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Benvenuti e benvenute a questa nuova scoppiettante stagione di Se Gioventù Sapesse! (Scusate per l'attesa!) Dopo sei anni di amicizia, due di podcast insieme e diversi progetti, apriamo le danze con una domanda sentita, forse frutto del fatto che - quando si passa dall'adolescenza all'età adulta - i cambiamenti sono molti e di un certo spessore: come cambiano le amicizie nel tempo? Sappiamo che le relazioni sono piante che vanno curate con costanza, ma quando sono proprio le persone all'interno del rapporto a evolvere come ci si comporta? Esistono persone solo da "amicizie corte"? Come si coltivano rapporti di lunga data? Abbiamo provato a darci delle risposte e farci (ovviamente) anche altre domande. Voi che persone siete? Come vivete l'amicizia? Ci farebbe piacere ce lo raccontaste! Dove trovarci? IG: @segioventusapesse
Sappiamo davvero imparare? Cioè sappiamo davvero cosa significhi imparare, migliorare - quali siano le migliori strategie e come funzioni il nostro cervello quando vuole imparare qualcosa di nuovo? Credo di no, e lo credo ancora di più da quando ho iniziato un libro che parla di questo e che, già dal primo capitolo, dice cose su cui vale la pena riflettere - a prescindere da cosa vogliamo imparare!Il libro "Practice Perfect" su Amazon: https://amzn.to/3WvSxtPCommenta gli episodi sul mio Twitter: https://twitter.com/danielescillia___________________________________________________________________Se hai voglia di sostenere il mio lavoro di creazione di contenuti, regalami un caffe'/libro: https://www.buymeacoffee.com/danthedevPer contattarmi: daniele.scillia@gmail.com (disponibile per collaborazioni, progetti, eventi, conferenze, corsi, coaching, mentoring).Seguimi anche su Youtube:https://www.youtube.com/channel/UCow5aybmZhzR7HbPf8JmcmAIl mio sito personale: https://www.dan-the-dev.itIl mio profilo LinkedIn: http://linkedin.com/in/daniele-scillia/Il mio profilo Twitter: https://twitter.com/danielescilliaIl mio profilo GitHub: https://github.com/dan-the-dev/Il mio blog Medium: https://dan-the-dev.medium.com/
Che bello il periodo natalizio! Tutto intorno diventa come incantato. Le luci, le campanelle negli angoli e i profumi tipici di dolci natalizi, tutto ci fa venire voglia di essere felici. Abbiamo chiamato il nostro carissimo amico Gianni in Germania che ci racconta cosa accade li nel periodo natalizio. Sappiamo che anche nelle nostre tradizioni c'è molto di tedesco, come ad esempio l'albero, quindi la curiosità è veramente tanta. Come sono questi mercatini di natale? Vi consigliamo di prendervi una cioccolata calda e ascoltare queste interessanti abitudini per entrare nell'umore natalizio. Buon ascolto! Dani & Lia What a beautiful Christmas season! Everything around us becomes enchanted. The lights, the bells, and the typical scents of Christmas sweets all make us happy. We called our dear friend Gianni in Germany where he tells how Christmas is celebrated there. We know that in our traditions, much originates from Germany, such as the Christmas tree, so our curiosity is really great. How are German Christmas markets like? We suggest you grab a hot cocoa and listen to these interesting habits to get in the Christmas mood. Happy listening!
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Non sai come Gestire un Cliente Difficile ed evitare di farti SFRUTTARE? Sappiamo tutti che prima o poi arriverà quel cliente che ci farà impazzire con le sue richieste assurde. Proprio per questo devi sempre tenere a mente che la gestione di un cliente dipende da diversi fattori tra cui:
Gesù è disceso a Natale per portare la Gioia a tutti: non solo ai "giusti", ma soprattutto a coloro che non conoscono un Dio "lento all'ira e di gran bontà". Scendiamo in strada, e festeggiamo assieme a loro la Gioia che viene.---CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIOTempo di lettura: 10 minuti Tempo di ascolto audio/visione video: 25 minutiOggi è la terza domenica di Avvento, e quella che ci rammenta la Gioia. L'angelo aveva detto ai pastori:"Non temete, perché io vi porto la buona notizia di una grande gioia che tutto il popolo avrà: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo, il Signore.” (Luca 2 10:11)Da dove proviene la gioia nella nostra vita? Quali eventi ci recano gioia, e quali ce la tolgono?Parlando di Giona, penso che vedere una intera città di centoventimila persone convertirsi a Dio dovrebbe portare gioia, non è vero? Sotto ogni aspetto si tratta di una campagna evangelistica di successo; tutta la città ha risposto.Se avessi la possibilità di predicare a 120.000 persone e dieci di queste venissero alla fede, proverei gioia. Lo faremmo tutti. Sarà cos' anche per Giona? Vediamo:“Giona ne provò gran dispiacere e ne fu irritato. Allora pregò e disse: «O Signore, non era forse questo che io dicevo, mentre ero ancora nel mio paese? Perciò mi affrettai a fuggire a Tarsis. Sapevo infatti che tu sei un Dio misericordioso, pietoso, lento all'ira e di gran bontà e che ti penti del male minacciato. Perciò, Signore, ti prego, riprenditi la mia vita; poiché per me è meglio morire piuttosto che vivere». Il Signore gli disse: «Fai bene a irritarti così?»” (Giona 4:1-4)Giona non prova gioia, ma rabbia. Che strano profeta è lui! Giona è un profeta che conosce bene come Dio sia incline dal recedere dalle punizioni promesse: basta leggere il libro di 'Esodo e quello di Numeri; Dio è tornato costantemente indietro dalle sue decisioni anche se il popolo si è dimostrato "un popolo dal collo duro" che non è mai stato grato per ciò che Dio stava facendo.Giona sembra dimenticare che, anche verso di lui, Dio ha cambiato idea, altrimenti sarebbe morto in fondo al mare! Dio è coerente con il suo carattere... ma questo non porta gioia a Giona.“Anche quando ero a casa, a Gat-Efer sapevo che sarebbe successo. Sapevo che sarei andato a Ninive a predicare e che la gente si sarebbe pentita e che tu avresti perdonato. Lo sapevo. Tu sei un Dio lento all'ira e e di gran bontà, un Dio che recede dal mandare calamità. È sbagliato che tu sia così. E' sbagliato che tu perdono quella schifezza di gente dei Niniviti! Loro si MERITANO la tua punizione, Dio!””"Lento all'ira e di gran bontà": troverete questa frase 9 volte nella Bibbia; solo che le altre volte era per vantare la bontà di Dio. Questa volta invece e per fare una ramanzina a Dio: “Dio, non si fa! Non puoi e non devi cambiare idea con quelle persone! Anzi, lo sai che c'è? La tua decisione è così sbagliata che, piuttosto di vedere i Niniviti salvi, preferisco morire. Ammazzami e facciamola finita!”Giona ha vinto il premio per l'evangelista di successo più ingrato di sempre. Pensate quando torna a casa dalla moglie: "Com'è andato il viaggio, caro?". "Beh, ho avuto una piccola deviazione, ma quando sono arrivato lì 120.000 persone si sono pentite in meno di tre giorni". "WOW! Stupendo!". "Ma che dici! E' stata la mia peggiore crociata evangelistica da sempre".Persone come Giona ce ne sono a bizzeffe; sono quelli che chiamo gli "estintori della gioia", ovvero quelli che vogliono spegnere la gioia di scoprire un Dio che ha misericordia di noi, nonostante tutto. Quelli che vogliono un Dio clemente con me, che sono bravo e prego, e vado in chiesa, e do la decima, e spietato con l'altro, che bestemmia, ruba e non crede in Dio, figuriamoci andare in chiesa.Vi ricordate la parabola del figliuol prodigo? Il figlio minore prende la sua eredità e la sperpera. Il padre aspetta e, quando il figlio ritorna, corre da lui e lo tratta con il meglio. L'estintore della gioia è il figlio maggiore:"Ecco, da tanti anni ti servo e non ho mai trasgredito un tuo comando; a me però non hai mai dato neppure un capretto per far festa con i miei amici. Ma quando è venuto questo tuo figlio che ha sperperato i tuoi beni con le prostitute, tu hai ammazzato per lui il vitello ingrassato”." (Luca 15:29-30)Non c'è gioia per il ritorno del fratello perduto, o per una famiglia riunita. Tutto ciò che prova è la sensazione di essere rimasto “fregato”: “Io sono quello bravo, io sono quello che merita misericordia, non lui!” . La misericordia del padre gli sembra mal riposta, eccessiva, sbagliata. E la gioia, in questo modo, si estingueOppure nella parabola degli operai della vigna. Gli operai che erano riusciti a lavorare alle 6 del mattino, all'inizio della giornata, per tutto il giorno hanno assistito all'arrivo di un numero sempre maggiore di operai; alle 9, a mezzogiorno, alle tre del pomeriggio e un gruppo persino alle cinque del pomeriggio. In pratica all'ultimo gruppo assunto non era rimasto che mettere a posto gli attrezzi e innaffiare le viti. Ma quando arriva l'ora della paga, tutti ricevono la stessa somma: un denaro per un giorno di lavoro, come era stato concordato tra tutti.“Perciò, nel riceverlo, mormoravano contro il padrone di casa dicendo: “Questi ultimi hanno fatto un'ora sola e tu li hai trattati come noi che abbiamo sopportato il peso della giornata e sofferto il caldo”.” (Matteo 20:11-12)E così, negli operai delle sei di mattina, scatta il giudizio verso Dio e verso gli operai delle cinque di pomeriggio: “Non è giusto che il padrone abbia misericordia e dia a tutti la stessa paga! Noi abbiamo lavorato. Noi abbiamo sudato, noi meritiamo tutti i soldi!” E la gioia di avere una paga abbondante (pensate che con due denari il Buon Samaritano aveva offerto tre giorni di vitto e alloggio gratis al malcapitato picchiato per strada e derubato) se ne va... E non c'è gioia nel vedere che tutti hanno ricevuto un premio, anche se sono arrivati tardi.Mostrare misericordia è sbagliato. La gioia non deve essere per tutti. La gioia deve essere riservata a pochi. La gioia deve essere meritata, sudata , faticata... Dio non deve portare gioia a tutti, ma solo a quelli che sono giusti davanti a lui: quelli che si comportano bene, che vanno nella chiesa giusta, che pregano le preghiere giuste...E invece, scopriamo che la misericordia, inaspettata ma promessa di Dio, ha un piano differente. Ricordate? In quel primo Natale gli angeli avevano detto:“Non temete, perché io vi porto la buona notizia di una grande gioia che tutto il popolo avrà...” (Luca 2:10)In quel primo Natale Dio ha mostrato che egli vuole la gioia per “tutto il popolo”; per tutti quelli che ascolteranno, vedranno, capiranno, e accetteranno il dono del Natale che è in Gesù. Non per i giusti, ma per coloro che possono divenire giusti attraverso l'accettazione del Natale, l'accettazione di un Dio che scende per salvarci. Isaia l'aveva detto:“...per la sua conoscenza, il mio servo, il giusto, renderà giusti i molti, si caricherà egli stesso delle loro iniquità.” (Isaia 53:11)Non siate estintori di gioiaSapete, anche senza volerlo, ognuno di noi può divenire un “estintore di gioia”, Sappiamo di aver un Dio “lento all'ira e di gran bontà". Ma poi, quando lo vediamo in azione, e quell'azione non è come ce la aspettiamo, e non è verso chi diciamo noi... diventiamo tutti un po' Giona.“Sapevo che tu sei un Dio benevolo e compassionevole, lento all'ira e ricco d'amore, un Dio che si trattiene dal mandare calamità. Ma quella famiglia che abita in fondo alla via, che lascia sempre la macchina in mezzo alla strada, che alza la voce quando glie lo fai notare, che tiene a tutto volume la TV alle tre di notte... Quelli che non vanno mai in chiesa.. Quelli non meritano nulla! E' bene che nessuno parli loro di Gesù. E' bene che non siano salvati. Non per loro deve arrivare il Natale!”E lo stesso vale per tutte le varie gradazioni di “male”: da chi non rispetta lo stop, a chi scatena una guerra tra nazioni: non per loro deve giungere la gioia! Per loro ci deve essere solo giudizio!Talvolta siamo un po' come Gobbe; Giobbe odiava i Niniviti. Li odiava a ragione. Non conoscevano Dio, il dio vero; si prostravano davanti agli idoli; uccidevano, e stupravano... La loro punizione era giusta, dovuta, richiesta. E invece, Dio li vedeva... ed aveva compassione di loro. Tutto questo ha un solo nome: egoismo, Quando pensiamo a noi stessi come i migliori, quando reputiamo gli altri inferiori di molto a noi, siamo “estintori di gioia”, siamo egoisti. Paolo invece ha detto:“Non fate niente per motivi egoistici, non fate niente per esaltare voi stessi. Siate invece umili, considerando gli altri con riguardo, come se fossero migliori di voi.” (Filippesi 2:3 PV)Dio aveva continuato a vedere; Dio vede ancora quel po' o quel tanto di Ninive nel mondo, in chi governa, in chi agisce contro il prossimo, (che equivale ad agire contro di lui). Dio vede quel po' di Ninive che c'è in ciascuno di noi... e, nonostante tutto, manda la sua soluzione finale... e si pente del male che avrebbe a ragione potuto farci, se lo accettiamo. La manda tra i peccatori, non tra i santi, perché i santi non hanno bisogno della misericordia inaspettata di Dio, ma i peccatori si! E chi più pecca, di più misericordia ha bisogno, affinché possa provare la gioia di essere compreso accettato, salvato. Gesù stesso ha detto:“Vi dico che, allo stesso modo, ci sarà più gioia in cielo per un solo peccatore che si ravvede che per novantanove giusti che non hanno bisogno di ravvedimento.” (Luca 15:7)Non dobbiamo essere “estintori di gioia”, se vediamo Dio all'opera: Dio è alla ricerca di coloro che vivono a Ninive, perché vuole portarli dalla morte alla vita, dalla tristezza alla gioia. Giona pensava di averne il diritto; Dio gli chiede: "Hai il diritto di esserlo?". Ma Giona che fa?“Poi Giona uscì dalla città e si mise seduto a oriente della città; là si fece una capanna e si riparò alla sua ombra, per poter vedere quello che sarebbe successo alla città.” (Giona 4:5).Giona si siede per controllare cosa sarebbe successo alla città; in cuor suo forse si attendeva scendesse il fuoco dal cielo a bruciare Ninive... E invece...Invece tutti in città festeggiano; la gioia del Signore è la loro forza. Festeggiano il perdono e la meraviglia di conoscere un Dio che manda la salvezza, che cambia idea. Celebrano il Dio Il Dio benevolo e compassionevole, ”lento all'ira e di gran bontà e che si pente del male minacciato.”Questo Dio è venuto a loro nel bel mezzo del loro male e della loro violenza, della discordia, della paura e del dubbio e di tutto ciò che sono stati. Questo Dio è venuto da loro! Giona avrebbe dovuto essere lì, nella città, a festeggiare con loro! Invece è fuori dalla città a spegnere la gioia e la misericordia di Dio, arrabbiandosi sempre di più. E, incredibilmente, Dio non punisce neanche Giona per quella sua durezza di cuore, ma lo fa riflettere: “Hai il diritto di arrabbiarti, Giona? Pensaci su!”Abbiamo il diritto di spegnere la gioia di Dio che deriva dalla sua misericordia? A volte pensiamo che Dio dovrebbe punire, e basta. Punire chi scatena una guerra, chi uccide, chi opprime... chi sta nel buio.Ma è Dio che decide, e talvolta decide di non farlo; non lo ha fatto con Ninive... e ha deciso di non farlo mai più, scendendo una notte di tanto tempo fa.Dio è venuto nel mezzo del male del mondo, nel mezzo della violenza di un mondo che lo negava, della discordia tra uomo e uomo, tra popolo e popolo tra nazione e nazione. La luce è giunta, come afferma Isaia:“Il popolo che camminava nelle tenebre vede una gran luce; su quelli che abitavano il paese dell'ombra della morte la luce risplende.” (Isaia 9:1)E' questo che ci rammenta il Natale: della Gioia discesa dal Cielo grazie a un Padre “misericordioso, pietoso, lento all'ira e di gran bontà e che si pente del male minacciato.”Non estinguiamo la gioia di essere perdonati, di avere un Padre così, che vuole mostrare misericordia a tutti, non solo a quelli del “suo partito”. Non sediamoci mai su una collina aspettando di vedere il il giudizio, ma piuttosto scendiamo in città e festeggiamo la misericordia sul mondo.“Il Signore ha revocato la tua condanna e ha disperso i tuoi nemici. Il Signore, re d'Israele, è con te: non devi temere più nulla di male. Viene il momento quando si dirà a Gerusalemme: 'Non aver paura, città di Sion, non ti scoraggiare! Il Signore tuo Dio è con te; è forte e ti salva! Esulta di gioia per te, nel suo amore ti dà nuova vita. Egli si rallegra per te con canti di gioia..” (Sofonia 3:15-17 TILC)Il Natale ci porta la Gioia; scendi in città esulta assieme al resto del mondo per un Padre che si rallegra di te, con canti di Gioia.Preghiamo.GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOKGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM---GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD
A cura di Daniele Biacchessi In Europa, numerosi gruppi politici operano per il sovvertimento delle istituzioni democratiche. E il caso dell'operazione della polizia tedesca va proprio in questa direzione. Si trattava di un vero piano terroristico, sventato all'ultimo momento, che mirava ad attaccare il Bundestag, il Parlamento tedesco. 25 arrestati, 23 in Germania, un ex ufficiale in Italia, e uno in Austria. Gli altri arrestati sono stati intercettati nelle regioni tedesche di Baden-Wuerttemberg, Baviera, Berlino, Assia, Bassa Sassonia, Sassonia, Turingia. In particolare, a Perugia, la Polizia ha bloccato in un albergo un cittadino tedesco, ex ufficiale dei reparti speciali dell'esercito tedesco. Nella sua camera, i poliziotti hanno trovato e sequestrato materiale ritenuto riconducibile alla presunta attività sovversiva. Anche una donna con cittadinanza russa è stata arrestata nell'operazione speciale della polizia tedesca. Secondo gli inquirenti, il gruppo Reichsburger intendeva reclutare membri della polizia e dell'esercito tedesco per l'attacco allo Stato. L'inchiesta della procura federale coinvolge anche un militare del comando delle forze speciali del cosiddetto KSK della Bundeswher. "La democrazia è in grado di difendersi. C'è il sospetto che si fosse pianificato un attacco armato agli organi costituzionali", ha sostenuto il ministro della Giustizia tedesco, Marco Buschamann. La ministra dell'Interno Nancy Faeser: sembra tranquilla "Il nostro stato di diritto è forte. Sappiamo come difenderci con tutta la durezza contro i nemici della democrazia". In realtà l'indagine è a dir poco inquietante, e dimostra la capacità degli apparati dello Stato tedeschi di gestire eventi drammatici, senza però prevenirli in modo sistematico.
"Il fatto che il calcio, che contribuisce per il 70% alle entrate fiscali dell'intero sport italiano, abbia avuto pochissimo dallo Stato è un dispiacere. Non avere un'attenzione al calcio come lo si è avuto per il mondo del cinema è una cosa negativa. Probabilmente non siamo così bravi a fare lobby". Lo ha detto Urbano Cairo, presidente del Torino e di Rcs Media Group, a margine dell'incontro dell'Agenzia Italpress con il mondo dello sport, nella nuova sede di Milano.trl/gm/gsl
Ho avuto uno scambio di vedute su twitter a riguardo e vorrei parlarvene.Dicevano che le interfacce sono usate troppo e che in realtà ne servono poche in un sistema - il fatto che ne servano poche non mi trova daccordo, anche se ovviamente il tutto è relativo alla dimensione del sistema.Commenta gli episodi sul mio Twitter: https://twitter.com/danielescillia___________________________________________________________________Se hai voglia di sostenere il mio lavoro di creazione di contenuti, regalami un caffe'/libro: https://www.buymeacoffee.com/danthedevPer contattarmi: daniele.scillia@gmail.com (disponibile per collaborazioni, progetti, eventi, conferenze, corsi, coaching, mentoring).Seguimi anche su Youtube:https://www.youtube.com/channel/UCow5aybmZhzR7HbPf8JmcmAIl mio sito personale: https://www.dan-the-dev.itIl mio profilo LinkedIn: http://linkedin.com/in/daniele-scillia/Il mio profilo Twitter: https://twitter.com/danielescilliaIl mio profilo GitHub: https://github.com/dan-the-dev/Il mio blog Medium: https://dan-the-dev.medium.com/
L'uomo è la creatura più misteriosa della terra. Dalla nascita alla morte, attraversa le tappe più importanti della sua vita, senza nemmeno rendersene conto. Ha una scorta colossale di energia vitale e la capacità di svilupparsi, ma spesso spreca la sua energia nelle illusioni del mondo materiale. ⠀
CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIOTempo di lettura: 10 minuti Tempo di ascolto audio/visione video: 24 minutiOggi è la prima domenica in cui per tradizione accendiamo la prima delle candele della Corona dell'Avvento, quella che ci ricorda la Speranza. Paolo ha detto:“Questa speranza poi non ci porta alla delusione, perché, accada quel che accada, sappiamo che Dio ci ama e sentiamo dentro di noi il calore del suo amore che, per mezzo dello Spirito Santo, ci ha riempito il cuore.” (Romani 5:5 PV)E forse avrete notato anche che il titolo della serie di messaggi è cambiato: non è più una misericordia inaspettata,ma una misericordia promessa. Dio aveva promesso che avrebbe mandato qualcuno a riscattarci... ma nessuno si sarebbe aspettato che avrebbe mandato il Figlio a farlo.Ma questa è la natura di Dio: Dio è amore. Se qualcuno ti ama, lui ti ascolta; è per quello che la speranza è indissolubilmente legata alla preghiera: ecco cosa dice Dio nei Salmi, a proposito della preghiera.“...poi invocami nel giorno della sventura; io ti salverò, e tu mi glorificherai.” (Salmo 50:15)“Benedetto sia Dio, che non ha respinto la mia preghiera e non mi ha negato la sua grazia.” (Salmo 66:20) “Egli ascolterà la preghiera dei desolati e non disprezzerà la loro supplica.” (Salmo 102:17)“Perciò ogni uomo pio t'invochi mentre puoi essere trovato; e qualora straripino le grandi acque, esse, per certo, non giungeranno fino a lui.” (Salmo 32:6)Possiamo rivolgerci a Dio in qualsiasi occasione, in qualsiasi circostanza. Non importa cosa abbiamo fatto. Non importa in quale stato emotivo ci troviamo. Nulla dovrebbe impedirci di rivolgerci a Dio.Eppure... spesso ci fermiamo. E quando lo facciamo, ci troviamo in una lunga fila di persone che hanno fatto lo stesso. Non a caso Giona fa parte di queste. Soprattutto alla luce dell'ultimo versetto.“Perciò ogni uomo pio t'invochi mentre puoi essere trovato; e qualora straripino le grandi acque, esse, per certo, non giungeranno fino a lui.” (Salmo 32:6) Leggiamo la situazione in cui si trova Giona:“Il Signore fece venire un gran pesce per inghiottire Giona. Giona rimase nel ventre del pesce tre giorni e tre notti. Dal ventre del pesce Giona pregò il Signore, il suo Dio, e disse: «Io ho gridato al Signore, dal fondo della mia angoscia, ed egli mi ha risposto; dalla profondità del soggiorno dei morti ho gridato e tu hai udito la mia voce. Tu mi hai gettato nell'abisso, nel cuore del mare; la corrente mi ha circondato, tutte le tue onde e tutti i tuoi flutti mi hanno travolto. Io dicevo: “Sono cacciato lontano dal tuo sguardo! Come potrei vedere ancora il tuo tempio santo?” Le acque mi hanno sommerso, l'abisso mi ha inghiottito; le alghe si sono attorcigliate alla mia testa. Sono sprofondato fino alle radici dei monti, la terra ha chiuso le sue sbarre su di me per sempre; ma tu mi hai fatto risalire dalla fossa, o Signore, mio Dio! Quando la vita veniva meno in me, io mi sono ricordato del Signore e la mia preghiera è giunta fino a te, nel tuo tempio santo. Quelli che onorano gli idoli vani allontanano da sé la grazia; ma io ti offrirò sacrifici con canti di lode, adempirò i voti che ho fatto. La salvezza viene dal Signore». E il Signore diede ordine al pesce, e il pesce vomitò Giona sulla terraferma.” (Giona 2:1-11)Ciò che ha pregato Giona nel ventre del pesce,sono le medesime parole (parola più parola meno) che il Signore aveva messo in cuore a Davide, Asaf e agli altri che hanno scritto i Salmi:"Io ho gridato al Signore, dal fondo della mia angoscia, ed egli mi ha risposto." (Giona 2:3).“Nella mia angoscia ho invocato il Signore, ed egli mi ha risposto.” (Salmo 120:1). “...ma tu mi hai fatto risalire dalla fossa, o Signore, mio Dio!” (Giona 2:7 b).“Benedici, anima mia, il Signore e non dimenticare nessuno dei suoi benefici. Egli perdona tutte le tue colpe, risana tutte le tue infermità; salva la tua vita dalla fossa, ti corona di bontà e compassioni...”(Salmo 103:2-4).“Quelli che onorano gli idoli vani allontanano da sé la grazia...” (Giona 2:9)“Detesto quelli che si affidano alle vanità ingannatrici; ma io confido nel Signore.”(Salmo 31:6).La Bibbia è un unico lungo piano, di libro in libro, di generazione in generazione, di evento in evento, che parla di Speranza, di una misericordia promessa, e che ci esorta a parlare con Dio.La scorsa volta avevamo detto che lo Spirito Santo ci aiuta quando non sappiamo cosa pregare. Ma la stessa cosa vale per la Bibbia. Quante volte vi è capitato che in una situazione vi venga in mente una Scrittura che parla proprio di quella situazione? Oppure state valutando cosa fare in una situazione di vita e vi viene in mente una parola della Scrittura e riconoscete che quella è la risposta che cercavate?La Bibbia, la Parola di Dio, è un “serbatoio” da cui potete attingere... ma solo se la leggete, la studiate, la memorizzate.Giona evidentemente lo aveva fatto. Ma che tipo di preghiera è? Potrebbe sembrare una preghiera di pentimento, in cui Giona torna in sé e confessa umilmente al Signore di aver peccato. Giona vede che Dio vuole avere misericordia di Ninive e che ha scelto Giona come suo strumento.Ho detto “potrebbe sembrare”... perché al capitolo 4 leggiamo:“Giona ne provò gran dispiacere e ne fu irritato. Allora pregò e disse: «O Signore, non era forse questo che io dicevo, mentre ero ancora nel mio paese? Perciò mi affrettai a fuggire a Tarsis. Sapevo infatti che tu sei un Dio misericordioso, pietoso, lento all'ira e di gran bontà e che ti penti del male minacciato. 3 Perciò, Signore, ti prego, riprenditi la mia vita; poiché per me è meglio morire piuttosto che vivere».” (Giona 4:1-3)Al capitolo 4 Giona è di nuovo sulla terraferma, è vivo e salvo, e non accetta la misericordia di Dio per Ninive; così, prega con rabbia.Ma al capitolo 2, invece, lui sta pregando quella che si definisce la "preghiera della trincea"; era quella che pregavano i soldati nella 1° Guerra Mondiale, dove gli eserciti si affrontavano l'uno di fronte all'altro e scavavano trincee per conquistare il terreno.Ogni giorno i soldati entravano nella trincea, e non sapevano se ne sarebbero usciti vivi; e così pregavano: "Dio, se mi tiri fuori da questa situazione, farò tutto quello che vuoi".Giona sta recitando una preghiera da trincea. Osservate i tempi della preghiera "Dal ventre del pesce Giona pregò il Signore..." (Giona 2:2)."Io ho gridato al Signore, dal fondo della mia angoscia..." (Giona 2:3)"Io dicevo: “Sono cacciato lontano dal tuo sguardo!" (Giona 2: 4).“...ma tu mi hai fatto risalire dalla fossa, o Signore, mio Dio! Quando la vita veniva meno in me, io mi sono ricordato del Signore e la mia preghiera è giunta fino a te, nel tuo tempio santo. (Giona 2:7-8)Giona non spera... è semplicemente disperato. Pensava di voler solo essere gettato in mare e farla finita. Ma adesso realizza che è ancora vivo … o forse è morto (non lo sappiamo), ma comunque ancora pensa, riflette... e finalmente prega!. È una preghiera da trincea.Guardate l'atteggiamento di Giona nella preghiera: "Tu mi hai gettato nell'abisso, nel cuore del mare..." (Giona 2: 4)Mica è vero! E' stato lui a dire ai marinai di gettarlo come zavorra dalla nave per far placare i venti!E adesso invece dice che è Dio ad averlo buttato a mare! Dio è il colpevole!“Quando la vita veniva meno in me, io mi sono ricordato del Signore” (Giona 2:8).C'è voluto un bel po' per far decidere Giona di parlare con Dio! E adesso, nel ventre del pesce, pensa: “Bisogna che succeda qualcosa prima che parta della digestione del pesce”. E si ricorda solo allora di pregare! Ma non ricorda che forse dovrebbe confessare il suo peccato, e magari chiedere scusa... anzi!“IO ho gridato al Signore... IO mi sono ricordato...la mia preghiera è giunta...” “Io l'ho fatto! La mia pietà. La mia spiritualità. I miei sforzi.”"Quelli che onorano gli idoli vani allontanano da sé la grazia; ma io ti offrirò sacrifici con canti di lode, adempirò i voti che ho fatto. La salvezza viene dal Signore».”. (Giona 2:9-10)"Guardami Dio. Non sono come quei pagani che non ti adorano. Sono molto meglio. Ti seguirò. Sarò fedele!”A dirla tutta, proprio in questo momento in superficie, su un mare calmo, quei cosiddetti marinai senza valore, adoratori di idoli, invocano il nome del Signore. E il loro timore di Dio è diventato timore., stupore, meraviglia, riverenza... per il Signore!Capita, quando ci troviamo nella trincea, di ricordare a Dio perché dovrebbe salvarci... evitando accuratamente di ricordare perché dovrebbe non farlo. Per i nostri peccati, per le nostre mancanze, per i nostri rifiuti... Se fossimo onesti, Dio dovrebbe girarsi dall'altra parte... e non guardare Giona... e nemmeno noi!Ma non lo fa! Giona viene salvato dalla misericordia inaspettata di Dio. Le preghiere di Giona possono essere pronunciate nella più completa disperazione, ma Dio le ascolta comunque. E Dio risponde ancora ad esse. Risponde a Giona... e anche a noi!Non perché ci siamo umiliati. Non perché abbiamo detto le parole giuste. Non perché abbiamo l'atteggiamento giusto. E certamente non perché in qualche modo siamo migliori degli altri. Ma solo perché il suo carattere è la misericordia.Giona non aveva visto la misericordia promessa da Dio all'opera, noi si, in quel primo Natale... senza che avessimo chiesto scusa, senza che ci fossimo pentiti... solo perché Dio aveva promesso che avrebbe avuto misericordia di noi.Per Giona aveva scelto un pesce per portare la Salvezza; per tutti noi ha scelto una Vergine Ha mandato un bambino, attraverso una giovane donna:“Perciò il Signore stesso vi darà un segno: ecco, la giovane concepirà, partorirà un figlio, e lo chiamerà Emmanuele.” (Isaia 7:14) "...che tradotto vuol dire 'Dio con noi'". (Matteo 1:23 b)È un momento che racchiude pienamente la misericordia inaspettata di Dio che ci da Speranza.Anni dopo, a quel figlio, nato da una Vergine, qualcuno avrebbe chiesto un altro segno:“Allora alcuni scribi e farisei presero a dirgli: «Maestro, noi vorremmo vedere da te un segno». Ma egli rispose loro: «Una generazione malvagia e adultera chiede un segno; segno non le sarà dato, se non il segno del profeta Giona. Poiché, come Giona stette nel ventre del pesce tre giorni e tre notti, così il Figlio dell'uomo starà nel cuore della terra tre giorni e tre notti.” (Matteo 12:38-40)Qual è il segno? Un luogo che dovrebbe essere un luogo di morte definitiva, dopo tre giorni si rivela un luogo di vita. Il ventre di un pesce gigante. E il cuore della terra, che è una tomba.Non si va deliberatamente in questi luoghi e non ci si aspetta di tornare. Ma Giona lo fece. E Gesù dice ai farisei che lo farà anche lui. Sappiamo che è esattamente quello che è successo. È successo perché un Dio misericordioso ha voluto salvare un popolo peccatore che si trovava in una situazione disperata.Dio ha fatto questo in quel primo Natale, ancor prima che coloro che fuggono da Lui si rendessero conto che Egli sta attivamente creando una strada, una via, una salvezza.Gesù viene a Natale per aprirla: dalla morte certa alla vita eterna. Dal ventre della morte, che sia un grande pesce, una tomba, o una vita lontana dal Padre, alla speranza di un altro giorno, di un'altra vita, di una vita nuova in Cristo. Rinati!Il segno di Giona è la Speranza! La speranza per noi peccatori che pregano nella trincea, che affondano disperatamente, che mangiano le alghe, che vivono nella trincea. E' la misericordia inattesa di Dio, ma che Dio aveva promesso... e Dio è fedele! La misericordia che salverà. Il segno di Cristo è la Speranza... quella con la esse maiuscola, giunta sulla terra attraverso una Vergine che partorisce colui che sarà la misericordia inattesa ma promessa, di Dio che ci trae fuori dalla morte del peccato e ci proietta verso una vita vissuta assieme al nostro Padre. Nascerà Emmanuele, Dio con noi! Preghiamo.GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOKGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM--- GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD
Il sindacalista dei braccianti e deputato di Sinistra e Verdi è andato in televisione a difendersi dalle accuse sul trattamento riservato a lavoratori e ospiti nei centri d'accoglienza gestiti dalle cooperative della suocera in cui lavorava anche la compagna. Alcune riflessioni sul caso • Le mie notizie in un minuto su TikTok https://vm.tiktok.com/ZM8GvMNPx • Per le vostre domande: https://instagram.com/alessiobalbi • NewsBox su YouTube: https://www.youtube.com/@alessio_balbi • Su Alexa: https://amzn.to/2XTmlUj
Benvenuto su Radio Antares Vision. In questo podcast ti parliamo del DSCSA, un piano decennale volto a trasformare la catena di approvvigionamento del settore farmaceutico negli Stati Uniti.Buon ascolto!
CALCIOMERCATO INTER - L'agente di Carlos Alcaraz, Sebastian Lopez, non ha nascosto l'interesse dell'Inter per il giocatore
Sappiamo tutti benissimo che se vendiamo un prodotto utile e siamo molto ricercati abbiamo fatto bingo. Questo vale anche per la nostra comunicazione on-line. Se riusciamo a diventare NECESSARI ai nostri follower allora abbiamo trovato la nostra stradaAscoltaci su http://www.wearethenet.it/Podcast ed Extrahttps://t.me/wearethenet
L'ultima settimana è stata storica per il settore crypto e purtroppo non in positivo. Sappiamo che questi eventi possono capitare in un settore ancora fragile come quello crypto, ma quando accade fa male per tutti. Come ne usciremo? La CEFI potrà riprendersi e il mercato crypto tornare ai massimi? Ne parliamo con Roberto Gorini. ►Iscriviti alla Newsletter PRO (1 mese di contenuti GRATIS): https://koinsquare.substack.com/subsc...►Iscriviti alla Koinschool Basic: https://koinsquare.com/koinschoolbasic/
Oggi due film con didascalie finali. Sappiamo tutti quanto sono insopportabili ormai. Ma in uno dei due ci è piaciuta, nell'altro decisamente meno. Si parla di "Niente di nuovo sul fronte occidentale" di Edward Berger, terzo adattamento cinematografico dal romanzo di Erich Maria Remarque dopo Lewis Milestone e Delbert Mann, e di "La stranezza" di Roberto Andò, successo al botteghino italiano nelle ultime settimane. Il nostro canale Telegram per rimanere sempre aggiornati e comunicare direttamente con noi: https://t.me/SalottoMonogatari Argomenti: 00:00 "All quiet on the western front" (Edward Berger, 2022) 34:51 "La Stranezza" (Roberto Andò, 2022) Partecipanti: Marco Grifò Dario Denta Paolo Torino Alessandro Valenti Anchor: https://anchor.fm/salotto-monogatari Spotify: https://open.spotify.com/show/2QtzE9ur6O1qE3XbuqOix0?si=mAN-0CahRl27M5QyxLg4cw Apple Podcasts: https://podcasts.apple.com/it/podcast/salotto-monogatari/id1503331981 Google Podcasts: https://www.google.com/podcasts?feed=aHR0cHM6Ly9hbmNob3IuZm0vcy8xNmM1ZjZiNC9wb2RjYXN0L3Jzcw== Logo creato da: Massimo Valenti Sigla e post-produzione a cura di: Alessandro Valenti / Simone Malaspina Per il jingle della sigla si ringraziano: Alessandro Corti e Gianluca Nardo
Nella puntata di oggi, introduciamo un fenomeno che ha vessato per secoli la Sardegna: il banditismo sardo. Con questa storia, vogliamo esplorare le origini e il mutamento delle ragioni che hanno spinto i banditi ad essere tali e comprendere se questo sia l'espressione della violenta cultura pastorale sarda, oppure una risposta deviata alla violenza esterna, alla prevaricazione plurisecolare che avrebbe spinto il mondo pastorale verso diverse forme di resistenza. Buon ascolto!
"Sappiamo che la democrazia è a rischio ma sappiamo anche che è nostro potere preservarla e sono convinto che lo faremo". Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, in un video, alla vigilia delle elezioni di Middle Term che si terranno negli Usa l'8 novembre.abr/mrv/gsl
Sappiamo che facciamo fatica a guardare in faccia la nostra paura, perché è facile provare paura ad avere a che fare con la propria paura. E se prendessimo in considerazione il fatto che proprio la nostra paura ha a che fare con le nostre dipendenze e le nostre disfunzioni sessuali? Iscriviti al #podcast, commenta e condividi con i tuoi amici le #puntate di #thebigfatvoice, seguiti sui #social, rimani in contatto e buon ascolto! Visita il sito http://www.mbgvoice.com (www.mbgvoice.com) Segui la pagina Facebook https://www.facebook.com/thebigfatvoice (https://www.facebook.com/thebigfatvoice) Segui il profilo Instagram https://www.instagram.com/thebigfatvoice (https://www.instagram.com/thebigfatvoice) Puoi metterti in contatto con Massimiliano scrivendo a info@mbgvoice.com Fai girare la voce… o meglio… fai girare #thebigfatvoice Musica originale by #audiio @helloaudiio www.audiio.com
Come batti i cinesi che SBRAGANO i prezzi?Sappiamo tutti che sul mercato ci sono realtà in grado di farsi pagare una frazione di quello che chiedi tuIn molti ce l'hanno in particolare coi cinesi ma ognuno di noi ha la sua nemesi, l'odiato nemico che lavora a sconto e rovina la piazza!E tu come puoi fare per portare a casa il cliente senza sbragare a tua volta i prezzi?Vediamo non uno ma ben due aziende che hanno battuto una concorrenza così bassa, ma così bassa… da essere GRATIS!Ed ora viaggiano su livelli altissimiScopriamo come ci sono riuscite e vediamo come puoi applicare lo stesso meccanismo alla tua impresa
Ascolta l'approfondimento post Viktoria Plzen: https://pod.fo/e/14a85fINTER NEWS: LE ULTIMISSIMEAssemblea di soci in casa Inter e conferenza stampa Zhang, Marotta, Antonello. Giornata importante con tanti temi centrali nelle ultimissime news di casa Inter. Ne parliamo insieme.⚽️ Abbonati a questo canale per accedere ai vantaggi:https://www.youtube.com/channel/UCqQefqGM8yZV3CEwXBy388Q/join✅ Abbonati al club per stare in contatto con noi più privatamente e parlare insieme di Inter
Liliana Russo, nel nuovo episodio di TuttoLibri, racconta Io speriamo che la borsa sale, di Manuela Donghi ed Enrico Gei
"Oscurità e Luce sono entrambe della stessa natura, differenti solo nell'apparenza, perché entrambe hanno origine da un'unica Sorgente. L'oscurità è caos. La Luce è Armonia Divina. L'oscurità trasformata è la Luce. Questo, figli miei, deve essere il vostro proposito nell'esistenza: trasformare l'oscurità in Luce! Sappi, o uomo, che tu sei composito. Un essere fatto di Terra e Fuoco. Lascia che la tua Fiamma brilli splendente! Sii solo Fuoco! Diventa il Sole Divino, la Grande Luce! Sappi, o uomo, che tu sei anima! Il corpo è nulla! L'anima è principale. Non permettere al tuo corpo essere catene per te! Le cose che gli uomini ritengono grandi non sono niente per Noi. Noi sappiamo che fra tutto, nient'altro ha significato per voi se non la crescita che potete guadagnare come anime. Sappiamo che il corpo è passeggero. Quando imparerete che alla fine niente conta di più del progresso dell'anima, allora veramente sarete liberi da ogni legame e liberi di lavorare in armonia secondo la sua predestinazione umana. Liberati dal tuo corpo come Io t'insegnavo! Vai ai confini profondi e nascosti!" (Ermete Trismegisto)
Il crollo di una palazzina dell'Università di Cagliari, avvenuto poco dopo la chiusura, è una enorme tragedia sfiorata. Ma, come una tragedia vera, ci dà l'opportunità di osservare il malfunzionamento cronico di un sistema. Sapremo cogliere l'occasione? Si parla molto anche di un altro crollo in questi giorni, sui giornali, quello nel cimitero più antico di Napoli, Poggioreale. Intanto a Scampia una nuova Università è stata invece inaugurata, laddove sorgeva una vela. Parliamo anche della situazione degli scioperi in Francia, e, attraverso due interviste, di Assange e di Giovanni Lindo Ferretti. INDICE:00:48 - Il crollo della palazzina dell'Università di Cagliari07:48 - Il crollo nel cimitero di Poggioreale di Napoli10:12 - Inaugurata una sede dell'Università a Scampia (con contributo di Mirella La Magna)17:43 - In Francia gli scioperi si allargano20:57 - Assange, parla la moglie Stella Moris22:31 - La vita e la morte secondo Giovanni Lindo FerrettiTutte le notizie qui: https://www.italiachecambia.org/rassegna-stampa/cosa-sappiamo-del-crollo-universita-di-cagliari_______________Abbonati: https://www.italiachecambia.org/abbonati/Seguici su:Telegram - https://t.me/itachecambiaInstagram (Italia che Cambia) - italiachecambiaInstagram (Andrea Degl'Innocenti) - deglinnocentiandreaFacebook - /itachecambia
Mercoledì 19 ottobre a Degiornalist con Fabiana e Claudio Chiari è stato ospite il dottore e professore Fabrizio Pregliasco, virologo e docente di igiene all'Università Statale di Milano. Il dottore sottolinea l'importanza del vaccino antinfluenzale. Ad oggi, la curva dei contagi di Covid si sta alzando, tuttavia non al pari della medesima di un anno fa. Le aperture che tanto abbiamo atteso e che ci siamo conquistati, stanno lasciando spazio alla diffusione del virus dell'influenza.LE VACCINAZIONI – Per persone a rischio è consigliato ripetere la vaccinazione contro il Covid e nella stessa seduta possono richiedere la dose antinfluenzale. «Sappiamo che il virus si è rabbonito, molte persone hanno fatto il vaccino e in tanti sono guariti. Questo virus però cambia le sue caratteristiche, schiva le difese immunitarie che dobbiamo rinforzare con un vaccino raccomandato per le persone fragili».LA QUARTA DOSE – La cosiddetta “quarta dose” non beneficia solo gli anziani o i più a rischio. È provato che i sintomi del long covid diminuiscono con la dose booster. Il dottore poi spiega: «i booster li intendo come dosi di richiamo, da considerare come i rinforzi dell'antinfluenzale».Per saperne di più, riascolta l'intervista!
“Spazio Offline” è un ambulatorio di supporto psicologico per chi fa un uso disfunzionale dei dispositivi tecnologici, ed è stato inaugurato in questi giorni negli spazi del Centro Diaconale La Noce di Palermo.Si tratta in effetti di un luogo dedicato ai giovani, che invita a riflettere, supportati da professionisti, su un uso consapevole dei dispositivi e della rete. Anna Ponente, direttrice del Centro Diaconale La Noce, ci spiega che "L'ambulatorio si inserisce nel progetto In-Dipendenze, sostenuto dalla Fondazione con il Sud e realizzato con altre realtà del territorio palermitano. All'ambulatorio potranno accedere bambine e bambini, ragazze e ragazzi tra i 9 e i 17 anni. L'impostazione dell'ambulatorio sarà duplice: da un lato una presa in carico più a livello sanitario, psicologica con degli specialisti, dall'altra una possibilità di ragionamento sugli aspetti di risorsa, non solo di patologia o dipendenza, nella relazione con questi oggetti. Sappiamo benissimo, infatti, che possono diventare un utile strumento di collegamento con gli altri, se utilizzati in modo consapevole e opportuno e non con un ritiro sociale e psicologico. Pensiamo ad esempio a quanto sono stati fondamentali durante la pandemia questi strumenti, che hanno consentito a ragazzi e giovani adolescenti di rimanere collegati con la loro rete di relazioni. Sono due aspetti che devono rimanere in equilibrio".
Siamo noi a controllare il cellulare, oppure è lui a controllare noi? Sappiamo separarcene senza problemi o entriamo in ansia? Facciamo il punto sulla nostra relazione con il cellulareZERO PAURE + ZERO LIMITISuperare abitudini disfunzionali e vecchi schemi mentali e culturali si può. Con il seminario di una giornata ZERO PAURE+ZERO LIMITI imparerai a gestire le tue emozioni e superare vecchi vincoli che ti hanno fino ad oggi appesantito. Per saperne di più clicca qui
Non ci è voluto molto a scoprire che le perdite di metano nelle tubature a 90 metri di profondità nelle acque danesi del Mar Baltico erano dovute a un sabotaggio: lo hanno testimoniato le esplosioni registrate il 26 settembre dai sismografi. Da allora è partito uno scambio di accuse tra Occidente e Russia, che si rinfacciano la responsabilità. Guido Olimpio fa il punto della situazione, mentre Valentina Iorio valuta le conseguenze sulle forniture.Per altri approfondimenti: - Tritolo, robot e navi: le ipotesi sul sabotaggio del Nord Stream https://bit.ly/3UTRd3g- Che cosa sono i gasdotti Nord Stream 1 e 2? E quanto sono importanti per l'Italia e l'Ue? https://bit.ly/3SAjcn9- Gas, stop alle forniture russe in Italia: flussi azzerati in entrata a Tarvisio https://bit.ly/3ST7hAp
La prima volta che Dio dice: "Non è buono" di qualcosa non è per un peccato... ma per la solitudine. Siamo stati creati con il bisogno di essere in contatto con altri. Se questo bisogno scompare, mancherà qualcosa nella vita. La chiesa esiste affinché le persone possano incontrarsi e vivere in supporto l'uno dell'alto.---Predicatrice: Jean GuestCLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIOTempo di lettura: 9 minutiTempo di ascolto audio/visione video: 34 minutiAll'inizio di quest'anno mio figlio minore e la sua compagna sono andati in vacanza a fare escursionismo nel parco nazionale di Yosemite, negli Stati Uniti. Mentre erano lì, continuavo a ricevere messaggi da parte loro di quanto fosse meraviglioso il paesaggio, del fatto che il tempo fosse bello, ma non troppo caldo, e un messaggio su quanto fossero simpatiche le persone con cui si erano ritrovati al campeggio. Dopo una dura giornata di cammino, loro e gli altri giovani si riunivano intorno al falò, condividevano il cibo e i racconti delle loro vite - Tom dice che è stato incredibile incontrare così tante persone interessanti provenienti da tutto il mondo, che ti hanno fatto "sentire parte di qualcosa di più grande". C'era però una tenda in cui le persone non partecipavano e non parlavano mai. All'inizio tutti pensavano che forse non parlassero inglese o che fossero timidi, ma quando la coppia ha continuato a respingere tutte le avances, alla fine si è trasformato in un piccolo gioco su chi potesse spiegare la freddezza della coppia, perché sembrava davvero strano. Credo che la supposizione favorita sia stata che fossero in fuga dall'FBI. Quando gli esseri umani non cercano la compagnia di altri esseri umani sembra un po' strano. Nella nostra cultura pop il serial killer sembra sempre essere un solitario; il nostro linguaggio quotidiano è pieno di modi di dire per descrivere le persone che non si uniscono; "il lupo solitario"; i solitari spirituali sono eremiti. Non unirsi non sembra essere "normale". Non parlo di coloro che sono timidi per natura o degli introversi tra noi, siamo quello che siamo, ma parlo del caso estremo quando le persone si allontanano attivamente dagli altri e rifiutano di far parte di una comunità. E c'è una ragione per cui sembriamo avere questa reazione. Ricordate la prima volta che Dio dice: "Non è buono"? Non parla di peccato, ma di solitudine.“Poi Dio il Signore disse: «Non è bene che l'uomo sia solo; io gli farò un aiuto che sia adatto a lui».” (Genesi 2:18)È il momento di una piccola tangente e di un altro dei rapidi smontaggi del patriarcato da parte di Jean.La prima cosa in tutta la creazione che Dio definisce "non buona" è il bisogno disperato di donne. Questo è il primo accenno al fatto che l'"aiutante adatto" che Dio crea non è subordinato, ma assolutamente necessario. Prima che il peccato corrompesse il rapporto tra i sessi, Dio sembra considerare la donna necessaria quanto l'uomo.L'espressione ebraica per "aiutante adatto" è "ezer knegdow". La parola "knegdow" viene tradotta per lo più come "adatto" e si riferisce a una controparte esattamente corrispondente. Letteralmente, si riferisce a "stare di fronte a". Qui sembra implicare che entrambi i generi sono incompleti senza l'altro. Ognuno di essi ha qualità e caratteristiche generali intrinseche che mancano all'altro e dipende dal contributo dell'altro.La parola "ezer" viene spesso tradotta con "aiuto" o "aiutante". Quando vediamo la parola "aiutante", spesso pensiamo a una persona inferiore che potrebbe rendere più facile un compito, ma non è assolutamente necessaria per la sua realizzazione. Ma ovunque nella Bibbia, al di fuori di questo secondo capitolo della Genesi, questa frase descrive esclusivamente il modo in cui Dio stesso aiuta il suo popolo. Non si tratta di un aiuto a caso. È il tipo di aiuto senza il quale non si può funzionare.Torniamo al motivo per cui è umano avere bisogno di legami con gli altri.Vi ho già mostrato questa icona in passato. Ma non mi scuso per mostrarvela di nuovo, perché dimostra in modo eccellente che Dio è tre persone in una e che noi siamo fatti a sua immagine e somiglianza. Se Dio ha bisogno di comunità, allora noi portiamo questa caratteristica nel nostro DNA. E pensateci: perché Dio ci ha creati? “Camminerò tra di voi, sarò vostro Dio e voi sarete mio popolo” (Levitico 26:12)Siamo stati creati per essere in comunità con Dio. Quanto è bello questo? E da quando abbiamo scelto diversamente, Dio sta lavorando nella storia perché questo sia di nuovo vero.Dio e gli esseri umani sono fatti l'uno per l'altro e gli esseri umani per funzionare bene hanno bisogno di altri esseri umani. Cosa canta Barbara Streisand nella canzone "Peolple"? "Le persone…. le persone che hanno bisogno delle persone sono le persone più fortunate del mondo".Ed ecco un'altra cosa incredibile su come siamo stati creati. Le lacrime emotive hanno un contenuto proteico più elevato rispetto alle lacrime dovute ad una situazione frustrante, il che fa sì che cadano più lentamente lungo le nostre guance, aumentando così la possibilità di essere notate e di ricevere conforto e cure. In modi fisiche e letterali, il nostro corpo è costruito per incoraggiare l'essere in comunità.Ecco cosa dice l'ultima relazione scientifica dell'Unione Europea sugli effetti della solitudine:Le ricerche dimostrano che la solitudine e l'isolamento sociale hanno ripercussioni dannose sulla salute mentale e fisica, nonché conseguenze significative sulla coesione sociale e sulla fiducia nella comunità. Sia la solitudine che l'isolamento sociale sono quindi sempre più riconosciuti come problemi critici di salute pubblica che meritano attenzione e devono essere affrontati con strategie di intervento efficaci.Negli Stati Uniti il 45% degli adulti si sente solo e isolato. Nel Regno Unito i giovani adulti di età compresa tra i 18 e i 24 anni sono il gruppo che dichiara di sentirsi solo "spesso o quasi sempre". L'Italia, e forse vi sorprenderà saperlo, registra una delle più alte percentuali di persone che si sentono sole in tutto il mondo - l'Italia è al 5° posto nel mondo per quanto riguarda la solitudine autoriferita."L'idea che l'italia abbia una "cultura comunitaria" è un mito", ha dichiarato Marco Trabucchi al giornale The European. "Forse esisteva 20 o 25 anni fa, ma certamente non oggi". La solitudine è un fenomeno globale. Mi spingerei oltre e lo definirei quello che la fondazione Jo Cox ha etichettato come "il male gigante".Ma perché è importante e cosa ha a che fare con la Chiesa? Penso che sia importante per due motivi, ma oggi ne tratterò solo uno; il secondo motivo verrà presentato nella terza parte, quando esamineremo il ministero ecclesiastico.Penso che sia importante perché non è da Dio. Abbiamo già visto che non è così che siamo stati creati, né rispecchia il Creatore e questo lo addolora.Dobbiamo anche stare attenti, come cristiani, a non cadere nell'individualismo che può portare all'isolamento. Ho sentito persone dire: "Posso essere cristiano senza andare in chiesa". Tecnicamente è vero. Per molte delle nostre sorelle e dei nostri fratelli nel mondo non possono letteralmente andare in chiesa perché è contro la legge, non hanno altra scelta che essere cristiani che non vanno in chiesa. Ma pensate davvero che quegli stessi cristiani, se ne avessero la possibilità, resterebbero nella loro cella di prigione, o a casa, piuttosto che andare in chiesa? Ecco cosa ha detto Iktimal, un cristiano iraniano, dopo essere stato rilasciato, all'organizzazione cristiana Porre Aperte:"Hanno pregato con noi, hanno ascoltato la nostra storia, sono stati al nostro fianco", dice Iktimal. "Dio era con noi. Ha mandato quelle persone a starci accanto, erano come angeli. Il loro amore ci ha avvicinato a Gesù; ci hanno dimostrato l'amore di Dio".E ascoltate cosa intende fare Paolo nel momento in cui viene rilasciato dalla prigione di Efeso.“Al tempo stesso preparami un alloggio, perché spero, grazie alle vostre preghiere, di esservi restituito.” (Filemone 22)Si incontrerà con questa cosa meravigliosa chiamata chiesa di Colosse che si riunisce nella casa di Filemone; di lui e di loro si parlerà ancora la prossima settimana.So che Marco l'ha già detto, ma lo ripeterò: non possiamo fare chiesa in modo isolato. Ed ecco perché.L'istruzione che Gesù diede ai primi discepoli al momento dell'incontro non fu "credi in me", e nemmeno "ascoltami", ma "seguimi!". Ed essere seguaci di Gesù significa stare con Gesù. Diamo uno sguardo a Marco capitolo 3“Poi Gesù salì sul monte e chiamò a sé quelli che egli volle, ed essi andarono da lui. Ne costituì dodici, ai quali diede anche il nome di apostoli, perché stessero con lui, per mandarli a predicare e perché avessero il potere di [guarire le malattie e di] scacciare i demòni.” (Marco 3:13-15)Chiamò quelli che voleva andassero con lui, dovevano accompagnarlo. Prima che a loro, o a noi, venga affidato un ministero, dobbiamo prima essere con Gesù, dobbiamo accettare l'invito a entrare in relazione con lui.E guardate lo schema: chiamò i dodici da un gruppo più grande. Sappiamo che mandò i settantadue (Luca 10) e gli scrittori del Vangelo parlano spesso delle folle che lo seguivano. Non si trattava di persone che si presentavano solo per ascoltare il nuovo rabbino; lo seguivano. Se ripensiamo alla serie sulle parabole, il punto della moneta perduta e della pecora smarrita non è semplicemente che sono state trovate, ma che sono state trovate e restituite alla cassa e al gregge. Essere ritrovati significava entrare a far parte di qualcosa di più grande.Essere con Gesù significa essere con gli altri, che ci piaccia o no. Sapete che Gesù poteva avere molto da ridire su ciò che accadeva nel tempio e con i responsabili del tempio, ma ci andò lo stesso. Si presentava comunque nella sinagoga.“Si recò a Nazaret, dov'era stato allevato e, com'era solito, entrò in giorno di sabato nella sinagoga e si alzò per leggere.” (Luca 4:16)Andava “come era solito", era un habitué. Come al solito, ci sono le dovute eccezioni a tutto ciò, perché nulla è mai solo bianco o nero. La pandemia ha lasciato alcune persone fragili che hanno timore di mescolarsi alla folla; dobbiamo dare loro il permesso di elaborare il trauma; un giorno saranno di nuovo pronte a partecipare. Molte persone che lottano con la salute mentale non riescono ad affrontare l'allegro e propositivo "Alleluia! Amen!" della chiesa; dobbiamo sostenerle, facendo loro sapere che a volte va bene non sentire che tutto va bene. Nella mia chiesa nel Regno Unito, c'era una donna stupenda che conviveva con la più angosciante delle malattie mentali. Quando la sua vita era al massimo della disperazione, aveva l'abitudine di venire a sedersi in fondo alla chiesa, senza partecipare, spesso con la testa china come se non potesse sopportare la luce. In quei momenti della sua vita diceva: "Non riesco a lodare Dio, ma gli altri che lo fanno mi tolgono un po' di oscurità". La chiesa dovrebbe essere il luogo più sicuro sulla terra dove le persone possono venire così come sono. Ci riuniamo come chiesa non perché è un dovere, e nemmeno perché ci fa bene, ma perché è l'unico modo per crescere bene ed essere il movimento per l'amore e la giustizia che Gesù ci chiama ad essere è riunirci.“È lui che ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e dottori, per il perfezionamento dei santi in vista dell'opera del ministero e dell'edificazione del corpo di Cristo, (...) ma, seguendo la verità nell'amore, cresciamo in ogni cosa verso colui che è il capo, cioè Cristo. Da lui tutto il corpo ben collegato e ben connesso mediante l'aiuto fornito da tutte le giunture, trae il proprio sviluppo nella misura del vigore di ogni singola parte, per edificare se stesso nell'amore.” (Efesini 4:11-12, 15-16)Gli occhi hanno bisogno delle mani e dei piedi, altrimenti stanno solo a guardare; le mani e i piedi hanno bisogno degli occhi, altrimenti non sanno dove andare. Ci riuniamo perché per essere Chiesa abbiamo bisogno gli uni degli altri.Amen.GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOKGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM---GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD
Dormire poche ore, di per sé, non è un problema: ciascuno dorme in base alle sue necessità, che possono essere influenzate dall'età, dalla stagione o da condizioni ambientali. Ma come capire se siamo in debito di sonno e nel caso che fare? Al microfono di Nicoletta Carbone il prof. Luigi Ferini Strambi, ordinario di Neurologia, Università Vita-Salute San Raffaele e direttore del Centro di Medicina del Sonno dell'IRCCS Ospedale San Raffaele Turro A seguire conFilippo Ongaro, medico, coach, il quarto consiglio per allenare la felicità. Sappiamo davvero cosa ci rende felice?
Come reagisci ai momenti bui della tua vita? E cosa puoi apprendere da essi. Spesso i fallimenti più amari sono la scuola per i suoi successi più grandi, i momenti di solitudine e di abbandono quelli forgiato di più, per arrivare a capire che senza Dio la prosperità è ben poca cosa.---CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIOTempo di lettura: 10 minuti Tempo di ascolto audio/visione video: 21 minutiMolti hanno descritto la vita come un luna park; pieno di giochi e di attrazioni, alcuni emozionanti, altri rilassanti, altri paurosi. L'emozione delle montagne russe, o il rilassamento della ruota panoramica, o la paura del tunnel degli orrori.Ma, alla fine, il luna park è solo un gioco, e le emozioni, belle o brutte, durano l'arco di un pomeriggio, dopo di che si torna a casa, e tutto riprende come prima.La vita vera, invece, è un luna park dove ogni emozione è vera e spesso eccitazione, rilassamento o paura non vanno via in un pomeriggio ma restano per molto.Non sempre facciamo vedere agli altri cosa sta succedendo dentro di noi; ci sono momenti di frustrazione, di rabbia per l'ingiustizia, di dubbio, di depressione spirituale, di dolore. Ci sono momenti di euforica gioia, di pace che non trova parole.Non sempre, anzi, quasi mai, li facciamo vedere fuori; talvolta lo facciamo con le persone più intime un familiare, un amico o un'amica, talvolta, ma non sempre, con Dio.Nella Bibbia invece, troviamo spessissimo scritti di persone che scrivono e condividono con Dio, e perciò con noi, le loro emozioni più profonde, specialmente nei Salmi.Molti sono scritti da Davide, il 2° re d'Israele, la cui vita è stata molto simile alle montagne russe di un luna park, con alti e bassi a non finire; da pastore a guerriero, da cantante a re, da uomo di lode ad assassino.Nei suoi salmi troviamo una gamma incredibile di esperienze: la gioia, la rabbia, la paura, la fiducia, la riconoscenza, la confusione, il pentimento. Il salmo 30 è un salmo di lode per una di queste esperienze.1 Io ti esalto, o SIGNORE, perché m'hai portato in alto e non hai permesso che i miei nemici si rallegrassero di me. 2 O SIGNORE, Dio mio, io ho gridato a te e tu m'hai guarito. 3 O SIGNORE, tu hai fatto risalir l'anima mia dal soggiorno dei morti, tu m'hai ridato la vita perché io non scendessi nella tomba. 4 Salmeggiate al SIGNORE, voi suoi fedeli, celebrate la sua santità. 5 Poiché l'ira sua è solo per un momento, ma la sua benevolenza è per tutta una vita. La sera ci accompagna il pianto; ma la mattina viene la gioia. 6 Quanto a me, nella mia prosperità, dicevo: «Non sarò mai smosso». 7 O SIGNORE, per la tua benevolenza avevi reso forte il mio monte; tu nascondesti il tuo volto, e io rimasi smarrito. 8 Ho gridato a te, o SIGNORE; ho supplicato il SIGNORE dicendo: 9 «Che profitto avrai dal mio sangue s'io scendo nella tomba? Potrebbe la polvere celebrarti, predicare la tua verità?» 10 Ascolta, o SIGNORE, e abbi pietà di me; o SIGNORE, sii tu il mio aiuto! 11 Tu hai mutato il mio dolore in danza; hai sciolto il mio cilicio e mi hai rivestito di gioia, 12 perché io possa salmeggiare a te, senza mai tacere. O SIGNORE, Dio mio, io ti celebrerò per sempre. (Salmo 30:1-12)Come in una montagna russa l'esperienza di Davide è stata quella di essere stato in basso ed portato in alto prima in preda ai nemici e poi salvato da essi in balìa dei nemici (vers. 1), poi malato (vers. 2), e persino quasi morto (vers.3)Se sei stato, se sei stata anche tu su una montagna russa simile a quella di Davide (e chi non lo è stato?) forse possono ritornarti utili le cose che Davide ha scoperto su Dio nel frattempo che si teneva saldo al seggiolino del suo cart sulla montagna russa della vita.1° lezione - La realtà dell'ira di Dio"Poiché l'ira sua è solo per un momento, ma la sua benevolenza è per tutta una vita. La sera ci accompagna il pianto; ma la mattina viene la gioia." (v. 5)Abbiamo spesso difficoltà a parlare dell'ira di Dio; è un attributo scomodo che spesso vogliamo escludere, portati come siamo a parlare solo della bontà di Dio verso noi, ma… E' possibile che Dio possa essere irato verso di te?Perché, vedi, l'ira di Dio non si applica solo ai suoi nemici o ai nemici dei suoi figli, ma anche a chi crede in lui, ai credenti. Sappiamo di essere nella grazia, sappiamo che Cristo a espiato i nostri peccati sappiamo di essere scritti nel libro della vita... però capita!Davide, di cui Dio diceva essere “un uomo secondo il suo cuore” (1 Sam. 13:14) la sperimentò, e ne parla spesso, ma dice anche che “è solo per un momento”: non è un “cartellino rosso”, e neppure un un giallo. E' l'arbitro che chiama il giocatore e ci parla: quando si comporta male e fuori dalle regole.Ed è limitata ad un brevissimo spazio di tempo; una notte appena, dice Davide, si piange la sera e si ride la mattina seguente.Sei nella sera del pianto? Credi in lui ma tutto sembra buio intorno? Forse non lo è, ma potrebbe essere quell'invito bonario dell'arbitro, che ti richiama a giocare bene.Non ti scandalizzare e non la prendere male, anche se Dio sa che lo ami capita di deviare, Davide lo fece più volte: fu adultero, fu omicida, si ritirò dal combattere per il Signore.Cosa puoi fare tu per diventare oggetto di questa ira disciplinatoria di Dio? Non andare in battaglia quando sai che dovresti stare là, a fianco dei tuoi soldati. Affacciarti alla finestra dove sai che ci sarà Batseeba che fa il bagno nuda per farsi vedere da te. Insomma fare quello che sei di non dover fare, o non fare quello che sai di dover fare.2° lezione - Il laccio della prosperità "Quanto a me, nella mia prosperità, dicevo: «Non sarò mai smosso». O SIGNORE, per la tua benevolenza avevi reso forte il mio monte; tu nascondesti il tuo volto, e io rimasi smarrito." (v. 6-7)Se leggi sulla tua Bibbia il Salmo 30 vedrai che, prima dei versetti è scritto “Per l'inaugurazione della casa", ovvero del Tempio. Davide ora ha conquistato Gerusalemme e ha costruito un luogo dove adorare Dio. Si ferma, e guarda indietro.Potrebbe vantarsi, fare il supereroe... ma non lo fa. Invece, riflette: “Come sono stato capace di fare tutto ciò?” E gli sovvengono non solo i momenti belli del cammino, ma anche quelli brutti.Lo fai ogni tanto? Consideri il cammino della tua vita fino ad adesso per scoprire i momenti dove sei stato aiutato dal Signore e i momenti dove sei fuggito lontano da Lui, e i momenti in cui il Signore ti ha ammonito per richiamarti a se? Davide aveva vissuto la prosperità: la sconfitta di Golia, la figlia del re come sposa, gli eserciti che cantavano "Saul 1000, Davide 10,000!", l'amicizia con Gionatan... Tutto andava a gonfie vele... E' allora che disse "Non sarò mai smosso" . Anche io, anche tu forse, di fronte a periodi dove tutto è perfetto lo pensiamo e lo diciamo agli altri. E diamo per scontata, come ha fatto Davide, la benevolenza di Dio. Smettiamo di lavorarci sopra per meritarla, smettiamo di crescere nella fede, ci sediamo, e attendiamo che la benevolenza di Dio ci piova addosso.Attenzione, non voglio dirti che devo “meritare” la grazia ( o benevolenza); è sempre grazia, è sempre un favore, è sempre immeritata. Ma cercare il volto di Dio, quello si; fare il suo volere, seguirlo, renderlo presente nelle mie azioni.E invece crediamo che sia merito nostro, che possiamo fare a meno di cercare il volto di Dio... e lui lo nasconde a noi, così che, quando le cose volgono dal bene al male e noi allora lo cerchiamo, non lo troviamo... e rimaniamo smarriti: “Dio, dove sei?”.Lo smarrimento di Davide durò 4-5 anni; fu cacciato dal palazzo e visse come fuggiasco, cacciato come un criminale e in pericolo costante di vita. Dio era ancora presente, gli parlava ma Davide non era più forte; la prosperità non c'era più.Sei mai stato smarrito o smarrita? Vuoi piacere a Dio ma ti trovi in un deserto? Sai che sei chiamato o chiamata a fare il re o la regina, ma ti ritrovi fuggiasco, fuggiasca e riesci appena a sopravvivere? Se non ti è già successo potrebbe succederti. Se succedesse, fai attenzione a non sostituire Dio con “altro” per sentirti forte: denaro, sesso, carriera, affetti famiglia; cose precarie e momentanee. Quasi sempre la natura del problema è dentro di noi: Dio lo vuole correggere e a volte impiega degli anni per farlo. La peggiore cosa che possiamo fare, è fuggire al suo insegnamento.Davide si volge indietro, e capisce che quei momenti di solitudine e di abbandono sono stati quelli che lo hanno forgiato di più, per arrivare là dove è ora, perché gli hanno fatto capire che senza Dio la prosperità è ben poca cosa.3° lezione - Il bisogno di gridare e supplicare"Ho gridato a te, o SIGNORE; ho supplicato il SIGNORE dicendo: «Che profitto avrai dal mio sangue s'io scendo nella tomba? Potrebbe la polvere celebrarti, predicare la tua verità?» Ascolta, o SIGNORE, e abbi pietà di me; o SIGNORE, sii tu il mio aiuto! Tu hai mutato il mio dolore in danza; hai sciolto il mio cilicio e mi hai rivestito di gioia, perché io possa salmeggiare a te, senza mai tacere. O SIGNORE, Dio mio, io ti celebrerò per sempre."(vv. 8-12)Dopo questa amara lezione, Davide ha imparato Cambia la sua fiducia; finalmente ha capito: “E tutto per grazia, e non posso vantarmi di nulla!” Smette di credere in se stesso, di dire "mai smosso",e ritorna a gridare a Dio, a supplicare a Dio. A non voler essere indipendente, ma dipendente da Dio. Quando dice "Io non sarò mai smosso" tutto ruota attorno a lui, ma al v. 9 dice " profitto per Te, celebrarTi, la Tua verità,” al v 12 “ salmeggiare a Te” tutto ruota intorno a Dio.E Davide capisce che suoi fallimenti più amari sono stati la scuola per i suoi successi più grandi; per me e per te, la scuola è la stessa, come pure la lezione da apprendere.Una ricerca scientifica, pubblicata sul Journal of Cognitive Neuroscience dimostra che impariamo più dagli errori che dai successi; e il danese Niels Bohr, premio Nobel per la fisica, affermò che “...un esperto è qualcuno che ha commesso tutti gli errori che si possono compiere in un campo molto ristretto.”Le lezioni, soprattutto quelle dure, furono una delle chiavi per il successo futuro della vita di Davide. Mosè passò 40 anni nel deserto per capire che senza Dio non poteva fare alcunché, ma gli servirono per liberare un popolo e divenire il padre di una nazione.Charles Colson una delle menti del più grande scandalo di spionaggio politico in America ha detto : "Il punto di forza della mia vita è stato il mio più grande fallimento - sono un ex carcerato per lo scandalo Watergate. La mia più grande umiliazione, l'essere mandato in carcere, fu l'inizio del più grande servizio per Dio che avevo mai intrapreso. Egli ha scelto per la Sua gloria l'unica esperienza nella quale non c'era gloria per me.”ConclusionePer coloro che hanno conosciuto Cristo l'ira di Dio non è che per un momento, è un richiamo, un'incoraggiamento a cercarlo e a coinvolgerlo nella sua vita. E' Cristo che ti serve perché non sia un cartellino rosso. Aggrappati a lui: riconosci che per la Sua benevolenza ti vuole salvare... ma tu devi gridare!Per coloro che vivono nella prosperità oggi; ringrazia Dio ogni mattino perché è lui che manda la gioia e la grazia per rendere forte il tuo monte.Per coloro che hanno smarrito il senso della vita; è giunto il momento di gridare, di cambiare atteggiamento e di avere fiducia in colui che è onnipotente.E se a qualcuno il Signore ha mutato il dolore in danza, e il cilicio del deserto è stato tolto è questo il momento di servire Lui, di salmeggiare e di non tacere.Preghiamo.GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOKGUARDA IL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM--- GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD
Il drammatico uno-due della pandemia seguita dal conflitto in Ucraina ha contribuito dolorosamente a un passaggio culturale importante, facendoci finalmente realizzare che la transizione ecologica è uno strumento per conseguire una maggiore indipendenza dalle importazioni di materie prime, energia e semilavorati, da cui le economie europee sono estremamente indipendenti. Le soluzioni proprie della crisi ecologica (dalle fonti rinnovabili al ciclo idrico integrato, dall'economia circolare alla fusione nucleare) si rivelano infatti essere ciò che serve per affrontare la crisi geo-politica, energetica ed economica che ci attanaglia.Lo speciale estivo di Smart City "La transizione ecologica in tempo di crisi" racconta i punti di contatto tra le crisi del nostro tempo, e la ricerca di possibili soluzioni comuni, affrontando temi quali la gestione dell'acqua, le opportunità offerte dalle energie forestali e marine, le sfide dei sistemi di stoccaggio energetico sostenibili e della fusione nucleare.
I progressi nel campo della fusione nucleare si sono moltiplicati negli ultimi 2 o 3 anni, così come i progetti che - anche grazie all'ingresso dei privati nel settore - mirano a battere sul tempo ITER, il grande esperimento internazionale sulla fusione. E improvvisamente, la speranza che già nei prossimi anni se ne possa dimostrarne la fattibilità, non pare più fantasia.
Nicoletta Carbone, la voce del benessere di Radio 24, dedica lo spazio della domenica alla controcultura delle fake news che predominano sui temi della salute e dell'alimentazione. Sappiamo che siamo quello che mangiamo, ce lo ripetono da anni e ne siamo ormai convinti, ma questa nuova diffusa consapevolezza del ruolo del cibo per il benessere e la salute psicofisica ha alimentato mode e dato dignità a notizie senza alcun fondamento scientifico. Ogni domenica alle 12 con "La bufala in tavola" caccia alle bufale per riportare la verità a tavola. Il cibo è un piacere della vita e il cibo buono allunga e dà qualità alla nostra vita, quindi consigli e istruzioni per scegliere quello che fa per noi. E a proposito di consigli per stare bene e sentirsi meglio, non perdete anche l'appuntamento dal lunedì al venerdì alle 12 con 'Obiettivo salute' ed il sabato 'Obiettivo salute Weekend'.
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Sappiamo da tempo che il verde urbano (aiuole e viali alberati, giardini pensili, tetti e pareti verdi) oltre a rendere più piacevole l'ambiente cittadino offre molti benefici: riduce l'effetto isola di calore, migliora la qualità dell'aria e, grazie alla capacità di trattenere l'acqua, aiuta a gestire le precipitazioni eccezionali.Tuttavia per ottenere questi benefici non basta disseminare un po' di specie vegetali a caso qua e là, serve un'attenta progettazione e servono politiche di lungo periodo basate su una effettiva capacità di misurare gli effetti delle infrastrutture verdi e di quantificare il valore dei servizi che esse offrono.Finora questo approccio, più sviluppato negli Stati Uniti, è stato praticamente assente nel nostro Paese, ma finalmente anche in Italia si registrano le prime iniziative e i primi piani regionali che incorporano in modo strutturale politiche ad hoc per sviluppare diffusamente le infrastrutture verdi. Ospite Francesco Musco, Prof. dello IUAV di Venezia, direttore del corso di Laurea Magistrale di Pianificazione
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Una tecnologia nata negli anni '30 del secolo scorso, la valvola termoionica, grazie alla quale sono nate le prime radio, potrebbe rivelarsi nuovamente attuale per produzione di energia elettrica rinnovabile nel cosiddetto solare termoionico.Sappiamo da più di un secolo che un frammento di metallo riscaldato ad alta temperatura emette, oltre che una forte radiazione termica, anche un flusso di elettroni, e quindi una corrente elettrica a tutti gli effetti. Se l'energia per riscaldare questo emettitore di elettroni arriva dal sole (per esempio è luce del sole centrata) ecco che si parla di solare termoionico.Al CNR di Roma sono riusciti a creare il primo dispositivo di questo tipo capace di convertire in energia elettrica, oltre che il flusso di elettroni, anche la radiazione termica, creando il primo dispositivo ibrido termovoltaico-termoionico. L'efficienza è bassa, ma una nuova strada è aperta. Ospite Daniele Trucchi, Primo ricercatore del CNR - ISM (Istituto di Struttura della Materia) e direttore del Diatema Lab
Nicoletta Carbone, la voce del benessere di Radio 24, dedica lo spazio della domenica alla controcultura delle fake news che predominano sui temi della salute e dell'alimentazione. Sappiamo che siamo quello che mangiamo, ce lo ripetono da anni e ne siamo ormai convinti, ma questa nuova diffusa consapevolezza del ruolo del cibo per il benessere e la salute psicofisica ha alimentato mode e dato dignità a notizie senza alcun fondamento scientifico. Ogni domenica alle 12 con "La bufala in tavola" caccia alle bufale per riportare la verità a tavola. Il cibo è un piacere della vita e il cibo buono allunga e dà qualità alla nostra vita, quindi consigli e istruzioni per scegliere quello che fa per noi. E a proposito di consigli per stare bene e sentirsi meglio, non perdete anche l'appuntamento dal lunedì al venerdì alle 12 con 'Obiettivo salute' ed il sabato 'Obiettivo salute Weekend'.
Sappiamo che a volte raggiungere l'orgasmo può sembrare una avventura impossibile. Ma anche raggiungerlo nei primissimi minuti di un rapporto può rappresentare un problema. Ascoltiamo Chiara che ci racconta la sua esperienza con l'orgasmo praticamente "immediato".
È un'accusa che il presidente Volodimir Zelensky muove a Mosca da tempo: l'esercito mandato da Vladimir Putin avrebbe costruito diversi campi di concentramento, in particolare vicino a Mariupol. Da qui i nemici sopravvissuti vengono spediti «in Siberia ma anche a Vladivostok». Un destino riservato anche a molti bambini. L'inviata a Kiev Giusi Fasano racconta quello che scoperto su un altro aspetto di questa guerra che viene dal passato.Per altri approfondimenti:- Ucraina, l'incubo dei deportati in Russia: “Sono prigionieri di fatto” https://bit.ly/3853pL4- Le tre mosse di Putin che dobbiamo contrastare https://bit.ly/3FjCZS6- Ombre americane: c'è un fronte anti-Ucraina https://bit.ly/3yjszjX
Se crescere figli fosse una ricetta, educare bambini con empatia sarebbe come usare un ingrediente segreto. Perché? Perché l'empatia è quell'elemento che rafforza la relazione tra genitore e figlio. Sin dalla nascita, mamma e papà avvertono una forte connessione con il neonato. Ma quando cresce, e inizia a sconvolgere desideri e aspettative dei genitori, la connessione iniziale sembra affievolirsi. “È colpa sua, che adesso sta crescendo” dice la voce nella nostra testa. Ma in realtà è la nostra empatia che va diminuendo. Allora mi sono chiesta: come si fa ad essere genitori empatici? È una qualità innata, oppure bisogna svilupparla? Se mi conosci, sai già qual è la risposta! Nell'episodio di questa settimana, ti parlerò delle 4 qualità che possiamo allenare quotidianamente, per riuscire a sviluppare empatia verso i nostri figli. Accetti la sfida? Premi play! *** Scarica il Vademecum sulle crisi di pianto: https://mammasuperhero.mykajabi.com/vademecum-freebie *** MSH Facebook: https://www.facebook.com/mammasuperhero MSH Instagram: https://www.instagram.com/mammasuperhero/ MSH Blog: https://www.mammasuperhero.com/cosa-vuol-dire-educare-i-bambini-con-empatia/
Come sempre, dedicheremo la prima parte del nostro programma all'attualità. Sappiamo bene che in seguito alla guerra in Ucraina, molte cose sono cambiate. Una di queste è il rapporto tra le Chiese ortodosse orientali nel mondo. Questo sarà il nostro primo argomento. Il secondo argomento riguarda invece l'impatto della guerra sulla produzione e distribuzione di grano in tutto il mondo. Successivamente, discuteremo dei recenti studi che confermano la tesi secondo cui la meteora osservata nel 2014 sia di origine interstellare. E infine parleremo della prima interpretazione di Imagine da parte del figlio di John Lennon, Julian. Ma continuiamo ora con l'annuncio della seconda parte del nostro programma, "Trending in Italy". Parleremo dell'intervento del governo su un tema molto dibattuto, quello del congedo parentale, soprattutto per quel che riguarda i padri. E nell'ultima parte del programma di oggi cercheremo di capire il funzionamento di SPOT, un innovativo progetto di conservazione dei beni culturali che si avvale di sistemi robotici all'avanguardia per monitorare, progettare e gestire lo straordinario e vasto sito archeologico di Pompei. - La guerra in Ucraina divide la Chiesa ortodossa orientale nel mondo - È allarme per la carenza di grano in tutto il mondo a causa della guerra in Ucraina - I dati raccolti dai satelliti spia statunitensi rivelano che la meteora avvistata nel 2014 era di origine interstellare - A sostegno dell'Ucraina, Julian Lennon canta Imagine per la prima volta - L'Italia fa piccoli passi in avanti sul congedo di paternità - SPOT, il cane robot al servizio di Pompei
Il pianto di Gesù, in un giorno di festa per lui, dove tutti lo acclamano, deve farci riflettere: quanto sono disposto io a modificare il Gesù che ho in mente, e seguire quello vero, non la proiezione di ciò che voglio, di ciò che più mi aggrada? --- CLICCA SUL TITOLO PER ASCOLTARE IL MESSAGGIO Tempo di lettura: 8 minuti Tempo di ascolto audio/visione video: 25 minuti Immaginatevi che, per qualche strano motivo, foste chiamati ad essere coinvolti in qualcosa di enormemente grande, qualcosa che cambi la storia del mondo, riportando pace, prosperità, sicurezza. Essendo di attualità, supponiamo foste chiamati al tavolo con i capi di stato di Ucraina e Russia, e che un vostro intervento riuscisse a far cessare la guerra tra loro e che, tornati a casa, mentre passeggiate per la via principale della vostra città la gente iniziasse a battervi le mani, a gridare il vostro nome, a volersi fare “selfie” con voi. Quale reazione susciterebbe in voi? Paura? Gioia? Eccitazione? Certamente non sareste tristi, almeno penso. La Bibbia è la lunga storia di un tavolo negoziale tra l'uomo e Dio, dove Dio, di sua spontanea volontà decide di sedersi ad un tavolo per far cessare la guerra, anche se l'uomo non ha fatto nulla per meritaselo; e lo fa mandando un “inviato speciale”. Le presone sapevano che Dio avrebbe mandato, prima o poi, il Cristo, il Messia, il Salvatore; e ad un certo punto accade che le folle lo acclamino tale... “Dette queste cose, Gesù andava avanti, salendo a Gerusalemme... Mentre egli avanzava, stendevano i loro mantelli sulla via. Quando fu vicino alla città, alla discesa del monte degli Ulivi, tutta la folla dei discepoli, con gioia, cominciò a lodare Dio a gran voce per tutte le opere potenti che avevano viste, dicendo: «Benedetto il Re che viene nel nome del Signore; pace in cielo e gloria nei luoghi altissimi!» … Quando fu vicino, vedendo la città, pianse su di essa, dicendo: «Oh se tu sapessi, almeno oggi, ciò che occorre per la tua pace! Ma ora è nascosto ai tuoi occhi. Poiché verranno su di te dei giorni nei quali i tuoi nemici ti faranno attorno delle trincee, ti accerchieranno e ti stringeranno da ogni parte; abbatteranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché tu non hai conosciuto il tempo nel quale sei stata visitata». (Luca 19:28, 36-38, 41-44) Era la prima volta che andava a Gerusalemme dopo che la aveva visitata a 12 anni. Che strana reazione, per un mediatore che sta salvando il mondo! Gesù dovrebbe essere felice... e invece... piange! Le persone lo riconoscono come re, gli dicono che è mandato da Dio, stendono rami di palma e persino i loro mantelli affinché i suoi piedi non tocchino il suolo! Non ci dovrebbe essere motivo di piangere, ma piuttosto di gioire! Gerusalemme sarebbe stato il luogo dove Gesù avrebbe riappacificato l'uomo con Dio, attraverso la croce, sconfiggendo la morte. Perché il pianto, allora? Ho detto già che la gente si aspettava che Dio mandasse il Messia, il Salvatore, e Gesù aveva fatto del tutto per farsi riconoscere come tale: leggiamo cosa era accaduto prima nel vangelo di Matteo: “Quando furono vicini a Gerusalemme e giunsero a Betfage, presso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due discepoli, dicendo loro: «Andate nella borgata che è di fronte a voi; subito troverete un'asina legata e un puledro con essa; scioglieteli e conduceteli da me. Se qualcuno vi dice qualcosa, direte che il Signore ne ha bisogno, e subito li manderà». (Matteo 21:1-4) Oggi appare quasi comico un re su un'asino, ma all'epoca gli asini erano un bene preziosissimo; erano usati per lavorare e per spostarsi, erano (e sono) animali intelligentissimi, stabili come carattere, estremamente affettuosi, resistenti... Non solo l'asino era prezioso, ma era anche una sorta di "status symbol";. re, principi e giudici ,tutti cavalcavano gli asini. Chi possedeva un asino all'epoca era come chi ai giorni d'oggi possegga una Ferrari Ora, figuratevi il padrone degli asini (perché Matteo ci dice che erano due, un'asina e il suo puledro) quando ii discepoli mandati da Gesù vanno da lui, slegano i due asini, e fanno per incamminarsi verso Gesù. E come se qualcuno assieme a un suo amico entrasse nel tuo garage dove tieni una Ferrari e una Lamborghini, le mettessero in moto e facessero per andarsene! “Scusate... dove credete di andare?” “Ah, salve... è che al nostro Signore gli servono!” “Tutte e due? Mica male! E che se ne fa?” Ma non c'è traccia delle rimostranze del padrone degli asini. Perché? Perché era ebreo, e perché conosceva la Bibbia, e conosceva l profezia fatta dal profeta Zaccaria: “Esulta grandemente, o figlia di Sion, manda grida di gioia, o figlia di Gerusalemme! Ecco, il tuo re viene a te; egli è giusto e vittorioso, umile, in groppa a un asino, sopra un puledro, il piccolo dell'asina. Io farò sparire i carri da Efraim, i cavalli da Gerusalemme e gli archi di guerra saranno distrutti. Egli parlerà di pace alle nazioni, il suo dominio si estenderà da un mare all'altro e dal fiume sino alle estremità della terra.” (Zaccaria 9:9-10) Questo passaggio è stato scritto 500 anni prima che Gesù entrasse a Gerusalemme, per 500 anni la gente aveva aspettato... perché nella loro mente l'equazione era semplice: quando una figura simile a un re entra in città cavalcando un asino, significa che la pace sta finalmente per arrivare in Israele. Niente più inchini ai romani. Niente più cittadinanza di seconda classe. Niente più aver a che fare con "dei" stranieri. Niente più povertà, niente più intolleranza, niente più guerra. Solo pace. Sembra tutto così perfetto, ma non lo è; perché la gente si aspetta che Gesù il Re-Messia tanto atteso, vada al palazzo dove si trova Erode, cacci Erode e regni a Gerusalemme al suo posto, cacci i Romani, sottometta le popolazioni vicine, mettendogli tasse da pagare così che gli ebrei diventino ricchi. Niente di più sbagliato Gesù non entrerà nel palazzo per prendere il suo posto sul trono. Gesù non chiamerà i capi spirituali della città per organizzare una ribellione. Gesù non è venuto a Gerusalemme per fare campagna elettorale. È venuto perché l'umanità abbia una via di salvezza. E visto che Gesù non soddisfa le aspettative in pochissimo tempo tutto cambia. Tra cinque giorni le folle si rivolteranno contro di Lui. “Crocifiggilo! Crocifiggilo!, Crocifiggilo!” grideranno. E si allineeranno di nuovo per le strade della città, questa volta non per gridare “osanna”, ma per maledire, deridere e sputare su di lui, mentre lo guarderanno portare la sua croce sul Golgota. Tra cinque giorni i più vicini a Lui, gli amici, lo abbandoneranno: Giuda lo tradirà per 30 pezzi d'argento, Pietro lo rinnegherà, gli altri fuggiranno persino nudi ai quattro venti. Tra cinque giorni i romani saranno ancora in carica; Pilato giudicherà Gesù colpevole anche se sa che Gesù è innocente. Gesù sarà condannato ad essere crocifisso, una morte crudele riservata ai criminali famosi. Per Pilato sarà normale amministrazione, mentre cercherà di mantenere la pace nella capitale ebraica. Tra cinque giorni i capi religiosi festeggeranno; ai loro occhi Gesù non è altro che un altro eretico, un falso re da smascherare e deridere. E poi non si sentirà mai più parlare di Lui. Tra cinque giorni non ci saranno più folle che approvino, e non ci sarà più passione per il Nazareno, per Colui che è arrivato in città su un asino. Ecco perché Gesù piange. Nella lingua ebraico la parola “pianto” ed il verbo “piangere” non era unica; c'era una specificità del tipo di pianto e del motivo del pianto. C'era una "il pianto" per quando la gente moriva, il pianto" per un dolore fisico il pianto" dato da una emozione. E c'era una parola specifica per quando il pianto era rivolto a Dio come supplica La parola pianto usata da Luca, in greco è la parola κλαίω klaiō un pianto a voce alta, non silente, di quando la gente è in angoscia. È il pianto di un profondo dolore emotivo. Sta piangendo per coloro che lo rifiuteranno. Non sta piangendo perché è preoccupato per se stesso; sta piangendo a causa del suo intenso amore verso quello che lo processeranno, verso quelli che lo flagelleranno, verso quelli che lo accuseranno falsamente, verso quelli che ne reclameranno la morte... Piange, perché , per quelli, il suo sangue sarà sparso invano, e non riuscirà a portarli assieme a lui. In tutta la Bibbia non troverete mai un Gesù che gioisce della condanna dei peccatori, anche quando lo meritano. Non lo troverete mai dire: "Ve l'avevo detto". Gesù vede le folle che lo acclamano, ma piange perché preferirebbe vedere un risultato diverso, vorrebbe cuori che siano aperti, non duri e chiusi, e questo, anche per lui che è Dio, significa che ha le mani legate. Gesù sta piangendo perché sa che egli è l'unico che può dare la vita. Molti di quello che prima lo avevano acclamato e poi avevano gridato “ Crocifiggilo” avranno pensato: “Beh, Dio troverà un altro modo per salvarmi.” Non c'è un'altra via. Se ci fosse un'altra via, Gesù non sarebbe in tale angoscia per le anime perse di queste persone. Dio ha fatto di Gesù la via per la vita eterna. Rifiutando Gesù, la città di Gerusalemme ha rifiutato l'unica via che darà loro il vero accesso a Dio. Il pianto di Gesù, in un giorno di relativa gioia per lui, dove tutti lo acclamano, deve farci riflettere: quanto sono disposto io a modificare il Gesù che ho in mente, e seguire quello vero, non la proiezione di ciò che voglio, di ciò che più mi aggrada? Perché spesso noi abbiamo in mente un Gesù “a modo mio”. Quello che mi preservi da ogni difficoltà, quello che mi rende benestante, quello che mi guarisce quando sono ammalato io o un mio caro. Quello che protegge la mia casa e la mia terra... E non vogliamo un Gesù che mi aiuti nelle difficoltà, o nella mia povertà o nella malattia mia o di miei cari... o quando la mia casa è distrutta e il mio paese sotto le bombe... Gesù certamente non gioisce delle mie difficoltà ma il suo obiettivo non è darmi una bacchetta magica... ma affrontare la vita sapendo che questa è la breve preparazione alla prossima: “Perché la nostra momentanea, leggera afflizione ci produce un sempre più grande, smisurato peso eterno di gloria, mentre abbiamo lo sguardo intento non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono; poiché le cose che si vedono sono per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne.” (2 Corinzi 4:17-18) Vedete, se Gesù piange con angoscia per coloro che non sono salvati... quanto più ha pianto per coloro che sono salvati? Se Gesù si preoccupa così profondamente per coloro che sono Suoi nemici... quanto più si preoccupa per coloro i cui nomi sono nel libro della vita? Ci saranno momenti in cui ci sentiamo soli. Ci saranno giorni in cui ci interrogheremo sulla cura di Dio. A volte arriveremo al punto di alzare il pugno contro Dio, come fece Giobbe. Ma Gesù, Dio ha pianto. Non solo piangendo per i suoi nemici, ma anche piangendo per coloro che sono incisi sul palmo della sua mano. Gesù ama Gesù si dispera per le anime perdute. Gesù è l'unica via. Gesù è venuto a salvare Gesù vuole che facciamo parte della Sua famiglia. Sappiamo che è così perché 2000 anni fa Gesù guardò Gerusalemme... e nel mezzo di una festa sfrenata... pianse. Preghiamo.GUARDA LE DIAPOSITIVE DEL MESSAGGIOGUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU FACEBOOKGUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN BASSA RISOLUZIONE SU INSTAGRAM ---GUARDA IL VIDEO DEL MESSAGGIO IN HD (Visita il nostro sito per ascoltare la registrazione audio, vedere il video del messaggio, per scaricare gli appunti e per vedere le diapositive del messaggio)