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A cura di Tiziana Ricci "ENZO SELLERIO. PICCOLA ANTOLOGIA SICILIANA": apprezzato editore ma anche fotografo della sua Sicilia oltre i tradizionali stereotipi visivi, ce lo fa conoscere Roberta Valtorta che ha curato la mostra con Monica Maffioli. "IO SONO LEONOR FINI": Milano celebra l'artista eclettica e misteriosa che ha riflettuto sull'identità e sulla metamorfosi. Dieci artisti importanti alla TRIENNALE ricuciono con l'arte le ferite di Milano: da Amatore Sciesa a Piazza Fontana alla bomba in via Palestro. "LE STRADE DELL'ARTE": prende il via domani la nona edizione di MUSEOCITY, con quali novità lo chiediamo al presidente Fulvio Irace. E ancora una mostra celebra L'ART DECO'. IL TRIONFO DELLA MODERNITA'.
Le 27 mars 1995, Maurizio Gucci, l'héritier de la célèbre maison de mode italienne, était abattu en plein cœur de Milan alors qu'il s'apprêtait à gravir l'escalier menant à son bureau, via Palestro. L'homme avait été atteint de trois balles, dont l'une en pleine tête...
Nell'ultima parte della lettura scenica registrata in presa diretta nella Sala Buzzati il 6 luglio, Fiorenza Sarzanini (insieme agli attori Gaspare del Vecchio e Valeria Perdonò che rileggono le cronache dell'epoca) dialoga sul palco prima con Ferruccio de Bortoli, che ricostruisce il clima che si respirava in quei giorni terribili. E poi con Giovanni Bianconi, che fa il punto su cosa sappiamo oggi. E su cosa invece non sapremo mai.Per altri approfondimenti:Strage di via Palestro, 30 anni fa: dall'opera di Cattelan all'autopompa dei vigili del fuoco, le iniziativeRosa Belotti, chi è la donna indagata per la strage di via PalestroIl video integrale di “Il Corriere racconta”, il podcast live del 6 luglio 2023 in Sala Buzzati a Milano
Oggi a Cult Estate: le iniziative di commemorazione per i 30 dall'attentato di via Palestro a Milano; l'assessore alla Rigenerazione Urbana di Palermo Maurizio Carta parla degli incendi in Sicilia; Tindaro Granata, direttore artistico del Tindari Festival, racconta a sua volta della situazione locale degli incendi e della prosecuzione del festival; la compagnia Teatro Pane Mate racconta il programma di "Estate a Cesva"; le biblioteche lombarde promuovono una sfida di lettura che attraversa 7 continenti; Francesco Recami parla del suo ultimo noir "Colpo grosso ai Frigoriferi Milanesi"; Mario Cervio Gualersi anticipa le proposte del Ginesio Festival in provincia di Macerata
MILANO (ITALPRESS) - Quello della strage di via Palestro "è un anniversario importante, un momento di commozione per ricordare le vittime, un momento di riflessione per mantenere costante l'impegno nella lotta alla malavita organizzata, a tutte le forme di organizzazione criminale. Non bisogna mai abbassare la guardia, bisogna stare sempre attenti e rendersi conto, soprattutto, che il programma mafioso ora è diverso e meno aggressivo ma altrettanto pericoloso". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, a margine delle celebrazioni per il 30esimo anniversario della strage di via Palestro.xm4/trl/gsl
Nella seconda parte della lettura scenica registrata il 6 luglio nella Sala Buzzati del «Corriere della Sera» e trasformata in podcast, Fiorenza Sarzanini rievoca gli attentati del 27 e 28 luglio di 30 anni fa a Roma e Milano. Sul palco insieme a lei, gli attori Gaspare Del Vecchio e Valeria Perdonò leggono gli articoli pubblicati all'epoca sul quotidiano mentre Elio Girompini (autore di alcune cronache su quanto accaduto in via Palestro) ricorda quei giorni terribili.Per altri approfondimenti:L'ex terrorista nero Paolo Bellini indagato per le stragi di Capaci e via dei GeorgofiliMafia e stragi: la bomba di via PalestroIl sito della Fondazione Corriere della Sera
Il 6 luglio 2023, nella Sala Buzzati del Corriere della Sera, ha debuttato “Il Corriere racconta”, una serie (in collaborazione con la Fondazione Corriere della Sera) di racconti audio dal vivo, con il pubblico in sala. Un importante fatto storico viene rievocato e analizzato attraverso una lettura scenica delle cronache pubblicate all'epoca sul nostro quotidiano.Si comincia con il racconto delle bombe di mafia esplose a Firenze, Milano e Roma trent'anni fa (tra il 27 maggio e il 27 e 28 luglio del 1993), registrato in diretta e trasformato in un podcast in più episodi. La puntata di oggi, la prima di tre in uscita in tre giorni consecutivi, con la voce narrante della vicedirettrice Fiorenza Sarzanini, riguarda la bomba esplosa il 27 maggio in via dei Georgofili, a Firenze, ma anche su un'altra esplosione, che preannunciò quella stagione terribile: l'attentato fallito contro Maurizio Costanzo in via Fauro, a Roma, di pochi giorni prima.Per altri approfondimenti:Strage di via dei Georgofili, le foto dimenticate: l'attacco allo Stato e la «strategia della tensione»L'attentato mafioso di via Fauro a Maurizio Costanzo nel 1993: si salvò solo per un pulsante premuto in ritardoMilano, la strage di via Palestro: indagata una donna sospettata di aver guidato l'auto con la bomba. Lei: «Assurdo, non ero a Milano»
Oggi a Cult Estate: Fabrizio Gifuni premiato al Short International Film Festival di Trieste; la mostra "Performing Pac" al Pac di Milano a trent'anni dalla strage di via Palestro; Ivano Motta ha partecipato a una delle visite guidate ai Cantieri della Scala all'ex-Ansaldo, nell'ambito di "La Scala in città"; Santarcangelo Festival 2023: Catol Texeira propone "Clashes Licking" un lavoro ispirato a Nijinski...
info: https://radio.syg.ma/episodes/guests-176-laboratorio-palestro https://www.laboratoriopalestro.org/info
A cura di Daniele Biacchessi L'arresto di Matteo Messina Denaro è avvenuto in Sicilia, in una clinica moderna, Villa Maddalena, nel centro di Palermo, dove il boss andava a curarsi da tempo e si era sottoposto a terapie oncologiche importanti. Il 15 gennaio 1993, anche Totò Riina venne fermato a Palermo, così come l'11 aprile 1996 gli investigatori scovarono Bernardo Provenzano in una masseria di Corleone. In Sicilia i vecchi capomafia continuavano ad esercitare il loro potere da ricercati e fin dentro le carceri dove poi sono stati reclusi e dove sono morti di vecchiaia. Hanno goduto di protezioni indicibili: in primis politiche, poi di funzionari dello Stato infedeli, e di una parte di popolazione siciliana. Del resto, come ha potuto restare latitante per oltre trent'anni uno come Messina Denaro, capo del mandamento di Castelvetrano in provincia di Trapani, ricercato come mandante ed esecutore delle stragi di Capaci e via d'Amelio nel 1992, e di quelle di Roma in via Fauro, Velabro e Laterano, di Firenze in via dei Georgofili, e di Milano in via Palestro? Chi aveva interesse a coprire la sua clandestinità? Messina Denaro garantiva, dopo gli arresti di Riina, Provenzano, Santapaola, Brusca, il legame indissolubile tra la vecchia mafia stragista, le nuove cosche, i patti con politica, mondo imprenditoriale, finanza occulta e poteri dello Stato. Con Messina Denaro nelle mani dello Stato finisce un'epoca, ma non termina la storia di Cosa Nostra come ricordava Giovanni Falcone "La mafia si caratterizza per la sua rapidità nell'adeguare valori arcaici alle esigenze del presente, per la sua abilità nel confondersi con la società civile, per l'uso dell'intimidazione e della violenza, per il numero e la statura criminale dei suoi adepti, per la sua capacità ad essere sempre diversa e sempre uguale a se stessa."
A cura di Daniele Biacchessi L'arresto di Matteo Messina Denaro è avvenuto in Sicilia, in una clinica moderna, Villa Maddalena, nel centro di Palermo, dove il boss andava a curarsi da tempo e si era sottoposto a terapie oncologiche importanti. Il 15 gennaio 1993, anche Totò Riina venne fermato a Palermo, così come l'11 aprile 1996 gli investigatori scovarono Bernardo Provenzano in una masseria di Corleone. In Sicilia i vecchi capomafia continuavano ad esercitare il loro potere da ricercati e fin dentro le carceri dove poi sono stati reclusi e dove sono morti di vecchiaia. Hanno goduto di protezioni indicibili: in primis politiche, poi di funzionari dello Stato infedeli, e di una parte di popolazione siciliana. Del resto, come ha potuto restare latitante per oltre trent'anni uno come Messina Denaro, capo del mandamento di Castelvetrano in provincia di Trapani, ricercato come mandante ed esecutore delle stragi di Capaci e via d'Amelio nel 1992, e di quelle di Roma in via Fauro, Velabro e Laterano, di Firenze in via dei Georgofili, e di Milano in via Palestro? Chi aveva interesse a coprire la sua clandestinità? Messina Denaro garantiva, dopo gli arresti di Riina, Provenzano, Santapaola, Brusca, il legame indissolubile tra la vecchia mafia stragista, le nuove cosche, i patti con politica, mondo imprenditoriale, finanza occulta e poteri dello Stato. Con Messina Denaro nelle mani dello Stato finisce un'epoca, ma non termina la storia di Cosa Nostra come ricordava Giovanni Falcone "La mafia si caratterizza per la sua rapidità nell'adeguare valori arcaici alle esigenze del presente, per la sua abilità nel confondersi con la società civile, per l'uso dell'intimidazione e della violenza, per il numero e la statura criminale dei suoi adepti, per la sua capacità ad essere sempre diversa e sempre uguale a se stessa."
Cult Estate è condotto da Ira Rubini e realizzato dalla redazione culturale di Radio Popolare. A Cult Estate di oggi: "Ninnananna" il concerto in ricordo delle vittime della bomba di via Palestro, diretto da Ruben Jais con l'Orchestra Sinfonica di Milano, e l'opera Lullaby di Maurizio Cattelan al Cimitero Monumentale di Milano; seconda giornata di La valigia dell'attore alla Maddalena, a Ricaldone, paese di Luigi Tenco, la rassegna musicalke nelle cantine L'isola in collina, la nuova edizione del Festival della Mente di Sarzana, la stagione 22/23 del Teatro Menotti di Milano...
Maurizio Gucci era un ricco ereditiero, figlio dell'attore Rodolfo Gucci e nipote del fondatore dell'omonimo marchio di moda italiano. La mattina del 27 marzo 1995, Maurizio si sta dirigendo verso l'ufficio della sua nuova società in via Palestro 20, a Milano. Arrivato allo stabile, in procinto di entrarvi, saluta il portinaio e si accinge a salire i pochi scalini. Dietro di lui sopraggiunge un uomo che, impugnando un'arma da fuoco, lo colpisce 4 volte, uccidendolo solo con l'ultimo colpo. Dopo due anni di indagini, viene arrestata la sua ex moglie Patrizia Reggiani. È stata davvero lei a commissionare l'omicidio? E per quali motivi? Ne parliamo con Giuseppe Paternó Raddusa: sceneggiatore, responsabile editoriale della piattaforma di podcast Gli Ascoltabili, nonché autore di numerosi episodi della serie “Demoni Urbani”. Iscriviti al gruppo Telegram per interagire con noi e per non perderti nessuna delle novità in anteprima e degli approfondimenti sulle puntate: https://t.me/LucePodcast
CÉLÉBRITÉS - Le 27 mars 1995, Maurizio Gucci, l'héritier de la célèbre maison de mode italienne, était abattu en plein cœur de Milan alors qu'il s'apprêtait à gravir l'escalier menant à son bureau, via Palestro. L'homme avait été atteint de trois balles, dont l'une en pleine tête....
A l'occasion de la sortie du film "House of Gucci" le 24 novembre 2021, en partenariat avec RTL, Jean-Alphonse Richard et son équipe vous proposent de revivre le numéro de "L'heure du crime" consacré à cette affaire. Le 27 mars 1995, Maurizio Gucci, l'héritier de la célèbre maison de mode italienne, était abattu en plein cœur de Milan alors qu'il s'apprêtait à gravir l'escalier menant à son bureau, via Palestro. L'homme avait été atteint de trois balles, dont l'une en pleine tête... L'invité : Caroline Pigozzi, journaliste, grand reporter, spécialiste du Vatican et Yann Kerlau, auteur du livre "Les Dynasties du luxe" aux éditions Perrin.
Siamo a Milano.Il 27 marzo 1995, dopo le 8.30 del mattino, Maurizio Gucci entra nell'attimo del palazzo che contiene gli uffici della Vierse, la sua nuova società. Sta andando a lavoro, come avrebbe fatto in un qualunque lunedì mattina. Saluta il portiere del palazzo, Giuseppe Onorato, quando un uomo che entra a sua volta nell'androne del civico 20 di via Palestro e con un cappello da baseball, impugna un'arma e apre il fuoco. Gucci riporta 4 ferite d'arma da fuoco; le prime tre lo feriscono, la quarta è alla testa, e quindi mortale. Dopodiché l'uomo, che ha notato la presenza del signor Onorato, spara qualche colpo anche nella sua direzione. Il portiere rimane ferito, ma non riporta lesioni gravi. A questo punto l'assassino si allontana il più rapidamente possibile e si dirige verso una Clio di colore verde, dove lo aspetto un complice alla guida dell'auto per mettere in atto la fuga.https://it.m.wikipedia.org/wiki/Omicidio_di_Maurizio_Guccihttps://it.m.wikipedia.org/wiki/Maurizio_Guccihttps://www.harpersbazaar.com/it/moda/storie/a35317177/patrizia-gucci-oggi/https://www.corriere.it/sette/attualita/21_marzo_20/delitto-gucci-l-ex-moglie-patrizia-reggiani-ho-fatto-ammazzare-maurizio-stizza-d9e90154-8709-11eb-83f9-db14ce9af997.shtmlhttps://www.ilgiorno.it/cronaca/omicidio-gucci-1.6121110https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/18_gennaio_19/omicidio-maurizio-gucci-assassinato-ufficio-via-palestro-delitto-patrizia-reggiani-pina-auriemma-9fd88dce-fd03-11e7-b1af-dcddd5d25ebd.shtmlhttps://www.ilpost.it/2015/03/27/maurizio-gucci/https://www.gqitalia.it/underground/2014/12/12/la-signora-reggiani-stilista-nullatenente-omicidio-guccihttps://podcasts.apple.com/it/podcast/trashy-divorces/id1447198778?i=1000471930656https://apnews.com/article/32d1c92b5eea94e9b815d17d3cdfdc41https://www.vanityfair.it/fashion/news-fashion/2021/03/21/gucci-dynasty-ridley-scott-house-of-gucci-jared-ledo-ledy-gaga?refresh_ce=https://www.tasteofhome.com/collection/list-of-mixed-alcoholic-drinks/
Le 27 mars 1995, Maurizio Gucci, l'héritier de la célèbre maison de mode italienne, était abattu en plein cœur de Milan alors qu'il s'apprêtait à gravir l'escalier menant à son bureau, via Palestro. L'homme avait été atteint de trois balles, dont l'une en pleine tête.... L'invité : Caroline Pigozzi, journaliste, grand reporter, spécialiste du Vatican et Yann Kerlau, auteur du livre "Les Dynasties du luxe" aux éditions Perrin.
Era la notte tra il 28 e il 29 luglio del 1993 quando il boss di Altofonte Antonino Gioè venne ritrovato impiccato con i lacci delle scarpe nella cella in cui trascorreva la detenzione nel carcere di Rebibbia. Erano trascorse appena poche ore dalle bombe delle stragi di via Palestro a Milano e delle due basiliche di Roma. Le indagini ufficiali bollano il fatto come un suicidio. Secondo gli inquirenti di allora con quel gesto il capomafia, che si trovava a Punta Raisi il giorno della strage di Capaci, si sarebbe tolto la vita prima che fosse la stessa Cosa Nostra ad intervenire. C'erano intercettazioni in cui il boss aveva parlato dell' “Attentatuni” ed anche altri riferimenti su possibili attentati al Palazzo di Giustizia di Palermo o contro gli agenti di polizia penitenziaria in servizio a Pianosa. E nella conversazione intercettata dalla Dia c'è anche un riferimento al suo “padrino”, Leoluca Bagarella: “Ma ' stu Bagarella cu cazzu si senti? Oh, lo dico per scherzare, ah” disse al telefono. Ma queste non sono prove schiaccianti sulla morte, e quei fatti non hanno mai convinto troppo. Vi fu anche un'indagine giudiziaria a carico di tre agenti penitenziari che furono indagati per istigazione al suicidio di Gioè, ma vennero prosciolti senza chiarire i dubbi. C’è poi la pista alternativa secondo la quale la morte di Gioè non fu un suicidio: nelle foto scattate in quella notte nella cella i segni della corda sul collo non vanno verso l'alto, come sarebbe lecito aspettarsi se si fosse appeso alla grata, ma verso il basso il che fa pensare più ad una corda tirata da qualcuno. Anche l'autopsia fornisce diversi elementi che andrebbero chiariti. Gioè aveva la sesta e la settima costole di destra fratturate “a causa del massaggio cardiaco praticato su di esso”. Singolare che queste siano le ultime due costole della gabbia toracica mentre il massaggio cardiaco si esegue ben più in altro ad altezza del plesso solare. Sul tavolo della cella furono ritrovati anche tre lettere scritte a mano da Gioè: “Stasera ho ritrovato la pace e la serenità che avevo perduto 17 anni fa” aveva scritto il boss. Per gli inquirenti un semplice ultimo addio. Per chi vuole leggere tra le righe, forse, la possibilità di una futura collaborazione con la giustizia. Del resto Gioè è stato anche uno degli uomini chiave della trattativa Stato-mafia, non solo perché a lui si era rivolto il cugino Francesco Di Carlo dopo un incontro “con agenti segreti che parlavano inglese e italiano”, ma anche per quegli incontri con Paolo Bellini, estremista di destra, depistatore, nonché esperto d'arte. Vent'anni dopo dubbi e misteri su quel suicidio tornano a galla. Ed è forse ora di fare veramente luce su questi fatti. Entra a far parte della nostra community seguendo Blu Notte su Instagram e Twitter e iscriviti al canale Telegram per rimanere sempre aggiornato sulle prossime puntate cliccando su questi link: • Twitter: http://twitter.com/BluNottePodcast • Instagram: instagram.com/blu.notte.podcast • Telegram: https://t.me/BluNottePodcast Inoltre, se vuoi sostenere il podcast e dare un contributo essenziale per aumentare la qualità dell’audio, visita la lista lista dei desideri che ho creato su Amazon: https://www.amazon.it/hz/wishlist/ls/16XLE7ST4CEG4?ref_=wl_share
INTERNATIONAL 012 w/ Laboratorio Palestro by ROCKET Radio
Per la prima volta Telegram risponde alle richieste italiane dell'Autorità per le Comunicazioni di rimuovere contenuti pirata su alcuni canali. E anche se poche ore dopo le copie pirata di molte testate italiane sono riapparse su nuovi canali, chi si occupa di questa battaglia per la legalità, esprime moderata soddisfazione perché un primo passo è stato effettuato spiegano Fabrizio Carotti, direttore generale di Fieg; e il commissario di Agcom, Francesco Posteraro.Ci occupiamo di Agritech, di come la tecnologia sta trasformando il mondo dell'agricoltura e dell'allevamento con Andrea Bacchetti, Direttore dell'Osservatorio Smart Agrifood del Politecnico di Milano e dell'Università degli Studi di Brescia. Intervengono anche Roberto Sarasso dell'Azienda agricola Palestro e Denise Vicino dell'azienda Terre Grosse.Parliamo poi di spazio perché per la prima volta nella storia un satellite destinato alla rottamazione è stato "riparato" in orbita in modo automatico da un satellite "carro attrezzi" spiega a 2024 Luigi Bignami, giornalista e divulgatore scientifico. Una operazione che apre le porte ad una serie di novità per i prossimi anni.Torna infine David Orban, fondatore di Network Society Ventures e docente presso la Singularity University, per parlare di come è cambiata la nostra vita digitale, di cosa stiamo imparando e quanto rimarrà.
Per la prima volta Telegram risponde alle richieste italiane dell'Autorità per le Comunicazioni di rimuovere contenuti pirata su alcuni canali. E anche se poche ore dopo le copie pirata di molte testate italiane sono riapparse su nuovi canali, chi si occupa di questa battaglia per la legalità, esprime moderata soddisfazione perché un primo passo è stato effettuato spiegano Fabrizio Carotti, direttore generale di Fieg; e il commissario di Agcom, Francesco Posteraro.Ci occupiamo di Agritech, di come la tecnologia sta trasformando il mondo dell'agricoltura e dell'allevamento con Andrea Bacchetti, Direttore dell'Osservatorio Smart Agrifood del Politecnico di Milano e dell'Università degli Studi di Brescia. Intervengono anche Roberto Sarasso dell'Azienda agricola Palestro e Denise Vicino dell'azienda Terre Grosse.Parliamo poi di spazio perché per la prima volta nella storia un satellite destinato alla rottamazione è stato "riparato" in orbita in modo automatico da un satellite "carro attrezzi" spiega a 2024 Luigi Bignami, giornalista e divulgatore scientifico. Una operazione che apre le porte ad una serie di novità per i prossimi anni.Torna infine David Orban, fondatore di Network Society Ventures e docente presso la Singularity University, per parlare di come è cambiata la nostra vita digitale, di cosa stiamo imparando e quanto rimarrà.
Per la prima volta Telegram risponde alle richieste italiane dell'Autorità per le Comunicazioni di rimuovere contenuti pirata su alcuni canali. E anche se poche ore dopo le copie pirata di molte testate italiane sono riapparse su nuovi canali, chi si occupa di questa battaglia per la legalità, esprime moderata soddisfazione perché un primo passo è stato effettuato spiegano Fabrizio Carotti, direttore generale di Fieg; e il commissario di Agcom, Francesco Posteraro.Ci occupiamo di Agritech, di come la tecnologia sta trasformando il mondo dell'agricoltura e dell'allevamento con Andrea Bacchetti, Direttore dell'Osservatorio Smart Agrifood del Politecnico di Milano e dell'Università degli Studi di Brescia. Intervengono anche Roberto Sarasso dell'Azienda agricola Palestro e Denise Vicino dell'azienda Terre Grosse.Parliamo poi di spazio perché per la prima volta nella storia un satellite destinato alla rottamazione è stato "riparato" in orbita in modo automatico da un satellite "carro attrezzi" spiega a 2024 Luigi Bignami, giornalista e divulgatore scientifico. Una operazione che apre le porte ad una serie di novità per i prossimi anni.Torna infine David Orban, fondatore di Network Society Ventures e docente presso la Singularity University, per parlare di come è cambiata la nostra vita digitale, di cosa stiamo imparando e quanto rimarrà.
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Nicola Morra, Commissione parlamentare inchiesta Mafie ; Piero Colaprico, La Repubblica ; Gianni Barbacetto, Il Fatto Quotidiano ; Giovanni Bianconi, Corriere della Sera .
25 anni fa nasceva la Seconda Repubblica italiana. Le elezioni del 27 marzo 1994, la vittoria di Berlusconi, con Fini e Bossi, e la sconfitta di Occhetto. La Prima Repubblica viene archiviata con l'inchiesta Mani Pulite e un biennio di stragi dal bilancio drammatico. A Capaci, via d'Amelio, via dei Georgofili, via Palestro vengono assassinati dalla mafia Falcone e sua moglie, il giudice Borsellino, gli agenti delle scorte, comuni cittadini a Firenze e a Milano. Che cosa hanno rappresentato le elezioni del 27 marzo ‘94? Cosa ci portiamo ancora dietro in eredità di quella svolta, o rivoluzione? A Memos ospite la giornalista e saggista Ida Dominijanni (autrice di «Il trucco. Sessualità e biopolitica nella fine di Berlusconi», Ediesse 2014) e la politologa Nadia Urbinati («La seconda vera Repubblica», Raffaello Cortina, 2016). Chiude la puntata il messaggio nella bottiglia, oggi a cura di Bruno Simili, vicedirettore della rivista Il Mulino.
25 anni fa nasceva la Seconda Repubblica italiana. Le elezioni del 27 marzo 1994, la vittoria di Berlusconi, con Fini e Bossi, e la sconfitta di Occhetto. La Prima Repubblica viene archiviata con l’inchiesta Mani Pulite e un biennio di stragi dal bilancio drammatico. A Capaci, via d’Amelio, via dei Georgofili, via Palestro vengono assassinati dalla mafia Falcone e sua moglie, il giudice Borsellino, gli agenti delle scorte, comuni cittadini a Firenze e a Milano. Che cosa hanno rappresentato le elezioni del 27 marzo ‘94? Cosa ci portiamo ancora dietro in eredità di quella svolta, o rivoluzione? A Memos ospite la giornalista e saggista Ida Dominijanni (autrice di «Il trucco. Sessualità e biopolitica nella fine di Berlusconi», Ediesse 2014) e la politologa Nadia Urbinati («La seconda vera Repubblica», Raffaello Cortina, 2016). Chiude la puntata il messaggio nella bottiglia, oggi a cura di Bruno Simili, vicedirettore della rivista Il Mulino.
25 anni fa nasceva la Seconda Repubblica italiana. Le elezioni del 27 marzo 1994, la vittoria di Berlusconi, con Fini e Bossi, e la sconfitta di Occhetto. La Prima Repubblica viene archiviata con l’inchiesta Mani Pulite e un biennio di stragi dal bilancio drammatico. A Capaci, via d’Amelio, via dei Georgofili, via Palestro vengono assassinati dalla mafia Falcone e sua moglie, il giudice Borsellino, gli agenti delle scorte, comuni cittadini a Firenze e a Milano. Che cosa hanno rappresentato le elezioni del 27 marzo ‘94? Cosa ci portiamo ancora dietro in eredità di quella svolta, o rivoluzione? A Memos ospite la giornalista e saggista Ida Dominijanni (autrice di «Il trucco. Sessualità e biopolitica nella fine di Berlusconi», Ediesse 2014) e la politologa Nadia Urbinati («La seconda vera Repubblica», Raffaello Cortina, 2016). Chiude la puntata il messaggio nella bottiglia, oggi a cura di Bruno Simili, vicedirettore della rivista Il Mulino.
Cattolici contro Salvini, sono loro l'unica opposizione alla deriva anti-immigrati del governo Lega-5Stelle? Il ricordo della bomba di via Palestro 25 anni fa, le celebrazioni e la testimonianza di un ascoltatore di quella notte. E infine l'eclissi di luna più lunga del secolo (stasera) spiegata dall'astrofisico Fabio Peri.
Achille Serra, Prefetto ; Paolo Cirino Pomicino, ex parlamentare .
Cattolici contro Salvini, sono loro l'unica opposizione alla deriva anti-immigrati del governo Lega-5Stelle? Il ricordo della bomba di via Palestro 25 anni fa, le celebrazioni e la testimonianza di un ascoltatore di quella notte. E infine l'eclissi di luna più lunga del secolo (stasera) spiegata dall'astrofisico Fabio Peri.
Cette semaine dans Bouffons, Guilhem démêle le vrai du faux au sujet du gras et nous aide à l’apprécier sans culpabiliser.En première partie (02:10), Guilhem discute avec l’hédoniste Arnaud Daguin, qui a ouvert le restaurant GAG pour Gras, Alcool, Gluten.En seconde partie (29:26), Guilhem retrouve la diététicienne Ariane Grumbach. Références entendues dans l’épisodeLes références d’Arnaud :Les restaurants J’Go, de Denis Méliet : 16 place Victor Hugo, 31000 Toulouse, 4 rue Drouot, 75009 Paris, 4-6 rue Lobineau, 75006 ParisRetrouvez Arnaud Daguin à l’épicerie et cave à manger GAG (Gras – Alcool – Gluten) : 3 rue de Palestro, 75002 ParisPour suivre Ariane Grumbach : Son blog, ses comptes Twitter et Instagram, et son podcast BCBT (Bien dans son Corps Bien dans sa Tête)Retrouvez Bouffons sur Mapstr, Instagram, Twitter et Facebook !Pour découvrir La Poudre, c'est par iciEt pour découvrir Banquette, c'est par làBouffons est une émission de Nouvelles Écoutes animée par Guilhem Malissen. Réalisée par Aurore Meyer Mahieu. Montée et Mixée par Thibault Delage. Production et coordination Laura Cuissard, avec l’aide de Marie Jactel.