POPULARITY
Oggi a Cult: il bilancio di Barbara Sorrentini al termine del Festival del Cinema di Cannes; "La grande pittura italiana" con 25 capolavori recuperati dallo Stato a Villa Borromeo d'Adda ad Arcore, l'edizione 2025 di "Da vicino nessuno è normale" all'ex-Ospedale Psichiatrico Pini di Milano; lo spettacolo "Mammut" di Fartagnan Teatro all'Elfo Puccini; la rubrica GIalloCrovi a cura di Luca Crovi...
A cura di Tiziana Ricci - Ci ha lasciato un grande fotografo e un grnade uomo: Sebastiao Salgado. Rendiamo omaggio al suo talento e al suo impegno - Due mostre complementari mettono in mostra la passione di un altro grande fotografo MARIO GIACOMELLI. A Roma il rapporto con l'arte, a Milano con la poesia - All'Accademia Carrara per riscoprire gli anni li LORENZO LOTTO a Bergamo. - OLIVO BARBIERI. SPAZI ALTRI: A Gallerie d'Italia di Torino una grande sensibilità espressiva ci racconta la Cina. Da oggi Villa Borromeo d'Adda ad Arcore ospita opere recuperate dallo stato.
Android XR y Project Moohan llegan para transformar la realidad extendida junto a Samsung Por Félix Riaño @LocutorCoGoogle presentó Android XR, su nuevo sistema operativo para realidad extendida. Este proyecto, en colaboración con Samsung y Qualcomm, dará vida a dispositivos como el esperado casco Project Moohan y unas nuevas gafas inteligentes.Síguenos en Spotify: Flash Diario en Spotify. Todo estará potenciado por Gemini 2.0, un sistema de inteligencia artificial diseñado para entender el mundo que te rodea y ayudarte de formas más naturales. Con estas herramientas, Google busca competir con gigantes como Meta y Apple en un mercado que todavía está en sus primeras etapas. ¿Será suficiente para captar la atención del público? Android XR apunta a lo grande Android XR llega como la gran apuesta de Google para entrar en el mundo de la realidad extendida. Este nuevo sistema operativo estará detrás de dispositivos como Project Moohan, un casco que Samsung planea lanzar en 2025, y unas gafas inteligentes que prometen integrar la tecnología con el día a día. Gemini 2.0, su inteligencia artificial, será el corazón de todo, ayudando a las personas a interactuar con el mundo virtual de forma más fluida. Aplicaciones como YouTube y Google Maps se van a transformar para ofrecer experiencias más inmersivas, mientras que los desarrolladores tendrán acceso a herramientas que ya conocen, como Unity y ARCore, para crear contenido adaptado a esta nueva tecnología. Aunque Android XR suena prometedor, no la tiene fácil. Meta sigue liderando este mercado con sus cascos Quest y una enorme biblioteca de juegos y aplicaciones exclusivas. Apple, con su Vision Pro, también está tratando de posicionarse, aunque su alto precio ha sido un problema. La gran pregunta para Google y Samsung es si van a lograr que la gente adopte estos dispositivos. Sin un catálogo fuerte de contenido exclusivo, Android XR podría quedarse como una herramienta que llama la atención pero que nadie realmente usa. Además, está el tema de los costos de desarrollo, que pueden ser un riesgo para los estudios pequeños. Todo esto hace que la pelea en el mercado XR sea cada vez más complicada. Android XR tiene el potencial de convertirse en una plataforma interesante, sobre todo porque Google está apostando por un ecosistema abierto. En lugar de centrarse en exclusivas, Android XR será compatible con las aplicaciones que ya conocemos, además de incluir herramientas para que los desarrolladores puedan crear experiencias únicas. Si Samsung logra que Project Moohan tenga un precio accesible y los desarrolladores apuestan por esta tecnología, podríamos estar viendo una verdadera alternativa a Meta y Apple. Mientras tanto, el 2025 será un año clave para saber si Android XR logra despegar o si se queda como otro intento más en la historia de la realidad extendida. Así se compara Android XR con otros competidoresMeta Quest 3: Es el favorito de los gamers gracias a su librería de juegos exclusivos. Sin embargo, su enfoque en entretenimiento limita sus usos más prácticos.Apple Vision Pro: Aunque su tecnología es impresionante, su precio de más de $3,000 dólares lo convierte en un lujo difícil de alcanzar.Android XR y Project Moohan: Google y Samsung apuestan por un enfoque más amplio, integrando herramientas de productividad, aplicaciones diarias y entretenimiento. Además, sus gafas inteligentes podrían ser el verdadero diferenciador, ofreciendo funciones prácticas como traducción en tiempo real y asistencia visual.Android XR busca ofrecer una nueva forma de interactuar con el mundo virtual y físico, apostando por un sistema abierto y funciones prácticas. Con Gemini 2.0 como motor principal, Google y Samsung tienen un camino por recorrer para convencer al público de que esta tecnología vale la pena. ¿Crees que Android XR será la próxima gran cosa o quedará en el olvido? Déjanos tus comentarios y comparte este episodio. Síguenos en Spotify: Flash Diario en Spotify. Bibliografía:Android CentralGoogle BlogSamsung NewsroomTechRadarWiredConviértete en un seguidor de este podcast: https://www.spreaker.com/podcast/flash-diario-de-el-siglo-21-es-hoy--5835407/support.
Il ministero delle Imprese e del Made in Italy ha emesso un francobollo commemorativo in onore di Silvio Berlusconi, l'ex Presidente del Consiglio deceduto l'anno scorso. Questa decisione non è solo inopportuna, ma un vero e proprio affronto alla giustizia e allo stato di diritto. Berlusconi non è stato uno statista. È stato un pregiudicato, condannato in via definitiva per frode fiscale a quattro anni di reclusione. Solo cavilli legali e prescrizioni lo hanno salvato da ulteriori condanne. Fino alla sua morte, è rimasto indagato dalla Procura di Firenze in relazione alle stragi mafiose del 1993. Le sentenze hanno stabilito che Berlusconi pagava la mafia siciliana. Il suo stretto collaboratore Marcello Dell'Utri, cofondatore di Forza Italia, è stato condannato per concorso esterno in associazione mafiosa. La Cassazione ha stabilito che dal 1974 al 1992, Dell'Utri è stato il garante “decisivo” dell'accordo tra Berlusconi e Cosa Nostra, fornendo “un costante canale di significativo arricchimento” per la mafia e garantendo a Berlusconi la sua “sicurezza personale ed economica”. Negli anni '70 incontrò i boss mafiosi e assunse Vittorio Mangano, un noto mafioso, nella sua villa di Arcore. Era inoltre iscritto alla loggia massonica segreta P2, il cui “Piano di rinascita democratica” mirava a infiltrare e controllare le istituzioni politiche, giudiziarie e mediatiche italiane. Emettendo questo francobollo, lo Stato italiano equipara Berlusconi a eroi nazionali come Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e Rosario Livatino, magistrati che hanno dato la vita lottando contro la mafia. È un insulto alla loro memoria e a tutti gli italiani che credono nella giustizia. Questo francobollo non onora uno statista. Commemora un uomo che ha svilito la nostra politica e ridicolizzato l'Italia a livello internazionale. È un francobollo del disonore, che rivela la bancarotta morale di chi eleva un pregiudicato allo status di eroe nazionale. #LaSveglia per La NotiziaDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/la-sveglia-di-giulio-cavalli--3269492/support.
Tintoria è il podcast di Daniele Tinti e Stefano Rapone prodotto da The Comedy ClubOttieni NordVPN qui: https://nordvpn.com/tintoriaPrendi il libro di Rapone: Racconti scritti da Donne Nude--------------------------------------INFO e BIGLIETTI per le Registrazioni LIVE: https://bit.ly/tintoriapodcastINFO E BIGLIETTI PER I PROSSIMI LIVE DI TINTI: https://bit.ly/DanieleTintiTOURINFO E BIGLIETTI PER I PROSSIMI LIVE DI RAPONE: https://bit.ly/RaponeTOUROspite di questa nuova puntata l'attore, regista e cantautore Rocco Papaleo. Con lui abbiamo ripercorso la sua carriera tra teatro, tv e cinema, dove ha trovato la sua fortuna grazie alla maschera da “diversamente meridionale”. Abbiamo parlato del suo nuovo libro "Perdere tempo mi viene facile", del suo passaggio dall'altra parte della cinepresa per diventare regista, dell'angusto backstage del Festival di Sanremo e del suo rapporto con i premi. Durante la puntata è emerso più volte il tema dell'inaspettato potere della sua canzone "Torna a casa foca", capace di sedurre Cavalieri di Arcore e folle di giapponesi, per cui è stato naturale chiedergli di cantarla per (e con) il pubblico di Tintoria.Guarda Tintoria Podcast su YouTube e iscriviti al canale.Puoi seguire Tintoria qui: https://www.instagram.com/tintoriapodcast/Puoi seguire Rapone qui: https://www.instagram.com/grandiraponi/Puoi seguire Tinti qui: https://www.instagram.com/sandanieletinti/Puoi seguire The Comedy Club qui: https://www.instagram.com/thecomedyclub.it/Tintoria è anche su TikTok: https://www.tiktok.com/@tintoriapodcastIscriviti anche al secondo canale YouTube Tintoria HighlightsRegia e montaggio: Enrico BerardiRiprese: Leonardo PicozziAudio:Antonio ArcieriLa sigla di Tintoria è a opera di Di Gregorio (https://open.spotify.com/artist/72kN7wU0KWqEDkHYrvT6Vi)Sigla animata:Crocopie Studiowww.206lab.com/crocopie-studiowww.instagram.com/crocopie_studio
Eredità Silvio Berlusconi: Spunta il Magnate Indiano!Le magnifiche ville di proprietà di Silvio Berlusconi verranno messe in vendita dai suoi eredi. L'unica ad essere risparmiata sarà la villa di San Martino ad Arcore, che ospita il mausoleo funebre. Qui sono custodite le ceneri dell'ex Premier, insieme a quelle dei suoi genitori, Luigi e Rosa, e della sorella Maria Antonietta. Villa Certosa sembrerebbe, aver suscitato l'interesse di un magnate indiano: ecco di chi si tratta.#breakingnews #ultimenotizie #notiziedelgiorno #notizie #cronaca #eredita #silvioberlusconi #indiano #piersilvioberlusconi #martafascina
Rock Tech Lithium (TSXV: RCK | OTCQX: RCKTF | FWB: RJIB | WKN: A1XF0V) is a cleantech company powering the battery age with high-quality lithium hydroxide. The Company's Chairman of the Board and CEO Dirk Harbecke, in this interview, gives us a quick rundown of his firm's mission and vision.Discover how Rock Tech Lithium strategically integrates with the electric vehicle supply chain, including insights into its lithium hydroxide converter facilities, existing capacities, and ambitious expansion plans. Gain a deeper understanding of their ground-breaking planned lithium hydroxide converter in Germany.Uncover the significance of Rock Tech Lithium's recent partnership with Arcore, a Swiss national mining company, and how this collaboration aligns seamlessly with their long-term strategic objectives.Visit Rock Tech Lithium's website to discover more: https://www.rocktechlithium.comWatch the full YouTube interview here: https://www.youtube.com/watch?v=zhTIMxMmNrEAnd follow us to stay updated: https://www.youtube.com/@GlobalOneMedia?sub_confirmation=1
Giovanni Granatelli"Nomi, cose, musiche e città"Arkadia Editorewww.arkadiaeditore.itUna raccolta di racconti autobiografici che rievocano luoghi, viaggi, incontri, capolavori dell'arte, piccole e grandi epifanie e passioni musicali.Una raccolta di prose e racconti autobiografici (in parte già comparsi su rivista) che cercano di rievocare e raccontare luoghi, viaggi, incontri, capolavori dell'arte, piccole e grandi epifanie e passioni musicali. Pagine immuni da egocentrismo e autocompiacimento bensì tutte tese, attraverso la loro scrittura asciutta, a conservare e comprendere, raccontare e condividere, talvolta a indignarsi; coltivando sempre l'arte dello stupore: davanti a un affresco o durante un breve viaggio in taxi, a pochi metri come a migliaia di chilometri da casa, ascoltando musica o guardando dentro un telescopio; ricordando e nominando.Giovanni Granatelli, nato a Catania nel 1965, vive sin da bambino a Milano. Lavora da sempre nel mondo dell'editoria. Ha pubblicato sette volumi di versi, tra i quali l'antologia Resoconto. Poesie 2002-2022 (Scalpendi, 2023), e uno di prose e racconti di viaggio, Spostamenti (Nardini, 2020). Si è aggiudicato numerosi premi letterari (“Dario Bellezza”, “Ossi di Seppia”, “Tra Secchia e Panaro”, “Città di Arcore”, “Il Meleto di Guido Gozzano”) e dei suoi libri si sono occupati tra gli altri “La Lettura” del “Corriere della Sera”, “Avvenire” e “Poesia”.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Tintoria è il podcast di @sandanieletinti e @StefanoRapone, prodotto da @thecomedyclub.Ottieni NordVPN qui: https://nordvpn.com/tintoria --------------------------------------INFO e BIGLIETTI per le Registrazioni LIVE: https://bit.ly/tintoriapodcastINFO E BIGLIETTI PER I PROSSIMI LIVE DI RAPONE: https://bit.ly/RaponeTOURINFO E BIGLIETTI PER I PROSSIMI LIVE DI TINTI: https://bit.ly/DanieleTintiTOUROspite di questa puntata di @tintoriapodcast Linus, al secolo Pasquale Di Molfetta, conduttore radiofonico, maratoneta e direttore artistico di Radio Deejay. Abbiamo parlato delle sue passioni, dalle mille maratone in giro per il mondo fino alle biciclettate lombarde inconsapevolmente dopato, ma anche di come rubare il mestiere del dj e dei suoi esordi in radio, un medium sopravvissuto a 100 anni di rivoluzioni tecnologiche e oggi assediato dalle piattaforme di streaming. Non sono mancati aneddoti a tema Celentano, racconti di cene in smoking ad Arcore con i giovani Fiorello, Amadeus e Pieraccioni e di fuorionda da caso internazionale. Abbiamo poi anche parlato del suo longevo sodalizio con Nicola Savino a ‘Deejay chiama Italia' e di come mantenere viva l'intesa in ogni duo di artisti/comici/podcaster che si rispetti.Puoi seguire Tintoria qui: https://www.instagram.com/tintoriapodcast/Puoi seguire Rapone qui: https://www.instagram.com/grandiraponi/Puoi seguire Tinti qui: https://www.instagram.com/sandanieletinti/Puoi seguire Linus qui: https://www.instagram.com/linus_dj/Puoi seguire The Comedy Club qui: https://www.instagram.com/thecomedyclub.it/Regia e montaggio: Enrico Berardi ( @enricoberardivideographer-3126 ) https://focusaziende.itRiprese: Leonardo PicozziLa sigla di Tintoria è a opera di Di Gregorio (https://open.spotify.com/artist/72kN7wU0KWqEDkHYrvT6Vi)Sigla animata:Crocopie Studiowww.206lab.com/crocopie-studiowww.instagram.com/crocopie_studioQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/2830173/advertisement
Giovanni Granatelli"Resoconto"Poesie 2002 - 2022Scalpendi Editorehttps://scalpendi.euVent'anni di scrittura in versi, edita e inedita, selezionati e raccolti in questa antologia, vero e proprio resoconto letterario ed esistenziale, esaustivo repertorio di un autore appartato quanto intenso, di una poesia asciutta che ha il timbro del testimone e riesce negli anni a mantenersi felicemente lontana, nella sua musicale sobrietà da facili esche, ammiccamenti e colpi a effetto.Ogni parola è scelta con cura. Ogni verso adagiato sulla carta con eleganza (Fabio Simonelli, Poesia)Sono parole che rendono seria la questione del perché si scrive e del perché si vive(Pierangela Rossi, Avvenire)Il passo del respiro come scomposta e inevitabile preghiera per ristabilire a ogni gesto quotidiano la sacralità(Franco Manzoni, La Lettura)Giovanni Granatelli è nato a Catania nel 1965 ma vive sin da bambino a Milano dove lavora da sempre nel mondo dell'editoria. Tra i suoi libri Musica questuante (Nino Aragno, 2014, Premio Tra Secchia e Panaro, Premio Città di Arcore, Premio il Meteo di Guido Gozzano) e il più recente Un tentativo di gioia (Nardini, 2021, selezione Premio Camaiore)La collana Assemblaggi e sdoppiamenti è diretta da Monica Romano.Assemblaggi e sdoppiamenti sono solitamente termini poco associati alla parola, indicano gesti concreti che lavorano con la materia, che si offre con la sua inerzia e potenza come fa il mondo. L'assemblaggio non è indistinta mescolanza e lo sdoppiamento non è semplice scissione. Quello che si traccia confini di uno spazio aperto nel quale trovano luogo le forme di ciò che sta accadendo al linguaggio poetico, non solo all'interno di ogni singola proposta ma nel paesaggio complessivo che i diversi testi compongono. Movimenti simili e dissimili, sovrascritture in controluce che lasciano spazi bianchi in attesa di ulteriori impressioni.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Community Patreon ➡️ https://www.patreon.com/jacopotartaglia/
A cura di Ferruccio Bovio La villa San Martino di Arcore, nota soprattutto per essere stata la residenza principale di Silvio Berlusconi, diventerà il luogo della memoria dedicato ai tanti successi imprenditoriali, politici e sportivi di quello che, non a caso, fu anche definito come “il Cavaliere di Arcore”. Tuttavia, almeno a chi ha qualche annetto in più, la sontuosa magione non dovrebbe ricordare solamente la stagione frenetica del “Patto con gli Italiani”, delle prime TV commerciali o delle Coppe vinte dal Milan, ma anche qualche titolo di cronaca nera risalente al 1970. E stiamo parlando della tragica vicenda che coinvolse la nobile famiglia dei Casati - Stampa (allora proprietari della villa) in un triplice omicidio/suicidio, che vide il marchese Camillo assassinare la moglie Anna Fallarino e il di lei amante, per poi togliere la vita anche a se stesso sparandosi con un fucile da caccia. Non staremo qui a soffermarci sulle morbosità che infiammarono quell'Italia di oltre cinquant'anni fa, così assetata di conoscere tutti i dettagli erotici (che, tra l'altro, il marchese annotava scrupolosamente in un suo diario segreto) di una coppia che per funzionare aveva sistematicamente bisogno di un partner occasionale esterno. Ci pare, invece, più interessante orientare il nostro sguardo sul singolare destino che toccò a Villa San Martino che, comunque, non fu il palcoscenico sul quale si consumò il delitto che avvenne, invece, a Roma. Dopo lo sciagurato episodio, la settecentesca casa di Arcore rientra nel ricchissimo patrimonio che la minorenne Annamaria Casati Stampa eredita dai suoi genitori e la cui amministrazione è affidata all'amico di famiglia, Avv. Giorgio Bergamasco, titolare di un importante studio legale in cui sta emergendo la figura di un collaboratore votato ad una rapida e brillante carriera professionale: e stiamo parlando di Cesare Previti. La giovane ereditiera, sconvolta dagli eventi, nel 1972 decide di trasferirsi in Brasile, lasciando carta bianca ai suoi avvocati nella gestione del suo ragguardevolissimo patrimonio. È il momento in cui Previti, nella sua qualità di vice tutore, riceve l'incarico di vendere Villa San Martino ed è anche quello nel quale la dimora di Arcore – grazie alla mediazione dello stesso Previti - viene acquistata da un rampante imprenditore milanese che si sta già facendo conoscere come leader di Edilnord e di Fininvest. L' immobile ha un valore allora stimato circa 1 miliardo e 300 milioni di lire, ma viene venduto per soli 500 milioni di lire, pagati però non in denaro, bensì in titoli azionari non quotati in borsa e, quindi, difficilmente ricollocabili. Di conseguenza, non riuscendo Annamaria a monetizzarli, si vede ben presto costretta ad accettare, sempre tramite l'intervento di Previti, una proposta di Berlusconi che riacquista, in tal modo, i titoli per la quasi irriverente cifra di 250 milioni... Non c'è che dire, un vero affare per un immobile che, all'inizio degli Anni 80, sarà stimato 7,3 miliardi dal sistema bancario… Nel 1994, ritroveremo Cesare Previti come ministro nel primo governo Berlusconi.
A cura di Ferruccio Bovio La villa San Martino di Arcore, nota soprattutto per essere stata la residenza principale di Silvio Berlusconi, diventerà il luogo della memoria dedicato ai tanti successi imprenditoriali, politici e sportivi di quello che, non a caso, fu anche definito come “il Cavaliere di Arcore”. Tuttavia, almeno a chi ha qualche annetto in più, la sontuosa magione non dovrebbe ricordare solamente la stagione frenetica del “Patto con gli Italiani”, delle prime TV commerciali o delle Coppe vinte dal Milan, ma anche qualche titolo di cronaca nera risalente al 1970. E stiamo parlando della tragica vicenda che coinvolse la nobile famiglia dei Casati - Stampa (allora proprietari della villa) in un triplice omicidio/suicidio, che vide il marchese Camillo assassinare la moglie Anna Fallarino e il di lei amante, per poi togliere la vita anche a se stesso sparandosi con un fucile da caccia. Non staremo qui a soffermarci sulle morbosità che infiammarono quell'Italia di oltre cinquant'anni fa, così assetata di conoscere tutti i dettagli erotici (che, tra l'altro, il marchese annotava scrupolosamente in un suo diario segreto) di una coppia che per funzionare aveva sistematicamente bisogno di un partner occasionale esterno. Ci pare, invece, più interessante orientare il nostro sguardo sul singolare destino che toccò a Villa San Martino che, comunque, non fu il palcoscenico sul quale si consumò il delitto che avvenne, invece, a Roma. Dopo lo sciagurato episodio, la settecentesca casa di Arcore rientra nel ricchissimo patrimonio che la minorenne Annamaria Casati Stampa eredita dai suoi genitori e la cui amministrazione è affidata all'amico di famiglia, Avv. Giorgio Bergamasco, titolare di un importante studio legale in cui sta emergendo la figura di un collaboratore votato ad una rapida e brillante carriera professionale: e stiamo parlando di Cesare Previti. La giovane ereditiera, sconvolta dagli eventi, nel 1972 decide di trasferirsi in Brasile, lasciando carta bianca ai suoi avvocati nella gestione del suo ragguardevolissimo patrimonio. È il momento in cui Previti, nella sua qualità di vice tutore, riceve l'incarico di vendere Villa San Martino ed è anche quello nel quale la dimora di Arcore – grazie alla mediazione dello stesso Previti - viene acquistata da un rampante imprenditore milanese che si sta già facendo conoscere come leader di Edilnord e di Fininvest. L' immobile ha un valore allora stimato circa 1 miliardo e 300 milioni di lire, ma viene venduto per soli 500 milioni di lire, pagati però non in denaro, bensì in titoli azionari non quotati in borsa e, quindi, difficilmente ricollocabili. Di conseguenza, non riuscendo Annamaria a monetizzarli, si vede ben presto costretta ad accettare, sempre tramite l'intervento di Previti, una proposta di Berlusconi che riacquista, in tal modo, i titoli per la quasi irriverente cifra di 250 milioni... Non c'è che dire, un vero affare per un immobile che, all'inizio degli Anni 80, sarà stimato 7,3 miliardi dal sistema bancario… Nel 1994, ritroveremo Cesare Previti come ministro nel primo governo Berlusconi.
Ricevi dove e quando vuoi tutti gli ingredienti freschi e già dosati per cucinare ricette nuove e sempre diverse. L'ispirazione per le tue cene è in una box per cucinare! Solo con l'offerta esclusiva di HELLO FRESH! https://bit.ly/3oFAh5d Codice SCONTO: CHEFIT99Il nostro canale Youtube: https://www.youtube.com/channel/UC1vziHBEp0gc9gAhR740fCwSostieni DENTRO LA STORIA su Patreon: https://www.patreon.com/dentrolastoriaAbbonati al canale: https://www.youtube.com/channel/UC1vziHBEp0gc9gAhR740fCw/joinUna storia anni '70 di passione morbosa, di sesso, di giornali scandalistici, di una coppia perversa, di una strage famigliare e di un'eredità contesa. Protagonisti un nobiluomo dai gusti non ortodossi, una procace seconda moglie, uno studente fuoricorso, una figlia minorenne, un avvocato spregiudicato ed un costruttore rampante di nome Silvio Berlusconi. Amore, morte e denaro si mescolano in un torbido intreccio per un delitto all'italiana che ha fatto epoca.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/racconti-di-storia-podcast--5561307/support.
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7456LA PARABOLA DI BERLUSCONI: LA CONTRO-RIVOLUZIONE MANCATA di Julio LoredoSilvio Berlusconi se n'è andato. Diverse testate hanno parlato addirittura di "fine di un'era". Pur con un tocco di enfasi giornalistica, non si può negare che egli sia stato un protagonista della vita politica italiana degli ultimi decenni. Non trovo migliore immagine per descrivere questo protagonismo che quella della parabola: dapprima ascendente fino a raggiungere un apice, salvo poi entrare in declino (e non parlo della sua salute), fino all'esito finale. Ciò, a mio avviso, racchiude un'importante lezione per il prossimo futuro sul modo di interpretare certi movimenti nell'opinione pubblica italiana.Io sono arrivato in Italia nel febbraio 1994, poco dopo l'ormai storica "discesa in campo" di Berlusconi, e in piena campagna elettorale per le politiche. Dicono che la prima impressione rimane per sempre. Ebbene, la mia prima impressione della politica italiana fu proprio questo ciclone berlusconiano che avanzava impetuoso, e che portò il Polo della Libertà da lui guidato al brillante trionfo nelle elezioni generali del 27 marzo. Per la prima volta nella storia italiana si insediava a Palazzo Chigi un governo che non aveva remore di definirsi di centro-destra, con una forte componente di destra tout court, rappresentata soprattutto da Alleanza Nazionale-MSI, che da sola ottenne il 13,47% de suffragi.Ricordo che regnava un clima di grande speranza. Dopo decenni di politiche centriste ispirate dalla Democrazia Cristiana - che poi finivano sempre per scivolare verso sinistra - si poteva cominciare a parlare di reazione conservatrice, o perfino tradizionalista. La nomina a Presidente della Camera della giovane Irene Pivetti, che allora si mostrava cattolica tradizionalista, rinforzò questa impressione.INTERCETTANDO LA REAZIONECrepitavano ancora i fuochi inquisitori dell'inchiesta giudiziaria nota come "Mani pulite", che spazzò via i partiti moderati della Prima repubblica, lasciando in campo soltanto il Partito Democratico della Sinistra (cioè il vecchio Pci), Rifondazione comunista, e i loro alleati, mai toccati dalle indagini del "pool" di Milano. Si trattò chiaramente di un'inchiesta condotta a senso unico. Il che, a mio avviso, permette di sollevare legittimi dubbi sul suo vero scopo. Comunque sia, col campo ormai sgombro da possibili concorrenti, la sinistra italiana accarezzava il sogno di arrivare al potere. Tutto portava a credere che così sarebbe stato, non fosse stato per la discesa in campo del Cavaliere, che scombussolò tutte le previsioni. E questo è un suo innegabile merito storico. Senza il suo intervento, l'Italia sarebbe irrimediabilmente scivolata a sinistra.Le sue analisi dell'opinione pubblica italiana, basate su rigorosi sondaggi, avevano, infatti, individuato una fortissima reazione conservatrice e anticomunista, che non trovava sbocco politico. Fu proprio per intercettare questa reazione che egli fondò il movimento Forza Italia! Associazione per il buon governo, che il 26 gennaio 1994 si presentò alle elezioni politiche, insieme ad Alleanza Nazionale-MSI di Gianfranco Fini e alla Lega Nord di Umberto Bossi. La sua visione si dimostrò vincente. Il 27 marzo 1994, il Polo della Libertà vinse col 42,87% dei suffragi, lasciando l'Alleanza dei Progressisti al 34,34%. Se prendiamo in considerazione che i moderati del Patto per l'Italia ottennero il 15,75%, possiamo affermare che c'era nel Paese una evidente maggioranza conservatrice. Era la fine della Prima Repubblica. Dopo mezzo secolo di palude democristiana, iniziava l'era del bipolarismo.L'ANALISI DELLA PARABOLA BERLUSCONIANAEd è proprio da questa reazione che bisogna iniziare l'analisi della parabola berlusconiana.Per un osservatore attento (ricordo commenti di Plinio Corrêa de Oliveira in questo senso), dietro un'apparente sonnolenza ottimista, si poteva intravedere nell'opinione pubblica italiana la formazione di due blocchi, separati da fessure molto più accentuate in profondità di ciò che sembravano in superficie. Col passare del tempo, queste fessure erano destinate a dilatarsi fino a diventare incolmabili.Da una parte, una sinistra militante che, alle vecchie cause comuniste aggiungeva quelle della rivoluzione culturale: aborto, droghe, omosessualismo, eutanasia, immigrazione, agenda lgbt e via discorrendo.Dall'altra parte, un pubblico che, forse per la prima volta nella storia recente, iniziava a capire che le cose erano andate troppo lontano e che bisognava reagire. Era formato da quelli che, per tradizione o convinzione, si opponevano agli eccessi rivoluzionari, e si stavano man mano risvegliando, fino a comporre un blocco in fase di consolidamento e di crescita. Non erano, o almeno non ancora, propriamente dei contro-rivoluzionari, cioè persone che reagiscono contro la Rivoluzione in modo integrale aspirando il suo contrario. Per lo più erano persone che, accorgendosi che il treno della Rivoluzione stava andando troppo veloce e verso indirizzi inquietanti, scesero alla prima stazione, domandandosi se era il caso di continuare il viaggio. Badate bene: non prendevano (per adesso) un treno di ritorno, ma non erano più sul Freccia Rossa della Rivoluzione.In mezzo c'era il solito blocco degli indifferenti, degli inerti, delle persone senza convinzioni definite. Si trattava però di un blocco destinato a essere progressivamente corroso dai due schieramenti opposti nella misura della loro rispettiva forza d'impatto.UNA CONTRO-RIVOLUZIONE MANCATA?Fino a dove sarebbe arrivata la reazione? Quali indirizzi avrebbe preso? Chi ne avrebbe approfittato? Quali erano i suoi connotati? Ecco alcune domande che si facevano gli strateghi del centro-destra, ormai al potere. Essi avevano davanti una scelta che avrebbe condizionato la storia del nostro Paese per anni. Il centro-destra sarebbe andato oltre le bagatelle della micro politica, capendo che gli italiani avevano loro affidato non solo il compito di governare ma, più profondamente, la missione storica di mettere un freno alla Rivoluzione? Avrebbe saputo implementare un programma di governo che davvero traducesse gli aneliti di questa crescente fascia reattiva dell'opinione pubblica?Non mancavano personaggi che si atteggiavano a guida della reazione. Mi viene in mente la giovane presidente della Camera, Irene Pivetti, qualificata dalla stampa "la Santa Giovanna d'Arco italiana". Don Gianni Baget Bozzo parlò del "ciclone Pivetti" che, all'insegna del tradizionalismo cattolico, soffiava sul Paese. Uno dei suoi primi atti fu di organizzare a Montecitorio la celebrazione quotidiana della Santa Messa in rito romano antico, alla quale assisteva indossando la mantiglia.Lo stesso Berlusconi non mancò di compiere diversi passi nella giusta direzione. Sdoganò una retorica anticomunista da tempo in disuso, difese la proprietà privata e la libera impresa, fomentò la nascita di una cultura alternativa alla sinistra, tutelò alcune tradizioni cattoliche del Paese, per esempio opponendosi al tentativo dell'Unione Europea di proibire il Crocifisso in luoghi pubblici, e altri atti di governo che sicuramente gli fanno onore. Che egli fosse un bastone fra le ruote della Rivoluzione si può cogliere, per esempio, dai feroci attacchi dei settori progressisti nei suoi confronti, che trovarono lo strumento perfetto nella pioggia di processi giudiziari scatenati da varie Procure, specialmente quella di Milano. Processi, va detto, dai quali ne uscì indenne.IL RIMBAMBIMENTO FINALECol passare del tempo, però, il berlusconismo iniziò a mostrare le sue inadeguatezze.Una prima inadeguatezza, in realtà essenziale, era la sua ispirazione liberale. Berlusconi mai portò la reazione, che egli in principio rappresentava, fino alle sue conseguenze logiche, fondandola sui principi inviolabili della Legge divina e naturale. Mai, per esempio, fece una vera battaglia in difesa della vita o della famiglia. Mai intraprese un'iniziativa per la rigenerazione morale e culturale dell'Italia. Anzi, le sue reti televisive erano fra le più trasgressive. Egli si comportò sempre da liberale. Qualcosa di molto diverso da quanto il pubblico reattivo si aspettava.Una seconda inadeguatezza, conseguenza della prima, era la sua vita personale, a dir poco sregolata. Anche qui, qualcosa di molto diverso da quanto il pubblico reattivo si aspettava. Le cose precipitarono quando, abbandonando la sua seconda consorte, iniziò un rapporto con la giovanissima Francesca Pascale, partigiana dell'agenda lgbt. Bisogna vivere come si pensa, altrimenti, prima o poi, si finisce col pensare come si è vissuto. Il vecchio Berlusconi iniziò quindi a guardare con occhio benevolo cause che fino al giorno prima avversava.Forse pensava che il suo personale carisma gli avrebbe spianato tutte le strade. Ora, il carisma di un leader va e viene qual piuma al vento. Ciò che restano sono le idee e i valori. E in questo campo, il Cavaliere si dimostrò totalmente inadeguato. Non seppe capire né guidare la reazione che lo aveva portato al potere. Iniziò quindi a crollare nei sondaggi, fino a perdere la guida del centro-destra, che passò nelle mani di Matteo Salvini.
Mediolanum è nata dal matrimonio imprenditoriale tra Ennio Doris e Silvio Berlusconi. Oggi è la più importante partecipazione della galassia Fininvest. Massimo Doris ha raccontato a Ceo Talks gli aspetti inediti del rapporto tra i due dalle origini agli ultimi giorni. E la sintonia tra le nuove generazioni sui piani per il futuro, suggellata in una cena segreta ad Arcore.
È stato il suo assistente personale per cinque anni, poi ha fatto carriera nella sua Publitalia. Lì ha imparato le regole vincenti del Cavaliere e ha costruito il suo gruppo replicando le tappe di Silvio: pubblicità, giornali, tv e calcio. Ma ancora niente politica. A Ceo Talks, il presidente di Cairo Communication e ad di Rcs Mediagroup, Urbano Cairo, ha raccontato il dietro le quinte del suo rapporto con Berlusconi. E sul futuro di Media for Europe...
Quindicimila persone in Piazza Duomo a Milano, oltre duemilatrecento all'interno della Cattedrale, centinaia di cittadini per strada ad Arcore. L'ultimo bagno di folla per Silvio Berlusconi, deceduto lunedì scorso all'Ospedale San Raffaele di Milano, nel giorno del contestato lutto nazionale. Ne parliamo con Barbara Fiammeri (Il Sole 24 Ore) e con la nostra Cristina Carpinelli, inviata alle esequie di Stato dell'ex Presidente del Consiglio.
inizia il cinemaQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/5496778/advertisement
L'ex Presidente Silvio Berlusconi è morto ieri all'età di 86 anni e la sua salma si trova in queste ore ad Arcore, nella sua residenza di Villa San Martino. La famiglia raccolta ad Arcore raggiunta in serata da Giorgia Meloni . Domani alle 15 i funerali di stato nel Duomo di Milano.E sul lutto nazionale, il Cavaliere divide ancora l'Italia. Rosy Bindi pensa sia "Una scelta inopportuna". Ne parliamo con Barbara Fiammeri de Il Sole 24 Ore.
Il mondo della politica si ferma in omaggio di Silvio Berlusconi scomparso ieri mattina al San Raffaele di Milano dopo l'improvviso aggravarsi delle sue condizioni di salute che lo avevano costretto a un nuovo ricovero. Aveva 86 anni e da tempo combatteva contro una leucemia mielomonocitica cronica.
Con la morte di Silvio Berlusconi scompare anche uno dei più importanti imprenditori italiani. Dagli esordi con l'edilizia fino al mondo dei media, dalla grande distribizione al calcio. Cosa succede ora? Sarà una successione industriale o finanziaria quella che coinvolgerà la famiglia Berlusconi? In futuro i cinque figli, Marina, Piersilvio, nati dal primo matrimonio, e Barbara, Eleonora e Luigi, figli della storia con Veronica Lario, si divideranno le aziende o il patrimonio? Ne parliamo conPaolo Bricco del Sole 24 Ore. Mediaset, quale futuro? Intanto la Borsa specula su un disimpegno «C'è la compattezza più assoluta della mia famiglia su un punto molto preciso: non abbiamo alcuna intenzione di lasciare che qualcuno provi a ridimensionare il nostro ruolo di imprenditori». Qualche anno fa Silvio Berlusconi, subito dopo l'ingresso e la successiva ascesa del finanziere bretone Vincent Bolloré in Mediaset, chiarì un punto assai delicato: ad Arcore non c'erano spaccature. Nell'impero, del resto, ha sempre comandato il Cavaliere. Ne aveva il controllo con oltre il 60% di Fininvest a lui intestato, e prendeva le decisioni più importanti in piena autonomia. Facciamo il punto con Andrea Biondi del Sole 24 Ore.
Lui non è stato solo lui, è stato noiFonti: estratto della puntata di Tagadà del 19 febbraio 2020, programma condotto da Tiziana Panella e trasmesso da La7, pubblicato sul canale Youtube di La7 Attualità il 22 febbraio 2020; film "In nome del popolo italiano" del 1971 diretto da Dino Risi e prodotto dalla International Apollo Films, disponibile su Amazon Prime Video; video della discesa in campo di Silvio Berlusconi del 26 gennaio del 1994 disponibile sul canale Youtube di La Repubblica; video pubblicato sul profilo TikTok di Silvio Berlusconi l'1 settembre 2022; intervista di Alessia Lautone a Silvio Berlusconi ad Arcore dalla direttrice di LaPresse, pubblicata sul canale Youtube del Corriere della Sera il 16 settembre 2022.
La scorsa settimana Google nell'annuale conferenza Google I/O ha presentato la sua idea “onnicomprensiva” di intelligenza artificiale segnalando l'importanza di questa tecnologia in diversi campi e diversi settori dalla medicina alla vita quotidiana. Si è parlato non solo di intelligenza artificiale generativa presentando la piattaforma PaLM 2 che permetterà a tutti di realizzare una propria applicazione di intelligenza artificiale (link: https://www.youtube.com/watch?v=QpBTM0GO6xI&t=1s&ab_channel=Google) Glene Fogel CEO di Booking è fiducioso di beneficiare dell'IA per migliorare l'esperienza del cliente che la produttività operativa. In particolare Fogel ha detto che crede che i grandi modelli linguistici possano migliorare il modo in cui i clienti cercano, prenotano e vivono i viaggi. “Alcune possibilità interessanti sono la costruzione di itinerari interattivi e la risposta dei viaggiatori… il modo in cui le persone interagiscono con noi in quella visione di viaggio connessa". (link: https://www.phocuswire.com/booking-holdings-q1-2023) Bing (grazie ai modelli di intelligenza artificiale di Open AI ChatGPT-4 e Dall-E 2) è cresciuto fino a superare i 100 milioni di utenti attivi giornalieri, oltre mezzo miliardo di chat e hanno creato più di 200 milioni di immagini. Guardando al futuro, Bing diventerà più visivo, grazie a più risposte incentrate sulle immagini e sulla grafica e diventerà più personalizzato con funzionalità che consentiranno agli utenti di esportare le loro cronologie di Bing Chat e di attingere contenuti da plugin di terze parti. (link: https://techcrunch.com/2023/05/04/microsoft-doubles-down-on-ai-with-new-bing-features/amp/) Singapore Tourism Board collabora con il team ARCore di Google per co-creare esperienze di turismo digitale. È il primo partner turistico globale nel programma di Google. L'obiettivo è offrire visite guidate in Realtà Aumentata (AR) alimentate dall'Intelligenza Artificiale (AI), ospitate dalla mascotte del turismo di Singapore. (link: https://www.itnews.asia/news/singapore-tourism-board-to-offer-ar-powered-guided-tours-594268) #marketingterritoriale #marketingturistico #ai #intelligenzaartificiale #strategia #responsabilità
Il fascino e l'importanza di chi ogni giorno lavora nell'ombraFonti: brano New Sensation degli INXS, pubblicato nel 1988 dalla Atlantic Records, ascoltabile su Spotify; Comunicazioni del Cons. Giovanni Grasso Portavoce del Presidente Mattarella, pubblicate sul canale Youtube di Presidenza della Repubblica Italiana Quirinale il 29 gennaio 2021; intervista di Alessia Lautone a Silvio Berlusconi ad Arcore per La Presse, pubblicato sul canale Youtube di Corriere della Sera il 16 settembre 2022; parole del Ministro Lollobrigida intervenuto al congresso della Cisal, video pubblicato da tg24.sky.it; video tratto da una diretta Facebook dalla pagina ufficiale di Matteo Salvini, pubblicato sul canale Youtube di La Repubblica il 22 gennaio 2020; intervista a Rocco Casalino nella puntata di Belve del 28 febbraio 2023, condotta da Francesca Fagnani e trasmessa da Rai 2, pubblicata sul canale Youtube di Rai il 28 febbraio 2023; video "Paola Perego e il malore di Andreotti: "Presidente? Presidente?"" pubblicato su Youtube da giovanni mercadante il 7 aprile 2017; video di Giulio Andreotti ospite del Bagaglino il 29 novembre 1988, pubblicato su Youtube da repertivhs il 13 aprile 2012; dichiarazioni di Elly Schlein a Che Tempo Che Fa del 5 marzo 2023, programma condotto da Fabio Fazio e trasmesso da Rai 3, pubblicate sul canale Youtube di Rai l'8 marzo 2023.
A cura di Daniele Biacchessi Con l'assoluzione di Silvio Berlusconi e di tutti gli imputati al processo Ruby ter torna il vecchio scontro tra Forza Italia e le Procure. Passata meno di un'ora dalla pronuncia della sentenza a Milano, il capogruppo forzista alla Camera Alessandro Cattaneo ha chiesto una commissione d'inchiesta sull'uso politico della magistratura. Sembra tornare indietro di molti anni quando le polemiche tra Berlusconi e i magistrati erano quotidiane. Non fa niente se in una nota il Tribunale di Milano ha chiarito che la non sussistenza della corruzione si colloca esclusivamente sul piano formale, poiché secondo i giudici le ragazze protagoniste dei festini di Arcore non andavano ascoltate come testimoni, bensì come indagate (con l'assistenza di un difensore), e la corruzione è esclusa dalla mancanza della qualità di pubblico ufficiale in capo al presunto corrotto. Un vizio formale che salva Berlusconi da una possibile condanna. Le sentenze normalmente non si commentano, per rispetto dei Tribunali, e questo coro di innocentismo, di attacchi contro i magistrati, diventa perfino un pò stonato, fuori posto, perché giunge da alte cariche del Governo come il ministro degli Esteri Antonio Tajani che abbandona i toni istituzionali e moderati per parlare come un comune militante di partito di montature, di processi politici ai danni di Berlusconi. Oppure il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè che scrive di diritto il suo leader tra i martiri della giustizia. Una cosa è certa. Lo scontro tra poteri dello Stato non ha mai fatto bene al nostro Paese, e le cariche istituzionali, da qualsiasi parte provengono, dovrebbero calibrare meglio le dichirazioni, specie quando non si conoscono ancora le reali motivazioni della sentenza.
A cura di Daniele Biacchessi Con l'assoluzione di Silvio Berlusconi e di tutti gli imputati al processo Ruby ter torna il vecchio scontro tra Forza Italia e le Procure. Passata meno di un'ora dalla pronuncia della sentenza a Milano, il capogruppo forzista alla Camera Alessandro Cattaneo ha chiesto una commissione d'inchiesta sull'uso politico della magistratura. Sembra tornare indietro di molti anni quando le polemiche tra Berlusconi e i magistrati erano quotidiane. Non fa niente se in una nota il Tribunale di Milano ha chiarito che la non sussistenza della corruzione si colloca esclusivamente sul piano formale, poiché secondo i giudici le ragazze protagoniste dei festini di Arcore non andavano ascoltate come testimoni, bensì come indagate (con l'assistenza di un difensore), e la corruzione è esclusa dalla mancanza della qualità di pubblico ufficiale in capo al presunto corrotto. Un vizio formale che salva Berlusconi da una possibile condanna. Le sentenze normalmente non si commentano, per rispetto dei Tribunali, e questo coro di innocentismo, di attacchi contro i magistrati, diventa perfino un pò stonato, fuori posto, perché giunge da alte cariche del Governo come il ministro degli Esteri Antonio Tajani che abbandona i toni istituzionali e moderati per parlare come un comune militante di partito di montature, di processi politici ai danni di Berlusconi. Oppure il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè che scrive di diritto il suo leader tra i martiri della giustizia. Una cosa è certa. Lo scontro tra poteri dello Stato non ha mai fatto bene al nostro Paese, e le cariche istituzionali, da qualsiasi parte provengono, dovrebbero calibrare meglio le dichirazioni, specie quando non si conoscono ancora le reali motivazioni della sentenza.
Il Fatto di domani 16 febbraio. Ruby ter, B. si salva per un cavillo, e con lui le ragazze di Arcore. Il centrodestra si scatena: tornano le "toghe rosse"
Piero Colaprico"Requiem per un killer"Feltrinelli Editorehttps://feltrinellieditore.itMarco Michele Sigieri, dopo anni di lavoro duro e talvolta sporco, è diventato un professionista stimato sia dalla questura, dove ha la sua scrivania, sia dai criminali, per conto dei quali uccide.Grazie all'esperienza e a quattordici omicidi alle spalle, si muove bene nel doppio ruolo di sovrintendente alla Omicidi di Milano e di sicario di don Benigno Morlacco, boss della 'ndrangheta che gestisce gli affari nel Nord Italia. Ma “se semini morte, la morte ti viene a cercare”, perciò non si sorprende troppo se quel suo tran-tran rischia di ritorcersi contro di lui. I guai cominciano quando don Benigno gli commissiona l'omicidio di Gualtiero Dugnani, avvocato del clan caduto in disgrazia, esigendo per il traditore un'esecuzione che lo faccia ridere a crepapelle. E la goccia che fa traboccare il vaso gli piove addosso quando il padrino-padrone gli affida anche l'intimidazione di una top manager che oppone resistenza ai finanziamenti mafiosi: Emme-emme apparentemente esegue come sempre gli ordini, ma Mira, la sua vittima, è un osso duro, con cui si ritrova a stringere un legame ancora più pericoloso e a ipotizzare un personale piano di giustizia.Disilluso, gran divoratore di libri, ironicamente pronto a tutto, è lo stesso killer a raccontarci senza inganni la sua storia; sullo sfondo, ma neanche troppo, c'è Milano, colta nella sua anima di città vorace, rapace, capace.Dando a un assassino intelligente e solitario le chiavi della narrazione, Colaprico crea un antieroe credibile e irresistibile, e un noir ad alta velocità, dove tra omicidi ben congegnati e feroci, criminalità onnipresente, inseguimenti, colpi di scena e donne capaci di farsi rispettare emergono le molte ombre della nostra contemporaneità.Piero Colaprico, vive a Milano, è scrittore di gialli e inviato speciale di "Repubblica", per il quale segue numerose storie di criminalità e corruzione (è l'"inventore" del termine Tangentopoli) e ha svelato per primo, insieme all'editorialista Giuseppe D'Avanzo, il giallo della telefonata del premier in questura e le serate con bunga bunga ad Arcore. Per settimane, "Repubblica" ha avuto il maggior numero e la più alta qualità delle informazioni sul caso. Ha scritto saggi e fiction. Tra i primi, Manager calibro 9-vent'anni di malavita a Milano (Garzanti, 1996), basato in parte sui colloqui avuti con Saverio Morabito, uno dei principali pentiti dei clan calabresi al Nord, e Capire tangentopoli (il Saggiatore 1996).Tra i suoi titoli di fiction ci sono Kriminalbar (Garzanti,1998), dedicato agli stili di vita della penultima generazione della malavita italiana; Trilogia della città di M. (il Saggiatore, 2004, premio Scerbanenco) e La donna del campione (Rizzoli, 2008).Un discorso a parte riguarda il ciclo dei romanzi che hanno per protagonista Pietro Binda, un anziano maresciallo della sezione Omicidi dei carabinieri di via Moscova, che indaga nella Milano degli anni ottanta. I primi tre (Marco Tropea Editore) sono stati scritti insieme all'anarchico Pietro Valpreda, che forse aveva il sogno di incontrare un investigatore "buono", visto quello che gli era capitato, detenuto ingiustamente per la strage di piazza Fontana e in attesa di processo per anni. Dopo la morte di Valpreda, Colaprico ha proseguito da solo, scrivendo altri romanzi sul maresciallo Binda. Feltrinelli ha poi riunito i romanzi scritti con Valpreda nel volume Le indagini del maresciallo Binda (2013). Anche Il fantasma del ponte di ferro (Rizzoli, 2018) ha per protagonista il maresciallo Binda. Con Feltrinelli ha ancora pubblicato Le cene eleganti (2011) e La strategia del gambero (2017). Per il teatro ha scritto Qui città di M, in replica per quattro anni.IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it
A cura di Daniele Biacchessi Il nuovo Governo di centrodestra prima o poi si farà, ma ad uno ad uno i grandi tecnici si sfilano dall'offerta di guidare alcuni dicasteri chiave. Non ci sta Fabio Panetta indicato all'Economia. Rimanda al mittente la richiesta Dario Scannapieco. Giorgia Meloni non sa come uscire dallo stallo. Ha promesso un governo dei migliori, rischia di smarrirsi tra i corridoi di Arcore. Si gioca molto, non può mediare. Altrimenti, ha chiarito nei colloqui riservati, "perdiamo tutti la faccia". All'assemblea degli eletti di Fratelli d'Italia, la Presidente in pectore rilancia l'idea di un governo autorevole e di altissimo livello, che parta dalle competenze. "Puntiamo a dare a questa nazione il governo più autorevole possibile. Non c'è spazio per questioni secondarie rispetto a questo obiettivo", dice Meloni. Ma in politica, specie quando si formano Governi, le scelte potrebbero accontentare alcuni e scontentare molti. Uno di questi è certamente Silvio Berlusconi. Sul nome di Lucia Ronzulli esiste un veto della Meloni e il Cavaliere non ci sta: "Non possono esistere, fra partiti alleati, veti o pregiudiziali verso qualcuno", rimarca Berlusconi. Gli stessi mugugni si sentono tra gli alleati leghisti. Meloni, allarmata, ha chiesto aiuto alla Lega: come ne usciamo? È spuntato Giancarlo Giorgetti all'Economia. Sul cui nome, però, Salvini ha preso tempo. Da Fratelli d'Italia si manda a dire che non si partirà dai veti, ma dalle competenze, ma il contrasto sui nomi, tipico nelle ore della formazione di ogni esecutivo, rischia di travolgere il centrodestra e di lasciare delusi quanti lo avevano votato per imprimere un segnale di cambiamento nel Paese. Credits: Agenzia Fotogramma
A cura di Daniele Biacchessi Il nuovo Governo di centrodestra prima o poi si farà, ma ad uno ad uno i grandi tecnici si sfilano dall'offerta di guidare alcuni dicasteri chiave. Non ci sta Fabio Panetta indicato all'Economia. Rimanda al mittente la richiesta Dario Scannapieco. Giorgia Meloni non sa come uscire dallo stallo. Ha promesso un governo dei migliori, rischia di smarrirsi tra i corridoi di Arcore. Si gioca molto, non può mediare. Altrimenti, ha chiarito nei colloqui riservati, "perdiamo tutti la faccia". All'assemblea degli eletti di Fratelli d'Italia, la Presidente in pectore rilancia l'idea di un governo autorevole e di altissimo livello, che parta dalle competenze. "Puntiamo a dare a questa nazione il governo più autorevole possibile. Non c'è spazio per questioni secondarie rispetto a questo obiettivo", dice Meloni. Ma in politica, specie quando si formano Governi, le scelte potrebbero accontentare alcuni e scontentare molti. Uno di questi è certamente Silvio Berlusconi. Sul nome di Lucia Ronzulli esiste un veto della Meloni e il Cavaliere non ci sta: "Non possono esistere, fra partiti alleati, veti o pregiudiziali verso qualcuno", rimarca Berlusconi. Gli stessi mugugni si sentono tra gli alleati leghisti. Meloni, allarmata, ha chiesto aiuto alla Lega: come ne usciamo? È spuntato Giancarlo Giorgetti all'Economia. Sul cui nome, però, Salvini ha preso tempo. Da Fratelli d'Italia si manda a dire che non si partirà dai veti, ma dalle competenze, ma il contrasto sui nomi, tipico nelle ore della formazione di ogni esecutivo, rischia di travolgere il centrodestra e di lasciare delusi quanti lo avevano votato per imprimere un segnale di cambiamento nel Paese. Credits: Agenzia Fotogramma
A cura di Daniele Biacchessi Il nuovo Governo di centrodestra prima o poi si farà, ma ad uno ad uno i grandi tecnici si sfilano dall'offerta di guidare alcuni dicasteri chiave. Non ci sta Fabio Panetta indicato all'Economia. Rimanda al mittente la richiesta Dario Scannapieco. Giorgia Meloni non sa come uscire dallo stallo. Ha promesso un governo dei migliori, rischia di smarrirsi tra i corridoi di Arcore. Si gioca molto, non può mediare. Altrimenti, ha chiarito nei colloqui riservati, "perdiamo tutti la faccia". All'assemblea degli eletti di Fratelli d'Italia, la Presidente in pectore rilancia l'idea di un governo autorevole e di altissimo livello, che parta dalle competenze. "Puntiamo a dare a questa nazione il governo più autorevole possibile. Non c'è spazio per questioni secondarie rispetto a questo obiettivo", dice Meloni. Ma in politica, specie quando si formano Governi, le scelte potrebbero accontentare alcuni e scontentare molti. Uno di questi è certamente Silvio Berlusconi. Sul nome di Lucia Ronzulli esiste un veto della Meloni e il Cavaliere non ci sta: "Non possono esistere, fra partiti alleati, veti o pregiudiziali verso qualcuno", rimarca Berlusconi. Gli stessi mugugni si sentono tra gli alleati leghisti. Meloni, allarmata, ha chiesto aiuto alla Lega: come ne usciamo? È spuntato Giancarlo Giorgetti all'Economia. Sul cui nome, però, Salvini ha preso tempo. Da Fratelli d'Italia si manda a dire che non si partirà dai veti, ma dalle competenze, ma il contrasto sui nomi, tipico nelle ore della formazione di ogni esecutivo, rischia di travolgere il centrodestra e di lasciare delusi quanti lo avevano votato per imprimere un segnale di cambiamento nel Paese. Credits: Agenzia Fotogramma
00:00 Toto-ministri, vertice ad Arcore come ai vecchi tempi, si parte con le presidenze di Camera e Senato, ma i giornali non concordano. Spunta la Casellati alla Giustizia e D'Amato […]
A cena insieme per parlare del futuro. La coppia Berlusconi Salvini si è vista ieri nella villa del Cavaliere ad Arcore, con un colloquio che ha avuto come punto principale il sostegno al nuovo Governo dopo la vittoria della coalizione del centrodestra.
In un video sui social, il leader di Forza Italia mostra alcuni momenti della cena ad Arcore per il suo 86esimo compleanno, tra i familiari più stretti e gli amici di una vita. Anche durante la serata palloncini a forma di cuore, come quelli della sorpresa che gli aveva fatto la compagna Marta Fascina nel pomeriggio.sat/gtr
In un video sui social il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi mostra la sorpresa che gli ha riservato la compagna Marta Fascina nella sua villa di Arcore in occasione del suo 86esimo compleanno.sat/gtr
A cura di Ferruccio Bovio Come abbiamo appreso, negli ultimissimi giorni, sulla questione della vendita di Ita Airways si è verificata una svolta che ha sorpreso un po' tutti gli addetti ai lavori: il ministero dell'Economia e delle Finanze ha, infatti, deciso di avviare “un negoziato in esclusiva con il consorzio formato da Certares, Delta Air Lines e Air France-Klm”, la cui offerta “è stata ritenuta maggiormente rispondente agli obiettivi fissati dal Governo”. Si è trattato, indubbiamente, di un autentico colpo di scena, visto che da mesi si era data per favorita la cordata rivale: quella cioè costituita dal binomio Lufthansa – Msc (il colosso armatoriale che fa capo a Gianluigi Aponte). Per valutare quali siano le proposte contrattuali che hanno fatto pendere l'ago della bilancia dalla parte dell'offerta franco-americana, occorre analizzarne sia le previsioni di impegno economico, che la disponibilità a definire le partecipazioni nella Società. Innanzitutto, per entrambi i concorrenti, Ita Airways vale al massimo un miliardo di euro: solo che i franco - americani si sono dichiarati interessati al 55% dell'ex Alitalia per un controvalore di 600 milioni di euro, mentre Msc-Lufthansa mirava a rilevare l'80% del capitale (suddiviso tra il 60% di Msc ed il 20% di Lufthansa) per 850 milioni di euro. Posto dinanzi a queste due opzioni così differenti tra di loro, il Governo si è trovato nella condizione di dover decidere se conservare una partecipazione del 45% (soluzione che, evidentemente, ha privilegiato) oppure accontentarsi del solo 20%. Inoltre, sembra che l'offerta avanzata dal grande fondo di investimento americano Certares conceda allo Stato italiano due membri del Consiglio di Amministrazione su cinque con ampi poteri di veto sulle scelte industriali e strategiche e la possibilità di nominare il presidente. Speriamo, a questo punto, di non dover rivivere l'esperienza del 2008, quando il governo sfiduciato di Prodi (che aveva già quasi raggiunto una piena intesa con Air France – Klm per la cessione di Alitalia), a pochi giorni dalle elezioni di metà aprile 2008, vide sfumare l'affare, dinanzi alla netta opposizione di Silvio Berlusconi, secondo il quale la Compagnia avrebbe dovuto restare in mano ad azionisti italiani. Ricordiamo tutti come andò poi a finire: non appena ritornato a Palazzo Chigi, il Cavaliere di Arcore promosse la formazione di una cordata nazionale, da lui definita quella dei “capitani coraggiosi”, che, nel giro di pochi mesi passati alla gestione di Alitalia, riuscirono nell'impresa di bruciare un aumento di capitale di un miliardo di euro….Una situazione – quella di allora – che assomiglia terribilmente a quella odierna, anch'essa caratterizzata dalla presenza di un governo dimissionario, al quale sono già pervenuti autorevoli moniti (vedi, ad esempio, Giorgia Meloni) a non agire ed a passare di mano, in attesa che se ne occupi il nuovo esecutivo che nascerà dopo il 25 settembre. Per questo motivo Mario Draghi, deciso a non lasciare il problema irrisolto, ha voluto inviare ai partiti un messaggio molto preciso, dichiarando che, su Ita, è stato impostato un lavoro che può dare una prospettiva alla Compagnia, poiché l'esperienza insegna che l'unica strada possibile non è certo quella delle nazionalizzazioni. Credits: Agenzia Fotogramma
A cura di Ferruccio Bovio Come abbiamo appreso, negli ultimissimi giorni, sulla questione della vendita di Ita Airways si è verificata una svolta che ha sorpreso un po' tutti gli addetti ai lavori: il ministero dell'Economia e delle Finanze ha, infatti, deciso di avviare “un negoziato in esclusiva con il consorzio formato da Certares, Delta Air Lines e Air France-Klm”, la cui offerta “è stata ritenuta maggiormente rispondente agli obiettivi fissati dal Governo”. Si è trattato, indubbiamente, di un autentico colpo di scena, visto che da mesi si era data per favorita la cordata rivale: quella cioè costituita dal binomio Lufthansa – Msc (il colosso armatoriale che fa capo a Gianluigi Aponte). Per valutare quali siano le proposte contrattuali che hanno fatto pendere l'ago della bilancia dalla parte dell'offerta franco-americana, occorre analizzarne sia le previsioni di impegno economico, che la disponibilità a definire le partecipazioni nella Società. Innanzitutto, per entrambi i concorrenti, Ita Airways vale al massimo un miliardo di euro: solo che i franco - americani si sono dichiarati interessati al 55% dell'ex Alitalia per un controvalore di 600 milioni di euro, mentre Msc-Lufthansa mirava a rilevare l'80% del capitale (suddiviso tra il 60% di Msc ed il 20% di Lufthansa) per 850 milioni di euro. Posto dinanzi a queste due opzioni così differenti tra di loro, il Governo si è trovato nella condizione di dover decidere se conservare una partecipazione del 45% (soluzione che, evidentemente, ha privilegiato) oppure accontentarsi del solo 20%. Inoltre, sembra che l'offerta avanzata dal grande fondo di investimento americano Certares conceda allo Stato italiano due membri del Consiglio di Amministrazione su cinque con ampi poteri di veto sulle scelte industriali e strategiche e la possibilità di nominare il presidente. Speriamo, a questo punto, di non dover rivivere l'esperienza del 2008, quando il governo sfiduciato di Prodi (che aveva già quasi raggiunto una piena intesa con Air France – Klm per la cessione di Alitalia), a pochi giorni dalle elezioni di metà aprile 2008, vide sfumare l'affare, dinanzi alla netta opposizione di Silvio Berlusconi, secondo il quale la Compagnia avrebbe dovuto restare in mano ad azionisti italiani. Ricordiamo tutti come andò poi a finire: non appena ritornato a Palazzo Chigi, il Cavaliere di Arcore promosse la formazione di una cordata nazionale, da lui definita quella dei “capitani coraggiosi”, che, nel giro di pochi mesi passati alla gestione di Alitalia, riuscirono nell'impresa di bruciare un aumento di capitale di un miliardo di euro….Una situazione – quella di allora – che assomiglia terribilmente a quella odierna, anch'essa caratterizzata dalla presenza di un governo dimissionario, al quale sono già pervenuti autorevoli moniti (vedi, ad esempio, Giorgia Meloni) a non agire ed a passare di mano, in attesa che se ne occupi il nuovo esecutivo che nascerà dopo il 25 settembre. Per questo motivo Mario Draghi, deciso a non lasciare il problema irrisolto, ha voluto inviare ai partiti un messaggio molto preciso, dichiarando che, su Ita, è stato impostato un lavoro che può dare una prospettiva alla Compagnia, poiché l'esperienza insegna che l'unica strada possibile non è certo quella delle nazionalizzazioni. Credits: Agenzia Fotogramma
A cura di Ferruccio Bovio Come abbiamo appreso, negli ultimissimi giorni, sulla questione della vendita di Ita Airways si è verificata una svolta che ha sorpreso un po' tutti gli addetti ai lavori: il ministero dell'Economia e delle Finanze ha, infatti, deciso di avviare “un negoziato in esclusiva con il consorzio formato da Certares, Delta Air Lines e Air France-Klm”, la cui offerta “è stata ritenuta maggiormente rispondente agli obiettivi fissati dal Governo”. Si è trattato, indubbiamente, di un autentico colpo di scena, visto che da mesi si era data per favorita la cordata rivale: quella cioè costituita dal binomio Lufthansa – Msc (il colosso armatoriale che fa capo a Gianluigi Aponte). Per valutare quali siano le proposte contrattuali che hanno fatto pendere l'ago della bilancia dalla parte dell'offerta franco-americana, occorre analizzarne sia le previsioni di impegno economico, che la disponibilità a definire le partecipazioni nella Società. Innanzitutto, per entrambi i concorrenti, Ita Airways vale al massimo un miliardo di euro: solo che i franco - americani si sono dichiarati interessati al 55% dell'ex Alitalia per un controvalore di 600 milioni di euro, mentre Msc-Lufthansa mirava a rilevare l'80% del capitale (suddiviso tra il 60% di Msc ed il 20% di Lufthansa) per 850 milioni di euro. Posto dinanzi a queste due opzioni così differenti tra di loro, il Governo si è trovato nella condizione di dover decidere se conservare una partecipazione del 45% (soluzione che, evidentemente, ha privilegiato) oppure accontentarsi del solo 20%. Inoltre, sembra che l'offerta avanzata dal grande fondo di investimento americano Certares conceda allo Stato italiano due membri del Consiglio di Amministrazione su cinque con ampi poteri di veto sulle scelte industriali e strategiche e la possibilità di nominare il presidente. Speriamo, a questo punto, di non dover rivivere l'esperienza del 2008, quando il governo sfiduciato di Prodi (che aveva già quasi raggiunto una piena intesa con Air France – Klm per la cessione di Alitalia), a pochi giorni dalle elezioni di metà aprile 2008, vide sfumare l'affare, dinanzi alla netta opposizione di Silvio Berlusconi, secondo il quale la Compagnia avrebbe dovuto restare in mano ad azionisti italiani. Ricordiamo tutti come andò poi a finire: non appena ritornato a Palazzo Chigi, il Cavaliere di Arcore promosse la formazione di una cordata nazionale, da lui definita quella dei “capitani coraggiosi”, che, nel giro di pochi mesi passati alla gestione di Alitalia, riuscirono nell'impresa di bruciare un aumento di capitale di un miliardo di euro….Una situazione – quella di allora – che assomiglia terribilmente a quella odierna, anch'essa caratterizzata dalla presenza di un governo dimissionario, al quale sono già pervenuti autorevoli moniti (vedi, ad esempio, Giorgia Meloni) a non agire ed a passare di mano, in attesa che se ne occupi il nuovo esecutivo che nascerà dopo il 25 settembre. Per questo motivo Mario Draghi, deciso a non lasciare il problema irrisolto, ha voluto inviare ai partiti un messaggio molto preciso, dichiarando che, su Ita, è stato impostato un lavoro che può dare una prospettiva alla Compagnia, poiché l'esperienza insegna che l'unica strada possibile non è certo quella delle nazionalizzazioni. Credits: Agenzia Fotogramma
Il boom dei prezzi dell’energia sta devastando i bilanci di famiglie e imprese. Ma tra i partiti mancano ricette credibili per sostenere i redditi e sottrarsi dal ricatto di Putin.See omnystudio.com/listener for privacy information.
A cura di Ferruccio Bovio Lui, per Forza Italia, non è certamente un parlamentare di secondo piano, essendo stato addirittura ministro per i Rapporti col Parlamento dal 2008 al 2011 nell'ultimo governo Berlusconi. Per cui la lettera con la quale Elio Vito ha comunicato alla Presidenza della Camera le sue dimissioni da deputato è destinata, sicuramente, a lasciare il segno. Specialmente per le argomentazioni addotte per motivare un passo così clamoroso da parte di un politico che venne eletto, per la prima volta, nel 1992 (nelle liste radicali) e che poi, aderendo al nuovo partito fondato nel 94 dal Cavaliere di Arcore, ne fu capogruppo alla Camera dal 2001 al 2008. Ma che cosa scrive Elio Vito al presidente di Montecitorio, Roberto Fico, per giustificare la sua improvvisa uscita di scena? Innanzitutto, a colpire è la durezza dei toni con cui denuncia la deriva presa da Forza Italia nel mettere in atto quella che definisce “la pratica deteriore del trasformismo”, corredata dalla perdita di ogni valore ideale e politico, in favore di meri interessi personali, elettorali e di preferenze. Il partito azzurro ha, quindi, del tutto smarrito, secondo Vito, la sua originaria natura di movimento politico liberale e democratico, essendosi chiusa la sua classe dirigente in una gestione “accentrata ed esclusiva” del potere, mettendo al bando tutte le voci critiche. Due sono stati, in particolare, i fatti che hanno indotto Elio Vito a rinunciare al suo mandato parlamentare. Il primo ha riguardato le dichiarazioni recentemente rilasciate da Berlusconi in merito all'invasione russa in Ucraina che, se da un lato sono apparse formalmente di condanna, dall'altro si sono, invece, rivelate sostanzialmente elogiative nei confronti di Vladimir Putin, critiche verso le leadership occidentali e di conseguenza comprensive verso presunte ragioni della Russia. Poi, da ultimo, quella che il deputato dimissionario ha vissuto come la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la scelta fatta alle elezioni comunali di Lucca dove, in vista del ballottaggio, si è deciso di apparentarsi anche con liste di estrema destra. L'antifascismo – si legge nella lettera di addio - è, infatti, un valore fondamentale della Repubblica, rispetto al quale non vi può essere alcuna deroga: soprattutto in un momento storico in cui stanno riproducendosi gravi episodi di violenza squadrista. Credits: Agenzia Fotogramma
Il PM ha chiesto sei anni per Berlusconi, imputato per corruzione in atti giudiziari, e cinque anni di reclusione per Karima El Mahroug, ma anche condanne fino a cinque anni per 20 giovani donne ex ospiti delle serate di Arcore, il cui silenzio sarebbe stato comprato dall'ex premier.
Azovstal: bus lasciano l'acciaieria con feriti a bordo. Il Parlamento finlandese vota sì all'adesione alla NATO, la Svezia firma la propria domanda. In stallo i negoziati tra Mosca e Kiev. Con noi Maurizio Fioravanti, generale di divisione, e Sergio Nava. Vertice di centrodestra ad Arcore, Berlusconi: "Centrodestra unito, solo un pazzo spaccherebbe la coalizione". Ne parliamo con Barbara Fiammeri, commentatrice politica del Sole 24 Ore. Caso Saman Abbas: rinviati a giudizio tutti gli imputati. SentiamoMattia Caiulo, giornalista dell'Agenzia DIRE di Reggio Emilia. Al via il Festival di Cannes 2022. Ci colleghiamo con Franco Dassisti.
En el episodio 200 de Tecnocracia hacemos un repaso a los anuncios del evento Google I/O 2022. Hablamos acerca de Android 13, Pixel 6A, Pixel 7, Pixel Watch, Pixel Buds Pro, Pixel Tablet y las nuevas AR glasses. LinksHere's everything Google announced at I/O 2022 | EngadgetHere's everything you need to know from the Google I/O 2022 keynote today | TechCrunchGoogle Announces Pixel Buds Pro With AirPods Pro Features Like Spatial Audio and Transparency Mode - MacRumorsGoogle Play targets emerging markets with prepaid app subscriptions and more | TechCrunchAndroid 13 Beta 2 is rolling out today with new user controls, privacy features and more | TechCrunchGoogle's Matter smart home standard is launching this fall | EngadgetGoogle Glass's successor teased at I/O | TechCrunchBird, Lime use Google's ARCore to power scooter parking solution | TechCrunch
La seconda Repubblica comincia il 26 gennaio 1994 con la discesa in campo di Silvio Berlusconi. Per diciassette anni i rapporti tra il Cavaliere e gli inquilini del Quirinale saranno segnati da un conflitto strisciante destinato a esplodere in contrasto aperto. Mentre Berlusconi è alla presidenza del consiglio, al Colle si alternano Oscar Luigi Scalfaro, Carlo Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano. Con tutti e tre l'uomo di Arcore finirà per scontrarsi, fino all'epilogo del novembre 2011, quando proprio il Quirinale porrà fine alla permanenza del Cavaliere a palazzo Chigi. Irene Pivetti, presidente della Camera nel 1994, rivela un retroscena inedito sulla caduta del primo governo Berlusconi.
The world received a gift three years ago, in the form of AR technology from the likes of Google and Apple - ARKit and ARCore. But most businesses had no one on-staff at-hand to take advantage of this gift without some extensive upskilling to do. John Martin shares how BundlAR makes AR easy for everyone, and what is needed for wider adoption. Alan: Hey, everyone, I'm Alan Smithson, and today we're speaking with John Martin, the CEO and co-founder of BUNDLR, an augmented reality platform company empowering training, learning, and development innovators with on-demand and mobile immersive experiences. John and I met at the VR/AR Association Chicago meetup, and would become amazing friends as we built the future of communications together. In this interview, we will discuss one of the largest barriers to the widespread adoption of AR and what organizations need to do in order to deploy AR experiences instantly and on a global scale. All that and more, coming up next on the XR for Business podcast. John, it has been a pleasure to get to know you over these years, and I'm super excited to have you on the show. Welcome to the show. John: Thank you, Alan. And I'm looking forward to a great conversation with you, as always. Alan: It's been a couple of years since we got to know each other. I stayed at your house in Chicago. That was very lovely of you, I got to meet your family. And I've watched your platform go from kind of the infancy stages to being a global phenomenon, now. Let's-- I want you to have the stage to really tell people what BUNDLAR is all about and what you guys are doing. John: Well, BUNDLAR, we had a pretty clear mission about a year and a half ago. We were very fortunate to be working with some of the world's great innovators on what I'd call augmented reality projects. It could have been a prospective student tour at Arizona State University. Google gave a grant to the DuSable Museum in Chicago, so they wanted to reboot the Mayor Harold Washington exhibit. Proctor & Gamble had projects at upcoming conventions and shows. Remember when we used to have those? And from all of these engagements-- Alan: In real shows, like IRL, in real life? Like in--? John: Yeah, like in person, back in the good old days. Oh, do I miss that! But at any rate, what we realized was when Google and Apple gave this gift of AR to the world just three summers ago, saying they were all-in with AR, meaning that the hardware was going to work, it was like, wow. Most corporate IT or marketing teams really didn't have anybody on board their staffs that could take advantage of this amazing capability of the mobile device. So at any rate, for us, there's was like, well, what if we could take all of these engagements that we had created, and put them into a repeatable self-serve augmented reality content management system and platform? So it was a very big idea, but we thought one that was worth the journey. So we started to build out a team of 12 really focused AR professionals on the development side to build out this platform. Alan: Well, I know your CTO, Matt [Wren]. I mean, his whole experience in life was creating content management systems for massive corporations, so-- John: Exactly. So it started with Matt and Gareth [Davies], who's on the product side, but really knows AR. We were so blessed to find literally the man that wrote the book on Unity [chuckles] Joe Hocking, to join the team. And Lewis Gardner on our CMS. So we were very fortunate to have a great team come together. And we shared a vision, which is, let's build out an augmented reality platform that would make it super easy and affordable for businesses and organizations to weave in augmented reality c
Developing a pilot or a proof of concept is among the first steps to introducing XR into your industry, but that's only going to provide so much ROI unless you can fully implement that idea. Dave Beck from Foundry 45 discusses how to make that leap. Alan: Hey, everyone, Alan Smithson here. Today, we're speaking with Dave Beck, founder and managing partner at Foundry 45, an immersive technology company that develops enterprise level virtual reality training experiences. They've created over 250 experiences for notable clients such as AT&T, Coca-Cola, Delta, and UPS. We're going to be discussing going from PoCs, pilots, and case studies to full scale deployments. All that and more, on the XR for Business podcast. Dave, welcome to the show. Dave: Hey, Alan, thanks so much for having me on here. Alan: It's my absolute pleasure. I'm super excited. You guys have been doing so much work in the VR training space. First of all, let's just talk about, what is Foundry 45? How did you get into this? And we'll kick it off from there. Dave: I guess first off, it's nice to chat with you again. I went back and checked my email, and it looks like the first time you and I talked was way back in 2016. So a lot's happened in that time, hasn't it? So, OK, we put VR to work by creating virtual reality training experiences for enterprise partners. And we specialize in industrial-- think hard skills type training. I've actually been working in immersive technology for almost a decade now. Initially it was in augmented reality, which was something that we added on the side for a SAS product we built, that was actually our main business during that time. And we did a lot of stuff where you would hold up your phone or a piece of industrial equipment, and it would tell you where to wrench on it or how to change the filter, things like that. It was cool technology, but we pretty quickly realized that no one was going to hold a phone or an iPad over a piece of industrial equipment on an oil rig. They weren't going to set it down and start wrenching on something, and then pick it up with greasy hands. [chuckles] So what we wanted to do was hands-free AR, but the technology just wasn't there. We exited that company in 2014, and we were trying to figure out what we wanted to do when we grow up. Alan: You exited your company in 2014. Most people didn't even know what this technology was when you guys were exiting your first one and getting into the second. Think about that. Dave: Yeah. I mean, we were trying to figure out what we wanted to be when we grew up. And one of my co-founders bought an early innovators edition of Samsung Gear VR. Do you remember that one? Alan: I have the one with a solid strap on top. Dave: Yeah. Did you strap the Android phone into the headset? Alan: Exactly. Dave: Yeah. And you could use that camera on the back of the phone as a pass-through. Alan: Yes. Well, not very well, but yes, you could. Dave: Well, yeah, it's funny. You know where this is going, right? Because we wanted to use it for hands-free AR, but it didn't work at all. Alan: Not without making people very sick. Dave: Yeah, the processor wasn't good enough. It was super laggy, which kind of made it nauseating. So that wasn't going to work. But wow, VR was awesome. That's when we made the decision to start down our current path. Alan: And that was before ARCore and ARKit. So planer tracking really wasn't a thing. Slim mapping, it was not that easy to do. Dave: Yeah. I mean, just
Welcome to The Digital Natives Cast, where we help you get found! Every Monday we'll bring you the latest in technology, design, and marketing from the point of view of digital natives. Find our show notes hosted by our sponsor at: KeystoneClick.com Music by: Joakim Karud
Summary This week the crew is joined by Lars Knudsen (@denladeside) and Kenneth Christiansen (@kennethrohde) to talk about the recent Polymer Summit and all of the awesome stuff revealed there. Are web components really ready? Who is using web components? Answers to these questions and more on this week's episode of the Web Platform Podcast. This Week in Web News YouTube has just had a new UI released which is written in Polymer Stenciljs, “The magical, reusable web component generator.” announced at the Polymer Summit appears to be making waves in the Web Component community and we've just scheduled a podcast episode with the developers which should be released in the next couple of weeks! Node.js has been forked again over complaints of unresponsive leadership. The new project is called Ayo and is already available on GitHub: Google has just released a preview for ARCore and WebARCore for AR development on Android and on the web Apple has published guidelines for building Augmented Reality Interfaces to aid developers using ARKit Since last week four more frameworks have been added to custom-elements-everywhere, a website which scores JavaScript frameworks on their compatibility with Custom Elements. The frameworks what have been added include AngularJS 1.x, CanJS and Dojo 2 Resources User interface components for web apps All Polymer Summit 2017 talks Guests Lars Knudsen (@denladeside) Kenneth Christiansen (@kennethrohde) Panel Danny Blue (@dee_bloo) Leon Revill (@revillweb) Amal Hussein (@nomadtechie) Follow The Web Platform podcast on Twitter for regular updates @TheWebPlatform.