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Focus economia
Focus economia del giorno 16/06/2020: La povertà in Italia

Focus economia

Play Episode Listen Later Jun 16, 2020


È uscito oggi il rapporto dell'Istat sulla povertà in Italia, che fotografa un quadro generale di povertà in discesa grazie soprattutto al Reddito di cittadinanza. I dati sono relativi al solo 2019, non tengono quindi conto di questi primi mesi del 2020. Sono quasi 1,7 milioni le famiglie in condizione di povertà assoluta con una incidenza pari al 6,4% (7,0% nel 2018), per un numero complessivo di quasi 4,6 milioni di individui (7,7% del totale, 8,4% nel 2018). Dopo quattro anni di aumento, si riducono per la prima volta il numero e la quota di famiglie in povertà assoluta pur rimanendo su livelli molto superiori a quelli precedenti la crisi del 2008-2009. Lo rivela il report dell'Istat sulla povertà in Italia nel 2019. Terzo giorno di stati generali Nuova giornata di lavori agli Stati Generali dell'economia. Si inizia ascoltando la voce di piccole e medie imprese: Confcommercio, conFesercenti, confartigianato, Cna e casartigiani. Poi ancora Unioncamere, Federdistribuzione, Federterziario, consiglio dei centri commerciali e assoeventi. Nel pomeriggio alleanza cooperative italiane, unione europea delle cooperative. Quindi banche e finanza, con abi, ania, assogestioni e federcasse. Intanto approvato ieri sera in Consiglio dei ministri il decreto che permette alle aziende che hanno esaurito le 14 settimane di cassa integrazione, previste dai decreti Cura italia e Rilancio, di anticipare le ulteriori quattro previste. La relazione annuale della Consob Si è svolto questa mattina l'incontro annuale della Consob con il mercato finanziario, in cui il presidente Paolo Savona ha presentato la relazione Consob per il 2019. Dalla sede di Roma, ha trasmesso in diretta streaming una relazione a tutto campo, attenta alle dinamiche macroeconomiche e internazionali più che a quelle interne. Ma questa volta il bilancio dell anno non può non tenere conto dell impatto della pandemia e della necessità di passare subito all atto pratico per rilanciare il paese. Ospiti: Cristiano Gori, professore di politica sociale all'Università di Trento, Gianni Trovati e Laura Serafini, Il Sole 24 Ore

Caffe 2.0
1689 Curiosità - il podcast dell'Istat: fiabe statistiche

Caffe 2.0

Play Episode Listen Later Jun 14, 2020 4:25


La Corte Costituzionale fa il suo podcast ?Non e' l'unica a cambiare linguaggio.Ecco una decina di fiabe in pdf e ora anche in audio.L'Istat negli ultimi tempi sta facendo qualcosa di eccezionale.In breve visitate: https://www.istat.it/it/archivio/243711Buon ascolto !

Focus economia
Focus economia del giorno 09/06/2020: Lavoro e cig non pervenuti

Focus economia

Play Episode Listen Later Jun 9, 2020


Nuovi dati sul mercato del lavoro dopo quelli dell'Istat di qualche giorno fa. A preoccupare però anche una cassa integrazione che ancora non arriva a chi ne ne ha fatto richiesta. - Patto per l'export e piano Colao. Il Patto per il Made in Italy prevede una nuova strategia per l internazionalizzazione del sistema produttivo italiano. Si tratta di una strategia di sostegno pubblico alle imprese che si affacciano sui mercati internazionali, che potrà contare su risorse straordinarie messe a disposizione dal Governo, pari a 1,4 miliardi.Ieri la task force guidata da Vittorio Colao ha consegnato al presidente del Consiglio il rapporto "Iniziative per il rilancio Italia 2020-2022". Il piano raccomanda "tre assi per la trasformazione del paese": digitalizzazione e innovazione nel pubblico e nel privato; rivoluzione verde; parità di genere e inclusione. Centodue proposte, articolate in sei aree di azione. Ospiti:Francesco Seghezzi, direttore fondazione ADAPT, centro studi su lavoro e occupazione fondato da Marco Biagi, Marco Fortis, docente di Economia industriale e Commercio estero all'Università Cattolica di Milano e Vicepresidente della Fondazione Edison, Roberto Perotti, docente di economia politica a'Università Bocconi, pres REF Ricerche.

Ascolta la Notizia
Le notizie più importanti della settimana

Ascolta la Notizia

Play Episode Listen Later May 16, 2020 4:53


Ecco le notizie più importanti della settimana selezionate da "Ascolta la Notizia". Partiamo con la politica italiana. È scoppiata la polemica sul pagamento del riscatto per la liberazione di Silvia Romano, la giovane cooperante rapita in Kenya il 20 novembre del 2018 e liberata in Somalia la settimana scorsa dopo un anno e mezzo di prigionia. Ali Dehere, portavoce del gruppo terroristico Al Shabaab, in un’intervista a “La Repubblica”, avrebbe affermato che i soldi del riscatto pagato per la liberazione di Silvia Romano «serviranno in parte ad acquistare armi, di cui abbiamo sempre più bisogno per portare avanti la jihad, la nostra guerra santa. Il resto servirà a gestire il Paese: a pagare le scuole, a comprare il cibo e le medicine che distribuiamo al nostro popolo, a formare i poliziotti che mantengono l’ordine e fanno rispettare le leggi del Corano». Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha però dichiarato che per la liberazione di Silvia Romano a lui «non risultano riscatti, altrimenti dovrei dirlo». «Perché la parola di un terrorista che viene intervistato vale più di quella dello Stato italiano?» ha domandato Di Maio. Al Shabaab ha poi smentito di aver rilasciato l'intervista in questione a Repubblica. Secondo il leader della Lega, Matteo Salvini, è «evidente» che il governo abbia pagato il riscatto per liberare Silvia Romano, facendo così «uno spot a una organizzazione terroristica». «Non sarebbe stato meglio farla tornare, liberarla, riportarla a casa in silenzio e lasciarla tranquilla in camera sua. Chi ha festeggiato? I terroristi. Che poi annunciano che con i soldi italiani comprerà armi», ha osservato Salvini. Facciamo ora il punto sull'economia italiana. Si stima che a marzo il fatturato dell'industria, al netto dei fattori stagionali, sia diminuito del 25,8%, su febbraio. Sono le stime dell'Istat. L'istituto ha spiegato che nella media del primo trimestre dell'anno l'indice complessivo ha registrato un calo del 6,6% rispetto all'ultimo trimestre del 2019. Anche gli ordinativi hanno registrato una marcata riduzione, sia rispetto allo scorso mese (-26,5%), sia nella media del primo trimestre rispetto al quarto del 2019 (-9,5%). Il Ministero dell'Economia ha reso noto che il saldo e l’acconto Irap dovuti a giugno sono definitivamente cancellati per tutti i soggetti con fatturato fino a 250 milioni di euro (ad eccezione di banche, assicurazioni ed amministrazioni pubbliche). «È priva di fondamento la tesi secondo la quale il saldo e l’acconto Irap dovuti a giugno sarebbero solo rimandati al 2021», hanno precisato fonti del Mef. Chiudiamo con gli aggiornamenti sulla pandemia di Covid all'estero. Il direttore dell'Organizzazione Mondiale della Sanità per l'Europa, Hans Kluge, in una intervista al 'Telegraph' ha avvertito dei rischi di allentare troppo presto le misure restrittive per contenere il coronavirus. «L'epicentro della pandemia europea si è spostato nell'est, con l'aumento dei casi in Russia, Ucraina, Bielorussia e Kazakistan», ha spiegato Kluge. «I Paesi dovrebbero usare questo tempo in modo saggio e iniziare a rafforzare i sistemi sanitari nazionali, così come le capacità dei loro ospedali, del pronto soccorso e delle unità di terapia intensiva», ha proseguito il direttore europeo dell'Oms, che ha fatto notare: «Singapore e il Giappone hanno compreso presto che questo non è il momento di festeggiare, è il momento per prepararsi. È quello che stanno facendo i Paesi scandinavi, che non escludono una seconda ondata. Ma sperano che sia localizzata

Agenda podcast
Coronavirus: sono buoni i dati che abbiamo?

Agenda podcast

Play Episode Listen Later Apr 20, 2020 21:11


Con lo statistico Alberto Zuliani, presidente dell'ISTAT dal 1993 al 2001, Marco Perduca affronta la questione dei dati a disposizione delle istituzioni per mappare la presenza, diffusione e letalità del virus. Occorre un miglior campionamento a livello regionale o nazionale per poter predisporre test sierologici o virologici per avere un quadro meno approssimativo della situazione in vista delle decisioni necessarie sulla riapertura. Studi più approfonditi potrebbero anche far rivedere il numero dei decessi.

Ascolta la Notizia
Le notizie più importanti della settimana

Ascolta la Notizia

Play Episode Listen Later Feb 1, 2020 2:49


Ecco le notizie più importanti della settimana selezionate da "Ascolta la Notizia". Partiamo dall'emergenza coronavirus. L'organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato l'epidemia del nuovo Coronavirus cinese un'emergenza sanitaria pubblica su scala globale. Il direttore generale dell'organizzaizone, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha spiegato che "la ragione principale non è per quello che sta succedendo in Cina, ma per quello che sta succedendo negli altri Paesi". Il coronavirus è arrivato anche in Italia. Giovedì sera sono stati confermati i primi casi: si tratta di due turisti cinesi che erano arrivati a Milano da Wuhan, metropoli cinese epicentro del virus, lo scorso 23 gennaio. Dopo aver fatto tappa a Parma e in altre città, i due, marito e moglie di 67 e 66 anni, si sono recati a Roma. Ora la coppia è ricoverata all’Istituto Spallanzani, nella Capitale. Il premier Conte ha immediatamente chiuso il traffico aereo da e per la Cina e il consiglio dei ministri venerdì mattina ha dichiarato lo stato di emergenza nazionale per sei mesi e uno stanziamento iniziale di 5 milioni di euro. Passiamo alla politica italiana. Il Senato verso la restituzione dei vitalizi. È quanto ha denunciato il Movimento 5 Stelle in un post sul proprio blog in cui si legge: "Le notizie riportate dal Fatto Quotidiano sui vitalizi al Senato sono la testimonianza di quanto ormai da mesi abbiamo denunciato. Nella Commissione Contenziosa, che deve esaminare più di 700 ricorsi degli ex senatori che chiedono di riavere i loro vitalizi, sembra esserci la volontà di accogliere questi ricorsi e ripristinare il più odioso tra i privilegi che la vecchia politica si è auto attribuita. E la cosa ancor più grave è che da quanto emerge sembra esserci una sentenza già scritta, senza che si sia tenuta ancora alcuna camera di consiglio". Chiudiamo con l'economia. Il Pil italiano nel quarto trimestre "ha subito una battuta di arresto che ha interrotto la debole tendenza positiva prevalsa nell'arco dei quattro trimestri precedenti". Questo il commento dell'Istat alle stime preliminari sul Pil italiano. "Tale risultato negativo determina un abbassamento del tasso di crescita tendenziale del Pil, che scende a zero dallo 0,5% del trimestre precedente," spiega l'istituto.

Gli Scherzi di Ciccio
Ciccio e lo scherzo dell'avviso dell'Istat che manda in tilt le vocali dell'oculista!

Gli Scherzi di Ciccio

Play Episode Listen Later Jan 24, 2020


Liberi Oltre & Michele Boldrin
Il Filosofo e l'Economista. Parlando di poverta'

Liberi Oltre & Michele Boldrin

Play Episode Listen Later May 5, 2019 26:53


C'e' poverta' e poverta', nel mondo ed in Italia. C'e' quella assoluta, quella relativa, quella dell'Istat e quella della WB, quella percepita e quella inevitabile, quella temporanea e quella per sempre ... C'e' soprattutto la sfiga, che a volte e' peggio della poverta', sopratuttto se diventa un modo di vivere.

italia wb parlando filosofo c e l'economista dell'istat
GPShow
Lo stato di salute dell'economia Italiana aggiornamento febbraio 2019

GPShow

Play Episode Listen Later Feb 28, 2019 13:54


[GPNEWS] Qualche giorno fa sono stati diffusi i dati della produzione industriale e degli ordinativi da parte dell'Istat per l'inizio 2019 fine 2018. Questi dati non sono incoraggianti. Quindi come si prospetta il 2019 in termini di economia e finanze dello stato? Link all'articolo citato: L’economia crolla e il deficit esplode: svegliamoci, perché siamo davvero a un passo dal baratro https://www.linkiesta.it/it/article/2019/02/20/leconomia-crolla-e-il-deficit-esplode-svegliamoci-perche-siamo-davvero/41160/ Vuoi vedere un'intera lezione totalmente gratuita su questo argomento? Guarda il video: "Corso Come Diventare un Investitore Consapevole". Lo trovi alla pagina: https://www.gpinvest.it/investitore-consapevole LINK UTILI: 1) Iscriviti al Video corso gratuito per diventare un investitore consapevole: http://bit.ly/2psOAri 2) Iscriviti al gruppo FaceBook GPinvest Community: http://bit.ly/2IHe3WI 3) Acquista un Video Corso: http://bit.ly/2FRfUuv

Learn Italian with Lucrezia
Episodio 15. I nomi italiani più popolari

Learn Italian with Lucrezia

Play Episode Listen Later Nov 14, 2018 5:14


Per questo episodio mi sono venute in mente molte idee, volevo parlare di qualche classifica, del tipo il posto più visitato in Italia o qualcosa del genere, ma poi mi è capitato di leggere un articolo che parlava delle origini di alcuni nomi italiani. Allora mi è venuta l’idea, oggi parliamo dei nomi italiani più popolari, ovvero quei nomi che i genitori scelgono di più quando devono chiamare i loro figli. Il sito dell'Istat: https://www4.istat.it/it/prodotti/contenuti-interattivi/calcolatori/nomi

Cominciamo Bene - Le interviste
Andrea Iacomini - Nel 2017 oltre 5 milioni di poveri assoluti, record dal 2005

Cominciamo Bene - Le interviste

Play Episode Listen Later Jun 27, 2018 6:39


Nel 2017 gli italiani in povertà assoluta erano oltre 5 milioni, il dato più alto dal 2005. Il calcolo arriva dal rapporto dell'Istat.Nel 2017, circa un milione e 778mila famiglie di italiani e stranieri residenti non ptevano permettersi un paniere di beni e servizi essenziali. Più di un milione sono i minori in condizione di indigenza. In maggiore difficoltà gli immigrati.Andrea Iacomini, portavoce di Unicef Italia parla di impoverimento non solo dei più poveri ma anche della classe media. «Ci dev'essere un investimento reale, iniziative che possano mettere sul piatto un cambiamento di rotta», dice.

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Memos
Jobs Act, un anno dopo: un bilancio. Intervista con Giovanni Dosi e Michele Raitano.

Memos

Play Episode Listen Later May 3, 2016 25:47


Un anno di Jobs Act. Settimana più settimana meno siamo al primo anno dall'entrata in vigore di gran parte delle nuove norme sul mercato del lavoro. Stiamo parlando del contratto a tutele monetarie crescenti, del taglio alle garanzie contro i licenziamenti ingiusti, del demansionamento. Che cosa è successo in questo anno? Secondo Renzi e il governo il Jobs Act deve servire ad far crescere i posti di lavoro. E Renzi l'altro ieri a Firenze ha dato le sue cifre. “Da quando siamo al Governo – ha detto - ci sono 398 mila posti di lavoro in più (di cui 354 mila sono a tempo indeterminato innanzitutto grazie al JobsAct)”. La crescita dell'occupazione c'è stata. Ma cosa dicono nel dettaglio i numeri, da quelli dell'Istat a quelli dell'Inps? Ospiti della puntata di oggi ..Michele Raitano, economista, ricercatore di politica economica all'Università La Sapienza di Roma; e Giovanni Dosi, economista, direttore dell'Istituto di Economia della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa.

Memos
A chi serve il lavoro “debole”? Intervista con Walter Cerfeda

Memos

Play Episode Listen Later Nov 2, 2015 28:11


I lavoratori poveri in Italia sono cresciuti di quasi il 50% tra il 2008 e il 2013. Lo ha raccontato il presidente dell'Inps Tito Boeri nella sua relazione annuale presentata al parlamento l'8 luglio scorso. I lavoratori poveri in Italia sono 2 milioni e 640 mila tra i dipendenti e 756 mila tra gli autonomi. Lo dicono i dati dell'Istat riferiti al 2011 e contenuti in un rapporto del Cnel del 2014. Sono soprattutto i giovani a subire questa condizione di lavoro a rischio povertà. Sono lavoratori e lavoratrici “deboli”, indeboliti nella possibilità di “assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa”, come recita l'articolo 36 della nostra Costituzione. Ma il lavoro “debole” è anche quello con meno diritti e garanzie: è debole il lavoro più facilmente licenziabile, demansionabile, controllabile come è quello che risulta dalle nuove norme contenute nel Jobs Act. A chi serve, allora, il lavoro debole? A quale idea dello sviluppo di un paese risponde? Memos ha girato queste e altre domande ad un sindacalista di lungo corso come Walter Cerfeda, 68 anni, presidente dell'Ires-Cgil (Istituto di Ricerche economiche e sociali) della Marche, una vita passata nel sindacato da Matera a Torino, da Roma a Bruxelles, ai vertici della Confederazione europea dei sindacati (Ces).

Memos
Lavoro, l'Italia riparte. Ma a termine. Intervista con Marta Fana e Domenico Tambasco.

Memos

Play Episode Listen Later Sep 30, 2015 27:44


Una ripresa fragile dell'occupazione. Gli ultimi dati dell'Istat, riferiti al mese di agosto, descrivono un aumento dell'occupazione in Italia. Crescono gli occupati tra luglio e agosto di quest'anno (+69 mila), crescono anche tra il secondo e il terzo trimestre sempre di quest'anno (+91 mila), aumentano anche nell'anno tra agosto 2014 e agosto 2015 (+325 mila). Ma in due casi su tre (i dati riferiti al solo 2015) sono soprattutto i lavori a termine a crescere. «Si tratta di dati che ci dicono che la ripresa del mercato del lavoro è labile», racconta Marta Fana, economista dottoranda a SciencesPo a Parigi ospite oggi a Memos.«E' una fragilità – sostiene Fana - che si vede soprattutto dal tasso di occupazione che in Italia resta al 56%: su 100 persone in età lavorativa ci sono solo 56 occupati». Che cosa ha determinato questo aumento, fragile, degli occupati? Il Jobs Act, la decontribuzione per i nuovi assunti, la timida ripresa di questi mesi? Marta Fana ricorda che – da un punto di vista dell'analisi economica – non è ancora possibile fare uno studio empirico rigoroso. «Occorrerà aspettare la fine degli sgravi sui neoassunti», sostiene Fana che però fa notare come l'aumento maggiore dei contratti a tempo indeterminato nel 2015 si sia avuto nei primi mesi dell'anno, dove la decontribuzione ha pesato più del Jobs Act, entrato in vigore a fine marzo. Ospite oggi a Memos anche l'avvocato, giuslavorista, Domenico Tambasco con il quale abbiamo rifatto il punto sulle novità introdotte dal Jobs Act: «I pilastri della nuova legge sono la flessibilità in uscita (con la liberalizzazione dei licenziamenti) e la flessibilità nella gestione del personale (con il demansionamento)».

Memos
Aumenta l'occupazione in Italia. Migliora anche il lavoro? Intervista con Ignazio Masulli.

Memos

Play Episode Listen Later Jun 3, 2015 25:27


Gli ultimi dati dell'Istat raccontano che in Italia in un anno (aprile 2014-aprile 2015) sono stati creati 261 mila posti di lavoro. Dunque l'occupazione aumenta, ma migliora anche il tipo di lavoro collegato a questi nuovi posti? Si tratta di buona occupazione, con una buona remunerazione? Sono alcune delle domande fatte all'ospite di oggi di Memos, lo storico del lavoro Ignazio Masulli che ha insegnato per anni all'Università di Bologna. Masulli mette in evidenza una contraddizione tra gli ultimi dati sul lavoro e le previsioni sulla crescita dell'economia: com'è possibile che possa aumentare così tanto l'occupazione – si chiede Masulli – se l'economia cresce solo di uno “zero virgola”? Su questi temi il professore bolognese ha scritto un libro dal titolo “Chi ha cambiato il mondo? La ristrutturazione tardo-capitalistica dal 1970 al 2012” (Laterza, 2014). Masulli ricostruisce la grande trasformazione del lavoro negli ultimi trent'anni, la svolta neoliberista, la delocalizzazione. Si tratta di un'analisi che permette di comprendere come gli appelli alla modernità – che ad esempio giustificano provvedimenti come il Jobs Act - siano strumentali, perchè i cambiamenti a cui alludono sono solo il frutto di una regressione verso il passato come la precarietà nei diritti, lo sfruttamento del lavoro sottopagato, la disuguaglianza delle opportunità.

Salute- Le ultime news dal mondo
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Salute- Le ultime news dal mondo

Play Episode Listen Later Jan 28, 2013 5:37


-ALLATTAMENTO AL SENO ACCELERA SVILUPPO PSICOMOTORIO DEL BEBE' Il latte della mamma accelera lo sviluppo psicomotorio dei bambini. I ricercatori francesi hanno aggiunto un nuovo beneficio ai tanti già riconosciuti dell'allattamento al seno, individuando nei piccoli che ne hanno usufruito una maggiore precocità, anche nel linguaggio. L'èquipe dei ricercatori dell'Inserm che ha pubblicato lo studio su Journal of Pediatrics, ha lavorato sul vasto gruppo di volontarie reclutate per lo studio Eden, creato nel 2003, che raccoglieva 2.000 donne incinte per studiare i fattori che hanno un impatto sulla salute e lo sviluppo dei bambini, nella vita embrionale e dopo la nascita. -7 PORZIONI DI FRUTTA E VERDURA AL DI' RENDONO PIU' FELICI Il sorriso si addice agli appassionati di cibi 'verdi'. Le persone che mangiano piu' frutta e verdura, infatti, tendono ad essere piu' felici, secondo uno studio neozelandese, realizzato da un'equipe dell'universita' di Otago e pubblicato dal 'British Journal of Health Psychology'. I ricercatori hanno analizzato i menu quotidiani di 281 giovani adulti per 21 mesi, individuando un legame tra consumo quotidiano di frutta e verdura e l'umore. Gli effetti positivi, pero', si evidenziavano solo per consumi superiori a 7 porzioni al giorno, contro le 5 porzioni oggi raccomandate a livello internazionale per il benessere generale e la prevenzione dei tumori. -OSSERVATORIO UE, CRISI PEGGIORA SALUTE CITTADINI EUROPEI La crisi economica svuota le tasche e fa male alla salute: aumento dei suicidi e della tossicodipendenza, boom di problemi legati alla cattiva alimentazione. Ma anche aumento dei disturbi psichici e crollo delle nascite. E' quanto e' emerso nel corso del seminario 'L'impatto della crisi finanziaria sui sistemi sanitari in Europa', promosso dalla Fiaso (Federazione italiana aziende sanitarie ospedaliere), a Roma. "Tutti gli studi - ha spiegato Willy Palm, membro dell'Osservatorio europeo - dimostrano che, in ogni parte del mondo, nelle situazioni di crisi economica si e' sempre registrato un peggioramento della salute della popolazione e un contemporaneo aumento della domanda di assistenza". -ISTAT, RITARDO MENTALE E DISTURBI APPRENDIMENTO PROBLEMI PIU' DIFFUSI A SCUOLA Il ritardo mentale riguarda in media il 36,3% della popolazione con disabilita'nella scuola primaria e il 42,9% di quella della popolazione della scuola secondaria di primo grado. E' quanto emerge dal report dell'Istat relativo all'anno scolastico 2011-2012. Nella scuola primaria tale problema e' seguito dai disturbi per l'attenzione, da quelli del linguaggio e dai disturbi dell'apprendimento, che riguardano rispettivamente il 27,0%, 24,7% e il 20,1% degli alunni con disabilita'.