario Madonna della Guardia di Tortona. S. Messa nel Pio transito di San Luigi Orione. Omelia del Vescovo di Tortona, mons. Guido Marini
Sabato 15 marzo 2025. Villalvernia. S. Messa per l'ingresso del nuovo Parroco. Omelia nella Messa presieduta dal Vescovo di Tortona Mons. Guido Marini
In occasione della patronale di San Marziano, primo Vescovo della Diocesi di Tortona, Mons. Marco Tasca ci ha proposto alcuni stimoli sulla figura del Martire, sul rapporto con la fede e la speranza e dedica, infine, un pensiero di preghiera e vicinanza a Papa Francesco.
Giovedì 6 marzo in occasione di San Marziano, patrono della città di Tortona, la Biblioteca organizza un incontro per raccontare alle giovani generazioni la vita del primo Vescovo della Diocesi. L'appuntamento alle 10:15. I dettagli nell'intervista a Cinzia Rescia
La prima festa che la Chiesa celebra, dopo la Purificazione della Beata Vergine e la presentazione al Tempio di Gesù, è quella del vescovo e martire san Biagio. Il suo nome è ricordato dalla liturgia il 3 febbraio, giorno in cui è tradizione benedire la gola dei fedeli con due candele incrociateSan Biagio è stato un vescovo armeno vissuto tra il III e il IV secolo d.C. Originario di Sebaste, (attuale Sivas, Turchia), studiò la filosofia e la medicina. Nell'esercizio di quest'ultima disciplina dimostrò una grande competenza e amore del prossimo, per cui alla morte del vescovo di Sebaste, fu chiamato a succedergli a voce di popolo, divenendo così medico delle anime e dei corpi. Dopo la firma dell'editto di Milano del 313, che concedeva la libertà di culto ai cristiani, l'imperatore Costantino assegnò a suo cognato Licinio, autorità sulle regioni orientali dell'impero.
Nel mese di gennaio si celebra la festa liturgica di san Francesco di Sales, ma ricorre anche un altro anniversario, la sua proclamazione a patrono dei giornalisti e degli scrittori cattolici, avvenuta il 26 gennaio 1923. Francesco di Sales nacque il 21 agosto 1567 nel ducato di Savoia. Studiò a Parigi e quindi a Padova. Ordinato sacerdote nel 1593 e consacrato Vescovo di Ginevra 1'8 dicembre 1602, morì il 28 dicembre del 1622 a Lione, all'età di 52 anni.
In quel tempo, Gesù salì sul monte, chiamò a sé quelli che voleva ed essi andarono da lui. Ne costituì Dodici – che chiamò apostoli –, perché stessero con lui e per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demòni. Costituì dunque i Dodici: Simone, al quale impose il nome di Pietro, poi Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali diede il nome di Boanèrghes, cioè “figli del tuono”; e Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo, figlio di Alfeo, Taddeo, Simone il Cananeo e Giuda Iscariota, il quale poi lo tradì.
ROMA (ITALPRESS) - In questa edizione:- Neonata rapita a Cosenza, scarcerato il marito di Rosa Vespa - Putin pronto a trattativa diretta con Trump su Ucraina - La Casa Bianca pubblica foto di migranti in catene espulsi - Ragazza immagine ingaggiata, drogata e abusata: fermato peruviano - Abusi su minori, il Vescovo di Bolzano si scusa - Santanchè “Nessuno mi ha mai chiesto un passo indietro” - Disagi nel weekend per nuovo sciopero trasporti - I benefici della dieta mediterranea protagonisti di una docuserie - Previsioni 3B meteo 25 Gennaio/gtr
Intrattenimento e informazione, musica e cultura: tutto questo è Radio Vaticana con Voi! Anche oggi 4 ore insieme per iniziare la giornata con numerosi ospiti! Protagonisti gli ascoltatori, come ogni giorno! Intervenite in diretta via WhatsApp al numero 335 1243 722 Gli ospiti di oggi: Monsignor Paolo Ricciardi, Vescovo ausiliare per il settore Est della Diocesi di Roma Rossana Ruggiero, autrice del libro “I Volti della povertà in carcere” Alfonso Cauteruccio, presidente di Greenaccord Onlus Conducono Marina Tomarro, Stefania Ferretti A cura di Marina Tomarro, Stefania Ferretti Hanno collaborato i colleghi Luca Collodi, Damiano Caprio, Sebastián Andrés Sansón Ferrari, Marco Bellizzi Tecnici del suono Alberto Giovanetti e Bruno Orti
"La casa non è un diritto assicurato a tutti": ruotano attorno a questo tema gli auguri di Natale alla comunità cristiana vicentina del vescovo Giuliano Brugnotto. E cita migranti, ricoverati, anziani in Rsa e le famiglie sfrattate per i cantieri Tav. E lo fa dalla canonica di San Pietro in città, dove da qualche settimana vivono due ragazze e due ragazzi con disabilità intellettiva, seguiti da una cooperativa sociale.
Il 12 dicembre alle 20,30 presso la chiesa di San Giovanni Neumann il Masci Sassuolo ha organizzato una serata convegno, aperta a tutta la cittadinanza, dal titolo "La Bellezza del 'Noi'" dedicata alla famiglia negli anni duemila.E' il risultato finale di un anno di riflessioni e confronto del Masci con altre comunità e con ospiti qualificati, messo ora in condivisione con l'intera comunità cittadina.L'aspetto che verrà trattato in particolare riguarda le difficoltà nel pensare a un progetto di unione, di coppia negli anni duemila di fronte a difficoltà di ordine economico, sociale e individualistico. Gli ospiti e relatori del convegno sono stati a disposizione per le domande. Sono intervenuti: Monsignor Erio Castellucci, Vescovo di Modena e Carpi, Edo Patriarca, ex parlamentare e consigliere nazionale Agesci, Maria Mimma Savigni, assessore alle politiche famigliari del Comune di Sassuolo, Rita e Cesare Giorgetti della Comunità di Caresto, eremo per famiglie.Anche se i relatori non sono giovani (ma hanno esperienze e titoli per affrontare il tema con questa impostazione) l'invito a partecipare è stato rivolto anche e soprattutto per i giovani e per chi ha o vorrebbe un progetto di unione famigliare di qualunque tipo in questi anni difficili.Buon Ascolto!
Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. Il mercenario - che non è pastore e al quale le pecore non appartengono - vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché è un mercenario e non gli importa delle pecore. Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore.
In quel tempo, mentre Gesù si allontanava, due ciechi lo seguirono gridando: «Figlio di Davide, abbi pietà di noi!». Entrato in casa, i ciechi gli si avvicinarono e Gesù disse loro: «Credete che io possa fare questo?». Gli risposero: «Sì, o Signore!». Allora toccò loro gli occhi e disse: «Avvenga per voi secondo la vostra fede». E si aprirono loro gli occhi. Quindi Gesù li ammonì dicendo: «Badate che nessuno lo sappia!». Ma essi, appena usciti, ne diffusero la notizia in tutta quella regione.
In quel tempo, Gesù disse: «Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, stringiti le vesti ai fianchi e servimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti? Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «È inevitabile che vengano scandali, ma guai a colui a causa del quale vengono. È meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli. State attenti a voi stessi! Se il tuo fratello commetterà una colpa, rimproveralo; ma se si pentirà, perdonagli. E se commetterà una colpa sette volte al giorno contro di te e sette volte ritornerà a te dicendo: “Sono pentito”, tu gli perdonerai». Gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe».
A Roma si è svolto un importante passaggio del sinodo, con le delegazioni di tutte le diocesi d'Italia. Su Radio Pnr, nello spazio condotto da Stefano Brocks, il diacono Mario Merendi, che ha fatto parte della delegazione diocesana con mons. Guido Marini, racconta l'esperienza e le linee su cui i delegati stanno lavorando
Da venerdì a lunedì le diocesi di tutta Italia con i vescovi e i delegati si riuniscono a Roma per fornire il proprio apporto al sinodo, in cui la Chiesa si confronta per aggiornare la presenza e il messaggio alla realtà contemporanea. Su Radio Pnr, nello spazio condotto da Stefano Brocks don Marco Daniele, referente per il sinodo, illustra le linee su cui si lavorerà nelle prossime tappe sinodali e per il futuro.
Omelia della s. Messa del 12 Novembre 2024, Memoria di S. Giosafat, Vescovo e Martire, tenuta da p. Jean François M. Coudjofio, FI.
Omelia della s. Messa dell'11 Novembre 2024, Memoria di S. Martino, Vescovo, tenuta da p. Jean François M. Coudjofio, FI.
Omelia della s. Messa del 5 Novembre 2024, Memoria di San Carlo Borromeo, Vescovo, tenuta da p. Francesco M. Budani, FI.
In quel tempo, Gesù disse poi al capo dei farisei che l'aveva invitato: «Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch'essi e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti».
Mons. Guido Marini ha celebrato l'eucarestia in occasione del pellegrinaggio vocazionale presso il Santuario della Madonna di Fontanasanta a Ripaldina (PV). Qui l'omelia
In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. Così voi testimoniate e approvate le opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite. Per questo la sapienza di Dio ha detto: "Manderò loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno", perché a questa generazione sia chiesto conto del sangue di tutti i profeti, versato fin dall'inizio del mondo: dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccarìa, che fu ucciso tra l'altare e il santuario. Sì, io vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione. Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l'avete impedito». Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo in modo ostile e a farlo parlare su molti argomenti, tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca.
Omelia della s. Messa del 17 Ottobre 2024, Memoria di S. Ignazio, Vescovo e Martire, tenuta da p. Jean François M. Coudjofio, FI.
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7932SAN GIROLAMO E LA CADUTA DELL'IMPERO ROMANO di Roberto de MatteiIl 30 settembre si celebra la memoria di san Girolamo (347-420) uno dei più grandi Dottori della Chiesa, che, come sant'Agostino, si trovò a vivere il dramma della caduta dell'Impero romano.Girolamo nacque a Stridone, in Dalmazia, nel 347, studiò a Roma, dove ricevette il battesimo. Si recò quindi in Oriente, soggiornando soprattutto ad Antiochia. Tornato a Roma nel 382, divenne segretario di papa Damaso e indirizzò all'ideale ascetico vari nobili romani. Un gruppo di donne dell'aristocrazia si riunirono sotto la guida di Girolamo per condurre una vita più perfetta, seguendo il suo appello a una nuova nobiltà cristiana, basata sulla preghiera e sulla verginità. Tra queste ricordiamo Marcella che fece del suo palazzo sull'Aventino una sorta di convento femminile, Fabiola, Proba, Paola. Dopo la morte di san Damaso però, Girolamo fu fortemente combattuto dalla Curia romana, e venne perfino accusato della morte di una sua discepola per i suoi digiuni eccessivi. Nel 386 lasciò allora Roma e si trasferì in Palestina. Alcune discepole, tra cui Paola e la figlia Giulia Eustochio, che saranno entrambe canonizzate, per non perdere i suoi insegnamenti, lo seguirono e decisero di rimanere con lui in Terra Santa fino alla fine dei loro giorni. "Onore a queste valorose! - scrive dom Guéranger - La loro fedeltà, la loro sete di sapere, le loro pie importunità procureranno al mondo un tesoro che non ha prezzo: la traduzione autentica dei Libri santi (Conc. Trid. Sess. IV)". Infatti fu grazie alla loro collaborazione che Girolamo realizzò quella che fu la principale opera della sua vita: la traduzione della Bibbia dal greco e dall'ebraico al latino, la celebre Vulgata, che è ancora oggi il testo biblico ufficiale a cui fa riferimento la Chiesa.Girolamo subì durante la sua vita attacchi e diffamazioni, anche all'interno della Chiesa. A Gerusalemme entrò in contrasto con il vescovo Giovanni, che appoggiava l'eretico Pelagio. "Forti dell'appoggio del vescovo di Gerusalemme, - scrive Dom Guéranger - i Pelagiani si armarono una notte di torcia e di spada e si gettarono all'assassinio e all'incendio sul monastero di Girolamo e sulle vergini, che dopo la morte di Paola riconoscevano per madre Eustochio. Virilmente affiancata dalla nipote, Paola la giovane, la santa raccolse le sue figliuole e riuscì ad aprirsi un passaggio in mezzo alle fiamme. Ma l'ansietà della terribile notte aveva consumate le sue forze e Girolamo la seppellì presso la mangiatoia del Dio Bambino, come la madre e, lasciando incompiuto il suo commento a Geremia, si dispose egli pure a morire".LA MORTE DI SAN GIROLAMOSan Girolamo morì poco dopo, il 30 settembre 420. Prima di morire fu testimone nelle sue lettere degli eventi terribili che aprirono il IV secolo. Il 31 dicembre dell'anno 406 i barbari attraversarono il Reno su una spessa lastra di ghiaccio, irrompendo all'interno dei confini dell'impero. Erano Vandali, Alani, Svevi, tribù intere, con donne e bambini, carri, bestie e greggi, quelli che travolsero ogni resistenza e dilagarono in Gallia. Nulla poté più fermarli.Una lettera che san Girolamo scrisse da Betlemme nel 409 ci offre un'immagine impressionante della situazione in cui allora versava l'Impero: "Se fino a questo momento alcuni di noi, per quanto rari, stiamo ancora a casa nostra, non è merito nostro ma lo dobbiamo alla misericordia di Dio. Popolazioni senza numero e ferocissime hanno occupato tutte quante le Gallie. Tutto ciò che è compreso tra le Alpi e i Pirenei, tra l'Oceano e il Reno, i Quadi, i Vandali, i Sarmati, gli Alani, i Gepidi, gli Eruli, i Sassoni, i Burgundi, gli Alemanni e - oh, Stato disgraziato! - i Pannoni, nostri nemici, tutto quanto hanno saccheggiato. Magonza, quell'illustre città d'un tempo, è stata presa e rasa al suolo; nella sua chiesa è stata fatta una carneficina di migliaia e migliaia di persone. (...). Le province dell'Aquitania, di Novempopulonia, di Lione e di Narbona sono state completamente rase al suolo (...). Non mi riesce di ricordare Tolosa senza uno scroscio di lacrime. Se finora non è stata demolita lo si deve ai meriti del suo santo vescovo Esuperio. Anche le Spagne sono lì per lì per ricevere il colpo di grazia (...). Da tempo le regioni comprese tra il Ponto Eusino e le Alpi Giulie e che appartenevano a noi, non sono più nostre; e sono ormai trent'anni che, violato il confine del Danubio, si sta combattendo in pieno territorio dell'impero romano. A forza di versar lacrime, le abbiamo perse tutte invecchiando" (Lettera 123, 15-16).IL SACCO DI ROMAIl peggio non era ancora venuto. San Girolamo e le sue discepole si trovavano a Betlemme quando nell'agosto del 410 un immenso esercito di Visigoti, Unni, Alani e Sciti, guidati da Alarico, giunse, senza incontrare resistenza alle porte di Roma e la invase. Rapine, incendi, stragi, desolarono una città che, da ottocento anni, non era mai stata invasa dal nemico.La notizia del sacco di Roma produsse in tutto il mondo un senso di stupore e di profonda costernazione. La città sovrana, la città eterna, Roma, era stata esposta all'oltraggio dei barbari che essa aveva mille volte debellati.Sono commoventi le espressioni di dolore nelle quali proruppe san Girolamo alle successive e sempre più tristi notizie della caduta della città eterna. "Stavo per tradurre Ezechiele - egli racconta - quando mi giunse in Palestina la notizia della presa di Roma per mano di Alarico e della barbarica devastazione dell'Occidente; rimasi istupidito, e nulla più feci se non piangere". "Il più risplendente lume - egli esclama - si è spento; il capo del mondo è tronco e nella rovina di una sola città è perito tutto l'impero". "La città - così egli continua - che aveva soggiogato tutti i popoli, è stata espugnata; quella che aveva raccolto e accumulato tutti i tesori della terra, è ora spoglia e ridotta ad un mucchio di rovine".Eppure mentre l'astro di Roma si spegneva una nuova luce si accendeva: era la Roma cristiana, la Roma degli Apostoli Pietro e Paolo, la Roma che a differenza di quella pagana, avrebbe sfidato i secoli e i millenni.La luce di questa Roma che non tramonta continua a illuminare il mondo anche quando esso, come oggi accade, sembra immerso nelle tenebre. Il mondo moderno sembra seguire il percorso autodistruttivo dell'Impero romano; la Chiesa di Roma è destinata ad affermarsi sulle rovine del mondo moderno, come già accadde dopo il V secolo.
L'ordinazione domani in Cattedrale. Don Sebastiano Pellizzari, 28 anni, di Arzignano, si è impegnato a lungo nella Comunità Abramo e sta operando nell'unità pastorale Astico, Cimone, Posina. Don Lamberto Menti, 59 anni, di Altavilla, aveva interrotto a 24 anni il seminario e poi ha insegnato religione per 30 anni.
In quel tempo, Gesù, quando ebbe terminato di rivolgere tutte le sue parole al popolo che stava in ascolto, entrò in Cafàrnao. Il servo di un centurione era ammalato e stava per morire. Il centurione l'aveva molto caro. Perciò, avendo udito parlare di Gesù, gli mandò alcuni anziani dei Giudei a pregarlo di venire e di salvare il suo servo. Costoro, giunti da Gesù, lo supplicavano con insistenza: «Egli merita che tu gli conceda quello che chiede – dicevano –, perché ama il nostro popolo ed è stato lui a costruirci la sinagoga». Gesù si incamminò con loro. Non era ormai molto distante dalla casa, quando il centurione mandò alcuni amici a dirgli: «Signore, non disturbarti! Io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto; per questo io stesso non mi sono ritenuto degno di venire da te; ma dì una parola e il mio servo sarà guarito. Anch'io infatti sono nella condizione di subalterno e ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va'!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa' questo!”, ed egli lo fa». All'udire questo, Gesù lo ammirò e, volgendosi alla folla che lo seguiva, disse: «Io vi dico che neanche in Israele ho trovato una fede così grande!». E gli inviati, quando tornarono a casa, trovarono il servo guarito.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: «Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro. Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Come puoi dire al tuo fratello: “Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio”, mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello».
Omelia della s. Messa del 29 Agosto 2024, Memoria di s. Agostino, Vescovo e Dottore della Chiesa, tenuta da p. Francesco M. Budani, FI.
In quel tempo Gesù parlò dicendo: ««Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri imbiancati: all'esterno appaiono belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni marciume. Così anche voi: all'esterno apparite giusti davanti alla gente, ma dentro siete pieni di ipocrisia e di iniquità. Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che costruite le tombe dei profeti e adornate i sepolcri dei giusti, e dite: “Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non saremmo stati loro complici nel versare il sangue dei profeti”. Così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli di chi uccise i profeti. Ebbene, voi colmate la misura dei vostri padri».
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche». Terminate queste parabole, Gesù partì di là.
In quel tempo, Gesù congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo». Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell'uomo. Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che l'ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell'uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!».
Comincia oggi, lunedì 29 luglio, il pellegrinaggio annuale della Diocesi di Tortona a Lourdes. A guidare la delegazione il Vescovo, Mons. Guido Marini che, ai nostri microfoni, ha raccontato l'attesa di queste ore.
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Paul Marcinkus è al centro di manovre finanziarie che agli inizi degli anni settanta sembrano coinvolgere molti: sindona, calvi, la mafia e alcune istituzioni. Scoppia nel 1973 la questione di 950 milioni di dollari di false obbligazioni e marcinkus viene interrogato.Vuoi approfondire? Vai alle seguenti playlist: https://www.youtube.com/playlist?list=PLjklKhxhc2tl6bd0zofbWO2qfqazZTRNS https://www.youtube.com/playlist?list=PLjklKhxhc2tkjOK66z1c0Bc5xEsSdJ7Db #italiamistero #marcinkus #vatican Italiamistero puntata 61 www.italiamistero.it: https://www.italiamistero.it/ Vuoi indicizzare i tuoi video : https://www.tubebuddy.com/italiamistero 00:00 Introduzione 02:08 Presidente dello Ior 11:22 Sindona e Calvi www.italiamistero.it: https://www.italiamistero.it/
Paul Casimir Marcinkus nel 1969 viene messo a capo dello Ior, la banca del Vaticano, senza averne i requisiti. Perché? Una domanda per la cui risposta occorre guardare alla vita di questo discusso monsignore, dai sobborghi di Chicago fino alle Bahamas. Incontreremo personaggi come Calvi, Sindona, Montini, David Kennedy, Nixon.... Paul MarcinkusVuoi approfondire? Vai alle seguenti playlist: #italiamistero #marcinkus #paulmarcinkus Italiamistero puntata 53 www.italiamistero.it: https://www.italiamistero.it/ Vuoi indicizzare i tuoi video : https://www.tubebuddy.com/italiamistero 00:00 Bahamas 02:35 L'incontro col Papa 05:47 David Kennedy e lo Ior 11:24 Sindona www.italiamistero.it: https://www.italiamistero.it/
Join me in conversation with Frank Nero, who takes us on a journey to a hidden gem in Florence, San Martino del Vescovo. This oratory serves as a fascinating case study of the intersections between Medici power and art patronage, as well as offering a glimpse into the everyday of Florentine life in the Quattrocento. The oratory frescoes depict scenes of the deeds of the buonuomini, painted by Domenico Ghirlandaio and his workshop. Nero gives us a detailed history of the foundation and function of the space, as well as a captivating explanation of the fresco cycle found within. Instagram: italian_renaissance_podcast Get additional content by becoming a Patron: patreon.com/TheItalianRenaissancePodcast Support the show
Il vescovo texano sospeso dal Vaticano. Il Portogallo è senza premier per uno scambio di persona? La verità su quel bombardamento del Nordstream 1 e 2 Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Okpaleke on Salvador Miranda's Cardinals Database hosted by FIU: https://cardinals.fiu.edu/bios2022.htm#Okpaleke Peter Ebere Okpaleke on Catholic-Hierarchy.org: https://www.catholic-hierarchy.org/bishop/bokpal.html Diocese of Ekwulobia on Gcatholic.org: http://www.gcatholic.org/dioceses/diocese/ekwu0.htm?tab=info Diocese of Ekwulobia on Catholic-Hierarchy.org: https://www.catholic-hierarchy.org/diocese/dekwu.html Kurt Vonnegut on Biafra: http://journeytoforever.org/rrlib/biafra.html University of South Florida oral history interview with Gertrude Chinwe Ogunkeye (CW: massacre) https://digitalcommons.usf.edu/asaba/15/ Igbo vs Ibo (A: Igbo) https://youtu.be/W1E471r8fgg Pope Francis' ultimatum: https://www.catholicregister.org/home/international/item/25418-pope-tells-nigerian-priests-to-accept-bishop-or-be-suspended Cruxnow coverage of situation as of Bishop Okpaleki's installation as Bishop of Ekwulobia: https://cruxnow.com/church-in-africa/2020/05/nigerian-bishop-rejected-by-ahiara-diocese-installed-as-bishop-of-ekwulobia Ekwulobia Diocese bio of Bishop Okpaleki: https://www.ekwulobiadiocese.org/bishop-bio Vatican Press bio of Cardinal Okpaleke (which completely glosses over the Ahiara situation): https://press.vatican.va/content/salastampa/en/documentation/cardinali_biografie/cardinali_bio_okpaleke_p.html Cardinal Okpaleke's reaction to his elevation: https://cruxnow.com/church-in-africa/2022/08/new-cardinal-says-he-is-worried-about-survival-of-christianity-in-nigeria IMAGE CREDIT By Agenzia Fides - AFRICA/NIGERIA - “Sono urgenti pentimento e riconciliazione”, dice Mons. Okpaleke nell'annunciare le sue dimissioni da Vescovo di Ahiara, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=119251114