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N-BlastCast - Podcast Nintendo Brasil
GBA: jogos que ainda são bons de jogar

N-BlastCast - Podcast Nintendo Brasil

Play Episode Listen Later Nov 5, 2025 81:00


O Game Boy Advance foi um poderoso videogame portátil da Nintendo. Praticamente um “SNES de bolso”, o pequeno notável teve a difícil missão de suceder a dupla de sucesso Game Boy e Game Boy Color. Foi lançado em 2001 e substituído pelo Nintendo DS já em 2004, mas mesmo com pouco tempo de mercado teve jogos de qualidade que marcaram a indústria. E hoje debatemos alguns desses jogos que ainda são bons de jogar.Edição por Gabriel Andrade.

Colunistas Eldorado Estadão
Eliane: "Lula era carta fora do baralho em 2026; agora, é praticamente candidato único"

Colunistas Eldorado Estadão

Play Episode Listen Later Oct 24, 2025 21:39


A avaliação positiva do governo do presidente Luiz Inácio Lula da Silva (PT) ultrapassou a negativa pela primeira vez desde novembro de 2024, segundo o levantamento mensal da Atlas/Bloomberg. A pesquisa divulgada nesta sexta-feira, 24, aponta que 48% dos brasileiros consideram a gestão petista como ótima ou boa. Outros 47,2% avaliaram como ruim ou péssimo e 4,8% classificaram o governo como regular. "Este levantamento diz que o presidente que, no início do ano, era praticamente carta fora do jogo de 2026, agora é candidato único. Todos os outros estão 'patinando'; o governado de São Paulo, Taríciso de Freitas - o nome mais forte -, já tem dito que vai ser candidato à reeleição. Ele está vendo o presidente forte e está 'fugindo da raia', não quer trocar o certo pelo duvidoso, e todos os outros candidatos são possibilidades. Pela pesquisa, se inverteu: Lula hoje tem um aprovação maior que a desaprovação, o que mostra uma tendência de recuperação do presidente a partir de todas as medidas sociais e a 'colher-de-chá' que o bolsonarismo - particularmente, Eduardo Bolsonaro - o deu. A situação de Lula é muito confortável", diz Cantanhêde.See omnystudio.com/listener for privacy information.

Eliane Cantanhêde responde
"Lula era carta fora do baralho em 2026; agora, é praticamente candidato único"

Eliane Cantanhêde responde

Play Episode Listen Later Oct 24, 2025 21:39


A avaliação positiva do governo do presidente Luiz Inácio Lula da Silva (PT) ultrapassou a negativa pela primeira vez desde novembro de 2024, segundo o levantamento mensal da Atlas/Bloomberg. A pesquisa divulgada nesta sexta-feira, 24, aponta que 48% dos brasileiros consideram a gestão petista como ótima ou boa. Outros 47,2% avaliaram como ruim ou péssimo e 4,8% classificaram o governo como regular. "Este levantamento diz que o presidente que, no início do ano, era praticamente carta fora do jogo de 2026, agora é candidato único. Todos os outros estão 'patinando'; o governado de São Paulo, Taríciso de Freitas - o nome mais forte -, já tem dito que vai ser candidato à reeleição. Ele está vendo o presidente forte e está 'fugindo da raia', não quer trocar o certo pelo duvidoso, e todos os outros candidatos são possibilidades. Pela pesquisa, se inverteu: Lula hoje tem um aprovação maior que a desaprovação, o que mostra uma tendência de recuperação do presidente a partir de todas as medidas sociais e a 'colher-de-chá' que o bolsonarismo - particularmente, Eduardo Bolsonaro - o deu. A situação de Lula é muito confortável", diz Cantanhêde.See omnystudio.com/listener for privacy information.

BASTA BUGIE - Comunismo
Cina, censura totale per i sacerdoti in internet

BASTA BUGIE - Comunismo

Play Episode Listen Later Oct 21, 2025 11:50


TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/8325CINA, CENSURA TOTALE PER I SACERDOTI IN INTERNET di Bernardo Tombari Niente religione su internet, tranne per i siti web autorizzati delle confessioni che accettano i valori socialisti e la sinicizzazione. È il nuovo "Codice di condotta su internet" per preti e ministri di culto in Cina, pubblicato dal Dipartimento per gli Affari religiosi. "Il clero religioso non deve diffondere idee religiose o indurre minorenni alla fede religiosa tramite internet, né organizzare la partecipazione dei minori a formazione religiosa, campi estivi (o invernali), né organizzare o costringere i minori a partecipare ad attività religiose" recita l'articolo 10 del codice. Vietate anche raccolte fondi, predicazioni o celebrazioni religiose online.Non è chiaro quali siano le pene, il codice dichiara solo che il Dipartimento per gli Affari religiosi contatterà il clero che violerà il codice, perché "apporti correzioni entro un limite di tempo", e qualora questo non accada verrà punito "secondo le leggi e i regolamenti amministrativi pertinenti". L'obiettivo è evitare "contenuti che incitano alla sovversione del potere statale" o "attività di infiltrazione religiosa straniera". Un modo per dire che il Partito comunista cinese è disposto ad accettare Dio, se è un dio abbastanza piccolo da poter essere sottoposto allo stato e all'ideologia socialista, da poter stare in un angolo senza dare fastidio. La Santa Sede ha rinnovato l'anno scorso l'Accordo Provvisorio con la Repubblica Popolare Cinese, che sarà quindi attivo fino al 2028 salvo ulteriori rinnovi (l'intesa è arrivata nel 2018 ed è stata poi rinnovata tre volte).L'Accordo riguardava soprattutto le nomine dei vescovi, per mettere fine a decenni di ordinazioni illecite senza il consenso papale. Dagli anni '50 infatti, i vescovi in Cina venivano eletti dall'Associazione patriottica cattolica cinese, quindi sotto il controllo dello stato. Era stato dichiarato però anche l'obiettivo di un "dialogo costruttivo" tra la Chiesa e il governo del Paese. Le restrizioni sempre crescenti e le intrusioni di Pechino, o in alcuni casi addirittura decisione autonome, nelle nomine o nella creazione o rimozioni di diocesi non sembrano però andare in quella direzione.Anche il Segretario di Stato Parolin ha ammesso che l'accordo sta "procedendo lentamente, a volte anche facendo un passo indietro". Le nuove restrizioni per l'attività online non sono esclusivamente per il Cristianesimo, anzi, sono probabilmente più mirate verso sette come il Falun Gong, ma è facile immaginare che ci vadano di mezzo anche quegli influencer cristiani che rifiutano l'idolatria dello Stato e non vogliono un Dio "sinizzato" o socialista, perché sanno che Cristo non è venuto per portare pace, ma spada.Nota di BastaBugie: Stefano Magni nell'articolo seguente dal titolo "Jimmy Lai, ultimo atto. L'editore cattolico dissidente rischia la morte" parla della storia di Jimmy Lai. Il figlio Sebastien Lai sarà ospite della prossima Giornata della Bussola, il 25 ottobre 2025, e ritirerà il premio "Fatti per la Verità" assegnato a suo padre.Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 16 agosto 2025:Arrestato nell'agosto del 2020, in carcere dal dicembre successivo, sotto processo dal 2023 per motivi puramente politici. Jimmy Lai, imprenditore ed editore cattolico di Hong Kong, lunedì riceverà la sentenza che deciderà della sua vita. Ha 77 anni, salute malferma e rischia di morire in carcere. Per il figlio, Sebastien*, una condanna a una lunga pena detentiva equivarrebbe a una sentenza di morte. Eppure, fino a cinque anni fa, Jimmy Lai era uno degli uomini più ricchi e rispettati di tutta l'Asia. Personalmente incarna la tragedia di una città che non si arrende mentre finisce sotto il giogo della Cina comunista.L'udienza finale del processo Lai avrebbe dovuto tenersi la settimana scorsa, ma è stata rimandata per due volte. La prima volta a causa del tifone che ha colpito la costa sudorientale cinese. La seconda perché la corte ha accolto la richiesta della difesa di Lai, che chiede assistenza medica per l'imputato. Lunedì un'auto medica sarà pronta a intervenire e il cuore di Jimmy Lai sarà monitorato in diretta. L'anziano imprenditore ha trascorso più di 1700 giorni in isolamento. La sua salute ne ha risentito drammaticamente, nell'ultima udienza, quando è stato accolto il rinvio, è apparso visibilmente dimagrito e sofferente.Intervistato dalla Bbc, Sebastien Lai dichiara che anche se suo padre ricevesse la pena più mite di cinque anni, la sua vita sarebbe a rischio: «Praticamente sarebbe una sentenza di morte. Data la sua età e la sua salute, sì, morirà in prigione», dice alla Tv pubblica britannica, perché «Il suo corpo sta collassando». Sebastien Lai sta chiedendo al premier britannico Keir Starmer e al presidente americano Donald Trump di agire in fretta per la sua salvezza. Trump ha dichiarato, a proposito di Lai, che farà «tutto il possibile» per ottenerne la liberazione. Lai è cittadino britannico dal 1996 e la sua morte in una galera cinese a Hong Kong sarebbe una sconfitta per Londra. «Noi, come nazione (nel Regno Unito, ndr) non ci saremmo battuti per uno dei nostri più coraggiosi cittadini, quando sarebbe stato importante farlo».Jimmy Lai non è nato a Hong Kong, ma nella Cina comunista, a Canton, alla vigilia della presa del potere da parte di Mao Zedong. I suoi genitori, borghesi benestanti, sono stati spogliati di tutto all'epoca delle prime collettivizzazioni. Da bambino, Jimmy Lai doveva sfamarsi con lavoretti, come portatore di bagagli alla stazione di Canton. Fu l'occasione per conoscere gente che proveniva dal "mondo esterno", una rivelazione per chi era nato e cresciuto nella miseria più nera della Cina maoista. E fu in quel periodo che decise di rischiare il tutto e per tutto pur di fuggire, da clandestino, nascosto in un peschereccio diretto a Hong Kong, allora isola britannica.Anche a Hong Kong, ottenuto l'asilo politico, fece lavori umili finché, da operaio tessile che era, non divenne imprenditore tessile. E fondò la sua impresa di moda, la Giordano. Divenuto milionario e uomo d'affari di successo, vendeva i suoi vestiti anche nella Cina continentale, grazie alle prime riforme di mercato di Deng. Ma nel 1989 rimase scottato dalla repressione di Piazza Tienanmen. Fu allora che decise di affiancare, alla sua attività imprenditoriale, anche quella di attivista dei diritti umani, contro il regime comunista cinese. Pechino, da allora, lo ha considerato una spina nel fianco e ha cercato, prima di boicottarlo, poi di ucciderlo, infine di eliminarlo con mezzi giudiziari.L'attività editoriale di Jimmy Lai iniziò nel 1990 con la fondazione della rivista Next, che prendeva apertamente di mira i dirigenti comunisti, sotto la protezione della libertà di stampa garantita dalla legge di Hong Kong. Nel 1993, per rappresaglia, la Cina chiuse tutti i suoi negozi. Ma nel 1995, invece che piegarsi, Lai fondò un secondo giornale anticomunista, il quotidiano Apple Daily, che ben presto divenne uno dei più letti di Hong Kong.Il regime di Pechino prese molto sul serio le critiche e le inchieste di Next e Apple Daily. Tanto che nel 2008 un anonimo milionario cinese, a Hong Kong, pagò l'equivalente di un milione di dollari un sicario per uccidere Jimmy Lai e il deputato Martin Lee. Il complotto per assassinare l'imprenditore dissidente e il politico democratico, fallì con l'arresto del killer e con la sua condanna, quando la giustizia di Hong Kong non era ancora politicizzata. Nel 2013 degli anonimi aggressori sfondarono la porta della casa di Jimmy Lai con un'auto e lasciarono un'ascia e un machete, come segni intimidatori. Nelle manifestazioni del novembre 2014, Lai subì l'aggressione fisica di militanti filo-Pechino. E nel gennaio 2015 sia la casa dell'editore che la sede di Next vennero attaccate con bombe incendiarie.Queste pesanti intimidazioni non fermarono Jimmy Lai che, dal 1997, si era convertito al cattolicesimo. Anzi, ne rafforzarono la determinazione, religiosa e politica, a continuare a lottare. I comunisti cinesi hanno però trovato il modo di silenziarlo, solo quando hanno messo le mani direttamente su Hong Kong, ponendo fine alla sua autonomia. Come risposta alle manifestazioni di massa pro-democrazia dell'estate 2019, approfittando del lockdown dei primi mesi della pandemia di Covid-19, Pechino impose alla città la sua Legge sulla sicurezza nazionale, con cui può arrestare e processare cittadini per reati politici. Jimmy Lai venne arrestato nell'agosto 2020, mentre la polizia irrompeva nella sede di Apple Daily. L'accusa era quella di aver "cospirato con potenze straniere" ai danni degli interessi nazionali cinesi.Dopo aver arrestato Lai, le autorità di Pechino hanno anche spento la voce della sua più importante creatura editoriale. Con un raid in diretta televisiva, 500 poliziotti hanno fatto irruzione nella sede dell'Apple Daily, il 17 giugno 2021, arrestando cinque dirigenti e sequestrando computer e hard disk. Le autorità di Hong Kong, al tempo stesso, sequestravano l'equivalente di 2 milioni e mezzo di dollari alla casa editrice e alle imprese ad essa collegate, rendendo di fatto impossibile la sopravvivenza del quotidiano. Che infatti dovette chiudere i battenti appena una settimana dopo.Jimmy Lai non si è mai arreso, non ha mai scelto la via dell'esilio dorato (anche se ha avuto tutto il modo e il tempo per poterlo fare), si è fatto arrestare, continua a dichiararsi innocente e a battersi nel processo che lo vede imputato. In una delle ultime interviste rilasciate da uomo libero aveva dichiarato, all'agenzia Reuters, «Sono arrivato qui senza n

Arquivo Misterio
Ela fez de TUDO pra salvar sua bebê | Michelle Baker

Arquivo Misterio

Play Episode Listen Later Oct 20, 2025 19:38


Le parole che non hai mai letto
Episodio 1756 - Rifaresti tutto? assolutamente no!

Le parole che non hai mai letto

Play Episode Listen Later Oct 19, 2025 4:32


Praticamente alla classica domanda : "Rifaresti tutto , compresi gli errori, nella tua vita ? " tutti rispondono....certo! Ne abbiamo di pinocchi eh?

Governo do Estado de São Paulo
Defesa Civil - Segunda-Feira, dia 06/10/2025,a forte massa de ar seco mantém o dia estável em praticamente todo o Estado de São Paulo

Governo do Estado de São Paulo

Play Episode Listen Later Oct 3, 2025 0:57


Meio Ambiente
Amazônia: a equação delicada entre preservação e combate à pobreza

Meio Ambiente

Play Episode Listen Later Oct 2, 2025 36:25


A realização da próxima Conferência do Clima da ONU em Belém do Pará (COP30) aproximará, pela primeira vez, os líderes globais de uma realidade complexa: a de que a preservação ambiental só vai acontecer se garantir renda para as populações locais. Conforme o IBGE, mais de um terço (36%) dos 28 milhões habitantes da Amazônia Legal estão na pobreza, um índice superior à média nacional. Lúcia Müzell, enviada especial da RFI a Belém e Terra Santa (Pará) Ao longo de décadas de ocupação pela agricultura, mineração e extração de madeira, incentivadas pelo Estado, instalou-se na região o imaginário de que a prosperidade passa pelo desmatamento. O desafio hoje é inverter esta lógica: promover políticas que façam a floresta em pé ter mais valor do que derrubada.    Os especialistas em preservação alertam há décadas que uma das chaves para a proteção da floresta é o manejo sustentável dos seus recursos naturais, com a inclusão das comunidades locais nessa bioeconomia. Praticamente 50% do bioma amazônico está sob Unidades de Conservação do governo federal, que podem ser Áreas de Proteção Permanente ou com uso sustentável autorizado e regulamentado, como o das concessões florestais.  A cadeia da devastação começa pelo roubo de madeira. Depois, vem o desmatamento da área e a conversão para outros usos, como a pecuária. A ideia da concessão florestal é “ceder” territórios sob forte pressão de invasões para empresas privadas administrarem, à condição de gerarem o menor impacto possível na floresta e seus ecossistemas.   Essa solução surgiu em 2006 na tentativa de frear a disparada da devastação no Brasil, principalmente em áreas públicas federais, onde o governo havia perdido o controle das atividades ilegais. A ideia central é que a atuação de uma empresa nessas regiões, de difícil acesso, contribua para preservar o conjunto de uma grande área de floresta, e movimente a economia local. Os contratos duram 40 anos e incluem uma série de regras e obrigações socioambientais, com o aval do Ibama (Instituto Brasileiro de Meio Ambiente e dos Recursos Naturais Renováveis). A madeira então recebe um selo de sustentabilidade emitido por organismos reconhecidos internacionalmente – o principal deles é o FSC (Forest Stewardship Council).  Atualmente, 23 concessões florestais estão em operação pelo país. "Qualquer intervenção na floresta gera algum impacto. Mas com a regulamentação do manejo florestal e quando ele é bem feito em campo, você minimiza os impactos, porque a floresta tropical tem um poder de regeneração e crescimento muito grandes”, explica Leonardo Sobral, diretor da área de Florestas e Restauração do Imaflora (Instituto de Manejo e Certificação Florestal e Agrícola), parceiro do FSC no Brasil.     "O que a gente observa, principalmente através de imagens de satélite, é que em algumas regiões que são muito pressionadas e que têm muito desmatamento no entorno, a única área de floresta que restou são florestas que estão sob concessão. Na Amazônia florestal sobre pressão, que é onde está concentrada a atividade ilegal predatória, existem florestas que estão na iminência de serem desmatadas. É onde entendemos que as concessões precisam acontecer, para ela valer mais em pé do que derrubada”, complementa.  Manejo florestal em Terra Santa Na região do Pará onde a mata é mais preservada, no oeste do Estado, a madeireira Ebata é a principal beneficiada de uma concessão em vigor na Floresta Nacional de Saracá-Taquera, entre os municípios de Oriximiná, Faro e Terra Santa. Numa área de 30 mil hectares, todas as árvores de interesse comercial e protegidas foram catalogadas. Para cada espécie, um volume máximo de unidades pode ser extraído por ano – em média, 30 metros cúbicos de madeira por hectare, o que corresponde a 3 a 6 árvores em um espaço equivalente a um campo de futebol. A floresta foi dividida em 30 “pedaços” e, a cada ano, uma área diferente é explorada, enquanto as demais devem permanecer intocadas.   O plano prevê que, três décadas após uma extração, a fatia terá se regenerado naturalmente. "Para atividades extrativistas como madeira, a castanha do Brasil ou outros produtos que vem da floresta, a gente depende que ela continue sendo floresta”, afirma Leônidas Dahás, diretor de Meio Ambiente e Produtos Florestais da empresa. "Se em um ano, a minha empresa extrair errado, derrubar mais do que ela pode, eu não vou ter no ano que vem. Daqui a 30 anos, eu também não vou ter madeira, então eu dependo que a floresta continue existindo.”   Estado incapaz de fiscalizar Unidades de Conservação A atuação da empresa é fiscalizada presencialmente ou via satélite. A movimentação da madeira também é controlada – cada tora é registrada e os seus deslocamentos devem ser informados ao Serviço Florestal Brasil (SFB), que administra as concessões no país.  "Uma floresta que não tem nenhum dono, qualquer um vira dono. Só a presença de alguma atividade, qualquer ela que seja, já inibe a grande parte de quem vai chegar. Quando não tem ninguém, fica fácil acontecer qualquer coisa – qualquer coisa mesmo”, observa Dahás.  A bióloga Joice Ferreira, pesquisadora na Embrapa Amazônia Oriental, se especializou no tema do desenvolvimento sustentável da região e nos impactos do manejo florestal. Num contexto de incapacidade do Estado brasileiro de monitorar todo o território e coibir as ilegalidades na Amazônia, ela vê a alternativa das concessões florestais como “promissora” – embora também estejam sujeitas a irregularidades. Os casos de fraudes na produção de madeira certificada não são raros no país.   “Você tem unidades de conservação que são enormes, então é um desafio muito grande, porque nós não temos funcionários suficientes, ou nós não temos condições de fazer esse monitoramento como deveria ser feito”, frisa. “Geralmente, você tem, em cada unidade de conservação, cinco funcionários.”  Em contrapartida do manejo sustentável, a madeireira transfere porcentagens dos lucros da comercialização da madeira para o Instituo Chico Mendes de Conservação da Biodiversidade (ICMBio) e o SFB, que distribuem os recursos para o Estado do Pará e os municípios que abrigam as Flonas, como são chamadas as Florestas Nacionais.   Populações no interior da Amazônia sofrem de carências básicas O dinheiro obrigatoriamente deve financiar projetos de promoção do uso responsável das florestas, conservação ambiental e melhora da gestão dos recursos naturais na região. Todo o processo é longo, mas foi assim que a cidade de Terra Santa já recebeu mais de R$ 800 mil em verbas adicionais – um aporte que faz diferença no orçamento da pequena localidade de 19 mil habitantes, onde carências graves, como saneamento básico, água encanada e acesso à luz, imperam.  "Quase 7 mil pessoas que moram na zona rural não têm tem acesso à energia elétrica, que é o básico. Outro item básico, que é o saneamento, praticamente toda a população ribeirinha e que mora em terra firme não têm acesso à água potável”, detalha a secretária municipal de Meio Ambiente, Samária Letícia Carvalho Silva. "Elas consomem água do igarapé. Quando chega num período menos chuvoso, a gente tem muita dificuldade de acesso a água, mesmo estando numa área com maior bacia de água doce do mundo. Nas áreas de várzea, enche tudo, então ficam misturados os resíduos de sanitários e eles tomam aquela mesma água. É uma situação muito grave na região.”   Com os repasses da concessão florestal, a prefeitura construiu a sede da Secretaria Municipal do Meio Ambiente, distribuiu nas comunidades 50 sistemas de bombeamento de água movido a energia solar e painéis solares para o uso doméstico. A família da agente de saúde Taila Pinheiro, na localidade de Paraíso, foi uma das beneficiadas. A chegada das placas fotovoltaicas zerou um custo de mais de R$ 300 por mês que eles tinham com gerador de energia.    "Antes disso, era lamparina mesmo. Com o gerador, a gente só ligava de noite, por um período de no máximo duas horas. Era só para não jantar no escuro, porque era no combustível e nós somos humildes, né?”, conta. "A gente não conseguia ficar com a energia de dia."  A energia solar possibilitou à família ter confortos básicos da cidade: armazenar alimentos na geladeira, carregar o celular, assistir televisão. Um segundo projeto trouxe assistência técnica e material para a instalação de hortas comunitárias. A venda do excedente de hortaliças poderá ser uma nova fonte de renda para a localidade, que sobrevive da agricultura de subsistência e benefícios sociais do governo.  "A gente já trabalhava com horta, só que a gente plantava de uma maneira totalmente errada. Até misturar o adubo de maneira errada a gente fazia, por isso a gente acabava matando as nossas plantas”, observa. “A gente quer avançar, para melhorar não só a nossa alimentação, mas levar para a mesa de outras pessoas."  Acesso à água beneficia agricultura Na casa de Maria Erilda Guimarães, em Urupanã, foi o acesso mais fácil à água que foi celebrado: ela e o marido foram sorteados para receber um kit de bombeamento movido a energia solar, com o qual extraem a água do poço ou do próprio rio, com bem menos esforço braçal. No total, quase 50 quilômetros de captura de água pelo sistema foram distribuídos nas comunidades mais carentes do município.    O casal completa a renda da aposentadoria com a venda de bebidas e paçoca caseira para os visitantes no período da estação seca na Amazônia, a partir de agosto. O marido de Maria Erilda, Antônio Conte Pereira, também procura fazer serviços esporádicos – sem este complemento, os dois “passariam fome”.  "Foi um sucesso para nós, que veio mandado pelo governo, não sei bem por quem foi, pela prefeitura, não sei. Mas sei que foi muito bom”, diz Pereira. "Não serviu só para nós, serviu para muitos aqui. A gente liga para as casas, dá água para os vizinhos, que também já sofreram muito carregando água do igarapé, da beira do rio." Urupanã é uma praia de rio da região, onde o solo arenoso dificulta o plantio agrícola. No quintal de casa, os comunitários cultivam mandioca e frutas como mamão, abacaxi e caju. O bombeamento automático da água facilitou o trabalho e possibilitou ampliar o plantio de especiarias como andiroba e cumaru, valorizados pelas propriedades medicinais. "Para muitas famílias que ainda precisavam bater no poço, foi muito legal. A gente conseguiu manter as nossas plantas vivas no verão”, conta Francisco Neto de Almeida, presidente da Associação de Moradores de Urupanã, onde vivem 38 famílias.  'Fazer isso é crime?' A prefeitura reconhece: seria difícil expandir rapidamente a rede elétrica e o acesso à água sem os recursos da madeira e dos minérios da floresta – outra atividade licenciada na Flona de Saracá-Taquera é a extração de bauxita, pela Mineração Rio do Norte.    Entretanto, o vice-prefeito Lucivaldo Ribeiro Batista considera a partilha injusta: para ele, o município não se beneficia o suficiente das riquezas da “Flona”, que ocupa um quarto da superfície total de Terra Santa. Para muitos comunitários, a concessão florestal e a maior fiscalização ambiental na região estrangularam a capacidade produtiva dos pequenos agricultores.  "Existe esse conflito. Hoje, se eu pudesse dizer quais são os vilões dos moradores que estão em torno e dentro da Flona, são os órgãos de fiscalização federal, que impedem um pouco eles de produzirem”, constata ele, filiado ao Partido Renovação Democrática (PRD), de centro-direita. "E, por incrível que pareça, as comunidades que estão dentro da Flona são as que mais produzem para gente, porque é onde estão os melhores solos. Devido todos esses empecilhos que têm, a gente não consegue produzir em larga escala”, lamenta. A secretária de Meio Ambiente busca fazer um trabalho de esclarecimento da população sobre o que se pode ou não fazer nos arredores da floresta protegida. Para ela, a concessão teria o potencial de impulsionar as técnicas de manejo florestal sustentável pelas próprias comunidades dos arredores de Sacará-Taquera. Hoje, entretanto, os comunitários não participam desse ciclo virtuoso, segundo Samária Carvalho Silva.    “Eles pedem ajuda. ‘Fazer isso não é crime?'. Eles têm muito essa necessidade de apoio técnico. Dizem: 'Por que que eu não posso tirar a madeira para fazer minha casa e a madeireira pode?'", conta ela. "Falta muito uma relação entre esses órgãos e as comunidades”, avalia.    Há 11 anos, a funcionária pública Ilaíldes Bentes da Silva trabalhou no cadastramento das famílias que moravam dentro das fronteiras da Flona – que não são demarcadas por cercas, apenas por placas esparsas, em uma vasta área de 440 mil hectares. Ela lembra que centenas de famílias foram pegas de surpresa pelo aumento da fiscalização de atividades que, até então, eram comuns na região.  "Tem muita gente aqui que vive da madeira, mas a maioria dessas madeiras eram tiradas ilegalmente. Com o recadastramento, muitas famílias pararam”, recorda-se. “Para as pessoas que vivem dessa renda, foi meio difícil aceitar, porque é difícil viver de farinha, de tucumã, de castanha e outras coisas colhidas nessa região do Pará.” Kelyson Rodrigues da Silva, marido de Ilaíldes, acrescenta que “até para fazer roça tinha que pedir permissão para derrubar” a mata. “Hoje, eu entendo, mas tem gente que ainda não entende. O ribeirinho, para ele fazer uma casa, tem que derrubar árvore, e às vezes no quintal deles não tem. Então eles vão tirar de onde?”, comenta. “Quando vem a fiscalização, não tem como explicar, não tem documento.” Espalhar o manejo sustentável A ecóloga Joice Ferreira, da Embrapa, salienta que para que o fim do desmatamento deixe de ser uma promessa, não bastará apenas fiscalizar e punir os desmatadores, mas sim disseminar as práticas de uso e manejo sustentável da floresta também pelas populações mais vulneráveis – um desafio de longo prazo.  “Não adianta chegar muito recurso numa comunidade se ela não está preparada para recebê-lo. Muitas vezes, as empresas chegam como se não houvesse nada ali e já não tivesse um conhecimento, mas ele existe”, ressalta. “As chances de sucesso vão ser muito maiores se as empresas chegarem interessadas em dialogar, interagir e aumentar as capacidades do que já existe. Isso é fundamental para qualquer iniciativa de manejo sustentável ter sucesso”, pontua a pesquisadora.   Um dos requisitos dos contratos de concessão florestal é que a mão de obra seja local. A madeireira Ebata reconhece que, no começo, teve dificuldades para contratar trabalhadores só da cidade, mas aos poucos a capacitação de moradores deu resultados. A empresa afirma que 90% dos empregados são de Terra Santa.  “No início da minha carreira em serraria, eu trabalhei em madeireiras que trabalhavam de forma irregular. Me sinto realizado por hoje estar numa empresa que segue as normas, segue as leis corretamente”, afirma Pablio Oliveira da Silva, gerente de produção da filial. Segundo ele, praticamente tudo nas toras é aproveitado, e os resíduos são vendidos para duas olarias que fabricam tijolos. Cerca de 10% da madeira é comercializada no próprio município ou destinada a doações para escolas, centros comunitários ou igrejas.  Na prefeitura, a secretária Samária Silva gostaria de poder ir além: para ela, a unidade de beneficiamento de madeira deveria ser na própria cidade, e não em Belém. Da capital paraense, o produto é vendido para os clientes da Ebapa, principalmente na Europa.   “O município é carente de empreendedorismo e de fontes de renda. A gente praticamente só tem a prefeitura e a mineração”, explica. “Essas madeireiras, ao invés de ter todo esse processo produtivo aqui... ‘Mas o custo é alto. A gente mora numa área isolada, só tem acesso por rios e isso tem um custo'. Mas qual é a compensação ambiental que vai ficar para o município, da floresta? Essas pessoas estão aqui vivendo, o que vai ficar para elas?”, indaga. Foco das concessões é conter o desmatamento O engenheiro florestal Leonardo Sobral, do Imaflora, constata que, de forma geral no Brasil, as comunidades locais não se sentem suficientemente incluídas nas soluções de preservação das florestas, como as concessões. Uma das razões é a falta de conhecimento sobre o que elas são, como funcionam e, principalmente, qual é o seu maior objetivo: conter o desmatamento e as atividades predatórias nas Unidades de Conservação.  Em regiões carentes como no interior do Pará, esses grandes empreendimentos podem frustrar expectativas. “São problemas sociais do Brasil como um todo. Uma concessão florestal não vai conseguir endereçar todos os problemas”, salienta.    Esses desafios também simbolizam um dos aspectos mais delicados das negociações internacionais sobre as mudanças climáticas: o financiamento. Como diminuir a dependência econômica da floresta num contexto em que faltam verbas para atender às necessidades mais básicas das populações que vivem na Amazônia? Como desenvolver uma sociobioeconomia compatível com a floresta se as infraestruturas para apoiar a comercialização dos produtos não-madeireiros são tão deficientes?   “O recurso que chega do financiamento climático pode ser muito importante para fazer a conservação. Nós temos um exemplo bem claro, que é do Fundo Amazônia”, lembra Joice Ferreira. “Agora, nós temos ainda uma lição a aprender que é como fazer esse link com as comunidades locais, que têm o seu tempo próprio, os seus interesses próprios. Ainda não sabemos como fazer esse diálogo de forma justa.” Entre os projetos financiados pelo Fundo Amazônia, alguns destinam-se especificamente a melhorar as condições sociais das populações do bioma, como os programas da Fundação Amazônia Sustentável e o Sanear Amazônia.   Na COP30, em Belém, o Brasil vai oficializar uma proposta de financiamento internacional específico para a conservação das florestas tropicais do planeta, inspirada no Fundo Amazônia, mas incluindo um mecanismo de investimentos que gere dividendos. A ideia central do Fundo Florestas Tropicais Para Sempre (TFFF, na sigla em inglês) é prever recursos perenes para beneficiar os países que apresentem resultados na manutenção e ampliação das áreas de mata preservadas.  “Somos constantemente cobrados por depender apenas de dinheiro público para essa proteção, mas o Fundo Florestas Tropicais para Sempre representa uma virada de chave”, disse a ministra do Meio Ambiente e Mudança do Clima do Brasil, Marina Silva, em um evento em Nova York, em meados de setembro. “Não é doação, e sim uma iniciativa que opera com lógica de mercado. É uma nova forma de financiar a conservação, com responsabilidade compartilhada e visão de futuro", complementou a ministra. * Esta é a segunda reportagem de uma série do podcast Planeta Verde da RFI na Amazônia. As reportagens, parcialmente financiadas pelo Imaflora, vão ao ar todas as quintas-feiras até a COP30 em Belém, em novembro. 

Radioagência
Relatório do TCU aponta ineficiências em praticamente todos os maiores benefícios fiscais

Radioagência

Play Episode Listen Later Sep 26, 2025


Gabinete de Guerra
Conflito entre NATO e Rússia "é praticamente inevitável"

Gabinete de Guerra

Play Episode Listen Later Sep 24, 2025 15:48


Vitor Gabriel Oliveira considera que aliança atlântica deve repelir provocações russas antes mesmo de entrarem em território da NATO: "Temos de ser mais agressivos a defender as fronteiras".See omnystudio.com/listener for privacy information.

ChinaCast
703_Como importar brinquedos da China com marca própria - China Gate Importação

ChinaCast

Play Episode Listen Later Sep 11, 2025 7:07


Shantou é a cidade dos brinquedos na China e do mundo. Praticamente todos os brinquedos que temos em nossas lojas e anúncios online são fabricados lá. Neste episódio, direto de Shantou, Rodrigo Giraldelli vai te mostrar como funciona a experiência de compra dentro de um showroom com mais de 4.000 fornecedores. E este é apenas um de vários showrooms na cidade. Você vai conhecer a variedade de produtos disponíveis: bonecas, carrinhos, navios, brinquedos de montar e muito mais. Além de como desenvolver e importar brinquedos com sua própria marca de já com código de barras, embalagem personalizada e certificação do Inmetro. A China Gate é especialista em importação da China e te ajuda em toda sua viagem para Shantou (passagens, hotel, acompanhamento) e também cuida da importação até a porta da sua empresa. FALE COM NOSSO TIME E TENHA TODO APOIO EM SUA VIAGEM PARA CHINA E EM SUA IMPORTAÇÃO: https://chinagate.com.br/atendimento/ VIAJE PARA SHANTOU COM A ASSESSORIA COMPLETA DA CHINA GATE: https://play.chinagate.com.br/viagens-para-yiwu/  

Resposta Pronta
França bloqueada, Paris está praticamente em estado de sítio

Resposta Pronta

Play Episode Listen Later Sep 10, 2025 5:03


Carlos Pereira, diretor do LusoJornal, explica que o movimento "Bloqueiem Tudo" espalhou-se de forma incontrolável e expõe a crise política e social francesa, agravada por propostas polémicas.See omnystudio.com/listener for privacy information.

Presente Diário
Deus sabe

Presente Diário

Play Episode Listen Later Sep 6, 2025 3:22


Devocional do dia 06/09/2025 com o Tema: “Deus sabe”Talvez você, assim como eu, sinta que alguns dias são apenas trevas e não consiga enxergar uma saída. A energia física e mental se esgota. Praticamente paramos e nos desconectamos, como um disjuntor que desarma numa sobrecarga elétrica. Cada vez mais, a sociedade fala de campanhas de conscientização e de valorização da vida, sobretudo durante o mês de setembro, mas, na prática, nem sempre o apoio esperado ou necessário vem.LEITURA BÍBLICA: Salmo 38.9 SENHOR, não me abandones! Não fiques longe de mim, ó meu Deus! (Sl 38.21) See omnystudio.com/listener for privacy information.

Governo do Estado de São Paulo
Defesa Civil - Domingo (7), o dia será marcado pelo predomínio de sol entre poucas nuvens e o tempo ficará firme em praticamente todo o território paulista

Governo do Estado de São Paulo

Play Episode Listen Later Sep 5, 2025 1:26


Notícias Agrícolas - Podcasts
Colheita do milho praticamente encerrada em Dr. Camargo/PR com produtividades variando de acordo com época de plantio

Notícias Agrícolas - Podcasts

Play Episode Listen Later Aug 26, 2025 6:20


Primeiras áreas sofreram com seca, lavouras do meio foram boas e as do tarde sofreram com geadas

Notícias Agrícolas - Podcasts
Colheita do milho praticamente encerrada em Mineiros/GO com média de 140 sc/ha

Notícias Agrícolas - Podcasts

Play Episode Listen Later Aug 25, 2025 7:12


Alguns talhões passaram de 200 sc/ha diante do clima que ajudou durante todo o ciclo da cultura

Cose Molto Umane
1927 - SMU - Che botta!

Cose Molto Umane

Play Episode Listen Later Aug 23, 2025 10:11


Praticamente la definizione del "voi non imitatelo", nel senso che la storia di questo ascoltatore è una sequenza di cose da non fare e una serie di colpi di fortuna. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

Jones Manoel
Esquerda foi praticamente riscada do Congresso na Bolívia | Tatiane Watanabe

Jones Manoel

Play Episode Listen Later Aug 19, 2025 30:54


Tatiana Watanabe afirmou que além da derrota para a Presidência, esquerda foi praticamente riscada do Congresso na Bolívia, ela criticou o governo Arce, dizendo que fez concessões enquanto recusava-se a mobilizar o povo

Governo do Estado de São Paulo
Defesa Civil - Nesta quarta-feira dia 20, uma forte massa de ar seco mantém o tempo estável em praticamente todo o Estado de São Paulo

Governo do Estado de São Paulo

Play Episode Listen Later Aug 19, 2025 1:02


Defesa Civil - Nesta quarta-feira dia 20, uma forte massa de ar seco mantém o tempo estável em praticamente todo o Estado de São Paulo by Governo do Estado de São Paulo

Ciência
Saúde mental em Cabo Delgado : « Nós vivemos com medo constante »

Ciência

Play Episode Listen Later Aug 14, 2025 22:04


A saúde mental é um desafio ao qual cada um pode ser confrontado a dada altura, por motivos diferentes. Em Cabo Delgado, no extremo norte de Moçambique, é a violência constante desde 2017 que corrói o quotidiano daqueles que a vivem, são testemunhas ou até acabam por também a praticar. Nestas últimas semanas, chegam-nos regularmente notícias do recrudescimento dos ataques contra povoações designadamente nos distritos de Muidumbe, no norte, bem como em Chiúre e Ancuabe, a sul da província. Apesar da presença de tropas estrangeiras a apoiar as Forças Armadas Moçambicanas, segundo a ONU, cerca de 100 mil pessoas têm fugido de Cabo Delgado desde o começo do ano e mais de metade desde Julho. Mesmo no caso de encontrar algum refúgio em campos de deslocados, os moradores que fugiram dos ataques enfrentam riscos sanitários acrescidos, ligados essencialmente à higiene, à água, ao paludismo, mas também à sua própria saúde mental. Para evocar esta problemática, a RFI falou com Simone Jacinto, psicólogo clínico baseado no distrito de Balama, no sudoeste de Cabo Delgado e também com Osvaldo de Sousa, Técnico de Medicina Geral ligado à Médicos Sem Fronteiras, que esteve recentemente em Chiúre, igualmente no sul da província. Ao recordar as situações com que se deparou enquanto esteve naquela zona, este último refere que encontrou pessoas com as «necessidades quase todas». «Os Médicos Sem Fronteiras foram ao terreno em Chiúre e realmente encontramos pessoas com necessidades quase todas. Mas o nosso foco mesmo foi, primeiro, melhorar e evitar o pior. Estamos a falar de prevenção. A equipa de saúde mental, a equipa de água e saneamento do meio e, assim como os técnicos que estavam lá no terreno para apoiar as pessoas, a missão foi mesmo tratar os doentes e também colocar medidas preventivas, desde promoção de saúde, promoção de saúde mental na comunidade, água e saneamento», conta Osvaldo de Sousa. Questionado sobre o quadro psicológico apresentado pelos deslocados e sobreviventes que apoiou, o técnico fala nomeadamente de «stress pós-traumático. As equipas tentaram chegar às aldeias para criar demanda aos serviços, fazer conhecer de que a falta de saúde mental ou problemas mentais manifestam desta maneira. (…) É deplorável ver pessoas com manifestações evidentes de stress. A ansiedade que este público apresentava, do que vai acontecer no futuro, o que é que vai acontecer, em situações que antes tinham o mínimo para sobreviver, mas agora foi reduzido a nada». Apesar deste sofrimento, as populações afectadas não vão necessariamente de forma espontânea procurar uma ajuda especializada, lamenta Osvaldo de Sousa. «Precisamos muito trabalho para consciencializar as pessoas de que o isolamento, a tristeza, a irritabilidade nas crianças, por exemplo, a falta de sono durante a noite, não é normal. É um problema de saúde mental. São consequências do impacto do que aconteceu.» Relativamente às franjas mais fragilizadas da população de Cabo Delgado, as crianças, o técnico de saúde considera que vivem «uma situação muito caótica». «As equipas tiveram oportunidade de explorar mais do que se passa na mente, na psique das crianças. A equipa busca entender o que é que a criança pensa, o que acha. Por exemplo, ‘desenha o que você não gosta'. Então as crianças desenhavam homens armados, As crianças desenhavam situações que realmente você não tem. Claro que não posso ver o que é que a criança vê. Mas eu consigo entender o que é que se passa na psique da criança, o que é que a criança teve como impacto negativo da violência, tem um trauma, tem um futuro um pouco debilitado mentalmente. É devastador», constata Osvaldo de Sousa. Este é também o quadro descrito por Simone Jacinto, psicólogo clínico baseado no distrito de Balama no sudoeste de Cabo Delgado. As crianças «que passaram directamente por este conflito podem, a posteriori, desenvolver aquilo que se chama de ‘transtornos de agressividade', porque podem ser dominados por parte do seu sentimentalismo, porque vivenciaram coisas que na sua idade não poderiam vivenciar e posteriormente, isso também pode afectar a parte da saúde escolar da própria criança», diz o especialista. Questionado sobre os perigos enfrentados pelas crianças que são raptadas para, em seguida, serem utilizadas como crianças-soldado, o terapeuta diz que o primeiro risco que enfrentam é a sua instrumentalização. «Vão ser instrumentalizadas para uma uma actividade que não é para eles. Essas crianças são instrumentalizadas para praticar acções agressivas. Essas crianças também correm riscos por não ter nenhum proveito escolar. Essas crianças, quando crescerem, porque estão a vivenciar ou estão a ser instrumentalizadas e a praticarem acções que não são do seu nível, elas praticamente serão perdidas», adverte o psicólogo. Focando o olhar sobre a situação dos deslocados e refugiados, o técnico refere que o estatuto de deslocado já implica fragilidades. «A perda das suas condições, eles vivem em zonas em que nem contavam que passariam. Elas estão vulneráveis a muitas situações. Não têm condições em termos de comida, de água, de dormida. E a saúde psicológica do próprio paciente está afectada», observa o perito. Mesmo quem nunca esteve confrontado com a violência mas vive em Cabo Delgado, tem medo, diz Simone Jacinto. «Praticamente a pessoa que vive em Cabo Delgado não vive normalmente. Vivemos todos os dias a rezar e a pedirmos a Deus. Nós tivemos um rumor no passado ano de 2023, que eles (os insurgentes) passaram numa zona do distrito de Namuno (perto do distrito de Balama, no sudoeste de Cabo Delgado) que iam para a zona de Balama. Acredite, num período como este, que nem rádio, nem televisão, ninguém ligava por medo. Então todos nós aqui vivemos com constante vigilância, medo constante e desmotivados pela vida», desabafa o psicólogo. Sobre a sensibilidade das autoridades sobre estes aspectos, o terapeuta considera que existem ainda alguns desafios pela frente. «Primeiro, tinha que se criar equipas de peritos da área» considera Simone Jacinto para quem seria também interessante desenvolver « terapias, instrumentos para ocupação das crianças » e também « a componente alimentar para as próprias pessoas, condições de vida». No mesmo sentido, Osvaldo de Sousa, dos Médicos Sem Fronteiras, considera que uma tomada de consciência ainda deve ser feita. «Todos nós somos chamados a falar alto porque parece que este problema está adormecido, que quem não está no terreno pensa que está tudo bem. Mas não. As crianças, todos os dias, vivem atormentadas com insónia. Então é um trabalho multidisciplinar. A nossa parte, vamos ao campo, vamos falar de quem olha, vamos procurar os cuidados médicos. Vamos continuar a dar apoio em termos de saúde física e mental, mas também os outros que estão por detrás e por outros lados poderiam ajudar a fazer entender que a busca atempada aos cuidados de saúde mental é relevante. É o que estamos aqui a fazer», conclui o técnico de medicina geral.

Brasil-Mundo
Luciana Souza canta no Carnegie Hall de Nova York, acompanhada de jovens músicos de jazz dos EUA

Brasil-Mundo

Play Episode Listen Later Jul 26, 2025 5:15


O palco do Carnegie Hall, em Nova York, recebe neste verão americano mais uma edição da NYO Jazz, a Orquestra Jovem de Jazz dos Estados Unidos. O projeto educativo, ligado à tradicional casa de concertos, já teve como convidadas especiais Dee Dee Bridgewater, uma das maiores cantoras de jazz da atualidade, e Dianne Reeves, ambas vencedoras de múltiplos prêmios Grammy. Luciana Rosa, correspondente da RFI em Nova York Este ano, quem assume os vocais é Luciana Souza, cantora, compositora e educadora musical nascida em São Paulo e radicada nos Estados Unidos desde os anos 1990. Luciana conta que foi convidada especial de um projeto já tradicional do Carnegie Hall, uma instituição que, além de apresentar grandes concertos e artistas, também mantém um forte braço educativo. “Eles organizam três orquestras – duas sinfônicas e uma big band. Chama-se NYO, a sigla para National Youth Orchestra”, explica. Filha do cantor e compositor Walter Santos e da letrista Teresa Souza, Luciana cresceu imersa em um ambiente musical. Ainda menina, gravava jingles e acompanhava o movimento da música instrumental brasileira. “Meus pais foram muito influentes na música, especialmente em São Paulo”, relembra a cantora. Eles criaram um selo de disco chamado Som da Gente que, durante dez anos, ajudou a impulsionar a música instrumental brasileira – ou, como ela mesma define, “o jazz brasileiro”. Repertório inclui canções de Tom Jobim, Ivan Lins e Vince Mendoza Reconhecida como uma das vozes mais respeitadas da música brasileira fora do país, Luciana Souza traz ao projeto sua vivência única entre o jazz norte-americano e os ritmos brasileiros. Ela vê em Tom Jobim a figura central dessa ponte entre os dois mundos. “Praticamente todo o repertório de música brasileira que a gente está fazendo é baseado no Jobim”, destaca. Entre os clássicos escolhidos para o repertório da turnê está “Chega de Saudade”, eternizada por João Gilberto. O programa ainda inclui a canção “Se Acontecer”, de Ivan Lins e Lenine, além de um novo choro assinado pelo maestro Vince Mendoza, diretor musical da NYO Jazz. Com seis indicações ao Grammy, Luciana já colaborou com nomes como Herbie Hancock, Hermeto Pascoal, Romero Lubambo, Maria Schneider, Danilo Perez, Paul Simon e James Taylor. Mas, segundo ela, o que mais a inspira é ver o jazz renascer nas mãos dos jovens músicos. Para ela, o jazz está longe de ter desaparecido. “O jazz não está morto. Está morto para algumas pessoas, mas para muitos de nós ainda está muito vivo”, afirma. “Tem muita vitalidade na voz desses jovens que vão tocar. Eles são o futuro do jazz.” Turnê da NYO Jazz no Brasil Após as apresentações neste fim de semana (26 e 27 de julho) em Nova York, a NYO Jazz – sob regência do trompetista Sean Jones – embarca para uma turnê pelo Brasil, com shows em São Paulo, Rio de Janeiro e Manaus. “Esse ano, o foco é a América do Sul, principalmente o Brasil. A gente vai fazer concertos em São Paulo, no Rio e em Manaus”, conta Luciana. A volta ao palco do Carnegie Hall tem um sabor especial. Ela já se apresentou ali em outras ocasiões, mas diz que o convite atual tem um peso simbólico. “É uma honra e uma alegria imensa. Trabalhar com o Carnegie Hall é algo muito prestigioso”, diz Luciana. “Eu acredito profundamente no jazz e estou em um momento da vida em que sigo criando, mas também quero abrir espaço para a nova geração.” Entre o passado glorioso do jazz e seu futuro vibrante, Luciana Souza é ponte, voz e referência.

Brasil-Mundo
Luciana Souza canta no Carnegie Hall de Nova York, acompanhada de jovens músicos de jazz dos EUA

Brasil-Mundo

Play Episode Listen Later Jul 26, 2025 5:15


O palco do Carnegie Hall, em Nova York, recebe neste verão americano mais uma edição da NYO Jazz, a Orquestra Jovem de Jazz dos Estados Unidos. O projeto educativo, ligado à tradicional casa de concertos, já teve como convidadas especiais Dee Dee Bridgewater, uma das maiores cantoras de jazz da atualidade, e Dianne Reeves, ambas vencedoras de múltiplos prêmios Grammy. Luciana Rosa, correspondente da RFI em Nova York Este ano, quem assume os vocais é Luciana Souza, cantora, compositora e educadora musical nascida em São Paulo e radicada nos Estados Unidos desde os anos 1990. Luciana conta que foi convidada especial de um projeto já tradicional do Carnegie Hall, uma instituição que, além de apresentar grandes concertos e artistas, também mantém um forte braço educativo. “Eles organizam três orquestras – duas sinfônicas e uma big band. Chama-se NYO, a sigla para National Youth Orchestra”, explica. Filha do cantor e compositor Walter Santos e da letrista Teresa Souza, Luciana cresceu imersa em um ambiente musical. Ainda menina, gravava jingles e acompanhava o movimento da música instrumental brasileira. “Meus pais foram muito influentes na música, especialmente em São Paulo”, relembra a cantora. Eles criaram um selo de disco chamado Som da Gente que, durante dez anos, ajudou a impulsionar a música instrumental brasileira – ou, como ela mesma define, “o jazz brasileiro”. Repertório inclui canções de Tom Jobim, Ivan Lins e Vince Mendoza Reconhecida como uma das vozes mais respeitadas da música brasileira fora do país, Luciana Souza traz ao projeto sua vivência única entre o jazz norte-americano e os ritmos brasileiros. Ela vê em Tom Jobim a figura central dessa ponte entre os dois mundos. “Praticamente todo o repertório de música brasileira que a gente está fazendo é baseado no Jobim”, destaca. Entre os clássicos escolhidos para o repertório da turnê está “Chega de Saudade”, eternizada por João Gilberto. O programa ainda inclui a canção “Se Acontecer”, de Ivan Lins e Lenine, além de um novo choro assinado pelo maestro Vince Mendoza, diretor musical da NYO Jazz. Com seis indicações ao Grammy, Luciana já colaborou com nomes como Herbie Hancock, Hermeto Pascoal, Romero Lubambo, Maria Schneider, Danilo Perez, Paul Simon e James Taylor. Mas, segundo ela, o que mais a inspira é ver o jazz renascer nas mãos dos jovens músicos. Para ela, o jazz está longe de ter desaparecido. “O jazz não está morto. Está morto para algumas pessoas, mas para muitos de nós ainda está muito vivo”, afirma. “Tem muita vitalidade na voz desses jovens que vão tocar. Eles são o futuro do jazz.” Turnê da NYO Jazz no Brasil Após as apresentações neste fim de semana (26 e 27 de julho) em Nova York, a NYO Jazz – sob regência do trompetista Sean Jones – embarca para uma turnê pelo Brasil, com shows em São Paulo, Rio de Janeiro e Manaus. “Esse ano, o foco é a América do Sul, principalmente o Brasil. A gente vai fazer concertos em São Paulo, no Rio e em Manaus”, conta Luciana. A volta ao palco do Carnegie Hall tem um sabor especial. Ela já se apresentou ali em outras ocasiões, mas diz que o convite atual tem um peso simbólico. “É uma honra e uma alegria imensa. Trabalhar com o Carnegie Hall é algo muito prestigioso”, diz Luciana. “Eu acredito profundamente no jazz e estou em um momento da vida em que sigo criando, mas também quero abrir espaço para a nova geração.” Entre o passado glorioso do jazz e seu futuro vibrante, Luciana Souza é ponte, voz e referência.

News dal pianeta Terra
Facciamo votare i sedicenni?

News dal pianeta Terra

Play Episode Listen Later Jul 18, 2025 11:26


Nel Regno unito arriva una proposta di legge per far votare dai 16 anni in su alle elezioni nazionali, come in Galles e Scozia. In Europa, ci sono già Germania e altri 4 stati che fanno votare dai 16 anni in su.Israele ha bombardato l'unica chiesa cattolica presente nella Striscia di Gaza e questo ha scatenato la prima forte reazione da parte del governo italiano contro Israele. La Commissione europea ha proposto di aumentare di quasi il doppio il budget europeo del 2028-2034, tra nuove tasse sul tabacco e sui rifiuti. Praticamente tutti si sono messi a protestare.Dario Falcini, direttore di Rockit, ci parla di Camoufly, irriconoscibile alla vista perché indossa sempre un balaclava ma riconoscibile nel sound: vera elettronica italiana da dancefloor. Puoi scriverci a podcast@lifegate.it e trovare tutte le notizie su www.lifegate.it. Trovi qui la playlist con tutte le puntate speciali di News dal Pianeta Terra.

Painel Eletrônico
Deputado diz que proposta “praticamente” acaba com licenciamento ambiental ao permitir autolicenciamento e isentar produtores rurais

Painel Eletrônico

Play Episode Listen Later Jul 16, 2025


Learn Italian with LearnAmo - Impariamo l'italiano insieme!
Le 10 Parole Necessarie per Dialogare in Italiano

Learn Italian with LearnAmo - Impariamo l'italiano insieme!

Play Episode Listen Later Jul 10, 2025 12:19


Se vuoi davvero parlare come un vero italiano, devi conoscere queste 10 parole magiche che sentirai migliaia di volte ogni giorno. Non le troverai nei libri di grammatica tradizionali, ma sono assolutamente essenziali per capire e partecipare alle conversazioni quotidiane degli italiani. Queste espressioni fanno la differenza tra chi parla un italiano "da libro" e chi comunica in modo naturale e spontaneo come un madrelingua. 10 Parole Magiche che gli Italiani Usano Ogni Giorno: Guida Completa per Parlare come un Vero Italiano 1. TIPO - La Parola Tuttofare degli Italiani "Tipo" è probabilmente una delle parole più versatili dell'italiano colloquiale. Ha sostituito molte espressioni più formali ed è diventata un vero e proprio jolly linguistico che gli italiani usano in numerosissimi contesti. Per approssimare e indicare una quantità o tempo indefinito (equivale a "circa", "più o meno"): "Ci vediamo tipo alle otto", "Costa tipo 50 euro", "Abito tipo a 10 minuti da qui". In questo caso, "tipo" addolcisce l'informazione rendendola meno precisa e più colloquiale. Per fare esempi concreti (sostituisce "come" o "per esempio"): "Mi piacciono i film tipo quelli di Tarantino", "Vorrei un lavoro tipo quello di mio fratello", "Ho bisogno di scarpe tipo quelle che hai tu". Questa funzione è particolarmente utile quando non si vuole essere troppo specifici. Per attenuare e rendere meno categorico quello che si dice: "Era tipo nervoso", "Mi sembra tipo strano", "È tipo il mio cantante preferito". Questo uso dimostra incertezza o cortesia, evitando affermazioni troppo dirette. 2. COMUNQUE - Il Ponte Perfetto tra le Idee "Comunque" è il connettore universale dell'italiano parlato. È una parola che permette di gestire il flusso della conversazione in modo elegante e naturale, facilitando i cambi di argomento e le transizioni. Per cambiare argomento quando si vuole passare a qualcosa di diverso: "Comunque, ti volevo dire una cosa importante", "Comunque, lasciamo perdere questo discorso", "Comunque, hai saputo di Marco?". È il modo più naturale per introdurre un nuovo topic senza sembrare bruschi. Per tornare al punto principale dopo una digressione: "Comunque, come ti dicevo prima", "Comunque, il fatto è che", "Comunque, tornando a noi". Questa funzione è essenziale per mantenere la coerenza del discorso. Per concludere una discussione o riassumere: "Comunque sia, ci sentiamo domani", "Comunque, la decisione è presa", "Comunque, vediamo che succede". In questo caso ha un valore conclusivo e spesso indica che non si vuole approfondire ulteriormente. 3. CIOÈ - L'Espressione delle Emozioni Forti "Cioè" è molto più di una semplice congiunzione esplicativa. Nel linguaggio colloquiale è diventata un potente strumento espressivo che trasmette emozioni intense e permette di gestire i tempi della conversazione. Per esprimere sorpresa e incredulità: "Cioè, hai vinto davvero alla lotteria?!", "Cioè, mi stai dicendo che non hai studiato niente?", "Cioè, è già finito il weekend?". Il tono di voce è fondamentale per trasmettere il livello di stupore. Per spiegare meglio e chiarire un concetto: "È simpatico, cioè mi fa sempre ridere", "Non è antipatico, cioè non mi ha mai fatto niente di male", "È intelligente, cioè capisce tutto al volo". In questo caso mantiene il significato originale di "ovvero". Per guadagnare tempo mentre si pensa a cosa dire: "Cioè... come dire... è complicato", "Cioè... non so se è una buona idea". Funziona come una pausa riempitiva che dà tempo di organizzare i pensieri. Per esprimere shock e indignazione: "Cioè... sul serio? Ma era ingegnere!", "Cioè, ma come ti permetti?". In questi casi è spesso seguito da una pausa e ha un tono decisamente più drammatico. 4. PRATICAMENTE - Il Re dei Riassunti "Praticamente" è diventato l'introduttore per eccellenza di spiegazioni e riassunti nell'italiano colloquiale. È una parola che segnala all'interlocutore che s...

Expresso - Humor à Primeira Vista
Álvaro Covões e Jel apostam no humor nacional no Alive: o Palco Comédia “está ao barrote” há 10 edições, apesar de “muitos teatros públicos não considerarem o humor cultura”

Expresso - Humor à Primeira Vista

Play Episode Listen Later Jul 8, 2025 40:54


Antes do humor fechar para férias, há o Palco Comédia do NOS Alive. Desde 2014 que o festival de música dedica também um dos seus palcos a esta arte. Praticamente todos os humoristas passaram pelo espaço ao longo dos anos. Em 2025, de 10 a 12 de julho, no Passeio Marítimo de Algés, Guilherme Duarte, Luís Franco-Bastos e os Cebola Mol são cabeças de cartaz. É a décima edição do NOS Alive com comédia à mistura. Também alguns nomes internacionais estrearam-se em Portugal neste palco, como Daniel Sloss, em 2017. No Humor À Primeira Vista, Gustavo Carvalho recebe Jel, humorista e curador do Palco Comédia; e Álvaro Covões, diretor-geral da Everything is New, promotora do festival. Juntos reforçam a importância do Palco Comédia para a criação de públicos e diversificação dos hábitos culturais dos festivaleiros, relembram alguns dos melhores momentos que viveram ao longo de dez anos de comédia no Alive e abordam a possibilidade de ter um humorista no palco principal.See omnystudio.com/listener for privacy information.

Global com Paulo Portas
“Trump já deu praticamente tudo o que a Rússia quer”

Global com Paulo Portas

Play Episode Listen Later Jul 6, 2025 24:48


Num dos seus comentários mais críticos, Paulo Portas acusa Donald Trump de ceder à Rússia e de empurrar os EUA para o abismo fiscal, com impacto direto na guerra na Ucrânia, nas relações com a Europa e na política energética global.See omnystudio.com/listener for privacy information.

Arauto Repórter UNISC
A metáfora da areia

Arauto Repórter UNISC

Play Episode Listen Later Jun 16, 2025 3:13


Mãe e filha estavam caminhando pela praia. Num certo ponto, a jovem, que estava enfrentando muitos problemas no casamento, perguntou: "Mãe, como se faz para manter um amor?"A mãe olhou para a filha e respondeu: "Pega um pouco de areia e fecha a mão com força..." A jovem assim fez e reparou que, quanto mais forte apertava a areia com a mão, com mais velocidade a areia escapava entre seus dedos. E então disse: "Mamãe, mas assim a areia cai!". A mãe respondeu: "Eu sei, agora abra completamente a mão..."A menina assim fez, mas veio um vento forte e levou consigo a areia que restava na sua mão, ao que ela falou: "Assim também não consigo manter a areia na minha mão!" A mãe, então, concluiu: "Agora pega outra vez um pouco de areia e mantenha na mão semiaberta como se fosse uma colher... bastante fechada para protegê-la e bastante aberta para dar-lhe liberdade". A menina experimenta e vê que a areia não se escapa da mão e está protegida do vento.Esse exercício lhe ajudou a entender: é assim que se faz para durar umRelacionamentos - de todos os tipos - são como areia em suas mãos. Se você carregá-la com a mão em concha, a areia permanece onde ela está. No minuto que você fecha a mão e aperta com força para segurar, a areia escorre por entre os dedos. Você pode se apegar a alguns grãos, mas a maioria se perderá.Com delicadeza, respeito e liberdade é provável que um relacionamentopermaneça intacto, mas se você segura-lo com muita força, muito possessivamente, o relacionamento se esvai, se perde.Praticamente todas as pessoas querem ser felizes no amor, mas muitas pensam que isso é coisa de cinema e que o amor verdadeiro é algo utópico Não é verdade. O amor é antes de tudo uma decisão de fazer o outro feliz e de deixa-lo livre.

Assunto Nosso
A metáfora da areia

Assunto Nosso

Play Episode Listen Later Jun 16, 2025 3:13


Mãe e filha estavam caminhando pela praia. Num certo ponto, a jovem, que estava enfrentando muitos problemas no casamento, perguntou: "Mãe, como se faz para manter um amor?"A mãe olhou para a filha e respondeu: "Pega um pouco de areia e fecha a mão com força..." A jovem assim fez e reparou que, quanto mais forte apertava a areia com a mão, com mais velocidade a areia escapava entre seus dedos. E então disse: "Mamãe, mas assim a areia cai!". A mãe respondeu: "Eu sei, agora abra completamente a mão..."A menina assim fez, mas veio um vento forte e levou consigo a areia que restava na sua mão, ao que ela falou: "Assim também não consigo manter a areia na minha mão!" A mãe, então, concluiu: "Agora pega outra vez um pouco de areia e mantenha na mão semiaberta como se fosse uma colher... bastante fechada para protegê-la e bastante aberta para dar-lhe liberdade". A menina experimenta e vê que a areia não se escapa da mão e está protegida do vento.Esse exercício lhe ajudou a entender: é assim que se faz para durar umRelacionamentos - de todos os tipos - são como areia em suas mãos. Se você carregá-la com a mão em concha, a areia permanece onde ela está. No minuto que você fecha a mão e aperta com força para segurar, a areia escorre por entre os dedos. Você pode se apegar a alguns grãos, mas a maioria se perderá.Com delicadeza, respeito e liberdade é provável que um relacionamentopermaneça intacto, mas se você segura-lo com muita força, muito possessivamente, o relacionamento se esvai, se perde.Praticamente todas as pessoas querem ser felizes no amor, mas muitas pensam que isso é coisa de cinema e que o amor verdadeiro é algo utópico Não é verdade. O amor é antes de tudo uma decisão de fazer o outro feliz e de deixa-lo livre.

Gabinete de Guerra
Ucrânia-Rússia. "Entendimento é praticamente nulo"

Gabinete de Guerra

Play Episode Listen Later May 29, 2025 16:09


Nuno Amaral Jerónimo afirma que Zelensky e Putin pedem demais em relação ao que outro quer dar. No Médio Oriente, Netanyahu está cada vez mais isolado perante oposição que diz ser preciso parar.See omnystudio.com/listener for privacy information.

Noticiário Nacional
19h Praticamente fechado: 2 deputados para a AD e 2 para o CHEGA

Noticiário Nacional

Play Episode Listen Later May 28, 2025 11:30


Splash Brothers
Podcast #281 - OKC praticamente classificado e Pacers com vantagem

Splash Brothers

Play Episode Listen Later May 28, 2025 60:22


PODCAST #281 NO AR!Nessa edição nós falamos sobre o Oklahoma City Thunder abrindo boa vantagem contra o Minnesota Timberwolves. Também comentamos sobre o Indiana Pacers na frente do New York Knicks.

Notícias Agrícolas - Podcasts
Chuvas de baixa a média intensidade devem ocorrer em praticamente todo o litoral brasileiro para os próximos 7 dias

Notícias Agrícolas - Podcasts

Play Episode Listen Later May 14, 2025 24:47


Costa nordestina em alerta para receber grandes acumulados até a próxima semana

Radio Futura
Cassiano

Radio Futura

Play Episode Listen Later May 10, 2025 149:21


Lucas Brêda RIO DE JANEIRO Eram os primeiros meses de 1970, e Cassiano desfilava seu "black power" reluzente por São Paulo quando conheceu outro cabeludo chamado Paulo Ricardo Botafogo, de aspecto e ideologia hippie, fã de Marvin Gaye como ele. Nos alto-falantes de uma lanchonete, o locutor da rádio anunciava a nova música de Tim Maia, que deixou seu novo amigo boquiaberto. Ao som de "Primavera (Vai Chuva)", a dupla pagou a conta, mas o dinheiro de Cassiano acabou. Ele estava sem lugar para dormir e pediu abrigo a Botafogo. Voltava de uma excursão, quando viu calças de homem no varal de sua mulher e não quis conversa. Também fez uma revelação. "Olha, essa música é minha, mas por favor não fale para ninguém." Dita como um pedido singelo, a frase se tornou uma maldição para Cassiano. Autor de sucessos na voz de Tim Maia e Ivete Sangalo, o paraibano fascinou músicos, virou "sample" e rima dos Racionais MCs e gravou discos até hoje cultuados. Mas morreu há quatro anos como um gênio esquecido —a dimensão de seu talento é um segredo guardado por quem conviveu e trabalhou com ele.  Reprodução de foto do músico Cassiano, morto em 2021 - Eduardo Anizelli/Folhapress Isso não quer dizer que Cassiano tenha sido um desconhecido. Bastião do movimento black e precursor do soul brasileiro, angariou uma legião de fãs, vem sendo redescoberto por novas gerações e acumula milhões de "plays" no streaming. Sua obra que veio ao mundo, no entanto, é só uma parcela do que produziu de maneira informal durante toda a vida —e que segue inédita até hoje. Cassiano, morto aos 78, deixou um disco de inéditas incompleto, gravado em 1978 e hoje em posse da Sony. Também tem gravações "demo" feitas nas décadas de 1980 e 1990 que há anos circulam entre fãs e amigos. Isso fora o que William Magalhães, líder da banda Black Rio, chama de "baú do tesouro" —as dezenas de fitas cassete com gravações caseiras nunca ouvidas. "Ele nunca parou. Só parou para o mundo", diz Magalhães, que herdou do pai, Oberdan, não só a banda que reativou nos anos 2000, mas a amizade e o respeito de Cassiano. "Todo dia ele tocava piano, passeava com gente simples, trocava ideia. Era tão puro que às vezes a gente duvidava da bondade dele." O tal baú, ele diz, contém "coisas que fizemos em estúdio, composições dele tocando em casa, ideias, tudo inédito". "E só coisa boa. Cassiano nunca fez nada ruim, musicalmente falando. Com ou sem banda, arrasava. A voz, o jeito de compor. Era uma genialidade ímpar." Acervo de Cassiano Esse material está na casa que Cassiano dividiu com a mulher, Cássia, e a filha, Clara, no fim da vida, no bairro de Santa Teresa, no Rio de Janeiro. Há também registros escritos de memórias, recortes de revistas e jornais, filmagens de performances no palco e em casa, diversos instrumentos e até desenhos e colagens que ele costumava fazer. A viúva conta que o marido saía às vezes para o bar e para conversar na rua, mas "não era um homem de multidões". "Gostava de música e queria trabalhar o tempo todo, não era tanto de atividade social. Mas, se chamasse para o estúdio ou para o palco, esse era o grande sonho. Ele queria estar entre os músicos." Por volta de 2016, na reunião com o presidente da Sony, Paulo Junqueiro, para negociar o lançamento do disco de 1978, Cassiano estava mais interessado em apresentar o material mais novo que vinha criando. Não se opôs ao lançamento do álbum engavetado, mas suas prioridades eram diferentes daquelas da gravadora, e o papo esfriou. Descoberto antes desse encontro pelo produtor Rodrigo Gorky, hoje conhecido pelo trabalho com Pabllo Vittar, o disco chegou aos ouvidos de Junqueiro, fã declarado do cantor, que logo se interessou. Kassin, produtor que trabalhou na finalização póstuma do álbum "Racional 3", de Tim Maia, foi chamado para ajudar. No primeiro contato com as músicas, ele diz, sentiu que tinha "um negócio enorme na frente". O produtor conta que o trabalho que ele e Gorky fizeram foi apenas de "limpar e viabilizar", além de reorganizar e mixar as músicas, sem edições ou acréscimos. Em sua opinião, o álbum não precisa de muitos retoques para ser lançado. Segundo Junqueiro, ainda há o que ser feito. "Chamei Cassiano para ouvir, ele se lembrava de tudo, mas concordava que faltava muito. O que existe é uma pré-mixagem e, a partir dela, terminar o disco, caso a família queira finalizar. Na minha opinião, não está terminado. Mas, se a família achar que está terminado, tudo bem. Estamos tentando encontrar uma maneira de chegar lá." Um dos impeditivos para que o disco perdido de 1978 seja lançado é a falta de créditos aos músicos que participaram das gravações. Claudio Zoli, no entanto, lembra não só que gravou "backing vocals", mas sabe de vários dos instrumentistas envolvidos no disco. Tinha 14 anos e mal tocava violão, mas Cassiano vislumbrou um futuro para ele na música. "A gente se reunia numa casa lá em Jacarepaguá", diz Zoli. "Era aquele clima meio Novos Baianos, todo mundo dormindo lá, ensaiando. Nos reunimos para gravar esse disco da CBS, que não saiu, e o Cassiano fazia um ‘esquenta' antes de entrar em estúdio. Ficava tocando violão, falando sobre harmonia." Há alguns registros desses momentos de "esquenta" e também de estúdio feitos por Paulo Ricardo Botafogo, que é fotógrafo. Ele acreditava, sem muita certeza, que eram imagens da gravação de "Cuban Soul", disco de Cassiano do qual fez a foto da capa, gravado há 50 anos. Mas é bastante improvável que Zoli, nascido em 1964, tivesse apenas 11 anos nas imagens. Produtor que trabalhou com Tim Maia e foi amigo de Cassiano, Carlos Lemos se mudou da Philips, hoje Universal, para a CBS, hoje Sony, na segunda metade dos anos 1970. Pelas fotos, ele diz ter certeza que as gravações aconteceram no estúdio Haway, que era alugado pela CBS. Ele também confirma as identidades dos músicos lembrados por Zoli. São eles os guitarristas Paulinho Roquette, Paulinho Guitarra, Beto Cajueiro e Paulo Zdan, além de Dom Charles no piano e Paulo César Barros no baixo. Quem também corrobora as lembranças de Zoli é Paulo Zdan, médico de Cassiano, de quem se tornou grande amigo e foi letrista do disco "Cuban Soul". Morto há um ano, ele deu uma entrevista a Christian Bernard, que preparava um documentário sobre Cassiano —o filme acabou não autorizado pela família. A reportagem ouviu uma pré-mixagem desse disco de 1978, que destaca a faceta mais suingada de Cassiano. É um registro coeso de 12 faixas, mais funk do que soul, com vocais simultâneos cheios de candura e um flerte com a música disco daquela época. Para Kassin, é um registro "mais pop". "Se tivesse saído na época, teria feito sucesso", ele diz. Junqueiro, da Sony, concorda que as faixas mantêm uma coerência, mas que não é possível saber se isso se manteria caso Cassiano continuasse o trabalho no álbum. "Não tem nenhuma música que eu imagino que o Cassiano não botaria no disco. Talvez ele colocasse mais músicas. É um disco mais para cima, mas para ser mais dançante faltam arranjos." Clara, filha de Cassiano, lembra que o pai não tinha boas memórias da época que fez esse disco. "Não sei o que ele estava sentindo, mas não era um momento feliz para ele", ela diz. "Ele já não se via mais tanto como aquele Cassiano de 1978. Mas hoje reconheço a importância de lançar. Acho que todo mundo merece, mesmo que ele não tenha ficado tão empolgado assim com a ideia."  Retrato do cantor Cassiano em 1998 As gravações foram pausadas depois que Cassiano teve tuberculose e passou por uma cirurgia para a retirada de uma parte do pulmão. Mas as pessoas ouvidas pela reportagem também relatam um hábito constante do artista —demorar para finalizar seus trabalhos, ao ponto de as gravadoras desistirem de bancar as horas de estúdio e os músicos caros, pondo os projetos na geladeira. Bernard, o documentarista, também afirma que foi logo após as gravações desse álbum da CBS que Cassiano rompeu com Paulo Zdan e ficou 40 anos sem falar com ele. "Zoli depois tocou na banda do Cassiano, no show ‘Cassiano Disco Club'. Mas na verdade não tocou. Só ensaiou e, como nunca faziam shows, ele e o Zdan saíram e montaram a banda Brylho." A década de 1980 marcou o período de maior dificuldade para Cassiano, que passou a gravar esporadicamente, parou de lançar álbuns e enfrentou dificuldades financeiras. Cassiano nasceu em Campina Grande, na Paraíba, e no fim dos anos 1940 se mudou para o Rio de Janeiro com o pai, que ganhava a vida como pedreiro e era também um seresteiro e amigo de Jackson do Pandeiro. O menino acompanhava, tocando cavaquinho desde pequeno. Conheceu Amaro na Rocinha, onde morava, e formou com ele e o irmão, conhecido como Camarão, o Bossa Trio, que deu origem à banda Os Diagonais. O forte do trio eram os vocais simultâneos. Chegaram a gravar até para Roberto Carlos. "Ele era um mestre em vocalização. Era impressionante, um talento", diz Jairo Pires, que foi produtor de diversos discos de Tim Maia e depois diretor de grandes gravadoras. "Foram pioneiros nessa música negra. Esse tipo de vocalização era muito moderna. Ele já tinha essa coisa no sangue. Por isso que o Tim amava o Cassiano." Não demorou até que o lado compositor do artista fosse notado por gente da indústria. Em 1970, ele assinou quatro músicas do primeiro disco de Tim Maia e ainda é tido como um arranjador informal, por não ter sido creditado, daquele álbum. O Síndico havia voltado dos Estados Unidos impregnado pela música negra americana, e a única pessoa que tinha bagagem suficiente para conversar com ele era Cassiano. "Cassiano tinha esse dom", diz Carlos Lemos, que foi de músico a assistente de produção e depois produtor nessa época. "Ele era muito criativo e teve momentos na gravação que ele cantou a bola de praticamente o arranjo todo. Ele não escrevia, mas sabia o que queria. Praticamente nos três primeiros discos do Tim Maia ele estava junto." Dali em diante, o paraibano despontou numa carreira solo que concentra nos anos 1970 sua fase mais influente. São três discos —"Imagem e Som", de 1971, "Apresentamos Nosso Cassiano", de 1973, e o mais conhecido deles, "Cuban Soul: 18 Kilates", de 1976, que teve duas músicas em novelas da Globo. São elas "A Lua e Eu", o maior sucesso em sua voz, e "Coleção", que há 30 anos virou hit com Ivete Sangalo, na Banda Eva. Lemos se recorda de que chegou a dividir apartamento com Cassiano e outros músicos na rua Major Sertório, no centro de São Paulo, nos anos 1970. O artista estava apaixonado por uma mulher chamada Ingrid, para quem compôs algumas músicas. Era uma época inspirada para o cantor, que em 1975 atingiu sucesso com "A Lua e Eu", produzida por Lemos e feita ao longo de seis meses. "Produzir um disco com Cassiano demorava uma infinidade", afirma Carlos Lemos. "Ele entrava em estúdio, falava que queria assim e assado, chamava os músicos. Quando voltava para o aquário [espaço onde se ouvem as gravações], já tinha outra coisa na cabeça. Era difícil gravar. Você tinha que administrar uma criatividade excessiva. Ele falava ‘isso pode ficar muito melhor', e realmente ficava. Mas quem tem paciência? A gravadora quer vender logo. Mas era nessa essência que estava a verdade dele —e também seu sucesso." Lemos calcula que, na época em que faziam "A Lua e Eu", deixaram mais de 20 músicas prontas, mais de 500 horas de gravações em estúdio, uma quantidade de fitas suficiente para encher um cômodo inteiro. Procurada pela reportagem desde o fim do ano passado, a Universal, que hoje detém o acervo da Philips, onde essas gravações aconteceram, não respondeu sobre o paradeiro das fitas. O antigo assistente lembra que Jairo Pires, então um dos diretores da Philips, ficava desesperado com essa situação. "Ele tinha um temperamento difícil", diz Pires. "Fora do estúdio, era maravilhoso, um doce de criatura, mas, quando entrava no estúdio, era complicado." Cassiano era especialmente preocupado com o ritmo e a química entre baixo e bateria, com os quais gastava dias e mais dias fazendo e refazendo. Claudio Zoli diz que ele gravava cada parte da bateria separadamente para depois juntar, o que para Ed Motta era "uma invenção da bateria eletrônica antes de ela existir". Lemos conta que Cassiano tinha uma precisão detalhista. "Ele tinha uma visão de matemática forte, de como as frequências combinavam. E era o grande segredo de tudo, porque nem sempre o resultado da sonoridade é o que está na imaginação. Só vi coisa parecida em João Gilberto. E também com Tim Maia —que não respeitava quase ninguém, mas respeitava Cassiano." Outras duas pessoas ouvidas pela reportagem lembraram o pai da bossa nova para falar de Cassiano. Uma delas é Claudio Zoli, que destaca sua qualidade como compositor. O outro é Ed Motta, que foi amigo do paraibano e tentou diversas vezes viabilizar sua carreira. "Ele era o João Gilberto do soul brasileiro", afirma. "Mas, você imagine, um João Gilberto que não é abraçado pelos tropicalistas. Claro que ele tinha um gênio difícil, mas e a Maria Bethânia não tem?" Cassiano chegou a integrar a mesma gravadora de Bethânia e Caetano Veloso, a Philips, mas no braço da firma dedicado à música mais popular, a Polydor. Lemos, o assistente de produção, diz que o paraibano, na época, era humilde e não tinha rancor, mas não dava tanta importância aos baianos, "porque sua qualidade musical era muito superior à de todos eles".  Capa do álbum 'Cuban Soul: 18 Kilates', de Cassiano, de 1976 - Reprodução "Ainda tinha uma rivalidade interna dentro da Philips, criada naturalmente. Poucos sabem que quem sustentava toda a estrutura da gravadora para os baianos serem os caras eram os artistas da Polydor. A Philips gastava e tinha nome, amava os baianos, mas eles nunca venderam como Tim Maia. Vendiam coisa de 50 mil cópias", diz o produtor. Os desentendimentos com a indústria foram gerando mais problemas com o passar do tempo. Paulo Ricardo Botafogo conta que Cassiano recusava oportunidades de aparecer em programas de TV, dar entrevistas e ser fotografado. "Não sei se foi sacaneado, mas ele era um cara muito fácil de enganar. Era muito puro, quase uma criança", afirma. "Cassiano ganhava dinheiro e distribuía entre os músicos. E imagine o que ele passou. Preto, pobre e nordestino. Ele se achava feio. Chamavam ele de ‘Paraíba'", diz Paulo Ricardo Botafogo. Quando "Cuban Soul" foi lançado, depois das centenas de horas de gravações lembradas por Carlos Lemos, o cantor deixou a gravadora. Há na capa do disco um detalhe que, segundo Botafogo, Cassiano interpretou como uma indireta sutil contra ele —é um espaço entre as sílabas da primeira palavra do título do álbum, deixando um "cu" em destaque. Uma reportagem deste jornal de 2001 retratou a dificuldade de Cassiano para gravar. "Levamos para várias gravadoras, mas nenhuma teve interesse, até por ele estar há muito fora da mídia. Mas sua participação em ‘Movimento' prova que ele está a mil, numa fase criativa. Ele tem umas 150 músicas no baú", disse William Magalhães na época.  CD com músicas inéditas do músico Cassiano, morto em 2021 - Eduardo Anizelli/Folhapress "Movimento", o disco que marcou o retorno da Black Rio sob o comando do filho de Oberdan, traz composições, arranjos e a voz de Cassiano, como a faixa "Tomorrow". É uma das músicas que a dupla trabalhou em conjunto, incluindo uma gravação dela apenas com o paraibano cantando, além de duas canções já famosas de maneira informal entre fãs e amigos do artista, "Pérola" e "Maldito Celular". Feitas entre 1993 e 1995, foram gravadas como "demo" e nunca lançadas comercialmente. Magalhães já havia tocado teclado e piano com Cassiano alguns anos antes. Foi quando Ed Motta conseguiu convencer um italiano chamado Willy David a bancar um disco do cantor. "Falei que ele era um gênio, o Stevie Wonder brasileiro", diz. "George Benson era amigo desse David e ia participar do disco. Chegou até a ouvir algumas músicas." Eles gravaram as "demos" no estúdio de Guto Graça Mello, no Rio de Janeiro. As fitas em melhor qualidade dessas gravações, nunca lançadas, estariam com David, que nunca mais foi localizado depois de ter ido morar em Cuba. Nem mesmo por Christian Bernard, que o procurou exaustivamente nos últimos anos para seu documentário. Há, no entanto, cópias dessas faixas em qualidade pior com amigos do cantor. "São umas oito músicas inéditas, coisas que ele já tinha guardado por anos", diz Ed Motta. "Não era um disco pronto, mas tinha qualidade de disco." Na segunda metade da década de 1980, Cassiano passava por dificuldades financeiras até para conseguir o que comer. Tinha apenas um violão antigo, de estrutura quadrada, que o pai fez, ainda na Paraíba, e que a família guarda até hoje. Morava no Catete, no Rio de Janeiro, e costumava gravar em estúdios liberados por amigos nas horas vagas —caso da estrutura do músico e produtor Junior Mendes, na Barra da Tijuca.  Violão feito pelo pai do músico Cassiano, morto em 2021 - Eduardo Anizelli/Folhapress Cassiano viveu um breve renascimento artístico na virada dos anos 1980 para os 1990. Ele se casou com Cássia, aprendeu a tocar piano e fez um show lotado no Circo Voador, registrado em vídeo. Gravou também o álbum "Cedo ou Tarde", com um repertório de canções antigas, que saiu pela Sony em 1991 e tem participações de Djavan, Marisa Monte, Sandra de Sá e Luiz Melodia, entre outros. Esse álbum não vendeu tão bem, o que frustrou os planos de gravar material novo, mas, com o sucesso de "Coleção" na voz de Ivete Sangalo, há 30 anos, Cassiano conseguiu comprar um apartamento às margens da lagoa Rodrigo de Freitas, no Rio de Janeiro. Praticamente não fazia shows e sobrevivia dos direitos autorais que ganhava com suas composições. No início da década de 2000, William Magalhães chegou a viabilizar a gravação de um disco para Cassiano. Diretor da gravadora Regata, Bernardo Vilhena tinha US$ 140 mil para um álbum de Claudio Zoli, que acabou indo para outro selo. Com isso, decidiu redirecionar todo esse dinheiro ao paraibano. "Quando Cassiano soube disso, disse ‘US$ 140 mil é só a luva'", diz Magalhães. "Ele era muito orgulhoso, queria que as pessoas o tratassem à altura que ele se via. Seria o dinheiro para começar a produzir. A gente conseguiria fazer, mas ele recusou por causa dos traumas que tinha da indústria. Quando soube que o dinheiro era do Zoli, ainda se sentiu desmerecido, por ser um discípulo dele. Não tirando o direito dele, mas acho que ele viajou um pouco nesse trauma." Ao longo das últimas décadas, Magalhães diminuiu o contato com Cassiano, mas eles se reaproximaram no fim da vida do cantor. Falaram sobre fazer novos projetos, e o paraibano disse que o líder da Black Rio, que ele admirava por ser um grande músico negro, era uma das poucas pessoas com quem ele aceitaria trabalhar àquela altura. "O que eu posso dizer é que o Cassiano ainda vai dar muito pano para manga", afirma Magalhães. "O dia que a Cássia abrir esse baú dele, eu sou o primeiro da fila." Há muitas razões pelas quais Cassiano não conseguiu deixar uma obra mais volumosa, e elas não têm a ver com o respeito que ele tem até hoje no meio da música. Mas o ícone da soul music brasileira encarava essa devoção com ceticismo. "Mestre é o cacete. Não adianta falar isso. Me bota no estúdio", ele dizia, segundo Cássia, a viúva. "Era assim. Todo mundo pira nas ideias do cara, mas ninguém deixa ele gravar. O empresário André Midani chegou a declarar que as gravadoras devem um disco ao Cassiano", afirma ela. "Tudo bem, é ‘cult', é um nicho, mas é um nicho importante e não é tão pequeno assim." O último "não" que Cassiano ouviu de uma gravadora talvez tenha sido nos momentos posteriores à reunião de 2016 com Paulo Junqueiro. Depois de falar à reportagem, o presidente da Sony pediu para marcar uma nova entrevista, em que admitiu ter ouvido o material novo que o paraibano queria lançar e não quis apostar naquelas músicas. A Sony passava por um período complicado, ele diz. Tinha feito uma reestruturação em que perdeu muita gente de sua equipe. "Do que ouvi, não fiquei tão fascinado e, quando pensei em fazer discos inéditos do Cassiano àquela altura, disse ‘não consigo'. Não tinha estrutura financeira nem emocional." Posto isso, ele acrescenta que se arrepende profundamente. "Ajoelho no milho todos os dias. Tive uma oportunidade de ouro nas mãos, de registrar as últimas obras dele, e a perdi. Não tenho nem palavras para pedir desculpas à família, aos fãs e a mim mesmo. Não tenho como ser mais honesto do que estou sendo. Se gostei ou não, foda-se. Se vai vender para caralho ou não, foda-se." Junqueiro se põe à disposição da família para lançar o disco de 1978, diz que tinha seus motivos para fazer o que fez, mas errou. "Se alguém tivesse me contado essa história, eu ia falar ‘olha que filho da puta, não gravou as coisas do Cassiano'. Então, se eu teria essa visão sobre alguém, eu no mínimo tenho que ter essa visão sobre mim também." Hoje, Cassiano vive no imaginário por sua produção nos anos 1970 e pelos fragmentos que deixou espalhados em fitas e memórias. Dizia que fazer música era como o mar —"ondas que vêm e vão, mas nunca estão no mesmo lugar". Os fãs, por sua vez, aguardam uma movimentação das marés que traga para a superfície pelo menos algumas dessas pérolas submersas.

Governo do Estado de São Paulo
Defesa Civil - Terça-feira 06/05, o dia deve amanhecer marcado pelo predomínio de sol entre algumas nuvens sobre praticamente todo o estado de São Paulo

Governo do Estado de São Paulo

Play Episode Listen Later May 5, 2025 1:17


Direto ao Ponto
Ilhados: Como foi e os bastidores da cobertura da enchente de 2024

Direto ao Ponto

Play Episode Listen Later Apr 27, 2025 42:00


Praticamente um ano após a tragédia climática que impactou o Rio Grande do Sul, o Correio do Povo produz uma série de podcasts especiais sobre momentos relacionados à cobertura da enchente de 2024. Nesta edição, três profissionais do jornal – Ricardo Giusti, chefe da fotografia; Mauro Schaefer, fotógrafo, e Cristiano Abreu, repórter, relataram as suas experiências em campo durante o final de abril e início de maio de 2024.Em diferentes frentes e cidades, os três deixaram a redação para cobrir eventos no Interior do Estado e ficaram presos nas cobertura em função da enchente e contam os detalhes ao Direto Ao Ponto. A apresentação é de Mauren Xavier. 

Backdoor podcast
Euroleague: TJ Shorts da impazzire, l'Olimpia è praticamente fuori

Backdoor podcast

Play Episode Listen Later Mar 29, 2025 63:10


Torna il podcast di Euroleague per parlare dell'ultimo doppio turno di stagione regolare per osannare di Tj Shorts e capire che l'Olimpia Milano è ancora fuori praticamente dai play-in.Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/backdoor-podcast--4175169/support.

GPOne MotoGP Podcast
BAR SPORT, AUSTIN: Chi batterà Marc Marquez nel GP delle Americhe?

GPOne MotoGP Podcast

Play Episode Listen Later Mar 28, 2025 58:38


Con 7 vittorie al suo attivo ad Austin Marquez si presenta come il pilota da battere, ma il texas è stato anche il terreno di caccia di Alex Rins e Maverick Vinales, anche se ora i due non sono sulla miglior moto.Tutta la pressione ora però è su Marc, e potrebbe approfittarne il fratello, Alex, ma anche Bagnaia, Morbidelli e Di Giannantonio, che sembrano vicini. Chi la spunterà? Lo sapremo fra poche ore, dopo le prime prove.A proposito: il nostro Carletto Pernat non crede alle parole di Gigi Dall'Igna, che in una recente intervista con il Decano ha affermato che l'anno passato la GP23 era identica a quella degli altri piloti che la avevano. Praticamente gli ha dato del bugiardo, affermando che ci parlerà lui. Aspettiamo questo faccia a faccia Pernat-Dall'Igna e nel frattempo la scommessa è sospesa. Carletto non cessa di stupirci!

PodTrétis
#317 - praticamente insustentável

PodTrétis

Play Episode Listen Later Jan 30, 2025 65:29


faça parte do clube de vantagens do nosso canal:https://oqv.li/clubeentre no nosso grupo do whatsapp, participe dos programas e concorra a prêmios:https://oqv.li/zapinscreva-se no canal do youtube:https://oqv.li/subcontato:oquintovento@gmail.com-Este podcast é uma produção da Pacundê Podcasts.* Todas as opiniões expressas neste programa não, necessariamente, refletem a opinião da Pacundê e são de responsabilidade exclusiva de seus idealizadores.

Laser
L'Opera di Zheng

Laser

Play Episode Listen Later Jan 13, 2025 25:38


A 95 anni la cinese Zheng Xiaoying è la direttrice d'orchestra attiva e più longeva del pianeta: a lei si deve la diffusione dell'Opera occidentale e del melodramma in Cina. Dopo avere iniziato la sua carriera con la direzione della Tosca al Teatro Nazionale di Mosca a soli 31 anni, Zheng Xiaoying ha introdotto la sua campagna di “canto dell'opera occidentale in cinese”, avviando un progetto di traduzione di opere italiane per la messa in scena cinese. La sua missione è quella di trasmettere al pubblico cinese la bellezza dell'Opera occidentale nella sua completezza, donando i giusti strumenti di comprensione affinché l'Opera non resti soltanto un esercizio di stile musicale ma diventi un vero e proprio ponte culturale fra i popoli.  Praticamente ogni sera, durante il mio soggiorno a Mosca, ero in un Teatro d'opera o in una sala da concerto e credo sia stato quello il modo in cui ho imparatoundefined

Conexão Israel
#276 - TPI emite mandado de prisão para Netanyahu e Gallant, Discussões de cessar-fogo com o Hezbollah, Netanyahu se complica em caso de roubo de documentos secretos

Conexão Israel

Play Episode Listen Later Nov 22, 2024 105:47


Ferveu, hein. Tanto na arena externa, quanto na interna. Bloco 1 - Tribunal Penal Internacional emite mandado de prisão para Netanyahu, Yoav Gallant (ex-ministro da defesa) e Mohammad Deif. Bloco 2 - Apesar de notícias sobre cessar-fogo no norte, semana ataques intensos de Israel e Hezbollah. - Norte de Gaza completamente devastado. Praticamente vazio de palestinos e com bases israelenses sendo construídas. - Fontes israelenses alegam ter destruído fábrica de mísseis nuclear iraniana. Bloco 3 - Sinalizadores navais são lançados contra a casa particular de Netanyahu e ministro da justiça utiliza o caso para promover golpe judicial. - Netanyahu ameaça demitir Ronen Bar, chefe do Shin Bet, após não receber apoio da instituição para adiar o seu depoimento. - Roubo e vazamento de documentos secretos: evidências de envolvimento de Netanyahu.  - Gallant convocou seu advogado particular como reservista para assessorá-lo. Bloco 4 Dica cultural - Afula Express Para quem puder colaborar com o desenvolvimento do nosso projeto para podermos continuar trazendo informação de qualidade, esse é o link para a nossa campanha de financiamento coletivo.  No Brasil - ⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠apoia.se/doladoesquerdodomuro⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠ No exterior - ⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠patreon.com/doladoesquerdodomuro⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠ Temos também a nossa campanha de apoio único.  No Brasil - ⁠⁠apoia.se/ladoesquerdopontual⁠⁠ Nós nas redes: bluesky - @doladoesquerdo.bsky.social e @joaokm.bsky.social site - ladoesquerdo.com twitter - ⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠@doladoesquerdo⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠ e ⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠@joaokm⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠ instagram - ⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠@doladoesquerdodomuro⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠ youtube - ⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠youtube.com/@doladoesquerdodomuro⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠⁠ Episódio #276 do podcast "Do Lado Esquerdo do Muro", com Marcos Gorinstein e João Miragaya.

Noticiário Nacional
21h Portal da queixa: praticamente uma queixa por dia sobre INEM

Noticiário Nacional

Play Episode Listen Later Nov 8, 2024 11:22


Colunistas Eldorado Estadão
Eliane: "Recados de Lula no discurso do Brics terão efeito praticamente nulo"

Colunistas Eldorado Estadão

Play Episode Listen Later Oct 23, 2024 19:03


O presidente Luiz Inácio Lula da Silva disse nesta quarta-feira, 23, aos líderes dos países do Brics, que está na hora de o bloco criar meios de pagamento alternativos para transações entre si. Brics e outros setores da política global, principalmente liderados pela China, buscam formas de fazer comércio sem precisar recorrer à moeda americana, o dólar, que domina os negócios globais desde o século passado. "Lula fez o que já estava esperado: usou essa reunião para mandar seus recados em relação às duas guerras. O mais duro deles, sobre Israel - que não foi citado e com quem o Brasil está rompido. O presidente também mandou um recado muito sutil, porque não quer bater de frente com a Rússia, de que é necessário negociar - para o país anfitrião e para a Ucrânia. E qual deve ser o efeito disso? Praticamente nulo", opina Eliane.See omnystudio.com/listener for privacy information.

Eliane Cantanhêde responde
"Recados de Lula no discurso do Brics terão efeito praticamente nulo"

Eliane Cantanhêde responde

Play Episode Listen Later Oct 23, 2024 19:03


O presidente Luiz Inácio Lula da Silva disse nesta quarta-feira, 23, aos líderes dos países do Brics, que está na hora de o bloco criar meios de pagamento alternativos para transações entre si. Brics e outros setores da política global, principalmente liderados pela China, buscam formas de fazer comércio sem precisar recorrer à moeda americana, o dólar, que domina os negócios globais desde o século passado. "Lula fez o que já estava esperado: usou essa reunião para mandar seus recados em relação às duas guerras. O mais duro deles, sobre Israel - que não foi citado e com quem o Brasil está rompido. O presidente também mandou um recado muito sutil, porque não quer bater de frente com a Rússia, de que é necessário negociar - para o país anfitrião e para a Ucrânia. E qual deve ser o efeito disso? Praticamente nulo", opina Eliane.See omnystudio.com/listener for privacy information.

Notícia no Seu Tempo
Irã lança 180 mísseis contra Israel e risco de guerra regional dispara

Notícia no Seu Tempo

Play Episode Listen Later Oct 2, 2024 7:54


No podcast ‘Notícia No Seu Tempo', confira em áudio as principais notícias da edição impressa do jornal ‘O Estado de S.Paulo' desta quarta-feira (02/10/2024): Um confronto direto entre Irã e Israel, capaz de arrastar o Oriente Médio para uma guerra aberta, é um cenário mais provável desde ontem. O regime iraniano disparou 180 mísseis contra o território israelense, em um ataque massivo que fez sirenes soarem em todo o país e iluminou especialmente o céu de Tel-Aviv, onde a população correu para abrigos, em casa ou na rua. Praticamente todos os foguetes foram interceptados. A única vítima foi um palestino, atingido por estilhaços na Cisjordânia. Simultaneamente, um atentado praticado por dois terroristas com fuzil e facas matou 8 e feriu 12 civis em Tel-Aviv. E mais: Internacional: Lula critica ONU por não fazer Israel negociar fim da guerra  Economia: Moody's eleva nota e Brasil fica mais próximo do grau de investimento Metrópole: Marina Silva propõe a Lula ficar com Autoridade Climática  Política: Inquéritos da PF mostram esquema para desvio de recursos de emendas   See omnystudio.com/listener for privacy information.

Praticamente Inglese
Ep. 100 | Festeggiamo i 5 Anni di Praticamente Inglese con un Recap sul Business English

Praticamente Inglese

Play Episode Listen Later Sep 16, 2024 25:47


Tanti auguri Praticamente Inglese! In questo episodio speciale festeggiamo insieme i 5 anni del podcast e il traguardo dei 100 episodi pubblicati! Ripercorriamo gli ultimi 33 episodi con un super riassunto del meglio del Business English: frasi utili per email, meeting e negoziazioni… Ma soprattutto: GRAZIE di cuore a tutti voi per essere arrivati fino a qui! Mattia Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices

Noticiário Nacional
11h Fundão: incêndio "praticamente dominado", diz Proteção Civil

Noticiário Nacional

Play Episode Listen Later Sep 14, 2024 9:13


Noticiário Nacional
14h Maternidade Alfredo da Costa está praticamente no limite

Noticiário Nacional

Play Episode Listen Later Aug 5, 2024 13:12


SBS Italian - SBS in Italiano
La Russia rielegge in massa Vladimir Putin, ma non votarlo era praticamente impossibile

SBS Italian - SBS in Italiano

Play Episode Listen Later Mar 18, 2024 8:43


Solo tre rivali poco significativi sono stati scelti per partecipare alle presidenziali assieme a Vladimir Putin. Sono in molti in Occidente a non credere a questa elezione, che consegna a Putin un altro mandato di sei anni.