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Ricorreva, in quei giorni, a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era inverno. Gesù camminava nel tempio, nel portico di Salomone. Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: «Fino a quando ci terrai nell'incertezza? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente». Gesù rispose loro: «Ve l'ho detto, e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste danno testimonianza di me. Ma voi non credete perché non fate parte delle mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».
Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
Ricorreva, in quei giorni, a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era inverno. Gesù camminava nel tempio, nel portico di Salomone. Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: «Fino a quando ci terrai nell'incertezza? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente». Gesù rispose loro: «Ve l'ho detto, e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste danno testimonianza di me. Ma voi non credete perché non fate parte delle mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».
Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
Le mie pecore ascoltano la mia voce (...). Io do loro la vita eterna e non andranno mai perdute e nessuno le rapirà dalla mia mano (Gv 10, 28-29). La voce di Gesù ha annunziato la buona novella del Vangelo sulla quale fondare la nostra vita. Egli non ha detto parole inutili, ma parole di vita e di verità. «L’ascoltare la sua voce di Pastore» significa accogliere la sua Parola, capace di trasformarci nel profondo e di orientare tutta la nostra vita nella luce del bene; significa affidarsi alle sue mani, tempio di ogni nostra pace, dove deve risuonare la lode continua della nostra fede. Gesù, attraverso la sua incarnazione, ci ha reso visibile il grande amore del Padre e la sua predilezione per noi. Egli, che si è manifestato a noi come uomo, rivela il Padre: «Chi vede me, vede il Padre» (Gv 12,45). Il Padre viene a noi con voce e membra umane. Sono appunto la voce e la mano del Pastore che ci attraggono e ci guidano nel cammino. Non è una voce qualunque, ma è quella del Figlio di Dio; non sono mani qualsiasi, ma quelle inchiodate a una croce, che ci hanno salvato e grazie alle quali non ci perderemo mai. Sono mani che in eterno portano i segni della passione. Gesù ci mostra le sue mani ogni giorno attraverso quelle del sacerdote: il pane e il vino, ricevendo la Parola e i gesti del Signore, si trasformano nel suo vero corpo e nel suo vero sangue: «Prese il pane nelle sue mani sante e venerabili» (Preghiera eucaristica I). Queste mani ci benedicono, ci assolvono dai peccati, amministrano i sacramenti. Lui stesso si è consegnato nelle mani del Padre nel momento della morte. La liturgia, ogni sera nella preghiera di Compieta, ci invita a ripetere quelle parole per ricordarci non solo che il riposo notturno è affidato a lui, ma che tutta la nostra vita deve essere un atto di fede e abbandono in Lui, e che ogni momento ci prepara al meraviglioso dono della vita nuova ed eterna. La mano del Signore è rifugio sicuro, è guida e spinta a predicare nel suo nome e a testimoniare con la vita che crediamo nel suo amore che salva. «E la mano del Signore era con loro», con ogni suo discepolo, per annunziare la sua Parola e per «perseverare con cuore risoluto nel Signore».
In quel tempo, Gesù disse: «Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».
Omelia della s. Messa del 7 Maggio 2025, Mercoledì della III Settimana di Pasqua, tenuta da p. Francesco M. Budani, FI.
Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
Gesù è colui che realizza in pienezza il prodigio che è rimasto scolpito nella memoria del popolo eletto, come segno per eccellenza della benevolenza di Dio. Ma, tragicamente, la gran parte del popolo eletto non capisce più. La manna non fu che un anticipo, un’allusione del vero pane del cielo. Questi è Gesù, e viene dato dal Padre come fonte di vita per gli uomini. Si compì in Stefano la profezia di Gesù: lo Spirito del Cristo è diventato anima della testimonianza del martire. La chiusura del cuore e il tradimento del resto hanno accompagnato tutta la storia del popolo di Dio. Il santo diacono non teme la reazione e la lapidazione: sostenuto dalla fede e dalla visione di Gesù risorto, rinnova in sé la passione e l’atteggiamento di perdono del Crocifisso. Nel morire, egli vede “il cielo aperto”: riceve in dono la grazia della croce pasquale, di poter vivere la morte come compimento, come atto riassuntivo di tutto il suo vivere, come lasciarsi volontariamente nelle mani di Dio.
We're back from a few weeks off to discuss Danny becoming a Da, the Pope passing away, and the madness of Papal history. We also catch up on League of Ireland football and what desserts the lads are scoffing after this episode.
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In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «Il Padre mio agisce anche ora e anch'io agisco». Per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo, perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio. Gesù riprese a parlare e disse loro: «In verità, in verità io vi dico: il Figlio da se stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo. Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, perché voi ne siate meravigliati. Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole. Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato ogni giudizio al Figlio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato. In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. In verità, in verità io vi dico: viene l'ora - ed è questa - in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l'avranno ascoltata, vivranno. Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso anche al Figlio di avere la vita in se stesso, e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell'uomo. Non meravigliatevi di questo: viene l'ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna. Da me, io non posso fare nulla. Giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
Dal Vangelo secondo GiovanniIn quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «Il Padre mio agisce anche ora e anch'io agisco». Per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo, perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio.Gesù riprese a parlare e disse loro: «In verità, in verità io vi dico: il Figlio da se stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo. Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, perché voi ne siate meravigliati.Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole. Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato ogni giudizio al Figlio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato.In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. In verità, in verità io vi dico: viene l'ora – ed è questa – in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l'avranno ascoltata, vivranno.Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso anche al Figlio di avere la vita in se stesso, e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell'uomo. Non meravigliatevi di questo: viene l'ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna.Da me, io non posso fare nulla. Giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore
- Premere il tasto PLAY per ascoltare la catechesi del giorno -+ Dal Vangelo secondo Giovanni +In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «Il Padre mio agisce anche ora e anch'io agisco». Per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo, perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio.Gesù riprese a parlare e disse loro: «In verità, in verità io vi dico: il Figlio da se stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo. Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, perché voi ne siate meravigliati.Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole. Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato ogni giudizio al Figlio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato.In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. In verità, in verità io vi dico: viene l'ora - ed è questa - in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l'avranno ascoltata, vivranno.Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso anche al Figlio di avere la vita in se stesso, e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell'uomo. Non meravigliatevi di questo: viene l'ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna.Da me, io non posso fare nulla. Giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.Parola del Signore.
Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «Il Padre mio agisce anche ora e anch'io agisco». Per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo, perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio. Gesù riprese a parlare e disse loro: «In verità, in verità io vi dico: il Figlio da se stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo. Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, perché voi ne siate meravigliati. Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole. Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato ogni giudizio al Figlio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato. In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. In verità, in verità io vi dico: viene l'ora - ed è questa - in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l'avranno ascoltata, vivranno. Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso anche al Figlio di avere la vita in se stesso, e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell'uomo. Non meravigliatevi di questo: viene l'ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna. Da me, io non posso fare nulla. Giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
Omelia della s. Messa del 29 Marzo 2025, IV Domenica del Tempo di Quaresima, anno C, tenuta da p. Francesco M. Budani, FI.
A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore
- Premi il tasto PLAY per ascoltare la catechesi del giorno e condividi con altri se vuoi -+ Dal Vangelo secondo Matteo + (Rito Ambrosiano)In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli: «Io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non séminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro? E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita? E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora, se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani si getta nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede? Non preoccupatevi dunque dicendo: “Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?”. Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno. Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena».Parola del Signore.
Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
«Io porrò inimicizia fra te e la donna, e fra la tua discendenza e la sua; questa ti schiaccerà il capo e tu le ferirai il calcagno». Questa è la solenne promessa del nostro Padre e Creatore dopo il peccato originale, quando abbiamo perso l’albero della vita e il nostro paradiso. Ma in cielo risuona una voce in perfetta sintonia con la volontà divina: «Ecco, io vengo per fare, o Dio, la tua volontà». È la risposta dell’Unigenito, Gesù Cristo, che accoglie il piano del Padre celeste. Nella pienezza del tempo, ecco l’annuncio dell’arcangelo Gabriele alla Vergine di Nazareth: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». È l’annuncio dell’Incarnazione. E Maria risponde con totale adesione alla volontà divina: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». Con questa risposta, in perfetta armonia tra cielo e terra, la Madonna diventa Madre di Dio e dell’umanità intera. Gesù, unito allo Spirito Santo, entra nel grembo materno. Qui lo Spirito fonde agli elementi naturali di Maria la sua anima divina, e così inizia la formazione del suo corpo, spiritualizzato e divino. Maria, offrendo il suo grembo al Signore, diventa grembo dell’umanità. Con il suo consenso, dà inizio a una nuova creazione con la nascita del Redentore. Il Padre celeste ha scelto un mezzo semplice per realizzare l’Incarnazione: mentre gli uomini cercano segni straordinari, Dio sceglie una giovane donna, purissima e immacolata, ma pur sempre una fanciulla. Con il suo sì, Maria porta nel mondo il Salvatore e si fa Madre di tutti noi. Comprendiamo così il ruolo unico di Maria e quanto sia importante accoglierla nella nostra vita! Riprendiamo la preghiera del Santo Rosario in famiglia, lasciando per un po’ il cellulare e dedicando tempo al Signore.
IL PADRE E IL NOSTRO POSTO NEL MONDO - MARCO MASSIGNANDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/border-nights--654467/support.
Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
La divina lezione che Gesù ci ha dato insegnandoci a pregare con il Padre Nostro deve restare il modello di ogni preghiera. Il vangelo di oggi, con l’evangelista Matteo, calandosi nelle nostre quotidiane e più immediate urgenze, avendo quasi scrutato benevolmente le nostre fragilità e le nostre necessità che premono, ci esorta: “Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto”. Gesù così fuga il dubbio che le nostre invocazioni si sperdano nell’etere, non siano ascoltate, non abbiano né interlocutore né risposte. Ecco la garanzia: “Il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele chiedono!”. Questa affermazione racchiude una grande promessa e una consolante verità: Il buon Dio, come un Padre ascolta e dà cose buone a coloro che gliele chiedono. Il cuore del nostro Padre celeste è un cuore sempre aperto, traboccante di amore. Dobbiamo però con umiltà fare sempre riferimento a quanto è essenziale della nostra preghiera: “Sia fatta la tua volontà”. È il Padre celeste che con il suo amore e la sua divina sapienza sempre ci dà le “cose buone”. Queste però non sempre corrispondono alle nostre richieste, non sempre quello che chiediamo è il vero bene per noi, non tutto si avvera con la celerità da noi desiderata, non sempre siamo capaci di discernere e valutare le “cose buone” che riceviamo, non sempre la nostra preghiera è perseverante e adorna di certezza, non sempre il nostro spirito è libero, mosso dalla fede fino a potersi librare verso l’Altissimo. Ecco che la regina Ester nella sua ferventissima preghiera chiede: “poni sulle mie labbra una parola opportuna!”. Prima di ogni nostra preghiera dovremmo invocare lo Spirito di Verità perché è sempre vero che nella Luce vediamo e troviamo la Luce.
Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
Gesù tante volte ha pregato: si appartava di frequente in luoghi solitari e trascorreva notti intere in preghiera, particolarmente nei momenti salienti della sua missione. Prima della passione, nell’orto del Getsemani, fin sulla croce ascoltiamo ancora la sua appassionata preghiera al Padre. Gli apostoli desiderano imitare il loro Maestro ed ecco la richiesta di uno di loro: «Signore, insegnaci a pregare». Gesù prima di donarci la Sua preghiera ci avverte: “Pregando, non sprecate parole”, come a dire; non sono le molte parole a fare la preghiera e queste non servono a convincere il buon Dio: “Il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate”. Ecco allora una chiara indicazione del primo interlocutore a cui ci rivolgiamo: “Il Padre nostro”, il Padre che vuole farci sentire ancora l’afflato del suo amore come in una rinnovata creazione e una ritrovata fratellanza. La preghiera quindi è essenzialmente un dialogo di amore tra Padre e figli, ma è anche un dialogo di comunione dei figli con il Padre di tutti. Le prime richieste che seguono: “Sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà” mirano ad affermare in noi la priorità assoluta di Dio, la santità del Suo nome, il trionfo della sua santissima volontà. Il riconoscimento della suprema maestà divina e della nostra doverosa sudditanza, contiene in sé anche una implicita riparazione a quanto abbiamo rinnegato con il peccato. Comprendiamo così che la preghiera autentica ha sempre in sé anche un programma e un orientamento di vita. È certamente anche affermazione fiduciosa nel Dio provvido e misericordioso: a Lui chiediamo il pane e tutto quanto occorre alla nostra vita fisica e spirituale, gli chiediamo per la sua misericordia il restauro in sé della piena armonia e la ritrovata fraternità nel perdono. Il Padre nostro è quindi un anticipo della nostra risurrezione: il perdono di Dio, la sua misericordia, la ritrovata riconciliazione tra noi suoi figli ne sono i segni evidenti. L’ultimo dono che viene dalla preghiera di Gesù è la libertà dal male e la vittoria sulle cattive seduzioni. Quando noi preghiamo col Padre Nostro, preghiamo come pregava Gesù, preghiamo con Lui, con tutto il cielo con l’umanità intera, diventiamo con Cristo voce orante della Chiesa.
La Voce di oggi è quella dell'eccentrico, ma geniale Sir William Matthew Flinders Petrie (1853-1942). Archeologo meticoloso e brillante, non a caso noto con l'appellativo di Padre dell'Egittologia, scavò più di chiunque altro in Egitto e nei suoi settant'anni di carriera arrivò a pubblicare un migliaio fra monografie, articoli e riviste. Grazie al suo acume e alla sua sensibilità archeologica fu il primo a comprendere l'importanza storica di tutti i manufatti e non solo di quelli iscritti e/o architettonici. Fra i suoi incalcolabili meriti, quello di aver regalato all'archeologia una formidabile intuizione...Bibliografia:W. M, FLINDERS PETRIE, Seventy Years in archaeology, London, Sampson Low, Marston & Co., 1931.W. R. DAWSON, E. P. UPHILL, M. L. BIERBRIER, Who Was Who in Egyptology, 5 ed., London, Egypt ExplorationSociety, 2019, 363-365.C. NAUNTON, I Carnet degli Egittologi, traduzione italiana di Vera Verdiani, Milano, L'Ippocampo, 2021, (ed. orig. Egyptologists' Notebook, London, Thames& Hudson, 2020), 178-183.Musiche: 'Séjour marocain'Music by Jean-Paul Verpeaux from Pixabay;'Africa'Music by Luca Francini from Pixabay;'Arabic Trap'Music by u_98o9hlkn7r from Pixabay;Middle Eastern Percussion (World, Oriental)Music by Ashot Danielian from Pixabay;'Arab and Musilim'Music by 根 李 from PixabaySuoni:http: //bigsoundbank.com by Joseph Sardin;http: //freesound.org;https://pixabay.comCONTATTI:e-mail:info@kheru.itFacebook:https://www.facebook.com/profile.php?id=100086674804348Instagram:https://www.instagram.com/kherupodcast/?igshid=MmIzYWVlNDQ5Yg%3D%3D
Commento al Vangelo di domenica 23 febbraio 2005#Vangelodiperiferia #23febbraio2025 #Vangelodelladomenica Lc 6,27-38
Oggi accompagna Emeth ai microfoni Enrico della @congregadelpicchioverde, per una puntata interamente dedicata a Gerald Gardner, alla nascita della Wicca e alle influenze culturali che hanno contribuito alla sua formazione. Gerald Gardner (1884-1964) è noto come il "padre della Wicca", ma la sua storia è ben più complessa e affascinante di quanto comunemente si creda. Sapevate, ad esempio, che aveva una passione per le armi bianche rituali e scrisse un saggio sui celebri kris malesiani? Oppure che fu “strega residente” presso il Museum of Witchcraft di Cecil Williamson? O ancora, che morì su una nave da crociera in Turchia? Dietro al mito – e alla mistificazione – si cela una figura poliedrica, profondamente interessata alla spiritualità e alle religioni "pagane". Il suo percorso si intreccia con la Folklore Society, fondata nel 1878 per lo studio e la rivitalizzazione delle tradizioni popolari britanniche, e con diverse correnti esoteriche del suo tempo, tra cui la Confraternita di Crotone dell'Ordine della Rosa Croce e l'Ordo Templi Orientis. In questa puntata scegliamo una prospettiva diversa dal solito: anziché concentrarci sulla New Forest Coven, sulle dispute riguardo alla sua reale esistenza e sulla natura delle sue attività, poniamo Gardner al centro della narrazione come uomo, esplorando il modo in cui la sua storia personale e i suoi interessi influenzarono la neonata Wicca. Enrico, da iniziato e sacerdote, ci aiuta inoltre a chiarire alcuni fraintendimenti comuni sulla Wicca, spesso dovuti a una lettura distorta di quello che è stato il suo sviluppo successivo. Infatti, col tempo, elementi estranei alla visione originaria di Gardner sono stati assimilati in modo improprio, contribuendo a fraintendimenti sulla natura di questa religione estatica, ancora alla ricerca di un consolidamento della propria identità. Potete contattare Enrico e la Congrega del Picchio Verde attraverso i social: Instagram Facebook Email: cerchiopiceno@gmail.com +++ SCOPRI NEXUS ARCANUM CONTATTI, CONTENUTI & NOVITA' -> Qui Instagram Facebook Iscriviti a Patreon Se vuoi fare una donazione: paypal.me/nexusarcanum PODCAST INSIEME? Leggi il bando!
di Massimiliano Coccia | in collaborazione con Linkiesta | Rassegna stampa del 24 01 2025 Oggi 24 gennaio 2025 ricorrono i 60 anni della morte di Winston Churchill. Lo ricordiamo con una puntata monografica fatta della sua storia e delle sue lettere.
La Corte d'Assise d'Appello di Torino ha assolto il 22enne di Collegno Alex Cotoia, che era alla sbarra con l'accusa di aver ucciso a coltellate il padre Giuseppe Pompa il 30 aprile 2020 per difendere sua mamma durante l'ennesima violenta lite tra genitori.
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Una ragazza fiorentina di 21 anni, Martina Voce, è stata accoltellata in un negozio a Oslo (Norvegia) dall'ex fidanzato, un norvegese di origini indiane di 20 anni, incensurato. L'uomo è stato fermato da due colleghi della vittima ed è rimasto ferito.
Gianmarco Tamberi, Rapporto Con Il Padre: Ecco Perchè Non Parlano Più!Gianmarco Tamberi si racconta a Belve: tra successi sportivi e un difficile rapporto con il padre Marco. Ecco che cosa ha detto!#breakingnews #ultimenotizie #notiziedelgiorno #notizie #cronaca #belve #campione #gianmarcotamberi #intervista #olimpiadi #padre #rapporto #relazione #saltoinalto
Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: Il buon Pastore«Io sono il buon pastore»10 «Chi non entra attraverso la porta dellʼovile, ma cerca dʼintrufolarsi ad ogni costo, scavalcando il recinto, è un ladro. 2 Il pastore, invece, entra per la porta. 3 Il custode gli apre, le pecore sentono la sua voce e gli si avvicinano; egli le chiama per nome e le porta fuori. 4 Le fa uscire tutte dallʼovile e cammina davanti a loro. Le pecore lo seguono, perché riconoscono la sua voce. 5 Certamente non seguiranno un estraneo, anzi scapperanno, perché non ne riconoscono la voce». 6 Quelli che ascoltavano questa parabola di Gesù, non riuscivano a capirne il significato. 7 Gesù, allora, spiegò: «Per la verità, io sono la porta per le pecore. 8-9 Tutti quelli che sono venuti prima di me, sono ladri e assassini, ma le pecore non li hanno ascoltati. Proprio così, io sono la porta. Chi passerà da questa porta, sarà salvato. Potrà entrare e uscire e trovare verdi pascoli. 10 Il ladro viene per rubare, ammazzare, distruggere. Io, invece, sono venuto per dar loro la vita in grande abbondanza. 11 Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la vita per le sue pecore. 12 Un dipendente, quando vede avvicinarsi un lupo, scappa a gambe levate e lascia le pecore indifese. Che gliene importa di loro? Non sono mica sue! Così il lupo assale il gregge, prende alcune pecore, mentre altre scappano. 13 È naturale che il dipendente se la dia a gambe, perché lavora per soldi e quindi le pecore non gli stanno a cuore. 14 Io, invece, sono il buon pastore, conosco le mie pecore e loro mi conoscono, 15 proprio come mio Padre conosce me ed io conosco lui; e per le pecore do la vita. 16 In un altro ovile ho altre pecore da guidare. Anchʼesse daranno ascolto alla mia voce, e allora ci sarà un solo gregge con un solo pastore. 17 Il Padre mi ama, perché sacrifico la mia vita, per riprenderla poi di nuovo. 18 Nessuno può togliermela; sono io che la offro di mia iniziativa, perché ho il diritto e il potere di offrirla e riprenderla, quando mi pare. Il Padre stesso mi ha dato questo ordine». 19 A queste parole, le opinioni dei Giudei sul conto di Gesù furono di nuovo contrastanti. 20 Molti di loro dicevano: «È indemoniato e pazzo, perché lo ascoltate?» 21 Altri invece dicevano: «Non ci sembra proprio indemoniato! Può, forse un demonio aprire gli occhi ai ciechi?»lascia un commentoSupport the show
Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: Non avete l'amore di Dio in voi 25 In verità, in verità vi dico: l'ora viene, anzi è già venuta, che i morti udranno la voce del Figlio di Dio; e quelli che l'avranno udita, vivranno. 26 Perché come il Padre ha vita in se stesso, così ha dato anche al Figlio di avere vita in se stesso; 27 e gli ha [anche] dato autorità di giudicare, perché è il Figlio dell'uomo. 28 Non vi meravigliate di questo; perché l'ora viene in cui tutti quelli che sono nelle tombe udranno la sua voce e ne verranno fuori: 29 quelli che hanno operato bene, in risurrezione di vita; quelli che hanno operato male, in risurrezione di giudizio. 30 Io non posso fare nulla da me stesso; come odo, giudico, e il mio giudizio è giusto, perché cerco non la mia propria volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.Testimonianze che confermano quella di Gesù31 «Se io rendo testimonianza di me stesso, la mia testimonianza non è vera. 32 Vi è un altro che rende testimonianza di me; e so che la testimonianza che egli rende di me è vera. 33 Voi avete mandato a interrogare Giovanni, ed egli ha reso testimonianza alla verità. 34 Io però la testimonianza non la ricevo da un uomo, ma dico questo affinché voi siate salvati. 35 Egli era la lampada ardente e splendente, e voi avete voluto rallegrarvi per breve tempo alla sua luce. 36 Ma io ho una testimonianza maggiore di quella di Giovanni; perché le opere che il Padre mi ha date da compiere, quelle stesse opere che faccio, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato. 37 Il Padre che mi ha mandato, egli stesso ha reso testimonianza di me. La sua voce voi non l'avete mai udita, il suo volto non l'avete mai visto, 38 e la sua parola non dimora in voi, perché non credete in colui che egli ha mandato. 39 Voi investigate le Scritture perché pensate di avere per mezzo di esse vita eterna, ed esse son quelle che rendono testimonianza di me; 40 eppure non volete venire a me per avere la vita!41 Io non prendo gloria dagli uomini; 42 ma io vi conosco: voi non avete l'amore di Dio in voi. 43 Io sono venuto nel nome del Padre mio, e voi non mi ricevete; se un altro verrà nel suo proprio nome, quello lo riceverete. 44 Come potete credere, voi che prendete gloria gli uni dagli altri e non cercate la gloria che viene da Dio solo? 45 Non crediate che io sia colui che vi accuserà davanti al Padre; c'è chi vi accusa, ed è Mosè, nel quale avete riposto la vostra speranza. 46 Infatti, se credeste a Mosè, credereste anche a me; poiché egli ha scritto di me. 47 Ma se non credete ai suoi scritti, come crederete alle mie parole?»lascia un commentoSupport the Show.lascia un commentoSupport the show
Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: Il paralitico di BethesdaGesù guarisce un paralitico a Betesda5 Dopo queste cose ci fu una festa dei Giudei, e Gesù salì a Gerusalemme.2 Or a Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, c'è una vasca, chiamata in ebraico Betesda, che ha cinque portici. 3 Sotto questi portici giaceva un gran numero d'infermi, di ciechi, di zoppi, di paralitici [, i quali aspettavano l'agitarsi dell'acqua, 4 perché un angelo, in determinati momenti, scendeva nella vasca e agitava l'acqua; e il primo che vi scendeva dopo che l'acqua era stata agitata, era guarito di qualunque malattia fosse colpito].5 Là c'era un uomo che da trentotto anni era infermo. 6 Gesù, vedutolo che giaceva e sapendo che già da lungo tempo stava così, gli disse: «Vuoi guarire?» 7 L'infermo gli rispose: «Signore, io non ho nessuno che, quando l'acqua è mossa, mi metta nella vasca, e mentre ci vengo io, un altro vi scende prima di me». 8 Gesù gli disse: «Àlzati, prendi il tuo lettuccio e cammina». 9 In quell'istante quell'uomo fu guarito; e, preso il suo lettuccio, si mise a camminare.10 Quel giorno era un sabato; perciò i Giudei dissero all'uomo guarito: «È sabato, e non ti è permesso portare il tuo lettuccio». 11 Ma egli rispose loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: “Prendi il tuo lettuccio e cammina”». 12 Essi [allora] gli domandarono: «Chi è l'uomo che ti ha detto: “Prendi [il tuo lettuccio] e cammina”?» 13 Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato, perché in quel luogo c'era molta gente. 14 Più tardi Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: «Ecco, tu sei guarito; non peccare più, ché non ti accada di peggio». 15 L'uomo se ne andò, e disse ai Giudei che colui che lo aveva guarito era Gesù. 16 Per questo i Giudei perseguitavano Gesù [e cercavano di ucciderlo]; perché faceva queste cose di sabato.Gesù dichiara la sua uguaglianza con il Padre17 Gesù rispose loro: «Il Padre mio opera fino ad ora, e anch'io opero». 18 Per questo i Giudei più che mai cercavano di ucciderlo, perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio.19 Gesù quindi rispose e disse loro: «In verità, in verità vi dico che il Figlio non può da se stesso fare cosa alcuna, se non ciò che vede fare dal Padre; perché le cose che il Padre fa, anche il Figlio le fa ugualmente. 20 Perché il Padre ama il Figlio e gli mostra tutto quello che egli fa; e gli mostrerà opere maggiori di queste, affinché ne restiate meravigliati. 21 Infatti, come il Padre risuscita i morti e li vivifica, così anche il Figlio vivifica chi vuole. 22 Inoltre, il Padre non giudica nessuno, ma ha affidato tutto il giudizio al Figlio, 23 affinché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio non onora il Padre che lo ha mandato. 24 In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita.lascia un commentoSupport the Show.lascia un commentoSupport the show
Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: Chi crede nel figlio ha vita eterna25 Nacque dunque una discussione sulla purificazione, tra i discepoli di Giovanni e un Giudeo. 26 E andarono da Giovanni e gli dissero: «Rabbì, colui che era con te di là dal Giordano, e al quale rendesti testimonianza, eccolo che battezza, e tutti vanno da lui». 27 Giovanni rispose: «L'uomo non può ricevere nulla se non gli è dato dal cielo. 28 Voi stessi mi siete testimoni che ho detto: “Io non sono il Cristo, ma sono stato mandato davanti a lui”. 29 Colui che ha la sposa è lo sposo, ma l'amico dello sposo, che è presente e lo ascolta, si rallegra vivamente alla voce dello sposo; questa gioia, che è la mia, è ora completa. 30 Bisogna che egli cresca e che io diminuisca. 31 Colui che viene dall'alto è sopra tutti; colui che viene dalla terra è della terra e parla come uno che è della terra; colui che viene dal cielo è sopra tutti. 32 Egli rende testimonianza di quello che ha visto e udito, ma nessuno riceve la sua testimonianza. 33 Chi ha ricevuto la sua testimonianza ha confermato che Dio è veritiero. 34 Perché colui che Dio ha mandato dice le parole di Dio; [Dio] infatti non dà lo Spirito con misura. 35 Il Padre ama il Figlio e gli ha dato ogni cosa in mano. 36 Chi crede nel Figlio ha vita eterna; chi invece rifiuta di credere al Figlio non vedrà la vita, ma l'ira di Dio rimane su di lui».lascia un commentoSupport the show
Sermone predicato nella Chiesa Cristiana Evangelica -Sola Grazia- di Caltanissetta il 18-08-2024-Testo biblico- Giovanni 5-15-30-Serie- Il Vangelo di Giovanni - 32-Predicatore- Nazzareno Ulfo--Ascolta altri sermoni nella nostra pagina dedicata- https---www.sermoni.solagrazia.it-
Dai nostri archivi, la storia di Bruno Buttini, personaggio di spicco della comunità italiana di Sydney ed ex presidente della Associazione Emilia-Romagna, scomparso due settimane fa nel giorno del suo 83mo compleanno.
Sermone predicato nella Chiesa Cristiana Evangelica "Sola Grazia" di Caltanissetta il 18/08/2024Testo biblico: Giovanni 5:15-30Serie: Il Vangelo di Giovanni / 32Predicatore: Nazzareno UlfoAscolta altri sermoni nella nostra pagina dedicata: https://www.sermoni.solagrazia.it/
Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: "quanto piu' il Padre celeste donera'?"5 Poi disse loro: «Se uno di voi ha un amico, e va da lui a mezzanotte e gli dice: “Amico, prestami tre pani, 6 perché mi è arrivato un amico da un viaggio e non ho nulla da mettergli davanti”; 7 e se quello dal di dentro gli risponde: “Non darmi fastidio; la porta è già chiusa e i miei bambini sono con me a letto, io non posso alzarmi per darteli”, 8 io vi dico che se anche non si alzasse a darglieli perché gli è amico, tuttavia, per la sua importunità, si alzerà e gli darà tutto ciò di cui ha bisogno. 9 Io altresì vi dico: chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto. 10 Perché chiunque chiede riceve, chi cerca trova, e sarà aperto a chi bussa. 11 E chi è quel padre fra di voi che, se il figlio gli chiede [un pane, gli dia una pietra? O se gli chiede] un pesce, gli dia invece un serpente? 12 Oppure se gli chiede un uovo, gli dia uno scorpione? 13 Se voi, dunque, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il Padre celeste donerà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!»Guarigione di un indemoniato14 Gesù stava scacciando un demonio {che era muto}; e, quando il demonio fu uscito, il muto parlò e la folla si stupì. 15 Ma alcuni di loro dissero: «È per l'aiuto di Belzebù, principe dei demòni, che egli scaccia i demòni». 16 Altri, per metterlo alla prova, gli chiedevano un segno dal cielo. 17 Ma egli, conoscendo i loro pensieri, disse loro: «Ogni regno diviso contro se stesso va in rovina, e casa crolla su casa. 18 Se dunque anche Satana è diviso contro se stesso, come potrà reggere il suo regno? Poiché voi dite che è per l'aiuto di Belzebù che io scaccio i demòni. 19 E se io scaccio i demòni con l'aiuto di Belzebù, con l'aiuto di chi li scacciano i vostri figli? Perciò, essi stessi saranno i vostri giudici. 20 Ma se è con il dito di Dio che io scaccio i demòni, allora il regno di Dio è giunto fino a voi. 21 Quando l'uomo forte, ben armato, guarda l'ingresso della sua casa, ciò che egli possiede è al sicuro; 22 ma quando uno più forte di lui sopraggiunge e lo vince, gli toglie tutta l'armatura nella quale confidava e ne divide il bottino. 23 Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me disperde.Il ritorno dello spirito immondo24 «Quando lo spirito immondo esce da un uomo, si aggira per luoghi aridi, cercando riposo; e, non trovandone, dice: “Ritornerò nella mia casa, dalla quale sono uscito”; 25 e, quando ci arriva, la trova spazzata e adorna. 26 Allora va e prende con sé altri sette spiriti peggiori di lui, ed entrano ad abitarla; e l'ultima condizione di quell'uomo diventa peggiore della prima».27 Mentre egli diceva queste cose, dalla folla una donna alzò la voce e gli disse: «Beato il grembo che ti portò e le mammelle che tu poppasti!» Ma egli disse: 28 «Beati piuttosto quelli che ascoltano la parola di Dio e la osservano!»Il segno del profeta Giona29 Mentre la gente si affollava intorno a lui, egli cominciò a dire: «Questa generazione è una generazione malvagia; chiede un segno, ma segno non le sarà dato, se non il segno di Giona. 30 Infatti, come Giona fu un segno per i Niniviti, così anche il Figlio dell'uomo lo sarà per questa generazione. 31 La regina del mezzogiorno comparirà nel giudizio con gli uomini di questa genelascia un commentoSupport the Show.
Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: Il Padre nostroMarta e Maria38 Mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio; e una donna, di nome Marta, lo ospitò [in casa sua]. 39 Marta aveva una sorella chiamata Maria, la quale, sedutasi ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. 40 Ma Marta, tutta presa dalle faccende domestiche, venne e disse: «Signore, non ti importa che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». 41 Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e sei agitata per molte cose, ma una cosa sola è necessaria[p]. 42 Maria ha scelto la parte buona che non le sarà tolta».Istruzioni di Gesù sulla preghiera11 Gesù si trovava in un certo luogo a pregare e, quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». 2 Egli disse loro: «Quando pregate, dite: “Padre [nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno ; sia fatta la tua volontà, come in cielo, anche in terra; 3 dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano[a], 4 e perdonaci i nostri peccati, perché anche noi perdoniamo a ogni nostro debitore; e non ci esporre alla tentazione, ma liberaci dal maligno”».lascia un commentoSupport the Show.
Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: Il padre col figlio indemoniatoGuarigione di un indemoniato37 Il giorno seguente, quando essi scesero dal monte, una gran folla andò incontro a Gesù. 38 Un uomo dalla folla gridò: «Maestro, ti prego, volgi lo sguardo a mio figlio: è l'unico che io abbia. 39 Ecco, uno spirito si impadronisce di lui e subito egli grida; e lo spirito lo contorce, facendolo schiumare, e a fatica si allontana da lui, dopo averlo straziato. 40 Ho pregato i tuoi discepoli di scacciarlo, ma non hanno potuto». 41 Gesù rispose: «O generazione incredula e perversa, fino a quando sarò con voi e vi sopporterò? Porta qui tuo figlio». 42 Mentre il ragazzo si avvicinava, il demonio lo gettò per terra e cominciò a contorcerlo con le convulsioni; ma Gesù sgridò lo spirito immondo, guarì il ragazzo e lo rese a suo padre. 43 E tutti rimasero sbalorditi della grandezza di Dio. Mentre tutti si meravigliavano di tutte le cose che [Gesù] faceva, egli disse ai suoi discepoli:44 «Voi, tenete bene in mente[h] queste parole: il Figlio dell'uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini». 45 Ma essi non capivano queste parole che erano per loro velate, così da risultare incomprensibili, e temevano di interrogarlo su quanto aveva detto.Support the Show.lascia un commentoSupport the Show.
M5S in Europa, ammessi al gruppo ma con riserva - Il padre della Salis difende l'onore della figlia
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A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore
- Premi il tasto PLAY per ascoltare la catechesi del giorno e condividi con altri se vuoi -+ Dal Vangelo secondo Matteo +In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli:«Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l'uno e amerà l'altro, oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire Dio e la ricchezza.Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito?Guardate gli uccelli del cielo: non séminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro? E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita?E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora, se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani si getta nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede?Non preoccupatevi dunque dicendo: "Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?". Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno.Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta.Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena».Parola del Signore.
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RITIRO A ROMA CON LE APOSTOLE:Carissimi amici, vi invitiamo a trascorrere con noi un fine settimana a Roma. Per info e iscrizioni : https://www.it.apostlesofil.com/iscrizioni-weekend-roma/ - Premi il tasto PLAY per ascoltare la catechesi del giorno e condividi con altri se vuoi -+ Dal Vangelo secondo Giovanni +Ricorreva, in quei giorni, a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era inverno. Gesù camminava nel tempio, nel portico di Salomone. Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: «Fino a quando ci terrai nell'incertezza? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente».Gesù rispose loro: «Ve l'ho detto, e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste danno testimonianza di me. Ma voi non credete perché non fate parte delle mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».Parola del Signore.
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RITIRO A ROMA CON LE APOSTOLE:Carissimi amici, vi invitiamo a trascorrere con noi un fine settimana a Roma. Per info e iscrizioni : https://www.it.apostlesofil.com/iscrizioni-weekend-roma/ - Premi il tasto PLAY per ascoltare la catechesi del giorno e condividi con altri se vuoi -+ Dal Vangelo secondo Giovanni +Chi viene dall'alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla secondo la terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti. Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza. Chi ne accetta la testimonianza, conferma che Dio è veritiero. Colui infatti che Dio ha mandato dice le parole di Dio: senza misura egli dà lo Spirito.Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l'ira di Dio rimane su di lui.Parola del Signore.
Lorenzo Cremonesi racconta del razzo sparato dai russi su Odessa, caduto a 150 metri dal corteo di auto del presidente ucraino in quel momento col premier greco Mitsotakis. Marilisa Palumbo analizza i risultati del SuperTuesday negli Stati Uniti, fatale alla sfidante repubblicana di Trump e che consegna agli Usa un duello-bis con Biden. Floriana Rullo riepiloga il caso della diciottenne che ha difeso la madre uccidendo il marito che l'aggrediva.I link di corriere.it:Esplosione a Odessa, 5 morti: missile a 150 metri da ZelenskyDopo il SuperTuesday, in America si apre la stagione dei veleniI diari di Makka, la ragazza che ha ucciso il padre per difendere la madre: “Chi troverà questo scritto capirà”
Oggi: Il Padre NostroGuardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non avrete ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli. 2 Quando dunque fai l'elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade per essere lodati dagli uomini. In verità vi dico: hanno gia ricevuto la loro ricompensa. 3 Quando invece tu fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, 4 perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.5 Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini. In verità vi dico: hanno gia ricevuto la loro ricompensa. 6 Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.7 Pregando poi, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole. 8 Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate. 9 Voi dunque pregate così:10 Padre nostro che sei nei cieli,sia santificato il tuo nome;venga il tuo regno;sia fatta la tua volontà,come in cielo così in terra.11 Dacci oggi il nostro pane quotidiano,12 e rimetti a noi i nostri debiticome noi li rimettiamo ai nostri debitori,13 e non ci indurre in tentazione,ma liberaci dal male. 14 Se voi infatti perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi; 15 ma se voi non perdonerete agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe. 16 E quando digiunate, non assumete aria malinconica come gli ipocriti, che si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano. In verità vi dico: hanno gia ricevuto la loro ricompensa.17 Tu invece, quando digiuni, profumati la testa e lavati il volto, 18 perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo tuo Padre che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.Support the show
Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: Il buon Pastore«Io sono il buon pastore»10 «Chi non entra attraverso la porta dellʼovile, ma cerca dʼintrufolarsi ad ogni costo, scavalcando il recinto, è un ladro. 2 Il pastore, invece, entra per la porta. 3 Il custode gli apre, le pecore sentono la sua voce e gli si avvicinano; egli le chiama per nome e le porta fuori. 4 Le fa uscire tutte dallʼovile e cammina davanti a loro. Le pecore lo seguono, perché riconoscono la sua voce. 5 Certamente non seguiranno un estraneo, anzi scapperanno, perché non ne riconoscono la voce».6 Quelli che ascoltavano questa parabola di Gesù, non riuscivano a capirne il significato. 7 Gesù, allora, spiegò: «Per la verità, io sono la porta per le pecore. 8-9 Tutti quelli che sono venuti prima di me, sono ladri e assassini, ma le pecore non li hanno ascoltati. Proprio così, io sono la porta. Chi passerà da questa porta, sarà salvato. Potrà entrare e uscire e trovare verdi pascoli. 10 Il ladro viene per rubare, ammazzare, distruggere. Io, invece, sono venuto per dar loro la vita in grande abbondanza.11 Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la vita per le sue pecore. 12 Un dipendente, quando vede avvicinarsi un lupo, scappa a gambe levate e lascia le pecore indifese. Che gliene importa di loro? Non sono mica sue! Così il lupo assale il gregge, prende alcune pecore, mentre altre scappano. 13 È naturale che il dipendente se la dia a gambe, perché lavora per soldi e quindi le pecore non gli stanno a cuore.14 Io, invece, sono il buon pastore, conosco le mie pecore e loro mi conoscono, 15 proprio come mio Padre conosce me ed io conosco lui; e per le pecore do la vita. 16 In un altro ovile ho altre pecore da guidare. Anchʼesse daranno ascolto alla mia voce, e allora ci sarà un solo gregge con un solo pastore.17 Il Padre mi ama, perché sacrifico la mia vita, per riprenderla poi di nuovo. 18 Nessuno può togliermela; sono io che la offro di mia iniziativa, perché ho il diritto e il potere di offrirla e riprenderla, quando mi pare. Il Padre stesso mi ha dato questo ordine».19 A queste parole, le opinioni dei Giudei sul conto di Gesù furono di nuovo contrastanti. 20 Molti di loro dicevano: «È indemoniato e pazzo, perché lo ascoltate?» 21 Altri invece dicevano: «Non ci sembra proprio indemoniato! Può, forse un demonio aprire gli occhi ai ciechi?»Support the show
Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: Non avete l'amore di Dio in voi 25 In verità, in verità vi dico: l'ora viene, anzi è già venuta, che i morti udranno la voce del Figlio di Dio; e quelli che l'avranno udita, vivranno. 26 Perché come il Padre ha vita in se stesso, così ha dato anche al Figlio di avere vita in se stesso; 27 e gli ha [anche] dato autorità di giudicare, perché è il Figlio dell'uomo. 28 Non vi meravigliate di questo; perché l'ora viene in cui tutti quelli che sono nelle tombe udranno la sua voce e ne verranno fuori: 29 quelli che hanno operato bene, in risurrezione di vita; quelli che hanno operato male, in risurrezione di giudizio. 30 Io non posso fare nulla da me stesso; come odo, giudico, e il mio giudizio è giusto, perché cerco non la mia propria volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato[c].Testimonianze che confermano quella di Gesù31 «Se io rendo testimonianza di me stesso, la mia testimonianza non è vera. 32 Vi è un altro che rende testimonianza di me; e so che la testimonianza che egli rende di me è vera. 33 Voi avete mandato a interrogare Giovanni[d], ed egli ha reso testimonianza alla verità. 34 Io però la testimonianza non la ricevo da un uomo, ma dico questo affinché voi siate salvati. 35 Egli era la lampada ardente e splendente, e voi avete voluto rallegrarvi per breve tempo alla sua luce. 36 Ma io ho una testimonianza maggiore di quella di Giovanni; perché le opere che il Padre mi ha date da compiere, quelle stesse opere che faccio, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato. 37 Il Padre che mi ha mandato, egli stesso ha reso testimonianza di me. La sua voce voi non l'avete mai udita, il suo volto non l'avete mai visto, 38 e la sua parola non dimora in voi, perché non credete in colui che egli ha mandato. 39 Voi investigate le Scritture[e] perché pensate di avere per mezzo di esse vita eterna, ed esse son quelle che rendono testimonianza di me; 40 eppure non volete venire a me per avere la vita!41 Io non prendo gloria dagli uomini; 42 ma io vi conosco: voi non avete l'amore di Dio in voi. 43 Io sono venuto nel nome del Padre mio, e voi non mi ricevete; se un altro verrà nel suo proprio nome, quello lo riceverete. 44 Come potete credere, voi che prendete gloria gli uni dagli altri e non cercate la gloria che viene da Dio solo? 45 Non crediate che io sia colui che vi accuserà davanti al Padre; c'è chi vi accusa, ed è Mosè, nel quale avete riposto la vostra speranza. 46 Infatti, se credeste a Mosè, credereste anche a me; poiché egli ha scritto di me. 47 Ma se non credete ai suoi scritti, come crederete alle mie parole?»Support the show
Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: Il paralitico di BethesdaGesù guarisce un paralitico a Betesda5 Dopo queste cose ci fu una festa dei Giudei[a], e Gesù salì a Gerusalemme.2 Or a Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, c'è una vasca, chiamata in ebraico Betesda[b], che ha cinque portici. 3 Sotto questi portici giaceva un gran numero d'infermi, di ciechi, di zoppi, di paralitici [, i quali aspettavano l'agitarsi dell'acqua, 4 perché un angelo, in determinati momenti, scendeva nella vasca e agitava l'acqua; e il primo che vi scendeva dopo che l'acqua era stata agitata, era guarito di qualunque malattia fosse colpito].5 Là c'era un uomo che da trentotto anni era infermo. 6 Gesù, vedutolo che giaceva e sapendo che già da lungo tempo stava così, gli disse: «Vuoi guarire?» 7 L'infermo gli rispose: «Signore, io non ho nessuno che, quando l'acqua è mossa, mi metta nella vasca, e mentre ci vengo io, un altro vi scende prima di me». 8 Gesù gli disse: «Àlzati, prendi il tuo lettuccio e cammina». 9 In quell'istante quell'uomo fu guarito; e, preso il suo lettuccio, si mise a camminare.10 Quel giorno era un sabato; perciò i Giudei dissero all'uomo guarito: «È sabato, e non ti è permesso portare il tuo lettuccio». 11 Ma egli rispose loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: “Prendi il tuo lettuccio e cammina”». 12 Essi [allora] gli domandarono: «Chi è l'uomo che ti ha detto: “Prendi [il tuo lettuccio] e cammina”?» 13 Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato, perché in quel luogo c'era molta gente. 14 Più tardi Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: «Ecco, tu sei guarito; non peccare più, ché non ti accada di peggio». 15 L'uomo se ne andò, e disse ai Giudei che colui che lo aveva guarito era Gesù. 16 Per questo i Giudei perseguitavano Gesù [e cercavano di ucciderlo]; perché faceva queste cose di sabato.Gesù dichiara la sua uguaglianza con il Padre17 Gesù rispose loro: «Il Padre mio opera fino ad ora, e anch'io opero». 18 Per questo i Giudei più che mai cercavano di ucciderlo, perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio.19 Gesù quindi rispose e disse loro: «In verità, in verità vi dico che il Figlio non può da se stesso fare cosa alcuna, se non ciò che vede fare dal Padre; perché le cose che il Padre fa, anche il Figlio le fa ugualmente. 20 Perché il Padre ama il Figlio e gli mostra tutto quello che egli fa; e gli mostrerà opere maggiori di queste, affinché ne restiate meravigliati. 21 Infatti, come il Padre risuscita i morti e li vivifica, così anche il Figlio vivifica chi vuole. 22 Inoltre, il Padre non giudica nessuno, ma ha affidato tutto il giudizio al Figlio, 23 affinché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio non onora il Padre che lo ha mandato. 24 In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita.Support the show