Podcasts about il signore

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La Gioia del Vangelo
Lunedì della XXX settimana del Tempo Ordinario

La Gioia del Vangelo

Play Episode Listen Later Oct 27, 2025 4:19


In quel tempo, Gesù stava insegnando in una sinagoga in giorno di sabato. C'era là una donna che uno spirito teneva inferma da diciotto anni; era curva e non riusciva in alcun modo a stare diritta. Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: «Donna, sei liberata dalla tua malattia». Impose le mani su di lei e subito quella si raddrizzò e glorificava Dio. Ma il capo della sinagoga, sdegnato perché Gesù aveva operato quella guarigione di sabato, prese la parola e disse alla folla: «Ci sono sei giorni in cui si deve lavorare; in quelli dunque venite a farvi guarire e non in giorno di sabato». Il Signore gli replicò: «Ipocriti, non è forse vero che, di sabato, ciascuno di voi slega il suo bue o l'asino dalla mangiatoia, per condurlo ad abbeverarsi? E questa figlia di Abramo, che Satana ha tenuto prigioniera per ben diciotto anni, non doveva essere liberata da questo legame nel giorno di sabato?». Quando egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano, mentre la folla intera esultava per tutte le meraviglie da lui compiute.

CHEWING GUM - masticare la Parola di Dio
Lunedì 27 ottobre 2025 - Sguardo che ci permette di stare diritti!

CHEWING GUM - masticare la Parola di Dio

Play Episode Listen Later Oct 27, 2025 3:18


Dal Vangelo secondo LucaIn quel tempo, Gesù stava insegnando in una sinagoga in giorno di sabato. C'era là una donna che uno spirito teneva inferma da diciotto anni; era curva e non riusciva in alcun modo a stare diritta.Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: «Donna, sei liberata dalla tua malattia». Impose le mani su di lei e subito quella si raddrizzò e glorificava Dio.Ma il capo della sinagoga, sdegnato perché Gesù aveva operato quella guarigione di sabato, prese la parola e disse alla folla: «Ci sono sei giorni in cui si deve lavorare; in quelli dunque venite a farvi guarire e non in giorno di sabato».Il Signore gli replicò: «Ipocriti, non è forse vero che, di sabato, ciascuno di voi slega il suo bue o l'asino dalla mangiatoia, per condurlo ad abbeverarsi? E questa figlia di Abramo, che Satana ha tenuto prigioniera per ben diciotto anni, non doveva essere liberata da questo legame nel giorno di sabato?».Quando egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano, mentre la folla intera esultava per tutte le meraviglie da lui compiute.

A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore
riflessioni sul Vangelo di Lunedì 27 Ottobre 2025 (Lc 13, 10-17) - Apostola Tiziana

A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore

Play Episode Listen Later Oct 26, 2025 6:37


Vorresti ricevere notizie, saluti, auguri dalle Apostole della Vita Interiore?Lasciaci i tuoi contatti cliccando il link qui sotto e con la nostra nuova rubrica digitale potremo raggiungerti.https://www.it.apostlesofil.com/database/- Premi il tasto PLAY per ascoltare la catechesi del giorno e condividi con altri se vuoi -+ Dal Vangelo secondo Luca +In quel tempo, Gesù stava insegnando in una sinagoga in giorno di sabato. C'era là una donna che uno spirito teneva inferma da diciotto anni; era curva e non riusciva in alcun modo a stare diritta.Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: «Donna, sei liberata dalla tua malattia». Impose le mani su di lei e subito quella si raddrizzò e glorificava Dio.Ma il capo della sinagoga, sdegnato perché Gesù aveva operato quella guarigione di sabato, prese la parola e disse alla folla: «Ci sono sei giorni in cui si deve lavorare; in quelli dunque venite a farvi guarire e non in giorno di sabato».Il Signore gli replicò: «Ipocriti, non è forse vero che, di sabato, ciascuno di voi slega il suo bue o l'asino dalla mangiatoia, per condurlo ad abbeverarsi? E questa figlia di Abramo, che Satana ha tenuto prigioniera per ben diciotto anni, non doveva essere liberata da questo legame nel giorno di sabato?».Quando egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano, mentre la folla intera esultava per tutte le meraviglie da lui compiute.Parola del Signore.

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Lun 27] Vangelo: Rm 8, 12-17; Sal.67; Lc 13, 10-17.

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno

Play Episode Listen Later Oct 26, 2025 1:13


In quel tempo, Gesù stava insegnando in una sinagoga in giorno di sabato. C'era là una donna che uno spirito teneva inferma da diciotto anni; era curva e non riusciva in alcun modo a stare diritta. Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: «Donna, sei liberata dalla tua malattia». Impose le mani su di lei e subito quella si raddrizzò e glorificava Dio. Ma il capo della sinagoga, sdegnato perché Gesù aveva operato quella guarigione di sabato, prese la parola e disse alla folla: «Ci sono sei giorni in cui si deve lavorare; in quelli dunque venite a farvi guarire e non in giorno di sabato». Il Signore gli replicò: «Ipocriti, non è forse vero che, di sabato, ciascuno di voi slega il suo bue o l'asino dalla mangiatoia, per condurlo ad abbeverarsi? E questa figlia di Abramo, che Satana ha tenuto prigioniera per ben diciotto anni, non doveva essere liberata da questo legame nel giorno di sabato?». Quando egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano, mentre la folla intera esultava per tutte le meraviglie da lui compiute.

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Lun 27] Commento: Guardare gli eventi alla luce dello Spirito.

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno

Play Episode Listen Later Oct 26, 2025 1:38


Genera sconforto e irritazione il comportamento assurdo del capo della sinagoga, che si indigna nel vedere Gesù imporre le mani e guarire, di sabato, una povera donna afflitta da diciotto anni da un terribile male. Egli la proclama libera dalla sua infermità e le impone le mani. La reazione della donna, “raddrizzata” miracolosamente, è quella di glorificare Dio; la reazione del capo della sinagoga è invece una critica assurda e cieca nei confronti del Cristo. Nella sua ottusità e grettezza, citando a sproposito la Scrittura sacra, dichiara che ci sono sei giorni in cui si deve lavorare e non in giorno di “shabbàth”. Il Signore definisce ipocrita tale comportamento e tale giudizio. Quanto Gesù ha fatto non può essere paragonato al lavoro umano: Egli sta rivelando, ancora una volta, la centralità della sua missione nei confronti dell’uomo infermo e peccatore. Egli è colui che guarisce e colui che salva. Lo dichiarerà più esplicitamente in altre occasioni: “Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera”, e altrove dice: “Sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato”. Capita ancora di sentire e leggere critiche assurde e talvolta blasfeme nei confronti di Cristo, della Chiesa, dei suoi ministri e dei suoi fedeli: molto spesso si constata che il lucignolo della ragione umana vorrebbe giudicare e condannare la Luce stessa di Dio. La ragione umana, invece, si spiega e si comprende solo nella Luce di Dio.

il posto delle parole
Paolo Gulisano "Elogio del cuore mite"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Oct 23, 2025 20:52


Paolo Gulisano, Alessandro Gnocchi"Elogio del cuore mite"Introduzione di Guido ContiEdizioni Areswww.edizioniares.it“Guardiamoci attorno, pensiamo alla nostra vita: abbiamo mai vissuto un giorno seguendo la verità della mitezza? Alessandro Gnocchi e Paolo Gulisano ci accompagnano alla riscoperta di questo tema attraverso un ricco panorama di letture, riletture e scoperte. La mitezza oggi è un valore da riscoprire. Nella società della violenza diffusa, nelle nostre vite rancorose, insoddisfatte, frustrate e sofferenti non solo dal punto di vista fisico, la mitezza può diventare un percorso di felicità per sé stessi e per chi ci sta di fronte, un modo per smorzare l'onda d'urto che ogni giorno la vita ci riserva in maniera più o meno violenta.”(Guido Conti)Alessandro Gnocchi si occupa delle tematiche religiose nella letteratura moderna e contemporanea. In questo àmbito, ha pubblicato scritti su Cristina Campo, Fëdor Dostoevskij, J.R.R. Tolkien, G.K. Chesterton, Georges Simenon, Carlo Collodi e Arthur Conan Doyle. A Giovannino Guareschi, di cui è considerato uno dei maggiori studiosi, ha dedicato una decina di opere, tra cui Don Camillo & Peppone. L'invenzione del vero (Rizzoli), Giovannino Guareschi. Una storia italiana (Rizzoli), Viaggio sentimentale nel Mondo piccolo di Guareschi (Rizzoli), Lettere ai posteri di Giovannino Guareschi (Marsilio), Andavamo con Dio e tornavamo al tramonto (DreamBook) e, nel catalogo Ares, il profilo letterario Giovannino Guareschi. La poetica della libertà (2025). Si occupa inoltre di spiritualità dell'Oriente cristiano, a cui ha dedicato tra l'altro il volume Ritorno alle sorgenti (Monasterium, 2023), già tradotto in tedesco e russo.Paolo Gulisano è nato a Milano nel 1959. È medico, cultore di storia della Medicina e saggista. Ha pubblicato nel 2002 la prima monografia italiana su Chesterton: Chesterton e Belloc: apologia e profezia ed è fondatore e vicepresidente della Società Chestertoniana Italiana. È considerato uno dei maggiori esperti di J.R.R. Tolkien a cui ha dedicato: La mappa della Terra di Mezzo, La mappa del Silmarillon, La mappa dello Hobbit, Tolkien il mito e la grazia, Gli eroi de Il Signore degli Anelli. Si è occupato inoltre del beato John Henry Newman e di san Tommaso Moro con il volume Un uomo per tutte le utopie. L'eredità di san Tommaso Moro. Per Ares ha scritto Chesterton. La sostanza della fede (con Daniele De Rosa); Là dove non c'è tenebra. Storia di amicizia tra scrittori; Indagine su Sherlock Holmes; Stevenson. L'avventura nel cuore; C.S. Lewis. Nella terra delle ombre; «Cercate prima il Regno di Dio». Stanislao Medolago Albani. Padre del cattolicesimo sociale; e, per la collana “Un santo per amico”, Giuseppe Moscati. Il santo medico and Patrizio. Un santo tra le rovine dell'Impero. Diversi suoi volumi sono stati tradotti all'estero. Il suo sito è www.paologulisano.com Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/

La Gioia del Vangelo
Mercoledì della XXIX settimana del Tempo Ordinario

La Gioia del Vangelo

Play Episode Listen Later Oct 22, 2025 4:19


In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell'ora che non immaginate, viene il Figlio dell'uomo». Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?». Il Signore rispose: «Chi è dunque l'amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi. Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire” e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l'aspetta e a un'ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli. Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più».

CHEWING GUM - masticare la Parola di Dio
Mercoledì 22 ottobre 2025 - La mia o o la tua?

CHEWING GUM - masticare la Parola di Dio

Play Episode Listen Later Oct 22, 2025 4:02


Dal Vangelo secondo LucaIn quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell'ora che non immaginate, viene il Figlio dell'uomo».Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?».Il Signore rispose: «Chi è dunque l'amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi.Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire”, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l'aspetta e a un'ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli.Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche.A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più».

A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore
riflessioni sul Vangelo di Mercoledì 22 Ottobre 2025 (Lc 12, 39-48) - Apostola Tiziana

A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore

Play Episode Listen Later Oct 21, 2025 6:51


Vorresti ricevere notizie, saluti, auguri dalle Apostole della Vita Interiore?Lasciaci i tuoi contatti cliccando il link qui sotto e con la nostra nuova rubrica digitale potremo raggiungerti.https://www.it.apostlesofil.com/database/- Premi il tasto PLAY per ascoltare la catechesi del giorno e condividi con altri se vuoi -+ Dal Vangelo secondo Luca +In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell'ora che non immaginate, viene il Figlio dell'uomo».Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?».Il Signore rispose: «Chi è dunque l'amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi.Ma se quel servo dicesse in cuor suo: "Il mio padrone tarda a venire", e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l'aspetta e a un'ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli.Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche.A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più».Parola del Signore.

BASTA BUGIE - Omelie
Omelia della XXX Domenica T. Ord. - Anno C (Lc 18,9-14)

BASTA BUGIE - Omelie

Play Episode Listen Later Oct 21, 2025 8:39


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/8310OMELIA XXX DOMENICA T. ORD. - ANNO C (Lc 18,9-14) di Giacomo Biffi CHI SI PROCLAMA GIUSTO CHIUDE IL PROPRIO CUORE ALLA GRAZIA DI DIO La pagina evangelica odierna ci offre una delle più celebri parabole del Signore. È anche una delle più lineari e, apparentemente, una delle più facili da capire. In realtà, essa presenta più di altre il rischio di una lettura superficiale e quindi non incidente nella vita del nostro spirito. Soprattutto c'è il pericolo di non sentirci noi personalmente presi di mira dall'insegnamento di Gesù: è forte la tentazione di identificarci allegramente col pubblicano, e quindi di ritenere che il rimprovero di Cristo valga solo per gli "altri". Che è proprio l'atteggiamento qui condannato dalla parola di Dio. Gesù fa il suo racconto per scuotere e ammonire quanti cadono in due peccati distinti ma tra loro connessi: Disse questa parabola per alcuni che presumevano di essere giusti e disprezzavano gli altri. In particolare, il primo è un errore al quale tutti più o meno incliniamo. Ciascuno di noi è sempre convinto di essere a posto in coscienza e di non aver niente da cambiare nella sua esistenza; in una parola, di "essere giusto". E dunque sarà buona cosa che ognuno si ritenga direttamente chiamato in causa dall'odierna lezione evangelica, in modo da salvarsi nel giudizio di Dio.Perché davanti a Dio non ci sono "giusti". Ci sono solo dei "giustificati"; che sono quelli che, riconoscendosi peccatori, implorano e accolgono con umiltà il perdono che li rinnova. Due uomini salirono al tempio. Vengono qui delineati due tipi umani molto diversi. Tutti e due colti nell'ora della preghiera solitaria. È in fondo il momento della sincerità, in cui ognuno rivela quello che pensa di sé, senza nessuna preoccupazione del parere o della reazione degli altri. 1. La differenza tra i due uomini non sta nella loro condizione economica: non è che uno sia ricco e l'altro povero, come qualcuno è portato a immaginare sentendo spesso parlare del "povero pubblicano". Generalmente i farisei erano agiati, perché appartenevano alla classe dominante di Israele. Ma i pubblicani erano di solito ancor più benestanti, perché esercitavano la lucrosissima professione di esattori delle imposte, che consentiva loro molti guadagni, leciti e disonesti. 2. Avevano piuttosto una ben diversa posizione entro la società religiosa ebraica. I farisei erano gli intransigenti e stimati custodi della legge e delle tradizioni, l'espressione del rigorismo e della fedeltà alle costumanze caratteristiche della nazione. I pubblicani invece erano i collaboratori degli odiati stranieri, più tentati di altri di cedere alle usanze pagane, in fama di essere ladri e in genere di avere una condotta non irreprensibile. Esaminiamo singolarmente le parole di questi due attori della scena descrittaci da Gesù.LA PREGHIERA DI CHI SI SENTE A POSTO CON DIO I. Prima di tutto le parole del fariseo. a) Egli pregava tra sé. Questo è indubbiamente un punto a suo vantaggio: è uno che almeno si ricorda di Dio e sente il bisogno di parlare con lui. Sono molto peggiori di lui quegli uomini che organizzano lo loro vita come se Dio non ci fosse, senza fare il minimo spazio, nella propria giornata e nella propria settimana, al pensiero del loro Creatore; salvo poi protestare quando arriva il momento della sofferenza e della prova, e sdegnarsi perché quel Dio, di cui si sono sempre dimenticati, sembra non ricordarsi di loro e delle loro necessità. b) Pregava nel tempio, vale a dire nel luogo sacro del culto ufficiale ebraico. Egli non riteneva cioè di poter far senza dei mezzi che il Signore stesso si è scelto per dare forma anche esteriore alla nostra vita religiosa. Non diceva, come tanti fanno: "Con Dio mi intendo io a modo mio", perché riconosceva che con Dio bisogna trattare nei modi che lui ha stabilito, e non secondo i nostri gusti personali. c) O Dio, ti ringrazio. Nella sua orazione il fariseo esprime la necessità di adorare Dio e di esprimergli gratitudine, perché è lui il Signore di tutti e la fonte di ogni bene che arriva fino a noi. Fino a questo punto, come si vede, si comporta bene, e la sua preghiera è lodevole. Egli comincia invece a uscire di strada quando dice: Ti ringrazio perché non sono come tutti gli altri uomini. Separandosi dagli altri e proclamandosi l'unico giusto, egli si interdice la possibilità di ricevere la grazia del Signore, che è data appunto all'umanità peccatrice. E poi, chi l'ha autorizzato a giudicare gli altri e a valutare la loro coscienza? d) E neppure come questo pubblicano. Qui va di male in peggio, perché la sua critica non resta generica, ma diventa addirittura personale. Egli prende di mira colui che gli è vicino, cioè il suo "prossimo", secondo il linguaggio evangelico, e, invece di farne oggetto d'amore, lo condanna senza misericordia. Così, in questa durezza di cuore verso il fratello trova la ragione della sua propria condanna. LA PREGHIERA DI CHI SI SENTE VERAMENTE PECCATORE II. La preghiera del pubblicano è semplice e intensa. Con pochissime parole esprime tre elementi preziosi: a) il riconoscimento di Dio come colui che si deve adorare e davanti al quale bisogna percepire il proprio niente; b) la confessione della propria condizione di colpa; c) la domanda umile e appassionata della divina pietà: O Dio, abbi pietà di me peccatore. È così preso dal sentimento della grandezza di Dio e dalla consapevolezza della sua personale miseria, che non è neppure sfiorato dal pensiero di fare confronti col comportamento altrui. Non giudica gli altri; giudica, e impietosamente, solo se stesso. Chi prega così, si trova certamente sulla strada della salvezza, e, come ci dice Gesù, viene perdonato e addirittura esaltato. È da notare che il pubblicano è un peccatore che non si vanta delle sue colpe, ma se ne pente; non vuole imporre a Dio la sua condotta aberrante, ma chiede invece la grazia del perdono, impegnandosi implicitamente a non peccare più; non pretende un'approvazione delle sue prevaricazioni, ma sollecita umilmente la pietà del Signore.  Colui che più sarebbe lontano dall'insegnamento di Cristo, è l'uomo che fosse al tempo stesso peccatore come il pubblicano e presuntuoso, deciso a non cambiare, come il fariseo. Il Signore ci aiuti a uscire dalle nostre colpe e, in ogni caso, a saper rivolgere a Dio la preghiera di chi sa di aver sbagliato e confida soltanto nella grande bontà del Padre nostro del cielo, per poter ricominciare da capo con animo nuovo una vita senza macchia.

Kabbalah Media | mp3 #kab_ita
Baal HaSulam. Shamati, 230. Eccelso è il Signore, e il basso vedrà - 2 [2025-10-17] #lesson

Kabbalah Media | mp3 #kab_ita

Play Episode Listen Later Oct 17, 2025 63:51


Audio, ita_t_norav_2025-10-17_lesson_bs-shamati-230-ram-ashem-2_n2_p1. Lesson_part :: Daily_lesson 2

Kabbalah Media | mp3 #kab_ita
Baal HaSulam. Shamati, 230. Eccelso è il Signore, e il basso vedrà - 2 (27.12.2021) [2025-10-17] #lesson

Kabbalah Media | mp3 #kab_ita

Play Episode Listen Later Oct 17, 2025 74:43


Audio, ita_t_rav_2025-10-17_lesson_bs-shamati-230-ram-ashem-2_n1_p1. Lesson_part :: Daily_lesson 1

Kabbalah Media | mp4 #kab_ita
Baal HaSulam. Shamati, 230. Eccelso è il Signore, e il basso vedrà - 2 [2025-10-17] #lesson

Kabbalah Media | mp4 #kab_ita

Play Episode Listen Later Oct 17, 2025 63:51


Video, ita_t_norav_2025-10-17_lesson_bs-shamati-230-ram-ashem-2_n2_p1. Lesson_part :: Daily_lesson 2

Kabbalah Media | mp4 #kab_ita
Baal HaSulam. Shamati, 230. Eccelso è il Signore, e il basso vedrà - 2 (27.12.2021) [2025-10-17] #lesson

Kabbalah Media | mp4 #kab_ita

Play Episode Listen Later Oct 17, 2025 74:43


Video, ita_t_rav_2025-10-17_lesson_bs-shamati-230-ram-ashem-2_n1_p1. Lesson_part :: Daily_lesson 1

Dunwich Buyers Club
Episodio 385 - Speciale Il Signore degli Anelli: Il Destino della Compagnia

Dunwich Buyers Club

Play Episode Listen Later Oct 16, 2025 88:59


Cultiste! Cultisti! Come FORSE avrete intutito dalla copertina di questo episodio, state per imbarcarvi con noi in un viaggio epico alla scoperta di uno dei titoli più discussi del momento. Uno speciale che definire "bollente" è poco, e non solo per la destinazione finale dell'avventura che vi aspetta all'interno di questa scatola!Il Signore degli Anelli: Il Destino della Compagnia è l'ultima fatica di Matt Leacock A.K.A. il papà di Pandemic, sulla cui meccanica si basa questo nuovo titolo cooperativo ispirato ai romanzi tolkeniani. Sono molte le novità introdotte rispetto alle altre iterazioni della serie targata Pandemic System, tutte rivolte a garantire un gioco estremamente ambientato e fedele allo spirito dell'opera letteraria su cui è basato.In questo speciale a tre voci, cercheremo di darvi contezza delle luci e delle ombre di un titolo che, per quanto possa non incontrare i gusti di tutti, è destinato a lasciare il segno.Allacciate il mantello, stringete le cinghie dello zaino e fatevi portare "nella Terra di Mordor, dove l'Ombra cupa scende".Buon ascolto e come sempre... Ci vediamo dall'altra parte!Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/dunwich-buyers-club--2814177/support.

Il Nostro Pane Quotidiano
Loda il Signore - 14 Ottobre 2025

Il Nostro Pane Quotidiano

Play Episode Listen Later Oct 14, 2025 3:05


Salmo 59:1, 14-17Ma io canterò la tua potenza, e al mattino loderò ad alta voce la tua bontà, perché tu sei stato per me una fortezza

Ventunesima Regione
Passaporto Rosso- Il conte che portò la musica italiana in Australia.

Ventunesima Regione

Play Episode Listen Later Oct 10, 2025 23:53


Oggi, a Passaporto Rosso, vi raccontiamo una storia incredibile.
Una storia che parte da Modena, attraversa l'oceano e arriva fino al cuore selvaggio dell'Australia.
È la storia di un conte esule, un visionario, un musicista:
Girolamo Carandini, l'uomo che portò l'opera lirica e la danza tra i coloni e gli aborigeni della Tasmania.Un nobile fuggito dai moti carbonari che, con la sua giovane moglie inglese,
l'usignolo di Tasmania Mary Burgess, fece conoscere Verdi e Bellini
ai confini del mondo, quando l'Australia era ancora una terra di prigionieri e cercatori d'oro.E poi i loro figli: cantanti, esploratori, pionieri.
Uno di loro, Christy Palmerston, ha dato il nome a un intero parco nazionale,
il Palmerston National Park, nel Queensland.
Un altro, un secolo dopo, avrebbe trasformato il sangue dei Carandini in leggenda:
Christopher Lee, il Dracula più famoso del cinema,
e il potente mago Saruman ne Il Signore degli Anelli.Da Modena a Hobart, da Verdi a Hollywood,
una dinastia italiana che ha attraversato oceani, palcoscenici e secoli.
Una storia vera, dimenticata, che profuma di sale, di coraggio e di libertà.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/ventunesima-regione--4532453/support.

CHEWING GUM - masticare la Parola di Dio
Domenica 5 ottobre 2025 (XVII T. Ordinario) - Fidati!

CHEWING GUM - masticare la Parola di Dio

Play Episode Listen Later Oct 5, 2025 3:54


Dal Vangelo secondo LucaIn quel tempo, gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!».Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe.Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, stríngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».Commento di don Federico (Pucci), sacerdote della diocesi di Mondovì.

La Gioia del Vangelo
XXVII Domenica del Tempo Ordinario

La Gioia del Vangelo

Play Episode Listen Later Oct 5, 2025 4:19


In quel tempo, gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe. Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, stríngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti? Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Mer 1] Commento: Le condizioni per seguire Gesù.

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno

Play Episode Listen Later Sep 30, 2025 1:20


Nel nostro mondo, chi si mette sotto la protezione di un potente è certo di trarne vantaggi di ogni genere; chi segue un “capo” sa o prevede di ottenerne dei profitti. Non è così nel caso di Cristo. Egli, al discepolo che esprime il desiderio convinto di seguirlo, dice: “Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo.” Cristo vuole indicare al suo interlocutore che, per mettersi alla sua sequela, bisogna essere disposti a lasciare tutto, scegliendo con piena libertà di seguire strade completamente diverse da quelle che il mondo offre e propone. Ricordiamo che, in un episodio simile a questo, il giovane ricco non ha la forza e il coraggio di staccarsi dalle ricchezze che possedeva e rinuncia di conseguenza al seguire Gesù. Egli stesso, a tutti i suoi seguaci, ricorda la necessità di passare per la “porta stretta” e arriva a dire che “chi ama suo padre o sua madre più di Me non è degno di Me”. Il Signore non accetta di averci a mezzo servizio: la nostra adesione a Lui deve essere piena e incondizionata. Forse proprio da tale esigenza divina di radicale distacco e completa dedizione deriva la crisi odierna delle vocazioni sacerdotali e religiose.

La Voce del Pastore
“Il Signore risvegliò lo spirito del governatore” • 29 Settembre 2025

La Voce del Pastore

Play Episode Listen Later Sep 29, 2025 58:28


Il Messaggio di Oggi: “IL SIGNORE RISVEGLIÒ LO SPIRITO DEL GOVERNATORE” • Aggeo 1: 14 • Deuteronomio 32: 11 • Salmo 108: 2-3 • Isaia 50: 4 • Isaia 51: 9 • 2 Corinzi 3: 18 • 2 Cronache 26: 22-23 • Esdra 1: 3 • Aggeo 1: 7 (8-12) • Proverbi 1: 7 • Aggeo 1: 13 • Matteo 28: 20 • 2 Cronache 15: 2 • Aggeo 1: 14 • 1 Corinzi 3: 16 • 1 Corinzi 6: 19 • Efesini 2: 20-21--Guarda Canale 245 | Tivùsat 454 | Sky 854Scopri di più su www.paroledivita.org/linkinbio

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Sab 6] Commento: Il Signore del Sabato.

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno

Play Episode Listen Later Sep 5, 2025 1:51


Gli occhi di molti erano puntati sulla persona del Cristo durante la sua esperienza terrena. I più ne traevano motivo di ammirazione per quanto egli annunciava e testimoniava; i soliti scribi e farisei cercavano invece di coglierlo in fallo, per poi trarne accuse. La loro mente era inquinata da false interpretazioni della legge, di cui si sentivano gelosi e unici custodi. Erano poi caduti in una religiosità solo esteriore e ipocrita: si preoccupavano di minuzie e tralasciavano l’essenziale. Gesù stigmatizza ripetutamente il loro comportamento, li definisce sepolcri imbiancati, guide cieche e smaschera più volte le loro ipocrisie. Oggi prendono lo spunto da un gesto semplice e innocente degli apostoli, i quali, passando attraverso rigogliosi campi di grano, raccolgono in giorno di Sabato qualche spiga per mangiarne i chicchi. Ecco pronta la critica rivolta a loro, ma indirizzata allo stesso Gesù: «Perché fate ciò che non è permesso di sabato?». Ignorano la novità di Cristo, ignorano la libertà che egli vuole dare ai suoi, non vogliono riconoscere che egli è l’inviato di Dio, il Messia tanto atteso e ora rifiutato e contestato. È terribile essere privi della vista degli occhi del corpo; è di gran lunga peggiore la condizione di chi cade nella cecità dell’anima. I puri di cuore vedono Dio e percepiscono la sua divina presenza. I ciechi nell’anima sono capaci di rinnegare anche l’evidenza per restare aggrappati al loro misero orgoglio. Senza il dono della fede saremmo ciechi anche noi. Ringraziamo Dio per tutti i suoi doni, per i segni quotidiani con i quali ci conferma nel bene e nella verità, e perché ci ha liberati dai lacci della legge per aprirci all’amore, che supera ogni timore e ci unisce direttamente a Lui.

BASTA BUGIE - Omelie
Omelia XXIII Domenica T. Ord. - Anno C (Lc 14,25-33)

BASTA BUGIE - Omelie

Play Episode Listen Later Sep 2, 2025 6:50


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/8251OMELIA XXIII DOMENICA T. ORD. - ANNO C (Lc 14,25-33) di Giacomo Biffi Con questa pagina evangelica - che con qualche sua espressione può anche urtare la nostra sensibilità, e in ogni caso arriva a scuotere lo spirito dalla sua mediocrità - il Signore Gesù ci ricorda energicamente quali debbano essere le condizioni interiori di chi si pone al suo seguito e vuol diventare suo discepolo.Ci sono come due gradi nella sequela di Cristo: il primo è proprio di tutti i battezzati, di tutti i "cristiani", di tutti coloro insomma che vogliono fare del vangelo la norma e l'ispirazione di tutta l'esistenza; il secondo è proprio di coloro che si pongono volontariamente al servizio di una missione particolare che ricevono dal Signore, come è il caso degli apostoli. Ciascuno si deve collocare - sempre con generosità e coerenza - sulla strada che Dio ha voluto per lui. Ciascuno deve tendere alla perfezione e deve fiorire nella santità dove il Signore ha voluto piantarlo. Anche le condizioni della sequela di Cristo, sulle quali il Vangelo di oggi ci invita a riflettere, riguardano tutti noi, quale che sia il nostro stato di vita, pur se dobbiamo riconoscere che queste condizioni valgono più o meno intensamente e urgentemente a seconda dell'impegno che ciascuno liberamente si è preso.;IL DOVERE DI SUBORDINARE OGNI AFFETTO UMANO ALL'AMORE DI CRISTO1. La prima condizione della sequela di Cristo è quella dell'amore: un amore per Gesù che non tema confronti. Il testo dice addirittura: Chi non odia...; parola dura, ma che nel significato del linguaggio semitico vuol solo dire: "Chi preferisce..., chi pone davanti...".Certo, il Signore Gesù non è disumano e non ci proibisce d'amare; non ci proibisce di nutrire affetto per coloro che il sangue o l'amicizia o le circostanze della vita ci hanno collocato vicino; non ci proibisce di contrarre dei forti legami, che insieme sono fonte di grande dolcezza e di grande sofferenza, perché chi più ama più è chiamato a soffrire.Non ci proibisce d'amare, ma vuole che l'amore per lui sia al di sopra di tutto, sia il più grande, il più tenace, il più appassionato. Proprio per questa preminenza dell'amore di Cristo, il vero discepolo di Cristo conserva una grande libertà interiore che, senza essere freddezza o indifferenza o aridità di cuore, gli consente di affrontare i distacchi, le separazioni, perfino le morti delle persone care, con grande pena ma anche con grande serenità.LA NECESSITÀ DELLA CROCE PER ESSERE RINNOVATI2. La seconda condizione della sequela di Cristo è la croce: Chi non porta la sua croce... non può essere mio discepolo.La sofferenza di norma non va ricercata, perché noi siamo fatti per la gioia. Ma quando arriva - e arriva sempre o presto o tardi - va accolta senza ribellioni, perché noi siamo e vogliamo essere discepoli di uno che, pur non avendo il più piccolo torto, è stato crocifisso.Per volontà misteriosa e sapiente del Padre, Gesù non ha potuto rinnovarci senza crocifissione, e noi senza crocifissione non possiamo essere rinnovati.Nessun discepolo di Gesù si illuda che ci sia un'altra strada per cambiare il mondo e salvarlo, per cambiare se stesso e salvarsi.L'INVITO AD UN CRISTIANESIMO SERIO E RESPONSABILE3. La terza condizione è quella della prudenza, cioè della capacità di commisurare le nostre forze coi nostri impegni, e di valutare ogni decisione e ogni atto in tutte le sue conseguenze. E per farci capire la necessità della prudenza nella vita dello spirito, Gesù racconta due parabole prese dalla vita terrena: quella del costruttore, che se non sa far bene il preventivo finanziario rischia il fallimento della sua impresa; e quella del condottiero di eserciti, che se non calcola bene le sue forze e quelle del nemico rischia la sconfitta.Fuori dell'immagine, l'insegnamento è questo. Il Signore non vuole al suo servizio degli irresoluti, della gente incapace di decidere e di impegnare la vita (non una stagione o un anno, ma la vita intera); ma non vuole neppure degli sventati, degli imprudenti, della gente che con la scusa dell'ispirazione divina o del suo carisma o della sua luce interiore si ritiene dispensata dal riflettere su quello che fa e su quello che può fare, dall'esaminare bene gli effetti su di sé e sugli altri di quanto intraprende, dall'ascoltare il magistero della Chiesa o il parere di un confessore saggio e illuminato. E così finisce col commetteredelle pazzie, magari mettendole in conto allo Spirito santo, e col far del male, magari in buona fede, a sé e ai fratelli.Il Signore conceda un po' di buon senso a tutti, ma specialmente alle persone devote.LA NOSTRA PREGHIERAPossiamo ormai concludere la nostra rapida meditazione.Ci siamo messi tutti al servizio di un padrone esigente e buono; esigente perché vuol portarci in alto, buono perché ci prende come siamo e ci aiuta. Pretende molto da noi, ma è disposto a darci lui con la sua grazia quello che pretende. Purché ci affidiamo a lui e lo lasciamo fare. Purché gli chiediamo umilmente nella preghiera quello che per noi è così difficile avere: un amore per lui senza limiti, una vera capacità di portare la nostra croce, un po' di concreta saggezza.

Il Nostro Pane Quotidiano
Il Signore veglia - 27 Agosto 2025

Il Nostro Pane Quotidiano

Play Episode Listen Later Aug 27, 2025 2:52


Ecco, colui che protegge Israele non sonnecchierà né dormirà.Salmo 121:4

A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore
riflessioni sul Salmo di Lunedì 25 Agosto 2025 (Sal. 149) - Apostola Simona P.

A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore

Play Episode Listen Later Aug 24, 2025 5:47


- Premere il tasto PLAY per ascoltare la catechesi del giorno -+ Dal Salmo 149 +RIT: Il Signore ama il suo popolo.Cantate al Signore un canto nuovo;la sua lode nell'assemblea dei fedeli.Gioisca Israele nel suo creatore,esultino nel loro re i figli di Sion.  RIT: Il Signore ama il suo popolo.Lodino il suo nome con danze,con tamburelli e cetre gli cantino inni.Il Signore ama il suo popolo,incorona i poveri di vittoria.  RIT: Il Signore ama il suo popolo.Esultino i fedeli nella gloria,facciano festa sui loro giacigli.Le lodi di Dio sulla loro bocca:questo è un onore per tutti i suoi fedeli.  RIT: Il Signore ama il suo popolo.Parola del Signore.

La Voce del Pastore
“Perché avete abbandonato il Signore” • 17 Agosto 2025

La Voce del Pastore

Play Episode Listen Later Aug 17, 2025 66:55


Il Messaggio di Oggi: "PERCHÉ AVETE ABBANDONATO IL SIGNORE" • Salmo 61: 1-8 • Ezechiele 36: 25-27 • 1 Re 18:18 • Giudici 2:11-12 • 1 Re 16:16(17-33) • Giovanni 4: 23-24 • 1 Re 17:1 • Giacomo 5:17-18 • 1 Re 18:17 • Isaia 5:20-21 • Proverbi 16:18 • Filippesi 4:19 • 1 Re 18:40 • Isaia 5:20(21-25) • 1 Re 18:17(18-21) • 2 Cronache 7:14 • Giosuè 24: 15 --Guarda Canale 245 | Tivùsat 454 | Sky 854Scopri di più su www.paroledivita.org/linkinbio

La Gioia del Vangelo
XIX Domenica del Tempo Ordinario

La Gioia del Vangelo

Play Episode Listen Later Aug 10, 2025 4:19


In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto dare a voi il Regno. Vendete ciò che possedete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro sicuro nei cieli, dove ladro non arriva e tarlo non consuma. Perché, dov'è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore. Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito. Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell'alba, li troverà così, beati loro! Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell'ora che non immaginate, viene il Figlio dell'uomo». Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?». Il Signore rispose: «Chi è dunque l'amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi. Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire”, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l'aspetta e a un'ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli. Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più».

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Lun 11] Commento: La croce e il pesce.

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno

Play Episode Listen Later Aug 10, 2025 1:33


Mentre gli Apostoli pensano, nel loro cuore, che sia ormai vicino il momento in cui Cristo instaurerà il Regno, scacciando e annientando gli oppressori, il Maestro annuncia invece la propria passione e morte. È un contrasto tremendo tra i disegni di Dio e quelli degli uomini. Per i discepoli è una profonda delusione: vedono svanire i loro sogni e devono affrontare il mistero della croce. È scandalo per chi vive la religiosità come garanzia di immunità e di grandezza. È smarrimento per chi rifiuta la croce e non ne riconosce il valore che Dio stesso le ha dato. È oscurità per chi legge la storia solo con logica umana e non sa illuminarla con la fede. Per chi vede nella morte soltanto la fine della vita e il buio di una tomba, non c’è speranza. Ma quel «il terzo giorno risorgerà» deve restare impresso come sigillo di immortalità in ogni mente umana. Deve diventare il senso della vita e il conforto nella morte, attesa come passaggio gioioso verso il premio eterno. In questa luce assumono un significato diverso anche le leggi umane, come il pagamento delle tasse per il tempio. Il Signore, che si proclama Figlio del Re, per evitare sospetti e accuse, provvede comunque a quel debito. La moneta, estratta dalla bocca del pesce, diventa segno della provvidenza di Dio che non viene mai meno. Ci ricorda Gesù che non rifiuta la sua condizione umana e accetta, con umiltà, le esigenze della vita terrena.

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno
[Dom 10] Vangelo: Sap 18, 6-9; Sal 32; Eb 11, 1-2.8-19; Lc 12, 32-48.

Liturgia della Settimana - Il Commento e il Vangelo del giorno

Play Episode Listen Later Aug 9, 2025 2:17


In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto dare a voi il Regno. Vendete ciò che possedete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro sicuro nei cieli, dove ladro non arriva e tarlo non consuma. Perché, dov'è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore. Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito. Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell'alba, li troverà così, beati loro! Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell'ora che non immaginate, viene il Figlio dell'uomo". Allora Pietro disse: "Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?". Il Signore rispose: "Chi è dunque l'amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi. Ma se quel servo dicesse in cuor suo: "Il mio padrone tarda a venire", e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l'aspetta e a un'ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli. Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più".

PENDENTE: Rubrica su Cinema, letteratura, fumetto ed esperienze culturali

"Tutti i bambini crescono, meno uno. Sanno subito che crescono, e Wendy lo seppe così"Se siete tra coloro che alle fate ci credete sempre e comunque, che non vedono l'ora di combattere e/o divertirsi con una ciurma di pirati ma soprattutto che ha sempre sognato di volare...allora siete i benvenuti in questa rassegna che parte dal teatro per poi spingersi fino al grande schermo con l'intento di narrare la straordinaria storia di Peter Pan, il bambino che di crescere non ne voleva proprio sapere.Anno 2003. "Il Signore degli Anelli" macinava soldi a palate e il Natale era dominato dalle avventure della Terra di Mezzo.Vita dura per il "Peter Pan" di P. J. Hogan allora ma oggi si è creato un gruppo di estimatori e non senza motivo.

La Voce del Pastore
”Il Signore della messe” • 16 Luglio 2025

La Voce del Pastore

Play Episode Listen Later Jul 16, 2025 55:14


Il Messaggio di Oggi: “IL SIGNORE DELLA MESSE” • Luca 10 :2 • Giovanni 4: 35 • Luca 10: 4 • Luca 10: 8-9 • Atti 16: 34 • Atti 16: 27-28 • Atti 16: 32 • Luca 10: 9 • Romani 1: 16 • Luca 9: 1 • Luca 10: 19 • Luca 9: 2 • Marco 16: 17 • Marco 16: 20 • Matteo 9: 29 • Luca 10: 11 • Ezechiele 33: 8 • Apocalisse 20 :11-12 • Giovanni 3 :17 • Luca 10: 3 • Luca 10: 16 • Luca 10: 13 • Giovanni 10: 10-11 • Luca 10: 14-15 • Luca 10: 17-21 • Apocalisse 20: 15 • Giovanni 20: 11--Guarda Canale 245 | Tivùsat 454 | Sky 854Scopri di più su www.paroledivita.org/linkinbio

BASTA BUGIE - Omelie
Omelia XVI Domenica T. Ord. - Anno C (Lc 10,38-42)

BASTA BUGIE - Omelie

Play Episode Listen Later Jul 15, 2025 9:10


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/8206OMELIA XVI DOMENICA T. ORD. - ANNO C (Lc 10,38-42) di Giacomo Biffi L'episodio raccontatoci dalla pagina di Luca, che abbiamo ascoltato, è tra i più suggestivi di tutta la narrazione evangelica.Ha un'ambientazione, per così dire, casalinga. Siamo a Betania, la località che il viaggiatore proveniente dal deserto di Giuda incontra poco prima di arrivare a Gerusalemme. Gesù, che ha percorso proprio quel cammino spossante, ha colto con gioia la possibilità di riposarsi un po' in una dimora accogliente, prima di affrontare ancora una volta il tumulto della capitale e le fatiche della sua missione.E con gioia e cordialità è stato ospitato da Marta, una massaia solerte, che viveva con una sorella minore di nome Maria. Qui non compare, ma dal Vangelo di Giovanni sappiamo che lì vicino abitava anche un fratello di nome Lazzaro: tutti e tre i fratelli erano legati al Maestro di Nazaret da una solida e devota amicizia.Con l'incarnazione, il Figlio di Dio si è fatto un uomo vero e completo: ha un cuore capace di affetto, e niente di ciò che è autenticamente e positivamente umano gli è estraneo. Quello dell'amicizia è appunto uno dei valori dell'esistenza che egli ha voluto sperimentare.Noi siamo commossi di fronte al Creatore dell'universo - colui che infinitamente trascende tutti gli esseri che prendono vita da lui - che assume questi vincoli di familiarità e di benevola comunione con le sue creature.L'amicizia - dicevano già gli antichi - o nasce tra uguali o rende uguali coloro che entrano nel suo gioco e nella sua logica: nella figura di un Dio che si fa nostro amico è implicitamente annunciato e fondato il nostro destino di partecipi della divina natura (2 Pt 1,3), per usare le coraggiose parole della seconda Lettera di Pietro.Ma è incantevole anche la scena dell'Unigenito del Padre che per cercarci si è fatto viandante e ha per corso le accaldate e polverose strade di Palestina, nella speranza di essere ospitato, ristorato, consolato da noi. Non solo dunque con l'amicizia si è a noi assimilato, ma addirittura ha voluto farsi bisognoso di noi.GESÙ CHIEDE DI ESSERE OSPITATO NEL NOSTRO CUOREIo sto alla porta e busso (cf. Ap 3,20), egli dice a ciascuno di noi. Ci prega, cioè, di fargli un po' di posto nella nostra esistenza, di dargli un po' del nostro tempo, di prestargli un po' della nostra attenzione. Di fronte a questa condiscendenza di colui che è l'Asso luto e l'Incondizionato, sembra incredibile che ci siano cristiani che non sappiano trovare quotidianamente qualche minuto per lui e non sappiano donar gli neppure un'ora del giorno che è suo (e perciò si chiama "domenica").Sembra incredibile - deve dire ciascuno di noi - che io sia così lento e anzi restio a spalancargli il mio cuore, per godere della fortuna insperata di un'intimità con lui, fortuna che ci è stata formalmente promessa: Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, e a tu per tu noi ceneremo insieme (ibid.).Non solo dunque un ospite vuol essere Gesù, ma addirittura un mendicante sulla soglia della nostra casa: un mendicante che chiede solo un po' d'amore. Non vuole le nostre cose, vuole noi: vuole i nostri pensieri, i nostri sentimenti, la totalità di quello che siamo.È però un insolito mendicante: più che ricevere, dona; più che farsi aiutare, arricchisce; più che essere accettato, ci accetta e ci innesta nella sua stessa realtà. Ci conviene quindi affrettarci ad aprirgli, perché - dice sant'Ambrogio - «Tutto abbiamo in Cristo. Ogni anima gli si avvicini. O che sia malata per i peccati del corpo o come inchiodata dai desideri monda ni oppure ancora imperfetta, ma sulla via della perfezione grazie all'assidua meditazione..., ogni anima è in potere del Signore, e Cristo è tutto per noi. Se vuoi curare una ferita, egli è medico; se sei riarso dalla febbre, è fontana; se sei oppresso dall'iniquità, è giusti zia; se hai bisogno di aiuto, è forza; se temi la morte, è vita; se desideri il cielo, è via; se fuggi le tenebre, è luce; se cerchi cibo, è alimento. Dunque "gustate e vedete quanto è buono il Signore; beato l'uomo che in lui si rifugia"» (De virginitate 99).LE PREOCCUPAZIONI TERRENE NON DEVONO SOFFOCARE LA NOSTRA TENSIONE VERSO LA VERITÀDue immagini di donna ci sono offerte come modello di questo riconoscimento della totalità di Cristo e della perfetta adesione a lui.Maria appare come colei che più intimamente è affascinata dalla bellezza di questo mistero: il mistero di un Dio che si fa pellegrino, ospite, amico; un mistero che verosimilmente lo stesso Gesù le sta a poco a poco rivelando con voce ammaliante, mentre lei è seduta ai suoi piedi, dimentica di ogni altra incombenza.Marta ci insegna che bisogna anche darci da fare perché il Signore sia degnamente ospitato; diventi cioè una presenza efficace non solo nel segreto della nostra coscienza, ma anche nell'umanità in cui viviamo.Non viene rimproverata per il suo lavoro, senza del quale quella sera Gesù non avrebbe neppur cenato; piuttosto viene illuminata perché le molte preoccupazioni terrene non arrivino a far dimenticare il senso ultimo e la ragione vera di ciò che si compie. E viene anche dolcemente corretta perché non sia tentata di disistimare la tensione verso la contemplazione della verità salvifica e della sapienza eterna: Maria si è scelta la parte migliore che non le sarà tolta (Lc 10,42).«Preoccupiamoci anche noi - dice ancora sant'Ambrogio - di possedere ciò che nessuno ci possa togliere, prestando un ascolto non superficiale, ma diligente; infatti perfino i semi della parola celeste sono anch'essi portati via, se vengono gettati lungo la strada.Ti sospinga, come Maria, il desiderio della sapienza: questa infatti è l'opera più grande, questa è l'opera più perfetta; e la sollecitudine per il ministero non ti distolga dal conoscere la parola celeste. Non criticare quindi e non pensare che perdano il tempo coloro che vedi dedicarsi alla sapienza» (In Lucam VII,85). In fondo, l'esortazione più immediata e decisiva che ci viene da questa pagina, è il richiamo a un principio che Gesù ha chiaramente proposto, ma che noi siamo spesso nel nostro comportamento inclini a dimenticare: Cercate prima il Regno di Dio e la sua giustizia, e tutte le altre cose vi saranno date in aggiunta (Mt 6,33).Nel Regno di Dio, cioè nella vita senza fine - nota sant'Agostino - non ci sarà più la fatica dell'essere immersi nella molteplicità logorante delle cose e dei problemi; ci sarà invece per sempre l'unificazione di tutte le cose nella carità: «Transit labor multitudinis et remanet caritas unitatis».Il Signore ci conceda di anticipare già adesso questa felice semplificazione del nostro spirito e della sua attività; di non disperderci nelle molte sollecitudini e nelle molte attrattive che passano e deludono; di indirizzare ogni nostra interiore facoltà al pensiero e alla speranza del Regno di Dio.

Il Nostro Pane Quotidiano
Belli per il Signore - 13 Luglio 2025

Il Nostro Pane Quotidiano

Play Episode Listen Later Jul 13, 2025 2:45


Che cos'è l'uomo perché tu lo ricordi? Il figlio dell'uomo perché te ne prenda cura?Salmo 8:4

Kabbalah Media | mp4 #kab_ita
Baal HaSulam. Shamati, 23. Voi che amate il Signore, odiate il male [2025-07-12] #lesson

Kabbalah Media | mp4 #kab_ita

Play Episode Listen Later Jul 12, 2025 38:59


Video, ita_t_rav_2025-07-12_lesson_bs-shamati-023-ohavei-ashem_n1_p1. Lesson_part :: Daily_lesson 1

Kabbalah Media | mp3 #kab_ita
Baal HaSulam. Shamati, 23. Voi che amate il Signore, odiate il male [2025-07-12] #lesson

Kabbalah Media | mp3 #kab_ita

Play Episode Listen Later Jul 12, 2025 38:59


Audio, ita_t_rav_2025-07-12_lesson_bs-shamati-023-ohavei-ashem_n1_p1. Lesson_part :: Daily_lesson 1

il posto delle parole
Massimo Capuani "In cammino con la Bibbia"

il posto delle parole

Play Episode Listen Later Jul 11, 2025 36:39


Massimo Capuani"In cammino con la Bibbia"Una guida illustrata ai luoghi dell'Antico TestamentoInterlinea Edizioniwww.interlinea.comTutti noi ricordiamo le figure e le straordinarie vicende dell'Antico Testamento: Adamo ed Eva e il Paradiso Terrestre, Noè e il Diluvio Universale, la chiamata di Dio ad Abramo, Mosè e il passaggio del mar Rosso, la sfida di Davide al gigante Golia. Spesso però ci è difficile collocarle dal punto di vista geografico e storico. È ciò che fa l'autore, accompagnandoci in un interessante itinerario nella storia e nella geografia dei luoghi della Bibbia. Con un ricco apparato di immagini tratte da opere d'arte dell'antichità, fotografie dell'autore e dettagliate piantine che ci guidano nella Mezzaluna Fertile, la regione che ha visto nascere e fiorire le civiltà più antiche e che fa da sfondo alle vicende del Vecchio Testamento.Con una nota di Pierbattista Pizzaballa e più di 200 illustrazioni «Il Signore disse ad Abramo: “Vattene dal tuo paese, dalla tua patria e dalla casa di tuo padre, verso il paese che io ti indicherò. Farò di te un grande popolo e ti benedirò, renderò grande il tuo nome e diventerai una benedizione. Benedirò coloro che ti benediranno e coloro che ti malediranno maledirò e in te si diranno benedette tutte le famiglie della terra”. Allora Abramo partì, come gli aveva ordinato il Signore, e con lui partì Lot. Abramo aveva settantacinque anni quando lasciò Carran. Abramo dunque prese la moglie Sara, e Lot, figlio di suo fratello, e tutti i beni che avevano acquistati in Carran e tutte le persone che lì si erano procurate e si incamminarono verso il paese di Canaan». (Genesi 12,1-5)«Allora il Signore disse ad Abramo, dopo che Lot si era separato da lui: “Alza gli occhi e dal luogo dove tu stai spingi lo sguardo verso il settentrione e il mezzogiorno, verso l'oriente e l'occidente. Tutto il paese che tu vedi, io lo darò a te e alla tua discendenza per sempre. Renderò la tua discendenza come la polvere della terra: se uno può contare la polvere della terra, potrà contare anche i tuoi discendenti». (Genesi 13,14-16)Massimo Capuani, laureato in Fisica e Master in Business Administration, nonostante gli impegni di natura professionale nel mondo dell'industria e della finanza d'impresa ha sempre coltivato il suo interesse per le civiltà del Mediterraneo, dell'Antico Oriente e dell'Asia Centrale e per le loro testimonianze storiche, artistiche e spirituali. Ha pubblicato, tra l'altro, Monte Athos. Le fondazioni monastiche, un millennio di spiritualità e arte ortodossa (Jaca Book, Milano 1997; con edizione francese, tedesca e greca); Egitto copto (Jaca Book, Milano 1999; con edizione francese e americana); In cammino con la Bibbia (Arta, Genova 2021).Ha collaborato con il Pontificio Istituto Orientale di Roma, l'Istituto dell'Enciclopedia Italiana Treccani e il Dipartimento di Archeologia dell'Architettura del Politecnico di Milano. È intervenuto in diversi incontri di studio e ha scritto numerosi articoli su periodici di viaggi e di spiritualità. Nel 2022 ha ricevuto il premio Montale Fuori di Casa per la sezione Homo Viator.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.

Bla Bla Fantasy
Bla Bla Relax - Musica Fantasy: tra elfi, power metal e playlist da taverna

Bla Bla Fantasy

Play Episode Listen Later Jul 7, 2025 13:34


In questa puntata ci addentriamo nel vasto e sonoro mondo della musica fantasy! Parliamo di colonne sonore leggendarie come Il Signore degli Anelli, Harry Potter, Dragonheart e Game of Thrones, ma anche di atmosfere celtiche, musica ambient per taverne e biblioteche magiche, bardcore medievale e canzoni fantasy moderne.Parliamo di band epiche, concerti estivi e molto altro.Hai un artista fantasy nel cuore? Una colonna sonora che ti fa venire i brividi? Scrivici o consigliaci qualcosa: la taverna è sempre aperta

A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore
riflessioni sul Salmo di Sabato 5 Luglio 2025 (Sal. 134) - Apostola Elena

A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore

Play Episode Listen Later Jul 4, 2025 5:47


- Premere il tasto PLAY per ascoltare la catechesi del giorno -+ Dal Salmo 134 +RIT: Lodate il Signore, perché il Signore è buono.Lodate il nome del Signore,lodatelo, servi del Signore,voi che state nella casa del Signore,negli atri della casa del nostro Dio.  RIT: Lodate il Signore, perché il Signore è buono.Lodate il Signore, perché il Signore è buono;cantate inni al suo nome, perché è amabile.Il Signore si è scelto Giacobbe,Israele come sua proprietà.  RIT: Lodate il Signore, perché il Signore è buono.Sì, riconosco che il Signore è grande,il Signore nostro più di tutti gli dèi.Tutto ciò che vuoleil Signore lo compie in cielo e sulla terra,nei mari e in tutti gli abissi.  RIT: Lodate il Signore, perché il Signore è buono.Parola del Signore.

Camminare come Gesù
Episodio Bonus con Salvatore Capritti della Missione REM: "Incontrare Gesù"

Camminare come Gesù

Play Episode Listen Later May 31, 2025 24:59


"Il Signore non ci ha chiesto di essere attivi ma obbedienti" Salvatore CaprittiIn questo episodio bonus abbiamo il piacere di avere in studio il mio amico, guerriero del Vangelo e fondatore della Missione REM Salvatore Capritti.Cosa vuol dire "evangelizzazione"? Attraverso questa domanda Salvatore ci condivide quello che ha imparato da Gesù camminando con Lui attraverso la missione che Dio gli ha affidato.Puoi scoprire di più sulla missione REM cliccando qui

il posto delle parole
Chiara Montani "L'artista e il signore di Urbino"

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Play Episode Listen Later Apr 3, 2025 22:58


Chiara Montani"L'artista e il signore di Urbino"Garzanti Editorewww.garzanti.itLavinia si stringe nel mantello mentre il vento gelido s'insinua nella carrozza. Sta andando a Urbino. Quando arriva, scorge una figura che le toglie il respiro: è Piero della Francesca. Il suo cuore salta un battito. In passato hanno condiviso qualcosa di incredibile e segreto. Piero è stato chiamato a Urbino perché la città vuole diventare un punto di riferimento per l'arte e la cultura: il castello di Federico da Montefeltro è un continuo viavai di artisti. Anche Lavinia è una pittrice, ma non può dirlo a nessuno, perché è un mestiere che non si addice a una donna. Eppure, dietro all'atmosfera vibrante che anima la città, c'è qualcosa di oscuro. Bastiano del Colle, medico di corte, è morto in circostanze poco chiare. Nelle mani stringe un componimento inquietante, firmato Nemesis, la dea della vendetta. La poesia accusa il conte di Urbino di crimini atroci e si chiude con la promessa di altre tre rivelazioni sconvolgenti. Lavinia lo sente: qualcosa di terribile sta per accadere. Quando poi scopre che Piero è coinvolto nel mistero della morte di Bastiano, capisce di non potersi tirare indietro. Deve aiutarlo a risolvere il caso. Chiara Montani ha il dono di trascinare il lettore nelle atmosfere che racconta. Questa volta ci porta nel cuore della Urbino rinascimentale, in cui arte e potere convivono in precario equilibrio. Tornano due personaggi che hanno fatto emozionare tutti: Lavinia Alinari e Piero della Francesca. Ancora una volta, l'autrice ci regala una storia coinvolgente, che fonde mistero e sentimenti proibiti, in un affresco minuzioso di un'epoca che non smette di affascinare.Chiara Montani, architetto di formazione, ha lavorato nel campo del design, della grafica e dell'arte, esplorando varie tecniche e materiali, e partecipando a esposizioni in Italia e all'estero. Specializzata in arteterapia, conduce da anni atelier sulle potenzialità terapeutiche del processo creativo. Con Garzanti ha pubblicato anche Il mistero della pittrice ribelle (2021), suo romanzo d'esordio, La ritrattista (2022) ed Enigma Tiziano (2023).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.

A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore
riflessioni sul Vangelo di Venerdì 28 Marzo 2025 (Mc 12, 28-34) - Apostola Tiziana

A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore

Play Episode Listen Later Mar 27, 2025 6:42


- Premi il tasto PLAY per ascoltare la catechesi del giorno e condividi con altri se vuoi -+ Dal Vangelo secondo Marco +In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?».Gesù rispose: «Il primo è: "Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l'unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza". Il secondo è questo: "Amerai il tuo prossimo come te stesso". Non c'è altro comandamento più grande di questi».Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all'infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l'intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocàusti e i sacrifici».Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.Parola del Signore.

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Giuseppe Zucco "Il signore delle acque"

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Play Episode Listen Later Mar 6, 2025 21:47


Giuseppe Zucco"Il signore delle acque"Nutrimenti Edizioniwww.nutrimenti.netL'acqua non piove più, ma si concentra, in un ammasso sempre più pesante e grande, nel cielo. La vita sul pianeta Terra sta per finire, e il bambino protagonista de Il signore delle acque deve farci i conti, così come deve affrontare le reazioni degli adulti che, di fronte alla minaccia, sembrano avere perso la ragione. Giuseppe Zucco ha scritto un romanzo distopico che ha il grande pregio di esplorare attraverso gli occhi di un bambino le ragioni profonde della vita e dello stare insieme, anche quando il mondo sembra ormai perduto.ll mondo è sconvolto da un fenomeno inspiegabile: l'acqua si accumula in cielo – non piove più e si concentra tutta lassù, come un oceano al contrario. L'umanità è paralizzata e nessuno sa cosa fare, compresi i genitori del piccolo protagonista di questa storia. In preda al panico, il padre ordina a moglie e figlio di barricarsi in casa: se questa è la fine del mondo, la aspetteranno assieme. Mentre la madre cerca di rendere l'atmosfera quanto più normale possibile. Dopo i primi giorni però qualcosa nella famiglia si spezza, e la situazione precipita. I genitori del piccolo si abbandonano all'irrazionalità: decidono di voler mettere al mondo, un mondo che sta finendo, un'altra creatura. Ma il bambino non lo vuole, un fratello, e fugge. Si perde per la città, si infila nell'apocalisse, incontrando tipi umani alla deriva, a un livello primigenio, ferino, senza pietà. Il bambino ora deve trovare la strada di casa.Il signore delle acque racconta i recessi più istintuali e profondi della natura umana. Chi siamo quando non abbiamo più niente? Quando la sopravvivenza è tutto ciò che conta? Cosa ci lega gli uni agli altri? Cosa alla vita stessa? Con un romanzo originale per scrittura e tono, Zucco prende per mano i lettori e li accompagna alla ricerca delle risposte a queste domande. Lo fa con la voce di un bimbo, raccontando il momento in cui l'innocenza viene sacrificata sull'altare del mondo.Giuseppe Zucco è nato a Locri nel 1981. Lavora in Rai, suoi racconti sono apparsi su Nuovi Argomenti, Nazione Indiana, minima & moralia, Colla e L'inquieto. Ha esordito con un racconto nell'antologia L'età della febbre (minimum fax, 2015). Ha pubblicato il romanzo Il cuore è un cane senza nome (minimum fax, 2017), e due raccolte di racconti, Tutti bambini (Egg, 2016) e I poteri forti (NNE, 2021) con cui ha vinto il Premio Ceppo Racconto.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.

A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore
riflessioni sul Vangelo di Sabato 23 Novembre 2024 (Lc 20, 27-40) - Apostola Tiziana

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Play Episode Listen Later Nov 22, 2024 8:06


- Premi il tasto PLAY per ascoltare la catechesi del giorno e condividi con altri se vuoi -+ Dal Vangelo secondo Luca +In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni sadducèi - i quali dicono che non c'è risurrezione - e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: "Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello". C'erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli. Da ultimo morì anche la donna. La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l'hanno avuta in moglie».Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: "Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe". Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».Dissero allora alcuni scribi: «Maestro, hai parlato bene». E non osavano più rivolgergli alcuna domanda.Parola del Signore.

Equipaggiati
#233 - Lazzaro sta male - Giovanni 11:1-16

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Play Episode Listen Later Nov 20, 2024 6:22


Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: Lazzaro sta male11 Un uomo di nome Lazzaro era ammalato. Viveva a Betania con le sue sorelle Marta e Maria. 2 Maria era la donna che poi cosparse di profumo i piedi del Signore e li asciugò con i suoi capelli. 3 Le due sorelle, mandarono a chiamare Gesù con questo messaggio: «Signore, il tuo caro amico è grave!»4 Quando Gesù seppe della cosa, rispose: «Lazzaro non morirà di questa malattia, che servirà, invece, a dare gloria a Dio, perché sia lodato suo Figlio!»5-6 Nonostante volesse molto bene a Marta, Maria e Lazzaro, Gesù si trattenne dovʼera per altri due giorni, anziché andare subito da loro. 7 Finalmente disse ai discepoli: «Torniamo in Giudea».8 «Maestro», osservarono i discepoli, «soltanto pochi giorni fa i capi religiosi giudei volevano ucciderti. E tu ci vuoi tornare?»9 Gesù rispose: «Ci sono dodici ore di luce al giorno, durante le quali si può camminare con sicurezza, senza inciampare. 10 Di notte, invece, cʼè pericolo di fare un passo falso, perché è buio». 11 Poi aggiunse: «Il nostro amico Lazzaro dorme, ma ora vado a svegliarlo!»12-13 Allora i discepoli, pensando che Gesù dicesse che Lazzaro stava riposando, commentarono: «Meglio così, vuol dire che sta migliorando!» Il Signore, invece, intendeva dire che Lazzaro era morto.14 Allora disse chiaramente: «Lazzaro è morto! 15 Ma sono contento per voi che non ero là, perché ora avrete unʼaltra occasione per credere in me. Venite, andiamo da lui!»16 Tommaso, detto «il gemello», disse ai compagni: «Andiamo anche noi a morire con lui!»lascia un commentoSupport the show

A Piccoli Sorsi - Commento alla Parola del giorno delle Apostole della Vita Interiore
riflessioni sulla prima lettura di Lunedì 11 Novembre 2024 (Lc 17, 1-6) - Apostola Briana

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Play Episode Listen Later Nov 10, 2024 5:53


- Premi il tasto PLAY per ascoltare la catechesi del giorno e condividi con altri se vuoi -+ Dal Vangelo secondo Luca +In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:«È inevitabile che vengano scandali, ma guai a colui a causa del quale vengono. È meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli. State attenti a voi stessi!Se il tuo fratello commetterà una colpa, rimproveralo; ma se si pentirà, perdonagli. E se commetterà una colpa sette volte al giorno contro di te e sette volte ritornerà a te dicendo: "Sono pentito", tu gli perdonerai».Gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: "Sràdicati e vai a piantarti nel mare", ed esso vi obbedirebbe».Parola del Signore.

Il Libro Più Letto @ ttb.twr.org/italiano
Il Signore di nuovo alla guida del Suo popolo

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Play Episode Listen Later Oct 2, 2024 17:23


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#194 - Sulla via per Emmaus - Luca 24:13-35

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Play Episode Listen Later Sep 26, 2024 7:10


Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: Sulla via per EmmausGesù sulla via per Emmaus13 Due di loro se ne andavano in quello stesso giorno a un villaggio di nome Emmaus, distante da Gerusalemme sessanta stadi[b]; 14 e parlavano tra di loro di tutte le cose che erano accadute. 15 Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù stesso si avvicinò e cominciò a camminare con loro. 16 Ma i loro occhi erano impediti a tal punto che non lo riconoscevano. 17 Egli domandò loro: «Di che discorrete fra di voi lungo il cammino?» Ed essi si fermarono tutti tristi[c]. 18 Uno dei due, che si chiamava Cleopa, gli rispose: «Tu solo, tra i forestieri, stando in Gerusalemme, non hai saputo le cose che vi sono accadute in questi giorni?» 19 Egli disse loro: «Quali?» Essi gli risposero: «Il fatto di Gesù Nazareno, che era un profeta potente in opere e in parole davanti a Dio e a tutto il popolo; 20 come i capi dei sacerdoti e i nostri magistrati lo hanno fatto condannare a morte e lo hanno crocifisso. 21 Noi speravamo che fosse lui che avrebbe liberato Israele; invece, con tutto ciò, ecco il terzo giorno da quando sono accadute queste cose. 22 È vero che certe donne tra di noi ci hanno fatto stupire; andate la mattina di buon'ora al sepolcro, 23 non hanno trovato il suo corpo, e sono ritornate dicendo di aver avuto anche una visione di angeli, i quali dicono che egli è vivo. 24 Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato tutto come avevano detto le donne, ma lui non lo hanno visto». 25 Allora Gesù disse loro: «O insensati e lenti di cuore nel credere a tutte le cose che i profeti hanno dette! 26 Non doveva il Cristo soffrire tutto ciò ed entrare nella sua gloria?» 27 E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture le cose che lo riguardavano. 28 Quando si furono avvicinati al villaggio dove stavano andando, egli fece come se volesse proseguire. 29 Essi lo trattennero, dicendo: «Rimani con noi, perché si fa sera e il giorno sta per finire». Ed egli entrò per rimanere con loro. 30 Quando fu a tavola con loro prese il pane, lo benedisse, lo spezzò e lo diede loro. 31 Allora i loro occhi furono aperti e lo riconobbero, ma egli scomparve alla loro vista. 32 Ed essi dissero l'uno all'altro: «Non sentivamo forse ardere il cuore {dentro di noi} mentre egli ci parlava per la via e ci spiegava le Scritture?» 33 E, alzatisi in quello stesso momento, tornarono a Gerusalemme e trovarono riuniti gli undici e quelli che erano con loro, 34 i quali dicevano: «Il Signore è veramente risorto ed è apparso a Simone». 35 Essi pure raccontarono le cose avvenute loro per la via, e come era stato da loro riconosciuto nello spezzare il pane.lascia un commentoSupport the show

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#185 - "Egli e' il Dio dei vivi" - Luca 20:27-47

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Play Episode Listen Later Sep 13, 2024 7:12


Benvenuti ai 4 Vangeli-letture in 1 anno 5 gg a settimanaOggi: "Egli e' il Dio dei vivi"Dibattito sulla risurrezione27 Poi si avvicinarono alcuni sadducei, i quali negano che ci sia risurrezione[g], e lo interrogarono, dicendo: 28 «Maestro, Mosè ci ha prescritto: “Se il fratello di uno muore, avendo moglie ma senza figli[h], il fratello di lui ne prenda la moglie e dia una discendenza a suo fratello[i]”. 29 C'erano dunque sette fratelli. Il primo prese moglie e morì senza figli. 30 Il secondo pure la sposò[j], 31 poi il terzo[k]; e così, fino al settimo, morirono senza lasciare figli. 32 Infine morì[l] anche la donna. 33 Nella risurrezione, dunque, di chi sarà moglie quella donna[m]? Perché tutti e sette l'hanno avuta per moglie». 34 Gesù [, rispondendo,] disse loro: «I figli di questo mondo sposano e sono sposati, 35 ma quelli che saranno ritenuti degni di aver parte al mondo avvenire e alla risurrezione dai morti non prendono né danno moglie; 36 neanche possono più morire perché sono simili agli angeli e sono figli di Dio, essendo figli della risurrezione. 37 Che poi i morti risuscitino, lo dichiarò anche Mosè nel passo del pruno, quando chiama il Signore, Dio di Abraamo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe[n]. 38 Ora, egli non è Dio di morti, ma di vivi; perché per lui tutti vivono». 39 Alcuni scribi, rispondendo, dissero: «Maestro, hai detto bene». 40 E non osavano più fargli alcuna domanda.Gesù e gli scribi41 Ed egli disse loro: «Come mai si dice che il Cristo è Figlio di Davide? 42 Poiché Davide stesso, nel libro dei Salmi, dice:“Il Signore ha detto al mio Signore: ‘Siedi alla mia destra,43 finché io abbia posto i tuoi nemici come sgabello dei tuoi piedi'”[o].44 Davide dunque lo chiama Signore; come può essere suo figlio?»45 Mentre tutto il popolo lo ascoltava, egli disse ai {suoi} discepoli: 46 «Guardatevi dagli scribi, a cui piace passeggiare in lunghe vesti, e che amano i saluti nelle piazze, i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei conviti; 47 essi divorano le case delle vedove e fanno lunghe preghiere per mettersi in mostra. Costoro riceveranno una condanna maggiore».lascia un commentoSupport the show