Podcasts about berlusca

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La variante Parenzo
L'Aereoporto di Malpensa diventa "Berlusca" - Orbán giramondo: visite a Putin e al dittatore Cinese

La variante Parenzo

Play Episode Listen Later Jul 10, 2024


L’Aeroporto di Malpensa diventa "Berlusca" - Orbán giramondo: visite a Putin e al dittatore Cinese

FEF LIVE
Morte Berlusconi, parlano di tutto. Tranne che del "golpe bianco" - Rassegna Stramba 13/06/2023

FEF LIVE

Play Episode Listen Later Jun 13, 2023 16:11


Stamani, nel suo intervento a OttolinaTv, Matteo Bernabè ha parlato del cosiddetto "golpe bianco" che subì nel novembre 2011 il governo guidato da Silvio Berlusconi. Nelle ultime 24 ore hanno parlato di tutto sul conto del Berlusca, tranne che di quella che potremmo definire la sua "morte politica". Forse perché parlarne potrebbe innescare dibattiti e riflessioni "vietati"?!........................✅ Vuoi saperne di più? È il momento di scoprire i videocorsi di FEF (e ti regaliamo

Aufhebunga Bunga
UNLOCKED: /87/ Berluscoming

Aufhebunga Bunga

Play Episode Listen Later Jun 12, 2023 50:58


Silvio Berlusconi is no more. In mourning of our evil patron saint's passing, we're unlocking this previously paywalled episode in which we discuss a cinematic depiction of the big man. Keep an eye out for more on Berlusca coming out from us in the next days! ——— We discuss Paolo Sorrentino's "Loro" (2018), a dreamlike cinematic depiction of Silvio Berlusconi. Does the film succeed in capturing Silvio, or does it glamourise him? What explains the appeal he had - and why was the left never able to properly dethrone him? What does it say about 2000s Italy, and its relevance to our times?

Inglorious Globastards - IL PODCAST
Il futuro sta accelerando

Inglorious Globastards - IL PODCAST

Play Episode Listen Later Sep 27, 2022 64:52


Mentre eravamo distratti dalla fine della "pacchia" vaticinata da Meloni e dalla dote ai diciottenni propugnata da Letta, passando per i piegamenti a 90 gradi di Salvini e Berlusca di fronte a Putin, la scienza ha compiuto passi giganteschi: possiamo dire che il futuro sta accelerando e in Italia si discute di bonus, reddito di cittadinanza e altre forme di spreco vergognoso.Ovviamente nessun giornale e tantomeno telegiornale si è degnato di dedicare spazio a questa accelerazione del futuro. A Via Mazzini il massimo che riescono a concepire sono i necrologi per Piero Angela.

Zuppa di Porro
Covid, il decreto è un caos: fate governare Khaby Lame

Zuppa di Porro

Play Episode Listen Later Jan 6, 2022


I giornalisti che applaudono Draghi anche se sbaglia, ci vorrebbe Khaby Lame, l'odio sociale contro Djokovic e l'incazzatura di Salvini contro i ministri Forza Draghi di Berlusca. Questo e altro nella #zuppadiporro del 6 gennaio

Inglorious Globastards - IL PODCAST
Berlusca, in arte Lazzaro La Qualunque

Inglorious Globastards - IL PODCAST

Play Episode Listen Later Nov 29, 2020 17:04


La novita' di questo ultimo scorcio di 2020 e' la resurrezione politica di Berlusconi. La maggioranza parlamentare che sostiene Conte si e' lentamente sbriciolata al Senato. Per evitare di tornare ai fasti del fast food al San Paolo, Di Maio con il cappello in mano e' andato a mendicare i voti dall'unico disposto a fornirglieli. Ovviamente in cambio di pesanti contropartite.Infatti tanto per sedersi al tavolo del negoziato il Caimano ha preteso un emendamento che bloccasse la scalata di Vivendi a Mediaset, prontamente scodellato e servito dal governo Conte (e inizialmente osteggiato persino da Lega e Fratelli d'Italia).Per ringraziamento Forza Italia ha votato lo scostamento alle poste del bilancio pubblico proposte dal governo, tirandosi dietro nel salvataggio di Conte, anche Salvini e Meloni nella non inedita veste degli ascari di Arcore.Insomma i pentastellati puri e duri si sono mestamente ridotti al ruolo di olgettini, con Brunetta che dalle pagine del Corriere della Sera elogia Di Maio come leader e studente modello. Praticamente un bacio della morte politica dal partito di colui che Grillo, ai tempi del Vaffa, chiamava lo Psiconano.Il prossimo scoglio per il governo sara' il voto sulla riforma del MES in sede europea. In previsione dell'evento a Pomigliano si e' aperto un istituto di igiene dentale.

DDT in pillole
Berlusca mettiti con me!

DDT in pillole

Play Episode Listen Later Aug 9, 2020 1:26


mettiti berlusca
Dancing Day Time con Mauro Vay
Berlusca mettiti con me!

Dancing Day Time con Mauro Vay

Play Episode Listen Later Aug 9, 2020 1:26


mettiti berlusca
Dancing Day Time con Mauro Vay
Berlusca mettiti con me!

Dancing Day Time con Mauro Vay

Play Episode Listen Later Aug 9, 2020 1:26


mettiti berlusca
ARTICOLI di Rino Cammilleri
Per Cucchi vince la narrazione della Sinistra

ARTICOLI di Rino Cammilleri

Play Episode Listen Later Apr 20, 2019 4:35


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=5601PER CUCCHI VINCE LA NARRAZIONE DELLA SINISTRA di Rino CammilleriHanno perso le elezioni, si sono ridotti al lumicino dei voti ma la loro narrazione domina come sempre. Ci si faccia caso: lo spazio e l'importanza che si dà loro nei tiggì sono quasi gli stessi dei bei tempi in cui governavano (senza mandato popolare, tra l'altro), come se la vera e unica opposizione all'attuale governo gialloverde sia la loro.Tanti (ormai) anni fa, quando Berlusconi scippò il potere alla «gioiosa macchina» dei postcomunisti, a Firenze fui invitato a una giornata di riflessione e dibattito insieme a cinquecento intellettuali di centrodestra. Dissi che la priorità stava nella riconquista culturale, perché tutte le parole d'ordine erano da troppo tempo di sinistra. Non fui ascoltato, perché, come diceva la vecchia Dc, la cultura «non si mangia». Il risultato lo vediamo oggi: un partito punito dagli elettori e che quasi non conta più niente continua a dettare legge nelle menti e nelle coscienze, seguitando a fare dell'Italia un Paese cattocomunista pur se la gente vota Lega e M5S.Anche perché l'ideario comunista (pure nelle sue versioni ecologista e politicamente corretto) è ben presente in una delle principali anime dei grillini. La riprova, se mai ce ne fosse bisogno, è nella mozione del Comune di Roma, a guida pentastellata, a favore della proposta di intitolare una strada o una piazza a Stefano Cucchi. Per il quale continua a valere, fino a prova contraria, quel che va ripetendo l'ex senatore Giovanardi: le perizie negano che la sua morte sia dovuta alle percosse ricevute dai carabinieri. L'iniziativa, non a caso targata Sel, in Campidoglio ha avuto solo tre voti contrari. Lo stesso Comune ricordiamo, ha negato con indignazione analogo riconoscimento a Giorgio Almirante, che pur aveva avuto delle benemerenze per il Paese in una stagione particolarmente triste e difficile, benemerenze riconosciutegli anche da Indro Montanelli.Cucchi, invece, è un simbolo e basta. Un simbolo come Carlo Giuliani, morto nei moti del G8 a Genova e a cui fu intitolata un'aula del Senato quando presidente della Camera era il capo di Rifondazione Comunista. Simbolo di che? Della «polizia assassina» con le esse disegnate sui muri a mo' di SS hitleriane, al tempo in cui i graffiti siglavano quotidianamente gli Anni di Piombo. Il riflesso pavloviano è rimasto, anche dopo il crollo del Muro, anche dopo la batosta elettorale del 4 marzo. E il fatto che detto riflesso trovi schiaccianti maggioranze nella capitale d'Italia la dice lunga su chi e cosa comanda, ancora e malgrado tutto, nelle menti e nelle coscienze.Naturalmente, lo stesso riflesso impedisce che vie e piazze vengano intitolate a poliziotti e carabinieri caduti nell'adempimento del loro dovere. Nell'immaginario di sinistra, egemone, sono simboli «di destra», che è cattiva per definizione: l'eroe è il ribelle da centro sociale, o il tossicodipendente «vittima della società». Come Cucchi, il geometra che era stato arrestato per droga.Ogni scuola di pensiero, certo, ha i suoi eroi. Ma quando riesce a imporli a tutti, ecco il problema. Salvini ha molta strada da fare, ma se farà come la Dc e, dopo di lei, come Berlusconi, avrà vita breve. Perché la cultura, sì, non si mangia, ma di cultura si muore. Ed è inutile vincere le elezioni (Berlusca docet) se le chiavi della città (e della propaganda) restano saldamente in mani avverse.

News da Pandora TV . it
PTV News 07-05-18 - Inizia il quarto mandato di Vladimir Putin tra forti voci di un rimpasto di governo

News da Pandora TV . it

Play Episode Listen Later May 8, 2018 7:28


1. Inizia il quarto mandato di Vladimir Putin tra forti voci di un rimpasto di governo Il quarto mandato presidenziale di Vladimir Putin e' iniziato oggi, lunedi' 7 maggio, con il consueto giuramento al Gran palazzo del Cremlino, seguito dalle dimissioni del governo, che sono previste per legge. L'esecutivo, ora “facente funzione”, continuera' comunque a svolgere i propri incarichi. Il presidente Putin ha due settimane di tempo per proporre alla Duma di Stato una candidatura per la carica di primo ministro. Nessuna garanzia sulla riconferma di Dmitry Medvedev, scarsamente popolare. Possibili novita' anche al ministero degli Affari Esteri, secondo voci di un'uscita di scena volontaria di Sergej Lavrov. Ma non è all’orizzonte alcun cambio nella politica estera del Cremlino. Sullo sfondo, le proteste organizzate dai sostenitori di Aleksej Naval'nyj in diverse citta' della Russia a due giorni dall'inaugurazione di Putin. Alcune migliaia di partecipanti a Mosca e in altre città, che hanno subito ottenuto le prime pagine in occidente. Come i 160 mila dimostranti che, dalle strade di Parigi, hanno protestato contro la politica del presidente francese, Emmanuel Macron, e contro i quali la polizia ha fatto uso di gas lacrimogeno.2. I due forni di Di Maio si sono bruciati: e adesso, pover'uomo? Salvini e Berlusca uniti nell'abbraccio mortale. Salvini vuole l'incarico per tenersi un governicchio di minoranza in attesa del nuovo voto. Il Partito Democratico accende il fornelletto elettrico per farsi il caffè: sì a un governo tecnico. Mattarella, uomo com'è noto, assai spericolato, sarebbe pronto a un governo corto come un lombrico. Si va all'audace traversata di un ruscello: voto a luglio? Voto a Ottobre? Gentiloni è il primo della lista. Dietro di lui Cottarelli.3. Elezioni Libano: successo di Hezbollah e le minacce di Israele Per la prima volta dopo nove anni, si sono svolte ieri, domenica 6 maggio, le elezioni nazionali in Libano. I dati provvisori segnano un grande successo del gruppo sciita Hezbollah e dei suoi alleati, fra i quali il partito cristiano del presidente Michel Aouni. Insieme avrebbero ottenuto almeno 67 seggi, piu’ della meta’ dei 128 totali. D’altra parte raddoppia i seggi, da 8 a 15, anche il partito cristiano anti-Hezbollah Forze Libanesi. Relative le perdite del Primo Ministro Saad al-Hariri, sostenuto dall’Occidente, il quale comunque si assesta come il leader sunnita e si appresta a riconfermarsi come capo del governo, utilizzando l’accordo esistente di divisione dei poteri tra le religioni, in cui ai sunniti spetta il premier , mentre il governo deve includere tutti i partiti maggiori. Eletti anche 5 parlamentari molto vicini al governo siriano, fra i quali l’ex generale Jamil al-Sayyed, amico stretto del presidente siriano, Bashar Al Assad. Bassa l’affluenza, con appena il 49,2% dei votanti alle urne. Se confermato, il successo di Hezbollah, inquieterebbe ulteriormente Tel Aviv. Il ministro per l’Istruzione israeliano, Naftali Bennett ha detto: “dopo queste elezioni, non c’è più distinzione tra Libano e Hebollah. Israele riterra’ lo stato libanese come responsabile di qualsiasi azione proveniente dal suo territorio”.4. Aumentano gli ospiti indesiderati in Siria La coalizione occidentale continua a rafforzare le sue posizioni nell'Est della Siria. Un centinaio di soldati francesi sono stati dispiegati a Est di Deir el-Zor, sede dei principali giacimenti petroliferi del Paese, e ora di nuovo piena di mercenari tagliagole. L’ambasciatore di Parigi a Mosca dichiara che la Francia combatte esclusivamente contro i terroristi e ormai non chiede più le dimissioni del presidente Assad. Intanto la Francia occupa illegalmente il territorio siriano ed è evidente che i suoi avversari saranno proprio i soldati siriani. Intanto, una nuova operazione militare al confine con la Siria e con l'Iraq è stata annunciata ieri dal presidente turco, Recep Erdogan. Andra' ad aggiungersi all'operazione “Ramo d'Ulivo” tuttora in corso contro i curdi, ormai abbandonati dagli americani. Invece i famosi Caschi Bianchi, apparentemente abbandonati anche loro da Washington, possono ancora contare su Londra, che ha riconfermato il sostegno economico. Nel frattempo, la Difesa britannica ha fatto trapelare informazioni compromettenti: nei primi mesi del 2018, i droni della RAF hanno lanciato 19 missili contenenti testate termobariche contro obiettivi in Siria. “Un incubo umanitario”, le aveva definite Vice News nel 2015, ma all'epoca accusava Damasco del loro utilizzo. Oggi, invece, il silenzio.5. A Netanyahu piace l’attacco preventivo https://ruptly.tv/vod/20180506-0106. Le operazioni segrete degli USA nello Yemen Secondo un reportage del New York Times, gli Stati Uniti stanno conducendo operazioni di guerra segrete nello Yemen, attraverso l'intercettazione e la distruzione dei missili e dei loro siti di lancio. Le informazioni sono state fornite al quotidiano da alti funzionari dell'esercito americano e da diplomatici europei in condizioni di anonimita'. La presenza di 12 squadre di “Berretti Verdi" sin dal dicembre scorso contraddice la versione del Pentagono, secondo cui gli USA sarebbe limitata al rifornimento di gasolio per aerei, alla logistica e a materiali per l’intelligence. Il senato non ha mai approvato alcun coinvolgimento militare nello Yemen. Gli Houthi non costituiscono alcuna minaccia per gli USA. Ma essendo aiutati da Teheran, sono di fatto e concretamente considerati nemici. 7. Pechino schiera i missili nelle Spratly Le manovre congiunte Balikatan delle forze armate statunitense e filippina, con inizio oggi, lunedi' 7 maggio, quest'anno coinvolgeranno anche il Giappone e l'Australia. A fare da sfondo ci sono le tensioni con Pechino, che di recente, per la prima volta, ha schierato missili nell'arcipelago conteso delle Spratly, nel Mare Cinese Meridionale. Secondo il sito d'informazione cinese Sinhua, si tratterebbe di missili da crociera anti-nave e di sistemi di difesa aerea. «Abbiamo il pieno diritto di difendere la nostra sicurezza nazionale», ha dichiarato Pechino, che aggiunge: «la Cina gode del diritto incontestabile di controllare le isole», pertanto «può condurre qualsiasi lavoro di costruzione, incluso il dislocamento di attrezzature». Ma Vietnam e Filippine rivendicano a loro volta il possesso delle isole. Con il supporto degli Stati Uniti, che hanno gia' minacciato conseguenze a breve e a lungo termine per lo spiegamento di missili. Nel frattempo, dall'altra parte del pianeta, nell'Atlantico Settentrionale, rinasce la Seconda Flotta navale degli Stati Uniti, che era stata sciolta nel 2011 per motivi economici e strutturali.

News da Pandora TV . it
PTV News 07-05-18 - Inizia il quarto mandato di Vladimir Putin tra forti voci di un rimpasto di governo

News da Pandora TV . it

Play Episode Listen Later May 7, 2018 7:28


1. Inizia il quarto mandato di Vladimir Putin tra forti voci di un rimpasto di governo Il quarto mandato presidenziale di Vladimir Putin e' iniziato oggi, lunedi' 7 maggio, con il consueto giuramento al Gran palazzo del Cremlino, seguito dalle dimissioni del governo, che sono previste per legge. L'esecutivo, ora “facente funzione”, continuera' comunque a svolgere i propri incarichi. Il presidente Putin ha due settimane di tempo per proporre alla Duma di Stato una candidatura per la carica di primo ministro. Nessuna garanzia sulla riconferma di Dmitry Medvedev, scarsamente popolare. Possibili novita' anche al ministero degli Affari Esteri, secondo voci di un'uscita di scena volontaria di Sergej Lavrov. Ma non è all’orizzonte alcun cambio nella politica estera del Cremlino. Sullo sfondo, le proteste organizzate dai sostenitori di Aleksej Naval'nyj in diverse citta' della Russia a due giorni dall'inaugurazione di Putin. Alcune migliaia di partecipanti a Mosca e in altre città, che hanno subito ottenuto le prime pagine in occidente. Come i 160 mila dimostranti che, dalle strade di Parigi, hanno protestato contro la politica del presidente francese, Emmanuel Macron, e contro i quali la polizia ha fatto uso di gas lacrimogeno.2. I due forni di Di Maio si sono bruciati: e adesso, pover'uomo? Salvini e Berlusca uniti nell'abbraccio mortale. Salvini vuole l'incarico per tenersi un governicchio di minoranza in attesa del nuovo voto. Il Partito Democratico accende il fornelletto elettrico per farsi il caffè: sì a un governo tecnico. Mattarella, uomo com'è noto, assai spericolato, sarebbe pronto a un governo corto come un lombrico. Si va all'audace traversata di un ruscello: voto a luglio? Voto a Ottobre? Gentiloni è il primo della lista. Dietro di lui Cottarelli.3. Elezioni Libano: successo di Hezbollah e le minacce di Israele Per la prima volta dopo nove anni, si sono svolte ieri, domenica 6 maggio, le elezioni nazionali in Libano. I dati provvisori segnano un grande successo del gruppo sciita Hezbollah e dei suoi alleati, fra i quali il partito cristiano del presidente Michel Aouni. Insieme avrebbero ottenuto almeno 67 seggi, piu’ della meta’ dei 128 totali. D’altra parte raddoppia i seggi, da 8 a 15, anche il partito cristiano anti-Hezbollah Forze Libanesi. Relative le perdite del Primo Ministro Saad al-Hariri, sostenuto dall’Occidente, il quale comunque si assesta come il leader sunnita e si appresta a riconfermarsi come capo del governo, utilizzando l’accordo esistente di divisione dei poteri tra le religioni, in cui ai sunniti spetta il premier , mentre il governo deve includere tutti i partiti maggiori. Eletti anche 5 parlamentari molto vicini al governo siriano, fra i quali l’ex generale Jamil al-Sayyed, amico stretto del presidente siriano, Bashar Al Assad. Bassa l’affluenza, con appena il 49,2% dei votanti alle urne. Se confermato, il successo di Hezbollah, inquieterebbe ulteriormente Tel Aviv. Il ministro per l’Istruzione israeliano, Naftali Bennett ha detto: “dopo queste elezioni, non c’è più distinzione tra Libano e Hebollah. Israele riterra’ lo stato libanese come responsabile di qualsiasi azione proveniente dal suo territorio”.4. Aumentano gli ospiti indesiderati in Siria La coalizione occidentale continua a rafforzare le sue posizioni nell'Est della Siria. Un centinaio di soldati francesi sono stati dispiegati a Est di Deir el-Zor, sede dei principali giacimenti petroliferi del Paese, e ora di nuovo piena di mercenari tagliagole. L’ambasciatore di Parigi a Mosca dichiara che la Francia combatte esclusivamente contro i terroristi e ormai non chiede più le dimissioni del presidente Assad. Intanto la Francia occupa illegalmente il territorio siriano ed è evidente che i suoi avversari saranno proprio i soldati siriani. Intanto, una nuova operazione militare al confine con la Siria e con l'Iraq è stata annunciata ieri dal presidente turco, Recep Erdogan. Andra' ad aggiungersi all'operazione “Ramo d'Ulivo” tuttora in corso contro i curdi, ormai abbandonati dagli americani. Invece i famosi Caschi Bianchi, apparentemente abbandonati anche loro da Washington, possono ancora contare su Londra, che ha riconfermato il sostegno economico. Nel frattempo, la Difesa britannica ha fatto trapelare informazioni compromettenti: nei primi mesi del 2018, i droni della RAF hanno lanciato 19 missili contenenti testate termobariche contro obiettivi in Siria. “Un incubo umanitario”, le aveva definite Vice News nel 2015, ma all'epoca accusava Damasco del loro utilizzo. Oggi, invece, il silenzio.5. A Netanyahu piace l’attacco preventivo https://ruptly.tv/vod/20180506-0106. Le operazioni segrete degli USA nello Yemen Secondo un reportage del New York Times, gli Stati Uniti stanno conducendo operazioni di guerra segrete nello Yemen, attraverso l'intercettazione e la distruzione dei missili e dei loro siti di lancio. Le informazioni sono state fornite al quotidiano da alti funzionari dell'esercito americano e da diplomatici europei in condizioni di anonimita'. La presenza di 12 squadre di “Berretti Verdi" sin dal dicembre scorso contraddice la versione del Pentagono, secondo cui gli USA sarebbe limitata al rifornimento di gasolio per aerei, alla logistica e a materiali per l’intelligence. Il senato non ha mai approvato alcun coinvolgimento militare nello Yemen. Gli Houthi non costituiscono alcuna minaccia per gli USA. Ma essendo aiutati da Teheran, sono di fatto e concretamente considerati nemici. 7. Pechino schiera i missili nelle Spratly Le manovre congiunte Balikatan delle forze armate statunitense e filippina, con inizio oggi, lunedi' 7 maggio, quest'anno coinvolgeranno anche il Giappone e l'Australia. A fare da sfondo ci sono le tensioni con Pechino, che di recente, per la prima volta, ha schierato missili nell'arcipelago conteso delle Spratly, nel Mare Cinese Meridionale. Secondo il sito d'informazione cinese Sinhua, si tratterebbe di missili da crociera anti-nave e di sistemi di difesa aerea. «Abbiamo il pieno diritto di difendere la nostra sicurezza nazionale», ha dichiarato Pechino, che aggiunge: «la Cina gode del diritto incontestabile di controllare le isole», pertanto «può condurre qualsiasi lavoro di costruzione, incluso il dislocamento di attrezzature». Ma Vietnam e Filippine rivendicano a loro volta il possesso delle isole. Con il supporto degli Stati Uniti, che hanno gia' minacciato conseguenze a breve e a lungo termine per lo spiegamento di missili. Nel frattempo, dall'altra parte del pianeta, nell'Atlantico Settentrionale, rinasce la Seconda Flotta navale degli Stati Uniti, che era stata sciolta nel 2011 per motivi economici e strutturali.

Memos
Memos di martedì 24/10/2017

Memos

Play Episode Listen Later Oct 24, 2017 30:48


Al processo di Palermo sulla cosiddetta trattativa Stato-Mafia si torna a parlare di Berlusconi. Nelle intercettazioni finite tra le carte del processo il boss Giuseppe Graviano parla o meno di “Berlusca” (questa l'espressione usata da Graviano)? La procura palermitana ne è certa, ma la difesa di Dell'Utri si oppone. A Memos oggi ospite il giornalista del Fatto Quotidiano Marco Lillo e l'avvocato Alfredo Galasso, legale di parte civile in numerosi processi di mafia.

Memos
Memos di mar 24/10

Memos

Play Episode Listen Later Oct 23, 2017 30:48


Al processo di Palermo sulla cosiddetta trattativa Stato-Mafia si torna a parlare di Berlusconi. Nelle intercettazioni finite tra le carte del processo il boss Giuseppe Graviano parla o meno di “Berlusca” (questa l’espressione usata da Graviano)? La procura palermitana ne è certa, ma la difesa di Dell’Utri si oppone. A Memos oggi ospite il giornalista del Fatto Quotidiano Marco Lillo e l’avvocato Alfredo Galasso, legale di parte civile in numerosi processi di mafia.

Memos
Memos di mar 24/10

Memos

Play Episode Listen Later Oct 23, 2017 30:48


Al processo di Palermo sulla cosiddetta trattativa Stato-Mafia si torna a parlare di Berlusconi. Nelle intercettazioni finite tra le carte del processo il boss Giuseppe Graviano parla o meno di “Berlusca” (questa l’espressione usata da Graviano)? La procura palermitana ne è certa, ma la difesa di Dell’Utri si oppone. A Memos oggi ospite il giornalista del Fatto Quotidiano Marco Lillo e l’avvocato Alfredo Galasso, legale di parte civile in numerosi processi di mafia.

RockCast Italia
RCI #219 - Il G8 è finito, andate in pace

RockCast Italia

Play Episode Listen Later Jul 14, 2009 51:14


Sereni ci incamminiamo felici come angioletti il giorno di Natale, con un sorriso obamiano stampato sulla faccia,ì: il G8 è finito e va tutto bene. Napolitano aspetta il Trattato di Lisbona, Medveded ha già in tasca la nuova moneta globale, Berlusca torna in Sardegna, chiunque ci sia là ad aspettarlo e intanto i soldati muoiono in Afghanistan. Il G8 è finito, andate in pace. Propaganda vaccinale per l'influenza suina del 76 Frangar Non Flectar (Svegliami) Sebkha-Chott (Le Cirque des Enfers) Underwhelmed (Angel) Citizens of Contrary Knowledge (Rebound Sex Thing) KnockOut (My Friend) EndeverafteR (Baby baby baby)

DDT - Diamoci del Tu
16 Settembre 2006

DDT - Diamoci del Tu

Play Episode Listen Later Sep 16, 2006 23:34


in questa puntata: - il ritorno di Santoro - Liti a Domenica In - Settenote