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Dos rosarinos campeones en Italia, Lean se corono con San Benedetto ascendiendo de categoría como Head Coach del club azzurro. Mientras que Facu, fue una de las figuras del Rovigo para quedarse con el #Top10 del pais
Fernando Gentilini"Atlante delle città eterne"Itinerari e voci nell'Europa delle ideeBaldini + Castoldiwww.baldinicastoldi.itViaggiare in verticale significa calarsi nel tempo profondo, abbandonare gli itinerari di superficie per dirigere il proprio sguardo oltre la forma delle cose finite. Partire dall'invisibile, allora, per vedere meglio: è questo che si propone Fernando Gentilini quando decide di farsi guidare, nel com- porre questo suo Atlante delle città eterne, dalle voci degli scrittori, degli artisti, dei santi e dei filosofi che le hanno abitate prima di noi. Come a Roma, dove sono Nerone e San Benedetto a riportarci al mito olimpico e alle origini del monachesimo; oppure a Milano, di cui Leonardo e la principessa Belgiojoso custodiscono lo spirito ingegnoso ed eternamente rinascimentale. O nella Parigi romantica di Edith Piaf e in quella nazionalista di Charles de Gaulle, ciascuna con la propria idea di grandeur. O ancora nella Londra vittoriana di Bram Stoker, nella Sarajevo suicida di Predrag Matvejević o nella Pietroburgo di Iosif Brodskij che ciclicamente risorge dall'acqua… Sono fatte di niente le città di questo libro insolito e conturbante. Hanno la consistenza dei sogni e delle idee. Senza più monumenti né palazzi, senza la gente in strada, senza rumori in sottofondo: città irreali, svuotate di tutto, attraversate solo dalle voci dei loro antichi abitanti; che a seguirle ci si ritrova di colpo in un altro mondo, dove passato e futuro non si oppongono più, e dove nulla di quel che è essenziale potrà mai andare perduto.Fernando Gentilini ha vissuto in molti paesi di diverse regioni del mondo, lavorando come diplomatico per il Ministero degli Esteri, l'Unione europea e l'Alleanza atlantica. Oggi vive tra Roma e Bruxelles, dove scrive e collabora con vari istituti e università, continuando a inseguire le sue passioni che sono da sempre i libri, l'Europa e la politica internazionale. Ha pubblicato In Etiopia (1999), Infiniti Balcani (2007, premi Cesare Pavese e Capalbio), Libero a Kabul (2011), Tre volte a Gerusalemme (2020, premio Gambrinus), I demoni, storie di letteratura e geopolitica (2023). Ha collaborato con le pagine culturali di «La Stampa». Sulle pagine culturali di «la Repubblica» ha raccontato con la serie Finis Terrae i paesi e le crisi internazionali degli ultimi anni attraverso la storia e i classici della letteratura.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Fluent Fiction - Italian: From Shadows to Light: Giovanni's Quest for Hidden Treasures Find the full episode transcript, vocabulary words, and more:fluentfiction.com/it/episode/2025-04-28-22-34-02-it Story Transcript:It: Nella fresca aria di primavera, il villaggio di San Benedetto si svegliava.En: In the fresh spring air, the village of San Benedetto awoke.It: Piccoli fiori di campo punteggiavano i prati.En: Small wildflowers dotted the meadows.It: Le colline erano verdi grazie agli ulivi e ai vigneti che ondeggiavano al vento.En: The hills were green thanks to the olive trees and vineyards swaying in the wind.It: Le strade erano strette e in ciottoli, e portavano tutte verso una chiesa antica di pietra.En: The streets were narrow and cobblestoned, leading all toward an ancient stone church.It: Giovanni camminava in una di queste strade, il cuore battente.En: Giovanni walked down one of these streets, heart pounding.It: Aveva tra le mani un'antica mappa, trovata per caso in un vecchio libro della biblioteca locale.En: He held in his hands an ancient map, found by chance in an old book from the local library.It: Giovanni adorava le avventure.En: Giovanni loved adventures.It: Cercava sempre di scoprire segreti nascosti e verità dimenticate.En: He was always seeking to uncover hidden secrets and forgotten truths.It: La mappa sembrava portare un messaggio nascosto, e non poteva ignorarlo.En: The map seemed to hold a hidden message, and he couldn't ignore it.It: Un messaggio criptico attirava la sua curiosità: “Dove il sole bacia la terra, il tesoro si cela nella grotta.En: A cryptic message piqued his curiosity: "Where the sun kisses the earth, the treasure lies hidden in the cave."It: ”Mentre Giovanni rifletteva, vide Luca, il giovane storico del villaggio.En: As Giovanni pondered, he saw Luca, the young historian of the village.It: Luca era conosciuto per la sua conoscenza delle leggende locali.En: Luca was known for his knowledge of the local legends.It: Giovanni esitò.En: Giovanni hesitated.It: Si fidava di Luca?En: Did he trust Luca?It: Ma il mistero della mappa era troppo grande per affrontarlo da solo.En: But the mystery of the map was too great to face alone.It: “Ciao, Luca,” iniziò, mostrando la mappa.En: "Hi, Luca," he began, showing the map.It: Luca guardò con interesse.En: Luca looked with interest.It: “Questa mappa parla di un tesoro nascosto.En: "This map speaks of a hidden treasure.It: Forse possiamo lavorare insieme,” suggerì.En: Perhaps we can work together," he suggested.It: Giovanni ascoltò attentamente.En: Giovanni listened intently.It: Potrebbe fidarsi di Luca?En: Could he trust Luca?It: Nel frattempo, Sofia, una vecchia amica di Giovanni, li osservava da lontano.En: Meanwhile, Sofia, an old friend of Giovanni, watched them from afar.It: Sofia era più pratica e meno incline alle avventure.En: Sofia was more practical and less inclined toward adventures.It: Si avvicinò, dubbi nella voce.En: She approached, doubts in her voice.It: “Giovanni, sei sicuro di voler inseguire una leggenda?En: "Giovanni, are you sure you want to chase a legend?It: Potrebbe non esserci nulla.En: There might be nothing there."It: ”Ma Giovanni era deciso.En: But Giovanni was determined.It: “Sofia, questa è una grande opportunità.En: "Sofia, this is a great opportunity.It: Può cambiare tutto,” disse, sperando che Sofia capisse.En: It can change everything," he said, hoping Sofia would understand.It: Giovanni e Luca seguirono la mappa.En: Giovanni and Luca followed the map.It: Attraversarono campi e salite.En: They crossed fields and climbed hills.It: Dopo ore, giunsero a una collina che il sole illuminava.En: After hours, they reached a hill that the sun illuminated.It: Lì trovarono una piccola grotta nascosta tra le rocce.En: There they found a small cave hidden among the rocks.It: All'ingresso, un altro enigma su una tavoletta di pietra: “Solo chi sa vedere oltre l'ombra scoprirà la luce.En: At the entrance, another riddle on a stone tablet: "Only those who can see beyond the shadow will discover the light."It: ”Giovanni e Luca iniziarono a pensare.En: Giovanni and Luca began to think.It: “Forse riguarda gli specchi,” suggerì Luca.En: "Maybe it's about mirrors," suggested Luca.It: Gli occhi di Giovanni luccicarono di comprensione.En: Giovanni's eyes sparkled with understanding.It: Posizionarono un piccolo specchio che Giovanni portava nel punto in cui il sole rifletteva sulla grotta.En: They placed a small mirror Giovanni carried in the spot where the sun reflected on the cave.It: Una zona buia si illuminò, rivelando una piccola entrata segreta.En: A dark area lit up, revealing a small secret entrance.It: Entrarono con cautela.En: They entered cautiously.It: All'interno, trovarono un antico scrigno.En: Inside, they found an ancient chest.It: Era colmo di oggetti storici: monete, pergamene, e gioielli antichi.En: It was full of historical objects: coins, scrolls, and ancient jewelry.It: Giovanni e Luca si guardarono, increduli e felici.En: Giovanni and Luca looked at each other, incredulous and happy.It: Tornati al villaggio, mostrarono la scoperta.En: Back in the village, they displayed their discovery.It: I sospetti iniziali dei locali si trasformarono in entusiasmo.En: The locals' initial suspicions turned to excitement.It: Giovanni aveva dimostrato il suo valore e, più importante, aveva trovato amici preziosi.En: Giovanni had proven his worth and, more importantly, had found valuable friends.It: Sofia ammise, sorridendo: “Forse un po' di avventura non fa male.En: Sofia admitted, smiling: "Maybe a little adventure isn't so bad."It: ”Con la scoperta del loro tesoro, San Benedetto entrò in una nuova era.En: With the discovery of their treasure, San Benedetto entered a new era.It: La storia del villaggio attirò turisti, e Giovanni capì che non tutte le avventure devono essere affrontate da soli.En: The village's history attracted tourists, and Giovanni realized not all adventures must be faced alone.It: Aveva imparato il valore della fiducia e della collaborazione, e sentiva di essere finalmente al posto giusto.En: He had learned the value of trust and collaboration and felt he was finally in the right place. Vocabulary Words:the village: il villaggiothe wildflowers: i fiori di campothe meadows: i pratithe olive trees: gli ulivithe vineyards: i vignetithe wind: il ventonarrow: strettethe cobblestones: i ciottoliancient: anticathe heart: il cuorethe map: la mappaby chance: per casothe library: la bibliotecathe treasure: il tesorothe cave: la grottacryptic: cripticothe historian: lo storicothe legends: le leggendeto hesitate: esitarethe riddle: l'enigmathe tablet: la tavolettathe shadow: l'ombrathe light: la lucethe cave entrance: l'entrata della grottamirrors: gli specchia dark area: una zona buiathe chest: lo scrignoscrolls: le pergamenehistorical: storicoto reveal: rivelare
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/8144I VERI PATRONI D'EUROPA, ALTRO CHE URSULA VON DER LEYEN di Cristina Siccardi I patroni d'Europa non sono Ursula von der Leyen, Roberta Metsola, António Costa, Kaja Kallas e neppure Macron e Steinmeier, bensì i santi Benedetto da Norcia, Cirillo e Metodio, Brigida di Svezia, Caterina da Siena e Teresa Benedetta della Croce, sui quali il Senato della Repubblica italiana scriveva nel 2017 in una pubblicazione dal titolo Patroni d'Europa. Percorsi di unità, di pace, di cultura: «In modi speciali essi sono stati tutti profondamente europei [...]. Se pace, cultura, dialogo, difesa dei diritti umani sono oggi imperativi morali per tutti i cittadini d'Europa, e non solo per chi si professa credente, dobbiamo riconoscere il merito a straordinari precursori. La loro voce, a distanza di secoli, ancora ha molto da dirci e da insegnarci». Leggendo queste considerazioni, occorre fare alcuni doverosi distinguo. L'allora presidente del Senato, Pietro Grasso, aveva riconosciuto il patronato dell'Europa dei santi menzionati; tuttavia, ha compiuto un'operazione conforme a tutti coloro che da molti anni cercano di assorbire le figure dei santi nell'agone del liberalismo laicista politico e religioso, strumentalizzando i loro insegnamenti.I santi patroni d'Europa hanno operato nella pace di Cristo e non del mondo; hanno tessuto le loro relazioni non in un vacuo dialogo, ma sulle linee costruttive del Vangelo; non hanno pensato e agito in modalità antropocentrica, ma evangelica e con spirito soprannaturale alla luce della Grazia di Dio; hanno dato priorità alla Gloria di Dio e non del mondo, concentrandosi sulla salvezza delle anime, considerando lesive le proposte e tentazioni mondane. Essi non sono stati «straordinari precursori» dell'ideologia europeista anticristiana, bensì Maestri nell'instaurare il Regno di Dio attraverso Cristo Re.San Benedetto da Norcia (480-547) è stato dichiarato «Santo patrono di tutta l'Europa» da papa Paolo VI il 24 ottobre 1964 con la lettera apostolica Pacis Nuntius. Cirillo e Metodio sono stati proclamati compatroni da papa Giovanni Paolo II il 31 dicembre 1980 con la lettera apostolica Egregiae virtutis; lo stesso Papa ha inoltre proclamato compatrone d'Europa santa Brigida di Svezia, santa Caterina da Siena e santa Teresa Benedetta della Croce il 1º ottobre 1999.SAN BENEDETTO, SANTI CIRILLO E METODIOLa statura umana e cristiana di san Benedetto resta nella Storia un luminoso punto di riferimento in un'epoca di profondi mutamenti (come la nostra), quando l'antico ordinamento romano stava ormai crollando e stava per nascere una nuova era sotto l'impulso di nuovi popoli emergenti all'orizzonte dell'Europa. Attraverso la fondazione delle abbazie e dei monasteri nel continente, san Benedetto risanò le anime, bonificò i villaggi, promuovendo la coltivazione razionale delle terre, offrendo lavoro alle famiglie che vivevano e lavoravano intorno ai centri benedettini; salvò l'antico patrimonio culturale e letterario greco-romano, influì sulla trasformazione dei costumi dei barbari. La Regola benedettina portò ordine e civilizzazione grazie a due parole profondamente applicate «Ora et labora», che instillarono il senso del dovere, stando attenti alla propria coscienza e allo sguardo di Dio (ciò implicava, conseguentemente, il rispetto per i legittimi diritti altrui) e che promossero responsabilizzazione, coraggio, determinazione, tutto ciò, disse Giovanni Paolo II durante la sua visita pastorale a Norcia il 23 marzo 1980, «sulla base e in forza di una vita spirituale di fede e di preghiera assolutamente intensa ed esemplare».La missione dei fratelli Cirillo (826/827-869) e Metodio (815/825-885), evangelizzatori bizantini dei popoli slavi in Moravia e Pannonia (antica regione compresa tra i fiumi Danubio e Sava, che comprendeva la parte occidentale dell'attuale Ungheria, il Burgenland oggi Land austriaco, fino a Vienna, la parte nord della Croazia e parte della Slovenia), produsse nel IX secolo l'invenzione dell'alfabeto glagolitico, noto come «cirillico», dal nome del suo inventore e nato dal geniale sforzo di conciliare le lingue latina, greca e slava. Come san Benedetto aveva posto le basi dell'Europa latina, i due fratelli di Tessalonica innestarono nel continente la tradizione greca e bizantina, come riconobbe papa Pio XI con la Lettera Apostolica Quod Sanctum Cyrillum del 1927, definendoli «figli dell'Oriente, di patria bizantini, d'origine greci, per missione romani, per i frutti apostolici slavi».Le nazioni europee, con le loro lingue, le loro culture, i loro usi e costumi furono unite sotto il Sacro Romano Impero, che si instaurò sotto l'egida e il faro del Cristianesimo, un credo non rivoluzionario, non distruttivo, ma forte nei suoi principi e nei suoi valori del Dio Uno e Trino, di patria, di famiglia e proprietà privata. È di tutta evidenza che il collante di tante diversità fu la Fede religiosa, che rispettava ogni identità, a differenza della surrettizia Unione Europea che vuole imporre, senza rispetto di quelle identità, il livellante pensiero unico alle genti europee.Aver eliminato il Cristianesimo dalla linfa europea, come ben vediamo, ha trasportato il continente nel baratro del pensiero neonietzschiano, che nega verità oggettive, imponendo una pluralità di prospettive opinabili, in cui le “verità soggettive” e i presunti diritti sono legati all'ideologia schizofrenica di chi domina con politiche sovranazionali, tiranniche e schiavizzanti, che vanno contro le Leggi di Dio, ma anche contronatura, riproponendo in definitiva il «non serviam» di matrice luciferina. Se l'Europa era stata ferita e incrinata dalla rivoluzione protestante, oggi la presunta Unione Europea, claudicante e persa in un labirinto di confusione, è il frutto del suo tradimento a se stessa.SANTA BRIGIDA DI SVEZIA ED EDITH STEINSanta Brigida di Svezia (1303-1373) fu sposa, madre, monaca, mistica, donna di grande carità e coordinatrice di ordine e di pace dentro e fuori la Chiesa. Si recò a Roma per celebrare l'Anno Santo del 1350 e qui trovò una situazione drammatica: il Papa si era trasferito ad Avignone e il popolo romano era come un gregge senza pastore. C'era la peste e in Europa infuriava il conflitto tra Francia e Inghilterra. Nelle stanze di Palazzo Farnese e nelle chiese romane ricevette rivelazioni divine, intanto parlava direttamente al Papa, ai cardinali, ai governanti europei, anche per intercedere per la pace in Europa al fine di porre termine alla guerra dei Cent'anni. Si prodigò per il ritorno del Pontefice a Roma, come fece anche vigorosamente la mistica domenicana e sua contemporanea santa Caterina da Siena (1347-1380), la quale, sopravvivendole, sarà testimone del ritorno definitivo a Roma di Gregorio XI nel 1377. Particolarmente devota della Passione di Cristo, giunse il tempo dei pellegrinaggi brigidini: da Assisi al Gargano, arrivando poi in Terra Santa, quando aveva quasi settant'anni.Cinque santi medioevali come patroni d'Europa ed una dell'età moderna, l'ebrea Edith Stein (1891-1942), atea convertita al Cattolicesimo, che divenne carmelitana scalza. Dalla brillante intelligenza, scelse il ramo universitario della filosofia e dopo essere stata allieva di Edmund Husserl, divenne membro della facoltà di Friburgo. Un giorno rimase folgorata quando vide una donna con i sacchetti della spesa entrare in una chiesa per pregare... un atto semplicissimo, ma che a Edith rivelò che Dio può essere pregato in qualsiasi momento e quindi apprese, grazie a quella donna, che il punto centrale del Credo cristiano è lo stabilire un rapporto personale fra l'anima e il Padre Creatore. Nel 1921, durante una vacanza, lesse l'autobiografia della mistica carmelitana Teresa d'Avila e da allora abbracciò Santa Romana Chiesa, ricevendo il battesimo il 1° gennaio 1922. Dopo un periodo di discernimento spirituale, entrò nel monastero carmelitano di Colonia nel 1934, prendendo il nome di Teresa Benedetta della Croce e qui scrisse il libro metafisico Endliches und ewiges Sein (Essere finito ed Essere eterno) con l'obiettivo di conciliare le filosofie di san Tommaso d'Aquino e di Husserl.Per proteggerla dalle leggi razziali, l'Ordine delle Carmelitane scalze la trasferì nei Paesi Bassi, ma non fu sufficiente: il 26 luglio 1942 entrò in vigore l'ordine di Hitler che anche gli ebrei convertiti dovevano essere catturati e internati. Fu così che Edith e sua sorella Rosa, anche lei divenuta cattolica, furono deportate nel campo di concentramento di Auschwitz, dove vennero uccise nelle camere a gas il 9 agosto 1942 e i loro corpi furono bruciati nei forni crematori.ROBERTO BENIGNI ESALTA IL MANIFESTO DI VENTOTENEAlcuni giorni fa Roberto Benigni ha teatralmente declamato e inneggiato con lo spettacolo intitolato «Il Sogno» il Manifesto di Ventotene per un'Europa libera e unita, manifesto che è stato protagonista di una ormai nota manifestazione progressista a Roma, ma anche di molteplici polemiche politiche e mediatiche. Nel decantare l'Europa culturale e l'indiscutibile suo primeggiare nel mondo, Benigni si è però completamente “scordato” di far presente che è stata la religione cristiana ad aver dato vita ad uno straordinario sviluppo dell'arte, della letteratura, della musica nel segno della bellezza; ma ha anche “scordato” di dire che è stato il Cristianesimo ad avviare lo studio scientifico degli esseri animati e inanimati, si pensi alle realtà monastiche che si sono occupate della catalogazione del mondo vegetale e animale, nonché dello studio medico delle erbe officinali; ma si pensi anc
VIDEO: I monaci di Norcia ➜ https://youtu.be/vVT1yzNXGUYTESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/8125I MONACI BENEDETTINI DI NORCIA: CUSTODI DEL GREGORIANO E... DELLA BIRRA di Andrea Galli Grande festa oggi sulle colline appena fuori Norcia, in via Case Sparse. La comunità dei benedettini che lì risiede rende grazie per tre traguardi raggiunti. In primis i 25 anni di vita: la comunità fu fondata nel 1999 a Roma, dove ebbe i suoi inizi avventurosi prima di approdare fra i monti Sibillini. Poi la fine del restauro del complesso monastico, un antico convento dei cappuccini, dove i monaci si sono trasferiti dopo il terremoto del 2016 che ha distrutto il loro precedente monastero, contiguo alla concattedrale di Norcia. «Avevamo già comprato l'edificio e il terreno dalla diocesi, nel 2007 - spiega dom Benedetto Nivakoff - perché cercavamo un posto più tranquillo e silenzioso rispetto al centro di Norcia, ma il sisma ci ha costretti ad accelerare i nostri progetti». Infine l'elevazione canonica di quello che era tecnicamente un priorato benedettino e dallo scorso 25 maggio è un'abbazia, l'Abbazia di San Benedetto in Monte. Tre traguardi che insieme significano il ritorno pieno, ufficiale e stabile dei figli di san Benedetto nel luogo dove nacque il loro padre e padre del monachesimo d'Occidente, ma da dove gli ultimi benedettini se n'erano andati nel lontano 1810, a causa delle leggi napoleoniche, lasciando un vuoto che è stato riempito solo due secoli dopo, poco meno. A dimostrazione che le radici cristiane dell'Europa e anche delle nostre terre quando sembrano sofferenti, o financo morte, con la giusta linfa si possono riprendere più prontamente di quanto si pensi.La linfa in questo caso è arrivata tramite un religioso statunitense, Cassian Folsom. Nato nel 1955 a Lynn, nel Massachusetts, fattosi benedettino nell'abbazia di Saint Meinrad, nell'Indiana, padre Folsom venne in Italia per approfondire gli studi di liturgia e tra il 1997 e il 2000 ricoprì la carica di vice-rettore del Pontificio ateneo Sant'Anselmo (dove tuttora insegna). Nel 1995, mentre era su un treno diretto a Napoli, aveva avuto però l'ispirazione per un progetto extra accademico, ossia dar vita a una comunità che riprendesse il carisma e lo stile originario dell'ordine benedettino. La fondazione avvenne appunto a Roma nel 1999. Padre Folsom e tre benedettini americani si sistemarono in un piccolo appartamento nella capitale, con una stanza adibita a cappella. Nel 1999 la Santa Sede concesse loro l'approvazione canonica e nel 2000 si manifestò la possibilità di insediarsi a Norcia. Nel 2001 un estimatore di padre Folsom, il cardinale Joseph Ratzinger, si recò in Umbria per celebrare con lui e i suoi confratelli la festa di san Benedetto: per tutti una conferma speciale del cammino intrapreso.«Oggi siamo venti monaci - spiega dom Nivakoff, originario di New York, eletto abate lo scorso 28 maggio - provenienti da dieci Paesi: Italia, Stati Uniti, Germania, Polonia, Portogallo, Gran Bretagna, Brasile, Indonesia, Slovenia e Canada. L'età media è di 30 anni». L'eterogeneità delle nazionalità si deve anche al fatto che all'abbazia arrivano pellegrini, turisti e curiosi da diverse parti del mondo, spesso approfittando di vacanze o viaggi di studio in Italia.Il ritorno alle origini del carisma si riflette nella scelta liturgica fondativa - il rito benedettino antico - in una vita di preghiera particolarmente esigente - sveglia alle 3,30 ogni mattina - e nel recupero degli antichi digiuni dell'ordine - un solo pasto al giorno tra il 15 settembre e il tempo di Pasqua. Ora et labora. Per quanto riguardo il labora, tra l'altro i monaci di Norcia hanno elaborato da una decina d'anni la Birra Nursia, che porta come motto Ut laetificet cor, il prodotto con cui cercano di essere autosufficienti e che si inserisce in una tradizione gloriosa di birre monastiche. «Ora che abbiamo completato il restauro del monastero - chiosa dom Nivakoff - potremo dedicarci con più impegno alla nostra birra, cercando anche di farla conoscere meglio». [...]Nota di BastaBugie: l'articolo dal titolo "Nursia, la birra dei monaci di Norcia vince tre volte" racconta come la birra dei monaci di Norcia sia diventata così apprezzata nel mondo.Ecco l'articolo completo pubblicato sul Sito del Timone il 3 aprile 2025:La prima sede di Birra Nursia, situata accanto alla Basilica di San Benedetto a Norcia, è stata resa inagibile dai terremoti del 2016. Ma i discepoli di San Benedetto che vivono nella sua città natale non hanno mollato il loro "pane liquido", come veniva chiamata la birra nei monasteri durante i periodi di digiuno.Ed ora, che vivono nel ristrutturato monastero di San Benedetto in Monte, da poco elevato ad Abbazia, si godono i premi che la loro Birra Nursia ha raggiunto. Untappd, la più rilevante community al mondo nel settore delle birre artigianali, ha premiato Birra Nursia Tripel con la medaglia d'oro come migliore Belgian Tripel italiana, Birra Nursia Bionda con l'argento come seconda Belgian Blonde del Paese e Birra Nursia Extra, già considerata "imperdibile" da Slow Food, con il bronzo come terza Belgian Strong Dark Ale prodotta nello Stivale. Questi riconoscimenti arrivano in occasione degli Untappd Community Awards e si basano su migliaia di recensioni offerte da esperti e appassionati di birra.Birra Nursia è prodotta dal 2012 dai monaci benedettini di Norcia e le sue tre ricette sono state sviluppate nel solco dell'antica tradizione birraria monastica belga. La sua lavorazione avviene con metodi artigianali, attraverso un processo lungo e attento e facendo uso di ingredienti selezionati tra cui il malto umbro. Dopo il terremoto del 2016 è iniziata un'amichevole collaborazione tra la comunità benedettina e Mastri Birrai Umbri. Affinché Birra Nursia potesse continuare a essere apprezzata in Umbria, in Italia e all'estero, il birrificio di Gualdo Cattaneo ha offerto ai monaci di utilizzare i suoi impianti, a una sola condizione: che fossero i monaci stessi a produrre la birra, per garantire l'autenticità del prodotto e il rispetto delle ricette originali.«Birra Nursia», dice Dom Agostino Wilmeth, monaco dell'Abbazia di San Benedetto in Monte e mastro birraio di Birra Nursia, «è nata dall'idea che una buona bevanda potesse accompagnare le prelibatezze gastronomiche di Norcia, conosciute in tutto il mondo. La nostra birra sostiene la vita dell'Abbazia ma contribuisce anche all'economia della città, che ha tanto sofferto nell'ultimo decennio. Vorremmo condividere simbolicamente questi premi con tutti i nursini: la qualità e la tradizione sono valori forti nella Regola di San Benedetto e qui a Norcia, e Birra Nursia li ha ricevuti in eredità».
Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
Oggi nell'Ordine benedettino festeggiamo il beato transito, il giorno della morte del grande patriarca dell'Occidente San Benedetto. Per i monaci, e specialmente per l'abbazia di Montecassino, dove si trovano i resti mortali di San Benedetto, è una grande festa. Noi, per la vostra comodità, inseriamo il commento per le letture del giorno. Ma siate con noi oggi in questo giorno di festa. A una gratuita predilezione divina, alle affettuose e incessanti cure paterne, a una “vigna” accuratamente preparata per portare frutto al tempo del raccolto, corrisponde un’assurda e feroce ingratitudine. È la storia del popolo d’Israele, e i capi dei sacerdoti e i farisei capirono che Gesù parlava di loro. Scatta la violenza, la vendetta: “Cercavano di catturarlo”. Ma questa parabola riguarda anche ciascuno di noi. Ognuno è una “vigna” amata e curata dal Signore! Fin dal concepimento siamo stati dotati di doni e talenti, chiamati a essere fecondi e a portare frutto, moltiplicando ciò che abbiamo ricevuto. La nostra meta non è un traguardo terreno, ma l’approdo definitivo al Regno di Dio, dove i frutti maturano per l’eternità. L’ingratitudine e la mancata corrispondenza alla divina predilezione portano invece alla perdita inevitabile dei doni, che vengono trasferiti a chi ne sa trarre frutto. Gesù ammonisce: “Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti”. È quanto accadde al popolo d’Israele: dopo aver atteso il Messia, ora che Egli è in mezzo a loro, lo rigettano e lo perseguitano. E questo accade ancora oggi, ogni volta che non sappiamo riconoscere e valorizzare i doni di Dio, quando alla gratuità della sua grazia rispondiamo con ingratitudine, rifiuto, indifferenza o addirittura disprezzo. Grande è la nostra responsabilità davanti a Dio! A noi, che abbiamo ricevuto tanto - la fede, i sacramenti, le innumerevoli grazie - sarà chiesto di più nel giudizio finale. Gesù ci ricorda che i talenti devono crescere e moltiplicarsi, per la gloria di Dio e per la nostra santificazione. E ci mette in guardia: “Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci”. Anche la Quaresima è una perla preziosa da coltivare, un tempo sacro donato per camminare verso la Pasqua. Proposito del giorno: Ricorda i doni di Dio! Ripeti più spesso il tuo grazie.
Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[b]Nell'Ordine Benedettino: Santa Scolastica - festa[/b] Formulario proprio LETTURE: Os 2,14-15.19-20; Ps 44; Lc 10,38-42 Nell'Ordine benedettino si celebra oggi la festa di Santa Scolastica, la sorella gemella di San Benedetto. Il commento per le letture del giorno lo troverete qui sotto, mentre vi proponiamo un piccolo commento per il vangelo della festa. San Luca ci invita a riflettere su Maria e Marta, tutte e due innamorate nella parola di Gesù. I due atteggiamenti sono immagini della vita della Chiesa, quella contemplativa e quella attiva. Maria assetata dall'ascolto della parola ai piedi del Signore, essa non vuole essere nient'altro che un perfetto discepolo di Gesù, mentre Marta vuole essere una perfetta inserviente. Gesù si fa il vero maestro che non disprezza le donne all'esempio dei rabbini. Con una particolare attenzione egli insegna loro come servire nella sua Chiesa. Ci sono coloro che nella vita consacrata sono per l'ascolto della parola ed per la lode di Cristo, ci sono quelli poi che con il grande servizio della diaconia servono Cristo nei fratelli. Anche nella nostra vita spesso ci affanniamo e ci preoccupiamo per troppe cose. Invece Gesù ci dice: una sola cosa è necessaria. Dobbiamo cercare la parte migliore che nessuno mai ci toglierà. Santa Scolastica ha fatto una scelta radicale che nessun le poteva togliere. Anche oggi ognuno di noi siamo chiamati a fare delle scelte, piccole giornaliere e grandi scelte della vita. Solo e sempre con l'aiuto di Dio, per mezzo del suo Figlio Gesù Cristo.
This week, Juliet and Jacoby discuss a nightclub giving out lollipops to keep its patrons quiet, share their thoughts on the latest TikTok trend involving smearing beef fat on your face, and cover Brooklyn Beckham's latest food headline. For this week's Taste Test, they try a lemon tea from San Benedetto. Finally, they share their Personal Food News and react to some Listener Food News. Do you have Personal Food News? We want to hear from you! Leave us a voicemail at 646-783-9138 or email ListenerFoodNews@Gmail.com for a chance to have your news shared on the show. Hosts: Juliet Litman and David Jacoby Producer: Mike Wargon Musical Elements: Devon Renaldo Learn more about your ad choices. Visit podcastchoices.com/adchoices
BOLOGNA (ITALPRESS) - Il corpo nazionale dei Vigili del fuoco è al lavoro da ieri in Emilia Romagna per far fronte ai danni causati dall'intensa ondata di maltempo che sta colpendo la regione. Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati oltre 500 interventi di soccorso. Situazione più critica nel territorio della provincia di Ravenna, dove sono in azione anche due elicotteri Drago per l'evacuazione di persone bloccate in casa dall'innalzamento del livello dell'acqua causato dall'esondazione del torrente Senio a Cotignola e del Lamone a Bagnacavallo in località Traversara. A Casola Valsenio interventi in atto per diverse frane che hanno ostruito strade di collegamento. Nella provincia di Forlì Cesena i soccorritori acquatici del Corpo nazionale hanno operato in via Zignola, a Forlì, per evacuare 14 persone, di cui 7 disabili in una residenza sanitaria, ed un centinaio di animali minacciati dall'acqua. Sempre a Forlì, nel quartiere di San Benedetto, in via Pelacano e in via Isonzo le squadre stanno operando per assistenza a persone in difficoltà per allagamenti e per il soccorso ad automobilisti in panne.tvi/mrv
BOLOGNA (ITALPRESS) - Il corpo nazionale dei Vigili del fuoco è al lavoro da ieri in Emilia Romagna per far fronte ai danni causati dall'intensa ondata di maltempo che sta colpendo la regione. Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati oltre 500 interventi di soccorso. Situazione più critica nel territorio della provincia di Ravenna, dove sono in azione anche due elicotteri Drago per l'evacuazione di persone bloccate in casa dall'innalzamento del livello dell'acqua causato dall'esondazione del torrente Senio a Cotignola e del Lamone a Bagnacavallo in località Traversara. A Casola Valsenio interventi in atto per diverse frane che hanno ostruito strade di collegamento. Nella provincia di Forlì Cesena i soccorritori acquatici del Corpo nazionale hanno operato in via Zignola, a Forlì, per evacuare 14 persone, di cui 7 disabili in una residenza sanitaria, ed un centinaio di animali minacciati dall'acqua. Sempre a Forlì, nel quartiere di San Benedetto, in via Pelacano e in via Isonzo le squadre stanno operando per assistenza a persone in difficoltà per allagamenti e per il soccorso ad automobilisti in panne.tvi/mrv
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7924IL BEATO SCHUSTER, ARCIVESCOVO DI MILANOdi Roberto de MatteiIl 30 agosto sono ricorsi i 70 anni dalla morte del beato cardinale Ildefonso Schuster, monaco benedettino, cardinale di Santa Romana Chiesa e arcivescovo di Milano.Fu battezzato con il nome di Alfredo Ludovico a Roma, dove nacque il 18 gennaio 1880, primogenito di Giovanni, zuavo pontificio di origine bavarese, e della sua terza moglie, Maria Anna Tutzer di Bolzano. A nove anni, perse il padre e per interessamento del barone Pfiffer d'Altishofen, colonnello delle guardie svizzere, venne mandato a studiare presso i benedettini del monastero romano di S. Paolo fuori le Mura. Qui ebbe come maestro il beato Placido Riccardi (1844-1915), rettore dell'abbazia di Farfa, che lo aiuto a discernere la vocazione religiosa. Entrato come novizio nell'ordine benedettino col nome di Ildefonso prese i voti nel 1899, si laureò in filosofia al Collegio di S. Anselmo e nel 1904 divenne sacerdote.Mostrò, fin da giovanissimo, grandi qualità di studioso, nei campi della storia, dell'archeologia, della liturgia, della musica sacra, ma soprattutto si distinse per una grande pietà ed esattezza nell'osservanza della disciplina monastica. Gli vennero perciò affidati importanti incarichi, come il rettorato del Pontificio istituto Orientale e la missione di visitatore apostolico in Lombardia, Campania e Calabria. Il 26 marzo 1918, a soli 38 anni, fu eletto abate del monastero romano di S. Paolo fuori le Mura, incarico che mantenne fino a quando, nel 1929, Pio XI lo scelse come arcivescovo di Milano, creandolo cardinale. Fu il primo vescovo a prestare giuramento di fedeltà davanti a Vittorio Emanuele III, come prevedevano i Patti Lateranensi appena firmati tra Italia e Santa Sede l'11 febbraio dello stesso anno.Il cardinale Schuster osservò una posizione di lealismo nei confronti delle legittime autorità politiche, che in quel momento erano rappresentate dal sovrano sabaudo e dal Duce del fascismo Benito Mussolini. Ciò non gli impedì di resistere ai tentativi di ingerenza del regime fascista nella vita della sua diocesi e di denunciare il razzismo hitleriano come "un'eresia", in una celebre predica dal pulpito del Duomo, il 13 novembre 1938, che suscitò la protesta del regime (Angelo Majo, Schuster, una vita per Milano, NED, Milano 1994, pp. 64-65).UN PASTORE ESEMPLAREFu un pastore esemplare del popolo a lui affidato. Milano era una diocesi di 1000 parrocchie servite da 2000 sacerdoti. Schuster compì in venticinque anni ben cinque Visite Pastorali, consacrando 280 nuove chiese, ma senza mai mancare alla Messa Capitolare di ogni domenica e di ogni festa.Durante la Seconda guerra mondiale appartenne a quel gruppo di coraggiosi Pastori, come i cardinali Elia Dalla Costa (1872 - 1961), arcivescovo di Firenze, e Antonio Santin (1895-1981), arcivescovo di Trieste, ai quali fu applicato il titolo di "defensor civitatis", per l'impegno con cui difesero la loro diocesi nelle ore più buie del conflitto. Nell'aprile 1945, alla caduta della Repubblica Sociale Italiana, il cardinale propose una trattativa tra i rappresentanti partigiani e Mussolini, ma quest'ultimo invece di consegnarsi agli alleati, preferì partire verso quel confine svizzero dove trovò la morte. Quando i corpi di Mussolini e dei gerarchi fascisti furono esposti a piazzale Loreto, Schuster ne condannò lo scempio e li benedisse per il rispetto che si deve a qualsiasi cadavere. Nel dopoguerra fu eletto primo presidente della Conferenza episcopale italiana e nel 1954, ammalato, si ritirò nel seminario di Venogono, da lui fatto costruire, dove si spense il 30 agosto di quell'anno. Fu beatificato il 12 maggio 1996 da Giovanni Paolo II, che ne fissò la memoria liturgica al 30 agosto. E' sepolto nel Duomo di Milano, dove è continuo il flusso davanti ai suoi resti mortali.Il cardinale Schuster fu sempre e innanzitutto un figlio di San Benedetto, di cui meditò a fondo la Regola, basata sull'Ora et labora. Egli era convinto che questa Regola, che fonde in un armonioso equilibrio la preghiera e l'azione, potesse plasmare la vita non solo dei monaci, ma di chiunque sia disposto a vivere nel mondo, ispirandosi alla spiritualità benedettina. Prese certamente come modello uno dei suoi predecessori più illustri nel governo della diocesi di Milano, san Carlo Borromeo, ma non bisogna dimenticare, un'altra eminente figura a lui particolarmente cara, il beato benedettino, Giuseppe Benedetto Dusmet, dei marchesi de Smours (1818 - 1894), cardinale-arcivescovo di Catania, pastore amatissimo del popolo della città etnea.RTANTI STUDI SUI SACRAMENTI E SULLA LITURGIAIl cardinale Schuster va ricordato inoltre per i suoi importanti studi sui sacramenti e sulla liturgia, come il Liber Sacramentorum (Marietti, Torino 1919-1929), un commento storico-liturgico in 9 volumi al Messale Romano, frutto delle lezioni tenute presso il Pontificio Istituto di Musica sacra. Il vescovo Cesario d'Amato, che di lui fu successore alla guida dell'abbazia di San Paolo, racconta di aver avuto, per due anni, l'onore di servire la Messa al futuro cardinale nel suo oratorio privato e riferisce che Schuster "[...] subito si metteva allo scrittoio a scrivere rapidamente il commento alla messa del giorno. La maggior parte del Liber Sacramentorum è nata così, per dirlo con una frase che gli piaceva: «sulle ginocchia».Al centro della vita spirituale del cardinale Schuster è Gesù Cristo, Verbo Incarnato e Re della storia. Questo è il titolo delle sue Lezioni di storia ecclesiastica, in cui scrive: "la storia della società cristiana esige (...) un primo principio di azione tutto divino, onnipotente e sapiente che noi ammaestrati dalla Teologia riconosciamo nello Spirito di Colui che ci ha promesso che sarebbe rimasto tra noi sino alla fine dei secoli" (Gesù Cristo nella storia. Benedictina Editrice, Roma 1996, pp. 34-35).Ai seminaristi di Venegono, poco prima di morire, disse: «Altro ricordo non ho da darvi che un invito alla santità. La gente pare che non si lasci più convincere dalla nostra predicazione, ma di fronte alla santità, ancora crede, ancora si inginocchia e prega. La gente pare che viva ignara delle realtà soprannaturali, indifferente ai problemi della salvezza. Ma se un santo, o vivo o morto, passa, tutti accorrono al suo passaggio» (Angelo Majo, Schuster, una vita per Milano, p. 32).Vivo o morto. La distinzione è importante. Non sempre infatti nella vita di un santo tutti accorrono al suo passaggio. Sappiamo bene che molti attraversano il proprio tempo, ignoti o incompresi dai più. Ma tutti accorrono al passaggio dei santi dopo la loro morte, amandoli e onorandoli, soprattutto quando la Chiesa ne ha decretato le virtù. Così accade oggi per il beato cardinale Ildefonso Schuster, di cui chiediamo l'intercessione.
Acqua Minerale San Benedetto S.p.A. si conferma leader in Italia nel mercato delle bevande analcoliche per il nono anno consecutivo, con una quota a volume del 17,1%. L'azienda mantiene la sua posizione di rilievo nei segmenti di mercato chiave: il brand San Benedetto domina l'acqua minerale con una quota del 11,2%, il tè freddo con il 28,4%, le bibite gassate low calorie con il 30,5%, e le enhanced waters con il 37%. Energade guida inoltre la categoria sport drinks con una quota del 35,2%. Questo successo è stato certificato da GlobalData, rinomata società di ricerca e consulenza di mercato con sede a Londra, specializzata nell'analisi dei settori delle bevande a livello globale.
Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
Nella Confederazione Benedettina celebriamo oggi la festa del papa San Gregorio Magno, colui che raccolse e fece conoscere la vita di San Benedetto. E' stato un Buon pastore perché ebbe molta cura per il gregge a lui affidato dal Buon Pastore. I Santi sono i migliori imitatori di Cristo. La loro santità, frutto della grazia divina e della umana fedeltà, ci offre una lettura attualizzata del vangelo. L'immagine evangelica del buon pastore, che lascia al sicuro le novantanove pecore, per mettersi alla ricerca di quella smarrita, è la migliore sintesi della vita del grande Gregorio. Egli compie un passaggio dalla testimonianza silenziosa della vita ritirata ai grandi impegni nella Chiesa. Mai però smette la sua veste di pastore e di fedele testimone di Cristo, anche quando gli impegni missionari lo condurranno lontano dal suo primitivo ideale monastico. La fedeltà diventa il suo costante programma di vita. La sapienza attinta dall'assidua lettura della Parola di Dio e dalla preghiera lo fanno splendere come luce nella Chiesa. Ha insegnato al popolo cristiano a “pregare nella bellezza” e ha affidato ai monaci il canto delle lodi di Dio nel modo che conserva ancora il suo nome: il canto gregoriano. Ecco come concretamente il pastore conduce ai pascoli erbosi il suo gregge. Ecco come i santi solcano la storia e l'impregnano di sacro, rifulgono così come astri nel firmamento del cielo e seguitano a svolgere il loro compito e la loro missione nella Chiesa come modelli di vita e intercessori nostri presso Dio. Si garantiscono così non solo il premio in cielo, ma anche la dovuta lode e l'immortalità tra il popolo dei credenti. Noi, ancora pellegrini sulla terra, ne subiamo salutarmene il fascino, la voglia di imitarli e di raggiungerli nella stessa meta. A noi monaci ci ha lasciato nei suoi Dialoghi le opere mirabili del nostro Padre San Benedetto, alla Chiesa ha lasciato scritti pieni di sapienza che ancora edificano i lettori di oggi. Ecco l'esempio del pastore che, dopo secoli, ancora si ricorda con gioia.
Si è svolta, dal 25 al 28 luglio 2024, a Subiaco, l'Università d'Estate della Fondazione Lepanto sul tema: Il mondo che verrà uno sguardo sul futuro. Nel mio breve discorso di apertura, ho cercato di spiegare il significato di questa Università d'Estate, che si è tenuta, come gli anni precedenti presso il Monastero di Santa Scolastica, sotto la protezione di San Benedetto. Il fine di questa iniziativa, che da nove anni si ripete, è quello di offrire degli strumenti intellettuali per comprendere meglio il confuso tempo in cui viviamo. Offrire strumenti intellettuali significa offrire elementi di informazione, e soprattutto di riflessione per sviluppare quel senso critico, che ci aiuta a discernere quanto di vero o di falso viene proposto alla nostra intelligenza dalla società contemporanea.
Acqua Minerale San Benedetto lancia una nuova campagna di comunicazione dedicata alla sua offerta per la ristorazione, che vede protagonista il carismatico Chef Alessandro Borghese.Borghese, noto per la sua passione e competenza nella cucina di alta qualità, rappresenta perfettamente i valori di italianità, qualità, unicità ed eccellenza dell'azienda.
Due appuntamenti organizzati dall'Ufficio Pellegrinaggi della Diocesi di Tortona porteranno delegazioni nei luoghi di San Benedetto da Norcia ad ottobre e a febbraio nel grande appuntamento a Roma per il Giubileo 2025, quest'ultimo condotto dal vescovo Guido Marini. Su Radio Pnr Michela Ricco, con Stefano Brocks, espone i programmi e le modalità delle trasferte.
Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
La liturgia di oggi, dopo qualche giorno fa la festa di San Benedetto, anche lui patrono d'Europa, ci propone la Santa Brigida, come esempio per tutta l'Europa. Abbiamo due vangeli a scelta nella Liturgia della messa. Prediligiamo il secondo, in quanto il primo sarà certamente commentato dai sacerdoti durante la celebrazione. E' un vangelo provocante, per il celebre paragone di Gesù che disse ai suoi discepoli: "Voi siete il sale della terra..., voi siete la luce del mondo". Si noti la dimensione universalistica, espressa in "la terra" e "il mondo", sono l'intera umanità. Grandissima missione, essere uomini e donne che danno sapore e senso alla vita, che danno luce e convinzioni agli altri. Con altrettanta evidenza tuttavia c'è il rischio di essere insipidi, di perdere quella novità a cui tutti dovrebbero poter guardare per imparare a sperare in Dio. Se i discepoli venissero meno al loro compito rispetto al mondo, non servirebbero più a nulla, anzi, rischiano di essere "gettati via e calpestati dagli uomini". "Voi siete", grande fiducia da parte del Signore per i suoi discepoli! Grande responsabilità per i discepoli nei confronti di coloro a cui sono mandati! "Voi siete", costituisce già un'entità, data certo come dono, in unione con Gesù, vera "luce degli uomini". La luce, che non può essere nascosta come una città elevata e che sarebbe assurdo metterla sotto il moggio come la lucerna in casa, sono le "buone opere" dei discepoli. Si tratta di quelle opere che rendono visibili "la giustizia, la misericordia, la pace, l'impegno sociale" dei discepoli per mezzo delle quali si rivelano autentici figli di Dio. Infatti questo dovere, coerente e pratico dei discepoli, è un irraggiamento di quella luce che deve condurre gli uomini a riconoscere la fonte luminosa e sapienziale: il Padre che è nei cieli. E se volessimo leggere ancora quel "voi siete..." nella luce della festa della Patrona d'Europa, santa Brigida? "Voi, siete per il mondo..." Non risuonano forse queste parole come profezia?, come compito..., come funzione, come dovere? Di fronte al "mondo" che vede nelle cose materiali il valore supremo... l'Europa deve dare il sapore giusto all'umanità. Che compito, che missione... che responsabilità...
Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
San Benedetto, scrivendo ai suoi monaci nella sua Regola, parla di uno zelo buono che induce all'amore verso Dio e verso il prossimo e di uno zelo "amaro", che è indice di umana grettezza e separa dal bene e conduce all'inferno. Quest'ultimo è quello che spesso mostrano scribi e farisei nei confronti del Cristo e dei suoi discepoli. Sono essi i predecessori e i maestri di tutti coloro che hanno sempre aperto un codice di comportamento per gli altri e che lo usano costantemente per giudicare e condannare. Sono tra i peggiori nemici della vera fede perché, illudendosi di zelare la giustizia, rinnegano di fatto la carità e l'amore. Spògliano il buon Dio della sua essenziale prerogativa che è appunto il perdono e la misericordia. Fanno uso della legge come di una lama tagliente non per curare il male, ma per uccidere i malati. È una brutta razza che trova sempre i suoi adepti, qualche volta anche nella nostra Chiesa. Il Signore Gesù ci raccomanda: "Non giudicate, per non essere giudicati; perché col giudizio con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale misurate sarete misurati. Perché osservi la pagliuzza nell'occhio del tuo fratello, mentre non ti accorgi della trave che hai nel tuo occhio?". Il pretesto che colgono oggi gli scribi è quello di vedere i discepoli del Signore che in giorno di Sabato colgono delle spighe di grano per mangiarne i chicchi. Ed ecco pronta la loro sentenza di condanna: «Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare in giorno di festa». Gesù in poche battute dimostra loro quanto sia malizioso ed assurdo il loro giudizio, citando esempi tratti dalla scrittura sacra, dalla stessa fonte da cui essi ritengono di poter motivare le loro valutazioni. Poi aggiunge: "Ora io vi dico che qui c'è qualcosa più grande del tempio". Se il tempio, la Chiesa, la religiosità viene interpretata come puro legalismo si svuotano di Dio e restano solo pietre e macigni che gravano pesantemente e mortalmente sull'uomo. "Se aveste compreso che cosa significa: Misericordia io voglio e non sacrificio, non avreste condannato individui senza colpa". Solo nel Signore riusciamo a coniugare con divina sapienza, giustizia e misericordia, peccato e perdono, colpa e assoluzione. La legge senza l'amore è solo vincolo e laccio, serve per gli schiavi e non per i figli, riempie le carceri del mondo e rischia di riempire di dannati gli inferi. Non è questa la missione di Cristo, non è questa la missione della Chiesa e dei suoi ministri. "Misericordia io voglio..." perché "il Figlio dell'uomo è Signore del sabato".
Meditazioni anchor.fm/giulio-maspero
Dal Vangelo secondo MatteoIn quel tempo, Pietro, disse a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?».E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell'uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d'Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna».
In quel tempo, Pietro disse a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell'uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d'Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna».
Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
Quando si rimane affascinati da qualcuno o un ideale forte preme dentro di noi, ci accompagna spesso la convinzione che stiamo per intraprendere un percorso pieno di sicurezze e di garanzie. Non accade così con il Signore: egli, cominciando da Abramo, chiama a sé, propone il suo progetto, ma senza dare indirizzi precisi e ancor meno prospettive di successo. Allo scriba, che gli si accosta e, mosso da sicura ammirazione, fa la sua offerta di mettersi alla sua sequela: «Maestro, io ti seguirò dovunque tu andrai», Gesù risponde: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo». Egli così sta proclamando non tanto la sua povertà, ma il necessario e indispensabile distacco dalle cose del mondo. Sta ribadendo al suo interlocutore e a tutti noi che dobbiamo cercare tesori che non periscono. Forse dobbiamo guardare di più le cose di lassù e non quelle della terra. Vuole ancora dirci che in Lui dobbiamo riporre ogni nostra fiducia, è lui il tesoro nascosto che ci è dato di scoprire, lui la nostra vera ricchezza. Gesù lo scandirà ancora ai suoi quando affiderà loro la missione di andare ad annunciare il suo regno: «Quando vi ho mandato senza borsa, né bisaccia, né sandali, vi è forse mancato qualcosa?». La caratteristica del cristiano è il distacco dai beni del mondo per mettere al primo posto il Signore. I suoi ministri hanno il dovere di andare "sgombri" da ogni peso e liberi da ogni umana preoccupazione. È difficile oggi convincersi, con semplre spiccioli in tasca o carte di credito nel cellulare, che il distacco dai beni materiali e l'abbandono fiducioso alla provvidenza divina possa essere motivo di interiore libertà e garanzia di vera ricchezza. Gesù mette sullo stesso piano, per chi vuole seguirlo nel suo regno, il distacco dalle umane sicurezze e quello dagli affetti umani: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Ma Gesù gli rispose: «Sèguimi e lascia ai morti di seppellire i loro morti». San Benedetto dice ai suoi monaci che nulla debbono anteporre all'amore di Cristo, questo però vale anche per ogni cristiano. Discorsi dell'altro mondo? Anche... ma l'ALTRO mondo si conquista già su questo. Il Signore ci aiuti nella nostra conquista di santità.
Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
Con orrore ascoltiamo quanto ci narra la prima lettura di oggi. Atàlia, madre del re deceduto, Azarìa, per assicurarsi il regno, fa uccidere tutti i possibili pretendenti, tutta la famiglia regale. A sua insaputa viene salvato però un figlio del re di due anni che viene tenuto nascosto. Quando egli raggiunse il settimo anno, per opera di sommo sacerdote Ioiàda, viene fatta giustizia. Jòas viene acclamato re e Atàlia, uccisa fuori del tempio. Sono vicende umane che si ripetono nella storia delle Nazioni in cui l'ambizione del comando e del potere, della ricchezza, con la sete di felicità e di successo perverte l'animo umano, spingendolo a esecrandi misfatti. Gli ammonimenti che ci vengono dal brano del vangelo potremmo vederli sulla stessa linea. Anche Gesù mette in guardia dal pericolo delle ricchezze. Sono beni effimeri che ci possono essere rubati da un momento all'altro. Non costituiscono la vera felicità dell'uomo che è altrove, nella umile obbedienza alla volontà del Signore. Non le porteremo con noi... Ci invita a procurarci quei tesori di grazia che nessuno potrà mai rubarci, se nel nostro cuore ci sono sincerità e rettitudine. E' dal cuore che escono fuori tutti i cattivi pensieri e indegne intenzioni. La limpidezza dello sguardo denota anche la rettitudine delle intenzioni. Quando entra dentro di noi il peccato, lo sguardo si fa oscuro, torbido... Suona dentro di noi come un campanello di allarme che ci mette in guardia contro deviazioni e ingiustizie. Allora dovremmo seguire il consiglio che San Benedetto, seduto a cena, suggeriva al monaco che gli reggeva il lume, agitato da pensieri di superbia: "Segna il tuo cuore, fratello, segna il tuo cuore! Non è retto quello che tu pensi!" Quante volte i nostri pensieri, le nostre intenzioni, le nostre azioni... sono contro la verità, benché avvolti da un manto di perbenismo. Ci liberi il Signore da tante doppiezze; ci doni la forza della sincerità del "sì, sì" e del "no, no" perché l'altro viene dal demonio...
In quel tempo, Pietro disse a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell'uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d'Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna».
L'innovativa proposta di Acqua Minerale San Benedetto, My Soda, sta per conquistare i palati degli esperti del mondo della mixology. Questo nuovo prodotto, racchiuso nel classico contenitore da 1,5 litri in PET, è dotato di un dispenser che ne agevola la distribuzione. Con le sue bollicine che deliziano il palato, My Soda offre agli addetti ai lavori del bar e agli appassionati dei cocktail la possibilità di aggiungere un tocco di freschezza e dinamismo alle loro creazioni, dando vita a nuove interpretazioni dei cocktail classici più amati e senza tempo.
Il sistema pesca a strascico rappresenta in termini di produzione il 35% del pescato italiano. Tremila pescherecci italiani rischiano ora di fermarsi per l'iniziativa del Commissario Europeo uscente alla Pesca e all'Ambiente Virginijus Sinkevicius che vuole limitarne l'utilizzo per non causare danni ambientali al mare.Come funziona la pesca a strascico e danneggia davvero i fondali? Il racconto dal porto di San Benedetto del Tronto (AP) e dalla Rapepè, la barca di Pietro Ricci, a capo dell'organizzazione produttori marineria Sambenedettese. La sua organizzazione è stata citata per ben tre volte da Papa Francesco per il suo impegno nella pulizia del mare dalla plastica e dagli altri rifiuti.
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7735LA COMPUNZIONE, IL DOLORE CHE AVVICINA A DIO«Come c'è un cattivo zelo, pieno di amarezza, che separa da Dio e porta all'inferno, così ce n'è uno buono, che allontana dal peccato e conduce a Dio e alla vita eterna» (Regola di San Benedetto, 72). Con queste parole San Benedetto introduce il penultimo capitolo della Regola (RB). Nel nostro sforzo di comprendere cosa sia la compunzione, potremmo semplicemente sostituire la parola "zelo" con "tristezza": proprio come c'è una cattiva tristezza, piena d'amarezza, che separa da Dio e conduce all'inferno - e la chiamiamo malinconia -, così c'è una buona tristezza che separa dai vizi e conduce a Dio e alla vita eterna: la compunzione. Parlando di questi due tipi di tristezza, San Paolo dice che «la tristezza secondo Dio produce un ravvedimento che porta alla salvezza, del quale non c'è mai da pentirsi; ma la tristezza del mondo produce la morte» (2 Cor 7,10).Come si fa a capire la differenza tra le due? Per cominciare, dovremmo riconoscere che tutta la tristezza deriva da una perdita, reale o percepita: di qualche oggetto importante, di un lavoro, di una casa o di un'auto, di un animale domestico, dell'affetto e del rispetto degli altri, di una relazione importante, dell'amore, di una persona cara. Nelle sue fasi iniziali, tutta la tristezza è moralmente neutra, ma siamo noi a guidarla verso la compunzione o la malinconia.Ora, se la nostra disposizione fondamentale è quella della fede in Gesù Cristo, allora saremo in grado di considerare ragionevolmente se possiamo fare qualcosa per riguadagnare ciò che abbiamo perso e, in tal caso, pregheremo per avere la saggezza e la fortezza per farlo. Se, tuttavia, l'oggetto perduto non è recuperabile, vedremo che ciò che è stato perso non era così importante, come inizialmente pensavamo; oppure saremo in grado di accettare la nuova realtà con fede nell'amore provvidenziale di Dio e nella sottomissione alla sua santa volontà. Inoltre, lasceremo che Dio stesso si sostituisca a ciò che era perduto, così che si realizzino in noi le parole della Madonna: «ha ricolmato di beni gli affamati» (Lc 1,53).LE LACRIME BUONE E QUELLE CATTIVE«Vanno bene le lacrime, dice Sant'Ambrogio, se tu riconosci Cristo» (Esposizione del Vangelo secondo Luca, X, 161), cioè se ti addolori nella verità e nell'amore di Dio. Tale dolore si trasforma felicemente in una santa compunzione. Se, invece, non si piange nella fede, ma si cerca di fare da soli, senza Dio, ne deriva la confusione mentale e si è incapaci di trovare il sentiero che conduce fuori dalla selva oscura. Al posto della rassegnazione alla volontà di Dio che dona pace, c'è una rabbia costante che rifiuta di accettare qualsiasi perdita, un'amarezza che tratta tutti come fossero una qualche sorta di nemico. Tale dolore è purtroppo diventato malinconia. La malinconia di questo tipo rifiuta di accettare la realtà e quindi non ha fine; nasce dall'orgoglio e spesso porta a un'autocommiserazione paralizzante che incolpa gli altri per le perdite subite.La malinconia può derivare dall'orgoglio anche sotto forma di odio verso se stessi. In questo stato vediamo noi stessi come un fallimento secondo gli standard del mondo (non di Dio) e di conseguenza ci disprezziamo. Questa malinconia frutto dell'odio di sé può apparire una forma di umiltà, un santo disprezzo di sé; ma quanto sia lontano dall'umiltà è dimostrato dalla freddezza, anzi, dal disprezzo, che questa persona prova per Dio. La genuina umiltà, al contrario, è sempre legata a un profondo amore per Dio e alla sottomissione alla sua volontà: «Ci sono alcuni che piangono, ma non sono umili; piangono perché sono afflitti, tuttavia pur fra le lacrime si levano contro il prossimo e contestano le disposizioni del Creatore» (Gregorio Magno, Moralia, IX, 56).C'è un altro tipo di malinconia, quella che desidera i beni terreni, ed è rattristata dalla loro assenza o perdita. Le persone afflitte da questa malinconia si sottomettono devotamente ai gioghi più duri della schiavitù per ottenere queste cose e, quando riescono nel loro scopo, sono ancora più infelici, poiché ogni bene mondano deve essere affannosamente protetto dalla perdita e vi si deve infine comunque rinunciare quando si muore.COMPUNZIONE VS MALINCONIAIl dolore della compunzione, tuttavia, è lontano dalla malinconia come l'Oriente lo è dall'Occidente. Chi è pervaso da compunzione non è rattristato dalla perdita delle cose temporali, ma dalla perdita di Dio. Come il Salmista, questa persona trova consolazione in Dio solo e merita la beatitudine da Lui pronunciata: «Beati coloro che piangono, perché saranno consolati» (Mt 5,5). Tali anime si considerano semplici viandanti e vedono questa vita per quello che è: un luogo di pellegrinaggio e una valle di lacrime, e sono quindi piene di quel dolore che, secondo San Gregorio Magno, è l'amarezza dei saggi (amaritudo sapientium) e il dolore del cuore degli eletti (luctus cordis electorum) (cfr. Moralia, XVIII, 66; XV, 68).San Gregorio distingue due tipi fondamentali di compunzione: una di paura e una di amore. La prima è una purificazione dal peccato e una protezione contro di esso; l'altra è una forza del desiderio spirituale che ci trascina verso il Cielo. Due tipi e quattro motivi: «Quando ricorda le proprie colpe, considerando dov'era (ubi fuit); quando teme la sentenza del giudizio di Dio e interrogandosi pensa dove sarà (ubi erit); quando esamina seriamente i mali della vita presente, con tristezza considera dov'è (ubi est); quando contempla i beni della patria eterna che ancora non ha raggiunto, piangendo si rende conto dove non è (ubi non est)» (Moralia, XXIII, 41).I primi due nascono dal timore di Dio, che è il primo e fondamentale dono dello Spirito Santo. Ma è soprattutto attraverso il dono della scienza che la compunzione della paura matura e cresce in noi, perché ci permette di vedere noi stessi come siamo, con i peccati che ci allontanano da Dio, ma anche creati a sua immagine e somiglianza, redenti dal sangue di suo Figlio e chiamati nell'amore ad essere santi come Lui. Vedendo la nostra peccaminosità e ingratitudine verso Dio, siamo pieni di disgusto verso noi stessi e arriviamo a odiare i nostri peccati; ma vedendo il prezzo che il Figlio di Dio ha pagato per la nostra salvezza, ci viene data la speranza di cambiare le nostre vite e diventare santi come Lui è santo.IL TIMORE DEL SIGNORECosì il dono del timore del Signore ci ispira a «essere sempre consapevoli di tutto ciò che Dio ha comandato» e porta i nostri pensieri a «meditare costantemente sul fuoco dell'Inferno che brucerà per i loro peccati coloro che disprezzano Dio»; e così ci protegge ogni momento «dai peccati e dai vizi». Questa santa paura ci dà la certezza che «Dio ci guarda sempre dal cielo e che le nostre azioni sono ovunque visibili agli occhi divini e vengono costantemente segnalate a Dio dagli Angeli» ; ci fa sentire «in ogni momento la colpa dei nostri peccati in modo tale che ci consideriamo già difronte al tremendo Giudizio e diciamo costantemente nel nostro cuore ciò che il pubblicano del Vangelo ha detto con gli occhi fissi sulla terra: Signore, sono un peccatore e non sono degno di alzare gli occhi al cielo» (Regola di San Benedetto, 7)Le anime pervase da questa duplice compunzione di paura provano una profonda contrizione per i loro peccati e temono di finire con i dannati alla sinistra di Cristo. Fanno proprie le richieste del Miserere, insuperabile preghiera di pentimento e contrizione; e chiedono misericordia come se fossero già di fronte al Giudizio Universale, in sentimenti che sono perfettamente espressi nel Dies Irae, quel capolavoro poetico della Messa da Requiem. In queste preghiere, vediamo da un lato un timore servile che ha paura della punizione, dall'altro un timore filiale che rabbrividisce al pensiero di offendere Dio. Il primo diminuisce man mano che il secondo aumenta, poiché il timore filiale è espressione della carità, di «quell'amore perfetto di Dio che scaccia il timore servile» (RB 7; 1 Gv 4,18).Con la crescita del timore filiale, entriamo nella terza compunzione: il nostro amore per Dio e il nostro desiderio di essere con Lui danno origine a una disponibilità a soffrire in questa vita per meritare la beatitudine eterna nella prossima. Una grande fonte di consolazione per chi si trova in questo stato è la bella preghiera della Salve Regina, nella quale ci rivolgiamo alla Madonna perché ci consoli tra le inevitabili afflizioni di questa vita. I nostri occhi, dal suo volto materno, ritornano di nuovo su questo mondo. E lo vedono per quello che è: un luogo di esilio e tentazione, di fatica e sofferenza, giusta penitenza per il peccato originale e per i nostri molti peccati personali. Ma Dio nella sua misericordia ci permette di considerare queste sofferenze come benedette, perché con esse «condividiamo le sofferenze di Cristo e meritiamo di avere una parte anche nel suo regno» (RB, Prologo). E così si comprende la "legge" dei santi: «quanto più in questo mondo l'anima del giusto è afflitta dalle avversità, tanto più acuta diventa la sua sete di contemplare il volto del proprio Creatore» (Moralia, XVI, 32).Divenuti così cari a Dio per le fatiche, possiamo stabilirci nella quarta compunzione, in cui non c'è più dolore, ma solo gioia penetrante, perché sente Dio vicino e disponibile ogni volta che si prega. San Benedetto ci dice che questo può accadere anche a noi, perché «quando avrai fatto queste cose, gli occhi del n
Rossella Frollà"L'amico sconosciuto"Biografia di un amoreCon tavole di Livio CeschinInterlinea Edizioniwww.interlineaedizioni.com«La storia di Bianca e Giorgio non è la storia di un amore, ma la storia dell'amore in quanto tale. Nella sua magnifica consistenza intangibile e al contempo totalmente corporale, l'amore è il desiderio di ogni essere umano che cerca nell'altro la sua completezza. Ma non solo questo. L'amore che si consuma costruendosi è sempre plurale, è storia di storie che si intrecciano, avvicendano, l'una figlia e genitrice dell'altra. Rossella Frollà, nel suo Amico sconosciuto, si avventura nel viaggio più rischioso e autentico per chi vive la letteratura come vocazione. Anche solo per un istante, un lampo di luce, dare volto all'amore, motore dell'universo» (Daniele Mencarelli).Rossella Frollà nasce a San Benedetto del Tronto dove vive. Si è laureata presso l'Università Carlo Bo di Urbino. Animata da grande curiosità intellettuale, vive molteplici esperienze lavorative giovanili nel settore della ricerca sociale e della comunicazione prima di approdare alla critica letteraria e alla poesia. Nel 2012 pubblica con Interlinea Il segno della parola. Poeti italiani contemporanei e si afferma come nome nuovo nel panorama della critica letteraria.Sempre nello stesso anno riceve il primo premio poesia inedita al premio nazionale Alpi Apuane. Per Interlinea ha pubblicato inoltre la raccolta poetica Violaine (2015) e Eleanor (2017). Oggi fa della poesia la sua nuova frontiera di impegno umano e culturale. Scrive per “L'Osservatore Romano”, “Pelagos Letteratura”, per “Laboratori critici” e altre riviste letterarie on line.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Si torna a Milano, con Parenzo. Forse.Intemerata crucianiana sul caso degli avvocati romani e le cubiste. Mirko de Carli e una lotta durissima contro il tigre. Come lotta. I 300 di Riolo che l'hanno votato...Valeria Cardarelli e il calendario sexy a San Benedetto del Tronto. Face to Face con il conduttore.Scontro fortissimo tra Daniela Martani e Paride Orfei. La Martani ha strappato dei volantini degli Orfei, Paride non gliele manda a dire.Alessio Lizzio, ex gay rinato in Cristo, è tornato. E ci vuole evangelizzare.Simon Leopard, in tutta la sua leopardezza in studio. Le cavalle sono le cose più belle.
Nella tarda sera del 1 settembre 2023, a San Benedetto dei Marsi, in Abruzzo, un uomo con un colpo di fucile uccide senza motivazioni Amarena, bellissima esemplare di orso bruno marsicano, che viveva nel Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. In questo podcast donne e uomini del parco, che hanno avuto la fortuna di conoscere e prendersi cura di Amarena, raccontano storie, momenti, emozioni legate ad un orsa meravigliosa che era diventata a suo modo simbolo del Parco nazionale, un paradiso creato da uomini illustri un secolo fa.Con le voci di Giovanni Cannata (Presidente del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise), Luciano Sammarone (Direttore del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise), Roberta Latini (Biologa, Responsabile dell'Ufficio studi e ricerche faunistiche del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise) e Michela Mastrella (Guardia parco presso l'Ente Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise). A cura di Francesco De Leo. Montaggio di Silvio Farina.https://storiainpodcast.focus.it - Canale Eventi e luoghi------------Storia in Podcast di Focus si può ascoltare anche su Spotify http://bit.ly/VoceDellaStoria ed Apple Podcasts https://podcasts.apple.com/it/podcast/la-voce-della-storia/id1511551427.Siamo in tutte le edicole... ma anche qui:- Facebook: https://www.facebook.com/FocusStoria/- Gruppo Facebook Focus Storia Wars: https://www.facebook.com/groups/FocuStoriaWars/ (per appassionati di storia militare)- YouTube: https://www.youtube.com/user/focusitvideo- Twitter: https://twitter.com/focusstoria- Sito: https://www.focus.it/cultura
Nella tarda sera del 1 settembre 2023, a San Benedetto dei Marsi, in Abruzzo, un uomo con un colpo di fucile uccide senza motivazioni Amarena, bellissima esemplare di orso bruno marsicano, che viveva i suoi giorni nel Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise.In questa seconda parte, la ricostruzione dettagliata degli ultimi momenti di vita di Amarena, morta sotto gli occhi dei soccoritori per un colpo di proiettile, che le ha perforato i polmoni. E il racconto dei due cuccioli dell'orsa, smarriti, che vedono la madre sofferente e vivono i primi momenti di un'esistenza che li priverà delle cure della madre.In questo podcast donne e uomini del parco, che hanno avuto la fortuna di conoscere e prendersi cura di Amarena, raccontano storie, momenti, emozioni legate ad un orsa meravigliosa che era diventata a suo modo simbolo del Parco nazionale, un paradiso creato da uomini illustri un secolo fa.Con le voci di Giovanni Cannata (Presidente del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise), Luciano Sammarone (Direttore del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise), Roberta Latini (Biologa, Responsabile dell'Ufficio studi e ricerche faunistiche del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise) e Michela Mastrella (Guardia parco presso l'Ente Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise). A cura di Francesco De Leo. Montaggio di Silvio Farina.https://storiainpodcast.focus.it - Canale Eventi e luoghi------------Storia in Podcast di Focus si può ascoltare anche su Spotify http://bit.ly/VoceDellaStoria ed Apple Podcasts https://podcasts.apple.com/it/podcast/la-voce-della-storia/id1511551427.Siamo in tutte le edicole... ma anche qui:- Facebook: https://www.facebook.com/FocusStoria/- Gruppo Facebook Focus Storia Wars: https://www.facebook.com/groups/FocuStoriaWars/ (per appassionati di storia militare)- YouTube: https://www.youtube.com/user/focusitvideo- Twitter: https://twitter.com/focusstoria- Sito: https://www.focus.it/cultura
Breaking a dry fast properly is the most important step. It is the first step of refeeding and sets the pace. What is the recommended approach to breaking a dry fast safely? When you are breaking a dry fast is it important to keep things simple. I like to consider simplicity along with science. Philosophy and also a paleolithic comparison of how a process can relate to our ancestors and evolution. What do you think the average man broke a dry fast with a thousand years ago? In this case, my recommendation is to break it with only water. The water should be of high quality, and that means high-quality spring water like Evian, San Benedetto, or something else you may have in your area. You want natural spring water that has been filtered by the earth, not ozonated or treated in any way. The first day of the refeed is explained in my Scorch Protocol: Healing Long Covid and Autoimmune diseases. It consists of breaking with water for at least 6 hours and drinking approximately 2L of water balanced and portioned throughout the window. Some even recommend adding a pinch of natural salt or drinking coconut water to replenish electrolytes. Just like August Dunning recommends baking soda. I'll talk about this a little more under the electrolytes question. If you can handle it, then doing a full day of water fasting is very powerful to bring your body back online, but I am also aware that many do not have the discipline to do a full day of water fasting after their already long dry fast. A day of water fasting is a nice way to extend autophagy for another 24 hours, but as long as you follow the 6-hour window, you will be safe. A lot of people ask me what to do if I break the fast near the evening, which would affect my feeding window. In this case, I highly recommend transitioning into a water fast overnight. Set an alarm to wake up to drink water once or twice in the middle of the night. When you wake up you'll be ready to go straight into the refeed. There are specific situations that may require slightly more precise adaptations, but that is on a case-by-case basis, and usually, if I am guiding the dry faster. Website: https://dryfastingclub.com Join us on Discord : https://discord.gg/yHUhW2Wjc7 Join us on Instagram https://instagram.com/dryfastingclub Join us on Twitter https://twitter.com/dryfastingclub The Dry Fasting Club does not provide medical advice. Always seek the advice of your physician or another qualified healthcare provider with any questions you may have regarding a medical condition or treatment before undertaking a new healthcare regimen.
Catechesi predicata da don Luigi Maria Epicoco presso il Monastero S.Cosma di Tagliacozzo (AQ) il 19 agosto 2022.
Con motivo del 25º aniversario del quinto álbum de Green Day se ha lanzado una reedición especial bajo el título “Nimrod XXV” (Reprise) con dos discos adicionales -uno de demos y un directo de 1997-. Excusa perfecta para escuchar clásicos y rarezas de aquel brillante momento de la banda de East Bay, cuando Billie Joe Armstrong, Mike Dirnt y Tré Cool comenzaron a llevar su punk pop hacia otros territorios en busca de nuevos horizontes. (Foto del podcast; Green Day en 1997 por Snorry Brothers) Playlist; GREEN DAY “Nice guys finish last” (Nimrod XXV) GREEN DAY “The Grouch” (Nimrod XXV) GREEN DAY “Redundant” (Nimrod XXV) GREEN DAY “Platypus (I hate you)” (Nimrod XXV) GREEN DAY “Walking alone” (Nimrod XXV) GREEN DAY “Good riddance (time of your life)” (Nimrod XXV) GREEN DAY “Jinx (demo)” (Nimrod XXV) GREEN DAY “You irritate me (demo)” (Nimrod XXV) GREEN DAY “Chain saw (demo)” (Nimrod XXV) GREEN DAY “Black eyeliner (demo)” (Nimrod XXV) GREEN DAY “Last ride in” (Nimrod XXV) GREEN DAY “Uptight” (Nimrod XXV) JEFF DAHL “Atomic ant invasion” (All my friends are crows, 2023) HEWHOCANNOTBENAMED “Gotta get” (The imposter, 2023) PAINT FUMES “Starting over” (Real romancer, 2023) LES LULLIES “Dernier soir” (7’’, 2023) RON GALLO “San Benedetto” (Foreground music, 2023) Escuchar audio
Perfecto menú para un paladares selectos con sed de rocknroll. El disco destacado se va a Filadelfia, a las manos de un sorprendente Ron Gallo. Adelantos de los próximos trabajos de The Bomboras y The Satan Pilgrims, estos últimos aliados con el pianista orquestal Thomas Lauderdale. Suenan chicas del garage The Darts y Go-Goettes, y aparición estelar de Ray Charles en la “Versión y Original”. (Foto del podcast; Ron Gallo por Chiara D’Anzieri) Playlist; RON GALLO “Foreground music” (Foreground music, 2023) RON GALLO “Entitled man” (Foreground music, 2023) RON GALLO “San Benedetto” (Foreground music, 2023) THE BOMBORAS “Sessions at Zeros” (adelanto del álbum “Songs from beyond”) THOMAS LAUDERDALE and THE SATAN PILGRIMS “Malagueña” (adelanto del álbum “Thomas Lauderdale meets the Pilgrims”) THEE HEADCOATS “The leader of the Sect” (Irregularis The Great Hiatus, 2023) GO-GOETTES “Chica explosión” (single digital, 2023) THE DARTS “Snake oil” (Snake oil, 2023) THE LIQUORICE EXPERIMENT “The devil” (How many lies, 2023) THE MOCKS “Sticks ‘n stones” (7’’, 2023) Versión y Original; RAY CHARLES and his ORCHESTRA “Sticks ‘n stones” (1960) TITO RAMÍREZ “Yadda-Haddabadoo!” (El Prince, 2023) THE FOX SISTERS “We’re going swimming, baby!”” (Bright white light, 2023) LES ENVAHISSEURS “Oui mais non” (5 little monkeys, 2022) DADDY LONG LEGS “Ding Ding man” (Street sermon, 2023) THE MAHARAJAS “Bad boy” (Rock’n’Roll graduates, 2022) Escuchar audio
Sequoia Sierra is an entrepreneur, designer, radio and podcast host, and writer. She is the host of “A Culture of Beauty” radio show and podcast and is currently writing her first book. Sequoia owns her own design atelier, “The Liturgical Co.,” which provides for the Church's textile needs through vestments, habits, church furnishings, etc. She has been the recipient of numerous awards honoring volunteers and women, and was Miss Latina OC and Miss OC in 2013 and 2014, respectively. In this episode, Sequoia continues her conversation with Jennifer Donelson-Nowicka.Jennifer Donelson-Nowicka is an associate professor and the director of sacred music at St. Patrick's Seminary in Menlo Park, California, where she holds the William P. Mahrt chair in sacred music and directs the Catholic Institute of Sacred Music. She serves on the board of the Church Music Association of America, and is the managing editor of the CMAA's journal Sacred Music. She was a co-organizer of the Sacra Liturgia conferences in New York (2015) and San Francisco (2022), is also a board member of the Society for Catholic Liturgy, and serves as a Consultant to the USCCB's Committee on Divine Worship. Donelson-Nowicka has given chant workshops in dioceses, parishes, and monasteries across the U.S. and Europe, including most recently for the monks of San Benedetto in Monte in Norcia, Italy. Before coming to St. Patrick's in 2022, Dr. Donelson-Nowicka served on the faculty at St. Gregory the Great Seminary in the diocese of Lincoln, Nebraska, at Nova Southeastern University in Fort Lauderdale, and at St. Joseph's Seminary (Dunwoodie) in New York, where she developed an extensive musical formation program for seminarians and lay students. She hosts a weekly podcast entitled “Square Notes: The Sacred Music Podcast.”
Sequoia Sierra is an entrepreneur, designer, radio and podcast host, and writer. She is the host of “A Culture of Beauty” radio show and podcast and is currently writing her first book. Sequoia owns her own design atelier, “The Liturgical Co.,” which provides for the Church's textile needs through vestments, habits, church furnishings, etc. She has been the recipient of numerous awards honoring volunteers and women, and was Miss Latina OC and Miss OC in 2013 and 2014, respectively. In this episode, Sequoia speaks with Jennifer Donelson-Nowicka.Jennifer Donelson-Nowicka is an associate professor and the director of sacred music at St. Patrick's Seminary in Menlo Park, California, where she holds the William P. Mahrt chair in sacred music and directs the Catholic Institute of Sacred Music. She serves on the board of the Church Music Association of America, and is the managing editor of the CMAA's journal Sacred Music. She was a co-organizer of the Sacra Liturgia conferences in New York (2015) and San Francisco (2022), is also a board member of the Society for Catholic Liturgy, and serves as a Consultant to the USCCB's Committee on Divine Worship. Donelson-Nowicka has given chant workshops in dioceses, parishes, and monasteries across the U.S. and Europe, including most recently for the monks of San Benedetto in Monte in Norcia, Italy. Before coming to St. Patrick's in 2022, Dr. Donelson-Nowicka served on the faculty at St. Gregory the Great Seminary in the diocese of Lincoln, Nebraska, at Nova Southeastern University in Fort Lauderdale, and at St. Joseph's Seminary (Dunwoodie) in New York, where she developed an extensive musical formation program for seminarians and lay students. She hosts a weekly podcast entitled “Square Notes: The Sacred Music Podcast.”
Matteo Trevisani"Libro dei fulmini"Edizioni Atlantidehttps://edizioniatlantide.it“L'anno della mia morte era iniziato bene. Ero riuscito ad accomodare e a ripiegare certe ambizioni dolorose e mi ero messo diligentemente a seguire il flusso delle cose che capitavano. Lavoravo in una piccola casa editrice che pubblicava libri di spiritualità e filosofia. Il lavoro mi piaceva e pagava l'affitto di una camera in un appartamento pieno di libri a San Giovanni da cui, se mi sporgevo abbastanza dalla finestra del salotto rischiando di cadere nel giardino condominiale, riuscivo a vedere un pezzetto di cattedrale. Da qualche tempo avevo cominciato ad andarmene in giro per Roma, da solo, a scoprire cose che la memoria di tutti aveva dimenticato. Non avrei mai potuto immaginare che, mentre per la prima volta mi pareva di vivere una vita tranquilla, senza bruschi stordimenti dell'animo, il destino preparava per me un viaggio. Un viaggio di ritorno attraverso il mondo dei morti”.Matteo Trevisani è nato a San Benedetto del Tronto nel 1986 e vive a Roma. Editor di Edizioni Tlon e redattore di “Nuovi Argomenti”, ha scritto e scrive su diversi giornali e riviste e scrive regolarmente su "La Lettura - Corriere della Sera". Collabora con Edizioni di Atlantide per cui ha pubblicato "Libro dei fulmini" (2017), "Libro del sole" (2019, Premio Comisso under 35) e “Libro del sangue”. Tiene periodicamente dei corsi alla Scuola Holden su scrittura e genealogia.IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
On the south shore of Lake Garda vineyards stretch out across a glacial plain offering those in the know a wonderful wine experience. Five different wines in one appellation focused on one intriguing grape, Turbiana a.k.a Trebbiano di Lugana. Take 10-minutes to find out why you should buy and sell some of these remarkable wines.Explore through:Zenato Lugana WinesSansonina WinesVocabulary to note:Lugana, Milano, Brescia, Verona, Serenissima Republic of Venice, Lombardia, Pozzolengo, Desenzano, Sirmione, Lonato, Peschiera del Garda, San Benedetto di Lugana, Turbiana, Trebbiano di Lugana, Trebbiano di Soave, Verdicchio, Castello di Jesi, Superiore, Riserva, Vendemmia Tardiva, Spumante, Charmat, Metodo Classico
Giovanni Pietro Vitali"Atlas Fenoglio"E' stato presentato al pubblico e alle istituzioni gli esiti e gli ouput del progetto Atlas Fenoglio. Un'identità letteraria per un nuovo secolo, realizzato con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo nell'ambito del bando «In luce. Valorizzare e raccontare le identità culturali dei territori». Dopo oltre sette mesi di lavoro, i partner del progetto, Centro Studi Beppe Fenoglio, l'Ente Turismo Langhe Monferrato Roero, l'associazione Turismo in Langa, il Museo Nazionale del Cinema e l'Università di Bergamo sono fieri di presentare le ultime due azioni legate al progetto, quelle più scientifiche e di ricerca capaci di fornire preziose indicazioni e utili strumenti per il turista fenogliano e per la definizione stessa dell'offerta turistica culturale del territorio. Il progetto ha permesso la definizione dell'Atlante Fenogliano che mira alla realizzazione di un percorso digitale tale da permettere un nuovo modo di relazionarsi con le opere di Beppe Fenoglio. L'obiettivo è di proporre a studiosi, lettori e appassionati, uno strumento che possa permettere di visitare i luoghi delle opere di Fenoglio e conoscere i suoi personaggi in un modo interattivo e alternativo rispetto alla sola lettura dei suoi testi. In questa prima fase è stata creata un'applicazione mobile, disponibile proprio dal 24 settembre per iOS e Android, all'interno della quale saranno presenti diversi itinerari fenogliani che permetteranno di seguire, direttamente sui territori delle Langhe e dei suoi paesi, molti percorsi outdoor che guideranno il turista culturale, o il semplice appassionato, sulle tracce di Milton, Johnny, Placido e gli altri protagonisti raccontati dallo scrittore albese. Questo strumento si fa forte dell'esperienza delle passeggiate e dei tour promossi dal Centro Studi che nello sviluppo di questo strumento si è avvalso del lavoro del professor Giovanni Pietro Vitali, dell'Università Paris-Saclay, e del dottor Matteo Paroli. Nell'anno del Centenario, il Centro Studi Beppe Fenoglio, grazie al contributo della Fondazione Compagnia di San Paolo, si fa promotore di un progetto unico in Italia: realizzare e rendere fruibile un database completo della narrazione del territorio e dei percorsi letterari tracciati da Beppe Fenoglio. Toponimi, antroponimi, marchionimi, fatti storici, citazioni e approfondimenti saranno a disposizione dei turisti e degli appassionati fenogliani attraverso un'applicazione e numerosi contenuti multimediali che andranno ad arricchire le visite lungo i crinali delle Langhe. Il progetto nasce dall'idea del prof. Vitali che durante la sua tesi di dottorato, sempre in team con il dott. Paroli, aveva estratto e catalogato tutti i nomi propri dell'opera di Beppe Fenoglio attraverso il trattamento automatizzato dei testi. Tutti questi materiali sono alla base di questo percorso che ha condotto alla creazione dell'app mobile e che culminerà il prossimo anno nella presentazione di una piattaforma online dedicata alla visualizzazione dei luoghi, dei personaggi e degli oggetti raccontati dalle opere dello scrittore di Alba.Inoltre, grazie alla collaborazione con l'Ente Turismo Langhe Monferrato Roero, saranno messe a disposizione dei turisti le mappe dei percorsi per ritrovare, ad Alba e nelle Langhe, i luoghi che sono stati fonte di ispirazioni dello scrittore per i suoi romanzi e i suoi racconti.La app avrà una prima uscita il 24 settembre con i principali percorsi mappati tra Alba e San Benedetto, Mango, il Pavaglione e Barbaresco ma sarà incrementata con altri percorsi in Langa con aggiornamenti continui. Al centro dell'Atlante i principali luoghi fenogliani sulle colline oltre ad Alba; altri undici paesi che sono crocevia di storie e percorsi saranno visualizzabili su una mappa cartacea: un riassunto del territorio fenogliano che al primo sguardo restituirà al turista la ricchezza dell'ambiente letterario oggetto del progetto. Ad accompagnare la mappa una foto speciale scattata da Piero Masera, medico di Beppe e grande fotografo. Uno scatto degli anni '60 che sembra citare: "La nebbia si era sollevata dappertutto, in basso non ne restava che qualche francobollo appiccicato sulla fronte nera delle colline" (Una questione privata)IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Works Cited Cazzullo, Aldo. I ragazzi che volevano fare rivoluzione: 1968-1978: storia di Lotta Continua. Milan: Mondadori, 2015. Edwards, Phil. "More work! Less pay!": Rebellion and repression in Italy, 1972–77. Manchester University Press, 2013. Malamente, "Naufragio a terra – La rivolta di San Benedetto del Tronto, dicembre 1970," December 2, 2020, Sannucci, Corrado. Lotta Continua: Gli uomini Dopo. Milan: fuori|onda, 2012. Senti Le Rani Che Canto. https://sites.google.com/site/sentileranechecantano/cronologia Wright, Steve. Storming Heaven. London: Pluto Press, 2017.
Come abbiamo visto nell'episodio 106, San Benedetto non fondò un ordine monastico e i suoi monasteri erano delle rovine pochi anni dopo la sua morte. La sua fama si deve soprattutto all'immensamente popolare regola del suo monastero che – tra mille vicissitudini – finirà per affermarsi come LA regola del movimento monastico occidentale.Quindi è importante fermarsi a leggere la Regola, e comprendere cosa vi è contenuto. Attraverso le parole di Benedetto, potremo capire come intendeva organizzare la vita dei monaci e dei monasteri, vita alla quale i benedettini medievali cercheranno il più possibile di adattarsi. Ritengo sia fondamentale andare direttamente alla fonte, e quindi citerò ove possibile il testo originale, nella traduzione italiana. D'altro canto, si tratta forse di uno degli scritti realizzati in Italia che ha avuto la più grande influenza sulla storia mondiale.---Ti piace il podcast? Sostienilo, accedendo all'episodio premium, al canale su telegram, alla citazione nel podcast, alle première degli episodi e molto altro ancora:https://www.patreon.com/italiastoria o con una donazione su https://it.tipeee.com/storia-ditalia o https://italiastoria.com/---►Informazioni sul mio libro "Per un pugno di barbari":https://italiastoria.com/libro/►Trascrizioni episodi, mappe, recensioni, genealogie:https://italiastoria.com/►FacebookPagina: https://www.facebook.com/italiastoriaGruppo: https://www.facebook.com/groups/italiastoria►Instagramhttps://www.instagram.com/italiastoria/►Twitterhttps://twitter.com/ItaliaStoria►YouTube:https://www.youtube.com/channel/UCzPIENUr6-S0UMJzREn9U5Q►Canale Discord:https://discord.gg/cyjbMJe3Qk►Contattami per commenti, idee e proposte di collaborazione: info@italiastoria.com---Musiche di Riccardo Santatohttps://www.youtube.com/user/sanric77---Livello Dante Alighieri: Musu Meci, Massimiliano Pastore, Manuel Marchio, Mauro, Marco il Nero, Massimo CiampiconiLivello Leonardo da Vinci: Paolo, David l'apostata, Massimo, Pablo, Simone, Frazemo, Arianna, Jacopo, Jacopo F., Riccardo, Enrico, Alberto, Davide, Andrea, Federico, Bruno, Settimio, Giovanni, Cesare, Jerome, Diego, Francesco, Alanchik, Flavio Ruggeri Fo, Edoardo Vaquer, Stefano Po, Luca Casali, Nicol Bagnasco, Carlotta lo dico, Mariateresa, John Ellis, Nicol Bagnasco, Lorenzo Fanelli, Claudio Capozzi, Norman Storello, Manuel Fiorini, Fasdev, Marko Pigrolo.Livello Galileo Galilei: Davide, Francesco, Jacopo Toso, Riccardo, Stefano, Roger, Anna, Pierangelo, Luigi, Antonio, Giulia, Ezra, Andrea, Paola, Daniele, Mariano, Francesca, Gabriella, Alessio, Giovanni, Alessandro, Valerio, Angelo, Alberto, Viviana, Riccardo, Giorgio, Francesco G., Francesco B., Emanuele, Giacomo, Francesco M, Giacomo, Martina, Yuri, Lorenzo, Jamie, Gianluca, Danilo, Echtelion, Matteo, Valerio P., Guglielmo, Michele, Massimo, Tommaso J, e Francesco C., Stefano, Giulio S., Davide P., Elisabetta C., Don Fabrizio, Massimo S., Luca F, Luca Mottadelli, Dario Pirola, Venus Schiavonia, Annalaura Benincasa, Marcus Walker, Michael Kain, Nicola De Gasperi, Pietro Sancassani, Andrea Silimbani, Anna, Marco Modugno, Danilo Rinaldi, Luca Breccia, Paola Campi. Grazie anche a tutti i miei sostenitori al livello Marco Polo!---Musiche di Riccardo Santato
¡Último diario de esta Tirreno-Adriatico antes del análisis final, con triunfo en San Benedetto del Tronto para Phil Bauhaus! 🎙️ Para que no te pierdas nada: 1️⃣ Entradilla: Titulares y protagonistas del día (00:00 - 08:50) 2️⃣ Análisis de la 7ª etapa: Bauhaus gana en mitad del desorden (08:50 - 32:45) 3️⃣ Los minutos del podio: Ganador moral, la porra, vuestros comentarios y divagaciones varias (32:45 - 53:58) Dirección llevada a cabo por Juan Clavijo. Comentarios de David García Landero y Miguel Triviño. ❤️ ¡PINCHA EN EL BOTÓN DE 'APOYAR' y CONVIÉRTETE EN FAN DE 'EL MAILLOT'! ➡️ Episodios EXCLUSIVOS como este, sin publicidad y sorteos para FANS. 🗣️ ¡Déjanos tu comentario y lo leeremos en el próximo podcast! 📺 CANAL DE TWITCH: https://www.twitch.tv/elmaillot 📲 GRUPO DE TELEGRAM DE EL MAILLOT: https://t.me/elmaillot 🔻 LISTA SPOTIFY 'El Maillot Music': https://bit.ly/elmaillot 🎵 SELECCIÓN MUSICAL: J-AX & Fedez - 'Vorrei ma non posto' 👋 SÍGUENOS EN: IVOOX 🎙️ https://www.ivoox.com/podcast-maillot_sq_f1409103_1.html TWITTER 🗣️ @ElMaillot_ YOUTUBE 💻 https://www.youtube.com/c/ElMaillot TWITCH 📹 https://www.twitch.tv/elmaillot INSTAGRAM 📷 https://www.instagram.com/elmaillot/ DISCORD 🕹️ https://discord.gg/x3AqMV4b STRAVA 🚴🏻♂️ https://www.strava.com/clubs/el-maillot-772962 SPOTIFY 🎧 https://open.spotify.com/show/7bPcjjM5UmlSy3oFxYlzhe APPLE PODCASTS 🎧 https://podcasts.apple.com/es/podcast/el-maillot/id1252256876
A Oppo surpreendeu, o Rambo achou um bom substituto da San Benedetto, e todo mundo reflete sobre como é a vida do profissional independente.