Nel mare magnum dell'informazione, è difficile mantenersi lucidi, senza cadere nella facile indignazione o nel cinismo più assoluto. Nell'età (quasi) adulta dei venticinque anni, due ragazze provano a riflettere sulla responsabilità sociale della nostra generazione (e non solo): dalla politica ai so…
Siamo abituati a pensare alle aziende e alle società in un certo modo. Ovvero come a organizzazioni che offrono beni e servizi e che si aspettano in cambio un ritorno economico maggiore del loro investimento iniziale sia per coprire i costi anticipati sia per guadagnarci. Ma le società, come tutte le organizzazioni complesse, possono perseguire altri obiettivi, al di là del profitto. Nell'episodio di oggi vogliamo solo farvi familiarizzare con un altro modo di intendere le aziende in generale, ovvero aziende che hanno anche uno scopo legato a migliorare ambiente e società.
Stiamo ormai da molti mesi provando ad immaginare collettivamente il mondo post pandemia, sapendo che di post c’è ancora ben poco. Però gradualmente si sta ricominciando: la famosa riapertura, tanto agognata, sta avvenendo. Non è certo come speravamo i primissimi mesi del 2020: per certi versi, nulla sarà mai come prima tant’è vero che si torna a parlare di new normal e lo spirito con cui stiamo affrontando il tutto è pervaso da stanchezza e torpore emotivo, anche chiamato languishing.
Mai avremmo immaginato di pronunciare questa frase nel nostro podcast ma: se sei un millenial, è ora di iniziare a parlare di pensioni. E sì, anche in questo episodio si parlerà di soldi.Lo sappiamo, sembra assurdo doversi preoccupare di una pensione quando si annaspa anche solo per trovare un lavoro ma i dati parlano chiaro. La pensione ormai non è più solo un tema da vecchi ma un problema globale che riguarda tutti noi. I trend demografici infatti segnalano un invecchiamento costante della popolazione.
"Sii uomo”, “Non piangere”, “Smettila di fare la femminuccia”Queste frasi sono esempi di ciò che gli uomini si sentono ripetere spesso e volentieri, il corrispettivo per noi donne del “stai composta”, “sii femminile”, “abbassa la voce” e così via. Si tratta del reiterarsi di stereotipi di genere.
Fare o non fare l’Università? Quale facoltà scegliere? In quale città? Prendere un anno sabbatico è un errore? E se poi me ne pento? Questi dilemmi hanno attraversato la mente di tutti. E anche chi pensa sia acqua passata forse dovrebbe ripensarci.
Sappiamo che il confronto generazionale è inevitabile. Le condizioni storiche sono cambiate e giudicarci perché non ci adattiamo a forme e prescrizioni che hanno definito l’epoca che ci ha preceduto è sbagliato e ingiusto. Riuscire a ottenere un lavoro stabile e duraturo, risparmiare e comprare casa, insomma, “sistemarsi” sembrano azioni scontate, le naturali fasi della vita che hanno condotto i nostri genitori e i nostri nonni. Eppure per la nostra generazione, senza considerare quelle dopo a partire dalla Gen Z, potrebbe non essere così.
Le quota rosa servono ancora? Vanno contro un sistema meritocratico? Ciclicamente si riapre il dibattito sulle quote rosa, uno strumento legislativo per attenuare il gender gap ovvero la somma delle discriminazioni sessiste che crea il divario di genere tra uomini e donne, specialmente in ambito lavorativo. Abbiamo deciso di addentrarci anche noi in questo ginepraio. Capiamo perché si parla ancora di quote rosa e quali sono le presunte o reali problematiche legate alla rappresentanza femminile nella comunità.
Davanti a Notre Dame in fiamme tutti commossi...ma ai bambini in Africa chi ci pensa, eh? Raccolte fondi per i koala bruciati dagli incendi in Australia ma per gli 11 milioni di bambini senza cibo né acqua in Yemen tutto tace. Forse i koala sono più tenerini… Questo è un coro che probabilmente avete già sentito. O addirittura a cui vi siete uniti, sulla scia di un’indignazione comprensibile. Sì, perché - a costo di risultare antipatici - una verità di fondo c’è. Eppure, a primo acchito, suona più come un nastro infinito di lamentele.
Date, swipe, match. Sono forse i nuovi termini del vocabolario sentimentale di noi millenial?Il mondo delle relazioni non è mai stato semplice e da quando le app hanno colonizzato le nostre vite si è aggiunta forse una complicazione in più? O è forse vero il contrario e la tecnologia invece ci semplifica la vita? Non ci limiteremo a passare in rassegna alcune delle dating app più popolari ma usiamo questo appiglio per approfondire il più annoso tema: Millenial e relazioni.
Oggi non si può più dire nulla, il moralismo sta mortificando la libertà d’espressione, il bigottismo censura l’arte, il dialogo tra uomini e donne è diventato impossibile! La dittatura del politicamente corretto ci sta soffocando tutti? Stiamo diventando vittime di un perbenismo linguistico che censura e omologa le nostre opinioni?
OK boomer. L’espressione ormai diventata protagonista assoluta di moltissimi contenuti e meme virali dell’ultimo anno. Da dove nasce, cosa significa e come ha fatto a diventare il simbolo di una guerra generazionale?
Chiunque di noi si è chiesto più di una volta “ma perché non faccio lo youtuber? Perché mi ostino a studiare e continuare a faticare quando basta aprire un account social?”. Fare il content creator sembra la soluzione perfetta perché sembra si lavori poco e si guadagni sempre tantissimo. Quali sono però i retroscena di tale lavoro?
L'episodio è tratto da una live che abbiamo fatto il 18/04/2020 sul canale YouTube di Ilenia Zodiaco durante il periodo di quarantena. In una situazione di emergenza sanitaria è giusto dover scegliere tra privacy e salute? Bisogna restare sempre vigili affinché i nostri diritti non vengano calpestati perché due aspetti così importanti non devono per forza escludersi a vicenda.
L'episodio è tratto da una live che abbiamo fatto il 11/04/2020 sul canale YouTube di Ilenia Zodiaco durante il periodo di quarantena. Bellezza, yoga, pizza e necessità di essere a certi livelli anche durante una pandemia, sui social l'asticella degli standard è rimasta comunque molto alta.
L'episodio è tratto da una live che abbiamo fatto il 04/04/2020 sul canale YouTube di Ilenia Zodiaco durante il periodo di quarantena. Si è parlato di smart working e di istruzione in streaming, le difficoltà e i vantaggi di un approccio diverso al mondo del lavoro.
L'episodio è tratto da una live che abbiamo fatto il 28/03/2020 sul canale YouTube di Ilenia Zodiaco durante il periodo di quarantena. Abbiamo parlato degli effetti della quarantena e delle diverse problematiche, sanitarie e sociali, che abbiamo affrontato.
Quasidì Live, il nostro primo evento e la nostra prima puntata registrata dal vivo. Realtà indipendenti, un negozio con l'obiettivo di diffondere una mentalità zero waste e un sito di informazione svincolato dalla necessità di ottenere solo visibilità grazie a titoloni. Quali sono le difficoltà? Bisogna raggiungere per forza dei compromessi? Ospiti dell'evento Caterina di Friendly Shop e Alessandro di The Submarine.
Da questa estate il mondo è sceso in piazza. Le proteste antigovernative stanno imperversando in tutto il mondo: da quelle organizzate per il clima sotto l’egida di Greta Thunberg, ai movimenti dei giovani di Hong Kong, fino ai malcontenti in Cile, le proteste in Colombia, Libano, Catalogna, Iraq, Libano. Possibile che tutte queste manifestazioni siano legate solo da un elemento di casualità? Noi pensiamo di no e in questa puntata cercheremo di spiegare perché.
Blastare: "Nel gergo giovanile e nella lingua colloquiale dei frequentatori assidui dei siti di relazione sociale in Rete, distruggere, far saltare in aria; per estensione, attaccare e zittire l’interlocutore dall’alto di una presunta superiorità intellettuale e morale."Cosa significa nel 2019 blastare la gente? E soprattutto chi è che merita di essere blastato? Di quale colpa si è macchiato?
Grazie a Internet siamo in grado di accedere a qualsiasi tipo di informazione, i contenuti sono gratuiti ed è possibile conoscere come mai prima nella storia dell’Uomo. Questa liberalizzazione del sapere ha però creato delle conseguenze e dei danni che hanno richiesto la necessità, da parte dei produttori di contenuti, di adattarsi all’acquisizione di un nuovo diritto, ovvero, appunto, quello dell’informazione gratuita.
L’idea di diritti umani è presente fin dall’antichità e si è progressivamente evoluta generazione dopo generazione, racchiudendo i diritti civili, diritti politici, sociali, culturali ed economici. Tuttavia la concezione moderna di diritti umani è arrivata a noi quando nel secondo dopoguerra - il 10 dicembre 1948 - è stata redatta la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani dalle Nazioni Unite, conosciuta anche come DuDu. Ormai sono passati più di 70 anni da quella dichiarazione, è legittimo chiedersi: a che punto siamo? Anche se viviamo ancora in una moderna democrazia, di recente, abbiamo assistito a una liberalizzazione di odio, intolleranza e cattiveria che temiamo possa oscurare i principi base della civiltà: libertà, giustizia e pace. Riportare la discussione sul lato umano delle notizie ci sembra oggi più urgente che mai.
Parliamo di tampon tax, ma anche di mestruazioni e di come un fenomeno completamente naturale e privato sia riuscito a diventare motivo di biasimo e scoraggiamento per le donne, arma usata anche per controllare il corpo altrui. Le tasse sui beni sanitari di prima necessità è giusto che le paghino solo una parte della popolazione?
NEET, un acronimo inglese che sta per Not in Education, Employment, or Training, ovvero persone che appuntano non stanno studiando, lavorando né sono in percorsi di formazione. I neet segnalano la progressiva riduzione di peso e ruolo dei giovani nella società e nel mondo del lavoro tant’è vero che l’Unicef li chiama children of recession, i figli della recessione. Qual è il costo sociale dei Neet in Italia e in Europa e l’impatto psicologico sulle generazioni più giovani?
Il tema della privacy è sempre più centrale nell’era digitale. Eppure c’è una categoria che viene lasciata indietro, nonostante la violazione della loro privacy spesso generi conseguenze drammatiche. Si tratta delle vittime del revenge porn, quasi sempre donne. Ma cos'è il revenge porn e perché è il genere femminile a essere più colpito? Quali sono i passi legislativi fatti e quelli da fare?
L'IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), firmato da 91 ricercatori e basato su più di 6000 pubblicazioni scientifiche, ha impiegato tre anni di lavoro e la conclusione è molto amara: se non invertiamo la rotta subito, mantenendo entro un tetto massimo di +1,5 °C l'innalzamento della temperatura globale, la Terra non si riprenderà più. Alla luce di tutto questo, a Dicembre, si è tenuta a Katowice (in Polonia) la ventiquattresima conferenza sul clima (COP24) che avrebbe dovuto rendere operativi, con un piano d'azione concordato, gli Accordi di Parigi del 2015.
In questa puntata abbiamo deciso di raccogliere un po' le idee attorno ai temi affrontati durante le prime puntate di Quasidì rispondendo ad alcuni commenti che ci sono stati inviati. Correggersi, migliorare e imparare sono tra le principali attività per crescere e cercare di diventare persone migliori e arricchite.
I social media ci rendono più ansiosi? I disturbi sociali associati all’uso di internet, device e social network sono una delle conseguenze a cui non stiamo prestando la dovuta attenzione. La preoccupazione di non avere nemmeno una notifica non letta, l’ansia di dover sempre essere presenti e rispondere alle chat (preoccupandoci che qualcuno possa aver notato che abbiamo letto senza rispondere), la paura di non essere online e la paura di essere troppo online, lasciandoci quel senso di vuoto e la sensazione di aver buttato molto tempo.
Il movimento body positivity nasce con l’intento di accettare e apprezzare tutti i tipi di corpi e fisici. L’obiettivo è chiaramente lodevole e lo scopo è quello di non far sentire nessuno escluso. Capire che il proprio corpo non è una parte difettosa di noi stessi da dover riparare costantemente è il primo passo per imparare ad apprezzarlo e accettarlo per quello che è. La sferzata di energia positiva che ne deriva è sicuramente invitante poiché modelli non perseguibili di bellezza sono tuttora un problema.
"La manovra del popolo", così chiamato il documento preparatorio alla legge di bilancio, sia un buon punto di partenza per inquadrare due importanti filoni presenti nel dibattito pubblico, ovvero i problemi strutturali dell'economia italiana e perché è così difficile risolverli e i nostri rapporti con l'Europa e l'Euro.Non sono problemi di facilissima risoluzione ma tentiamo di parlarne con Imen una giovane economista (e instagrammer) che ci spiegherà cosa sta succedendo.
Le notizie e il marketing si concentrano su alcuni argomenti, è chiaramente impossibile parlare di tutto e indignarsi o lottare per tutte le cause. Con la decisione dell'UE di bandire la plastica monouso abbiamo sentito molto parlare di rivoluzioni pronte a correre in soccorso all'ambiente, oramai a serio rischio. La cultura e l'informazione, però, spesso fornisce informazioni con le quali è facile gridare allo scandalo o che fanno indignare i più con molta semplicità, ma è sempre tutto molto relativo. Potrebbe diventare necessario avere una ricetta medica per una cannuccia in plastica? E cosa ne sappiamo delle puzzette delle mucche che contribuiscono ad aumentare i gas serra?
Perché la percezione del nostro ambiente è sempre più distorta? In che modo la veridicità dell'informazione si è complicata con l'arrivo del web e con quali conseguenze? Ne parliamo insieme in una puntata densa di contenuti: siamo passati dal maccartismo a Ezio Greggio con disinvoltura.
Consumo etico e femminismo sono i due temi che abbiamo intrecciato in questa puntata. Una linea di vestiti sportivi prodotta da una grandissima pop star attivamente schierata dalla parte delle donne può avere dei risvolti negativi e poco femministi quando viene fabbricata in Bangladesh, dove le condizioni di lavoro delle operaie non sono sempre quelle garantite.
Vandalismo o disobbedienza civile? Quando i gesti e il linguaggio possono diventano armi.Nella puntata approfondiamo la questione del dissenso politico, soprattutto quando questo è praticato attraverso il vandalismo. Perché l'opinione pubblica spesso condanna gesti di protesta politica, preferendo quasi sempre il valore del decoro? È una condotta ipocrita o condivisibile? Quali sono poi i modi di declinare il dissenso in rete? Esiste il vandalismo anche online?
Puntata di presentazioni, nostre e quelle di Quasidì. Un assaggio di come vorremmo affrontare temi importanti come attualità, politica, ambiente e società con l'occhio di chi ha poco più di 25 anni e una gran voglia di capirci qualcosa.