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9 febbraio 2025 - Giuseppe Cucchi, Ilvo Diamanti, Massimiliano Valerii, Paolo Peluffo e Lapo Pistelli
12 novembre 2023 - Massimiliano Valerii, Luca Di Sciullo, Ilvo Diamanti, Agnese Rossi
Laura Canali"Festival Limes"https://www.limesonline.com/“Tutto un altro mondo”. Questo il tema del IX Festival di Limes il cui orizzonte sarà inevitabilmente occupato dalla guerra ucraina con le sue ripercussioni economiche, geopolitiche e di sicurezza per il nostro paese, l'Europa e il resto del mondo.“Guerra Grande”: così appare a uno sguardo geopolitico questo conflitto, le cui ragioni e ricadute travalicano l'aspro e lungo scontro sul campo tra Russia e Ucraina. Guerra d'invasione nella sua genesi, lo scontro è ormai a tutti gli effetti una guerra per procura tra Stati Uniti – dunque Alleanza Atlantica, europei inclusi – e Russia. Un conflitto d'attrito inscritto nella più ampia cornice della contesa Usa-Cina, che le crude vicende ucraine possono portare a un nuovo livello. In parte per la proclamata “amicizia senza limiti” tra Mosca e Pechino, che scricchiola vistosamente ma che non è ancora stata apertamente rinnegata. In (larga) parte per gli effetti destabilizzanti – in Eurasia e altrove – di una campagna militare russa ancora in pieno svolgimento. Sullo sfondo, l'irrisolta questione di Taiwan che agita le acque dell'omonimo stretto. Ecco gli appuntamenti sabato 12 e domenica 13 novembre, anche in streaming:Sabato 12 novembreore 10: La tempesta americana e il mondo di domani – con George Friedman e Lucio Caracciolo.ore 11: Bilanci e prospettive della Guerra Grande – con Giorgio Cuscito, Orietta Moscatelli e Federico Petroni. Introduce e modera Daniele Santoro.ore 14: Speciale Mappamundi – condotto da Alfonso Desiderio.ore 15: La guerra vista dalla Russia – con Orietta Moscatelli e Dmitrij Trenin.ore 15.30: La guerra vista dall'Ucraina – con Orietta Moscatelli e Oleksij Arestovyč.ore 16.30: Se crolla la Russia – con Francesco Sisci, Aleksandr Baunov, Doug Bandow e Wojciech Lorenz. Introduce e modera Lucio Caracciolo.ore 18.30: Visita guidata alla mostra cartografica Dis-equilibri – con Laura Canali.Domenica 13 novembreore 10: L'Europa dopo l'Europa. Come la guerra divide gli europei – con Łukasz Maślanka, Markus C. Kerber, Pierre Vimont. Introduce e modera Federico Petroni.ore 11.30: Energia cercasi – con Lapo Pistelli, Franco Bernabé, Davide Tabarelli. Introduce e modera Massimo Nicolazzi.ore 14: Visita guidata alla mostra cartografica Dis-equilibri – con Laura Canali.ore 15: La guerra economica e il prezzo per l'Italia – con Alessandro Aresu, Giorgio Arfaras, Fabrizio Guelpa, Paolo Peluffo. Introduce e modera Fabrizio Maronta.ore 17: Perché servono le Forze armate – con Giuseppe Cavo Dragone e Lucio Caracciolo.ore 18: Che fare Italia? – con Ilvo Diamanti, Germano Dottori, Paolo Peluffo. Introduce e modera Lucio Caracciolo.https://lauracanali.com/Laura CanaliMostra Cartografica "Dis-equilibri"Tra gli eventi dell'IX Festival di Limes, al Palazzo Ducale di Genova è visitabile gratuitamente la mostra cartografica “Dis-equilibri“. A cura di Laura Canali, cartografa di Limes.Sono previste visite guidate con l'autrice delle carte sabato 12 novembre (h18.30) e domenica 13 novembre (h14).Laura Canali presenta così la mostra:Una mappa geopolitica, come tutte le immagini, per risultare ben riuscita deve raggiungere un equilibrio visivo.Tale equilibrio dipende da diversi fattori. Quello principale è la potenza del suo significato, che viene evidenziato attraverso dei segni e dei simboli. Il secondo è il suo colore. Normalmente questo bilanciamento viene raggiunto quando tutti gli elementi che la compongono sono in armonia con lo spazio.La mappa murale di questo Festival di Limes, invece, risulta essere leggermente sbilanciata verso il suo lato destro perché i teatri della Guerra Grande sono tutti al Centro e a Est del planisfero.Questo dis-equilibrio non è solo un fatto estetico: è la conseguenza dello sbilanciamento delle crisi mondiali in atto dal 24 febbraio 2022.La mostra cartografica analizzerà i vari scenari della guerra russo-ucraina e i suoi risvolti strategici ed economici. Si sposterà poi verso Oriente, dove l'isola di Formosa è al centro delle tensioni tra Cina e Stati Uniti.IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Chi sono, dove sono e quanti sono quelli che non vanno a votare? E soprattutto: perché non ci vanno? Il tasso di astensionismo, negli ultimi anni, è in costante aumento e il 25 settembre potrebbe raggiungere il 35%. In questa puntata del podcast il politologo Ilvo Diamanti ci conduce nella testa degli astenuti analizzando le ragioni del non voto e le strategie dei candidati per conquistare gli indecisi.
L'insicurezza è una realtà difficile da definire, poichè noi ci sentiamo insicuri a causa di fenomeni - come ad esempio la criminalità comune e l'immigrazione - che non hanno una relazione diretta e misurabile con le nostre paure e con i nostri sentimenti. L'insicurezza è alimentata da nche da altri fattori - come i media, le politiche, la politica - che seguono regole e logiche non sempre definibili o controllabili, anche dagli stessi attori e dalle stesse agenzie che le "agiscono". Tuttavia, se siamo insicuri, se ci sentiamo tali, questa è la realtà, anche se appare irreale e irrealistica. E' la costruzione sociale e mediale dell'insicurezza.
Roberta Bellesini Faletti"Passepartout Festival"http://www.passepartoutfestival.it/2020/“1920-2020: PROIBITO” è il titolo della diciassettesima edizione del festival Passepartout, che si svolgerà ad Asti da sabato 3 a domenica 11 ottobre, organizzato dalla Biblioteca Astense Giorgio Faletti con l'appoggio della Città di Asti e della Regione Piemonte, e con la direzione scientifica di Alberto Sinigaglia.Protagonisti la già presidente della Corte Costituzionale Marta Cartabia, l'economista Carlo Cottarelli, il sindacalista Sergio Cofferati, il sociologo Ilvo Diamanti, l'ambasciatore Giampaolo Scarante, gli storici Eugenia Tognotti, Ernesto Galli della Loggia, Giordano Bruno Guerri, Angelo D'Orsi e Carlo Greppi, l'industriale Agostino Re Rebaudengo, l'artista Ugo Nespolo, lo scrittore e generale dei Carabinieri Roberto Riccardi, lo psichiatra Pier Maria Furlan, i critici letterari Renato Barilli e Paolo Bertinetti, il criminologo Claudio Loiodice, i filosofi Franca D'Agostini e Fabio Merlini, i giornalisti Bice Biagi, Gad Lerner, Dania Mondini, Marta Ottaviani e Guido Tiberga, i registi Enrico Vanzina e Loris Mazzetti.Dal 2012 Passepartout mette a confronto l'anno in corso con un anno della storia per capire il presente e intuire il futuro, affidandosi ai maggiori storici, giornalisti, economisti e scrittori. In questa edizione viene preso in esame un decennio impresso nell'immaginario collettivo: gli Anni Venti, gli “anni ruggenti” del proibizionismo, del divismo, delle grandi illusioni dopo la Grande Guerra, naufragate con l'epidemia della Spagnola e il grande male delle dittature. Dal proibizionismo americano arriveremo a oggi, alla proibizione delle droghe, piaga sociale, ma anche al Coronavirus che ci ha proibito di uscire di casa e ancora ci proibisce abbracci e strette di mano. Dal crollo di Wall Street arriveremo alla crisi economica attuale; dalla prima occupazione delle fabbriche alla crisi del sindacato e al suo futuro; dalla rivoluzione laica e filo occidentale della Turchia di Atatürk alle mire di Erdogan. Affronteremo D'Annunzio all'impresa di Fiume, l'irrompere della psicoanalisi nell'arte e nella letteratura, e gli sviluppi dell'ecologia nei suoi aspetti ambientali ed economici.Novità di Passepartout, la sezione dedicata ai protagonisti: da Corto Maltese, che nelle sue avventure incontra i più significativi personaggi del decennio, a Rodolfo Valentino, da D'Annunzio a Ezra Pound, da Gertrud Stein a Gramsci, fino a Modigliani, al centro di inquietanti episodi, sia in vita che dopo.Tutti gli incontri si terranno presso il Palco 19 (via Ospedale 19, a pochi passi dalla centralissima Piazza Alfieri). In conformità alle attuali disposizioni sanitarie, i posti disponibili sono limitati e si potrà avere accesso esclusivamente previa prenotazione, con modalità disponibili sul sito www.passepartoutfestival.it IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Ilvo Diamanti, su La Repubblica, analizza il peso elettorale che hanno ricoperto le persone rispetto ai partiti. Come scrive l'autore: "Simbiosi col territorio ed effetto Covid: da Zaia a Toti, da Emiliano a De Luca, vincono le liste dei presidenti. A fare la differenza è l'impronta personale che supera lo schieramento". Più dei partiti contano le persone e i leader a livello nazionale? Massimo Gramellini sul Corriere della Sera, invece, tratta con ironia la vicenda Suarez: il punto di vista dell'autore è incentrato sulla rapidità dell'inchiesta, quanto che sulla vicenda in sé...
Voglia di autorità: in Italia consensi record per il governo Conte, dice l'Osservatorio politico di Ilvo Diamanti. 7 su 10 lo sostengono. Non era mai accaduto prima. Alla voglia di autorità si aggiungono i rischi di scivolamento verso forme autoritarie di gestione dell'emergenza coronavirus. Dalla Lombardia, con il presidente Fontana, si evocano nuove strette. Che cosa ci può essere di più rigoroso di un impedimento ad uscire di casa, se non autocertificati? A Memos ne abbiamo parlato con i politologi Nadia Urbinati, della Columbia University di New York, e Piero Ignazi dell'università di Bologna. Chiude la puntata la sociologa Giovanna Procacci con il suo messaggio.
Voglia di autorità: in Italia consensi record per il governo Conte, dice l’Osservatorio politico di Ilvo Diamanti. 7 su 10 lo sostengono. Non era mai accaduto prima. Alla voglia di autorità si aggiungono i rischi di scivolamento verso forme autoritarie di gestione dell’emergenza coronavirus. Dalla Lombardia, con il presidente Fontana, si evocano nuove strette. Che cosa ci può essere di più rigoroso di un impedimento ad uscire di casa, se non autocertificati? A Memos ne abbiamo parlato con i politologi Nadia Urbinati, della Columbia University di New York, e Piero Ignazi dell’università di Bologna. Chiude la puntata la sociologa Giovanna Procacci con il suo messaggio.
Voglia di autorità: in Italia consensi record per il governo Conte, dice l’Osservatorio politico di Ilvo Diamanti. 7 su 10 lo sostengono. Non era mai accaduto prima. Alla voglia di autorità si aggiungono i rischi di scivolamento verso forme autoritarie di gestione dell’emergenza coronavirus. Dalla Lombardia, con il presidente Fontana, si evocano nuove strette. Che cosa ci può essere di più rigoroso di un impedimento ad uscire di casa, se non autocertificati? A Memos ne abbiamo parlato con i politologi Nadia Urbinati, della Columbia University di New York, e Piero Ignazi dell’università di Bologna. Chiude la puntata la sociologa Giovanna Procacci con il suo messaggio.
Viviamo un’epoca di cambiamenti continui, che stanno modificando lo stesso funzionamento della nostra democrazia e che coinvolgono la società, l’economia e la comunicazione. La crisi e i crescenti flussi migratori hanno enfatizzato le pressioni sulla “politica” e gli effetti sono evidenti. Assistiamo a un’inversione di valori, la fiducia è stata “sfiduciata”. Oggi conta rompere le regole. Cancellare il passato. Ma anche il futuro. Alla “democrazia del pubblico” è subentrata una “democrazia im-mediata” che, attraverso la rete, salta e contesta ogni mediazione, e sfiducia i mediatori. Si assiste così all’affermazione dell’anti-politica, mentre viene messa in discussione la “democrazia rappresentativa”. Ma la sfiducia compromette le relazioni personali e le mediazioni sociali, indebolisce e delegittima i partiti, logora il tessuto della società. Ma in questo modo è difficile “cambiare”, perché per conquistare il “ben-essere”, c’è bisogno di fiducia negli altri.
Siamo in periodo elettorale e inevitabilmente si fa un gran parlare di sondaggi. Ma non sempre se ne parla con la proprietà e l'onestà intellettuale necessarie. Perciò questa settimana, abbiamo voluto dedicare la puntata del podcast all'incontro, avvenuto a Festivaletteratura 2016, tra due delle persone che meglio conoscono l'opinione pubblica italiana: i sondaggisti Nando Pagnoncelli e Ilvo Diamanti.Cos'è e cosa non è un sondaggio, come funzionano i meccanismi di formazione dell'opinione, in che modo le nostre emozioni e i nostri pregiudizi distorcono la percezione dei fenomeni sociali, qual è il rapporto tra sentimenti e comportamento elettorale. Sono alcune delle domande a cui Pagnoncelli e Diamanti cercano di dare risposte "cifre alla mano".*****Le musiche del podcast sono di Raw Frame > https://naurecords.bandcamp.com/album/side-sight"Voci di Festivaletteratura" fa parte del progetto Open Festival, sostenuto da Fondazione Cariplo.
Siamo in periodo elettorale e inevitabilmente si fa un gran parlare di sondaggi. Ma non sempre se ne parla con la proprietà e l'onestà intellettuale necessarie. Perciò questa settimana, abbiamo voluto dedicare la puntata del podcast all'incontro, avvenuto a Festivaletteratura 2016, tra due delle persone che meglio conoscono l'opinione pubblica italiana: i sondaggisti Nando Pagnoncelli e Ilvo Diamanti.Cos'è e cosa non è un sondaggio, come funzionano i meccanismi di formazione dell'opinione, in che modo le nostre emozioni e i nostri pregiudizi distorcono la percezione dei fenomeni sociali, qual è il rapporto tra sentimenti e comportamento elettorale. Sono alcune delle domande a cui Pagnoncelli e Diamanti cercano di dare risposte "cifre alla mano".*****Le musiche del podcast sono di Raw Frame > https://naurecords.bandcamp.com/album/side-sight"Voci di Festivaletteratura" fa parte del progetto Open Festival, sostenuto da Fondazione Cariplo.
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Conduce Giancarlo Loquenzi,scheda di Valeria D'Onofrio.Ospiti: Giorgio Alleva (presidente Istat),Ilvo Diamanti (socilogo,politologo,saggista)
Conduce Giancarlo Loquenzi,scheda di Valeria D'Onofrio.Ospiti: Giorgio Alleva (presidente Istat),Ilvo Diamanti (socilogo,politologo,saggista)
Dal 40,8% a molto meno. Mettiamola così. La parabola di Renzi, ad un anno dal successo alle elezioni europee, è in discesa. Lo dicono anche gli ultimi risultati dei ballottaggi per i sindaci. Brucia la sconfitta a Venezia, non solo per i renziani, ma anche per la minoranza del partito: il candidato sconfitto dalla destra, il senatore Felice Casson, è infatti uno dei maggiori esponenti di quella minoranza composita del Pd. L'ospite di oggi a Memos è Fabio Bordignon, sociologo, insegna all'Università di Urbino, fa parte di Demos, l'Istituto di ricerca politica e sociale fondato da Ilvo Diamanti. E' l'autore di: “Il partito del capo. Da Berlusconi a Renzi” (Maggioli, 2013). «Il velocista si è fermato – racconta Bordignon – ed è la prima volta che succede. Sia alle elezioni regionali che agli ultimi ballottaggi per le comunali c'è stato un netto passo indietro. E' venuto meno il mito del leader invincibile, un mito autoalimentato dalla stessa narrazione renziana».
Dal 40,8% a molto meno. Mettiamola così. La parabola di Renzi, ad un anno dal successo alle elezioni europee, è in discesa. Lo dicono anche gli ultimi risultati dei ballottaggi per i sindaci. Brucia la sconfitta a Venezia, non solo per i renziani, ma anche per la minoranza del partito: il candidato sconfitto dalla destra, il senatore Felice Casson, è infatti uno dei maggiori esponenti di quella minoranza composita del Pd. L'ospite di oggi a Memos è Fabio Bordignon, sociologo, insegna all'Università di Urbino, fa parte di Demos, l'Istituto di ricerca politica e sociale fondato da Ilvo Diamanti. E' l'autore di: “Il partito del capo. Da Berlusconi a Renzi” (Maggioli, 2013). «Il velocista si è fermato – racconta Bordignon – ed è la prima volta che succede. Sia alle elezioni regionali che agli ultimi ballottaggi per le comunali c'è stato un netto passo indietro. E' venuto meno il mito del leader invincibile, un mito autoalimentato dalla stessa narrazione renziana».
Dal 40,8% a molto meno. Mettiamola così. La parabola di Renzi, ad un anno dal successo alle elezioni europee, è in discesa. Lo dicono anche gli ultimi risultati dei ballottaggi per i sindaci. Brucia la sconfitta a Venezia, non solo per i renziani, ma anche per la minoranza del partito: il candidato sconfitto dalla destra, il senatore Felice Casson, è infatti uno dei maggiori esponenti di quella minoranza composita del Pd. L'ospite di oggi a Memos è Fabio Bordignon, sociologo, insegna all'Università di Urbino, fa parte di Demos, l'Istituto di ricerca politica e sociale fondato da Ilvo Diamanti. E' l'autore di: “Il partito del capo. Da Berlusconi a Renzi” (Maggioli, 2013). «Il velocista si è fermato – racconta Bordignon – ed è la prima volta che succede. Sia alle elezioni regionali che agli ultimi ballottaggi per le comunali c'è stato un netto passo indietro. E' venuto meno il mito del leader invincibile, un mito autoalimentato dalla stessa narrazione renziana».
Ilvo Diamanti, editorialista di Repubblica - RACCOLTE FONDI SMS - Adriano Coni, Resp. Segretariato Sociale RAI - Adele Rossetti, Dir. Gen. World Food Program Italia.
Ilvo Diamanti, editorialista di Repubblica - RACCOLTE FONDI SMS - Adriano Coni, Resp. Segretariato Sociale RAI - Adele Rossetti, Dir. Gen. World Food Program Italia. Paolo Rozera, Dir. Gen. Unicef Italia - BOSSETTI: AUDIO DELL'INTERROGATORIO - Federico Vianelli, Avvocato Cassazionista
Ilvo Diamanti, editorialista di Repubblica - PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: DIFFICOLTA' DI LICENZIAMENTO - Marco Marazza, Docente di Diritto del Lavoro Università Luiss di Roma
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Maggiori approfondimenti su: http://www.feltrinellieditore.it/SchedaLibro?id_volume=5001299