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di Matteo B. BianchiIn questa puntata Copertina esce dallo studio e vi porta in gita in un luogo curioso, per conoscere Roberta Costi e il suo Silent Book Club a Mergozzo, sul Lago Maggiore.Il consiglio d'autore di questa settimana arriva, invece, da oltreoceano ed è di Claudia Durastanti, autrice del romanzo finalista dello scorso Premio Strega, "La straniera".
di Gianni MiragliaPresto presto, fate presto, e bevete in fretta, che questa sera il nostro barista va di corsa. In città sono arrivati i Flaming Lips, la band di Wayne Coyne, e lui non vuole perdersi il loro concerto: un'esperienza sensoriale che - parola sua - ogni umano dovrebbe vivere prima di eclissarsi dalla sua stratosfera. Tra un cocktail e l'altro, e mentre pensa a come truccarsi per l'occasione, ci racconta per squarci lirici e digressioni lisergiche l'evoluzione di un gruppo nato come una delle tante band alternative d'America, e diventato una delle massime e più moderne espressioni della gloriosa tradizione pischedelica della musica americana.
di Annalena BeniniIl Figlio è il podcast nato dalla omonima rubrica settimanale di Annalena Benini su Il Foglio. Storie di genitori e figli, di vita quotidiana. Questo è l'episodio del 6 marzo 2020.
di Laura TestaA cura di Elena Isella. “Qualche iniziale atto di forza o di violenza da parte dell'uomo sulla donna non costituisce violenza vera e propria, dato che la donna (…) vuole essere conquistata anche con le maniere rudi”: ecco in sintesi una sentenza emanata da un tribunale italiano nel recente 1982. Non è il Medioevo, è successo solo poco più di trent’anni fa. Solo dal 1996, infatti, la legislazione italiana riconosce la violenza sessuale come un delitto, un’offesa alla persona, più che un oltraggio al buon costume. Grazie all’esperienza e alla conoscenza della dottoressa Alessandra Kustermann ripercorriamo gli anni in cui si è determinata la svolta con l’approvazione della legge 66, un altro passo faticoso nella direzione del progresso culturale.
di Annalena BeniniIl Figlio è il podcast nato dalla omonima rubrica settimanale di Annalena Benini su Il Foglio. Storie di genitori e figli, di vita quotidiana. Questo è l'episodio del 28 febbraio 2020.
di Stefano Borghi“Durante il gioco lui è menzogna che cammina. I movimenti lenti sono la corda di un arco che si tende per scoccare una freccia inattesa, improvvisa e letale. Perciò è bene non credere ai suoi occhi, al suo corpo o ai suoi piedi. Tutta una bugia. Vive mandando messaggi falsi, dando informazioni sbagliate e svelando la verità solo all'ultimo istante. Inutile aggiungere che questa verità di solito scuote la rete”. Immagini e parole di Jorge Valdano, da cui parte il nostro racconto di uno dei più grandi attaccanti del calcio moderno, e della sua parabola dalla favela di Jacarezinho al Senato della Repubblica Brasiliana. Benvenuti nella storia di Romario de Souza Faria, un giocatore che in tutta la sua carriera ha avuto una sola entità cui rendere conto: non una maglia, ma il gol.
di Massimo TemporelliIn questa nuova puntata di F***ing Genius andiamo a scoprire la vita e le opere di uno dei più grandi scienziati della Storia, forse il più grande: burbero, solitario e attaccabrighe, pragmatico ma anche capace di immaginare oltre i confini della sua epoca. Un uomo che ha fatto della ricerca scientifica lo scopo della sua vita, perdendosi anche nei fumi dell'alchimia prima di ritrovarsi e regalare al mondo la sua scoperta più rivoluzionaria: la Legge di Gravitazione Universale. Massimo Temporelli ci racconta la storia del grande Isaac Newton.
di Matteo B. BianchiIn questa puntata gli ospiti di Matteo sono Mariana Marenghi della libreria specializzata in gialli, thriller e fantascienza Il covo della Ladra di Milano, e Manuel Figliolini, autore del blog La bottega del giallo. Insieme sono fondatori e voci della web radio letteraria Onboox.Dopo “Le bambinacce” scritto con Veronica Raimo e letto per noi qualche puntata fa, l’autore e traduttore Marco Rossari torna a Copertina, stavolta per darci il suo consiglio di lettura.
di Jacopo PozziNel settimo episodio di Road To Tokyo le azzurre ci aprono le porte del loro spogliatoio, un microcosmo di relazioni, obiettivi e legami che riproduce, in piccolo, le grandi dinamiche della vita reale. Personalità e caratteri diversi si confrontano fuori e dentro al campo per trovare la giusta armonia ed essere un gruppo coeso e vincente. Per molte giocatrici i ruoli all’interno del campo si riflettono anche al di fuori, prima fra tutte Cristina Chirichella, capitano, naturalmente portata a tenere sotto controllo l’evoluzione di tutta la squadra, in particolare per quanto riguarda il rapporto con le nuove leve. Sara Fahr invece, la piccola del gruppo, racconta in un misto di emozione e reverenza il suo inserimento nella Nazionale, ricordando con un sorriso il timore inziale verso una delle sue compagne, Moki de Gennaro. Fondamentale per il giusto funzionamento di una squadra è il ruolo dell’allenatore: in questo episodio Davide Mazzanti ci spiega l’importanza di fidarsi della propria squadra, guidandola per esprimere al meglio le proprie potenzialità. È così che le azzurre hanno raggiunto grandi risultati, tra cui il pass che tra cinque mesi le porterà a giocare le olimpiadi di Tokyo 2020.
di Annalena BeniniIl Figlio è il podcast nato dalla omonima rubrica settimanale di Annalena Benini su Il Foglio. Storie di genitori e figli, di vita quotidiana. Questo è l'episodio del 21 febbraio 2020.
di Luciano CanovaCon la partecipazione di Carluccio Bianchi.In questo episodio ci serviamo della saga dell'iconico maghetto Harry Potter per parlare di un concetto fondamentale in economia e che, tuttavia, è uno dei più difficili da comprendere: quello del costo opportunità.
di Michela Murgia“Ho dietro di me millenni di silenzi, di tentativi di poesia, di pani delle feste, di fili di telaio”, così si raccontava Maria Lai, artista sarda, che con la sua performance "Legarsi alla montagna" ha ricucito Ulassai, il suo paese d'origine, con quello che passerà alla storia come il primo atto di Arte relazionale.Maria Lai è la Morgana di questo mese.Per capire quanto è difficile legare un paese, congiungere gli abitanti di una piccola comunità, bisogna provare a guardarli davvero, e a "salvarli con gli occhi", come ci racconta Franco Arminio, poeta, scrittore e paesologo, ospite dell'episodio.
di Michela Murgia“Ho dietro di me millenni di silenzi, di tentativi di poesia, di pani delle feste, di fili di telaio”, così si raccontava Maria Lai, artista sarda, che con la sua performance "Legarsi alla montagna" ha ricucito Ulassai, il suo paese d'origine, con quello che passerà alla storia come il primo atto di Arte relazionale.Maria Lai è la Morgana di questo mese.Per capire quanto è difficile legare un paese, congiungere gli abitanti di una piccola comunità, bisogna provare a guardarli davvero, e a "salvarli con gli occhi", come ci racconta Franco Arminio, poeta, scrittore e paesologo, ospite dell'episodio.
di Valentina de PoliPaperino ha sempre avuto la musica nelle piume, sin dalla storia "Paperino Musicista" del grande Carl Barks. Era il 1947. Ma mai e poi mai avremmo pensato di vedere un artista come Vasco Rossi in versione papera. E invece è successo! Nel 2010, grazie alla complicità di Zio Paperone, in una storia scritta da Fausto Vitaliano e disegnata da Giorgio Cavazzano. Se il numero con Papertotti aveva scatenato chiacchiere da metropolitana, con Vasco siamo di fronte alla prima vera mobilitazione del popolo della rete, il popolo del Komandante. La combriccola del Blasco mandò alle stelle le vendite di quel numero del Topo, con una storia che in molti hanno visto come profetica. Perché? Ascoltate e lo scoprirete. Vasco nei panni di un papero ha segnato la prima volta in cui in redazione si è manifestato il potere della rete, un’esperienza entusiasmante. Solo pochi anni dopo Valentina si sarebbe trovata, invece, impigliata in quella rete tanto potente, con una penosa vicenda da “gogna mediatica” sui social. Non sia mai che si tratti con leggerezza il sacro mondo del pallone! Per fortuna il mondo della musica è tutta un'altra cosa, e negli anni si sono avvicendati molti artisti nelle storie con Paperino, fieri di comunicare attraverso un tweet il loro ingresso a Paperopoli, vissuto come un premio: dopo Vasco - che ha dato vita anche alla prima intervista a fumetti attraverso il ‘graphic journalism’ - sono arrivati Jovanotti, Tiziano Ferro, Laura Pausini, ma anche Stefano Bollani e Roberto Bolle. E poi, chissà come mai, una delle storie più attese dell’anno è sempre quella dedicata al festival di Sanremo.
di Annalena BeniniIl Figlio è il podcast nato dalla omonima rubrica settimanale di Annalena Benini su Il Foglio. Storie di genitori e figli, di vita quotidiana. Questo è l'episodio del 14 febbraio 2020.
di Matteo B. BianchiIn questo nuovo episodio di Copertina conosceremo la libraia Diana Zanda della libreria Acqua Alta di Venezia, un gioiello per gli appassionati di libri e di luoghi curiosi, e che ha rischiato di scomparire a causa delle alte maree anomale dello scorso novembre. Il consiglio d'autore arriva, invece, da un esordiente di successo che con il suo romanzo "Febbre" ha conquistato gli ascoltatori della trasmissione "Fahrenheit" su Radio3 (e non solo), aggiudicandosi il premio come miglior romanzo del 2019: parliamo di Jonathan Bazzi.
di AA.VV In questa puntata parliamo della terrificante Corazzata Potëmkin, il film di Ėjzenštejn del 1925 portato alla ribalta grazie al ragionier Fantozzi. Per la critica internazionale è una pietra miliare del cinema mentre per il pubblico… beh, è di una noia mortale. Chi ha ragione? Cerchiamo di capirlo con il critico cinematografico e autore televisivo Enrico Magrelli muovendoci tra vermi, censure e rivoluzioni.
di Annalena BeniniIl Figlio è il podcast nato dalla omonima rubrica settimanale di Annalena Benini su Il Foglio. Storie di genitori e figli, di vita quotidiana. Questo è l'episodio del 7 febbraio 2020.
di Stefano BorghiLa storia di Zinedine Yazid Zidane, l'uomo che nel calcio visse due volte, o forse tre. Splendido e aristocratico come un re francese, nelle sue movenze e nelle sue veroniche, ma spietato e figlio della terra come un guerriero berbero, come dimostrano i tanti "colpi di testa" che hanno costellato la sua magnifica carriera. Dall'infanzia sulle strade delle difficili periferie di Marsiglia ai folgoranti esordi nel campionatro francese, dagli anni di Torino al trionfo di Francia '98, quando diventa simbolo di una Nazionale capce di riunire le tante anime di un Paese periodicamente attraversato da tensioni etniche e razziali. E poi gli anni di Madrid, dove si consacra definitivamente come uno dei più grandi di sempre, prima sul campo, e poi in panchina, nella sua seconda e ora terza vita, quella di allenatore. Un personaggio affascinante e complesso come un moderno Saladino, il leggendario condottiero del XII Secolo: un arabo errante, signore in terre lontane dalla sua, attaccato fermamente alle proprie radici ma apertissimo a influenze e mescolanze utili alla sua evoluzione.
di Francesco Pacifico A cura di Francesca de Michele. Dall’elettronica di consumo all’impero globale del cibo, Oscar Farinetti si confronta con Francesco Pacifico su imprenditoria, modelli sociali, democrazia, lusso, distribuzione della ricchezza, e sui temi al centro delle agende globali, come l’emergenza ambientale, la sostenibilità e la diffusione del consumo responsabile. Una visione completamente proiettata nel futuro, quella del fondatore di Eataly, che a 65 anni continua a dedicarsi a nuovi progetti, a studiare, a scrivere, a pensare alle “fabbriche della vita” e a investire le sue energie per contaminare di ottimismo e gentilezza il mondo, perché senza conflitto, si vive meglio. Una lunga conversazione sulle grandi dinamiche economiche e sociali globali e i possibili scenari futuri, visti da uno dei più geniali imprenditori italiani di tutti i tempi.
di Annalena BeniniIl Figlio è il podcast nato dalla omonima rubrica settimanale di Annalena Benini su Il Foglio. Storie di genitori e figli, di vita quotidiana. Questo è l'episodio del 31 gennaio 2020.
di Melissa PanarelloCon la partecipazione di Giulia Cavaliere.Provate a immaginare questa storia: sei innamorata pazza, e un uomo che nella vita fa il cantautore va in fissa per le tue mani grandissime e compone per te una canzone che è tra le più belle che siano mai state scritte. Tu, che fai lo stesso suo mestiere e tra l’altro canti da dio, quando metti in fila quelle parole ti senti invincibile. Ma poi vi lasciate, e dunque quella canzone, che si chiama peraltro “Senza fine”, diventa un’infinita maledizione. Ecco dunque la Love Stories di questo mese: quella tra Ornella Vanoni e Gino Paoli.
di Riccardo GazzanigaNovembre 1989. Il muro di Berlino traballa da mesi, ma a farlo crollare definitivamente il 9 novembre è un'informazione sbagliata: quello data da Gunther Shabowski, ministro della propaganda della DDR, che in conferenza stampa annuncia troppo prematuramente la fine delle restrizioni per gli spostamenti da est a ovest. L'apparato dello stato non è pronto a gestire la massa di persone che si riversa subito in strada alle barriere e ai checkpoint, e le guardie di confine nel vuoto di potere che si crea sono costrette ad aprire i varchi verso l'ovest: è la fine di un incubo lungo 28 anni.L'evento fa da acceleratore del vento di cambiamento che sta investendo tutti i paesi dell'Europa dell'Est: in Cecoslavacchia la transizione avviene in maniera rumorosa ma pacifica, tanto da passare alla storia come Rivoluzione di velluto. Nulla a che vedere con i drammatici eventi in Romania, dove le proteste contro ila dittatura di Ceusescu sfociano in una vera e propria guerra civile. Tante cose succederanno ancora nei mesi e negli anni seguenti, prima di poter dichiarare definitivamente chiusa l'avventura del comunismo europeo. Ma tutto cominciò lì, in quell'indimenticabile anno di lotta e libertà, chiuso da ungrande concerto nella Berlino riunita che festeggia la ritrovata unità e la speranza in un futuro che si rivelerà poi meno semplice del previsto.
di Matteo B. BianchiIl 2020 è arrivato e torna anche Copertina, con qualche novità. Non ce ne vogliano i librai ma in questo episodio saranno due book blogger a darci i loro consigli di lettura: Ilenia Zodiaco e Matteo Fumagalli. Il consiglio d'autore, invece, arriva da Simone Tempia, che ci porta fuori dal milieu del romanzo per entrare in quello del graphic novel.
di Gianluca BrigugliaNel paradiso terrestre Adamo ed Eva avevano vissuto in uno stato umano diverso dal nostro, perché non erano soggetti alla malattia, all’ignoranza, al disordine delle passioni e neppure alla morte. Eppure, sono caduti, per disobbedienza. Che cosa è successo dopo? Lo spiega sant’Agostino, che è il primo a chiamare quell’evento “peccato originale” Agostino dice: “In cambio della disubbidienza” – perché appunto Adamo ed Eva hanno disobbedito all’ordine di non mangiare la mela- “fu data soltanto la disubbidienza”. Che cosa vuol dire? Vuol dire che la conseguenza del peccato originale, fu “la disobbedienza di se stesso contro se stesso”. Nel sesto episodio di Bestiario politico, l’ultimo della prima stagione, Gianluca Briguglia ci racconta di ciò che sta all’inizio e dell’origine del peccato.
di Jacopo PozziNel sesto episodio di Road To Tokyo le azzurre ci trasportano nella loro vita privata. Nelle prime settimane dell’anno, forti della qualificazione ottenuta d’estate, hanno avuto tempo per riposarsi, stare in famiglia e con la propria persona speciale.Alcuni ambienti lavorativi, dice Paola Egonu, sono totalizzanti, al punto che è normale trovare il proprio partner fra i colleghi. La vita di uno sportivo comporta sacrifici, lunghi ritiri e rinunce: spesso è difficile programmare di partire per una vacanza o esserci durante i periodi festivi e le occasioni di ritrovo in famiglia. Chi quindi meglio di un addetto ai lavori può comprendere queste dinamiche?La persona del cuore deve saper capire l’importanza della passione che ognuna delle azzurre mette nel proprio mestiere ed essere di supporto, solo così si può crescere insieme e rafforzare il sentimento.E di supporto le ragazze terribili avranno sicuramente bisogno tra 6 mesi, quando partiranno per le olimpiadi di Tokyo 2020.
di Massimo Temporelli Finalmente F***ing Genius torna con una storia di talento femminile. Una donna elegante e di grande intelligenza, che con la sua caparbietà e con il suo lavoro ha cambiato per sempre la storia dell'umanità, donando alla medicina il suo inestimabile contributo. Massimo Temporelli ci racconta la vita di Rita Levi Montalcini, premio Nobel per la Medicina nel 1986 e prima donna ad entrare a far parte dell'Accademia Pontificia.
di Annalena BeniniIl Figlio è il podcast nato dalla omonima rubrica settimanale di Annalena Benini su Il Foglio. Storie di genitori e figli, di vita quotidiana. Questo è l'episodio del 24 gennaio 2020.
di Annalena BeniniIl Figlio è il podcast nato dalla omonima rubrica settimanale di Annalena Benini su Il Foglio. Storie di genitori e figli, di vita quotidiana. Questo è l'episodio del 17 gennaio 2020.
di Annalena BeniniIl Figlio è il podcast nato dalla omonima rubrica settimanale di Annalena Benini su Il Foglio. Storie di genitori e figli, di vita quotidiana. In questo episodio diamo voce alla scrittrice e sceneggiatrice Ilaria Macchia.
di Annalena BeniniIl Figlio è il podcast nato dalla omonima rubrica settimanale di Annalena Benini su Il Foglio. Storie di genitori e figli, di vita quotidiana. In questo episodio diamo voce alla scrittrice e sceneggiatrice Ilaria Bernardini.
di Annalena BeniniIl Figlio è il podcast nato dalla omonima rubrica settimanale di Annalena Benini su Il Foglio. Storie di genitori e figli, di vita quotidiana. Questo è l'episodio del 20 dicembre 2019.
di Annalena BeniniIl Figlio è il podcast nato dalla omonima rubrica settimanale di Annalena Benini su Il Foglio. Storie di genitori e figli, di vita quotidiana. Questo è l'episodio del 6 dicembre 2019.
di Annalena BeniniIl Figlio è il podcast nato dalla omonima rubrica settimanale di Annalena Benini su Il Foglio. Storie di genitori e figli, di vita quotidiana. Questo è l'episodio del 29 novembre 2019.
di Annalena BeniniIl Figlio è il podcast nato dalla omonima rubrica settimanale di Annalena Benini su Il Foglio. Storie di genitori e figli, di vita quotidiana. Questo è l'episodio del 22 novembre 2019.
di Annalena BeniniIl Figlio è il podcast nato dalla omonima rubrica settimanale di Annalena Benini su Il Foglio. Storie di genitori e figli, di vita quotidiana. Questo è l'episodio del 15 novembre 2019.
di Annalena BeniniIl Figlio è il podcast nato dalla omonima rubrica settimanale di Annalena Benini su Il Foglio. Storie di genitori e figli, di vita quotidiana. Questo è l'episodio del 18 ottobre 2019.
di Annalena BeniniIl Figlio è il podcast nato dalla omonima rubrica settimanale di Annalena Benini su Il Foglio. Storie di genitori e figli, di vita quotidiana. Questo è l'episodio dell'11 ottobre 2019.
di Annalena BeniniIl Figlio è il podcast nato dalla omonima rubrica settimanale di Annalena Benini su Il Foglio. Storie di genitori e figli, di vita quotidiana. Questo è l'episodio del 5 luglio 2019.
di Annalena BeniniIl Figlio è il podcast nato dalla omonima rubrica settimanale di Annalena Benini su Il Foglio. Storie di genitori e figli, di vita quotidiana. Questo è l'episodio del 3 maggio 2019.
di Annalena BeniniIl Figlio è il podcast nato dalla omonima rubrica settimanale di Annalena Benini su Il Foglio. Storie di genitori e figli, di vita quotidiana. Questo è l'episodio dell'11 gennaio 2019.
Il Figlio è il podcast nato dalla omonima rubrica settimanale di Annalena Benini sul Foglio. Storie di genitori e figli. La vita quotidiana, le difficoltà, l'allegria, il tempo che vola. Bugie, compiti in classe, vacanze, amori e qualche disastro.
di Riccardo GazzanigaLe imprese sportive e umane raccontate negli episodi precedenti si sono svolte nel giro di pochi giorni, in faccia al mondo, in diretta sugli schermi di una grossa fetta di universo. Le conseguenze di quelle azioni, i capitoli successivi di quella vicende umane rimarrano invece spesso chiusi dentro le vite dei singoli protagonisti, lontano dai riflettori. Se George Foreman sarà destinato al trionfo anche da professionista, e finirà per mettere in scena insieme a Mohammed Alì il più grande match di pugilato di sempre, per moltissimi dei protagonisti di questa storia invece le Olimpiadi di Mexico '68 diventano una maledizione da cui non si riprenderanno più, o solo a fatrica. In questo sesto e ultimo episodio, scopriamo quindi cosa è successo a tutti i personaggi incontrati nei precedenti, una volta che la fiaccola olimpica di Città del Messico si è spenta.
di Riccardo GazzanigaNon solo Tommie Smith e John Carlos. Le Olimpiadi messicane sono passate alla storia per le imprese di tanti altri atleti. Su tutti Bob Beamon, l'uomo che il 18 ottobre del 1968 vede il fulmine e nel salto in lungo strabilia il mondo con un volo incredibile. Nel salto in alto, invece, Dick Fosbury non riesce a battere il record mondiale, ma il suo impatto sarà ancora più rivoluzionario, cambiando per sempre quella disciplina. Oltre a Smith e Carlos, c'è qualcun altro che si fa notare non solo per i risultati sportivi, ma anche per un gesto di protesta forse ancor più clamoroso di quello dei velocisti americani. E' la ginnasta ceca Věra Čáslavská, capace di vincere 4 ori, 1 argento, e di esprimere sul podio un clamoroso dissenso nei confronti dell'Unione Sovietica, per il modo in cui ha soffocato nel sangue la Primavera di Praga. Negli ultimi giorni dei giochi, a mettersi in luce è invece un giovane pugile dalla potenza terrificante: George Foreman schianta gli avversari sognando di diventare il nuovo Alì, ignaro che sarà proprio Alì a segnare in maniera indelebile il suo destino. Già, perché la chiusura delle Olimpiadi è solo un passaggio, e non il capitolo finale nella storia di tutti i personaggi di questa storia.
di Riccardo GazzanigaIl 16 ottobre 1968 la lunga rincorsa di Tommie Smith e John Carlos culmina nell'appuntamento decisivo: la finale dei 200 metri allo Stadio Olimpico di Città del Messico. Una gara strepitosa, in cui per la prima volta si scende sotto i 20'', ma che è solo l'antipasto del momento che segnerà per sempre la storia dello sport e dell'umanità: la premiazione dei pugni chiusi. Una scena in cui un ruolo fondamentale viene giocato dal terzo incomodo, l'intruso su quel podio: Peter Norman. Il velocista australiano pagherà caro, negli anni successivi, il suo sostegno ai due atleti afromericani, per i quali invece la punizione è immediata.Lo shock dei guanti neri condiziona le successive giornate delle Olimpiadi. Ma se ci sono personaggi come Lee Evans pronti a rinunciare al sogno olimpico per sostenere la battaglia dei due compagni, e a inscenare ulteriori forme di protesta nel corso della propria premiazione, altri atleti invece criticano Smith e Carlos per aver osato mischiare sport e politica. E c'è poi chi si disinteressa totalmente alla questione, tutto concentrato sul proprio appuntamento con la gloria. Uno di questi è il saltatore in lungo Bob Beamon, che nell'Olimpiade dei record sarà protagonista dell'impresa più incredibile di tutte.
di Riccardo GazzanigaLe minacce di boicottaggio degli atleti afroamericani e le proteste degli studenti messicani, soffocate nel sangue in Piazza delle Tre Culture, non fermano la macchina olimpica: il 12 ottobre allo Stadio Olimpico di Città del Messico si aprono così i Giochi della XIX Olimpiade. Saranno le Olimpiadi dei record, grazie agli effetti dell'altura, all'innovativo tartan usato per le piste di atletica, e anche al doping. Proprio nel 1968, dopo decenni di sospetti e di episodi drammatici, lo sport si decide a controllare gli atleti per rilevare l'uso di sostanze volte a migliorare le performance. Ma l'unico a farne le spese sarà un pentatleta svedese, reo di aver bevuto una birra di troppo. Solo anni dopo si scoprirà la terribile verità dietro imprese mostruose come quella di Margitta Gummel, tedesca dell'est medaglia d'oro nel getto del peso. Ma saranno soprattutto le Olimpiadi dei pugni chiusi di Smith e Carlos, di cui qui iniziamo a scoprire la lunga strada che li avrebbe portati su quel podio.
di Riccardo GazzanigaMentre il Progetto Olimpico per i Diritti umani, dopo la morte di Marthin Luther King, si sgonfia tra diserzioni degli atleti e incertezze dei suoi stessi promotori, a pochi giorni dal via una nuova contestazione minaccia lo svolgimento delle Olimpiadi di Città del Messico. E' quella del movimento studentesco, che protesta anche contro le spese milionarie sostenute per l'organizzazione dei Giochi, in un paese in cui la povertà continua a dilagare. La protesta cresce e sale di tono, fino alla tragica notte del 2 ottobre in piazza delle 3 Culture, arrivata a noi anche attraverso la testimonianza di Oriana Fallaci. Ci sono anche gli atleti italiani, a Città del Messico. Tutti concentrati sulla loro avventura olimpica e i loro obiettivi agonistici, e disinteressati a quello che accade loro intorno, come ricorderà con rammarico anni dopo il triplista Giuseppe Gentile, protagonista dell'impresa più epica e sfortunata dei Giochi. L'unica eccezione a questa indifferenza generalizzata è rappresentata da Eddy Ottoz.
di Riccardo GazzanigaAnno 1968. Mentre il mondo, da Roma a Parigi, da Praga a Los Angeles, è scosso dalla contestazione giovanile e dal conflitto tra ribellione e repressione, in Messico ci si prepara all'inagurazione delle XIX Olimpiadi dell'era moderna. A pochi mesi dall'inizio dei giochi, Avery Brundage, discusso presidente del Comitato Olimpico internazionale, deve però affrontare un'inattesa minaccia: quella del boicotaggio degli atleti neri americani, riuniti sotto l'egida del Progetto Olimpico per i Diritti Umani. Un movimento ispirato dal professor Harry Edwards, che può contare sull'attiva partecipazione di alcuni atleti di punta, come i due sprinter Tommie Smith e John Carlos, e sul sostegno del reverendo Marthin Luther King.
Di Riccardo GazzanigaVi è mai capitato di provare nostalgia per un momento storico che non avete vissuto? Lo scrittore Riccardo Gazzaniga ci racconta la sua nostalgia per le Olimpiadi di Città del Messico del 1968 e per i personaggi che vi parteciparono, cambiando per sempre la storia delle Olimpiadi e dello sport. Questo è il prologo di una serie in 6 puntate in cui lo scrittore ci racconterà, come in un romanzo, l'intreccio dei fatti e delle vite dei protagonisti di quella incredibile pagina di storia e sport. Iscriviti per essere informato sull'uscita degli episodi a partire dal 4 settembre.
Riccardo Gazzaniga ci accompagna in un viaggio nel tempo e nello spazio che ci trasporta nell'anno della grande contestazionea, il 1968, a Città del Messico, duurante le proteste di piazza che fecero da cornice ai Giochi della XIX Olimpiade dell'era moderna, quella dei record, dell'altitudine, delle polemiche e della protesta.