Podcasts about Apostoli

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CHEWING GUM - masticare la Parola di Dio
Martedì 28 ottobre 2025 (SANTI SIMONE E GIUDA) - Ricapitoliamo quello che sta accadendo!

CHEWING GUM - masticare la Parola di Dio

Play Episode Listen Later Oct 28, 2025 3:08


Dal Vangelo secondo LucaIn quei giorni, Gesù se ne andò sul monte a pregare e passò tutta la notte pregando Dio. Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di apostoli: Simone, al quale diede anche il nome di Pietro; Andrea, suo fratello; Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso; Giacomo, figlio di Alfeo; Simone, detto Zelota; Giuda, figlio di Giacomo; e Giuda Iscariota, che divenne il traditore.Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante. C'era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidòne, che erano venuti per ascoltarlo ed essere guariti dalle loro malattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti impuri venivano guariti. Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che guariva tutti.

Opravičujemo se za vse nevšečnosti
Kartica je pri vratarju

Opravičujemo se za vse nevšečnosti

Play Episode Listen Later Oct 27, 2025 34:59


Zdravo. Tokrat se z Apostoli žura, bogovi, zmaji, Branetom, bogom lubezni in ostalimi mnogoboštvi pripravljamo na epski konec sveta, ki vas vse, ki smo / ste bili cepljeni proti COVID-u 19, čaka jutri, ko bo, če verjamete dobro znani teoriji zarote, na svoj rojstni dan, Bill Gates, lastnoročno pomoril dve tretjini prebivalstva planeta. Hvala, ker ste nas poslušali do bridkega konca.

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Mar 28] Commento: I santi Simone e Giuda

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno

Play Episode Listen Later Oct 27, 2025 1:55


In un'unica festa celebriamo oggi due dei dodici apostoli. Leggiamo i loro nome nell'elenco che l'Evangelista Luca riporta. Ciò è sufficiente per noi per ricordare che sono stati scelti da Cristo per condividere con Lui i tre anni della sua vita terrena per poi, irrorati e fortificati dallo Spirito Santo, essere inviati nel mondo ad annunciare il suo Regno e ad essere testimoni della sua risurrezione. In altra parte della liturgia possiamo ricordare le scarne ed incerte notizie sui due apostoli di oggi. A noi serve piuttosto ricordare la loro interiore fortificazione, operata da Cristo per opera dello Spirito Santo. Serve per attingere coraggio ricordare che uomini deboli ed insicuri come molti di noi, sono stati capaci di adempiere una missione che supera sicuramente le forze umane. Celebriamo perciò in loro la potenza di Dio, la sua indefettibile fedeltà, l'ulteriore conferma che Egli sceglie gli ultimi e i meno adatti secondo le umane valutazioni, per realizzare i suoi più arditi progetti. Non a caso proprio uno dei due, Giuda (da non confondere con l'Iscariota il traditore), chiede a Gesù "Come accaduto che devi manifestarti a noi e non al mondo?". È un interrogativo che ogni apostolo si pone, che potrebbe far proprio ogni cristiano. Serve a riconoscere ancora una volta l'assoluta gratuità dei doni divini e le misteriose vie che il Signore percorre nel fare le sue scelte. Possiamo dire soltanto che egli tutto opera con infinita sapienza e amore e ciò deve indurci alla migliore riconoscenza anche per la fede che è giunta a noi per mezzo degli Apostoli. Quando li ricordiamo e festeggiamo, come facciamo quest'oggi, dovremmo con più intensità e fervore pregare per la chiesa, per il Papa, per tutti gli apostoli di oggi, che dovrebbero trarre i migliori esempi dai primi, scelti direttamente da Cristo.

il posto delle parole
Giovanni Frausini "Preti usa e getta?"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Oct 14, 2025 28:27


Giovanni Frausini"Preti usa e getta?"Le comunità e i loro pretiEDB Edizioni Dehoniane Bolognawww.edb.itLa ricerca si colloca pienamente sulla scia del sinodo, entrando nelle maggiori questioni che affronta oggi la chiesa nel mondo. Sono questioni di carattere teologico, come la fondazione del ministero ordinato nella sua tripartizione e nella sua relazione con tutti i battezzati; questioni di carattere spirituale, come lo sviluppo delle tipologie ministeriali nella storia o la relazione tra celibato e presbiterato; questioni di carattere pastorale, come il sovraccarico di compiti sui parroci, la moltiplicazione delle messe e delle celebrazioni «in attesa di presbitero» o le forme di vita comunitaria dei ministri ordinati (preti e vescovi). Con uno stile spigliato e talvolta ironico, senza lesinare aneddoti anche personali, l'autore mette a frutto da una parte la sua personale esperienza di presbitero e di medico psicologo clinico, e dall'altra la sua ormai pluridecennale frequentazione della letteratura teologica e pastorale su tali argomenti. Si rende necessaria a suo dire una revisione strutturale dell'attuale iter di preparazione al ministero presbiterale, che superi la forma del «seminario» e istituisca percorsi che integrano meglio la dimensione teologica, spirituale e «collegiale» con un'esperienza viva di comunità cristiana, missione e servizio.Giovanni Frausini ha conseguito il dottorato all'Istituto di Liturgia pastorale di Santa Giustina a Padova. Insegna all'Istituto Teologico Marchigiano e all'Istituto Teologico di Assisi. Tra le sue pubblicazioni: Il presbiterio. Non è bene che il vescovo sia solo (2007), Il Sacramento dell'ordine. Dacci oggi il nostro pane degli Apostoli (2017), La teologia dei sacramenti dell'ordine nell'iter di revisione postconciliare dei riti di ordinazione (2019) e, per EDB, Contagiare di desiderio. Diaconato e riforma della Chiesa (2022).Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/

CHEWING GUM - masticare la Parola di Dio
Domenica 5 ottobre 2025 (XVII T. Ordinario) - Fidati!

CHEWING GUM - masticare la Parola di Dio

Play Episode Listen Later Oct 5, 2025 3:54


Dal Vangelo secondo LucaIn quel tempo, gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!».Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe.Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, stríngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».Commento di don Federico (Pucci), sacerdote della diocesi di Mondovì.

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Ven 19] Commento: Le collaboratrici di Cristo.

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno

Play Episode Listen Later Sep 18, 2025 2:12


È di primaria importanza il ruolo che le donne svolgono nella vita di Gesù. Sappiamo tutti della Madre sua, la Vergine Maria; quello delle altre donne è meno appariscente rispetto a quello degli Apostoli e dei Discepoli, ma non per questo meno incisivo. Cristo godette dell’amicizia di alcune di loro, come Marta e Maria, sorelle di Lazzaro; più volte si ritirava con i discepoli nella casa di Betània e in quelle circostanze vediamo lo zelo di Marta e il fervore di Maria, assetata della Parola del Signore. A loro restituì vivo il fratello, che da tre giorni era nel sepolcro. Oggi l’evangelista Luca ne menziona altre, che erano state beneficate da Gesù: «C’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria di Màgdala, dalla quale erano usciti sette demòni, Giovanna, moglie di Cusa, amministratore di Erode, Susanna e molte altre, che li assistevano con i loro beni». È significativa la sottolineatura che Luca fa nel riferire l’origine e la storia di quelle donne: alcune di loro sarebbero state considerate di cattiva fama e appartenenti a categorie disprezzate dai giudei. Gesù, invece, accoglie e sceglie con criteri diversi: accettando la loro preziosa collaborazione e includendole nella sua grande famiglia, sottolinea ancora una volta che i prediletti del suo cuore sono i lontani che ritornano, i peccatori e le peccatrici convertite. La storia conferma che spesso i più ardenti di amore, di gratitudine e di zelo apostolico sono stati e sono ancora coloro che, dopo aver sperimentato la lontananza dal Signore, hanno gustato l’abbraccio della misericordia, si sono visti rivestiti di dignità nuova e ammessi dal Padre celeste al banchetto festoso della casa paterna. È lo stile di Dio, così diverso dalle nostre umane considerazioni. Quelle prime donne segnarono la storia con l’eroico coraggio di seguire Gesù fino al Calvario, mentre gli apostoli fuggivano terrorizzati dagli eventi, e aprirono la strada a una schiera innumerevole di donne che, nei secoli, si sono consacrate in modo totale ed esclusivo al Signore.

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Lun 11] Commento: La croce e il pesce.

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno

Play Episode Listen Later Aug 10, 2025 1:33


Mentre gli Apostoli pensano, nel loro cuore, che sia ormai vicino il momento in cui Cristo instaurerà il Regno, scacciando e annientando gli oppressori, il Maestro annuncia invece la propria passione e morte. È un contrasto tremendo tra i disegni di Dio e quelli degli uomini. Per i discepoli è una profonda delusione: vedono svanire i loro sogni e devono affrontare il mistero della croce. È scandalo per chi vive la religiosità come garanzia di immunità e di grandezza. È smarrimento per chi rifiuta la croce e non ne riconosce il valore che Dio stesso le ha dato. È oscurità per chi legge la storia solo con logica umana e non sa illuminarla con la fede. Per chi vede nella morte soltanto la fine della vita e il buio di una tomba, non c’è speranza. Ma quel «il terzo giorno risorgerà» deve restare impresso come sigillo di immortalità in ogni mente umana. Deve diventare il senso della vita e il conforto nella morte, attesa come passaggio gioioso verso il premio eterno. In questa luce assumono un significato diverso anche le leggi umane, come il pagamento delle tasse per il tempio. Il Signore, che si proclama Figlio del Re, per evitare sospetti e accuse, provvede comunque a quel debito. La moneta, estratta dalla bocca del pesce, diventa segno della provvidenza di Dio che non viene mai meno. Ci ricorda Gesù che non rifiuta la sua condizione umana e accetta, con umiltà, le esigenze della vita terrena.

Viata Crestina - Sinaxar
Sinaxar 28 Iulie 2025

Viata Crestina - Sinaxar

Play Episode Listen Later Jul 28, 2025


Luni, Iulie 28 - Sf. Apostoli si diaconi Prohor, Nicanor, Timon si Parmena

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Dom 27] Commento: Signore, insegnaci a pregare.

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno

Play Episode Listen Later Jul 26, 2025 4:33


«Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto…» Questa è la sintesi della Parola di Dio per oggi, della Parola di Dio di questa domenica del Tempo ordinario. Cercare, trovare, bussare, pregare… La preghiera, un tema caro a tutti gli uomini religiosi, a tutti gli uomini e donne di ogni tempo, di ogni cultura, di ogni religione. È una caratteristica dell’uomo, la preghiera. Solo l’uomo è un essere che prega. E tutti pregano, anche chi si dice ateo. Qualcuno però potrebbe chiedere: se tutti pregano, qual è lo specifico della preghiera cristiana, qual è la caratteristica della preghiera dei cristiani, quali sono le condizioni perché la preghiera sia riconosciuta dei cristiani, quali sono le condizioni che la preghiera sia riconosciuta degna di un discepolo di Cristo?… E a risposta ci dà proprio l’evangelista Luca. Noi dobbiamo pregare guardando Gesù che prega, partendo dalla sua preghiera… È proprio questo che chiedono gli Apostoli a Gesù: «Signore, insegnaci a pregare…». Imparare a pregare, perché qualcuno può non saper pregare. Può non accorgersi che prega… Può essere esperto in preghiera e desiderare altri modi di pregare… E sì… perché ci sono diversi modi di pregare… c’è chi loda il Signore, c’è chi ringrazia, c’è chi chiede qualcosa, chi prega leggendo, meditando le Sacre Scritture… Tutti i modi buoni, tutti belli… Ma oggi la liturgia ci invita a tornare all’essenziale, alla sorgente della preghiera cristiana: la fiducia nel Padre. Il cuore della celebrazione è la relazione filiale che ci lega a Dio, una relazione viva, fiduciosa, quotidiana. C’è ne uno ancora migliore…, un modo che ci ha insegnato Gesù stesso… Ci dà una lezione di come si deve pregare… Lezione suggerita, provocata dalla domanda dei discepoli: «Signore insegnaci a pregare». E Gesù acconsente, insegna ancora… «voi, quando pregate dite così: Padre nostro…». Questa di oggi è una delle pagine più belle del Vangelo ma anche delle più importanti, così importanti che tutti i cristiani la imparano a memoria, le mamme, le nonne la insegnano non appena i figli o nipotini riescono a dire una parola… Il “Padre nostro” riassume tutto ciò che noi siamo, tutto ciò per cui viviamo, tutto ciò di cui abbiamo bisogno, tutto ciò che ci qualifica come veri figli di Dio, veri discepoli di Cristo. Inizia con la parola “Padre”. A lui rivolgiamo tutte le nostre preghiere, le nostre suppliche, perché la radice di ogni preghiera è il riconoscere, è il confessare la nostra figliolanza, il nostro essere figli suoi. Nella prima parte poi c’è la preghiera di desiderio: «sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, come in cielo così in terra…». Ogni cristiano, ognuno di noi desidera ardentemente che Dio sia riconosciuto santo, adorato, glorificato, e da tutti… Nella seconda parte invece supplichiamo Dio per le nostre necessità, per le esigenze umane. Tutti i figli chiedono al Padre il pane quotidiano. Lo chiediamo anche noi, perché non ci manchi non solo il pane che nutre il nostro corpo ma anche il pane che sazia la nostra anima… Chiediamo poi il perdono dei peccati, la forza nelle tentazioni… Nella preghiera del Padre nostro noi lo facciamo, lo chiediamo per noi stessi ma anche per gli altri, per tutti gli uomini, come Abramo nella prima lettura che non cerca il proprio interesse, non prega, non chiede per se stesso, ma per gli altri, anche per coloro che gli fanno del male, per i nostri nemici… Ecco il senso liturgico profondo di questa domenica: riscoprire la preghiera non come una pratica da compiere, ma come respiro dell’anima, come dialogo fiducioso con il Padre, come stile di vita che ci accompagna in ogni momento. Ecco un altro specifico della preghiera cristiana… noi preghiamo anche per i nostri nemici, come il Signore, che dal suo patibolo pregava il Padre per coloro che lo crocifiggevano. Tutto questo ci aiuta a fermarci sulla nostra preghiera. A chiederci: qual è allora la mia preghiera, com’è la mia preghiera, come prego, cosa dico, che cosa chiedo, per che cosa ringrazio il Signore… Non smettiamo mai a chiedere al Signore, chiedere con le parole degli Apostoli: «Signore, insegnaci a pregare…» e lui, nella sua benevolenza, senz’altro esaudirà la nostra voce, come ha ascoltato gli Apostoli…

Pregare con Sant'Egidio
Preghiera degli apostoli. Meditazione di don Angelo Romano sul Vangelo di Matteo 20, 20-28

Pregare con Sant'Egidio

Play Episode Listen Later Jul 25, 2025 8:40


Preghiera degli apostoli. Meditazione di don Angelo Romano sul Vangelo di Matteo 20, 20-28

Bricks & Music con Paolo Leccese
BRICKS AND MUSIC | Carlo Apostoli - Puntata del 10.07.25

Bricks & Music con Paolo Leccese

Play Episode Listen Later Jul 14, 2025 35:44


Carlo Apostoli, recentemente ha ritirato il premio RENTAL AWARDS 2025, per miglior relazione proprietario inquilino, organizzato da LOCARE.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/bricks-and-music--2710142/support.

Pregare con Sant'Egidio
Preghiera degli apostoli. Meditazione di Don Francesco Tedeschi sul Vangelo di Giovanni (Gv 20,24-31)

Pregare con Sant'Egidio

Play Episode Listen Later Jul 3, 2025 10:02


Preghiera degli apostoli. Meditazione di Don Francesco Tedeschi sul Vangelo di Giovanni (Gv 20,24-31)

BASTA BUGIE - Omelie
Omelia XIV Domenica T. O. - Anno C (Lc 10, 1-12, 17-20)

BASTA BUGIE - Omelie

Play Episode Listen Later Jul 1, 2025 5:31


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/8204OMELIA XIV DOMENICA T.O. - ANNO C (Lc 10,1-12.17-20) di Giacomo Biffi Dopo aver ricordato, nel capitolo 9, la missione degli Apostoli, l'evangelista Luca, in questo capitolo decimo, ci racconta la missione del gruppo più numeroso dei discepoli. La prima, nel numero dodici degli inviati, richiamava le tribù di Israele; la seconda, col numero settantadue, richiama tutta l'umanità: settantadue era infatti il numero dei popoli della terra secondo l'elenco dell'antico Libro della Genesi. Le due missioni sembrano dirci che, se la salvezza deve essere proposta prima di tutto al popolo ebreo, deve però arrivare fino ai confini del mondo. Designò... li inviò... Anche per questa missione, come per quella degli Apostoli, Gesù non lascia ad altri la decisione. È lui che sceglie, che incarica, che manda. Tutto ciò perché risulti chiaro e incontestabile che nel piano di salvezza ogni autentica missione è un dono dall'alto e che nel disegno di Dio gli uomini non sono salvati dall'iniziativa di altri uomini ma dall'amore del Padre. Tanto è vero che, se gli operai scarseggiano in questa divina impresa, non ad altri ci si deve rivolgere ma al Signore di tutto: Pregate il Padrone della messe, per ché mandi operai per la sua messe. È interessante poi esaminare quali siano le istruzioni che ricevono gli inviati di Gesù. 1. Non devono essere impacciati dalle ricchezze, non devono cercare gli appoggi delle potenze mondane (siano esse politiche, economiche, sindacali o dell'informazione) perché la loro forza sta tutta nella parola di Dio che annunciano e nella grazia di Dio di cui sono ministri. Badate che Gesù non dice che devono parlare troppo della loro povertà o presentarla come un manifesto pubblicitario. Dice che devono essere poveri, e se lo sono silenziosamente, nascostamente, dignitosamente, tanto meglio. 2. Non salutate nessuno lungo la strada. In Oriente il saluto tra due che si incontrano nel loro cammino può consistere in ore di conversazione. Gesù dunque non dice che i suoi inviati devono essere scortesi, ma che non devono lasciarsi distrarre dall'adempimento della loro missione né devono prestare eccessiva attenzione alle opinioni, alle chiacchiere, alle critiche, alle lodi ambigue di chi non è per niente interessato all'annuncio del Regno di Dio. La loro prima e più grande attenzione è verso il Padre che li ha incaricati e verso il compito che hanno ricevuto. 3. Ma non devono farsi illusioni: saranno sempre agnelli in mezzo ai lupi. Se restano discepoli fedeli del Signore, devono aspettarsi incomprensioni e calunnie. 4. Essi portano una cosa preziosa, cioè l'annunzio di salvezza. Lo devono offrire, ma non devono sprecarlo. Se qualcuno non lo vuole, peggio per lui. Non devono mendicare il favore e l'accoglimento degli uomini. Non è il Vangelo ad aver bisogno degli uomini, ma sono gli uomini ad aver bisogno del Vangelo, un bisogno profondo, ardente, disperato, anche se non ne sono sempre consapevoli. Non bisogna scendere di prezzo o portare per forza nel Regno di Dio coloro che si rifiutano di entrarvi. 5. L'operaio è degno della sua mercede. Gesù vuole che gli inviati da lui siano normalmente a tempo pieno. Non prende neppure in considerazione il caso di un apostolo che continui a fare il suo lavoro o a vivere con la sua famiglia: il lavoro unico dell'apostolo è l'annuncio del Regno, la sua famiglia è la comunità che è edificata dalla sua parola di salvezza. A questa comunità Gesù affida il sostentamento materiale dei suoi incaricati. Quelli che capiscono il valore del dono che ricevono, saranno lieti di obbedire a questa direttiva del Signore. A quelli che non capiscono nessuno domanda niente. 6. Dite loro: "È vicino a voi il Regno di Dio". Che cosa devono dire i discepoli? Essi devono soprattutto e in primo luogo annunciare il Regno di Dio, che è vicino, che è imminente, a cui tutti dobbiamo prepararci con la conversione, verso il quale dobbiamo tendere con desiderio fiducioso.LA NOSTRA PREGHIERA PER GLI APOSTOLI DEL SIGNORE Queste sono le istruzioni di Cristo a coloro che egli manda come suoi portavoce tra gli uomini. La nostra meditazione si deve ora mutare in preghiera. Preghiamo perché gli operai della vigna del Signore non manchino. Preghiamo perché siano sempre fedeli ai comandi che hanno ricevuto. Noi non abbiamo bisogno di annunciatori della parola che cambino il Vangelo con la scusa di adattarlo al nostro tempo, ma di annunciatori che tentino ogni giorno, magari riuscendoci poco, di cambiare se stessi per essere ogni giorno più conformi al Vangelo che non cambia.

Viata Crestina - Sinaxar
Sinaxar 30 Iunie 2025

Viata Crestina - Sinaxar

Play Episode Listen Later Jun 30, 2025


Luni, Iunie 30 - + Soborul Sfintilor 12 Apostoli; +) Sf. Ierarh Ghelasie de la Ramet

Il Vangelo ci racconta la nostra Bellezza
Santi Pietro e Paolo, Apostoli 2025

Il Vangelo ci racconta la nostra Bellezza

Play Episode Listen Later Jun 29, 2025 7:02


Omelia del 29 giugno 2025 https://www.chiesacattolica.it/liturgia-del-giorno/?data-liturgia=20250629 https:/www.uprubiera.org/spiritualpod/anno2025/20250629santipietroepaolo,apostoli2025.m4a Sun 29 Jun 2025 18:30 +0100 Spirituality no

CHEWING GUM - masticare la Parola di Dio
Domenica 29 giugno 2025 (SANTI PIETRO E PAOLO APOSTOLI) - Chi dite che io sia?

CHEWING GUM - masticare la Parola di Dio

Play Episode Listen Later Jun 29, 2025 2:20


Dal Vangelo secondo MatteoIn quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell'uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».Parola del SignoreCommento di Don Paolino, sacerdote della Diocesi di CuneoPodcast che fa parte dell'aggregatore Bar Abba: www.bar-abba

La Gioia del Vangelo
Santi Pietro e Paolo, apostoli

La Gioia del Vangelo

Play Episode Listen Later Jun 29, 2025 4:19


In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell'uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti». Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».

Pregare con Sant'Egidio
Preghiera della Santa Croce. Meditazione di Don Marco Gnavi sul Libro degli Atti degli Apostoli (At 11,1-18)

Pregare con Sant'Egidio

Play Episode Listen Later Jun 27, 2025 12:48


Preghiera della Santa Croce. Meditazione di Don Marco Gnavi sul Libro degli Atti degli Apostoli (At 11,1-18)

BASTA BUGIE - Omelie
Omelia solennità SS. Pietro e Paolo (Mt 16,13-19)

BASTA BUGIE - Omelie

Play Episode Listen Later Jun 24, 2025 9:34


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/8203OMELIA SOLENNITA' SS. PIETRO E PAOLO (Mt 16,13-19) di Papa Benedetto XVI Siamo riuniti attorno all'altare per celebrare solennemente i santi Apostoli Pietro e Paolo, principali Patroni della Chiesa di Roma. [...]Davanti alla Basilica di San Pietro, come tutti sanno bene, sono collocate due imponenti statue degli Apostoli Pietro e Paolo, facilmente riconoscibili dalle loro prerogative: le chiavi nella mano di Pietro e la spada tra le mani di Paolo. Anche sul portale maggiore della Basilica di San Paolo fuori le mura sono raffigurate insieme scene della vita e del martirio di queste due colonne della Chiesa. La tradizione cristiana da sempre considera san Pietro e san Paolo inseparabili: in effetti, insieme, essi rappresentano tutto il Vangelo di Cristo. A Roma, poi, il loro legame come fratelli nella fede ha acquistato un significato particolare. Infatti, la comunità cristiana di questa Città li considerò come una specie di contraltare dei mitici Romolo e Remo, la coppia di fratelli a cui si faceva risalire la fondazione di Roma. Si potrebbe pensare anche a un altro parallelismo oppositivo, sempre sul tema della fratellanza: mentre, cioè, la prima coppia biblica di fratelli ci mostra l'effetto del peccato, per cui Caino uccide Abele, Pietro e Paolo, benché assai differenti umanamente l'uno dall'altro e malgrado nel loro rapporto non siano mancati conflitti, hanno realizzato un modo nuovo di essere fratelli, vissuto secondo il Vangelo, un modo autentico reso possibile proprio dalla grazia del Vangelo di Cristo operante in loro. Solo la sequela di Gesù conduce alla nuova fraternità: ecco il primo fondamentale messaggio che la solennità odierna consegna a ciascuno di noi. [...]TU SEI PIETRONel brano del Vangelo di san Matteo che abbiamo ascoltato poco fa, Pietro rende la propria confessione di fede a Gesù riconoscendolo come Messia e Figlio di Dio; lo fa anche a nome degli altri Apostoli. In risposta, il Signore gli rivela la missione che intende affidargli, quella cioè di essere la «pietra», la «roccia», il fondamento visibile su cui è costruito l'intero edificio spirituale della Chiesa. Ma in che modo Pietro è la roccia? Come egli deve attuare questa prerogativa, che naturalmente non ha ricevuto per se stesso? Il racconto dell'evangelista Matteo ci dice anzitutto che il riconoscimento dell'identità di Gesù pronunciato da Simone a nome dei Dodici non proviene «dalla carne e dal sangue», cioè dalle sue capacità umane, ma da una particolare rivelazione di Dio Padre. Invece subito dopo, quando Gesù preannuncia la sua passione, morte e risurrezione, Simon Pietro reagisce proprio a partire da «carne e sangue»: egli «si mise a rimproverare il Signore: ... questo non ti accadrà mai». E Gesù a sua volta replicò: «Va' dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo...». Il discepolo che, per dono di Dio, può diventare solida roccia, si manifesta anche per quello che è, nella sua debolezza umana: una pietra sulla strada, una pietra in cui si può inciampare – in greco skandalon. Appare qui evidente la tensione che esiste tra il dono che proviene dal Signore e le capacità umane; e in questa scena tra Gesù e Simon Pietro vediamo in qualche modo anticipato il dramma della storia dello stesso papato, caratterizzata proprio dalla compresenza di questi due elementi: da una parte, grazie alla luce e alla forza che vengono dall'alto, il papato costituisce il fondamento della Chiesa pellegrina nel tempo; dall'altra, lungo i secoli emerge anche la debolezza degli uomini, che solo l'apertura all'azione di Dio può trasformare.LE PORTE DEGLI INFERI NON PREVARRANNOE nel Vangelo di oggi emerge con forza la chiara promessa di Gesù: «le porte degli inferi», cioè le forze del male, non potranno avere il sopravvento, «non praevalebunt». Viene alla mente il racconto della vocazione del profeta Geremia, al quale il Signore, affidando la missione, disse: «Ecco, oggi io faccio di te come una città fortificata, una colonna di ferro e un muro di bronzo contro tutto il paese, contro i re di Giuda e i suoi capi, contro i suoi sacerdoti e il popolo del paese. Ti faranno guerra, ma non ti vinceranno - non praevalebunt -, perché io sono con te per salvarti» (Ger 1,18-19). In realtà, la promessa che Gesù fa a Pietro è ancora più grande di quelle fatte agli antichi profeti: questi, infatti, erano minacciati solo dai nemici umani, mentre Pietro dovrà essere difeso dalle «porte degli inferi», dal potere distruttivo del male. Geremia riceve una promessa che riguarda lui come persona e il suo ministero profetico; Pietro viene rassicurato riguardo al futuro della Chiesa, della nuova comunità fondata da Gesù Cristo e che si estende a tutti i tempi, al di là dell'esistenza personale di Pietro stesso.SIMBOLO DELLE CHIAVIPassiamo ora al simbolo delle chiavi, che abbiamo ascoltato nel Vangelo. Esso rimanda all'oracolo del profeta Isaia sul funzionario Eliakìm, del quale è detto: «Gli porrò sulla spalla la chiave della casa di Davide: se egli apre, nessuno chiuderà; se egli chiude, nessuno potrà aprire» (Is 22,22). La chiave rappresenta l'autorità sulla casa di Davide. E nel Vangelo c'è un'altra parola di Gesù rivolta agli scribi e ai farisei, ai quali il Signore rimprovera di chiudere il regno dei cieli davanti agli uomini (cfr Mt 23,13). Anche questo detto ci aiuta a comprendere la promessa fatta a Pietro: a lui, in quanto fedele amministratore del messaggio di Cristo, spetta di aprire la porta del Regno dei Cieli, e di giudicare se accogliere o respingere (cfr Ap 3,7). Le due immagini – quella delle chiavi e quella del legare e sciogliere – esprimono pertanto significati simili e si rafforzano a vicenda. L'espressione «legare e sciogliere» fa parte del linguaggio rabbinico e allude da un lato alle decisioni dottrinali, dall'altro al potere disciplinare, cioè alla facoltà di infliggere e di togliere la scomunica. Il parallelismo «sulla terra... nei cieli» garantisce che le decisioni di Pietro nell'esercizio di questa sua funzione ecclesiale hanno valore anche davanti a Dio.LEGARE E SCIOGLIERENel capitolo 18 del Vangelo secondo Matteo, dedicato alla vita della comunità ecclesiale, troviamo un altro detto di Gesù rivolto ai discepoli: «In verità vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo» (Mt 18,18). E san Giovanni, nel racconto dell'apparizione di Cristo risorto in mezzo agli Apostoli alla sera di Pasqua, riporta questa parola del Signore: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati» (Gv 20,22-23). Alla luce di questi parallelismi, appare chiaramente che l'autorità di sciogliere e di legare consiste nel potere di rimettere i peccati. E questa grazia, che toglie energia alle forze del caos e del male, è nel cuore del mistero e del ministero della Chiesa. La Chiesa non è una comunità di perfetti, ma di peccatori che si debbono riconoscere bisognosi dell'amore di Dio, bisognosi di essere purificati attraverso la Croce di Gesù Cristo. I detti di Gesù sull'autorità di Pietro e degli Apostoli lasciano trasparire proprio che il potere di Dio è l'amore, l'amore che irradia la sua luce dal Calvario. Così possiamo anche comprendere perché, nel racconto evangelico, alla confessione di fede di Pietro fa seguito immediatamente il primo annuncio della passione: in effetti, Gesù con la sua morte ha vinto le potenze degli inferi, nel suo sangue ha riversato sul mondo un fiume immenso di misericordia, che irriga con le sue acque risanatrici l'umanità intera.HO COMBATTUTO LA BUONA BATTAGLIACari fratelli, come ricordavo all'inizio, la tradizione iconografica raffigura san Paolo con la spada, e noi sappiamo che questa rappresenta lo strumento con cui egli fu ucciso. Leggendo, però, gli scritti dell'Apostolo delle genti, scopriamo che l'immagine della spada si riferisce a tutta la sua missione di evangelizzatore. Egli, ad esempio, sentendo avvicinarsi la morte, scrive a Timoteo: «Ho combattuto la buona battaglia» (2 Tm 4,7). Non certo la battaglia di un condottiero, ma quella di un annunciatore della Parola di Dio, fedele a Cristo e alla sua Chiesa, a cui ha dato tutto se stesso. E proprio per questo il Signore gli ha donato la corona di gloria e lo ha posto, insieme con Pietro, quale colonna nell'edificio spirituale della Chiesa. [...]

O Chilie Athonită - Bucurii din Sfântul Munte
Apostolii și intensitatea experienței - p. Teologos

O Chilie Athonită - Bucurii din Sfântul Munte

Play Episode Listen Later Jun 24, 2025 28:31


Urmăriți un material în care ne vom concentra pe necesitatea intensității și concreteții experienței duhovniceşti, dând ca exemplu chiar pe modul în care Hristos a gestionat relația Sa cu Sfinţii Apostoli. Experiența adevărată nu vine din dopamină ci de la Duhul Sfânt.Vizionare plăcută!Pentru Pomelnice și Donații accesați: https://www.chilieathonita.ro/pomelnice-si-donatii/Pentru mai multe articole (texte, traduceri, podcasturi) vedeți https://www.chilieathonita.ro/

O Chilie Athonită - Bucurii din Sfântul Munte
Posturile și Postul - p. Pimen Vlad

O Chilie Athonită - Bucurii din Sfântul Munte

Play Episode Listen Later Jun 12, 2025 22:26


Urmăriți pe p. Pimen Vlad care ne oferă un cuvânt de folos cu ocazia apropierii Postului Sf. Apostoli și a contextului social actual din România.Vizionare plăcută!Pentru Pomelnice și Donații accesați: https://www.chilieathonita.ro/pomelnice-si-donatii/Pentru mai multe articole (texte, traduceri, podcasturi) vedeți https://www.chilieathonita.ro/

Pregare con Sant'Egidio
Preghiera degli apostoli. Meditazione di Marco Impagliazzo sul Libro di Zaccaria (Zc 4,1-14)

Pregare con Sant'Egidio

Play Episode Listen Later Jun 11, 2025 10:18


Preghiera degli apostoli. Meditazione di Marco Impagliazzo sul Libro di Zaccaria (Zc 4,1-14)

BASTA BUGIE - Santi e beati
San Martino non ha solo dato metà mantello al povero...

BASTA BUGIE - Santi e beati

Play Episode Listen Later Jun 10, 2025 4:03


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/8190SAN MARTINO NON HA SOLO DATO META' MANTELLO AL POVERO... di Ermes Dovico Tanti conoscono l'episodio del mantello, ma pochi sono consapevoli dell'impronta straordinaria lasciata da san Martino di Tours (316-397) nella storia della Chiesa. Chiamato non a caso «l'Apostolo delle Gallie», il santo è tra i fondatori del monachesimo in Europa, alla cui evangelizzazione ha mirabilmente contribuito. Ha diffuso la parola e l'amore di Cristo per tutti gli uomini e combattuto sia l'eresia ariana che il paganesimo.Nativo della Pannonia, nel territorio dell'odierna Ungheria, lui stesso era cresciuto in una famiglia pagana: il padre, un tribuno militare, lo aveva chiamato Martino proprio in onore del dio Marte. La sua prima conversione maturò grazie all'incontro con una famiglia cristiana, che lo conquistò per il modo in cui viveva. Iniziò il catecumenato, ma a 15 anni fu obbligato da un editto imperiale ad arruolarsi nell'esercito. Fu durante una ronda notturna, nell'inverno del 335, che avvenne il celebre incontro con il mendicante a cui donò metà del suo mantello, tagliandolo con la spada. «Ecco qui Martino, il soldato romano che non è battezzato. Egli mi ha vestito», si sentì dire la notte seguente da Gesù, apparsogli in sogno e circondato dagli angeli. Al risveglio, si ritrovò col mantello miracolosamente intero e di lì a breve si fece battezzare. L'ultima svolta fu il congedo militare, avvenuto intorno ai quarant'anni.Nella seconda fase della sua vita Martino si impegnò nella lotta all'arianesimo, a quel tempo molto diffuso nonostante fosse già stato condannato, nel 325, dal Concilio di Nicea. Aveva trovato una guida sicura nel vescovo Ilario di Poitiers, per alcuni anni esiliato in Frigia a causa della malizia degli ariani che avevano chiesto all'imperatore Costanzo II di intervenire contro di lui. E anche Martino subì persecuzioni per la sua difesa dell'ortodossia. Egli, già dedito alla vita eremitica, raggiunse Ilario - di rientro dall'esilio - a Poitiers. Fu ordinato esorcista (da intendersi come uno degli antichi ordini minori) e per una decina d'anni si ritirò nella vicina Ligugé, dove fondò uno dei primissimi monasteri europei. Condusse con i suoi discepoli una vita in comune, fatta di preghiere e mortificazioni.Nel 371 la sua fama di santità era ormai tale che i cristiani di Tours ricorsero a uno stratagemma pur di averlo come vescovo (lo invitarono ad assistere una donna malata per poi condurlo davanti alla comunità che lo acclamava). Alla fine, senza abbandonare la vita ascetica, accettò ed esercitò il ministero episcopale con grande sollecitudine. Battezzò, liberò gli ossessi, operò miracoli, predicò e si prese cura ovunque di malati, poveri e prigionieri, assistendoli nei bisogni del corpo e dell'anima. Come scrisse Sulpicio Severo (c. 360-420), uno dei suoi discepoli, «colui che tutti già reputavano santo fu così anche reputato uomo potente e veramente degno degli Apostoli».A Tours fondò un altro monastero, poi noto come Marmoutier, in cui preparava i religiosi alla missione. Martino si preoccupò infatti di evangelizzare le campagne. Fece abbattere i templi e gli idoli pagani. Difese i più deboli senza temere di affrontare i potenti. Quando capì che stava per morire si fece stendere su una tavola cosparsa di cenere e attese in preghiera il ritorno alla casa del Padre, già circondato da un culto che si estese presto in tutta Europa

Tempo dello spirito
Cappellania nelle carceri: opportunità di dialogo e ascolto

Tempo dello spirito

Play Episode Listen Later Jun 8, 2025 18:54


- Pentecoste: è la presenza dello Spirito Santo, che dà forza e spinge a pensare di più, sperare di più, vivere più a fondo. Il commento biblico di questa puntata è affidato al pastore riformato Giuseppe la Torre. Nel libro degli Atti degli Apostoli si racconta della discesa dello Spirito Santo sugli apostoli: soffio divino, slancio vitale, che permette di resistere alle forze distruttive dell'esistenza.- Il pastore riformato di Lugano Daniele Campoli si occupa di cappellania nelle carceri. Un compito complesso, svolto in modo ecumenico, aperto a sfide e opportunità, coinvolgente tanto per chi lo promuove quanto per chi ne usufruisce. Le visite sono indirizzate a chiunque ne faccia richiesta e le tematiche spaziano da quelle bibliche a quelle esistenziali ad ampio raggio. Un dialogo con il pastore Campoli ci svela le difficoltà e le opportunità di questi incontri e dialoghi con chi si trova in regime di reclusione carceraria.

Pregare con Sant'Egidio
Preghiera con i Santi. Meditazione di don Francesco Tedeschi sugli Atti degli Apostoli 20,16-38

Pregare con Sant'Egidio

Play Episode Listen Later Jun 4, 2025 10:55


Preghiera con i Santi. Meditazione di don Francesco Tedeschi sugli Atti degli Apostoli 20,16-38

Tempo dello spirito
Donne protestanti per la prevenzione degli abusi nelle chiese

Tempo dello spirito

Play Episode Listen Later Jun 1, 2025 19:53


- Qual è la chiave per comprendere il racconto biblico dell'Ascensione di Gesù al cielo? Non guardare verso quel cielo, verso cui Gesù è asceso, ma guardare verso la terra; soffermarsi sulla concretezza dell'annuncio, consapevoli che l'Ascensione non è l'abbandono dell'umanità da parte di Dio. Il Vangelo è infatti racchiuso nelle parole di Gesù: “Io sarò sempre con voi”. Il pastore Giuseppe La Torre propone una meditazione biblica a partire dal racconto biblico contenuto nel primo capitolo degli Atti degli Apostoli.- Le chiese evangeliche riformate possono dirsi al riparo da abusi – spirituali, sessuali, di potere? Certamente il fenomeno odioso degli abusi tocca e ha toccato anche queste chiese. E da tempo ormai si affronta il tema della prevenzione.In quest'ottica le Femmes protestantes, l'organizzazione delle donne protestanti in Svizzera, ha promosso il 16 maggio un incontro a Berna, una giornata di studio ricca di approfondimenti e contributi su come prevenire, intervenire e trattare efficacemente gli abusi. Dal Ticino ha preso parte all'incontro Giulia Stocker, vice presidente del Sinodo della Chiesa riformata ticinese.

Pregare con Sant'Egidio
Preghiera con i Santi. Meditazione di don Angelo Romano sugli Atti degli Apostoli (At 17,15-18,1)

Pregare con Sant'Egidio

Play Episode Listen Later May 28, 2025 12:15


Preghiera con i Santi. Meditazione di don Angelo Romano sugli Atti degli Apostoli (At 17,15-18,1)

BASTA BUGIE - Omelie
Omelia dell'Ascensione - Anno C (Lc 24,46-53)

BASTA BUGIE - Omelie

Play Episode Listen Later May 28, 2025 7:34


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/8180OMELIA DELL'ASCENSIONE - ANNO C (Lc 24,46-53) di Don Stefano Bimbi Celebriamo la Solennità dell'Ascensione, un momento che non è solo un "arrivederci" di Gesù al cielo, ma un passaggio decisivo che ci coinvolge direttamente. Il Vangelo di Luca che abbiamo ascoltato ci presenta un Gesù che, prima di salire al Padre, affida ai discepoli una missione e una promessa.LA MISSIONE DI CRISTO: SOFFERENZA, RISURREZIONE E PERDONOGesù inizia spiegando ai discepoli che il suo percorso - la sofferenza, la morte e la risurrezione - non è stato un caso, ma il compimento di un disegno divino. Nel suo nome, il perdono dei peccati deve essere annunciato a tutti i popoli, a partire da Gerusalemme. Questo ci ricorda che la fede non è solo un'esperienza personale, ma è anche una chiamata a far parte della missione della Chiesa di portare al mondo intero la buona notizia. Tu sei chiamato non solo a ricevere il perdono di Cristo, ma a portarlo agli altri, ovunque tu sia. Come stai vivendo la chiamata a essere testimone del perdono di Cristo nella tua vita quotidiana? C'è qualcuno nella tua cerchia - un familiare, un collega, un amico - che ha bisogno di un ascolto attento, una parola di incoraggiamento, un atto di riconciliazione? A chi puoi annunciare il Vangelo perché si converta a Cristo?San Francesco d'Assisi è un modello potente di come vivere questa missione. Non si limitò a predicare con le parole, ma con la sua vita. Fu un esempio di umiltà. A chi lo elogiava diceva di essere la persona peggiore di tutte, perché se Gesù ne avesse trovata una peggiore avrebbe scelto lei per far risaltare meglio la sua potenza. Inoltre andò incontro ai lebbrosi e ai poveri per portare il conforto di Cristo. Volle persino incontrare il sultano d'Egitto per convertirlo al Vangelo. Non riuscì a portarlo alla vera Fede, ma avendolo favorevolmente impressionato ottenne il permesso per i cristiani di visitare i luoghi santi. Da allora la Custodia francescana di Terra Santa permette la presenza cristiana nei luoghi di Gesù.TESTIMONI CON LA VITAGesù aggiunge: "Di questo voi siete testimoni". Essere testimoni non significa solo parlare di Gesù, ma vivere in modo che la nostra vita racconti la sua presenza. In un mondo che spesso ci spinge a competere, a emergere, a pensare solo a noi stessi, essere testimoni di Cristo significa scegliere la via dell'amore come donazione, dell'onestà come rispetto degli altri, della generosità verso gli altri come risposta alla generosità di Dio verso di noi. Pensa a una situazione concreta: al lavoro, quando tutti cercano di fare carriera a scapito degli altri, tu puoi scegliere di collaborare con umiltà. Oppure, sui social, dove spesso prevalgono critiche e giudizi, tu puoi condividere parole che costruiscono.Un esempio straordinario è San Giovanni Bosco, che ha dedicato la sua vita ai giovani di Torino, spesso emarginati e senza futuro. Con il suo sorriso e la sua dedizione, ha mostrato loro che Dio li amava. Ogni ragazzo che ha incontrato è diventato per lui un'occasione per testimoniare Cristo. E tu, in quali momenti della tua giornata puoi essere un testimone credibile di Gesù? Quali scelte puoi fare per far vedere che la tua fede non è solo parole, ma vita?LA FORZA DELLO SPIRITO E LA GIOIA DELLA LODEPrima di salire al cielo, Gesù promette ai discepoli la "potenza dall'alto", lo Spirito Santo, e li invita ad aspettare la Pentecoste con fiducia. E loro, dopo l'Ascensione, tornano a Gerusalemme "con grande gioia", lodando Dio. Questo ci insegna due cose: primo, che non siamo soli nella missione; secondo, che la Fede è fonte di una gioia che nessuno può toglierci. Lo Spirito Santo è la forza che trasforma le nostre paure in coraggio, le nostre incertezze in speranza. E la gioia? È il segno che Cristo è con noi, anche quando non lo vediamo.San Filippo Neri, noto come il "santo della gioia", nel XVI secolo trasformava le strade di Roma in un luogo di festa e preghiera. Organizzava pellegrinaggi, incontri e momenti di allegria per i giovani, mostrando che la fede è motivo di felicità profonda. La sua capacità di ridere e far ridere, anche in tempi difficili, ci sfida: come puoi portare la gioia del Vangelo nei tuoi ambienti, magari con un sorriso o un gesto di speranza?Quali momenti della tua giornata o della tua settimana dedichi a lodare Dio, magari attraverso la preghiera, la Messa o mettendo in pratica le opere di misericordia corporali e spirituali? Conosci le opere di misericordia corporali e spirituali? Prendi l'impegno di metterne in pratica una alla settimana e poi verifica se lo hai fatto.UNO SGUARDO AL CIELO, I PIEDI SULLA TERRAL'Ascensione non è la fine della storia di Gesù, ma l'inizio della nostra missione. Cristo sale al cielo, ma ci promette il dono dello Spirito Santo e ci invita ad essere suoi testimoni, portare il suo perdono, vivere con gioia.Il mondo ha bisogno di qualcuno che ricordi la salvezza portata da Gesù. Qualcuno che indichi le realtà del Cielo. Non dobbiamo aver paura di essere diversi, di scegliere la via di Cristo in un mondo che spesso va in un'altra direzione. Come i discepoli dobbiamo tornare alla nostra "Gerusalemme" - la famiglia, il lavoro, le amicizie - con grande gioia, sapendo che lo Spirito ci guida.Preghiamo Maria, Regina degli Apostoli, affinché ci aiuti a vivere questa missione con coraggio e amore. E ora, prenditi un momento per rileggere il brano e rispondere in silenzio alle domande proposte sopra. Chiediti infine: Cosa mi sta dicendo Gesù oggi? Come posso rispondere alla sua chiamata con la mia vita?Che lo Spirito Santo ti guidi e ti doni la gioia di essere suo testimone!

BASTA BUGIE - Cristianesimo
Leone XIV andra a Nicea per ricordare il concilio di 1700 anni fa

BASTA BUGIE - Cristianesimo

Play Episode Listen Later May 27, 2025 7:21


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/8167LEONE XIV ANDRA' A NICEA PER RICORDARE IL CONCILIO DI 1700 ANNI FA di Roberto de Mattei Nella sua omelia per l'intronizzazione del 18 maggio, papa Leone XIV, ha fatto più volte appello all'unità della Chiesa. Il Papa è consapevole infatti dell'esistenza di forti contrasti interni, che si sono aggravati sotto il pontificato di Francesco e potrebbero esplodere in maniera lacerante.La Chiesa ha conosciuto al suo interno, fin dalla sua nascita, divisioni che si sono trasformate in scismi ed eresie. Il 20 maggio 2025 è il 1700esimo anniversario del Concilio di Nicea, dove l'Imperatore Costantino convocò un'assemblea dei vescovi cristiani di tutto il mondo, per far fronte ad un'eresia che minacciava l'unità della Chiesa e del nascente Impero cristiano. Questa eresia fu l'arianesimo, che prese il nome dal suo fondatore, il prete Ario, predicatore nella città patriarcale di Alessandria. Ario affermava che il Verbo, seconda Persona della Santissima Trinità, non è uguale al Padre, ma creato da lui, come termine medio tra Dio e l'uomo, e quindi di sostanza diversa da quella divina del Padre. Questa teoria colpiva al cuore il Mistero trinitario, scardinando le basi stesse della fede. Il concilio convocato da Costantino si svolse a Nicea, una città della Bitinia, oggi in Turchia, dove convennero i rappresentanti della Cristianità da tutto il mondo conosciuto, circa trecento.Lo storico Eusebio scrive che "il fiore dei ministri di Dio arrivò da tutta Europa, dalla Libia e dall'Asia". Si vedevano uomini celebri: i taumaturghi Spiridione e Giacomo di Nisibe, i quali, si diceva, avessero risuscitato dei morti; i confessori della fede egiziani, Potamone d'Eraclea e Pafnuzio della Tebaide, i quali avevano ambedue perduto un occhio nella persecuzione di Massimo, ed anche Paolo di Neocesarea che aveva le mani bruciate dai ferri ardenti che l Licinio gli aveva fatto applicare. Papa Silvestro II, che non aveva potuto recarsi al concilio per la sua età avanzata, vi si fece rappresentare da due chierici romani, Vito e Vincenzo.DUE TENDENZE INCONCILIABILIDieci anni prima per la maggior parte di essi, la vita era ancora impossibile, la minaccia era perpetua; ora il fasto dei palazzi, la maestà delle cerimonie, la guardia d'onore che presentava le armi ai dignitari cristiani, offriva uno spettacolo che nessuno avrebbe mai immaginato.Cominciarono le discussioni, sotto la presidenza di Costantino. Nell'aula si scontravano due tendenze inconciliabili, rappresentate da due uomini che non erano vescovi, ma consiglieri dei padri conciliari: l'eretico Ario, che guidava dietro le quinte il gruppo dei suoi partigiani e Atanasio l'indomabile organizzatore della resistenza dei cattolici ortodossi.I partigiani, più o meno dichiarati di Ario, ricorda lo storico francese Daniel Rops, usavano tutte le risorse della dialettica, ma il più profondo sentimento cristiano era contro di loro. Il diacono Atanasio presentava come pietra angolare del Cristianesimo il fatto irrecusabile della Redenzione. Ora la Redenzione ha senso solo se Dio stesso si fa uomo, se soffre, muore e risorge, se Cristo è vero Dio e vero uomo nello stesso tempo. Il Figlio non è una creatura; è sempre esistito; è sempre stato a lato del Padre, unito a Lui, distinto, ma inseparabile. Il Concilio, sotto l'influsso di Atanasio, adottò il termine homoousion che in latino fu tradotto con consubstantialem.Una nuova "regola di fede" era fissata, non diversa del primo "Credo" degli Apostoli, ma più esplicita, redatta in modo che l'errore non vi si potesse più introdurre. Questo testo è il Simbolo di Nicea, che si pronuncia la domenica nella Messa, quando davanti al popolo fedele, risuonano, le sue antiche, ma sempre esatte affermazioni: genitum non factum consubstantialem Patri: generato non creato, della sostanza del Padre.ARIO FU CONDANNATOLa schiacciante maggioranza dei Padri affermò che il Figlio è veramente Dio, consustanziale al Padre e Ario fu condannato. La questione ariana sembrava chiusa per sempre. Il Concilio di Nicea si chiuse dopo un mese, in un clima di trionfo il 25 agosto del 325. Ma i Padri si erano appena allontanati, quando tre di essi, fra cui Eusebio di Nicomedia, ritirarono la loro firma. La questione riesplose con violenza, nello spazio di circa mezzo secolo.Il dogma dell'Incarnazione del Verbo fu attaccato in tutti i modi dai seguaci di Ario. Tra il "partito" intransigente di Atanasio e quello degli ariani si fece strada un "terzo partito", quello dei "semi-ariani", divisi a loro volta in varie sette, che riconoscevano una certa analogia tra il Padre e il Figlio, ma negavano che egli fosse "generato, non creato, della stessa sostanza del Padre", come affermava il Credo di Nicea. Il merito dei teologi del IV secolo, come sant'Atanasio e sant'Ilario fu di aver combattuto con intransigenza per salvaguardare la divinità di Cristo, nella quale consiste tutto il Cristianesimo. Se la Chiesa ha potuto sopravvivere attraverso una simile prova, uscendone non soltanto intatta, ma rinforzata, l'ha dovuto a una esigua legione di campioni della fede, che non si lasciarono scuotere né dagli intrighi, né dalle minacce, né dall'esilio, né dalla prigionia. Definiti fanatici dai loro avversari, essi testimoniarono con coraggio la fede cattolica.Benedetto XVI ha paragonato la crisi della fede dell'epoca attuale a quella del IV secolo e, utilizzando una metafora applicata da san Basilio agli anni del post-Concilio di Nicea, ha paragonato il nostro tempo ad una battaglia navale notturna nel mare in tempesta. Quest'immagine è certamente presente a papa Leone XIV, che nei prossimi mesi ha programmato un viaggio a Nicea, per commemorare il Concilio che riaffermò la fede cattolica, consentendo alla navicella della Chiesa, di non essere travolta dalla bufera. L'aiuto di Dio non mancò allora e non mancherà ai nostri giorni.

Pregare con Sant'Egidio
Preghiera della Santa Croce. Meditazione di don Angelo Romano sugli Atti degli Apostoli (At 15,22-31)

Pregare con Sant'Egidio

Play Episode Listen Later May 23, 2025 8:14


Preghiera della Santa Croce. Meditazione di don Angelo Romano sugli Atti degli Apostoli (At 15,22-31)

Pregare con Sant'Egidio
Preghiera degli apostoli. Festa di san Mattia, apostolo. Meditazione di mons. Ambrogio Spreafico sugli Atti degli Apostoli (At 1,15-26)

Pregare con Sant'Egidio

Play Episode Listen Later May 14, 2025 9:03


Preghiera degli apostoli. Festa di san Mattia, apostolo. Meditazione di mons. Ambrogio Spreafico sugli Atti degli Apostoli (At 1,15-26)

Trasmissione Radio
La Parola corre

Trasmissione Radio

Play Episode Listen Later May 7, 2025 38:59


Quarta puntata della serie sugli Atti degli Apostoli promossa da Quelli di Capitoli Online con Laura Viscardi (iconografa e teologa e Claudio Gentili (già Presidente nazionale del Masci): autori di testi di spiritualità e di riflessione sociale, dirigono dal 2004 il Centro di formazione per la pastorale familiare Betania di Roma. Buon ascolto!

Zgodbe za otroke
5. dan šmarnic: Ali so bili apostoli popolni?

Zgodbe za otroke

Play Episode Listen Later May 5, 2025 6:43


Otroke, ki nam pripovedujejo zgodbo srečevanj z Marijo, bo tokrat zanimalo, kako je Jezus presodil, da so učenci pravi za nadaljevanje poti njegovega nauka med ljudi. Posebej Peter. Saj ga je vendar zatajil zaspal je med njegovo molitvijo …

Analisi e commenti | RRL
San Giuseppe e il conclave del maggio 2025

Analisi e commenti | RRL

Play Episode Listen Later May 4, 2025 9:22


Nella terza settimana dopo Pasqua, la liturgia della Chiesa ci ricorda come Gesù risorto consolida con la sua presenza e con il suo insegnamento la Chiesa nascente, prima della Sua Ascensione al Cielo.  La Chiesa, nata sul Calvario, è una società visibile che ha bisogno di una gerarchia che la guidi. Questa gerarchia è costituita dagli Apostoli e dai loro successori, a cui Cristo ha dato il potere di insegnare e di amministrare i sacramenti. Nel loro ministero i Pastori della Chiesa sono coadiuvati da sacerdoti, a loro sottomessi per grado, rappresentati dai settantadue discepoli. Al vertice della gerarchia, come supremo pastore c'è Pietro, il principe degli Apostoli, al quale Nostro Signore ha dato le chiavi del Regno, che sono state trasmesse ai suoi 266 successori. La giurisdizione di Pietro è universale, perché universale è la missione che Cristo ha affidato ai suoi apostoli: “Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni” (Mt, 28, 19).  Nello svolgimento della sua missione, la Chiesa rivivrà le sofferenze del Calvario, ma le persecuzioni, le eresie, gli scismi, le infedeltà, che incontrerà nel suo cammino non arresteranno il suo trionfo nel tempo e nell'eternità. 

La Gioia del Vangelo
Santi Filippo e Giacomo, apostoli

La Gioia del Vangelo

Play Episode Listen Later May 3, 2025 4:19


In quel tempo, disse Gesù a Tommaso: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: "Mostraci il Padre"? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse. In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch'egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò».

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Sab 3] Commento: I santi apostoli Filippo e Giacomo il minore.

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno

Play Episode Listen Later May 2, 2025 2:13


Al di là dei dati storici, l’apostolo Filippo si è reso famoso per una audace richiesta rivolta a Gesù, mentre parlava della sua identità con il Padre: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Richiesta audace, l’abbiamo definita, ma anche emblematica, perché l’apostolo esprimeva in quella sua domanda l’ansia di Dio, racchiusa da sempre nel cuore dell’uomo. Il figlio senza padre si sente orfano e stenta a comprendere la sua vera identità; l’uomo senza Dio si sente smarrito, disorientato e solo. Dobbiamo perciò gratitudine a questo apostolo, perché ha offerto a Gesù l’occasione sia di ribadire la sua divinità, sia di indicarci la sua persona come icona perfetta del Padre: «Chi ha visto me ha visto il Padre». Non ci sfugge poi che, dentro la sua curiosità, si nasconde un bisogno autentico di spirituale ascensione verso le verità ultime: un bell’esempio per tutti noi, forse più superficiali nelle nostre ricerche e meno autentici nei nostri desideri. In quest’ansia di bene e nel comune desiderio di comprendere e testimoniare le “cose” di Dio, vediamo accomunato l’altro apostolo, Giacomo detto il Minore, per distinguerlo dall’altro apostolo dallo stesso nome. Anch’egli è stato un seguace di Cristo, anch’egli, nel volto del Salvatore, ha saputo rimirare il volto stesso di Dio, anch’egli è stato un eroico testimone del Vangelo. Ha scritto una lettera, che ce lo fa riconoscere come profondo conoscitore della Scrittura e dei detti del Signore. Egli mostra una predilezione per i poveri e per gli umili, che ritiene favoriti da Dio. Pare egli voglia commentare le Beatitudini pronunciate dal Signore. Altro tema caro a Giacomo è la concretezza della fede, che non può esaurirsi in un credo sterile, ma esige espressioni da attuare nella vita. Davvero i santi si assomigliano e si integrano vicendevolmente: Filippo ci sollecita a rimirare nel volto di Cristo l’immagine stessa del Padre; Giacomo ci fa intendere che anche una vita semplice e umile, se alimentata dalla fede operosa, è accetta a Dio. Abbiamo molti motivi per invocarli entrambi.

Pregare con Sant'Egidio
Preghiera con i Santi. Meditazione di Don Marco Gnavi sugli Atti degli Apostoli (At 19, 1-10)

Pregare con Sant'Egidio

Play Episode Listen Later Apr 30, 2025 7:28


Preghiera con i Santi. Meditazione di Don Marco Gnavi sugli Atti degli Apostoli (At 19, 1-10)

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Mer 30] Commento: Andate ed annunciate...

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno

Play Episode Listen Later Apr 29, 2025 1:55


Nella prima lettura continua il racconto degli Atti degli Apostoli. Si sapeva che, se hanno trattato male il Maestro, anche i discepoli subiranno castighi. Oggi gli Apostoli sono in prigione, ma la prigione non può trattenerli, come la tomba non ha potuto trattenere Gesù. L’Angelo del Signore apre le porte, li conduce fuori e dice loro: «Andate, e mettetevi a predicare al popolo nel tempio tutte queste parole di vita». La vita del Cristo risorto non può essere bloccata da nessuna minaccia umana: Dio è sempre il più forte, e nella vita di quelli che credono si manifesta in modo prodigioso. E si manifesta rendendo loro possibile testimoniare la risurrezione di Cristo. Infatti, l’intervento miracoloso di Dio avviene per favorire la testimonianza: «Andate ad annunciare…». E gli Apostoli, che dovrebbero essere diffidenti, visto che sono stati appena arrestati e gettati in carcere, si mettono a insegnare già all’alba, senza curarsi delle minacce che pesano su di loro. Così manifestano la forza della risurrezione di Cristo. Attestano la luce, chiamano tutti alla conversione, ad accogliere la stessa vita nuova che in essi si manifesta grazie all’assistenza prodigiosa di Dio e alla loro risposta coraggiosa al dono divino. Il tempo di Pasqua deve mettere in noi lo slancio della riconoscenza verso Dio e lo slancio della fiducia piena di coraggio. Dio è intervenuto a nostro favore, Dio interviene continuamente a nostro favore, purché noi aderiamo continuamente a Gesù risorto, che è la nostra speranza, la nostra vita, la novità di tutto il nostro essere. «Dio ha mandato il suo Figlio nel mondo perché il mondo si salvi per mezzo di lui: chi crede in lui non è condannato»: è passato dalla morte alla vita, perché crede a Cristo risorto. Farò un piccolo fioretto oggi con il mio "annunzio".

Pregare con Sant'Egidio
Preghiera con i poveri. Meditazione di don Angelo Romano sul Libro degli Atti degli Apostoli 4,23-31

Pregare con Sant'Egidio

Play Episode Listen Later Apr 28, 2025 9:27


Preghiera con i poveri. Meditazione di don Angelo Romano sul Libro degli Atti degli Apostoli 4,23-31

Drums and Rums
What Happens if You're in a Room Without a Roof? - EP 81

Drums and Rums

Play Episode Listen Later Apr 15, 2025 74:59


Send us a textThere's only so many harmonically pleasing combinations… the goal is to make something tried and true feel new.If you would like to SUPPORT the podcast, JOIN our Patreon page.https://www.patreon.com/RiffsnRhythmsPodcastLISTEN on Apple Podcast, Leave us a RATING and Reviewhttps://podcasts.apple.com/us/podcast/drums-and-rums/id1503281559?uo=4In this episode, Kevin and Paul are joined by returning guest Apostoli Floyd, who shares the story behind his unique name and the international roots of his musical identity. Apostoli discusses the influences behind his eclectic sound—from blues to rock, hip-hop to R&B—and how collaboration is at the core of his next creative chapter. He also gives insights into recording his album Dusk Till Dawn at the legendary Criteria Studios in Miami.The crew reviews David Kimes Jr.'s track "Live It Up,"  in their signature "Riffs & Rhythms" breakdown. https://www.youtube.com/watch?v=PykWQr-qGSkSpirited banter, stories from bike week, and plenty of laughs make this episode as lively as ever.

Quilisma
Maria di Magdala, apostola fra gli apostoli

Quilisma

Play Episode Listen Later Apr 13, 2025 29:22


Maria Maddalena fu fra coloro che maggiormente condivisero i tre anni di vita pubblica di Gesù Cristo. Fu sotto la croce, senza fuggire come fecero i discepoli, non lo rinnegò per paura come fece Pietro, ma rimase presente ogni ora, dal momento della sua conversione, fino al Sepolcro. Ma chi era in realtà Maria di Magdala? In maniera assolutamente erronea per i più fu la prostituta redenta da Cristo. La tradizione, infatti, non è andata oltre la pagina evangelica in cui si si narra la storia della conversione di un'anonima peccatrice, colei che aveva cosparso di olio profumato i piedi di Gesù, ospite in casa di un notabile fariseo, li aveva bagnati con le sue lacrime e li aveva asciugati coi suoi capelli. Si era così, senza nessun reale collegamento, identificata Maria di Magdala con quella prostituta senza nome. Ora, questo stesso gesto di venerazione verrà ripetuto nei confronti di Gesù da un'altra Maria, la sorella di Marta e Lazzaro, in una diversa occasione. E, così, si consumerà un ulteriore equivoco per Maria di Magdala: da alcune tradizioni popolari verrà identificata proprio con questa Maria di Betania, dopo essere stata confusa con la prostituta di Galilea.Ma dalla profonda spiritualità monastica altomedievale e, in particolare, dagli ambienti cluniacensi, prese il via la venerazione quale Santa e, pertanto, in suo onore sono state scritte pagine di musica. Come quella che porta la firma del compositore rinascimentale Nicolas Champion recentemente eseguita dalla prestigiosa Cappella Pratensis nella cattedrale di Lugano per la rassegna de i Vesperali 2025 sotto la direzione di Stratton Bull. Giovanni Conti ne parla con il produttore artistico dell'ensemble Peter De Laurentiis.

Drums and Rums
Wet A$$ Podcast - Apostoli Floyd Ep. 80

Drums and Rums

Play Episode Listen Later Apr 8, 2025 56:15


Send us a textGet ready for an unfiltered ride through music, madness, and magnetic energy as we sit down with Apostolic Floyd — a rising artist who's fusing blues, funk, soul, and straight-up South Florida fire into something fresh called “Beach Blues.”

il posto delle parole
Fabrizio Guarducci "Il richiamo del sentimento"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Feb 19, 2025 25:00


Fabrizio Guarducci"Il richiamo del sentimento"Lorenzo de' Medici Presswww.lorenzodemedicipress.itElvira, una studiosa, inizia una complessa ricerca sul movimento religioso dei Catari e sull'attualità del loro messaggio spirituale.Vuole scrivere un nuovo libro sull'argomento Il suo percorso procede con importanti testi antichissimi di religione, partendo dalle pagine del trattato gnostico Kephalaia: tra questi un raro e dimenticato vangelo gnostico – la Pistis Sophia – in cui Gesù spiega agli apostoli cosa accade all'uomo dopo la morte e che cosa c'è nell'aldilà. Secondo la Pistis Sophia, Gesù dopo la morte rimase 11 anni con gli Apostoli per spiegare loro questi segreti e la via verso il raggiungimento del divino.Elvira sente di compiere, al tempo stesso, anche un viaggio dentro il proprio animo. Ma sarà un'inattesa presenza, incontrata casualmente, a trasportarla verso un modo completamente diverso di considerare il sentimento, l'animo umano e la ricerca del vero significato del divino.La sua ricerca è diventata un'altra cosa e il suo libro è davvero il punto di arrivo per una nuova scoperta del sentimento.Fabrizio Guarducci si è formato nella concezione sociale e umana di Giorgio La Pira. Dopo aver vissuto il movimento Underground alla fine degli anni Sessanta negli Stati Uniti e aver conosciuto Guy Debord in Francia, ha aderito convintamente al Situazionismo.Ha fondato il Dipartimento di Antropologia culturale dell'Istituto Internazionale Lorenzo de' Medici di Firenze. Ha insegnato Mistica, Estetica e Tanatologia, dedicandosi interamente alla ricerca dei linguaggi come strumenti per migliorare l'interiorità dell'individuo e per trasformare in positivo la realtà che ci circonda. È, inoltre, autore cinematografico: Paradigma italiano (premiato al PhilaFilm, 1993), Two days (2003) e Il mio viaggio in Italia (vincitore del Golden Eagle, 2005). Come autore, produttore e regista ha realizzato i film Mare di grano (2018), Una sconosciuta (2021), Anemos (2022) e La partita delle emozioni (2025). Ha pubblicato i saggi La parola ritrovata (2013), Theoria. Il divino oltre il dogma (2020) e i romanzi Il quinto volto (2016), La parola perduta (2019), La sconosciuta (2020), Duetto (2021), Amor (2022), Il villaggio dei cani che cantano (2022), La partita delle emozioni (2023) ed Eclissi (2023, selezione Premio Strega 2024).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.

Fülke: a HVG Online közéleti podcastja
Elvitelre #106: Donald Trump apostoli munkája

Fülke: a HVG Online közéleti podcastja

Play Episode Listen Later Feb 16, 2025 18:00


Ez az Elvitelre, a hvg.hu hétzáró podcastja. A 106. adásban: Isten és Donald Trump műve. Iratkozz fel a hvg360-ra! hvg.hu/360/elofizetes Az e heti menü: 00:00 Intro 00:32 Tiltaná az abortuszt, javaslata a pornós feketelistáról ott van a parlamentben – így terjeszkedik Magyarországon az Opus Dei (Martini Noémi) 11:23 Gyerekek gyógyítása, aknák felszedése, ivóvízhez hozzáférés: kuka – Orbán Viktor ennek örül (Nagy Gábor)

Viata Crestina - Sinaxar
Sinaxar 4 Ianuarie 2025

Viata Crestina - Sinaxar

Play Episode Listen Later Jan 4, 2025


Sambata, Ianuarie 4 - Soborul Sfintilor 70 de Apostoli; Cuv. Teoctist

Cities and Memory - remixing the sounds of the world

"The idea was to capture something soft that reflected the serenity of this place. Something that inspires well-being and balance. On a more technical side, the biggest challenge was to manage the reverb present throughout the recording. A separation was therefore made, one attack equals one note, in other words each transient became a note."  St Peter's Cathedral, Treviso reimagined by Ghislain Caya.

Viata Crestina - Sinaxar
Sinaxar 28 Iulie 2024

Viata Crestina - Sinaxar

Play Episode Listen Later Jul 28, 2024


Duminica, Iulie 28 - Sf. Apostoli si diaconi Prohor, Nicanor, Timon si Parmena

EWTN BOOKMARK
C.F.R. AUTHORS: FR. BENEDICT GROESCHEL & FR. ANDREW APOSTOLI

EWTN BOOKMARK

Play Episode Listen Later Jul 22, 2024 30:00


A focus on the devotion and work of Fr. Andrew Apostoli and Fr. Benedict Groeschel. Their ministry serves people around the world, especially the poor on New York City's streets.

Equipaggiati
#18 - I 12 Apostoli - Matteo 9:35-10:15

Equipaggiati

Play Episode Listen Later Jan 24, 2024 7:55


Oggi: I 12 apostoliCompassione di Gesù per la folla35 Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, predicando il vangelo del regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità [tra il popolo].36 Vedendo le folle, ne ebbe compassione, perché erano stanche e sfinite[g] come pecore che non hanno pastore. 37 Allora disse ai suoi discepoli: «La mèsse è grande, ma pochi sono gli operai. 38 Pregate dunque il Signore della mèsse che mandi degli operai nella sua mèsse».La missione dei dodici apostoli10 Poi, chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro il potere di scacciare gli spiriti immondi e di guarire qualunque malattia e qualunque infermità.2 I nomi dei dodici apostoli sono questi: il primo, Simone detto Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo di Zebedeo e Giovanni suo fratello; 3 Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo d'Alfeo e Taddeo[a]; 4 Simone lo Zelota[b] e Giuda l'Iscariota[c], quello stesso che poi lo tradì.5 Questi sono i dodici che Gesù mandò, dando loro queste istruzioni: «Non andate tra i pagani e non entrate in nessuna città dei Samaritani, 6 ma andate piuttosto verso le pecore perdute della casa d'Israele. 7 Andando, predicate e dite: “Il regno dei cieli è vicino”. 8 Guarite gli ammalati, risuscitate i morti[d], purificate i lebbrosi, scacciate i demòni; gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. 9 Non provvedetevi d'oro, né d'argento, né di rame nelle vostre cinture, 10 né di sacca da viaggio, né di due tuniche, né di calzari, né di bastone, perché l'operaio è degno del suo nutrimento.11 In qualunque città o villaggio sarete entrati, informatevi se vi sia qualcuno degno, e lì rimanete finché partirete. 12 Quando entrerete nella casa, salutatela[e]. 13 Se quella casa ne è degna, venga la vostra pace su di essa; se invece non ne è degna, la vostra pace torni a voi. 14 Se qualcuno non vi riceve né ascolta le vostre parole, uscendo da quella casa o da quella città, scuotete la polvere dai vostri piedi. 15 In verità vi dico che, nel giorno del giudizio, la sorte del paese di Sodoma e Gomorra sarà più tollerabile di quella di tale città.Support the show