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ROMA (ITALPRESS) - Il fenomeno del terrorismo politico che scosse l'Italia dalla fine degli anni Sessanta alla prima metà degli anni Ottanta è al centro de “La Notte della Repubblica”, un ciclo di sei appuntamenti organizzati a Roma da UnitelmaSapienza per raccontare la storia degli anni di piombo. Durante gli incontri, moderati da Roberto Sciarrone, verranno proiettate alcune clip tratte dall'inchiesta omonima curata da Sergio Zavoli sulla Rai. I prossimi appuntamenti - nella Sala Conferenze di UnitelmaSapienza e in streaming sul canale YouTube dell'Ateneo - sono in programma per il 10 giugno, il 26 settembre, il 15 ottobre, il 13 novembre e l'11 dicembre. Si parlerà di mafia, del delitto Moro, del sessantotto, della strage di Bologna e della violenza politica negli anni Settanta.f04/abr/gsl
ROMA (ITALPRESS) - Il fenomeno del terrorismo politico che scosse l'Italia dalla fine degli anni Sessanta alla prima metà degli anni Ottanta è al centro de “La Notte della Repubblica”, un ciclo di sei appuntamenti organizzati a Roma da UnitelmaSapienza per raccontare la storia degli anni di piombo. Durante gli incontri, moderati da Roberto Sciarrone, verranno proiettate alcune clip tratte dall'inchiesta omonima curata da Sergio Zavoli sulla Rai. I prossimi appuntamenti - nella Sala Conferenze di UnitelmaSapienza e in streaming sul canale YouTube dell'Ateneo - sono in programma per il 10 giugno, il 26 settembre, il 15 ottobre, il 13 novembre e l'11 dicembre. Si parlerà di mafia, del delitto Moro, del sessantotto, della strage di Bologna e della violenza politica negli anni Settanta.f04/abr/gsl
ROMA (ITALPRESS) - Il fenomeno del terrorismo politico che scosse l'Italia dalla fine degli anni Sessanta alla prima metà degli anni Ottanta è al centro de “La Notte della Repubblica”, un ciclo di sei appuntamenti organizzati a Roma da UnitelmaSapienza per raccontare la storia degli anni di piombo. Durante gli incontri, moderati da Roberto Sciarrone, verranno proiettate alcune clip tratte dall'inchiesta omonima curata da Sergio Zavoli sulla Rai. I prossimi appuntamenti - nella Sala Conferenze di UnitelmaSapienza e in streaming sul canale YouTube dell'Ateneo - sono in programma per il 10 giugno, il 26 settembre, il 15 ottobre, il 13 novembre e l'11 dicembre. Si parlerà di mafia, del delitto Moro, del sessantotto, della strage di Bologna e della violenza politica negli anni Settanta.f04/abr/gsl
Tommaso Zanello aka Piotta è un rapper, produttore discografico e scrittore. Abbiamo parlato di "Corso Trieste" (La Nave di Teseo) il libro che Tommaso ha scritto assieme al fratello Fabio Zanello, scrittore e sceneggiatore recentemente scomparso. Il libro racconta le diversissime adolescenze di due fratelli, quella di Fabio nella Roma del terrorismo e degli omicidi politici degli anni settanta e quella più scanzonata di Tommaso, dieci anni più tardi, fra jam e dance hall nei centri sociali di Roma. Il libro esce in contemporanea con l'album "'Na notte infame" che tratta degli stessi temi. Abbiano parlato anche di come assieme ai Colle der Fomento e Ice One sul finire degli anni 90 ha creato una nuovo genere di rap in romano da cui è poi nata la hit "Supercafone", di quell'epoca di sperimentazione e fermento musicale, del suo dualismo fra palco e vita e fra canzoni coatte e altre più riflessive, del periodo delle Posse, della colonna sonora di Suburra, di come "La grande onda" sia diventata l'inno del movimento studentesco nel 2009 anche se parlava di tutt'altro, di come Supercafone sia diventata la sigla del campionato di calcio italiano in Giappone anche se parlava di un Supercafone. La mia newsletter gratuita: https://danielerielli.substack.com/ Instagram - https://www.instagram.com/danielerielli/ Twitter - https://twitter.com/danielerielli Facebook - https://www.facebook.com/quitthedoner/ I libri di tutti gli ospiti di PDR e qualche consiglio di lettura sono qui: https://www.amazon.it/shop/danielerielli Il mio ultimo libro é "IL FUOCO INVISIBILE" (Rizzoli) e lo trovi qui: https://amzn.to/40VFsLB Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
References Giovanni Bianconi, Ragazzi di malavita - Fatti e misfatti della Banda della Magliana, Milano: Baldini + Castoldi, 2013. Giorgio Cingolani, La destra in armi. Neofascisti italiani tra ribellismo ed eversione (1977-1982). Roma: Editori Riuniti, 1996. Aldo Grandi. Almirante. Biografia di un fascista. Milano: Sperling & Kupfer, 2014. Nicola Rao. Trilogia Della Celtica. Milano: Sperling & Kupfer, 2014.
Viajamos hasta Italia con motivo de la publicación en castellano del libro 'Salir de la noche' escrito por Mario Calabresi. Su padre, Luigi Calabresi, fue un comisario de la policía italiana asesinado durante los 'años de plomo' en Italia. El libro de sus memorias sacudió la literatura, la política y la sociedad italiana por atreverse a desenterrar historias que se habían mantenido en silencio. De la mano de Sergio del Molino y Carlos Gumpert, traductor del libro, repasamos esta obra que nos interpela a los españoles y que cambió la mirada que se tenía sobre las brigadas rojas, sobre el terrorismo de ultraizquierda -responsable de algunas de las mayores atrocidades de los 'años de plomo'- y sobre el comisario Calabresi.
Viajamos hasta Italia con motivo de la publicación en castellano del libro 'Salir de la noche' escrito por Mario Calabresi. Su padre, Luigi Calabresi, fue un comisario de la policía italiana asesinado durante los 'años de plomo' en Italia. El libro de sus memorias sacudió la literatura, la política y la sociedad italiana por atreverse a desenterrar historias que se habían mantenido en silencio. De la mano de Sergio del Molino y Carlos Gumpert, traductor del libro, repasamos esta obra que nos interpela a los españoles y que cambió la mirada que se tenía sobre las brigadas rojas, sobre el terrorismo de ultraizquierda -responsable de algunas de las mayores atrocidades de los 'años de plomo'- y sobre el comisario Calabresi. This show is part of the Spreaker Prime Network, if you are interested in advertising on this podcast, contact us at https://www.spreaker.com/show/4412383/advertisement
Intervento (2011), su Radio Onda Rossa, di Paolo Persichetti, saggista ed ex militante dell'Unione dei Comunisti Combattenti.Tra gli argomenti trattati: a) il «professor De Tormentis»; b) il libro «Colpo al cuore», di Nicola Rao; c) i «trattamenti» a danno degli arrestati; d) i casi di Buonoconto, Triaca e Di Lenardo; e) la tortura «moderna», dall'Indocina al Sudamerica; f) il libro «Le torture affiorate»
“Kavim” è l'ultimo avvincente giallo di Ahmet Ümit, in grado di farvi immergere nella storia delle religioni e della politica turca, legandovi alla sedia colpo di scena dopo colpo di scena-tutti gli aggiornamenti sulla pagina instagram @medioorienteedintorni -per articoli visitate il sito https://mediorientedintorni.com/ trovate anche la "versione articolo" di questo video. - podcast su tutte le principali piattaforme in Italia e del mondo-Vuoi tutte le uscite in tempo reale? Iscriviti al gruppo Telegram: https://t.me/mediorientedintorniOgni like, condivisione o supporto è ben accetto e mi aiuta a dedicarmi sempre di più alla mia passione: raccontare il Medio Oriente
Parliamo degli anni di piombo.
Arrivato in Australia da Salerno nel 1983 dopo essersi sposato, Ernesto Meduri è diventato imprenditore di successo, prima come calzolaio e ora come distributore di abbigliamento sportivo.
Liliana Russo in TuttoLibri presenta… Il baby killer della Banda della Magliana, di Massimo Lugli e Antonio Del Greco
In Italia il passato sembra non passare mai, e le ferite non guariscono. Anche altre nazioni europei hanno dovuto affrontare le conseguenze dell'ondata di violenza che aveva contraddistinto gli anni Settanta, penso alla Francia, alla Germania, ma in gran parte hanno fatto i conti con la Storia. Nel nostro Paese quella stagione, archiviata altrove, ritorna puntualmente e riapre l'annoso e stucchevole dibattito sui cosiddetti "anni di piombo". Perché non si sono comprese le cause e si è passati da una cultura di tipo emergenziale, con leggi speciali durissime, ad altri tipi di risposte giudiziarie. La storia della lotta armata di sinistra è racchiusa nei numeri, e non può essere ridimensionata ad affare di pochi. 131 morti tra magistrati, agenti, carabinieri, giornalisti, capi di azienda, giornalisti, cittadini comuni. Decine di militanti della lotta armata uccisi in scontri a fuoco e, alcuni anche in carcere. 2mila feriti. Dai primi degli anni Settanta, circa 5mila persone sono state condannate in via definitiva per reati di omicidio, ferimenti, associazione sovversiva e banda armata. Almeno 20mila persone sono state indagate e poi assolte, prosciolte o la loro posizione archiviata. Oltre centomila persone, pur non facendo parte dei gruppi della galassia della lotta armata, avevano avuto contatti diretti o indiretti con quelle organizzazioni. Una storia così estesa e complessa non può essere ridotta ad un fenomeno di pochi, bensì ad una opzione politica di un pezzo consistente, ma fortunatamente non maggioritario, del movimento di quegli anni che non fu solo morte e violenza. Ricordo che quelli che vanno sotto il nome di "anni di piombo", furono anche gli anni delle grandi conquiste sociali e civili: statuto dei lavoratori, divorzio, aborto, legge 180 e molto altro ancora. Fino a quando il nostro Paese non riuscirà a voltare pagina, i fantasmi del passato torneranno a volteggiare senza che ci sia mai una risposta.
In Italia il passato sembra non passare mai, e le ferite non guariscono. Anche altre nazioni europei hanno dovuto affrontare le conseguenze dell'ondata di violenza che aveva contraddistinto gli anni Settanta, penso alla Francia, alla Germania, ma in gran parte hanno fatto i conti con la Storia. Nel nostro Paese quella stagione, archiviata altrove, ritorna puntualmente e riapre l'annoso e stucchevole dibattito sui cosiddetti "anni di piombo". Perché non si sono comprese le cause e si è passati da una cultura di tipo emergenziale, con leggi speciali durissime, ad altri tipi di risposte giudiziarie. La storia della lotta armata di sinistra è racchiusa nei numeri, e non può essere ridimensionata ad affare di pochi. 131 morti tra magistrati, agenti, carabinieri, giornalisti, capi di azienda, giornalisti, cittadini comuni. Decine di militanti della lotta armata uccisi in scontri a fuoco e, alcuni anche in carcere. 2mila feriti. Dai primi degli anni Settanta, circa 5mila persone sono state condannate in via definitiva per reati di omicidio, ferimenti, associazione sovversiva e banda armata. Almeno 20mila persone sono state indagate e poi assolte, prosciolte o la loro posizione archiviata. Oltre centomila persone, pur non facendo parte dei gruppi della galassia della lotta armata, avevano avuto contatti diretti o indiretti con quelle organizzazioni. Una storia così estesa e complessa non può essere ridotta ad un fenomeno di pochi, bensì ad una opzione politica di un pezzo consistente, ma fortunatamente non maggioritario, del movimento di quegli anni che non fu solo morte e violenza. Ricordo che quelli che vanno sotto il nome di "anni di piombo", furono anche gli anni delle grandi conquiste sociali e civili: statuto dei lavoratori, divorzio, aborto, legge 180 e molto altro ancora. Fino a quando il nostro Paese non riuscirà a voltare pagina, i fantasmi del passato torneranno a volteggiare senza che ci sia mai una risposta.
In Italia il passato sembra non passare mai, e le ferite non guariscono. Anche altre nazioni europei hanno dovuto affrontare le conseguenze dell'ondata di violenza che aveva contraddistinto gli anni Settanta, penso alla Francia, alla Germania, ma in gran parte hanno fatto i conti con la Storia. Nel nostro Paese quella stagione, archiviata altrove, ritorna puntualmente e riapre l'annoso e stucchevole dibattito sui cosiddetti "anni di piombo". Perché non si sono comprese le cause e si è passati da una cultura di tipo emergenziale, con leggi speciali durissime, ad altri tipi di risposte giudiziarie. La storia della lotta armata di sinistra è racchiusa nei numeri, e non può essere ridimensionata ad affare di pochi. 131 morti tra magistrati, agenti, carabinieri, giornalisti, capi di azienda, giornalisti, cittadini comuni. Decine di militanti della lotta armata uccisi in scontri a fuoco e, alcuni anche in carcere. 2mila feriti. Dai primi degli anni Settanta, circa 5mila persone sono state condannate in via definitiva per reati di omicidio, ferimenti, associazione sovversiva e banda armata. Almeno 20mila persone sono state indagate e poi assolte, prosciolte o la loro posizione archiviata. Oltre centomila persone, pur non facendo parte dei gruppi della galassia della lotta armata, avevano avuto contatti diretti o indiretti con quelle organizzazioni. Una storia così estesa e complessa non può essere ridotta ad un fenomeno di pochi, bensì ad una opzione politica di un pezzo consistente, ma fortunatamente non maggioritario, del movimento di quegli anni che non fu solo morte e violenza. Ricordo che quelli che vanno sotto il nome di "anni di piombo", furono anche gli anni delle grandi conquiste sociali ecivili: statuto dei lavoratori, divorzio, aborto, legge 180 e molto altro ancora. Fino a quando il nostro Paese non riuscirà a voltare pagina, i fantasmi del passato torneranno a volteggiare senza che ci sia mai una risposta
L'arresto in Francia di sette condannati per fatti risalenti agli anni di piombo ha riaperto il dibattito sul rapporto fra giustizia e storia
Pagina 3 con Vittorio Giacopini
Intervistiamo Nicolò Porcelluzzi che ci parla dei suoi studi, degli inizi e della passione per la letteratura, del lavoro con inutile rivista, di Alkemy, del ruolo di editor al Tascabile, dei podcast La bomba in testa e Stragisti d’Italia, della newsletter Medusa, del racconto dell'Antropocene e del cambiamento climatico.Trascrizione, domande bonus e link citati nella puntata: https://giornalistialmicrofono.it/nicolo-porcelluzzi/Tramite PayPal puoi sostenere Giornalisti al Microfono con la somma che preferisci e che puoi donarci: http://bit.ly/SostieniGiornalistialMicrofonoIl sito web: https://giornalistialmicrofono.it/
In questa puntata:- Il nuovo libro di Paolo Paci è il suo primo romanzo: merita un ampio pubblico di lettori!- Una gigantesca croce dedicata a Woyitila crea un problema di collocazione: per il CAI (e non solo) in cima a una montagna è fuori luogo.- L'idea di scalare montagne extraterrestri? Per quanto assurda non è nuova...Su fattidimontagna.it testi, link e immagini
Progetto 900 - Storie della Prima Repubblica - Anni di piombo: nel tempo del terrore e dei cattivi maestri (1963-82)
Silvia Meroni"Carlo Maria Martini e gli anni di piombo"Le fatiche di un vescovo e le voci dei testimoniAncora Librihttps://www.ancoralibri.it/La vicenda del terrorismo e degli Anni di piombo ha segnato in profondità la storia personale e l'episcopato di Carlo Maria Martini, giunto come vescovo a Milano nel febbraio 1980, all'inizio di un anno che fece registrare un numero record di omicidi e attentati. Martini cercò di rimanere sempre accanto alle vittime, ma anche di aprire un dialogo con coloro che avevano scelto di seminare terrore, per convincerli a rinnegare la strada della violenza. In questo libro la puntuale ricostruzione di quanto fatto e detto da Martini in quegli anni si intreccia con le testimonianze inedite di molti familiari di vittime del terrorismo – toccanti e capaci di aprire squarci di riflessione originale – e di alcuni suoi stretti collaboratori. Emergono così non solo le fatiche e i tormenti di Martini di fronte a eventi che lo coinvolgevano profondamente, ma anche particolari inediti di vicende che fecero scalpore in quegli anni.«Grazie a una cospicua documentazione tratta da omelie, interviste, lettere, integrata da numerose testimonianze inedite, Silvia Meroni riesce a rappresentare in modo efficace il travaglio personale di Martini, naturalmente dalla parte delle vittime e dei familiari, ma proteso anche a cercare di incidere sulle scelte degli assassini. Dagli uni ha rischiato critiche e incomprensioni. Dagli altri il pericolo era la strumentalizzazione. Il prezzo della complessità, della coscienza e della coerenza passa anche di lì. Ma le insidie non hanno dissuaso il Cardinale dall'avventurarsi su questa strada». (dalla prefazione di Marco Garzonio)«Il più evidente filo rosso che attraversa queste pagine è costituito dal dialogo che il vescovo di Milano ha intessuto con i familiari delle vittime del terrorismo, che l'autrice ha ricostruito principalmente attraverso la documentazione disponibile e gli incontri personali con i figli e le vedove delle vittime. La testimonianza di questo dialogo, che si è svolto quasi sempre lontano dai riflettori e che in alcuni casi non si è mai interrotto, risulta oggi particolarmente preziosa, anzitutto perché sul piano storico colma una lacuna e ci restituisce il volto di un vescovo che si è lasciato interpellare dalle vittime della violenza terroristica». (dalla postfazione di Alberto Conci e Francesco Scanziani) Silvia Meroni è docenti nei licei e cultore della materia teologica all'università. E' consacrata nelle Ausiliarie diocesane di Milano. Ha lavorato su Dietrich Bonhoeffer e ha avvicinato la storia del terrorismo e degli anni ottanta incontrando alcuni dei protagonisti della lotta armata e numerosi familiari delle vittime. Ha conseguito la laurea magistrale in Scienze Religiose con una tesi su Carlo Maria Martini negli anni di piombo.IL POSTO DELLE PAROLEascoltare fa pensarehttps://ilpostodelleparole.it/
In Italia Il movimento studentesco del 1967- 1968, appoggiato dalla sinistra extraparlamentare, nel 1969 si unisce al movimento operaio dando vita all'Autunno caldo. Per fermare i fermenti di cambiamento ormai inarrestabili nella vita sociale e pol...
Roberto Serafin questa settimana ci porta indietro con gli anni raccontandoci gli esordi della Marcialonga che è oggi una delle manifestazioni più famose delle Alpi. Ritorniamo poi sulla ferrata illuminata di cui abbiamo detto nello scorso episodio, avendo il fatto suscitato clamore: opera futurista o inutile spreco di risorse? Infine un appello per il borgo di Moneviasco, isolato dal 2018 per la rottura della funivia.
Gli anni di piombo identificano in Italia un periodo storico compreso tra la fine degli anni sessanta e gli inizi degli anni ottanta del XX secolo, in cui si verificò un'estremizzazione della dialettica politica che produsse violenze di piazza, lotta armata e terrorismo. L'espressione deriva dall'omonimo film del 1981 diretto da Margarethe von Trotta, che trattava l'esperienza storica analoga e contemporanea vissuta dalla Germania Ovest. Questa espressione può anche essere vista in un contesto internazionale e più ampio, comprendendo le varie attività terroristiche, come la strategia della tensione, e di appoggio a regimi dittatoriali, come l'operazione Condor, svolte dalle varie nazioni durante la guerra fredda, il conflitto a distanza tra Stati Uniti d'America e Unione Sovietica.
L'attore Vinicio Marchioni legge da "Teorema dell'incompletezza" di Valerio Callieri: Lettura 1. È COSÌ CHE CAMBIA IL MONDO
podcast della puntata dell'11 aprile 2014. Cecco Bellosi ci racconta Pinella, l'autista della banda di Vallnzasca.
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Un viaggio nel passato alla ricerca di un padre che le br hanno trasformato in uno sconosciuto per la figlia di tre anni
Un viaggio nel passato alla ricerca di un padre che le br hanno trasformato in uno sconosciuto per la figlia di tre anni