Podcasts about creatore

  • 168PODCASTS
  • 524EPISODES
  • 27mAVG DURATION
  • 5WEEKLY NEW EPISODES
  • Mar 24, 2025LATEST

POPULARITY

20172018201920202021202220232024


Best podcasts about creatore

Show all podcasts related to creatore

Latest podcast episodes about creatore

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Mar 25] Commento: Il ritorno con Maria, la Madre.

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno

Play Episode Listen Later Mar 24, 2025 2:15


«Io porrò inimicizia fra te e la donna, e fra la tua discendenza e la sua; questa ti schiaccerà il capo e tu le ferirai il calcagno». Questa è la solenne promessa del nostro Padre e Creatore dopo il peccato originale, quando abbiamo perso l’albero della vita e il nostro paradiso. Ma in cielo risuona una voce in perfetta sintonia con la volontà divina: «Ecco, io vengo per fare, o Dio, la tua volontà». È la risposta dell’Unigenito, Gesù Cristo, che accoglie il piano del Padre celeste. Nella pienezza del tempo, ecco l’annuncio dell’arcangelo Gabriele alla Vergine di Nazareth: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». È l’annuncio dell’Incarnazione. E Maria risponde con totale adesione alla volontà divina: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». Con questa risposta, in perfetta armonia tra cielo e terra, la Madonna diventa Madre di Dio e dell’umanità intera. Gesù, unito allo Spirito Santo, entra nel grembo materno. Qui lo Spirito fonde agli elementi naturali di Maria la sua anima divina, e così inizia la formazione del suo corpo, spiritualizzato e divino. Maria, offrendo il suo grembo al Signore, diventa grembo dell’umanità. Con il suo consenso, dà inizio a una nuova creazione con la nascita del Redentore. Il Padre celeste ha scelto un mezzo semplice per realizzare l’Incarnazione: mentre gli uomini cercano segni straordinari, Dio sceglie una giovane donna, purissima e immacolata, ma pur sempre una fanciulla. Con il suo sì, Maria porta nel mondo il Salvatore e si fa Madre di tutti noi. Comprendiamo così il ruolo unico di Maria e quanto sia importante accoglierla nella nostra vita! Riprendiamo la preghiera del Santo Rosario in famiglia, lasciando per un po’ il cellulare e dedicando tempo al Signore.

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Dom 23] Commento: Il riscatto e la conversione

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno

Play Episode Listen Later Mar 22, 2025 2:07


Non ci conviene rassegnarci a un penoso e interminabile esilio. Non ci conviene restare schiavi del peccato, autocondannandoci a una vita sterile e priva di frutti, dopo aver ricevuto in dono tanti preziosi talenti. L’infelicità non ci appartiene e avvelena la nostra esistenza. L’albero che non produce frutti non deve occupare inutilmente il terreno: “Taglialo!” ci sentiremo dire autorevolmente. Ma la Santa Quaresima, che stiamo vivendo, ci invita a una scelta diversa: alla conquista di una libertà piena e gioiosa, la libertà dei risorti, la libertà della Pasqua. Questa libertà è un dono gratuito, nato dall’infinito Amore di Dio, da Colui che si rivelò a Mosè in un roveto ardente di fuoco, che non si consuma. È Lui che, con amore instancabile, guarda la nostra miseria e scende per liberarci dal potere del male, per condurci dalla terra dell’esilio a una terra bella e spaziosa, dove scorrono latte e miele, dove la vita si compie nella comunione con Dio, nostro Creatore e Padre. Così si realizza in pienezza il progetto divino di salvezza: siamo riscattati e redenti. Dalla caduta nel peccato nel paradiso terrestre all’incarnazione del Verbo, fino alla sua passione, morte e risurrezione, la storia della salvezza risuona oggi con la stessa forza di sempre: “IO SONO mi ha mandato a voi” - dice Dio a Mosè. Gesù fa eco: “Non sono venuto per fare la mia volontà, ma la volontà del Padre mio che mi ha mandato”. Il profeta risponde: “Eccomi, manda me!” E Maria, la Madre, si abbandona alla volontà divina: “Eccomi, sono la serva del Signore”. Ecco i segni della misericordia, le vie della nostra liberazione, la certezza che il Signore: “Perdona tutte le tue colpe, guarisce tutte le tue infermità, salva dalla fossa la tua vita, ti circonda di bontà e misericordia” (Sal 103,3-4). Proposito del giorno: L’esame di coscienza quotidiano è un’ottima pratica per la nostra conversione.

Shelf. Il posto dei libri
29. Shelf | Di maledizioni, verità e Gianni Rodari, imparentato (forse) con il creatore del Grinch

Shelf. Il posto dei libri

Play Episode Listen Later Mar 18, 2025 23:27


Alessandro Barbaglia ci porta nella quarta stagione di Shelf, con qualche novità. In questa puntata con Alessandro Barbaglia anche Chiara Sgarbi con un romanzo che parla di ambiente e sostenibilità e Manlio Castagna con una serie TV legata a un romanzo di Victoria Mas. Inoltre, si può partecipare a Shelf, inviando un breve messaggio vocale tramite Whatsapp al numero 3489128916: se ti va, puoi raccontarci cosa stai leggendo, dove e se ti sta piacendo!***SHELF. IL POSTO DEI LIBRIDi Alessandro Barbaglia. Con: Eleonora C. Caruso, Chiara Sgarbi, Manlio Castagna, Marco Ballarè.Realizzato da Mondadori StudiosA cura di Miriam Spinnato, Elena Marinelli, Danilo Di TerminiProgetto grafico di Francesco PoroliMusiche di Gianluigi CarloneMontaggio e post produzione Indiehub studio***Con l'invio del tuo contributo audio dichiari di accettare le condizioni del servizio podcast disponibili al seguente link

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Ven 14] Commento: La nostra giustizia...

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno

Play Episode Listen Later Mar 13, 2025 2:05


In questo nostro mondo tutti desidererebbero godere della giustizia, pochi sono i veramente giusti. Per noi credenti la giustizia si identifica con la libera adesione alla volontà di Dio, vissuta con costanza. È come guardarsi nello specchio limpido di Dio, vederne l’intima bellezza e cercare di imitarlo. Gesù ci avverte: «Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli». Di loro dice, l'abbiamo sentito qualche giorno fa: “Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che rassomigliate a sepolcri imbiancati: essi all'esterno son belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putredine”. La vera giustizia è virtù che rifulge nella mente, nel cuore e nelle opere; è un riflesso delle perfezioni divine. È testimonianza di fedeltà a Dio e di vero amore al nostro prossimo. Non è mai parziale e approssimativa; deve quindi crescere ed essere ben alimentata. L’avevamo in principio come dote dal Creatore per la somiglianza creaturale; l’abbiamo persa a causa del peccato, possiamo recuperarla con il dono dello Spirito, per l’efficacia della Grazia. Ecco perché il divino Redentore ci smuove ad una giustizia perfetta e corregge gli errori dei capi religiosi del suo tempo e le superficiali e parziali interpretazioni. “Io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli”. Cosi comprendiamo che praticare la vera giustizia è una esperienza di amore, spesso di amore misericordioso, di amore che perdona, che ci consente di assaporare al meglio la paternità di Dio e la nostra fraternità. È però indispensabile liberarsi i da tutte le iniquità commesse e formarsi un cuore nuovo e uno spirito nuovo; è la conversione dalla malvagità alla rettitudine e alla giustizia: è l’allontanarsi da tutte le colpe commesse: è il ritorno dal peccato alla grazia. La Pasqua ci conduce allo splendore della giustizia!

HORECA AUDIO NEWS - Le pillole quotidiane
10.064 - Addio a Rino Dondi Pinton, creatore del Cynar: l'amaro al carciofo che visse due volte

HORECA AUDIO NEWS - Le pillole quotidiane

Play Episode Listen Later Mar 4, 2025 5:25


Kabbalah Media | mp3 #kab_ita
Baal HaSulam. Shamati, 4. Qual è la ragione della pesantezza che l'uomo sente nell'annullamento al Creatore, nel Lavoro [2025-03-03] #lesson

Kabbalah Media | mp3 #kab_ita

Play Episode Listen Later Mar 3, 2025 74:37


Audio, ita_t_rav_2025-03-03_lesson_bs-shamati-004-sibat-kvedut_n1_p1. Lesson_part :: Daily_lesson 1

Kabbalah Media | mp3 #kab_ita
Baal HaSulam. Shamati, 4. Qual è la ragione della pesantezza che l'uomo sente nell'annullamento al Creatore, nel Lavoro [2025-03-03] #lesson

Kabbalah Media | mp3 #kab_ita

Play Episode Listen Later Mar 3, 2025 61:39


Audio, ita_t_norav_2025-03-03_lesson_bs-shamati-004-sibat-kvedut_n2_p1. Lesson_part :: Daily_lesson 2

Kabbalah Media | mp4 #kab_ita
Baal HaSulam. Shamati, 4. Qual è la ragione della pesantezza che l'uomo sente nell'annullamento al Creatore, nel Lavoro [2025-03-03] #lesson

Kabbalah Media | mp4 #kab_ita

Play Episode Listen Later Mar 3, 2025 74:37


Video, ita_t_rav_2025-03-03_lesson_bs-shamati-004-sibat-kvedut_n1_p1. Lesson_part :: Daily_lesson 1

Kabbalah Media | mp4 #kab_ita
Baal HaSulam. Shamati, 4. Qual è la ragione della pesantezza che l'uomo sente nell'annullamento al Creatore, nel Lavoro [2025-03-03] #lesson

Kabbalah Media | mp4 #kab_ita

Play Episode Listen Later Mar 3, 2025 61:39


Video, ita_t_norav_2025-03-03_lesson_bs-shamati-004-sibat-kvedut_n2_p1. Lesson_part :: Daily_lesson 2

Authentic Biochemistry
A prior Metabolic Architectonics XXV.Authentic Biochemistry Podcast. Dr. Daniel J. Guerra.25FEB25

Authentic Biochemistry

Play Episode Listen Later Feb 26, 2025 82:31


ReferencesMol Cell Biol . 2002 Nov;22(22):7758–7768.Front Immunol. 2023; 14: 1151166. Guerra, DJ.2025. Unpublished lecturesBlood . 2017 Nov 30;130(22):2401-2409Blood.2021. 138, Issue 13, Pages 1120-1136Case Reports Immunol. 2020 Aug 26:8841571.Roy Rogers & Dale Evans 1952. "Happy Trails"https://music.youtube.com/watch?v=oG_fSoYFWLA&si=3iDBktoWNVX5LIsdCrew and Guidio.1967. "Cant Take my Eyes Off of You"https://music.youtube.com/watch?v=J36z7AnhvOM&si=M4co5ohwtNGbxV1fPreitti, Creatore and Weiss 1961"Cant Help Falling in Love with You". Elvishttps://music.youtube.com/watch?v=TlrNxJqODBc&si=59b1Bu5zBuW1cNjwMozart, WA. 1785. Piano Concerto #22.in EMajor. K482https://music.youtube.com/watch?v=OWFM3K8jOco&si=A6UiMJ4rmWCYyP3t.

BASTA BUGIE - Omelie
Omelia VII Domenica T. Ord. - Anno C (Lc 6,27-38)

BASTA BUGIE - Omelie

Play Episode Listen Later Feb 18, 2025 8:44


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=8067OMELIA VII DOMENICA T. ORD. - ANNO C (Lc 6,27-38) di Giacomo Biffi In questa pagina del Vangelo di Luca Gesù delinea la figura ideale del suo discepolo in alcuni tratti tipici e particolarmente rilevanti. Viene così configurato un tipo d'uomo del tutto originale, che si comporta in maniera che spesso agli occhi del mondo apparirà incomprensibile.Il cristiano, secondo questa descrizione, è uno che non risponde al male col male, non reagisce alla violenza con la violenza, non coltiva lo spirito di vendetta ma cerca di esercitare sempre, con chi l'ha trattato ingiustamente, la legge del perdono.San Paolo enuncia lo stesso concetto quando esorta: Non lascarti vincere dal male, ma vinci il male col bene (Rm 12,21).Per imprimerci bene questo insegnamento difficile, il nostro Maestro si esprime paradossalmente, cioè con frasi che, più che essere prese alla lettera, vanno capite nel loro significato sostanziale.Dice ad esempio: A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l'altra (Lc 6,29). È un'espressione famosa, sulla quale si è fatto qualche volta dell'ironia. Qualche altra volta è stata invece travisata, facendone contro ogni buon senso un principio di comportamento per le stesse pubbliche autorità, a tutto vantaggio dei prepotenti agguerriti e a tutto svantaggio degli onesti indifesi.È molto istruttivo rileggere il commento che su di essa fa san Tommaso d'Aquino, uno dei più grandi teologi della storia: «Dobbiamo intendere la Scrittura alla luce dell'esempio di Cristo e dei santi. Gesù non porse l'altra guancia allorché fu schiaffeggiato in casa di Anna, così come non la porse san Paolo quando, come raccontano gli Atti degli Apostoli, fu bastonato a Filippi. Non bisogna pertanto ritenere che Cristo abbia comandato alla lettera di presentare l'altra guancia a chi te ne ha già percossa una; occorre invece intendere le parole del Signore come riferite alla disposizione interiore; in altri termini, quando è necessario, dobbiamo essere disposti a che il nostro animo non muova ad ira contro chi ci percuote, e pronti a sopportare qualcosa di analogo e anche di più. Come appunto fece il Signore quando consegnò il proprio corpo alla morte» (In Ev. Ioannis espositio et lectura, 18,37).L'AMORE MISERICORDIOSO DI DIO VERSO DI NOI FONDA LA NOSTRA MISERICORDIA VERSO GLI ALTRIPossiamo individuare la fonte della norma di comportamento assegnataci nel fatto che noi siamo figli di Dio. Questo è il grande annuncio che il Signore è venuto a portarci, anzi questa è la stupenda ricchezza che ci è stata ottenuta dalla sua azione redentrice. Ora, è giusto e bello che i figli assomiglino al padre e si adoperino a conformarsi ai suoi esempi: proporci di imitare Dio nostro Padre nella sua attitudine ad amare e a donarsi, questo è il traguardo altissimo e affascinante che ci viene sorprendentemente indicato nella legge della Nuova Alleanza.Dio ci ha fatti oggetto della sua benevolenza quando eravamo ancora ostili a lui e ribelli, al punto da sacrificare per l'umanità peccatrice il suo unico Figlio. Perciò ci viene ordinato: Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano (Lc 6,27); che è una cosa bellissima, facile da dire ma difficilissima da mettere in pratica.Benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano (Lc 6,28). Gesù non si è limitato a suggerircelo a parole, ce lo ha insegnato con la vita. Già confitto alla croce, ha invocato sui suoi uccisori la misericordia di Dio: Padre, perdonali perché non sanno quello che fanno (Lc 23,34). A sua imitazione Stefano, il primo martire, mentre moriva sotto i colpi di pietra aveva la forza di supplicare perché il peccato dei suoi assassini non venisse loro imputato (cf. At 7,60), dimostrando così di aver imparato bene la lezione del suo Redentore.L'amore più arduo da esercitare è proprio l'amore misericordioso, cioè l'amore che sa raggiungere anche i colpevoli e coloro che, sbagliando, si sono messi contro la verità, contro la Chiesa, contro di noi. Ma appunto di questo amore il Creatore ci ha dato l'esempio; e ce lo dà continuamente, sopportando la malvagità e le offese che a lui sciaguratamente sono rivolte. Perciò ci viene raccomandato: Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro (Lc 6,36).IL DOVERE DI NON GIUDICARE LA COSCIENZA DI NESSUNO, CHE SOLO DIO PUÒ SCRUTARESenza dubbio la comprensione verso i nostri nemici non deve significare assenza di reazione nei confronti del male, della menzogna, del travisamento della realtà delle cose.A questo proposito mette conto di rileggere quanto è stato insegnato dal Concilio Vaticano II: «Certamente l'amore e l'amabilità [verso i nemici] non devono in alcun modo renderci indifferenti verso la verità e il bene. Anzi lo stesso amore spinge i discepoli di Cristo a annunziare a tutti gli uomini la verità che salva. Ma occorre distinguere tra l'errore, sempre da rifiutarsi, e l'errante, che conserva sempre la dignità di persona anche quando è macchiato da false o meno accurate nozioni religiose. Solo Dio è giudice e scrutatore dei cuori, perciò ci vieta di giudicare la colpevolezza interiore di chiunque» (Gaudium et spes, 28). Non giudicate è in effetti uno dei precetti più caratteristici e importanti di tutto il Vangelo.Ogni uomo è per gli altri uomini un mistero insondabile: che cosa ci sia nel suo cuore, da che cosa siano condizionati i suoi pensieri, in che misura gli accadimenti e i suoi dati fisici e psichici determinino le sue deliberazioni, tutto questo non è consentito a noi di sapere. Resta il segreto di Dio.Noi possiamo e dobbiamo valutare l'oggettività degli atti, ma non le intenzioni profonde e le responsabilità personali. Sarebbe ugualmente sbagliato sia non distinguere più tra bene e male, ritenendo che le azioni siano sottratte alla valutazione della morale oggettiva, sia pretendere di sostituirci al Signore nel giudicare il mondo intimo e segreto del soggetto che agisce.Gesù infine ci ricorda che a coloro che si impegnano a praticare il comando dell'amore, della misericordia, della generosità verso tutti, è riservata una ricompensa munifica: Una buona misura, pigiata, scossa, traboccante vi sarà versata nel grembo (Lc 6,38).Date e vi sarà dato (Lc 6,38): per quanto largamente possiamo donare a Dio in questa vita, più largamente sarà donato a noi da Dio nella vita eterna. Dio è più grande del nostro cuore (1 Gv 3,20) e sarà per noi un premio molto eccedente la magnanimità con cui l'avremo saputo amare.

BASTA BUGIE - Omelie
Omelia VI Domenica T. Ord. - Anno C (Lc 6,17-20)

BASTA BUGIE - Omelie

Play Episode Listen Later Feb 11, 2025 6:20


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=8066OMELIA VI DOMENICA T. ORD. - ANNO C (Lc 6,17-20)Beati i poveri. Guai a voi, ricchi.di Giacomo Biffi Ogni domenica, chiamandoci ad ascoltare la parola di Dio, la Chiesa ci propone di mettere seriamente a confronto la nostra vita con la dottrina di Cristo, che è la sola ad avere una validità intramontabile. La nostra vita, non la vita degli altri; vale a dire: la nostra riflessione non deve mai dare occasione a giudizi nei confronti del nostro prossimo e nemmeno a lamentele sull'ingiustizia del mondo esteriore. Ci viene chiesto invece di guardare a noi stessi e di commisurarci, per così dire, sull'ideale offertoci dall'insegnamento del Signore. E in questo riscontro immancabilmente ci ritroviamo lontani da quell'ideale, sempre ci vediamo oltrepassati, sempre siamo o dovremmo essere messi in crisi e quasi abbagliati dalla luce che ci viene dal Vangelo di Cristo.La pagina evangelica di oggi è un esempio evidente e clamoroso di questo nostro rilievo. San Luca condensa in quattro le otto beatitudini di san Matteo, ma vi aggiunge in parallelo e contrapposizione quattro minacce ("guai!"); e così ottiene un testo ancora più incisivo e inquietante."POVERO" È CHI RIPONE LA SUA TOTALE FIDUCIA IN DIOI "poveri" - dice Gesù - sono fortunati e i "ricchi" sono in pericolo. Ma chi sono i "poveri" secondo il concetto di Cristo?Sono quelli che non riconoscono nella terra il loro "regno", cioè la realtà cui tende il loro cuore.Essi sono senza garanzie e senza difesa in questo mondo; ma soprattutto essi si affidano totalmente al loro Creatore e solo da lui si aspettano di ottenere giustizia e appagamento dei loro più intimi e fondamentali desideri. Perciò ad essi, che non hanno cercato nessuna gratificazione nei beni del mondo, è desti nato il "regno di Dio".Non è necessario andare troppo lontano per trovare di questi "poveri". Quei padri e quelle madri che non rifuggono dai loro compiti primari e non accampano continuamente il loro diritto "di vivere la loro vita" ma pensano solo ai figli che il Signore gli ha dato; che sanno mandare avanti la loro casa senza far chiasso, affrontando con silenzioso coraggio tutte le difficoltà e tutte le pene; che a prezzo di molti sacrifici fanno della loro famiglia un luogo di pace, di serenità, di concordia, dove si impara davvero ad amare, ad aiutare gli altri, a lavorare: costoro rispecchiano bene il tipo di persone che il Signore loda chiamandoli "beati"."RICCO" E "SAZIO" È COLUI CHE SI RITIENE APPAGATO DALLE COSE DEL MONDOAncor più istruttivo per noi è vedere chi siano i "ricchi" che sono qui ammoniti in modo così duro e tagliente. Sono coloro che alimentano la loro sicurezza a una fonte diversa da quella della fede nell'unico Dio. Essi ripongono piuttosto ogni loro speranza nel conto in banca, nelle proprietà di cui dispongono, negli appoggi dei potenti che riescono a ottenere. Come se tutto non fosse destinato ad andare perduto nel naufragio col quale fatalmente la vita si conclude; naufragio dal quale ci sarà dato di salvare solo ciò che è stato fatto per amore di Dio e dei fratelli. Perciò a costoro è detto: Guai a voi, o ricchi!Sono coloro che si compiacciono della loro capacità di non impegnarsi mai in niente, della loro arte di non esporsi mai alle critiche di nessuno, della loro furbizia nell'evitare ogni fastidio, della loro determinazione a preservare senza affanni e senza imprevisti un'esistenza chiusa in se stessa e appagata. A loro Gesù dice: Guai a voi che siete sazi!Sono coloro che dimostrano una particolare abilità nell'assaporare tutti i piaceri e tutte le allegrie, facendone l'unica legge sopra ogni esigenza della coscienza e sopra ogni norma di vita morale. A loro è detto: Guai a voi che ridete!Sono coloro che sono sempre attenti a seguire le idee di moda, a lasciarsi trasportare con la corrente più forte, a non sfidare per amore della verità le opinioni della maggioranza, ad adeguarsi sempre alla volontà dei più numerosi e dei più prepotenti in modo da non avere mai nessun incomodo e in modo da ricevere possibilmente applausi e consensi. A loro Gesù dice: Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi!IL MONITO DI GESÙ INTERPELLA ANCHE NOIDobbiamo confessare che queste frasi, per poco o per tanto, ci interpellano tutti. Nessuno di noi può esimersi dal dovere di scavare dentro di sé e di cambiare qualcosa nel suo modo di pensare e di compor tarsi, per diventare discepolo un poco più autentico di Gesù.In sostanza, si tratta di passare dall'atteggiamento di chi considera solo i giorni terreni e insegue solo gli appagamenti che ci possono provenire dalle cose di quaggiù, magari piegando a questo scopo anche la religione e l'appartenenza ecclesiale, all'atteggiamento di chi vuol puntare sulla ricchezza del mondo futuro ed eterno, e sulla felicità che ci attende nel mondo invisibile. Perché, come ci ha detto san Paolo, se noi abbiamo speranza in Cristo solo per questa vita, siamo da compiangere più di tutti gli uomini.L'augurio che possiamo reciprocamente formularci è quello di meritare la benedizione del profeta Geremia, che abbiamo ascoltato nella prima lettura: Benedetto l'uomo che confida nel Signore e il Signore è sua fiducia. Egli è come l'albero piantato lungo l'acqua...; nell'anno della siccità non intristisce, non smette di produrre i suoi frutti. Nota di BastaBugie: questa omelia del card. Giacomo Biffi è tratta dal libro "Stilli come rugiada il mio dire".Per acquistare il libro "Stilli come rugiada il mio dire" che raccoglie le omelie per le Domeniche del Tempo Ordinario Anno B (€ 12), clicca qui!Per acquistare i tre volumi (Anni A, B, C) a prezzo scontato (€ 29) con anche in omaggio due piccoli libri sempre del card. Biffi (La fortuna di appartenergli e L'ABC della fede), clicca qui!Le Edizioni Studio Domenicano hanno autorizzato la pubblicazione della porzione di testo sopra riportata con lettera del 3 luglio 2023.

il posto delle parole
"Il mondo rovesciato di Gesù"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Jan 28, 2025 20:16


Beppe Giunti, Andrea Tomasetto"Il mondo rovesciato di Gesù"Edizioni Messaggero Padovawww.edizionimessaggero.itQuesto libro nasce dal cammino dei Sabati del Silenzio, ritiri mensili francescani che si volgono da anni a Susa (To) durante i quali è venuta alla luce la differenza radicale di visione, di orizzonte, di senso che c'è tra la proposta di Gesù e quella del mondo contemporaneo. Spesso il Signore inizia il suo insegnamento proprio affermando che i suoi discepoli dicono, agiscono, pensano in modo alternativo, il mondo fa così e così, "loro invece", "tra di loro invece"... La fede in Gesù è accogliere che mentre il mondo afferma il potere, il successo, la violenza Lui mi propone una visione rovesciata, relazioni tra le persone fatte di servizio, non giudizio, accoglienza. La parola più forte che risuona nel Vangelo oggi rispetto al pensiero dominante basato sul consumo, sul peso economico, sull'utile, è la gratuità: invitare a tavola proprio chi non potrà mai ricambiarti con un favore, una raccomandazione, un voto alle elezioni! È finito il tempo dell'appartenenza scontata e automatica alla Chiesa, è il tempo della scelta consapevole di essere minoranza alternativa, creativa, consapevole."Questo libro è uno strumento per vedere, almeno per intuire e cogliere bene, la logica con la quale Dio agisce paragonandola con quella del mondo. Mondo inteso nel senso che Gesù gli attribuisce nel suo insegnamento: l'insieme delle relazioni malate, del tossico sistema di valori che il male ha infltrato nell'umanità. E balza agli occhi che anche Lui descrive un mondo, ma un mondo rovesciato, davvero alternativo.Stiamo però attenti a non rendere Gesù semplicemente un diverso, un contestatore facilone che dice sempre il contrario di quello che affermano gli altri. Il suo rovesciare la logica mondana in realtà ci porta nel profondo della nostra persona, del nostro destino, della nostra natura. Questa parola, invece, ci prende per mano e ci fa  scendere in noi stessi a trovare il dna che il Creatore ha posto nelle nostre cellule vitali e che contiene la nostra somiglianza con Lui; meditandolo bene ritroviamo in noi le caratteristiche che ci fanno davvero figli, figli di Dio."Beppe Giunti, francescano conventuale, volontario in carcere nella sezione dei collaboratori di giustizia, formatore nella Cooperativa sociale Coompany&; per molti anni insegnante di religione, impegnato nella pastorale giovanile a Genova, Torino, Susa e nel Convegno Giovani verso Assisi. Attivo in rete col blog fratemobile.net e su Youtube, Facebook e Spreaker. Andrea Tomasetto da quasi 25 anni lavora nel mondo della comunicazione. Prima come giornalista (nel cartaceo), poi come documentarista (nel video), si è occupato di cultura, storia, sociale, missione; sempre con l'attenzione a raccontare storie, in particolare in ambito religioso ed ecclesiale. Da alcuni anni insegna religione nelle scuole. È sposato dal 2000 con Chiara, ed ha due figli di cui è molto fiero.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.

BASTA BUGIE - Omelie
Omelia III Domenica T. O. - Anno C (Lc1, 1-4; 4,14-21)

BASTA BUGIE - Omelie

Play Episode Listen Later Jan 22, 2025 8:03


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=8011OMELIA III DOMENICA T. ORD. - ANNO C (Lc 1,1-4; 4,14-21) di Giacomo Biffi Con questa pagina che è stata letta, il Vangelo di Luca - come del resto ci ha detto anche il Vangelo di Giovanni domenica scorsa con la narrazione delle nozze di Cana - sottolinea che il Signore Gesù comincia la sua azione di salvezza dalla Galilea. Era la regione più disprezzata della Palestina israelitica; proprio per questo è collocata al primo posto nel piano divino di redenzione.LO SPIRITO SANTO È LA FONTE DELLA PERENNE VITALITÀ DELLA CHIESARitornò in Galilea con la potenza dello Spirito Santo (Lc 4,14). In tutta la vicenda cristiana esiste e agisce questo misterioso protagonista. Lo Spirito Santo era disceso su Cristo nella scena del battesimo, quasi a mostrare avverata la profezia di Isaia, che oggi abbiamo ascoltato citata da Gesù stesso: Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione (cf. Lc 4,18). Lo Spirito Santo era stato, nell'annunciazione, all'origine della stessa vita umana del Figlio di Dio, come presiederà, nella Pentecoste, agli inizi della missione della Chiesa nel mondo, e come è alla sorgente di tutti i carismi, di tutti i ministeri ecclesiali, di ogni vita di grazia.Noi troppo spesso nel valutare la realtà cristiana ci dimentichiamo di questa forza nascosta ma decisiva, che continua instancabilmente ad agire in ogni momento della storia e determina l'autenticità della vita ecclesiale.Come Gesù, anche la Chiesa cammina con la potenza dello Spirito Santo. È una potenza che non si identifica con nessuna delle fonti di dominazione che imperversano sulla scena mondana: né col potere politico né col potere economico né col potere dei mezzi di informazione e di persuasione. Perciò la Chiesa spesso appare a uno sguardo umano debole e senza incidenza, e dai suoi avversari viene giudicata, a ogni svolta della storia, superata e senza futuro.Ma poi si vede che tutti i sistemi sociali e politici o presto o tardi tramontano, tutte le prepotenze si afflosciano, le ideologie si scoloriscono; a la Chiesa continua, sempre debole, sempre apparentemente inefficace, sempre inascoltata, ma sempre viva, sempre pronta a comunicare all'uomo le vere ragioni della speranza e a liberarlo dei suoi veri mali.Qual è il segreto di questa vitalità? Il segreto, che gli estranei non percepiscono e noi stessi non di rado dimentichiamo, sta appunto nella presenza attiva in lei dello Spirito Santo, che è sempre in grado di ringiovanire le comunità dei discepoli di Cristo e di far rifiorire improvvisamente i campi che sembrano più inariditi e infecondi.CRISTO È VENUTO A LIBERARE TUTTI NOI DALLA POVERTÀ SPIRITUALEA Nazaret Gesù presenta, per così dire, il suo biglietto da visita e, con le parole dell'antico profeta, ci descrive la natura e i compiti essenziali della sua missione in mezzo a noi.Egli è venuto a dare il "lieto messaggio" della liberazione e della salvezza "ai poveri".Chi sono i poveri? Sono prima di tutto i poveri nel senso letterale del termine; quelli che non hanno appoggi e difese in questo mondo; quelli che fanno fatica a vivere; quelli che non hanno mai una buona notizia.Il Figlio di Dio viene a portare a loro la prima "buona notizia" della loro storia; e cioè la notizia che hanno una dignità uguale a quella di tutti, perché hanno anche loro un Padre nei cieli; che hanno come tutti un destino di gioia; che sono anche loro i destinatari dell'incredibile amore del Creatore.E poi i "poveri" siamo tutti; tutto il miserabile gregge umano che, anche quando appare ricco, potente, sazio, appagato delle proprie scintillanti futilità, è sempre povero di verità, povero di amore, povero di speranza, povero di capacità di capire.Gesù è venuto per tutti, proprio perché tutti siamo poveri di veri valori. È venuto per liberarci: liberarci dalla nostra cecità, che talvolta è connaturale e involontaria perché abbiamo una mente che fatica a fare attenzione alle cose che contano, ma più spesso è deliberata perché non vogliamo farci gli interrogativi veri e seri; liberarci dalle nostre debolezze e dai nostri egoismi, che in partenza ci promettono la felicità e in conclusione ci lasciano delusi e con la bocca amara; liberarci dall'oppressione di chi, non avendo niente di sostanziale da dire, pretende di farsi nostro maestro e di manipolarci secondo i suoi interessi e i suoi disegni.Solo chi esistenzialmente incontra Gesù di Nazaret e lo accoglie con tutto il suo essere, può diventare a poco a poco un uomo davvero libero: Dove c'è la fede, lì c'è la libertà.NESSUN UOMO PUÒ ILLUDERSI DI RIMANERE NEUTRALE DI FRONTE A CRISTOGli occhi di tutti nella sinagoga stavano fissi su di lui (Lc 4,20). Anche se di solito non lo si vuol riconoscere, gli uomini non possono fare a meno di guardare a Cristo e al suo Vangelo. Tutti sanno - anche se non lo vogliono ammettere - che non lo si può ignorare. Con lui bisogna fare i conti in ogni caso. Di fronte a lui o presto o tardi si deve prendere posizione. E, pur se c'è sempre la tentazione di nascondersi dietro le futili questioni della storia, della politica, del comportamento delle persone ecc., il vero dilemma dell'uomo è: o rifiutare il Messia, il consacrato dallo Spirito, l'inviato dal Padre, con l'una o l'altra delle scuse possibili, o inginocchiarsi davanti a lui, e così salvarsi e avere la vita.L'OPERA SALVIFICA DI CRISTO SI PROLUNGA NEL MINISTERO SACERDOTALE  Gesù dice: Oggi si è adempiuta questa Scrittura (Lc 4,21). Vale a dire: oggi c'è già, è già a nostra portata questa salvezza, questa liberazione, l'avveramento di questa buona notizia.L'"oggi" di cui qui si parla, è un "oggi" che si invera in ogni epoca e in ogni situazione umana, perché in ogni epoca e in ogni situazione Cristo agisce, libera, salva.Nel disegno di Dio l'azione redentrice di Cristo ha sempre il suo "oggi", perché si incarna e si prolunga nel ministero di chi, nel sacerdozio della Nuova Alleanza, diventa sacramento della presenza operosa e dinamica del Signore in mezzo ai suoi.Ogni sacerdote esiste appunto perché sia sempre l'"oggi" della salvezza di Dio; perché sia sempre annunciato il Vangelo, sia sempre concesso il perdono delle colpe, sia sempre data la grazia dei sacramenti, sia offerto a tutti gli uomini pellegrini verso la patria eterna il Pane della vita.Come si vede, la meditazione sulla pagina propostaci dalla Chiesa per questa domenica ci ha condotti senza sforzo a riflettere sulla necessità e l'urgenza che l'opera di Cristo possa proseguire, nel nostro tempo e nella nostra terra bolognese, attraverso la presenza numerosa e attiva dei ministri dell'altare.

BASTA BUGIE - Omelie
Omelia II Domenica T. Ord. - Anno C (Gv 2,1-12)

BASTA BUGIE - Omelie

Play Episode Listen Later Jan 15, 2025 8:58


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=8010OMELIA II DOMENICA T. ORD. - ANNO C (Gv 2,1-12) di Giacomo Biffi A Cana di Galilea - dice l'evangelista Giovanni - Gesù manifestò la sua gloria e i suoi discepoli cedettero in lui. La Chiesa continua dunque a proporci, come tema su cui riflettere, la "manifestazione", la "epifania" del Signore che si rivela in una luce sempre più calda e intensa, perché la nostra fede non si annebbi e non venga meno il nostro coraggio di essere quelli che siamo, cioè discepoli di Gesù, testimoni del suo Vangelo, uomini rinnovati e chiamati a infondere la novità dello Spirito nel mondo vecchio e intorpidito, ospiti felicemente invitati alle nozze eterne dell'umanità col Figlio di Dio.Per la sua collocazione - all'inizio dell'azione salvifica del Messia - e per il grande rilievo con cui è narrato, questo episodio è più che un fatto: pare essere, nelle intenzioni dell'autore sacro, addirittura la raffigura zione emblematica della nostra vicenda più vera e del nostro destino. Questa pagina va dunque letta, per così dire, in controluce, perché non ci sfugga la sua verità più profonda, che vi è iscritta come in filigrana. Non sarà allora difficile scorgere negli inizi di queste nozze - dove sono pronte le giare di pietra per le purificazioni (e cioè gli aridi dettami delle prescrizioni legali), ma c'è mancanza del vino inebriante dell'a more - il vecchio rapporto tra gli uomini e Dio, il mondo perituro dell'alleanza antica, e, più generalmente, la situazione esistenziale senza gioia degli uomini per i quali Cristo non sia una presenza viva e operante.E nella conclusione del racconto - nel suo lieto fine - si può vedere rappresentata l'efficacia liberatrice dagli incubi, dalle tristezze, dalle paure, e la capacità di rinnovamento per tutta l'umanità, donateci dalla venuta in mezzo a noi del Verbo eterno del Padre.IL BANCHETTO TERRENO COME IMMAGINE DEL MISTERO EUCARISTICO E DEL DESTINO ETERNO DELL'UOMOGesù comincia la sua azione di salvezza nell'ambi to di un banchetto.È un contesto che gli è caro, e noi lo ritroviamo spesso nelle testimonianze che ci parlano di lui. Egli ha pronunciato a tavola alcune delle sue parole più incisive e più belle. E a tavola, durante una cena, istituisce l'eucaristia e ci dona così il mezzo per tener sempre viva e attuale la totale dedizione del suo amore per noi.Non gli importa molto di essere chiamato - come di fatto è stato chiamato - "mangione" e "beone": non si cura troppo dell'apparenza della virtù. Egli sa digiunare, ma non ama presentarsi come un professionista dell'ascetismo: quando digiuna non si mette in piazza, si nasconde nella solitudine del deserto. In pubblico preferisce mostrarsi come uno che sa apprezzare il buon vino e la buona cucina.Sa accettare la durezza e le privazioni di una vita randagia, ma sa anche condividere la più semplice delle letizie umane, quella dello stare serenamente a mensa in compagnia di persone amiche. E proprio perché non sia sciupata questa letizia, a Cana compie il suo primo prodigio.Gesù arriva anzi a raffigurare come un banchetto il traguardo, la sorte ultima, il destino eterno dell'uomo; e nell'ultima sera, congedandosi per sempre dalle mense terrene, dirà con la coppa del vino tra le mani: Io non berrò più di questo succo della vite, fino a che lo berrò nuovo nel Regno di Dio.Come si vede, Cristo non biasima e non rinnega le rare e deboli gioie di questa nostra provvisoria esistenza. Piuttosto le avvalora e le carica di una significazione più alta, e ce le lascia perché ci ricordino la felicità definitiva e ci aiutino a sostenere l'attesa.L'UNIONE TRA L'UOMO E LA DONNA, SEGNO DELL'UNIONE TRA DIO E L'UMANITÀ IN CRISTO GESÙA Cana, Gesù partecipa non a un pranzo comune, ma a una festa di nozze.Questa, del matrimonio, è l'altra realtà umana che nell'episodio viene ratificata, esaltata e offerta a noi in una luce più alta.L'amore tra l'uomo e la donna appare nella nostra società largamente misconosciuto e avvilito, insidiato com'è da una ricerca di libertà individuale tanto asso luta e astratta che finisce coll'essere disumana. In questo clima, tutto appare finalizzato all'affermazione dei diritti del singolo e al piacere epidermico, piuttosto che alla gioiosa, piena, definitiva comunione delle persone. E così l'originario disegno del Creatore appare del tutto stravolto.Gesù invece vede espresso e reso presente nel giusto amore tra l'uomo e la donna il mistero più grande e affascinante dell'universo; e cioè lo stesso mistero del l'amore di Dio per l'umanità redenta e ringiovanita dalla grazia.Analogo simbolismo era già stato usato nell'Antico Testamento, e noi ne abbiamo ascoltato un esempio preso dalle profezie di Isaia: Come un giovane sposa una vergine, così ti sposerà il tuo Creatore.In una delle sue più significative parabole, Gesù richiamerà esplicitamente l'allegoria nuziale come l'immagine più adatta a rivelarci il piano di Dio e la sua volontà di comunione con noi: Il Regno dei cieli è simile a un re che fece un banchetto di nozze per suo figlio (Mt 22,1).Nei due giovani che a Cana in sua presenza fondono le loro esistenze per sempre, il Signore Gesù vede raffigurata l'unione di Dio con il suo popolo - unione fedele, irrevocabile, feconda - che dà origine al mistero sublime della Chiesa.LO SPIRITO SANTO È LA FORZA SEGRETA CHE ANIMA E SOSTIENE LA VITA DELLA CHIESAE ad essi non fa mancare il vino che dà brio e vivacità al banchetto, come alla sua Chiesa non fa mancare mai - neppure nelle ore più buie e più desolate - lo Spirito Santo, che è il segreto della vita, della perenne giovinezza, del continuo rinnovamento della realtà ecclesiale.Lo Spirito non è mai avaro con la Chiesa e, come ci ha detto san Paolo, distribuisce i suoi doni con larghezza. I doni sono diversi, come diversi sono i servizi che si esercitano all'interno della comunità e diverse le attività dei credenti. Ma non devono mai lacerare la Sposa di Cristo, perché vi sono diversità di carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversità di ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diversità di operazioni, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti.I carismi sono autentici e realmente preziosi quando non si contrappongono tra loro, ma si integrano reciprocamente, quando si lasciano regolare e armonizzare dal carisma apostolico, che è proprio dei vescovi, quando non insidiano ma avvalorano nella comunità cristiana il carisma più alto e il dono più necessario, che è quello della carità.In virtù dell'unico e medesimo Spirito che la ispira, l'arricchisce, la vivacizza, la Chiesa - questa festa di nozze tra Dio e l'umanità, che a ogni svolta della storia sembra sempre in pericolo di esaurirsi e di spegnersi - supera ogni momento di crisi e continua a diffondere la sua gioia tra gli uomini che la vogliono comprendere e non chiudono gli occhi alla sua bellezza.LE NOZZE TRA DIO E L'UMANITÀ SI REALIZZANO PER MEZZO DI MARIAA Cana il miracolo avviene alla presenza della Vergine Maria e in forza del suo pressante interessa mento. Allo stesso modo in lei - nel suo grembo e per il suo consapevole assenso - prendono inizio le nozze indissolubili tra l'umanità e il suo Creatore.A Maria sta a cuore questo ineffabile matrimonio da cui nasce la Chiesa. Possiamo essere certi che anche nei tempi che appaiono più difficili, sarà lei a preoccuparsi che non abbia a mancarci mai il vino della vivacità spirituale, della fedeltà a Dio, della letizia, del canto d'amore.

Kabbalah Media | mp3 #kab_ita
Baal HaSulam. L'AMORE PER IL CREATORE E L'AMORE PER GLI ESSERI CREATI [2024-12-28] #lesson

Kabbalah Media | mp3 #kab_ita

Play Episode Listen Later Dec 28, 2024 95:35


Audio, ita_t_rav_2024-12-28_lesson_bs-ahavat-ashem_n1_p1. Lesson_part :: Daily_lesson 1 :: Lessons_series. Baal HaSulam. L'AMORE PER IL CREATORE E L'AMORE PER GLI ESSERI CREATI

Kabbalah Media | mp4 #kab_ita
Baal HaSulam. L'AMORE PER IL CREATORE E L'AMORE PER GLI ESSERI CREATI [2024-12-28] #lesson

Kabbalah Media | mp4 #kab_ita

Play Episode Listen Later Dec 28, 2024 95:35


Video, ita_t_rav_2024-12-28_lesson_bs-ahavat-ashem_n1_p1. Lesson_part :: Daily_lesson 1 :: Lessons_series. Baal HaSulam. L'AMORE PER IL CREATORE E L'AMORE PER GLI ESSERI CREATI

Kabbalah Media | mp3 #kab_ita
Baal HaSulam. L'AMORE PER IL CREATORE E L'AMORE PER GLI ESSERI CREATI [2024-12-27] #lesson

Kabbalah Media | mp3 #kab_ita

Play Episode Listen Later Dec 27, 2024 132:14


Audio, ita_t_rav_2024-12-27_lesson_bs-ahavat-ashem_n1_p1. Lesson_part :: Daily_lesson 1 :: Lessons_series. Baal HaSulam. L'AMORE PER IL CREATORE E L'AMORE PER GLI ESSERI CREATI

Kabbalah Media | mp4 #kab_ita
Baal HaSulam. L'AMORE PER IL CREATORE E L'AMORE PER GLI ESSERI CREATI [2024-12-27] #lesson

Kabbalah Media | mp4 #kab_ita

Play Episode Listen Later Dec 27, 2024 132:14


Video, ita_t_rav_2024-12-27_lesson_bs-ahavat-ashem_n1_p1. Lesson_part :: Daily_lesson 1 :: Lessons_series. Baal HaSulam. L'AMORE PER IL CREATORE E L'AMORE PER GLI ESSERI CREATI

Kabbalah Media | mp3 #kab_ita
Baal HaSulam. L'AMORE PER IL CREATORE E L'AMORE PER GLI ESSERI CREATI [2024-12-26] #lesson

Kabbalah Media | mp3 #kab_ita

Play Episode Listen Later Dec 26, 2024 116:47


Audio, ita_t_rav_2024-12-26_lesson_bs-ahavat-ashem_n1_p1. Lesson_part :: Lessons_series. Baal HaSulam. L'AMORE PER IL CREATORE E L'AMORE PER GLI ESSERI CREATI :: Daily_lesson 1

Kabbalah Media | mp4 #kab_ita
Baal HaSulam. L'AMORE PER IL CREATORE E L'AMORE PER GLI ESSERI CREATI [2024-12-26] #lesson

Kabbalah Media | mp4 #kab_ita

Play Episode Listen Later Dec 26, 2024 116:47


Video, ita_t_rav_2024-12-26_lesson_bs-ahavat-ashem_n1_p1. Lesson_part :: Lessons_series. Baal HaSulam. L'AMORE PER IL CREATORE E L'AMORE PER GLI ESSERI CREATI :: Daily_lesson 1

CHEWING GUM - masticare la Parola di Dio
Mercoledì 25 dicembre 2024 - Buon Natale!!

CHEWING GUM - masticare la Parola di Dio

Play Episode Listen Later Dec 25, 2024 4:12


Dal Vangelo secondo GiovanniIn principio era il Verbo,e il Verbo era presso Dioe il Verbo era Dio.Egli era, in principio, presso Dio:tutto è stato fatto per mezzo di luie senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.In lui era la vitae la vita era la luce degli uomini;la luce splende nelle tenebree le tenebre non l'hanno vinta.Venne un uomo mandato da Dio:il suo nome era Giovanni.Egli venne come testimoneper dare testimonianza alla luce,perché tutti credessero per mezzo di lui.Non era lui la luce,ma doveva dare testimonianza alla luce.Veniva nel mondo la luce vera,quella che illumina ogni uomo.Era nel mondoe il mondo è stato fatto per mezzo di lui;eppure il mondo non lo ha riconosciuto.Venne fra i suoi,e i suoi non lo hanno accolto.A quanti però lo hanno accoltoha dato potere di diventare figli di Dio:a quelli che credono nel suo nome,i quali, non da sanguené da volere di carnené da volere di uomo,ma da Dio sono stati generati.E il Verbo si fece carnee venne ad abitare in mezzo a noi;e noi abbiamo contemplato la sua gloria,gloria come del Figlio unigenitoche viene dal Padre,pieno di grazia e di verità.Giovanni gli dà testimonianza e proclama:«Era di lui che io dissi:Colui che viene dopo di meè avanti a me,perché era prima di me».Dalla sua pienezzanoi tutti abbiamo ricevuto:grazia su grazia.Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.Dio, nessuno lo ha mai visto:il Figlio unigenito, che è Dioed è nel seno del Padre,è lui che lo ha rivelato.Commento di don Fabrizio (Bab), sacerdote della Diocesi di CuneoPodcast che fa parte dell'aggregatore Bar Abba: www.bar-abba

Kabbalah Media | mp4 #kab_ita
Baal HaSulam. L'AMORE PER IL CREATORE E L'AMORE PER GLI ESSERI CREATI [2024-12-25] #lesson

Kabbalah Media | mp4 #kab_ita

Play Episode Listen Later Dec 25, 2024 81:16


Video, ita_t_rav_2024-12-25_lesson_bs-ahavat-ashem_n1_p1. Lesson_part :: Daily_lesson 1 :: Lessons_series. Baal HaSulam. L'AMORE PER IL CREATORE E L'AMORE PER GLI ESSERI CREATI

Kabbalah Media | mp3 #kab_ita
Baal HaSulam. L'AMORE PER IL CREATORE E L'AMORE PER GLI ESSERI CREATI [2024-12-25] #lesson

Kabbalah Media | mp3 #kab_ita

Play Episode Listen Later Dec 25, 2024 81:16


Audio, ita_t_rav_2024-12-25_lesson_bs-ahavat-ashem_n1_p1. Lesson_part :: Daily_lesson 1 :: Lessons_series. Baal HaSulam. L'AMORE PER IL CREATORE E L'AMORE PER GLI ESSERI CREATI

Kabbalah Media | mp4 #kab_ita
Baal HaSulam. L'AMORE PER IL CREATORE E L'AMORE PER GLI ESSERI CREATI [2024-12-24] #lesson

Kabbalah Media | mp4 #kab_ita

Play Episode Listen Later Dec 24, 2024 105:57


Video, ita_t_rav_2024-12-24_lesson_bs-ahavat-ashem_n1_p1. Lesson_part :: Daily_lesson 1

Kabbalah Media | mp3 #kab_ita
Baal HaSulam. L'AMORE PER IL CREATORE E L'AMORE PER GLI ESSERI CREATI [2024-12-24] #lesson

Kabbalah Media | mp3 #kab_ita

Play Episode Listen Later Dec 24, 2024 105:57


Audio, ita_t_rav_2024-12-24_lesson_bs-ahavat-ashem_n1_p1. Lesson_part :: Daily_lesson 1

Kabbalah Media | mp4 #kab_ita
Baal HaSulam. L'AMORE PER IL CREATORE E L'AMORE PER GLI ESSERI CREATI [2024-12-22] #lesson

Kabbalah Media | mp4 #kab_ita

Play Episode Listen Later Dec 22, 2024 85:54


Video, ita_t_rav_2024-12-22_lesson_bs-ahavat-ashem_n1_p1. Lesson_part :: Daily_lesson 1

Kabbalah Media | mp3 #kab_ita
Baal HaSulam. L'AMORE PER IL CREATORE E L'AMORE PER GLI ESSERI CREATI [2024-12-22] #lesson

Kabbalah Media | mp3 #kab_ita

Play Episode Listen Later Dec 22, 2024 85:54


Audio, ita_t_rav_2024-12-22_lesson_bs-ahavat-ashem_n1_p1. Lesson_part :: Daily_lesson 1

BASTA BUGIE - Omelie
Omelia della notte e del giorno di Natale

BASTA BUGIE - Omelie

Play Episode Listen Later Dec 18, 2024 16:20


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=8020OMELIA DELLA NOTTE E DEL GIORNO DI NATALE di Giacomo Biffi 1) MESSA DELLA NOTTEÈ un grande regalo il Natale, un grande regalo per tutti. Se non ci fosse il Natale, la rincorsa monotona dei giorni - che passano davanti a noi nello spazio di un anno - sarebbe tutta al buio.IL NATALE DI CRISTO È PER L'UMANITÀ INTERANon c'è uomo, per quanto scettico e amareggiato, che non ne senta l'incanto. Questa celebrazione è per l'umanità intera (così povera di ragioni per essere serena e sperare) l'offerta di una grande ricchezza. Tutti, almeno confusamente, l'avvertono, anche se la fortuna di saperla apprezzare e la capacità di goderne autenticamente non ha in tutti la stessa intensità e la stessa misura.Nessuno però è escluso da questa festa; nessuno - quali che siano i suoi convincimenti e le sue scelte esistenziali - può sentirsi totalmente estraneo e spaesato a Betlemme.Oggi tutta la famiglia umana è toccata, almeno per qualche riverbero, dalla gioia di questo giorno. Perché oggi, come ci ha detto l'Apostolo, è apparsa la grazia di Dio, apportatrice di salvezza per tutti gli uomini (Tt 2, 11).Per tutti: non solo per i credenti, ma anche per quelli che credono di non credere; non solo o per chi è assiduo all'incontro domenicale con il Signore, ma anche per chi ritrova oggi per una volta la strada della chiesa e decide per una volta di dare un po' d'attenzione e un po' d'amore esplicito a colui che l'ha creato; non solo per chi quotidianamente si interroga sulla sua risposta concreta e coerente al Vangelo di Cristo che lo interpella, ma anche per chi abitualmente vive distratto, lontano, riverso nella molteplicità delle cose e degli interessi, restio a occuparsi regolarmente di Dio, forse perché lo intuisce troppo esigente e ha paura di essere disturbato dalle sue incalzanti richieste.IL FASCINO DEL NATALETutti oggi, in grado massimo o in grado minimo, sperimentano la grazia divina; tutti, di poco o di tanto, si avvicinano alla salvezza.C'è nel Natale il fascino di una sostanziale poesia. Percepirlo è già una iniziale esperienza cristiana e un modo, sia pure tenue e ancora esterno, di accostarsi al Dio che è suprema bellezza.È la poesia che traluce dalla ammirevole semplicità del racconto evangelico che abbiamo ancora una volta ascoltato; è la poesia dei nostri presepi: una tradizione nella quale il popolo più umile di tutte le regioni d'Italia da secoli esprime il suo gusto, la sua fantasia, il suo genio; è la poesia delle consuetudini eloquenti e gentili, che adornano questo tempo natalizio e lo rendono così carico di sincere emozioni.A un livello più profondo, c'è nel Natale il richiamo ai valori di una più autentica umanità; valori che il mondo di oggi - così esaltato dalle sua bravure e così inaridito - ha impellente necessità di riscoprire.Per esempio, il valore della maternità, riconosciuta non come un infortunio o come una vergogna sociale, ma come un dono, come una condizione di onore, come un titolo di merito di fronte a questa nostra patria dalle poche vite e dalle introvabili culle.Poi il valore della letizia, che deve prendere tutti quando un nuovo figlio di Dio fa il suo ingresso nel mondo. Il valore dell'amore sponsale, che, quando è solido e alimentato dalla fede, consente di affrontare e superare i disagi dell'esistenza, sia che provengono da circostanze fortuite sia che abbiano la loro causa nell'insensibilità dei poteri mondani, come è capitato a Giuseppe e a Maria.Infine il valori insostituibile della famiglia, che sola può offrire all'uomo, che comincia il suo disagevole e insidiato cammino sulla terra, la situazione più favorevole per uno sviluppo senza traumi, senza sbandamenti, senza irreversibili devianze.IL NATALE È UNA VERITÀSoprattutto il Natale è una verità: la verità del Dio che sorprendentemente ci ama ed è venuto a farsi uno di noi. Dio ormai non ci lascia più; per questo oggi esplode la gioia, che dalla capanna di Betlemme raggiunge gli estremi confini dell'universo.Non siamo più soli: i compagni, gli amici, i parenti ci possono abbandonare. Ma il Dio che ha tanto amato il mondo da dare il suo unico Figlio, unito personalmente per sempre alla nostra natura di creature fragili e dolenti, non ci abbandonerà mai alle nostre tristezze, alla nostra inquietudine, al nostro peccato.Questa è la "buona notizia" che oggi ci è data: Ecco, vi annunzio una grande gioia (Lc 2,10), ha detto l'angelo ai pastori. Non è una fiaba, è una notizia, cioè l'informazione su un fatto avvenuto; non è un bel sogno, è una realtà ancora più bella di ciò che desidereremmo di sognare.Nessun uomo ormai può sfuggire al suo Creatore, che lo insegue, lo vuole raggiungere e legare a sé. Non possiamo sfuggirgli, perché il suo amore corre più veloce di noi.Ti inganni, se credi di poter schivare fino alla fine il Signore che è venuto a cercarti. Egli non ti darà pace, per farti arrivare davvero alla pace; ti tormenterà, per portarti ad essere sul serio felice; forse disporrà sulla tua via le sconfitte e le delusioni, per farti partecipe della sua definitiva vittoria.Questa è la verità del Natale. Capirlo, inebriarcene, lasciarci trovare da colui che è venuto a cercarci sino a farsi uomo: è questo l'augurio natalizio più genuino e più bello che in questi giorni ci possiamo scambiare.2) MESSA DEL GIORNOUna preoccupazione evidente presiede alla scelta delle letture che la Chiesa fa per la nostra meditazione di oggi: quella di salvarci da una facile banalizzazione che oggi rievochiamo.I particolari dell'umile nascita tra noi del Figlio di Dio possono diventare forvianti per chi si accosta alla mirabile scena del presepio con troppa superficialità. Il bambino, la stalla, i pastori - in una parola, tutti i particolari umanissimi e poetici del quadro - potrebbero indurci ad una valutazione senza verità.IL NATALE DI CRISTO È L'EVENTO CENTRALE DELLA STORIAMa riflettiamo un momento: non ci sarebbe nessuna ragione di festeggiare un neonato con tanta solennità e tanto impegno se questo neonato non fosse il Creatore del mondo. La stalla di Betlemme non meriterebbe nessuna speciale considerazione se in essa non avesse visto la luce il Signore dell'universo. E che senso avrebbe contemplare affettuosamente i pastori, se essi non fossero i testimoni dell'evento centrale della storia?Il pericolo della banalizzazione si è enormemente accresciuto nei nostri giorni, nei quali pare che tutta l'attenzione sia attratta non dalla sostanza del mistero natalizio, ma dal suo involucro più esteriore, non dal significato della festa ma dalla sua ornamentazione superflua, non dal dono inaudito che abbiamo ricevuto dal cielo ma dai regali che per una gentile consuetudine ci scambiamo tra noi.Ci spieghiamo allora perché oggi la Chiesa con insistenza nella prima parte della messa ci richiama la vera identità di quel bambino di cui celebriamo la nascita; egli, ci ha detto la Lettera agli Ebrei, è il Figlio che è venuto a concludere e ad esaurire il lungo discorso che Dio nei secoli ha fatto all'umanità per mezzo dei profeti; anzi, è colui per mezzo del quale è stato fatto il mondo. Tutto l'universo è suo, perché egli è l'erede di tutte le cose. È l'irradiazione della gloria del Padre e ci sostiene tutti nell'essere con la potenza della sua parola. Essendo Figlio vero, generato da Dio, è oggetto dell'adorazione degli angeli che lo riconoscono come il sovrano (cf Eb 1,1-6).L'AUTENTICA IDENTITÀ DI COLUI CHE È NATOA ben guardare, un'intenzione identica a questa muove, probabilmente, l'evangelista Giovanni a premettere alla sua narrazione la pagina splendente del prologo che noi abbiamo ancora una volta ascoltato.Nel seguito del suo racconto, egli ci mostrerà Gesù di Nazareth come un uomo debole come noi, che conosce la stanchezza e la sete (cf Gv 4, 6.7), che deve nascondersi per non essere ucciso a sassate (cf Gv 8,559), che si lascia arrestare (cf Gv 18,12) e processare (cf Gv 18,19), che è senza difesa davanti alla flagellazione, agli insulti, agli schiaffi, (cf Gv 19,1-3), che muore dissanguato sulla croce, il patibolo dei malfattori (cf Gv 19,30).Non lasciatevi ingannare, sembra dirci l'evangelista con il suo prologo, da questa manifestazione di umanità fragile, emarginata, sopraffatta. Colui che vediamo costituito nella nostra stessa natura mortale è il Verbo eterno che è fin dal principio presso Dio, che è Dio stesso (cf Gv 1,1-2), sicchè tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste (cf Gv 1,3)IL NATALE NON È UN MOMENTO DI FOLCLORE, MA È LA CELEBRAZIONE DELLA DIVINITÀ DI GESÙ CRISTOQuesto discorso viene rivolto anche a noi nella giornata di oggi, e molto opportunamente, perché ci aiuta a superare ogni ambiguità di valutazione e a collocarci nell'atteggiamento più giusto e più penetrante di fronte al presepio. Quell'infante che ancora non sa parlare è la stessa "parola" eterna e sostanziale del Padre. Quella creatura tremante per il freddo, bisognosa di tutto e insidiata da mille pericoli è la sede stessa della vita (cf Gv 1,4). Quell'esserino che sembra schiacciato dal buio nella notte profonda è la luce vera, quella che illumina ogni uomo (Gv 1,9). Egli appare nel racconto natalizio come un figlio dei poveri, che addirittura in maniera miserabile inizia la sua strada nell'esistenza, ma - ci è stato ricordato - noi vedemmo la sua gloria come di unigenito del Padre, pieno di grazia e di verità (Gv 1,14).Insomma, noi riceviamo dalla parola di Dio un forte e appassionato invito a percepire la festività odierna nella sua verità, in modo che ci sia consentito di oltre

il posto delle parole
Giampiero Comolli "Le prime parole di Adamo ed Eva"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Dec 10, 2024 34:49


Giampiero Comolli"Le prime parole di Adamo ed Eva"La lingua dell'innocenza nel Giardino dell'EdenClaudiana Editricewww.claudiana.itMa che lingua parlavano Adamo ed Eva, quando vivevano nell'Eden?Il silenzio del serpente e la perdita del paradisoLa nostalgia del paradiso si rigenera di tradizione in tradizioneChe lingua parlavano Adamo ed Eva tra loro due, e con il Creatore, quando vivevano nell'Eden? Impossibile rispondere a una simile domanda, eppure è una domanda vertiginosa, portentosa, perché basta porsela con attenzione ed ecco dischiudersi davanti a noi come un antico canto delle delizie, che tanto più interpella il nostro tempo, attirato invece dalle seduzioni di una lingua negativa: un gergo dell'odio, un turpiloquio della malvagità.«È sufficiente leggere i primi capitoli di Genesi – dove si racconta del mondo appena creato, e del Giardino dell'Eden, e di Adamo ed Eva abitanti del Giardino –per accorgersi che in quel paradiso originario i due non erano muti, ma parlavano e si intendevano, e quindi avevano una loro lingua, comprensibile e coerente. Quale lingua, però? Il racconto di Genesi, per la verità, ci rivela poco a tal proposito. Ma qualcosa ce la dice, e questi radi accenni o indiretti indizi sembrano tuttavia sufficientemente chiari e solidi per tentare di rispondere al quesito. E – come vedremo – basta approssimarsi a una possibile, anche vaga risposta, per sentirsi già rigenerati, già in parte liberati dall'eccesso di rumori aspri e ostili che affligge invece il linguaggio attuale».Giampiero ComolliGiampiero Comolli, scrittore e giornalista, ha realizzato reportage per riviste di viaggi e condotto inchieste sui fenomeni religiosi contemporanei. Già presidente del Centro Culturale Protestante di Milano, attualmente collabora con il settimanale protestante “Riforma” e con la rivista culturale “Doppiozero”.Fra le sue pubblicazioni per Claudiana: Memorie di un bambino in preghiera. Nell'Italia religiosa degli anni Cinquanta (2021) e Bibbia e sogno. Sonno e modo onirico tra Antico e Nuovo Testamento (2023).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.

True Crime Diaries, un podcast firmato LA CASE Books
Merendopoli, intervista esclusiva al creatore del gioco da tavolo al centro di mille polemiche.

True Crime Diaries, un podcast firmato LA CASE Books

Play Episode Listen Later Nov 10, 2024 15:30


Merendopoli, intervista esclusiva ad Andrea Matteoni, creatore del gioco da tavolo al centro di mille polemiche. Come si può facilmente intuire dal nome, infatti, il gioco ideato da Matteoni si ispira alla vicenda processuale dei Compagni di Merende e, di conseguenza, al caso del Mostro di Firenze. È giusto fare un gioco da tavolo su un argomento del genere? Come si gioca a Merendopoli? È più simile al Monopoly o al Gioco dell'Oca? Perché proprio la storia del Mostro di Firenze? Tutte domande che Jacopo Pezzan e Giacomo Brunoro hanno rivolto direttamente al creatore del gioco che l'Avv. Vieri Adriani, legale dei familiari del delitto di Scopeti, ha definito "un'offesa alle vittime".#merendopoli #compagnidimerende #andreamatteoni #monopoly #giocodatavolo #boardgames #pacciani #vanni #lotti #truecrime #luccacomicsandgames #luccacomics #risiko #cluedo #intervista #giacomobrunoro #jacopopezzan #truecrimediaries --- Support this podcast: https://podcasters.spotify.com/pod/show/la-case-books/support

Hopera Podcast - Roma
Tutte le religioni portano a Dio? | René Breuel | Hopera

Hopera Podcast - Roma

Play Episode Listen Later Nov 4, 2024 37:40


Le religioni sono tentativi umani di cercare il nostro Creatore, che può essere conosciuto pienamente soltanto quando Dio si rivela a noi. Gesù è il compimento della ricerca umana e la base per la riconciliazione dei popoli e delle culture.

Gianluca Gazzoli
Tim Miller creatore della serie Secret level

Gianluca Gazzoli

Play Episode Listen Later Nov 1, 2024 9:16


See omnystudio.com/listener for privacy information.

BASTA BUGIE - Omelie
Omelia XXXI Domenica T.O. - Anno B (Mc 12,28-34)

BASTA BUGIE - Omelie

Play Episode Listen Later Oct 30, 2024 7:16


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/7920OMELIA XXXI DOMENICA T.O. - ANNO B (Mc 12,28-34) di Giacomo BiffiLe letture che vengono proposte questa domenica alla nostra meditazione ci invitano a riflettere non su qualche aspetto particolare o su qualche elemento del cristianesimo, ma sulla questione fondamentale del nostro rapporto con Dio. In che cosa consiste essenzialmente la religione? Che cosa vuol dire essere religiosi? Ci sono anche uomini non religiosi (filosofi, psicologi, sociologi) che hanno dato a questa domanda le risposte più disparate. Ma non mette conto di prenderle in considerazione: chi è stonato non può spiegarmi che cos'è la musica; chi è cieco non può venirmi a parlare dei colori; chi non ha mai amato non può cercare di farmi capire l'amore. Ma anche gli uomini religiosi qualche volta danno a questa domanda (magari senza esplicita consapevo lezza) risposte inadeguate; cioè risposte che sono anche vere, ma non colgono l'essenziale.LE RISPOSTE INADEGUATE INTORNO AL CONCETTO DI "RELIGIONE"Prima risposta inadeguata. La religione consiste negli atti di culto: preghiere, genuflessioni, candele, processioni, segni di croce, ecc. Certo, tutte queste cose sono o possono essere espressioni genuine del sentimento religioso. Ma chi identifica tutta la religione con gli atti di culto, o presto o tardi finirà con l'annoiarsi, e potrà capitare che, di fronte a una prova, abbandoni lo stesso pensiero di Dio.Seconda risposta inadeguata. La religione consiste nell'osservanza dei precetti, o addirittura in una serie di proibizioni: non fare questo, non fare quello. Certo, chi è veramente in rapporto di amicizia con Dio, si sforzerà nella sua vita di rispettarne la legge. Ma chi identifica tutta la religione con una legge da osservare, presto o tardi la troverà antipatica e insopportabile: le leggi come tali non possono dare entusiasmo; nessuno si sente preso da un grande trasporto interiore per il codice della strada o il regolamento di polizia.Terza risposta inadeguata. La religione consiste nel far del bene agli altri. È quella forse oggi più diffusa, quasi come uno slogan pubblicitario. Ma è certamente insufficiente. Sarebbe una religione che lascia fuori Dio dalla vicenda. San Paolo, quasi presagendo le insipienze e le banalità del nostro tempo, ha scritto: Se dessi in pane ai poveri tutti i miei averi e non avessi la carità, non varrebbe niente.LA RISPOSTA DI GESÙ: IL RELIGIOSO POSSIEDE LO SLANCIO DI UN AUTENTICO INNAMORATOGesù nella pagina evangelica che abbiamo ascoltato ci dà la risposta vera ed esauriente di questo problema.Amerai. La religione è essenzialmente amore, cioè slancio interiore, dedizione dell'animo, adesione di volontà, offerta totale di se stessi, fedeltà senza limiti e senza condizioni. Il rapporto religioso è dunque nella sua verità pro fonda un innamoramento: chi non lo ha capito, non ha capito della religione neppure l'inizio.Amerai il Signore Dio tuo... amerai il prossimo tuo. Sembrano due forme di amore, e invece è un amore unico, perché il prossimo è l'immagine di Dio, la sua presenza visibile accanto a noi, la gloria del Creatore. Ma i due termini (Dio e il prossimo) devono essere considerati e voluti insieme, senza esclusioni e senza che nessuno dei due possa restare sottinteso. Chi amasse Dio e non incarnasse quest'amore nell'attenzione ai fratelli, illuderebbe se stesso: probabilmente si tratterebbe, più che di amore di Dio, di un puro compiacimento di sé, di culto del proprio "io", camuffato da religione. E chi dicesse di voler risolvere tutto il suo amore per Dio nel far del bene agli altri, mostrerebbe di non capire la natura e le leggi dell'amore: nessun amore vero si accontenta delle immagini, delle rappresenta zioni, delle trasposizioni; se si ama sul serio qualcuno, si desidera esprimergli il proprio affetto anche e soprattutto direttamente, personalmente, senza intermediari.Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente, con tutta la tua forza. Proprio per ché Dio è colui che è tutto, che è sempre vivo, che è l'unico Signore, l'amore per lui non sopporta riserve e attenuazioni. Su questo punto abbiamo forse tutti bisogno di esaminarci. Non si può amare Dio quando tutto va bene e ribellarsi contro di lui quando le cose vanno male. Né, al contrario, ci si può ricordare di lui solo quando abbiamo qualcosa da implorare e dimenticarsi di lui quando si è tranquilli e senza fastidi. Non si può riservare il culto di Dio agli anni svigoriti della vecchiaia, né relegarlo in quelli inesperti della fanciullezza. "Tutto" e "sempre": queste sono le parole che convengono al nostro amore per lui. Se Dio c'è, deve avere un posto nella nostra vita; un posto sicuro, che non sia in balìa dei nostri cambia menti di umore; un posto che sia il primo. Il che significa che tutto nella nostra esistenza deve es sere orientato a lui e ispirato da lui: la gioia, il dolore, il divertimento, il lavoro, l'amore, la lotta, la morte. Tutto ha per noi un senso, se è un camminare verso di lui e una ricerca continua della sua volontà. Insomma, la religione consiste nel capire - veramente e vitalmente - che "egli è l'unico e non ve n'è altri all'infuori di lui". Se lo capiremo in modo serio e fattivo, meriteremo di ascoltare anche noi l'elogio che Gesù fa allo scriba che l'aveva interrogato: Non sei lontano dal Regno di Dio.SOLO CONTEMPLANDO LA PASSIONE REDENTRICE POSSIAMO IMPARARE AD AMARE DIOÈ possibile amare Dio così? Se noi fossimo stati lasciati a noi stessi, prigionieri della povertà del nostro cuore, questa sarebbe un'impresa disperata. Ma Dio ci ha amati per primo, e amandoci ci ha allargato il cuore e ci ha posti in condizione di rispondere al suo imprevedibile affetto. Dio ha tanto amato gli uomini da dare il suo Figlio unigenito, il quale è venuto in mezzo a noi, fatto uno di noi, e ha dato la misura della sua carità "offrendo se stesso": ha provato il suo amore con la sua inenarrabile sofferenza. Il segreto che ci consente di avere e di mantener vivo l'amore per il Signore Gesù, è la contemplazione di ciò che lui per amore ha voluto patire. Contemplare la "via della croce", fissare i nostri occhi e la nostra anima sui vari momenti della passione redentrice, questo è il grande mezzo, escogitato dalla pietà cristiana, per imparare ad amare. Noi abbiamo davanti le diverse tappe di questa strada insanguinata, raffigurate e ripresentate dal magistero di una grande arte: ripercorriamole nella fede. È dunque, per così dire, una scuola d'amore quella che stasera si inaugura in questa chiesa. Il voto che esprimiamo e la preghiera da innalzare a Dio è che questa scuola non manchi mai di alunni appassionati e fedeli.

BASTA BUGIE - Omosessualità
I vescovi norvegesi: esistono solo due sessi

BASTA BUGIE - Omosessualità

Play Episode Listen Later Oct 22, 2024 7:47


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7956I VESCOVI NORVEGESI: ESISTONO SOLO DUE SESSIInsieme a circa 30 altre comunità cristiane in Norvegia, i vescovi cattolici hanno firmato una dichiarazione ecumenica sulle questioni della teoria del genere e della sessualità, per dare «un contributo costruttivo»; il documento intitolato "Dichiarazione ecumenica sulla diversità di genere e sessuale" è stato pubblicato ieri e «nasce in preghiera, dal nostro impegno per la nostra nazione e dal desiderio di costruirla», afferma il presidente della Conferenza episcopale nordica, Erik Varden.In un'intervista con Cna Deutsch, il vescovo ha spiegato: «Il progetto ha come sottofondo una dichiarazione ecumenica del 2016 sul matrimonio, di cui anche i vescovi cattolici sono stati cofirmatari. Un seminario tenutosi questa primavera ha stimolato l'idea che sarebbe potuto essere costruttivo prendere in considerazione una dichiarazione simile sulla questione della "diversità" sessuale e di genere, un argomento attualmente molto discusso e che incide profondamente sulla vita di molte persone».In una società che non riconosce, anzi rifiuta, la realtà oggettiva delle cose, è ancor più importante dimostrare che la visione antropologica cristiana «è in linea con i dati empirici. Una comprensione cristiana della vita è eminentemente concreta», spiega ancora con Trondheim. È da qui che prende le mosse la dichiarazione ecumenica, che si prefigge di riconoscere la «realtà biologica [...] nel rispetto dei diritti dei bambini». «Dio è il Creatore dell'universo e lo sostiene nell'esistenza. Ha creato l'essere umano come uomo e donna. Tutti gli esseri umani sono creati a immagine di Dio. Tutti sono profondamente amati da Lui e possiedono lo stesso inalienabile valore e la stessa inviolabile dignità. Il matrimonio, secondo l'ordine della creazione e del diritto naturale, è l'unione tra un uomo e una donna. Il matrimonio è stato istituito da Dio, confermato da Cristo e dagli Apostoli, e riconosciuto dalla Chiesa cristiana in tutti i secoli (cfr. Genesi 1,26-28 e Matteo 19,4-6). Il matrimonio tra un uomo e una donna costituisce il quadro biblico per le relazioni sessuali. Altre forme di relazioni sessuali sono varianti di una "diversità sessuale" che contraddice la teologia della creazione biblica e l'etica di Gesù, anche se tali relazioni fossero caratterizzate da fedeltà duratura», così inizia la dichiarazione.SPIEGARE L'OVVIOPoiché è necessario oramai spiegare l'ovvio, nel testo si ribadisce la realtà biologica dell'uomo e della donna: «Esistono solo due sessi biologici: maschile e femminile. Il sesso dell'essere umano è deciso nel momento del concepimento. Il nostro sesso è determinato dalla grandezza e dalla funzione delle cellule germinali»; per poi spiegare che «l'idea che esista un sesso soggettivo e una "identità di genere" che si possa scegliere liberamente e che si basi sui sentimenti è il risultato di un'ideologia e non ha fondamento nella biologia o nella scienza naturale».Chiarendo che la Chiesa cattolica non è «un corpo lontano, cinico e burocratico», bensì «Mater e Magistra» - afferma ancora nell'intervista il presidente della Conferenza episcopale nordica -, l'impegno dei sacerdoti sarà sempre accompagnare tutti, in quanto «ogni essere è amato da Dio». Tuttavia, si chiarisce che «come pastori [...] siamo ordinati a proclamare e insegnare non idee di nostra creazione, ma il Vangelo di Cristo come insegnato ed esposto dal Magistero della Chiesa cattolica». Da "Madre e Maestra", la Chiesa ha una profonda conoscenza ed esperienza nel campo dell'animo umano e della persona, per questo «cerca di farci crescere oltre le nostre categorie e aspettative troppo ristrette, verso quella pienezza dell'essere che la tradizione cristiana chiama santità, una partecipazione alla vita di Dio stesso», senza fare «concessioni a scapito delle verità bibliche, anche se tali verità sono in conflitto con linee guida politiche o tendenze sociali attuali».I DANNI DELL'IDEOLOGIA GENDERA partire da questi assunti, nella dichiarazione si passa a mettere in guardia rispetto ai danni che producono l'ideologia gender e la grande menzogna che una persona possa essere nata nel corpo sbagliato - la storia di Luka Hein ne manifesta tutte le ferite -: «È estremamente problematico far confrontare i bambini e gli adolescenti con l'idea [...] che esistano "ragazzi, ragazze e altri generi" e insegnare loro che esiste un "genere interiore"». La dichiarazione invita a guardare ai danni già fatti: «Le conseguenze della vicenda della clinica Tavistock in Inghilterra sono un esempio ben noto di come sono state affrontate queste ferite, ma non è certo l'unico», aggiunge nell'intervista von Trondheim.I vescovi affrontano poi il tema dei diritti, oggi innominabili, che ha il bambino: «Privare consapevolmente e intenzionalmente un bambino della possibilità di conoscere la madre o il padre o le famiglie dei genitori biologici - ad esempio attraverso la fecondazione artificiale o la maternità surrogata - è una violazione della volontà creativa di Dio e dei diritti del bambino». Sebbene infatti «tutti i bambini sono ugualmente preziosi e amati da Dio, indipendentemente dal modo in cui sono stati concepiti», è necessario ribadire che «il benessere del bambino deve sempre avere la priorità rispetto alle richieste e ai desideri degli adulti», senza peraltro contrastare la stessa Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia nell'articolo 7 citata dai vescovi: «È un diritto umano del bambino conoscere i propri genitori e, per quanto possibile, essere accudito da loro».In ultimo, la dichiarazione afferma: «La libertà di opinione e di coscienza e la libertà religiosa sono per noi valori centrali ed essenziali»; ed è proprio all'interno di questa libertà che «crediamo che anche la nostra voce meriti di essere ascoltata», prosegue l'intervista. Senza far mistero che «le autorità governative e le istituzioni pubbliche abusino del loro mandato e del loro potere quando cercano di costringere cittadini e organizzazioni ad adattarsi alla "teoria queer" riguardo al genere, alla sessualità e al matrimonio» è ancor più urgente il ruolo della Chiesa nell'«affermare la preziosità della vita la preziosità della vita di ogni persona in cui vogliamo riconoscere una sorella, un fratello, un potenziale amico, vedendola, per quanto possibile, come la vede Dio, cioè con immensa speranza», conclude il vescovo Varden.

Tempo di Riforma - il podcast
Domenica 20-10-2024 - Servizio di culto evang. riformato

Tempo di Riforma - il podcast

Play Episode Listen Later Oct 18, 2024 59:06


La salvezza dell'anima: alla base di ogni altra cosa   (Marco 8:36-37) Il Salvatore Gesù Cristo continua a dirci: “Che giova all'uomo se pure guadagnasse tutto il mondo e poi perde l'anima sua? Infatti, che potrebbe mai dare l'uomo in cambio dell'anima sua?". Questa affermazione è uno dei Suoi più significativi insegnamenti riguardanti il valore dell'anima dell'essere umano. L'anima, infatti, costituisce il cuore, il nucleo, della sua identità e dignità fatta ad immagine e somiglianza di Dio, suo Creatore. Ecco perché la salvezza dell'anima sta alla base di ogni altra attività che noi si possa e si debba fare come cristiani in questo mondo. Oggi rifletteremo su questa affermazione fondamentale di Gesù che troviamo in Marco 8:36-37. Trascrizione completa in: https://www.tempodiriforma.it/mw/index.php?title=Predicazioni/Marco/La_salvezza_dell%E2%80%99anima:_alla_base_di_ogni_altra_cosa

Kabbalah Media | mp4 #kab_ita
Baal HaSulam. Shamati, 19. Cos'è il Creatore odia i corpi, nel lavoro [2024-10-17] #lesson

Kabbalah Media | mp4 #kab_ita

Play Episode Listen Later Oct 17, 2024 121:51


Video, ita_t_rav_2024-10-17_lesson_bs-shamati-019-shem-sone-gufim_n1_p1. Lesson_part :: Daily_lesson 1

Kabbalah Media | mp3 #kab_ita
Baal HaSulam. Shamati, 19. Cos'è il Creatore odia i corpi, nel lavoro [2024-10-17] #lesson

Kabbalah Media | mp3 #kab_ita

Play Episode Listen Later Oct 17, 2024 121:51


Audio, ita_t_rav_2024-10-17_lesson_bs-shamati-019-shem-sone-gufim_n1_p1. Lesson_part :: Daily_lesson 1

Deejay Chiama Italia
Al telefono con Giorgio, creatore della Dj Ten di New York

Deejay Chiama Italia

Play Episode Listen Later Oct 11, 2024 4:32


BASTA BUGIE - Famiglia e matrimonio
Nel matrimonio viene prima il fine procreativo e solo poi quello unitivo

BASTA BUGIE - Famiglia e matrimonio

Play Episode Listen Later Oct 9, 2024 3:26


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7942NEL MATRIMONIO VIENE PRIMA IL FINE PROCREATIVO E SOLO POI QUELLO UNITIVOIl fine primario del matrimonio è la procreazione. Negli ultimi tempi non si dice più così e i due fini, procreazione ed unione dei coniugi, vengono messi alla pari, anzi con una prevalenza almeno nell'ordine del secondo sul primo. Con conseguenze pericolose, perché in tal modo, cioè se è primario il valore unitivo e quindi quello procreativo diventa secondario, si apre piano piano la strada ad una sessualità sganciata dalla procreazione e quindi via libera a contraccezione, rapporti omosessuali, ecc. E se può essere possibile una sessualità senza procreazione, perché non potrebbe essere possibile anche una procreazione senza sessualità? Si pensi al cosiddetto "utero in affitto" o, per dirla in maniera più elegante, alla "maternità surrogata" o "gestazione per altri".A tal proposito leggiamo cosa disse Papa Pio XII in un suo discorso alle partecipanti del Congresso della Unione Cattolica Italiana delle Ostetriche, pronunciato in Vaticano il 29 ottobre del 1951: "La verità è che il matrimonio, come istituzione naturale, in virtù della volontà del Creatore non ha come fine primario ed intimo il perfezionamento personale degli sposi, ma la procreazione e la educazione della nuova vita. Gli altri fini, per quanto anch'essi intesi dalla natura, non si trovano nello stesso grado del primo, e ancor meno gli sono superiori, ma sono ad esso essenzialmente subordinati".Pio XII fa anche riferimento ai matrimoni infecondi, affermando che tale stato di cose, vale anche per questi: "Ciò vale per ogni matrimonio, anche se infecondo; come di ogni occhio si può dire che è destinato e formato per vedere, anche se in casi anormali, per speciali condizioni interne ed esterne, non sarà mai in grado di condurre alla percezione visiva".Nello stesso discorso Pio XII precisa che tale verità è ciò che è sempre stato insegnato ed è patrimonio della tradizione. Egli dice: "Redigemmo Noi stessi alcuni anni or sono (10 marzo 1944) una dichiarazione sull'ordine di quei fini, indicando quel che la stessa struttura interna della disposizione naturale rivela, quel che è patrimonio della tradizione cristiana, quel che i Sommi Pontefici hanno ripetutamente insegnato".Ovviamente, parlare della procreazione come fine primario, non vuol dire omettere, trascurare o addirittura pensare come inutili i fini secondari. I quali, anzi, sono necessari. Pio XII dice sempre nello stesso discorso: "Si vuole forse con ciò negare o diminuire quanto vi è di buono e di giusto nei valori personali risultanti dal matrimonio? Certamente no, poiché alla procreazione della nuova vita il Creatore ha destinato nel matrimonio esseri umani fatti di carne e di sangue, dotati di spirito e di cuore, ed essi sono chiamati in quanto uomini e non come animali irragionevoli, ad essere gli autori della loro discendenza. A questo fine il Signore vuole l'unione degli sposi".

Cryptoland
Satoshi Nakamoto: HBO svela il creatore di Bitcoin?

Cryptoland

Play Episode Listen Later Oct 8, 2024 19:37


In questo episodio parliamo di come il conflitto in Medio Oriente ha scosso il mercato crypto, di un nuovo documentario HBO potrebbe svelare l'identità di Satoshi Nakamoto, e del delisting di USDT da parte di Coinbase. In più, approfondiamo la nuova avventura crypto della famiglia Trump con World Liberty Financial ❤️ Seguici sui canali social: >> https://twitter.com/Cryptoland_ita >> https://www.instagram.com/cryptolandpodcast/ --- Support this podcast: https://podcasters.spotify.com/pod/show/cryptoland/support

Layer 3
Chi è il creatore di Bitcoin? Occhio al CPI USA, Elon Musk promuove Trump

Layer 3

Play Episode Listen Later Oct 7, 2024 8:41


Benvenuti su "Layer 3," il podcast di ⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠Young Platform⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠ che ogni lunedì, mercoledì e venerdì vi porta le principali tre notizie della giornata che contano davvero. Ecco le 3 notizie di oggi: 1) Chi è il creatore di Bitcoin? Ne parla il nuovo documentario di HBO. 2) Quali sono i 3 dati macroeconomici in uscita questa settimana da monitorare? 3) Elon Musk promuove Donald Trump: quali effetti avrà sui sondaggi? Non dimenticare di seguirci e attivare la campanella per non perderti i prossimi episodi! Se ti piace 'Layer 3' e vorresti supportarci, puoi lasciare una recensione a 5 stelle. Vai su ⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠Young Platform⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠ per approfondire le notizie, per imparare di più sul mondo crypto e per acquistare e vendere in sicurezza le principale criptovalute di mercato! Noi ci risentiamo mercoledì, sempre qua, su Layer 3. --- Registrati a DYOR24 gratuitamente ora! ⁠⁠⁠⁠LINK

BASTA BUGIE - Omelie
Omelia XXVII Domenica T. Ord. - Anno B (Mc 10,2-16)

BASTA BUGIE - Omelie

Play Episode Listen Later Oct 2, 2024 6:22


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7916OMELIA XXVII DOMENICA T. ORD. - ANNO B (Mc 10,2-16) di Giacomo BiffiEssere cristiani significa essenzialmente riconoscere Gesù come Signore e Maestro, Signore dei nostri cuori e Maestro delle nostre menti. E riconoscere Gesù come Signore e Maestro significa ritenere che il nostro modo di ragionare e di vivere deve conformarsi al suo insegnamento, anche e soprattutto quando il suo insegnamento è in contrasto con le idee, le norme, i comportamenti che nostra società appaiono dominanti. Oggi la parola di Dio ci richiama uno dei punti dove l'opposizione tra il Vangelo e il mondo è più netta, più stridente, più dolorosa: si tratta del diverso modo di concepire l'unione dell'uomo e della donna nel matrimonio. È un argomento che tocca in profondo la nostra umanità, che provoca la nostra sensibilità e suscita la reazione degli animi, che è di estrema rilevanza per tutto il modo di condurre la nostra esistenza. Tanto più siamo chiamati a restare coerenti anche in questo campo con la nostra qualifica di cristiani.GESÙ RIVENDICA L'INDISSOLUBILITÀ ORIGINARIA DEL MATRIMONIOLa narrazione evangelica ci dice che i farisei vengono un giorno a interrogare Gesù a proposito del divorzio, e lo fanno per metterlo alla prova, cioè per avere un pretesto di accusarlo e un'occasione di renderlo impopolare. È una questione che ai nostri giorni "mette alla prova" anche la Chiesa e i pastori d'ani me, che quotidianamente sono penosamente alle prese con le conseguenze di una legislazione che ha spezzato l'antica tradizione del nostro popolo e si è posta in conflitto con la parola di Cristo. Il pensiero di Gesù era già noto, perché l'aveva espresso nel Discorso della montagna. Proprio per questo l'intervento dei farisei appare provocatorio, chiaramente finalizzato a dimostrare Gesù come non rispettoso della legge mosaica. Mosè aveva regolato questa materia, limitandosi a prescrivere che il marito, quando si stancava della moglie, dovesse mettere per iscritto le ragioni del ripudio. L'interpretazione rabbinica non era concorde sulla validità di queste possibili ragioni, che dovevano essere più o meno gravi, più o meno futili a seconda dei vari dottori della legge. Ma Gesù non si lascia impigliare in questa contesa. La sua risposta è come una spada di luce, che taglia tutte le discussioni. Egli dichiara che la verità va ricercata non nelle sottili argomentazioni dei dotti, ma nel progetto originario di Dio. Secondo questo progetto, l'uomo e la donna che si uniscono nel matrimonio assumono tra loro un vin colo che è più tenace di quello che c'è tra un figlio e i genitori (Lascerà suo padre e sua madre...) e ugualmente insopprimibile. Ciò che avviene, avviene per sempre. Quell'unione è difatti il naturale principio di una realtà che non si distruggerà più: la creatura chiamata all'esistenza dall'amore sponsale è immortale. In essa il padre e la madre restano come saldati tra loro, anche quando essi ritengono di essersi tra loro divisi in virtù di una legislazione compiacente. Qui Gesù appare davvero il Figlio di Dio e il Padrone dell'universo: solo lui poteva introdurre qualcosa di veramente nuovo nella storia ripetitiva dell'egoismo umano. L'indissolubilità del matrimonio era allora per tutti un fatto inaudito: né gli ebrei né i pagani la conoscevano. Ma, dice Gesù, perché tutti si erano allontanati dal disegno del loro Creatore. Anche i suoi fedeli discepoli sono stupiti di questa novità e rientrati a casa lo interrogano ancora sull'argomento. E ancora Gesù ribadisce la sua affermazione, chiarendo in più che, a differenza di quel che allora tutti pensavano, non c'è diversità di condizione tra l'uomo e la donna. Fino a quel momento, l'uomo era, nelle varie legislazioni, un privilegiato: a lui solo, e non alla donna, era consentito di rompere il matrimonio. Il Figlio di Dio proclama per la prima volta l'uguale dignità e l'uguale diritto dei due contraenti.LA NECESSITÀ DI UNA PREPARAZIONE ADEGUATA AL MATRIMONIO PER I NOSTRI GIOVANIQuesto è ciò che il Signore pensa dell'unione sponsale. Pensare diverso vuol dire mettersi in pericolo di per correre una strada di malessere, di scontentezza, di sventure che spesso si ripercuotono sugli innocenti, cioè sui figli. Ai nostri ragazzi non mancano di solito le proteine, le vitamine, i mezzi di istruzione e di svago. Ma troppo spesso - da parte di chi disattende il comando di Cristo - essi vengono derubati dei loro più importanti diritti: il diritto di crescere in una famiglia stabile, concorde, in pace; il diritto di avere dei genitori che sappiano sacrificarsi per il bene dei figli; il diritto di avere un padre e una madre che si integrino a vicenda nell'opera educativa; il diritto di non essere vezzeggiati e colmati di regali da un padre e da una madre in discordia tra loro e quindi in gara per accaparrarsi con i doni e le concessioni l'affetto del figlio. Certamente il disegno di Dio è impegnativo, la sua proposta è altissima e talvolta sembra esigere troppo dalla nostra debolezza e dalla nostra fragilità. Appunto per questo al matrimonio bisogna che i giovani si preparino bene, con serietà e con determinazione, senza lasciarsi forviare dalla frivolezza e dalla stupidità che troppo spesso caratterizzano i discorsi che si sentono in giro, gli spettacoli che si vedono, gli esempi sciagurati di molti personaggi famosi. Hanno una vita sola da vivere: se non la vogliono sbagliare, devono mettersi in ascolto della parola del Signore, chiedendo a lui nella preghiera tutta la luce e la forza necessarie per vivere secondo il suo disegno.

il posto delle parole
Guidalberto Bormolini "Vivere il Cantico delle Creature"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Sep 25, 2024 22:09


Guidalberto Bormolini, Davide Rondoni"Vivere il Cantico delle Creature"La spiritualità cosmica e cristiana di San FrancescoIllustrazioni di Luca SalvagnoEdizioni Messaggero Padovawww.edizionimessaggero.itNel 1224 Francesco d'Assisi ha perduto le forze, la vista, sta perdendo la voce, sta perdendo la vita. E che cosa vuole rendere memorabile? Un pensiero? Una norma? No, una poesia. Un testo che unisce la lode al Creatore a quella per le creature. Lo detta ai suoi perché lo cantino, lo portino con sé i frati, la offrano a se stessi e al mondo. Oggi, 800 anni dopo, quelle parole continuano a essere un testo-fiaccola da passarsi in giro per le strade, un testo-respiro da condividere nei momenti belli e in quelli difficili, un inno alla sorellanza e alla fraternità cosmica, un invito a riconoscere la sinfonia del creato e il canto che vibra nel cuore di ognuno di noi. In questo libro un poeta e un monaco tanatologo ci portano dentro al Cantico delle creature, ne fanno emergere le mille iridescenze, lo restituiscono come compagnia quotidiana per le donne e gli uomini di oggi.Torino Spiritualitàwww.torinospiritualita.orgHo ancora tanti errori da commettere (ti prego lasciameli fare)giovedì 26 settembre 2024 ore 18.30Teatro Gobetticon Guidalberto Bormolini, monaco e tanatologoVasco Brondi, cantautore e scrittoremodera Armando Buonaiuto, curatore Torino Spiritualitàpianoforte e cori Angelo Trabace Cantautore tra i più influenti della scena indipendente italiana, Vasco Brondi affianca all'attività artistica la pratica e l'insegnamento dello yoga e della mindfulness: un cammino di ricerca interiore che lo ha portato a incrociare il percorso di padre Guidalberto Bormolini, tanatologo e maestro di meditazione con un passato da liutaio. Due figure a loro modo speculari, animate da slanci creativi e affondi spirituali, libere dal “dover essere” perché convinte che la bellezza della vita non stia nella perfezione. «Ho ancora tanti errori da commettere, ti prego lasciameli fare» canta Brondi nel suo ultimo disco: un inno al “poter essere”, da scandagliare tra riflessioni e canzoni. Anche a rischio di sbagliare.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.

A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore
riflessioni sul Vangelo di Venerdì 16 Agosto 2024 (Mt 19, 3-12) - Apostola Simona P.

A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore

Play Episode Listen Later Aug 15, 2024 5:37


- Premi il tasto PLAY per ascoltare la catechesi del giorno e condividi con altri se vuoi -+ Dal Vangelo secondo Matteo +In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: «È lecito a un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?».Egli rispose: «Non avete letto che il Creatore da principio li fece maschio e femmina e disse: "Per questo l'uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne"? Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l'uomo non divida quello che Dio ha congiunto».Gli domandarono: «Perché allora Mosè ha ordinato di darle l'atto di ripudio e di ripudiarla?».Rispose loro: «Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli; all'inizio però non fu così. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di unione illegittima, e ne sposa un'altra, commette adulterio».Gli dissero i suoi discepoli: «Se questa è la situazione dell'uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi».Egli rispose loro: «Non tutti capiscono questa parola, ma solo coloro ai quali è stato concesso. Infatti vi sono eunuchi che sono nati così dal grembo della madre, e ve ne sono altri che sono stati resi tali dagli uomini, e ve ne sono altri ancora che si sono resi tali per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca».Parola del Signore.

Gong! - Il podcast di RoundTwo
La chiusura di Ready At Dawn & una novità dal creatore di Prey - Episodio 316

Gong! - Il podcast di RoundTwo

Play Episode Listen Later Aug 8, 2024 22:43


Come un fulmine a ciel sereno arriva la notizia della chiusura di Ready At Dawn, lo studio fondato da Andrea Pessino e acquisito da Meta qualche anno fa. Raphael Colantonio, uno dei creatodi di Dishonored e Prey, presenta il nuovo progetto del suo team, WolfEye Studios: sarà un Action RPG in prima persona. Puoi ⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠Abbonarti Qui⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠ per supportare il progetto; i contenuti resteranno comunque accessibili a chiunque.

Elizabeth Magical Garden
Episode #199

Elizabeth Magical Garden

Play Episode Listen Later Jun 27, 2024 26:37


Welcome to Episode #199This weeks topic:  Is it possible to create on a higher frequency? How you feel about yourself - "affects"your ability to manifest" and Craft Your Happiness" This episode will help shed some light - on how this new phase of life will change "everything" - Let learn together.. Live Show ⤵️https://youtu.be/S8xb61vDfy8http://www.ElizabethMagicalGarden.comCash app me: $Eliz241 Check out the Live show on my youtube channel @Elizabeth magical Garden Podcast Ep. #198Blog Post: https://www.elizabethmagicalgarden.com

Authentic Biochemistry
Immune Cell Biochemistry. B cells C.12. Epigenetic Regulation. Dr Daniel. J. Guerra.17.6.24.Authentic Biochemistry Podcast

Authentic Biochemistry

Play Episode Listen Later Jun 17, 2024 43:41


References Cell. 2021 Apr 1; 184(7):1790–1803.e17. NAR Cancer. 2024 Jun; 6(2):zcae023. Peretti, Creatore, and Weiss. 1961. "Cant Help Falling in Love". Elvis Presley. https://youtu.be/O-aavAlSYgc?si=yEHWfI2Ny-zvQLnK Lennon-McCartney. 1965. "Wait" Rubber Soul lp. https://youtu.be/qJngWval8Bc?si=CRTQilYzdVZxAtSe Mozart. WA .1788. Divertimento in E Major. K.563. https://youtu.be/E8c83bpOVXo?si=EBffyTWZz0xHZqYs --- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/dr-daniel-j-guerra/message Support this podcast: https://podcasters.spotify.com/pod/show/dr-daniel-j-guerra/support

MONDOSERIE. Il podcast
Mostri, la critica al superuomo del creatore di Conan | Fumetto

MONDOSERIE. Il podcast

Play Episode Listen Later May 8, 2024 9:55


Puntata a cura di UntimoteoGià noto per Conan il Barbaro e per una manciata di indimenticabili storie degli X Men, l'artista britannico Barry Windsor Smith è l'autore della graphic novel Mostri. Edita nel 2021 dopo una genesi durata ben 37 anni, è il suo capolavoro. Un'opera d'autore che, utilizzando uno stile retrò ispirato al periodo d'oro dei comics, opera una profonda critica al mito a stelle e strisce del superuomo.“Fumetto” è il formato del podcast di Mondoserie dedicato al mondo dei fumetti. Dai grandi classici alle opere più recenti. Italiani, orientali, occidentali.Parte del progetto: https://www.mondoserie.it/ Iscriviti al podcast sulla tua piattaforma preferita: https://www.spreaker.com/show/mondoserie-podcast  Collegati a MONDOSERIE sui social:  https://www.facebook.com/mondoserie https://www.instagram.com/mondoserie.it/  https://twitter.com/mondoserie_it  https://www.youtube.com/channel/UCwXpMjWOcPbFwdit0QJNnXQ  https://www.linkedin.com/in/mondoserie/