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Today, I'm joined by Alessio Armenise, Andrew Bell, and Silvia Romano for an episode on medical translation.I find out what medical translation consists of, the challenges involved, what skills are needed to be a medical translator, and much more. This is an especially useful episode for anyone thinking of specializing in medical translation.How to get in touch with today's guests:Silvia Romano: LinkedIn or email (translation@romanosilvia.com)Alessio Armenise: LinkedIn or Instagram Andrew Bell: LinkedInResources from this episode:Medical Translation Step by Step: Learning by Drafting For English to Italian medical translators:Istituto Superiore di Sanità, Italian National Institute of HealthItalian Ministry of HealthItalian medical dictionaryThank you to Alessio, Andrew, and Silvia for joining me on my podcast and to Pippa Williams for making the podcast jingles and editing this episode.
È saltata ogni singola sicura: sulla smania di sbattere la notizia, il dubbio o la supposizione in prima pagina, partendo dal caso di Silvia Romano. Dialogo con Lorenzo Forlani. Podcast tratto dall'intervista in streaming del 15.05.20. Tlon è un progetto ideato e condotto da Andrea Colamedici e Maura Gancitano
Dopo la pausa Natalizia torna Copertina, con nuovi ospiti e consigli di lettura freschi per voi. In questa puntata cerchiamo di viaggiare almeno metaforicamente con un'intervista a Jacopo Panizza di Piolalibri, libreria/enoteca italiana a Bruxelles. La traduttrice Monica Pareschi è l'ospite d'onore della rubrica Altre Voci, Altre Stanze, mentre agli Sgoccioli si aggiunge uno spunto interessante di un'ascoltatrice, Silvia Romano. Infine, il consiglio d'autore arriva dallo scrittore Paolo Roversi.
IN RICORDO DI MAX TUMOLO È morto improvvisamente, la notte del 24 dicembre scorso, l'amico e collega MAX TUMOLO, direttore del sito di informazione https://www.italiettainfetta.it/ Era stato ricoverato per problemi polmonari e poi ha subito l'assalto del Covid-19 che lo ha condotto velocemente alla morte Lo avevamo sentito qui a RPL mesi fa per parlare del rapimento e del rilascio di Silvia Romano in Kenya e Somalia. In quell'occasione, abbiamo imparato a conoscere una persona coraggiosa e limpida, che si batteva per la giustizia, dopo aver subito rovesci e torti pesanti nella vita e nella professione Max era uomo schietto e pulito. Lo ricorderemo domani 31 dicembre alle ore 10, rimandando in onda la sua ultima intervista alla nostra radio nel corso di Zoom con Antonino D'Anna e Giulio Cainarca il 10 novembre scorso Caro Max, sarai sempre nelle nostre coscienze. Ci hai insegnato che la ricerca della verità e della giustizia non sono propositi retorici e non sono parole vuote: la tua vita è stata così. Grazie per ciò che ci hai dato e che rimarrà sempre con noi
IN RICORDO DI MAX TUMOLO È morto improvvisamente, la notte del 24 dicembre scorso, l'amico e collega MAX TUMOLO, direttore del sito di informazione https://www.italiettainfetta.it/ Era stato ricoverato per problemi polmonari e poi ha subito l'assalto del Covid-19 che lo ha condotto velocemente alla morte Lo avevamo sentito qui a RPL mesi fa per parlare del rapimento e del rilascio di Silvia Romano in Kenya e Somalia. In quell'occasione, abbiamo imparato a conoscere una persona coraggiosa e limpida, che si batteva per la giustizia, dopo aver subito rovesci e torti pesanti nella vita e nella professione Max era uomo schietto e pulito. Lo ricorderemo domani 31 dicembre alle ore 10, rimandando in onda la sua ultima intervista alla nostra radio nel corso di Zoom con Antonino D'Anna e Giulio Cainarca il 10 novembre scorso Caro Max, sarai sempre nelle nostre coscienze. Ci hai insegnato che la ricerca della verità e della giustizia non sono propositi retorici e non sono parole vuote: la tua vita è stata così. Grazie per ciò che ci hai dato e che rimarrà sempre con noi
Continua la nostra conversazione con Aicha e Kwatar! In questa seconda parte dell’episodio 01 entriamo nel merito dell’islamofobia. Termine poco usato e atteggiamento e tendenza ancor meno analizzate in Italia. Eppure, qualche mese fa, le reazioni alla liberazione di Silvia Romano ci hanno dato un messaggio forte e chiaro. Silvia Romano, come molti dei nostri follower sapranno, è una cooperante di 24 anni rapita in Kenya e tenuta in ostaggio in Somalia per un anno e mezzo. La giovane donna al suo rientro in Italia ha fatto parlare in molti per la sua conversione all’Islam . Non saremo noi ad analizzare della scelta/non scelta di Silvia, ma piuttosto, durante questo episodio, ci prendiamo uno spazio per riflettere sulle reazioni scaturite sui social dalle quali è emerso l’odio e la discriminazione religiosa nei confronti dell’Islam. Con Aisha e Kawtar, non parliamo solo delle reazioni di pancia dell’italiano medio che si “sfoga” sui social media, ma anche e soprattutto delle responsabilità del giornalismo mainstream nel raccontare l’islam tra stereotipi e pregiudizi.
Silvia Romano elogia il velo, cosa ne pensate voi?
Con questa puntata concludiamo il capitolo "La Giovane di Al Qaida", riguardante la cellula terroristica Al Shabaab. In sette minuti approfondiamo, anche grazie alla voce autorevole di Ettore Greco, vicepresidente IAI - Istituto Affari Internazionali, le dinamiche interne all'organizzazione terroristica somala. Partendo dalla sua nascita, analizzandone mandanti morali e pratici e concludendo con uno spunto di riflessione sull'azione dei paesi dell'Eurozona in merito. Ne abbiamo sentito parlare per il caso di Silvia Romano. Ma com'è nata e quali sono i suoi punti di forza? Scopritelo ascoltando questa nuova puntata di Lightcasting on.
Un editoriale per parlare della liberazione e dell'accoglienza di Silvia Romano.
Al Qaida, Al Shabaab, cellule terroristiche, intelligence esterna: sono parole, queste, che sentiamo fluttuare continuamente nei programmi di informazione, ma che sembrano incredibilmente lontane dalla nostra quotidianità. E, invece, le ultime vicende – e in particolare quella riguardante Silvia Romano – ci hanno dimostrato che non lo sono poi così tanto. E allora per noi diventa un obbligo ed una responsabilità approfondirle: dall'uso che queste organizzazioni terroristiche fanno del denaro ricavato dai riscatti, alle dinamiche misteriose e complicate di politica estera attorno alle quali ruotano le collaborazioni tra i diversi paesi in situazioni di questo tipo.
Nella prima puntata del capitolo "La Giovane di Al Qaida" abbiamo deciso di approfondire le origini, la cultura e il significato che si nasconde dietro il velo. Associato alla cultura islamica e al Corano, in realtà questo indumento risale all'epoca degli assiri e dei babilonesi, era usato dalle nobildonne persiane e bizantine e si trova anche nella genesi dell'Antico Testamento. Noi abbiamo deciso di approfondire la storia e le controversie che ruotano intorno a questo oggetto di culto tra Oriente e Occidente, partendo dal caso attuale che riguarda la volontaria Silvia Romano rientrata da poco in Italia.
Dopo il caso Silvia Romano, accendiamo i riflettori sul tema della sicurezza. Le ong che operano all'estero e in aree a rischio, possiedono efficaci protocolli per salvaguardare i propri operatori? I cooperanti sono adeguatamente formati e preparati? E in ultima istanza: che cos'è la sicurezza? E come si valuta?
C'è qualcosa di nemmeno triste, ma veramente squallido e malsano in Enrico Mentana che rilancia il ''non aver parlato di Silvia Romano'' per portare due o tre click in più ad un giornaletto online.Qualcosa che trascende il Giornalismo e la morale e che mi rende, ancora una volta, convinto di una cosa: Open è semplicemente un Libero che non ce l'ha fatta...Io sono http://matteoflora.commi trovi su Youtube qui http://go.mgpf.it/mgpf-ytsu Faceboook qui http://go.mgpf.it/mgpf-fbsu Podcast qui http://go.mgpf.it/2iG9pPAe su Instagram e Twitter come @lastknight
C'è qualcosa di nemmeno triste, ma veramente squallido e malsano in Enrico Mentana che rilancia il ''non aver parlato di Silvia Romano'' per portare due o tre click in più ad un giornaletto online.Qualcosa che trascende il Giornalismo e la morale e che mi rende, ancora una volta, convinto di una cosa: Open è semplicemente un Libero che non ce l'ha fatta...Io sono http://matteoflora.commi trovi su Youtube qui http://go.mgpf.it/mgpf-ytsu Faceboook qui http://go.mgpf.it/mgpf-fbsu Podcast qui http://go.mgpf.it/2iG9pPAe su Instagram e Twitter come @lastknight
Ospiti: il Direttore Vittorio Feltri e le considerazioni sul sud e Silvia Romano; le realtà di Lucca per finire con il Sindaco di Prato Biffoni "eroe del web".
Maurizio Crozza veste i panni del direttore di Libero Vittori Feltri, durante un apuntata di Fratelli di Crozza.Guarda Fratelli di Crozza senza pubblicità qui https://it.dplay.com/passa-a-plus/?utm_source=podcast&utm_medium=crozza Support the show.
Chi è Silvia Romano? E che ci faceva in Kenya? E' stato giusto pagare il riscatto? In questo approfondimento del sabato di Notizie a colazione, la giornalista di politica estera Cecilia Sala riepiloga in modo chiaro e semplice i 18 mesi di rapimento e risponde alle diverse domande sul come sia avvenuta la liberazione. Musica: https://www.bensound.com. Illustrazione: Gianpaolo Frascella.
- Telelavoro, la nuova realtà? - Silvia Romano, finalmente libera - Pierfrancesco Favino vince il David di Donatello - L’effetto di una crisi sanitaria: cibo sano e meno sprechi - Luca Zaia, la stella nascente della Lega
con Salvatore Santangelo parliamo di geopolitica dell'Africa
tra Governo in Fase 2, usurai e Silvia Romano
TESTO DELL'ARTICOLO ➜http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6134AISHA SILVIA ROMANO E ASIA BIBI: DUE DONNE A CONFRONTO di Lorenza FormicolaEsistono due mondi che non si incontreranno mai, neanche come imputati del tribunale del politicamente corretto perché non si tratta di questi argomenti e resteranno per sempre uno di fronte all'altro alla corte dell'onestà intellettuale. Perché uno di questi mondi si porta tantissimo sui media, l'altro non avrà mai un ruolo da protagonista sul proscenio della cattiva coscienza occidentale.Da una parte di questi due mondi c'è Asia Bibi dall'altra che Aisha Silvia Romano. Quando Asia Bibi viene arrestata è il 19 giugno del 2009; è una giovane donna cristiana madre di cinque figli, che mentre andava a prendere un po' d'acqua con un secchio in un pozzo del suo villaggio le altre donne presenti le dicono che "Haram" vietato all'islam! Non può bere, non può toccare quell'acqua e nasce una discussione e a quel punto le intimano una repentina conversione all'islam, perché Asia è cattolica. Ma Asia si rifiuta, "Credo in Gesù" è la sua prima risposta. Le donne la circondano, esigono un giuramento ad Allah. Allora Asia replica "Gesù Cristo è morto sulla croce per i peccati dell'umanità. Che cosa ha fatto il vostro profeta Maometto per salvare gli uomini?". Una domanda retorica che fai in primis a se stessa "Perché dovrei convertirmi ad Allah?". Ma questa domanda rivolta alle compagne di lavoro costa ad Asia Bibi la condanna a morte. Viene accusata di blasfemia, resta in carcere per 9 anni. Verrà anche la magistratura a trovarla dietro quelle sbarre; le chiederanno ancora di convertirsi all'islam, una scelta che la libera e le salverà la vita le promettono. Ma Asia non crede né cede a quella ipocrita libertà. "Io ho ringraziato di cuore per la proposta ma ho risposto con tutta onestà che preferisco morire da cattolica che uscire dal carcere da musulmana. Sono stata condannata perché cristiana. Credo in Dio e nel Suo grande amore. Sì, mi avete condannata a morte perché amo Dio. Sarò orgogliosa di sacrificare la mia vita per Lui". Sarà questa la risposta della cattolica Asia Bibi a chi le aveva ancora, dietro le sbarre, promesso la salvezza in cambio di un giuramento ad Allah.Passeranno gli anni e con essi le sentenze seguiranno senza sosta. Asia Bibi sarà sottoposta a tutti i gradi di giudizio: nove anni lontana dai figli e dal marito nel braccio della morte pakistana in una lurida cella, mentre per il popolo pakistano, per gran parte della politica e per gli imam di tutto il mondo, ma soprattutto per quelli locali, Asia Bibi deve morire. Già troppa accondiscendenza nelle aule di tribunale: va impiccata! Già troppe sentenze, troppo tempo! Era una decisione per il mondo islamico pakistano, ma anche per quello mondiale, che andava presa subito. Non doveva neanche finire in tribunale. La legge nera sulla blasfemia parla chiaro infatti c'è la pena capitale per chiunque sia reo di bestemmia contro il profeta, il Corano e i suoi contenuti. La bestemmia di Asia Bibi è stata quella di non riconoscere Allah come il suo dio.ASIA BIBI DEVE MORIRE!Le proteste nel paese, ogni anno di più, si moltiplicano e raggiungono anche le piazze animate da imam locali di Francia, Inghilterra, Germania. Ci saranno manifestazioni nel centro delle capitali europee con cartelli che recitano "Asia Bibi deve morire!". L'assoluzione e l'eventuale liberazione dal carcere di Asia vengono definiti come il risultato di un accordo con l'occidente e che sia anatema quest'accordo, dicono i musulmani. Ma quando, ad ottobre del 2018, finalmente viene assolta dalla corte suprema il Pakistan è in fiamme. Il palazzo della Corte Suprema quel giorno ad Islamabad viene circondato da 300 poliziotti; le proteste mettono a ferro e fuoco il paese. La Corte cede alle proteste del partito islamico sunnita e, non solo la giovane donna non viene subito liberata e continuerà a restare in carcere per molti mesi, ma su Asia pende anche il divieto di lasciare il Pakistan. Questo vuol dire una condanna a morte, non più per mano del governo, ma dei cittadini islamici. Questo "accordo", con molte virgolette, mette fine alle sommosse che hanno bloccato le principali città come se il popolo islamico in quel momento con quel divieto di lasciare il Pakistan che pende sulla testa di Asia Bibi trova conforto: in qualche modo la faremo fuori. Eppure il Pakistan continua un pochino a lamentarsi, il mondo islamico continua a lamentarsi in ogni angolo del pianeta. È così che soprattutto nella capitale e nelle principali città pakistane i cristiani sono costretti a restare a casa in quei giorni. Le forze di sicurezza presidiano chiese e altri edifici religiosi. I dimostranti per giorni, prima di quell'accordo, avevano sfilato bruciando fotografie di Asia Bibi. La avevano disegnata con un cappio alla testa e la scritta "Impiccatela".Solo il 29 maggio 2019 la corte suprema del Pakistan respinge sia il ricorso contro l'assoluzione di Asia Bibi che il divieto di lasciare il paese. Grazie anche all'egregio lavoro del suo avvocato e ad alcuni aiuti della comunità internazionale, ma soprattutto accidentale, grazie a un accordo internazionale l'8 maggio del 2019 l'avvocato ottiene di far ricongiungere la giovane donna con la sua famiglia, nel frattempo costretta a vivere nascosta in Canada e oggi Asia è in Canada. Quegli anni di prigionia significano una tensione tale che Asia inizia a soffrire di disturbi cardiaci. Significheranno violenze e sevizie, maltrattamenti e umiliazioni. Racconterà di quando le fu messo un collare al collo talmente stretto da farle mancare il respiro, era attaccato a una lunga catena alle manette della guardia che la tirava, come fosse un cane. Racconterà cosa significa essere donna e cattolica in un paese islamico. E dirà siamo chiamati sciuri, che sta per colui che pulisce i bagni; quando facciamo i documenti identità siamo obbligati a dichiarare la nostra religione. Il nostro passaporto ha un colore particolare, è nero. Prima ancora di aprire sanno che siamo cristiani; il che vuol dire una sola cosa: discriminazione.SILVIA ROMANOMentre Asia vive la sua lunga agonia, in quelli stessi mesi del 2018, una ragazza italiana, partita per l'Africa per fare la cooperante con una ONLUS, viene rapita. Anche se la ricostruzione dei fatti che oggi tutti conosciamo più che di rapimento lascerà intendere che è stata tradita, da chi si trovava con lei nella Onlus in Kenya e quindi venduta ai terroristi islamici e trasportata, portata in Somalia. Dopo circa un anno e mezzo di silenzio di prigionia il governo italiano paga il riscatto ai terroristi islamici di Al-Shabaab. La ragazzina che era partita come Silvia Romano ritorna come Aisha.Aisha in arabo è la madre dei credenti, la più importante delle spose di Maometto. Aveva 6 anni Aisha quando viene perfezionato il contratto di matrimonio con il profeta di Allah che nel frattempo ne aveva 50; è così che Silvia vuole conservare la memoria di una delle spose maomettane e iniziare la sua nuova vita. Lo ha reso noto, l'abbiamo visto tutti, a tutto il mondo appena è atterrata a Ciampino. Ci hanno ripetuto in questi giorni di non poter giudicare la conversione di una giovane donna, che la fede è un fatto personalissimo nel quale nessuno può entrare. È bellissimo, se non fosse che l'Islam non è un fatto puramente personale, non lo è mai. Il velo, la cui invenzione è politica e non vi è traccia nel Corano, è il modo con cui l'Islam ha deciso di coprire le sue donne. È una specie di elmo, simbolo di una guerra culturale che la religione di Maometto combatte contro l'occidente, è simbolo di una separazione. La funzione è quella di protezione dall'esterno e questo significa che ciò che le donne islamiche hanno intorno, a ovest del mondo, in Occidente, la terra che abitano i crociati, i cattolici, i cristiani è un pericolo, qualcosa da cui ci si deve guardare perché impuro come impure sono le parti del corpo femminile (capelli, collo, a volte mani e spalle per gli abiti islamici più rigidi) della donna che dai 9 anni deve iniziare a coprire per non disturbare o distrarre l'uomo che le considera concupiscibili.E allora come si può non giudicare offensivo quel velo o come qualcosa di privato di personale. Silvia avrà sicuramente subito pressioni e violenze anche psicologiche, nonostante ad oggi però non ha fatto che negarle aggiungendo di non essere mai stata carcerata e sempre trattata bene. Probabilmente quel velo, con cui è atterrata in Italia e che non ha voluto togliersi neanche nei giorni successivi e che non è un abito somalo ma solo islamista era una tattica di sopravvivenza. Non lo sappiamo. Quell'abito è quello a cui Asia Bibi non ha voluto cedere e di cui Silvia, Aisha, si è comunque rifiutata di liberarsi una volta riconsegnata alla sua famiglia; anzi ha rivendicato quel velo e quel nome.UNA VACANZA STILE AVVENTURAGiustamente, fa notare però Fausto Biloslavo, tutto ciò lascia immaginare che abbia trascorso più una vacanza stile avventura nel mondo piuttosto che un sequestro a questo punto. Perché per un ospite più che un ostaggio non si paga un consistente riscatto per vederla fuori dall'inferno jihadista somalo e soprattutto ci si chiede se la ragazzina sia disposta a condannare prima o poi il rapitore del gruppo armato islamico Al-Shabaab, quelli che utilizzano la bandiera nera dello Stato islamico anche se sono in gran parte affiliati ad Al Qaida. Giustamente la vaghezza delle deposizioni che Silvia Romano ha fatto agli inquirenti dopo quasi due anni di silenzio lasciano domande irrisolte: perché non fornire tanti dettagli? Per reticenza? Un modo per impedire di arrivare ai sequestratori? Incapacità di intendere e di volere? Ci racconterà la storia o forse no. Per adesso la vicenda della nuova Aisha e della sua conversione ha lasciato un segno che non è scenografico ma talmente reale che passerà ancora molto tempo prima che si smetta di parlarne.
In questa puntata di Young Radio Magazine l’editoriale del direttore Alfredo Somoza è dedicato alla liberazione di Silvia Romano e agli “odiatori” in rete e non solo. “Carta Canta” ospita Matteo Cavallito di valori.it ci ha parlato dei progetti e gli investimenti per la rete del gas in europa, dei Tweet di Donald Trump contro […]
Oggi parliamo di Silvia Romano. No, non troverai polemiche sul velo, sulla sua conversione, sulla sindrome di Stoccolma, sul fatto che sia ingrassata in prigionia, sul sesso con i carcerieri (come si è detto di altre ragazze nella medesima situazione). Affronteremo il problema come sempre. Al di fuori dei pregiudizi e dei dei commenti beceri. Affronteremo il problema etico del pagare un riscatto a dei terroristi, in cambio della vita di un connazionale.Ci potete ascoltare su: Nostro Sito: https://dpenpodcast.wixsite.com/website . Apple Podcast: https://podcasts.apple.com/it/podcast/dpen/id1491536770 . Spotify: https://open.spotify.com/show/69CuHfAuRjpZkr0JYATFvU?si=zCXgJ1ScStyaC2jFtWVF2w . Spreaker: https://www.spreaker.com/user/dpen . E su tutte le app principali di streaming.Seguiteci anche sui nostri social dove potrete anche commentare le puntate e comunicare con noiGruppo Telegram: https://t.me/dpenpodcast . Instagram: https://www.instagram.com/dpenpodcast/ . Twitter: https://twitter.com/DpenPodcast . Jazzaddict's Intro by Cosimo Fogg (201) https://soundcloud.com/cosimo-fogg Creative Commons — Attribution 3.0 Unported— CC BY 3.0 Free Download / Stream: https://bit.ly/jazzaddicts-intro Music promoted by Audio Library https://youtu.be/hY4yspCQRaM
Puntata dedicata a Silvia Romano e a tutte le polemiche scaturite dopo la sua liberazione fino all'odio scaricato sui social media. È possibile dare un prezzo alla vita umana? Ce n'era veramente bisogno? Ce lo chiediamo nella nostra edizione straordinaria.
Silvia Romano si è convertita liberamente? Parliamone...
ll ritorno della cooperante milanese in Italia, come ottimizzare i propri contenuti su Twitter, il segmento consuetudinario di Casa Sarzilla e una chiacchierata con il cantante e concorrente di Amici 19: Stefano Farinetti.
Gli ultimi mesi hanno costretto una bunoa maggioranza delle persone a rivedere il modo in cui lavorano. Ma che cosa abbiamo imparato veramente? E, soprattutto, come cambierà il mondo del lavoro nei prossimi mesi? Ne abbiamo parlato con Ugo Pagano, professore di Politica economica dell'Università di Siena.In chiusura, la rubrica internazionale di Luca Attanasio ci parla della liberazione di Silvia Romano e della polemica ha suscitato.
Puntata del 16 Maggio 2020.In piena Fase 2, il ruolo delle regioni, la sanità in Piemonte, la ripresa per il turismo e la scuola, la liberazione di Silvia Romano
Puntata del 16 Maggio 2020.In piena Fase 2, il ruolo delle regioni, la sanità in Piemonte, la ripresa per il turismo e la scuola, la liberazione di Silvia Romano
Ecco le notizie più importanti della settimana selezionate da "Ascolta la Notizia". Partiamo con la politica italiana. È scoppiata la polemica sul pagamento del riscatto per la liberazione di Silvia Romano, la giovane cooperante rapita in Kenya il 20 novembre del 2018 e liberata in Somalia la settimana scorsa dopo un anno e mezzo di prigionia. Ali Dehere, portavoce del gruppo terroristico Al Shabaab, in un’intervista a “La Repubblica”, avrebbe affermato che i soldi del riscatto pagato per la liberazione di Silvia Romano «serviranno in parte ad acquistare armi, di cui abbiamo sempre più bisogno per portare avanti la jihad, la nostra guerra santa. Il resto servirà a gestire il Paese: a pagare le scuole, a comprare il cibo e le medicine che distribuiamo al nostro popolo, a formare i poliziotti che mantengono l’ordine e fanno rispettare le leggi del Corano». Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha però dichiarato che per la liberazione di Silvia Romano a lui «non risultano riscatti, altrimenti dovrei dirlo». «Perché la parola di un terrorista che viene intervistato vale più di quella dello Stato italiano?» ha domandato Di Maio. Al Shabaab ha poi smentito di aver rilasciato l'intervista in questione a Repubblica. Secondo il leader della Lega, Matteo Salvini, è «evidente» che il governo abbia pagato il riscatto per liberare Silvia Romano, facendo così «uno spot a una organizzazione terroristica». «Non sarebbe stato meglio farla tornare, liberarla, riportarla a casa in silenzio e lasciarla tranquilla in camera sua. Chi ha festeggiato? I terroristi. Che poi annunciano che con i soldi italiani comprerà armi», ha osservato Salvini. Facciamo ora il punto sull'economia italiana. Si stima che a marzo il fatturato dell'industria, al netto dei fattori stagionali, sia diminuito del 25,8%, su febbraio. Sono le stime dell'Istat. L'istituto ha spiegato che nella media del primo trimestre dell'anno l'indice complessivo ha registrato un calo del 6,6% rispetto all'ultimo trimestre del 2019. Anche gli ordinativi hanno registrato una marcata riduzione, sia rispetto allo scorso mese (-26,5%), sia nella media del primo trimestre rispetto al quarto del 2019 (-9,5%). Il Ministero dell'Economia ha reso noto che il saldo e l’acconto Irap dovuti a giugno sono definitivamente cancellati per tutti i soggetti con fatturato fino a 250 milioni di euro (ad eccezione di banche, assicurazioni ed amministrazioni pubbliche). «È priva di fondamento la tesi secondo la quale il saldo e l’acconto Irap dovuti a giugno sarebbero solo rimandati al 2021», hanno precisato fonti del Mef. Chiudiamo con gli aggiornamenti sulla pandemia di Covid all'estero. Il direttore dell'Organizzazione Mondiale della Sanità per l'Europa, Hans Kluge, in una intervista al 'Telegraph' ha avvertito dei rischi di allentare troppo presto le misure restrittive per contenere il coronavirus. «L'epicentro della pandemia europea si è spostato nell'est, con l'aumento dei casi in Russia, Ucraina, Bielorussia e Kazakistan», ha spiegato Kluge. «I Paesi dovrebbero usare questo tempo in modo saggio e iniziare a rafforzare i sistemi sanitari nazionali, così come le capacità dei loro ospedali, del pronto soccorso e delle unità di terapia intensiva», ha proseguito il direttore europeo dell'Oms, che ha fatto notare: «Singapore e il Giappone hanno compreso presto che questo non è il momento di festeggiare, è il momento per prepararsi. È quello che stanno facendo i Paesi scandinavi, che non escludono una seconda ondata. Ma sperano che sia localizzata
Vi siete mai chiesti perche' sia cosi' difficile parlare con in nostri genitori di situazioni/cose intime? Sesso, ciclo etc. Non vi preoccupate anche noi! La madre di JM usava la tattica del libro mentre per la madre di Linda non c'erano tattiche. In questo episodio si parla anche di cronaca, discutendo il caso di Silvia Romano, la ragazza sparita per 18 mesi in Kenya...e si conclude con un po' di aggiornamenti su quello che sta succedendo in America con il caso di 6ix9ine. Scriveteci su Instagram se volete rimanere in contatto con noi! @VabbePodcast
. I servizi turchi dietro la liberazione della giovane cooperante. Il ruolo di Erdogan nello scacchiere geopolitico passa anche per la Somalia.. Il coronavirus fa il suo esordio in Lesotho, mentre se ne va il premier sospettato di omicidio del'ex moglie.. Nigeria sul baratro per il crollo del prezzo del greggio, ma le rinnovabili potrebbero salvare l'economia e il Pianeta.
Che ruolo ha avuto la Turchia nella liberazione di Silvia Romano? La presenza capillare di Ankara in Somalia. Il governo centrale ha delle relazioni con l'organizzazione terroristica Al Shabab? Cosa c'entra il Ministro del Tesoro, Berat Albayrak, in questo caso? Dai Paradise Papers fino alle finte organizzazioni non governative presenti sul Corno d'Africa. Abbiamo parlato di tutto questo con il giornalista e storico Marco Cesario.
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- Ancora nessuna vittima in Ticino, 7 invece sia i nuovi contagi sia i pazienti dimessi. Nel pomeriggio conferenza stampa da Berna e Bellinzona- "Il Cantone si è mosso bene, ma ora arriva la parte più difficile". Parola dell'ex ministro Paolo Beltraminelli. Tra poco l’intervista a 360 gradi- A breve si tornerà a volare. Ma con quali sensazioni? "L'aereo è uno dei posti più sicuri", ci racconta un pilota e capitano della Swiss- La liberazione di Silvia Romano, tra moti di comprensione e azioni ignobili. Nel diario parola a chi un sequestro lo ha vissuto sulla propria pelle
Tutti a stigmatizzare gli insulti a Silvia Romano che però continua a essere riempita di insulti lei e anche le sue omonime sui social network. Vediamo perché cercando di leggere gli interventi sui social e i quotidiani di oggi venerdì 15 maggio in edicola. Ascolta STRAMP! con VINCENT RUSSO su iTunes e altre piattaforme: https://link.chtbl.com/STRAMP **************** Partecipa alla trasmissione, invia un messaggio vocale qui: https://anchor.fm/stramp/message************* --- Send in a voice message: https://anchor.fm/stramp/message
Ogni tempo ha i suoi eroi e le sue vittime. Silvia è stata la protagonista di un pericoloso show mediatico che ha funto da sponsor per i jihadisti somali e che ha regalato immagini per la loro propaganda. Silvia è il nuovo simbolo, tra gli applausi e gl'inchini, della più grande umiliazioni per la libertà e dignità di una donna. Della violenza e della discriminazione che vengono celebrate. Aisha sarà pure stata incoronata dai media, dalla politica e dalle gerarchie cattoliche, ma è una vittima.
Intervista all'imam della moschea Alhuda di Centocelle sulla solidarietà, sul Ramadam ai tempi del coronavirus e la conversione di Silvia Romano. A cura di Alice Corte per Radio Bullets
Il Luminoso Segretario di Una foto diversa della Prima Repubblica. Ogni giorno, il professor Roberto Grandi, il professor Marco Valbruzzi e il Direttore Riccardo Tagliati, ragionano di anniversari (quello della vittoria di Berlusconi nel 2001), di giornalismo, di Covid19 e dell'estate, di musei aperti e cervelli chiusi, di giovani cooperanti liberate e di come l'odio e l'ignoranza alberghino anche in Parlamento
00:00 Un decreto che ti dá una piccola bottarella e poi ti lascia “morire”... 02:40 Il Paese muore di fame ma pensiamo ai bonus per monopattini e bici. Complimenti! 04:05 Almeno sull’Irap non ci lamentiamo. 05:20 Anche sulla cassa integrazione siamo alle comiche. 08:25 Bellissimo il commento di De Soto sullo Stato. 09:02 L’arroganza del […] More
«Temo proprio che il pericolo per Silvia Romano sia reale. A me stanno arrivando su Whatsapp dei messaggi da numeri sconosciuti che riguardano Silvia Romano e che hanno dei contenuti a dir poco deliranti. Vi si legge che è una terrorista, che bisogna eliminarla, una serie di valutazioni preoccupanti, quindi temo che la questione possa trascendere». Così la criminologa Silvia Bruzzone, in un'intervista a TPI. «C’è molta gente che non sta bene in giro e che non vede l’ora di trasformarsi in colui o colei che ha eliminato quello che adesso viene visto come il “nemico numero uno” del popolo italiano. Mi auguro che questo sia adeguatamente valutato dalle forze di polizia e dall’autorità giudiziaria, perché questa ragazza in questo momento è a rischio, a mio modo di vedere».
Intervista a Maryan Ismail, professoressa di antropologia di origine somala, su Silvia Romano. Intervista ad Antonio Decaro, presidente dell'ANCI. Intervista a Oscar Farinetti. Intervista alla regista teatrale Andree Ruth Shammah.
Nella puntata di oggi di Non Stop News, come di consueto, abbiamo analizzato le prime pagine dei principali quotidiani con Davide Giacalone, che ha trattato i temi della riapertura graduale delle frontiere, delle lacrime del ministro Bellanova, del "Decreto rilancio" e dei virologi diventati "showman" nelle trasmissioni televisive; abbiamo parlato della riapertura di ristoranti e bar, con il Presidente della Fipe-Confcommercio, Lino Stoppani; abbiamo ascoltato la frase buona del giorno di Don Antonio Mazzi; abbiamo parlato del libro "Sciacalli. Virus, salute e soldi" con l'autore Mario Giordano; abbiamo parlato del caso Silvia Romano, con il Presidente del CESI, Andrea Margelletti ed infine abbiamo fatto il punto della situazione sul "Decreto rilancio" con il direttore de Il Sole 24 Ore, Fabio Tamburini.
La onlus Africa Milele con cui Silvia Romano partì per il Kenya «ha operato in totale autonomia senza informare la Farnesina». Lo ha sottolineato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio durante il question time alla Camera. Africa Milele, ha precisato Di Maio, «non è destinataria di alcun sostegno da parte della cooperazione italiana». Il ministro ha poi detto che «qualora dovessero sussistere delle responsabilità riguardo a misure di sicurezza non adottate riguardo ai cooperanti, la magistratura possa agire facendo la massima chiarezza». «La scelta di svolgere azione di volontariato non può diventare motivo di attacco personale», ha aggiunto Di Maio.
L’odio che si è scatenato contro Silvia Romano per la sua conversione ha dimostrato come, ancora una volta, in Italia ci sia un problema con la religione musulmana. Sia sulle testate giornalistiche, che sui social, il velo indossato da Romano ha portato l’opinione pubblica a discutere le ragioni della sua scelta, ed è emerso ancora una volta e in maniera palese quanto il nostro Paese sia islamofobico.La fede è una scelta personale e, come tale, non dovrebbe essere messa in discussione dalla stampa e men che meno essere oggetto di chiacchiere da bar. Eppure Silvia è una giovane donna che in un periodo di prigionia ha deciso di convertirsi e diventare musulmana, e proprio per questo sembra che non possa essere padrona delle sue scelte di vita. La sua storia dimostra che il corpo della donna viene costantemente messo al centro del dibattito, come fosse di dominio pubblico, criticabile e analizzabile da chiunque.Tuttavia, nonostante questo panorama poco edificante, qualche esempio positivo di rappresentazione della donna musulmana esiste. Come l’attesa nuova stagione di Skam Italia che vedrà protagonista Sana, un'adolescente femminista e musulmana. O come il libro di Linda Sarsour, attivista e ideatrice della Women’s March, che spiega perché si può essere femminista e indossare il velo. In questa nuova puntata ne parliamo con Aya Mohamed, giovane studentessa di Scienze Politiche, nata in Egitto e cresciuta a Milano, blogger e attivista, più conosciuta sui social come @milanpyramid.
In this episode, John discusses the return of public Mass in Italy and the Vatican. He also covers how the Silvia Romano case in Italy has thrown a spotlight on tensions in the Church over conversion and how we understand other religions. Lastly, John takes a look at how the Vatican is facing a major deficit in 2020 due to the coronavirus and how some sort of reform is now inevitable. Learn more and Join the Institute: https://wordonfire.institute
L'odio che si è scatenato contro Silvia Romano per la sua conversione ha dimostrato come, ancora una volta, in Italia ci sia un problema con la religione musulmana. Sia sulle testate giornalistiche, che sui social, il velo indossato da Romano ha portato l'opinione pubblica a discutere le ragioni della sua scelta, ed è emerso ancora una volta e in maniera palese quanto il nostro Paese sia islamofobico.La fede è una scelta personale e, come tale, non dovrebbe essere messa in discussione dalla stampa e men che meno essere oggetto di chiacchiere da bar. Eppure Silvia è una giovane donna che in un periodo di prigionia ha deciso di convertirsi e diventare musulmana, e proprio per questo sembra che non possa essere padrona delle sue scelte di vita. La sua storia dimostra che il corpo della donna viene costantemente messo al centro del dibattito, come fosse di dominio pubblico, criticabile e analizzabile da chiunque.Tuttavia, nonostante questo panorama poco edificante, qualche esempio positivo di rappresentazione della donna musulmana esiste. Come l'attesa nuova stagione di Skam Italia che vedrà protagonista Sana, un'adolescente femminista e musulmana. O come il libro di Linda Sarsour, attivista e ideatrice della Women's March, che spiega perché si può essere femminista e indossare il velo.In questa nuova puntata ne parliamo con Aya Mohamed, giovane studentessa di Scienze Politiche, nata in Egitto e cresciuta a Milano, blogger e attivista, più conosciuta sui social come @milanpyramid.