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15 DE MAYO - SAN ISIDRO, LABRADOR. PATRONO DE MADRID
Diviértete, aprende y conoce nuevos e interesantes temas en nuestro programa ¡HIBRIDO! Transmitido todos los Jueves en punto de las 21:00 hrs. Con tu locutor favorito Israel Garcia, hoy platicamos sobre: san Isidro labrador rituales para la riqueza en la tierra
En este nuevo episodio de El Limonero Podcast conversamos con Victoria Lusarreta, presidenta del equipo de fútbol americano Madrid Bravos, en el marco de una nueva colaboración entre The Lemon Tree Education y este ambicioso proyecto deportivo que está marcando un antes y un después en Europa.El fútbol americano está creciendo en el continente y Madrid Bravos se propone no solo consolidarlo como disciplina, sino también convertir cada partido en una experiencia americana total: foodtrucks, marching band, cheerleaders y su inolvidable mascota, Isidro, forman parte del espectáculo que rodea a cada encuentro.Victoria nos cuenta cómo nació esta iniciativa, los desafíos enfrentados (como tener que pintar las líneas del campo con su marido antes del primer partido) y la importancia de combinar pasión, gestión y visión a largo plazo para sacar adelante un proyecto de esta envergadura.Desde la mirada educativa, reflexionamos sobre el valor del deporte en el desarrollo cognitivo y emocional, y sobre cómo fomenta el trabajo en equipo, la disciplina, y la toma de decisiones estratégicas. Hablamos del conocimiento técnico que manejan los jugadores, de las horas de estudio previas a cada jugada, y de lo mucho que tiene el deporte para enseñarnos más allá del campo.Victoria también nos deja una reflexión inspiradora: “Nada es imposible”. A pesar de las dificultades de vivir del deporte en España, ella demuestra que con esfuerzo, liderazgo y visión se pueden mover montañas.
Isidro Pérez: "El cabildo debe decretar las zonas de prestación conjunta y áreas sensibles si quieren solventar el taxi"
Uma viagem à memória do dia em que uma mulher que deixara de reconhecer os próprios filhos e estava internada numa casa psiquiátrica, olhou para a televisão e soube quem lá estava.
Envíame un mensajeMons. Puente el día 19 de marzo de 2025, fiesta de San José; en el video titulado “1684-San José, esposo de María, La monarquía de la Iglesia. Protector de la Iglesia y los moribundos.” Publicado en su canal de YouTube, el cual funge como su principal medio de comunicación, en los primeros minutos, dijo textualmente lo siguiente: “les comunico que estoy ya en paz con nuestro señor Arzobispo Francisco Moreno Barrón que ya, gracias a que fue tan amable de hablar con el anterior arzobispo, admitió que exista, pues, esta comunidad masculina, pidan por él…”.Support the show YouTube Facebook Telegram Instagram Tik Tok Twitter
In questo podcast parliamo di una selezione di cantaores che hanno fattola storia del Fandango di Huelva. Ho scelto come criterio di parlare di cantaores che hanno lasciato incisioni della loro musica e che sono di Huelva, e mi sono fatta guidare dal mio gusto e da quello che ho studiato sull'argomento. Moltissimi sono stati i cantaores che hanno contribuito parecchio allo sviluppo del Fandango de Huelva, come ad esempio El Gloria, Manuel Vallejo, Pepe Marchena, Macandé, el Niño de Alora, el Niño de Aznalcollar, la Niña de los Peines, ma non sono di Huelva.La Parrala era una cantaora mitica di fandango ma era del 1845, e non ci ha lasciato nulla di registrato, ovviamente!Iniziamo subito però con una eccezione: José Pérez de Guzman, che era di Jerez de Los Caballeros, provincia di Badajoz, Estremadura. Nacque nel 1891 e si trasferì però a Huelva molto presto. Creò uno stile di fandango de Huelva più simile al cante jondo. Sembra un fandango abandolao, e ha avuto tantissima influenza sui cantaores a seguire. Era benestante, quindi non aveva bisogno di cantare per vivere. Una volta arrivato a Huelva, si appassionò enormemente al cante flamenco e alla chitarra. Creò melodie più emozionanti, personali e non più di tradizione popolare, e questo punto di vista ha generato una nuova maniera di cantare fandango. Perez de Guzman fu anche calciatore semiprofessionale, e proprio per causa di un problema di salute che gli impedì di continuare a giocare, si tolse la vita a soli 39 anni. Non incise nulla, purtroppo (quindi mi sto contraddicendo due volte, parlando di un cantaor che non era di Huelva e che non ha inciso), ma la sua influenza sull'evoluzione del Fandango fu imprescindibile. L'eredità di Perez de Guzman fu fortissima su José Rebollo. Nato a Moguer (la stessa cittadina in cui era nata la Parrala!) nel 1895, cominciò a cantare giovanissimo e a 17 anni si trasferì a Huelva, per lavorare al porto come scaricatore. Si trasferì poi a Siviglia, condividendo il palcoscenico con tutti i maggiori cantaores della sua epoca, collaborò con i chitarristi di punta dell'epoca: Manolo Badajoz, Ramon Montoya, Manolo de Huelva, e visse in quella fucina del cante che fu la zona della Alameda de Hercules della Siviglia di quell'epoca. Cantava incredibilmente bene anche altri palos, ad esempio la Siguiriya.Aveva una voce intonatissima, un grande senso del ritmo e un modo di cantare molto personale. Creò una salida del cante por fandango di tutto rispetto. Era adorato dal pubblico e anche dai colleghi. Pare che nessuno avesse il coraggio di cantare dopo di lui in una riunione. Era talmente pura la sua voce, che fu d'esempio per tanti. Avrei voluto farti sentire un fandango di Perez de Guzman cantato da Rebollo, ma non ce n'è nessuno registrato. Te lo faccio ascoltare più avanti, cantato da Paco Isidro. I brani che ti faccio ascoltare sono quasi tutti frutto della recerche e del lavoro della Sociedad Pizarras, che preserva la musica antica flamenca, quella incisa sugli antichi cilindri di cera e sui dischi di ardesia. Trovi un immenso patrimonio nel loro canale Youtube e tantissime informazioni sul sito flamencopizarra.com Paco Isidro, al secolo Francisco Barrera Garcia era nato a Huelva nel 1896. Prese il nome dal suo patrigno, che si chiamava Isidro ed era famoso perché aveva una fiorente attività di affitto di carrozze, alla quale Paco Isidro collaborava. Essendo ricco, non aveva bisogno di cantare per professione, ma era molto appassionalto al cante e fu bambino prodigio. Incise diversi dischi con successo, poi smise di farlo per anni e quando riprese, ormai all'epoca del vinile, non ebbe più il seguito che aveva avuto, probabilmente non essendosi evoluto nella stessa direzione del flamenco più recente. Ti faccio sentire un fandango di Perez de Guzman cantato da Paco Isidro accompagnato da Manolo de Huelva, molto simile ai fandangos che si possono trovare nella zona più centrale dell'Andalusia, e con la caratteristica scaletta di note a discendere, la cadenza andalusa, alla fine della strofa.Aveva una capacità tecnica incredibile nel quiebro de voz, una tecnica flamenca molto difficile, di spezzare la voce come se si stesse piangendo. Ascoltala con attenzione perché è molto particolare ed espressiva. Una raccomandazione: se lo trovi nominato come El Niño Isidro, non ti confondere: è sempre lui!Era molto fedele alla Madonna del Rocio e che frequentava la Feria di Sevilla e il camino del Rocio. Cantò tantissime strofe dedicate alla Madonna. Si dice che avesse una memoria prodigiosa e che fosse in gradi di cantare più di 200 diverse strofe di fandango senza ripeterne nessuna!Ti consiglio anche di ascoltare Pepe de la Nora, nato a San Juan Del Puerto, sempre in provincia di Huelva nel 1903. Figlio di madre cantaora di El Alosno, registrò qualche disco con il fratello Curro, e qualcosa anche in solitario, accompagnato dalla meravigoliosa chitarra del Niño Ricardo, il simbolo della chitarra flamenca dell'epoca. Avendo una voce bellissima, poté condividere il palco con più grandi cantaores dell'epoca. Aveva una voce molto dolce, super espressiva e molto "pura", sincera. Da ultimo ti parlo di Antonio Rengel, nato a Huelva nel 1903 o 1904. Fu amatissimo proprio perché era molto legato ai cantes di Huelva ed era molto legato alla storia del flamenco e già da bambino crebbe nel flamenco grazie alla passione della madre Rosa. A soli 8 anni cominciò a cantar ein pubblico per animare gli intervalli delle proiezioni dei film muti. Non cercava mai di compiarece il pubblico, ma era onesto rispetto a se stesso. Per questo motivo venne molto apprezzato da Chacon e da Antonio Mairena. Cantava benissimo anche gli altri palos, non solo il fandango. In particolare le Serranas, che probabilmente cantò meglio di altri cantaores. Ti faccio ascoltare una letra sua molto famosa, "olas de la mar en calma", con la chitarra del bravissimo Niño Ricardo. Di seguito ascoltiamo la stessa strofa cantata da Paco Isidro accompagnato da Manolo Badajoz e poi anche, in tempi di oggi, da Mayte Martin accompagnata da Juan Ramon Caro. E' interessante vedere come la storia del flamenco si costruisca sulle proprie origini, e come il cante si evolva rimanendo fedele a se stesso. Il brano cantato da Mayte Martin è molto conosciuto, e magari lo conosci, ma è giusto sapere da dove viene!Ogni cantaor lascia dei semi che germogliano anche a tanti anni di distanza. Antonio Rengel adorava il flamenco e non voleva perderne l'autenticità, non nveniva a compromessi con il pubblico. Aveva una voce grave e la usava con forza, per cui poteva cantare qualunque stile. Era molto riservato nella vita, ma nel cantare era morlo espressivo e coinvolgente.Il sou nome è sinonimo di profondità, serietà e purezza. Ci sarà una successiva puntata per osservare l'evoluzine più recente del cante por fandango de HuelvaSono Sabina Todaro, mi occupo di flamenco e di danze e musiche del mondo arabo dal 1985. Dal 1990 insegno baile flamenco a Milano al Mosaico Danza. Sono molto appassionata di tutti gli aspetti del flamenco, da quelli storici a quelli psicologici, musicali, espressivi. Sono una ricercatrice instancabile. L'evoluzione del fandango è affascinante e non si può neanche definirlo un solo palo, ma una famiglia di stili. E' molto interessante vedere da dove viene e come si è evoluto, ed è incredibile verificare come da una origine popolare si sia potuti arrivare ad un livello artistico come quello che ti ho fatto sentire. Alcuni snobbano il fandango perché non è "abbastanza profondo", e lo considerano un po' banale, e invece è molto complesso, vitale, conivolgente e ricco di spunti di riflessione e di apprendimento. La gioia di vivere che porta con sé è molto forte e preziosa.
In The Pits Paintball Podcast is focused on telling the stories of members of the Texas paintball scene. Each week will feature a new guest, ranging from pro and divisional players, coaches, field owners, photographers, videographers, and Texas based brands. This week we feature Jet Isidro, semipro player for Shock and MVP of USXBL JT Open.
Nieves Concostrina habla de la historia de Carlos María Isidro, el hermano de "el mastuerzo".
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Nieves Concostrina habla de la historia de Carlos María Isidro, el hermano de "el mastuerzo".
Abrimos 'La Ventana de los libros' para recibir a Juanjo Téllez, que presenta su poemario 'Los últimos pieles rojas' (Ed. Renacimiento). Nieves Concostrina habla de la historia de Carlos María Isidro, el hermano de "el mastuerzo". Por último, Isaías Lafuente nos trae los mejores momentos del día.
It's been quite a while, both in the original timeline of readers of the Berserk Manga, and in the lives of the characters themselves, that Guts and Casca have been in the same room with each other. Unfortunately…Casca is trapped in a room where a pagan cult is hosting a “naked party” where she will be forced to “mingle” with a half-man/half-goat demon creature with a snake boner. On a more touching note, however, Isidro and Guts' casual bro bond also grows in these chapters, where Guts is slowly starting to realize that, ultimately, to truly defy causality and destroy the Godhand some day…he won't be able to do it alone. Follow No Guts, No Glory on Instagram: https://www.instagram.com/nogutsnoglorypc/ Check out Steve and Joey's other podcast: https://podcasts.apple.com/us/podcast/probing-ancient-aliens/id1321801647 https://open.spotify.com/show/3aREEXpe4DE37LsNkUxntW Check out Steve and Joey's Patreon for that other podcast: https://www.patreon.com/probingancientaliens