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La storia del Tatriz, da semplice ricamo a simbolo assoluto dell'identità del popolo palestineseArticolo e podcast realizzati in collaborazione con Foglie di Ulivo; scopri qui il tuo nuovo TatrizIscriviti al canale Telegram per la mappa con tutti i luoghi di Milano legati all'universo di Medio Oriente e Dintorni, divertiti a scoprire: ristoranti, kebab, luoghi di culto, shisha club, negozi di tappeti, ristoranti e tanto altro; prossimamente verranno aggiunte anche altre città d'Italia, fatti trovare prontoMentre qui trovate tutti i link di Medio Oriente e Dintorni: Linktree, ma, andando un po' nel dettaglio: -Tutti gli aggiornamenti sulla pagina instagram @medioorienteedintorni -Per articoli visitate il sito https://mediorientedintorni.com/ trovate anche la "versione articolo" di questo podcast. - Qui il link al canale Youtube- Podcast su tutte le principali piattaforme in Italia e del mondo-Vuoi tutte le uscite in tempo reale? Iscriviti al gruppo Telegram: https://t.me/mediorientedintorniOgni like, condivisione o supporto è ben accetto e mi aiuta a dedicarmi sempre di più alla mia passione: raccontare il Medio Oriente ed il "mondo islamico"
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Sono a torto chiamati “secoli oscuri”, ovvero il periodo che va dall'ottavo al 15esimo secolo. E invece per l'Africa si tratta di un periodo di storia ricchissima, come conferma il Prof. François-Xavier Fauvelle, storico, archeologo, professore di storia e archeologia dei mondi africani al Collège de France di Parigi.Simbolo di quell'epoca è un rinoceronte d'oro, rinvenuto in una tomba in Sudafrica e che anche il nome ad un saggio del professore, edito da Einaudi. Il rinoceronte è il simbolo degli scambi commerciali e delle contaminazioni tra popoli africani e asiatici, anche se lascia molte domande in sospeso. Così come i tentativi di raccontare la storia dell'impero più ricco di sempre, ritrovato nel Mali tra il XII e il XIII secolo. E si potrebbe continuare a lungo, dal Ghana alla Tanzania, dallo Zimbabwe al Congo. Insomma, la storia dell'Africa non si ferma con gli Egizi e non riprende con la colonizzazione europea e con la tratta degli schiavi. È molto di più anche se moltissimo deve ancora essere scoperto.
Omelia del Mercoledì delle Ceneri 2025. La Quaresima è un momento di grazia di cui ciascuno di noi ha bisogno per potersi ritrovare, e tornare a rifiorire. Simbolo di questo periodo è la fenice che rinasce dalle sue ceneri, come anche noi possiamo imparare a fare partendo proprio da questo simbolo che oggi riceviamo sul capo…
Anche un passaporto può essere un simbolo, qualche volta di potere (economico).
Con l'approssimarsi della consegna degli Oscar, vi raccontiamo la storia di questo premio blasonato.
RIYADH (ARABIA SAUDITA) (ITALPRESS) - Ha accolto i suoi primi passeggeri la Qasr Al Hokm Downtown Station, futuristica stazione a cono rovesciato della Metro di Riyadh. Simbolo del “costruire secondo bellezza” e delle ambizioni di sviluppo urbanistico della capitale saudita, unisce architettura moderna, tradizioni locali e tecnologie sostenibili. La stazione - una delle 22 presenti sulla Orange Line, la linea più lunga dell'intera rete metro driverless della capitale saudita inaugurata la scorso novembre - è stata realizzata da Webuild per conto della Royal Commission for Riyadh City.fsc/gtr
RIYADH (ARABIA SAUDITA) (ITALPRESS) - Ha accolto i suoi primi passeggeri la Qasr Al Hokm Downtown Station, futuristica stazione a cono rovesciato della Metro di Riyadh. Simbolo del “costruire secondo bellezza” e delle ambizioni di sviluppo urbanistico della capitale saudita, unisce architettura moderna, tradizioni locali e tecnologie sostenibili. La stazione - una delle 22 presenti sulla Orange Line, la linea più lunga dell'intera rete metro driverless della capitale saudita inaugurata la scorso novembre - è stata realizzata da Webuild per conto della Royal Commission for Riyadh City.fsc/gtr
Scopri di più sulla mela Ambrosia! Come al solito le origini sono oscure, o meglio: si conosce chi lo usò per la prima volta nel XVII secolo, ma non si sa bene il perché. Proviamo a capire meglio Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
PALERMO (ITALPRESS) - “Tutti gli attori coinvolti si stanno muovendo in maniera sinergica, questa è una cosa molto importante, la sinergia istituzionale, che si sta mettendo in campo per raggiungere rapidamente gli obiettivi che l'ente locale, il Comune, ha individuato per il quartiere di Borgo Nuovo. Questa chiesa ormai è diventata il simbolo della rinascita e della riqualificazione del quartiere”. Così il commissario nazionale, prefetto Fabio Ciciliano, nella chiesa di San Paolo Apostolo, a margine della presentazione degli obiettivi di rigenerazione e riqualificazione del quartiere Borgo Nuovo di Palermo, grazie al progetto finanziato dal Governo nazionale sul modello Caivano. Presente, tra gli altri, il sindaco Roberto Lagalla. “Ci sono azioni di riqualificazione infrastrutturale, come è ovvio, che saranno messe in campo insieme all'ente locale, quindi insieme al Comune - sottolinea Ciciliano -. Ci saranno altre azioni di riqualificazione sociale, altrettanto importanti che verranno fatte con la comunità locale, quindi con il quartiere, con le parrocchie, perché ovviamente la riqualificazione sociale è una cosa che dura molto di più della durata di un commissariamento e di un commissario ed è su questo che noi dobbiamo cercare di muoverci perché nelle logiche di medio-lungo periodo avremo la possibilità di valutare e analizzare quelle che poi saranno le crescite e le riqualificazioni del quartiere dal punto di vista sociale”. Sul modello Caivano, Ciciliano spiega: “In realtà è una cosa più di carattere giornalistico, nel senso che Caivano non nasce come modello, è fondamentalmente un approccio che è nato con la sinergia istituzionale come è stata riprodotta qui su questo splendido territorio della città di Palermo. E' fondamentale fare sintesi per fare il bene delle comunità. Interventi nel dettaglio? Ci sono diverse azioni come come rifacimento della Chiesa, ci sono anche delle altre però fino a che non limiamo in maniera precisa quelle che poi sono le attività, io preferirei non condividerle, se non dopo l'approvazione del Consiglio dei Ministri”. Sui tempi: “La struttura finisce il 31 dicembre 2027, quindi entro il 31 dicembre 2027 dobbiamo avere finito tutto”. xd6/vbo/gtr
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=807510 FEBBRAIO: IL GIORNO DEL RICORDO, PER NON DIMENTICARE LE FOIBE di Roberto de Mattei Il 10 febbraio di ogni anno si commemorano le vittime dei massacri delle foibe e dell'esodo della popolazione della Venezia Giulia e della Dalmazia. La "Giornata del ricordo", istituita con la legge 30 marzo 2004 n. 92, ha infatti stabilito questa data per "conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale".Le foibe nel loro significato geografico sono delle voragini, strette e profonde, che si aprono nei territori dell'Istria, della Dalmazia e del Friuli Venezia-Giulia, Ma sotto l'aspetto storico, la parola foibe indica le efferate violenze compiute in queste regioni dai partigiani comunisti jugoslavi, tra l'autunno del 1943 e il 1947, ben dopo la conclusione della guerra. Migliaia di italiani vennero "infoibati" ovvero gettati in queste orrende cavità, dopo essere stati assassinati, ma spesso ancora vivi, morendo tra atroci sofferenze.Questo assassinio di massa faceva parte del progetto politico di Josip Brosz Tito, segretario generale del Partito Comunista di Jugoslavia, che, con l'aiuto della Russia sovietica, a partire dal 1941, si mise alla testa di un Esercito popolare di Liberazione contro le forze di occupazione italo-tedesche. Il maresciallo Tito fu poi capo della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia dal 1945 fino alla sua morte nel 1980.Il piano di Tito prevedeva l'annessione della Venezia-Giulia e di altre terre allora italiane alla nuova Jugoslavia comunista, come in parte avvenne. Per raggiungere l'obiettivo era necessario eliminare fisicamente ogni possibile oppositore, indipendentemente dalle sue complicità con i tedeschi e il passato regime fascista. Si trattava soprattutto di distruggere la vecchia classe dirigente, come avveniva in tutti i paesi in cui il comunismo prendeva il potere. Furono prese di mira dunque anche personalità di orientamento moderato e antifascista, compresi alcuni cattolici e liberali che militavano nel Comitato di Liberazione Nazionale (CNL). Tutti coloro che venivano ritenuti contrari al progetto di espansione slavo-comunista venivano trucidati o avviati nei campi di concentramento.IL MASSACROGli storici stimano che oltre 10 mila persone furono gettate vive o morte nelle foibe, tra l'8 settembre 1943 e il 10 febbraio 1947, giorno della firma dei Trattati di Pace di Parigi, che assegnavano alla Jugoslavia, i territori, già italiani dell'Istria, del Quarnaro, della città di Zara con la sua provincia e della maggior parte della Venezia Giulia. L'occupazione jugoslava fu causa non solo del fenomeno delle foibe, ma anche di massicce deportazioni nei campi di concentramento jugoslavi e dell'esodo di circa 300mila giuliani, istriani, fiumani e dalmati.Il massacro ebbe inizio in Istria dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943. Nel momento in cui l'esercito italiano si sbandò, i partigiani di Tito, avviarono il terrore, con arresti, uccisioni, infoibamenti di italiani. Il 16 settembre fu arrestato dalle milizie comuniste il parroco di Villa di Rovigno Angelo Tarticchio. Dopo averlo torturato, i partigiani lo trascinarono presso Baksoti (Lindaro), dove assieme a 43 prigionieri, legati con filo spinato, venne ucciso con una raffica di mitragliatrice e gettato in una cava di bauxite. Quando un mese più tardi il corpo fu riesumato dai Vigili del Fuoco di Pola, lo si trovò nudo, con una corona di spine conficcata sulla testa e i genitali tagliati e conficcati nella bocca.Pochi giorni dopo, il 25 settembre, venne catturata a Visinada, insieme ad altri membri della sua famiglia, Norma Cossetto, una giovane ventitreenne. Dopo essere stata sottoposta a brutali sevizie da parte dei suoi carcerieri, nella notte tra il 4 e il 5 ottobre 1943, la giovane fu gettata viva, legata a altre vittime, nella foiba di Villa Surani.In Istria, nell'antico castello Montecuccoli di Pisino, era insediato un feroce tribunale rivoluzionario. I condannati venivano legati con filo di ferro spinato e trasportati sull'orlo delle foibe dove erano uccisi a colpi di mitra e di fucile. In molte occasioni, prima dell'esecuzione, i prigionieri erano obbligati a spogliarsi completamente in modo da cancellare ogni possibile traccia della loro identità.FOIBA DI BASOVIZZA VANDALIZZATA DI RECENTELa seconda ondata di infoibamenti avvenne nel 1945, quando l'esercito di Tito invase la Venezia Giulia, giungendo a Trieste prima delle forze Alleate. Simbolo di queste stragi è la cosiddetta "Foiba di Basovizza", un pozzo minerario che, nel maggio 1945, divenne un luogo di esecuzioni sommarie per prigionieri, militari, poliziotti e civili, arrestati dai partigiani comunisti. A Basovizza arrivavano gli autocarri della morte con il loro carico di disgraziati. Questi, con le mani straziate dal filo di ferro e spesso avvinti fra loro a catena, venivano sospinti a gruppi verso l'orlo dell'abisso. Una scarica di mitra ai primi faceva precipitare tutti nel baratro.Il termine genocidio, con cui si intende definire il deliberato sterminio di un popolo o di una parte di esso, non è improprio per connotare questa "pulizia etnica". Bisogna ricordare però che la violenza dei partigiani di Tito non si limitò a colpire gli italiani, colpevoli di difendere la propria identità nazionale, ma si estese anche contro tutti quei militari e civili, sloveni e croati, che si opponevano all'instaurazione di una Repubblica comunista in Jugoslavia. La dimensione ideologica dell'eccidio era per certi versi più profonda di quella etnica e nelle foibe, italiani, tedeschi e slavi mischiarono spesso il loro sangue.Il dramma delle foibe va inserito all'interno di un processo rivoluzionario che ha le sue origini in Francia nel 1789. Il primo genocidio sistematico dalla storia fu infatti quello del popolo vandeano, che tra il 1793 e il 1797 si oppose alla Rivoluzione francese. Il maresciallo Tito attuava i principi della Rivoluzione francese e di quella comunista, secondo cui tutti i nemici della libertà e dell'uguaglianza, anche se solo "sospetti", vanno drasticamente eliminati. I crimini contro l'umanità che ancora oggi insanguinano il mondo sono figli di questa filosofia rivoluzionaria. E la giornata della memoria dedicata alle foibe ci ricorda anche questo.Nota di BastaBugie: Lorenza Formicola nell'articolo seguente dal titolo "Foibe: oltraggio alle vittime, pensioni d'oro ai carnefici" parla di Tito, dittatore comunista e medaglia al merito della Repubblica Italiana, onorificenza mai revocata così come i vitalizi pagati dall'INPS ai suoi soldati che divennero i boia dei loro connazionali.Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 10 febbraio 2025:Sabato 8 febbraio, a quarantott'ore dal Giorno del Ricordo, e ottant'anni dall'inizio dei fatti, la foiba di Basovizza a Trieste è stata vandalizzata. Tre le frasi con l'inchiostro rosso: "Trieste è nostra", il motto usato dai comunisti; "Trieste è un pozzo", in riferimento alle foibe; "Morte al fascismo, libertà al popolo".E poi il numero 161, che sta per AFA, il collettivo antifascista internazionale d'ispirazione comunista. Ma l'oltraggio alle vittime delle foibe viene anche dai riconoscimenti istituzionali e dalle pensioni elargite ai loro carnefici.L'articolo 2 dello Statuto dell'Ordine «Al merito della Repubblica italiana», che disciplina il conferimento della più importante onorificenza del nostro Paese, prevede che il Presidente della Repubblica possa conferirla per «benemerenze di segnalato rilievo (...) e per ragioni di cortesia internazionale». La stessa «cortesia internazionale» che nell'ottobre 1969 (con il socialdemocratico Saragat al Quirinale e la Democrazia Cristiana al governo) consegnò la più alta delle onorificenze dello Stato italiano al dittatore Josip Broz, alias il maresciallo Tito, il dittatore comunista, assassino di nostri connazionali.Cinquantasei anni dopo, quella medaglia al merito è ancora lì, in palese contraddizione con una legge dello Stato che nel 2004, grazie al presidente Berlusconi, istituiva il Giorno del Ricordo per mantenere viva la memoria dei 10.000 italiani infoibati, della pulizia etnica d'Istria, Fiume e Dalmazia e dell'esodo di 350.000 italiani costretti a scappare dalle loro case. Insomma, mentre ricordiamo la tragedia degli italiani del Nord-Est ancora celebriamo la memoria dell'assassino Tito che li ha infoibati e costretti alla fuga.In questa legislatura ci sono due proposte di legge, alla Camera, primi firmatari Rizzetto (FdI) e Rampelli (FdI), e al Senato, primo firmatario Bizzotto (Lega), per revocarla post mortem. Sarebbe, infatti, un cavillo burocratico ad impedire di cancellare l'onorificenza di Tito: è morto. La legge già prevede di togliere l'onorificenza per «indegnità», come è stato fatto con al-Assad quando nel 2010 Napolitano gli aveva appuntato sul petto la stessa decorazione di Tito. Eppure, per un misterioso disegno, oltre che per ottusa burocrazia, da decenni, nessuno osa toccare quella medaglia che è un'offesa all'Italia.La nostra Penisola ha persino strade dedicate al comunista Tito. Un po' come se a Berlino, o in qualsiasi altro angolo d'Europa, ci fosse qualche piazza dedicata ad Hitler e nel mentre si celebrasse comunque la Giornata della Memoria. Con l'aggravante che per sessant'anni, in Italia, di
NAPOLI (ITALPRESS) - “La pizza è sempre più il simbolo dell'Italia nel mondo, ma è anche un prodotto amico dell'ambiente, un alimento sostenibile che rappresenta il perfetto equilibrio tra tradizione e innovazione”. Lo dichiara Alfonso Pecoraro Scanio, già promotore della campagna che ha portato nel 2017 al riconoscimento dell'Arte del Pizzaiuolo Napoletano come Patrimonio Immateriale dell'Umanità Unesco, intervenendo alla presentazione del libro relativo allo studio scientifico sulla pizza napoletana verace realizzato da varie università italiane capitanate dalla federicoII di Napoli, curato dal preside emerito della facoltà di agraria prof Masi e sostenuto da Antimo Caputo.“Questo percorso è stato possibile anche grazie al prezioso contributo dell'Università Federico II e del Dipartimento di Agraria della Reggia di Portici, che hanno saputo connettere il mondo dell'artigianato della pizza con il grande settore dell'agroalimentare. È fondamentale comprendere che senza ingredienti di qualità - farine selezionate, pomodori eccellenti, mozzarella e fior di latte d'eccellenza, olio extravergine d'oliva - non può esserci una vera pizza napoletana” - sottolinea Pecoraro Scanio.“Oggi più che mai, dopo il riconoscimento UNESCO, è necessario che lo Stato, la Regione, gli enti locali e le istituzioni scientifiche si impegnino attivamente per tutelare questa tradizione, preservandone l'identità e promuovendo un'innovazione intelligente e sostenibile. Il patrimonio della pizza napoletana non è solo un'eredità culturale, ma un modello da valorizzare a livello globale per la qualità, la sostenibilità e il legame con i territori” conclude Pecoraro Scaniopc/gtr
NAPOLI (ITALPRESS) - “La pizza è sempre più il simbolo dell'Italia nel mondo, ma è anche un prodotto amico dell'ambiente, un alimento sostenibile che rappresenta il perfetto equilibrio tra tradizione e innovazione”. Lo dichiara Alfonso Pecoraro Scanio, già promotore della campagna che ha portato nel 2017 al riconoscimento dell'Arte del Pizzaiuolo Napoletano come Patrimonio Immateriale dell'Umanità Unesco, intervenendo alla presentazione del libro relativo allo studio scientifico sulla pizza napoletana verace realizzato da varie università italiane capitanate dalla federicoII di Napoli, curato dal preside emerito della facoltà di agraria prof Masi e sostenuto da Antimo Caputo.“Questo percorso è stato possibile anche grazie al prezioso contributo dell'Università Federico II e del Dipartimento di Agraria della Reggia di Portici, che hanno saputo connettere il mondo dell'artigianato della pizza con il grande settore dell'agroalimentare. È fondamentale comprendere che senza ingredienti di qualità - farine selezionate, pomodori eccellenti, mozzarella e fior di latte d'eccellenza, olio extravergine d'oliva - non può esserci una vera pizza napoletana” - sottolinea Pecoraro Scanio.“Oggi più che mai, dopo il riconoscimento UNESCO, è necessario che lo Stato, la Regione, gli enti locali e le istituzioni scientifiche si impegnino attivamente per tutelare questa tradizione, preservandone l'identità e promuovendo un'innovazione intelligente e sostenibile. Il patrimonio della pizza napoletana non è solo un'eredità culturale, ma un modello da valorizzare a livello globale per la qualità, la sostenibilità e il legame con i territori” conclude Pecoraro Scaniopc/gtr
Le foibe: un genocidio comunista Il 10 febbraio di ogni anno si commemorano le vittime dei massacri delle foibe e dell'esodo della popolazione della Venezia Giulia e della Dalmazia. La “Giornata del ricordo”, istituita con la legge 30 marzo 2004 n. 92, ha infatti stabilito questa data per "conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”.Le foibe nel loro significato geografico sono delle voragini, strette e profonde, che si aprono nei territori dell'Istria, della Dalmazia e del Friuli Venezia-Giulia, Ma sotto l'aspetto storico, la parola foibe indica le efferate violenze compiute in queste regioni dai partigiani comunisti jugoslavi, tra l'autunno del 1943 e il 1947, ben dopo la conclusione della guerra. Migliaia di italiani vennero “infoibati” ovvero gettati in queste orrende cavità, dopo essere stati assassinati, ma spesso ancora vivi, morendo tra atroci sofferenze.Questo assassinio di massa faceva parte del progetto politico di Josip Brosz Tito, segretario generale del Partito Comunista di Jugoslavia, che, con l'aiuto della Russia sovietica, a partire dal 1941, si mise alla testa di un Esercito popolare di Liberazione contro le forze di occupazione italo-tedesche. Il maresciallo Tito fu poi capo della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia dal 1945 fino alla sua morte nel 1980. Il piano di Tito prevedeva l'annessione della Venezia-Giulia e di altre terre allora italiane alla nuova Jugoslavia comunista, come in parte avvenne. Per raggiungere l'obiettivo era necessario eliminare fisicamente ogni possibile oppositore, indipendentemente dalle sue complicità con i tedeschi e il passato regime fascista. Si trattava soprattutto di distruggere la vecchia classe dirigente, come avveniva in tutti i paesi in cui il comunismo prendeva il potere. Furono prese di mira dunque anche personalità di orientamento moderato e antifascista, compresi alcuni cattolici e liberali che militavano nel Comitato di Liberazione Nazionale (CNL). Tutti coloro che venivano ritenuti contrari al progetto di espansione slavo-comunista venivano trucidati o avviati nei campi di concentramento.Gli storici stimano che oltre 10 mila persone furono gettate vive o morte nelle foibe, tra l'8 settembre 1943 e il 10 febbraio 1947, giorno della firma dei Trattati di Pace di Parigi, che assegnavano alla Jugoslavia, i territori, già italiani dell'Istria, del Quarnaro, della città di Zara con la sua provincia e della maggior parte della Venezia Giulia. L'occupazione jugoslava fu causa non solo del fenomeno delle foibe, ma anche di massicce deportazioni nei campi di concentramento jugoslavi e dell'esodo di circa 300mila giuliani, istriani, fiumani e dalmati. Il massacro ebbe inizio in Istria dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943. Nel momento in cui l'esercito italiano si sbandò, i partigiani di Tito, avviarono il terrore, con arresti, uccisioni, infoibamenti di italiani. Il 16 settembre fu arrestato dalle milizie comuniste il parroco di Villa di Rovigno Angelo Tarticchio. Dopo averlo torturato, i partigiani lo trascinarono presso Baksoti (Lindaro), dove assieme a 43 prigionieri, legati con filo spinato, venne ucciso con una raffica di mitragliatrice e gettato in una cava di bauxite. Quando un mese più tardi il corpo fu riesumato dai Vigili del Fuoco di Pola, lo si trovò nudo, con una corona di spine conficcata sulla testa e i genitali tagliati e conficcati nella bocca. 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Simbolo di queste stragi è la cosiddetta "Foiba di Basovizza", un pozzo minerario che, nel maggio 1945, divenne un luogo di esecuzioni sommarie per prigionieri, militari, poliziotti e civili, arrestati dai partigiani comunisti. A Basovizza arrivavano gli autocarri della morte con il loro carico di disgraziati. Questi, con le mani straziate dal filo di ferro e spesso avvinti fra loro a catena, venivano sospinti a gruppi verso l'orlo dell'abisso. Una scarica di mitra ai primi faceva precipitare tutti nel baratro. Il termine genocidio, con cui si intende definire il deliberato sterminio di un popolo o di una parte di esso, non è improprio per connotare questa “pulizia etnica”. Bisogna ricordare però che la violenza dei partigiani di Tito non si limitò a colpire gli italiani, colpevoli di difendere la propria identità nazionale, ma si estese anche contro tutti quei militari e civili, sloveni e croati, che si opponevano all'instaurazione di una Repubblica comunista in Jugoslavia. La dimensione ideologica dell'eccidio era per certi versi più profonda di quella etnica e nelle foibe, italiani, tedeschi e slavi mischiarono spesso il loro sangue.Il dramma delle foibe va inserito all'interno di un processo rivoluzionario che ha le sue origini in Francia nel 1789. Il primo genocidio sistematico dalla storia fu infatti quello del popolo vandeano, che tra il 1793 e il 1797 si oppose alla Rivoluzione francese. Il maresciallo Tito attuava i principi della Rivoluzione francese e di quella comunista, secondo cui tutti i nemici della libertà e dell'uguaglianza, anche se solo “sospetti”, vanno drasticamente eliminati. I crimini contro l'umanità che ancora oggi insanguinano il mondo sono figli di questa filosofia rivoluzionaria. E la giornata della memoria dedicata alle foibe ci ricorda anche questo. (Roberto de Mattei).
ROMA (ITALPRESS) - "Gorizia e Nova Gorica celebrano la cultura dei confini", contro "gli estremismi nazionalisti", e "l'oscurantismo della guerra e del conflitto". Sono "portatrici di luce e di fiducia nel futuro del mondo, dove si diffondono ombre, incertezze e paure. E indicano la strada di un autentico progresso". Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenuto all'inaugurazione della prima Capitale europea della cultura transfrontaliera Go2025!.(ITALPRESS).
ROMA (ITALPRESS) - "Gorizia e Nova Gorica celebrano la cultura dei confini", contro "gli estremismi nazionalisti", e "l'oscurantismo della guerra e del conflitto". Sono "portatrici di luce e di fiducia nel futuro del mondo, dove si diffondono ombre, incertezze e paure. E indicano la strada di un autentico progresso". Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenuto all'inaugurazione della prima Capitale europea della cultura transfrontaliera Go2025!.(ITALPRESS).
In tempi di sovranismo, i simboli identitari tornano di moda. Oggi facciamo un excursus nei ricordi dei nostri ascoltatori legati alla bandiera tricolore, prendendo spunto da una curiosità biografica del conduttore.
La storia di una vera e propria leggenda della musica araba e mondiale, una donna capace di immedesimarsi appieno nella sua gente. Non una cantante ma una cantatrice di storie, una musica che esisteva in tempi ormai irripetibili. Signori e signore: Umm Kulthum.Reboot di un articolo uscito sul sito di Medio Oriente e Dintorni il 22 novembre 2018Iscriviti al canale Telegram per guardare tutta la lista di tutti gli eventi (ad oggi) confermati ed avvisatemi se ne conoscete altri Mentre qui trovate tutti i link di Medio Oriente e Dintorni: Linktree, ma, andando un po' nel dettaglio: -Tutti gli aggiornamenti sulla pagina instagram @medioorienteedintorni -Per articoli visitate il sito https://mediorientedintorni.com/ trovate anche la "versione articolo" di questo podcast. - Qui il link al canale Youtube- Podcast su tutte le principali piattaforme in Italia e del mondo-Vuoi tutte le uscite in tempo reale? Iscriviti al gruppo Telegram: https://t.me/mediorientedintorniOgni like, condivisione o supporto è ben accetto e mi aiuta a dedicarmi sempre di più alla mia passione: raccontare il Medio Oriente ed il "mondo islamico"
Con l'arrivo dell'anno del serpente, un paragone fra la simbologia cinese ed islamica su questo animale vista dal punto di vista degli Hui, i cinesi musulmani di etnia HanIscriviti al canale Telegram per guardare tutta la lista di tutti gli eventi (ad oggi) confermati ed avvisatemi se ne conoscete altri Mentre qui trovate tutti i link di Medio Oriente e Dintorni: Linktree, ma, andando un po' nel dettaglio: -Tutti gli aggiornamenti sulla pagina instagram @medioorienteedintorni -Per articoli visitate il sito https://mediorientedintorni.com/ trovate anche la "versione articolo" di questo podcast. - Qui il link al canale Youtube- Podcast su tutte le principali piattaforme in Italia e del mondo-Vuoi tutte le uscite in tempo reale? Iscriviti al gruppo Telegram: https://t.me/mediorientedintorniOgni like, condivisione o supporto è ben accetto e mi aiuta a dedicarmi sempre di più alla mia passione: raccontare il Medio Oriente ed il "mondo islamico"
Chi È Tommaso Starace: Perchè È Diventato Virale!Scopri la storia di Tommaso Starace, il magazziniere del Napoli che con passione e dedizione è diventato un'icona del calcio partenopeo. Ecco di chi si tratta!#breakingnews #ultimenotizie #notiziedelgiorno #notizie #cronaca #caffe #calcio #custode #magazziniere #maradona #moka #napoli #osimhen #simbolo #squadra #tommasostarace #virale
Andrea Frediani ci narra la nascita di uno dei luoghi dell'orrore dell'Olocausto. In TuttoLibri: "Auschwitz. La vera Storia"
ROMA (ITALPRESS) - "Non solo una nave scuola, la signora dei mari, orgoglio delle nostre Forze Armate, è sempre stata molto di più. E' simbolo di storia, sapienza, tradizione e innovazione ed è una straordinaria ambasciatrice d'Italia, come questo tour mondiale ha dimostrato molto bene ancora una volta". Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni salutando l'equipaggio della Nave Vespucci a Gedda. "E' una scuola di vita, una scuola di Italia. Racconta l'eccellenza delle forze armate - aggiunge - ma anche dei valori e della cultura di cui siamo portatori". mgg/gtr(Fonte video: Palazzo Chigi)
Storia e simbologia del serpente nel mondo arabo-islamico, animale associato tanto al maligno quanto alla profonda saggezzaIscriviti al canale Telegram per guardare tutta la lista di tutti gli eventi (ad oggi) confermati ed avvisatemi se ne conoscete altri Mentre qui trovate tutti i link di Medio Oriente e Dintorni: Linktree, ma, andando un po' nel dettaglio: -Tutti gli aggiornamenti sulla pagina instagram @medioorienteedintorni -Per articoli visitate il sito https://mediorientedintorni.com/ trovate anche la "versione articolo" di questo podcast. - Qui il link al canale Youtube- Podcast su tutte le principali piattaforme in Italia e del mondo-Vuoi tutte le uscite in tempo reale? Iscriviti al gruppo Telegram: https://t.me/mediorientedintorniOgni like, condivisione o supporto è ben accetto e mi aiuta a dedicarmi sempre di più alla mia passione: raccontare il Medio Oriente ed il "mondo islamico"
L'intelligenza nella mani. Quasi sorprende che a 91 anni ci possa essere una lucidità tale da riuscire a riprodurre con meticolosa precisione ogni dettaglio, sino alle inferriate delle finestre, dei più famosi monumenti veneti e italiani. Un'abilità per cui Luigi Marzari, classe 1933 residente a Mosson di Cogollo del Cengio, ha affinato soprattutto in età matura.
Il 19 dicembre scorso Luigi Mangione è stato arrestato e incarcerato con l'accusa di aver ucciso Brian Thompson, CEO di United Healthcare. Mangione si è subito dichiarato NON COLPEVOLE e ora è in attesa di processo. Nel frattempo i social sono letteralmente esplosi di fronte a questa sorte di anti-eroe che sembra ispirarsi a Ted Kaczynski, l'originale Unabomber statunitense. Mangione infatti è già diventato un idolo per milioni di persone, un moderno antieroe che incarna uno spirito rivoluzionario e anti-sistema molto diffuso a tutti i livelli della società. Ovviamente non sappiamo se sia effettivamente colpevole, al momento è soltanto un sospettato in attesa di giudizio. Innanzitutto bisognerà vedere se si riuscirà ad arrivare in aula, un po' perché un personaggio così scomodo potrebbe fare la fine dei vari Lee Harvey Oswald e Jeffrey Epstein, ma anche perché l'intero Establishment statunitense avrebbe tutto l'interesse a risolvere la questione lontano dalle telecamere. Un processo pubblico potrebbe diventare uno show internazionale, senza dimenticare che visto l'odio nei confronti del sistema delle assicurazioni sanitarie USA una giuria popolare potrebbe tifare per Mangione a prescindere (e, infatti, si parla già di rischio annullamento di un eventuale processo). Un caso enormemente complicato e con mille possibili sviluppi, tutti da valutare.#luigimangione #mangione #truecrime #truecrimepodcast #truecrimediaries #jacopopezzan #giacomobrunoro #cronaca #assicuazionesanitaria #sistemausa #assicurazioni #leeharveyoswald #jeffreyepstein #giustiziausa #unabomber #tedkaczynski #giustiziaamericana #giudiapopolare #antieroe #BrianThompson #UnitedHealthcare
STRASBURGO (FRANCIA) (ITALPRESS) - “Celebriamo la democrazia e lo stato di diritto”. Con queste parole, l'eurodeputata di Forza Italia Giusi Princi ha commentatol'assegnazione del Premio Sakharov 2024 a Marìa Corina Machado e EdmundoGonzález Urrutia al Parlamento europeo di Strasburgo. “La Machado rappresenta la forza propulsiva delle donne, una resilienza che deve diventare un modello europeo e internazionale, incarnando i valori liberali su cui si fonda l'Europa” ha sottolineato Princi.xf4/sat/gsl
STRASBURGO (FRANCIA) (ITALPRESS) - “Celebriamo la democrazia e lo stato di diritto”. Con queste parole, l'eurodeputata di Forza Italia Giusi Princi ha commentatol'assegnazione del Premio Sakharov 2024 a Marìa Corina Machado e EdmundoGonzález Urrutia al Parlamento europeo di Strasburgo. “La Machado rappresenta la forza propulsiva delle donne, una resilienza che deve diventare un modello europeo e internazionale, incarnando i valori liberali su cui si fonda l'Europa” ha sottolineato Princi.xf4/sat/gsl
"Conte ha disintegrato il Movimento 5 Stelle". Con queste parole Beppe Grillo è apparso nell'annunciato video sul suo blog, nel quale lo si vede guidare un carro funebre, a pochi giorni dalla riapertura delle urne per la Costituente del Movimento.
SICULIANA (AGRIGENTO) (ITALPRESS) - Inaugurata a Siculiana la mostra–museo dedicata ad Ayrton Senna, un viaggio alla scoperta delle radici siciliane del campione di Formula 1. Ad ospitare "A.S.T.R.O. - Ayrton Senna Testimonianze e Racconto delle Origini" è l'antica Torre dell'Orologio di Piazza Umberto I. Ne parla il sindaco Giuseppe Zambito. La mostra ripercorre la storia della famiglia Magro, emigrata in Brasile alla fine dell'800, dalla quale Senna discende direttamente.sat (video di Calogero Giuffrida)
César Évora revela si se considera un SÍMBOLO S3XUAL See omnystudio.com/listener for privacy information.
Elisabetta Chiodini"Realtà Impressione Simbolo"PaesaggiDa Migliara a Pellizza da VolpedoCastello di NovaraOltre settanta opere straordinarie, provenienti da prestigiose collezioni pubbliche e private, fanno luce sull'evoluzione della pittura di paesaggio tra Piemonte e Lombardia dagli anni Venti dell'Ottocento al primo decennio del Novecento. Un aspetto poco noto, ma peculiare per la storia dell'arte, di cui sono stati protagonisti alcuni dei più importanti artisti attivi in Italia e in Europa in quel periodo.Dalla campagna all'alta montagna, dai laghi al mare fino ad arrivare ai paesaggi urbani del cuore di Milano, ai Navigli e al Carrobbio, METS Percorsi d'Arte porta al Castello di Novara un tema sempre molto amato e foriero di nuovi approfondimenti.La rassegna, a cura di Elisabetta Chiodini, giunge dopo il grande successo di pubblico e critica registrato dalle mostre Boldini, De Nittis et Les Italiens de Paris (2023-2024); Milano da Romantica a Scapigliata (2022-2023); Il mito di Venezia. Da Hayez alla Biennale (2021-2022); Divisionismo. La rivoluzione della luce (2019-2021) e Ottocento in collezione. Dai Macchiaioli a Segantini (2018-2019) ed è organizzata da METS congiuntamente a Comune di Novara e Fondazione Castello di Novara, con il patrocinio e il contributo di Regione Piemonte, il patrocinio di Commissione Europea e Provincia di Novara, ed è realizzata grazie al sostegno di Banco BPM (Main sponsor), Esseco S.r.l. e De Agostini Editore S.p.A. (Sponsor), con il contributo di Artekasa S.r.l., Camporelli S.N.C., Comoli Ferrari & C. S.p.A., IGOR s.r.l. e Mirato S.p.A. Si avvale inoltre della collaborazione di Ad Artem, Ente Turismo Terre dell'Alto Piemonte, Big/Ciaccio Arte, EnjoyMuseum S.r.l. e del supporto di Enrico Gallerie d'Arte e Gallerie Maspes Milano.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Simbolo di Venezia da quasi mille anni, la gondola è l'espressione della storia, della tecnologia e dell'artigianato di questa città. Scopri quanti tipi di legno ci vogliono e quanto tempo è necessario per costruirne una!
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7975PROCLAMATA SANTA ELENA GUERRA, APOSTOLA DELLO SPIRITO SANTO di Cristina Siccardi«Elena fu contemplativa nell'azione: di fronte all'invito di Cristo seppe evitare due atteggiamenti estremi, quello dell'estraniamento, del disinteresse per le realtà temporali e quello dell'impegno totale, la riduzione della testimonianza a puro fatto civile e sociale. Elena ne sceglie un terzo: si colloca nel punto di intersezione tra regno di Dio e realtà terrene», questa la sintesi della vita di santa Elena Guerra secondo il postulatore della causa di canonizzazione, Paolo Vilotta ("L'Osservatore Romano", 19 ottobre 2024, pp.14-15). Elena Guerra, apostola dello Spirito Santo, è stata proclamata santa da papa Francesco la scorsa domenica 20 ottobre.Nata a Lucca il 23 giugno 1835 da nobile famiglia cattolica, dopo la Comunione ebbe il permesso di poterla ricevere ogni giorno, un uso che all'epoca, prima di san Pio X, non era ancora acconsentito. La sua tensione verso lo Spirito Santo iniziò ben presto, dopo la Cresima, che ricevette a otto anni: «Da allora», lei stessa lascia scritto, «quando mi trovavo in chiesa per la novena di Pentecoste, mi sembrava di essere in paradiso». Attraverso l'istruzione del fratello, che si preparava per diventare sacerdote, ella, di nascosto dalla madre che le permise solo di imparare musica, pittura e ricamo, imparò le lezioni a domicilio date al fratello dai professori e, studiando pure la notte, oltre al resto apprese anche il latino.Nel 1956 costituì il «Giardinetto di Maria» e poi le «Amicizie spirituali», due realtà laicali femminili, dove le giovani erano chiamate ad impegnarsi a vivere integralmente la vita cristiana. Dopo aver superato un periodo di grave malattia, fece domanda per essere ammessa fra le Dame di Carità, la cui mansione era quella di visitare a domicilio poveri e malati. Quando Lucca venne colpita dal colera, Elena ebbe il permesso dai suoi familiari di assistere i colerosi, curandoli e confortandoli con la fede.LO SPIRITO SANTO, IL CENACOLO, LA PENTECOSTEPunto fermo della sua spiritualità furono sempre lo Spirito Santo, il Cenacolo, la Pentecoste. Era particolarmente addolorata nel constatare che la maggior parte dei cattolici, come ancora accade oggi più di ieri, trascurava la devozione al Paraclito e per questo, nel 1865, scrisse un opuscolo dal titolo «Pia Unione di preghiere allo Spirito Santo» per ottenere la conversione degli increduli, diffondendo la pratica delle sette settimane in preparazione della Pentecoste e facendo stampare, nel 1889, la novena «Nuovo Cenacolo», al fine di suscitare «un generale ritorno dei fedeli allo Spirito Santo».Elena Guerra agì molto attraverso la stampa, pubblicando numerosi scritti su problemi riguardanti fidanzate, spose, domestiche, con un'attenzione speciale per l'educazione e la scuola, il tutto indirizzato a una cultura cristiana per il Regno sociale di Nostro Signore Gesù Cristo. Poliedrica e attiva, educò personalmente centinaia di ragazze, fra le quali la grande mistica santa Gemma Galgani (1878-1903).Letta la biografia di sant'Angela Merici (1474-1540), decise di dedicarsi all'educazione della gioventù, insegnando ad alcune ragazze povere in casa di una Dama di Carità. Poi, con l'aiuto del parroco della cattedrale di Lucca, nel dicembre 1872, aprì una scuola privata vera e propria per le figlie della borghesia e della nobiltà lucchese. L'opera, dopo alcune difficoltà, si consolidò e con il gruppo delle compagne che si erano unite a lei, fondò l'Istituto di Santa Zita, composto da donne che inizialmente non facevano vita comunitaria, ma si dedicavano all'istruzione e formazione cristiana delle giovani. Tuttavia, ebbe molte difficoltà da superare e incomprensioni da parte di molti, compresa la sua famiglia, il clero della diocesi e lo stesso Arcivescovo Arrigoni. Determinata nel proseguire la sua chiamata, nel 1882, lasciò la casa paterna, e si insediò in un palazzo acquistato con i fondi della divisione del patrimonio familiare: nacque così la comunità delle Oblate dello Spirito Santo.IL CENACOLO PERMANENTETale fu il suo impegno di apostolato per propagare la devozione allo Spirito Santo che il suo appello giunse fino al Sommo Pontefice attraverso il vescovo ausiliare di Lucca. Esortò Leone XIII (1810-1903) a indurre vescovi, parroci e fedeli a recitare una novena per la festa di Pentecoste, novena possibilmente predicata. Il Papa comprese l'importanza fra i cattolici di meditare e pregare lo Spirito Santo, foriero di sapienza e illuminazione divina e, con un Breve del 5 maggio 1895, incitò tutti i vescovi a questo scopo con una intenzione precisa: il ritorno dei dissidenti all'unico vero Ovile, Santa Romana Chiesa.L'operato di suor Elena Guerra venne dunque ascoltato e accolto da Leone XIII, nuovamente sollecitato dalla santa quando ella istituì l'associazione del «Cenacolo Permanente», tanto che promulgò l'enciclica Divinum illud Munus il 9 maggio 1897 sulla presenza e le virtù dello Spirito Santo, nella quale dichiarò che se «Cristo è il Capo della Chiesa, lo Spirito Santo ne è l'anima». Tutti i fedeli erano chiamati esplicitamente alla devozione della Terza Persona della Santissima Trinità, la cui divinità è professata nel Simbolo niceno-costantinopolitano: «Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio, e con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti».Madre Elena fu ricevuta in udienza privata dal Papa cinque mesi dopo l'uscita dell'enciclica. Ma notando che il clero sembrava non sufficientemente interessato ad attuare quanto Leone XIII aveva raccomandato, l'oblata dello Spirito Santo non solo moltiplicò gli opuscoli per richiamare i parroci e i fedeli a questo prezioso culto, ma finanziò anche delle missioni al popolo per propagarlo in Italia. Anche questa iniziativa fu sostenuta dal Pontefice, il quale raccomandò con forza ai parroci di celebrare la novena di Pentecoste «tutti gli anni per il ritorno all'unità di tutti i credenti».Giunsero i tempi della prova e del sacrificio. Fra il 1905 e il 1906 alcune sue consorelle la accusarono di mala gestione, imputandole la dilapidazione del patrimonio dell'Istituto a causa delle sue pubblicazioni; pertanto fu obbligata dalle autorità ecclesiastiche a dimettersi da superiora e le fu impedito di pubblicare altri suoi testi. Da quelle cupe e drammatiche ore infamanti emerse una sua straordinaria e applicata considerazione: «È bello operare il bene, ma rimanere fermi per volere altrui, lasciarsi legare le mani senza ribellarsi, congiungendole in un supremo atto di adorazione e di perfetta adesione al volere di Dio, è opera ancor più sublime, è un trasformare la più umiliante situazione nell'azione più perfetta che possa fare la creatura»Subì ogni cosa senza lamento, offrendo tutto, vita compresa, per il bene della Chiesa. Fra sofferenze e malattie concluse i suoi giorni l'11 aprile 1914. Era Sabato Santo e, poco prima di morire, scese dal letto, baciò per terra e ad alta voce esclamò: «Credo!».
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In questa puntata di Start, la condanna a cinque anni di carcere di Huang Xueqin, simbolo del movimento #metoo cinese; poi, il problema di New York con i senza tetto; infine, quanto pesano i fumatori italiani sul Sistema sanitario nazionale.
In questa puntata di Start, la condanna a cinque anni di carcere di Huang Xueqin, simbolo del movimento #metoo cinese; poi, il problema di New York con i senza tetto; infine, quanto pesano i fumatori italiani sul Sistema sanitario nazionale
PE: acronimo diffuso per parlamento Europeo, l'emiciclo con doppia sede - Strasburgo e Bruxelles - che ha il compito di dare voce all'Unione degli europei. 450 milioni di persone e 27 paesi. Nel giorno di chiusura del voto che corrisponde al silenzio elettorale ne parliamo con un giurista che conosce a fondo i meccanismi e la storia che definisco ciò che oggi è il motore della democrazia europea. Claudio Martinelli insegna diritto pubblico comparato e Diritto parlamentare all'Università degli Studi Milano Bicocca, ha scritto per il Mulino un saggio dal titolo "Il Parlamento europeo - Simbolo o motore dell'Unione?".
Las estrella de David y el Sello de Salomón son la misma figura, pero tienen orígenes diferentes. También el significado de su simbolismo es diferente.
Maria Pia Pagani"Primadonna"Novelle per Eleonora DusePrefazione di Toni IermanoBibliotheka Edizioniwww.bibliotheka.itÈ stata definita "la più grande attrice del mondo" e di certo è stata la più celebre della sua epoca.Simbolo del teatro moderno, per Eleonora Duse essere primadonna era uno status che andava ben oltre il sistema dei ruoli imperante nella scena italiana. Era infatti una condizione pressoché naturale, per un'anima come la sua.Era arrivata al successo dopo una lunga gavetta che le aveva fatto conoscere la fame, la mancanza di una stabilità domestica e pesanti delusioni affettive, ma che aveva stimolato molto la fiamma della sua ambizione.La sua immagine di primadonna si è radicata nell'immaginario collettivo anche grazie alle novelle di vari autori italiani che - per la prima volta nella letteratura dusiana - sono qui presentate.La galleria testuale abbraccia un arco temporale che va dal 1887 al 1925, ovvero da quando la Duse comincia a brillare come primadonna a livello internazionale, a un anno dopo la sua morte.Ne fuoriesce un ritratto a tutto tondo, fra realtà e finzione, di una donna capace di travalicare i confini del tempo e divenire immortale.Maria Pia PaganiRicercatrice in Discipline dello Spettacolo all'Università degli Studi di Napoli "Federico II". Dottore di ricerca in Filologia Moderna, è socio del Pen Club e collabora da anni con la Fondazione “Il Vittoriale degli Italiani”.È autrice di molti studi sul teatro nelle terre slave, il teatro dannunziano e la figura di Eleonora Duse, pubblicati dalle maggiori case editrici mondiali.È membro del comitato scientifico di varie riviste accademiche internazionali, tra cui “Stanislavski Studies”.Dirige la collana di studi teatrali e sullo spettacolo “Il Parlaggio”, ed è responsabile per l'Italia nel progetto internazionale “The Theatre Times”.Tra le sue pubblicazioni recenti: Ammiratrici di Eleonora Duse (2022); Creatura di poesia. Vita in versi di Eleonora Duse (2023); Goldoni al Vittoriale (2023).È membro del Comitato Nazionale per le Celebrazioni della Morte di Eleonora Duse (1924-2024). IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Lunedì è stata presentata la sedicesima edizione del rapporto annuale realizzato dalla direzione studi e ricerca di Intesa Sanpaolo sui distretti industriali. Oreficeria di Valenza. E poi macchine agricole dell'Emilia-Romagna, i vini del bresciano, la gomma del Sebino Bergamasco. Nell'analisi 2023 di Intesa Sanpaolo sono i distretti migliori in Italia per performance, crescita e redditività. Dati che spiccano all'interno di un quadro che è comunque mediamente positivo, nonostante tutto. L'analisi dei bilanci di quasi 21mila imprese evidenzia infatti nel 2023 ancora un piccolo progresso del fatturato a valori correnti (+0,8%), dopo il balzo registrato nel biennio 2021-22. Il che significa che rispetto ai livelli pre-Covid il sistema si trova con un livello di vendite del 20% superiore. Performance positiva e superiore a quella delle imprese non distrettuali, con risultati ai vertici europei per 14 dei 19 settori analizzati. Tutti i settori mostrano valori del fatturato maggiori rispetto a quelli del 2019 anche se spiccano, in particolare, i distretti specializzati nella meccanica e nell'agro-alimentare che anche nel 2023 hanno registrato una buona crescita del fatturato, grazie alle performance ottenute sui mercati internazionali (+7,9% e +4,5% rispettivamente la crescita dell'export).Nel 2023 l'export distrettuale è rimasto sostanzialmente stabile, confermando i livelli record toccati nel 2022 quando per la prima volta si era superata di slancio la quota dei 150 miliardi di euro esportati. Tenuta realizzata superando la debolezza del mercato tedesco e cogliendo le opportunità di crescita presenti in altri mercati, come ad esempio, la Turchia, gli Emirati Arabi Uniti, il Messico, l'Arabia Saudita, la Cina.Ne parliamo con Gregorio De Felice, capo economista e responsabile Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.Confindustria stima +0,9% Pil 2024, 'crescita sorprende'Nel 2024 il Pil italiano farà segnare +0,9%, mentre nel 2025 la crescita è attesa al +1,1%. Sono le stime del Centro Studi Confindustria per gli scenari economici di primavera: in particolare per l'anno in corso le previsioni sono superiori di 0,4 punti percentuali rispetto a quanto indicato nello scenario di ottobre scorso. Nel biennio di previsione 2024-2025, oltre al miglioramento della domanda globale che darà nuovo impulso all'export, due fattori potranno sostenere ancora la crescita italiana su ritmi significativi: il taglio dei tassi di interesse da parte della Bce e l'attuazione del Pnrr che sta entrando nel vivo. Il CsC sottolinea come la crescita italiana abbia sorpreso in positivo nel 2023, arrivando al +0,9% annuo nonostante i tassi e l'inflazione alti. In decelerazione dai ritmi altissimi del 2021-2022 che incorporavano il recupero post-pandemia ma molto meglio dei modesti ritmi italiani pre-pandemia. Una crescita 2023 che è pari al doppio di quella media dell'Eurozona. Da notare, peraltro, che, se non si fosse verificato uno straordinario decumulo delle scorte (-1,3 il contributo al PIL), la crescita del Pil italiano sarebbe arrivata al +2,2%. Stime però che non trovano conferma nei numeri della Banca d'Italia: l'istituto oggi ribadisce le stime del Pil diffuse lo scorso 5 aprile che prevedono per l'economia italiana un aumento, nel 2024, dello 0,6% dopo un primo trimestre 'debole' (dello 0,8 escludendo la correzione per le giornate lavorative). Nel bollettino economico dell'istituto centrale viene confermata anche la stima del Pil di un +1% nel 2025 e di +1,2% nel 2026.Ne parliamo con Alessandro Fontana, direttore del Centro studi di Confindustria.
En la 1310-a E_elsendo el la 30.03.2024 ĉe www.pola-retradio.org: • Hodiaŭ ni memorigas el nia arkivo literaturan elsendon „Simbolo de interpaciĝo”, dediĉitan al Edyta Stein, karmelanino Benedikta de la Kruco. Ĝi estis bazita sur la libro de Rita kaj Franz-Georg Rössler „Edino Ŝtono, judino sub la Kruco”. • En la komenco ni referencas al la veninta Printempo, proksimiĝanta Pasko kaj proponas kulturkronikajn informojn pri du polaj aŭtoroj rekonitaj eksterlande: Tomasz Różycki honorita per la eŭropa Grand Continent kaj Joanna Bator distingita per la Aŭstra Ŝtata Premio. • Muzike ni aŭskultas komune, sed fragmente unu el la plej novaj E-kantoj „Nova tempo” aperintaj en Brazila Kolekto. Kantas Isabella Araújo, gitarakompanas Flávio Fonseca. • Nia interreta foto ĉe la programinformo ligas al pola kutimo, t.e. aspergado kaj benado de korbetoj kun kolorigitaj ovoj kaj minispecimenoj de manĝoj dum S-ta Sabato, kiujn oni konsumos dum la familiaj Paskaj matenmanĝoj la plej proksiman dimanĉon. • En unuopaj rubrikoj de nia paĝo eblas konsulti la paralele legeblajn kaj aŭdeblajn tekstojn el niaj elsendoj, kio estas tradicio de nia Redakcio ekde 2003. La elsendo estas aŭdebla en jutubo ĉe la adreso: https://www.youtube.com/results?q=pola+retradio&sp=CAI%253D I.a. pere de jutubo, konforme al individua bezono, eblas rapidigi aŭ malrapidigi la parolritmon de la sondokumentoj, transsalti al iu serĉata fragmento de la elsendo.
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En los anteriores capítulos hemos construido todo el proceso que hay detrás de la trayectoria de las ideas de paz, desobediencia civil y No Violencia. En este episodio vamos a explicar el origen del símbolo universal de la Paz y su relación con los movimientos pacifistas europeos, la Inglaterra de mediados del siglo XX y los colectivos que se opusieron a la proliferación de las armas nucleares. Notas del episodio: La Era nuclear, una de las épocas más amenazadoras de la humanidad Los efectos de las bombas atómicas en Hiroshima y Nagasaki Un resumen de la Guerra Fría antecedentes, causas y consecuencias Historias del pacifismo británico Las marchas de Aldermaston Un símbolo para la paz mundial