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Radio Brea, la webradio dell'Associazione Culturale Sentieri Tolkieniani! In onda da 6 anni ogni giovedì con le nostre trasmissioni in diretta, nelle quali parleremo di cinema, musica, videogames, serie tv e, sopratutto, di Tolkien! Ascoltate i nostri podcast e seguite le nostre iniziative su www.s…

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    • Oct 24, 2023 LATEST EPISODE
    • every other week NEW EPISODES
    • 1h 51m AVG DURATION
    • 938 EPISODES


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    Latest episodes from Radio Brea

    Prologo, Capitolo III - L'Ordinamento della Contea

    Play Episode Listen Later Oct 24, 2023 5:20


    Prologo, Capitolo II - A Proposito dell'Erba Pipa

    Play Episode Listen Later Oct 24, 2023 3:45


    Prologo, Capitolo I - A Proposito degli Hobbit

    Play Episode Listen Later Oct 18, 2023 22:32


    Libro VI, Capitolo IX - I porti grigi (The Grey Havens)

    Play Episode Listen Later Sep 17, 2023 32:41


    In questo capitolo si narra della ripulizia della Contea: Gli Hobbit che furono incarcerati da Saruman vengono tutti liberati, e Sam utilizza il dono di Galadriel per ripiantare gli alberi nella Contea. Con il passare degli anni, Frodo comincia a sentirsi male a causa delle ferite e del lungo contatto che ha avuto con l'Anello. Frodo, terminato di scrivere la sua storia sul Libro Rosso, si reca, insieme a Sam, che nel frattempo si è sposato con Rosa Cotton e ha avuto una bambina, Elanor (come il nome di uno dei fiori di Lórien), ad incontrare gli Elfi. Insieme agli elfi trovano Bilbo, il quale nel frattempo ha compiuto 131 anni. Tutti, eccetto Sam, che era all'oscuro delle reali intenzioni del padrone, lasciano la Terra di Mezzo per raggiungere Aman. Ai Porti Grigi, c'è anche Gandalf, che parte anch'egli per Aman, ma è arrivato là con Merry e Pipino, in modo che Sam non sia costretto ad affrontare il triste viaggio di ritorno da solo. Dopo che le navi lasciano la riva, i tre Hobbit rimasti nella Terra di Mezzo tornano poi a casa.

    Libro VI, Capitolo VIII - Percorrendo la Contea (The Scouring of the Shire)

    Play Episode Listen Later Sep 17, 2023 61:17


    Arrivati alla Contea, gli Hobbit scoprono che ora è comandata da un lontano cugino di Frodo, Lotho Baggins, che in realtà è il burattino di un certo "Sharkey" che tiranneggia per la contea con i suoi uomini e mezz'orchi al seguito.Merry e Pipino guidano una rivolta contro gli uomini di Sharkey e li ricacciano dalla contea nella battaglia di Lungacque, l'ultima battaglia combattuta nella Contea.Scoprono che Sharkey non è altro che Saruman. Saruman prova ad uccidere Frodo che però si salva grazie alla cotta di Mithril, nonostante questo Frodo decide di risparmiargli la vita. Saruman confessa, compiaciuto, che Lotho è stato ucciso nel sonno da Gríma e quindi, percuotendo con un calcio il suo servitore, si allontana, ma Vermilinguo, stanco dei maltrattamenti, uccide Saruman e tenta di fuggire, ma nella fuga viene trafitto da frecce Hobbit. Saruman lascia una contea ridotta ad una landa desolata.

    Libro VI, Capitolo VII - Verso Casa (Homeward Bound)

    Play Episode Listen Later Sep 17, 2023 25:43


    Nel loro cammino verso la contea, gli Hobbit e Gandalf si fermano a pernottare nella locanda del Puledro Impennato dove apprendono dall'oste, Omorzo Cactaceo, che ci sono stati problemi in Brea durante la loro assenza. Gli Hobbit lo assicurano che le cose andranno meglio da quando Aragorn, conosciuto da Omorzo come il Vagabondo Grampasso, è Re e quindi lasciano Brea e partono per la contea. Gandalf abbandona gli Hobbit per andare a visitare Tom Bombadil.

    Libro VI, Capitolo VI - Molte separazioni (Many Partings)

    Play Episode Listen Later Sep 17, 2023 51:35


    La compagnia va a Nord, verso Rohan, per seppellire Théoden e quindi celebrarne la memoria con grandi festeggiamenti. Da qui vanno a Isengard, dove gli Ent hanno ripiantato gli alberi, ma, mossi da pietà, hanno rilasciato Saruman. Legolas e Gimli proseguono per Fangorn; Aragorn ritorna al suo regno portandosi la chiave di Orthanc, mentre il resto della compagnia prosegue il suo viaggio verso nord incontrando durante il cammino Saruman e Grima. Saruman non si mostra affatto pentito. Gli Hobbit e Gandalf arrivano quindi a Gran Burrone dove visitano Bilbo ormai molto invecchiato.

    Libro VI, Capitolo V - Il Sovrintendente e il Re (The Steward and the King)

    Play Episode Listen Later Sep 17, 2023 47:15


    La narrazione comincia a Minas Tirith nelle case di guarigione dopo che gli eserciti dell'ovest sono partiti per i Cancelli neri. Éowyn, affidata alle cure dei guaritori, chiede di vedere colui che ha il comando a Gondor per potergli chiedere di lasciare le case di Cura e partecipare anche lei alla battaglia. Il custode della casa di guarigione la porta allora dinanzi a Faramir che di diritto è destinato a essere il nuovo sovrintendente di Gondor. Faramir, vedendola, se ne innamora. Merry, anche lui a Minas Tirith per essere curato, racconta a Faramir le pene che Éowyn soffre. Lentamente i due giovani si innamorano fino a quando Éowyn accetta di sposare Faramir. Aragorn, con Gandalf e gli Hobbit, fa ritorno a Minas Tirith. Qui Gandalf incorona Aragorn re. Aragorn nomina Faramir principe dell'Ithilien e Beregond capo della guardia di Faramir. Gandalf conduce Aragorn sui monti Mindolluin per svelargli che ormai il mondo è affidato alla stirpe degli uomini e che quindi dovrà governare con saggezza. Qui Aragorn trova un piccolo arbusto di Albero bianco, il simbolo di Gondor, lo prende e lo pianterà nel cortile del palazzo a sostituzione dell'antico albero appassito. Gli elfi giungono anche loro a Minas Tirith e Arwen sposa Aragorn.

    Libro VI, Capitolo IV - Il campo di Cormallen (The Field of Cormallen)

    Play Episode Listen Later Sep 17, 2023 32:07


    La narrazione ritorna là dove è stata interrotta nel capitolo 10 del libro V. Le aquile arrivano a dare man forte agli eserciti dell'Ovest. Sauron, nel momento in cui Frodo indossa l'anello, si rende conto finalmente dell'enorme pericolo e richiama tutti i Nazgûl, ma ormai è troppo tardi: l'anello è distrutto e con lui Sauron. Le forze di Mordor, orfane di Sauron, fuggono. Gandalf, con l'aiuto delle aquile, recupera Sam e Frodo in cima al monte Fato. Sam e Frodo si risvegliano in Ithilien e qui vengono festeggiati con grandi onori. Entrambi si riuniscono con Grampasso, ora re, e il resto della compagnia dell'anello.

    Libro VI, Capitolo III - Monte Fato (Mount Doom)

    Play Episode Listen Later Jun 1, 2023 53:39


    Frodo e Sam raggiungono Monte Fato. Gollum li attacca all'improvviso tentando di reimpadronirsi dell'anello, ma Frodo riesce a sconfiggerlo. Sam si prepara ad uccidere Gollum, ma, mosso da pietà, gli risparmia la vita. Sull'orlo del vulcano, Frodo non ha la forza di gettare l'anello, ma, anzi, lo pretende per sé e lo infila al dito; in quel momento, Gollum rispunta all'improvviso e attacca Frodo staccandogli a morsi il dito e quindi l'anello. Tuttavia Sméagol, troppo impegnato ad esultare per aver riconquistato il suo "Tesssoro", non si accorge di mettere un piede di troppo nel baratro e precipita nel vulcano trascinando con sé l'anello, distruggendolo una volta per tutte.

    Libro VI, Capitolo II - La terra d'ombra (The Land of Shadow)

    Play Episode Listen Later Jun 1, 2023 57:17


    Travestiti da orchetti, Sam e Frodo attraversano Mordor. Dal Discorso di due orchi che sentono mentre sono nascosti, scoprono che Gollum, rubando la cotta di Frodo, ha contribuito a disperdere le tracce dei due Hobbit, più avanti hanno anche prova che li sta seguendo. Durante il cammino vengono intercettati da una truppa di orchi, credendoli due orchi disertori, li costringono ad unirsi alla loro marcia. Approfittando di un momento di confusione, riescono comunque a fuggire.

    Libro VI, Capitolo I - La torre di Cirith Ungol (The Tower of Cirith Ungol)

    Play Episode Listen Later Jun 1, 2023 65:55


    Sam va alla ricerca di Frodo nella torre degli orchi e scopre che gli orchi si sono uccisi l'uno con l'altro per dividersi le cose di Frodo, specialmente la cotta di mithril. Sam trova Frodo in cima alla torre dove gli restituirà l'anello.

    Libro V, Capitolo X - Il cancello nero si apre (The Black Gate Opens)

    Play Episode Listen Later Jun 1, 2023 39:52


    L'esercito, con Gandalf, Aragorn, Gimli, Legolas e Pipino, arriva ai cancelli neri. Da qui esce il portavoce di Sauron che gli mostra dei beni appartenenti a Sam e Frodo. In cambio della vita di questi, la Bocca di Sauron chiede una resa incondizionata e che tutte le terre ad est dell'Anduin siano riconosciute a Sauron, mentre quelle ad ovest fino alle montagne nebbiose e alla breccia di Rohan diventino tributarie di Sauron sotto la guida di un suo luogotenente. Gandalf chiede di vedere gli ostaggi, ma l'emissario esita, quindi Gandalf rigetta tutti i termini imposti. Il portavoce se ne va e presto le truppe di Sauron li circondano. Il gran capo dei troll di Gorgoroth stordisce Beregond e lo sta per finire, ma interviene pronto Pipino a difesa dell'amico e uccide il nemico che, nella caduta, li travolge. Pipino sviene, non prima di aver sentito le parole: "Arrivano le Aquile!".

    Libro V, Capitolo IX - L'ultima discussione (The Last Debate)

    Play Episode Listen Later Jun 1, 2023 36:45


    Gimli e Legolas entrano a Minas Tirith e qui incontrano Merry e Pipino. I capitani decidono, nel frattempo, l'azione successiva da intraprendere. Al termine del consiglio decidono di marciare con un'armata di 7000 uomini contro i cancelli neri di Mordor per distrarre l'attenzione di Sauron ed evitare che si accorga di Sam e Frodo che marciano verso la distruzione dell'anello.

    Libro V, Capitolo VIII - Le case di guarigione (The Houses of Healing)

    Play Episode Listen Later Jun 1, 2023 46:10


    Théoden è deposto nella Sala della Torre. Éowyn, Merry e molti altri giacciono feriti nelle case di guarigione e Gandalf chiama Aragorn in assistenza perché le mani del re sono mani di guaritore, come dice un antico proverbio di Gondor. Aragorn utilizza le foglie di re (Athelas) per curare Faramir, Éowyn, Merry e gli altri feriti. Nel frattempo, gli abitanti di Minas Tirith cominciano a dire che il re è tornato.

    Libro V, Capitolo VII - Il rogo di Denethor (The Pyre of Denethor)

    Play Episode Listen Later Apr 6, 2023 26:09


    Pipino racconta a Gandalf della pazzia di Denethor. Entrambi si dirigono nelle stanze dove Beregond difende il ferito Faramir dall'immolazione. Gandalf termina il conflitto salvando Faramir dal rogo e, per un momento, Denethor sembra riprendere il senno. Si scopre che Denethor ha usato un palantír e, ingannato da Sauron, ormai non aveva nessuna speranza di vittoria e, soprattutto, non voleva andare sotto il comando di Aragorn. Quindi, mentre Gandalf porta via Faramir, Denethor dà improvvisamente fuoco al rogo, bruciando se stesso e il palantír. Faramir è portato alle case di guarigione.

    Libro V, Capitolo VI - La battaglia dei campi del Pelennor (The Battle of the Pelennor Fields)

    Play Episode Listen Later Apr 6, 2023 39:21


    La carica di Rohan, guidata dal Re in persona con la sua scorta, travolge le truppe a nord bruciando accampamenti e distruggendo le macchine d'assedio. La cavalleria degli Haradrim, guidata dal loro capitano, contrattacca puntando diritto verso Théoden. Nonostante la cavalleria Haradrim sia tre volte superiore, Théoden e i suoi hanno la meglio: il re stesso ucciderà il loro comandante.Il re dei Nazgûl, che aveva abbandonato il cancello, attacca, con il suo destriero alato, Theodén mettendo in fuga la guardia. Nevecrino, il cavallo del re, spaventato a morte si imbizzarrisce e, colpito da una freccia, cade sul fianco travolgendo il suo cavaliere. Théoden rimane lì, morente, solo al suo destino, quando si frappone tra il re e il signore dei Nazgûl, il giovane cavaliere Dernhelm. Il signore oscuro gli intima di andarsene e di non osare sfidarlo perché "nessun uomo vivente" può sconfiggerlo, al che Dernhelm si rivela essere Éowyn (quindi una donna e non un uomo). Approfittando dello stupore dello schiavo dell'anello, Éowyn taglia di netto la testa del destriero alato. Il re stregone a questo punto incalza Éowyn distruggendo a colpi di mazza lo scudo e rompendole il braccio. Quando il cavaliere oscuro sta per uccidere definitivamente la giovane, Merry lo distrae colpendolo al ginocchio con il suo pugnale elfico, fabbricato tra l'altro proprio per sconfiggere il signore di Angmar. Grazie all'intervento di Merry, Éowyn riesce a trafiggere con la sua spada il volto invisibile del nemico, uccidendolo: il signore dei Nazgûl è stato sconfitto, non da uomo vivente, come lui aveva detto, ma da una donna e un hobbit.Éowyn cade come morta in avanti, mentre il re, ignaro che nelle vicinanze giace inanime la sua nipote adorata, muore sereno tra le braccia di Merry. Giunge nel frattempo Éomer con il resto della scorta per tentare di salvare il re, ma vedendolo morto gli tributa un ultimo saluto. Éomer più in là scorge anche sua sorella tra i caduti e, credendola morta, ritorna con i suoi in battaglia ormai senza più interesse per il suo destino. Merry comincia a sentirsi male dopo essere entrato in contatto con il Signore dei Nazgûl. Nel fiume, nel frattempo, veleggiano vele nere e, in cuor loro, i difensori di Gondor credono che la fortuna li abbia ormai abbandonati pensando che quelle vele siano dei corsari di Umbar giunti a dargli il colpo di grazia; in realtà è Aragorn giunto in loro aiuto. Con questi rinforzi ormai sopraggiunti, la battaglia termina a favore di Gondor, ma grandi sono comunque le perdite sofferte.

    Libro V, Capitolo V - La cavalcata dei Rohirrim (The Ride of the Rohirrim)

    Play Episode Listen Later Apr 6, 2023 34:42


    I Rohirrim attraversano la foresta Druadana dove incontrano gli uomini selvaggi. Il loro capo, Ghân-buri-Ghân dà informazioni su quanto sta succedendo a Minas Tirith e si offre di condurli per sentieri che solo lui conosce in modo da aggirare le vedette nemiche, poste lungo la strada proprio per rallentare l'arrivo dei rinforzi, e travolgere, con un assalto improvviso, gli assedianti, tuttavia si rifiuta di aiutarli in battaglia. Le truppe di Rohan superano così, senza incidenti, la Foresta Druadana e Valle Cavapietra e arrivano a Minas Tirith. Qui, vedendo che ormai gli orchetti avevano aperto il cancello, caricano il nemico.

    Libro V, Capitolo IV - L'assedio di Gondor (The Siege of Gondor)

    Play Episode Listen Later Mar 30, 2023 68:14


    La narrazione ritorna a Gandalf e Pipino. Pipino viene convocato dal Sovraintendente di Gondor il quale lo nomina suo scudiero. Durante una pausa, Pipino incontra nuovamente Beregond. La conversazione dei due è interrotta da grida feroci e il suono di una tromba: è Faramir che è attaccato dai Nazgûl. Faramir, grazie a Gandalf che gli era corso incontro per soccorrerlo, riesce a raggiungere la città fortificata. Qui farà rapporto al padre, Denethor, e dirà di aver incontrato Frodo e di averlo lasciato continuare verso Cirith Ungol, il passo maledetto che porta a Mordor. Denethor incalza il figlio, criticandolo per non aver preso l'anello da Frodo, ma Gandalf interviene dicendo che l'anello non avrebbe portato nessun bene a Gondor. Il mattino seguente Faramir parte per guidare la guarnigione di Osgiliath, la prima che sarà raggiunta dal nemico. Nell'attacco, le forze di Sauron, in sovrannumero, hanno la meglio su quelle di Faramir che è quindi costretto a ritirarsi. Durante la ritirata viene però ferito. Ha così inizio l'assedio di Minas Tirith. Denethor, afflitto di dolore per suo figlio morente, lascia il comando in mano a Gandalf e si ritira nelle sue stanze. Gli orchi incendiano il primo cerchio della città, mentre Denethor, ormai impazzito, decide di erigere una pira dove bruciare in rogo lui e il figlio. Gli orchi sfondano il cancello di ingresso della città guidati dal signore dei Nazgûl e Gandalf gli si fa avanti per affrontarlo. Il capitolo si chiude con il suono dei corni di Rohan giunti in soccorso.

    Libro V, Capitolo III - L'Adunata Di Rohan (The Muster Of Rohan)

    Play Episode Listen Later Mar 9, 2023 39:44


    Capitolo IIIL'adunata di Rohan (The Muster of Rohan)Théoden, Éomer, e Merry scendono le colline fino a Dunclivo. Nel forte apprendono che Aragorn ha attraversato il sentiero dei morti e Théoden racconta a Merry la storia di questo sinistro percorso. Qui Théoden riceve degli emissari di Denethor che gli chiedono di raggiungere in aiuto Minas Tirith. Il re dispone che i cavalieri a suo seguito si preparino alla svelta per partire alla volta di Minas Tirith, ma ordina a Merry di restare a Dunclivo. Merry, tuttavia, riesce a seguire il re con la sua spedizione aiutato da un giovane cavaliere che si presenta con il nome di Dernhelm.

    Libro V, Capitolo II - Il passaggio della grigia compagnia (The Passing of the Grey Company)

    Play Episode Listen Later Mar 2, 2023 67:48


    Il passaggio della grigia compagnia (The Passing of the Grey Company)La narrazione ritorna a Dol Baran, dove Gandalf e Pipino hanno lasciato la compagnia. Aragorn, Legolas, Gimli, Théoden e Éomer sono raggiunti dalla cosiddetta "Grigia Compagnia", un gruppo di Raminghi del Nord della stessa stirpe di Aragorn, partiti da Gran Burrone insieme ad Elladan ed Elrohir, figli di Elrond Mezzelfo. Insieme si dirigono verso il Fosso di Helm. Ivi arrivati Merry pone la sua spada al servizio di Re Théoden e, mentre fervono i preparativi per la guerra e si elaborano le necessarie strategie, Aragorn decide di giocare un'astuta quanto pericolosa mossa: immerge il suo sguardo nel palantír di Orthanc, rivelandosi così a Sauron per quello che egli è: il legittimo Re di Gondor. Adesso il mortale nemico sa di dover fare i conti anche con l'erede di Isildur, e questo potrebbe fargli fare qualche mossa avventata, oltre che fargli distogliere l'attenzione dal Portatore dell'Anello. Tuttavia, dalla antica pietra, Aragorn apprende anche della reale entità delle forze nemiche e delle loro imminenti mosse e, poiché il tempo per preparare l'esercito sembra non essere sufficiente, decide di percorrere il cosiddetto Sentiero dei Morti: una strada misteriosa e lugubre che nessuno è mai riuscito a percorrere per intero e su cui circolano nefaste leggende. Accompagnato dalla "Grigia Compagnia" - a cui si aggiungono gli immancabili Legolas e Gimli - egli, dunque, si reca ad Edoras e quindi a Dunclivo. Lì Éowyn prova, senza successo, prima di dissuaderlo di intraprendere quella strada e poi di accompagnarlo lungo il sentiero dei morti. La compagnia attraversa il tunnel sotterraneo dei morti e ivi convocano tutti i morti presso il colle di Erech. Alla roccia di Erech, Aragorn, chiede ai morti di fare fede al giuramento che tempo addietro, quando in vita, avevano fatto ad Isildur e seguirlo per spazzare i servitori di Sauron. Solo dopo questo il giuramento può considerarsi mantenuto e i morti potranno avere pace.

    Libro V, Capitolo I - Minas Tirith

    Play Episode Listen Later Feb 25, 2023 91:49


    Questo capitolo è letto da Antonino Di Gregorio per Libri Per PassioneGandalf e Pipino arrivano nella grande, ma decadente, città di Minas Tirith per parlare con Denethor, Sovrintendente Regnante di Gondor. Pipino giura fedeltà e obbedienza a Denethor per ripagare il debito verso Boromir che gli salvò la vita. Pipino è quindi portato attraverso la città da Beregond, un soldato della guardia, e successivamente dal figlio di questi, Bergil. Pipino e Bergil finiscono la giornata guardando gli uomini di Gondor marciare per organizzare la difesa della città. L'Oscurità innaturale di Mordor ha inizio tramite le esalazioni provocate dal Monte Fato.

    Libro IV, Capitolo X - Messer Samvise e le sue decisioni (The Choices of Master Samwise)

    Play Episode Listen Later Jan 26, 2023 47:52


    Frodo è stato colpito alle spalle dal morso di Shelob, e giace a terra già avvolto nella bava filosa del mostro. È l'ora dunque per Samvise Gamgee di dimostrare l'estremo coraggio e fedeltà di cui è capace: egli ingaggia con Shelob una lotta mortale, e la ferisce gravemente nel ventre costringendola a fuggire. Ma Frodo giace senza vita ai suoi piedi e una nera disperazione cade nella mente ottenebrata di Sam. In preda al dubbio e al furore, egli non sa quale sia la decisione migliore: morire assieme all'amato padrone o portare a termine il compito impossibile di distruggere l'anello. Dopo lunghi momenti trascorsi tra lacrime e dubbi, Sam dunque si rassegna a ciò che appare al momento più utile: continuare il viaggio. Toglie così l'anello dal collo di Frodo e si allontana, dopo aver composto il corpo dell'hobbit e aver sostituito la sua spada con Pungolo, certamente più utile ora a lui.Sam dunque indossa l'anello e si avvia verso il valico alla volta della nera torre di guardia. Ma qualcosa lo blocca: voci di orchi provengono sia di fronte a lui che alle sue spalle. Le grida di Frodo e i rumori della lotta hanno risvegliato l'attenzione delle guardie del valico, che ora si affrettano a intercettare gli invasori. Protetto dall'anello, Sam può vedere e udire tutto ciò che gli orchi si dicono: scopre dunque che da giorni si sapeva delle manovre di Gollum con Shelob, e che il loro ingresso non era passato inosservato. Ma soprattutto, egli scopre che Frodo non è morto: come dice Shagrat, il capo delle guardie della torre, Shelob non uccide le sue vittime ma le paralizza momentaneamente, per goderne poi il sangue e la carne ancora freschi a suo piacimento. Ora dunque Frodo è condotto dagli orchi lungo i sottopassaggi del valico verso i sotterranei della torre di guardia, e Sam è costretto a inseguire disperato e affannato, prendendola con se stesso per la sua ingenuità. Ma gli orchi sono troppo veloci per lui, e prima che egli possa raggiungerli, essi si rinserrano dietro i cancelli fortificati della fortezza, lasciandolo fuori solo nell'oscurità. Frodo è vivo, ma prigioniero del nemico.

    Libro IV, Capitolo IX - La tana di Shelob (Shelob's Lair)

    Play Episode Listen Later Jan 19, 2023 37:52


    Questo capitolo è letto da Roberta Occhi per Libri Per PassioneAlla fine delle scale, ai piedi di una immensa parete di roccia nera, si apre un tunnel, l'ultimo pezzo di strada che conduce nel regno di Sauron. Dalla nera imboccatura emana un fetore insopportabile di marciume putrescente, ma Gollum è categorico: chi vuole entrare inosservato nella Terra Nera non ha altra via che quella. E Frodo la imbocca, consapevole che, quali che siano gli scopi di Gollum, almeno in questo egli ha ragione.Gli Hobbit vengono immediatamente avvolti da un'oscurità più profonda di qualunque notte maledetta e senza stelle: un'oscurità densa e incombente come l'odore immondo che li aggredisce togliendo loro non solo il fiato ma anche la forza di volere e di pensare. La galleria si inerpica lungo una strada liscia e dritta, come un'opera umana voluta per qualche scopo ormai dimenticato. Ogni tanto, ai due lati, lungo le pareti anch'esse lisce, si aprono altri passaggi, più stretti e altrettanto oscuri; e man mano che proseguono, la puzza aumenta, assieme alla inquietante presenza di strane escrescenze dondolanti dal soffitto, flessibili come liane.Essi giungono così al punto di massima intensità del buio e del fetore: una grande apertura da cui emana una malvagità quasi inconcepibile, che per un attimo paralizza la loro volontà. Con uno sforzo immenso gli hobbit riescono tuttavia a riprendere il cammino; ma qualcosa ora li minaccia alle spalle. Un sibilo velenoso, un rumore di giunture li insegue. Sam si rammenta improvvisamente del dono di Galadriel per Frodo, la fiala d'acqua attinta allo specchio in cui si riflette la luce di Eärendil, stella del vespro. E Frodo la estrae. Ai loro occhi appare l'essere più mostruoso che si possa immaginare: un immenso ragno, dagli occhi a grappoli in cui brilla una luce velenosa di avida malignità, pronto a balzare su di loro. Più per disperazione che per coraggio o convinzione, Frodo e Sam innalzano le loro spade e la luce di Eärendil di fronte al mostro, che, colpito per la prima volta nella sua lunga esistenza da tanto coraggio e da una simile luce elfica, è costretto momentaneamente a indietreggiare.L'immondo ragno non è altri che Shelob, la figlia del mostro aracnideo Ungoliant creato dalla malvagità di Melkor nella Prima Era durante la guerra contro gli elfi di Valinor. Essa giace nel proprio putridume da un infinito numero di anni, indisturbata, indifferente persino al potere di Sauron, il quale la utilizza come guardiana dei suoi confini. Ma ora Frodo e Sam hanno momentaneamente via libera, e corrono disperatamente verso l'uscita del tunnel, che superano dopo aver tagliato l'ultima immensa ragnatela che la chiude. E Frodo, colto da una irresistibile frenesia di salvezza, non più consapevole di dove si trova, esce correndo e urlando dalla tana, lungo il sentiero che conduce all'ultimo valico verso Mordor, valico sovrastato da una minacciosa e vigile torre di guardia. E mentre corre, da un'uscita secondaria sbuca nuovamente Shelob, frapponendosi tra Frodo e Sam. Sam cerca di correre in aiuto del suo padrone, ma qualcosa lo afferra alla gola: è Gollum, ormai convinto che il suo piano sia perfettamente riuscito e pronto a vendicarsi delle umiliazioni subite dall'hobbit "grasso". Nella lotta furibonda che ne segue ha la meglio Sam, e Gollum è costretto a darsi alla fuga, ma il destino ha fatto il suo corso.

    Libro IV, Capitolo VIII - Le scale di Cirith Ungol (The Stairs of Cirith Ungol)

    Play Episode Listen Later Jan 12, 2023 44:48


    Lasciato il crocevia, li aspetta l'imbocco nella valle maledetta di Minas Morgul, la Torre degli spettri. Essa si incunea serpeggiando nel cuore dell'Ephel Dúath, immersa in un'oscurità perenne e nebbiosa, rotta dall'inquietante chiarore spettrale della torre della rocca che una volta, sotto i re di Gondor, prendeva il nome di Minas Ithil. Gemella lunare della torre di Minas Tirith, Minas Ithil era stata conquistata dalle forze dell'oscurità nell'epoca in cui Sauron, cacciato dalla foresta di Bosco Atro (Mirchwhood), era rientrato in Mordor. Da allora essa ospita il nero re degli stregoni di Angmar, lo stesso che – in una lontana notte di ottobre – ha pugnalato Frodo su Collevento.Ai lati della strada che conduce al cancello della fortezza si stendono prati neri costellati di fiori bianchi come ossa, emananti un intenso fetore di morte. E proprio davanti al bivio, Frodo è catturato da un incantesimo mortale che lo conduce, trotterellando istupidito, verso l'ingresso della torre mortale, non fosse per Sam che riesce a strapparlo alla oscura malia.Sulla parte sinistra della strada si apre una spaccatura nella roccia lungo all'interno della quale corre un sentiero stretto e pietroso: è, come indicato da Gollum, la strada a scalini che si inerpica verso un valico nascosto e abbandonato della valle, il valico di Cirith Ungol. Ma i viaggiatori hanno appena imboccato il sentiero, che il nero cancello della Torre si apre, vomitando un esercito immenso di uomini e orchi guidato dal re degli spettri in persona. Per un attimo, il richiamo dell'anello attira l'inquieta attenzione del nemico, costringendo Frodo a lottare nuovamente contro la tentazione di infilarselo; ma la guerra non attende e l'esercito riprende il cammino verso la conquista di Osgiliath.Per i tre compagni riprende dunque il cammino, ovvero la straziante salita lungo la pericolose ed oscure scale che, per centinaia e centinaia di metri, si inerpicano verso le creste montagnose che segnano il confine occidentale di Mordor. La fatica è improba, peggiorata dal vento freddo e aggressivo che scende dalle cime sovrastanti, e dalla minaccia di baratri invisibili che accompagnano l'ascesa nel cuore della notte. Poche sono le occasioni di riposo, e in una di queste, Sam e Frodo rinsaldano, con parole di rara bellezza, la profonda consapevolezza del significato che ricopre il loro destino nell'infinito scorrere della storia del mondo: « [...] noi non saremmo qui, se avessimo avuto le idee un po' più chiare prima di partire. Ma suppongo che accada spesso. Penso agli atti coraggiosi delle antiche storie e canzoni, signor Frodo, quelle ch'io chiamavo avventure. Credevo che i meravigliosi protagonisti delle leggende partissero in cerca di esse, perché le desideravano, essendo cose entusiasmanti che interrompevano la monotonia della vita, uno svago, un divertimento. Ma non accadeva così nei racconti veramente importanti, in quelli che rimangono nella mente. Improvvisamente la gente si trovava coinvolta, e quello, come dite voi, era il loro sentiero. Penso che anche essi come noi ebbero molte occasioni di tornare indietro, ma non lo fecero. E se lo avessero fatto noi non lo sapremmo, perché sarebbero stati obliati. Noi sappiamo di coloro che proseguirono, e non tutti verso una felice fine, badate bene; o comunque non verso quella che i protagonisti di una storia chiamano una felice fine. Capite quel che intendo dire: tornare a casa e trovare tutto a posto, anche se un po' cambiato… come il vecchio signor Bilbo. Ma probabilmente non sono quelle le migliori storie da ascoltare, pur essendo le migliori da vivere! Chissà in quale tipo di vicenda siamo piombati!» «Chissà - disse Frodo -. Io lo ignoro. E così accade per ogni storia vera. Prendine una qualsiasi fra quelle che ami. Tu potresti sapere o indovinare di che genere di storia si tratta, se finisce bene o male, ma la gente che la vive non lo sa, e tu non vuoi che lo sappia». « [...] Ma signore, non vi avevo mai pensato prima! Noi… voi avete parte della luce del Silmaril nella fiala che vi donò la Dama! Pensandoci bene, apparteniamo anche noi alla medesima storia, che continua attraverso i secoli! Non hanno dunque una fine i grandi racconti?».Ma è proprio al termine del loro colloquio che i due hobbit si accorgo dell'assenza di Gollum, un'assenza che si protrae ormai da ore, inspiegabile data la natura inospitale dei luoghi. Ma il sonno li coglie, e quando si risvegliano, Gollum è di nuovo lì, pronto a condurli verso la tappa finale del viaggio verso Mordor.

    Libro IV, Capitolo VII - Viaggio sino al crocevia (Journey to the Cross-roads)

    Play Episode Listen Later Jan 9, 2023 29:27


    Il viaggio dunque riprende. Ma qualcosa nel mondo è cambiato: una nube minacciosa e imponente avanza da est, dal cuore di Mordor, oscurando tutto il cielo e privando l'aria di freschezza e di vita. Sui boschi dell'Ithilien è calato un silenzio mortale. È la tempesta che Sauron sta portando nel cuore del regno di Gondor, in attesa dell'assalto alla rocca di Minas Tirith.Oppressi dall'angoscia e dalla fatica, i tre viaggiatori costeggiano oscure foreste, addentrandosi verso sud est; la meta è un crocevia nel quale si incontrano le strade che conducono, a sud verso il mare lontano, a ovest verso le rovine della città di Osgiliath, una volta capitale di Gondor e ora terra di conquista degli orchi, e a est verso la valle maledetta di Minas Morgul, la torre degli spettri.Lì giunti, gli Hobbit hanno una sorpresa: nel centro del crocevia si erge una imponente statua di pietra, memoria degli antichi re di Gondor; la sua testa è stata recisa, sostituita con una pietra deforme oscenamente imbrattata, e giace abbandonata su un lato della via. Ma l'ultimo raggio di sole, tramontando sotto il tombale tetto di nuvole che ha ormai oscurato tutto l'occidente, va a cadere proprio sulla testa del re, rivelando che essa è coronata di un intreccio di fiori rampicanti bianchi e oro. Come un auspicio di tempi che furono, o di speranze future, la visione rianima gli Hobbit, e Frodo può esclamare: "non possono conquistare per sempre!".

    TOLKIEN BIRTHDAY TOAST 2023

    Play Episode Listen Later Jan 3, 2023 159:52


    Libro IV, Capitolo VI - Lo stagno proibito (The Forbidden Pool)

    Play Episode Listen Later Dec 29, 2022 37:08


    Verso l'alba Faramir fa alzare Frodo dal suo giaciglio per mostrargli una inquietante novità: Gollum si è infiltrato nel rifugio segreto, e sta nuotando nello stagno creatosi ai piedi della cascata in cerca di pesci. Il suo destino è segnato: la legge di Gondor infatti condanna a morte chiunque infranga il segreto di Henneth Annun. Ma Frodo intercede per lui e ottiene che gli venga risparmiata la vita, ponendosi come suo protettore e garante. È così che Faramir concede a Frodo di continuare il suo drammatico viaggio, sotto la guida di Gollum. Dopo averli nominati Amici di Gondor e suoi personali, Faramir carica gli hobbit di provviste fresche e li riconduce sul sentiero abbandonato il giorno prima. Lì si separano, consapevoli che forse mai più potranno rivedersi da vivi.

    SPECIALE NATALIZIO

    Play Episode Listen Later Dec 23, 2022 153:49


    Libro IV, Capitolo V - La finestra a occidente (The Window on the West)

    Play Episode Listen Later Dec 22, 2022 64:13


    Terminata la battaglia, Faramir inizia l'interrogatorio di Frodo, ma ben presto si rende conto della sincerità dell'hobbit e di un inquietante mistero di cui è portatore. Per questa ragione decide di condurre lui e Sam nel rifugio segreto di Henneth Annûn, la Finestra del Tramonto, dove potrà continuare indisturbato il suo colloquio con gli Hobbit. Henneth Annun è una caverna ricavata deviando l'antico corso di una cascata, che ora è divenuta una barriera impenetrabile utile a proteggere la segretezza del luogo. In quella caverna i soldati di Gondor transitano durante le loro spedizioni segrete nell'Ithilien, trovandovi ristoro e riposo. Ed è lì che continua il dialogo tra Frodo e Faramir, dialogo durante il quale il capitano di Gondor apprende le tragiche avventure della Compagnia dell'anello. E proprio durante il colloquio, Sam si lascia scappare, affascinato dalla personalità di Faramir, il segreto dell'Anello.È questa una delle pagine più alte di tutto il romanzo: il giovane condottiero si rivela un uomo di profonda saggezza e compassione umana, e di fronte alla terribile tentazione dell'Anello - lo stesso per cui suo fratello ha trovato la morte – egli supera la prova dando testimonianza di fedeltà al suo destino e di intima adesione agli stessi principi che stanno portando Frodo all'estremo sacrificio della vita. Frodo stesso può dunque abbandonarsi fiducioso tra le amichevoli braccia del capitano, rivelando con disperata stanchezza il terribile compito di cui si è fatto carico.

    Libro IV, Capitolo IV - Erbe aromatiche e Stufato di coniglio (Of Herbs and Stewed Rabbit)

    Play Episode Listen Later Dec 15, 2022 45:53


    La nuova tappa del viaggio di Frodo, Sam e Gollum attraversa la regione dell'Ithilien, una vallata ancora viva e verdeggiante, che in tempi più felici era considerata il giardino di Gondor. Costellata di boschi di conifere profumate e di macchie di erbe aromatiche, essa dona agli Hobbit una pausa di inattesa serenità. Come al solito essi devono viaggiare di notte, poiché l'Occhio è sempre vicino e instancabile. E in una pausa mattutina, l'affamato Sam convince Gollum a cacciare per loro qualche coniglio. Ottenuto ciò che voleva, il fedele hobbit cucina la tenera selvaggina accendendo un piccolo fuoco, da cui, contro le sue intenzioni, si alza presto un sottile filo di fumo. Sarà proprio quel piccolo segnale che attirerà sugli hobbit l'attenzione di una pattuglia di soldati di Gondor mandati a sabotare gli eserciti provenienti dal sud. Frodo e Sam (Gollum si è abilmente sottratto) sono prigionieri del Capitano Faramir, che apprende con profonda emozione della loro amicizia con Boromir, suo fratello. Ma i nemici si avvicinano e i soldati sono impegnati in una breve ed intensa battaglia contro le loro retroguardie. Ed è così che Sam fa l'amara esperienza di una guerra, quando il corpo straziato di un Sudrone precipita ai suoi piedi; così come può provare la soddisfazione di vedere da vicino un Olifante, un enorme bestione da guerra che corre imbizzarrito a pochi passi da lui.

    Libro IV, Capitolo IV - Erbe aromatiche e Stufato di coniglio (Of Herbs and Stewed Rabbit)

    Play Episode Listen Later Dec 15, 2022 45:53


    La nuova tappa del viaggio di Frodo, Sam e Gollum attraversa la regione dell'Ithilien, una vallata ancora viva e verdeggiante, che in tempi più felici era considerata il giardino di Gondor. Costellata di boschi di conifere profumate e di macchie di erbe aromatiche, essa dona agli Hobbit una pausa di inattesa serenità. Come al solito essi devono viaggiare di notte, poiché l'Occhio è sempre vicino e instancabile. E in una pausa mattutina, l'affamato Sam convince Gollum a cacciare per loro qualche coniglio. Ottenuto ciò che voleva, il fedele hobbit cucina la tenera selvaggina accendendo un piccolo fuoco, da cui, contro le sue intenzioni, si alza presto un sottile filo di fumo. Sarà proprio quel piccolo segnale che attirerà sugli hobbit l'attenzione di una pattuglia di soldati di Gondor mandati a sabotare gli eserciti provenienti dal sud. Frodo e Sam (Gollum si è abilmente sottratto) sono prigionieri del Capitano Faramir, che apprende con profonda emozione della loro amicizia con Boromir, suo fratello. Ma i nemici si avvicinano e i soldati sono impegnati in una breve ed intensa battaglia contro le loro retroguardie. Ed è così che Sam fa l'amara esperienza di una guerra, quando il corpo straziato di un Sudrone precipita ai suoi piedi; così come può provare la soddisfazione di vedere da vicino un Olifante, un enorme bestione da guerra che corre imbizzarrito a pochi passi da lui.

    Libro IV, Capitolo III - Il cancello nero è chiuso (The Black Gate Is Closed)

    Play Episode Listen Later Dec 8, 2022 38:42


    Accovacciati su uno sperone di roccia dell'Ephel Dúath, i viaggiatori guardano sorgere l'alba alle spalle del nero cancello di Mordor. Sono a poche centinaia di metri dalla loro terribile meta, nascosti agli sguardi delle minacciose sentinelle, spettatori impotenti dell'enorme forza militare che si concentra tra le braccia rocciose che fiancheggiano l'ultimo tratto di strada che conduce alle porte dell'Oscurità. E sulle strade che da Est conducono al Passo Maledetto, Cirith Gorgor, si snodano gli eserciti dei nuovi alleati di Sauron, i Sudroni (Swertings) provenienti dalle terre meridionali che si stendono oltre il Grande mare. Frodo appare deciso a dirigersi al cancello, fedele alla missione che un giorno ormai lontano gli è stata affidata dal Consiglio di Elrond, consapevole che il prezzo sarà la morte, e non vuole che nessuno lo segua. Ma Gollum è terrorizzato: egli sa che nessuno può sfuggire all'Occhio di Sauron, e che la conseguenza sarà il ritorno dell'Anello nella mano dell'Oscuro Signore. È così che egli rivela agli hobbit diffidenti l'esistenza di un altro passaggio, segreto e misterioso, in grado di condurli oltre le montagne, nel cuore di Mordor. È la lunga scalinata che più a sud, all'altezza della terribile città morta di Minas Morgul, si inerpica verso il passo di Cirith Ungol. Frodo non sa se fidarsi o meno dei consigli ambigui della loro guida. Egli invoca dentro di sé la perduta guida di Gandalf, e non immagina che nello stesso istante lo stregone, a colloquio con Saruman, sta proprio pensando a lui. Ed è forse proprio questo segreto legame spirituale che ispira nell'hobbit una nuova determinazione: seguirà il consiglio di Gollum e prenderà la strada da lui consigliata.

    Libro IV, Capitolo III - Il cancello nero è chiuso (The Black Gate Is Closed)

    Play Episode Listen Later Dec 8, 2022 38:42


    Accovacciati su uno sperone di roccia dell'Ephel Dúath, i viaggiatori guardano sorgere l'alba alle spalle del nero cancello di Mordor. Sono a poche centinaia di metri dalla loro terribile meta, nascosti agli sguardi delle minacciose sentinelle, spettatori impotenti dell'enorme forza militare che si concentra tra le braccia rocciose che fiancheggiano l'ultimo tratto di strada che conduce alle porte dell'Oscurità. E sulle strade che da Est conducono al Passo Maledetto, Cirith Gorgor, si snodano gli eserciti dei nuovi alleati di Sauron, i Sudroni (Swertings) provenienti dalle terre meridionali che si stendono oltre il Grande mare. Frodo appare deciso a dirigersi al cancello, fedele alla missione che un giorno ormai lontano gli è stata affidata dal Consiglio di Elrond, consapevole che il prezzo sarà la morte, e non vuole che nessuno lo segua. Ma Gollum è terrorizzato: egli sa che nessuno può sfuggire all'Occhio di Sauron, e che la conseguenza sarà il ritorno dell'Anello nella mano dell'Oscuro Signore. È così che egli rivela agli hobbit diffidenti l'esistenza di un altro passaggio, segreto e misterioso, in grado di condurli oltre le montagne, nel cuore di Mordor. È la lunga scalinata che più a sud, all'altezza della terribile città morta di Minas Morgul, si inerpica verso il passo di Cirith Ungol. Frodo non sa se fidarsi o meno dei consigli ambigui della loro guida. Egli invoca dentro di sé la perduta guida di Gandalf, e non immagina che nello stesso istante lo stregone, a colloquio con Saruman, sta proprio pensando a lui. Ed è forse proprio questo segreto legame spirituale che ispira nell'hobbit una nuova determinazione: seguirà il consiglio di Gollum e prenderà la strada da lui consigliata.

    Libro IV, Capitolo II - L'attraversamento delle paludi (The Passage of the Marshes)

    Play Episode Listen Later Dec 1, 2022 52:09


    La fedeltà di Gollum si rivela a poco a poco autentica e sincera: egli infatti conduce gli hobbit fuori dal labirinto degli Emin Muil, e li guida sicuro e attento lungo il nuovo minaccioso cammino delle Paludi Morte (Dead Marshes). Queste sono un immenso acquitrino che si stende dai colli dell'Emin Muil fino ai confini di Mordor, a sud del Dagorlad, la terra desolata lungo la quale corre la via diretta per il nero cancello di Mordor. Esse costituiscono il passaggio nello stesso tempo più infido e più protetto verso la terra del Nemico, l'unico che gli orchi non frequentino mai, passaggio scoperto da Sméagol nei suoi disperati vagabondaggi. Nelle acque putride e puzzolenti delle paludi, tempestate da innumerevoli fuochi fatui, si intravedono i pallidi fantasmi di guerrieri antichi, elfi, uomini e orchi: sono i resti spettrali dell'antica battaglia dei Tre eserciti combattuta ai piedi di Mordor alla fine della Seconda Era. Il cammino è orribile e disperato; bagnati e intrisi dell'insopportabile odore di morte, i viaggiatori si muovono attraverso un sentiero quasi invisibile di erbe scivolose e pozzanghere insidiose. E su di loro, nel cuore di una notte limpida e fredda, si abbatte la minaccia di un Nazgûl sibilante e crudele, che sfreccia nel cielo dalle mura di Mordor verso il fronte dell'ovest, dove gli eserciti di Rohan stanno trionfando. La fine del viaggio è forse ancora peggiore del suo inizio: ai bordi orientali delle paludi si stendono le pendici avvelenate e desertiche dell'Ephel Dúath, le Montagne dell'Ombra, un vasto deposito di ceneri e rigurgiti velenosi generati dalla mortale polluzione di Mordor e dei suoi eserciti. Ed è in uno dei loro pozzi oscuri che i tre compagni trovano un attimo di riposo: mentre Frodo giace addormentato, all'attento Sam non sfugge un incredibile monologo nel quale la doppia natura di Gollum – Scurrile e Servile – si trova a lottare tra il desiderio dell'anello e quello di preservare l'amicizia del suo nuovo padrone. Ed è lì che Gollum accenna al futuro possibile aiuto che egli potrà ricevere da una misteriosa creatura.

    Libro IV, Capitolo II - L'attraversamento delle paludi (The Passage of the Marshes)

    Play Episode Listen Later Dec 1, 2022 52:09


    La fedeltà di Gollum si rivela a poco a poco autentica e sincera: egli infatti conduce gli hobbit fuori dal labirinto degli Emin Muil, e li guida sicuro e attento lungo il nuovo minaccioso cammino delle Paludi Morte (Dead Marshes). Queste sono un immenso acquitrino che si stende dai colli dell'Emin Muil fino ai confini di Mordor, a sud del Dagorlad, la terra desolata lungo la quale corre la via diretta per il nero cancello di Mordor. Esse costituiscono il passaggio nello stesso tempo più infido e più protetto verso la terra del Nemico, l'unico che gli orchi non frequentino mai, passaggio scoperto da Sméagol nei suoi disperati vagabondaggi. Nelle acque putride e puzzolenti delle paludi, tempestate da innumerevoli fuochi fatui, si intravedono i pallidi fantasmi di guerrieri antichi, elfi, uomini e orchi: sono i resti spettrali dell'antica battaglia dei Tre eserciti combattuta ai piedi di Mordor alla fine della Seconda Era. Il cammino è orribile e disperato; bagnati e intrisi dell'insopportabile odore di morte, i viaggiatori si muovono attraverso un sentiero quasi invisibile di erbe scivolose e pozzanghere insidiose. E su di loro, nel cuore di una notte limpida e fredda, si abbatte la minaccia di un Nazgûl sibilante e crudele, che sfreccia nel cielo dalle mura di Mordor verso il fronte dell'ovest, dove gli eserciti di Rohan stanno trionfando. La fine del viaggio è forse ancora peggiore del suo inizio: ai bordi orientali delle paludi si stendono le pendici avvelenate e desertiche dell'Ephel Dúath, le Montagne dell'Ombra, un vasto deposito di ceneri e rigurgiti velenosi generati dalla mortale polluzione di Mordor e dei suoi eserciti. Ed è in uno dei loro pozzi oscuri che i tre compagni trovano un attimo di riposo: mentre Frodo giace addormentato, all'attento Sam non sfugge un incredibile monologo nel quale la doppia natura di Gollum – Scurrile e Servile – si trova a lottare tra il desiderio dell'anello e quello di preservare l'amicizia del suo nuovo padrone. Ed è lì che Gollum accenna al futuro possibile aiuto che egli potrà ricevere da una misteriosa creatura.

    Libro IV, Capitolo I - Sméagol Domato (The Taming of Sméagol)

    Play Episode Listen Later Nov 24, 2022 47:57


    La storia torna su Frodo e Sam. Dopo la loro fuga dall'accampamento, essi vagano da tre giorni lungo le scabrose pendici degli Emyn Muil, i colli che fanno da confine tra l'Anduin e le terre dell'est. Non esistono sentieri e spesso il loro andirivieni li riporta su strade già percorse; stanno inutilmente tentando di uscire da quelle terre desolate e senza vita, ma ostacoli e difficoltà di ogni tipo si frappongono al loro desiderio. Come se ciò non bastasse, sanno di essere seguiti da Gollum, che si tiene tuttavia nascosto ed evita ogni contatto. Una notte, dopo aver disceso, non senza rischi spaventosi, una parete di roccia scabrosa con l'aiuto della corda elfica ricevuta in dono a Lórien (corda che, dopo essere servita per la loro discesa, si slega da sola al richiamo di Sam per ricadere tra le sue braccia), essi riescono finalmente a scorgere la malvagia creatura alle loro spalle, intenta a seguirne le tracce nel buio. Si appostano allora e gli tendono un agguato. È così che Gollum cade prigioniero di Frodo e Sam (non senza aver lottato duramente). Ormai i due non possono più liberarsi di lui: lasciarlo vorrebbe dire esporsi al pericolo di una sua vendetta, e abbandonarlo legato sarebbe come condannarlo a morte. Per la prima volta, Frodo prova un moto di pietà per la miserabile creatura, ricordando anche le parole di Gandalf sulla pietà di Bilbo, e decide allora di sottoporre Gollum ad una prova: lo libererà dalla corda elfica che lo tortura, se egli giurerà fedeltà al Portatore dell'anello. E Gollum giura. Da quel momento si trasforma in un essere amichevole e (fin troppo) servizievole, accettando di fare loro da guida verso la terra nera di Mordor.

    Libro IV, Capitolo I - Sméagol Domato (The Taming of Sméagol)

    Play Episode Listen Later Nov 24, 2022 47:57


    La storia torna su Frodo e Sam. Dopo la loro fuga dall'accampamento, essi vagano da tre giorni lungo le scabrose pendici degli Emyn Muil, i colli che fanno da confine tra l'Anduin e le terre dell'est. Non esistono sentieri e spesso il loro andirivieni li riporta su strade già percorse; stanno inutilmente tentando di uscire da quelle terre desolate e senza vita, ma ostacoli e difficoltà di ogni tipo si frappongono al loro desiderio. Come se ciò non bastasse, sanno di essere seguiti da Gollum, che si tiene tuttavia nascosto ed evita ogni contatto. Una notte, dopo aver disceso, non senza rischi spaventosi, una parete di roccia scabrosa con l'aiuto della corda elfica ricevuta in dono a Lórien (corda che, dopo essere servita per la loro discesa, si slega da sola al richiamo di Sam per ricadere tra le sue braccia), essi riescono finalmente a scorgere la malvagia creatura alle loro spalle, intenta a seguirne le tracce nel buio. Si appostano allora e gli tendono un agguato. È così che Gollum cade prigioniero di Frodo e Sam (non senza aver lottato duramente). Ormai i due non possono più liberarsi di lui: lasciarlo vorrebbe dire esporsi al pericolo di una sua vendetta, e abbandonarlo legato sarebbe come condannarlo a morte. Per la prima volta, Frodo prova un moto di pietà per la miserabile creatura, ricordando anche le parole di Gandalf sulla pietà di Bilbo, e decide allora di sottoporre Gollum ad una prova: lo libererà dalla corda elfica che lo tortura, se egli giurerà fedeltà al Portatore dell'anello. E Gollum giura. Da quel momento si trasforma in un essere amichevole e (fin troppo) servizievole, accettando di fare loro da guida verso la terra nera di Mordor.

    Come districarsi nel canone di Tolkien

    Play Episode Listen Later Nov 18, 2022 224:41


    Il concetto di "canone" in Tolkien è stato, ed è tutt'ora, argomento ampiamente dibattuto nell'ambito degli studi e recentemente inaspritosi con l'uscita della serie televisiva "Gli Anelli del Potere". Ma è possibile definire il "canone" in Tolkien? E in quale modo rispetto ad altri autori? È coretto parlare di canonicità tra libri, film e serie tv? Ma, soprattutto, quali opere del Professore sarebbero canoniche e quali, anche inaspettate, non ne rientrerebbero? Cercheranno di rispondere a queste e altre domande tre esperti studiosi di rinomata levatura nazionale e internazionale, Beppe Pezzini, Oronzo Cilli e Ivano Sassanelli, moderati da Pierluigi Cuccitto con il supporto dello staff di Radio Brea. La puntata andrà in onda Venerdì 18 Novembre sul canale Twitch di Radio Brea

    Come districarsi nel canone di Tolkien

    Play Episode Listen Later Nov 18, 2022 224:41


    Il concetto di "canone" in Tolkien è stato, ed è tutt'ora, argomento ampiamente dibattuto nell'ambito degli studi e recentemente inaspritosi con l'uscita della serie televisiva "Gli Anelli del Potere". Ma è possibile definire il "canone" in Tolkien? E in quale modo rispetto ad altri autori? È coretto parlare di canonicità tra libri, film e serie tv? Ma, soprattutto, quali opere del Professore sarebbero canoniche e quali, anche inaspettate, non ne rientrerebbero? Cercheranno di rispondere a queste e altre domande tre esperti studiosi di rinomata levatura nazionale e internazionale, Beppe Pezzini, Oronzo Cilli e Ivano Sassanelli, moderati da Pierluigi Cuccitto con il supporto dello staff di Radio Brea. La puntata andrà in onda Venerdì 18 Novembre sul canale Twitch di Radio Brea

    Libro III, Capitolo XI - Il Palantír (The Palantír)

    Play Episode Listen Later Nov 17, 2022 44:13


    Il corteo reale si allontana dalla rocca di Orthanc, proprio mentre un urlo raccapricciante dal suo interno fa capire che Saruman ha scoperto qual era l'oggetto con cui Vermilinguo ha tentato di ucciderlo. I due saranno costretti a condividere una prigionia piena di odio e rancore. Usciti da Isengard, Merry sul cavallo di Gandalf e Pipino su quello di Aragorn, i cavalieri e i loro alleati si apprestano a trascorrere una notte di riposo prima di raggiungere il Fosso di Helm in vista di un consiglio di guerra. Nel buio della notte, Pipino tuttavia fatica a trovare riposo: il suo pensiero è inquieto, attratto dal mistero del nero cristallo col cuore luminoso in cui per un breve attimo ha avuto la ventura di sbirciare. E incapace di trovare sonno, ad un tratto si alza e, come un ladro, sottrae il Palantír dalle braccia di Gandalf dormiente per potervi un'ultima volta gettare un'occhiata. Ma il potere della sfera è troppo forte per lui: fa appena in tempo a sollevare il mantello che lo riveste, che viene subito catturato dal lume crudele che cova in esso e si accascia, fulminato, con un grido. Tutto l'accampamento è in subbuglio, ma Gandalf non tarda a scoprire il colpevole, rigido e privo di sensi accanto alla sfera. Dopo averlo rianimato lo interroga severamente, ottenendo da Pipino una piena confessione: egli ha parlato con Sauron, ha dovuto dirgli che è uno Hobbit, ed ora è divenuto oggetto della sua crudele e ansiosa attenzione. Come Gandalf può infatti desumere dal racconto dell'hobbit, l'Oscuro Signore è ormai convinto che Saruman abbia rapito il portatore dell'anello e lo stia torturando con l'uso della sfera; presto invierà dunque un suo messaggero per portare nella Torre di Barad-dûr il presunto prigioniero. Non rimane che sciogliere l'accampamento e dividersi: Théoden e i suoi cavalieri, con Aragorn, Gimli e Legolas, dovranno marciare a tappe forzate verso il Fosso di Helm; Gandalf, con Pipino, cavalcherà veloce come il vento verso Minas Tirith, la capitale di Gondor. La guerra si sta avvicinando. E mentre tutti si apprestano a partire, nel buio della notte sfreccia sulle loro teste un Cavaliere nero alato, un Nazgûl sulla sua mostruosa creatura volante: è diretto a Isengard.

    Libro III, Capitolo XI - Il Palantír (The Palantír)

    Play Episode Listen Later Nov 17, 2022 44:13


    Il corteo reale si allontana dalla rocca di Orthanc, proprio mentre un urlo raccapricciante dal suo interno fa capire che Saruman ha scoperto qual era l'oggetto con cui Vermilinguo ha tentato di ucciderlo. I due saranno costretti a condividere una prigionia piena di odio e rancore. Usciti da Isengard, Merry sul cavallo di Gandalf e Pipino su quello di Aragorn, i cavalieri e i loro alleati si apprestano a trascorrere una notte di riposo prima di raggiungere il Fosso di Helm in vista di un consiglio di guerra. Nel buio della notte, Pipino tuttavia fatica a trovare riposo: il suo pensiero è inquieto, attratto dal mistero del nero cristallo col cuore luminoso in cui per un breve attimo ha avuto la ventura di sbirciare. E incapace di trovare sonno, ad un tratto si alza e, come un ladro, sottrae il Palantír dalle braccia di Gandalf dormiente per potervi un'ultima volta gettare un'occhiata. Ma il potere della sfera è troppo forte per lui: fa appena in tempo a sollevare il mantello che lo riveste, che viene subito catturato dal lume crudele che cova in esso e si accascia, fulminato, con un grido. Tutto l'accampamento è in subbuglio, ma Gandalf non tarda a scoprire il colpevole, rigido e privo di sensi accanto alla sfera. Dopo averlo rianimato lo interroga severamente, ottenendo da Pipino una piena confessione: egli ha parlato con Sauron, ha dovuto dirgli che è uno Hobbit, ed ora è divenuto oggetto della sua crudele e ansiosa attenzione. Come Gandalf può infatti desumere dal racconto dell'hobbit, l'Oscuro Signore è ormai convinto che Saruman abbia rapito il portatore dell'anello e lo stia torturando con l'uso della sfera; presto invierà dunque un suo messaggero per portare nella Torre di Barad-dûr il presunto prigioniero. Non rimane che sciogliere l'accampamento e dividersi: Théoden e i suoi cavalieri, con Aragorn, Gimli e Legolas, dovranno marciare a tappe forzate verso il Fosso di Helm; Gandalf, con Pipino, cavalcherà veloce come il vento verso Minas Tirith, la capitale di Gondor. La guerra si sta avvicinando. E mentre tutti si apprestano a partire, nel buio della notte sfreccia sulle loro teste un Cavaliere nero alato, un Nazgûl sulla sua mostruosa creatura volante: è diretto a Isengard.

    Libro III, Capitolo X - La voce di Saruman (The Voice of Saruman)

    Play Episode Listen Later Nov 10, 2022 40:17


    È l'ultimo atto della guerra tra Rohan e Isengard: il tentativo che Gandalf deve fare per riportare Saruman dalla parte del bene nella lotta contro Sauron. L'incontro avviene sotto il balcone che sovrasta il grande portale della torre di Orthanc; su di esso Saruman, come un vecchio lupo braccato, si rivolge ai vincitori cercando di sfruttare per l'ultima volta il suo più grande potere: il fascino incantatore della sua voce. Prima dunque cerca di circuire nuovamente la volontà di Théoden, proponendogli una nuova alleanza; ma Théoden riesce a liberarsi dell'incanto definitivamente, rifiutando ogni compromesso col traditore. Poi il capo degli stregoni prova disperatamente a convincere nuovamente Gandalf a stringere un patto di collaborazione, ma si deve accorgere che ogni potere è svanito. Gandalf è ora il capo del suo ordine, e per l'autorità conferitagli, priva Saruman del suo bastone e lo condanna a rimanere prigioniero della rocca, nell'attesa angosciosa di un ignoto e minaccioso destino. Proprio mentre il corteo con Gandalf e Théoden si allontana, da un'alta finestra della torre Vermilinguo – anch'egli prigioniero degli Ent – cerca di uccidere Saruman facendo cadere un pesante oggetto che piomba invece ai piedi di Gandalf. Lo raccoglie Pipino, rimanendo scosso dalla sua inquietante presenza: è infatti una dei Palantíri, le pietre veggenti di Númenor con cui Saruman dialogava segretamente con Mordor.

    Libro III, Capitolo X - La voce di Saruman (The Voice of Saruman)

    Play Episode Listen Later Nov 10, 2022 40:17


    È l'ultimo atto della guerra tra Rohan e Isengard: il tentativo che Gandalf deve fare per riportare Saruman dalla parte del bene nella lotta contro Sauron. L'incontro avviene sotto il balcone che sovrasta il grande portale della torre di Orthanc; su di esso Saruman, come un vecchio lupo braccato, si rivolge ai vincitori cercando di sfruttare per l'ultima volta il suo più grande potere: il fascino incantatore della sua voce. Prima dunque cerca di circuire nuovamente la volontà di Théoden, proponendogli una nuova alleanza; ma Théoden riesce a liberarsi dell'incanto definitivamente, rifiutando ogni compromesso col traditore. Poi il capo degli stregoni prova disperatamente a convincere nuovamente Gandalf a stringere un patto di collaborazione, ma si deve accorgere che ogni potere è svanito. Gandalf è ora il capo del suo ordine, e per l'autorità conferitagli, priva Saruman del suo bastone e lo condanna a rimanere prigioniero della rocca, nell'attesa angosciosa di un ignoto e minaccioso destino. Proprio mentre il corteo con Gandalf e Théoden si allontana, da un'alta finestra della torre Vermilinguo – anch'egli prigioniero degli Ent – cerca di uccidere Saruman facendo cadere un pesante oggetto che piomba invece ai piedi di Gandalf. Lo raccoglie Pipino, rimanendo scosso dalla sua inquietante presenza: è infatti una dei Palantíri, le pietre veggenti di Númenor con cui Saruman dialogava segretamente con Mordor.

    Libri e Podcast: nuove uscite e notizie | con Graziano Cecere di Libri Per passione

    Play Episode Listen Later Nov 8, 2022 173:17


    Questa sera alle 20:30 non perdetevi la nuova live di Radio Brea!

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    Play Episode Listen Later Nov 8, 2022 173:17


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    S4E03 | Dal Beleriand a Lucca: Nuove Uscite, Notizie e Resoconti dal Lucca Comics 2022

    Play Episode Listen Later Nov 4, 2022 132:26


    S4E03 | Dal Beleriand a Lucca: Nuove Uscite, Notizie e Resoconti dal Lucca Comics 2022

    Play Episode Listen Later Nov 4, 2022 132:26


    Libro III, Capitolo IX - Relitti e alluvioni (Flotsam and Jetsam)

    Play Episode Listen Later Nov 3, 2022 52:33


    Mentre Gandalf e il corteo reale si avviano ad incontrare Barbalbero, Gimli, Legolas e Aragorn rimangono con gli hobbit, per consumare insieme un lieto pasto, fumare in pace e ricostruire insieme i frammenti sparsi delle loro storie parallele. Gli hobbit raccontano dunque la loro prigionia e l'incontro con gli Ent, fino agli eventi decisivi dell'attacco a Isengard. La marcia trionfale degli Ent era giunta alla valle dello stregone sul calar della notte, proprio mentre gli eserciti di Saruman uscivano dalle mura per portare il loro attacco al Fosso di Helm. Lasciato passare l'esercito, al cui inseguimento subito erano stati posti molti degli Ucorni (Huorns) – ovvero gli alberi viventi della foresta di Fangorn -, gli Ent si buttarono furiosamente alla demolizione delle mura di Isengard. Superato l'ostacolo, essi si avventarono nella valle, trovando sulla loro strada pozzi eruttanti fuochi e fumi avvelenati. Per sconfiggere Saruman, l'unica soluzione era deviare il corso del fiume Isen e creare un'inondazione in grado di allagare le profonde caverne nelle quali si nascondevano le fucine di guerra dello stregone: e così fu. Quello che dunque si presenta agli occhi degli amici ritrovatisi è un bacino di acque morte e inquinate sulle quali galleggiano relitti di guerra, e nel mezzo del quale sorge il pinnacolo spettrale di Orthanc. Saruman è prigioniero, e la sua potenza, forse, definitivamente offuscata.

    Libro III, Capitolo IX - Relitti e alluvioni (Flotsam and Jetsam)

    Play Episode Listen Later Nov 3, 2022 52:33


    Mentre Gandalf e il corteo reale si avviano ad incontrare Barbalbero, Gimli, Legolas e Aragorn rimangono con gli hobbit, per consumare insieme un lieto pasto, fumare in pace e ricostruire insieme i frammenti sparsi delle loro storie parallele. Gli hobbit raccontano dunque la loro prigionia e l'incontro con gli Ent, fino agli eventi decisivi dell'attacco a Isengard. La marcia trionfale degli Ent era giunta alla valle dello stregone sul calar della notte, proprio mentre gli eserciti di Saruman uscivano dalle mura per portare il loro attacco al Fosso di Helm. Lasciato passare l'esercito, al cui inseguimento subito erano stati posti molti degli Ucorni (Huorns) – ovvero gli alberi viventi della foresta di Fangorn -, gli Ent si buttarono furiosamente alla demolizione delle mura di Isengard. Superato l'ostacolo, essi si avventarono nella valle, trovando sulla loro strada pozzi eruttanti fuochi e fumi avvelenati. Per sconfiggere Saruman, l'unica soluzione era deviare il corso del fiume Isen e creare un'inondazione in grado di allagare le profonde caverne nelle quali si nascondevano le fucine di guerra dello stregone: e così fu. Quello che dunque si presenta agli occhi degli amici ritrovatisi è un bacino di acque morte e inquinate sulle quali galleggiano relitti di guerra, e nel mezzo del quale sorge il pinnacolo spettrale di Orthanc. Saruman è prigioniero, e la sua potenza, forse, definitivamente offuscata.

    Libro III, Capitolo VIII - La via che porta a Isengard (The Road to Isengard)

    Play Episode Listen Later Oct 27, 2022 54:18


    Gandalf e Théoden si rincontrano dunque vincitori sulle mura del Fosso. Tutti gli sguardi dei guerrieri di Rohan, e di Gimli, Legolas e Aragorn sono invece attratti dal mistero inquietante e sinistro della foresta comparsa improvvisamente dal nulla. Ma Gandalf non vuole fornire alcuna spiegazione. Dopo un breve riposo, il re e i suoi amici partono, per consiglio di Gandalf, verso Isengard. Il loro compito è quello di chiudere definitivamente i conti con Saruman, anche se lo stregone sostiene che non è più un esercito quello che occorre, ma un semplice corteo reale. Nella prima parte del viaggio essi attraversano la misteriosa foresta, e intravedono degli Ent, con profonda emozione di Legolas. Poi il cammino prosegue lungo le praterie di Rohan, a fianco del letto dell'Isen, inspiegabilmente prosciugato. E, dopo una notte di viaggio, finalmente giungono alle porte della valle dello stregone. Isengard è una valle incassata tra due braccia montuose che convergono a formare un cerchio roccioso impenetrabile; alla loro convergenza, Saruman ha fatto costruire un poderoso cancello che si apre su un breve tunnel. La valle è sempre stata verde e accogliente, un bacino pianeggiante al cui centro si innalza una fantastica torre in pietra nera, opera di impareggiabile potenza: Orthanc. Ma quello che appare agli occhi dei cavalieri è uno spettacolo ben diverso: il cancello è divelto e frantumato, il tunnel sfondato e diroccato, mentre ovunque giacciono frammenti delle mura divelte. Il potere di Saruman è stato travolto. E proprio dalle rovine, fanno capolino le teste ricciute di Merry e Pipino, intenti a consumare un lieto pasto tra stoviglie e botti di birra trafugate dal bottino di Isengard. L'incontro con i vecchi amici della compagnia è ironico e affettuoso, mentre anche Théoden può fare conoscenza degli Hobbit.

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