Architettura, design e al retail. I temi del mio lavoro in un podcast. Per più informazioni https://www.giuseppeleida.it
Intervista di Giuseppe Leida e Selen Erdogan a Enrico Barrison e Massimo Sirena di Tarkett a proposito dei materiali di finitura prodotti dalla loro azienda e dell'attenzione rivolta a processi e a progetti maggiormente sostenibili anche di interior design. Gli argomenti trattati: Finiture e sostenibilità, microliving, benessere abitativo e generazione y
Su misura, esclusivo, sartoriale, custom. Tutto ciò che va bene esclusivamente in quel contesto e con quelle misure.
Per Chromacomposites i rifiuti non esistono! Parliamo anche in questo caso di materiali da materie prime seconde, derivati dal riuso di materiali di scarto uniti tra loro dalle ricette a base di resina Bio e quarzo di Ferdinando Possemato, il fondatore di Chromacomposites.
In questa puntata alcuni esempi di piccole società che hanno iniziato sperimentando e che in poco tempo hanno sviluppato i propri processi di produzione di nuovi materiali riciclati ora regolarmente in commercio.
Fino ad oggi abbiamo fatto affidamento sulle materie prime naturali da reperire ovunque e da trasformare in prodotti.Disegniamo e produciamo per esportare le nostre idee, i nostri oggetti in giro per il mondo. Ma oggi abbiamo capito che non basterebbero due pianeti se continuiamo in questo modo.Necessitiamo di un approccio migliore e orientato più alla circolarità che non alla linearità del Take-Make-Discard.
Questo podcast è dedicato ai nuovi materiali pensati per un futuro maggiormente sostenibile. C'è molta confusione nel settore dell'edilizia e dell'interior design, dunque ho deciso di mettere un pò di ordine alle mie idee e di condividere gli studi che porterò avanti con tutte le persone che vorranno condividere il mio percorso e quello del mio studio. Perché sono un architetto e sono convinto che il futuro del mio lavoro passi anche da questi nuovi materiali.
Nei prossimi mesi e nei prossimi anni l'utilizzo di materiali e di prodotti da riciclo, riuso e recupero saranno il trend più importante del mercato anche nei settori dell'architettura e del design degli interni.
SOSTENIBILITÀ E RETAILSapete che il settore delle costruzioni consuma il 72% della corrente elettrica; il 40% delle materie prime; il 30% dei rifiuti?E' necessario un cambio di mentalità di ognuno di noi.Oggi le aziende sono ancora miopi rispetto a questo argomento; usciamo dalla crisi del Covid, il retail fisico era già in sofferenza prima, per i nostri clienti sostenibilità troppo spesso significa fare bei progetti spendendo poco denaro.Per tutto il resto del mondo esiste una definizione chiara di sostenibilità: ‘Condizione di un modello di sviluppo in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri.'Negli anni 50 l'economista Boulding ci invitava a guardare la terra come un'astronave isolata e con energie limitate sostenendo come fosse impossibile il concetto di sviluppo infinito sostenuto dai suoi colleghi economisti.Nel nostro piccolo possiamo contribuire grazie con i nostri progetti? Dobbiamo lavorare in queste direzioni:1 Dobbiamo pensare al ciclo di vita di quello che progettiamo e costruiamo, come e stessimo progettando un oggetto di design industriale che verrà utilizzato per un ciclo di vita piuttosto breve, ma che poi alla fine della sua utilità dovrà essere smontato, recuperato, riutilizzato.2 Dobbiamo iniziare ad utilizzare prodotti realizzati con materie prime riciclabili o riciclate. Il mercato dei materiali si sta aprendo velocemente a questo tipo di soluzioni.3 Dobbiamo pensare al riuso come scelta logica, ecologica, economica e perfino estetica.4 Dobbiamo sensibilizzare i nostri clienti e incrociare l'esperienza dei nostri fornitori con la nostra capacità di progettisti.A proposito di Estetica, dobbiamo pensare che alcune tendenze che hanno riguardato la moda e il design fino ad ora sono venute dalla scoperta di materiali nuovi, dalla coraggiosa re-interpretazione di forma archetipiche o dal risolvere una necessità.I materiali che vengono da reimpiego hanno colorazioni differenti, granulometrie differenti, un aspetto estetico proprio ed è questo che dovrebbe farci riflettere a proposito della ricerca di una nuova estetica.Il retail è già lavoro in questa direzione da almeno tre anni: hanno iniziato i big dello sportswear e ora tutta la moda è lì, a partire da Stella McCartney con l'omonimo brand (dedicherò una puntata presto). Nel food retail ancora poco, anche se solo Starbucks, la prima catena food che vuole cambiare rotta e intraprendere la strada maggiormente ecologica ha un programma di 10.000 refitting in un programma che ha chiamato Go-greener. Nelle pagine del loro sito spiegano che questo programma che terminerà nel 2025 farà risparmiare 6 miliardi di consumo di litri d'acqua pulita e farà risparmiare corrente come quella che serve per alimentare 30 mila case americane per un anno.
Dalla fine degli anni 2000, cioè da quando alcuni scienziati capeggiati da un neurologo, neuro scienziato, psicologo e saggista, il portoghese Antonio Damasio, teorizzano che i processi di decision making passano soprattutto attraverso le emozioni e meno dalla razionalità, il settore retail ha cambiato radicalmente approccio e si è passati dal vendere i generi necessari in spazi di acquisto funzionali, all'offrire prodotti sempre più legati ad un consumo rivolto ai nostri gusti emotivi più che alle nostre necessità.Prendiamo due esempi per rimarcare quanto dettoLa prima immagine mi ricorda che mio padre, nel 1999, mi mandava dal ferramenta che non era il Bricoman, ma una bottega di strada, per comprare ad esempio un cacciavite. È probabile che servisse a riparare qualche cosa? Questo era un approccio funzionalista.La seconda immagine mi ricorda mia moglie, una donna intelligente e bene organizzata, che come molti di noi va da Tiger (noi ne abbiamo uno molto vicino a casa) e compra ‘cose' che potranno servire a gratificare uno dei miei tre figli quando ne avremo bisogno..Questo è un approccio emotivo.Vediamo qualche altro esempio di approccio emotivo. Ma ne scoprirete altri pensandoci.Pensate che qualcuno di noi sia entrato mai da Victoria's Secret per comprare un paio di mutande o un reggiseno? O avevate in mente altro?Starbuks due anni fa ha lanciato un nuovo gusto del Frappuccino: Avevate in mente di comprare un frappuccino al gusto unicorn perché pensavate fosse buono?Credete che comprare in un negozio Amazon Go sia solo il modo più veloce per fare la spesa? oppure è possibile che il nostro iper individualismo possa godere nel non dover incrociare l'umore nero di un commesso indisponente?Scegliete una scarpa Nike o Adidas solo per comfort e colore? E i vostri figli? Avete conosciuto i programmi Nike move to zero o Parley per Adidas? Oppure ancora avete un apple watch con l'applicazione di Nike o siete iscritti all'Adidas Run Base?Sapete cos'è l'Adidas Run Base? E' uno spazio fisico, prossimo ai parchi di grandi città, dove clienti Adidas possono trovare, al prezzo di lasciare i propri dati, uno spogliatoio, docce, una community di corridori, un programma di allenamento, e nuove scarpe o abbigliamento da provare. Chiaramente a marca Adidas.Tutti questi sopra erano approcci alla progettazione che toccano le emozioni. Damasio aveva ragione.
Questa puntata del mio podcast è dedicata ad esplorare un tipologia dell'abitare i micro ambienti come le Tiny House.Se vi fa piacere approfondire l'argomento, nel canale Instagram dello studio GIUSEPPELEIDAASSOCIATI troverete una piccola guida per immagini che raccoglie alcuni post da cui poter partire.Le Tiny House appartengono ad una tipologia edilizia sviluppata in tutto il mondo, che si distingue per una superficie minima di 17mq e di non più di 40mq, in cui raccogliere tutti i comfort di una casa normale. Spesso sono autosufficienti per la produzione di energia elettrica, per il riscaldamento e l'acqua sanitaria e sono facilmente trasportabili, magari perché costruiti su ruote.#tinyhouse #tinyhousedesign #glamping #casemobili #unitàminima #microliving #giuseppeleidaassociati #giuseppeleidaI Link per DIOGENE RPBW e per Leonardo di Chiarahttps://www.domusweb.it/it/architettura/2013/06/13/renzo_piano_diogene.htmlhttp://www.leonardodichiara.it/avoid-index/
Come sono progettate le carceri? da quale punto di vista vengono viste dai detenuti e dalla società civile? Le carceri contemplano architettura e bellezza? Questo podcast è una piccola introduzione allo stato della progettazione delle case circondariali italiane e nord europee. Un punto di partenza per andare avanti.
Questa nuova puntata del nostro podcast è dedicata al retail, all'ecologia e agli NFT.Il Retail continua ad innovare e a cavalcare le tendenze che arrivano da tutti i settori, ma nell'ordine le ultime due tendenze sono: quella ecologica e quella degli NFT. Conciliano?Nel testo vengono citati: FASHION PACT, NFT
In questi giorni il nostro studio è stato scelto tra i vincitori di un concorso per idee bandito dal Carcere di San Vittore insieme a Triennale di Milano, Fondazione Maimeri, con il supporto di Shifton, studio avanzato di design per l'innovazione sociale e dell'associazione Amici della Nave.Avere passato la selezione significa poter contribuire a un progetto di riqualificazione di alcuni spazi del carcere.Questa puntata è dedicata a fare conoscere la struttura circondariale collocata al centro della città di Milano ma quasi sconosciuta ai suoi cittadini A Milano, il 24 giugno 1879, venne inaugurato il carcere di San Vittore, una nuova struttura che permise di concentrare lì i quasi 600 detenuti reclusi in 5 diversi luoghi di detenzione disposti sul territorio milanese. Il progetto della nuova casa circondariale seguì il dibattito ottocentesco riguardo alle più efficienti soluzioni per la detenzione e si allinea alla concezione di controllo razionalizzato dei detenuti. L'esito fu la realizzazione di un carcere a celle singole, per questo detto "cellulare o cellare" e realizzato sul modello americano del panottico, con un corpo centrale e sei bracci che si dipanano da esso.La casa circondariale è ora intitolata a Francesco di Cataldo, ex-vicecomandante del carcere e vittima di terrorismo nel 1978, sorge sull'area di quasi 50mila mq dell'antico convento di S. Vittore all'Olmo dei Cappuccini, tra Porta Genova e Corso Magenta, un'area, al tempo della costruzione, periferica e poco popolata. La struttura è circondata da un alto muro di cinta con ai vertici cinque torrette ad uso di garitta.Il complesso carcerario è costituito da tre distinti corpi di fabbrica: uno anteriore verso piazza Filangieri destinato agli uffici e agli alloggi del personale; uno intermedio con diverse destinazioni (tra cui uffici della direzione carceraria, sale dei giudici e avvocati, parlatori, dormitori dei guardiani); e il terzo di forma panottica per le celle dei detenuti. I 6 raggi sono lunghi 62,50 m, larghi 16m e alti 18,80 m, e nel progetto originale contenevano ognuno 100 celle disposte su tre piani. Tali celle misuravano per lo più 2,30 m x 4,30 m con altezza di 3,40 m ed erano dotate di una finestra a strombo per impedire la visuale esterna. I diversi corridoi convergono alla rotonda centrale, dove è situato l'osservatorio, costituito da un poligono di sedici lati coperto da una cupola con diametro 20,80 m ed impostata a circa 20 m da terra.Tra i raggi vennero costruite le cosiddette rose di passeggio, per l'ora d'aria dei prigionieri. Queste erano divise in venti settori destinati ciascuno a un singolo detenuto, per impedire la comunicazione tra i reclusi. Quest'ultima caratteristica esemplifica le concezioni di detenzione singola e rigido controllo individuale sulla base delle quali il progetto ha avuto origine. Tale principio di detenzione è mutato nel tempo fino ad essere fortemente contrastato dalle direttive italiane ed europee. In particolare il Comitato per la Prevenzione della Tortura del Consiglio Europeo ha più volte sollecitato l'Italia ad allinearsi agli standard dimensionali minimi per la permanenza dei detenuti nelle carceri, che prevedono almeno 6 m x 2 m di spazio vitale, esclusi i sanitari, per le sole celle singole.Oggi gli spazi esterni sono stati modificati per mediare tra lo spazio a disposizione e avere condizioni migliori di permanenza. I nuovi standard dimensionali evidenziano i limiti di una struttura carceraria così datata e per di più sovraffollata che porta le persone detenute come i secondini in uno stato di continua tensione. I tempi d'attesa per i pasti, per le docce e per le visite coniugali si allungano inesorabilmente, dando adito a conflitti tra i detenuti, esasperati dalla situazione e rendendo l'ambiente poco sicuro. Le condizioni di vivibilità risultano essere estremamente variabili da raggio a raggio: in generale le condizioni di sovraffollamento, di precarietà igienica e sanitaria, di inattività e ozio sono drammatiche, mentre il III raggio presenta caratteristiche completamente diverse. Da poco ristrutturato, non è sovraffollato e verte in buone condizioni di vivibilità. Tale braccio è stato destinato ad un circuito ‘selezionato' di detenuti inseriti nel progetto “Nave”, nato nel 2002 e dedicato al trattamento avanzato per le tossicodipendenze. Il nome del reparto ne dichiara anche l'obiettivo: una sorta di traghettamento verso l'uscita dal carcere e, soprattutto, verso l'uscita dalla dipendenza della droga. Ciò avviene attraverso plurime attività come corsi di pittura, di teatro, di musica, di computer, di pelletteria e percorsi di psicoterapia e di agopuntura, colloqui individuali con psicologi ed educatori finalizzati al reinserimento in società dei detenuti ospitati.Le celle della casa circondariale sono essenzialmente singole, doppie, o camerate da 5-7 posti. Sono tutte provviste di bagno privato, ma non di doccia, che generalmente sono comuni e situate all'ingresso della sezione. La condizione della struttura è discreta: pavimenti, pareti, finestre, anche se con schermature, sono in condizioni medio-buone e vi è la presenza dei riscaldamenti; tuttavia le dimensioni sono molto ridotte, sia per le celle singole o doppie che per le camerate. Gli ingombri dei mobili non lasciano molto spazio al movimento all'interno della cella, anche considerando la presenza in quasi tutte le celle di almeno uno (se non due o tre) letti a castello. L'ingente numero dei detenuti, inoltre, non permette di garantire a tutti un adeguato supporto: la direzione riferisce la particolare difficoltà di gestione delle situazioni psichiatriche, specialmente di persone straniere. Nonostante sia notevolmente migliorato il rapporto con i servizi esterni per la riallocazione delle persone una volta uscite dal carcere, permangono situazioni di criticità. Alcuni stranieri che necessitano di cure psichiatriche o di trattamento della tossicodipendenza all'interno del carcere, si trovano in un paradosso al momento dell'uscita: se, come spesso accade, sono senza documenti non possono essere presi in carico dal sistema sanitario e, di conseguenza, non hanno la possibilità di essere assegnati a comunità di supporto, finendo in tal modo per avere nuovamente problemi con la legge dopo pochi mesi. SitografiaAntigone (2014). Inside Carceri: il web-doc inchiesta sulle prigioni italiane. San Vittore. [sito web – ultimo accesso 16.03.2021].http://www.insidecarceri.com/#institutes/milano_sanvittoreAntigone (2020). Casa circondariale "Francesco Di Cataldo" - San Vittore. [sito web – ultimo accesso 16.03.2021].https://www.antigone.it/osservatorio_detenzione/lombardia/98-casa-circondariale-di-milano-san-vittoreCassetti, A. (2007). Carcere giudiziario di San Vittore, in Lombardia Beni Culturali. [sito web – ultimo accesso 16.03.2021].http://www.lombardiabeniculturali.it/archivi/soggetti-produttori/ente/MIDB000D16/Ministero della Giustizia (2017). Milano San Vittore - Casa circondariale, in Schede trasparenza istituti penitenziari – 2017.https://www.camerapenalemonza.it/images/Carcere/Casa-Circondariale-Milano-San-Vittore.pdfMinistero della Giustizia (2020). Milano San Vittore: Casa circondariale Francesco Di Cataldo. [sito web – ultimo accesso 17.03.2021].https://www.giustizia.it/giustizia/it/dettaglio_scheda.page?s=MII158895#Gapit, K. (16 Novembre 2018). Sovraffollamento carcerario: focus San Vittore, in Milano AllNews [articolo - ultimo accesso 16.03.2021].http://www.milanoallnews.it/sovraffollamento-carcerario-focus-san-vittore/Giusti, A. (17 Marzo 2018) Sentenza Torreggiani: i diritti dei detenuti nelle carceri sovraffollate in Ius In Itinere [articolo – ultimo accesso 16.03.2021].Pisa, M. (09 Marzo 2020). Milano. A San Vittore detenuti sui tetti, distrutto un ambulatorio. A Bollate uffici sfasciati, in La Repubblica [articolo - ultimo accesso 17.03.2021].http://www.ristretti.org/index.php?option=com_content&view=article&id=87969:milano-a-san-vittore-detenuti-sui-tetti-distrutto-un-ambulatorio-a-bollate-uffici-sfasciati&catid=220:le-notizie-di-ristretti&Itemid=1Ribaudo, R. (2011). Carcere di San Vittore, Milano, in Lombardia Beni Culturali.http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede-complete/LMD80-00361/Ristretti Orizzonti (18 Novembre 2002). La Nave di San Vittore: inaugurato un reparto "umano". [sito web – ultimo accesso 16.03.2021].http://www.ristretti.it/areestudio/droghe/progetti/nave.htmSaccoia, G. (29 Febbraio 2016). San Vittore, il lavoro del poliziotto penitenziario, in Funzione Pubblica Cgil [video – ultimo accesso 16.03.2021].https://www.youtube.com/watch?v=mw6f_24ioiI
Due tendenze dell'interior design nel 2021 sono quelle di un approccio più ispirato o in difesa della natura e di pensare a spazi che possano consentire utilizzi differenti.
Come trovare e scegliere la cassa giusta? la più idonea alle nostre necessità? Ho trovato un articolo di un blog di Engel&Volkers che riprendo in questo episodio. L'articolo da 5 ottimi consigli per essere efficaci e non sbagliare nella scelta.Seguici su Spreaker, Spotify e sui nostri web site www.giuseppeleida.itwww.supernormalstudio.it
Negli anni '30 le case borghesi erano costruite molto bene; la qualità architettonica e i materiali impiegati riflettevano la volontà di costruire case che durassero, a regola d'arte e realizzate con finiture di pregio.
Per questo episodio abbiamo individuato una lista di 8 librerie ideali per il living e lo studio. Si tratta di librerie modulari, semplici e quindi adeguate per ogni arredamento. Le librerie scelte sono instancabili a parete o free-standing, hanno finiture diverse sono tutte modulabili.-La scelta delle librerie ha riguardato:1. Molteni Graduate 2. RImadesio Wind3. Rimadesio Zenit4. Kriptonite K25. Kriptonite Krossing6. Cattelan Airport7. Poliform Wall System8. Tylco
Ho organizzato una lista delle OTTO lampade più adatte, se siete alla ricerca della luce ideale da avere al vostro tavolo o scrivania per studiare, per lo smart working o per l'ufficio.La corretta condizione di illuminazione è fondamentale quando si lavora al pc, si legge o si scrive. Una zona studio illuminata correttamente previene l'affaticamento, aumenta la concentrazione e di conseguenza la vostra produttività.A confronto ARTEMIDE Tizio, Tolomeo, Demetra; FLOS Kevin Edge; ROTALIANA String; LUCEPLAN Bap; FONTAARTE Naska; Fontana Arte Volèe
Ecco 10 buoni consigli per iniziare a lavorare in uno studio di architettura o di design dopo aver finito il percorso universitario.
Capita di avere bisogno di uno studio di architettura o di un architetto e di dover scegliere il migliore, il più adatto rispetto alle proprie esigenze, al proprio obbiettivo. Ecco i consigli per aiutarvi a decidere e per non sbagliare.
Se ti stai chiedendo quanto costa un progetto per ristrutturare per una nuova costruzione per progettare un logo in questa puntata provo a spiegare come misurare il costo e in cosa trovare valore ogni volta che si abbia la possibilità di formulare o ricevere un'offerta per un nuovo progetto.
Straniti dalla pandemia abbiamo bisogno di riconfigurare i nostri spazi domestici. In '5 sedie per lo smart working' suggerisco alcuni modelli di sedia espressione di un design contemporaneo, comode e funzionali. Aspetto suggerimenti!