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Quando vi sentite tristi, pensate ai Tiromancino e un pizzico di felicità emergerebbe sul vostro viso. Il gruppo romano ha rappresentato la scena italiana a cavallo fra la parte finale degli Anni Novanta e l'inizio dei Duemila puntando molto sulla profondità dei testi.
È solo all'inizio, ma il suo nome pesa già nella scena rap italiana. E per citarlo, è “del Duemila, come la farina 00”... Ebbene sì, Artie 5ive è passato dal BSMT. Nome d'arte di Ivan Arturo Barioli, milanese con radici italo-sierraleonesi, Artie 5ive è una delle rivelazioni più fresche della scena urban. Ha acceso i riflettori su di sé con il primo feat insieme a Rondodasosa nel brano “READY 4 WAR” (2023), e da lì è stato un crescendo continuo: hit, collaborazioni di peso e una credibilità che si è guadagnato passo dopo passo. Alla vigilia dell'uscita del suo primo album ufficiale, “La Bella Vita”, è venuto a trovarci per una chiacchierata in cui ripercorriamo le radici, le influenze, le sfide affrontate e quelle ancora da superare. Ma soprattutto, quella fame che lo ha portato a ritagliarsi un posto sempre più solido nel panorama musicale italiano. Non solo numeri e streaming: qui c'è il racconto di un artista che sta lasciando il segno. E che sa benissimo dove vuole arrivare. Buon ascolto! Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Relazioni familiari e amorose che sono lotte di potere, e che sempre contengono in sé atti di violenza. Le raccontano e li raccontano tre libri freschi di stampa, con elementi autobiografici più o meno forti, che parlano di donne e uomini, di amore (vero?) e sopraffazione (inevitabile).L'anniversario (Feltrinelli) di Andrea Bajani racconta un marito del secolo scorso che domina sua moglie con violenza fisica e psicologica insieme, e un figlio che fugge da questo circolo vizioso, abbandonando i genitori. Il libro ha già fatto molto parlare di sé, ed è tra i primi candidati al prossimo premio Strega.Storia di una brava ragazza (Einaudi) di Arianna Farinelli racconta invece di una donna che, nei primi Duemila, fugge da una periferia difficile, che la soffoca e la umilia in quanto femmina, per trovare la sua strada oltreoceano negli Stati Uniti. Salvo poi scoprire che anche lì esiste un sistema di violenza che finisce per colpirla…Infine, tra le pagine di Il male maschio (La nave di Teseo) di Enrico Dal Buono, un quarantenne dei nostri giorni viene punito per le sue malefatte relazionali, e diventa lui stesso vittima di una relazione tossica.Chiude la puntata di Alice Mirador, lo spazio in cui voci della letteratura in italiano raccontano le novità letterarie più sorprendenti: oggi Mirador racconta Martire!, romanzo di esordio del poeta iraniano-americano Kaveh Akbar pubblicato da La nave di Teseo.undefinedundefinedundefinedundefined
Il web cinese ha celebrato Xu Xiyuan, attrice taiwanese che ha recitato in alcune serie di successo nei primi anni Duemila, diventando in breve tempo una star asiatica, la cui carriera è stata seguita con molto interesse principalmente in Cina. Meteor Garden Episode 1, canale YouTube Francesca Cruz, 31 agosto 2011; 再看大S采访,唏嘘不已, canale Xu Xiyuan su Haokan Baidu, 3 febbraio 2025. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Enzo Caffarelli"L'anima medievale nei nomi contemporanei"Prefazione di Paolo D'AchilleOlschki Editrewww.olschki.itQuanto consapevole è la scelta di chiamare i propri figli Ginevra o Leonardo negli anni Duemila? Quanto efficace risulta la scritta “Chichibio” sull'insegna di un ristorante? E ancóra, quanto profonda può essere l'eredità storico-culturale di un paese di provincia che decide di riesumare il proprio toponimo medievale? Se analizzati con l'occhio vigile dello studioso, certi nomi odierni sembrano rievocare un passato che, semplicemente, non è mai esistito; eppure, il nostro presente appare immerso in quell'universo enigmatico e policromo detto, appunto, “Medioevo”. Tra ricostruzioni e incongruenze, il presente volume si propone come guida per orientarsi nell'affascinante mondo dell'onomastica italiana, alla ricerca della più intima essenza dei nomi contemporanei.Enzo Caffarelli, allievo di Luca Serianni, ha fondato la «Rivista Italiana di Onomastica-RIOn», che tuttora dirige. È stato professore presso l'Università di Roma “Tor Vergata”, tenendo corsi sui nomi propri e coordinando il LIOn-Laboratorio internazionale di onomastica. È consulente dell'Accademia della Crusca per l'onomastica e la deonomastica, dell'Enciclopedia Treccani on-line («La lingua italiana») e ha collaborato con il progetto panromanzo PatRom (Patronymica Romanica). Ha contribuito in maniera significativa allo sviluppo in Italia degli studi di antroponimia (specie cognomi) e toponomastica (odonimi) e quelli innovativi su crematonimia (marchi commerciali), transonimia (dal nome proprio al nome proprio di differente tipologia), mode onomastiche, deonomastica e onomastica letteraria. IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Michele Paolino"La Bohème italiana"Emilio SalgariEdizioni del Capricornowww.edizionidelcapricorno.it “La Bohème italiana”, pubblicato per la prima volta nel 1909, è l'unico romanzo non d'avventura scritto da Emilio Salgari, un libro strano, anomalo e inclassificabile nel mare magnum salgariano di oltre 200 opere esotiche, tra romanzi e racconti, sfornate a ripetizione per sbarcare il lunario e compiacere i lettori, ma snobbate dai circoli letterari dell'epoca.Racconta le scapigliate vicende (in parte autobiografiche) di un variopinto gruppo di giovani artisti e letterati squattrinati e geniali che, abbandonando la vita di città (la Torino di fine Ottocento, qui ribattezzata “Grissinopoli”), si recano in campagna per fondare una piccola comunità artistica, la «Topaia».«Bisogna di nuovo ubriacarsi, abitare le soffitte e farsi crescere la barba». Come nel celebre libro di Henri Murger, da cui Giacomo Puccini trarrà la sua Bohème, i protagonisti di Salgari trascorrono una vita goliardica e spensierata, rocambolesca e divertente, fra abbondanti bevute di barbera e grappini, scherzi funambolici e lunghe partite a carte, rumorosi festini e incoscienti peripezie, infinite discussioni e schiamazzi teatrali, in una perenne situazione di ristrettezze economiche che li costringe a mettere in campo ingegnosi espedienti per ovviare alla continua «scarsità delle loro borse», come aste di improbabili oggetti, produzione di falsi papiri egiziani, apparizioni di spettri…E tuttavia, come nella Bohème pucciniana il Grande Freddo finisce per stringere Rodolfo e Mimì in un abbraccio mortale, così il testo di Salgari è pervaso dalla malinconia per un periodo della vita ormai perduto per sempre. Una rielaborazione ironica, scanzonata e dolceamara della sua stessa esistenza, agli antipodi del Salgari eroico. Un tentativo di onorare il proprio debito culturale, dichiarando a posteriori la propria appartenenza ad un movimento artistico e letterario, la “Scapigliatura” per l'appunto.Un Salgari molto diverso dal creatore delle avventure dei pirati malesi, lontanissimo dai mari d'Oriente e dagli esotismi per cui è diventato celebre: uno scrittore brillante, umoristico e insieme malinconico, vigoroso e anticonformista, ironico e scanzonato, talora nostalgico, mai decadente. Una (ri)scoperta preziosa; un piccolo capolavoro di virtuosa leggerezza. Un testo quasi sconosciuto, che vale davvero la pena di rileggere.«La Bohème italiana assomiglia a un messaggio rinchiuso in una bottiglia, a una richiesta d'aiuto, a una battaglia interiore tra malessere e voglia di vivere, a un invito, per tutti noi ‘cari amici lettori', a non smarrire le gioie, le speranze, la vivacità della nostra giovinezza. Una gemma rara, questa quasi autobiografia del papà dei nostri eroi, che non avrebbe di certo sfigurato tra i vasi di metallo prezioso, le perle, i cumuli di diamanti e di brillanti mescolati assieme, ‘scintillanti come tanti soli, sotto i riflessi della gran lampada dorata sospesa al soffitto' nel covo della Tigre della Malesia» (Michele Paolino). Emilio Salgari (Verona, 1862 - Torino, 1911) è stato il più popolare scrittore di romanzi di avventura della storia della letteratura italiana. Il ciclo dei pirati della Malesia, quello dei corsari delle Antille e storie fantastiche come Le meraviglie del Duemila (il testo più importante della protofantascienza in Italia), scritti senza mai abbandonare le sue case di Verona prima e di Torino poi, lo hanno fatto diventare celebre. I suoi più di 80 romanzi sono stati continuamente ristampati, con straordinario successo, e tutta[1]via fu sempre afflitto da angustie economiche. A lungo ignorato dalla critica, morì suicida nel parco di Villa Rey a Torino.Michele Paolino è nato nel 1966 in Borgo San Paolo, storico quartiere operaio di Torino, da una famiglia di origine lucana. Padre di tre figli, di cui una in affidamento, laureato in Scienze politiche, è stato per dieci anni presidente di circoscrizione e per nove consigliere comunale della sua città. Giornalista pubblicista, si occupa di comunicazione e di social media. Appassionato di musica d'autore italiana, conduce da alcuni anni una trasmissione dedicata a questo genere musicale su una web radio.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Fabriano Fabbri"La voce del diavolo"L'arte contemporanea e la moda.Einaudi Editorewww.einaudi.itNel lungo arco della contemporaneità, l'arte del vestire ha sedotto il corpo per liberarlo da disagi e inibizioni, lo ha accarezzato per divorarne le energie, lo ha spinto oltre i suoi limiti per urlare al mondo «la voce del diavolo», come scriveva William Blake: lo ha protetto con cura per reciderlo dai lacci della morale e del perbenismo. Fabriano Fabbri rilegge la storia dell'arte dalla fine del Settecento agli anni Duemila usando come metronomo le funamboliche evoluzioni del guardaroba di ieri e di oggi, fra i tumulti della tecnologia e le tempeste della rivoluzione sessuale.Moda e arte vivono di intrecci senza fine, di trame a doppio filo, di storie nelle storie che incantano, che sorprendono, che illudono e divertono. Nelle sue frenetiche rapsodie creative, ogni stile indumentale ha stretto da sempre un accordo di alleanza con i movimenti artistici piú noti al grande pubblico, dal Neoclassicismo alla Pop art. Eppure, in pochi conoscono le spinte sotterranee che animano moda, pittura e scultura, in pochi afferrano le ragioni profonde che spingono le une fra le braccia dell'altra. Quante volte abbiamo incontrato la parola «Minimalismo » curiosando fra rete e riviste? Quante volte abbiamo sentito parlare di Dalí e Schiaparelli o di Mondrian e Saint Laurent? E i colorati parei di Gauguin, quanto li abbiamo visti fra le pitture tropicali del simbolista francese e la sua impudica «casa del piacere»? E poi, ancora, chi non ha presente le danzatrici di Canova o la Madame Récamier di David in provocanti «vesti di velo», per rubare le parole al «Divin marchese» de Sade?«Vèstiti, cosí alla sdrucciola, potrebbe suonare come un imperativo, un invito piú o meno scoperto a dare un tocco di ricercatezza agli ingredienti del nostro stile. Oppure potrebbe essere un sostantivo: vestíti intesi come abiti, come capi d'abbigliamento, come divise, come fogge. Infine, vestíti, participio passato di vestire. Sia quel che sia, quando ci copriamo di tessuti non stiamo avvolgendo il corpo per semplice necessità di decoro e protezione: stiamo indossando le forme – le tele? – di Picasso e di Chanel, se ci infiliamo in un rettangolo; ci stiamo abbigliando con le visioni di Turner o Pollock quando i tessuti sono sdruciti, grinzosi e caotici; siamo invece avvolti dall'ironia di Duchamp se il nostro look è sofisticato, insolito, a volte street – come ci insegna Virgil Abloh. E siccome la storia dell'arte e del costume è sempre una storia di spazio e di volumi, partiremo proprio dall'amplesso mai interrotto fra gli artisti e gli stilisti del nostro tempo. Sia chiaro, è fin troppo ovvio mettere le mani in avanti, spiegare a mo' di preambolo che il primo impatto con un'opera d'arte o con un'opera vestimentaria coinvolge l'interezza della nostra sfera emotiva, del gusto e della personalità, delle cose che semplicemente “ci piacciono” cosí, in via istintiva; ma se vogliamo entrare nel merito dei valori che favoriscono uno stile piuttosto che un altro per capirne a fondo il senso culturale, spazio e volume sono le materie prime di un approccio obiettivo, il piú fedele possibile al nostro oggetto di interesse. E nel farlo sarà fondamentale tenere ben salda la distinzione tra le forme della modernità e le forme del contemporaneo».Fabriano Fabbri insegna Stili e arti del contemporaneo, Forme della moda contemporanea e Contemporary fashion all'Università di Bologna. È autore di numerose monografie su arte e moda, tra cui Sesso arte rock'n'roll, Atlante, Bologna 2006; Lo zen e il manga, Bruno Mondadori, Milano 2009; Boris Bidjan Saberi. 11, Atlante, Bologna 2013; L'orizzonte degli eventi, Atlante, Bologna 2013; Angelo Marani, Atlante, Bologna 2015. Per Einaudi ha pubblicato La moda contemporanea. Arte e stile da Worth agli anni Cinquanta (2019), La moda contemporanea. Arte e stile dagli anni Sessanta alle ultime tendenze (2021) e La voce del diavolo. L'arte contemporanea e la moda (2024).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Duemila euro di sanzione sono stati comminati al gestore di un pubblico esercizio del centro di Asiago, dopo l'ispezione del nucleo antisofisticazioni e sanità dei Carabinieri, giunto da Padova per un controllo straordinario. Impiegati 22 militari dell'Arma nelle operazioni dei giorni sorsi, finalizzate anche a presidiare l'Altopiano per scoraggiare reati predatori.
L'incredibile vicenda delle «poesie-canzone», un non genere nato negli Usa un secolo fa, in voga fino ai primi anni Duemila, popolato da società truffaldine e ingenui aspiranti cantautori.
Pier Giorgio Viberti"Le grandi battaglie dei Savoia"Edizioni del Capricornowww.edizionidelcapricorno.it“Il sole del 25 illuminò uno degli spettacoli più orribili che possano presentarsi all'immaginazione. Il campo di battaglia è dovunque ricoperto di cadaveri di uomini e di cavalli: le strade, i fossati, i burroni, i cespugli sono disseminati di corpi morti e i dintorni di Solferino ne sono letteralmente cosparsi” (Henry Dunant) Dalla battaglia di Staffarda all'invasione francese del ducato di Savoia, dall'assedio di Torino al campo trincerato dell'Assietta, dalla battaglia di Custoza alla seconda guerra d'indipendenza, con le battaglie di Magenta, Solferino e San Martino. Partendo dal contesto storico, il saggio di Pier Giorgio Viberti analizza le cause, le tattiche militari, le armi, i protagonisti e le conseguenze delle battaglie che hanno segnato l'affermarsi di casa Savoia, dalle modeste origini feudali alla costruzione dell'unità nazionale. Con un ricco apparato iconografico e approfondimenti sui protagonisti delle vicende descritte.La storia del Piemonte è stata «plasmata» da una serie interminabile di conflitti armati che ebbero come protagonista la dinastia sabauda e che fecero del ducato nel Seicento e Settecento il più agguerrito Stato italiano. Il saggio si sofferma su alcuni momenti cruciali, dalla «rinascita» del ducato a opera di Emanuele Filiberto, dopo la battaglia di San Quintino (1557), fino alla seconda guerra d'Indipendenza (1859). L'epoca delle «grandi» battaglie dei Savoia, coincide con l'inizio dello scontro tra Francia e Spagna per il predominio continentale, nei primi decenni del Cinquecento, quando il Piemonte divenne il passaggio obbligato delle armate transalpine che scendevano a combattere in Lombardia gli eserciti spagnoli. La prima battaglia presa in considerazione, quella di San Quintino, non fu una battaglia “dei” Savoia ma una battaglia di “un Savoia”, infatti, Emanuele Filiberto “Testa di ferro”, governatore dei Paesi Bassi, comandava le truppe spagnole e alla battaglia prese parte anche un manipolo di fanti piemontesi. Grazie a quella vittoria Emanuele Filiberto recuperò la Savoia e alcuni territori piemontesi, trasferendo successivamente la capitale da Chambéry a Torino. Vengono poi analizzate le battaglie di Vittorio Amedeo II, la “Volpe Savoiarda” (la battaglia di Staffarda del 1690, la battaglia della Marsaglia del 1693, l'assedio di Verrua del 1704, l'assedio di Torino del 1706, il caso più spettacolare di una lotta fra artiglierie pesanti e massicce fortificazioni): grazie alle conquiste territoriali così ottenute il ducato diventerà regno. La forza militare dei Savoia fu poi confermata nel corso della successiva guerra di Successione austriaca, quando le truppe di Carlo Emanuele III inflissero una durissima sconfitta ai francesi nella battaglia del colle dell'Assietta (1747). Seguono le battaglie di Carlo Alberto, il “Re Tentenna” (Curtatone e Montanara, Goito, Custoza, Mortara e la sconfitta di Novara che porterà Carlo Alberto ad abdicare); infine, quelle di Vittorio Emanuele II (la battaglia di Montebello del 1859, quella di Magenta, quindi Solferino e San Martino). Arrivando così all'11 luglio del 1859, quando Napoleone III e Francesco Giuseppe firmarono a Villafranca l'armistizio che pose fine al conflitto. L'AUTORE:Pier Giorgio Viberti è nato nel 1950 a Fossano (Cuneo) e si è trasferito giovanissimo a Torino, dove si è laureato prima in Lettere, poi in Scienze Politiche. Nel capoluogo piemontese ha trascorso tutta la sua vita di insegnante in istituti d'istruzione secondaria superiore. A partire dal nuovo millennio ha svolto un intenso lavoro nel campo dell'editoria scolastica, per la quale ha pubblicato numerose grammatiche (la prima è del 2002) rivolte alla scuola media inferiore e al biennio delle superiori. Per le scuole medie ha pubblicato, fra l'altro, Oltre il Duemila (ultima edizione 2012), che è stato per qualche anno in testa alle classifiche italiane nello specifico settore dei libri consigliati.In ambito storico ha pubblicato: Il Duca, il Condottiero, l'Eroe. Storia dei protagonisti dell'assedio di Torino del 1706 (Zedde Editore, 2011), Gli uomini del disonore. Mito, storia e attualità del pianeta mafia (Edisco, 2013), Lager. Inferno e follia dell'Olocausto (Giunti, 2018). I suoi ultimi lavori sono una grammatica per la scuola secondaria inferiore (SEI, 2022), una grammatica per il biennio delle superiori (Capitello, 2023) e un corso di storia in tre volumi per la secondaria inferiore, intitolato Il nostro tempo. Dalle storie alla storia (Principato, 2023). Per Capricorno ha pubblicato Amori e amanti alla corte dei Savoia (2023). IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Si chiude con numeri positivi il primo fine settimana di apertura della nuova esposizione in Basilica palladiana a Vicenza. Da venerdì 6 a domenica 8 dicembre quasi duemila persone hanno visitato "I Tre Capolavori: Da Vinci, Bassano e Gazzola". L'esposizione rimarrà aperta al pubblico fino al 9 marzo.
Rodolfo Zucco"Si è tifosi della propria squadra perché si è tifosi della propria vita"Scritti sul calcio 1979-2004Giovanni RaboniMimesis Edizioniwww.mimesisedizioni.itPerché mi piace il calcio? Ogni tanto me lo chiedo. Quella per lo sport è una passione veramente gratuita, non ha senso.”Giovanni Raboni iniziò a frequentare lo stadio giovanissimo, con il padre e il fratello, per seguire le partite casalinghe dell'Inter.Per tanti anni presente sugli spalti di San Siro insieme all'amico Vittorio Sereni, suo compagno di tifo a partire dai primi anni Sessanta, Raboni ha dedicato al calcio una piccola ma preziosa parte della sua produzione poetica e giornalistica.La compongono i testi raccolti in questo volume: dai versi della Canzoncina della mezzala sinistra (1979) all'intervista Inter, non ti perdono di aver mollato Baggio, pubblicata dal “Giorno” il 26 gennaio 2004.Giovanni Raboni (Milano, 1932 - Fontanellato, 2004), voce tra le più alte e rappresentative della poesia del secondo Novecento e dei primi anni Duemila, è stato anche traduttore, critico militante e commentatore politico e di costume. La straordinaria sapienza letteraria e la statura morale e civile ne fanno uno dei punti di riferimento imprescindibili della cultura italiana contemporanea. La sua opera in versi è raccolta integralmente in L'opera poetica (2006) e in Tutte le poesie. 1949-2004 (2014).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Sono state rese note solo le iniziali dell'uomo che nei giorni scorsi, è stato arrestato dai Carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria presso la Procura della Repubblica, nella flagranza di reato per detenzione di ingente quantità di materiale pedopornografico. S.B. - queste le iniziali del 29enne residente da qualche tempo a Rotzo, sull'Altopiano dei Sette Comuni - non ha potuto che arrendersi all'evidenza di una situazione che ha lasciato basiti anche gli inquirenti.
Marco D'Eramo"I terroni dell'impero"Viaggio nel profondo Sud degli Stati UnitiMarietti 1820www.mariettieditore.itAnche gli Stati Uniti d'America hanno i loro «terroni», e Marco D'Eramo li incontra a sud, dove l'America profonda e ostinata trova ancora la sua verità indicibile; un'esplorazione antropologica che non nasconde il suo cuore di tenebra, un luogo in cui le strutture mentali, i riflessi sociali, i comportamenti restano costanti e descrivono il razzismo più spietato e il bigottismo più fondamentalista di una nazione fondata sull'integralismo. Di autostrada in autostrada, incontrando un'umanità allegra, sofferente, sbruffona, malinconica, nel profondo delle campagne come ai piedi dei grattacieli, in improbabili parchi a tema o tra le vestigia archeologiche di un futuro spaziale, D'Eramo racconta I terroni dell'Impero con la sua penna sagace e caustica, in un reportage scritto agli inizi degli anni Duemila e oggi completamente aggiornato.Marco D'Eramo (Roma 1947), laureato in Fisica teorica, ha studiato Sociologia con Pierre Bourdieu all'école Pratique des Hautes Études a Parigi. Giornalista, ha lavorato per «Paese Sera», «mondoperaio», «il manifesto». È autore, tra l'altro, di L'immaginazione senza potere. Mito e realtà del '68 («mondoperaio» 1978) e, per Feltrinelli, di Il maiale e il grattacielo. Chicago: una storia del nostro futuro (1995), Lo sciamano in elicottero. Per una storia del presente (1999), Il selfie del mondo. Indagine sull'età del turismo (2017), Dominio. La guerra invisibile dei potenti contro i sudditi (2020).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
PALERMO (ITALPRESS) - “Quello del Foro Italico è stato un progetto importantissimo nei primi anni Duemila. Oggi mostra la sua stanchezza, la sua obsolescenza e forse anche la necessità di ripensarne il ruolo. Viene lanciato un grande concorso internazionale di idee per ripensare il Foro Italico immaginando che possano essere accolti piccoli dispositivi leggeri che ci portino, per esempio, ad affacciarci sull'acqua”. Così Maurizio Carta, assessore alla Rigenerazione urbana del Comune di Palermo.col4
PALERMO (ITALPRESS) - “Quello del Foro Italico è stato un progetto importantissimo nei primi anni Duemila. Oggi mostra la sua stanchezza, la sua obsolescenza e forse anche la necessità di ripensarne il ruolo. Viene lanciato un grande concorso internazionale di idee per ripensare il Foro Italico immaginando che possano essere accolti piccoli dispositivi leggeri che ci portino, per esempio, ad affacciarci sull'acqua”. Così Maurizio Carta, assessore alla Rigenerazione urbana del Comune di Palermo.col4
Con Ardbeg Vintage Y2K, la Distilleria di Islay rilascia ufficialmente il suo primo imbottigliamento del nuovo millennio: intensamente dolce e classicamente torbato, questo whisky invecchiato 23 anni è la prima release di una serie super limitata, nata per celebrare un anno fondamentale per la storia Ardbeg. Mentre la nostalgia per le mode e i trend degli anni Duemila si diffonde nuovamente nel mondo, la Distilleria invita gli amanti del single malt torbato per antonomasia a salire a bordo della sua macchina del tempo per rivivere un momento cruciale della sua storia.
Il podcast di Alessandro Barbero: Lezioni e Conferenze di Storia
Il professor Barbero è ospite di Giovedì Scienza, per un incontro dal titolo "Le crisi del trecento e del duemila - Economia, conflitti ed epidemie con lo sguardo dello storico". Modera Piero Bianucci, scrittore e giornalista scientifico.Youtube: https://www.youtube.com/watch?v=m9HxeKY39BUTwitter: https://twitter.com/barberopodcastFacebook: https://facebook.com/barberopodcastInstagram: https://instagram.com/barberopodcastGeorge Street Shuffle by Kevin MacLeodLink: https://incompetech.filmmusic.io/song/3800-george-street-shuffleLicense: http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/
Alessandro Barbero al Festival della Mente: Lezioni e Conferenze di Storia
Il professor Barbero è ospite di Giovedì Scienza, per un incontro dal titolo "Le crisi del trecento e del duemila - Economia, conflitti ed epidemie con lo sguardo dello storico". Modera Piero Bianucci, scrittore e giornalista scientifico.Youtube: https://www.youtube.com/watch?v=m9HxeKY39BUTwitter: https://twitter.com/barberopodcastFacebook: https://facebook.com/barberopodcastInstagram: https://instagram.com/barberopodcastGeorge Street Shuffle by Kevin MacLeodLink: https://incompetech.filmmusic.io/song/3800-george-street-shuffleLicense: http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/
Bruno Morchio, Marco D'Aponte"Maccaia"Edizioni del Capricornowww.edizionidelcapricorno.itMaccaia, Bacci Pagano a fumetti. L'amato detective di Bruno Morchio, uno dei personaggi fondamentali del romanzo nero italiano contemporaneo, e la matita graffiante e stilosa di Marco D'Aponte s'incontrano per dare vita a un raffinato capolavoro noir.Mentre Genova è assediata dalla maccaia – quell'aria immobile e sospesa, quel tepore umido e salmastro che annuncia l'arrivo della primavera – nel parco del Peralto viene ritrovato il cadavere di un vecchio pensionato, Mino Terenzi.Straziato da un lupo. Subito la stampa grida al licantropo. Due anni prima Terenzi, di professione strozzino, aveva stipulato una milionaria assicurazione sulla vita e la giovane moglie sudamericana ne sembra l'unica beneficiaria.L'investigatore privato Bacci Pagano viene assunto dalla compagnia assicuratrice per trovare le prove che inchiodino la bellissima vedova e il suo amante come esecutori e mandanti dell'omicidio: un copione già scritto…Bacci indaga, ma in breve capisce che le cose non sono andate così; la sua sarà un'inchiesta insolita, tra apparenti evidenze obiettive e menzogne, personaggi che spuntano dal nulla e altri che non sono quello che sembrano, e dovrà anche districarsi tra le donne della sua vita, un'ex moglie ancora rabbiosa e ostile, una fidanzata che appare e scompare e una figlia che non vede da dieci anni…Bruno Morchio, genovese, laureato prima in Lettere moderne e poi in Psicologia, psicologo e psicoterapeuta, ha esordito come scrittore all'inizio degli anni Duemila, creando il personaggio dell'investigatore privato Bacci Pagano, ironico e disincantato, pubblicando una serie di romanzi noir ambientati nella sua città, Genova, tra cui: Bacci Pagano. Una storia da carruggi e Maccaia. Una settimana con Bacci Pagano (2004), Con la morte non si tratta (2006), Le cose che non ti ho detto (2007), Colpi di coda (2010), Lo spaventapasseri (2013), Un conto aperto con la morte (2014), Il testamento del Greco (2015), Fragili verità. Il ritorno di Bacci Pagano (finalista al Premio Scerbanenco, 2016), Un piede in due scarpe (2017), Uno sporco lavoro (2018), Le sigarette del manager (2019), Voci nel silenzio (2020), Nel tempo sbagliato (2021), Le ombre della sera e La fine è ignota (vincitore del Premio Scerbanenco, 2023).Marco D'Aponte. Dopo un esordio negli anni Ottanta sulla rivista Orient Express diretta da Luigi Bernardi, si dedica più assiduamente al fumetto dal 2000 collaborando con amici scrittori come Gianna Baltaro, Guido Ceronetti, Pit Formento, Dario Lanzardo, Marino Magliani, Rossana Repetto. Ha realizzato numerosi grapich novel da celebri romanzi come Sostiene Pereira di Antonio Tabucchi e La luna e i falò di Cesare Pavese. Nel biennio 2023-2024 ha pubblicato per Töpffer Codex Rubens, su testi di Michel Hoëllard e Nathalie Neau, e l'adattamento a fumetti di Uova fatali di Michail Bulgakov. Con il Capricorno ha pubblicato Storia di Torino a fumetti, Il Grande Torino a fumetti e Il magnifico 7. Si è diplomato all'Accademia Albertina e dipinge ed espone in gallerie e musei. Vive tra Torino e Sestri Levante e la frequentazione di Genova e della Liguria l'ha portato a conoscere Bruno Morchio e il suo intrigante detective Bacci Pagano.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Walter Nardon"Poche cerimonie"Buone ragioni per leggere e scriverePendragon www.pendragon.itChe ne è della scrittura nell'epoca in cui la macchina ha imparato a generarla autonomamente sostituendosi all'essere umano? L'importanza del gesto con cui si scrive non può più essere data per scontata, come è avvenuto nella Galassia Guntenberg, o intesa in modo incerto, come è invece successo a partire dal Duemila, quando grazie alla realtà digitale il primato della scrittura è stato messo in discussione. Cosa dire a uno studente che prende in mano un libro? Quali sono oggi le ragioni per cui leggere e scrivere? Forse sono quelle che impieghiamo allestendo ogni giorno con il linguaggio giochi diversi nei quali le macchine possono e non possono entrare, a seconda di ciò che decidiamo di costruire, o di raccontare, mettendo insieme una parola dopo l'altra. Alternando racconto personale e riflessione sui nodi centrali della letteratura, in questo saggio narrativo Walter Nardon affronta una questione urgente e inesauribile. Fra gli insegnamenti di Nabokov e la soluzione di Proust, le motivazioni dell'attività letteraria nel secondo Novecento e le novità del presente, il libro cerca una rotta praticabile.Walter Nardon è nato a Zurigo nel 1970 e lavora a Trento. Narratore e saggista, ha pubblicato i saggi La parte e l'intero (Edizioni Università di Trento, 2007) e L'illusione e l'evidenza (Mimesis, 2016), il romanzo Sibber (Effigie, 2014), le raccolte di racconti Il ritardo (QuiEdit, 2009), Erin e gli altri (Pendragon 2021). Sempre per Pendragon nel 2024 è uscito il saggio narrativo Poche cerimonie. Buone ragioni per leggere e scrivere. Ha conseguito un dottorato di ricerca in Letterature comparate. Insegna in un liceo e scrive su «Doppiozero», «Nazione Indiana», «Zibaldoni». Coordina la sezione SIR-Scuola del Seminario internazionale sul romanzo presso l'Università di Trento.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.itDiventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
L'abbiamo conosciuta negli anni Duemila con hit pazzesche come Say it right e Maneater, ma oggi Nelly Furtado che fine ha fatto?
Com'è cambiato l'amore nei nostri anni? Questa è la domanda che ha ispirato la tematica della puntata di oggi di Babel songs, in questa seconda puntata della redazione di tedesco vivremo un viaggio in come si vive l'amore al giorno d'oggi, le parole, le promesse, innamorarsi e amare dagli anni 2000 in poi, i NOSTRI anni. Quest'oggi abbiamo ascoltato: lorian Künstler - "Kleiner finger schwur" Revolverheld - "Liebe auf distanz" Pietro Basile ft. Sarah Engels - "Ich liebe nur Dich" Lune - "Gebe auf" CRO - "Traum" Rammstein - "Frühling in Paris" Andreas Bourani - "Auf Uns" Ugo Lindberg - "Mädchen aus Ost-Berlin" Le speaker di oggi sono state: Federica Sorrentino, Gaia Risi Social Media Manager: Flavia La Porta Redazione: Alessandra Fiorillo, Anna Nuzzolo, Federica Sorrentino, Flavia La Porta, Gaia Risi, Alberto Petrucci, Alice Rufini, Mattia Verchiani, Nicole Curto, Riccardo Santiago Referente di area: Giovanni Sampaolo
C'è stato un momento, breve ma intenso, in cui in Italia andava molto il punk, e la musica indipendente in generale. Erano i primi anni Duemila, e in giro c'erano gruppi e cantanti di tutti i generi e tipi, dai Fine before you came ai Tre allegri ragazzi morti passando per Bugo. Uno di questi gruppi storici del periodo erano gli Altro, e il loro frontman Alessandro Baronciani era, ed è ancora, anche un autore di fumetti. Oggi i suoi primi fumetti sono stati raccolti e ristampati in un'edizione definitiva, e sono storie che ci riportano dritti a quegli anni, senza telefonini ma con un sacco di storie d'amore molto emo.
Maria Pia Baroncelli"Tutta la vita all'ultimo banco"Contro una scuola solo per studenti miglioriZolfo Editorewww.zolfoeditore.it“Solo un ragazzo su tre fra chi ha smesso di studiare prima del diploma trova lavoro.Gli altri cosa faranno? Resteranno a casa finché i genitori li mantengono? E se i genitori perdessero il lavoro o diventassero più poveri, che ne sarà dei loro figli?”Milano, 1964: Maria Pia inizia le elementari e trova una maestra che insegna a leggere e scrivere a tutte le quaranta bambine della classe. Milano, 2006: Antonio, suo figlio, alla fine della prima elementare non ha neppure imparato a contare. Arriva solo fino a tredici, poi si ferma. Lei si trasforma allora nell'“istitutrice segreta” di Antonio, a cui dà ripetizioni sulle infinite materie dei programmi scolastici. Lo fa anche visitare da un medico che gli diagnostica un disturbo di apprendimento. A questo punto Maria Pia si chiede se non ne soffra anche lei, visto che non ha mai imparato le tabelline e continua a fare errori di ortografia. Diagnosi confermata: in famiglia i dislessici sono due. Ma perché lei è riuscita persino a laurearsi, mentre suo figlio a scuola impara ben poco?Questo è il racconto delle avventure scolastiche dei due “asini” e si chiude con la famigerata didattica a distanza, nell'anno della pandemia. Antonio è riuscito a evitare la bocciatura evocata dai professori come salvifica: “Ti boccio per il tuo bene, così impari meglio!”. Eppure numerose ricerche dimostrano che nei Paesi in cui si boccia troppo i sistemi scolastici sfornano in realtà studenti meno bravi.Cosa non funziona più, oggi, nella nostra scuola, riuscita nel compito di alfabetizzare il Paese durante il boom economico? È la domanda a cui cerca di rispondere il libro, che narra cinquant'anni di scuola italiana, vista prima con lo sguardo di una ragazza degli anni Sessanta, e poi con gli occhi della madre di un bambino del Duemila.Maria Pia Baroncelli è nata a Milano, dove lavora nell'area Digital di un'azienda italiana. Costretta a iscriversi al liceo classico da un padre che la sognava esperta di lingue antiche, ha finito per scopiazzare le versioni di greco e latino dalla sua compagna di banco. Si è poi laureata in Economia Politica e oggi scrive (per passione) per il giornale online «Gli Stati Generali». Finora ha pubblicato con lo pseudonimo Viola Veloce.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarewww.ilpostodelleparole.it Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/il-posto-delle-parole--1487855/support.
Oggi parliamo degli oltre duemila italiani detenuti all'estero e delle procedure d'infrazione dell'Ue contro l'Italia per il mancato rispetto delle norme su caccia e ambiente. ... Qui il link per iscriversi al canale Whatsapp di Notizie a colazione: https://whatsapp.com/channel/0029Va7X7C4DjiOmdBGtOL3z Per iscriverti al canale Telegram: https://t.me/notizieacolazione ... Qui gli altri podcast di Class Editori: https://milanofinanza.it/podcast Musica https://www.bensound.com. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
All'inizio degli anni Duemila il neurochirurgo Rodrigo Quian Quiroga scopre nel cervello di un paziente quello che diventerà famoso come il ≪neurone Jennifer Aniston≫. Questa scoperta è illuminante per comprendere che forma ha un brand dentro al nostro cervello. Si dice spesso che i brand vivono nella mente delle persone, in questa puntata proviamo a prendere davvero sul serio questa affermazione. Ospite della puntata: Mariano Diotto, brand strategist, docente universitario, direttore della collana Neuromarketing di Hoepli e autore di numerosi libri tra cui il manuale Neurobranding. Prossima puntata: Il design di un marchio, con Gaetano Grizzanti, fondatore di Univisual, autore del libro Brand Identikit e Perito del Tribunale di Milano nella categoria marchi di fabbrica. Bibliografia - Tra i principali libri di Mariano Diotto ci sono Neurobranding. Il neuromarketing nell'advertising e nelle strategie di brand per i marketer, Hoepli 2020; Neuromarketing. Gli strumenti e le tecniche di una strategia marketing efficace per creativi e marketer, Hoepli 2021; e il più recente Neuromarketing for dummies, Hoepli 2023. - Mariano Diotto ha anche curato l'edizione italiana di Brand admiration. Strategie di business per arrivare al cuore delle persone, Hoepli 2022. - Per la storia di apertura, cfr. lo speciale Friends: The Reunion, HBO Max, 27 maggio 2021 (andato in onda in Italia su Sky); e l'articolo L. Rose, TV's “Masked Scheduler” Reflects on 35-Year Career: Nabbing Aniston for ‘Friends,' Toying with Dick Wolf, The Holliwood Reporter, 2 settembre 2015. - Il libro di riferimento per le ricerche di Rodrigo Quian Quiroga è R.Q. Quiroga, Borges e la memoria: Viaggio nel cervello umano da Funes al neurone Jennifer Aniston, trad. it. R. Sardi, Erickson 2018. - L'esperimento sul rapporto Apple-creatività e Disney-altruismo si trova in G.M. Fitzsimons, T.L. Chartrand, G.J. Fitzsimons, Automatic Effects of Brand Exposure on Motivated Behaviour: How Apple Makes You “Think Different”, Journal of Consumer Research, vol. 35, no. 1, 2008, pp. 21-35. - La storia della nascita del claim «Think different» è tratta dal capitolo Think different in W. Isaacson, Steve Jobs, trad. it. P. Canton, L. Serra, L. Vanni, Mondadori. - La citazione di Keller sulla Customer-Based Brand Equity è tratta da K.L. Keller, Conceptualizing, measuring, and managing customer-based brand equity, Journal ofMarketing, Gennaio 1993, 57, 1. - La citazione di Michael Platt sul rapporto tra gli utenti Apple e il brand Apple è tratta da M.L. Platt, The Leader's Brain: Enhance Your Leadership, Build Stronger Teams, Make Better Decisions, and Inspire Greater Innovation With Neuroscience, Wharton School Press 2020, p. IX [trad. mia].
Wow! Duemila dollari spaccati per un oncia d'oro.
®Che cosa significa oggi essere una donna attiva nell'agricoltura, un settore sottoposto a crescenti pressioni politiche, economiche e climatiche? Negli ultimi anni il ruolo delle contadine, la loro immagine e la percezione che hanno di sé sono molto cambiati. Cambiamenti attestati anche dalle statistiche più recenti: le donne si assumono sempre più compiti di responsabilità nelle aziende agricole e sono sempre più formate. Aperte alle innovazioni, in molti casi diventano imprenditrici di sé stesse. Per tradizione di famiglia, come per le sorelle Martinali titolari di un'azienda agricola di montagna in Valle di Blenio, o per una svolta professionale come per Federica Oddi, imprenditrice agricola e responsabile Coldiretti Donne Impresa della provincia di Piacenza. La loro è una vita fatta di sfide e fatica, ma anche di soddisfazioni e speranza. Due storie per capire chi sono le contadine negli anni Duemila. Un reportage di Emanuela Burgazzoli.Prima emissione: 28 luglio 2023
Il governo di Xi Jinping sta rendendo la Cina più chiusa e isolata che mai. Il 25 agosto il direttore del museo londinese ha presentato le dimissioni.Junko Terao, editor di Asia di InternazionaleAlessandro Lubello, editor di economia di InternazionaleDaniele Cassandro, editor di cultura di InternazionaleLINKFu Linghui sulla deflazione in Cina: https://www.youtube.com/watch?v=zdbouY_KsvcVideo British museum: https://www.youtube.com/watch?v=syPsj2QrsKwSe ascolti questo podcast e ti piace, abbonati a Internazionale. È un modo concreto per sostenerci e per aiutarci a garantire ogni giorno un'informazione di qualità. Vai su internazionale.it/podcast Scrivi a podcast@internazionale.it o manda un vocale a +39 3347063050Consulenza editoriale di Chiara Nielsen.Produzione di Claudio Balboni, con Vincenzo De Simone.Musiche di Tommaso Colliva e Raffaele Scogna.Direzione creativa di Jonathan Zenti.
Pier Giorgio Viberti"Amori e amanti alla corte dei Savoia"Edizioni del Capricornohttps://edizionidelcapricorno.itAmori e amanti alla corte dei Savoia. Dietro le quinte della grande storia: un saggio godibile e documentato, in cui amori, amanti e tradimenti di casa Savoia rivelano meccanismi politici e sociali del Piemonte – e dell'Europa – dal '600 alla fine dell'800.Amori e amanti alla corte dei Savoia. Dagli amori di Madama Cristina, la prima Madama Reale, passando per quelli di Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours e gli intrighi dell'età di Vittorio Amedeo II, per arrivare fino agli anni di Vittorio Emanuele II, della Bela Rosin e della contessa di Castiglione: un saggio storico che unisce accuratezza e rigore documentale a un linguaggio leggero e piacevole, un modo nuovo e intrigante di rileggere le vicende dei Savoia e della loro corte.Attraverso il racconto delle strategie matrimoniali e della (spesso turbolenta) vita privata dei protagonisti di casa Savoia, si potranno leggere in filigrana e da una prospettiva inconsueta le vicende del costume e della grande storia europea. Per scoprire infine che, per i Savoia come per tutte le grandi dinastie europee, amore e politica non sono due mondi così lontani e incomunicabili.Pier Giorgio Viberti è nato nel 1950 a Fossano (CN) e si è trasferito giovanissimo a Torino, dove si è laureato prima in Lettere, poi in Scienze Politiche. Nel capoluogo piemontese ha trascorso tutta la sua vita di insegnante in istituti d'istruzione secondaria superiore. A partire dal nuovo millennio ha svolto un intenso lavoro nel campo dell'editoria scolastica, per la quale ha pubblicato numerose grammatiche (la prima è del 2002) rivolte alla scuola media inferiore e al biennio delle superiori. Per le scuole medie ha pubblicato, fra l'altro, Oltre il Duemila (ultima edizione 2012), che è stato per qualche anno in testa alle classifiche italiane nello specifico settore dei libri consigliati.In ambito storico ha pubblicato: Il Duca, il Condottiero, l'Eroe. Storia dei protagonisti dell'assedio di Torino del 1706 (Zedde Editore, 2011), Gli uomini del disonore. Mito, storia e attualità del pianeta mafia (Edisco, 2013), Lager. Inferno e follia dell'Olocausto (Giunti, 2018). I suoi ultimi lavori sono una grammatica per la scuola secondaria inferiore (SEI, 2022), una grammatica per il biennio delle superiori (Capitello, 2023) e un corso di storia in tre volumi per la secondaria inferiore, intitolato Il nostro tempo. Dalle storie alla storia (Principato, 2023).IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Un ospite internazionale, un mito per gli appassionati di calcio sudamericano: abbiamo fatto una bella chiacchierata con Rolando “Flaco” Schiavi, difensore argentino simbolo del Boca Juniors dei primi Duemila. Con lui abbiamo ripercorso le finali vinte dal Boca e abbiamo parlato del suo rapporto speciale con Maradona, Tevez e Riquelme, tra gli altri. Una chicca tutta da gustare anche grazie a un Borja versione traduttore.
Francesco Stocchi"Giuseppe Penone. Gesti universali"Galleria Borghese, RomaOltre trenta opere realizzate tra gli anni Settanta e i primi Duemila in un percorso che attraversa il Salone di Mariano Rossi, la Sala di Apollo e Dafne, la Sala degli Imperatori e quella di Enea e Anchise per espandersi nel Giardino dell'Uccelliera ed eccezionalmente nel Giardino della Meridiana: con Giuseppe Penone.Gesti Universali, a cura di Francesco Stocchi, fino al 28 maggio 2023 la Galleria Borghese torna ad aprirsi al contemporaneo, una mostra che è un omaggio all'immutata vitalità della scultura e a un Maestro dell'Arte Povera. L'esposizione parte dalla ricerca di qualcosa che non è presente negli splendidi spazi della Galleria, offrendo una nuova lettura di quel rapporto tra paesaggio e sculturache la statuaria antica presente nella collezione del museo ci racconta secondo canoni classici. Un percorso che si pone in perfetta continuità con le ricerche sul rapporto tra Arte e Natura che caratterizzano la direzione di Francesca Cappelletti.Giuseppe Penone. Gesti Universali non propone alcun confronto ma presenta opere scelte come “riflesso” rispetto all'ambiente, offrendo un “completamento” di elementi: nelle sale caratterizzate da un tripudio di marmi, sculture e decorazioni – magnifiche rappresentazioni del mondo minerale – Penone aggiunge un innesto organico di foglie, cuoio, legno che collega e definisce i due universi. Nei Giardini invece, l'integrazione guarda al mondo dei metalli, con sculture in bronzo che dialogano con la ricca vegetazione circostante, arricchita da circa quaranta nuove piante in vaso chiamate a sorreggere alcune opere. Il percorso espositivo comprende nuclei di opere meno note o iconograficamente poco associate al lavoro di Penone, come Sguardo vegetale, e altre esposte per la prima volta in gruppi tematici – Soffio di foglie e Respirare l'ombra – inserite nello spazio come presenze autonome e originali. Nell'assenza di mitologia dei lavori di Penone, la narrazione sposta il suo asse, e il rapporto tra tempo naturale e passato storico dà vita a un nuovo presente incerto.'Questa mostra è un dialogo tra oggetti che esprimono dei pensieri di epoche diverse ma che hanno come filo conduttore comune il rapporto tra l'uomo e la materia che lo circonda. Questo avviene nell'azione che produce l'opera e che accomuna le opere della Galleria Borghese con la realtà di oggi. Solo attraverso una riflessione con i materiali e con lo spirito che ha sviluppato quelle forme d'arte, si può creare un dialogo che non è un confronto ma un tentativo di porre l'attenzione su dei valori che si possono ritenere condivisi.” afferma Giuseppe Penone. 'La mostra Gesti Universali presenta un dialogo che assume la forma di un innesto tra la dimensione minerale, ampiamente presente nella Galleria Borghese, e quella organica che caratterizza l'opera di Penone. Un'interrogazione sulla scultura libera da ogni sensazionalismo, volta a indagare la rappresentazione della natura in relazione al tempo di un passato storico. Un dialogo di idee e materiali, rispetto a un confronto di forme e simboli, che esprime tutta la vitalità della natura umana e di quella vegetale.” dichiara il curatore della mostra, Francesco Stocchi. 'Con la mostra di Giuseppe Penone concludiamo la serie di mostre che da due anni cercano di comunicare al pubblico della Galleria Borghese la ricerca su arte e natura, su creatività dell'artista e elementi naturali. Il percorso si svolge in maniera significativa da alcune sale del museo allo spazio esterno, consentendo al visitatore di mettere a fuoco relazioni fra la materia e il gesto dell'artista e riscoprire la potenziale alleanza fra l'essere umano e la natura nel ciclo del tempo.” afferma la direttrice della Galleria Borghese, Francesca Cappelletti. La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Electa con un'intervista all'artista di Francesco Stocchi e un saggio di Andrea Cortellessa. Il volume propone immagini delle opere allestite nelle quattro sale del museo e nei giardini, descrivendo un osmotico flusso fra la materia organica e le sale interne nonché fra le opere di bronzo e la ricchezza botanica degli esterni. L'esposizione è stata realizzata grazie al supporto di FENDI, sponsor ufficiale della mostra.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.itQuesto show fa parte del network Spreaker Prime. Se sei interessato a fare pubblicità in questo podcast, contattaci su https://www.spreaker.com/show/1487855/advertisement
Tanti anni fa era eccitante immaginare il futuro: negli anni Cinquanta si pensava che le auto del Duemila sarebbero state sostituite da veicoli volanti. Oggi la moto del futuro pare avere contorni più scialbi. Come rimediare?
Marcella Mascarino"La storia di Miss Marx"Jouvence Edizionihttps://jouvence.it“La teoria del plusvalore è la tua seconda monumentale scoperta!” aveva detto Engels con il viso illuminato da un ampio sorriso, posando con calore una mano sul ginocchio di Marx, “dopo quella del materialismo storico” aveva precisato, tornando ad appoggiarsi allo schienale della poltrona.La storia di Miss Marx segue la vita della figlia minore di Karl Marx, Eleanor (nata nel 1855 a Londra), grazie alla quale ripercorre le principali tappe della vita e del pensiero del grande filosofo tedesco. Attraverso le numerose lettere familiari e alcuni scambi epistolari tra Marx ed Engels, il volume intreccia i minuti avvenimenti personali con gli eventi della grande Storia, offrendo un quadro storico e un affresco politico di un periodo cruciale per lo sviluppo del movimento operaio, che avvicina i lettori al pensiero, ma anche alle figure umane, di Marx e di Engels.Marcella Mascarino (Genova 1941), impegnata per anni nella ricerca linguistico-educativa nell'ambito delle scienze sperimentali, dagli anni Duemila scrive romanzi, passando dalle parole necessarie alla comprensione dei fenomeni a quelle che comunicano la passione per la lettura.IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it
Io non ho paura è un romanzo di Niccolò Ammaniti, pubblicato nel 2001, da cui il regista Gabriele Salvatores ha anche tratto un film.Protagonista è Michele Amitrano, un bambino che vive in una frazione della campagna pugliese. Il tema ruota attorno al concetto di male - a volte più vicino di quello che sembra - e all'importanza di fare, con coraggio, la cosa giusta.Ne parliamo in questa pillola, ma intanto, se vuoi approfondire, puoi farlo qui: https://www.studenti.it/io-non-ho-paura-ammaniti-trama-analisi.htmlColonna sonoraBlippy trance / Poppers and prosecco - Kevin Mac Leod https://incompetech.com/
Antonio Prete"Millanta facce" di Piero ManniRacconti dal Salentohttps://www.mannieditori.it/Con scritti di Carlo D'Amicis e Antonio Prete«Ma lei sa qualcosa di Lecce, sa almeno dove si trova?»«In Puglia credo, o in Calabria, comunque nel regno di Terronia, in partibus infidelium borbonicorum», risposi con indifferenza. "L'investimento di Piero Manni sulla parola come strumento non solo di narrazione, ma anche di dialogo, di partecipazione, di protesta è convinto ed estremamente fiducioso. Più sarà ricco il nostro vocabolario, sembra dire, più ricca sarà la nostra vita".Carlo D'Amicis "La prosa narrativa di Piero Manni dà allo sguardo antropologico una leggerezza e un'ironia affabulatoria, e commisura lo sguardo politico con il bizzarro, l'imprevedibile, l'irrisolto che abita i caratteri degli individui e le loro relazioni".Antonio Prete Millanta facce sono quelle che Piero Manni racconta della sua terra, il Salento: la civiltà contadina del dopoguerra, le feste patronali e le tarantate, l'emigrazione; la speculazione degli anni Settanta e Ottanta, la Sacra Corona Unita, gli sbarchi dei migranti dai Novanta, e l'esplosione del turismo nei Duemila, quando il Salento diventa the place to be, la tradizione si trasforma in una moda e il paesaggio viene sfruttato senza lungimiranza.Il libro riunisce racconti scritti dal 1983 al 2020 con sguardo appassionato e lucido su un lembo del Sud sineddoche dell'Italia tutta, luogo di una crescita non sempre sana, in cui guardare alle radici aiuta a comprendere storture e ricchezze dell'oggi. I diritti provenienti dalle vendite di questo libro saranno devoluti al Comitato provinciale ANPI di Lecce.IL POSTO DELLE PAROLEAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Carla Coccolo"Terra Madre"https://2022.terramadresalonedelgusto.com/Ci siamo! Terra Madre Salone del Gusto ti aspetta a Parco Dora, Torino, da giovedì 22 a lunedì 26 settembre, con il Mercato di oltre 600 produttori italiani e internazionali, un ricco programma di eventi e spazi espositivi che mettono in luce come il cibo possa essere una preziosa occasione di rigenerazione.Terra Madre Salone del Gusto è l'evento mondiale dedicato al cibo buono, pulito e giusto e alle politiche alimentari.Terra Madre Salone del Gusto ti aspetta a Parco Dora, Torino, da giovedì 22 a lunedì 26 settembre, con il Mercato di oltre 600 produttori italiani e internazionali, un ricco programma di eventi e spazi espositivi che mettono in luce come il cibo possa essere una preziosa occasione di rigenerazione.RIGENERAZIONE: IL TEMA DI TERRA MADRE 2022Se il 2020 e il 2021 sono stati gli anni della resilienza, il nuovo Terra Madre Salone del Gusto sarà l'edizione della rigenerazione, di un rinnovamento radicale necessario per una reale transizione agroecologica, che – secondo Slow Food – può e deve partire dal cibo migliorando le pratiche agricole, i sistemi di produzione e distribuzione, le diete e le abitudini di consumo, nelle città come nei piccoli borghi.Un'edizione che torna a Torino e in Piemonte con tutte le sue forme, i suoi colori e profumi, le sue voci. Ma anche un evento ibrido, che saprà trarre il meglio dalle passate edizioni e proporrà tantissimi contenuti online, ma anche eventi diffusi, attività, esperienze organizzate dalla rete in Italia e nel mondo, per chi non potrà viaggiare.La rigenerazione cui guardiamo è data non solo dalla gioia e dall'entusiasmo di potersi nuovamente incontrare, ma anche da un atto di responsabilità, di amore e di cura che dobbiamo alla casa che ci ospita, la nostra Terra Madre appunto.RIGENERARE, AL PARCO DORAParco Dora è il luogo perfetto per affrontare queste tematiche.Si tratta infatti di un parco post-industriale situato nell'area di Spina 3, dove fino agli anni Novanta sorgevano i grandi stabilimenti produttivi della Fiat e della Michelin. Il suo nome è dovuto al fatto che sia attraversato dalla Dora Riparia, protagonista essa stessa di una incredibile rigenerazione.Negli anni Cinquanta, infatti, la Dora fu “tombata”, ossia coperta un solettone in calcestruzzo armato, per ricavare un piazzale per il deposito dei rottami metallici da destinare alla fusione per la produzione delle acciaierie. A partire dagli anni Duemila fu intrapresa un'azione di stombatura, completata all'inizio del 2018, che ha ridato al fiume la possibilità di scorrere liberamente, rigenerato. Tutta l'area è oggi al centro di un progetto di trasformazione e riqualificazione urbana.Per la prima volta Terra Madre Salone del Gusto approda in questo spazio della città, e la scelta è fortemente simbolica: là dove, fino agli anni Novanta, sorgevano fabbriche e impianti produttivi, oggi si insedia l'evento internazionale dedicato all'agricoltura, all'allevamento, alla produzione alimentare e alle politiche ambientali e alimentari.FACCIAMO LA RIGENERAZIONEA Parco Dora parleremo di rigenerazione da molti punti di vista, privilegiando un approccio (eco)sistemico e mettendo a fuoco ciò che è, e ciò che pensiamo debba essere, l'alimentazione.Qualche esempio: attraverso spazi espositivi, incontri, attività didattiche ci occuperemo di rigenerazione del suolo (agroecologia, orti, prati e lotta alla cementificazione e alle monocolture intensive); delle terre alte (borghi, pascoli, castagneti, mieli, formaggi, turismo); delle città (rapporto con le campagne circostanti, food policies, orti urbani); ma anche delle relazioni (forme di solidarietà legate al cibo, agricoltura sociale, economia di comunità, legalità e dignità del lavoro, ruolo delle donne).Faremo un focus importante sui pilastri dell'attività di Slow Food, in particolare la biodiversità, l'educazione e l'advocacy.IL POSTO DELLE PAROLE / TAVOLA TERRAAscoltare fa Pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Gesù Cristo ha spaccato la storia in due, tanto che contiamo gli anni dalla Sua nascita. Ma perché? Che cosa è accaduto in Gesù Cristo, che cosa è entrato nel mondo attraverso di Lui? Come è stato possibile che Gesù, povero, si sia imposto nella storia degli uomini nella quale contano soltanto i potenti? https://podcast.donAngeloComastri.it
Armando Besio"Zelbio Cult"Torna Zelbio Cult e festeggia la sua quindicesima edizione con la sua formula ben riuscita: sul palcoscenico salgono protagonisti del teatro, della letteratura, dell'arte, del giornalismo, tutti invitati a dialogare con il curatore e con il pubblico nel teatro comunale di Zelbio, un suggestivo paese di 200 abitanti a 800 metri di altezza tra i monti e i boschi che guardano il lago di Como.Armando Besio, con gli amici del Comitato cultura di Zelbio, e con il sostegno della Pro Loco e della Biblioteca comunale, ha costruito un vivace calendario per l'edizione in arrivo. L'apertura di quest'anno è sabato 9 luglio con lo spettacolo - reading: “Dora pro nobis”: tratto dal libro Malamore di Concita De Gregorio, Federica Fracassi (voce) e Lamberto Curtoni (violoncello, autore delle musiche) duettano sulla tumultuosa relazione tra Dora Maar, grande fotografa esponente del Surrealismo, e Picasso. A lei – sua musa ispiratrice - si deve tutta la documentazione fotografica sulla realizzazione del quadro Guernica: la loro travagliata relazione durò 10 anni, e Dora ne uscì devastata, pagando un prezzo altissimo con la reclusione in una clinica per la salute mentale. Protagonista di primo piano della scena teatrale italiana, Federica Fracassi interpreta Dora con grande intensità e sensibilità, accompagnata dal violoncello di Lamberto Curtoni, con cui dà voce a Picasso. Venerdì 15 luglio si continua con la lectio magistralis di Flavio Caroli in cui racconta le sette rivoluzioni che hanno segnato l'arte del secondo dopoguerra, partendo dall'ultimo saggio “I sette pilastri dell'arte di oggi. Da Pollock alle bufere del nuovo millennio” (Mondadori). Dopo averci fatto innamorare delle opere d'arte del passato, il noto storico dell'arte torna a Zelbio per raccontare il suo “colpo di fulmine con il genio del Duemila”, di cui individua le fondamenta da cui partire per apprezzare l'arte di oggi. All'origine dei tanti linguaggi dell'arte contemporanea, Caroli identifica sette rivoluzioni maturate a partire dagli anni della Seconda guerra mondiale. L'avventura non può che cominciare con l'Action Painting e le tele di Jackson Pollock per arrivare a Marina Abramovic e a Kapoor, passando per la Pop Art e l'Arte concettuale. Una serata che mescola l'arte con i ricordi personali e gli aneddoti del professor Caroli, accompagnati dalle immagini dei capolavori degli ultimi settant'anni. Si parla di fumetti sabato 23 luglio con Michele Masiero, direttore editoriale della Sergio Bonelli, “mitica” casa editrice che pubblica TEX e che quest'anno compie 80 anni. L'eroe più popolare del West e il più conosciuto di sempre per gli appassionati di fumetti western è stato creato da Giovanni Luigi Bonelli nel 1948 e ha appassionato intere generazioni. Ancora oggi l'unica definizione per Tex Willer è “una leggenda”, anche perché è il più longevo personaggio del fumetto italiano e – insieme a Superman e Batman – uno dei più duraturi del fumetto mondiale. Avventure, aneddoti e segreti del personaggio che ancora oggi ha centinaia di migliaia di affezionati lettori. Domenica 24 luglio si conferma l'appuntamento con la musica classica in collaborazione con il Festival di Bellagio e del Lago di Como con il concertoBellagio Festival Orchestra, il solista Raffaele Trevisani (flauto) e con musiche di Luigi Boccherini, Gaetano Donizetti e Saverio Mercadante (questo appuntamento è alle ore 17.00 nella Chiesa di San Paolo Converso).Si passa poi al tema “Lo sport, che passione” nell'incontro di venerdì 29 luglio con Giorgio Teruzzi: giornalista sportivo e scrittore di fama, autore di testi per il teatro e per il cinema, ha cominciato a lavorare con Beppe Viola presso l'agenzia Magazine. Da allora, ha seguito e raccontato il mondo dello sport. Una serata con una carrellata di storie e personaggi che hanno toccato il cuore raccontati da un campione del giornalismo italiano. Sabato 6 agosto al centro della scena c'è Fëdor Dostoevskij: nel 2021 cadeva il duecentesimo anno dalla sua nascita e le sue opere sono state celebrate ovunque con convegni, incontri e pubblicazioni ad hoc. Quest'anno la figura del più grande scrittore russo è rimasta impigliata nella polemica relativa al conflitto Russia-Ucraina. Parlare di Dostoevskij adesso significa quindi gettare uno sguardo sugli angeli e sui demoni russi, e a farlo è Fausto Malcovati, uno dei più autorevoli slavisti italiani, docente di Lingua e Letteratura russa proprio dell'Università statale di Milano, autore del recente saggio “Un'idea di Dostoevskij” (Cuepress). I romanzi di Dostoevskij sono popolati da personaggi potenti: in taluni casi per la loro straordinaria forza interiore e profonda spiritualità, in altri per la loro arroganza, la perversione, la violenza. Il conflitto tra il bene e il male, tra volontà di superare le proprie contraddizioni e la fragilità con cui ci si abbandona ai propri vizi è costante in tutti i romanzi. È faticoso il cammino della rettitudine, è faticoso assumersi fino in fondo la responsabilità dei propri atti: ma questo è il cammino che deve intraprendere chi vuole raggiungere la maturità, la saggezza. C'è dunque il cammino degli angeli e quello dei demoni: siamo dotati di libero arbitrio, ci dice Dostoevskij, sta a noi scegliere. Sabato 13 agosto si parla di “Un mondo unico al mondo” (Cinquesensi editore), ovvero del lago di Como: a raccontare la realtà lacustre meno evidente e scontata, il particolare più identificante tra immagini e aneddoti, uniti dal filo rosso dell'amicizia che li lega da anni, sono il fotografo Carlo Borlenghi, lo scrittore Andrea Vitali e l'editrice Sara Vitali. Le immagini di Borlenghi, firma della fotografia internazionale e noto per gli scatti della vela a livello internazionale, immortalano una terra – la sua – che si identifica con l'acqua. Dopo aver girato il mondo seguendo regate e coppe veliche, si è fermato a casa – forzatamente negli anni della pandemia – e ha scelto di raccontare il Lario come una narrazione d'impressioni sulla potente natura di questa terra che suscita ammirazione, spesso sorpresa, talvolta emozionata riflessione. A chiudere, venerdì 19 agosto la serata che unisce le immagini e i racconti di Pietro Del Re, inviato per le pagine degli Esteri di Repubblica, specialista del continente africano e sempre in viaggio con la Leica. Titolo dell'incontro: “Mille Afriche. Dal Sahara allo Zimbawe, dal Mali al Mozambico” e ha come punto di partenza il suo ultimo libro, intitolato “Un po' più a Sud. Racconti africani” (Edizioni Iod), composto da immagini scattate in Africa nel corso di reportage realizzati per Repubblica. Il libro contiene 40 fotografie, tutte accompagnate da brevi racconti che descrivono conflitti, pestilenze e disastri ambientali, ma anche scene di vita quotidiana. Il libro contiene anche testi di Lucio Caracciolo e Denis Curti. Nella serata verrà anche presentata la onlus milanese Okapia, attiva in Rwanda e nella Repubblica Democratica del Congo. Il curatore della manifestazione Armando Besio: Genovese di nascita, giornalista, si è laureato in Storia dell'Arte con il professor Corrado Maltese presso l'Università di Genova, è stato cronista del Secolo XIX, inviato speciale del Lavoro, caposervizio del Venerdì di Repubblica e delle pagine culturali milanesi di Repubblica. Collabora con Il Venerdì di Repubblica, la Milanesiana di Elisabetta Sgarbi e il Circolo dei Lettori di Milano diretto da Laura Lepri. IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Da lunedì 6 a venerdì 10 giugno 2022Fine dell'Unione sovietica e del Patto di Varsavia; guerre in Iraq, nella ex-Jugoslavia e, più o meno in altre cinquantasette aree del pianeta; genocidio in Rwanda; pandemia dell'HIV ossia dell'AIDS; le stragi organizzate dalla mafia; il passaggio dalla prima alla seconda Repubblica in Italia per gli effetti dell'inchiesta giudiziaria “Mani Pulite”; l'anomalo ruolo politico di Silvio Berlusconi, Internet e il WEB: sono queste le tematiche da percorrere per comprendere sia gli Anni Novanta del Novecento sia il presente.Tutti questi avvenimenti rappresentano infatti delle vere e proprie fratture con il passato, anche quello allora più recente e che, per buona parte, confermano la tesi dello storico Eric Hobsbawm secondo il quale il Novecento termina con il 1989, anno del cosiddetto “crollo del Muro di Berlino” (da qui, il titolo del suo famoso saggio storico “Il secolo breve”).Gli anni Novanta sarebbero quindi, conseguentemente, da interpretare come il primo decennio del XXI secolo.Indipendentemente da questa tesi, gli anni Novanta sembrano effettivamente il laboratorio nel quale sono state poste, più o meno consapevolmente, le basi per tutto quanto è avvenuto, almeno sinora, in questi primi due decenni degli anni Duemila.Romano Giuffrida, per ricostruire, questi avvenimenti, ha incontrato: l'americanista Bruno Cartosio; Gian Piero Piretto, già docente di cultura russa; Pina Lalli, docente di sociologia dei processi culturali e comunicativi; Gino Ruozzi, docente di letteratura italiana; Elisabetta Trincherini, storica dell'arte; Franco Berardi, filosofo; Roberto Escobar, critico cinematografico; Bruno Maran, fotografo e saggista; Daniele Scaglione, già presidente Amnesty International; Giorgio Lavagna, editor e sceneggiatore di comics; i giornalisti Corrado Stajano, Gianni Barbacetto, Luca Mastrantonio e Attilio Bolzoni.
Da lunedì 6 a venerdì 10 giugno 2022Fine dell'Unione sovietica e del Patto di Varsavia; guerre in Iraq, nella ex-Jugoslavia e, più o meno in altre cinquantasette aree del pianeta; genocidio in Rwanda; pandemia dell'HIV ossia dell'AIDS; le stragi organizzate dalla mafia; il passaggio dalla prima alla seconda Repubblica in Italia per gli effetti dell'inchiesta giudiziaria “Mani Pulite”; l'anomalo ruolo politico di Silvio Berlusconi, Internet e il WEB: sono queste le tematiche da percorrere per comprendere sia gli Anni Novanta del Novecento sia il presente.Tutti questi avvenimenti rappresentano infatti delle vere e proprie fratture con il passato, anche quello allora più recente e che, per buona parte, confermano la tesi dello storico Eric Hobsbawm secondo il quale il Novecento termina con il 1989, anno del cosiddetto “crollo del Muro di Berlino” (da qui, il titolo del suo famoso saggio storico “Il secolo breve”).Gli anni Novanta sarebbero quindi, conseguentemente, da interpretare come il primo decennio del XXI secolo.Indipendentemente da questa tesi, gli anni Novanta sembrano effettivamente il laboratorio nel quale sono state poste, più o meno consapevolmente, le basi per tutto quanto è avvenuto, almeno sinora, in questi primi due decenni degli anni Duemila.Romano Giuffrida, per ricostruire, questi avvenimenti, ha incontrato: l'americanista Bruno Cartosio; Gian Piero Piretto, già docente di cultura russa; Pina Lalli, docente di sociologia dei processi culturali e comunicativi; Gino Ruozzi, docente di letteratura italiana; Elisabetta Trincherini, storica dell'arte; Franco Berardi, filosofo; Roberto Escobar, critico cinematografico; Bruno Maran, fotografo e saggista; Daniele Scaglione, già presidente Amnesty International; Giorgio Lavagna, editor e sceneggiatore di comics; i giornalisti Corrado Stajano, Gianni Barbacetto, Luca Mastrantonio e Attilio Bolzoni.
Da lunedì 6 a venerdì 10 giugno 2022Fine dell'Unione sovietica e del Patto di Varsavia; guerre in Iraq, nella ex-Jugoslavia e, più o meno in altre cinquantasette aree del pianeta; genocidio in Rwanda; pandemia dell'HIV ossia dell'AIDS; le stragi organizzate dalla mafia; il passaggio dalla prima alla seconda Repubblica in Italia per gli effetti dell'inchiesta giudiziaria “Mani Pulite”; l'anomalo ruolo politico di Silvio Berlusconi, Internet e il WEB: sono queste le tematiche da percorrere per comprendere sia gli Anni Novanta del Novecento sia il presente.Tutti questi avvenimenti rappresentano infatti delle vere e proprie fratture con il passato, anche quello allora più recente e che, per buona parte, confermano la tesi dello storico Eric Hobsbawm secondo il quale il Novecento termina con il 1989, anno del cosiddetto “crollo del Muro di Berlino” (da qui, il titolo del suo famoso saggio storico “Il secolo breve”).Gli anni Novanta sarebbero quindi, conseguentemente, da interpretare come il primo decennio del XXI secolo.Indipendentemente da questa tesi, gli anni Novanta sembrano effettivamente il laboratorio nel quale sono state poste, più o meno consapevolmente, le basi per tutto quanto è avvenuto, almeno sinora, in questi primi due decenni degli anni Duemila.Romano Giuffrida, per ricostruire, questi avvenimenti, ha incontrato: l'americanista Bruno Cartosio; Gian Piero Piretto, già docente di cultura russa; Pina Lalli, docente di sociologia dei processi culturali e comunicativi; Gino Ruozzi, docente di letteratura italiana; Elisabetta Trincherini, storica dell'arte; Franco Berardi, filosofo; Roberto Escobar, critico cinematografico; Bruno Maran, fotografo e saggista; Daniele Scaglione, già presidente Amnesty International; Giorgio Lavagna, editor e sceneggiatore di comics; i giornalisti Corrado Stajano, Gianni Barbacetto, Luca Mastrantonio e Attilio Bolzoni.
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Davide Gatto"In principio fu il male"Manni Editorihttps://www.mannieditori.it/Un rione popolare milanese, tra tardi anni Settanta e primi anni Duemila, è teatro di vicende di ordinario degrado e cupi riflessi della Storia, dal terrorismo rosso all'esecuzione dei coniugi Ceausescu il giorno di Natale del 1989.Nella coscienza lacerata di Lorena, una donna di mezza età tradita e abbandonata, la voce indistinta del quartiere risuona a rievocare episodi piccoli e grandi, che la sua mente eccitata trasforma nel materiale vivo di una riflessione sull'importanza cruciale del Male.E se la presa di coscienza di Lorena ha il timbro ultimativo e straziante dell'autoanalisi, filtrata anche attraverso i racconti sul marito sciupafemmine, sulla bambina disadattata amata come una figlia e sulla fine ingloriosa dell'amico-gemello, sarà invece lo strambo medico-filosofo Giavazzi a dare lucidamente corpo a un'idea rovesciata della vita: senza il Male neppure il Bene potrebbe esistere.Davide GattoÈ nato nel 1961 a Milano. Vive in Puglia, a Francavilla Fontana, dove insegna Lettere in un liceo. Ha partecipato alla redazione della Enciclopedia della filosofia e delle scienze umane Compact De Agostini scrivendo le voci relative agli autori della letteratura cristiana antica, greca e latina. Collabora con “Nazione Indiana”, “minima&moralia” e altre riviste on line.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
Nell'Eneide di Virgilio, l'eroe prende sulle spalle il vecchio padre Anchise, fugge da Troia in fiamme e dopo mille avventure creerà un nuovo popolo nel Lazio. Duemila anni dopo, il nostro Enea torna da Austin, Texas, carico di gloria… desmodromica e di responsabilità. Anche lui è un eroe
Daniela Finocchi"Duemila Ventuno"Racconti di donne straniere in ItaliaEdizioni SEB 27https://www.seb27.it/«I nostri occhi parlavano la stessa lingua. I loro occhi erano i miei» scrive Natalia, giovane insegnante che si ritrova e si riconosce per la prima volta negli sguardi delle ragazze e dei ragazzi della sua classe. Così Dolores si rispecchia nello sguardo di una mamma straniera che dalla diversità trae la propria forza. Per Rajae lanciare lo sguardo oltre la finestra aperta è l'unica possibilità di accogliere compagne e compagni di viaggio, sorrisi, inquietudini, la primavera. Lo sguardo, invece, è atto di resistenza per Letizia, che non può smettere di cercare un figlio desaparecido, fagocitato dalla violenza e dal dolore. Sguardi, incontri con l'Altra e con la vita, più eloquenti di tante parole per chi spesso è costretta al silenzio ma invece ha molto da dire, come donna e come migrante. Gli sguardi raccontati in questa antologia prendono corpo attraverso la scrittura, sono quelli di donne che guardano al mondo in cerca di uno spazio autentico in cui esprimersi. Un flusso di relazioni mai interrotto – nonostante la distanza imposta e vissuta intensamente, talvolta con dolore – in grado di mettere in contatto le protagoniste in questo tempo sospeso che avvolge tutte e tutti. E il desiderio di alcune diventa capace di ravvivare quello delle altre, che si era magari bloccato, per farsi, ancora una volta, messaggio di fiducia e speranza per un futuro differente. Le autrici e i racconti: Aa. Vv. - Istituto penale femminile per minorenni di Pontremoli, La valigia sul cuore; Aa. Vv. - Scuola di italiano Ruah, Libere di scrivere; Tahmina Akter e Alice Franceschini, Oltre la bellezza; Elona Aliko, Il caffè; Laura Andrés Serpi, Senza confini; Corina Ardelean, Non è facile; Giuliana Arpini, La zucca gialla; Fiammetta Baldini, Mi chiamo Ileana; Cristiana Borella, Sari nel mio giardino; Diana Bosnjak Monai, Tomba vista mare; Erica Bredy, Adentro; Patrizia Cammarata, Diario di un'italiana straniera: la storia di Alisia; Olivia Carmona Hernández, Mare nostrum; Lorena Carbonara, Ferma zitella; Dolores Carnemolla, La maltese; Cristina Cazanova, Ciao, donna straniera; Francesca Saveria Cimmino, Brown Skin Girl; Jonela Elena Ciobanu, Lo straniero; Silvana Cojocăraşu, Un diario italiano; Georgeta Costache, La mia adorata signora Gianna Rizzotti; Cornelia Marinela Cozma, Una vita, nessuna vita, cento vite; Vera Lúcia De Oliveira, La lettera; Maria Concetta Distefano, Il quaderno arabo; Rajae El Jamaoui, Aspettando la primavera; Nada El Shokrofy, Un uccello senza ali; Lavinia Enescu, Sono io, sei tu, siamo noi; Giovanna Formento, Camminare insieme; Eliška Gambino, Per amore; Lala Hu, In cerca di una Heimat; Sara Ianovitz, Vjola; Khalfi Karama, Il segreto dell'autunno; Aisha Hassan Kikuluzu, Rinascita; Komila Kirgizova, Al di là di un foulard di seta; Roxana Lazar, Appesa alla luna; María José Lombraña de los Ríos, Scuola guida e altre storie scolastiche; Michela Lovato e Paola Lovato, L'albero dei limoni; Natalia Marraffini, La straniera segreta; Madeleyn Eugenia Mendoza Márquez, Casa mia; Yasmina Merdjane, Il cous cous racconta; Elizabeta Miteva, La felicità è casa; Manijeh Moshtagh Khorasani, Lo sguardo oltre; Noreen Nasir, Questo è il tuo compito e posto; Clementine Pacmogda Talatou, La perseveranza; Fabiana Pagani, La chiamata; Debora Piva, Tessendo attraverso le immagini; Agnieszka Poczyńska Arnoldi, Le scoperte; Polinska Svitlana, Temporaneamente fuori servizio; Yuli Viviana Quintero Gongora, El precio del silenzio; Liliana Rodriguez Zambrano, Non dimenticare che ti aspetto, non aspettare che ti dimentichi; Rosa Maria Smiles e Loredana DeVitis, Una donna italiana; Fabiana Sousa Da Silva, Il mio cuore in Brasile; Miriam Tahri, La fune; Alina Monica Turlea, Una viaggiatrice solitaria; Amarilli Varesio e Martina Ferlisi, Nanà il riscatto della regina; Veronique Dominique Patricia Viriglio, Il mosaico del tempo; Nisreen Zo Elghina e Maria Palmieri, Una giornata.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/