Le interviste musicali di Radio Ca' Foscari. Chiacchierate con artisti più o meno famosi, italiani e stranieri, per proporvi sempre musica nuova e interessante.
Shefound è una rock band vicentina nata nel 2019: la loro musica unisce melodia e narrazione, con lo scopo di dare vita a trascrizioni musicali di racconti o romanzi che colpiscano l'animo di chi l'ascolta. Scopriamola assieme a Nicole Stella, cantante del gruppo. Shefound è tra i progetti selezionati per l'evento Pop Up: rassegna di musica emergente, e suonerà live il 24 settembre 2021 a Ca' Foscari
Stefano, percussionista della Piccola orchestra MDM, è stato ospite ai nostri microfoni per parlarci della band: scopriamo assieme chi sono, cosa fanno, qual è la loro evoluzione musicale e quali sono i loro progetti futuri.Piccola orchestra MDM è tra i progetti selezionati per l'evento Pop Up: rassegna di musica emergente, e suonerà live il 24 settembre 2021 a Ca' Foscari.
AZA - nome d'arte di Chiara Oliva - è una cantautrice, pittrice e polistrumentista. Il suo pseudonimo richiama la circolarità delle cose e la sua musica riflette un modo personale di approcciarsi all'arte.La scopriamo in questa intervista, in attesa di sentirla dal vivo.AZA è uno dei progetti selezionati per il nostro evento Pop Up: rassegna di musica emergente, e suonerà live il 24 settembre 2021 a Ca' Foscari.
Il samba è probabilmente il genere musicale più associato al Brasile.Ma cosa sappiamo sulle origini? Perché si parla del samba, declinato al maschile e non al femminile come avviene in altre lingue latine come l'italiano e il francese? Cos'è il samba oggi, in un mercato discografico dominato da altri generi?Ne parliamo con Israel Barroso, dottorando in Filosofia Politica alla Scuola Sant'Anna di Pisa ed autore del progetto sulle origini del samba Entre Mundos – Una Storia del Samba. Con lui cercheremo anche di trovare e discutere sui punti in comune tra la storia del jazz e quella del samba: pur avendo contesti storici e culturali diversi, infatti, i generi condividono alcuni aspetti come l'essere il risultato della fusione tra vari influenze musicali, l'inizio discografico convenzionale e il ruolo marginale delle donne musiciste, specialmente nel jazz e nel samba delle origini. Sarà proprio un brano di una delle figure chiave della musica brasiliana, la pianista Chiquinha Gonzaga, a concludere l'intervista.L'audio è in lingua portoghese.Qui sotto la traduzione scritta:Buon pomeriggio Israel e benvenuto su Radio Ca' Foscari!Ho parlato un po' della tua formazione accademica e del tuo interesse per la musica, soprattutto la musica brasiliana e il jazz. Da dove è nata l'idea di fare un progetto di ricerca sul samba intitolato Entre Mundos – Una Storia del Samba? Sì, il samba e non la samba come diciamo qui in Italia. A proposito, perché da noi è la samba?Buon pomeriggio Francesca e grazie per l'invito. È un piacere partecipare a Radio Ca' Foscari.[…]. L'idea di ricercare l'origine del samba mi è venuta naturalmente: ho le due passioni che hai menzionato e che mi accompagnano da sempre, ovvero la musica da un lato, e la storia dall'altro. Mi sono laureato in storia all'Università di Santa Catarina, in Brasile, quindi fare ricerca sulla storia della musica brasiliana e in generale sulla cultura del mio Paese è qualcosa che mi ha sempre appassionato. Durante il lockdown dell'anno scorso, credo di non essere stato l'unico, mi sono trovato con parecchio tempo a disposizione e la necessità di capire come impiegarlo: l'idea del progetto è quindi nata a causa di questa pausa forzata, e un po' perché già avevo intenzione di organizzare eventi sull'origine del samba insieme all'associazione Encontro di Pisa, di cui faccio parte. Non potendo fare eventi dal vivo, ho pensato che forse sarebbe stato meglio creare un programma, un podcast. Ancora ci sto lavorando, ma l'intenzione è questa: fare un programma sull'origine del samba per dare opportunità al pubblico italiano di conoscere meglio quel repertorio.Ma perché il samba? […] anche qui la risposta è abbastanza naturale. Visto che in portoghese diciamo il samba, penso che per chiunque parli questa lingua suoni molto strano sentir dire la samba, declinato quindi al femminile […]. Ho anche pensato che se non si mantiene il pronome maschile non si comprendono molti giochi di parole, molti testi delle canzoni.Quindi pensi che la traduzione italiana la samba possa essere un'errore?Non so di preciso, ma non credo che sia un errore. Semplicemente, essendo una parola straniera è stata adattata; si usa il pronome femminile perché suona come una parola femminile visto che termina in -a. È una questione di adattamento alla lingua.Il tuo progetto si chiama Entre Mundos perché, così come il jazz, anche il samba è un ‘genere ponte', un insieme di varie influenze musicali.L'aver chiamato il mio progetto Entre Mundos ha proprio questo obiettivo: far vedere che il samba è nato da una fusione di luoghi e contesti differenti e promuovere la sua storia di continua evoluzione e integrazione di vari elementi. Questo si è verificato anche nel jazz, specialmente il jazz delle origini, e trovo che questa sia un'analogia interessante e non forzata. […].Secondo la storia ufficiale, il primo disco di jazz è stato registrato nel 1917 dall'Original Dixieland Jass Band. Anche per la ‘nascita discografica' del samba c'è una data, il 1916, quando Ernesto dos Santos, meglio conosciuto come Donga, registra Pelo Telefone, considerata la prima incisione di samba in Brasile. Ma chi era Donga e può essere veramente considerato il padre del samba?Parlavamo prima della fusione presente nel jazz e nel samba. Il secondo punto interessante in cui le due storie si ‘incontrano' è proprio questo: avere una pietra miliare, una nascita convenzionale. Il 1916 segna l'inizio del samba perché Donga registra a suo nome alla Biblioteca Nacional di Rio de Janeiro Pelo Telefone e lo classifica come samba. All'epoca, quando le canzoni venivano registrate, era infatti necessario indicare il genere, lo stile della stessa canzone. Il brano di Donga, che avuto molto successo durante il carnevale del 1917, è quindi considerato l'inizio dello stile samba, ma in realtà è solo una convenzione, così come il disco che hai menzionato per il jazz. In entrambi i casi si tratta di una manifestazione sonora, discografica e urbana, legata quindi alle città – gruppi di musicisti che normalmente vengono da condizioni di povertà e vedono nella musica una possibilità per guadagnare. Nel jazz ha avuto molta importanza il suono urbano, cittadino, come avveniva già a New Orleans con l'influenza della marce, delle bande e dei suoni europei (polka, mazurka), ma anche dei ritmi africani, quelli che si sentivano a Congo Square […]. La stessa cosa ha avuto luogo in Brasile: anche lì c'era una società gerarchizzata e molto differenziata, anche se da noi non ci sono state leggi come Jim Crow nel sud degli Stati Uniti. Non era imposto, ma certo esisteva un pregiudizio, anche dopo l'abolizione della schiavitù nel 1888. Nella zona centrale di Rio c'era un quartiere chiamato Piccola Africa, con case semplici, e i neri si riunivano e facevano feste nei cortili, producendo suoni che risultavano ‘strani' ai bianchi. In entrambi i casi parliamo di sincope africana. È questa fusione di ritmi africani e europei che crea, sia a New Orleans che a Rio, qualcosa di nuovo. Ma il nuovo non è né un jazz, né un samba: nel primo caso c'è il ragtime, in Brasile lo choro. Entrambi sono ritmi urbani che poi subiscono un'altra fusione con elementi venuti dalla campagna: il blues e gli spiritual influenzano il jazz, e a Rio arrivano molti neri dopo la fine della schiavitù, soprattutto da Bahia.Sempre secondo la storia ufficiale, New Orleans è la culla del jazz e Rio de Janeiro, quindi, una sorta di culla del samba.Sì, anche perché l'incisione di Donga è avvenuta proprio lì. Ma in verità, a posteriori, la sua canzone è stata considerata qualcosa di diverso dal samba, perché il samba moderno è nato successivamente, in un luogo vicino a Piccola Africa. Il brano inciso da Donga in realtà sarebbe un maxixe, il sub genere più noto dello choro […]. Quindi Rio de Janeiro è la culla del samba moderno […].Abbiamo parlato di artisti come Donga, ma ci sono state anche donne che hanno contribuito allo sviluppo del samba, così come del jazz: in quel caso penso a Lil Hardin, moglie di Louis Armstrong, figura fondamentale per la carriera del noto trombettista. Chi sono state le donne che hanno avuto un ruolo importante per l'evoluzione del samba e in generale della musica brasiliana? Forse una di loro è Chiquinha Gonzaga.È un tema molto interessante e importante, affrontato anche da vari ricercatori. Chiquinha Gonzaga è sicuramente una delle figure femminili su cui è stato ricercato e scritto di più per la sua statura in quanto musicista e donna molto avanti rispetto ai suoi tempi. Per essere più precisi, Chiquinha in realtà è più legata alla storia del choro: è stata una pioniera di quel genere e il suo nome viene associato a musicisti di choro, gli chorões […]. Era pianista ed ha avuto una storia incredibile, raccontata anche in serie televisive e a teatro: è stata la prima donna a dirigere un'orchestra in Brasile ed è stata anche militante politica. Ha lottato per l'abolizione della schiavitù, era repubblicana quando il Brasile era ancora una monarchia, ed è stata la prima musicista a abbracciare la causa del diritto d'autore. Anche in campo privato ha avuto una vita incredibile: obbligata a sposarsi, si separa dal marito che non vuole che lei viva di musica e non viene accettata dalla sua casa natale, guadagna quindi impartendo lezioni di piano. È stata una grande donna, in tutti i sensi. Per trovare altri nomi di donne compositrici dobbiamo andare più avanti, perché se di interpreti ce n'erano molte, di musiciste ce n'erano poche, un po'come nel jazz. Possiamo citare Dona Ivone Lara, morta pochi anni fa, per esempio.Quindi le compositrici di samba non sono state molte, probabilmente perché la società del tempo non permetteva che le donne si dedicassero alla musica, ma alla gestione della famiglia.Abbiamo parlato delle origini del samba, ma com'è oggi il samba? È ancora un genere popolare, amato? Qui in Italia, per esempio, c'è una parte di musica più ‘tradizionale' e una più moderna con generi come la trap. Com'è il panorama musicale in Brasile?Ottima domanda! Il samba continua ad essere associato alla musica popolare, è di fatto musica popolare, si sente nelle feste e in ambienti differenti: è apprezzato in club, ma anche in ambienti più umili. È sentito come musica popolare. Non gode più di popolarità in termini di vendita, se paragonato ai decenni precedenti. Ora ci sono altri stili che vendono di più e si sentono maggiormente in radio, come il sertanejo, una sorta di country brasiliana.Parlavamo di evoluzione di samba, uno dei sub generi che ha avuto più successo è il pagode, moda degli anni ‘90 dove si usavano tastiere, sintetizzatori, cavaquinho – sempre di fusione e evoluzione si tratta!
La provincia di Belluno è una fucina di talenti musicali.Dopo le interviste con Marco V. Dal Farra e Valentina De March, arriva la chiacchierata di Francesca con il musicista, compositore, arrangiatore e fonico Matteo Squaiera.Voce e anima degli Msq & Free Hands, Matteo ci ha presentato il loro nuovo disco acustico MsaQoustic Project, una collezione di cover e auto-cover interpretate con originalità e freschezza. Non sono mancati commenti sulla scena musicale bellunese, ricca di potenziali da sviluppare, e sull'arte di rinascere dopo un anno e mezzo difficile.L'intervista è stata condotta al Terzo Mondo Studio di Paiane (Ponte nelle Alpi - BL), un centro che racchiude al suo interno sale prova e di registrazione, come quella in cui è stato inciso l'inno alla rinascita post-Vaia "Alziamo la Voce".
Mark Deschain - nome d'arte di Marco Zanini - ha fatto uscire quest'anno il suo primo album solista: The Music You Deserve.Ci arriva dopo una lunga carriera di cantante e strumentista in band di generi disparati: dal metal all'acid jazz; un disco che è frutto delle sue esperienze e che mette insieme pop, funk e jazz, ma che - come dice lui stesso - "è comunque un disco suonato da un metallaro".Lo abbiamo ospitato ai nostri microfoni per parlare della sua musica e del suo percorso di musicista: un'ottima occasione, peraltro. per ascoltare un po' dei suoi brani!
Quando tutto diventò blu è una delle graphic novel più famose di Alessandro Baronciani: un tuffo (è il caso di dirlo) nel mondo dell'ansia e degli attacchi di panico. Una storia incredibilmente umana, personale ma universale.Quella storia diventa ora un disco, che porta lo stesso titolo, uscito a maggio 2021 per La Tempesta dischi.Costanza e Laura hanno intervistato Baronciani per parlarne, e si sono ritrovate in una chiacchierata tra confidenti, un confronto amichevole di sogni e confessioni.
Ronni Grace è un gradito ritorno ai microfoni di RCF.Ex cafoscarina, è stata una delle nostre collaboratrici per qualche tempo, prima di intraprendere a tempo pieno la sua carriera da musicista. Tanta gavetta, e ora l'opportunità di sfondare grazie al suo primo singolo da solista: Granted, uscito a marzo 2021.È tornata in studio per raccontarsi: raccontare la sua musica e il suo modo di viverla - e quindi, un po', per raccontare la sua vita. E ci insegna che nella vita non bisogna dare nulla per scontato.
Alma Naidu è una cantante e musicista di Monaco di Baviera. Nonostante abbia una solida base classica – la madre è la cantante lirica Ann-Katrin Naidu – è nel jazz che trova il linguaggio adatto ad esprimere la sua creatività.Oltre ad esibirsi come solista e con il quartetto vocal jazz The Sharpest Four, Alma fa parte della Jazzrausch Bigband, una delle big band europee più seguite ed creative; il loro album Téchne, uscito nelle scorse settimane, è un’originale fusione di jazz e techno e la nuova tendenza della scena musicale di Monaco.Il suo album solista è previsto per l'estate del 2021.
Roberta Gentile è una giovane cantante pugliese la cui voce, dalle spiccate venature jazz e soul, ha stregato Jean-Paul ‘Bluey’ Maunick tanto da convincere il leader degli Incognito ad invitarla ad aprire i loro concerti in Giappone nel 2017.Non solo Roberta si esibisce con la nota band inglese nei Blue Note di Tokyo e Nagoya, ma incide il suo primo album proprio sotto la guida di Bluey.Bring It On, registrato tra Londra e la Thailandia e uscito lo scorso febbraio in tutto il mondo, è l’esordio promettente di una delle voci italiane più interessanti degli ultimi anni.
Valentina De March è una giovane cantautrice e musicista bellunese. Ad ottobre 2020 è uscito il suo primo disco, Frivolezze, mentre nelle scorse settimane ha partecipato a due video che celebrano la bellezza e l'importanza dell'arte nella nostra vita. Francesca ha parlato con lei di Frivolezze e della necessità di far ripartire la cultura messa a dura prova dalla pandemia.
Gren è il nome d'arte di Matteo Poletti, giovane cantautore e studente di Ca' Foscari, che è stato ospite ai nostri microfoni per parlarci della sua musica ( e della sua idea di musica), delle sue influenze e dei suoi progetti per il futuro.Lo pseodunimo che ha scelto ha a che fare con una rana e con un romanzo.In che senso? Ascoltate e scopritelo!
Le ombre di rosso incontrano Luciano Cecchinel quasi per caso, frequentando gli stessi posti, le stesse zone e gli stessi bar di quel Veneto che si inoltra pacifico verso le montagne.Là i musicisti e il poeta scoprono la loro passione comune per la musica statunitense, per il blues e per quella narrazione del viaggio tipicamente U.S.A. Loro l'hanno ricostruita in modo del tutto personale, trasformando il coast to coast in un shore to shore: da una sponda all'altra dell'Atlantico, dall'Europa all'America.Ne esce il disco Da sponda a sponda, appunto, con i testi di Cecchinel musicati e arrangiati da Le ombre di rosso.Ne parlano ai nostri microfoni Fabio Fantuzzi, Andrea Alzetta, Cesare Cusan, Paolo Bottecchia.
La nostra Francesca in dialogo con il cantautore e poeta bellunese Marco V. Dal Farra.Nel 2018 è uscito il suo primo disco, "Rimasti avanti?", e da gennaio 2020 Marco sta lavorando a molti nuovi progetti: un nuovo album, una raccolta di racconti e di poesia, ma anche uno spettacolo in cui mettere in mostra le sue doti di imitatore.Un'artista eclettico che ci ha regalato una bella chiacchierata.
Marco Trabucco è un contrabbassista e compositore veneto. Nel 2019 è uscito il suo secondo album. Meraki, e lo abbiamo intervistato per parlare di questo lavoro, dei sviluppi e del suo percorso musicale.
Cantante, arrangiatrice, compositrice, musicista. Classe 1994, Serena Berneschi comincia a studiare canto a tredici anni, dedicandosi poi anche allo studio del pianoforte e della batteria complementare, dell'armonia e dell'arrangiamento. Si laurea in canto jazz e negli anni vince diversi concorsi canori.È una delle performer emergenti di spicco della scena italiana, e una performer poliedrica, che spazia dal jazz ai musical.Francesca l'ha intervistata per l'International Jazz Day.
Ariel Pocock è una cantante, pianista e compositrice statunitense. È cresciuta a pane e musica, da due genitori pianisti ed entrambi interpreti di musica classica.Lei si è data invece al jazz fin da bambina, sia come interprete prima e compositrice poi, sia come insegnante: è infatti docente di piano jazz alla University of North Carolina e alla East Carolina University, ma insegna anche canto e teoria musicale.Francesca l'ha intervistata per l'International Jazz Day.
Marcello Benetti è un batterista ricco di sorprese.Vive a New Orleans, dove si è trasferito perché voleva suonare la musica che amava: il jazz, ma non solo. Voleva fare esperienza coi migliori ed è andato dove di musica si vive.Ma gira il mondo con i suoi progetti e non si fa problemi ha raccontarci le sue esperienze di performer, anche le peggiori, dando consigli ai più giovani che vorrebbero percorrere la sua stessa strada.Abbiamo fatto due chiacchiere con lui, che sono state anche l'occasione per parlare del suo progetto d'improvvisazione assieme a William Thompson: i Trapper Keeper.
L'Associazione Culturale Caligola è nata nel 1980 a Mestre, dove ha ancora la sua sede - in via Nazario Sauro. In questi quarant'anni è stata un punto di riferimento per le produzioni jazz e colte in tutto il territorio veneziano: ha organizzato concerti - da Paolo Conte a Miles Davis - e prodotto centinaia di dischi di artisti italiani e stranieri.Ne abbiamo parlato con Claudio Donà, direttore artistico di Caligola.
Il giovedì grasso, per essere onorato al meglio, ha bisogno di qualcosa di davvero forte.E così gli amici di Fresch.In per il Carnevale di quest'anno hanno deciso di chiamare una delle band più forti in circolazione: i Savana Funk.Aldo Betto, Blake Franchetto e Youssef Ait Bouazza suonano un miscuglio di generi che va dal funk al rock, dalle sonorità Tuareg al Delta blues. E dal vivo sprigionano un'energia tale che sembra siano in sette sul palco.Non potevamo perdere quest'occasione per fare una chiacchierata assieme a loro!
Giovanni trova casualmente Raphael impegnato a bere una spremuta d'arancia e riesce a fermarlo per una domanda.Raphael ha partecipato a Sanremo 2020 con il brano "Carioca".
Giovanni riesce a strappare 2 minuti a Gabriella Martinelli, cantante che insieme a Lula ha portato il brano "il gigante d'acciaio".
Prima della serata finale del festival, Giulia e Giovanni sono riusciti a fare un paio di domande ai Pinguini Tattici Nucleari.
Ai microfoni di radio Ca' Foscari il giovane rapper Manesi, pronto a raccontarci qualcosa su di sé e sui suoi progetti futuri.Manesi è già noto alla comunità Veneziana e non solo per il suo brano "Arancioneroverde" realizzato per il Venezia Football Club.
Durante l'edizione del 70° festival della musica italiana, Giovanni incontra il cantautore Leo Gassmann vincitore di Sanremo giovani.
A Casa Sanremo gli Eugenio In Via Di Gioia si sono fermati con Giulia per fare due chiacchiere (e quattro risate). L'energica band torinese si è esibita quest'anno tra le nuove proposte, con la coinvolgente "Tsunami".
Durante l'edizione di Sanremo 2020, Giulia incontra Fadi, cantautore romagnolo che ha concorso tra le nuove proposte.
Lula Pena è una cantautrice, chitarrista e poetessa portoghese. È un'artista schiva e introspettiva, che ama ponderare con precisione le note e le parole dei suoi brani - tant'è che in più di vent'anni di carriera ha pubblicato solo tre album.Ma è proprio questa parsimonia di pubblicazioni, unità alla ritualità delle sue esibizioni live, ha contribuito alla creazione di una figura quasi mitologica: una sacerdotessa della poesia e della musica portoghese, al tempo stesso sensuale e sacrale.A inizio 2020 Lula Pena ha suonato al Teatro Villa dei Leoni di Mira, in uno splendido concerto organizzato da Caligola Records.A margine di questa esibizione, la nostra Francesca De Biasi è riuscita ad intervistarla.Il dialogo è in lingua portoghese. Traduzione scritta su unive.it/radiocafoscari
Mercoledì 4 dicembre 2019 il leader degli Afterhours è a Venezia - al teatro Goldoni - per una tappa del suo spettacolo "An Evening with Manuel Agnelli".Abbiamo approfittato dell'occasione per raggiungerlo al telefono e fare quattro chiacchiere assieme a lui; per parlare di musica, della sua fruizione nel mondo digitale, della dimensione live, del suo futuro.
Sono passati dieci anni da quando Vasco Brondi, sotto il nome di Le luci della centrale elettrica, faceva il suo ingresso nel mondo della musica italiana con "Canzoni da spiaggia deturpata". Da gennaio 2019, ha annunciato lo stesso cantautore, Le luci della centrale elettrica verranno spente, lasciando il posto a Vasco Brondi. In occasione di questi dieci anni, in concomitanza con l'uscita dell'ultimo album, dal titolo "2008/2018 - Tra la via Emilia e la via Lattea", il cantautore ferrarese sta girando i teatri d'Italia. Il tour è passato anche dal Teatro Toniolo di Mestre e in questa puntata speciale di "Note e meno note" Giacomo offre quelle che sono le sue sensazioni e le sue considerazioni in merito a questo atto conclusivo del progetto Le luci della centrale elettrica.
È da poco uscito, per l'etichetta indipendente Futura Dischi, il primo album della band parmigiana I Segreti, dal titolo "Qualunque cosa sia". La band, formatasi a Parma nel 2013, ha autoprodotto nel 2015 un EP dal titolo "I Segreti di Charlotte". Al momento sta girando l'Italia per presentare il nuovo album. In questa puntata di "Note e meno note" trovate l'intervista realizzata alla band da Giacomo in occasione del concerto dello scorso 14 dicembre presso l'Home Rock Bar di Treviso.
Capitano Merletti a Radio Ca' Foscari per parlare del suo Shortwaves from the U.F.O. Channel.Due chiacchiere di musica e approccio alla musica col cantautore di Oderzo, che suona inoltre per noi un esclusivo mini set acustico: due brani dal suon ultimo album e un pezzo inedito.Dietro al microfono anche Giacomo e Nicolò. Buon ascolto!
La carica positiva dei Fireplaces a Radio Ca' Foscari!Veneti con una vena d'oltreoceano, i Fireplaces presentano il loro album Soulfood: il country, il blues e il southern rock statunitensi riproposti in tutta la loro energia.In questa puntata di "Note e meno note" i membri del gruppo - Caterino, Carlo, Marco e Orlando - ci parlano della loro filosofia, di cos'è per loro la musica e di quanto sia importante condividerla col proprio pubblico.In più, ci deliziano con qualche brano suonato dal vivo per noi!
Emma Grace è stata nostra ospite per presentare il suo album "Backgrounds".Oltre alla bella intervista, Emma ha suonato per noi alcuni brani: la sua voce e il suo violino, tutti per noi!
Nicole Stella è una giovane cantautrice, che ha da poco fatto uscire il suo primo album "Dov'è oro quel che luccica".Vicentina, studentessa di Ca' Foscari, Nicole è un'esordiente a livello discografico, ma fa musica fin da ragazzina, e ha già un po' di carriera alle spalle.In questo podcast di "Note e meno note" ci racconta qualcosa di sé, della sua musica, della sua voglia di evolvere come autrice e come musicista. E, ovviamente, ci ascoltiamo anche qualche pezzo dal suo disco.
Nel 2009, grazie al supporto di Aperol Spritz, la Collezione Peggy Guggenheim lanciava un evento innovativo, che nel corso di un decennio ha portato migliaia di giovani a casa di Peggy Guggenheim, avvicinandoli ai capolavori collezionati dalla mecenate americana e oggi patrimonio dell’Italia intera.Per celebrare questo decimo compleanno il museo intraprende una nuova avventura: gli StraOrdinari. Il primo dei tre appuntamenti ha visto la partecipazione di Caparezza. Noi di Radio Ca' Foscari eravamo presenti e siamo riusciti a scambiare due chiacchiere con lui. Trovate in questo podcast l'intervista realizzata da Giacomo e Mattia.
Giacomo è stato al concerto di Colapesce lo scorso 2 febbraio. In questa puntata di "Note e meno note" potrete ascoltare un suo resoconto.
Abbiamo ospitato in studio la band "Industria Onirica". Originaria di Marcon e composta da Bruno Sponchia, Mattia Giallombardo, Massimiliano Dall'Ara, Alberto De Lazzari e Alessandro Ragazzo, hanno pubblicato il 6 novembre il loro EP dal titolo "Inganni". Ascoltate qui l'intervista realizzata da Giacomo per scoprire qualcosa in più sul loro progetto.
Alberto Bettin, veneziano, ha da poco esordito con il disco "L'imperdibile, l'imprevedibile", un album in bilico tra cantautorato, pop e jazz.Per l'occasione, lo abbiamo incontrato per una bella chiacchierata a proposito del suo lavoro e della sua carriera di musicista.
I Membrance sono un giovane gruppo Death Metal di Venezia. Fondendo giri Rock'n Roll, tastiere horrorifiche e una certa passione per il cinema trash e gli zombie, si stanno preparando a lanciare il loro primo disco di debutto!
È uscito lo scorso 8 settembre "La fate facile", il terzo album di Lorenzo Cilembrini, in arte "Il Cile", cantautore toscano di Arezzo classe 1981, che torna sulla scena musicale a tre anni di distanza da "In Cile Veritas", preceduto a sua volta da "Siamo morti a vent'anni". Per scoprirne di più ascoltate l'intervista realizzata da Giacomo.
Intervista a Marco dei Zion Cuts, un soundsystem veneziano attivo dai primi anni Duemila.Con lui ripercorriamo un po' di storia dei soundsystem, facendo anche una panoramico dei movimenti reggae a Venezia.